COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 11 19 DICEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
SENZA AGRICOLTURA, IL PIEMONTE FRANA Il tuo futuro siamo noi!
ANNATA AGRARIA, BILANCIO TRA LUCI E OMBRE
MALTEMPO, È ALLARME NELLE CAMPAGNE
PAC POST 2020: NIENTE TAGLI, NUOVE TECNICHE
2019
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 11 19 DICEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
2019
SENZA AGRICOLTURA, IL PIEMONTE FRANA Il tuo futuro siamo noi!
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ANNATA AGRARIA, BILANCIO TRA LUCI E OMBRE
COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Emanuele Sconfienza, Gianni Mario Stoppini, Luisa Bo. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti
MALTEMPO, È ALLARME NELLE CAMPAGNE
PAC POST 2020: NIENTE TAGLI, NUOVE TECNICHE
n.11 - Dicembre 2019
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MOBILITAZIONE A TORINO. BOGIA!
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SPECIALE ANNATA AGRARIA 2019:
PIEMUNT: IL TUO FUTURO SIAMO NOI
PANORAMICA DIVISA PER SETTORE
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MALTEMPO: FRANE E ALLUVIONI
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SCHEDA VITIVINICOLA:
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SPECIALE FORMAZIONE INIPA NORD-OVEST.
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È ALLARME NELLE CAMPAGNE
LA RADICAZIONE DELLE BARBATELLE
UN 2020… A TUTTO CORSO!
PATRONATO EPACA:
CONTRIBUTI VOLONTARI 2019 NEL SETTORE AGRICOLO
REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953
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NUOVA PAC POST 2020:
STAMPA ST.G.R
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PREMIO IMPEGNO IMPRENDITORIALE:
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POGGE ECCEZIONALI:
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COLTIVA LA SALUTE. TEMA DEL MESE:
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LA PAROLA AL CONSIGLIERE
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MERCATINO
Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria
COLDIRETTI ALESSANDRIA
NIENTE TAGLI, SÌ ALLE NUOVE TECNICHE
IL RICONOSCIMENTO ALL’AZIENDA “DA PINA”
SCADENZE RISTRUTTURAZIONE VIGNETI
LE MALATTIE REUMATICHE
ECCLESIASTICO. “FREDDO DI NATALE”
Editoriale | Il Presidente
LE FERITE APERTE DAL MALTEMPO SONO SOLO UNA DELLE PROBLEMATICHE URGENTI 4
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO SCELTO DI CHIEDERE ASSIEME A NOI UN’ALTRA VELOCITÀ PER L’AGRICOLTURA DEL PIEMONTE
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o abbiamo fatto. Siamo scesi in piazza e abbiamo alzato la nostra voce per farci sentire da chi per troppi mesi ha fatto finta di non ascoltare. Eravamo in tanti, tantissimi, 20mila da tutto il Piemonte. La nostra è stata una pretesta educata ma determinata. Migliaia dalla nostra provincia di Alessandria, abbiamo fatto un lavoro importante, tutti assieme, una squadra perfetta che ha fatto arrivare dritto a Palazzo Lascaris le nostre ragioni. Grazie per esserci stati, grazie a tutti coloro che hanno lasciato per un giorno intero il lavoro in azienda e l’opportunità di proseguire con le semine ritardate a causa del maltempo. E grazie anche a chi non ha potuto esserci, sappiamo che con il pensiero era con noi in piazza. L’apporto di ognuno di noi era importante, fondamentale. Sappiamo bene che ogni giorno noi di Coldiretti siamo in mobilitazione perché la nostra battaglia per il difendere il Made in Italy, la biodiversità e la sostenibilità è continua e costante in ogni angolo del Paese ma, a volte, serve farci sentire ancora di più e far capire che se chiediamo un’altra velocità per la nostra agricoltura lo facciamo consapevoli che le soluzioni ad alcuni problemi non possono più aspettare. Da tempo sollecitiamo più attenzione alla messa in sicurezza dei corsi d’acqua e salvaguardia dei territori ma nonostante ciò ci troviamo oggi a fronteggiare sempre le stesse emergenze ma di maggiore impatto territoriale. Abbiamo ferite aperte che faranno fatica a rimarginarsi, mi riferisco alle conseguenze del maltempo e degli eventi alluvionali che hanno compromesso non solo le produzioni ma anche strade, strutture e, ovviamente, non ultimo aspetto, hanno messo
in pericolo la vita delle persone. I nostri territori si stanno sbriciolando, da nord a sud, stesse problematiche e stesse urgenze, risultato di un consumo di suolo feroce che ha mangiato terreno fertile. Troppo, in troppi pochi anni! L’esigenza di una maggiore tutela del territorio passa, infatti, anche dal contrasto all’abbandono delle attività agricole e forestali specialmente nelle aree svantaggiate. E i primi risultati rispetto alle nostre proposte sono arrivati già al termine della manifestazione, quando il presidente Cirio ha assicurato modifiche sulla normativa abbruciamenti, che passerà in Consiglio Regionale a gennaio 2020, e alle misure del Psr riguardanti l’imprenditoria giovanile. E per quanto riguarda la gestione delle acque e degli alvei dei fiumi, è stato predisposto per i sindaci un manuale operativo per fare in modo che siamo autorizzati ad operare per evitare di agire sempre e solo in emergenza, per poter prevenire gli eventi alluvionali con una rapida programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Una cosa è certa, i sempre più frequenti eventi atmosferici eccezionali ed imprevedibili aprono la strada ad alcuni necessari ragionamenti sul ritardo dei pagamenti comunitari per la gestione dei rischi. L’obiettivo deve essere quello di mettere a disposizione degli imprenditori che hanno subito danni a causa del maltempo le risorse per consentire la tutela dei redditi attraverso strumenti efficaci e procedure snelle, oltre che rapide. Il presidente Cirio ha accolto le nostre restanti sollecitazioni circa la fauna selvatica, il controllo delle importazioni, la semplificazione, il controllo della filiera frutticola e
I primi risultati stanno arrivando: dagli abbruciamenti all’insediamento giovani, dalla pulizia dei fiumi ai controlli sulle filiere
Mauro Bianco la possibilità di offrire nelle mense ospedaliere e scolastiche solo il meglio del Made in Piemonte, tema per cui ha chiesto esplicitamente la nostra collaborazione: a breve verrà organizzato un tavolo tecnico. Tutto questo rientra nella nostra progettualità per un sistema di sviluppo in grado di arricchire di contenuti materiali e valoriali i nostri prodotti e i nostri servizi che, insieme ai temi di giustizia, legalità e trasparenza, sono il filo conduttore dell’attività di Coldiretti.
