"Agricoltura Alessandrina" giugno 2020

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 6 20 GIUGNO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

IL NOSTRO ORIZZONTE SI CHIAMA FUTURO

#noncifermiamo

SPECIALE PAC, L’UNIONE EUROPEA TAGLIA BUDGET AGRICOLO

DECRETO RILANCIO, CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LE IMPRESE

SICUREZZA SUL LAVORO MISURE DI SOSTEGNO IN TEMPO DI COVID-19”


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PUBBLICITA 730


APPUNTAMENTO OBBLIGATORIO E MASCHERINA

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nostri uffici, operativi durante le settimane di emergenza, sono aperti al pubblico nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti. Vi invitiamo, pertanto, a recarvi negli Uffici soltanto previo appuntamento e muniti dei necessari dispositivi di protezione individuale (mascherina). Gli Uffici Coldiretti continuano ad essere raggiungibili dai soci per telefono o email.

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COLOPHON COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 6 20 GIUGNO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

IL NOSTRO ORIZZONTE SI CHIAMA FUTURO

COLOPHON

#noncifermiamo

PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria

n.6 - Giugno 2020

DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl

SPECIALE PAC, L’UNIONE EUROPEA TAGLIA BUDGET AGRICOLO

DECRETO RILANCIO, CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LE IMPRESE

SICUREZZA SUL LAVORO MISURE DI SOSTEGNO IN TEMPO DI COVID-19”

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SPECIALE PAC L’UNIONE EUROPEA TAGLIA BUDGET AGRICOLO

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PROROGHE E DEROGHE TUTTE LE NOVITÀ A SOSTEGNO DELLE IMPRESE AGRICOLE

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Valerio Scarrone, Luisa Bo, Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Gianni Mario Stoppini.

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DECRETO RILANCIO PER LA RIPRESA CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO

FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti

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SCHEDA TECNICA VIGNETO, L’ESCORIOSI

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

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SETTORE CORILICOLO COLDIRETTI-NOVI, CONSEGNATI I “PREMI QUALITÀ”

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FAUNA SELVATICA ANCORA TROPPI INCIDENTI, INTERVENIRE SUBITO

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SETTORE ZOOTECNICO AIUTI ACCOPPIATI E NOVITÀ DAL CO.SM.AN

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INSETTI ALIENI CIMICE ASIATICA E VESPA SAMURAI

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PATRONATO EPACA RATEI MATURATI SU PENSIONI INPS

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FLAVESCENZA DORATA PREVISTE SANZIONI PER GLI INADEMPIENTI

twitter.com/@ColdirettiAL

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SICUREZZA SUL LAVORO GARANTIRE LA SALUTE DEI LAVORATORI IN TEMPO DI COVID

Coldiretti Alessandria

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CAMPAGNA AMICA LA RIAPERTURA DEI CENTRI ESTIVI

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MERCATINO

STAMPA Nuova Grafica Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA


Editoriale | Il Presidente

SUPERATO IL LOCKDOWN LE CRITICITÀ SONO RIMASTE, ORA SERVE UNA CONCRETA BOCCATA DI OSSIGENO

ALLA REGIONE CHIEDIAMO PIÙ ATTENZIONE E LIQUIDITÀ PER CONTINUARE A GARANTIRE CIBO DI QUALITÀ PER TUTTI 4

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gni persona, in qualunque parte del mondo, ha combattuto la sua battaglia contro il coronavirus e oggi si sta adeguando ad una nuova fase della vita. Ancora niente baci, abbracci e strette di mano, mascherina sul volto e distanziamento sociale ma la voglia di normalità e di godersi l’estate quella c’è. E guai se così non fosse! Non ci siamo mai fermati e il Paese lo ha capito ma ciò non vuol dire che le difficoltà siano sparite e superato il lockdown la strada sia tutta in discesa. Niente di tutto ciò, perché le nostre aziende hanno bisogno di liquidità, di ossigeno per vivere esattamente come ognuno di noi. Non voglio criticare ciò che le Istituzioni hanno fatto perché la pandemia ha colto tutti impreparati ma adesso è arrivato il tempo di non mettere bastoni e balzelli e dare quell’iniezione di liquidità che il mondo dell’agricoltura chiede per riuscire a garantire cibo e dare futuro alle tante eccellenze che fanno di ogni territorio uno scrigno di biodiversità. Lo abbiamo chiesto a gran voce alla Regione che però troviamo sempre “in altre faccende affaccendata” soprattutto riferendoci al Piano di Sviluppo Rurale e alla necessità di flessibilità e misure straordinarie, non possiamo permette che soldi messi a disposizione dalla Comunità Europea rimangano inutilizzati. Un grido d’allarme, il nostro, che riguarda tutto il comparto, per questo chiediamo a gran voce un confronto con l’Unione Europea per superare la crisi postCovid19. Non sono adeguate le risorse relative all’indennità compensativa: stanziare fondi pari al 50% delle effettive esigenze, significa che a farne le spese sono aziende agricole che con il loro lavoro continuano a svolgere un’insostituibile presidio di territori svantaggiati, altrimenti disabitati. Tutto ciò anche a fronte e nonostante le rilevanti difficoltà legate all’emergen-

za sanitaria del periodo: la certezza è che non piacciono le modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte recepite dalla Giunta regionale del Piemonte, già approvate il 5 giugno scorso dalla Commissione europea. Modifiche rispetto alle quali già in sede di discussione a livello regionale, sull’argomento erano state sollevate specifiche osservazioni e contrarietà. In questa fase più che mai è necessaria una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse residue del Psr proprio perché le nostre imprese, soprattutto quelle più colpite dall’emergenza Covid19, hanno bisogno di una robusta iniezione di liquidità dopo che tale momento, pur confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ha generato elevate tensioni a livello economico-finanziario, mettendo a nudo, trasversalmente, tutte le fragilità del sistema produttivo. Pensando anche al prossimo biennio serve vengano messe in atto, avviando un confronto con il livello europeo, misure straordinarie per superare questa fase di grave crisi e possano essere sostenuti gli interventi già pianificati nei bandi del 2019. Per questo la Regione deve farsi portatrice delle effettive esigenze del settore agricolo piemontese, guardando, in primis, all’imprenditoria giovanile che, oggi ancora di più, deve essere posta al centro dell’attenzione poiché rappresenta il vero motore innovativo della nostra economia territoriale. Sulla scia, oltretutto, delle dichiarazioni del commissario europeo all’agricoltura, che si è reso disponibile ad agevolare la riprogrammazione dei Psr, la Regione deve riaprire il confronto con l’Ue per concentrarsi su interventi strategici a favore delle nostre imprese che stanno continuando a lavorare nonostante le difficoltà legate alla pandemia da Covid19. Non a caso è stata citata l’imprenditoria giovanile e non a caso si sono moltiplicati gli articoli dedicati al ritorno

Le modifiche al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 non piacciono e non convincono

Mauro Bianco alla terra dei giovani, da Nord a Sud e da Sud a Nord. Allora perché non semplificare procedure e dare agevolazioni a chi la schiena la piega senza farsi troppi problemi anche se fino a ieri magari era seduto alla scrivania? Non torno sulla questione, rimasta irrisolta, dei voucher e della richiesta di Coldiretti affinchè venissero semplificati: ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la vendemmia 2020, i lavori in vigna sono tanti e poche, per non dire nulle, le condizioni per assumere lavoratori. Una parola per riassumere tutto ? Inaccettabile.


Editoriale | Il Direttore

ANNULLATE TANTE INIZIATIVE IN CALENDARIO, DALLA SAGRA DELLA NOCCIOLA AL COMPLEANNO DEL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

IL “CONTATTO SOCIAL” NON PUÒ SOSTITUIRSI AL “CONTATTO SOCIALE”, UN VUOTO CHE SI FA SENTIRE OGNI GIORNO DI PIÙ

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l Covid ha portato via persone e distrutto famiglie. Non voglio paragonare eventi e vita sociale a questo ma concedetemi di fare una riflessione su quanto ci è mancato quel contatto cui noi di Coldiretti siamo abituati. Forse quello che sto per dire è scontato ma il fatto di aver annullato piccoli e grandi eventi a chi, come noi, ha sempre fatto del filo diretto con il socio la priorità, mettendo al centro prima di tutto l’individuo e il suo benessere prima ancora di reddito e pil, ha creato un vuoto che si sta facendo sentire ogni giorno di più. Villaggi, manifestazioni, riunioni… insomma quel sentirsi parte attiva di un progetto con il Paese e per il Paese che da anni ci vede impegnati in prima linea, dove il ruolo dei social network è importante ma la stretta di mano lo è molto di più. A livello provinciale abbiamo dovuto rimandare tante iniziative, molte delle quali già calendarizzate e organizzate. Mi riferisco, ad esempio, alla Sagra della Nocciola di Lu, quella di quest’anno sarebbe stata l’edizione numero tredici: nessun assembramento, ci siamo limitati a consegnare i diplomi del premio qualità in collaborazione con la Novi Elah Dufour. Lo abbiamo fatto direttamente in campo e devo dire che vedere i nostri produttori soddisfatti con alle spalle campi e noccioleti ha regalato un futuro diverso a questa iniziativa che il prossimo anno sarà pensata in modo completamente diverso… potrei dire più smart! Ecco perché oggi, più che mai, serve una politica di creazione di imprese giovani all’interno di un’idea precisa di crescita economica che si basi su intelligenti attività di pro-

mozione e di accompagnamento alla fase di progettazione, su meccanismi di assistenza alle start-up e semplificazione dell’accesso al credito per evitare che, in un momento di crisi economica come questo, vengano lasciate inutilizzate risorse disponibili a cui le aziende non sempre riescono ad accedere. Una situazione insostenibile per gli agricoltori che, nonostante tutto, non solo non si sono mai fermati ma si sono attrezzati per far ripartire quelle attività che necessitavano misure anti Covid più stringenti. Mi riferisco a fattorie didattiche e agriturismi, ripartiti non senza difficoltà ma in completa sicurezza. Mi riferisco anche ai mercati di Campagna Amica, al Mercato Coperto di via Guasco: non abbiamo potuto festeggiare il suo primo compleanno. Avevamo pensato per l’ultimo fine settimana di maggio un grande evento che avrebbe coinvolto consumatori e produttori… tutto rimandato. Assolutamente, invece, non è rimandato il mio duplice grazie ai quei produttori che ogni giorno rendono possibile il mercato e a chi lo anima, ossia i consumatori, che si affidano ai consigli “in filiera corta” e prediligono le potenzialità del prodotto locale. Le bandiere di Campagna Amica sono tornate a sventolare nelle piazze che ospitano i gazebo e abbiamo creato le condizioni più sicure anche per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi con la consegna del materiale senza assembramenti. Assembramenti che invece sono all’ordine del giorno se parliamo di fauna selvatica e danni procurati dai cinghiali: le nostre richieste si perdono in un

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Sosteniamo le idee dei giovani agricoltori e facciamo in modo che non vengano lasciate inutilizzate le risorse disponibili

Roberto Rampazzo continuo rimpallo delle responsabilità mentre il numero degli incidenti continua a salire e il conto delle devastazioni è sempre più salato. La stagione estiva è iniziata, la campagna cerealicola sta entrando nel vivo e presto sarà possibile fare qualche riflessione. Al momento continuiamo a seguire le regole imposte dalla Fase3 auspicando a breve di tornare a far vedere il nostro sorriso, finalmente senza mascherina.


Pac

Anche a livello provinciale preoccupazione per la pesante sforbiciata

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LA UE TAGLIA IL BUDGET AGRICOLO: LA PAC “PERDE” 34,6 MILIARDI Preoccupazione anche a livello provinciale per la pesante sforbiciata al budget agricolo. L’Unione europea, secondo un’analisi della Coldiretti sulla proposta del Quadro finanziario pluriennale per il periodo 20212027, ha tagliato di 34,6 miliardi gli stanziamenti alla politica agricola. Nonostante i 15 miliardi aggiuntivi destinati allo sviluppo rurale, che rischiano comunque di essere messi a disposizione solo nel 2022, il bilancio dunque resta negativo. A prezzi costanti sono state ridotte di 27,9 miliardi le risorse assegnate al primo pilastro e di 6,7 miliardi quelle per lo Sviluppo rurale, il cosiddetto secondo pilastro.

da Bruxelles è ritenuto deludente e non in grado di sostenere gli agricoltori e ridurre la dipendenza dall’estero.

