"Agricoltura Alessandrina"

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 1 20 GENNAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

SEMINE E RACCOLTI COMPROMESSI DAL MALTEMPO … per l’agricoltura che primavera sarà?

MANOVRA, LE NOVITÀ IL SETTORE AGRICOLO

FORMAZIONE, I CORSI IN PROGRAMMA NEI PROSSIMI MESI

GIOVANI IMPRESA, OSCAR GREEN ALLE IMPRESE PIÙ INNOVATIVE



COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 1 16 GENNAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

SEMINE E RACCOLTI COMPROMESSI DAL MALTEMPO … per l’agricoltura che primavera sarà?

MANOVRA, LE NOVITÀ IL SETTORE AGRICOLO

COLOPHON

DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo

GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Emanuele Sconfienza, Gianni Mario Stoppini. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti

n.1 - Gennaio 2020

MANOVRA PACCHETTO AGRICOLO:

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BATTAGLIA PER LA TRASPARENZA

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DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi

GIOVANI IMPRESA, OSCAR GREEN ALLE IMPRESE PIÙ INNOVATIVE

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PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria

FORMAZIONE, I CORSI IN PROGRAMMA NEI PROSSIMI MESI

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L’AGRICOLTURA AL CENTRO!

SULLA RIFORMA DELLA PAC

PORTALE DEL SOCIO:

NUOVE OPPORTUNITÀ PER CONSULTAZIONE FATTURE

AGROINDUSTRIA:

APERTO IL BANDO PER IMPIANTI E ATTREZZATURE

CIMICE ASIATICA:

LO STOP AL CLORPIRIFOS METILE PENALIZZA L’ITALIA

NORMATIVE AGRICOLTURA 2020: NOVITÀ ED APPROFONDIMENTI

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

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STAMPA ST.G.R

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SICUREZZA MACCHINE AGRICOLE:

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PATRONATO EPACA.

Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

INIPA:

I PROSSIMI CORSI LA PER LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA

AL VIA IL NUOVO BANDO INAIL

DETRAZIONI D’IMPOSTA PER I PENSIONATI

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GIOVANI IMPRESA.

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APICOLTURA.

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CON GLI OSCAR GREEN PREMIATE LE AZIENDE PIÙ INNOVATIVE

CON ASPROMIELE AL VIA LE LEZIONI PER IL “PRIMO LIVELLO”

MERCATINO


Editoriale | Il Presidente

DOPO LA MANIFESTAZIONE BÔGIA PIEMUNT PER CHIEDERE UN’ALTRA VELOCITÀ ALLA REGIONE

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SOLO DALL’AGRICOLTURA PUÒ RINASCERE L’ITALIA PERCHÉ OGNI TERRITORIO COSTITUISCE UN TASSELLO UNICO ED INIMITABILE

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eterminazione. Sarà questa la parola che accompagnerà Coldiretti Alessandria nei prossimi

mesi. Determinazione nel portare avanti le battaglie intraprese nei confronti di coloro che non si muovono come noi vorremmo. Lo abbiamo chiesto a gran voce, e a grandi numeri, in piazza Castello a Torino poco più di un mese fa. Lo chiedono i nostri soci, i nostri imprenditori, o meglio quei contadini chiamati a “rifare l’Italia”, quella vera e che ci piace, perché soltanto dall’agricoltura può rinascere il Paese. La nostra concretezza può dare fastidio a molti ma noi sappiamo che non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere, il nostro agire è la priorità per far crescere un’economia che risente di politiche sbagliate e di accordi che non tutelano la biodiversità e il Tricolore. Sappiamo che ogni piccolo centro, ogni spazio abitato, a maggior ragione se situato in un territorio svantaggiato, costituisce un tassello fondamentale alla salvaguardia delle produzioni e del patrimonio Made in Italy. E sappiamo anche non ci sono scuse, che tutti dobbiamo combattere le Agromafie, il falso Made in Italy e tutto ciò che ne compromette l’unicità a danno dei consumatori e dell’intera filiera. Una filiera che parte dal kmZero che sappiamo bene non possa essere una strada adatta per tutte le imprese agricole italiane, ma rappresenta uno straordinario momento di promozione gratuita per il prodotto agricolo italiano con fatturati importanti che fanno onore a tutti gli agricoltori che hanno creduto nella multifunzionalità e che stanno lavorando con successo. Lo sappiamo bene, e lo abbiamo concretizzato con Filiera Italia, riuscendo a dare voce alla filiera agroalimentare italiana fatta da aziende grandi, medie e piccole che credono nel valore

nell’unicità e nella distintività della nostra produzione e del nostro Paese e che per questo continuano ad investire per creare valore aggiunto ed occupazione, e fare sempre più grande il Made in Italy alimentare nel mondo. Una forma di rappresentanza che vede uniti insieme Coldiretti a campioni industriali nazionali per la realizzazione di accordi economici finalizzati da un lato ad aumentare in quantità e qualità la produzione agricola del Paese e dall’altro per assicurarne la massima valorizzazione senza conflittualità ma, anzi, nella comune convinzione che si vince o si perde insieme. Quei valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole per favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, varia ed equilibrata. Quegli stessi valori che concorrono a delineare le traiettorie per una nuova stagione di ampio respiro, dove al centro c’è la distintività, una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Riflessioni di inizio 2020 per porre l’attenzione anche su varie criticità: dai danni causati dalla fauna selvatica, ai ritardi dei pagamenti comunitari spettanti alle imprese, fino alle già riscontrabili conseguenze dei cambiamenti climatici, alla conservazione e tutela di suolo e risorse idriche e un’offerta turistica integrata che faccia perno sull’enogastronomia e sulla crescita degli agriturismi. Non dobbiamo mai dimenticare che

Anche per il 2020 tanta concretezza e determinazione, alle chiacchiere noi preferiamo rispondere con i fatti

Mauro Bianco il territorio è la nostra risorsa dove i progetti diventano realtà e dove gli associati sono i veri protagonisti delle azioni che Coldiretti mette in campo. Ecco perché siamo convinti che la sinergia e il protagonismo della base associativa rappresentino la carta vincente per essere sempre di più “la forza amica del Paese”.


Editoriale | Il Direttore

LI ABBIAMO CHIAMATI INSETTI ALIENI: SONO IL RISULTATO DI FRONTIERE COLABRODO

CONTINUA LA LOTTA ALLA CIMICE ASIATICA, SARÀ LA VESPA SAMURAI A SALVARE LE COLTURE?

È

un vero e proprio grido d’allarme. E non riguarda soltanto, si fa per dire, la fauna selvatica e l’invasione dei cinghiali che arrivano nei centri abitati. Mi riferisco all’invasione di insetti e organismi alieni portati nelle campagne dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi che ha causato danni per oltre mezzo miliardo nell’ultimo anno con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. Mentre il giornale va in stampa stiamo predisponendo le ultime fasi organizzative della manifestazione in programma nell’ambito della Fieragricola a Verona dove una numerosa delegazione della provincia di Alessandria prenderà parte all’evento. Motivo? La cimice asiatica. E’ lei a creare tanta apprensione anche se, purtroppo, sappiamo che non sarà certamente l’ultima delle sorprese che ci attendono. Questo insetto, che in Italia, a differenza di quanto avviene in altre zone, compie due generazioni all’anno, sta arrecando gravissimi danni alle colture come è già avvenuto nelle ultime due campagne. L’abbiamo chiamata la “teca degli orrori”: dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dalla Popillia japonica alla Drosophila suzukii, dal cinipide galligeno al punteruolo rosso e al coleottero Aethina tumida. Specie aliene arrivate in Italia con il surriscaldamento che hanno fatto strage nei campi coltivati. Purtroppo il problema è molto serio anche in provincia di Alessandria, dove ha colpito a macchia di leopardo devastando meli, peri, kiwi, noccioleti, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che possono arrivare fino al 70% delle produzioni. Il controllo della cimice asiatica, che nelle aree di origine avviene naturalmente grazie alla presenza di specifici nemici naturali,

in Italia e in Piemonte non può avvalersi di tale ausilio per l’assenza di tali limitatori. È così che la ricerca si è indirizzata nell’individuazione di possibili antagonisti locali, che potessero svolgere questo fondamentale ruolo di contenimento. Ora la misura è colma, le misure di contenimento non possono più aspettare, altrimenti si rischia di mettere in ginocchio definitivamente comparti che soffrono già della crisi di mercato, ma anche produzioni che invece presentano una buona risposta commerciale. Nel mese di luglio venne accolta con grandi speranze la notizia del “lancio” nell’ambiente di un limitatore, l’impronunciabile Anastatus bifasciatus, peraltro già presente nel nostro territorio che, parassitizzando le uova deposte dalla cimice asiatica, poteva costituire un ulteriore aiuto alla riduzione dei danni. Risultati di maggiore soddisfazione potrebbero però arrivare dal limitatore specifico della cimice asiatica: la Vespa samurai. Sotto accusa per la diffusione improvvisa di questi insetti “alieni” che non hanno nemici naturali nel nostro Paese è il sistema di controllo dell’Unione Europea e delle frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto. Infatti, per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di parassiti che provocano stragi nelle coltivazioni: per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale. La procedura prevede che venga emesso un decreto che fissi i criteri per l’immissione in natura di specie e di popolazioni non autoctone e che possa partire, almeno per la prossima stagione, con

La prossima stagione si apre all’insegna dell’incertezza delle azioni previste: ecco perché abbiamo deciso una forte presa di posizione

Roberto Rampazzo la liberazione nell’ambiente della tanto necessaria Vespa Samurai. Prossima stagione che si apre però all’insegna dell’insicurezza: per questo motivo Coldiretti ha deciso di sollecitare, anche tramite azioni come quella in programma a Verona, l’intervento del Ministero dell’Ambiente per approntare le strategie di difesa biologica con l’uso di antagonisti e quindi accelerare l’iter burocratico per l’impiego della Vespa samurai. La cimice killer ha le ore contate?