Editoriale | Il Direttore
LA CRISI ECONOMICA PUÒ CONTINUARE A FAR PAURA A CHI NON HA IDEE
BILANCIO DI FINE ANNO, GUARDIAMO AL FUTURO CON RADICI BEN ATTACCATE ALLA TERRA E LO SGUARDO PROIETTATO A NUOVI PROGETTI
S
i chiude un anno per alcuni aspetti difficile, non c’è dubbio. Un 2019 che ha messo alla prova molte aziende in tutti i settori, che non ha risparmiato nessuno, agricoltura inclusa. Crisi? Sì, addirittura qualcuno la definisce recessione. E’ vero che ci lasciamo alle spalle un’annata agraria che può essere definita in chiaro-scuro, un’espressione che, non credo di sbagliarmi, calzi perfettamente anche con il nostro stato d’animo. Inutile negare che i prezzi sono precipitati e con essi anche la redditività delle nostre imprese, ma è anche giusto sottolineare come in provincia, così come nel resto del Paese, i problemi siano simili: ma l’agricoltura, o meglio le donne e gli uomini che ogni giorno “fanno” la nostra agricoltura, sono esempi di caparbietà e lo spirito d’innovazione che da sempre contraddistingue il mondo dei campi, con radici ben attaccate alla terra e lo sguardo proiettato verso nuovi progetti, continua ad essere ben presente. Tanti giovani, con tante idee volte al rinnovamento, hanno deciso di tornare, o intraprendere, la professione di agricoltore e questo non può che mettere ulteriormente in risalto quanto già sapevamo: la terra è sempre stata generosa e lo saprà essere ancora di più in tempi non facili. Il potere contrattuale è un fatto economico e si recupera con progetti di carattere economico: ecco perché le progettualità di Coldiretti non rappresenta una delle soluzioni ma è la soluzione. La crisi può continuare a far paura a chi non ha idee: noi, invece, stiamo continuando ad aggiungere, anno dopo anno, capitoli nuovi ed importantissimi alla nostra storia. In queste settimane abbiamo visitato tante zone colpite dal maltempo, abbiamo letto negli occhi dei nostri imprenditori tanta amarezza più che disperazione, ma mai rassegnazione.
Terreni franati, abbandonati, colline franate su vigneti… insomma, una provincia che chiede di essere monitorata per prevenire tutto questo. In questo anno abbiamo portato a casa anche soddisfazioni per il territorio, ad esempio siamo stati i primi ad aprire il mercato coperto di Campagna Amica nel cuore del centro storico cittadino: l’ho detto più volte, era una scommessa. Oggi ritorno a dire che l’abbiamo vinta, i risultati parlano chiaro e i numeri non lasciano dubbi… come i giorni di apertura! Al martedì e al sabato abbiamo aggiunto il venerdì, una bella soddisfazione. Quindi, grazie a tutti i consumatori che hanno permesso questo risultato, vedrete che le novità non mancheranno e dal prossimo anno saranno molte di più! Non solo mercato coperto ma un vero e proprio locale che vuole essere sempre più punto di riferimento a livello didattico e sociale. Un anno che si chiude significa bilanci e risultati, aspettative e progetti. E questo 2019 è stato davvero intenso, sempre in prima linea in difesa del cittadino consumatore, un “Amore per l’Italia” che si rinnova quotidianamente e diventa per noi Made in Piemonte, o meglio Made in Alessandria. In questo numero di “Agricoltura Alessandrina” diamo ampio spazio alla formazione pubblicando tutti i corsi che si terranno “a casa nostra” nel 2020, non vuole essere un semplice elenco ma un’offerta formativa che diventa opportunità di impresa. Infatti, solo attraverso imprenditori informati e costantemente “sul pezzo” possiamo fare la differenza. Tra gli eventi del 2019 è doveroso ricordare, e ringraziare, tutti coloro che hanno firmato la petizione #stopciboanonimo, ventimila firme raccolte a livello provinciale, che ci ha permesso di raggiun-
Il potere contrattuale è un fatto economico: le progettualità di Coldiretti non rappresentano una delle soluzioni ma sono la soluzione
Roberto Rampazzo gere quel milione e centomila firme che faranno la differenza in sede europea e rafforzare la nostra lotta a tutela della rintracciabilità. Archiviato il 2019 adesso pensiamo e uniamo le forze per affrontare le sfide che ci presenterà il 2020, con un promessa ben precisa: essere ancora più determinati! Un assaggio molto concreto lo abbiamo dato non più tardi di qualche giorno fa a Torino dicendo a gran voce al Piemonte “Bôgia”!
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Manifestazione Torino
IN MIGLIAIA DALLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA A TORINO PER DIRE
BÔGIA PIEMUNT: IL TUO FUTURO SIAMO NOI! L’agricoltura Made in Piemonte merita un’altra velocità 6
Un SOS per l’agricoltura Made in Piemonte: non c’è più tempo da perdere, serve un’altra velocità. E’ quello che hanno chiesto a gran voce alla Regione i 20 mila agricoltori che, da tutto il Piemonte, sono arrivati nel centro di Torino, tra piazza Vittorio Veneto, via Po e piazza Castello, per quella che è stata la più grande manifestazione mai organizzata, negli ultimi anni, proprio nel cuore della città. In migliaia dalla provincia di Alessandria, con il presidente Mauro Bianco e il direttore Roberto Rampazzo, per portare la testimonianza di una parte del Piemonte che ha visto il settore agricolo messo nuovamente in ginocchio dalle recenti alluvioni di ottobre e novembre. Una numerosissima delegazione, quella alessandrina, che si è unita a quelle provenienti da tutta la regione nel cuore pulsante torinese, tradizionalmente industriale, ma nel quale ora l’agricoltura riveste un ruolo fondamentale poiché 100 mila persone ogni giorno, con il loro lavoro nelle campagne e nelle zone montane, contribuiscono a rendere l’agroalimentare piemontese l’unico settore in crescita con il più 8% registrato nel 2018. “Il Piemonte deve muoversi con un’altra velocità è stata la richiesta fortemente sentita e contenuta già nel titolo della manifestazione
di oggi – hanno affermato il presidente Mauro Bianco e il direttore Roberto Rampazzo -. I nostri agricoltori difendono la biodiversità, presidiano territori altrimenti disabitati, riducendo il rischio del dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici, producono
In 20 mila da tutto il Piemonte perché “senza l’agricoltura il Piemonte frana”
cibo sano, sicuro e rigorosamente controllato dalle strette normative che vigono nel nostro Paese, ma per continuare a fare tutto ciò, garantendo oltretutto occupazione ed economia territoriale, è necessario che la Regione si impegni concretamente. Per questo abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura a 360 gradi. Dalla problematica della fauna selvatica, visto che in Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, ma con la tendenza ad aumentare, alla
distribuzione delle risorse rimaste per il Psr 2014/2020 che deve dare priorità alle misure legate all’imprenditorialità giovanile visto che 1giovane su 3 risulta escluso dai finanziamenti; dai tagli alla burocrazia inutile alla necessità di costringere le industrie di trasformazione e la grande distribuzione a retribuire in modo equo il lavoro degli agricoltori, dai controlli sulle importazioni alla trasparenza lungo le filiere, in particolare, dopo l’estate appena trascorsa, quella frutticola necessità di attenzione ed anche il presidente Cirio, durante l’evento “Frutta e legalità”, organizzato da Coldiretti Piemonte lo scorso 28 giugno a Torino, si era impegnato a creare un osservatorio per controllare le storture che avvengono; dal portare il meglio del cibo Made in Piemonte nelle mense scolastiche ed ospedaliere, poiché nella nostra