La riduzione dei fondi mette a rischio la ripresa dall’emergenza Coronavirus e, con essa, la sicurezza e la sovranità alimentare dell’Italia e dell’Europa intera. La linea della Commissione Ue dimostra, nei fatti, di non tener conto del ruolo strategico che l’agricoltura ha dimostrato di coprire nell’emergenza Covid 19 garantendo cibo ai cittadini europei. Per questo il budget proposto

Oltre a salvaguardare il budget attuale serve garantire disponibilità in tempi brevi delle risorse aggiuntive per affrontare l’emergenza e maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste, assieme a provvedimenti specifici per quei settori che, nonostante abbiano subìto e stiano subendo pesantemente la crisi, non hanno ancora ricevuto nessun sostegno, ne’ finan-

“Un crollo delle risorse disponibili che peserà come un macigno sulla competitività delle imprese agricole europee e che contrasta con i consistenti finanziamenti messi in campo dagli Stati Uniti - ha commentato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Coldiretti ritiene indispensabile disporre di finanziamenti adeguati per le misure di mercato e strumenti rapidi e flessibili per rispondere a crisi come quella del coronavirus”.

Inaccettabile il ritardo dei fondi dell’Unione Europea per l’emergenza coronavirus ziario ne’ di flessibilità come il florovivaismo, l’allevamento, il vino. “A causa del coronavirus non abbiamo un settore produttivo in ambito agricolo che non sia in sofferenza - ha aggiunto il Direttore Roberto Rampazzo - e purtroppo dobbiamo sottolineare che l’Europa sotto questo punto di vista non è stata tempestiva e ad oggi non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo. Occorre dunque creare le condizioni per le quali queste risorse vengano messe subito a disposizione senza attendere la futura Politica agricola comune”. La nuova strategia europea Farm to Fork va valutata positivamente per quanto riguarda il tema dell’obbligo dell’etichettatura d’origine per


Pac Stato membro da sostenere con la riforma del codice doganale dove l’etichettatura va legata alla provenienza del prodotto agricolo e non al luogo in cui questo venga trasformato. Molto male nella strategia, invece, l’etichettatura a semaforo che rischia di andare a penalizzare il sistema produttivo italiano, mentre fortunatamente è stato sventato, seppur parzialmente, il tentativo di demonizzare il settore della carne che è uno dei comparti chiave dell’economia agricola italiana, oltre ad essere il più sostenibile a livello europeo. “Dobbiamo lavorare affinchè le nuove politiche europee siano guidate dal principio di reciprocità hanno concluso Bianco e Rampazzo -. Non possiamo più accettare che vengano attuate regole restrittive sulle imprese agricole a livello europeo e poi sistematicamente si faciliti l’importazione di prodotti provenienti da altri paesi che queste regole non le rispettano. Un principio da rispettare anche negli accordi di libero scambio”. Ecco il nuovo calendario per presentare le domande Pac 2020 Ufficializzato il calendario della presentazione delle domande uniche per il 2020. L’Agea con la circolare pubblicata il 15 maggio ha fornito le istruzioni recependo la deroga introdotta dal Regolamento della Commissione Ue per l’emergenza

Covid 19. Ecco le date per la presentazione delle domande uniche: entro il 15 giugno per le domande iniziali, entro il 30 giugno per quelle di modifica, mentre per la comunicazione di ritiro di domande di aiuto il termine ultimo è il momento della comunicazione dell’irregolarità da parte dell’Organismo pagatore. Le comunicazioni relative alla cessione delle aziende vanno presentate entro il 9 giugno 2021. L’art. 1, comma 4, del DM 13 maggio 2020 n. 5158 stabilisce, inoltre, che per la presentazione delle domande sussistono le condizioni di causa di forza maggiore e circostanze eccezionali, (relativa alla pandemia Covid-19) riconosciuta direttamente dall’Autorità nazionale per l’intero territorio nazionale. Pertanto è ammessa la presentazione tardiva senza penalità, ma non oltre il 10 luglio 2020. Per quanto riguarda le domande dello Sviluppo rurale relative ai pagamenti per superficie e per le misure connesse agli animali, l’Agea precisa che la decisione di proroghe, nonché definire la sussistenza delle condizioni di causa di forza maggiore e circostanze eccezionali spetta alle Autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale. Resta operativo per la campagna 2020 il regime dei piccoli agricoltori con lo stesso massimale attribuito all’Italia. Nessuna variazione per il trasferimento titoli.

La circolare inserisce una modifica all’uso oggettivo del suolo e spiega che l’isola aziendale eventualmente proposta automaticamente dai sistemi informativi degli Organismi pagatori in fase di presentazione della domanda unica è condizionata dalla qualità della mappa catastale e dalla precisione del suo posizionamento sull’ortofoto. In situazioni particolari può accadere che un appezzamento correttamente foto-interpretato non abbia una perfetta corrispondenza geometrica con la particella catastale condotta. L’agricoltore, in tali casi, è tenuto a dichiarare gli appezzamenti aziendali delimitandoli con riguardo alle superfici effettivamente coltivate e deve dichiarare espressamente che tali superfici sono esclusivamente ed effettivamente da lui condotte; per le sole superfici coltivate che eccedono i confini dell’isola aziendale proposta automaticamente (“uso oggettivo”), l’agricoltore è esonerato dall’obbligo di produrre il relativo titolo di conduzione”.​

Parlamento UE vota il rinvio della nuova PAC al 2023 L’entrata in vigore della nuova PAC sarà rimandata dal 2021 al 2023 se entro il 30 ottobre non saranno pronti il nuovo QFP - Quadro Finanziario Pluriennale UE 2021-2027 (in sostanza il nuovo bilancio Ue) e i regolamenti base della riforma PAC.

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Pac

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È la posizione approvata dalla Commissione agricoltura dell’Europarlamento, a fine aprile, sui regolamenti transitori, proposti dalla Commissione europea nei mesi scorsi, che prolungherebbero di un anno l’efficacia degli attuali regolamenti PAC per tutto il 2021, facendo quindi slittare al 2022 l’entrata in vigore della nuova Politica Agricola Comune. Già per l’attuale programmazione 2014-2020, visto il prolungamento dei negoziati tra le tre Istituzioni comunitarie (Parlamento europeo, Consiglio e Commissione) si era reso necessario prolungare al 2014 la PAC 2007-2013. Gli eurodeputati hanno chiesto anche un fondo anti-crisi da oltre 400 milioni di euro, in aggiunta alla normale dotazione finanziaria. La posizione adottata dalla Commissione agricoltura dovrà essere negoziata con il Consiglio Ue, nell’ambito dei triloghi, ovvero i negoziati tra le tre istituzioni comunitarie (Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione). L’obiettivo è di arrivare a un accordo entro il 30 giugno. Il protrarsi del negoziato su bilancio Ue e riforma Pac ha spinto la Commissione europea a proporre, alla fine del 2019, un periodo transitorio di un anno prima dell’entrata in vigore della nuova PAC, dal 2021 al 2022. Gli eurodeputati, tuttavia, chiedono di fatto l’entrata in vigore nel 2023, visto che è molto impro-

babile che la riforma sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea a ottobre. La Commissione agricoltura dell’Europarlamento propone inoltre che, se il QFP - Quadro Finanziario Pluriennale Ue 2021-27 non fosse approvato in tempo, i tetti di spesa PAC restino quelli del 2020, mettendo di fatto gli agricoltori al riparo dai tagli proposti dalla Commissione europea per il periodo finanziario post 2020. Tra le altre misure approvate, un accesso più facile al fondo contro le perdite di reddito degli agricoltori, la possibilità di autoregolamentazione per i produttori organizzati di olio e, per il vino, l’estensione del periodo di validità dei diritti di impianto delle viti fino al termine del periodo transitorio.

Proposta di Regolamento della Commissione che prevede un tasso di adeguamento del 4,2% dei pagamenti diretti PAC

La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi una proposta di Regolamento che stabilisce un tasso di adeguamento agli importi dei pagamenti diretti, in virtù del meccanismo della disciplina finanziaria, che ha l’obiettivo di rispettare i limiti di bilancio dell’Unione europea e per poter creare

la riserva di crisi per un ammontare pari a 487,6 milioni di euro. Tale riserva di crisi, però, non è stata utilizzata nell’esercizio finanziario 2017. Il tasso di adeguamento per i pagamenti diretti deve essere applicato quando le previsioni finanziarie per un determinato esercizio finanziario indicano che saranno superati i massimali annuali. Tale proposta di regolamento, come peraltro già introdotta negli anni passati, prevede che gli agricoltori che per l’anno 2020 presentano una domanda PAC con un importo dei pagamenti diretti superiore a 2.000 euro, subiscano una decurtazione del 4,2%. Sarà tuttavia possibile ottenere un rimborso nel caso in cui le previsioni di superamento del massimale finanziario per il primo pilastro della PAC si rilevino infondate e la riserva di crisi accantonata non venga utilizzata. Il presente regolamento entrerà in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

VIA ALLE DOMANDE PER IL BONUS 1000 EURO, ECCO COME RICHIEDERLO E’ scattato il 15 giugno il via alle domande che potranno essere presentate fino al 13 agosto all’Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, per richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio e in fase di conversione parlamentare). Il contributo, è riconosciuto, come spiega la circolare dell’Agenzia delle entrate n. 15/E del 13 giugno 2020, ai “soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita Iva”. La circolare specifica che sono incluse tra i beneficiari «le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa». Il contributo spetta a condizione che: l’attività non sia cessata alla data di presentazione dell’istanza; l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 risulti inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Il contributo spetta, tuttavia, anche in assenza del suddetto requisito di riduzione del fatturato ai soggetti che abbiano iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 ovvero che già versavano in stato di emergenza a causa di altri eventi calamitosi formalmente dichiarati alla data dell’insorgere dello stato di emergenza Covid-19. Possono accedere al contributo i titolari di reddito agrario, i soggetti esercenti attività d’impresa ed i soggetti esercenti arti e professioni, con ricavi o compensi, “non superiori a 5 milioni di euro” nel periodo d’imposta 2019. L’agevolazione è finalizzata a compensare, almeno in parte, i gravi effetti economici e finanziari che hanno subito determinate categorie di operatori economici a seguito della pandemia che ha colpito il nostro Paese e il resto del mondo. Per informazione gli agricoltori possono rivolgersi agli uffici Coldiretti che forniranno tutta la consulenza necessaria.


Proroghe

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Deroghe

VIA A UN NUOVO PACCHETTO DI PROROGHE E DEROGHE Scattano nuove proroghe di termini per adempimenti e deroghe alle normative per contenere gli effetti del Covid 19 sul settore agricolo. Sul sito del Mipaaf è stato pubblicato infatti il Decreto 5779 del 22 maggio. Il provvedimento rileva infatti che per l’impatto che l’emergenza ha avuto sulle attività le imprese non hanno potuto rispettare scadenze e impegni, in particolare per quanto riguarda i programmi di investimento per i quali sono stati concessi finanziamenti. Ecco il pacchetto delle ulteriori misure. Ortofrutta Per l’anno 2020 le organizzazioni di produttori ortofrutticoli possono presentare due domande di modifica, rispettivamente entro il 30 giugno 2020 ed entro il 15 settembre 2020. Inoltre sotto la propria responsabilità e per necessità dovute all’emergenza

Covid 19 possono procedere alle modifiche anche prima della presentazione. Le domande di pagamento parziale possono essere presentate, rispettivamente, nei periodi 1° maggio-30 giugno e 1° ottobre-30 novembre. Le organizzazioni di produttori ortofrutticoli possono presentare la seconda e la terza richiesta di anticipo in una unica soluzione nel mese di maggio 2020. Deroghe anche sui riconoscimenti delle organizzazioni dei produttori. Quelle già riconosciute alla data del decreto Mipaaf del 18 ottobre 2017, dovranno dimostrare di possedere i parametri entro il 30 settembre 2022. Il mancato adeguamento non dà diritto a presentare un nuovo programma operativo o a proseguire quello in atto oltre il termine del 31 dicembre 2022 e comporta la perdita automatica del riconoscimento a decorrere dal 1° gennaio 2023. Il decreto precisa che “ fanno testo il numero di produttori che compongono la compagine sociale al 30 settembre 2022 e il valore della produzione commercializzata ad essi riferibile”. Sempre per il 2020 i controlli di primo livello sui prodotti destinati alla distribuzione gratuita, possono essere limitati ad una percentuale non inferiore al 10% dei quantitativi interessati da ciascuna organizzazione di produttori.

