"Agricoltura Alessandrina" settembre 2020

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Filiera “Gran Piemonte”, per valorizzare il frumento tenero

Vendemmia 2020, qualità ottima ma il mercato?

2020

Decreto Rilancio, tutte le novità per i prossimi mesi


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Filiera “Gran Piemonte”, per valorizzare il frumento tenero

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COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria

Vendemmia 2020, qualità ottima ma il mercato?

Decreto Rilancio, tutte le novità per i prossimi mesi

n.8 - Settembre 2020

PROGETTO DI FILIERA “GRAN PIEMONTE”

PER IL RILANCIO DEL FRUMENTO TENERO

VENDEMMIA 2020, UVA DI QUALITÀ. RESTA L’INCOGNITA DEL MERCATO.

SETTORE CORILICOLO,

OTTIMA ANNATA MA È ALLARME SPECULAZIONE

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MALTEMPO,

GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl

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DECRETO RILANCIO,

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi,, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone.

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DONNE IMPRESA,

DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi

FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti

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REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

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STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

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COLDIRETTI ALESSANDRIA

UN’ESTATE CON VIOLENTE PERTURBAZIONI E DANNI INGENTI

LE PRINCIPALI NOVITÀ PER LA RIPRESA DEL SETTORE

IN GAZZETTA LE MISURE PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE

NUOVA PAC POST 2020:

COME FUNZIONERÀ NEL 2021 E NEL 2022

DECRETO SEMPLIFICAZIONI:

CADE IL “SEGRETO DI STATO” SU CIBI STRANIERI

GIOVANI IMPRESA,

AIUTI AGLI UNDER 40 PER COMPETITIVITÀ DELLE AZIENDE

LAVORATORI STAGIONALI.

ESONERI, CASSA INTEGRAZIONE E ALTRE NOVITÀ

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IL RICORDO DI COLDIRETTI

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PATRONATO EPACA,

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PER GIANLUIGI GAGLIONE E IL CAV. ENNIO TORRIELLI

CONTRIBUTI OBBLIGATORI DOVUTI PER L’ANNO 2020

MERCATINO


Editoriale | Il Presidente

NELL’ESTATE DELL’ALLERTA COVID SONO MOLTI I PROBLEMI AFFRONTATI DAL MONDO AGRICOLO

DALLA SPECULAZIONE SUI PREZZI ALLA MANCANZA DI VOUCHER SEMPLIFICATI, DALLE PAZZIE DEL CLIMA ALLA FAUNA SELVATICA 4

S

iamo arrivati praticamente al termine della vendemmia senza la semplificazione del voucher agricolo. Lo abbiamo chiesto a gran voce in tutte le occasioni possibili, dialogando con il Ministero e facendo sentire la nostra voce attraverso interviste e testimonianze ma tutto si è risolto con un niente di fatto. Purtroppo tutto è rimasto lettera morta e il mondo dell’agricoltura continua ad avere un urgente bisogno di uno strumento che regolarizzi chi vuole essere d’aiuto nei campi. Quando si parla di lavoro stagionale, infatti, è ovvia conseguenza andare a pizzicare in profondità corde che si chiamano legalità ed eticità. Un mondo fatto di lavoratori che spesso condividono le nostre case e le nostre vite in azienda, partecipano al nostro quotidiano e a cui dobbiamo essere riconoscenti: grazie al loro supporto spesso, infatti, riusciamo a produrre e a rispettare tempi di consegna, soprattutto in certi momenti dell’anno. Molti di loro lavorano in Italia da diversi anni e conoscono bene esigenze e necessità del nostro mondo agricolo. Un messaggio chiaro e preciso che sta dalla parte dei tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove, in epoca pre Covid, sono sempre stati occupati regolarmente migliaia di immigrati extracomunitari, contribuendo in modo strutturale e determinante all’economia agricola e rappresentando una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo. Con il Covid tutto è stato stravolto e non solo la maggior parte di noi ha dovuto rinunciare al loro impiego ma è stato difficile anche regolarizzare chiunque mettesse le sue braccia a disposizione della raccolta della frutta e verdura, in stalla o, appunto, nel vigneto. Un’estate difficile non solo per le

regole anti contagio ma anche per le grandinate e le bombe d’acqua che si sono abbattute sulla nostra provincia come nel resto d’Italia, lasciandoci a contare danni importanti, in preda allo sconforto. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato la fauna selvatica, ormai siamo stanchi persino di parlarne: la situazione è sfuggita di mano e i pericoli per l’incolumità delle persone si sono moltiplicati. Sui danni in campo non mi soffermo oltre, anche qui tutti sembrano essere sordi, tante parole, ma servono fatti e prese di posizione che le istituzioni fanno finta di ignorare. Per ultimo, non ovviamente per importanza ma perché è talmente vergognoso che faccio fatica a trovare le parole adatte, la speculazione dei prezzi, specialmente in alcuni settori come quello corilicolo o cerealicolo. Dovremmo essere tutti dalla stessa parte, in prima linea per difendere territorio e prodotti e invece assistiamo ad un gioco sporco che vanifica il grande impegno di agricoltori virtuosi. So di non dire nulla di nuovo ma non può il pane aumentare 15 volte dal campo alla tavola o mettere al ribasso le quotazioni di un prodotto d’eccellenza come le nocciole. Ecco perché chiedo ancora uno sforzo a tutti noi affinchè questo autunno ci porti la forza e la determinazione per difendere quello che ogni giorno con tante incertezze coltiviamo. Non è facile, lo so, e lo dico prima a di tutti a me stesso ma un periodo di crisi può anche essere un momento di riflessione e valutazione e può trasformarsi nel presupposto necessario per continuare a migliorare. Fare la differenza per promuovere la crescita economica Un’innovazione che ci vede impegnati a portare la digitalizzazione e la banda larga anche nei piccoli cen-

La forbice dal campo alla tavola si ampia sempre di più, la nostra battaglia diventa “etica”, tra innovazione e rispetto dell’ambiente

Mauro Bianco tri, quelli dove l’agricoltura eroica è una quotidianità e i giovani sfidano la crisi per coltivare i loro sogni: lavoriamo affinchè l’Agricoltura 4.0 possa offrire nuovi strumenti di crescita e le connessioni lo siano davvero. In provincia di Alessandria sono tante piccole realtà con poche centinaia di abitanti che necessitano di questa “rivoluzione digitale” e sappiamo bene che sono proprio questi borghi a fare la differenza, soprattutto in tempo di Covid.


Editoriale | Il Direttore

STRATEGIA INNOVATIVA, HA PRESO IL VIA A METÀ AGOSTO “GRAN PIEMONTE”

DA DOVE RIPARTIAMO? SICURAMENTE DAI PROGETTI DI FILIERA, LA RISPOSTA VINCENTE PER TUTELARE DISTITIVITÀ E BIODIVERSITÀ

È

trascorsa qualche settimana dall’ultimo editoriale, stiamo per archiviare un’estate divisa tra movida e mascherine, ed ora ci troviamo ad affrontare un autunno che presenta grandi spunti di ripresa ma anche qualche interrogativo. Impossibile quindi non pensare a come risponderà il mercato nei prossimi mesi, soprattutto quello estero, penso al comparto vitivinicolo e al settore dell’accoglienza, ai nostri agriturismi, alle fattorie didattiche e a tutti gli imprenditori vittime delle speculazioni, di prezzi che dal campo alla tavola si moltiplicano senza una plausibile logica e giustificazione. Penso alle nostre fattorie didattiche che hanno fatto un vero miracolo riaprendo in sicurezza e lasciando che i bambini potessero di nuovo imparare, correre e giocare anche in tempo di emergenza Covid, cercando di dimenticare il lungo periodo del lockdown. Agriturismi e aziende che hanno continuato a fornire spesa e prodotti a domicilio per mantenere quel filo diretto con il consumatore che rappresenta una risorsa unica e insostituibile. Ai nostri imprenditori che non si sono mai arresi e che hanno permesso alla campagna di non fermarsi senza mai perdere la determinazione, nemmeno di fronte alla “pazzia del clima” che ha messo a dura prova persone e territori. E adesso, da dove ripartiamo? Sicuramente dai progetti di filiera, la risposta vincente per tutelare quella distitività e biodiversità che rendono il territorio unico e insostituibile. Già dalle prime pagine di questo numero del giornale vi renderete conto di quanto sia importante cogliere l’opportunità di far parte del progetto “Gran Piemonte” per il rilancio del frumento tenero. Siamo ad Alessandria, provincia ce-

realicola per eccellenza, e questa progettualità è stata fatta apposta per rispondere alla domanda di nuove forme di reddito. Vi invito a leggere con attenzione in cosa consiste e poi di parlare con i nostri tecnici per saperne di più e in quale modo poter entrare a far parte di questa importante progettualità che a medio lungo termine saprà valorizzare l’oro giallo del Piemonte. Una filiera pensata e creata con industrie virtuose dove anziché pensare a delocalizzare si pensa a crescere, dove al globale si preferisce il locale dove, al centro, ci sono le perone e non il Pil. Lo abbiamo imparato con le nocciole quanto sia importante far parte di un progetto di filiera con industrie che credono nell’importanza di valorizzare il territorio: basti pensare al contratto con la Novi-Elah-Dufour, esempio di modernità e lungimiranza per un futuro che, con grande rispetto del passato, ha sempre ben presente le potenzialità territoriali. Un modo per evitare speculazioni e prezzi al ribasso… Il lavoro di grande eccellenza svolto nei campi non può e non deve essere svilito, i prodotti sottopagati sono una vergogna, e ancora una volta l’esempio più eclatante arriva proprio dalle nocciole, in particolare quelle importate dalla Turchia: nessuna regola etica, nessun rispetto per le persone e concorrenza sleale sono all’ordine del giorno. Nero su bianco daremo le prove di tutto questo, saranno le immagini e le interviste a parlare chiaro, senza filtri: esattamente come è accaduto con il riso e il documentario girato in Myanmar tra i Rohingya. La stagione autunnale vedrà anche una serie di iniziative rivolte alla ripre-

La campagna non si è mai fermata ma sono stati mesi difficili, ora puntiamo a nuove opportunità per le imprese

Roberto Rampazzo sa delle attività al Mercato Coperto di Campagna Amica di via Guasco, di cui sentirete parlare prestissimo. Al centro ci sono l’attenzione e la curiosità per il cibo, gusti e sapori dietro ai quali si celano imprenditrici e imprenditori dotati di straordinarie capacità che ogni giorno lavorano per far crescere il made in Alessandria. Seguiteci sui nostri social per essere sempre aggiornati: l’importanza di conoscere e condividere ha nella digitalizzazione un alleato importante, per questo Coldiretti ha firmato l’accordo con Tim. Anche le zone più svantaggiate hanno diritto ad essere digitalizzate, altrimenti non avrebbe senso parlare di innovazione.