Manifestazione Torino regione vengono erogati circa 105 milioni di pasti all’anno per oltre 400 milioni di fatturato annuale, al valorizzare i nostri allevamenti eliminando obblighi anacronistici come quello del periodo prestabilito di demonticazione anche alla luce dei sempre più evidenti cambiamenti climatici, fino all’urgenza di predisporre misure che possano consentire una più corretta gestione delle acque e degli alvei dei fiumi, non solo durante l’emergenza degli alluvioni, per la salvaguardia dei territori. Non dimentichiamo, certamente, tra le priorità che siamo ai blocchi di partenza per la stesura del nuovo Psr col quale possiamo scrivere davvero una nuova pagina per l’agricoltura piemontese e dare un futuro all’economia del nostro Piemonte. Tante proposte concrete a costo zero, attivabili fin da subito solo, però, con un assessorato che non dorma e che non vada nella direzione opposta”. Sul palco allestito in piazza Castello, oltre agli interventi del Presidente
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Bianco e del direttore Rampazzo, si sono alternate testimonianze di chi ogni giorno in prima persona deve convivere con le problematiche che son il risultato di una politica del territorio non sempre attenta e soprattutto che non sempre ascolta la voce del territorio. E’ stato Giuliano Cordone, della Val Borbera, a far sentire la voce della montagna, troppe volte dimenticata, preda della fauna selvatica e dei lupi, aree svantaggiate dove la figura dell’agricoltore rappresenta l’unica salvaguardia per la salvaguardia della biodiversità e della sostenibilità. “Nonostante tutto molti giovani continuano a
scommettere sulla montagna ma è prioritario non lasciarli soli”, questo chiediamo per il futuro ha concluso Cordone. Cercare alternative alla crisi scommettendo sulla filiera corta e sulla continuità generazionale come Paolo Bovone, allevatore di della zona di Alessandria, che ha trovato nella rete di Campagna Amica, in particolare del mercato coperto, un’integrazione al reddito e l’occasione di far conoscere il suo prodotto Made in Alessandria a tanti consumatori che con fiducia tornano ad acquistare e contribuiscono ad un fondamentale passaparola. E poi la voce della collina con Bruno Roffredo, viticoltore della zona di Acqui Terme, che ha ribadito quanto gli agricoltori siano soffocati dalla burocrazia e dai troppi vincoli legati all’ accesso al credito per non parlare delle difficoltà che incontrano i giovani nel far crescere le aziende e credere in un’agricoltura sempre più green. Sul palco anche Stefania Grandinetti, non solo come presidente regionale Terranostra e Agrichef di Campagna Amica, ma come imprenditrice agricola di Ponzone, uno dei paesi maggiormente feriti dalle conseguenze del maltempo delle scorse settimane. Ecco perché senza agricoltura, senza agricoltori, il Piemonte frana.
Annata Agraria
Una panoramica sull’annata agraria 2019
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L’andamento climatico ha compromesso alcuni settori, mentre è andata meglio per altri, che hanno consolidato i risultati positivi delle scorse annate o hanno mostrato segnali di netta ripresa. Scopriamo l’andamento dell’annata per ogni comparto agricolo. Uno sguardo generale Quella del 2019 è stata un’annata condizionata, ancora una volta, dall’andamento climatico, in particolare durante il periodo primaverile, caratterizzando da temperature elevate e da un ritorno del freddo, compromettendo particolarmente la produzione apistica e corilicola. Alcuni settori hanno consolidato i risultati positivi delle scorse annate, altri hanno mostrato segnali di netta ripresa, altri ancora hanno stentato a ripartire. Ad esempio, il 2019 si conferma ancora una volta un’annata positiva per il comparto cerealicolo in termini produttivi, ma con quotazioni di mercato ancora insoddisfacenti. Anche per il riso la produzione 2019 è tornata su buoni livelli. Annata pessima per la produzione apistica piemontese, con produzione praticamente azzerata. La frutta estiva non sembra dare segnali di ripresa, anzi, si aggravano ulteriormente i limiti e le storture. Pressoché dimezzata la produzione corilicola piemontese, con quotazioni in netta ripresa. Mercato positivo per la castanicoltura, ma con una produzione, per le varietà locali, in leggera diminuzione. Analizzando il settore bovino da carne, è in calo il mercato della razza Piemontese, stabile invece per le altre razze; in netta ripresa il mercato suinicolo nella parte finale dell’annata, così come l’avicunicolo. Sostanzialmente invariati i settori delle orticole e dei piccoli frutti. Colture industriali con discreta produzione per il pomodoro da industria, le patate tornano a produzioni in linea con le medie storiche. Per il settore vitivinicolo un’annata tra il buono e l’ottimo in termini di volumi e di qualità. Ancora un segnale positivo dalle produzioni
biologiche. Di seguito l’analisi dettagliata dei singoli settori. Settore cerealicolo Rispetto agli ultimi anni, in cui si sono alternati periodi di siccità prolungata (2017) ad altri di piovosità elevata (primavera 2018), il 2019 è stato caratterizzato da una relativa stabilità meteorologica, con precipitazioni distribuite omogeneamente durante buona parte della stagione. Di tale andamento climatico ne hanno tratto forte vantaggio i cereali autunno- vernini. Il clima asciutto di marzo ha favorito un cospicuo accestimento della coltura ed un maggiore sviluppo dei culmi, che è il fattore fondamentale per il raggiungimento del maggior numero possibile di spighe a metro quadro. Le piogge, ben distribuite tra aprile e l’inizio di giugno, hanno poi permesso alla coltura un completo sviluppo, senza periodi di stress dovuto a siccità. Frumento ed orzo hanno registrato importanti record produttivi in quasi tutte le aree. Per i frumenti coltivati in filiera, in particolare quelli previsti dagli accordi stipulati dal Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest con importanti realtà industriali, le qualità sono risultate molto buone soprattutto per i grani di classe panificabile superiore. Anche quest’anno gli ottimi risultati ottenuti dai contratti di filiera confermano la validità della linea intrapresa da Coldiretti e CAP Nord Ovest, con numeri in continua crescita di anno in anno. Il concetto di fondo di questi accordi di filiera è estremamente semplice ma al tempo stesso molto innovativo: essi consentono di soddisfare le esigenze qualitative e quantitative dell’industria con la quale ogni anno si definiscono volumi, parametri e premi di produzione, diventando per gli agricoltori strumenti fondamentali per la valorizzazione del loro prodotto. La coltura che più è stata favorita dall’andamento meteorologico è però il mais. Infatti é stato possibile seminare tempestivamente, sfruttando le favorevoli condizioni del terreno. Sebbene la partenza sia stata ritardata da un aprile tendenzialmente freddo, la coltura ha ripreso velocemente con i primi calori di maggio e giugno. La semina precoce ha determinato una fioritura anticipata e, quindi, uno sfalsamento del ciclo della pianta con quello dei principali insetti patogeni del mais: piralide e diabrotica. Inoltre