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Proroghe

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Deroghe

Apicoltura Le azioni del programma triennale per l’apicoltura relative al 2020 possono essere concluse oltre il 31 luglio ma entro il termine del 15 settembre.

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Vino Spuntano alcune correzioni al Decreto Rilancio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 19 maggio 2020. In particolare per quanto riguarda il settore vitivinicolo è stata recepita una richiesta importante della Coldiretti relativa alla riduzione delle rese massime per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario vitivinicolo diverse da quelle destinate a vini Dop e Igp. Si passa a una resa che non può superare le 30 tonnellate dalla attuale di 50 tonnellate. Questa resaprecisa il decreto - decorre dal 1° gennaio 2021. Il termine però, secondo Coldiretti, va anticipato in sede di conversione al 2020. E’ previsto anche che con decreto del ministero delle Politiche agricole per determinate aree viticole si possa stabilire una resa massima fino a 40 tonnellate tenendo conto dei dati degli ultimi 5 anni che risultano dalle dichiarazioni di produzione. Coldiretti sottolinea che la riduzione delle rese massime di uva per ettaro nasce con l’intento di riportare le rese indicate in sede di dichiarazioni di produzione, per tutte le categorie di prodotti, alle rese reali del vigneto disinnescando i comportamenti elusivi e non per penalizzare la produttività delle aree storicamente orientate alla filiera del vino comune. Pertanto l’organizzazione chiede al Mipaaf di attivarsi per concedere le deroghe alle aree che ne hanno diritto. Confermato anche lo stanziamento di 100 milioni per la vendemmia verde. L’obiettivo è di ridurre la produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia per mantenere così l’equilibrio del mercato e garantire prezzi remunerativi. Nella versione finale in Gazzetta Ufficiale la riduzione di produzione di uve per la vinificazione è stata fissata in un quantitativo non inferiore del 15% (20% nella prima versione) del valore medio delle quantità prodotte negli ultimi 5 anni.

La misura si andrà ad affiancare ad una distillazione volontaria di crisi finanziata con fondi comunitari del Pns vino. Il vino poi rientra anche tra i settori ai quali è destinato il Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi che dai 450 milioni iniziali è salito a 500 milioni. Prevede azioni di sostegno ai settori che hanno subito danni a causa dell’emergenza Covid. E il vino è tra le filiere più penalizzate per la chiusura delle frontiere e per il lungo stop di alberghi, ristoranti, pub ed enoteche. Per la campagna 2021 la domanda di aiuto per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti si può presentare entro il 30 agosto 2020, mentre il termine ultimo per la definizione della graduatoria di ammissibilità è fissato al 15 febbraio 2021. Per quanto riguarda la vendemmia verde, tra i criteri in base ai quali le Regioni decidono l’applicazione della misura è stata inserita la possibilità di “ escludere dall’intervento alcune zone viticole, i vigneti oggetto di rivendicazione delle uve a denominazione di origine o ad indicazione geografica o determinate varietà di cui al comma 2 lett. a)”. E’ previsto anche che la superficie vitata ammessa all’aiuto nella campagna 2019-2020 possa accedervi anche nel 2020/2021. Inoltre per il 2019/2020 la domanda per beneficiare dell’aiuto va presentata entro il 25 giugno. Sempre in relazione alla stessa campagna i controlli sono effettuati entro il 15 settembre 2020 e le operazioni di vendemmia verde devono concludersi entro il 25 luglio. E ancora, per il 2019/2020 l’aiuto forfetario non supera il 60 % della somma dei costi diretti della distruzione o eliminazione dei grappoli e della perdita di reddito connessa a tale distruzione o eliminazione. Concessa inoltre la proroga di un anno per la durata delle autorizzazioni di nuovi impianti viticoli e di reimpianto (in scadenza nel 2020 e per gli obblighi di estirpo in scadenza nel corso della annualità 2020) Si tratta di interventi importanti, ma la Coldiretti sottolinea che mancano però all’appello deroghe e proroghe per la misura Ocm vino promozione che do-


Proroghe vrebbero consentire una maggiore flessibilità nelle azioni e sub azioni e nei Paesi target. Occorrerebbe dunque prevedere una proroga dei programmi fino a marzo 2021 e, come ha già deciso Bruxelles, un incremento dei contributi fino al 60%. Inps: per aziende agricole e autonomi dal 1° aprile al 31 maggio sospesi i versamenti dei piani di rateazione Con la circolare 59 del 16 maggio l’Inps ha fornito le istruzioni per accedere alle misure varate con i decreti legge n.9 del 2 marzo e n. 18 del 17 marzo e il successivo n. 23 dell’8 aprile relativi alla sospensione dei versamenti dei contributi a causa dell’emergenza Covid 19. Per quanto riguarda quest’ultimo decreto l’Inps evidenzia che il provvedimento prevede la sospensione per i mesi di aprile e di maggio 2020 dei termini dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. “Per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel mese di marzo 2020 rispetto allo stesso mese del precedente periodo d’imposta e nel mese di aprile 2020 rispetto

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Deroghe

allo stesso mese del precedente periodo d’imposta”. Inail, slittano anche i versamenti delle imprese florovivaistiche L’Inail ha pubblicato il 18 maggio una nuova circolare (n. 21) che integra la precedente relativamente alle istruzioni sulla sospensione dei versamenti per l’assicurazione obbligatoria, in attesa delle eventuali modifiche che potrebbero essere apportate dal decreto “Rilancio”. Tra le novità l’inserimento della sospensione dei pagamenti dei premi assicurativi dal 30 aprile al 15 luglio 2020 per le imprese del settore florovivaistico. Si tornerà in cassa entro il 31 luglio con il versamento in un’unica soluzione o con pagamenti rateali che partono sempre da luglio. Le rate mensili possono essere fino a un massimo di cinque con un importo non inferiore per ciascuna a 50 euro. Non vengono rimborsati gli importi già versati. La sospensione vale anche per le rate mensili derivanti da provvedimenti di concessione delle rateazioni, con versamento delle rate sospese nel mese successivo al termine della sospensione, insieme alla rata in scadenza in tale mese. La circolare precisa inoltre che i pagamenti dell’assicurazione obbligatoria Inail delle imprese florovivaistiche vengono riscossi dall’Inps con i contributi previdenziali e dunque ulteriori indicazioni saranno fornite dall’Istituto di previdenza.

CENTRO STUDI VINI DEL PIEMONTE, AL SERVIZIO DELLE IMPRESE VITIVINICOLE Il Laboratorio “Centro Studi Vini del Piemonte” opera con l’obiettivo di “sviluppare” soluzioni nuove, tecniche ed economiche, per supportare le imprese vitivinicole nella produzione e commercializzazione dei vini. Il Laboratorio ha ottenuto la certificazione da parte di ACCREDIA in data 18 febbraio 2016 ed opera in conformità alla norma UNI CEI EN ISO 17025. Con Decreto Ministeriale del 15 marzo 2016 ha ricevuto l’Autorizzazione Ministeriale al rilascio di certificati di analisi ufficiali nel settore vitivinicolo e per l’emissione di certificati per l’export. Il sistema Gestione Qualità è organizzato in due settori operativi: • il settore “controlli ufficiali” che esegue prove per l’emissione di Certificati Export, Certificazione DOC/G e Certificati Ufficiali per il mercato nazionale; • il settore “consulenza” che esegue: • prove per la consulenza enologica

nelle varie fasi di trasformazione, stabilizzazione, elaborazione e affinamento dei vini;

Tempistiche per il rilascio dei rapporti di prova: 24 ore dal ricevimento del campione.

I punti di forza sono: • capillarità della rete del sistema Coldiretti, • capillarità del servizio e degli sportelli di assistenza tecnica sul territorio, • professionalità del servizio e tempestività nelle risposte alle imprese. Di seguito le specifiche relative ai due servizi di analisi

Richiesta Rapporto di Prova per consulenza (senza marchio ACCREDIA) Il campione deve avere la capacità minima di 0,250 L (1 solo campione) Si utilizzano i flaconi e le etichette messi a disposizione dal laboratorio. Le campionature possono essere consegnate direttamente al Laboratorio, presso gli uffici Coldiretti Alessandria oppure spedite agevolmente tramite corriere convenzionato con il Laboratorio stesso.

Richiesta Rapporto di Prova (con marchio ACCREDIA) Di seguito sono riportate le quantità di campione, da far pervenire al laboratorio, a seconda della capacità della bottiglia: • per capacità di 0,75 L. - 2 contenitori (campione + controcampione) • per capacità inferiori: es. 0,375 0,500 L - 4 contenitori (2 campioni + 2 controcampioni)

Per eventuali informazioni potete contattare: Impresa Verde Asti S.r.l. “Centro Studi Vini del Piemonte” Via Dante, 4/A – (14015) San Damiano d’Asti (AT) Tel. 0141 982475 - Fax 0141 980397 email: centrostudi.at@coldiretti.it; secondo.rabbione@coldiretti.it

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Decreto

rilancio

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a cura di

Daniela Colombini

Le nuove misure del Governo per la ripresa dell’economia

Il Decreto Rilancio - Contributi a fondo perduto 12

Il Decreto legge n. 34 del 19.05.2020 pubblicato nello stesso giorno sulla G.U. e denominato “Rilancio” con l’art. 25 collocato nel Titolo II, dedicato al “Sostegno alle imprese e all’economia”, con lo scopo dichiarato di sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid-19”, ha riconosciuto un contributo a fondo perduto erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Il 10 giugno scorso l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento e le istruzioni per la presentazione dell’istanza di richiesta. Le domande potranno essere trasmesse a partire da lunedì 15 giugno e fino al 13 agosto 2020. Unica eccezione per gli eredi che continuano l’attività per conto del soggetto deceduto che hanno tempo fino al 24 agosto. I beneficiari e le condizioni Il contributo potrà essere erogato (sussistendone le condizioni) a soggetti (individuali e collettivi) titolari di partita IVA che, con ricavi e/o compensi fino a 5 milioni di euro nel 2019: • esercitino attività di impresa (compresi gli enti non commerciali in relazione alle attività commerciali svolte); • esercitino attività di lavoro autonomo; • siano titolari di reddito agrario (ex art. 32, TUIR); il tutto a condizione che: • la relativa attività non sia cessata alla data di presentazione dell’istanza per la concessione del contributo in parola; • che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 risulti inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019; • per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito della riduzione dei due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi. Per la determinazione degli importi relativi al fatturato

e ai corrispettivi del mese di aprile 2020 e 2019, ai fini del computo della riduzione degli stessi, occorre far riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi. Si ricorda che il momento impositivo per la cessione di beni corrisponde a quello di consegna dei beni stessi e per le prestazioni di servizi corrisponde al momento del pagamento del corrispettivo, ma in entrambe le situazioni l’emissione della fattura prima del momento impositivo ne anticipa l’avvenimento. L’importo del contributo L’ammontare del contributo a fondo perduto si determina calcolando preliminarmente la differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2019 e quello di aprile 2020. A detta differenza dovranno essere applicate le seguenti percentuali in base all’ammontare di ricavi o compensi del periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data del 19.05.2020 (data di entrata in vigore del decreto), quindi il 2019 per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare: • 20% se i ricavi o compensi 2019 sono stati inferiori/ uguali ad euro 400.000; • 15% se i ricavi o compensi 2019 sono stati maggiori di euro 400.000 e inferiori/uguali ad euro 1.000.000; • 10% se i ricavi o compensi 2019 sono stati maggiori di euro 1.000.000 e inferiori/uguali ad euro 5.000.000. Ai fini fiscali il contributo non è soggetto ad imposte sui redditi e IRAP in quanto non concorre alla formazione della base imponibile e nemmeno al valore della produzione. Viene comunque riconosciuto un contributo a fondo perduto minimo non inferiore a 1.000 euro alle persone fisiche e non inferiore a 2.000 euro ai soggetti diversi dalle persone fisiche qualora il contributo loro spettante, calcolato con le modalità sopra esposte, fosse di importo inferiore al minimo o anche pari a zero se non