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Progetto “Gran Piemonte”

Varato a metà agosto l’accordo quadro per 300mila quintali di frumento tenero 100% Made in Piemonte

COLDIRETTI E CAP NORD OVEST, AL VIA IL PROGETTO DI FILIERA “GRAN PIEMONTE” 6 Rilanciare la filiera del frumento tenero piemontese e quindi dell’intera provincia di Alessandria che vanta numeri importanti. E’ questo l’obiettivo del progetto di filiera “Gran Piemonte” che è partito nello scorso mese di agosto grazie all’accordo quadro tra Coldiretti Piemonte ed il Consorzio Agrario del Nord Ovest. Una progettualità innovativa, soprattutto, perché per la prima volta la miscela di diversi grani avviene già in campo con semente certificata in sacchi logati “Filiera Gran Piemonte”, borse merci di riferimento quelle di Milano e Torino. Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, da quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali. “La vocazione cerealicola del territorio alessandrino per il frumento tenero è

famosa a livello nazionale. Ora, con il progetto di filiera Gran Piemonte vogliamo aggiungere un ulteriore tassello, un valore aggiunto fondamentale per fare la differenza nella strategia di promuovere e salvaguardare il Made in Italy – spiegano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Una nuova sfida che lanciamo proprio in un periodo in cui l’economia, globale e territoriale, è in ristagno, ma questa situazione deve essere di ulteriore stimolo per dare una prospettiva di reddito a medio-lungo periodo alle nostre imprese cerealicole. Con questo importante progetto economico, infatti, saremo in grado di fornire annualmente circa 300 mila quintali di frumento tenero che, come già contrattualizzato, verrà trasformato da agroindustrie nazionali del settore dolciario per creare, così, prodotti da forno veramente 100% Made in Piemonte e valorizzare il lavoro dei nostri imprenditori che investono e ci credono. Su questa scia, auspichiamo che altre industrie possano in futuro stipulare accordi di questo tipo per garantire tracciabilità ai consumatori. Come già altri progetti di filiera lanciati negli scorsi anni da Coldiretti

Per la prima volta la miscela di diversi grani avviene già in campo, con semente certificata Piemonte, questa è una vera scommessa per rilanciare un comparto e dare nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività. Caratteristica anche alla base del successo della campagna #MangiaItaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che, a livello nazionale, ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione”. “Un orgoglio per noi essere partner di un progetto così ambizioso – afferma Antonio Gai presidente del Consorzio Agrario del Nord Ovest – per cui insieme a tutte le nostre agenzie dislocate in Piemonte ci impegniamo ad offrire supporto tecnico e logistico. Proprio in questo momento sono necessarie operazioni come queste per valorizzare il ruolo dei consorzi agrari e sottolineare ulteriormente il valore del comparto agroalimentare e di filiere tracciabili davvero al 100%, come quella di Gran Piemonte”.


Progetto “Gran Piemonte”

TRE TIPOLOGIE DI CONTRATTO Il progetto Barilla mira alla sostenibilità chiedendo un impegno alle aziende agricole nei confronti dell’ambiente, mediante l’adozione di una rotazione quinquennale sugli appezzamenti a contratto e la creazione di aree di biodiversità con la semina di colture leguminose od essenze fiorigene (un 3% della superficie messa a contratto), più un disciplinare di produzione virtuoso volto all’eliminazione di molecole quali i neonicotinoidi e il glifosate. Anche il progetto Piemolino mira ad un grano di qualità 100% piemontese sostenibile, ma non prevede la creazione di aree sostenibili. Adotta un disciplinare di produzione restrittivo a livello di concimazioni e principi attivi per garantire la qualità della granella in raccolta. Il progetto Forza mira invece alla creazione di una filiera “ardua” con frumento di forza con W di 300 per una gamma di prodotti di qualità e ricercata dal mercato; anche in questo caso occorre adottare le buone pratiche agronomiche e il disciplinare di produzione. Al fine di ottenere le qualità richieste dai progetti “Gran Piemonte”, Coldiretti Alessandria mette a disposizione i propri tecnici di campo per la consulenza agronomica e telefonica obbligatoria per aderire ai contratti di filiera. Ogni anno fino a 300.000 quintali di frumento tenero verranno destinati a questi contratti per la trasformazione in prodotti da forno 100% piemontesi che valorizzeranno il lavoro dei cerealicoltori locali. Caratteristiche Si tratta di tre contratti innovativi, con caratteristiche uniche sul mercato. Innanzitutto, la richiesta di obblighi e vincoli è bilanciata da interessanti condizioni economiche:

• Barilla offre 20 euro a tonnellata in aggiunta alla media della quotazione del mese di luglio delle borse merci di Torino e Milano alla voce panificabile; • Piemolino offre 15 euro a tonnellata in aggiunta alla media della quotazione del mese di luglio delle borse merci di Torino e Milano alla voce panificabile; • Il Forza offre 10 euro a tonnellata in aggiunta alla media della quotazione del mese di luglio delle borse merci di Torino e Milano alla voce panificabile superiore. In secondo luogo, per tutti i contratti il pagamento agli imprenditori agricoli è stabilito al 15 settembre. Infine, è prevista l’adozione della semente in purezza per il progetto Forza (Giorgione o Bologna) e di un’innovativa miscela di grani definita “Gran Piemonte” per Barilla e Piemolino, allo scopo di garantire la qualità in campo. Per miscela si intende proprio un “miscuglio” in sacco di più varietà che, crescendo assieme, contribuiranno al raggiungimento delle condizioni di qualità evitando la miscelazione post raccolta delle singole varietà. Unici vincoli di tali contratti sono la citata consulenza tecnica e l’acquisto obbligatorio di tutti i mezzi tecnici presso le agenzie del CAP Nord-Ovest, scelta che non vuole limitare la libertà di acquisto dei singoli ma garantire prezzi calmierati di concimi e mezzi tecnici grazie alla grande richiesta di tutte le aziende (non singoli acquisti ma grandi quantitativi con pagamento a fine campagna).

GRANO SARACENO: NUOVO ACCORDO DI FILIERA PER RISPONDERE ALLA ESIGENZE DEL MERCATO SENZA GLUTINE Grano saraceno in Piemonte, coltivato per un nuovo progetto di filiera avviato tra Coldiretti Piemonte ed il Molino Tudori, in Valtellina, specializzato proprio nella macinazione del grano saraceno. “Ci lavoriamo da 3 anni per arrivare

oggi ad una piena produzione - raccontano Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale - che è stata favorita dall’andamento climatico con un’estate calda, ma anche di piogge che hanno accompagnato le fasi vegetative ed aumentato le rese. L’aspetto interessante è che si tratta di una seconda coltura che può essere effettuata su terreni dove sia stato già coltivato l’orzo, la segale o

il frumento: questo consente un rendimento economico ottimale di 15 quintali ad ettaro”. Il grano saraceno risponde alle esigenze del mercato che guarda al senza glutine e la sua farina, infatti, viene impiegata, soprattutto, per la preparazione di dolci e pasta per i celiaci. L’attenzione verso il “senza glutine” è sempre maggiore e questo importante accordo garantisce ai consumatori di poter acquistare un prodotto tracciato dove, sulle confezioni, potrà comparire anche il marchio della spiga barrata dell’Associazione italiana celiachia.

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Vendemmia 2020

La raccolta delle uve nell’anno segnato da lockdown e maltempo tra speranze e incognite

VENDEMMIA: GRAPPOLI ABBONDANTI, SANI ED INTEGRI MA RESTA L’INCOGNITA DEL MERCATO 8 Battute conclusive per la vendemmia 2020 nei filari della provincia alessandrina, una raccolta delle uve segnata dagli effetti della pandemia mondiale, influenzata dalle misure di sicurezza anti-contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri, a causa del vincolo della quarantena per i Paesi più a rischio. Vendemmia partita nei tempi canonici e prospettive di una qualità molto buona per le uve. E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare l’annata 2020 che ha visto perdere il margine di anticipo di quindici giorni accumulato in primavera a causa delle ripetute piogge a carattere temporalesco fra giugno e luglio. Il Covid non intaccherà la leadership dell’Italia come principale

produttore mondiale di vino. La vendemmia 2020, infatti, dovrebbe toccare i 47.2 milioni di ettolitri, facendo registrare solo l’1% di calo rispetto allo scorso anno, ma confermando il primato produttivo italiano visto che per Francia e Spagna si prevedono rispettivamente 43,4 e 43 milioni di ettolitri. Dal punto di vista “tecnico” le uve 2020 si sono presentate in una condizione che potremmo definire a macchia di leopardo: ossia, in alcune zone si è riscontrato grande qualità mentre in altre si devono fare i conti con la presenza di peronospora e del temuto black rot (marciume nero), malattia favorita dalle condizioni climatiche caldo-umide. “I grappoli, comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, sono stati abbondanti, sani ed integri: quest’anno come già accaduto in passato la differenza è stata fatta da chi ha saputo fare un buon lavoro in vigneto - affermano i tecnici vitivinicoli di Coldiretti Alessandria -. Rispetto al 2019 possiamo ipotizzare, a livello provinciale, un +10% di produzione, resta un’incognita invece l’andamento del mercato e,

Ripercussioni dalla mancanza di voucher semplificati e manodopera per vincolo quarantena in particolare, come sarà la richiesta di prodotto da pronto consumo”. Una raccolta delle uve, dunque, che deve fare i conti con la crisi in cui versa il settore vitivinicolo a causa dei mesi di lockdown che ha procurato perdite sino all’80/90%. “Una vendemmia che possiamo riassumere di qualità con viti in buona salute ma che ha dovuto fare i conti con la mancanza di manodopera e con gli effetti del maltempo che in alcune zone ha sferzato i grappoli compromettendo il risultato finale ”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Non solo in tempo di vendemmia diventa prioritario snellire la burocrazia per garantire nuovi posti di lavoro: “Una semplificazione dell’attuale normativa sui voucher


Vendemmia 2020 avrebbe consentito consentire di recuperare con trasparenza posti di lavoro occasionali nelle attività stagionali in campagna. - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - Un dato è indicativo: meno del 2% del totale dei voucher in passato è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso”. Resta fondamentale ridurre i costi per le imprese “per assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di

tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui ne hanno particolarmente bisogno” hanno concluso Bianco e Rampazzo. Per quanto riguarda i prezzi delle uve Coldiretti Alessandria ha rinnovato anche quest’anno l’invito ai produttori di concordare con l’acquirente, già all’atto del conferimento delle uve, il prezzo delle singole partite in base al loro effettivo valore, anziché accettare contratti che prevedano un saldo da definirsi in base alla media rilevata

statisticamente e indicata soltanto a fine campagna, che potrebbe non rispecchiare la reale qualità di specifiche partite.

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RIPERCUSSIONI PER I PRIMI PASSI VERSO LA CINA DEL SETTORE VITIVINICOLO ALESSANDRINO Vino: Covid colpisce export, prima inversione di tendenza in 30 anni Vendite di vino in calo del 4% nel 2020 con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione per l’emergenza coronavirus. Dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy, la vendemmia 2020 è segnata non solo dagli effetti della pandemia ma anche dalle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna. In Cina, dove il virus ha colpito per primo, il consumo di bottiglie tricolori fra gennaio e maggio 2020 è crollato in valore del 44%, nel Regno Unito le vendite sono scese di quasi il 12% anche a causa delle incertezze e delle tensioni legate alla Brexit, la Francia ha ceduto il 14% mentre l’export in Germania e Stati Uniti, due dei principali mercati per l’Italia, è in leggero calo (- 1%). “Il mercato dell’agroalimentare tra la provincia di Alessandria e il gigante asiatico in tema di export, soprattutto se riferito al settore vitivinicolo alessandrino che conta 2.390 aziende per 10.473 ettari di superficie vitata, stava muovendo

i primi passi e l’emergenza del coronavirus ha innescato una brusca frenata. - hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - E, proprio perché solo all’inizio, si rischia di avere ripercussioni ancora maggiori rispetto a chi esporta in quella parte del mondo un prodotto già conosciuto e consolidato. Siamo però ottimisti, il vino resta la voce principale dell’export agroalimentare Made in Italy e ad infondere ottimismo è una vendemmia che si presenta di buona qualità e anche se molto dipenderà dal meteo delle prossime settimane”. Una raccolta delle uve influenzata dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che in passato contribuivano alla vendemmia in modo significativo. “Il voucher agricolo introdotto per la prima volta in Italia proprio per la vendemmia è stato poi ingiustamente abrogato, ora bisogna ripensare ad uno strumento per il settore che da una parte sia agile e flessibile rispondendo ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito preziosa

in questo periodo di crisi”, hanno concluso Bianco e Rampazzo. La produzione tricolore sarà destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola. Sul territorio nazionale ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. Prioritario sostenere un settore che svolge un ruolo da traino del Made in Italy in Italia e all’estero: infatti, con la vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 11 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.


