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POLITICA AGRICOLA COMUNE
Il consiglio è di recarsi per tempo negli uffici del CAA Coldiretti Alessandria
LA DOMANDA PAC SLITTA AL 15 GIUGNO 2021
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Anche quest’anno la domanda Pac slitta a giugno. Il Mipaaf ha dato notizia dell’accordo raggiunto nella Conferenza Stato Regioni dell’allungamento al 15 giugno (dal 15 maggio) del termine per la presentazione della domanda unica dei pagamenti diretti della Politica Agricola Comune per il 2021. Il Ministero ha anche annunciato un decreto che consentirà di allungare i termini per le domande di sostegno e di pagamento per gli aiuti a superfice e le misure connesse agli animali nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale. Infine per quanto riguarda le modifiche alle domande presentate entro il 15 giugno, il termine fissato è il 30 giugno 2021.
PAC: CONTROLLI AGEVOLATI ANCHE NEL 2021
LA PAC NEL 2021 E 2022
Controlli sulla Pac più flessibili nell’Unione europea. La Commissione Ue ha adottato il 4 maggio le regole per estendere anche a tutto il 2021 la possibilità di effettuare i controlli non con visite in azienda, ma con l’uso di fonti di prova alternative, comprese le nuove tecnologie come le immagini satellitari o foto geotaggate. In questo modo si possono garantire controlli affidabili, ma rispettando il distanziamento richiesto dall’emergenza Covid. Si limitano infatti gli spostamenti e si evitano i contatti tra ispettori e agricoltori. Inoltre è possibile per gli Stati membri posticipare i controlli e ridurre quelli in loco per le misure relative alla superficie e agli animali nell’ambito dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale, agli investimenti nello sviluppo rurale e alle misure di mercato per la frutta, la verdura, il vino, settori dell’olio d’oliva e dell’apicoltura.
Questa modalità di monitoraggio scatta retroattivamente dall’inizio del 2021.
La partenza della nuova Politica Agricola Comunitaria è prevista per il 1° gennaio 2023. Pertanto, essendo terminata nel 2020 la precedente programmazione, gli anni 2021 e 2022 costituiscono il cosiddetto “periodo transitorio” tra le due programmazioni. Nel biennio di transizione si osserveranno le regole stabilite dal Regolamento 2020/2220 (il Regolamento transitorio) che di fatto proroga di due anni la vecchia programmazione.
Pagamenti diretti Gli agricoltori potranno mantenere l’assegnazione degli attuali titoli della PAC anche per gli anni 2021 e 2022.
Commissione Ue: la Pac può fare di più per i redditi degli agricoltorii La Politica agricola comune (Pac) ha contribuito a sostenere il reddito degli agricoltori, ma nonostante il costante miglioramento resta rilevante il divario tra reddito agricolo e non agricolo. E’ il dato principale che emerge dal documento sulla valutazione dell’impatto della Pac sulla produzione alimentare sostenibile pubblicato dalla Commissione Ue il 12 maggio. Il documento rileva che la quota media del sostegno della Pac sul reddito è del 36%, quella dei pagamenti diretti del 26%. Il sostegno diretto al reddito contribuisce fortemente a stabilizzare il reddito agricolo, con pagamenti diretti e sostegno alle aree soggette a vincoli naturali che giocano un ruolo importante. Anche le misure di mercato, i regimi di qualità Ue e varie misure di sviluppo rurale svolgono una funzione rilevante soprattutto nell’azione di sostegno dei prezzi evitando i ribassi e migliorando la competitività. La valutazione è positiva in merito all’efficacia delle misure Ue, ma vengono evidenziati margini di miglioramento in particolare per quanto riguarda il sostegno del reddito e la stabilizzazione dei mercati agricoli. Viene indicata anche la necessità di ulteriori interventi relativamente alla gestione dei pagamenti ecologici e alle norme che definiscono gli agricoltori attivi. E infine viene sollecitato “uno stretto monitoraggio” sulla maggiore flessibilità nell’attuazione della nuova Pac e sugli obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
OCM UNICA
Per quanto riguarda l’OCM unica (Reg. 1308/2013), il Regolamento transitorio autorizza la proroga di tutti i regimi di sostegno (ortofrutta, vitivinicolo, apicoltura, olio di oliva) fino all’entrata in vigore della nuova PAC. Settore ortofrutticolo: i programmi operativi che non hanno raggiunto la durata massima di cinque anni possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022. Il Regolamento transitorio raccomanda di approvare nuovi programmi operativi nel settore degli ortofrutticoli solo per una durata massima di tre anni. Settore vitivinicolo: i regimi di aiuto sono prolungati fino al 16 ottobre 2023. Gli Stati membri che hanno consentito ai produttori di presentare richieste di conversione dei diritti di impianto fino al 31 dicembre 2020, non ancora utilizzati, possono essere autorizzati a prorogare il termine per la presentazione di tali richieste al 31 dicembre 2022. L’ultima data per la validità di tali autorizzazioni convertite dovrebbe essere adattata di conseguenza e dovrebbe pertanto concludersi al più tardi entro il 31 dicembre 2025.
