"Agricoltura Alessandrina" settembre 2021

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 68° numero 8 20 SETTEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Settore cerealicolo, al via secondo anno di semine per Grano Piemonte

Difendiamo il territorio, continua la raccolta firme contro i pannelli “mangia suolo”

2021

Misure agroambientali, regole e consigli di “buone pratiche” agronomiche


Scuola

di

Pastorizia

SCUOLA DI PASTORIZIA: APERTE LE ISCRIZIONI AL TERZO MODULO

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on l’ormai prossima conclusione degli stage aziendali e del secondo modulo della Scuola di Pastorizia è giunto il momento della programmazione della terza ed ultima fase di questa iniziativa voluta da Coldiretti e dal Comune di Paroldo, realizzata con il supporto dell’Ente di formazione INIPA Nord-Ovest ed il contributo della Fondazione CRC. Il percorso formativo si propone sia a chi ha già esperienza nel settore dell’allevamento ovicaprino sia a chi per la prima volta si accosta a questo settore. Il terzo modulo, della durata di 105 ore suddivise tra lezioni teoriche (64 ore) e pratiche (41 ore), è stato strutturato in modo tale da rendere possibile l’iscrizione

sia da parte di chi già ha frequentato una delle fasi precedenti, sia di chi per la prima volta intende aderire a questa iniziativa. Le lezioni si svolgeranno con una frequenza di due giorni alla settimana e con orario 9:00 – 13:00 e 14:00 – 17:00 e verteranno sui seguenti argomenti: • la lavorazione del latte o della carne (verrà offerta la possibilità agli allievi di scegliere una delle due filiere);

• elementi amministrativi e gestionali dell’azienda di allevamento ovicaprino (previdenza, contratti agrari, fiscalità, ecc.); • valorizzazione, commercializzazione e marketing dei prodotti della pastorizia; • lo sviluppo di un’impresa agricola (PAC, PSR, strumenti di ISMEA, accesso al credito, fascicolo aziendale e gestione del rischio d’impresa); • la produzione della lana. Il terso e ultimo modulo, prenderà il via tra l’autunno 2021 e la primavera 2022. Per informazioni è possibile rivolgersi al seguente numero telefonico 0171 447240 o inviando una richiesta alla mail: federica. scaperrotta@coldiretti.it


TEMPO DI VENDEMMIA

COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 68° numero 8 20 SETTEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2021

"Dalla terra al bicchiere"

Settore cerealicolo, al via secondo anno di semine per Grano Piemonte

COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone, Gian Carlo Bassi, Davide Biglia, Emanuele Sconfienza. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA Nuova Grafica Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

Difendiamo il territorio, continua la raccolta firme contro i pannelli “mangia suolo”

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Misure agroambientali, regole e consigli di “buone pratiche” agronomiche

n.8 - Settembre 2021

DECRETO SOSTEGNI-BIS:

MISURE CONCRETE PER INTERVENTI FINANZIARI

SETTORE CEREALICOLO

GRANO PIEMONTE AL VIA SECONDO ANNO DI SEMINE

GIOVANI IMPRESA

NUOVE OPPORTUNITÀ PER IMPRENDITORIA UNDER 40

NO AI PANNELLI “MANGIA SUOLO”

RACCOLTA FIRME A DIFESA DEL TERRITORIO

SETTORE FISCALE

CREDITO D’IMPOSTA E ULTIME MISURE APPROVATE

SPECIALE VENDEMMIA

CONFERMATE LE PROSPETTIVE DI OTTIMA ANNATA

SETTORE FISCALE

SOSTEGNI BIS, CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO ALTERNATIVO

SETTORE APISTICO

È SOS CON IL CLIMA IMPAZZITO. I NUOVI BANDI 2020-21

FAUNA SELVATICA

ANCORA INCIDENTI E DEVASTAZIONI, PROBLEMA SOCIALE

PSR PIEMONTE

TRANSIZIONE E PROROGA PER OLTRE 379 MILIONI DI EURO

PAC

LE PRINCIPALI NOVITÀ DAL GENNAIO 2023, DA DEFINIRE ELEMENTI TECNICI

SPECIALE AGROAMBIENTE

REGOLE E CONSIGLI DI BUONE PRATICHE AGRONOMICHE

PATRONATO EPACA

ESONERO CONTRIBUTIVO 2020 E 2021 ECCO LE ISTRUZIONI

MERCATINO

Sul prossimo numero di “Agricoltura Alessandrina” speciale su “ANNATA CORILICOLA - tra calo delle quantità e giusta remunerazione”. Per la anticipazioni seguiteci sui nostri canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram

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Editoriale | Il Presidente

Dopo l’8 luglio, amarezza per le promesse non mantenute dalla Regione sulla fauna selvatica

SICCITÀ E MALTEMPO HANNO COMPROMESSO BUONA PARTE DELLE PRODUZIONI, ANNO NERO PER LA FRUTTA E LE NOCCIOLE 4

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entre corriamo a grandi passi verso l’autunno se dovessimo fare un inventario delle parole ricorrenti e più usate durante l’estate direi che se la giocano “vaccinazione” e “clima”. Se per la prima non aggiungo nulla che non sia già stato detto, per la seconda ovviamente mi sento di condividere con voi molto più di qualche retorica considerazione per una stagione che definire solo tra luci e ombre non rende bene l’idea. Clima, per chi lavora ogni giorno con il cielo sulla testa, significa anche portarsi a casa risultati amari da commentare: mi riferisco in primis all’annata corilicola 2021. Sul prossimo numero del giornale dedicheremo ampio spazio a riflessioni e numeri di un anno da dimenticare per la produzione della nocciola piemontese: una quantità fortemente in calo proprio a causa del clima, tra false primavere e ritorni di coda dell’inverno che hanno mandato in tilt i ritmi della natura. Una considerazione che vale per le nocciole come per tutte le altre colture, dall’ortofrutta al miele senza risparmiare vigneto e cereali. Temperature troppo calde o troppo fredde, temporali troppo forti … insomma, sempre “tutto troppo” e alla fine il raccolto è “troppo poco”. E così i prezzi impennano e si cerca nell’import la risposta alla crescita della domanda dei consumi. Il G20 dell’agricoltura che si è svolto a Firenze e che ha portato, grazie a Campagna Amica, nella culla della cultura italiana il grande Mercato Contadino ha dato un segnale forte, anzi direi che ha proprio smosso le coscienze. D’altra parte vedere così tanti giovani, tutti under 30, battersi per salvare il pianeta da comportamenti scellerati e ripetuti ha un valore pazze-

sco. Non a caso lo slogan è stato “L’agricoltura che verrà” perché è proprio il futuro il comune denominatore di ogni azione e di ogni parola spesa e pensata per tutelare la biodiversità e la bellezza di paesaggi che abbiamo il dovere di conservare e tramandare coniugando la bellezza e alle nuove tecnologie, le tradizioni all’ innovazione digitale. D’altra parte lo snellimento delle procedure e il dialogo tra le amministrazioni e l’informatizzazione è, insieme alla trasparenza dell’informazione ai consumatori, il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita. Stiamo ripartendo e l’estate ci ha dato un assaggio di normalità che speriamo vada sempre più consolidandosi, tra green pass e tamponi voglio pensare ad un inverno dove il segno “più” possa contraddistinguere tutte le produzioni, esattamente come sta avvenendo per il settore vitivinicolo dove, grazie alla riapertura della ristorazione, i nostri vini sono richiesti dagli Stati Uniti alla Cina, dal Giappone alla Russia. Non solo vino e vendemmia però, anche la stagione delle semine per quanto riguarda il Grano Piemonte è ormai imminente e ringraziamo tutti coloro che hanno creduto e credono in questo progetto di filiera che, assieme a quello corilicolo con Novi, rappresenta un punto di svolta per il frumento tenero, un indotto che mette la provincia di Alessandria sul podio del Paese Italia per qualità e quantità. Numeri altrettanto importanti ma drammatici sono, invece, quelli che riassumono gli incidenti causati dai cinghiali: a luglio vi abbiamo raccontato, per chi non c’era, della nostra mobilitazione e gli impegni che la Regione Piemonte si è presa durante la manifestazione organizzata in piazza Castello l’8

Vendemmia ormai alle battute finali e intanto ci si prepara al secondo anno di semina di Grano Piemonte

Mauro Bianco

luglio. Abbiamo aspettato e abbiamo dato fiducia alle promesse fatte ma, purtroppo, ancora una volta abbiamo dovuto ricrederci. Il documento che la Regione ha presentato non solo non va nella direzione sperata ma addirittura va a discapito dell’agricoltura. Ciò porta inevitabilmente a fare i conti con l’abbandono delle zone svantaggiate e alla fuga di migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne e con i tanti giovani che faticosamente sono tornati in agricoltura con un forte impegno verso la tutela della biodiversità e della sostenibilità. L’agricoltura non si ferma, lo abbiamo sempre detto, come non si ferma la determinazione nel chiedere alla Regione un cambio di rotta. Per il mondo agricolo ma, soprattutto, per la sicurezza dei cittadini.


Editoriale | Il Direttore

ANCHE A LIVELLO PROVINCIALE CONTINUA CON GRANDE IMPEGNO LA RACCOLTA FIRME

“STOP FOTOVOLTAICO A TERRA”, GARANTIRE FUTURO ALLE NUOVE GENERAZIONI E DIFENDERE LA BIODIVERSITÀ

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livello provinciale, per tutta l’estate, le notizie che si sono rincorse, hanno puntato l’attenzione su un’agricoltura che deve fare i conti con effetti climatici imprevedibili e prezzi desolatamente sempre al ribasso, specialmente se il punto di riferimento è il settore dell’ortofrutta, l’aumento della fauna selvatica, moria incontrollata delle api e diffusione di “insetti alieni” arrivati nelle nostre campagne grazie a inesistenti controlli da parte di frontiere colabrodo. In ogni zona della provincia si sta vendemmiando e mentre ci prepariamo a dare il benvenuto ad una nuova annata agraria è inevitabile stilare i primi bilanci. Siamo pronti ad affrontare una nuova stagione puntando, come ci ha dimostrato il G20 dell’Agricoltura, ancora di più sui giovani e sull’innovazione, alla conservazione e tutela del suolo e delle risorse idriche, ad un’offerta turistica integrata che faccia perno sull’enogastronomia, sulla crescita degli agriturismi e le opportunità della multifunzionalità con l’agricoltura sociale. Economia circolare, green economy non sono solo parole di uso quotidiano ma rappresentano a tutti i livelli quello che deve essere un discorso condiviso da tutti i territori, dove ognuno fa la sua parte, dove l’etica e la centralità dell’imprenditore rappresentano il comune denominatore. Il territorio della provincia alessandrina, in grado di passare dalla montagna alla pianura percorrendo panorami collinari di straordinaria bellezza, può offrire infinite opportunità di crescita grazie ai nuove traguardi dell’accoglienza, dove l’enoturismo rappresenta solo una delle carte vincenti. Il consumo di terra fertile e l’installazione senza criterio di pan-

nelli fotovoltaici sono esempi molto concreti delle difficoltà che le nuove generazioni si trovano ad affrontare. Quando sento dire che le nuove strategie di coltivazione potranno essere “ad ombra”, per capirci sotto i suddetti pannelli, inorridisco. Come si possono anche solo pensare certe cose, quando una delle peculiarità che tutto il mondo ci invidia è la possibilità di coltivare in pieno campo, grazie ai raggi del sole, tutte le eccellenze della dieta mediterranea? Ecco perché dobbiamo difendere e sostenere il sogno imprenditoriale di tanti giovani che mai come adesso vogliono investire il loro futuro nelle campagne. Quando nello scorso editoriale accennavo al consumo di suolo agricolo e all’utilizzo di energia pulita da panelli installati sopra capannoni e aziende non era ancora partita la raccolta firme con capofila Giovani Impresa. Adesso, a distanza di qualche settimana, è con piacere che posso affermare che anche a livello provinciale stiamo facendo la nostra parte per sostenere questa campagna a tutela del paesaggio e della biodiversità. Abbiamo già raccolto centinaia di firme e continueremo anche nei prossimi mesi: grazie, a tutti coloro che hanno deciso di essere al nostro fianco in questa battaglia. Ai tanti soci ma anche ai cittadini che stanno condividendo e facendo propria questa iniziativa. Un passaparola che mette nero su bianco l’impegno e la preoccupazione per quello che lasciamo alle generazioni future. I cambiamenti climatici e la loro imprevedibilità, ci stanno mettendo a dura prova: l’esempio dell’annata corilicola rende bene l’idea di come gli sfasamenti del meteo possano compromettere i risultati di un intero raccolto. In provincia di Alessandria il settore delle nocciole è cresciuto del 200% in un