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO ANCHE PER IMPRENDITORI AGRICOLI IN REGIME IVA DI ESONERO Le imprese agricole in regime di esonero, non obbligate alla tenuta della contabilità ai fini Iva, rientrano nell’ambito soggettivo di applicazione della norma. L’accesso al contributo è riservato anche in questo caso ai soggetti che hanno registrato una perdita del fatturato di aprile 2020 superiore ai due terzi rispetto al mese di aprile 2019, salvo coloro che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e quindi non sono obbligati a rispettare quella condizione. Per la definizione puntuale dei soggetti beneficiari del contributo, è necessario che il soggetto esonerato sia in grado di dimostrare il calo del fatturato attraverso l’esibizione delle autofatture riferite ai mesi di aprile 2019 e aprile 2020.


Decreto calcolabile per mancanza di elementi di confronto (ad es. inizio attività post 30.04.2019). Come ottenere il contributo a fondo perduto L’istanza sarà esclusivamente telematica e potrà essere presentata, oltre che dai diretti interessati, anche per loro conto dagli intermediari fiscali autorizzati che siano delegati al servizio del cassetto fiscale o ai servizi della fatturazione elettronica sul portale dell’Agenzia delle entrate. In seguito alla presentazione dell’istanza e sulla base delle informazioni in essa contenute il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario: è quindi importante che il conto corrente contenga nella sua intestazione anche il codice fiscale del beneficiario. I controlli dell’Agenzia delle Entrate Come spiegato anche nelle istruzioni allegate al modulo dell’Istanza, i controlli sulle domande avverranno in tre fasi e, in caso di irregolarità, si rischiano sanzioni piuttosto pesanti. Un primo controllo verrà effettuato prima dell’erogazione del contributo e potrà portare allo scarto della domanda. Si tratterà, però, di controlli “veloci”, che dovranno comunque consentire l’assegnazione del contributo nel minor tempo possibile. Un secondo controllo verrà effettuato sull’IBAN, per accertarsi che l’intestatario del conto corrente e il richiedete coincidano. Il terzo controllo, più incisivo, andrà a verificare che i

rilancio

dati inseriti nella domanda corrispondano a realtà. In particolare, i tecnici dell’Agenzia delle Entrate si concentreranno sui dati reddituali, utilizzando le informazioni derivanti da fatture elettroniche, corrispettivi, dati delle comunicazioni liquidazioni periodiche e dichiarazioni IVA. Le sanzioni Nel caso in cui dai controlli dovessero emergere delle irregolarità o delle difformità, l’Agenzia delle Entrate rende noto che il contributo erogato verrà recuperato coattamente, ma non solo. Se dovesse risultare che la somma dovesse essere in parte o totalmente non spettante, infatti, si applica la pena prevista dall’articolo 316-ter del Codice Penale (indebita percezione di erogazione a danno dello Stato). Quindi per espressa previsione dell’articolo 25 del Decreto Rilancio al comma 12, qualora il contributo sia in tutto o in parte non spettante, anche a seguito del mancato superamento delle verifiche antimafia, l’Agenzia delle entrata recupererà il contributo, irrogando le sanzioni dal 100% al 200% del contributo stesso. E ancora, si rendono applicabili, le disposizioni secondo le quali l’agenzia entrate avrà tempo 8 anni per verificare e recuperare il contributo con relative sanzioni e interessi. I nostri uffici forniranno ogni supporto necessario a tutte le imprese di cui sono depositari delle scritture contabili IVA e già sin d’ora, chiunque fosse interessato può chiedere presso le sedi a cui si rivolge per la tenuta della contabilità, ogni chiarimento sull’argomento.

Registratore telematico

Proroga al 1° gennaio 2021 Il Decreto Legge “Rilancio” contiene alcune misure di semplificazione in tema di trasmissione telematica dei corrispettivi. In particolare, tenendo conto delle difficoltà sorte nella distribuzione e attivazione dei registratori telematici a causa dell’emergenza epidemiologica, il decreto: • proroga di sei mesi la moratoria delle sanzioni prevista dall’art. 2 co. 6-ter del DLgs. 127/2015 per gli esercenti con volume d’affari non superiore a 400.000,00 euro, i quali, pertanto, potranno continuare a trasmettere i dati dei corrispettivi con cadenza mensile per le operazioni effettuate fino al 31.12.2020 (ferma restando la necessità di certificare le operazioni mediante scontrino o ricevuta fiscale e di annotare i corrispettivi sul relativo registro); pertanto i sopra indicati soggetti che avrebbero dovuto dotarsi di un registratore telematico dal 1° luglio 2020, potranno provvedere entro il 31 dicembre 2020;

• proroga l’invio all’Agenzia Entrate dei corrispettivi giornalieri da parte dei soggetti che continuano ad emettere scontrini/ricevute fiscali (fase transitoria) relativi ai mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio 2020 che potranno essere inviati tutti al 30 giugno 2020; • posticipa dall’1.7.2020 all’1.1.2021 l’avvio della lotteria degli scontrini (art. 1 co. 540 della L. 232/2016).

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Decreto

rilancio

SALDO IRAP 2019 E PRIMO ACCONTO 2020

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Il Decreto Legge “Rilancio” contiene una norma che prevede per i contribuenti con ricavi o compensi non superiori a 250 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 19.5.2020, quindi periodo d’imposta 2019, l’esclusione dall’obbligo di versamento: • del saldo IRAP relativo al periodo di imposta in corso al 31.12.2019; • della prima rata dell’acconto IRAP relativo al periodo di imposta successivo (2020). Rimane invece fermo il versamento dell’acconto dovuto per il periodo d’imposta 2019, già versato in due rate nell’anno 2019. Ammontare del saldo 2019 escluso dal pagamento Di regola il saldo 2019 escluso dal versamento è pari all’eventuale eccedenza

a debito indicata nella dichiarazione IRAP 2020, una volta che sono stati detratti gli acconti dovuti e versati per l’anno 2019. Questa eventuale eccedenza di debito che si viene a formare nella dichiarazione Irap non è soltanto rinviata al futuro ma è stata completamente abolita. Ammontare del primo acconto 2020 escluso dal pagamento Si rammenta che per l’anno in corso vanno versati due acconti Irap pari al 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente e che la misura varia a seconda dei contribuenti che, se soggetti ad ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale) devono versare quel 100% in due rate uguali (50 e 50), se non soggetti ad ISA versano due rate di cui la prima al 40% e la seconda al 60%. Indipendentemente dagli Indici, il versamento della

prima rata è escluso nella misura prevista dal calcolo con metodo storico e, dunque, in misura pari al: • 40% dell’acconto complessivamente dovuto, per i soggetti estranei agli ISA; • 50% dell’acconto complessivamente dovuto, per i soggetti ISA. Scomputo del primo acconto 2020 dall’imposta dovuta a saldo nell’Irap 2021 L’importo del primo acconto non corrisposto è comunque escluso dal calcolo dell’imposta dovuta a saldo per il 2020. In pratica, al fine del calcolo del saldo IRAP 2020, dall’imposta dovuta per il 2020 (che emergerà dalla dichiarazione IRAP 2021) andrà scomputata, oltre alla seconda rata di acconto che sarà effettivamente versata entro il 30 novembre prossimo, anche la prima, figurativamente determinata, pur se non versata.

15 LUGLIO - SCADENZA FATTURAZIONE DIFFERITA IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A norma dell’art. 21 del D.P.R. 633/72 dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di giugno, la cui consegnato spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè giugno.

NOTA Il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 ha apportato delle proroghe ai termini di versamento ulteriori a quelle già contenute nei Decreti Legge 18/2020 e 23/2020, precisamente per i soggetti con ricavi o compensi inferiori a 50 milioni di euro, che nel mese di aprile evidenziano un calo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019, di almeno il 33%, comprendendo anche corrispettivi, passaggi

interni e cessioni beni ammortizzabili. I versamenti dovuti nei mesi di aprile e maggio 2020 a titolo di ritenute IRPEF e addizionali su redditi da lavoro dipendente e assimilati, IVA, contributi previdenziali e assicurativi obbligatori, possono essere ulteriormente differiti al 16 settembre 2020 (prima era il 30 giugno) in unica soluzione o fino a 4 rate mensili di pari importo, senza applicazione di sanzioni e interessi.


vigneto

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a cura di

 Patologia secondaria  Progredisce anno per anno  Importante prevenire  Può causare la morte della vite

L’escoriosi

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Scheda

Alberto Pansecchi

scheda vite n°60

È un fatto normale che quando l’attenzione del viticoltore è completamente focalizzata su problemi e malattie che appaiono più urgenti, altre problematiche, considerate minori, passino in secondo piano e ci se ne dimentichi. Ormai da circa vent’anni tutte le attenzioni dei viticoltori sono state dirottata dapprima sulla Flavesenza dorata e negli ultimi anni sulla recrudescenza del Mal dell’Esca. I pericoli cui è sottoposta la vite sono invece molti di più e anche funghi che in condizioni normali possono venire facilmente controllati, quando il clima decorre in modo particolarmente sfavorevole possono ripresentarsi creando notevoli problemi. L’escoriosi, nota nel mondo anglosassone con il termine “dead arm” (= ramo morto), con il particolare decorso climatico delle ultime primavere, rappresenta un chiaro esempio di quanto appena affermato.

Uno sgradito ritorno È una malattia fortunatamente non troppo diffusa ma che da alcuni anni sta tornando a preoccupare i viticoltori. In condizioni particolarmente sfavorevoli essa può comparire, insediarsi in alcuni vigneti e permanere negli anni successivi. È conosciuta anche con il nome di necrosi corticale e si sta diffondendo maggiormente nel Nord Italia, anche grazie a temperature e precipitazioni particolarmente abbondanti nel periodo del germogliamento. Ne è responsabile un fungo, Phomopsis viticola, che trascorre l’inverno con le proprie strutture svernanti sotto il ritidoma della corteccia, oppure come micelio all'interno delle gemme alla base dei tralci. Le infezioni possono succedersi nell'arco dell'intera stagione anche se la massima sensibilità riguarda la fase fenologica dei germogli in fase di rapido accrescimento. Nel corso dell'estate l'attività del fungo si riduce in modo consistente.

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Scheda

vigneto

I sintomi I tessuti del fusto e dei tralci lignificati presentano una necrosi parziale o totale e negli internodi basali dei tralci si nota la formazione di fenditure longitudinali accompagnate da escrescenze. Le foglie presentano uno scarso sviluppo e un marcato ingiallimento. Le piante attaccate possono morire improvvisamente oppure progressivamente in funzione della percentuale di tessuti invasi dal fungo.