Pagamento PAC ecologico (greening)
Il pagamento ecologico viene erogato in aggiunta al pagamento di base e rappresenta circa il 50% dell’importo degli aiuti percepiti dalle aziende. Le tre pratiche agricole che compongono il greening sono: diversificazione delle colture; mantenimento dei prati e pascoli permanenti; presenza di un’area di interesse ecologico (EFA). Tali pratiche vanno rispettate congiuntamente e sono uguali per tutti gli agricoltori dell’Unione europea, senza possibilità per gli Stati membri di modificare tali vincoli. Sono esonerate dal rispetto del greening le aziende biologiche e le aziende che aderiscono al regime dei piccoli agricoltori (importo degli aiuti che non supera i 1.250 euro all’anno).
Diversificazione delle colture
La diversificazione delle colture è obbligatoria per le aziende che abbiano più di 10 ettari a seminativo (le colture permanenti e il riso sono esentati). Per le aziende con seminativi compresi tra 10 e 30 ettari, l’impegno prevede la presenza in azienda di almeno due colture, nessuna delle quali copra più del 75% dei seminativi. Per le aziende con più di 30 ettari a seminativo, l’impegno implica la presenza di almeno tre colture di cui la principale non occupi più del 75% dei seminativi e le due principali insieme non ne occupino più del 95%. Sono esonerate dall’obbligo della diversificazione le aziende con le seguenti caratteristiche: • superfici a seminativo inferiori a 10 ettari; • seminativi interamente investiti a colture sommerse per una parte significativa dell’anno o del ciclo colturale, ad esempio il riso; • seminativi utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o piante erbacee da foraggio o tenuti a riposo, a condizione che la superficie dei seminativi non sottoposti a tali utilizzi non superi i 30 ettari; • più del 75% della superficie agricola ammissibile costituita da prati permanenti o da colture sommerse o da una combinazione dei due utilizzi, a condizione che i seminativi rimanenti non siano superiori a 30 ettari.
Mantenimento di prati e pascoli permanenti
Il mantenimento dei prati e pascoli permanenti è un vincolo che ogni Stato membro deve rispettare. La norma prevede che a livello nazionale il rapporto tra prati e pascoli permanenti e superficie agricola totale non diminuisca in misura superiore al 5%; a tale scopo è stato creato un Registro nazionale dei prati e pascoli permanenti. Per poter trasformare in seminativi i prati o pascoli permanenti, occorre richiedere l’autorizzazione ad AGEA. Una volta richiesta l’autorizzazione, se entro 30 giorni AGEA non si esprime, la conversione può aver luogo: vale il silenzio assenso. Nelle aree facenti parte della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) i prati e pascoli permanenti non si possono convertire in seminativi.
IMPORTANTE
Il mancato rispetto del greening comporta la perdita totale del pagamento ecologico e causa l’applicazione di una sanzione pari al 25% degli altri pagamenti spettanti all’azienda (pagamento di base ed eventuali premi accoppiati). Pertanto la riduzione del pagamento complessivo può essere molto pesante arrivando ad una decurtazione del 75% rispetto a quello che si sarebbe ottenuto rispettando le pratiche ecologiche.