Annata Agraria importanti eventi piovosi nel mese di luglio (picchi di 80 mm di pioggia), ripetuti in due o tre volte a seconda delle zone, hanno consentito un ottimo sostenimento della pianta ed una notevole riduzione dei costi di irrigazione. Le raccolte stanno procedendo velocemente e volgono ormai al termine, riscontrando buona sanità della granella ed umidità ridotte, fattore che determina una riduzione dei tempi delle operazioni di essiccazione. Settore frutticolo L’andamento stagionale dell’annata 2019 ha registrato un ritardo di circa una decina di giorni nella raccolta di tutte le specie frutticole. In particolare il ritardo nella maturazione delle diverse specie è andato aumentando man mano che la stagione proseguiva. Se il mercato del fresco non ha dato risultati particolarmente positivi, addirittura per il prodotto destinato alla trasformazione industriale, se si escludono rare eccezioni, è stato sempre caratterizzato da prezzi molto bassi che, in alcune situazioni, hanno portato all’abbandono dei frutti in campo. Per tutte le specie, a fronte di una sempre maggiore organizzazione dei principali competitor esteri, si assiste in Italia e in Piemonte ad un’elevata frammentazione commerciale, che contribuisce ad aggravarne la debolezza sul mercato. Settore orticolo e piccoli frutti Per la fragola, nonostante l’andamento climatico particolarmente piovoso e freddo in fase primaverile, la produzione è stata soddisfacente e di buona qualità. Il prezzo in fase di raccolta delle unifere si è attestato, in linea con la media degli ultimi anni, tra i 3-4 euro/kg per le precoci, mentre le altre varietà le raccolte sono state posticipate a causa del clima piovoso e freddo. I prezzi a fine maggio-inizio giugno erano indicativamente di 3-3,5 euro/kg, mentre, a fine giugno, si è verificato un netto aumento portando le quotazioni a 4-4,5 euro/ kg. Nel complesso il mercato è stato interessante e la richiesta di prodotto sempre elevata. Per il mirtillo le produzioni sono state ottime dal punto di vista delle rese, superando le produzioni del 2018. I prezzi sono stati elevati a inizio campagna per poi crollare drasticamente attorno a 3-3,5 euro/kg circa. Si tratta di quotazioni nettamente inferiori rispetto alla media degli scorsi anni, dovuti probabilmente alla sovrapposizione dell’offerta sul mercato europeo. Il mirtillo, però, si conferma ancora una coltura rilevante per il nostro areale, soprattutto sotto il profilo economico. Per il pomodoro da mensa e il peperone, la produzione non ha avuto importanti variazioni di prezzi durante la stagione. Il peperone ha avuto un’offerta inferiore rispetto agli anni passati, ma non si sono registrati aumenti di prezzo, mentre per il pomodoro la campagna estiva non è stata molto interessante in termini di domanda e prezzi, con settimane in cui il prodotto veniva ricercato a 2 euro/kg. Per lo zucchino, a differenza di quanto solitamente accade, i prezzi sono stati poco altalenanti e abbastanza stabili anche nel periodo estivo. Si sono rilevate quotazioni molto alte per questo articolo, al di sopra delle medie degli ultimi anni, arrivando anche a 1 euro/ kg. Settore corilicolo Per il comparto corilicolo l’annata agraria 2019 è stata diversa e particolare rispetto alle precedenti, caratterizzata da un inverno mite che ha favorito la ripresa vegetativa, in anticipo rispetto alla normalità, per poi passare a una primavera con frequenti precipitazioni e repentini abbassamenti di temperatura, soprattutto nel mese di maggio; si è poi passati a un’estate particolarmente calda e afosa, accompagnata da rovesci temporaleschi improvvisi e da grandinate sparse. L’insieme di tutti questi fattori non è stato propizio alla pianta di
nocciolo: in fase di fioritura sembravano esserci i presupposti per una buona annata, ma gli eventi climatici hanno fatto si che non avvenisse una buona allegazione dei frutticini; infine, complici anche l’umidità e le alte temperature estive, si è assistito a un’abbondante e prolungata cascola dei frutticini. Fenomeno, quello della cascola, che caratterizza la varietà Tonda Gentile e Trilobata, ma che mai si era verificata, negli ultimi anni, con una tale intensità. Al momento non vi sono ancora dati certi in merito alla produzione ma si stima un calo produttivo nell’ordine del 40 – 50 % rispetto ad un’annata normale. Possiamo invece affermare che le nocciole raccolte in quest’ultima annata hanno una discreta/buona qualità, accompagnata da una pezzatura media. A causa di una generale scarsità di offerta è scaturito un aumento dei prezzi, nettamente superiori a quelli dello scorso anno. Attualmente le quotazioni di mercato, rilevate periodicamente dalla Camera di Commercio di Cuneo, variano dai 10,90 ai 11,10 euro/punto resa per la Tonda Gentile Trilobata e dai 11,40 ai 11,60 euro/punto resa per la Nocciola Piemonte IGP. Tuttavia le maggiori quotazioni riconosciute dal mercato alle nocciole non compensano sufficientemente le perdite economiche generate dal calo produttivo registrato dalla maggior parte dei produttori, che in molti casi non riescono a coprire i costi di produzione. Così come per molte altre produzioni, anche per la nocciola si continuano a segnalare problematiche relative alle cimici ed in particolare alla cimice asiatica, arrecando a volte un danno qualitativo (cimiciato) che contribuisce a far calare ulteriormente le rese produttive. Il problema è già allo studio e sono in corso prove sperimentali e studi specifici per il contenimento di questo parassita. Nello specifico si sta percorrendo la strada della lotta biologica mediante l’utilizzo in pieno campo di un’antagonista parassitoide già presente in natura nell’areale piemontese di coltivazione del nocciolo, l’Anastatus bifasciatus, e si segue attentamente e concretamente l’iter ministeriale per l’autorizzazione al rilascio della “vespa samurai”. Nel corso della campagna di commercializzazione 2018/2019 la produzione di nocciole certificata IGP ha raggiunto gli 84.800 quintali, con numeri in crescita ormai da diversi anni. E a settembre, a conclusione avviata circa 3 anni fa, è arrivato anche il via libera definitivo dall’Unione europea alle modifiche del disciplinare di produzione dell’IGP. Settore castanicolo La produzione di castagne nel 2019 sembra riprendersi dalla paura del marciume interno del 2018. Per quanto riguarda le produzioni precoci dei frutteti con ibridi euro-giapponesi, la raccolta è stata posticipata rispetto al 2018, iniziando a metà settembre e concludendosi di fatto a inizio ottobre. Settore colture industriali Per il pomodoro da industria la preoccupante situazione prospettatasi nei primi giorni della raccolta si è purtroppo rivelata veritiera. A campagna ormai definita, si stima all’incirca un calo delle rese del 20%, dovuto principalmente ad una serie di fattori climatici quali l’andamento anomalo della primavera, i lunghi periodi di siccità estivi, le malattie fungine. Problematiche comuni su tutto il territorio nazionale e che hanno in difficoltà le industrie di trasformazione, costrette a fare rigorose cernite per mantenere un elevato standard qualitativo, abbassando ancor di più le rese. Il 90% della superficie, 1.846 ettari per l’esattezza, sono coltivati nell’Alessandrino mentre i restanti 205 ettari sono in provincia di Cuneo. Le superfici destinate a patate da consumo hanno visto per il 2019 una riduzione considerevole, causata prevalentemente dalla scarsa redditività della coltura e dai prezzi elevati del materiale da seme.