Vendemmia 2020

VINO: NUOVI REGOLAMENTI UE CONTRO LA PANDEMIA

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L’UE, sollecitata a prevedere azioni a sostegno, ha emanato ulteriori disposizioni per fare fronte ai problemi e ai danni causati dal virus. Trattasi del Regolamento di esecuzione 975 del 6 luglio 2020 della Commissione che autorizza gli accordi e le decisioni riguardanti le misure di stabilizzazione del mercato nel settore vitivinicolo (in applicazione dell’art. 222 dell’OCM UNICA). Il Regolamento interviene in periodo di grave squilibrio del mercato e consente, su base temporanea e per un periodo di sei mesi, gli accordi e le decisioni riguardanti la produzione di uve da vino e di vino adottati da agricoltori, associazioni di agricoltori o associazioni di dette associazioni, organizzazioni di produttori riconosciute o associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute e organizzazioni interpro-

fessionali riconosciute. Le misure adottabili comprendono: trasformazione e trattamento; stoccag-

gio; promozione comune; requisiti di qualità e pianificazione temporanea della produzione.

PEGNO ROTATIVO VINI A DOC/G È pubblicato il provvedimento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, attuativo del cosiddetto decreto-legge “Cura Italia”, che disciplina la possibilità di costituzione del pegno rotativo sui prodotti agricoli e alimentari DOP e IGP, inclusi i prodotti vitivinicoli e le bevande spiritose. Il decreto prevede che i predetti prodotti possano essere sottoposti a pegno a decorrere dal giorno in cui sono collocati nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento. Tali prodotti

DOP e IGP costituiti in pegno possono essere oggetto di patto di rotatività. Il pegno rotativo si realizza con la sostituzione delle unità di prodotto sottoposte a pegno senza necessità di ulteriori stipulazioni. La registrazione è a cura del Istituto Bancario creditore su apposito registro annualmente vidimato da un notaio. L’estinzione totale o parziale del pegno avviene mediante annotazione sul registro o tramite registrazione, nel caso del vino, sul registro telematico.

EFFETTI DELLA PROROGA PER LE DOMANDE RISTRUTTURAZIONE In relazione al differimento della scadenza per le domande di contributo al bando ristrutturazione e riconversione dei vigneti, una nota di AGEA provvede a posticipare anche i tempi per poter effettuare i lavori di estirpazione, sovrinnesto o miglioramento dei vigneti oggetto di sostegno. La finalità è quella di consentire i controlli preventivi (5% del campione) a cura della PA prima delle operazioni. Pertanto i richiedenti dovranno attendere fino al 16 novembre prima di intervenire nei vigneti. Riepilogando, il 15 settembre scorso è scaduta la domanda, ora il nuovo termine è il 16 novembre 2020: termine blocco operazioni di estirpazione, sovrainnesto o miglioramento degli impianti del vigneto da ristrutturare o riconvertire.


Settore

corilicolo

Previsioni decisamente incoraggianti per la corilicoltura provinciale, cresce la produzione

NOCCIOLE: OTTIMA ANNATA DELLA TONDA GENTILE TRILOBATA PER QUALITÀ E QUANTITÀ “Le previsioni per l’annata corilicola 2020 si presentano decisamente incoraggianti per qualità e quantità, per fortuna nulla a che vedere con il 2019 che è stato un anno da dimenticare. La Tonda Gentile Trilobata si conferma prodotto di qualità elevata, coltivato secondo i migliori standard garantendo un importante livello di occupazione stagionale, nel pieno rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori, una differenza importante da quanto avviene in altri Paesi extraeuropei, in particolare in Turchia”, ha sottolineato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Per la provincia di Alessandria sono 450 le aziende coinvolte nella corilicoltura per una produzione totale media di 20.000 quintali su 5.000 ettari di cui 1.000 in piena produzione. E proprio in questi giorni sono iniziati i conferimenti anche per i cori-

licoltori alessandrini aderenti all’accordo di filiera Coldiretti stipulato con l’industria dolciaria Novi, attuati attraverso la cooperativa “Monferrato Frutta”: “Una buona annata necessita di una buona risposta economica dal mercato, tanto più che è sempre maggiore il valore organolettico del prodotto locale e l’impegno etico produttivo delle imprese del territorio. La strategia vincente è accorciare la filiera e affinare sempre più la qualità”, ha continuato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. “Grazie ai contratti di filiera, in particolare quello con l’industria dolciaria Novi siamo in grado di offrire nuovi sbocchi economici ai nostri produttori, un progetto che guarda alla qualità e alla valorizzazione di un prodotto di eccellenza, oltre ad essere un esempio di trasparenza ed eticità - hanno aggiunto Bianco e Rampazzo -. E proprio su

Coltivate secondo i migliori standard nel pieno rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori

questo, siccome non siamo abituati a fare delle illazioni, in autunno, a cura di Coldiretti Piemonte, verrà presentato il video-documentario girato dal regista Stefano Rogliatti nelle aree produttive della Turchia che evidenzia la vera realtà di quel territorio”.

Le prime quotazioni sminuiscono vergognosamente il grande lavoro sul territorio

NOCCIOLE: IL MONDO DELLA PRIMA TRASFORMAZIONE PROVA A SPECULARE Le prime quotazioni delle nocciole sminuiscono vergognosamente il grande lavoro dei corilicoltori piemontesi ed il pregio delle nocciole stesse. La denuncia arriva da Coldiretti a se-

simo Sul pros ro nume ento ndim approfoo alla 18^ dedicat ne della edizio ercato “Fiera mocciola della N te” alla Piemon i Gabiano d Piagera

guito della fiera di Castagnole Lanze. “Siamo al livello quasi delle quotazioni delle nocciole turche, come si può verificare da più siti web: un atto vergognoso ed irresponsabile - affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Peccato che intorno ad un signore col megafono che, durante una fiera pubblica, prova a giustificare l’ingiustificabile ci sia una parte istituzionale che, forse involontariamente, avvalla speculazioni a danno delle imprese, delle famiglie, del lavoro e dell’intera economia del nostro territorio. Stiamo parlando di un prodot-

Comportamento irresponsabile degli sgusciatori alla fiera di Castagnole Lanze to, ovvero la nocciola Igp Piemonte e la tonda gentile, che tutto il mondo identifica come una eccellenza e che coinvolge 2000 aziende piemontesi con 23mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali”.

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Settore

corilicolo

L’IMPORTANZA DI CONFERIRE IN “MONFERRATO FRUTTA”

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La Cooperativa Monferrato Frutta costituisce un importante valore aggiunto per portare sul mercato dalle colline del Monferrato, patrimonio dell’Unesco, l’eccellenza della nocciola tonda, gentile, trilobata. Nata nel 2016, la Cooperativa “Monferrato Frutta”, costituita tra imprenditori di Alessandria e di Asti, ha visto la sua realizzazione dopo un percorso di crescita e un lasso di tempo che è servito per far maturare sul territorio l’esperienza acquisita grazie alla collaborazione tra gli imprenditori corilicoli dell’Alessandrino e dell’Astigiano. E oggi i numeri parlano chiaro e sono fortemente incoraggianti: 304 il numero dei soci per un totale di circa 6.000 quintali conferiti durante la campagna nocciole 2019 per un prezzo medio di _ 442,53. La Cooperativa “Monferrato Frutta”, presieduta dall’ing. Giovanni Brusasca, sorta nell’ambito di Coldiretti, prosegue l’intento di coordinare i produttori e stipulare accordi con diverse società, proponendosi

di migliorare le condizioni economiche dei soci per promuovere il perfezionamento della produzione agricola, e corilicola in particolare, organizzando in forma cooperativistica il rifornimento delle scorte, il miglioramento delle colture e delle vendite collettive dei prodotti agricoli, nonché attuando le iniziative necessarie per dare nuova centralità all’impresa e garantire giusto reddito al settore. “La strategia vincente è accorciare la filiera e affinare sempre più la qualità -ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Oggi ci sono molti impianti nuovi che gradualmente stanno entrando in produzione, stiamo lavorando per garantire uno standard qualitativo sempre più elevato e ottenere l’immissione sul mercato di un prodotto che possa essere assorbito con successo e fornire continuità reddituale ai produttori”. “Si tratta di un importante tassello che va a consolidare il percorso di collaborazione con diverse le

realtà locali, quelle industrie dell’agroalimentare virtuose che stanno aprendosi ad un concreto rapporto operativo che si faccia garante della scelta dei prodotti legati al territorio, con scelte aziendali orientate a proteggere sia la salute che i portafogli della clientela - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. L’accordo con la Novi in particolare, ne esce rafforzato, un’occasione per guardare al futuro con più ottimismo e determinazione”. Grazie alla collaborazione con tecnici corilicoli di Coldiretti viene rafforzato l’obiettivo di commercializzare prodotti delle imprese associate accorciando la filiera ed evitando passaggi commerciali e facendo crescere sul territorio il progetto del km.0 e il lavoro di squadra continuerà ad essere fondamentale e a fare la differenza per la crescita economica delle aziende e del territorio.


Maltempo

Anche in provincia di Alessandria un’estate segnata dall’emergenza maltempo

VIOLENTE PERTURBAZIONI, SALE LA PAURA E IL CONTO DEI DANNI NELLE ZONE COLPITE “Un pazzo agosto segnato da quasi dieci tempeste al giorno tra bombe d’acqua, nubifragi e grandine dalle dimensioni anomale che hanno devastato i raccolti con alberi da frutta divelti, filari di vigneti abbattuti, serre distrutte e coltivazioni sott’acqua ma anche frane e smottamenti - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Gli eventi estremi di questa estate 2020 sono il risultato dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno che è stato fino adesso di oltre un grado superiore alla media storica classificandosi in Italia al quarto posto tra i più bollenti dal 1800 con una caduta del 30% di pioggia in meno nonostante gli ultimi nubifragi. I forti temporali con precipitazioni intense, infatti, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire la pioggia che cade violentemente e scardina i campi

provocando frane e smottamenti”. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. “I cambiamenti climatici hanno fatto esplodere anche il pericolo idrogeologico, e in provincia di Alessandria abbiano purtroppo più volte assistito alle drammatiche conseguenze, soprattutto in alcune zone collinari - sottolinea il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono, una situazione aggravata dal fatto che negli ultimi 25 anni si è perso in Italia oltre un quarto della superficie agricola utilizzabile in Italia, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari, a favore di asfalto e cemento”. “Serve un adeguato riconoscimento

Grandine, vento forte e campi allagati: territorio sempre più fragile, colture compromesse

sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola, se non poniamo un argine al consumo di suolo perdiamo un’opportunità in termini di sviluppo economico ma anche di sicurezza e qualità della vita, per questo occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

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Maltempo

MALTEMPO: COLDIRETTI, ADDIO AD 1 FRUTTO SU 3 CON CLIMA PAZZO TEMPESTA PREZZI NEL CARRELLO SPESA 14

In questa estate 2020 è andato perduto 1 frutto su 3 per effetto del clima impazzito, con il moltiplicarsi di eventi estremi. A causa del clima impazzito la produzione di pesche e nettarine è ridotta del 28% mentre il quantitativo di albicocche è più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%). Ma è tempesta anche nel carrello della spesa con un aumento dei prezzi al consumo dell’11,5% per la frutta e del 4,6% per gli ortaggi che in alcuni casi vengono pagati agli agricoltori al disotto dei

costi di produzione. Balzano i prezzi al consumo, dal latte (+3,1%) ai salumi (+3,5%), dalla verdura (+4,6%) alla frutta (+11,5%) ma anche carne (+2,7%) in controtendenza con l’andamento generale che su base annua vede il Paese in deflazione (-0,2%). Ad aumentare il prezzo nel carrello della spesa anche il pesce surgelato (+3,5%), la pasta (+3,3%), lo

zucchero (+2,8%), l’acqua minerale (+1,8%), i formaggi (+1,6%) ed il pane (+1,4%). Come Coldiretti ha più volte denunciato durante il lockdown, si sono verificate delle speculazioni al ribasso tangibili nei campi e nelle stalle mentre i prezzi al consumo mettono a rischio il sistema agroalimentare e facendo lavorare sotto costo gli imprenditori.