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Manovra

pacchetto agricolo

DAL PRESSING COLDIRETTI RAGGIUNTI IMPORTANTI RISULTATI

MANOVRA: RICONOSCIUTO IL RUOLO CENTRALE DELL’AGRICOLTURA, CONFERMATA ESENZIONE IRPEF 6

“Il momento congiunturale non è facile ma in una situazione di difficoltà per l’economia è stato riconosciuto dalla legge di bilancio arrivata al traguardo dell’approvazione della Camera il ruolo centrale dell’agricoltura per il Paese salvaguardando importanti misure per il settore e affrontando alcune drammatiche emergenze”. Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a conclusione dell’Assemblea Nazionale Coldiretti alla quale ha preso parte assieme al direttore Roberto Rampazzo. Come sollecitato dalla Coldiretti è stata confermata l’esenzione Irpef anche per il 2020, che vale 200 milioni, viene reintrodotto per due anni l’esonero contributivo a favore dei giovani agricoltori che si iscriveranno nella gestione previdenziale agricola nel 2020. Un altro importante risultato della Coldiretti è l’introduzione del credito d’imposta che sostituisce super e iper ammortamento e che rende possibile applicare le agevolazioni di Industria 4.0 alle aziende agricole che scelgono di effettuare investimenti in beni strumentali anche per lo sviluppo hi tech. La precedente tipologia di agevolazioni non era infatti accessibile alle imprese agricole che per oltre il 90% sono tassate sulla base del reddito catastale. A queste misure volute dalla Coldiretti si aggiunge l’impegno politico sulla proroga per il 2020 del bonus

verde e un’importante boccata di ossigeno per il settore florovivaistico: il riconoscimento di un trattamento di favore alle imprese che, nei limiti del 10 % del proprio volume di affari, potranno commercializzare anche piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altri imprenditori agricoli florovivaistici applicando sui ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti un coefficiente di redditività pari al cinque per cento, con conseguente semplificazione degli adempimenti dichiarativi e contabili per effetto del regime di tassazione forfettario. Sempre nella legge di bilancio hanno trovato spazio misure a sostegno della competitività delle filiere agricole, per un totale di 29,5 milioni, e dell’imprenditoria agricola femminile con la previsione di mutui a tasso zero finalizzati a favorire lo sviluppo ed il consolidamento di aziende condotte da imprenditrici agricole. Al Fondo di solidarietà – continua la Coldiretti - sono stati assegnati 40 milioni per il 2020 per affrontare la drammatica

emergenza della cimice asiatica. E’ stato dato poi il via libera all’utilizzazione agronomica di prodotti equiparati al digestato fortemente voluto dalla Coldiretti e viene previsto il diritto di continuare ad usufruire di un incentivo sull’energia elettrica anche agli impianti alimentati a biogas entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007 che non abbiano avuto modo di riconvertire la produzione di biometano per effetto dei ritardi nella fase di approvazione e quindi di attuazione del DM 2 marzo 2018 di incentivazione del biometano. Assunto anche l’impegno politico a dare continuità ai nuovi impianti fino a 300 kw. La promozione dei prodotti agroalimentari sottoposti ad aumento di dazi voluto dal presidente Usa Donald Trump sarà inserita nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy. E’ stata inoltre estesa la disciplina dell’enoturismo all’Oleoturismo. Aumentato di un milione per ciascun anno del triennio 2020-2022 il fondo indigenti. E’ stato invece sventato l’aumento della tassazione del gasolio agevolato grazie al pronto intervento della Coldiretti che ha intercettato la misura nella bozza del decreto clima del ministero dell’Ambiente. La proposta dei sussidi ritenuti ambientalmente dannosi avrebbe finito per colpire anche i carburanti per l’agricoltu-


Manovra ra e la pesca con un insostenibile aggravio di 800 milioni di euro. La Coldiretti ha ottenuto il risultato di bloccare l’intervento sulle accise con un formale impegno assunto dal Governo direttamente con l’organizza-

pacchetto agricolo

zione agricola prima di entrare nella fase calda della manovra finanziari. E’ stato anche evitato, grazie al pronto intervento della Coldiretti, l’inasprimento dell’aliquota IVA dovuta sui prodotti fitosanitari e sui fertilizzanti

impiegati in agricoltura. “Resta da sciogliere il nodo delle sugar e della plastic tax che sono state solo ridotte e rinviate ma rischiano di colpire duramente il Made in Italy agroalimentare che è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. L’obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

DAZI USA SU VINO, OLIO E PASTA

PRANDINI SCRIVE AI COMMISSARI UE Con la conclusione il 13 gennaio della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (USTR) degli Usa sulla nuova lista allargata sui prodotti Ue da colpire scade l’ultimatum sui nuovi dazi da applicare anche ai cibi base della dieta mediterranea Made in Italy contro i quali il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha scritto ai commissari Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski e al commercio Phil Hogan in vista della missione a Washington DC. Lo rende noto la Coldiretti nel precisare che sotto attacco ci sono tra l’altro a vino, olio e pasta Made in Italy oltre ad alcuni tipi di biscotti e caffe esportati negli Stati Uniti per un valore complessivo di circa 3 miliardi. “Coldiretti apprezza gli sforzi messi in campo per cercare di bloccare la disputa commerciale con l’amministrazione Usa, che speriamo possano avere esito positivo, ma vorremmo sottolineare la necessità che la Commissione europea agisca il più rapidamente possibile al fine di evitare ulteriori escalation delle misure di ritorsione che gli Stati Unitistanno minacciando di applicare” scrive Prandini nel precisare che “questa non sarebbe la prima volta che gli agricoltori subiscono penalizzazioni da dispute geopolitiche che non sono direttamente connesse con la loro attività”. Il presidente della Coldiretti chiede pertanto a Bruxelles “di trovare risorse sufficienti e misure di compensazione per gli agricoltori” che in Italia stanno già soffrendo gli effetti dei dazi aggiuntivi del 25% entrati in vigore il 18 ottobre 2019 che hanno colpito per un valore di mezzo miliardo di euro prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Con la nuova black list Trump minaccia di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a circa i 2/3 del valore dell’export del Made in Italy agroalimentare in Usa che è risultato pari al 4,5

miliardi in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019. Il vino con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro in aumento del 5% nel 2019 è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States mentre le esportazioni di olio di oliva sono state pari a 436 milioni anch’esse in aumento del 5% nel 2019 ma a rischio è anche la pasta con 305 milioni di valore delle esportazioni con un aumento record del 19% nel 2019 secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno. Se entrassero in vigore dazi del 100% ad valorem sul vino italiano una bottiglia di prosecco venduta in media oggi al dettaglio in Usa a 10 dollari ne verrebbe a costare 15, con una rilevante perdita di competitività rispetto alle produzioni non colpite. Una eventualità devastante per il Made in Italy agroalimentare che mette a rischio il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari e sul terzo a livello generale dopo Germania e Francia” conclude Prandini nel sottolineare che “l’Unione Europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che come ritorsione ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari, come i formaggi, che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed è ora paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export negli Usa.” Il braccio di ferro tra Usa e Unione Europea si riferisce alla disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue. Per l’Italia al danno si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante l’Airbus sia essenzialmente un progetto francotedesco al quale si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna.

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Trasparenza

su pac ed etichetta

BATTAGLIA PER LA TRASPARENZA SULLA RIFORMA DELLA PAC E NEI RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI 8

BASTA A SOS FUORVIANTI, TRASPARENZA IN ETICHETTA PER CONTRASTARE LE FRODI A TAVOLA

T

rasparenza per le produzioni agroalimentari, un impegno a proseguire la battaglia per garantire informazioni ai consumatori che parte dalla netta opposizione ai “semafori”, etichette che condizionano le scelte salutistiche lanciando però SOS fuorvianti che, per esempio, spingono a consumare olio di colza piuttosto che olio di oliva, oppure mettono bollini rossi sui formaggi e assolvono la Coca cola. Per questo la Coldiretti vuole continuare a svolgere un ruolo da protagonista nella difesa di quello che definisce “un sano protezionismo culturale” a tutela delle tradizioni alimentari e della salute del consumatore che deve sapere se il formaggio che porta in tavola è fatto con cagliate lituane. A questo proposito è indicativo che due 2 persone su 3 affermano di aver paura delle frodi e delle contraffazioni a tavola perché al danno economico si aggiungono i rischi per la salute. Un risultato che arriva dall’indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione del convegno organizzato dall’Arma dei Carabinieri sul tema “Salute e Agroalimentare: dalla sicurezza più qualità”. “La contraffazione alimentare – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – è un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongo-

no di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza”. Non è un caso che di fronte al moltiplicarsi dei casi di frode e contraffazione alimentare più della metà italiani (51%) chiedono che venga sancita la sospensione dell’attività. “La fondamentale attività messa in campo dalle forze dell’ordine va accompagnata dalla revisione delle leggi sui reati alimentari perché proprio l’agricoltura e l’alimentare sono considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana delle persone, sia in termini economici che salutistici”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. Il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo è salito ad oltre 100 miliardi con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Un fenomeno che rischia di moltiplicarsi con le nuove guerre commerciali a partire dai dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea già colpita dall’embar-

Due persone su tre ammettono di avere paura delle contraffazioni e temono rischi per la salute go russo per una serie importanti di beni perché favorisce la produzione di imitazioni locali, dal parmesan statunitense alla mozzarella “Casa Italia” russa. La presunzione di chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile perché si tratta di una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori sui mercati internazionali dove invece l’Italia e l’Unione Europea hanno il dovere di difendere i prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove, realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione e sotto un rigido sistema di controllo. “Tra le iniziative realizzate per contrastare i fenomeni della contraffazione e delle frodi nel settore agroalimentare, Coldiretti ha fornito un contributo decisivo nella raccolta di 1,1 milioni di firme tra i cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti nell’ambito della petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo). Nella sola provincia di Alessandria sono state raccolte, lo ricordiamo oltre 20.000 firme”, hanno concluso Bianco e Rampazzo. Grazie al pressing Coldiretti sono stati raggiunti: dal gasolio agevolato all’esenzione Irpef fino alla riduzione della tassa sulla plastica, mentre si sta lavorando su soluzione alterna-


Trasparenza

tive come quelle allo studio di Novamont. Priorità anche a biogas e biometano sviluppati in accordo con Eni e nel prossimo futuro anche con Snam con progetti finalizzati a tagliare i costi. In un quadro di sviluppo di economia circolare si inserisce

su pac ed etichetta

anche l’uso del digestato che consente di sostituire la chimica, arginare così i processi di desertificazione e aiutare la biodiversità, un patrimonio dei mercati di Campagna amica che hanno garantito redditività a molte aziende e che hanno consen-

tito di raccontare il Made in Italy. A questo si affianca la presenza nella Gdo dove Coldiretti è presente nelle prime 10 catene distributive. La strategia Coldiretti proseguirà nel progetto di sviluppo di tutte le filiere con Filiera Italia trasformata in fondazione, e con un forte impegno sul fronte della ricerca. Resta il no senza appello agli Ogm, ma si valuta la ricerca cisgenetica che non introduce dna diverso nella pianta e non ha bisogno di brevetti. E infine l’appello al Governo a rilanciare gli investimenti nelle infrastrutture per creare le condizioni per competere con paesi come la Spagna. Inevitabile il riferimento all’Unione europea che deve puntare a regole uguali per tutti su lavoro e fiscalità. Coldiretti chiede di agire unitariamente per affrontare l’emergenza dazi, perché l’interlocutore degli Stati Uniti non devono essere i singoli Stati membri. Bisogna difendere il mercato Usa che è tra i più importanti per l’agroalimentare.

SALUMI, INTESA STATO-REGIONI SULL’ETICHETTA CON L’ORIGINE Passi avanti per l’etichettatura con l’indicazione dell’origine per i salumi e ripartizione delle risorse del Fondo suinicolo nazionale con un budget di 5 milioni. Su entrambi i decreti che rappresentano un importante risultato è stata raggiunta l’intesa alla Conferenza Stato-Regioni.

In Piemonte 30% suini importati; 1,2 mln suini destinati per l’80% al circuito prosciutto di Parma e San Daniele; 280 milioni di fatturato, 1.100 aziende coinvolte.

Sull’etichetta dovrà essere indicato il “Paese di nascita: il “Paese di allevamento e il “Paese di macellazione: e “100% italiano” potrà essere utilizzato esclusivamente se la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Altrimenti va specificata l’origine Ue ed extra Ue. Si tratta di una vittoria della battaglia portata avanti dalla Coldiretti che da anni denuncia la poca chiarezza sulla provenienza dei salumi che spesso sono realizzati con materia prima di importazione, ma con carta di identità italiana. Con il nuovo decreto invece il consumatore saprà con esattezza cosa porta a tavola. La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha assicurato che porterà il provvedimento a Bruxelles e insisterà con la Commissione europea per avere una legge europea che obblighi all’indicazione dell’origine per tutti gli alimenti, perché così si garantisce il diritto di tutti i cittadini. Un altro obiettivo è rafforzare la filiera suinicola e per questo si punta a utilizzare il fondo da 5 milioni per garantire la trasparenza nella formazione dei prezzi nelle Cun, incentivare i contratti di filiera e promuovere il consumo delle carni suine informando il consumatore anche con il coinvolgimento della grande distribuzione. Il fondo prevede infatti contributi per acquistare e installare macchine di valutazione automatica delle carcasse (3 milioni), campagne di comunicazione e valorizzazione della filiera con particolare attenzione al prosciutto Dop (1,5 milioni), trasparenza nella determinazione dei prezzi con analisi dei dati di mercato e utilizzo di software avanzati (0,5 milioni).