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Annata Agraria
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Settore vitivinicolo La qualità organolettica è indiscussa un po’ per tutte le uve, anche se il Dolcetto si è dimostrato ancora una volta il più capriccioso. Sui terreni più adatti e nelle mani dei viticoltori esperti ha però dato anch’esso risultati ottimali. È un vitigno da saper gestire, una varietà per esperti viticoltori e palati esigenti. I grappoli hanno raggiunto le cantine sani, pur con qualche eccezione dovuta ad attacchi di oidio, laddove le condizioni pedoclimatiche hanno particolarmente favorito il fungo parassita. La produzione di uve che a luglio sembrava abbondante è invece risultata, alla prova dei fatti, sensibilmente più bassa dell’anno scorso. Non di rado si è registrato un -15% di produzione, anche oltre in alcuni casi, rispetto alla media delle annate precedenti. La campagna 2019 ha richiesto molti interventi agronomici in vigneto, a partire dal controllo dei patogeni, oidio in testa, a quello dell’erba e alla cura in generale della chioma e dei grappoli. Settore lattiero-caseario Con l’inizio dell’annata agraria 2019 le quotazioni del latte vaccino alla stalla hanno registrato una lieve risalita, per poi mantenersi stabili per tutto il periodo successivo. Il prezzo medio del latte spot a gennaio febbraio era di oltre 43,5 centesimi/litro, per poi calare tra aprile e maggio sotto la soglia dei 40 centesimi/litro; successivamente iniziava a risalire fino al picco massimo di luglio di 47 centesimi/litro, assestandosi a ottobre a 46,5 centesimi/litro. Settore bovino A livello europeo, nonostante nelle ultime settimane si sia verificata una leggera ripresa delle quotazioni (+1%), il mercato si conferma ancora ampiamente al di sotto dei livelli dell’anno precedente (-4%). La Piemontese, che con circa 315.000 capi e allevati in 4.200 allevamenti rappresenta la principale razza da carne nella nostra regione. È la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo da sola il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Con la piena operatività della certificazione dell’IGP Vitelloni Piemontesi della Coscia, ormai in dirittura d’arrivo dopo il riconoscimento ottenuto dall’UE ad inizio 2017, si potrà avere un nuovo strumento per valorizzare la carne bovina di razza Piemontese, non solo sul mercato nazionale ma anche europeo. Settore suinicolo Dopo una prima fase caratterizzata da una riduzione dei listini, a partire dal mese di luglio i prezzi hanno ripreso progressivamente
a salire, mantenendo questo trend per tutto il prosieguo dell’annata agraria. In Piemonte sono presenti poco meno di 3.000 allevamenti, per un numero di capi che supera 1,1 milioni di suini.ore avicunicolo Il comparto avicolo da carne si conferma comunque un modello produttivo efficiente, con risultati migliori rispetto agli altri prodotti carnei e una capacità di auto- approvvigionamento che raggiunge il 106%. Il prezzo medio dell’annata agraria supera ampiamente i 2 euro/kg, con un aumento del 16% rispetto al 2018. Settore risicolo Con la fine del mese di ottobre sono terminate le operazioni di raccolta del riso in tutte le province piemontesi. Il protrarsi nelle trebbiature è dovuto alle molte semine tardive che hanno contraddistinto l’annata, in particolare per il clima non favorevole del mese di maggio. L’annata, complessivamente, è da considerarsi buona per quanto riguarda le produzioni ottenute, come pure per le rese alla lavorazione, con alcuni gruppi varietali che hanno raggiunto addirittura risultati eccellenti. Settore apistico Nel 2019 la produzione media stagionale per alveare si attesta sui 10 – 12 kg, ovvero un 70-80% in meno rispetto ai 40 kg che generalmente si ottengono in annate reputate normali. Nonostante i livelli produttivi bassissimi il mercato del miele nazionale evidenzia prezzi in netto ribasso e notevoli difficoltà di vendita. Questo fenomeno, che appare paradossale vista la situazione interna di estrema penuria di prodotto, sembra dovuto a un notevole incremento dell’importazione di mieli provenienti dall’estero. Settore biologico Anche il 2019 è stato un altro anno di forte crescita e di conferme per il comparto biologico. Questa crescita degli operatori si rispecchia perfettamente in Piemonte, dove dalle ultime analisi risultano circa 3.100 operatori, in aumento del 7,9%, e che conducono una superficie complessiva di circa 51.000 ettari, con quasi 10.000 ha in più rispetto all’anno precedente. Se rapportiamo invece questi numeri con la SAU piemontese e con il numero di operatori, l’incidenza delle superfici biologiche è del 5,3% rispetto al totale, mentre quella delle aziende è del 5%, collocandosi al di sotto della media nazionale.