Più prevenzione e interventi a livello comunitario per contrastare frontiere colabrodo

INSETTI ALIENI: STOP POLITICA EUROPEA TROPPO PERMISSIVA, SERVE TASK FORCE L’invasione di insetti e organismi alieni arrivati nelle campagne italiane, soprattutto con le piante ed i semi dall’estero, ha causato danni per oltre un miliardo nel 2019 con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione di Amazon di vietare la vendita di semi e piante straniere negli Stati Uniti dopo che migliaia di pacchi sospetti, molti provenienti dalla Cina, sono arrivati nelle case di tutto il mondo durante l’estate. Un pericolo che riguarda anche l’Italia dove si è verificata una vera invasione di specie aliene dannose alle coltivazioni arrivate, più o meno direttamente, dal gigante asiatico.

Dal moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce la frutta al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus) fino alla cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto polifago che colpisce oltre 300 diversi vegetali. Quest’ultima, in provincia di Alessandria, ha colpito a macchia di leopardo meli, peri, kiwi, noccioleti, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che nel 2019 sono arrivati sino al 70% delle produzioni. “Sotto accusa c’è sicuramente il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo - affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari.

Materiale vegetale infetto e parassiti vari, danni ambientali per oltre un miliardo nel 2019 Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono, invece, superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. Per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario sia nazionale anche con l’avvio di una apposita task force”.


Decreto Rilancio -

a cura di

Daniela Colombini

Decreto Legge “Agosto”: DL del 14/08/2020 n.104

LE PRINCIPALI NOVITÀ PER LA RIPRESA ECONOMICA DEL SETTORE Ripresa dei versamenti sospesi dai precedenti decreti legge

Proroga secondo acconto IRPEF e IRAP per soggetti ISA

Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica il c.d. “Decreto Rilancio” aveva disposto la proroga al 16 settembre 2020 della ripresa dei termini di versamento tributari e contributivi sospesi ad opera del c.d. “Decreto Cura Italia” e del c.d. “Decreto Liquidità”, prevedendo la possibilità di effettuare il versamento anche in forma rateale (fino a un massimo di 4 rate). Ora, il c.d. “Decreto Agosto” ha previsto un’ulteriore rateazione (massimo 24 rate) limitatamente al 50% delle somme in scadenza alla data del 16/9, con il versamento della prima rata entro il 16.1.2021. Ma vediamo più in dettaglio cosa prevede l’articolo 97 del D.L. 104/2020, c.d. “Decreto Agosto” per effettuare i versamenti a suo tempo sospesi, senza applicazione di sanzioni e interessi: 1) per un importo pari al 50% delle somme sospese: - unica soluzione entro il 16.9.2020; - massimo di 4 rate mensili di pari importo con versamento della prima rata entro il 16.9.2020; 2) per il restante 50% delle somme sospese un massimo di 24 rate mensili di pari importo con versamento della prima rata entro il 16.1.2021. Considerato che la nuova disposizione rappresenta una facoltà a favore dei contribuenti è possibile comunque effettuare il versamento dell’intera somma dovuta al 16 settembre prossimo sulla base delle disposizioni introdotte dal c.d. “Decreto Rilancio” (in unica soluzione o con un massimo di 4 rate). Lo stesso Decreto “Agosto” è intervenuto anche in materia di sospensione dei versamenti relativi a cartelle di pagamento e avvisi, prevedendo un ulteriore termine al 15/10/2020 (prima era 31 agosto) delle somme derivanti da: • cartelle di pagamento emesse dall’Agente della riscossione; • avvisi di accertamento e avvisi di addebito INPS esecutivi ex artt. 29 e 30, DL n. 78/2010; • atti di accertamento esecutivi emessi dall’Agenzia delle Dogane ai fini della riscossione delle risorse proprie dell’UE e dell’IVA all’importazione; • atti di ingiunzione fiscale emessi dagli Enti territoriali ex RD n. 639/1910; • atti esecutivi emessi dagli Enti locali ai sensi dell’art. 1, comma 792, Finanziaria 2020. Per effetto del prolungamento della sospensione fino al 15 ottobre, i pagamenti suddetti, derivanti dalle cartelle, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione in scadenza dall’8 marzo, dovranno essere effettuati entro il mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione, dunque entro il 30 novembre 2020.

La manovra economica d’estate ha prorogato il secondo acconto delle imposte sui redditi 2020 per i soggetti ISA ed i forfettari: la scadenza del 30 novembre è stata rinviata al 30 aprile 2021, ma solo per le partite IVA che hanno subito una riduzione di fatturato. Più in particolare, i soggetti coinvolti dalla proroga sono coloro che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze. Lo slittamento è previsto per il 30 aprile 2021 e riguarda il versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, dovuto per il periodo d’imposta 2020. La disposizione si applica però solo ai contribuenti che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. ABOLIZIONE DELLA SECONDA RATA IMU Dopo l’abolizione della prima rata, con il Decreto Agosto è arrivata anche l’abolizione della seconda rata Imu. In particolare, quest’ultima non è dovuta per i seguenti immobili: a) immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali; b) immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate; c) immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni; d) immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate; e) immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night-club e simili, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate. Si ricorda che le fattispecie di cui ai punti a), b) e c) avevano già beneficiato dell’esclusione del pagamento dell’acconto Imu per effetto delle disposizioni del Decreto Rilancio.

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Decreto Rilancio Presentazione della dichiarazione IMU

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I soggetti devono presentare la dichiarazione IMU, anche in modalità telematica, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. Con la circolare n.1/DF del 18 marzo 2020, è stato rimarcato che per le variazioni intervenute nel corso del 2019 ai sensi dell’art. 3-ter del D.L. 34/2019, convertito in Legge 58/2019, il termine per la presentazione della dichiarazione è fissato al 31 dicembre 2020. Inoltre, è previsto l’esonero dall’obbligo dichiarativo nonché da qualsiasi altro onere di dichiarazione e/o comunicazione per il possessore dell’immobile locato a canone concordato di cui alla Legge 31/1998, ovvero concesso in comodato gratuito alle condizioni previste dalla legge.

Sanzioni previste per omesso o parziale versamento IMU In caso di omesso o parziale versamento dell’IMU, è prevista una sanzione pari al 30% di ogni importo non versato. In caso di omessa presentazione della dichiarazione IMU, si applica la sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato con un minimo di 50 euro; In caso di infedele dichiarazione, si applica la sanzione dal 50% al 100% del tributo non versato con un minimo di 50 euro; In caso di mancata, incompleta o infedele risposta al questionario, si applica la sanzione da 100 a 500 euro; in caso di risposta tardiva, oltre i 60 giorni, dalla notifica il Comune può applicare una sanzione da 50 a 200 euro. Le sanzioni sono ridotte a un terzo se, entro il termine per la proposizione del ricorso, il contribuente accetta e procede al pagamento del tributo, se dovuto, della sanzione e degli interessi.

PROROGA DEL DIVIETO DI LICENZIAMENTO All’art. 14 il nuovo Decreto proroga al 31 dicembre 2020 – comunque, fino ad esaurimento degli ammortizzatori sociali – il divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (quello economico). Tale divieto, tuttavia, non si applica nei seguenti casi: • licenziamenti giustificati da cessazione definitiva dell’attività, a meno che nella liquidazione si confi-

guri un’ipotesi di cessazione di azienda o ramo d’azienda, ai sensi dell’art. 2112 del Codice Civile; • fallimento, senza esercizio provvisorio dell’attività; • accordo collettivo aziendale sottoscritto con le rappresentanze sindacali, con incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono a tale accordo.

CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA O IN DEROGA Secondo quanto previsto dal Decreto Agosto (art.1 ), relativamente al personale delle cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e operai agricoli a tempo determinato, i datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili al Covid-19 possono presentare domanda di cassa integrazione ordinaria o cassa integrazione in deroga (CIGO/CIGD) per una durata massima di 9 settimane, incrementate di ulteriori 9 settimane. Le complessive 18 settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 13 luglio 2020 e il 31 dicembre 2020. Con riferimento a tale periodo, le predette 18 settimane costituiscono la durata massima che può essere richiesta con causale Covid-19. I periodi di integrazione precedentemente richiesti e autorizzati ai sensi del DL 18/2020 collocati, anche parzialmente, in periodi successivi al 12 luglio 2020 sono imputati, ove autorizzati, alle prime 9 settimane. Le ulteriori 9 settimane di trattamenti sono riconosciute esclusivamente ai datori di lavoro ai quali sia stato già interamente autorizzato il precedente periodo di 9 settimane, decorso

il periodo autorizzato. I datori di lavoro che presentano domanda per periodi di integrazione relativi alle ulteriori 9 settimane versano un contributo addizionale determinato sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del 1° semestre 2020 e quello del corrispondente semestre 2019, pari: • al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al 20%; • al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato. Il contributo addizionale non è dovuto dai datori di lavoro che hanno subìto una riduzione del fatturato pari o superiore al 20% e per coloro che hanno avviato l’attività di impresa successivamente al 1° gennaio 2019.

WELFARE AZIENDALE PER L’ANNO 2020 All’art. 112 il Decreto Agosto ha previsto che, limitatamente al periodo d’imposta 2020, l’importo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai lavoratori – somma fiscalmente esente – è raddoppiato da 258 a 516 euro. Questa disposizione si riferisce alle modalità di corresponsione quali buoni benzina, ticket compliments, ecc.