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Portale

del socio

PORTALE DEL SOCIO

NUOVA OPPORTUNITÀ PER CONSULTARE LE FATTURE ATTIVE E PASSIVE 10

I

soci che si sono registrati sul portale del socio e che hanno rilasciato lo specifico atto di affidamento al Sistema di Servizi di Coldiretti per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche e la tenuta della contabilità, potranno consultare tutte le proprie fatture, attive e passive gestite nel sistema. Il sistema informatico che, prima, preleva le fatture dal sito dell’Agenzia delle Entrate e le mette a disposizione degli operatori fiscali di Impresa Verde per la registrazione obbligatoria ai fini Iva, contestualmente scarica quelle stesse fatture nella piattaforma del portale del socio e le stesse saranno visibili decorse 24 ore dalla convalida da parte del sistema. Sarà quindi possibile visualizzarle,

in formato pdf o nel formato ministeriale, allegati compresi, nonché esportarle in formato Excel per eventuali statistiche e verifica, compresa la possibilità di gestire i pagamenti e le annotazioni. Per le modalità di utilizzo è altresì pubblicato uno specifico manuale o possono

essere richieste le eventuali informazioni agli uffici Impresa Verde di riferimento. Si tratta di un nuovo e importante servizio, che rafforza le opportunità offerte iscrivendosi al portale del Socio a supporto delle aziende.

ASSICURAZIONI, SLITTANO AL 31 MAGGIO 2020 LE DOMANDE PER IL 2018

S

litta la presentazione della domanda di contributi per la campagna assicurativa 2018 “Produzioni vegetali”. Le domande di sostegno, i Piani assicurativi individuali e l’informatizzazione dei certificati di polizza collettiva e dei contratti di polizza individuale devono essere presentati entro il 31 maggio 2020, mentre la scadenza iniziale era stata fissata al 16 dicembre 2019. Lo precisa l’Agea con il provvedimento di modifica delle

istruzioni del 28 giugno 2018. Dai dati forniti dall’Agenzia la riapertura dei termini comporterebbe la possibilità di recuperare più di 3 milioni di contributi. La proroga- spiega l’Agenzia - è dovuta a problemi di messa a punto dei Pai per le difficoltà di visualizzare particelle di terreni in Comuni fusi ma non ancora recepiti nelle banche dati degli Organismi pagatori regionali.


Pac - Agea

PAC, A FINE 2019 EROGATI 1,2 MILIONI DI CONTRIBUTI A 584MILA AGRICOLTORI

N

elle casse di 584mila agricoltori sono stati versati 1,2 milioni di contributi Pac. In particolare 135 mila aziende agricole hanno ricevuto pagamenti per 291 milioni di contributi a saldo della domanda unica 2019, mentre 974 milioni sono stati erogati a 448mila imprese come anticipi. E’ il consuntivo del 2019 tracciato dall’Agea che rileva un aumento degli aiuti erogati nella domanda unica entro la fine dell’anno, di oltre 98 milioni di euro. La nota dell’Agea sottolinea anche l’importante risultato del Programma di sviluppo rurale con pagamenti totali nel 2019 di 349 milioni a favore di 56.829 beneficiari. Solo nel mese di dicembre 2019, con il pagamento di oltre 139 milioni di euro, Agea ha avviato i rimborsi in favore delle aziende agricole che hanno stipulato polizze assicurative agevolate a copertura delle produzioni vegetali del 2019. Sono stati inoltre praticamente azzerati i ritardi nelle erogazioni che si erano verificati in fase di avvio della programmazione. Per quanto riguarda i Psr per i quali l’Agea è l’Organismo pagatore 12 regioni hanno superato l’obiet-

tivo di spesa che consente così di evitare le penalizzazioni in base alla regola dell’N+3. La spesa pubblica ha superato l’obiettivo fissato a 414,6 milioni. L’unica regione che non è riuscita a evitare il disimpegno dei fondi è la Puglia che con una spesa di 142 milioni si colloca al di sotto della soglia minima di spesa. Agea ricorda che dall’inizio della programmazione a fine dicembre 2019 per i 13 Psr sono stati erogati 5 miliardi di risorse pubbliche a favore di 580mila beneficiari con 1,9 miliardi per 180mila beneficiari solo nel 2019 (600 milioni a dicembre pari al 36% di quanto erogato negli ultimi 11 mesi). Secondo la tabella aggiornata al 31 dicembre 2019 per quanto riguarda l’avanzamento dell’impegno della programmazione 2014-2020 è stato raggiunto complessivamente il 43,2% (45,6% per le regioni più sviluppate, 44,7% per quelle in transizione e 38,8% per le meno sviluppate). Secondo il direttore dell’Agenzia, Gabriele Papa Pagliardini, l’importante risultato è stato conseguito grazie al gioco di squadra e all’impegno dei Caa.

AGEA, ECCO LE ISTRUZIONI PER L’ACCESSO ALLA RISERVA NAZIONALE

È

stata pubblicata il 18 dicembre scorso la circolare Agea che definisce le modalità di accesso alla riserva nazionale a partire dalla campagna 2019. Si possono ottenere nuovi titoli o l’aumento del valore di quelli già detenuti quando si verificano le seguenti condizioni: giovani agricoltori, nuovi agricoltori, abbandono terre, compensazione di svantaggi specifici, provvedimenti amministrativi e decisioni giudiziarie.

L’accesso alla riserva vale per agricoltori di età tra i 18 e i 65 anni. Nel caso di persona giuridica si tiene conto dell’età del rappresentante legale che sottoscrive la domanda. L’accesso alla riserva va presentato con la domanda unica e anche eventuali integrazioni devono essere inoltrate entro la scadenza, anche tardiva, della domanda unica. La priorità nell’assegnazione della riserva nazionale è attribuita a giovani

agricoltori e agricoltori che avviano l’attività. Se le risorse non sono sufficienti per soddisfare under 40 , nuovi agricoltori e provvedimenti amministrativi e decisioni giudiziarie si procede a una riduzione lineare dei titoli. Se la riserva non è sufficiente per abbandono terre e compensazione svantaggi si procede a un’ulteriore riduzione lineare dei titoli entro un tetto dell’1,5%. Sono assegnati titoli per una superficie minima di un ettaro.

L’UE DICE NO ALL’ARRIVO DI NOCCIOLE TURCHE A DAZIO ZERO Il comitato dogane Ue, preso atto delle richieste di opposizione presentate da diverse aziende europee di cui quattro italiane, ha respinto la richiesta della Germania di azzerare il dazio di importazione delle nocciole dalla Turchia. Una buona notizia per i produttori italiani che sarebbero stati danneggiati gravemente da un eventuale via libera ad agevolazioni tariffarie, anche in considerazione del fatto che l’importazione di prodotto turco in Italia ha superato i 31 milioni di chili nel 2018 nonostante i numerosi allarmi scattati per gli elevati livelli di aflatossine cancerogene. Le nocciole turche arrivano da un Paese sul quale pende peraltro l’accusa di sfruttamento del lavoro minorile, sulla base della lista stilata per il 2018 dal Dipartimento del lavoro statunitense. Anche per questo fanno concorrenza sleale alle produzioni Made in Italy con quotazioni nettamente inferiori a quelle nazionali e prezzi che vanno dai 2,48 euro al chilo nella piazza di Duzce a 2,81 euro al chilo della piazza di Giresum rispetto agli oltre 3 euro pagati in media in Italia a novembre. Da qui l’esigenza di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine su tutti quegli alimenti ancora ‘anonimi’, a partire da quelli trasformati, come nel caso delle nocciole utilizzate nell’industria dolciaria”.

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Trasformazione

e commercializzazione prodotti agricoli

AGROINDUSTRIA, APERTO IL BANDO PER IMPIANTI E ATTREZZATURE

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Aperto il Bando PSR per la “Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli”. Si tratta della seconda edizione, dopo quella del 2016, che prevede l’acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature. Infatti, a differenza del bando A, uscito anch’esso nel 2016 e poi nel 2018, non sono ammesse le spese per l’acquisto di immobili e realizzazione di opere edili. Le risorse complessivamente stanziate per il bando ammontano a 12.030.495,25 euro per le graduatorie settoriali, a cui si aggiunge una quota di riserva di 1.200.000 euro per completare il finanziamento delle domande idonee di ciascun settore produttivo finanziabili almeno per il 50%. Possono partecipare le ditte iscritte al Registro delle Imprese della CCIAA, attive nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, esclusi i prodotti della pesca. Per accedere agli aiuti almeno il 66% della materia prima trasformata e commercializzata dall’impresa deve essere di provenienza extra aziendale. Non sono ammissibili le imprese in difficoltà. L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammissibile. Qualora il prodotto finale ottenuto non sia un prodotto agricolo il contributo scende al 10%. La spesa massima ammissibile è 1.000.000 di euro quella minima di 300.000 euro. La valutazione delle domande di sostegno sarà espressa attraverso l’assegnazione di punteggi, a seconda dei criteri di selezione previsti dal bando e il cui punteggio minimo richiesto per presentare la domanda è di 30 punti. Alla presentazione della domanda (ex ante gli investimenti) le aziende devono essere in condizioni di redditività economica e anche ex post derivante dalla realizzazione degli investimenti. Per la dimostrazione della redditività economica derivante dalla realizzazione degli investimenti ex post è necessario far riferimento al business plan elaborato

utilizzando l’applicativo “B-POL”, che è tra i documenti da allegare alla domanda. Le spese ammissibili sono: • acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, comprese quelle informatiche (hardware), per la trasformazione, immagazzinamento e commercializzazione di prodotti agricoli ed agroindustriali. • impianti elettrici, idrici, termici anche quando sono complementari o connessi all’installazione degli impianti tecnologici non rientrano mai in questa tipologia di investimenti. • investimenti immateriali, quali sviluppo ed acquisto di programmi informatici e spese generali per consulenze e onorari professionali per la redazione del progetto. • sono inoltre previste categorie di spese ammissibili riportate nel bando e che riguardano l’efficientamento energetico, produzione energia da fonti rinnovabili, risparmio idrico, tutela e miglioramento dell’ambiente. Le domande di sostegno possono essere presentate a partire da ieri - data di pubblicazione della presente determinazione sul BURP - ed entro le ore 23.59.59 del 28 febbraio 2020.


Alberto Pansecchi | Scheda

nocciolo

scheda nocciolo n°58

Ragnetti Gialli e Rossi del nocciolo

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a cura di

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 Quasi invisibili ad occhio nudo  Rottura di equilibri ecologici  Soglie di intervento  Sensibili al clima La coltivazione del nocciolo rappresenta per l’areale alessandrino, e similmente in tutta Italia, la coltura di cui si registrano i maggiori incrementi in superfici ad essa dedicate. Come sempre capita in natura, quando aumentano le superfici di una determinata specie coltivata, aumentano parallelamente e di conseguenza, anche i fitofagi che di quella specifica coltura si nutrono o si avvantaggiano. Così è capitato anche in questo caso e, ad essere attirati dal nocciolo, sono state ad esempio le cimici nocciolaie la cui azione negativa è stata moltiplicata dall’introduzione e dalla diffusione della cimice asiatica. I trattamenti insetticidi, indispensabili per poter poi raccogliere un prodotto commerciabile, hanno certamente avuto un impatto sull’equilibrio tra le popolazioni di artropodi presenti causando, in alcuni casi, pullulazioni di acari che altrimenti sarebbero stati naturalmente contenuti.