Maltempo
INVIATA A ISTITUZIONI, POLITICI LOCALI E AI PARLAMENTARI DI ESTRAZIONE ALESSANDRINA
LETTERA APERTA DI COLDIRETTI ALESSANDRIA PER UNA NUOVA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E IDROGEOLOGICA 11 A seguito dei recenti eventi alluvionali che hanno riportato in primo piano la necessità di una rinnovata attenzione da parte delle Istituzioni alla tutela del suolo e salvaguardia del territorio Coldiretti Alessandria fa il punto sulle priorità ed emergenze del settore agricolo. “In un momento di grandi cambiamenti e sfide i danni subiti dalle imprese agricole a causa dell’ultima ondata di maltempo ammontano, a livello provinciale, a decine di milioni di euro. Non si tratta di un evento eccezionale, come qualcuno vorrebbe far credere, ma di una situazione che purtroppo negli anni si ripete e si è consolidata perché non c’è stata quell’attenzione per il territorio che Coldiretti da tempo chiede. Una lettera aperta per denunciare una situazione diventata insostenibile, dove è il settore agricolo a pagare le conseguenze di incuria e abbandono”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e il Direttore Roberto Rampazzo rivolgendosi alle Istituzioni per richiamare l’attenzione sulla necessità di attuare una politica a sostegno dell’agricoltura, per la tutela delle zone a rischio dove solo la presenza dell’uomo è garante di salvaguardia e crescita economica. Ecco perché occorre pensare a misure di defiscalizzazione per le attività agricole garantendo così redditività alle aziende che operano su questi territori: presupposto per il ricambio generazionale e per evitarne l’abbandono. “Come Coldiretti Alessandria chiediamo che vengano create le condizioni per avere risposte chiare e certe per la messa in sicurezza del territorio, dei fiumi e dei corsi d’acqua minori: siamo convinti che solo con una seria pianificazione e un attento studio idrogeologico che individui le zone a rischio i fenomeni atmosferici estremi sarebbero
gestibili risparmiando vite umane e danni ingenti al sistema economico. – aggiungono Bianco e Rampazzo - Per questo puntiamo sulla sistemazione degli argini dei fiumi, sul contrasto all’abusivismo, sulla riduzione di consumo di terreno fertile. La Legge sul Consumo di Suolo da anni è depositata in Parlamento, ma purtroppo la sua discussione viene sistematicamente rinviata mentre il porre un freno al consumo di suolo agricolo sarebbe una prova di senso di responsabilità da parte di coloro che hanno il potere decisionale. Abbiamo la fortuna di avere un territorio che tutto il mondo ci invidia, dobbiamo lavorare per valorizzarlo”. Nel Documento inviato alle istituzioni, ai politici locali e ai parlamentari di estrazione alessandrina vengono evidenziati e approfonditi i punti principali su cui Coldiretti chiede venga focalizzata l’attenzione per affrontare le emergenze del settore agricolo più urgenti: 1) GESTIONE DEL TERRITORIO Anni ed anni di politiche ambientali, urbanistiche, territoriali sbagliate hanno prodotto i più grandi dissesti: è infatti troppo facile pensare di risolvere tutto ponendo sotto controllo solo la parte terminale del processo. 2) DIFESA DEL SUOLO Si è assistito a un totale abbandono di qualsiasi forma di pianificazione territoriale, prevenzione e gestione della pericolosità e rischio geologico idraulico, suscitando doverose riflessioni anche su dettati normativi, in gran parte di dubbia efficacia e validità.
Maltempo 3) SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE In questo contesto, con l’approvazione del Piano di Assesto Idrogeologico deve essere riconosciuta al mondo agricolo una parte di fondamentale importanza nella gestione e manutenzione di tutto il territorio.
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4) AREE GOLENALI Le polizze attualmente disponibili sul mercato, pur prevedendo la possibilità di assicurare anche il rischio alluvione, risultano inadatte a fornire un reale sostegno alle imprese agricole alessandrine e necessitano quindi di modifiche volte a renderle operative anche all’interno delle aree golenali. 5) CAMBIAMENTI CLIMATICI Eventi climatici violenti e sfasamenti stagionali ma non solo: sempre più parassiti alieni, dalla cimice asiatica alla popillia jaonica fino alla drosophila suzuki, invadono territori ed attaccano le colture. 6) SEMPLIFICAZIONE E’ urgente snellire le procedure secondo i principi di sussidiarietà, costruendo in tempi brevi le delibere attuative della Legge Quadro sull’Agricoltura (L.R.1/2019). 7) ACCORDI DI FILIERA motore economico del territorio Le future politiche regionali e i programmi di sviluppo dovranno garantire una premialità alle aziende virtuose dell’agroindustria che sceglieranno percorsi di filiera. IN CONCLUSIONE Per affrontare questo momento di difficoltà sarebbe opportuna un decisa azione di governo al fine di rendere più agevole la ripresa da parte delle aziende maggiormente
colpite dai recenti eventi alluvionali applicando: • sospensione dei pagamenti relativi a imposte, tasse e tributi; • sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, sia quelli propri dei coltivatori diretti ed imprenditori agricoli sia quelli dei loro dipendenti; • sospensione del pagamento delle rate di mutuo e possibilità di rinegoziazione degli stessi, in quanto l’alluvione è causa di forza maggiore; • rilocalizzazione dei centri aziendali, come è avvenuto net 1994 nei comparti dell’artigianato, del commercio e dell’industria, con finanziamenti agevolati; • possibilità di costruire argini a difesa dei centri aziendali; • dichiarare queste aree come zone svantaggiate; • inserimento, nell’attuale sistema assicurativo agevolato, dell’evento catastrofico dell’alluvione con le polizze multirischio. • prevedere delle misure ad hoc nel PSR per queste aziende agricole e dare loro un grado di priorità nelle graduatorie di merito per accedere agli aiuti previsti; • pagamento immediato della Pac e di tutte le misure previste dal Psr, per le aziende alluvionate che ad oggi non hanno ancora percepito questi aiuti. EVENTI ALLUVIONALI: PROCEDURE DI INTERVENTO In relazione agli eventi alluvionali del novembre scorso, la regione Piemonte ha emanato due provvedimenti finalizzati a fornire indicazioni per gestire l’emergenza; con una Delibera di Giunta si conferisce al Settore Tecnico regionale competente la possibilità di emanare specifici provvedimenti attraverso i quali stabilire la priorità e autorizzare l’esecuzione di interventi di rimozione del materiale legnoso divelto o gravemente compromesso presente lungo i corsi d’acqua demaniali, unitamente all’occupazione delle aree demaniali necessarie all’esecuzione di tali lavori. Con decreto del Presidente della Giunta Regionale è stata emanata l’ordinanza contingibile ed urgente per il ricorso temporaneo a particolari forme di gestione dei rifiuti e dei detriti alluvionali prodotti a seguito degli eventi alluvionali del 21-25 novembre 2019.
Alberto PansecchiS|cheda Scheda barbatelle noccioleto
scheda vite n°57
La radicazione delle barbatelle
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a cura di
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Ricercare da subito l’uniformità Ossigeno, acqua e calore Rendiamo accogliente il terreno La profondità la sceglie la vite Piantare una vigna costituisce un’operazione estremamente importante caratterizzando per tutta la durata del vigneto stesso i risultati produttivi e qualitativi. Data la presunta longevità di un vigneto è probabile che nel corso della propria vita un viticoltore non debba affrontare troppo di frequente le necessità ed i capricci delle giovani viti. La tecnica viticola negli ultimi anni si è molto evoluta e le soluzioni percorribili per effettuare un nuovo impianto aumentano sempre e variano molto. Ciò che invece non varia mai, e di cui il viticoltore deve tenere conto, è che le barbatelle sono comunque esseri viventi e per potersi sviluppare forti e longeve, devono essere poste nelle migliori condizioni possibili. È quindi importante conoscere in modo approfondito le esigenze delle barbatelle e il loro comportamento evitando che le condizioni del terreno che le ospiterà non siano quelle ottimali.