Donne Impresa

Pubblicate in Gazzetta le Misure per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura

AL VIA IL BANDO ISMEA CON MUTUI AGEVOLATI A TASSO ZERO Sulla Gazzetta Ufficiale, numero 212 del 26 agosto 2020, è stato pubblicato il Decreto 9 luglio 2020 relativo alle Misure a favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura. Si tratta del provvedimento che attua quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020. Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura sono state predisposte delle agevolazioni previste dall’art. 1, comma 504, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020). La misura è rivolta alle micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. La natura dell’aiuto consiste nella concessione di mutui agevolati, a tasso pari a zero, della durata minima di 5 anni e massima di 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore a 300.000 euro e comunque non superiore al 95% delle spese ammissibili. I progetti non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro ventiquattro mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni. Le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese, nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa comunitaria. La datazione finanziaria iniziale è pari a 15 milioni di euro per l’anno 2020. Alla data di presentazione della domanda, le imprese dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti: • essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese; • esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile; • essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola; • avere sede operativa nel territorio nazionale; • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; • non rientrare tra le imprese in difficoltà, così come definite

17 dall’art. 2, punto (14), del regolamento.

b) c) d) e) f) g) h) i)

Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese: a) studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato; opere agronomiche e di miglioramento fondiario; opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; oneri per il rilascio della concessione edilizia; allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; servizi di progettazione; beni pluriennali; acquisto di terreni; formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.

Non possono essere concessi aiuti per: a) acquisto di diritti di produzione, diritti all’aiuto e piante annuali; b) impianto di piante annuali; c) lavori di drenaggio; d) investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione, ad eccezione degli aiuti concessi entro ventiquattro mesi dalla data di insediamento dei giovani agricoltori; e) acquisto di animali; f) i beni di investimento agevolabili devono essere nuovi di fabbrica; g) non saranno concessi aiuti per investimenti in impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili. Per accedere alle agevolazioni previste è necessario presentare domanda attraverso il portale dedicato ISMEA consultabile al seguente link www.ismea.it. Per l’individuazione dei beneficiari, oltre al rispetto delle condizioni di ammissibilità, sarà considerato l’ordine cronologico di presentazione delle domande (click day) pertanto risulta importante attivarsi repentinamente. Al fine di supportare la presentazione delle domande sin dalle prime ore e nella corretta modalità, è stata resa disponibile già dagli scorsi giorni, sulla piattaforma e-learning di Coldiretti, una sezione specifica dove sono state caricate tutte le informazioni utili alla presentazione della domanda. Per ulteriori approfondimenti gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione.


Pac

Prorogate di due anni le attuali regole

PAC: COME FUNZIONERÀ NEL 2021 E NEL 2022 18

Pagamenti diretti I titoli all’aiuto (titoli PAC) sono prorogati per il 2021 e il 2022. Dal punto di vista giuridico, si conferma l’attuale regime di pagamento a norma del Regolamento UE 1307/2013; il sistema attuale dei pagamenti diretti sarà, quindi, mantenuto per l’anno di domanda PAC 2021 e 2022. Il Regolamento transitorio, tuttavia, dispone che gli Stati membri possano utilizzare il meccanismo di convergenza interna per convergere ulteriormente i titoli verso una media nazionale. La convergenza è iniziata nel 2015 per avvicinare gradualmente i titoli storici; dal 2015 al 2019, i titoli di valore elevato sono diminuiti gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale (intorno ai 210 euro/ettaro), mentre i titoli di valore basso sono aumentati gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale. L’attuale Reg. 1307/2013 prevede che il processo di convergenza si fermi al 2019, mentre il Regolamento transitorio concede agli Stati membri la possibilità di proseguire il processo di convergenza dei titoli anche negli anni 2020, 2021 e 2022. Sviluppo Rurale La Commissione propone norme che garantiscano la transizione tra i due periodi di programmazione pluriennale; quindi gli attuali PSR possono essere prorogati sino al 31 dicembre 2022 con norme e strumenti vigenti. L’estensione dei PSR contempla la possibilità di presentare una richiesta di modifica di un programma di sviluppo rurale per gli anni 2021 e 2022, mantenendo invariata la quota complessiva del contributo di spesa del FEASR. Dal punto di vista finanziario ci sono due opzioni: • i PSR che, a causa della mancanza di risorse finanziarie, non

sono in grado di assumere nuovi impegni giuridici, possono prorogare i loro programmi di sviluppo rurale fino al 31 dicembre 2023 finanziandoli con la corrispondente dotazione di bilancio per l’anno 2021-2022 (nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027); in sostanza ci sono due anni in più, sia per gli impegni di spesa (dal 2020 al 2022) sia per l’erogazione delle spese (dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025); • i PSR che hanno ancora disponibilità di fondi degli anni precedenti o che non decidono di avvalersi della possibilità di estendere i loro programmi, possono trasferire la dotazione di bilancio alle dotazioni finanziarie per gli anni dal 2023 al 2025. Le spese a favore dei beneficiari per gli impegni pluriannuali continueranno ad essere ammissibili anche dopo il 2020, con due possibili modalità: • i PSR possono aprire nuovi bandi e nuovi impegni per un periodo più breve di 1-3 anni (anziché 5 anni) o stabilire un periodo più lungo di 3 anni sulla base della natura degli impegni (ad esempio per le misure agroambientali e climatiche, l’agricoltura biologica e il benessere degli animali); • i PSR possono prevedere una proroga annuale degli impegni dopo la scadenza del periodo iniziale, a decorrere dal 2021; la proroga non può superare un anno. Gestione del rischio L’applicazione dello strumento di stabilizzazione del reddito e dei fondi di mutualizzazione prevede la possibilità per lo Stato membro di attivazione del sostegno in seguito al calo del 20% del reddito o della produzione (e non il 30% come attualmente). Lo scopo è facilitare l’accesso alle compensazioni per gravi ri-


Pac duzioni del reddito e per perdite causate da eventi climatici avversi, focolai di malattie animali o vegetali o infestazioni di parassiti. Misure OCM I programmi operativi nel settore degli ortofrutticoli che non hanno raggiunto la durata massima di 5 anni possono essere prorogati solo fino al 31 dicembre 2022. Per il settore vitivinicolo i piani sono prolungati fino al 16 ottobre 2023. Nel settore apicolo i programmi operativi elaborati per un periodo compreso tra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2022, possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022, così come per l’olio di oliva, ove il Regolamento transitorio prolunga gli attuali programmi operativi fino al 31 dicembre 2022. Nuova visione della PAC La transizione verso un’Europa sostenibile dovrà essere supportata da una nuova visione della PAC che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, incentrata sul Green Deal, con il duplice obiettivo di rendere sostenibili i sistemi alimentari e assicurare condizioni di vita dignitose agli agricoltori e alle loro famiglie. Inoltre, nella futura PAC gli Stati membri dovranno attivare un sostegno a favore di nuovi regimi volontari per il clima e l’ambiente (“regimi ecologici”) con un importante flusso di finanziamenti per promuovere queste pratiche. Oggi le principali misure ecologiche della PAC sono il cosiddetto “greening” e le misure agroambientali dei PSR. La Commissione europea intraprenderà azioni volte ad accelerare la diffusione di pratiche sostenibili e collaborerà con gli Stati per garantire la sostenibilità della produzione alimentare sull’intera filiera. Ecco alcuni degli obiettivi fondamentali anche ripresi nella “Strategia per la biodiversità”: • nuovi modelli di business verde come il sequestro del carbonio da parte di agricoltori e silvicoltori nell’ambito del patto per il clima che offre agli agricoltori una nuova fonte di reddito e aiuta altri settori a decarbonizzare la filiera alimentare; • bioeconomia circolare che comprende processi e sistemi mediante i quali le fonti di materia biologica e i materiali biologici di scarto (materie prime seconde) sono processati e convertiti in altri a maggiore valore, ma anche riutilizzati più volte e convertiti in altri ancora e a loro volta riutilizzati da comparti produttivi tematicamente distanti da quello che li ha originati. Per esempio la riduzione di emissioni di metano proveniente da allevamenti, e la conseguente produzione di energia rinnovabile, potrebbe derivare da un maggiore utilizzo di digestori anaerobici per la produzione di biogas; • difesa integrata per diminuire l’utilizzo di pesticidi, sostenendo metodi alternativi (per esempio rotazione e diserbo meccanico); • Piano d’azione per la gestione integrata dei nutrienti per ridurre l’uso eccessivo di nutrienti, evitando il rischio di inquinamento dell’aria, delle acque e garantendo la fertilità dei suoli; • immissione sul mercato di additivi per mangimi sostenibili e innovativi e possibilità di introdurre norme nell’UE volte a ridurre l’impatto ambientale e climatico della produzione

animale; • riduzione del 50% delle vendite complessive di antimicrobici (antibiotici, ecc.) nell’UE per gli animali da allevamento entro il 2030. La farmaco-resistenza, legata all’uso eccessivo e inadeguato degli antimicrobici nell’assistenza sanitaria umana e animale, è una problematica sempre più delicata; • garantire un livello più elevato di benessere degli animali riesaminando la normativa attuale, compresa quella sul trasporto e sulla macellazione; verranno valutate diverse opzioni per l’etichettatura relativa al benessere animale. Migliorare il benessere degli animali significa migliorarne la salute e la qualità degli alimenti e ridurre la necessità di medicinali e può contribuire a preservare la biodiversità; • nell’ambito delle produzioni vegetali occorrerà investire maggiormente sulla salute delle piante, vista la diffusione, in questi anni, di malattie e l’arrivo di organismi nocivi emergenti, anche attraverso la sicurezza sementiera con l’accesso a una gamma di sementi di qualità di varietà vegetali adattate alle pressioni esercitate dai cambiamenti climatici; • l’agricoltura biologica dev’essere promossa ulteriormente, in quanto ha effetti positivi sulla biodiversità, può creare posti di lavoro e attrarre giovani agricoltori, e i consumatori ne riconoscono il valore. Strategia “Farm to Fork” La Strategia “dal produttore al consumatore” rappresenta una parte fondamentale dell’intero Green Deal e avrà un ruolo importante anche nel percorso finalizzato alla definizione della nuova PAC post 2020. Tra i temi trattati nella strategia si rilevano i seguenti obiettivi: • garantire la sostenibilità della produzione alimentare; • garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare; • stimolare pratiche sostenibili nei settori della trasformazione, alberghiero e ristorazione; • promuovere un consumo alimentare sostenibile e agevolare il passaggio a regimi alimentari sani e sostenibili (indicazione di origine obbligatoria); • ridurre le perdite e gli sprechi alimentari; • combattere le frodi alimentari lungo la filiera alimentare. Questa è la prima volta che l’Ue mette a punto una strategia globale per la sostenibilità dei sistemi alimentari. Finora le politiche adottate sono state settoriali (centrate cioè singolarmente su agricoltura, ambiente, salute o commercio) e spesso si sono rivelate incompatibili l’una con l’altra. La transizione dell’UE verso sistemi alimentari sostenibili è già iniziata, però in molte aree vi è ancora l’impellente necessità di ridurre la dipendenza da pesticidi, antimicrobici e fertilizzanti, potenziare l’agricoltura biologica, migliorare il benessere degli animali e invertire la perdita di biodiversità. La “Strategia Farm to Fork” intende contribuire adeguatamente a tale processo, ma tutti gli attori della filiera alimentare dovranno fare la loro parte. Queste soluzioni richiederanno investimenti dal punto di vista umano e finanziario, ma promettono anche rendimenti più elevati, creando valore aggiunto e riducendo i costi. Inoltre, porteranno a un impatto ambientale neutro e a un accesso ad alimenti sostenibili in quantità sufficienti e con prezzi economici per tutti.