Ci prepariamo ad una nuova annata agraria, forti preoccupazioni per i danni da fauna selvatica

Roberto Rampazzo decennio e questo la dice lunga sulla volontà e capacità di mettersi in gioco degli imprenditori ma non dobbiamo mai dimenticare che il produttore e il consumatore sono da sempre gli anelli deboli del percorso dal campo alla tavola, in mezzo ci sta la parola speculazione, uno dei grandi mali dell’economia italiana che ha ripercussioni in ogni territorio, piccolo o grande che sia. Territori, esempio di biodiversità da tutelare e promuovere, che vengono invece sistematicamente invasi dai cinghiali, piaga sociale per tutti, non solo per l’agricoltura: siamo stanchi, avviliti, e non credo valga la pena di spendere altre parole sulle linee guida per il contenimento della fauna selvatica proposte dalla Regione Piemonte. Mi chiedo solo se in piazza Castello non siano fuori dalla realtà…

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Decreto Sostegni Bis

Misure concrete per interventi finanziari, fiscali e previdenziali

SOSTEGNI-BIS: È LEGGE ECCO LA MANOVRA AGRICOLA 6

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na “manovra” da oltre 3,5 miliardi. Il Decreto-Legge Sostegni-bis, convertito definitivamente in Legge, ha stanziato risorse per un corposo pacchetto di interventi per l’agroalimentare. Si tratta di un provvedimento che stanzia oltre 2 miliardi per l’agricoltura con misure concrete per interventi finanziari, fiscali e previdenziali che hanno l’obiettivo di ridare smalto agli agriturismi colpiti dall’emergenza Covid-19, a facilitare l’accesso al credito delle imprese agricole, a sostenere le filiere in crisi della zootecnia e infine a compensare i danni provocati dagli eventi atmosferici. L’esigenza di immediati interventi di sostegno è soddisfatta dalla previsione dell’esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il mese di febbraio 2021 a favore delle imprese delle filiere agricole dei settori agrituristico e vitivinicolo, incluse le imprese produttrici di vino e birra. Al pacchetto agricolo si aggiungono i contributi a fondo perduto a cui possono accedere anche le imprese agricole. Indennità una tantum da 800 euro a favore degli operai agricoli a tempo determinato che abbiano lavorato almeno 50 giornate nell’anno 2020. Inoltre per agevolare l’impiego di operai agricoli è possibile per i datori di lavoro stipulare contratti a tempo determinato con percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali senza che questi perdano i benefici. Aumentate al 9,5% le percentuali di compensazione per le cessioni di bovini e suini per una copertura di 27,5 milioni. È applicabile fino al 31 dicem-

bre 2021 il Regime speciale IVA e la riduzione al 10% dell’aliquota IVA sulla cessione di animali vivi per l’attività venatoria. Per favorire poi lo sviluppo dell’agricoltura biologica sono disponibili 15 milioni per le filiere e i distretti. Spazio anche a misure per garantire liquidità alle imprese: alle anticipazioni fino al 70% dei contributi PAC e compensazione dei relativi interessi si aggiungono 80 milioni assegnati all’ISMEA per rafforzare le garanzie concesse a imprenditori agricoli. Con 92,7 milioni sarà assicurato il riequilibrio delle risorse dello Sviluppo rurale (FEASR). Nuovi fondi per 105 milioni anche alle calamità naturali per indennizzare le imprese colpite dalle gelate e brinate dell’aprile 2021 e altri 56 milioni saranno dirottati per interventi compensativi, in particolare 55 milioni, di cui 5 per gli imprenditori apistici.


Settore Cerealicolo

L’ANDAMENTO CLIMATICO NEGATIVO HA INCISO SULLE QUANTITÀ PRODOTTE, QUOTAZIONI VARIABILI

SETTORE CEREALICOLO: DAL GRANO AL PANE PREZZO AUMENTA 12 VOLTE, TAGLIO PRODUZIONE AL -10%

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al grano al pane il prezzo aumenta di dodici volte. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’analisi di Assopanificatori sull’aumento dei prezzi in autunno nel sottolineare che la produzione di grano ha subito un taglio stimato pari al 10% per il clima pazzo, nonostante l’aumento delle superfici coltivate. La vocazione cerealicola del territorio alessandrino per il frumento tenero è famosa a livello nazionale con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione. Un chilo di grano tenero è venduto, in base alle ultime quotazioni della Camera di Commercio di Alessandria, a circa 23,5 centesimi, fecondo una media tra grani di forza e frumento tenero biscottiero, mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,1 euro al chilo con un rincaro quindi di dodici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito. “Che il prezzo del grano incida poco su quello del pane lo dimostra anche l’estrema variabilità dei prezzi del pane in Italia mentre quelli del grano sono fissati a livello internazionale - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Peraltro i prezzi al consumo non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano, che per lungo tempo sono state al di sotto dei costi di produzione, conseguenza dell’effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori”. Per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi la Coldiretti è impegnata nel realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati

del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. “Proprio come l’accordo di filiera regionale Grano Piemonte che, realizzato in collaborazione con il Cap Nord Ovest, dopo il successo della prima semina in campo della miscela, guarda ad ottobre preparandosi al secondo anno con incremento delle quantità - afferma il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Purtroppo, la situazione del grano italiano, stretto tra speculazioni di filiera ed importazioni selvagge, è la punta dell’iceberg delle difficoltà che deve affrontare l’agricoltura italiana. Per questo vanno incentivati progetti virtuosi che garantiscano una prospettiva di reddito a medio-lungo periodo alle nostre imprese cerealicole oltre alla tracciabilità e sicurezza alimentare ai consumatori. Assicurare la sostenibilità della produzione con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti, devono essere gli obiettivi principali alla base dei veri accordi di filiera. Con Grano Piemonte viene valorizzato il lavoro dei nostri imprenditori che investono e credono sul territorio per rilanciare il comparto cerealicolo e dare nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività”. Ancor più in questo momento storico in cui la pandemia ha

Bene accordi di filiera virtuosi come Grano Piemonte per ridurre volatilità e stabilizzare i prezzi fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza, è necessario investire sui progetti di filiera che garantiscono la tracciabilità ai consumatori e una prospettiva di reddito alle imprese. “Sulla scia del Grano Piemonte l’impegno è che si possano stipulare sempre di più accordi di questo tipo per garantire tracciabilità ai consumatori - hanno concluso Bianco e Rampazzo - e dare così nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività e sottolineando ulteriormente il valore del comparto agroalimentare e delle filiere tracciabili al 100%, come quella di Grano Piemonte”.

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Settore Cerealicolo

Alta qualità delle produzioni, più sicurezza per i consumatori e giusto prezzo ai produttori

FILIERA GRANO PIEMONTE: AL VIA SECONDO ANNO DI SEMINE PER VALORIZZARE IL FRUMENTO TENERO 8

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i concretizza e si rafforza la filiera del frumento tenero piemontese e quindi dell’intera provincia di Alessandria che vanta numeri importanti. GranoPiemonte, il progetto di filiera lanciato da Coldiretti Piemonte con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, dopo il successo della prima semina in campo della miscela, guarda ad ottobre per il secondo anno di semine e l’incremento delle quantità. Una progettualità importante e innovativa soprattutto per il fatto che la miscela di diversi grani avviene già in campo con semente certificata in sacchi logati “Filiera Grano Piemonte”. Nato con l’obiettivo di rilanciare il comparto del frumento tenero piemontese, ha già raggiunto 5 mila ettari e oltre 300 mila quintali di miscela di grano 100% piemontese. Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, da quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19.500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali. Complice un’annata senza grosse difficoltà, malgrado la siccità ed alcuni eventi atmosferici avversi, la raccolta del frumento tenero in provincia di Alessandria è stata positiva. Come riportato sui contratti, oltre al valore di partenza (media del mese di luglio delle borse di Torino e Milano) erano previsti ulteriori “premi” aggiuntivi per la qualità; altro punto forte di questi contratti è il pagamento sul mese di settembre, infatti proprio in questi giorni le aziende stanno ricevendo gli assegni con il pagamento del grano conferito in base alle tipologie ed alla qualità ottenuta. Si riportano le medie di prezzo ottenute sui vari contratti:

• Frumento di Forza: 24,450 €/q + IVA • Contratto Piemolino: 23,550 €/q + IVA • Contratto Graindor: 23,950 €/q + IVA • Progetto Barilla: 25,050 €/q + IVA Sulla base dei risultati anche per la prossima stagione Coldiretti Piemonte, in stretta collaborazione con le agenzie del Consorzio Agrario delle Provincie del Nord-Ovest ripropone il progetto Grano Piemonte su tutto il territorio regionale attraverso nuove opportunità concrete e tangibili di filiera aperte a tutte le aziende cerealicole del Piemonte. Nello specifico, a seconda dell’areale di ubicazione dell’azienda agricola e delle possibilità aziendali, si propongono i seguenti contratti: • Barilla-Carta del Mulino Bianco: grano per la produzione dei prodotti da forno della Barilla/ Mulino Bianco; • Piemolino per la produzione di farine 100% made in Piemonte; • Grano Giorgione/Bologna; • Graindor; • Harmony-Saiwa: grano per la produzione dei prodotti da forno Saiwa. La sostenibilità resta alla base di tutti questi contratti e soprattutto per Barilla ed Harmony per i quali viene richiesto uno sforzo maggiore alle imprese agricole aderendo ad una certificazione aziendale ed adottando pratiche sostenibili come la rotazione quinquennale (con minimo tre colture in cinque anni), la semina di essenze fiorigene sui propri campi (3% della superficie di frumento tenero a contratto) e l’adozione di un Disciplinare di produzione che mira all’eliminazione di molecole chimiche quali ad esempio i neonicotinoidi ed il glifosato. Il contratto Piemolino è destinato alla produzione di farina 100% piemontese e sostenibile e glutine 100% Piemonte, senza però la creazione delle aree sostenibili ma con l’adozione di un Disciplinare di produzione

Strategico per la provincia di Alessandria: numeri importanti, grazie alle imprese che ci hanno creduto restrittivo al fine di garantire comunque la qualità delle produzioni. Il Graindor e il Grano Bologna/ Bologna sono contratti più tipici dell’areale Alessandrino, il primo con l’utilizzo di una varietà “storica” del territorio sempre adottando un Disciplinare di produzione specifico, mentre il secondo mira alla creazione di una filiera più impegnativa con frumento superiore per una gamma di prodotti di qualità e ricercata dal mercato; anche in questo caso occorre adottare le buone pratiche agronomiche ed il Disciplinare di produzione. Come sempre Coldiretti Alessandria mette a disposizione la consulenza di Tecnici di campo specifici per accompagnare le aziende durante tutta la stagione, dalla semina fino alla trebbiatura. Confermate infine gli aspetti innovativi di queste opportunità di filiera. Alla richiesta di obblighi e vincoli rispondono con interessanti condizioni economiche: • premialità aggiuntive in base ai contratti; • pagamento per tutti i contratti a fine settembre; • riconferma della semente in purezza per Giorgione, Bologna e Graindor e della miscela Grano Piemonte per Barilla, Piemolino ed Harmony. Unici vincoli dei sopra riportati contratti sono la consulenza tecnica di Coldiretti Alessandria e l’acquisto obbligatorio di tutti i mezzi tecnici presso le agenzie del CAP Nord-Ovest, scelta che non vuole vincolare la libertà di acquisto dei singoli, ma garantire prezzi calmierati per concimi e mezzi tecnici grazie alla grande richiesta di tutte le aziende, non con singoli acquisti, ma grandi quantitativi con pagamento a fine campagna.