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Tramandandosi da un'annata all'altra, il livello dell’epidemia è strettamente legato all'inoculo proveniente dalla precedente annata o da primavere molto piovose con temperature stabili e non elevate. In primavera, con un'umidità relativa elevata e la temperatura attorno ai 20°C, si liberano le spore che, trasportate dalla pioggia, infettano la nuova vegetazione in accrescimento. Dopo circa venti giorni, all'inizio dell'estate, compaiono i sintomi. La base dei germogli è la zona più colpita e le alterazioni possono essere intense e confluenti, tanto da occuparne interamente la superficie. I germogli non riescono più a svilupparsi, gli internodi rimangono corti. Il patimento e il progressivo indebolimento delle singole piante diventa assai evidente sia per il ridotto sviluppo della massa fogliare, sia per le alterazioni tessuti vegetativi. A questo punto le gemme basali non germoglieranno più limitando così la produttività futura. Dopo un po' di anni, a seguito del progressivo deperimento, può sopraggiungere la morte. In casi molto gravi in estate, possono apparire sintomi anche sulle foglie (piccole maculature nere alonate di giallo concentrate alla base del lembo e sulle nervature principali). Le foglie molto colpite possono cadere e anche gli acini possono essere attaccati assumendo una colorazione violacea mentre la buccia si ricopre di puntini neri concentrici che rappresentano le fruttificazioni del fungo.

Prevenzione e cura La difesa è basata su prevenzione e cura. Per quanto concerne la prevenzione, non potendo certamente intervenire sul clima né ormai sulla scelta di ambienti meno predisponenti la malattia, appare importante non favorire la troppa vigoria delle piante, contenendo le distribuzioni di azoto. Determinanti sono l'eliminazione delle piante morte per causa della malattia così come l'eliminazione delle piante ancora vive ma che per la loro debolezza non evidenziano capacità di recupero e conservano il patogeno all’interno del vigneto. I residui di potatura delle piante infette non devono essere trinciati, ma asportati e bruciati. È poi possibile nel corso della potatura invernale individuare le piante precedentemente colpite asportandone più possibile i tessuti colonizzati dal patogeno. I tralci infettati si riconoscono facilmente in quanto sono biancastri, con un numero elevato di puntini scuri in rilievo che emergono dalla corteccia. Intorno alle gemme, si possono osservare imbrunimenti che si estendono fino agli internodi. La cura si esprime attraverso l'applicazione di fitofarmaci di copertura. Molti di questi già presenti in abbinamento a specifici principi attivi antiperonosporici. L'applicazione tuttavia consiste in un primo trattamento a gemma gonfia e punte verdi, seguito da un secondo con i getti lunghi circa 5-10 cm, possibilmente effettuati prima delle piogge. È infine buona pratica prevedere un terzo intervento con principi attivi efficaci quali ditianon, folpet, mancozeb, metiram, in abbinamento con il primo trattamento contro la peronospora. È possibile in pieno inverno intervenire efficacemente con poltiglia bordolese molto concentrata oppure con solfato ferroso attivato. È possibile inoltre intervenire dal germogliamento in poi con ripetuti impieghi di zolfo bagnabile ad alto dosaggio.

Bibliografia: Mar tini in vigna - E. Monticelli, 2019 Manuale di patologia vegetale - G. Goidanich, 1964


Premio Qualità

Progetto di filiera Coldiretti-Novi Elah Dufour - Comune di Lu e Cuccaro Monferrato

CONSEGNATI GLI ATTESTATI “PREMIO QUALITÀ NOVI” 17

Il “pezzo di carta” che stringono tra le dita questi produttori corilicoli va ben al di là di quello che può essere un incentivo economico. E’ questa pergamena il vero premio, poter dire di aver coltivato e raccolto un prodotto che ha fatto la differenza e che tra i tanti conferiti è stato migliore per resa e qualità. L’idea di assegnare un “Premio Qualità” è nata in casa dell’industria dolciaria Novi-Elah- Dufour quando, anni fa, è stato siglato il progetto di filiera con Coldiretti. Il patron della Novi, il Cavalier Flavio Repetto, non ha avuto dubbi sul voler dare un riconoscimento alla passione nei confronti della Tonda Gentile Trilobata, “eccellenza delle nostre colline, prodotto invidiato al mondo e vanto del Made in Italy”. La Novi rappresenta un esempio di industria virtuosa che crede nella sostenibilità e nella difesa del prodotto a filiera corta perché, come ama ricordare il Cavalier Repetto “un’industria del territorio ha una patria, la stessa cosa non si può certo dire delle multinazionali. Viviamo tutti un momento difficile, la pandemia ha reso tutto ancora più complicato, ma sono sicuro che solo continuando a creare una solida alleanza tra agricoltori e aziende che trasformano si potranno affrontare e superare le difficoltà”. Ed è stato proprio a causa del Coronavirus che è “saltato” l’appun-

tamento con la tradizionale Sagra della Nocciola in programma a Lu ogni secondo sabato di maggio, durante la quale venivano consegnati gli attestati legati al Premio Qualità Novi: “L’emergenza sanitaria non ci ha fermati, i diplomi sono arrivati ugualmente nelle mani dei vincitori con grande soddisfazione ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Sicuramente la provincia di Alessandria non è la prima in fatto di quantità ma in fatto di qualità fa scuola e viene presa come esempio nel mondo quando si parla di settore corilicolo e di esempi di filiera virtuosi. La qualità della Tonda Gentile è assoluta, le sue caratteristiche ne fanno un prodotto di pregio apprezzato e ricercato, il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra in questa direzione per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo grazie all’accordo che abbiamo con Novi”. L’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura viene sottolineato anche dal Direttore provinciale Roberto Rampazzo, “sulla vitalità imprenditoriale della terra monferrina, ricca di iniziative, che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici corilicole. Un territorio che manda

Il Coronavirus non ha fermato l’eccellenza della Tonda Gentile Trilobata, raccolto 2019 segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti, che non si è fermato nemmeno nella fase più acuta dell’emergenza coronavirus”. Complimenti, dunque, ai vincitori e appuntamento al 2021, con una rinnovata edizione del “Premio Qualità Novi”.

“PREMI QUALITÀ NOVI”: 1) Celeste CANEPA di Lu e Cuccaro Monferrato (partita di 6.280 kg. e resa alla sgusciatura di 48) 2) Stefano FORLINO di Sezzadio (partita di 9.000 Kg. e resa alla sgusciatura di 47,30) 3) Cascina NORESA di Trisobbio (partita di 4.820 Kg. e resa alla sgusciatura di 46,30)


fauna selvatica

Nonostante la riapertura di caccia di selezione piani di contenimento non sufficienti

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ANCORA TROPPI INCIDENTI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA: INTERVENIRE SUBITO Cinghiali che arrivano nei centri abitati a cercare cibo vicino ai cassonetti immagini sempre più frequenti di una proliferazione senza freni che sta mettendo a rischio la sicurezza delle persone ma anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali e di aree ad elevato pregio naturalistico.

una fonte di approvvigionamento alimentare importante e sono il frutto di un lavoro che non si è mai fermato, nonostante le difficoltà del periodo. Perdere tutto ciò adesso sarebbe un doppio danno, in un momento in cui le imprese agricole necessitano e auspicano una effettiva ripresa dei mercati”.

Anche a causa del lockdown, se si confronta il mese di maggio 2019 con quello dell’anno corrente in base ai sopralluoghi che quotidianamente svolgono i nostri tecnici Coldiretti, si può facilmente affermare che i danni provocati alle produzioni ed alle strutture agricole da cinghiali selvatici nel 2020 sono raddoppiati.

Semine, foraggi, frutta, ortaggi, vigneti e una vera e propria minaccia per gli animali della fattoria: nelle campagne ci sono più selvatici che lavoratori agricoli, una situazione drammatica e Coldiretti Alessandria torna a lanciare l’allarme sulla necessità di difendere le forniture alimentari del Paese ma anche la sicurezza e la salute dei cittadini.

“Ancora una dimostrazione che evidentemente i piani di contenimento messi in atto non sono sufficienti - dichiarano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Dal 16 maggio si è riaperta la caccia di selezione assolutamente necessaria dopo che, con il lockdown, i territori sono stati meno presidiati e la fauna selvatica si è presa ulteriori spazi. Sono, però, necessarie misure straordinarie, oltre al fatto che gli Atc e i Ca, che non l’hanno ancora fatto, presentino le relative proposte di piano di prelievo selettivo al fine di contenere su tutto il territorio piemontese i danni. Ribadiamo quanto sia urgente invertire la tendenza degli ultimi 6 anni in cui, in Piemonte, si sono registrati 7.000 incidenti causati dalla fauna selvatica con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno. Oltre alla sicurezza dei cittadini, in gioco ci sono i raccolti delle nostre campagne che, ancor più in questa fase, rappresentano

“Ormai la fauna selvatica ha superato di gran lunga chi tenta di mantenere e custodire il territorio. - continuano Bianco e Rampazzo - Nelle nostre campagne, a breve, ci saranno più animali selvatici che lavoratori, mentre per le strade e nelle città non è una novità, già da tempo, imbattersi in questo genere di animali. La situazione si è aggravata ulteriormente a seguito del lockdown degli scorsi mesi, dove, con i territori meno presidiati, cinghiali, daini e non solo, sono stati liberi di girare indisturbati continuando a crescere di numero. Si registrano quotidianamente incursioni segnalate dalle imprese agricole, dove continuano a venir danneggiate le fasce e i classici muretti a secco, mentre viene fatta razzia nei raccolti di frutta e verdura, per non parlare dei danni nelle vigne e della minaccia che rappresentano per gli animali della fattoria. Per tali aziende perdere il frutto del lavoro di questi mesi, rappresenta un ennesimo dan-

Servono misure straordinarie: a rischio ci sono sicurezza, cibo e il lavoro degli agricoltori no che si va a sommare a quelli causati dall’emergenza sanitaria Covid-19, in un momento in cui è quanto mai necessaria e auspicabile, invece, un’effettiva ripresa dei mercati. Ma più in generale, le frequenti incursioni della fauna selvatica, non stanno solo mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese agricole locali, ma anche la salvaguardia del territorio, l’incolumità delle persone, la sicurezza ambientale e degli stessi animali, dato che un così alto numero di esemplari può facilitare inoltre l’insorgere di epizoozie. È per questo che come Coldiretti Alessandria abbiamo ribadito alla Provincia la necessità di ricorrere a misure urgenti ed immediate.


Settore

zootecnico

ZOOTECNIA, ECCO GLI IMPORTI DEGLI AIUTI ACCOPPIATI PER IL 2019 Dopo barbabietole da zucchero e altre misure a superficie, l’Agea ha pubblicato una nuova circolare con gli importi unitari degli aiuti accoppiati per la zootecnia che si applicano nella campagna 2019. Il plafond è di 230.350.492 euro. Ecco gli importi per vacche da latte, bovini macellati e ovicaprini. Per le vacche da latte di allevamenti di qualità il premio accoppiato è di 71,81 euro (946.358 capi accertati) che sale a 162,44 euro per le vacche da latte di allevamenti di qualità in zone montane (162.266 capi). Alle bufale da latte (100.986 capi) è riconosciuto l’aiuto accoppiato di 38,72 euro. Alle vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici vanno 121,87 euro. E’ di 147,35 euro l’importo per le vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genea-

logici e inserite in piani selettivi o di gestione razza. Alle vacche nutrici non iscritte nei libri genealogici e neppure nella Banca dati nazionale come allevamenti di latte sono riconosciuti 63,37 euro. Per i capi bovini macellati il premio è di 40,72 euro per quelli di età compresa tra 12 e 24 mesi e allevati almeno per sei mesi; di 60,26 euro per i capi tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 12 mesi; allevati per almeno 6 mesi e aderenti a sistemi di qualità; allevati per almeno sei mesi e aderenti a sistemi di etichettatura; allevati per almeno sei mesi e certificati ai sensi del regolamento Ue 1151 del 2012 relativo ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Per le agnelle da rimonta 23,41 euro, mentre ai capi ovini e caprini macellati vanno 5,73 euro.