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Etichettatura

trasparente

Parola d’ordine trasparenza, storico risultato per difendere il vero Made in Italy

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DECRETO SEMPLIFICAZIONI: CADE IL “SEGRETO DI STATO” SU CIBI STRANIERI Cade il “segreto di Stato” sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019. Lo annuncia la Coldiretti nel riferire dello storico risultato ottenuto nel decreto Semplificazioni sul quale il Governo ha posto la fiducia alla Camera. Il decreto prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre saranno resi noti anche i dati identi-

ficativi “degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”. “Nel provvedimento è stata inserita una norma fortemente sostenuta da Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari - afferma Mauro Bianco Presidente di Coldiretti Alessandria -. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy per cui il superamento del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole

L’84% degli allarmi sanitari, uno al giorno nel 2019, arriva da prodotti alimentari importati tutte italiane”. Si tratta di un provvedimento importante si affianca all’etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti e che Coldiretti chiede di estendere in ambito Ue a tutto l’agroalimentare. “La misura osteggiata da anni dalle agguerrite lobby abbatte uno storico muro e mette fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. Un risultato storico raggiunto grazie alla battaglia della trasparenza che Coldiretti sta portando avanti da anni per consentire ai consumatori di disporre di informazione corrette su quello che mangiano”.


Giovani I numeri parlano chiaro: nel 2019 in Itali, infatti, è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 371 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 58 (16%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 162 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (43%) e 151 da Pa-

esi extracomunitari (41%), secondo uno studio della Coldiretti sui dati del Rassf. In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (84%). In questi casi le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di indivi-

impresa

duare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro.

Under 40, la disponibilità di risorse è fondamentale per competitività delle aziende

AIUTI AI GIOVANI NEI CAMPI, DAL DECRETO SEMPLIFICAZIONI SOSTEGNO FINANZIARIO “L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale e lo hanno capito per primi i giovani che stanno tornando prepotentemente nelle campagne, le Istituzioni devono saper cogliere questo cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale anche ripensando la scala delle priorità negli interventi di politica economica. Il sostegno finanziario è fondamentale per questo esprimiamo apprezzamento per la norma contenuta nel Dl Semplificazioni appena convertito in legge rivolto proprio ai giovani in agricoltura”, ad affermarlo è il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Il provvedimento prevede in tutto il territorio nazionale a favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile la concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, per gli investimenti della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato

ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. “In provincia di Alessandria - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - le aziende agricole giovani sono circa 400 e rispetto al 2017 e 2018 quelle under 40 sono aumentate del 60%. Spesso però, le nuove generazioni sono costrette a confrontarsi con sistemi formativi spesso insufficienti, una burocrazia impenetrabile nel rapporto con la pubblica amministrazione, una diffusa diffidenza nei confronti della giovane età che si ripercuote dai percorsi di carriera all’accesso al credito fino ai ritardi infrastrutturali del Paese che si traducono in un gap competitivo sul mercato globale”. “La disponibilità di risorse finanziarie adeguate è il principale ostacolo allo sviluppo delle nuove imprese agricole condotte da giovani soprattutto perché la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze e non possono contare sul patrimonio aziendale familiare - ha concluso il Delegato Giovani Impresa Alessandria Fabio Bruno -. In un momento difficile come quello che stia-

Dalle nuove generazioni contributo di innovazione e modernità in un momento strategico mo vivendo, è importante sostenere il sogno imprenditoriale di una parte consistente della nostra generazione che, mai come adesso, vuole investire il proprio futuro nelle campagne apportando un grande contributo di innovazione in un settore che sta dimostrando tutta la sua strategicità per il Paese”. Le campagne, infatti, possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea nelle stalle o nei campi, sottolineando l’importanza di lavorare sull’integrazione tra scuola e mondo del lavoro.

OSCAR GREEN 2020 PIÙ FORTE DELLA PANDEMIA, BOOM DI ISCRIZIONI Dopo la lunga selezione sulle migliaia di candidature pervenute da tutta Italia, sono in atto le finali regionali di Oscar Green 2020, il concorso promosso da Coldiretti che, attraverso la voce e le esperienze dei giovani, racconta e premia una agricoltura che cambia, capace di creatività, originalità e grande abilità progettuale. Ottocento le imprese under 40 in lizza, il 10% in più rispetto all’anno precedente nonostante le grandi difficoltà legate alla pandemia. Un risultato unico che conferma ancora una volta come l’agricoltura sia un settore trainante della nostra economia, con i giovani che hanno deciso di investire il proprio futuro e talento in agricoltura. Modelli imprenditoriali nati dall’estro di giovani che

hanno scelto di investire il proprio futuro e talento in agricoltura; realtà diverse tra loro ma accomunate dall’idea di voler realizzare un modello di agricoltura sostenibile in tutte le sue accezioni: economica, sociale ed ambientale. Il concorso, arrivato alla sua quattordicesima edizione, racconta un’agricoltura che coniuga tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie, la promozione e valorizzazione dei prodotti Made in Italy, la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra impresa e cittadini, che promuove un modello di sviluppo sostenibile, capace creare reti sinergiche con i diversi soggetti della filiera.

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Lavoratori

stagionali

Rimane l’obbligo di quarantena per gli arrivi da Paesi Schengen

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ESONERI, CASSA INTEGRAZIONE E ALTRE NOVITA’ PER I DATORI DI LAVORO Esonero contributivo per datori agricoli Nella conversione in legge del Decreto-Legge 34/2020 (il cosiddetto Decreto Rilancio) è stato previsto, all’art. 222, un esonero contributivo, per la quota a carico dei datori di lavoro, dovuto per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, a favore delle aziende agricole appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura. L’effettività dell’esonero è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea e ad un successivo Decreto attuativo da adottarsi da parte del Ministero del Lavoro che definisca i criteri e le modalità attuative e operative. Quarantena per ingressi dall’estero Con il DPCM del 14 luglio 2020 sono state prorogate al 31 luglio 2020 le misure di prevenzione Covid-19 previste con il DPCM dello

scorso 11 giugno. In particolare, è stato confermato l’obbligo di quarantena (“isolamento fiduciario”) per chi proviene da Paesi stranieri fuori dall’area Schengen. Al riguardo, si ricorda che va fatta comunicazione al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di competenza, inoltre, con Ordinanza del 24 luglio scorso, il Ministero della Salute ha previsto un nuovo obbligo di quarantena di 14 giorni per rumeni e bulgari. Cassa integrazione CISOA Covid-19 La circolare n. 84/2020 dell’INPS ha evidenziato che, nel caso siano stati completamente fruiti i 90 giorni di Cassa Integrazione Speciale Agricola (CISOA) Covid-19, qualora siano necessari ulteriori periodi di sospensione o riduzione dell’attività produttiva, le aziende agricole possono usufruire della CISOA ordinaria, ossia di altri 90 giorni per ciascun lavoratore, qualora ne ricorrano le causali (ad esempio, mancanza ordinativi, ecc.). Nuovo trattamento integrativo Come previsto dall’art. 1 del Decreto-Legge 3/2020, ai percettori di reddito di lavoro subordinato e di redditi a questi assimilati viene riconosciuta una somma ad integrazione del reddito pari a 600 euro per l’anno 2020 e a 1.200 euro a decorrere dall’anno 2021, se il reddito complessivo annuo non è superiore a 28.000 euro. Il trattamento integrativo è rapportato al periodo di lavoro e spetta per le prestazioni rese a partire dal 1° luglio 2020. Nuova detrazione d’imposta Il Decreto-Legge 3/2020, abrogando il “bonus Renzi”, introduce, per

Ricapitoliamo di seguito le principali disposizioni che più interessano i datori di lavoro agricoli. il solo anno 2020 a partire dal 1° luglio, un’ulteriore detrazione d’imposta a favore dei lavoratori subordinati e dei possessori di redditi assimilati, rapportata al periodo di lavoro e al livello di reddito percepito: • 480 euro, aumentata del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro; • 480 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro. In busta paga, vi sarà, quindi, per i lavoratori impiegati nell’intero mese di luglio, un aumento netto di 20 euro, poiché l’integrazione di 100 euro sostituisce gli 80 euro del precedente “bonus”. Pertanto, a decorrere dalla retribuzione spettante per il mese di luglio i datori di lavoro riconoscono automaticamente - quindi senza necessità di richiesta da parte del lavoratore - l’importo spettante previa verifica dei requisiti reddituali che lo legittimano, rapportandolo al periodo di lavoro. Ovviamente il lavoratore che ritenga di non avere diritto all’integrazione può dichiararlo al datore di lavoro.


Zootecnia

e bandi filiere

ZOOTECNIA: I FONDI PER LE FILIERE IN CRISI I 90 milioni di euro del Fondo emergenziale istituito dal Decreto Rilancio a sostegno delle filiere in crisi sono così ripartiti: 30 milioni per la filiera suinicola;20 milioni per la filiera delle carni di vitello; 4 milioni per la filiera cunicola; 0,5 milioni per la filiera caprina; 8,5 milioni per la filiera ovicaprina; 15 milioni per l’ammasso privato di carni di vitello; 10 milioni per l’ammasso privato di prosciutti di suino DOP; 2 milioni per la filiera del latte bufalino. In caso di rapporto di soccida, gli aiuti sono concessi per il 25% al soccidario e per il 75% al soccidante. L’importo unitario dell’aiuto è determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e il numero dei capi per i quali è stata presentata domanda di aiuto. Gli aiuti saranno concessi nei limiti della dotazione prevista, fino ad esaurimento delle risorse disponibili a legislazione vigente al momento dell’autorizzazione alla

fruizione dell’agevolazione. Nel caso in cui un’impresa sia attiva in diversi settori, a cui si applicano importi massimi diversi, per ciascuna di tali attività sarà rispettato il massimale pertinente, né sarà superato l’importo massimo complessivo possibile. Le misure sono in de minimis e rientreranno nel Quadro temporaneo per gli Aiuti di Stato, che prevede la possibilità di erogare aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali fino a 100.000 euro per impresa per il settore agricolo. Si potranno presentare le domande indicativamente a settembre, non appena AGEA avrà emanato le necessarie istruzioni operative, ancora mancanti nel momento in cui il nostro giornale va in stampa. L’erogazione del contributo dovrebbe avvenire entro il 2020.

MISURE DI SOSTEGNO INTRODOTTE PER GLI AMMASSI PRIVATI DI PROSCIUTTI DOP E DI CARNI DI VITELLO SUINI Alle imprese agricole di allevamento di suini è concesso un aiutofino a 20 euro per ogni capo di suino macellato nel periodo dal1° maggio al 30 giugno 2020 (con budget totale di 23 milioni di euro). L’aiuto arriva fino a 18 euro per ogni scrofa allevata dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 (con budget totale di 7 milioni di euro). VITELLI Alle imprese agricole di allevamento di vitelli da carne è concesso un aiuto fino a 110 euro per ogni capo di età inferiore agli 8 mesi,macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno 2020.

CONIGLI Alle imprese agricole di allevamento di conigli è concesso un aiuto fino a 1 euro per ogni capo macellato nel periodo dal 1° aprile al 30 giugno 2020. CAPRINI Alle imprese agricole di allevamento di caprini è concesso un aiuto fino a 6 euro per ogni capo di capretto macellato nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020. OVICAPRINI Alle imprese agricole di allevamento di ovicaprini è concesso un aiuto fino a 3 euro per ogni pecora e/o capra allevata nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020.