Giovani Impresa

45,6 milioni di euro per insediamento e miglioramento. Domande entro il 20 dicembre

PSR: CON BANDO ‘PACCHETTO GIOVANI’ NUOVE OPPORTUNITÀ PER L’IMPRENDITORIA UNDER 40

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ono molti i giovani che chiedono informazioni e si rivolgono agli uffici Coldiretti Alessandria per la compilazione del bando regionale a sostegno dei giovani agricoltori sulle misure del Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte per il biennio di transizione 2021-2022. La Giunta regionale ha approvato il finanziamento complessivo di 45,6 milioni di euro per l’apertura del cosiddetto “pacchetto giovani” in quanto integra le operazioni 6.1.1, insediamento dei giovani agricoltori e 4.1.2, miglioramento delle aziende agricole condotte da giovani, del PSR. Le domande di sostegno potranno essere presentate fino alla scadenza del 20 dicembre 2021. Soggetti beneficiari sono i giovani imprenditori agricoli che, al momento della presentazione della domanda, presentano un’età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 41 anni (non compiuti), titolari di un’azienda agricola da non più di 24 mesi. Le tempistiche inerenti la realizzazione degli interventi previsti (sia in relazione al miglioramento aziendale, che all’insediamento) sono stabilite in 18 mesi per le zone di montagna ed in 15 mesi per le altre aree del territorio piemontese (dalla data del provvedimento di ammissione). Il sostegno consiste in un contri-

buto a fondo perduto nella misura del 50% dell’investimento ritenuto ammissibile (con una maggiore del 10% per gli investimenti realizzati in zona montana). La suddetta aliquota è ridotta al 40% qualora l’intervento sia finalizzato alla trasformazione/commercializzazione delle produzioni aziendali. Il premio di insediamento è confermato in 35mila euro per singolo giovane, incrementato di 10mila euro in zona montana. L’erogazione della prima rata (66% del premio totale da erogare) inerente l’insediamento è previsto avvenga entro 9 mesi dalla data del provvedimento di ammissione. “Fortemente voluta da Coldiretti, questa apertura consente a nuovi giovani imprenditori di cogliere le opportunità offerte dall’agricoltura che è sempre più un settore ambito e scelto come comparto in cui sviluppare progetti di impresa – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Molti, infatti, hanno deciso di dare continuità all’azienda familiare apportando innovazione o hanno dato vita a nuove realtà In Italia, con la svolta green nei consumi e nel lavoro favorita dalla pandemia, 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge un’attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità, in un mo-

Con sollecitazioni Coldiretti subito disponibili le risorse della Commissione Europea mento difficile per l’economia e l’occupazione. “Grazie alle nostre sollecitazioni, è stato possibile rendere immediatamente disponibili le risorse messe a disposizione dalla Commissione europea – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. E’ opportuno che l’attenzione al mondo giovanile sia alta e venga data anche dalle Istituzioni locali a supporto di quanto la nostra Organizzazione si impegna fare con la convinzione che i giovani rappresentano il futuro dell’agricoltura Made in Italy. Le nuove giovani generazioni sanno portare nuova linfa e idee innovative che nascono anche dalla capacità e dal coraggio di sperimentare, e che sanno poi concretizzarsi in veri progetti. Proprio per questo, anche alla luce della crisi causata dal Covid, sono fondamentali le misure a sostegno del mondo agricolo giovanile, motore della nostra economia e garanzia per il futuro”. Gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione per informazioni.

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Tutela

del

Suolo

Sì alle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura

CLIMA: AL VIA PETIZIONE CONTRO I PANNELLI MANGIA SUOLO PER DIFENDERE IL TERRITORIO 10

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ontinua, anche a livello provinciale, la petizione contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Lo annuncia Coldiretti Giovani Impresa in occasione del G20 dei giovani a Milano, inaugurato ieri e in programma sino a venerdì 23 luglio, presieduto dall’Italia con il via ufficiale alla raccolta firme per dire “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” sul sito www.giovanimpresa.coldiretti.it e

negli uffici della Coldiretti in tutta Italia, nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica. Coldiretti Giovani Impresa lancia la petizione a tutela del suolo agricolo chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo. “Sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità - spiega Fabio Bruno, delegato Giovani Impresa Alessandria -. Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la multifunzionalità energetica va sviluppata come attività

Mobilitazione dei giovani per promuovere l’innovazione tecnologica sostenibile difendendo la biodiversità integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali. Vogliamo cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. Il consumo di suolo agricolo, destinato al fotovoltaico a terra, minaccia il futuro delle nuove generazioni di agricoltori: “L’Italia – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, per cui non è ammissibile utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove ge-


Tutela nerazioni”. L’agricoltura italiana è green, variegata, punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e alla tutela della biodiversità e sostenibilità e su questa scia è necessario continuare a lavorare offrendo sempre più possibilità ai giovani di incrementare l’economia dei territori. “Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, dobbiamo difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare che nell’arco di dieci anni crei le condizioni per diventare autosufficiente nella produzione di cibo, anche da donare alle fasce più deboli - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Per questo vanno identificate le aree da bonificare, i terreni abbandonati, le zone industriali obsolete e i tetti delle strutture produttive anche agricole, quali luoghi idonei all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Dove firmare?

• Sul sito www.giovanimpresa. coldiretti.it • Negli uffici Zonali e Provinciali Coldiretti Alessandria Per info Segreteria Provinciale Giovani Impresa tel. 0131 235891 (int. 623)

del

Suolo

Sì ALL’ENERGIA RINNOVABILE SENZA CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO

“C

ome giovani agricoltori siamo seriamente preoccupati per le conseguenze del cambiamento climatico ed intendiamo cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie. Chiediamo alle Istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi con i progetti di fotovoltaico a terra. L’Italia possiede terreni abbandonati, aree da bonificare, zone industriali obsolete e tetti delle strutture produttive che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico senza utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. L’attuale crisi pandemica causata dal Covid-19 ha mostrato la crucialità dell’agricoltura nell’approvvigionamento alimentare e la centralità dei giovani agricoltori nel garantire una produzione alimentare salubre, di qualità e accessibile a tutti. Si tratta di una responsabilità comune a cui tutti devono partecipare. Preoccupati per l’emergenza climatica, come giovani agricoltori intendiamo cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Forti dell’idea che la transizione ecologica passi anche per l’agricoltura, come giovani agricoltori ravvisiamo la necessità di tutelare il suolo agricolo, in quanto bene comune imprescindibile per lo sviluppo del progetto europeo di un modello di agricoltura sostenibile nella sua triplice dimensione: economica, sociale ed ambientale. Noi giovani agricoltori chiediamo alle nostre Istituzioni di investire nelle tecnologie rinnovabili non dimenticandosi del ruolo fondamentale dell’agricoltura e della bellezza dei nostri territori, che andrebbero

compromessi con i progetti che prendono inconsiderazione le destinazioni alternative d’uso del suolo. Riteniamo, infatti, che la sottrazione di suolo agricolo per destinarlo al fotovoltaico a terra possa compromettere un tessuto socio-economico fondamentale per creare comunità solidali e ricche, promuovere cultura e tradizione, preservare la bellezza e rilanciare i territori. Per questo proponiamo che Regioni ed autonomie locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. L’Italia possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e consentiamo di sviluppare iniziative di multifunzionalità energetica solo come attività integrate alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie della propria azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori in aree marginali ed in modalità sospesa dell’impianto. Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese. Sostieni le ragioni della Mobilitazione di Coldiretti Giovani Impresa. Firma anche tu la petizione!”. Fabio Bruno Delegato Giovani Impresa Coldiretti Alessandria

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Settore Fiscale |

a cura di

Daniela Colombini

Alcuni chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

CREDITO D’IMPOSTA PER BENI STRUMENTALI 2021 12

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on la Circolare n. 9/E, pubblicata il 23 luglio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha diramato, dopo una lunga attesa, un documento riepilogativo che fornisce risposta ad alcuni quesiti in merito alla disciplina del credito d’imposta beni strumentali nuovi, semplici o “ordinari” o con caratteristiche d’innovazione tecnologica 4.0. Ecco i chiarimenti di maggiore interesse.

d’imposta beni strumentali nuovi o parte di essa - non sia utilizzata, l’ammontare residuo potrà essere riportato in avanti nelle dichiarazioni dei periodi di imposta successivi senza alcun limite temporale ed essere utilizzato già dall’anno successivo, secondo le ordinarie modalità di utilizzo del credito, andando così a sommarsi alla quota fruibile a partire dal medesimo anno.

Trasferibilità ai soci di società L’Agenzia ha ufficialmente confermato la possibilità che il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi effettuati da una società di persone venga attribuito ai soci (per la parte non utilizzata dalla società), in proporzione alle rispettive quote di partecipazione agli utili. L’attribuzione deve risultare dalla dichiarazione dei redditi della società. A loro volta i soci acquisiscono nella propria dichiarazione dei redditi la quota di credito ad essi assegnata, al fine di utilizzarla in compensazione di imposte e contributi previdenziali.

Conservazione credito d’imposta In presenza di operazioni straordinarie, che non comportano il trasferimento diretto del bene agevolato da cui origina il credito d’imposta, ma dell’azienda che lo include (conferimento o cessione di azienda o di ramo d’azienda, fusione, trasformazione o scissione societaria) l’avente causa continuerà a fruire del credito d’imposta maturato in capo al dante causa, secondo le regole originariamente determinate in capo a quest’ultimo, indipendentemente dal sopravvenuto cambiamento di proprietà del complesso aziendale. Anche la successione per decesso dell’imprenditore, in quanto peraltro non dipendente da atti volontari, rappresenta uno dei casi in cui è consentito, a fronte della prosecu-

Quote di relativa fruizione L’Agenzia conferma inoltre che, laddove la quota annuale del credito

zione dell’attività d’impresa, la continuazione della fruizione da parte degli eredi del credito maturato in capo al deceduto. Sovrapposizioni e acconti L’Agenzia delle Entrate chiarisce che: • se è stato effettuato un investimento in un bene strumentale nuovo, con ordine accettato dal venditore e pagamento di almeno il 20% dell’acconto al 15 novembre 2020, e consegna dei beni entro il 30 giugno 2021, si ha diritto all’applicazione della “vecchia disciplina” da Legge di Bilancio 2020 (ad esempio, credito del 6% per beni materiali ordinari e del 40% per beni materiali 4.0 fino a 2,5 milioni di euro); • in caso di ordine accettato dal venditore e pagamento di almeno il 20% dell’acconto dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2020, con consegna dei beni entro il 30 giugno 2021, si ha diritto all’applicazione della “nuova disciplina” da Legge di Bilancio 2021 (per esempio, credito del 10% per beni materiali ordinari e del 50% per Beni materiali 4.0 fino a 2,5 milioni di euro).


Settore Fiscale

Le ultime misure in materia fiscale approvate

DAI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO ALL’ESENZIONE IMU

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on la legge n. 106, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2021, è stato convertito il Decreto-Legge n. 73/2021 (cosiddetto Sostegni-bis). Di seguito si riepilogano le misure fiscali di più immediato interesse.

Contributi a fondo perduto

Ulteriore contributo a fondo perduto a favore dei titolari di reddito agrario e degli esercenti attività d’impresa, arte o professione con ricavi o compensi nell’anno 2019 compresi tra i 10 e i 15 milioni di euro. Il contributo spetta ai soggetti già in possesso dei requisiti per il conseguimento del precedente contributo a fondo perduto, previsto dal primo Decreto Sostegni (art. 1, DL n. 41/2021) e del contributo alternativo previsto dal Decreto Sostegni-bis.

Rottamazione cartelle

Rivisto il termine per il pagamento delle somme dovute negli anni 2020 e 2021 a fronte dell’adesione alla definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione (noto come “rottamazione-ter”), inclusa

quella riguardante le risorse proprie dell’UE e l’IVA all’importazione, e alla procedura di “saldo e stralcio” per contribuenti in difficoltà: il versamento si considera tempestivo e non preclude la definizione se è effettuato integralmente entro il 31 luglio 2021 (per le rate in scadenza il 28 febbraio e il 31 marzo 2020); il 31 agosto 2021 (per la rata del 31 maggio 2020); il 30 settembre 2021 (per la rata del 31 luglio 2020); il 31 ottobre 2021 (per la rata del 30 novembre 2020); il 30 novembre 2021 (per le rate del 28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio 2021). In caso di pagamenti lievemente tardivi, non superiori a cinque giorni, non si determina inefficacia della definizione né sono dovuti interessi.

Fondo sostegno attività chiuse Per le attività economiche costrette a chiudere tra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio 2021 per un periodo complessivo di almeno 100 giorni, a causa delle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19 è stato istituito un apposito Fondo di sostegno, con un incremento di dotazione a 140 milioni

€ per il 2021. I soggetti beneficiari e l’ammontare dell’aiuto saranno determinati con successivo decreto ministeriale.

Esenzione IMU proprietari locatori

Alle persone fisiche che possiedono un immobile concesso in locazione a uso abitativo, per il quale è stato convalidato lo sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è sospesa fino al 30 giugno 2021, è riconosciuta l’esenzione per l’anno 2021 dal versamento dell’IMU relativa al predetto immobile. L’esenzione si applica anche a beneficio delle persone fisiche titolari di un immobile, concesso in locazione ad uso abitativo, che abbiano ottenuto in proprio favore l’emissione di una convalida di sfratto per morosità successivamente al 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è sospesa fino al 30 settembre 2021 o fino al 31 dicembre 2021. Chi ha pagato la prima rata in scadenza lo scorso 16 giugno ha diritto al rimborso di quanto versato, con le modalità che saranno stabilite da un successivo Decreto ministeriale.