ABOLIZIONE CERTIFICATI PER SMALTIMENTO ANIMALI MORTI Con la nota della Sanità regionale Prot. n. 00017204/2020 del 26/05/2020 viene comunicata l’abolizione dei certificati per lo smaltimento degli animali morti e del loro relativo pagamento. Con l’entrata in vigore della Legge regionale n. 24/2014 è stata abrogata la Legge regionale n. 11 del 25 maggio 2001 istitutiva del COSMAN e, pertanto, è venuto meno l’obbligo generalizzato di sottoscrizione di polizze assicurative da parte delle aziende agricole e zootecniche piemontesi per l’indennizzo di animali morti. Infatti, allo stato attuale, la sottoscrizione delle polizze assicurative avviene su base volontaria e può avvenire in forma collettiva - tramite i Condifesa, tra cui lo stesso COSMAN - o individuale. Con nota regionale n. 8484 del 29.04.2015 la Sanità regionale aveva stabilito di mantenere attivo il sistema di interrogazione tra banche dati (dati del sistema assicurativo e dell’anagrafe zootecnica), consentendo di eliminare migliaia di sopralluoghi negli allevamenti, di allineare l’accertamento di morte degli animali con lo smaltimento appropriato delle loro carcasse e di garantire regolarità e tempestività degli interventi su tutto il territorio

regionale. Proprio per questo motivo le aziende zootecniche assicurate tramite i Condifesa, che a loro volto hanno un’apposita convenzione con la Sanità della Regione Piemonte e la possibilità di mettere in connessione la banca dati zootecnica della Sanità (ARVET) con le banche dati assicurative, venivano esentate dall’obbligo del certificato di smaltimento degli animali morti e il relativo costo di 50 euro. Nella fattispecie le aziende che hanno la polizza con COSMAN usufruiscono di un servizio di comunicazione/controllo dati tra APA GSZ e ASL sull’allineamento e coerenza delle informazioni contenute in ARVET e in quelli assicurativi. Sulla materia è di recente intervenuto il Ministero della Salute con le Note n. 9753 del 24.044.2020 e n. 10170 del 30.04.2020 - che vi allego ulteriormente - precisando che l’obbligo del certificato sanitario o della controfirma del veterinario ufficiale vale solo più per la movimentazione delle carcasse dei ruminanti morti (non macellati) che si trovano in una delle 3 seguenti situazioni: 1) animali considerati “sospetti” per la presenza di sintomi clinici;

2) animali risultati positivi al test diagnostico rapido specifico, nella fase di attesa della conferma da parte del centro di referenza (le parti degli animali sottoposti al test rapido possono essere eliminate prima dell’esito del test direttamente come rifiuti mediante incenerimento in un impianto di incenerimento riconosciuto o trasformate in un impianto di trasformazione riconosciuto) 3) animali movimentati verso impianti di trasformazione o di transito che effettuano il recupero delle pelli. In tutti gli altri casi l’obbligo è venuto meno purché vengano rispettate entrambe le seguenti condizioni: • siano stati sottoposti a sorveglianza attiva per le TSE - encefalopatie spongiformi trasmissibili (BSE o scrapie) - ai sensi del Reg. (CE) n.999/2001 gli ovini e i caprini di età uguale o superiore ai 18 mesi e i bovini e bufalini di età uguale o superiore a 48 mesi; • siano identificati individualmente. Le ASL sono quindi invitate fin da subito a rispettare le indicazioni

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Settore

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zootecnico

ministeriali e a non rilasciare più certificati sanitari per il trasporto di animali morti delle specie bovina, bufalina, ovina e caprina che non rientrino in una delle tre situazioni sopra descritte. Resta da stabilire se nei 3 casi in cui è prevista la certificazione sussista anche l‘obbligo di sopralluogo. Tuttavia, poiché il sopralluogo veterinario non è più richiesto per le aziende aderenti al COSMAN o ai CONDIFESA, appare ragionevole ritenere che, a parità di situazione oggettiva, tale regola sia applicabile anche alle aziende NON assicurate. Ne consegue che per le aziende non assicurate l’eventuale rilascio del certificato di morte sarà sempre soggetto al pagamento dei diritti veterinari come da tariffario regionale, ossia 50 euro se viene effettuato sopralluogo, oppure 10,00 euro se dagli atti d’ufficio. Per quanto riguarda le altre specie animali, invece, nulla è cambiato. Indennità abbattimento dei capi per l’anno 2019 Sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 7 aprile 2020 è stato pubblicato il DECRETO 11 febbraio 2020. Determinazione dell’indennità di abbat-

timento di bovini e bufalini infetti da tubercolosi e da brucellosi, di ovini e caprini infetti da brucellosi e di bovini e bufalini infetti da leucosi bovina enzootica per l’anno 2019. Il decreto, emanato annualmente dal Ministero della salute, dettaglia le indennità di abbattimento dei bovini e bufalini infetti da tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina enzootica e degli ovini e caprini infetti da brucellosi e che conferma all’incirca gli importi degli anni passati. In particolare per i bovini e bufalini: - la misura massima dell’indennità di abbattimento da corrispondere ai proprietari dei bovini abbattuti perché infetti da tubercolosi, da brucellosi e da leucosi enzootica dei bovini è stabilita in € 497,63; - la misura massima dell’indennità di abbattimento da corrispondere per i bovini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti è stabilita in € 917,64; - la misura massima dell’indennità di abbattimento da corrispondere ai proprietari dei bufalini abbattuti perché infetti da tubercolosi, brucellosi e leucosi, è stabilita in € 425,58; - la misura massima dell’inden-

nità di abbattimento da corrispondere per i bufalini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti, è stabilita in € 779,93; Gli importi precedenti per i bovini e bufalini sono aumentati del 50% per capo, negli allevamenti bovini e bufalini che non superano i 10 capi. L’indennità di abbattimento da corrispondere ai proprietari degli ovini abbattuti perché infetti da brucellosi é di € 111,72 a capo per i capi iscritti ai libri genealogici, ed a € 89,26 a capo per i capi non iscritti. L’indennità di abbattimento da corrispondere ai proprietari di caprini abbattuti perché infetti da brucellosi, risulta di € 145,87 a capo per i capi iscritti ai libri genealogici e in € 101,74 a capo per i capi non iscritti ai libri genealogici. Le maggiorazioni previste si applicano anche ai casi di reinfezione negli allevamenti ufficialmente indenni, a condizione che venga accertato il rispetto delle disposizioni vigenti in materia di profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi. Tutte le indennità decorrono a partire dal 1°gennaio 2019 per gli animali abbattuti nel corso del 2019.

CRISI SUINICOLA, PROSCIUTTI ITALIANI A RISCHIO, SUBITO ETICHETTATURA TRASPARENTE

SUINI: STOP SPECULAZIONE DEI MACELLI Continua l’emergenza per gli allevatori di suini che hanno perso già fino al 40% del valore dei capi e stanno lavorando nettamente sotto i costi di produzione a cui si somma l’inspiegabile rallentamento dei ritiri da parte dei macelli. È l’allarme lanciato da Coldiretti che torna a chiedere che vengano fermate le importazioni di cosce di suini dall’estero, che nel 2019 sono state di circa 56 milioni ovvero più di 1 milione di cosce alla settimana, per i prosciutti e una maggiore valorizzazione della carne suina Made in Piemonte da parte dell’industria e della gran-

de distribuzione nel pieno spirito #MangiaItaliano. La filiera suinicola alessandrina conta circa 35.000 capi per un centinaio di allevamenti, a livello piemontese conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai

Troppe le importazioni, perso fino al 40%. Le ripercussioni anche a livello provinciale circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale. La situazione è divenuta insostenibile con le spese per l’alimentazione degli animali, dal mais alla soia, che hanno registrato rincari fino al 26% mettendo in difficoltà gli allevatori che non vedono ripagati neppure i costi di allevamento.


Cimice

asiatica

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vespa samurai

CIMICE ASIATICA:

RICONOSCIUTA L’ECCEZIONALITÀ DEI DANNI Il Ministero delle Politiche agricole con Decreto dell’8 aprile, pubblicato il 3 giugno in Gazzetta Ufficiale, ha riconosciuto il carattere di eccezionalità dei danni causati dalla cimice asiatica sul territorio piemontese nel 2019. La richiesta di riconoscimento era stata presentata dalla regione Piemonte il 28 febbraio 2020. Dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale decorrono 45 giorni di tempo per presentare le domande di aiuto quindi entro il 18 luglio 2020. Possono presentare domande le imprese agricole che hanno registrato danni superiori al 30% della plv (produzione lorda vendibile) dovuti alla cimice asiatica. Gli aiuti sono concessi in attuazione dell’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 102/2004 cioè attraverso l’utilizzo del Fondo di Solidarietà Nazionale la dotazione finanziaria è di € 40 milioni per l’anno 2020 e € 20 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022, stante quanto stabilito dalla Legge di Bilancio

2020 che aveva stanziato 80 milioni di € complessivi. Per poter presentare domanda le aziende devono possedere le seguenti caratteristiche: • classificabili come imprese agricole ai sensi dell’articolo 2135 c.c., comprese le cooperative agricole che svolgono l’attività di produzione primaria; • iscritte al registro imprese o all’anagrafe delle imprese agricole; • che, in riferimento all’annualità 2019, hanno registrato, a causa della cimice asiatica, danni superiori al 30% della PLV aziendale, rispetto alla PLV media dei tre anni precedenti o dei cinque anni precedenti, escludendo il valore più basso e quello più elevato. Il sostegno (contributo in conto capitale) può essere riconosciuto fino ad un massimo del 80% del danno ammissibile, ovvero in relazione alla perdita di prodotto subita.

FASE 3:

VIA LIBERA A VESPA SAMURAI SALVA RACCOLTI Per salvare i raccolti italiani e garantire le forniture alimentari arriva il via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale della cimice asiatica, l’insetto killer che ha provocato lo scorso anno la strage nei campi con 740 milioni di danni a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è stato finalmente firmato il Decreto Ministero dell’Ambiente per l’inizio sperimentale della “lotta biologica” in piena emergenza coronavirus. Il Decreto autorizza le Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento, all’immissione in natura della specie Trissolcus japonicus (Vespa Samurai) quale agente di controllo biologico del fitofago Halyomorpha halys (Cimice Asiatica). L’inizio della diffusione di centinaia di migliaia di esemplari della minuscola vespa è previsto nei prossimi giorno con l’obiettivo di fermare l’invasione della cimice asiatica che ha già iniziato ad attaccare i frutteti in un anno particolarmente difficile con l’addio ad un frutto su tre per il moltiplicarsi nel 2020 di eventi estremi, dal gelo alla siccità fino alla grandine. A livello nazionale si sti-

ma infatti una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% per un raccolto di quasi 820mila tonnellate che colloca l’Italia in Europa dopo la Spagna mentre il Belpaese - sottolinea la Coldiretti - resta primo produttore di albicocche con 136mila tonnellate, un quantitativo che è però più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%) ma in forte calo sono anche i raccolti di ciliegie. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perchè capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni che hanno colpite ben 48mila aziende agricole. La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi su oltre 300 specie diverse di vegetali, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari. Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista delle dimensioni di poco più di un millimetro, apre dunque - continua la Coldiretti - nuove prospettive anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati. E’ per questo motivo che alla lotta biologica con la vespa samurai si deve affiancare - conclude la Coldiretti - il sostegno delle Istituzioni alle imprese, per indennizzare i danni della cimice nel periodo transitorio.