Organismi di piccole dimensioni Sempre più frequentemente capita di individuare piante, in mezzo alle altre, che improvvisamente assumono colorazioni con riflessi differenti, a volte più pallidi altri più bronzati. Non sempre, se non attraverso un monitoraggio attento e ravvicinato si riescono a individuare i responsabili dell’alterazione che, in determinati casi, appartengono alla famiglia degli acari tetranichidi. I Tetranichidi più abbondanti nel territorio alessandrino sono il Tetranichus o l’Eotetranichus sp., meglio conosciuti come “Ragnetti gialli” e il Panonychus sp., il “Ragnetto rosso”. Entrambi sono piccoli acari, che con difficoltà si osservano ad occhio nudo. Il Ragnetto rosso trascorre l'inverno sotto forma di uovo sul tronco e sui rami dell'albero mentre quello giallo sverna come femmina fecondata negli anfratti della corteccia. Entrambi riprendono l'attività in primavera e presentano diverse generazioni all’anno formando colonie molto numerose sul lato inferiore delle foglie dove si nutrono succhiando i liquidi vegetali.


Scheda

nocciolo

I sintomi

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I primi sintomi causati da Ragnetti gialli e rossi si verificano generalmente nella parte interna delle piante. Le foglie assumono una leggera sfumatura giallastra accompagnata da macchie più scolorite vicino alle nervature. I sintomi del Ragnetto giallo si osservano generalmente prima nella stagione proprio a causa dello svernamento allo stadio di adulto già capace di nutrirsi. Le foglie assumono un colore argento oppure verde opaco che diventa clorotico oppure ancora bronzato a seconda della spezie presente sulla pianta . Questi acari possono causare una forte defogliazione con la conseguente riduzione dell'attività fotosintetica. Il periodo critico si verifica nei mesi più caldi, luglio e agosto.

Monitoraggio e stima del rischio colturale Il monitoraggio di questi acari deve essere effettuato dall'inizio dell'estate. La metodologia prevede il controllo di 50 foglie della parte inferiore e interna dell'albero. Nel corso di questo monitoraggio occorre individuare contestualmente la presenza e il numero di eventuali fitoseidi in grado di controllare la diffusione dei “ragnetti”. Attraverso conteggi successivi distanziati di pochi giorni tra loro, è possibile registrare l’evoluzione delle popolazioni dei “ragnetti” e dei loro antagonisti naturali e capire se la coltura potrà difendersi da sola o occorrerà intervenire chimicamente. Un rapporto minimo equilibrato tra numero di antagonisti e di fitofagi potrebbe essere quello di 1 fitoseide ogni 5 “ragnetti”. Se il rapporto dovesse ulteriormente scendere può diventare indispensabile intervenire chimicamente.

I nemici dei Ragnetti Gli acari Tetranichidi sono capaci di enormi performace riproduttive passando in una sola stagione da 1 a 300.000 individui ma, altrettanto, sono molto sensibili ai repentini cambiamenti climatici. La pioggia e le temperature fresche tendono a sopprimere le popolazioni di acari decimandole o addirittura annullandole. In alcuni casi la semplice distribuzione di acqua a temperature più basse rispetto all’ambiente esterno ha permesso di ridurre le popolazioni di ragnetti dannosi e di ristabilire un migliore rapporto numerico tra i fitofagi e i propri antagonisti. Grazie alla struttura arbustiva, all'abbondante ramificazione dalla parte basale e alla sua vegetazione il nocciolo rappresenta per gli acari fitoseidi un habitat adatto. Essi sono i predatori naturali più efficienti per il controllo degli acari Tetranichidi. I più comuni, dai più ai meno importanti, sono: Typhlodromus philatus, Typhloctonus tiliarum, Amblyseius andersoni, Amblyseius californicus, Kampimodromus aberraos e alcuni di essi possono essere acquistati e rilasciati nel noccioleto. Un considerevole controllo naturale è fornito inoltre da insetti utili come Stethorus spp. e Orius spp..

Lotta al Ragnetto

Nel caso in cui il rapporto tra le popolazioni di fitofagi e antagonisti sia squilibrato a vantaggio dei primi, può essere opportuno intervenire con un acaricida specifico autorizzato su nocciolo contro questo particolare parassita. Nell’operare occorrerà tenere presente che tutta la vegetazione e le foglie dovranno essere bagnate molto bene soprattutto a livello della pagina inferiore. È assai probabile che l’eventuale infestazione interessi solo alcune aree del noccioleto, normalmente le più umide. In tal caso diventa fondamentale effettuare l’intervento solo nelle aree o addirittura sulle singole piante infestate permettendo quindi un più rapido reingresso nelle zone trattate degli artropodi antagonisti e un altrettanto efficiente ristabilimento dell’equilibrio naturale tra le popolazioni.

Le foto sono state scaricate dal web da siti “open source”


Scadenze febbraio / cimice asiatica

SCADENZE - a cura di Daniela Colombini scadenza

imposta

15/02/2020

IVA

17/02/2020

IVA

17/02/2020

RITENUTE

25/02/2020

IVA - INTRASTAT

29/02/2020 slitta al 02/03/2020

IVA - INTRASTAT

adempimenti soggetti obbligati Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento Soggetti passivi IVA idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

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Liquidazione e versamento dell’iva a debito del Contribuenti IVA mensili mese di gennaio Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di gennaio Comunicazione dati delle liquidazioni periodiche iva del 4° trimestre 2019 o in alternativa presentazione della dichiarazione iva annuale

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute Operatori intracomunitari obbligo mensile

con

Contribuenti IVA mensili e trimestrali

CIMICE ASIATICA,

LO STOP AL CLORPIRIFOS METILE PENALIZZA L’ITALIA Il bando Ue a una molecola rischia di penalizzare l’Italia nell’azione di contrasto alla cimice asiatica. I rappresentanti di diversi Stati membri dell’Ue,infatti, hanno approvato nella riunione dello Scopaaf - Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed del 6 dicembre scorso, il divieto d’uso delle molecole clorpirifos etile e clorpirifos-metile senza effettuare alcuna distinzione nella valutazione delle due molecole. Il clorpirifos metile gioca ancora un ruolo strategico nella difesa fitosanitaria contro la cimice asiatica che sta devastando le produzioni frutticole italiane soprattutto in alcuni vasti areali del centro nord tanto che si stima, solo per la scorsa campagna agraria, un danno di 600 milioni di euro. Paradossalmente, l’Italia, nella riunione dello Scopaaf, invece di votare contro la proposta di revoca avanzata dalla Commissione Ue, si è astenuta, lasciando da soli Portogallo e Grecia nella battaglia a difesa della sostanza attiva. L’astensione ha riguardato anche Belgio, Repubblica Ceca, Spagna e Ungheria. Il resto degli Stati membri, fondamentalmente, non interessati a difendere la sostanza attiva, perché non hanno il problema della cimice asiatica, hanno votato contro. Il mancato rinnovo del clorpirifos, in assenza al momento di alternative valide per la lotta alla cimice asiatica, lascia un intero comparto completamente esposto all’attacco del temibile parassita. Entro 30 giorni dalla decisione dell’Unione dovrebbe essere pubblicato il decreto del ministero della Salute che vieta da subito

l’impiego del prodotto mentre saranno previsti tre mesi, per lo smaltimento dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva. Il caso “clorpirifos” costituisce un precedente preoccupante in quanto l’autorità di regolamentazione dell’UE non ha atteso di ricevere ulteriori studi sul clorpirifos-metile, né ha valutato l’impatto che il divieto d’impiego comporterà nella lotta alla cimice asiatica. Per la prima volta in assoluto, infatti, l’Efsa non ha dato un parere scientifico completo ma solo una “dichiarazione”. Qualora anche in futuro dovessero essere assunte decisioni con procedura analoga, la conseguenza sarebbe che gli agricoltori non avrebbero più strumenti disponibili per controllare importanti target, compresi quelli da quarantena, in assenza di mezzi alternativi che possano rapidamente essere introdotti sul mercato.


Normative

agricole

2020

AGEVOLAZIONI AGRICOLTURA 2020:

BONUS DECRETO FISCALE E LEGGE DI BILANCIO 16

T

ra le conferme e le novità, la proroga dell’esenzione IRPEF per i redditi dominicali e agrari, la proroga bonus assunzione 2020 giovani under 40, i mutui a tasso zero, fino a 300mila euro, per aziende agricole condotte da donne che investono nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli ma anche aiuti alle imprese agricole colpite dalla cimice asiatica, l’istituzione di un Fondo per la competitività delle imprese agricole. Nella Legge di Bilancio 2020 anche per le misure green new deal, relative al potenziamento del settore della sostenibilità ambientale e il Piano Made in Italy. Nel Decreto Fiscale 2020 sempre per il settore agricoltura: Fondo PMI garanzia gratuita fino a 20mila euro per lo sviluppo di tecnologie innovative, agricoltura di precisione, tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchian. Nello specifico vediamo quali sono le agevolazioni agricoltura 2020 introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 e dal Decreto Fiscale 2020 collegato alla Manovra.

BONUS ASSUNZIONI GIOVANI 2020 IN LEGGE DI BILANCIO

T

ali incentivi per le assunzioni di giovani in agricoltura sono stati riconfermati dalla Legge di Bilancio 2020. Tra le novità: Incentivo all’occupazione in agricoltura, cosa prevede? Le agevolazioni sono riservate ai Coltivatori Diretti e IAP che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 risultano iscritti alla previdenza agricola. Prevede nello specifico un “bonus agricoltori 2020”, ovvero uno sgravio contributivo del 100% per 2 anni.

In cosa consiste il bonus agricoltura 2020? Consiste in un esonero totale dei contributi obbligatori INPS per 24 mesi a favore degli IAP e coltivatori diretti. Incentivi assunzioni giovani in agricoltura, a chi spettano? Spettano a giovani IAP di età inferiore a 40 anni, iscritti alla previdenza obbligatoria nel 2020 e a giovani coltivatori under 40 iscritti alla previdenza obbligatoria nel 2020.

AGEVOLAZIONI AGRICOLTURA 2020: PROROGA ESENZIONE IRPEF.

I

n base a quanto previsto dall’art.21 della Legge di Bilancio 2020 agricoltura, per il 2020 è prevista la proroga esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, dunque anche per il 2020 i redditi agricoli non concorrono alla formazione della base

imponibile ai fini dell’IRPEF, imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Dal 2021, invece, l’esenzione Irpef scende al 50%.

AGEVOLAZIONI AGRICOLTURA 2020: MUTUI A TASSO ZERO DONNE

N

ella Legge di Bilancio 2020 sono previste anche importanti agevolazioni agricoltura 2020 per le donne: previsti infatti mutui a tasso zero, fino a 300mila euro, per le aziende agricole condotte da imprenditrici che decidono di investire in: settore agricolo, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. La durata massima del mutuo è pari a 15 anni, comprensiva del periodo di pre-ammortamento. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2020 sarà emanato un apposito decreto ministeriale attuativo.