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Settore Fiscale

Per le vendite intracomunitarie a distanza si verserà l’imposta in Italia

REGIME OSS: COSA CAMBIA PER IL VERSAMENTO DELL’IVA 14

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on il Decreto Legislativo n. 83/2021 è stato introdotto, con effetto dal 1° luglio 2021 il regime dell’One Stop Shop (OSS) che consentirà, mediante specifica opzione, di pagare in Italia l’IVA dovuta nel Paese europeo di destinazione, per le vendite intracomunitarie di beni effettuate “a distanza” (ad esempio tramite sito internet o per corrispondenza via mail) nei confronti dei privati consumatori. Si considerano “a distanza” le cessioni di beni, inclusi quelli sottoposti ad accisa (come il vino e la birra), spediti o trasportati dal fornitore o per suo conto (per es. tramite corriere incaricato) a beneficio del consumatore finale di un altro Stato membro dell’Unione europea. Fra i beni oggetto della vendita a distanza vanno esclusi i mezzi di trasporto nuovi e i beni da installare, montare o assiemare a cura del fornitore o per suo conto nello Stato di arrivo della spedizione o del trasporto. In base alle nuove disposizioni, per l’applicazione dell’IVA a questa tipologia di vendite occorre tener conto che fino alla soglia di 10.000 €, intesa quest’ultima come soglia comunitaria globale e non relativa al singolo Paese europeo di destinazione, si applica l’IVA italiana (a meno che l’azienda opti per l’applicazione dell’IVA nei Paesi europei di destinazione). Invece, oltre la soglia dei 10.000 € si applica comunque l’IVA del Paese europeo di destinazione. Concretamente, se viene ad esempio effettuata in un determinato anno una vendita a distanza di 8.000 € (al netto d’IVA) nei confronti di consumatori finali francesi e di 3.000 € (al netto d’IVA) nei confronti di consumatori finali tedeschi, la soglia di 10.000 € si intende superata; in tal caso, la vendita di 8.000 € sconterà l’IVA italiana, mentre la vendita di 3.000 €, che ha determinato il superamento della soglia, sconterà l’IVA del Paese europeo di destinazione. Inoltre, sconteranno l’IVA dei Paesi europei di destinazione anche tutte le vendite intracomunitarie

a distanza ai consumatori finali che saranno effettuate nell’anno successivo all’anno in cui si è verificato il superamento della soglia. Nei casi di rilevanza dell’IVA nel Paese europeo di destinazione, fino al 30 giugno 2021 l’azienda italiana venditrice doveva di necessità assolvere l’imposta identificandosi direttamente in ciascun Paese o nominare un rappresentante fiscale (con i relativi costi, amministrativi ed economici). Dal 1° luglio 2021 l’azienda venditrice potrà ancora procedere all’identificazione diretta o alla rappresentanza fiscale ai fini IVA in ciascun Paese europeo, ma, in alternativa, questa è la novità, potrà opzionare, tramite la propria area riservata a portale dell’Agenzia delle Entrate il cosiddetto Regime OSS e versare in Italia l’IVA dovuta in ciascuno Stato membro europeo presentando, entro il termine del mese successivo a ciascun trimestre, una dichiarazione che indichi tutte le vendite effettuate distinte per ciascuno Stato europeo di destinazione e con le aliquote di ciascuno Stato di consumo. Se un soggetto sceglie di avvalersi di tale regime, dovrà farlo in relazione a tutti gli Stati membri. Si ribadisce che questo regime riguarda soltanto, per quanto d’interesse nel mondo agricolo, le vendite intracomunitarie a distanza effettuate nei confronti di consumatori privati (e non, quindi, nei confronti di partite IVA). L’applicazione del Regime OSS comporta la necessità di conoscere le aliquote IVA stabilite dai vari Paesi europei per ciascun prodotto oggetto di cessione. Per i beni sottoposti ad accisa (per esempio, vino e birra) si precisa che l’assolvimento dell’accisa dovrà in ogni caso avvenire nel Paese europeo di destinazione, a differenza dell’IVA, che se dovuta nel Paese europeo di destinazione (oltre la soglia di 10.000 €, come detto, o anche entro tale soglia, se vi è una scelta in tal senso dell’azienda), potrà essere assolta con il descritto Regime opzionale OSS.

DONNE: BENE L’ESTENSIONE DELLE AGEVOLAZIONI SU CONTRIBUTI E MUTUI

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ra le innovazioni introdotte dalla conversione in legge del Decreto Sostegni bis da evidenziare una novità importante che contribuirà a superare le criticità riscontrate nell’attuazione della misura “Donne in campo”: l’estensione alle imprese agricole femminili dell’agevolazione che prevede un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte nei limiti del 60% dell’investimento. In questo modo si punta a rimuovere la maggioranza numerica come requisito di accesso alla misura agevolativa, così da tener conto del contesto attuale: il provvedimento concorrerà, quindi, a favorire l’incremento dell’imprenditoria femminile e l’incremento dell’occupazione femminile in agricoltura.


Lo studio del terreno prima dell’impianto

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Scheda

tecnica

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a cura di

Alberto Pansecchi

scheda vite n°65 15

 Una scelta che vale tutta la durata del vigneto.

 Il valore delle osservazioni soggettive

 L’analisi del terreno a conferma delle proprie osservazioni

Piantare un nuovo vigneto è un’impresa che merita attente valutazioni tecniche, in quanto la somma di denaro e il lavoro necessari sono ingenti. Una volta posto a dimora il nuovo vigneto non sarà più possibile ritornare sulle scelte operate. Definita la scelta basilare in merito a quale vitigno piantare, probabilmente dall’ipotesi di maggiore reddito, è bene accertarsi sulle caratteristiche del suolo e di conseguenza sul portinnesto che si riterrà di adottare. Il tempo da dedicare alla fase di programmazione delle scelte non deve mai essere lesinato in quanto ci si potrebbe esporre non solo a risultati inferiori alle aspettative sia in termini quantitativi che qualitativi ma potrebbe essere presupposto in futuro di spese ancor più elevate o, nella peggiore delle ipotesi, a dover procedere nuovamente, ancor prima di aver ammortizzato l’investimento, ad estirpo e reimpianto.

Attenzione ai cattivi suggerimenti I terreni sono normalmente già stati occupati in precedenza dal vigneto. Magari, esso è ancora presente e prossimo all’espianto. Purtroppo le informazioni che potrebbero derivare dall’esperienza passata non sono da considerare con troppa sicurezza. Il cambiamento, infatti, riguarda il passaggio da un vigneto assai vecchio e irregolare per l’età a uno giovane che ci si attende si sviluppi con la massima omogeneità e potenzialità produttiva. Il vecchio vigneto è solo il risultato di tante annate trascorse, magari con evoluzioni e adattamenti vari che talvolta hanno portato solo nell’ultima fase al raggiungimento di una condizione di benessere e di equilibrio. Quest’ultima condizione può essere dettata perlopiù dalle differenti esigenze di una vite giunta nella sua terza epoca del ciclo vitale in una situazione quindi molto differente rispetto a quelle fondamentali per le piante giovani.


Scheda

tecnica

L’osservazione diretta del fondo: l’importanza di una valutazione soggettiva Di grande interesse sarebbe riuscire a compiere osservazioni attente sul terreno prima dell’eventuale spiantamento, in modo da valutare il suolo anche sulla base della colonizzazione erbacea di superficie assestata nel tempo.

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L’esame visivo può offrire gran quantità di dati. In particolare, assai utile appare rilevare la morfologia di superficie, dopo vari assestamenti nei decenni. L’andamento della giacitura, considerando anche i movimenti più contenuti, sovente suggerisce come avvengono i movimenti di ruscellamento dell’acqua piovana. Di grande importanza è che lo scorrimento avvenga lentamente e molto ripartito. Nel caso in cui esso fosse concentrato, la massa sarebbe maggiore, la discesa veloce e si definirebbe inevitabilmente l’asporto di terra per erosione. Questo caso è molto frequente, proprio successivamente alla preparazione per i nuovi impianti, quando la superficie è resa perfettamente omogenea nella forma in modo da realizzare tracciamenti di filari perfetti: non potendo l’acqua scorrere uniformemente su di essa, appena definito un invito preferenziale, su di esso concentrerà l’intera massa, causando, erosioni, smottamenti o, nei casi meno gravi, difformità a livello idrogeologico. Prima strategia, pertanto, è di predisporre il suolo per il nuovo vigneto, riducendone le eventuali asperità, ma rispettando nei limiti accettabili le eventuali irregolarità morfologiche. Le caratteristiche del suolo possono poi variare da punto a punto in ragione della profondità dello strato utile a seguito dell’andamento della stratificazione sottostante. Vi può poi essere anche il cambiamento di tessitura con evidenti influenze sulla ritenzione o percolazione dell’acqua. Di grande interesse, è l’analisi della copertura erbosa in quanto indica l’eventuale differente fertilità delle singole aree, stimabile per il livello di crescita delle erbe e per la loro densità sull’unità di superficie. L’esame poi di alcune specie particolari può orientare su aspetti importanti, come ad esempio l’eccessiva presenza di acqua in profondità, oppure le condizioni di aridità protratta nella stagione estiva, o ancora la propensione del terreno stesso a trasmettere buona vigoria alle piante presenti.

Osservazioni oggettive: le analisi del suolo L’analisi fisica e chimica di alcuni campioni di terreno potrà fornire ulteriori e definitivi chiarimenti. Importante, per quest’ultima, è la qualità del prelevamento delle poche quantità di terra da inviare al laboratorio. Certamente, è da evitare di campionare ripetutamente e casualmente per mescolare poi il tutto. Le differenze oggettive dei terreni di collina verrebbero così mediate in una sorta di media aritmetica e i risultati non fornirebbero alcun dato veritiero e utile. L'acquisizione di essi, pertanto, non potrebbe che indurre a scelte errate. Fondamentale, invece, una volta definite le reali difformità, cercare, con l’ausilio dell’analisi, tenute separate, di interpretare anche quantitativamente le singole realtà che sono state rilevate sul posto, in modo che per ognuna vi possa essere una scelta ideale. L’esperienza di chi opera dette scelte potrà valutare l’opportunità di mediare certi valori. Importante è considerare sempre che ogni realtà di suolo offre opportunità produttive peculiari, che, se non comprese, valutate e assecondate, potrebbero anche definirsi come effetti contrari o negativi.

Bibliografia: Mar tini in vigna - E. Monticelli, 2010


Speciale Vendemmia |

a cura di

Valerio Scarrone

Continua la raccolta dei grappoli in tutta la provincia

VENDEMMIA 2021: CONFERMATE LE PROSPETTIVE DI OTTIMA ANNATA

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Procede la vendemmia sul territorio alessandrino iniziata con qualche giorno di ritardo rispetto allo scorso anno: grappoli che mantengono le promesse di ottima qualità. I primi grappoli ad essere staccati sono stati Chardonnay e Pinot Nero, poi Moscato, Cortese, Timorasso, Brachetto, Arneis e, successivamente, toccherà a Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera. La quantità è nella media, con un calo rispetto allo scorso anno del 15-20% e gli effetti della gelata di aprile sono riscontrabili soprattutto nelle zone di fondovalle. A livello nazionale si prevede un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri: nonostante il calo a livello nazionale, l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marca-

to per i cugini d’Oltralpe. “E’ importante evitare carenze idriche, soprattutto nei terreni più sabbiosi – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -, sul lato consumi, ci sono buone prospettive di ripresa con le riaperture delle attività ristorative e dell’export. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice”. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino all’enoturismo fino alla vinoterapia. Un’opportunità resa possibile dalla legge di orienta-

Con riapertura ristorazione aumento consumi ed export mento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato il lavoro nelle campagne allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali. “Il sistema vitivinicolo, nonostante il difficile periodo del lockdown che ha messo a dura prova l’intero settore, ne esce con una visione complessiva nuova e propositiva mentre è ancora ferma al palo la vicenda-voucher un problema che diventa prioritario in tempo di vendemmia, per snellire la burocrazia per garantire nuovi posti di lavoro – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo –. E’ fondamentale per le imprese ridurre i costi e assicurare al settore uno strumento che