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Patronato Epaca

RATEI MATURATI SU PENSIONI INPS 5 ANNI DI TEMPO PER POTERLI RISCUOTERE 22

L’attuale normativa previdenziale, in caso di decesso, comporta l’erogazione totale della mensilità in pagamento nel mese in cui avviene l’evento luttuoso indipendentemente dalla data in cui è avvenuto. Qualora ciò accada nei mesi compresi tra gennaio e novembre, gli eredi hanno titolo a richiedere la quota di tredicesima maturata dal congiunto in vita e non goduta in quanto il pagamento della stessa è normalmente previsto unitamente alla mensilità di dicembre. Purtroppo, spesso, i momenti di dolore e sofferenza della famiglia fanno passare in secondo piano la possibilità di esercitare tale diritto, ma è opportuno evidenziare che tali ratei hanno una prescrizione quinquennale per cui possono anche essere richiesti a distanza di tempo mediante una domanda telematica da inoltrare all’INPS. Tali ratei sono direttamente liquidati al coniuge qualora questi richieda la pensione di reversibilità, men-

tre, in assenza del coniuge, ne hanno diritto tutti gli eredi legittimi. In tema di pensione di reversibilità è importante evidenziare alcuni elementi spesso non conosciuti: - Il diritto sussiste anche se il deceduto non era titolare di pensione a condizione che abbia versato un minimo di contribuzione - Il coniuge superstite che fosse contitolare del conto con il deceduto deve necessariamente avere un altro conto corrente su cui poter richiedere il pagamento della pensione; il conto cointestato, infatti, viene immediatamente bloccato dall’Istituto di credito o dall’ufficio postale Tutti coloro che hanno necessità di approfondire tali argomenti o vogliono valutare eventuali diritti non esercitati possono rivolgersi direttamente agli uffici provinciale e zonali Epaca - Coldiretti dove personale qualificato saprà analizzare la situazione ed indicare le modalità di sviluppo dell’attività.

INAIL, FONDO PER LE VITTIME DELL’AMIANTO Il Fondo per le vittime dell’amianto istituito presso l’Inail garantisce un ulteriore indennizzo economico ai titolari di rendite per malattie professionali correlate all’amianto e, in caso di morte, agli eredi titolari di rendita ai superstiti. La gestione del Fondo per le vittime dell’amianto spetta a un Comitato composto da rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative a livello nazionale e delle associazioni delle vittime dell’amianto più rappresentative nelle regioni con un’incidenza più alta di malattie

asbesto-correlate. Il risarcimento a favore degli eredi di persone decedute per mesotelioma di origine non professionale è stato introdotto con la legge 208 del 28.12.2015. La quota una tantum inizialmente fissata in euro 5.660 è stata aumentata di ulteriori euro 4.600 ed è, quindi, portata ad un totale di 10.000 euro. Gli eredi per ottenere la quota prevista, devono, inoltrare la richiesta attraverso il “modello 190E” ed il “modello 190” allegando la documentazione rilasciata da un ente ospedaliero che attesti il decesso del congiunto avvenuto per meso-

telioma da esposizione all’amianto. Per effetto del decreto Cura Italia, detti termini sono sospesi fino al 1° giugno ed il termine ultimo di scadenza è il 29 settembre 2020. Per i decessi intervenuti dopo il 1° giugno, il termine di presentazione dell’istanza da parte degli eredi rimane quello dei 120 giorni dalla data della morte, a pena di decadenza. Le domande di integrazione della quota possono, quindi, essere inoltrate fino al 29 settembre 2020: per informazioni e supporto per la compilazione domande gli uffici del Patronato Epaca sono a disposizione.

EPACA Coldiretti

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Flavescenza

dorata

PREVISTE SANZIONI PER GLI INADEMPIENTI

LOTTA ALLA FLAVESCENZA DORATA È importante per la tutela del nostro patrimonio vitato osservare le prescrizioni, prima ancora di aggiungere che queste sono obbligatorie e sono previste sanzioni per gli inadempienti. I tecnici Coldiretti partecipano a sessioni di approfondimento e confronto con il Settore Fitosanitario regionale, effettuano costantemente il monitoraggio della malattia e del vettore e garantiscono le informazioni precise e specifiche per l’esecuzione dei trattamenti sul territorio e per effettuare le azioni necessarie al contenimento della malattia. La lotta alla flavescenza dorata darà risultati solamente se si agisce (vedi cosa si è fatto per il Covid-19) con ambiti di collettività, di comprensorio territoriale, poiché l’attivismo del singolo porta poco, mentre la disattenzione dei tanti moltiplica i danni. Invitiamo a leggere i contenuti del suddetto piano di lotta 2020. MISURE DA ADOTTARE: • Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è sempre obbligatorio, dopo ogni trattamento insetticida, asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante, senza attendere la vendemmia. In inverno estirpare

le ceppaie comprese le radici. Le aziende biologiche devono comunque effettuare tali operazioni nel corso di tutta la stagione vegetativa, anche se sono effettuati i trattamenti solo sullo stadio dell’insetto corrispondente alle forme giovani. • Nelle zone focolaio ogni pianta con sintomi sospetti di Flavescenza Dorata deve essere immediatamente estirpata. Nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette è obbligatorio l’estirpo dell’intero vigneto. • Nelle zone di insediamento, è sempre consigliato l’estirpo delle piante infette, che diventa obbligatorio in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 2%. Il Settore Fitosanitario può inoltre disporre l’espianto dell’intero vigneto laddove non esistano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette. • In qualsiasi tipo di zona, comprese le zone indenni particolarmente a rischio, nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni

Ecco le misure da adottare per contrastarla

per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. • Progetti pilota - Possono essere attivati nei comuni specifici progetti strategici di lotta, prevedendo appositi comitati di sorveglianza, da concordare con il Settore Fitosanitario e attenendosi alle linee guida pubblicate.

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Sicurezza

sul lavoro

MISURE DI SOSTEGNO ALLE AZIENDE PER GARANTIRE LA SALUTE DEI LAVORATORI

SICUREZZA SUL LAVORO AI TEMPI DEL COVID-19

Il Decreto Rilancio ha introdotto importanti indicazioni relative alla sicurezza sul lavoro, che riassumiamo di seguito. tre agevolazioni per le medesime spese, comunque nel limite dei costi sostenuti. È utilizzabile nell’anno 2021 esclusivamente in compensazione. Mascherine chirurgiche Viene ribadito che le mascherinechirurgiche, reperibili in commercio,sono considerate dispositivi di protezione individuale (DPI) per tutti i lavoratori, nonché per i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari che, nello svolgimento dell’attività, sono impossibilitati a mantenere la distanza. Sorveglianza sanitaria per soggetti fragili I datori di lavoro pubblici e privati assicurano, tramite medico competente,la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da patologia Covid-19, o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità che possono caratterizzare una maggiore rischiosità. L’inidoneità alla mansione eventualmente accertata non può in ogni caso giustificare il recesso del datore di lavoro dal contratto di lavoro. Sostegno alle imprese contro rischio contagi Viene previsto che l’INAIL, con proprio bando, promuova interventi per la riduzione del rischio di contagio nelle aziende attraverso l’acquisto di: • apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori, compresi i relativi costi di installazione; • dispositivi elettronici e sensoristica per il distanziamento dei lavoratori; • apparecchiature per l’isolamento o il

distanziamento dei lavoratori rispetto agli utenti esterni e rispetto agli addetti di aziende terze fornitrici di beni e servizi; • dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro; • sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi nei luoghi di lavoro utili a rilevare gli indicatori di un possibile stato di contagio; • dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale. Conseguentemente il bando di finanziamento ISI 2019 è revocato. Al fine di attuare i suddetti interventi, l’INAIL provvede a trasferire le risorse ad Invitalia S.p.A. Adeguamento degli ambienti di lavoro Al fine di agevolare l’adeguamento delle aziende alle disposizioni anti-Covid, è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro. Il credito spetta in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del Coronavirus, compresi quelli edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, per l’acquisto di arredi di sicurezza, nonché in relazione agli investimenti in attività innovative, compresi quelli per lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti. Il credito d’imposta è cumulabile con al-

Sanificazione degli ambienti di lavoro Viene riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020. Ecco le spese per le quali è riconosciuto il credito d’imposta: • sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa e degli strumenti utilizzati; • acquisto di DPI quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea; • acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti; • acquisto di altri dispositivi di sicurezza quali termo-scanner, termometri, tappeti e vaschette decontaminati e igienizzanti conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, comprese le eventuali spese di installazione; • acquisto di dispositivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, ivi incluse le spese di installazione. Con Regolamento dell’Agenzia delle Entrate saranno disciplinati criteri e modalità di applicazione del credito d’imposta.

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Campagna Amica -

a cura di

Luisa Bo

RIPARTONO I CENTRI ESTIVI IN FATTORIA

“IL CORONAVIRUS NON CI HA FERMATO!” Sempre nel pieno rispetto del distanziamento sociale

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Siamo ormai in estate e i più piccoli hanno voglia e bisogno di stare all’aria aperta. Dopo il periodo surreale del lockdown, le fattorie didattiche e i loro centri estivi aprono ai bambini, per traghettare al prossimo anno scolastico le nuove abitudini di distanziamento sociale, il corretto uso dei dispositivi di sicurezza, il nuovo approccio da curare verso gli oggetti condivisi, il rapporto con gli insegnanti e gli amichetti. Un ritorno alla normalità con tutte le precauzioni previste dalla normativa saranno adottati dall’azienda agricola “Ac-Ranch” dove Anna Cusmano ospiterà nelle prossime settimane una settantina di ragaz-

zi, fedeli come sempre allo spirito avventuroso e sportivo che si vive a Carentino. Una dozzina di animatori seguiranno i diversi gruppi suddivisi per età: dai bambini della materna ai più grandi, che ogni anno ritornano per perfezionarsi nella monta equestre. A cavallo si va anche nel centro estivo dell’azienda agricola “Godino” di Ozzano Monferrato, dove Gianluca prepara i ragazzi a gare sportive, non solo limitandosi al periodo estivo. Centri estivi dedicati ai più piccoli aperti anche nell’acquese: a Melazzo, immersi pienamente nella natura, in stretto contatto con gli animali, seguiti dalla dolcezza di Elisa Oddone dell’azienda agricola “Cascina Moggi”, professionalmente molto qualificata e sicura garanzia di uno spensierato divertimento. A fine mese, grazie al nuovo Decreto, sarà possibile aprire anche i campi estivi: in Piemonte la fa cer-

tamente da padrona l’agriturismo “Le Piagge” di Ponzone dove, in collaborazione con il WWF, vengono ospitati ragazzi da tutta Italia. Stefania Grandinetti, da anni, per tutto il periodo estivo organizza “English Summer Camps”, con avventurose settimane nel bosco, il bagno al fiume e immancabili lezioni di cucina che, quest’anno, hanno seriamente rischiato di non poter essere organizzati, ma che invece, ancora una volta, diventeranno un importante strumento educativo. Tutto in sicurezza, sempre nel pieno rispetto delle regole anti-contagio.


Campagna Amica

Un’agricoltura alternativa ripopola le nostre vallate valorizzando i prodotti tipici

ALEX VARELLA, LA SONATA DELL’AZIENDA AGRICOLA AGROMUSICA ALLA “BELLA DI GARBAGNA” “Vi racconto una storia di un Borgo nel Piemonte Dove la primavera fiorisce di Bianco Dove uomini hanno creato scale che toccano il cielo, per raccogliere un frutto grosso, succoso, sincero. La Bella di Garbagna, la ciliegia enorme. Si raccoglie con lo scarron e il cammison” Alex Varella, trapiantato da alcuni anni a Garbagna con mamma Maria e Berry, il fido Border Collie, ha coniugato le sue due passioni, la natura e la musica, dedicando alla ciliegia “Bella di Garbagna”, importante PAT (Prodotto Agricolo Tradizionale) alessandrino una folcloristica sonata, che sta spopolando sul web. Alessandro, pugliese anche se nato in Germania, ha un intenso vissuto nella movida milanese dove, da jazzista, ha lavorato molti anni. Oggi è il Tortonese la sua nuova “patria”, un territorio favorevole ai nuovi obiettivi di vita che sono legati allo studio dei boschi, in cui le piante, i microrganismi, gli insetti e gli animali lavorano in equilibrio perfetto. Alex pratica la meditazione, studia progettazioni in permacultura e applica l’ Igienismo Naturale, anche alla musica, oltre che al suo ortofrutteto, alimentandosi di solo frutta e verdure, senza

cucinare, in quanto aderisce alla filosofia “Raw Vegan”. Agromusica non è certo l’azienda agricola tipica del XXI secolo ma, è forse più vicina a quella dei nostri nonni, dove i ritmi ed il rapporto con la natura erano più intimi, rispetto alle aziende agricole convenzionali. Più innovativa e vicina alla visione più green, che la prossima politica comune, intende promuovere. Sarà forse questo il destino dei nostri borghi, ripopolati sempre più, da una nuova generazione “gretiana” che ha capito, probabilmente prima degli abitanti del suo stesso territorio, l’importanza di vivere in armonia con la natura salvaguardando i suoi equilibri e quindi la salute dell’uomo?