Normative

agricole

2020

AGEVOLAZIONI AGRICOLTURA 2020 LEGGE DI BILANCIO E DECRETO FISCALE

S

ostegno alle imprese colpite dalla cimice asiatica: 80 milioni di euro nel triennio 20202022 destinati al Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori. Fondo per la competitività delle imprese agricole: vengono stanziati 15 milioni di euro per il 2020

e 14,5 milioni per il 2021., con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo e gli investimenti delle filiere. Green new deal: per il potenziamento del settore della sostenibilità ambientale e del piano Made in Italy.

AGEVOLAZIONI AGRICOLTURA 2020 NEL DECRETO FISCALE 2020

P

reviste una serie di novità importanti anche nel decreto fiscale 2020 collegato alla manovra: fondo PMI gratuita fino a 20mila euro per lo svi-

luppo di tecnologie innovative, agricoltura di precisione, tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchain e semplificazione e nuove misure in favore delle aziende agricole.

LEGGE DI BILANCIO 2020 IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2020

T

ra le ultime modifiche rimodulazione e rinvio delle nuove tasse come per la tassa sulla plastica che scende a 45 centesimi al chilo, la tassa sullo zucchero che è stata rinviata ad ottobre, la tassa sulle auto aziendali con nuove soglie in base alle emissioni dei veicoli, niente tetto alle detrazioni del 19% sulle spese sanitarie per chi ha redditi alti, cancellazione dello sconto in fattura per Ecobonus e Sismabonus, sarà applicabile dal 2020 solo per gli interventi nelle parti dei condomini per spese superiori a 200.000 euro, aumento della tas-

sa sulla fortuna. La tassa sulla plastica partirà da aprile 2020 e non si applicherà agli imballaggi di plastica compostabile e biodegradabile, dispositivi medici e imballaggi medicinali. Si applicherà invece su tutti gli imballaggi, comprese le bottiglie per le bevande, con un costo aggiuntivo non più di 1 euro al chilo ma con una riduzione dell’85%, cioè a 45 centesimi. La tassa sullo zucchero si applica solo alle bevande zuccherate, con un aggravio di 10 euro ogni cento litri e anch’essa a partire da aprile 2020.

CESSAZIONE PARTITA IVA E INIBIZIONE ALLA COMPENSAZIONE

Q

ualora al contribuente venga notificato un provvedimento di cessazione partita Iva e/o di esclusione dalla partita Iva dall’elenco dei soggetti che effettuano operazioni IntraUe, è prevista l’esclusione dalla possibilità di utilizzare i crediti in compensazione, con la conseguenza che il relativo modello F24 è automaticamente scartato. Il divieto opera a prescindere dalla tipologia del credito, dall’importo degli stessi e rimane in vigore fino a quando la partita Iva risulta cessata ovvero vengono rimosse le irregolarità che hanno generato l’emissione del provvedimento di esclusione. Precisiamo che crediti potranno comunque essere richiesti a rimborso o riportati nella dichiarazione successiva.

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Normative

agricole

2020

COMPENSAZIONE DEI CREDITI TRIBUTARI

S 18

ono introdotte impattanti novità rispetto all’utilizzo in compensazione dei crediti erariali. Infatti, anche relativamente alle imposte Irpef/Ires/ Irap (così come già previsto per l’IVA), l’utilizzo in compensazione di crediti maturati a decorrere dall’anno 2019 (e, quindi, utilizzo dal 1° gennaio 2020) di importo superiore a euro 5.000, sarà condizionato al verificarsi delle seguenti condizioni: preventiva presentazione della dichiarazione dalla quale emerge il credito, dopo della quale lo stesso sarà utilizzabile dal

decimo giorno successivo alla presentazione telematica; presentazione del modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici forniti dall’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima condizione si applica anche all’utilizzo in compensazione dei crediti maturati dal sostituto d’imposta per il recupero delle eccedenze di versamento delle ritenute e dei rimborsi erogati ai dipendenti. Ricordiamo, al proposito, che l’Agenzia delle Entrate, ai sensi dell’art.37, comma 49-ter DL 223/2006, può sospendere fino

a 30 giorni l’esecuzione dei modelli F24 per finalità di controllo, qualora ritenga che vi sia pericolo di un uso improprio del credito. Al contribuente, entro 30giorni, è comunque concessa la facoltà di chiarimenti all’Agenzia delle Entrate in merito a elementi che non sono stati presi in considerazione o qualora si ritiene che siano stati valutati erroneamente dalla stessa. Le disposizioni sanzionatorie troveranno applicazione per i modelli F24 presentati a decorrere dal mese di marzo 2020.

IMPOSTA DI BOLLO SU FATTURE ELETTRONICHE

N

el caso di emissione di fatture elettroniche soggette ad imposta di bollo, ed in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento della stessa, l’Agenzia delle Entrate comunica telematicamente l’ammontare dell’imposta da versare unitamente alla sanzione dovuta, che corrisponde al 30% dell’importo non versato, e degli interessi. L’ufficio provvede ad iscrivere a ruolo le somme qualora non versate entro 30 giorni dalla comunicazione.

LIMITE UTILIZZO DEL DENARO CONTANTE

I

trasferimenti di denaro contante tra soggetti diversi, effettuati in un’unica soluzione, saranno soggetti ad una graduale riduzione della soglia consentita: euro 2.000,00 a decorrere dal

01/07/2020 e fino al 31/12/2021; euro 1000,00 a decorrere dal 01/01/2022. E’ stato rimodulato anche il regime sanzionatorio.

CREDITO D’IMPOSTA COMMISSIONI PAGAMENTI ELETTRONICI

C

on riferimento alle transazioni effettuate tramite carte di credito/debito/prepagate a favore degli esercenti attività d’impresa o lavoratori autonomi, è introdotto un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate, a condizione che i ricavi/compensi relativi all’anno precedente non siano superiori a euro 400.000. Il credito è utilizzabile nei limiti e con le condizioni per gli aiuti in regime di “de minimis”. Il credito d’imposta, che spetterà sulle commissioni di operazioni effettuate dal 01/07/2020, sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24 dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e sarà indicato nella dichia-

razione dei redditi nell’anno di maturazione ed in quelle successive fino alla conclusione del suo totale utilizzo. Precisiamo inoltre che tale credito non è tassato ai fini Irpef/Ires/Irap e non rileva ai fini della deducibilità di componenti negativi.


Normative

agricole

2020

SCATTATA AL 1° GENNAIO LA CERTIFICAZIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI

I

l processo già avviato con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, sarà ampliato mediante l’introduzione, nella normalità dei casi, dell’obbligo generalizzato di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. L’obbligo, che è scattato dal 1° gennaio 2020, coinvolge la generalità dei soggetti oggi obbligati all’emissione dello scontrino fiscale cartaceo. In agricoltura, al momento, per l’avvio della nuova normativa, vale l’esclusione dall’obbligo della trasmissione telematica dei corrispettivi effettuate dai produttori agricoli cui si applica il regime dall’articolo 34, del D.P.R. n. 633 del 1972 per le cessioni di prodotti

agricoli di propria produzione appartenenti alla Tabella A allegata al medesimo decreto. In pratica coloro che sono produttori agricoli in regime speciale hanno l’esclusione dall’obbligo della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati per le cessioni dei propri prodotti agricoli. Resta inteso che i soggetti esonerati dall’adempimento saranno comunque obbligati alla compilazione del registro dei corrispettivi. La memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica saranno effettuate mediante strumenti tecnologici, i cosiddetti “Registratori Telematici” che garantiscono l’inalterabilità e la sicurezza dei dati. Tali registra-

tori devono essere censiti e attivati da un laboratorio abilitato dall’Agenzia delle Entrate. Attraverso l’intervento del tecnico abilitato, l’esercente deve generare e ottenere, tramite l’apposita funzione disponibile sul sito Internet dell’Agenzia, direttamente o tramite un intermediario il codice a barre che permette la trasmissione telematica diretta all’Agenzia. Il classico scontrino di carta sparirà e sarà sostituito dalla trasmissione elettronica dei dati necessari ai fini fiscali: il cliente non riceverà più lo scontrino, ma un documento esclusivamente commerciale, non valido a fini fiscali.

DICHIARAZIONE REGIME ESONERO IVA AL GSE

È

scaduto lo scorso 20 gennaio il termine per le imprese agricole in regime di esonero IVA ai sensi dell’art. 34, comma 6 del DPR 633/72, che hanno un impianto a fonte rinnovabile con convenzione RID o SSP con il GSE, l’invio per apposita dichiarazione al GSE tramite portale informatico. Con la comunicazione inviata via email a tutti gli operatori interessati, il GSE ha stabilito che dal 1° gennaio di ogni anno dovrà essere inviata esplicita dichiarazione di appartenenza al citato regime di esonero IVA inviando un apposito modulo tramite il portale di supporto entro il 20 gennaio dello stesso anno. In assenza di comunicazioni a partire dal mese di

gennaio verrà applicato il regime IVA ordinario. Rientrano nella casistica anche i produttori agricoli in regime di esonero, soggetti all’autofatturazione per il riconoscimento dei corrispettivi per la valorizzazione dell’energia prodotta dai propri impianti a fonte rinnovabile nell’ambito delle convenzioni RID (Ritiro Dedicato), SSP (Scambio Sul Posto), Conto Energia e FER elettriche. È pertanto opportuno valutare il rispetto dei requisiti prima di inviare la dichiarazione. Chi non avesse provveduto entro tale termine può rivolgersi agli uffici Coldiretti per ottenere informazioni su come procedere.

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INIPA: I PROSSIMI CORSI “UTILIZZO IN SICUREZZA DELLA MOTOSEGA” Corso gratuito rivolto agli ADDETTI DEL SETTORE FORESTALE Unità Formativa F1: 4/5 marzo 2020 (16 ore) Unità Formativa F2: 18/19/20 marzo 2020 (24 ore) Unità Formativa F3: 29/30 giugno- 1/2/3 luglio 2020 (40 ore)

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Le lezioni si terranno nel Comune di Ponzone PREREQUISITI: essere in possesso del ATECO 02.10 o 02. 20 principale o secondario; è prevista, nelle date del 12/13 febbraio 2020, una selezione con l’obiettivo di destinare l’allievo all’unità formativa idonea CHI PUO’ PARTECIPARE: possono partecipare al corso imprenditori, addetti del settore forestale (compresi i tecnici non dipendenti della Pubblica Amministrazione), gestori del territorio agroforestale, operanti su tutto il territorio regionale, titolari e dipendenti di ditte iscritte alla CCIAA con codice Ateco 2007 02.10 o 02. 20 principale o secondario, operai dipendenti di Pubbliche Amministrazioni, purché operanti nel comparto di riferimento (gli operai, i tecnici ed i funzionari della P.A., i lavoratori autonomi titolari di Partita I.V.A.). POSTI DISPONIBILI: max 15 persone Realizzato con il contributo congiunto di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Piemonte nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014- 2020- Op. 111 az. 2 Formazione professionale in campo forestale REINTRODUZIONE DEL MANDORLO NELLE AREE COLLINARI A SALVAGUARDIA E CONSERVAZIONE DEI BIOTOPI AUTOCTONI (Corso n. 24) Martedì 4 – 11 – 18 – 25 febbraio dalle 20 alle 23 Sala Comunale “Benzi” Via Brofferio, 17 – Terzo d’ Acqui Il mandorlo è coltivato in tutto il Paese anche se predilige il clima mediterraneo. Il problema della zona di coltivazione si riscontra con le varietà a fioritura precoce che soffrono il gelo e il forte vento freddo, fattori che danneggiano inevitabilmente la fioritura. L’ideale per la coltivazione del mandorlo sono le zone di collina, dove c’è una buona areazione e meno gelate. In generale si tratta di una coltivazione che sopporta bene la siccità e il caldo eccessivo ma teme l’eccesso di umidità. Il terreno più adatto è quello soffice, dotato di una discreta fertilità e un po’ calcareo, tuttavia è un albero rustico che si adatta anche in terreni aridi e poveri. RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE E DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE (Corsi n. 36) Giovedì 30 gennaio dalle 8.30 alle 12.30 Aula Multimediale INIPA Corso Crimea, 69 - Alessandria Il percorso formativo intende far conoscere gli aspetti normativi in materia di utilizzo risorse irrigue e approfondire gli strumenti e le tecniche irrigue in relazione alla produttività. Verrà realizzato un percorso atto a verificare le varie forme di disponibilità dell’acqua, sostanza indispensabile all’uomo e all’ecosistema in cui vive. Fondamentale per la sopravvivenza l’acqua ha sempre rappresentato un parametro importantissimo per qualsiasi insediamento umano. L’agricoltura è il settore che assorbe la maggiore quantità di acqua. Nel corso vengono individuate anche strategie di risparmio applicabili alla pratica dell’irrigazione da impiegare secondo una precisa programmazione ed equilibrio delle disponibilità d’acqua presenti sul territorio, secondo norme agronomiche e tecnologiche capaci di conferire alla tecnica la migliore efficacia possibile.