FONDO PER LA COMPETITIVITÀ DELLE FILIERE Pubblicate le istruzioni operative per le domande di aiuto a sostegno delle filiere di mais, soia e legumi (pisello da granella, fagiolo, lenticchia, cece, fava da granella e favino da granella). La misura fa parte di un pacchetto di aiuti varati a livello nazionale con il Decreto del 3 aprile scorso che ha istituito il Fondo per la competitività delle filiere. Nel complesso le risorse disponibili ammontano a 20 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021, di cui 11 milioni per le filiere del mais e 9 milioni

per le filiere delle proteine vegetali (soia e legumi). Possono accedere all’aiuto le imprese agricole che abbiano sottoscritto, direttamente o attraverso Cooperative, Consorzi e Organizzazioni di Produttori riconosciute di cui sono socie, contratti di filiera di durata almeno triennale o che sottoscrivano contratti di filiera di durata almeno triennale con imprese di trasformazione e/o commercializzazione. La domanda di aiuto può essere presentata dal 1° ottobre al 16 ot-

tobre 2020. Verrà concesso un contributo pari a 100 euro per ettaro e nel limite di 50 ettari, coltivati nell’ambito di un contratto di filiera, in cui non sono ammesse le colture destinate a insilato, produzione di seme, foraggio e produzione energetica. Il contratto di filiera deve essere sottoscritto, entro il termine della presentazione della domanda di contributo, da tutti i soggetti interessati e deve essere allegato alla domanda di aiuto. Al fine di garantire la rapida eroga-

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Zootecnia

e bandi filiere

zione dell’aiuto, AGEA può versare ai beneficiari anticipi sui pagamenti in misura pari al 70% dell’importo erogabile e verifica il livello di aiuti erogabili per ciascun richiedente.

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Infatti, trattandosi di un aiuto de minimis il contributo sarà concesso nel limite dell’importo massimo di 25.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari e non potrà essere eroga-

to qualora non trovi piena capienza dalle risultanze della consultazione del Registro nazionale aiuti di Stato.

MAIS: ALIQUOTA IVA SULLE CESSIONI L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che le cessioni di trinciato di mais, insilato di mais e pastone di mais sono soggette all’aliquota IVA del 10%.

RAZZA BOVINA PIEMONTESE: SPECULAZIONI INACCETTABILI! Carne di razza bovina Piemontese: la situazione è critica per gli allevatori piemontesi. Pagata a prezzi troppo bassi e capi non più ritirati. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti per denunciare quanto sta avvenendo nel comparto. Si tratta della razza storica più famosa: il Piemonte detiene il primato italiano nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale. La Piemontese, infatti, con oltre 315 mila capi ed un fatturato che arriva a 500 milioni di Euro capi, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima

razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Non è ammissibile questa situazione che, sicuramente deriva anche da un periodo difficile causato dalla pandemia che ha messo in crisi questo ed altri settori dell’agricoltura piemontese, ma che è frutto di una speculazione inaccettabile da parte dei macelli e dalla Gdo. Proprio quest’ultima dice di voler valorizzare il prodotto italiano, ma nei fatti, ancora troppo spesso, si trova sugli scaffali carne straniera di capi nati ed allevati in altri Paesi.

GRANO: EVITARE RINCARI E SPECULAZIONI Ce ne rendiamo conto ogni volta che andiamo a fare la spesa: dal grano al pane il prezzo non è equo, per essere precisi aumenta di quasi 15 volte per effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori. A denunciarlo è la Coldiretti in riferimento agli ultimi dati

diffusi da Eurostat che evidenziano come in Italia i prezzi del pane siano superiori del 14,5% rispetto alla media in Europa dove il prezzo più alto è in Danimarca e il più basso in Romania. Oggi un chilo di grano tenero è venduto a meno di 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 3,1 euro al chilo, con un rincaro quindi di quasi quindici volte.


Coltiva

la salute

COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE:

RIEDUCAZIONE DELLA SPALLA

La Rieducazione della Spalla - Shoulder School - offre al Paziente con patologie della spalla un percorso riabilitativo individualizzato e mirato, che tiene conto della complessità e della natura eterogenea dei sintomi. La Rieducazione della Spalla è effettuata da Terapisti che hanno frequentato corsi di approfondimento scientifico specifici in terapia manuale e in rieducazione delle disfunzioni del movimento e del sistema senso-motorio, sviluppando un programma basato sull’evidenza scientifica. La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano, ma al tempo stesso è quella che ha la minima stabilità intrinseca dovuta alla configurazione anatomica dei suoi componenti osteo-articolari. I principali problemi della spalla sono principalmente legati alle patologie della cuffia dei rotatori (conflitto) e del cercine glenoideo (inserzione del capo lungo del bicipite). La stabilità della spalla è dovuta a un delicato equilibrio di forze muscolari e movimenti articolari, di cui occorre tenere conto in sede di riabilitazione, per evitare quegli squilibri che provocano una maggior usura e/o degenerazione tendinea e articolare. Il programma riabilitativo ha durata variabile a seconda dei seguenti fattori: - Età del Paziente - Area della lesione - Forza e grado di motilità della spalla - Richieste funzionali del Paziente - Eventuale tipo di tecnica chirurgica. La finalità del trattamento è quella di recuperare flessibilità, forza, resistenza, propriocettività, funzionalità dell’arto alterato a causa di un trauma o di una patologia.

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Patronato Epaca

L’allarme arriva dall’INPS

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TRUFFE AGLI UTENTI: ANCORA TENTATIVI DI PHISHING IN PIEMONTE Si segnala a tutti gli utenti interessati che sono ancora in atto tentativi di frode tramite phishing nei confronti di aziende e cittadini piemontesi. In questi giorni, ci sono state segnalate le ricezioni di strane e-mail con le quali si comunica un presunto rimborso di contributi e si invita a cliccare su un link presente all’interno della comunicazione. Si chiede di prestare la massima

attenzione all’indirizzo da cui viene inviato il messaggio, non riconducibile agli indirizzi istituzionali INPS, e al linguaggio utilizzato, in quanto il messaggio è generalmente scritto in un italiano palesemente non corretto. Si invitano gli utenti a ignorare tutte le e-mail che propongono di cliccare su un qualsiasi link per ottenere pagamenti e rimborsi da parte dell’Istituto o che segnalino, nel te-

sto, presunte differenze nel travaso dei contributi previdenziali. Si sottolinea che tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al portale istituzionale www.inps.it . Vi invitiamo, pertanto, a prestare la massima attenzione alle comunicazioni che si ricevono, a non cliccare sui link di queste comunicazioni e-mail e verificare sempre l’indirizzo di provenienza.

Riguardano coltivatori diretti, coloni, mezzadri e IAP

CONTRIBUTI OBBLIGATORI DOVUTI PER L’ANNO 2020 L’INPS ha reso noto l’importo dei contributi obbligatori dovuti per l’anno 2020 dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali (IAP) che, come risaputo, si basano sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito convenzionale. Ogni azienda è inclusa annualmente nella fascia corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o al reddito determinato dall’allevamento degli animali. Il reddito medio convenzionale giornaliero, per l’anno 2020, è pari a 59,45 euro. Le aliquote di Finanziamento da applicare al suddetto reddito convenzionale per il 2020 sono pari al 24% per tutte le tipologie di aziende. Pensionati ultra65enni Il contributo previdenziale dovuto dai lavoratori autonomi agricoli ultra65enni, già pensionati presso le gestioni dell’INPS (per i quali la pensione è liquidata in tutto o in parte con il sistema retributivo), può essere, a richiesta, applicato nella misura della metà. La riduzione contributiva non è applicabile ai lavoratori autonomi già pensionati delle gestioni Ex IPOST, Ex INPDAP ed Ex ENPALS che abbiano compiuto l’età di 65 anni. Contribuzione INAIL Il contributo dovuto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni per l’anno 2020 resta fissato nella misura capitaria annua di: • 768,50 euro per le zone normali; • 532,18 euro per i territori montani e le zone svantaggiate.

Esonero infra40enni L’articolo 1, comma 503, della Legge 160/2019 ha riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti alle nuove iscrizioni nella Gestione dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, effettuate nell’anno 2020, con età inferiore a 40 anni. Per coloro che sono ammessi al beneficio, l’esonero è quantificato nella misura del 100% per un periodo massimo di 24 mesi di attività. L’esonero si applica alla quota per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti e al contributo addizionale di cui al comma 1 dell’articolo 17 della Legge 160/1975. Sono esclusi, pertanto, dall’agevolazione: • il contributo per le prestazioni di maternità; • il contributo INAIL dovuto dai soli coltivatori diretti. Si precisa che nell’ipotesi in cui il coltivatore diretto operi in zona montana o svantaggiata, tale contributo verrà calcolato e riscosso per intero poiché “non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente”. Con riferimento alle riduzioni infra40enni già in godimento dagli scorsi anni, l’INPS sta attualmente verificando a livello centrale il rispetto del massimale de minimis sul Registro Nazionale Aiuti. In caso di esito positivo, l’avviso di pagamento relativo alla tariffazione elaborata nel corrente anno 2020, relativo anche ad anni pregressi, potrebbe essere rielaborato tenendo conto del riconoscimento del beneficio dell’esonero contributivo. In tali ipotesi le aziende che hanno provveduto al pagamento della prima rata dei


Patronato Epaca contributi 2020 potrebbero essere interessate al ricalcolo dei contributi in una fase successiva. Termini di scadenza I termini di scadenza per il pagamento, presso qualsiasi Istituto di credito o Ufficio postale sono il 16 novembre 2020 e il 18 gennaio 2021. Variazioni INPS Ricordiamo che i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali (IAP) sono tenuti, ai sensi della Legge 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite di terreno;

• affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto. Tali situazioni possono incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero comunicate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. Dunque, le variazioni vanno segnalate all’INPS entro 90 giorni dalla decorrenza delle stesse. Gli Uffici EPACA di Coldiretti Alessandria sono a disposizione per le verifiche in oggetto e l’assistenza necessaria.

SCADENZARIO 30 SETTEMBRE IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro anteriormente alla liquidazione periodica, ovvero alla dichiarazione annuale, nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. La detrazione dei documenti di acquisto con data nel mese e ricevuti fino al giorno 15 del mese successivo può essere effettuata nel mese di riferimento del documento, ma non per i documenti a cavallo d’anno. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 OTTOBRE IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A norma dell’art. 21 del D.P.R. 633/72 dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.

16 OTTOBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IVA MESE DI

SETTEMBRE Annotazione della liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo e che nell’anno 2019 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro per attività di prestazione di servizi o di 700.000 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66 della Legge 427/93.

31 OTTOBRE TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLI 770 ANNO 2020 Entro tale data devono essere trasmesse in via telematica all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei sostituti d’imposta – modelli 770 anno 2020, per i redditi 2019.

ATTENZIONE SCADENZA VERSAMENTI PROROGATA PER EMERGENZA COVID I contribuenti che hanno prorogato i versamenti di ritenute alla fonte IRPEF, relative addizionali, IVA, contributi previdenziali e assistenziali, premi per l’assicurazione obbligatoria, ricorrendone le condizioni stabilite dai diversi Decreti (di cui l’ultimo è il DL 34/2019), devono versare entro tale data i versamenti sospesi in scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 in unica soluzione o fino a quattro rate di pari importo senza sanzioni e senza interessi, con pagamento della prima rata al 16 settembre 2020. In via facoltativa, ferma restando la possibilità del pagamento in unica soluzione di tali somme, il recente DL 104 del 14 agosto 2020 ha previsto la possibilità di versare gli importi dovuti nella misura del 50% al 16 settembre, in unica soluzione o in quattro rate mensili di pari importo con prima rata al 16 settembre senza applicazione di sanzioni e interessi, e il restante 50% mediante rateizzazione fino ad un massimo di 24 rate mensili di pari importo con versamento della prima rata al 16 gennaio 2021.