Centri estivi, DOVE TROVARCI

Az.Agricola “Ac Ranch” di Anna Cusmano Via case Sparse ,14 - Carentino Cell. 393 9222623 www.ac-ranch.com ac-ranch@virgilio.it Az. Agricola “Cascina Moggi” di Elisa Oddone Strada Vicinale dei Moggi, 84 Melazzo Cell. 339 1769851 www.cascinamoggi.it cascinamoggi@gmail.com Az. Agricola “Godino” Ozzano Monferrato Via Gazzina,7 Ozzano Monferrato Cell. 339 2885203 info@agricolagodino.com www.agricolagodino.com Az. Agrituristica “Le Piagge” Via Cascinali, 257- Ponzone Cell. 347 5272362 www.lepiagge.com agriturismolepiagge@gmail.com

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CDC

coltiva la salute

COLTIVA LA TUA SALUTE 28

TEMA DEL MESE:

CHIRURGIA DELLA MANO:

La cura dei formicolii e del dolore alle mani

TUNNEL CARPALE È un’infiammazione del nervo mediano causata dalla compressione all’interno del canale carpale da parte dei tendini flessori che vi scorrono. I sintomi possono essere: formicolii e dolore crampiforme dalla mano all’avambraccio. Utile per la Diagnosi un esame Elettromiografico. Risolutivo è l’intervento chirurgico di decompressione del nervo della durata di 5 minuti, eseguito con tecnica endoscopica in anestesia locale in Day Hospital.

RIZOARTROSI È una forma di artrosi degenerativa che colpisce la base del pollice ed in particolare l’articolazione trapezio-metacarpica. Causa la deformazione del pollice e rende dolorosi i movimenti di presa. Negli stadi iniziali può essere utile un tutore dedicato, se il dolore diventa insopportabile si procede con un intervento chirurgico in Day Hospital con l’anestesia del braccio.

TENDINITE DI DE QUERVAIN È un’infiammazione dei tendini che estendono ed allontanano il pollice dalle altre dita. Il dolore è molto intenso e si localizza soprattutto alla base del pollice durante i movimenti di presa. Inizialmente si procede con un trattamento conservativo attuato con tutore ed eventuali infiltrazioni corticosteroidee. Se il dolore persiste si procede con l’intervento chirurgico, in anestesia locale in Day Hospital.

DITO A SCATTO È un’infiammazione dei tendini flessori di un dito che si manifesta con la formazione di un nodulo tendineo doloroso alla base del dito interessato. Lo scatto è spesso accompagnato da dolore e difficoltà in alcuni movimenti. Un approccio conservativo è efficace per la riduzione del dolore e gonfiore, altrimenti è sempre risolutivo l’intervento chirurgico che libera il tendine con una piccola incisione alla base del dito.

CISTI DEL POLSO

MORBO DI DUPUYTREN

È una tumefazione di natura cistica, ripiena di liquido sinoviale proveniente dall’articolazione. Per la diagnosi è sufficiente una visita dello specialista e un esame ecografico. Nel caso in cui la cisti sia causa di dolore o di ostacolo al movimento si può procedere all’asportazione chirurgica con un piccolo intervento in anestesia locale in Day Hospital.

È un ispessimento di una membrana che si trova nel palmo della mano che può causare una limitazione al movimento delle dita. La malattia è innocua e indolore. Il trattamento chirurgico, che prevede l’asportazione del tessuto patologico con conseguente distensione delle dita, è indicato qualora la funzione della mano sia compromessa.

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Consigliere Ecclesiastico

LASCIATE CHE I PICCOLI VENGANO A ME L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha colpito tante persone in tutto il mondo. All’interno delle comunità, piccole e grandi, è entrata pesantemente, fino a distruggerle, nelle relazioni. Prima ci cercavamo per aggregarci, ora siamo stati convinti a separarci e dividerci per evitare il contagio. Per qualsiasi tentativo di ripartire non si può prescindere dalla constatazione che ci si può avvicinare tra noi fino a un... certo punto. Per la chiesa e in particolare per i pastori d’anime oggi ripartire è come ricominciare tutto daccapo. Con un’atmosfera piena di paure e preoccupazioni. I più penalizzati sono i nostri bambini. In uno dei tanti decreti di questi mesi del Presidente del Consiglio dei Ministri si precisava che era permesso portare a passeggio i cani, ma non

i bambini. Penalizzati nella scuola tradizionale (chiusa!), senza incontri di catechesi, con gli oratori chiusi per tanti mesi, oggi i nostri ragazzi hanno problemi per frequentare i centri estivi, per non parlare delle cresime rinviate a data da destinare e altro ancora. Domenica scorsa nella mia parrocchia per la messa solenne ho visto una decina di ragazzi accompagnati dai loro genitori e non ho resistito alla voglia di salutarli chiamandoli per nome uno ad uno. E a luglio, rispettando le regole per la sicurezza sanitaria, inizieremo un periodo di centri estivi, con meno numeri rispetto agli anni precedenti, ma decisi a ripartire. Proprio dai piccoli numeri. La storia del Regno racconta di un piccolo seme che diventa un grande albero. Don Ivo Piccinini

CONTRIBUTO SUGLI INTERESSI PAGATI DALLE AZIENDE: AL VIA LE DOMANDE

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a Regione Piemonte ha approvato il Programma per la concessione di contributi negli interessi su prestiti per la conduzione aziendale per l’anno 2020. Il programma prevede un contributo regionale sugli interessi pagati dalle aziende agricole per i prestiti (annuali) accesi ai fini di garantirsi la liquidità per affrontare la campagna agraria. La dotazione finanziaria del programma 2020 è di 350.000 euro e le domande potranno essere presentate fino al 30 giugno 2020 (ore 12.00). Possono presentare domanda le piccole e medie imprese agricole operanti sul territorio della regione Piemonte, condotte da imprenditori agricoli (IAP) e da altre forme associate composte da meno di cinque imprenditori agricoli. L’aiuto rientra nell’ambito del regime de minimis (plafond disponibile per azienda pari a 20.000 euro nell’arco di tre

esercizi finanziari), il valore nominale del prestito di conduzione viene calcolato con un parametro euro/ettaro o euro/UBA differenziato in base alle colture e/o al tipo di animali allevati; la durata massima prestito di conduzione è di 12 mesi, l’importo massimo del prestito agevolabile è pari a 80.000 euro, quello minimo 5.000 euro. Il contributo in conto interessi è pari a 1 punto percentuale (p.p.) in zona pianura o collina e 1,5 p.p. in zona montana, in caso di risorse non sufficienti, è prevista una riduzione, rispettivamente, allo 0,6 p.p. e 1,1 p.p., prima di applicare i criteri di priorità, a parità di punti hanno priorità i beneficiari dei prestiti di conduzione ammessi a finanziamento con il bando 2019 e successivamente i giovani insediati da non più di cinque anni, che siano risultati ammissibili all’Operazione 6.1.1 (premio di insediamento) del PSR 2014-2020.

FORESTE: OLTRE 8 MILIONI E 700 MILA EURO AGGIUNTI AI BANDI PER IL RIPRISTINOE LA PREVENZIONE DEI DANNI DA CALAMITÀ NATURALI

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a ripresa economica del Piemonte passa anche per la cura del patrimonio forestale, dando lavoro alle imprese del settore per svolgere gli interventi di prevenzione e di ripristino dei danni ai boschi regionali. Così la Regione Piemonte ha deciso uno spostamento di fondi nell’ambito del Psr (Piano di sviluppo rurale) 2014-2020, che dedicava un’apposita misura agli “investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”. Al suo interno erano previste tre operazioni: sostegno e prevenzione dei danni causati da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici (op. 8.3); ripristino dei danni a foreste da incendi, calamità e altri eventi catastrofici (op. 8.4); investimenti per accrescere la resilienza e il pregio ambien-

tale degli ecosistemi forestali (op. 8.5). Questi obiettivi potevano essere raggiunti sia tramite gli operai forestali della Regione, sia attraverso enti pubblici o privati, selezionati tramite bando pubblico. I cantieri regionali sono iniziati nel 2017 e si stanno avviando alla loro conclusione, con un avanzo di bilancio. Si è quindi deciso di assegnare la quota non spesa ai tre bandi pubblici, uno per ogni operazione sopra descritta, aperti nel 2020, per i quali è ora disponibile un budget complessivo che passa dagli iniziali 8 milioni e 380 mila euro a oltre 17.178 mila euro. Questo consentirà di finanziare tutte le domande ricevute sulla prima (48) e sulla seconda operazione (18) e un terzo di quelle presentate sulla terza (61).

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Mercatino

MERCATINO 30

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matteo@gruppopegoretti.com • Terreno agricolo a corpo unico di 86.000 mq. situato a pochi chilometri da Acqui Terme, coperto da quote Pac, attualmente coltivato a prato, con annessa porzione di rustico da ristrutturare, libero su tre lati, utile per eventuale rimessaggio di macchinari agricoli o altro. Strada comunale asfaltata sino alle tre strade interpoderali sterrate che circondano la proprietà. Tutte transitabili con mezzi pesanti. Pozzi sorgivi. Vari potenziali utilizzi e personalizzazioni per eventuale insediamento giovani: seminativi, pascoli, pioppeti, noccioleti, frutteti, orticole o altro. Stato al rogito: libero subito. Trattativa interessante e riservata. No perditempo o intermediari. Cell. 351 9823039. • Spandiconcime con due spargitori; aratro Borgatti bivomere e monovomere. Cell. 333 5884219 • Ranghinatore Galfrè ag. 280-8 a _ 500; disco trainato e a sollevamento larghezza 2.00 mt _ 500; macchina palizzatrice vigneto modello Maggiorotti _ 2.500. Per info scrivere a federica.coppo82@gmail.com • Mietitrebbia Claas tipo 116 e Claas Dominator 105; aprisolco Dondi e Maletti; aprifosso frontale con fresa da 500; trincia Tarup ml 1,60; erpice dischi 4 sezioni ml 2,50; trattore Nuffield 460 funzionante con libretto; gru a capra mobile 4 ruote per officina idraulica; motore Perkins cv 120 e Mercedes cv 170 6 cilindri; cilindro verticale idraulico per officina; carrello trasporto trattore risaia Graziano omologato; botte per liquidi litri 2000 Deidonè non omologata; pressa ballotti piccoli Massey Ferguson; forcone posteriore per letame idrualico; atomizzatore a soffione litri 1000 come nuovo. Tel. 0161.828611 (ore serali). • 50 alveari, Cell. 340 1049251. • Carrozzina/scooter elettrica modello Kometa per anziani e/o disabili acquistata a giugno 2013 e praticamente nuova (max 15/20 ricariche di batteria effettuate). Tel. 0131.887530 (ore pasti) • Torchio per incisione grafica; giocattoli di latta d’epoca (trenino, auto della polizia ecc.). Cell. 339 2323902 • Torchio idraulico diametro cm.80 e torchio idraulico diametro cm.60 entrambi da revisionare. Prezzo trattabile. Cell. 338 3150605 • Erba medica e favino. Cell. 331 7286486 • Grande casale con 3/4 unità abita-

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Le richieste di inserzione devono riportare il numero di tessera in corso di validità. Il testo può essere consegnato in tutti gli Uffici Zona di Coldiretti oppure inviato tramite posta elettronica a ufficiostampa.al@coldiretti.it




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