INIPA: I PROSSIMI CORSI ORTICOLTURA IDROPONICA (Corso n. 35) Mercoledì 12 febbraio dalle 8.30 alle 12.30-dalle 13.30 alle 17.30 Aula Multimediale INIPA Corso Crimea, 69 - Alessandria Le coltivazioni o colture ‘idroponiche’ o ‘senza suolo’ o ‘fuori suolo’ includono tutte quelle tecniche di coltivazione attuate in assenza del comune terreno agrario. Queste coltivazioni comprendono una vasta gamma di sistemi, in cui il rifornimento di acqua ed elementi nutritivi, indispensabili per la crescita e sviluppo delle piante, avviene attraverso la somministrazione di una soluzione nutritiva (acqua + nutrienti disciolti in essa)”. Banalmente, anche una comune pianta in vaso che si tiene sul balcone di casa è una coltura fuori suolo. Bisogna dunque precisare che il termine ‘idroponica’ si usa per indicare le ‘colture senza substrato o su mezzo liquido’. Le colture ‘fuori suolo’ si possono suddividere in ‘colture su substrato’ e ‘colture senza substrato o su mezzo liquido’. Nelle prime, le radici affondano in un substrato di diverso tipo (organico, inorganico o artificiale) che viene costantemente inumidito con la soluzione nutritiva, nelle seconde l’apparato radicale è immerso direttamente nella soluzione nutritiva. Le coltivazioni idroponiche rientrano in questa seconda categoria. CORSO DI FORMAZIONE “PATENTINO” Rilascio dei certificati di abilitazione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Periodo: marzo- aprile 2020 con orario diurno (20 ore + esame) Sede: biblioteca di Cantalupo Ligure Requisiti di accesso: possono accedere ai corsi di rilascio i soggetti con 18 anni compiuti, che utilizzano i prodotti fitosanitari nel corso di una attività professionale, compresi gli operatori e i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori. Possono partecipare ai corsi anche gli utilizzatori professionali di attività non agricole PER PARTECIPANTI NON MADRELINGUA ITALIANA: è indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana che consenta di partecipare attivamente al percorso formativo. Al termine del corso gli allievi con frequenza minima del 75% delle ore previste saranno ammessi a sostenere l’esame finale, consistente in un questionario a risposta chiusa, in presenza di una commissione esterna. Il corso sarà attivato solo a raggiungimento del numero minimo di allievi Per conoscere il costo relativo alle iscrizioni, per dare l’adesione, e ogni altra informazione occorre rivolgersi alla segreteria INIPA (0131.235891 int. 4), indirizzo mail: alessandria@inipanordovest.it

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Sicurezza

macchine agricole

Sicurezza trattori e macchine agricole, al via il nuovo bando Inail 22

Si riparte con gli incentivi per la sicurezza del lavoro. Entro il 31 gennaio saranno rese note le date per presentare le domande per i contributi Inail relativi al nuovo bando 2019 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 19 dicembre scorso) finalizzati a favorire investimenti in sicurezza. Il budget complessivo messo a disposizione dall’Istituto è di 251.226.450 euro spalmato in 9 assi. All’Asse 5 (Isi agricoltura) sono destinati 40 milioni per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori e macchine delle micro e piccole imprese agricole, di questi 33 milioni sono destinati alla generalità delle aziende e 7 milioni sono riservati ai giovani agricoltori organizzati anche in forma societaria. E’ stata attivata anche una misura specifica per progetti dedicati alle micro e piccole imprese operanti nel settore della pesca. Per quanto riguarda la ripartizione regionale e provinciale per il settore agricolo gli stanziamenti sono distribuiti in budget costituiti da una quota fissa (che consente l’ammissione almeno di un progetto) e una variabile che viene calcolata tenendo conto della frequenza relativa dell’importo richiesto nel triennio 2016-2018. Il contributo per le imprese agricole è in conto capitale ed è calcolato sulla base delle spese ammissibili (al netto Iva) sostenute per realizzare il progetto. Per la generalità delle aziende agricole il contributo è pari al 40% della spesa, mentre sale al 50% per i giovani. Il contributo è compreso tra mille euro e 60mila. Nel caso di aiuti che superano 30mila euro il beneficiario può chiedere l’anticipazione del 50% che però non vale per il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchine agricole. I beneficiari del settore agricolo sono micro e piccole aziende, anche individuali, che operano nella produzione di prodotti agricoli e iscritte alle Camere di Commercio. Sono esclusi i beneficiari di finanziamenti degli avvisi Isi agricoltura 2016 e Isi 2017 e 2018. Il bando precisa anche che a ciascuna tipologia di intervento è attribuito un punteggio e la soglia di ammissibi-

lità è pari a 120 punti. Per l’agricoltura sono previste due azioni: l’adozione di soluzioni innovative per migliorare il rendimento e la sostenibilità globale dell’impresa e per abbattere le emissioni inquinanti e le soluzioni tecniche finalizzate a ridurre i fattori di rischio come gli infortuni causati da trattori e macchine obsoleti, il rumore e le operazioni manuali. Ciascun obiettivo può essere pertanto perseguito con l’acquisto del mezzo con le caratteristiche adatte, dal trattore che abbatte di oltre il 35% i valori delle emissioni inquinanti alla macchina agricola o forestale elettrica, dal mezzo con livello di rumorosità inferiore ai limiti previsti dalla direttive e regolamenti Ue fino alla macchina che consenta le meccanizzazioni di operazioni precedentemente svolte manualmente. Un aspetto rilevante di questa iniziativa è che per le micro e piccole imprese che operano nel settore della produzione agricola l’aiuto dovrà rispettare solo le prescrizioni del Regolamento Ue n.702/2014 della Commissione Ue e non sarà dunque sottoposto ad altri limiti stringenti della Comunità europea. Il bando pertanto rappresenta per l’azienda agricola un’opportunità unica nel panorama delle misure di sostegno pubblico ed è l’inizio di un percorso che proseguirà anche nei prossimi anni.

MACCHINE AGRICOLE,

COSA PREVEDONO LE NORME SU REVISIONE E PATENTINI Ricordiamo che il decreto 28 febbraio 2019 ha rideterminato le scadenze per la revisione di tutte le categorie di macchine agricole, risolvendo le criticità legate al rischio di sanzioni per gli operatori. Le nuove scadenze, riferite sempre alla data di immatricolazione del veicolo, riguardano tutte le tipologie di macchine agricole semoventi e i rimorchi , nonché le macchine operatrici industriali. La revisione deve essere effettuata entro: • il 30 giugno 2021 se immatricolati entro il 31 dicembre 1983; • il 30 giugno 2022 se immatricolati dal 1° gennaio

1984 al 31 dicembre 1995; • il 30 giugno 2023, se immatricolati dal 1°genaiio 1996 al 31 dicembre 2018; • dopo 5 anni, entro la fine del mese di prima immatricolazione, se immatricolati dopo il 1° gennaio 2019. L’attenzione ora è sull’attuazione dell’art.5 del decreto ministeriale 20 maggio 2015, che sarà determinante per valutare l’impatto effettivo del nuovo obbligo. Su tale decreto occorrerà procedere attraverso la condivisione più ampia con le categorie interessate perseguendo i seguenti principi: • controlli mirati solo sugli elementi essenziali;


Patentino / • procedure semplificate di aggiornamento della carta di circolazione; • capillarità dei centri di revisione anche mobili; • costi sostenibili; • razionalità dei soggetti deputati al controllo;

polvere di latte

• garanzia di un tempo congruo dell’emanazione del decreto attuativo che permetta a tutti i soggetti di ottemperare alle scadenze, a maggior ragione visto che le scadenze previste sono state uniformate per tutte le tipologie di veicoli coinvolti.

CORSI PER OTTENERE IL “PATENTINO” Ecco la situazione in relazione alle normative introdotte nel corso degli ultimi anni: • gli operatori incaricati dell’uso delle attrezzature dopo il 31 dicembre 2017, senza possedere la specifica esperienza biennale, prima di essere adibiti all’uso delle attrezzature devono frequentare il corso di formazione base teorico-pratico per la specifica attrezzatura utilizzata; • gli operatori agricoli in possesso, al 31 dicembre 2017, di esperienza almeno di due anni nell’utilizzo delle attrezzature attestata da apposita autocertificazione, devono avere frequentato lo specifico corso di aggiornamento di 4 ore entro il 31 dicembre 2018 (il successivo corso di

aggiornamento dovrà essere effettuato entro 5 anni dalla data di attestazione di superamento della verifica finale di apprendimento). Ne consegue che coloro i quali, pur in possesso dell’esperienza biennale alla data del 31 dicembre 2017, non hanno proceduto entro il 31 dicembre 2018 all’effettuazione del corso di aggiornamento dovranno procedere a sostenere il corso base; • i lavoratori che alla data del 31 dicembre 2017 erano già incaricati dell’uso delle attrezzature, ma non in possesso dell’esperienza biennale o di attestazione di partecipazione a specifici corsi di formazione, avevano come scadenza il 31 dicembre 2019 per effettuare il corso base teorico-pratico relativo all’attrezzatura utilizzata.