Lo scasso profondo per una migliore radicazione Tradizionalmente i terreni che dovranno accogliere i nuovi vigneti sono accuratamente preparati attraverso lavorazioni profonde di scasso. Questa operazione, oltre ad aiutare ad eliminare dal terreno tutti residui della coltivazione arborea precedente e gli eventuali sassi che potrebbero in futuro ostacolare le operazioni colturali, costituisce un presupposto irrinunciabile per il successo dell’impianto. Con lo scasso, si provvede infatti a creare, anche se in modo forzato e innaturale, uno strato particolarmente aerato e uniforme di terreno profondo circa un metro. In collina le superfici mutano molto rapidamente e in pochi metri sia per quanto riguarda la qualità che la loro profondità. Il suolo può differire per la sua composizione percentuale di sabbia, limo e argilla e per la differente disponibilità di elementi minerali utili alla nutrizione delle piante. Attraverso lo scasso si riduce notevolmente questa eterogeneità, con grandi vantaggi almeno per quanto riguarda la prima radicazione delle barbatelle.
Scheda
barbatelle
Più ossigeno che cibo!!!
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Una volta posta a dimora la barbateIla ha come unica sua risorsa la parte legnosa che la compone. In queste condizioni, ciò di cui ha maggiore necessità non sono gli elementi nutritivi che non è ancora in grado di assorbire ma condizioni fisiche favorevoli: disponibilità di ossigeno, di acqua e di calore. Tutte queste condizioni, si incrementano grazie ad un corretto “scasso” del terreno. Questa condizione diviene pertanto un elemento di grande importanza per predisporre la vite alla migliore uniformità nella ripresa vegetativa e nel primo germogliamento, nonostante il terreno collinare vari costantemente.
Foglie e radici: uno stimolo reciproco Con l’aumento della temperatura del terreno e in presenza di umidità, le poche gemme rimaste dopo la toelettatura preparatoria all’impianto, iniziano ad attivarsi . Questo primo sviluppo si avvale delle poche risorse derivate dalla massa legnosa che però, ben presto, si esauriscono. La vegetazione appare quindi stentata e le foglioline sono piccole disposte su germogli deboli e internodi molto corti. Manca ancora, in questa fase, un efficiente stimolo ormonale e nutrizionale presupposto di un ulteriore sviluppo. In questa fase, è importante che il giovane germoglio si mantenga in piena efficienza , e possa svolgere, seppur proporzionata all’esigua massa fogliare presente, una intensa attività fotosintetica . In condizioni fisiche di suolo ideali, a seguito di questa prima attività fotosintetica, giungono al fondo della talea gli stimoli alla formazione di nuove radici. È questo il momento decisivo: nel terreno, alla base della barbatella, si formano poche piccole radichette. Al momento esse sono proporzionate all’esiguità della vegetazione appena formata ma trovando le condizioni fisiche ideali e quindi dalla contemporanea presenza di ossigeno, acqua e calore, il loro sviluppo accelera. In tali condizioni le radichette tendono sempre più verso il basso, come è nella loro natura, senza incontrare ostacoli o limitazioni al loro allungamento. Contemporaneamente allo sviluppo delle nuove radici, iniziano a giungere dal suolo alla chioma gli elementi essenziali alla crescita: acqua e sali minerali.
Uniformità: un obiettivo da raggiungere presto A seguito dell’inizio dell’accrescimento dell’apparato radicale, il piccolo germoglio iniziale inizia una fase di rapido allungamento e le foglie acquisiscono dimensioni sempre maggiori fino a raggiungere quelle finali. La nuova vite può ora essere definita finalmente una pianta, in quanto composta da massa legnosa, radici e foglie in equilibrio tra di loro. La nuova vegetazione appare in questa fase assai più tenera dell'iniziale e di intensità di colore minore; gli zuccheri prodotti con la fotosintesi sono ancora infatti interamente impiegati per la formazione di nuovi tessuti e quindi costituiscono ancora alcuna riserva. Dopo la formazione delle radici primarie dirette verso il basso, iniziano a diramarsi le radici secondarie assai più numerose, le quali potranno con il loro maggior sviluppo selezionare la profondità definitiva ideale per il terreno nel quale è stato impiantato il vigneto. Tutto questo avviene singolarmente per ogni nuova piantina. Le condizioni stagionali e di sottosuolo più favorevoli predisporranno ad una maggiore uniformità di crescita in queste prime fasi. Nel caso si osservassero differenze significative nello sviluppo delle barbatelle nel corso dei due o tre anni successivi, attraverso corrette pratiche colturali di allevamento sarà possibile progressivamente correggerle.
Bibliografi fiaa: Martini in vigna - Edoardo Monticelli, 2018
a cura di
Daniela Colombini | Scheda Dicembre
SCADENZE scadenza
imposta
adempimenti
soggetti obbligati
1/1/2020
IVA
Obbligo di memorizzazione e trasmissione telemaSoggetti che effettuano operaziotica dei corrispettivi giornalieri - utilizzo del registrani nei confronti dei privati tore telematico
1/15/2020
IVA
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento Soggetti passivi IVA idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
1/16/2020
IVA
Liquidazione e versamento dell’iva a debito del Contribuenti IVA mensili mese di dicembre 2019
1/16/2020 CONTRIBUTI INPS
Versamento quarta rata 2019 dei contributi inps dei CD/IAP iscritti all’inps lavoratori autonomi
1/16/2020
RITENUTE
Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di Contribuenti che corrispondono lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e redditi soggetti a ritenute provvigioni corrisposti nel mese precedente
1/27/2020
IVA - INTRASTAT
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi Operatori intracomunitari con obdelle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi bligo mensile intracomunitari relativi al mese di dicembre
1/31/2020
IVA - INTRASTAT
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi Operatori intracomunitari con obdelle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi bligo trimestrale intracomunitari relativi all’ultimo trimestre 2019
1/31/2020
IVA
Presentazione Esterometro mese di dicembre 2019: Contribuenti in contabilità Iva che comunicazioni dei dati relativi a cessioni di beni e hanno effettuato transazioni con prestazioni di servizi verso e da soggetti esteri l’estero
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SPECIALE INIPA
BANDO PSR 2/2018 (OPERAZIONE 1.1.1 AZIONE 1)
INIPA NORD-OVEST: UN 2020…A TUTTO CORSO! 16
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C GRAORSI TUIT I
l 2020 inizierà con un’importante serie di corsi di formazione di INIPA Nord-Ovest, previsti dal bando regionale 2/2018. Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo prenderà il via un gran numero di iniziative per le quali è possibile iscriversi contattando la Segreteria Provinciale Inipa Nord-Ovest, sede operativa di Alessandria, telefonando allo 0131.235891, interno 622; inviando una mail a alessandria@inipanordovest.it; oppure rivolgendosi alla propria sede di Zona della Coldiretti. Si ricorda che tali corsi sono totalmente gratuiti e verranno attivati unicamente al raggiungimento del numero minimo di allievi previsto dal bando regionale. Ai corsi potranno partecipare titolari o soci di aziende agricole, coadiuvanti regolarmente iscritti ai ruoli Inps e/o dipendenti a busta paga nel periodo di svolgimento del corso: condizione indispensabile è che l’azienda sia classificata con Codice Ateco 01 principale. Al momento dell’iscrizione sarà necessario allegare alla domanda copia di documento di identità e copia del tesserino sanitario; per i soci sarà richiesta anche la visura camerale, mentre per i dipendenti sarà indispensabile copia della busta paga. OSPITALITA’ AGRITURISTICA: SERVIZI AL TURISTA E HOUSE-KEEPING (Corso n. 1)