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Speciale Vendemmia

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semplifichi, sia agile e flessibile, rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e sia capace di garantire forme di integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui ne hanno particolarmente bisogno”. La provincia alessandrina vanta 12 Doc e 7 Docg: la produzione tricolore può contare su 607 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da ta-

vola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia. A livello regionale, con la vendemmia si attiva, oltretutto, un sistema che impiega almeno 42 mila addetti in Piemonte offrendo opportunità di lavoro direttamente in vigna, in cantina e nella distribuzione commerciale. Il vitivinicolo piemontese conta 14 mila imprese, 43 mila ettari di superficie vitata ed attrae tanti giovani imprenditori che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. “A preoccupare sono anche le nuove politiche europee come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo o anche il via libera dell’Unione Europea

a nuove pratiche enologiche come la dealcolazione parziale e totale che rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo permettendo di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Particolarmente grave è la decisione di considerare i vini de-alcolati e parzialmente de-alcolati come prodotti vitivinicoli e di consentire tale pratica anche per i vini a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

OCM VINO: ENTRO IL 15 NOVEMBRE DOMANDE PER AIUTI MISURA INVESTIMENTI Entro il 15 novembre 2021 vanno presentate le domande per accedere all’aiuto comunitario per il sostegno previsto per la misura Investimenti nell’ambito dei programmi nazionali di sostegno al settore vitivinicolo (Ocm unica Regolamento Ue 1308/2013 Pns vitivinicolo-Misura Investimenti). Le istruzioni dell’Agea pubblicate il 12 luglio si riferiscono alla campagna 2021/2022. Il contributo erogabile non può superare il 40% della spesa effettivamente sostenuta che nelle Regioni obiettivo convergenza può raggiungere il 50%. I limiti massimi sono ridotti al 20% delle spese sostenute qualora l’investimento sia realizzato da una impresa intermedia, con meno di 750 dipendenti o fatturato annuo non superiore a 200 milioni. Per le grandi imprese (più di 750 occupati e fatturato oltre 200 milioni) il contributo massimo è pari al 19% della spesa sostenuta. Possono ottenere il contributo le aziende in regola con almeno una

delle seguenti attività: 1. a) la produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse stesse ottenute, acquistate, o conferite dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione; 2. b) la produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse stesse ottenuti, acquistati o conferiti dai soci, anche ai fini della sua commercializzazione; 3. c) l’elaborazione, l’affinamento e/o il confezionamento del vino conferito dai soci, e/o acquistato anche ai fini della sua commercializzazione. Sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti; 4. d) la produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori qualora la domanda sia rivolta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.


Speciale Vendemmia Possono beneficiare dell’aiuto anche le organizzazioni interprofessionali, compresi i Consorzi di tutela riconosciuti. L’aiuto è concesso per gli investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trattamento, infrastrutture vinicole, strutture e strumenti di commercializzazione del vino. Il sostegno – spiegano le istruzioni Agea - è diretto a migliorare il rendimento globale dell’impresa, in termini di adegua-

mento della domanda al mercato, ad aumentare la competitività oltre al miglioramento in termini di risparmi energetici, efficienza globale e trattamenti sostenibili. Gli investimenti devono essere mantenuti in Azienda per un periodo minimo di cinque anni dal pagamento finale. E’ dunque necessario rivolgersi agli uffici della Coldiretti per ottenere maggiori informazioni e assistenza per la messa a punto delle domanda di aiuto.

REGISTRO TELEMATICO Il registro di cantina (carico/ scarico/imbottigliamento/ecc.) deve essere tenuto in forma esclusivamente telematica. Sono esonerati: i titolari di stabilimenti enologici con produzione annua pari o inferiore a 50 ettolitri con annesse attività di vendita diretta o ristorazione, l’obbligo di tenuta dei registri si considera assolto con la sola presentazione della dichiarazione di produzione e la dichiarazione di giacenza. Si evidenzia che la norma in questione pur essendo incentrata sulla vendita diretta, non vieta la possibilità per il titolare dello stabilimento di vendere anche a operatori professionali. Per beneficiare della deroga, le con-

dizioni necessarie e sufficienti sono: • che la produzione annua sia pari o inferiore a 50 hl; • che allo stabilimento enologico sia annessa attività di vendita e/o ristorazione. Chi non è ricompreso nel suddetto esonero è invece tenuto ad aggiornare il registro telematico anche con le operazioni di vendemmia, ad iniziare dai carichi ricevuti delle uve e le conseguenti operazioni di trasformazione. È possibile attraverso il sistema del registro dematerializzato gestire le comunicazioni/ dichiarazioni telematiche. Esse si articolano in due fasi principali: • predisposizione della comuni-

cazione/dichiarazione (a partire dai dati di registro). In questa fase la comunicazione/dichiarazione predisposta può essere integrata e aggiornata (e cancellata); • conferma dei dati e trasmissione all’Ufficio ICQRF competente te e all’Organismo di Controllo, nel caso di DOP e IGP. Dopo la trasmissione la comunicazione/ dichiarazione non può essere più modificata o cancellata ma solo annullata. Si raccomanda di fare attenzione alle operazioni “speciali” come la denaturazione o altre pratiche e aggiunte che vanno annotate in tempi più restrittivi rispetto i consueti 30 giorni.

PERIODO VENDEMMIALE Il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni è fissato dal 1° agosto al 31 dicembre in osservanza all’art. 10, comma 1, della Legge n. 238/2016. Derogano e possono svolgersi in un periodo diverso da quello sopra, le fermentazioni e rifermentazioni che sono: • consentite dai disciplinari di determinati prodotti a DOP e IGP. In tal caso, l’effettuazione della fermentazione/rifermentazione (al di fuori del suddetto periodo) è subordinata ad una comunicazione da inviarsi immediatamente all’ufficio territoriale ICQ; • effettuate in bottiglia o in autoclave per la preparazione dei vini spumanti, dei vini frizzanti, del mosto di uve parzialmente fermentato con una sovrappressione superiore a 1 bar e dei vini con la menzione tradizionale “vivace”, nonché

quelle che si verificano spontaneamente nei vini imbottigliati; • poste in essere in relazione alla produzione di particolari vini, ivi compresi i vini passiti e i vini senza IG, che, tuttavia, dovranno essere individuati con Decreto annuale del Ministro, d’intesa con la Regione Piemonte.

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Speciale Vendemmia

OCM VINO: ENTRO L’11 OTTOBRE LE DOMANDE PER IL CONTRIBUTO ALLA PROMOZIONE 20

E’ fissato il prossimo 11 ottobre alle ore 15 il termine per la presentazione dei progetti di promozione sui mercati dei Paesi terzi nell’ambito dell’Ocm vino. Nei giorni scorsi è stato, infatti, pubblicato il decreto direttoriale del Mipaaf con le istruzioni per la presentazione dei piani relativi alla campagna 2021/2022.

Regioni e Province autonome possono fissare quantitativi diversi.

Il decreto ricorda che il Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo prevede per la misura “promozione sui mercati dei paesi terzi” un budget di 101.997.000 euro di cui 30.599.100 euro di quota nazionale e 71.397.900 di quota regionale, ma tenuto conto delle riserve per le liquidazioni di saldi di progetti di precedenti campagne, per l’esercizio finanziario comunitario 201/2022 sono disponibili per i progetti di promozione nazionali 23.234.974,21 euro.

Il contributo minimo deve essere di 15.000 euro. Per i paesi emergenti il contributo cala a 7.500 euro.

I progetti hanno durata dal 1° marzo 2022 al 31 dicembre 2022 se i beneficiari richiedono il pagamento anticipato del contributo, nel caso in cui non lo richiedono le attività devono essere effettuate dal 1° marzo del 2022 al 30 agosto del 2022.

Per le grandi e medie imprese il contributo massimo è del 5% del valore del fatturato globale riportato nell’ultimo bilancio. Per micro e piccole imprese è pari al 10% del fatturato globale.

Nei prossimi giorni sono attesi da parte delle Regioni i bandi regionali e multiregionali. Coldiretti come nelle passate annualità sta lavorando alla presentazione di uno o più progetti al fine di consentire la partecipazione aggregata delle aziende in “Vigneto Italia” l’associazione ad hoc costituita in Coldiretti.

Per poter presentare la domanda di contributo i soggetti che propongono il progetto devono avere nella voce totale di scarico di vino imbottigliato/ confezionato risultante dalla giacenza alla chiusura del 31 luglio 2020 del registro dematerializzato un quantitativo non inferiore a 750.000 litri. Per quanto riguarda i singoli produttori il quantitativo risultante alla stessa data dal registro dematerializzato non deve essere inferiore a 75.000 litri.

REGISTRO DI CANTINA – SERVIZIO COLDIRETTI Dal 13 aprile 2018, fino al 31 dicembre 2020 è stata introdotta la possibilità di utilizzare l’MVV telematico (MVV-E). A partire dal 1° gennaio 2021 l’MVV diviene obbligatorio nella forma dematerializzata, seppur in modo progressivo (attenzione, nessuna deroga per vendite intracomunitarie). Coldiretti, che con l’introduzione del Registro Unico telematico ha garantito un servizio

di contabilità cantina “fatto su misura” a seconda delle esigenze, caratteristiche e dimensioni dell’impresa, estende la consulenza e l’assistenza anche al documento di trasporto e alla fattura. Le aziende utenti potranno disporre di un applicativo installabile anche su apparecchi portatili come palmare-smartphone, tablet, con il quale, da qualsiasi parte si troveranno, avranno sot-

to mano i dati e le informazioni dell’attività in tempo reale e potranno immediatamente interagire per le operazioni previste: produrre MVV-E; fattura digitale; registrazione scarico su magazzino; registro di cantina. Chi invece non è intenzionato ad occuparsi direttamente di queste operazioni potrà delegarle totalmente o parzialmente al servizio suddetto.


Settore Apistico

IL RACCOLTO 2021 È TRA I PIÙ BASSI DEGLI ULTIMI DECENNI, ATTENZIONE AL FALSO MADE IN ITALY

SETTORE APISTICO: È SOS API, CON IL CLIMA IMPAZZITO ADDIO AD 1 VASO DI MIELE SU 4

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roduzione molto più che dimezzata con perdite che arrivano al 75% e forse anche oltre se parliamo di acacia ma è crisi anche per tarassaco, tiglio e castagno. Un anno nero per gli apicoltori della provincia di Alessandria: le difficoltà che si sono fatte sentire nei circa 27.000 alveari presenti sul territorio provinciale che, a causa dell’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera e un’estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali ha distrutto le fioriture. Risultato? Un raccolto di miele che quest’anno sarà tra i più bassi degli ultimi decenni con 1 vaso di miele su 4 che arriverà dall’estero.

Nuove regole per gli apicoltori, introdotte alcune importanti norme APICOLTURA: VIA AL NUOVO REGOLAMENTO REGIONALE Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 31 del 5 agosto 2021 è stato pubblicato, con Decreto del Presidente della Giunta regionale 3 agosto 2021, n. 10/R, il nuovo Regolamento apistico regionale, che disciplina il ruolo multifunzionale dell’apicoltura piemontese. Ecco i punti più rilevanti del nuovo Regolamento regionale: • articolo 2: individua le finalità del regolamento, tra le quali un razionale sfruttamento delle risorse nettarifere, l’incentivazione della conduzione zootecnica delle api e la prevenzione di controversie tra gli apicoltori stanziali o nomadi che si trovano a produrre in uno stesso territorio; • articolo 3: stabilisce i criteri per l’individuazione dei soggetti produttori apistici, apicoltori amatoriali o per autoconsumo e delle loro forme associative. La precedente legislazione non definiva in modo chiaro la figura dell’apicoltore amatoriale; que-

sto dava origine a forme speculative non corrette e in palese contrasto con chi si dedicava ad una apicoltura professionale con serietà e correttezza. Il limite di 10 alveari, compresi i nuclei, per determinare la figura dell’apicoltore hobbista risulta corretto. Considerando una produzione media regionale di miele per alveare che solitamente supera i 10 kg per alveare stanziale,il quantitativo complessivo di miele sicuramente soddisfa le esigenze di autoconsumo dell’apicoltore amatoriale; • articolo 4: delinea i compiti del Centro apistico regionale (CARe),istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV); • articolo 5: fornisce la definizione di sciame e nucleo: 3 nuclei corrispondono ad un alveare, l’attuale legislazione non lo prevedeva e spesso le valutazioni apparivano arbitrarie e controverse; • articolo 6: stabilisce le linee guida per la pratica del nomadismo in apicoltura. Si introduce per la prima volta un limite di distanza tra apiari. I 200 metri tra apiari con almeno 50 alveari rappresenta un passo importante per regolamentare il nomadismo piemontese; tale limite era già indicato e quindi vincolante nella legislazione nazionale (Legge 24 dicembre 2004 n.313). PUBBLICATI BANDI 2020-2021 PER IL SETTORE Gli apicoltori potranno accedere ad uno specifico Bando che prevede l’erogazione di un contributo, pari al 50% della spesa, per investimenti in attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei

Miele di acacia praticamente inesistente ma è crisi anche per tarassaco, tiglio e castagno prodotti dell’apicoltura, per acquisto di attrezzature e materiali specifici per l’esercizio del nomadismo comprese le arnie. Introdotto anche un sostegno per il ripopolamento apistico, che prevede un contributo del 60%, per l’acquisto di sciami, nuclei, pacchi d’api ed api regine. I beneficiari sono gli apicoltori professionali singoli o associati che conducono almeno 52 alveari (rilevati dall’ultimo censimento), regolarmente registrati presso la BDA nazionale, iscritti alla Camera di Commercio ed in possesso di fascicolo aziendale prima della presentazione della domanda. Si dovrà dimostrare la disponibilità di locali di smielatura in regola o in alternativa di operare in altri conformi anche se di terzi. Priorità è data alle aziende gestite da giovani, dislocate in zona montana, a conduzione biologica e che non abbiano percepito contributi con fondi UE negli ultimi due anni. La scadenza per le domande è fissata il 15 ottobre 2021.