“POLVERE DI LATTE: CELEBRATI I 10 ANNI DEL PROGETTO DI FILIERA”

TRACCIATE LE TRAIETTORIE DI FUTURO VERSO IL 2030 Ha compiuto 10 anni il progetto di filiera che ha portato ad avere la polvere di latte 100% Made in Piemonte grazie alla sinergia tra Coldiretti Piemonte, Compral Latte, Inalpi e Ferrero S.p.A. Le 10 candeline sono state celebrate presso l’Hotel Nh Torino Centro durante l’evento: “Polvere di latte: esperienze di futuro verso il 2030”, che ha visto la partecipazione del presidente e del direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo. Dieci anni che hanno dato il via a un’esperienza unica che, sotto diversi aspetti, e trascinando molteplici attori, ha coinvolto e cambiato parecchie realtà del territorio. Un progetto in cui ciascuno ha fatto la sua parte, con dedizione e cercando di superare il mero interesse personale, in nome di un bene superiore: quello della qualità e della valorizzazione del latte, un prodotto importante per il territorio. Inalpi ha accolto la richiesta della Ferrero, impegnandosi nell’investimento economico più forte della sua storia, nei primi anni di quella che si è poi rivelato uno dei periodi di maggiore crisi industriale mondiale. Compral Latte ha cercato di riunire il maggior numero di conferitori, cercando di superare quelle che erano le resistenze più dure da parte dei produttori latte, legate ad abitudini e a rapporti commerciali consolidati negli anni, cercando di far immaginare l’importanza della nascita della Filiera del Latte controllata e garantita. Coldiretti ha avuto la forza di coordinare un progetto innovativo e ha intravisto una possibilità di lavoro continuativo e

futuro per aziende che hanno rappresentato e, oggi ancor di più, rappresentano il futuro del territorio. Il pagamento del latte su basi scientifiche è il vero elemento fondamentale del progetto e la visione di Inalpi e Ferrero ha generato la prima idea di contratto etico che di fatto ha superato i vecchi meccanismi di contratto tra produttori e industriali. Il prezzo del latte è stabilito oggi da otto pilastri che comprendono, tra l’altro, la pulizia della stalla, il benessere animale, l’uso consapevole dei medicinali e altri elementi di grande lungimiranza come la sostenibilità ambientale e sociale per una crescente attenzione ai diritti umani e dei lavoratori. Il futuro degli allevamenti, e quindi del pianeta, si gioca anche attraverso allevamenti responsabili e consumi consapevoli. All’incontro hanno partecipato il presidente di Inalpi, Ambrogio Invernizzi, il presidente di Compral Latte, Raffaele Tortalla, il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo ed il delegato confederale di Coldiretti Piemonte, Bruno Rivarossa. E’ stata l’occasione per premiare, attraverso un’opera ideata dall’artista Ugo Nespolo, Enrico Scimone, responsabile globale acquisti latte per Ferrero S.p.A. che ha avuto un ruolo di primo piano nella costruzione della filiera del latte piemontese, e Raffaele Tortalla, presidente di Compral Latte, cooperativa di 250 allevatori, la maggior rappresentanza dei conferitori Inalpi, grazie ai quali vengono raccolti giornalmente 5 mila quintali di latte.

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Patronato Epaca

SERVE COMUNICARE ALL’INPS LE RICHIESTE DI VARIAZIONE DELLE DETRAZIONI 2020

DETRAZIONI D’IMPOSTA PER I PENSIONATI 24

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i sensi dell’art.7 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) l’imposta deve essere determinata con riferimento alle sole vicende o ai fatti economici fiscalmente rilevanti avvenuti nell’anno di riferimento. Il riconoscimento della detrazione di cui all’art. 13 del TUIR costituisce un diritto per il contribuente e un correlativo obbligo per il sostituto d’imposta. Applicazione o rinuncia della maggiore aliquota L’INPS ha più volte chiarito che i beneficiari delle prestazioni pensionistiche e previdenziali interessati all’applicazione dell’aliquota

più elevata degli scaglioni annui di reddito e/o al non riconoscimento, in misura totale o parziale, delle detrazioni d’imposta per reddito di cui all’art. 13 del TUIR, sono tenuti a darne comunicazione all’INPS ogni anno. In assenza di esplicita comunicazione, l’Istituto, in qualità di sostituto d’imposta, ai sensi della normativa vigente, procederà ad applicare le aliquote per scaglioni di reddito e a riconoscere le detrazioni d’imposta di cui al citato art.13 sulla base del reddito “erogato” dallo stesso istituto. Interessati alle richieste potrebbero essere, a titolo esemplificativo, i titolari di prestazioni pensionistiche quali, ad esempio, le pensioni di re-

versibilità o di assegno ordinario di invalidità, che svolgono l’attività di lavoro dipendente oppure i titolari di prestazioni a sostegno del reddito, come la NASPI. Variazioni delle detrazioni per il 2020 A partire dal 15 ottobre 2019 è possibile acquisire le suddette richieste anche per l’anno d’imposta 2020. Le relative richieste possono essere inoltrate con procedura telematica all’Istituto tramite il Patronato Epaca. Gli uffici Epaca di Coldiretti restano a disposizione per maggiori dettagli.

ATTENZIONE ALLA PREVALENZA DEL REDDITO

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a Legge n. 9/63 relativa all’iscrizione all’INPS dei coltivatori diretti, prevede che tale attività venga svolta con carattere di continuità e prevalenza.

In particolare, relativamente a quest’ultimo requisito, il coltivatore diretto che, nell’arco dell’anno, svolga anche altra attività lavorativa autonoma, parasubordinata o dipendente, deve attentamente e tempestivamente verificare che continui a permanere la prevalenza sia di tempo che di reddito ai fini del mantenimento della qualifica di coltivatore diretto, anche per evitare in futuro di essere cancellato retroattivamente dall’INPS dagli elenchi previdenziali con conseguente danno sulla pos-

sibilità di accesso alla pensione. Gli elementi da valutare sono pertanto sempre due: • il tempo dedicato all’attività extra agricola; • il reddito derivato da tale attività nell’arco dell’anno solare. Gli uffici di zona e di recapito della Coldiretti invitano tutti coloro che si trovano nella situazione sopra citata a valutare annualmente con gli operatori del Patronato Epaca il permanere dei requisiti di legge predisponendo un semplice modulo utile ad individuare il rispetto del concetto di prevalenza.

I DUBBI PIÙ FREQUENTI E LE RISPOSTE DEL PATRONATO EPACA

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alattie professionali e infortuni sul lavoro, qual è la differenza? La malattia professionale, detta anche “tecnopatia” è la patologia che il lavoratore contrae in occasione dello svolgimento dell’attività lavorativa a causa della presenza di fattori presenti nell’ambiente nel quale presta servizio. La malattia professionale si sviluppa nel tempo per l’esposizione ad un fattore di rischio e si distingue perciò dall’infortunio sul lavoro che, invece, si verifica in modo tendenzialmente immediato ed incide istantaneamente

e in modo traumatico sulla salute del lavoratore (la cosiddetta “causa violenta”). Le malattie professionali sono tutte uguali? Le malattie professionali possono essere tabellate e non tabellate. Le prime sono previste dalla legge e inserite in tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura). Sono identificate per tipologia di malattia e di lavorazione ed è previsto anche il periodo massimo di indennizzabilità da quando è cessata l’esposizione. Per queste tipologie di malattie si “presume l’origine professionale”. Le seconde non sono elencate in “tabelle”; in tali ipotesi è il


Patronato Epaca lavoratore a dover “dimostrare” l’origine professionale della malattia. Come si ottiene il riconoscimento di malattia professionale? E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente al fine di poter ottenere il giusto indennizzo. Prioritariamente è necessario far predisporre la certificazione dal medico di base o dallo specialista al fine di poter attivare l’iter amministrativo. Seguirà la denuncia di malattia professionale da inoltrare all’INAIL nei tempi stabiliti dalla legge. Come comportarsi se la malattia professionale si aggrava? All’atto dell’erogazione della prestazione l’INAIL stabilisce l’entità della malattia che, tuttavia, con il passare del tempo può aggravarsi (oppure, in parte, diventare meno grave). Per questo motivo, il lavoratore può inviare all’INAIL una domanda di aggravamento, detta anche domanda di revisione, richiedendo una nuova visita di verifica. Anche l’INAIL può, dal canto suo, effettuare la stessa richiesta. La prima domanda di aggravamento può essere effettuata: dopo 6 mesi dal momento in cui è terminato il periodo di inabilità temporanea assoluta; dopo 1 anno dal momento in cui si è manifestata la ma-

lattia (se il lavoratore non si è mai assentato dal lavoro). Le domande successive non possono essere presentate prima di un anno dal momento in cui è stata presentata la precedente. L’ultima domanda, infine, dev’essere presentata entro i 15 anni dal momento della decorrenza delle rendita INAIL. Sulla richiesta, visti gli esiti della visita, l’INAIL effettua le opportune valutazioni comunicando la propria decisione al lavoratore. Se la decisione è sfavorevole, ossia se l’INAIL ritiene che non vi sia stato un aggravamento, il lavoratore può presentare un ricorso tramite il Patronato Epaca chiedendo una revisione della decisione. A chi rivolgersi per la corretta trattazione della pratica? Bisogna rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti, che garantisce una qualificata consulenza medico-legale in materia di infortuni sul lavoro, malattie professionali, prestazioni di invalidità civile e invalidità INPS. I patrocinati possono usufruire della consulenza medica presso l’Ufficio provinciale EPACA: per fissare un appuntamento rivolgersi agli Uffici di Zona o telefonare al numero 0131.235891.

VERIFICA POSIZIONE INPS PER GLI ALLEVATORI

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li allevatori che superano, per effetto del numero di capi, la potenzialità del terreno condotto in base ai parametri stabiliti dalla legge, sono tenuti a presentare, unitamente alla denuncia dei redditi, il modello RD (già A1). Dalla compilazione di questo specifico quadro

emerge il reddito di allevamento. In relazione a tale reddito, va attentamente modificata la collocazione in una delle fasce previste dall’INPS per il versamento dei contributi previdenziali. La comunicazione circa l’eventuale variazione di fascia va presentata

all’INPS entro il mese di gennaio2020. Pertanto le aziende interessate dovranno presentarsi quanto prima agli uffici Epaca di Coldiretti con la copia della denuncia dei redditi 2019 (se non presentata tramite Impresa Verde Coldiretti) per inoltrare le opportune istanze all’INPS.

PENSIONATI: 1 SU 4 CON MENO DI 500 EURO AL MESE

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n Italia 1 pensionato su 4 resiste con meno di 500 euro al mese. E’ quanto emerge dall’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Inps in occasione della manifestazione nazionale a Roma per chiedere la rivalutazione delle pensioni, l’allargamento della 14esima, la riduzione delle tasse all’insegna di un fisco più equo, la sanità ed una legge sulla non autosufficienza. A fronte di una spesa media delle famiglie italiane che arriva a 2.564 al ci sono quattro milioni e mezzo di pensionati che sopravvivono con appena 1/5 di tale importo pagando bollette, abbigliamento, trasporti e soprattutto cure sanitarie e assistenza che con l’avanzare dell’età diventano sempre più necessarie. Esiste una oggettiva situazione di difficoltà e di malessere con ol-

tre il 90% dei pensionati italiani che ritiene di aver perso in questi anni una parte più o meno consistente del proprio potere d’acquisto. Con la popolazione over 65 che entro il 2050 sarà di 20 milioni contro i 13,8 attuali e i non autosufficienti diventeranno 5 milioni nei prossimi 10 anni l’invecchiamento progressivo della popolazione pone la sfida di un sostegno di qualità a lungo termine anche all’esterno del perimetro della famiglia con la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato con il mondo cooperativo che sta già garantendo assistenza e cura, dentro e fuori le mura domestica grazie a oltre 328mila addetti sul territorio nazionale.