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Necrologie

Coldiretti piange la scomparsa di GianLuigi Gaglione,

VIGNAIOLO ESPERTO E PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA PROGETTUALITÀ A FILIERA CORTA 28

GianLuigi Gaglione se ne è andato all’improvviso, a soli 57 anni. Al grande dolore della moglie Gabriella e dei due figli, Jessica e Simone, il ricordo e la riconoscenza di Coldiretti, a cui ha dedicato senza risparmiarsi attenzione e impegno, dall’incarico di presidente prima e attualmente vice per la Zona di Acqui Terme a presidente dell’Associazione Agrimercati senza dimenticare l’importante progettualità in numerosi progetti didattici. La famiglia, il lavoro e un entusiasmo sentito e sincero che metteva in ogni nuova sfida. Era così GianLuigi, una persona gentile e altruista. Prima di tutto un esperto viticoltore, nato e cresciuto tra i vigneti di Ricaldone, ripercorrendo le orme paterne, un imprenditore agricolo, un viticoltore, che ha capito l’importanza di lavorare con le persone e per le persone, pioniere dei mercati di Campagna Amica e della progettualità a chilometro zero, convinto sostenitore della bellezza del territorio e della sua distintività. Un appassionato della vita in tutte le sue sfaccettature, GianLuigi non si arrendeva di fronte alle difficoltà e sapeva regalare sempre un sorriso. Molto presente all’interno della nostra Organizzazione non ha mai perso occasione per far sentire il

suo sostegno nelle battaglie sindacali e il suo buonumore nei momenti conviviali, sempre pronto per un brindisi, orgoglioso di far assaggiare il suo vino raccontandone aneddoti e curiosità. Un cuore grande che ha smesso di pulsare all’improvviso in un giorno d’estate e in quel momento tutti abbiamo perso un amico. Un uomo generoso che ha dato il suo contributo alla società sempre in maniera propositiva e concreta. Ciao GianLuigi, ci manchi tantissimo ma vogliamo ricordarti come sarebbe piaciuto a te, con il sorriso, senza sminuire mai quell’intensità con cui hai vissuto il tuo rapporto con la Coldiretti con la certezza che da lassù non ci abbandonerai vogliamo farti arrivare il nostro grazie, perché forse non te lo abbiamo mai detto come meritavi.

Cav. Ennio Torrielli,

UNA VITA DEDICATA AL TERRITORIO E ALL’AGRICOLTURA PER PORTARE ACQUA “A COSTO ZERO” Impegno per la crescita del territorio, dell’agricoltura e delle imprese. Il Cavalier Ennio Torrielli alle parole preferiva i fatti, costantemente impegnato nel portare avanti soluzioni che potessero fronteggiare la crisi e aiutare quel mondo agricolo di cui ha sempre fatto orgogliosamente parte. Una parola gentile per tutti, magari in dialetto alessandrino a sottolineare non l’arretratezza dei tempi andati ma l’attaccamento alle tradizioni. Se dovessimo scegliere un momento per riassumere il suo entusiasmo in tanti anni alla guida del “Canale de Ferrari” non avremmo dubbi: il 2003, quando sono stati festeggiati i 150 anni di vita del Consorzio, i dieci anni di vita della centrale idroelettrica di Felizzano e l’inaugurazione della centra-

le idroelettrica di Masio. Una vita divisa tra la famiglia, i figli Antonella e Piero, e l’orgoglio per le nipoti Cecilia e Ludovica di cui parlava sempre, e la continua ricerca per mettere a disposizione dell’agricoltura quel bene preziosissimo che si chiama acqua. Caro Ennio, i risultati ottenuti parlano chiaro, sono il riscontro di un grande impegno costante sempre fatto con grande umiltà affinché non andasse perduto il patrimonio di opere alle quali grandi piemontesi come Re Vittorio Emanuele e Cavour diedero vita. Grazie Ennio per esserci riuscito, la gratitudine del mondo agricolo e di Coldiretti a testimonianza che non “hai fatto semplicemente il tuo dovere”, come spesso amavi dire, ma hai contribuito a rendere questo mondo migliore.


Consigliere Ecclesiastico

RIPARTIAMO... 30% chi crede che Dio non esista; 25 anni fa era il 10% della popolazione. 57% gli sposi che oggi scelgono il rito religioso contro l’83% nel 1995. 46% i contrari all’8xmille alla chiesa cattolica, un dato fortemente in crescita. Sul fronte vocazioni la situazione non è migliore. E’ drammatica. Questi i dati riportati nel libro del sociologo Franco Garelli. Ho citato questi dati nelle omelie sul cap. XVI di San Matteo nella liturgia della Parola delle domeniche 21^ e 22^ del tempo ordinario. Gesù affida a Pietro le sorti della chiesa. Pietro aveva appena fatto la sua professione di fede nei confronti del Maestro: tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E si merita l’elogio di Gesù: te beato Simone... a te darò le chiavi del Regno dei Cieli... Pietro è bravo nella professione di fede, un po’ meno nel coraggio nell’affrontare la croce. Anche per lui la croce è uno scandalo. Gesù si fida e si affida a uomini generosi ma pieni di limiti. La chiesa è opera di Dio. E tutti i successori di Pietro l’hanno

conservata nella verità e nell’unità. In forza del battesimo che ognuno di noi ha ricevuto, siamo chiamati, oggi specialmente, a non lasciare soli il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ma a prenderci tutti cura del gregge. Ai numeri che hanno aperto questo articolo aggiungiamo le difficoltà del momento presente, per il mondo intero e per la chiesa, la malattia, la paura, la confusione e lo smarrimento di fronte a una comunicazione contraddittoria hanno tenuto lontane dalla vita delle comunità cristiane e dalla pratica dei sacramenti tante fasce della nostra popolazione, soprattutto quelle dei ragazzi e dei giovani. Facciamo appello, noi pastori in cura d’anime, agli uomini e alle donne a ritornare ad essere dei “presenti” nelle nostre chiese e nelle nostre attività. Lasciando da parte paure esagerate e paralizzanti. Oggi la chiesa ha chiamato i laici a compiti sempre più impegnativi e delicati. E’ un invito a serrare le fila. Ad agire in comunione. A non scoraggiare chi di dedizione e coraggio ne ha tanto. Don Ivo Piccinini

BIOGAS: SECONDO BANDO PER GLI INCENTIVI Il GSE ha pubblicato il secondo bando per l’iscrizione a registro di nuovi impianti agricoli per la produzione di energia elettrica alimentati da biogas con potenza elettrica non superiore a 300 kW. Grazie all’impegno di Coldiretti con il Decreto Milleproroghe è stato, infatti, possibile prorogare per il 2020 gli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio 2019. Per effetto della proroga dei termini disposta dal Decreto Cura Italia, in conseguenza all’emergenza Covid-19, i Registri si apriranno il 18 settembre 2020 alle ore 9 e si chiuderanno improrogabilmente alle ore 18 del 17 novembre 2020. A poter accedere agli incentivi sono gli imprenditori agricoli, le società agricole, organizzati anche in forma consortile; gli im-

pianti dovranno necessariamente far parte del ciclo produttivo di un’impresa agricola e/o allevamento. È obbligatorio recuperare l’energia termica prodotta dall’impianto e la biomassa utilizzata deve provenire da allevamenti, attività agricole riferibili all’azienda agricola realizzatrice o ad uno o più soggetti consorziati. La tariffa incentivante massima di 233 euro/MWh (al netto di eventuali riduzioni) verrà riconosciuta solo se le matrici che compongono l’alimentazione sono per il 70% costituite da reflui e sottoprodotti (annoverati nella Tab. 1-A del DM 23 giugno 2016) e per il 30% da prodotti di origine agricola (annoverati nella Tab. 1-B del DM 23 giugno 2016) nell’ambito dei quali è ammessa la possibilità del 20% di colture di secondo raccolto.

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Mercatino

MERCATINO 30

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Le richieste di inserzione devono riportare il numero di tessera in corso di validità. Il testo può essere consegnato in tutti gli Uffici Zona di Coldiretti oppure inviato tramite posta elettronica a ufficiostampa.al@coldiretti.it


Corso Pastorizia

AL VIA LA PRIMA SCUOLA DI PASTORIZIA D’ITALIA

ANCORA POCHI GIORNI PER INVIARE L’ISCRIZIONE, AFFRETTATI! Si diventa pastori con la passione e con l’esperienza… ma non solo. Sempre più servono competenze professionali di carattere generale e specialistico, perché essere pastori oggi significa sviluppare un progetto d’impresa in un contesto di straordinaria bellezza ma anche di particolare fragilità. Si tratta di gestire un patrimonio che occorre conservare e valorizzare, quello dei nostri pascoli di collina e montagna che, se abbandonati o mal gestiti, andranno perduti per sempre. Di qui nasce l’idea di una “Scuola di Pastorizia”, progetto che, almeno nella sua fase iniziale, ha voluto partire proprio dal settore che più di altri è in grado di valorizzare i pascoli oggi maggiormente esposti al rischio di abbandono: l’allevamento degli ovini e dei caprini, animali rustici ma generosi, in grado di fornire prodotti di grandissima qualità. Prima in Italia ma non in Europa, già presente in altri Paesi UE, la Scuola di Pastorizia si prefigge lo scopo di creare nuove opportunità professionali favorendo l’insediamento di giovani imprenditori, sostenere lo sviluppo socio-economico delle aree collinari e montane in un’ottica di sostenibilità ambientale, attraverso processi di diversificazione e valorizzazione dei prodotti. Dunque un’opportunità: • sia per coloro che non operano nel settore agricolo e non hanno una specifica formazione ed esperienza professionale in quest’ambito ma desiderano sviluppare un’attività d’impresa in questo settore; • sia per chi, pur già impegnato in attività di questo tipo o in possesso di un titolo di studio ad indirizzo agricolo, intendono acquisire competenze più specifiche sull’attività di allevamento

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ovicaprino. Rivolgendosi ad un pubblico ampio e diversificato, la Scuola si articola in diversi moduli formativi che gli allievi potranno scegliere di frequentare singolarmente o in toto: 315 ore di lezione teoriche e pratiche, suddivise in tre moduli da 105 ore ciascuno, e 50 ore di stage in azienda per chi ha partecipato ad almeno uno dei primi due moduli. L’attività formativa, che vedrà coinvolti l’Università degli Studi di Torino e l’Istituto lattiero-caseario di Moretta, si concentrerà in 2-3 giorni a settimana con orario 9-17 e si svolgerà in Provincia di Cuneo.

Per informazioni contattare gli Uffici di Coldiretti Cuneo (tel. 0171 447240 - email segreteria.cn@coldiretti.it) o consultare la pagina dedicata all’indirizzo web https://piemonte.coldiretti.it/wp-content/uploads/2020/07/Locandina_Scuola-Pastorizia.pdf


PROGETTO

DIAMO VALORE AL VOSTRO RACCOLTO! Gran Piemonte nasce da un progetto in collaborazione con Coldiretti Piemonte per dare un segnale importante a tutto il nostro territorio: il Piemonte! • migliora la prospettiva di reddito grazie alle importanti premialità previste dai contratti

• tutto il raccolto servirà per produrre prodotti da forno completamente “Made in Piemonte”

Valorizza il tuo raccolto, vieni a trovarci nel punto vendita più vicino. Saremo lieti di spiegarti il progetto e seguirti dalla semina al raccolto

Filiere di grano tenero con miscuglio di frumento in vendita esclusivamente nelle nostre agenzie.


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