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Fauna Selvatica

“STIAMO VALUTANDO L’IPOTESI DI COSTITUIRCI PARTE CIVILE”, LA SITUAZIONE È INSOSTENIBILE

FAUNA SELVATICA: INCIDENTI E DEVASTAZIONI, PROBLEMA SOCIALE NON SOLO DELL’AGRICOLTURA 22

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Fauna selvatica, escalation di incidenti e devastazioni: ai danni economici alle aziende agricole si sommano i rischi per l’incolumità pubblica. La situazione è diventata insostenibile non solo nelle aree rurali, ma anche nelle città tanto che viene compromesso l’equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali con la perdita della biodiversità e sono in costante aumento gli incidenti che mettono a rischio la sicurezza delle persone. L’incidente avvenuto a fine agosto sulla strada del Colle della Maddalena dove un motociclista ha perso la vita a causa dall’attraversamento di un cinghiale è solo uno degli ultimi, con esito mortale, dovuti a questa grave problematica che registra ogni anno centinaia di feriti e gravissimi danni alle automobili e alle persone coinvolte. In provincia di Alessandria, i danni all’agricoltura causati da cinghiali ammontano a 529.706 euro e 81 gli incidenti stradali registrati nel 2020 (in Piemonte 1.100) e in soli 5 mesi, da gennaio a maggio 2021, sono aumentate del 63% le richieste di indennizzo dei danni

da parte degli agricoltori. “La situazione è sempre più grave, deve continuare l’impegno della Regione e delle autorità preposte per ridurre il numero di selvatici. In merito agli incidenti mortali, con i nostri legali e dialogando con le associazioni dei Familiari e Vittime della Strada, come Coldiretti Piemonte stiamo valutando la possibilità e l’ammissibilità per poterci costituire parte civile al fianco della società che è sempre più coinvolta in questa gravissima problematica”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal Ministero della Salute. “In gioco, ricordiamo, ci sono il futuro delle nostre imprese, la sicurezza dei cittadini e l’intero equilibrio ambientale di vaste aree territoriali, anche di zone ad elevato pregio naturalistico. Per questo è urgente che le istituzioni, dalla Regione Piemonte in primis, non tergiversino e attuino urgentemente delle misure necessarie per

Con le associazioni dei Familiari e Vittime della Strada per far fronte a questa gravissima problematica

contenere la fauna selvatica che è di proprietà dello Stato e lo Stato non può creare disagio, pericolo e danni ai propri cittadini che deve, invece, tutelare”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.

CINGHIALI: SERVE APPROCCIO MAGGIORMENTE STRUTTURATO E CONDIVISO

BLOCCARE LE LINEE GUIDA PROPOSTE DALLA REGIONE Coldiretti Alessandria chiede urgentemente che venga fatto un passo indietro rispetto a quanto proposto dalla Regione e che si possa aprire un vero e proprio confronto proficuo rispetto alle linee guida ma anche alle vere esigenze di tutto il territorio. Serve un netto cambio di rotta della Regione sia nei contenuti sia nei modi: così vengono meno gli impegni presi dallo stesso assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, lo scorso 8 luglio in piazza Castello durante la protesta degli agricoltori. Quanto predisposto presenta almeno due

macro criticità: da un lato, il metodo poiché serve un approccio maggiormente strutturato e condiviso e non solo pochi giorni di tempo per presentare delle osservazioni ad un documento già “pre-confezionato” e dall’altro, il merito perché quanto proposto va solo a favorire un ristretto gruppo di persone che, di fatto, negli anni hanno avuto il controllo dei territori a discapito degli agricoltori, delle effettive esigenze della cittadinanza e anche dei tanti cacciatori che non hanno mai potuto partecipare alle operazioni di selezione.


Attualità |

a cura di

GianCarlo Bassi

TRANSIZIONE E PROROGA PSR 2021-2022: OLTRE 379 MILIONI DI EURO Nel quadro del percorso che porterà dall’attuale periodo di programmazione 2014-2020 al prossimo ciclo di programmazione dei Fondi europei destinati all’agricoltura e al mondo rurale, l’Unione Europea ha deciso, sin dal 2020, di adottare un regolamento transitorio di durata biennale (2021-022). Con il regolamento di transizione n. 2220 del 2020, si è infatti stabilita l’estensione per due anni degli attuali PSR, che porterà nuovi fondi gestiti e applicati con le regole attuali, salvo alcuni adeguamenti, riguardanti essenzialmente la durata limitata degli impegni che i beneficiari possono assumere partecipando ai bandi sulle misure a superficie. La decisione nasce dall’esigenza di garantire continuità nelle politiche e nel sostegno al settore, mentre l’entrata in vigore della nuova PAC con il Piano strategico nazionale è stata rinviata al 1° gennaio 2023. I motivi del rinvio e del ricorso a questa fase transitoria sono dovuti in parte alla pandemia da Covid 19 che ha rallentato le tempistiche e aperto scenari inediti, ma anche ai ritardi già precedentemente maturati nel negoziato comunitario sui nuovi regolamenti e alle difficoltà nel trovare un accordo finanziario e politico sul bilancio unionale.

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A seguito del regolamento di transizione varato in sede europea, dopo una lunga fase negoziale in Conferenza Stato – Regioni in merito ai criteri di riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie destinate all’Italia, il Ministero delle Politiche Agricole ha adottato una soluzione di sintesi, ufficializzata con la Delibera del Consiglio dei Ministri del 17 giugno 2021. In questo modo al Piemonte vengono destinati in spesa pubblica circa 379 milioni di euro per il periodo 20212022, fondi con i quali verranno aperti – in gran parte entro la fine del 2021, eventualmente anche nel 2022 - bandi su quasi tutte le misure già previste all’interno del Programma.

I PROSSIMI PASSI L’effettiva prosecuzione del PSR con l’apertura dei nuovi bandi richiede l’approvazione delle modifiche sia di tipo finanziario, per la ripartizione dei fondi aggiuntivi tra le diverse misure e operazioni, sia di tipo testuale, al fine di rendere maggiormente efficace l’attuazione del programma negli ultimi anni. Le proposte di modifica, numerose e complesse, dopo un intenso con-

fronto informale con la Commissione europea, sono attualmente in fase di rifinitura e dovranno essere sottoposte quanto prima all’esame del Comitato di sorveglianza per la consultazione di tutto il partenariato, che dovrà esprimersi anche sui criteri di selezione di diverse misure; successivamente, previa autorizzazione della Giunta regionale, si potrà procedere alla loro trasmissione ufficiale alla Commis-

sione per l’approvazione. Il termine ultimo per completare i pagamenti del PSR 2014-2022 è formalmente il 31 dicembre 2025, tuttavia - al fine di scongiurare la perdita di eventuali fondi non spesi entro tale data - occorrerà concludere le liquidazioni sulle misure strutturali entro la fine del 2023, così da poterne riutilizzare le eventuali economie su altre misure con rapida capacità di spesa.

SICCITÀ: CARBURANTE AGEVOLATO SUPPLEMENTARE La Regione Piemonte autorizza l’assegnazione supplementare di carburante nei Comuni delle aree interessate dalla siccità: le domande dovranno essere presentate entro il 1 ottobre 2021. Le richieste vanno presentate alla Regione Piemonte/ UMA, in forma di supplemento generico e in presenza di COMPLETO prelievo della quota di carburante spettante. I documenti necessari, che dovranno essere inseriti

fra gli allegati dell’istanza presentata, per le richieste sono: • Indicazione per ogni Comune delle colture UMA e degli ettari interessati, nonché il quantitativo di carburante richiesto; • autocertificazione nella quale si indicano le rimanenze di carburante ancora disponibile al momento della richiesta di supplemento. Per informazioni rivolgersi ai nostri Uffici Coldiretti.


Attualità

MALTEMPO: RICONOSCIUTO LO STATO DI CALAMITÀ ALLE GELATE DI APRILE

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Fortemente sollecitato e voluto da Coldiretti è un riconoscimento necessario per le aziende che hanno subito le conseguenze della forte gelata del 7 e 8 aprile 2021 che ha compromesso i raccolti di questa stagione. Entro il 12 ottobre le imprese potranno presentare la domanda di aiuto per cui possono trovare assistenza presso gli Uffici Zona sul territorio. È quanto afferma Coldiretti Alessandria

nel commentare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale del 9 agosto. Serve la giusta attenzione da parte delle Istituzioni per le imprese che sono continuamente sottoposte, a causa del clima impazzito, a gravi danni con perdite delle produzione che arrivano a toccare anche il 100% in occasione di eventi calamitosi come quelli dell’aprile scorso.

SPANDIMENTO GESSI DI DEFECAZIONE: INTERVENGONO I SINDACI A seguito delle numerose segnalazioni da parte di residenti in diversi sobborghi che riferiscono di molestie olfattive associate al transito di mezzi pesanti nei centri abitati e allo spandimento di materiali in aree agricole, i Sindaci dei Comuni di Alessandria e di Pozzolo Formigaro hanno emesso un’Ordinanza relativamente ai gessi e carbonati di defecazione. Poichè i materiali rientrano nel campo di applicazione del D. Lgs 75/2010 “Riordino della disciplina in materia di fertilizzanti”, tale ordinanza ha stabilito che tutte le imprese del settore agricolo presenti sul territorio dei Comuni di Alessandria e Pozzolo devono attenersi scrupolosa-

mente ai criteri, finalizzati ad evitare danni alla salute pubblica e ambientale come specificato nell’Ordinanza che può essere consultata all’indirizzo https://www.comune.alessandria.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3655 IMPORTANTE: tutte le aziende che aderiscono alla Misura di Produzione Integrata del PSR 2014-2020 Operazione 10.1.1 non possono utilizzare come correttivi agronomici prodotti sotto forma di gessi di defecazione da fanghi. Gli Uffici Zona di Coldiretti Alessandria sono a disposizione per chiarimenti.

REGIONE PIEMONTE: RIPARTITO DIVIETO COMBUSTIONE RESIDUI COLTURALI Ricordiamo che la delibera della Giunta Regionale del 26 febbraio 2021 n. 9-2916 ha disposto l’estensione temporale, con anticipo al 15 settembre e prolungamento fino al 15 aprile, del divieto di abbruciamento di materiale vegetale su tutto il

territorio regionale con l’unica eccezione delle deroghe conseguenti a situazioni di emergenza fitosanitaria disposte dalla competente autorità. Dallo scorso 15 aprile è vietata per qualsiasi ragione la combustione all’aperto di materiale vegetale.