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Oscar Green

IN PIEMONTE LE AZIENDE AGRICOLE GIOVANI SONO 3807 E RISPETTO AL RISPETTO AL 2017 E 2018 QUELLE UNDER 40 SONO AUMENTATE DEL 60%

ITALIA LEADER UE PER GIOVANI AGRICOLTORI, +12% IN 5 ANNI 26

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giovani sono al centro delle sfide future dell’agricoltura italiana. Sono oltre 56mila gli under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del +12% negli ultimi cinque anni. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti su dati Infocamere al terzo trimestre 2019 presentata in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal. Una nutrita pattuglia di giovani che investono in innovazione e creatività e che riescono a coniugare modernità con tradizione. Si tratta – ha spiegato il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, in apertura della giornata,- di “un bacino di accelerazione della nostra classe dirigente”. I giovani sono quelli che hanno applicato la multifunzionalità scaturita dalla legge di orientamento. Gesmundo ha ricordato la “discontinuità fragorosa” della Coldiretti che dagli anni 90 ha girato il corso dell’agricoltura italiana e che ha riacceso le speranze. Il motore dell’innovazione – ha aggiunto il segretario generale – sono proprio le giovani imprese legate alla propria pertinenza familiare. La vera innovazione – ha dichiarato la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova ricordando che il Governo con la nuova legge di bilancio ha finanziato gli investimenti 4.0 anche in agricoltura - sono i giovani. Riferendosi ai soldi dello Sviluppo rurale non spesi adeguatamente dalle Regioni ha chiarito che non chiederà un allungamento dei tempi per l’utilizzo delle risorse perché in questa fase si sta combattendo nella Ue per evitare i tagli alla Pac “ed è

ridicolo chiedere di non ridurre i finanziamenti e non essere capaci di utilizzare le risorse stanziate”. Bellanova ha comunque promesso che il Mipaaf affiancherà le regioni che sono indietro nell’impiego dei fondi. La ministra ha quindi ribadito che l’agricoltura è il settore fondamentale per risolvere le crisi climatiche soprattutto nelle aree interne dove si dovrà favorire lo sviluppo della zootecnia che richiede la presenza dell’uomo. e dunque garantisce il presidio di quei territori. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha toccato il tasto del reddito che “è alla base del percorso di successo. I contributi Pac – ha aggiunto – sono una voce importante del bilancio delle nostre aziende e vanno difesi”. Si è detto assolutamente d’accordo sul considerare la sostenibilità una sfida e un’opportunità, ma a condizione che le risorse stanziate non siano tolte all’agricoltura per dirottarle, ad esempio, al settore automobilistico. Una scelta che significherebbe non aver capito nulla.

Per il Piemonte hanno partecipato Davide e Simone Pautasso de “La Cascina del Mulino” di Villastellone Si parte dalla terra e da quella sua incredibile capacità che ha sempre dimostrato di saper dare incondizionatamente, accade così in questa cascina torinese, che fa scuola di umanità ed è stata il punto di svolta per quanti la vita aveva lasciato indietro. Davide e Simone accolgono tutti, dagli asili nido agli anziani, dagli incontenibili e vivaci bambini che vogliono imparare le regole della natura e le basi dell’agricoltura a chi ha fragilità di ogni genere.


Apicoltura

CORSO DI APICOLTURA DI PRIMO LIVELLO 2020 – ALESSANDRIA

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spromiele, Associazione produttori miele Piemonte presenta, come ogni anno, il corso di apicoltura di primo livello 2020, rivolto a coloro che per la prima volta o con scarsa esperienza si avvicinano al mondo dell’apicoltura. Gli argomenti proposti consentiranno ai partecipanti di acquisire la terminologia tecnica, nonché le nozioni fondamentali per una gestione apistica ai passi con le nuove problematiche e sfide che il settore si trova oggi ad affrontare: scelta dei materiali e delle attrezzature, tecnica apistica nel corso delle 4 stagioni, riconoscimento delle patologie e loro contrasto e prodotti dell’alveare, sono solo alcuni degli argomenti trattati. I docenti saranno gli stessi tecnici apistici di Aspromiele, in grado di assicurare continuità di assistenza anche al termine e al di fuori del corso, affiancati da apicoltori di comprovata esperienza, capaci di trasferire ai neofiti la passione e il sapere maturato in campo nel tempo. Costo di partecipazione, comprensivo di: lezioni teoriche e lezioni pratiche, quota di adesione ad Aspromiele, abbonamento annuale alla rivista “L’apis” e assicurazione alveari è di 170,00 €. Il corso consiste in 7 incontri di natura teorica e due lezioni pratiche in apiario, con data da decidere. Le lezioni si terranno: • 1° lezione mercoledì 12 febbraio 2020 dalle 20:00 alle 23:00 Biologia e fisiologia dell’alveare. • 2° lezione mercoledì 19 febbraio 2020 dalle 20:00 alle 23:00 Materiali e attrezzature in apicoltura. • 3° lezione mercoledì 26 febbraio 2020 dalle 20:00 alle 23:00 Tecnica apistica, conduzione dell’alveare nel corso dell’anno – parte 1. • 4° lezione mercoledì 4 marzo 2020 dalle 20:00 alle 23:00 Tecnica apistica, conduzione dell’alveare nel corso dell’anno – parte 2. • 5° lezione mercoledì 11 marzo 2020 dalle 20:00 alle

23:00 Patologia apistica, le malattie dell’ape. • 6° lezione mercoledì 18 marzo 2020 dalle 20:00 alle 23:00 Lotta alla varroa, la biologia del parassita e i presidi sanitari per la difesa dell’ape. • 7° lezione mercoledì 25 marzo 2020 dalle 20:00 alle 23:00 I prodotti dell’alveare e Aspetti tecnici e normativi dell’attività apistica. Sede corso: Alessandria, Corso Crimea 69. Per maggiori informazioni e iscrizioni (obbligatorie) contattare telefonicamente 0131250368/3466027829 oppure inviare una mail a samuele.colotta@aspromiele.it

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Coltiva

la salute

COLTIVA LA TUA SALUTE 28

TEMA DEL MESE:

LA DISFAGIA: COME RICONOSCERLA

Chi ha una disfagia può avere i seguenti disturbi: - tosse, soprattutto in coincidenza con la deglutizione; - voce gorgogliante; - febbre; - residui alimentari in bocca e possibile fuoriuscita di cibo dal naso; - risveglio notturno per eccessi di tosse e soffocamento; - perdita di peso non spiegata. In presenza di questi sintomi si deve consultare per tempo il proprio medico. E’ importante infatti sottoporsi a una diagnosi precoce per trattare il disturbo fin dai primi segnali: se non trattata, la disfagia può causare complicanze gravi. La Valutazione del Paziente Disfagico si esegue mediante l'introduzione attraverso le fosse nasali di un endoscopio a fibre ottiche flessibile collegato a una telecamera ad alta risoluzione, a sua volta collegata a un computer che, attraverso un software dedicato, consente il salvataggio e l'archiviazione delle immagini acquisite. Durante l'esecuzione dell'esame, che non richiede preparazione né anestesia, il fibroscopio rimane posizionato a livello del cavo rinofaringeo, senza che il Paziente avverta particolare disagio. A questo punto è possibile somministrare per via orale boli successivi di diverse consistenze (liquido, semiliquido, semisolido, solido) preventivamente colorati con colorante alimentare blu e seguirne il decorso durante le fasi di deglutizione, documentando eventuali problematiche di aspirazione nelle vie aeree o ristagno. A seconda della situazione clinica e anatomica è possibile far eseguire al Paziente atti deglutitori ripetuti anche in determinate posture (es. capo flesso o ruotato).. La procedura diagnostica è particolarmente indicata negli esiti della chirurgia maggiore del capo collo, durante il recupero funzionale e si rivela fondamentale in caso di patologie neurologiche post acute (esiti di ictus o emorragie) o croniche e progressive (Morbo di Parkinson, SLA, SM), www.gruppocdc.it


Consigliere Ecclesiastico

NON TEMERE... Tra tante statistiche e pubblicazioni che raccontano di abbandono della chiesa da parte di intere generazioni (Matteo Armando – La prima generazione incredula, la fuga delle quarantenni, ecc.) l’ultima statistica sul gradimento della chiesa cattolica ci rivela che quattordici italiani su cento le vogliono male. Il Maestro ha detto ai suoi: “non temere, piccolo gregge perchè è piaciuto al Padre di darvi il suo Regno” (Luca, 12,32). Oggi il gregge non è poi tanto piccolo. E non gli è neppure stato promesso di crescere. Forse potrebbe diventare ancora più piccolo. Noi non siamo chiamati a comandare e di conseguenza interessati ai numeri (voti) come i politici. Dice ancora Gesù: “i potenti del mondo dominano le nazioni, ma tra voi non sia così. Chi comanda sia il vostro servitore” (Luca, 22,26). Non abbiamo ragione perchè siamo tanti o

pochi, ma perchè siamo fedeli ad una Parola che non è umana e viene dall’alto. Siamo preparati anche a subire scandali. E’ inevitabile che ci siano scandali, ma guai a colui per mezzo del quale questi avvengono (Luca, 17,1). Non siamo angustiati di quello che mangeremo o di quello che ci vestiremo (Luca, 12,39). La Provvidenza del Padre provvederà a quanto ci è necessario per la vita. Viviamo nel mondo senza essere del mondo, da stranieri in patria perchè la nostra patria è il mondo intero. La chiesa, se umanamente ci da l’impressione di perdere i pezzi, è strumento per l’umanità nelle mani di Dio che scrive diritto sulle righe storte. E noi – tutti, dal papa all’ultimo battezzato, non dobbiamo avere paura. A Lui la percentuale di ostilità o gradimento è semplicemente indifferente. Con buona pace delle statistiche.. Don Ivo Piccinini

COLDIRETTI ALESSANDRIA RICORDA L’AMICO E DIRIGENTE, PRESIDENTE DI ZONA DI NOVI

CIAO ANTONIO, CI HAI LASCIATO UNA GRANDE LEZIONE Ciao Antonio, non possiamo far altro che dirti grazie, di tutto e di cuore. La tua disponibilità, il tuo sentirti parte della nostra Organizzazione, nelle piccole e grandi battaglie, hanno fatto di te un punto di riferimento importante. Noi sapevamo che “Antonio c’era”, sorridente e sempre con la soluzione ai problemi. Una grande lezione di passione per l’agricoltura e l’impegno a far crescere le Antonio Gemma nuove generazioni con gli ideali di quella “palestra di terra” che per diversi anni scolastici ha accompagnato studenti e professori permettendogli di toccare con mano la straordinaria quotidianità di chi vive a contatto con la natura. Un progetto che hai fortemente voluto perché “il futuro si costruisce educando le nuove generazioni”, valori e principi ai quali eri fortemente attaccato e che hai trasmesso ai tuoi figli, Matteo e Paola. Con l’elezione a presidente di Zona di Novi hai dato visibilità e voce al tuo territorio e alla progettualità di Coldiretti nella difesa della biodiversità e delle produzioni locali, dal recupero dei grani antichi al cece della Merella, dosando il difficile equilibrio tra modo moderno fatto di condivisione sui social e rispetto delle tradizioni. Innovazione e rispetto degli “antichi saperi”, semine sperimentali e prove in campo, l’importanza di osare, sempre però nel rispetto di tutti. Antonio era fatto così, ci metteva entusiasmo. Nel lavoro e nella vita. La scomparsa di un amico è sempre dura da accettare, a tutti noi mancherà la tua presenza costante e preziosa all’interno della Giunta e del Consiglio provinciale. Con te se ne è andata una parte importante della nostra Coldiretti, modello per le nuove generazioni chiamate a prendere le redini delle aziende e dell’agricoltura, settore primario all’interno della società. Ci hai lasciato all’improvviso, in un freddo pomeriggio di fine dicembre, sgomenti e increduli. Ci mancherai Antonio, un nuovo anno è iniziato e noi ci sentiamo un po’ più soli.

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