PAC 2023-2027 |

a cura di

Davide Biglia

PAC: LE PRINCIPALI NOVITÀ DAL GENNAIO 2023, DA DEFINIRE ELEMENTI TECNICI Il 25 giugno Consiglio, Commissione e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sui tre regolamenti per la riforma della Pac 2023-2027, che è stato poi accettato dai ministri dell’agricoltura nel corso della riunione del Consiglio dell’Ue del 28 giugno scorso. Restano da definire diversi elementi tecnici per la successiva definizione de testi giuridici che dovranno essere approvati dal Consiglio e del Parlamento europeo. Successivamente, entro il 31 dicembre 2021, gli Stati Membri saranno chiamati a redigere i propri piani strategici nazionali, i quali poi saranno sottoposti alla valutazione e approvazione della Commissione europea. Secondo quanto concordato, la Pac 2023-2027 si articola in cinque tipologie di pagamenti diretti: • sostegno al reddito di base. L’Italia dovrà scegliere quale sistema adottare, se continuare con il legame con i titoli storici o un pagamento a superficie uniforme per tutti gli agricoltori il cui importo corrisponde al valore medio nazionale. Nel caso di scelta dei titoli storici si dovrà continuare il processo di convergenza interna dei pagamenti diretti, a decorrere dal 2023, affinché tutti gli agricoltori possano ricevere un importo per i loro titoli pari almeno all’85% del valore medio nazionale entro il 2026.Ad oggi tutti gli agricoltori hanno raggiunto il 60% del valore medio; • sostegno ridistributivo: a questa tipologia di sostegno viene dedicato almeno il 10% del budget nazionale destinato ai pagamenti diretti, se tali risorse non sono già state ricavate tramite il meccanismo del capping. Questo pagamento deve garantire la redistribuzione dei pagamenti diretti dalle aziende più grandi a quelle più piccole o medie, sotto forma di un pagamento annuale disaccoppiato per ettaro ammissibile; • sostegno ai giovani agricoltori: ai giovani agricoltori, ovvero coloro di età pari o inferiore a 40anni, si è deciso di destinare una quota minima del 3% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti per offrire un sostegno complementare; • regimi per il clima e l’ambiente (eco-schemi): si tratta della principale novità della nuova Pac. Per eco-schemi si intendono le pratiche agricole a sostegno della transizione green e volte ad accrescere il contributo fornito dall’agricoltura al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Ue. Gli Stati membri definiranno un elenco di pratiche agricole con la concessione di un sostegno addizionale a favore degli agricoltori che volontariamente adotteranno una o più di tali pratiche agricole. Per tale sostegno gli Stati membri dovranno dedicare

almeno il 25% della dotazione per i pagamenti diretti con la possibilità di impiegare almeno 20% nei primi due anni utilizzando l’importo a differenza (tra il 20 e il 25%) per la distribuzione nei pagamenti diretti disaccoppiati; • sostegno accoppiato al reddito: Gli Stati membri potranno concedere fino al 13% della dotazione dei pagamenti diretti per finanziare interventi per aiutare settori e produzioni o tipi specifici di agricoltura, in difficoltà, anche migliorandone la competitività, la sostenibilità o la qualità. Tale dotazione potrà essere aumentata del 2% a condizione che sia destinata al sostegno delle colture proteiche. Ad oggi non si rilevano variazioni significative all’elenco dei settori/ produttori destinatari di tale tipo di aiuto. Infine, sono stati confermati gli interventi settoriali per: • Ortofrutticolo (obbligatorio in tutti gli SM): l’UE contribuirà per il 4,1% del valore della produzione commercializzata da una OP; per il 4,5% nel caso di AOP e per il 5% se si tratta di OP e AOP transnazionali. Per quelle OP e AOP che realizzeranno interventi in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali è previsto un incremento di risorse dello 0,5%; • Apicoltura (obbligatorio in tutti gli SM): l’Italia beneficerà di 5,17 milioni di euro da destinare a interventi mirati al ripopolamento del patrimonio apistico dell’Unione; • Vitivinicolo l’Italia disporrà di un budget pari a 323,88 milioni. Inoltre, sono state concordate una serie di interventi per accrescere la competitività e la trasparenza verso i consumatori di questo settore, come ad esempio l’introduzione della possibilità di allungare di 5 anni il sistema di autorizzazioni all’impianto per le viti, portando la scadenza al 2045 o l’estensione dell’intervallo massimo previsto per il reimpianto di viti da 3 a 6 anni. • Olio d’oliva: il budget italiano sarà pari a 34,59 milioni di euro annui. L’aiuto finanziario unionale non dovrà superare: - 30% del valore della produzione commercializzata di ciascuna organizzazione o associazione di produttori nel 2023 e nel 2024, - 15% nel 2025 e nel 2026; - 10% a partire dal 2027; Inoltre, sarà possibile finanziare interventi anche in altri settori come, ad esempio, il settore delle patate fresche e surgelate.

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Agroambiente |

a cura di

Giancarlo Bassi

Nota Informativa sulle Misure Agroambientali (Misura 10.1.1)

REGOLE E CONSIGLI DI “BUONE PRATICHE” AGRONOMICHE 26

AVVICENDAMENTO COLTURALE Regola generale. Le norme tecniche prevedono l’adozione di un avvicendamento quinquennale che comprenda almeno tre colture e preveda al massimo un ristoppio per ogni coltura. E’ possibile ricorrere a un modello di successione che nel quinquennio preveda due colture e consenta al massimo un ristoppio per ogni coltura; è inoltre possibile avere due ristoppi della stessa coltura a condizione che la coltura inserita tra i due ristoppi sia di famiglia botanica diversa. Tali casi sono applicabili nelle seguenti situazioni: • aree individuate come collinari e montane; • aree a seminativi, inferiori ai 5 ettari, presenti in aziende viticole o frutticole dove la superficie a seminativi non supera il doppio di quella viticola o frutticola; • orticole a indirizzo intensivo (con elevate esigenze in termini di input idrici, chimici ed energetici); • in presenza di colture erbacee foraggere o di terreni a riposo, di durata pluriennale. Ricordiamoci sempre che: • i cereali autunno vernini (frumento tenero e duro, orzo, avena, segale, triticale, farro ecc.) sono considerate colture analoghe ai fini della successione colturale; • colture dello stesso genere, indipendentemente dalla destinazione d’uso (da foraggio, da biomassa, da granella) sono considerate colture analoghe ai fini della successione colturale; • gli erbai sono considerati agli effetti dell’avvicendamento colturale di durata annuale; • le colture erbacee foraggere di durata pluriennale devono essere seguite da una coltura diversa; • le colture erbacee poliennali avvicendate (comprese le orticole) e i terreni a riposo, vengono considerati ai fini del conteggio come una singola coltura; • per quanto riguarda il riso fare riferimento alla scheda di coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Regola generale. Le norme tecniche prevedono il divieto al ricorso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). Per le colture erbacee da pieno campo si deve ricorrere a semente certificata. Il materiale di propagazione deve essere sano e garantito dal punto di vista genetico; deve offrire garanzie fitosanitarie e di qualità agronomica. Sia per le colture ortive sia per quelle arboree tutti i materiali di propagazione devono essere accompagnati dal relativo “Passaporto delle piante CE” (Reg. UE 2016/2031 e

relativi regolamenti di attuazione). Per le colture ortive si deve ricorrere a materiale di categoria “Qualità CE” per le piantine e categoria certificata CE per le sementi. Per le colture arboree e la fragola se disponibile, si deve ricorrere a materiale di moltiplicazione “certificato” ai sensi del DM 20/11/2006. In assenza di tale materiale potrà essere impiegato materiale di categoria CAC. In generale, non è possibile ricorrere all’autoproduzione del materiale di propagazione, essa è ammessa tuttavia nei seguenti casi: • limitatamente a un anno, quando siano presenti l’esplicito consenso della ditta costitutrice della varietà e il controllo fitosanitario da parte di un Ente terzo accreditato; • per le risorse genetiche vegetali inserite nell’Anagrafe Nazionale della Biodiversità di Interesse agricolo e Alimentare reperibili al sito https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14785 oppure nel registro regionale delle risorse genetiche autoctone; • per ecotipi e varietà locali iscritti o in corso di iscrizione alla “Sezione Varietà da conservazione” del Registro Nazionale delle varietà di specie agrarie ed ortive, alle condizioni previste dal Decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Disciplinari Produzione Integrata - anno 2021 18 aprile 2008 “Disposizioni applicative per la commercializzazione di sementi di varietà da conservazione”; • per altri ecotipi e varietà locali di interesse riconosciuto, inseriti cioè in liste pubblicate dalla Regione Piemonte, quali ad esempio le schede dei Prodotti Agricoli Tradizionali o, per melo e pero, le varietà presenti nel portale https://www.antichevarietapiemontesi.it/ GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI Regola generale. Le norme tecniche prevedono: • nelle aree di collina e di montagna con pendenza media superiore al 30% sono consentite esclusivamente, per le colture erbacee, la minima lavorazione, la semina su sodo e la scarificatura; per le colture arboree all’impianto sono ammesse solo le lavorazioni puntuali e quelle finalizzate all’asportazione dei residui dell’impianto precedente ed in generale è obbligatorio l’inerbimento dell’interfila, inteso anche come vegetazione spontanea gestita con sfalci; • nelle aree con pendenza media compresa tra il 10% e il 30%, oltre alle tecniche sopra descritte sono consentite lavorazioni ad una profondità massima di 30 cm, ad eccezione delle rippature per le quali non si applica questa limitazione; negli appezzamenti dedi-


Agroambiente

cati alle colture erbacee è obbligatoria la realizzazione di solchi acquai temporanei almeno ogni 60 metri o prevedere, in situazioni geo-pedologiche particolari e di frammentazione fondiaria, idonei sistemi alternativi di protezione del suolo dall’erosione; per le colture arboree è obbligatorio l’inerbimento nell’interfila (inteso anche come vegetazione spontanea gestita con sfalci); nel periodo primaverile-estivo in alternativa all’inerbimento, è consentita l’erpicatura a una profondità massima di 10 cm o la scarificatura; nelle aree di pianura è obbligatorio per le colture arboree l’inerbimento dell’interfila nel periodo autunno-invernale per contenere la perdita di elementi nutritivi; sui terreni dove vige il vincolo dell’inerbimento nell’interfila delle colture arboree sono ammessi interventi localizzati di interramento dei concimi; negli impianti arborei con sistemazione a rittochino con pendenze superiori al 10%, oltre ai vincoli precedenti, nell’interfila non sono ammesse lavorazioni che rivoltino il terreno (per es. sono invece ammesse rippature e scarificature); nelle colture arboree le operazioni di semina ed interramento del sovescio sono ammissibili sia in pianura sia nelle situazioni con pendenze medie dal 10 al 30%; in quest’ultimo caso tuttavia il sovescio andrà eseguito annualmente a filari alterni.

FERTILIZZAZIONE Regola generale. Le norme tecniche prevedono: • la definizione dei quantitativi di macroelementi distribuibili annualmente per coltura o per ciclo coltu-

rale tramite un piano di fertilizzazione, anche semplificato, che tenga in considerazione le asportazioni colturali e la dotazione del terreno per P e K; in alternativa, è possibile adottare il modello semplificato secondo le schede a dose standard per coltura; • l’apporto di microelementi non è sottoposto a limitazioni. Per quanto riguarda l’utilizzo del rame si precisa che eventuali apporti devono essere registrati nel registro dei trattamenti e concorrono al raggiungimento del limite previsto per i prodotti fitosanitari; • il rispetto dei quantitativi massimi distribuibili annualmente così come stabiliti in applicazione della Direttiva 91/676/CEE; • il frazionamento delle dosi di azoto quando superano 100 kg/ha per le colture erbacee e 60 kg/ha per le colture arboree; • l’esecuzione di analisi del suolo per la stima delle disponibilità dei macroelementi e degli altri principali parametri della fertilità in conformità a quanto indicato nell’Allegato I; • l’impiego preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. L’utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione in qualità di fertilizzanti, vedi D. Lgs. 99/92, non è ammesso, salvo eccezioni previste in Allegato I del Decreto. Non è altresì ammesso il loro utilizzo come correttivi sotto forma di gessi o di carbonati di defecazione. Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/07 relativo ai metodi di produzione biologica.

CREDITO: LA “NUOVA SABATINI” PER GLI INVESTIMENTI Ne abbiamo parlato anche sul numero scorso ma vista l’attualità e l’importanza dell’argomento vogliamo richiamare la vostra attenzione sulla misura Beni strumentali, l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Secondo quanto disposto dal nuovo decreto possono dunque essere presentate le domande di accesso ai contributi, grazie allo stanziamento di nuove risorse finanziarie, pari a 425 milioni di euro. Il provvedimento prevede anche l’accoglimento delle prenotazioni pervenute nel mese di giugno 2021 e non soddisfatte per insufficienza delle risorse finanziarie. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali e si rivolge alle micro, piccole e medie imprese (PMI). I beni finanziati devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, non-

ché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”. Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere: • di durata non superiore a 5 anni; • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro; • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili. L’ammontare del contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”). Gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione per chiarimenti.

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Patronato Epaca |

a cura di

Gianni Mario Stoppini

ESONERO CONTRIBUTIVO 2020 E 2021: ECCO LE ISTRUZIONI

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ia alle istruzioni relative all’esonero dei contributi previdenziali per i mesi di novembre e dicembre 2020 e gennaio 2021 per i datori di lavoro e i lavoratori autonomi (imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) delle imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura comprese quelle produttrici di vino e birra. L’esonero non riguarda premi e contributi Inail. E’ stata pubblicata l’8 settembre la circolare Inps n.131. L’Istituto ricorda che con i messaggi del 13 gennaio, 10 febbraio, 11 giugno e 25 giugno 2021 ha già comuni-

cato il differimento delle scadenze dei versamenti. Per accedere all’esonero il beneficiario deve essere in regola con il Durc e con il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali. Per i lavoratori autonomi l’esonero è riconosciuto nella misura pari a un dodicesimo della contribuzione riferita a ciascun mese. Le risorse stanziate sono pari a 385,2 milioni per il 2020 e 610,8 per il 2021. Per l’esonero valgono i nuovi limiti della normativa in materia di aiuti di Stato maggiorati dal “Quadro tempo-

raneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza Covid-19”. Per accedere all’agevolazione i beneficiari devono presentare un modulo di cui sarà comunicata la disponibilità dallo stesso Istituto e l’istanza dovrà essere presentata entro 30 giorni dal messaggio. Si ricorda che la misura è stata introdotta per sostenere le aziende del settore agricolo colpite dalla pandemia ed è stata fortemente spinta dalla Coldiretti che ne ha sostenuto l’allungamento anche al 2021.

ESONERO PARZIALE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI LEGGE 30 DICEMBRE 2020, N. 178 “LEGGE DI BILANCIO”

L’

articolo 1, comma 20, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 “Legge di Bilancio”, entrata in vigore il 1° gennaio 2021, al fine di ridurre gli effetti negativi causati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 sul reddito dei lavoratori autonomi e dei professionisti e di favorire la ripresa della loro attività, ha istituito il Fondo per l’esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti. Tale Fondo è destinato a finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai la-

voratori autonomi in scadenza nell’anno 2021 e riferiti al medesimo anno, ivi compresi i coltivatori diretti, che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019. Sono esclusi dall’esonero i premi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). I richiedenti devono inoltre essere in possesso degli ulteriori requisiti:

- risultare in possesso del requisito della regolarità contributiva; - non essere titolari di contratto di lavoro subordinato, con esclusione del contratto di lavoro intermittente senza diritto all’indennità di disponibilità; - non essere titolari di pensione diretta, diversa dall’assegno ordinario di invalidità. Gli uffici di Coldiretti, che sono a disposizione per le informazioni in merito, stanno attivando le procedure di controllo al fine di identificare i soci che potrebbero rientrare negli aventi diritto.

INAIL: SE IL CONTAGIO COVID È SUL LAVORO

S

ale il numero di denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e luglio di quest’anno: 312.762, quasi 24mila in più (+8,3%) rispetto allo stesso periodo del 2020. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Inail aggiornato al 31 agosto scorso. L’Istituto sottolinea che i dati sono provvisori e fortemente influenzati dalla pandemia. Al riguardo, secondo il 18esimo report nazionale elaborato dalla consulenza statistico attuariale dell’Inail, fino a giugno i casi di Covid di origine professionale segnalati all’Inail sono stati quasi 177mila. Questi dati ci danno lo spunto per ca-

pire cosa succede se il contagio da Coronavirus avviene in occasione di lavoro e quali sono le tutele Inail previste in questi casi per i lavoratori assicurati. Proveremo in questo articolo a fare un po’ di chiarezza. • I contagi da nuovo Coronavirus avvenuti a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa sono tutelati dall’Inail a tutti gli effetti come infortuni sul lavoro, così come quelli accaduti durante il percorso casa lavoro e viceversa, configurabili quindi come infortuni in itinere. • In presenza del certificato medico di avvenuto contagio sul lavoro,

l’Inail prende in carico e assicura la relativa tutela, ai sensi delle vigenti disposizioni di Legge, al pari di qualsiasi altro infortunio. Sono, dunque, previsti, a seconda dei casi, gli indennizzi e le rendite vitalizie per infortunio sul lavoro, oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. • Inoltre, se la denuncia è fondata e con il passare degli anni, l’infortunato ritiene di aver subito un peggioramento della sua condizione psicofisica può avvalersi dell’istituto della revisione secondo i tempi e le modalità previste dalla legge.


Patronato Epaca • L’ambito della tutela, come ha chiarito l’Inail, riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio, così come anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. • La tutela in ogni caso spetta per tutti

i lavoratori assicurati all’Inail, quindi, i lavoratori dipendenti e assimilati (lavoratori parasubordinati, sportivi professionisti dipendenti e lavoratori appartenenti all’area dirigenziale) e dalle altre norme speciali in tema di obbligo e tutela assicurativa Inail. Nel settore agricolo, in particolare,

oltre ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri sono assicurati all’Inail anche gli operai agricoli. Sono, invece, esclusi dall’assicurazione Inail gli imprenditori agricoli professionali (in quanto non versano la relativa contribuzione) e gli impiegati agricoli che sono assicurati all’Enpaia.

INAIL RIVALUTAZIONE DANNO BIOLOGICO

C

on il DL n.60/2021 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 25 marzo 2021, su proposta del Consiglio di Amministrazione dell’Inail, con decorrenza 1° luglio 2020 è stata disposta la rivalutazione annuale degli importi del danno biologico nella misura dello 0,5%. La rivalutazione degli importi degli indennizzi del danno biologico, riguarda i ratei di rendita maturati e gli

indennizzi in capitale liquidati dal 1° luglio 2020. In particolare, per i ratei di rendita maturati a decorrere dal 1° luglio 2020. Consigliamo ai lavoratori che abbiano subito un infortunio sul lavoro o ottenuto il riconoscimento della malattia professionale e che si riconoscono in alcune di queste situazioni, ritenendo di avere un peggioramento delle proprie condizioni derivato da infortunio

o malattia professionale, di rivolgersi al Patronato EPACA. Il medico convenzionato con il Patronato EPACA valuterà l’opportunità di presentare le istanze di aggravamento ed ottenere l’eventuale riconoscimento dell’indennizzo. Si ricorda che il medico riceve presso l’Ufficio Provinciale EPACA Alessandria previo appuntamento telefonico al numero 0131.235891.

INPS: LA MAGGIORAZIONE DEI CONTRIBUTI INAIL VERRÀ RECUPERATA

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contributi assicurativi pagati in più saranno recuperati con il prossimo versamento. Dopo la nota dell’Inail che annunciava un ricalcolo dei contributi per l’assicurazione contro gli infortuni relativi a dipendenti delle aziende agricole, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, piccoli coloni e compartecipanti familiari, l’Inps con il messaggio 2978 ribadisce la mancata applicazione della riduzione del 16,36%, fissata per il 2021 dal decreto 23 marzo 2021 del ministero del Lavoro di concerto con il dicastero dell’Economia, a causa di una non corretta

elaborazione dei dati e annuncia che “il nuovo prospetto di dettaglio degli importi contributivi dovuti sarà reso disponibile nei prossimi giorni nel cassetto previdenziale lavoratori autonomi agricoli”. Oltre a tener conto della riduzione l’importo registrerà anche eventuali variazioni intervenute sulla posizione contributiva dei lavoratori nell’anno in corso per esempio la cancellazione dell’intero nucleo o di componenti, la modificazione della fascia di inquadramento dell’azienda, la riduzione contributiva “ultra sessantacinquen-

ne”. Le somme eventualmente pagate in eccedenza con la prima rata con scadenza 16 luglio 2021 –spiega l’Inps - potranno essere compensate con le somme da versare con la rata con scadenza 16 settembre 2021.

COMPUTO IN GESTIONE SEPARATA

I

lavoratori e le lavoratrici iscritte alla gestione separata hanno a disposizione un particolare strumento normativo per riunire gratuitamente nella gestione separata tutti i contributi sparsi nelle altre gestioni della previdenza pubblica obbligatoria al fine di conseguire un’unica prestazione pensionistica. Si tratta della facoltà di computo, riconosciuta dall’articolo 3 del DM 282/1996 che può essere esercita-

ta da tutti coloro che possono far valere periodi contributivi presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, le forme esclusive e sostitutive della medesima, le gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomi di cui alla Legge n. 233 del 1990. Per informazioni contattare gli Uffici EPACA al numero di telefono 0131 235891.

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Consigliere Ecclesiastico

CHI FA LA GUERRA? 30

Commentando a Radio Voce Spazio (dalla quale sentite spesso i messaggi di Coldiretti) sabato 11 settembre i fatti luttuosi dell’abbattimento delle torri gemelle di New York nel 20° anniversario, un’ascoltatrice mi chiese perché in tutte le guerre sono sempre coinvolte le religioni. Le giustificazioni e le motivazioni per ricorrere alla forza nei conflitti sono giustificate da false motivazioni religiose, come: Dio lo vuole. Chiamare Dio per distruggere l’avversario è pura bestemmia. Dio non è partigiano, Dio è per tutti. Non sta certamente con chi porta morte. Dio è per la vita. La religione è quella che difende l’uomo, la vita. Tutto il resto non è religione.

La Federazione Provinciale Coldiretti, in particolare la Zona di Alessandria, è vicina alle famiglie Bonzano e Ottonello per la scomparsa del caro

Mario Bonzano

Sentite condoglianze alla moglie Anna Maria e al figlio Massimo

Gesù Cristo è venuto per dare la vita agli altri, non per toglierla. E’ un maestro che chiede di porgere l’altra guancia a chi ci percuote. Ha fatto tutto nella logica del dono, non dell’egoismo; del dare non del prendere. Ha guarito lo spirito senza trascurare i corpi. Dio ha tanto amato il mondo da dare suo figlio unigenito (Gv-3,16). Ora sappiamo chi sta dalla parte dell’uomo e chi gli è contro. E’ l’uomo che fa guerra a se stesso e distrugge gli altri: non la religione. Quella vera. Prendendo quello che c’è di buono nelle altre confessioni, perché anche un orologio rotto, due volte al giorno, segna l’ora giusta. Don Ivo Piccinini

Dirigenti e Struttura di Coldiretti Alessandria partecipano al dolore di Cristina Bigogno, Segretario Zona di Casale Monferrato e Cerrina, per la perdita del caro

PAPA’ In questo profondo e difficile momento giungano le nostre più sincere e sentite condoglianze

Il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria, unitamente a tutti i Dirigenti, ai Soci e alla Struttura, sono particolarmente vicini a Emanuele Sconfienza, responsabile provinciale Inipa Nord-Ovest, a Lucilla e Nicolò, per l’improvvisa e prematura scomparsa della cara moglie e mamma

Manuela Gagliardi

Con il cuore colmo di tristezza ci uniamo al vostro infinito dolore


Mercatino

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Le richieste di inserzione devono riportare il numero di tessera in corso di validità. Il testo può essere consegnato in tutti gli Uffici Zona di Coldiretti oppure inviato tramite posta elettronica a ufficiostampa.al@coldiretti.it

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COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE: MALATTIE NEFROLOGICHE

Le malattie renali possono evolvere del tutto asintomatiche. Circa il 10% della popolazione è affetto da malattia renale cronica e questa percentuale è più elevata in alcune particolari categorie quali anziani, ipertesi, diabetici o persone obese. I reni hanno la funzione di filtrare le urine e di riequilibrare nell’organismo il contenuto dei sali minerali presenti nel sangue, nei liquidi organici e nelle cellule. Un’ulteriore attività dell’apparato urinario è quella di secernere gli ormoni che regolano la produzione di globuli rossi, il mantenimento in equilibrio della pressione arteriosa ed il metabolismo del calcio/fosforo. Quando compare una patologia renale, queste funzioni possono essere progressivamente alterate, nei casi più gravi fino alla completa abolizione. Le malattie renali possono mostrarsi in maniera diversa a secondo della componente in cui si manifesta il primo danno: glomerulonefriti, pielonefriti, nefropatie vascolari, nefropatie tubulo interstiziali, di nuova insorgenza o ereditarie, acute o croniche, primitivamente renali o secondarie ad una malattia sistemica come il diabete o le collagenopatie. I segni più frequenti sono un’alterazione del colore (scure, rosse) o del volume (scarso) delle urine, lo stimolo ad urinare più frequentemente o con bruciore, edemi intorno agli occhi o alle estremità, ipertensione arteriosa, dolore alla schiena. Pertanto, una diagnosi clinica, laboratoristica e strumentale precoce, delle differenti patologie renali, è particolarmente importante, perché consente di mettere in atto tutte le terapie e di adottare i cambiamenti di stile di vita che possono rallentare l’evoluzione.

Per info www.gruppocdc.it - Numero Verde per prenotazioni 800 237380 Alessandria Corso Cento Cannoni, 8 - Casale Monferrato Viale Ottavio Marchino 28/d


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