Il corso intende fornire gli strumenti per garantire a chi debba confrontarsi con una clientela sempre più esigente un livello di competenza adeguato, ponendolo in grado di gestire con sicurezza le esigenze di una struttura ricettiva, pianificandone e organizzandone il lavoro. Si affronteranno nozioni sulle capacità di gestione, di coordinamento e di supervisione del personale, oltre che competenze di contabilità, amministrazione e gestione del budget. Verranno sviluppate, inoltre, le necessarie doti comunicative per fronteggiare, con personalità e carattere, situazioni di stress e di eventuale emergenza. Si tratta di dare strumenti a una professionalità sempre accentuata, per l’esercizio della quale sono richieste forte personalità, capacità di team leader, educazione, esperienza e, soprattutto, un’adeguata formazione. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore AVVIARE AMMINISTRARE GESTIRE UN AGRITURISMO (Corso n. 5) Le valutazioni su come progettare, aprire e gestire un agriturismo non si possono tutte eseguire in successione, separatamente o in sequenza. Molte sono reciprocamente dipendenti, sicchè la messa a punto del progetto richiede l’esame e il confronto di soluzioni diverse, in cui il mutamento di una determinata scelta ha come conseguenza l’adattamento, a tale scelta, anche di alcune altre scelte, di organizzazione e di gestione dell’attività agrituristica. Inizialmente concepito come una forma di accoglienza molto semplice, organizzata dagli agricoltori allestendo sommariamente alloggi in edifici aziendali resi disponibili dal rapido ridimensionamento degli occupati in agricoltura, l’agriturismo si è via via evoluto offrendo comfort e servizi adeguati alle esigenze del turismo moderno, pur coerenti con la connessione all’attività agricola prevista dalla legge. L’offerta di agriturismi è in costante crescita. Dapprima concentrata in piccole aziende agricole nelle zone collinari e montane, interessa oggi anche grandi aziende, pure di pianura, dando un prezioso sostegno ai redditi agricoli e contribuendo alla conservazione del paesaggio attraverso il recupero degli edifici rurali abbandonati, al consolidamento dell’occupazione in agricoltura, e alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio. Anche la domanda di agriturismo si è notevolmente modificata negli ultimi anni: prima interessava una ristretta cerchia di appassionati di tradizioni e specialità enogastronomiche, oggi coinvolge larghi strati popolari motivati dal contatto con la natura, la buona tavola, la tranquillità, i prezzi generalmente contenuti. Le aziende, inizialmente ad apertura prevalentemente stagionale, attualmente sono per lo più attive per l’intero arco dell’anno, ospitando per i fine settimana come per periodi più lunghi durante le vacanze estive. Tutto quanto detto porta a creare necessariamente una “specializzazione” negli addetti ai lavori: contribuire a questa crescita è quanto si propone questo corso. Sede del corso: Alessandria Durata: 32 ore
SPECIALE INIPA AGRITURISMO PER TUTTI: STRUMENTI DI ACCESSIBILITA’ E DI SOSTENIBILITA’ (Corso n. 7) Quando si dice “persona con particolari esigenze” si pensa subito a una persona disabile fisicamente o non in grado di intendere e volere che viene vista come diversa, che non può fare quello che normalmente fanno tutti. La persona disabile viene emarginata, tenuta ai lati della società, non presa in considerazione come turista. In realtà quando si parla di persone con particolari necessità non si fa riferimento solo a persone disabili fisicamente o psicologicamente, infatti la categoria di persone che vi rientrano è molto più vasta, ad esempio persone con intolleranze alimentari o mamme con passeggino. Il “Turismo accessibile” è un’insieme di strutture e servizi messi a disposizione di persone con disabilità o bisogni speciali in modo che possano godere della possibilità di viaggiare, alloggiare e prendere parte a eventi senza incontrare problematiche o difficoltà in condizioni di autonomia, ma anche di sicurezza e comfort. L’obiettivo di un turismo per tutti si concretizza riconoscendo e ponendo in essere gli strumenti che consentano a tutti di poter decidere dove trascorrere la propria vacanza o il proprio tempo libero sulla base di scelte e desideri personali, non solo per il livello di accessibilità di un luogo rispetto a un altro, ma per l’interesse e l’attrattiva che spinge ognuno di noi a scegliere una determinata destinazione; scegliere la destinazione della propria vacanza perchè è veramente l’oggetto del proprio desiderio e ciò si realizza solamente se le persone con bisogni speciali hanno le stesse opportunità di scelta. Il corso si propone di fornire le conoscenze e proporre le soluzioni per ovviare alle problematiche che ogni tipo di disabilità può porre di fronte a un operatore. Sede del corso: Cavatore Durata: 14 ore LA VENDITA DIRETTA E LA FILIERA CORTA (Corso n. 9) La vendita diretta è una modalità di commercializzazione adottata da un numero crescente di imprenditori agricoli. I dati Istat individuano in oltre 270mila imprese agricole quelle che sono attive in una delle molteplici forme di vendita diretta, che corrispondono al 26% delle imprese agricole che immettono sul mercato i loro prodotti. Allo scopo di individuare azioni utili a favorire lo sviluppo di questa modalità di vendita nelle aziende agricole, questo corso si propone di definire i punti di forza e di debolezza che caratterizzano il canale vendita diretta nelle specifiche realtà locali attraverso l’individuazione di soluzioni già sperimentate o da sperimentare per problematiche di tipo pratico; il far emergere e approfondire le cause dell’applicazione disomogenea delle normative a livello locale; l’individuare i fabbisogni informativi e operativi da tradurre in nuovi servizi e contenuti del sito web dedicato. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore
VENDITA DIRETTA: ETICHETTATURA, COMUNICAZIONE E MARKETING DELLA QUALITA’ DI PRODOTTI AGRICOLI DI NICCHIA (Corso n. 11) Si procede alla presentazione dei principali elementi della normativa di riferimento legata all’etichettatura dei prodotti e allo sviluppo di rapporti di comunicazione e marketing al passo coi tempi. Verranno specificati i percorsi di vendita e di marketing correlati ai prodotti di nicchia, per i quali le strategie di mercato più innovative e moderne diventano leve fondamentali di sviluppo. Verranno inoltre forniti esempi pratici di vendita diretta applicati a prodotti agroalimentari tipici del territorio, al fine di garantire un ulteriore sviluppo delle lavorazioni dedicate ai prodotti autoctoni e a garantire possibilità di sviluppo produttivo, commerciale ed economico alle aziende, soprattutto a quelle operanti in territori svantaggiati. Sede del corso: Alessandria Durata: 12 ore
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SPECIALE INIPA COLTIVARE GRANI ANTICHI A TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ (Corso n. 14)
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Quando parliamo di grani antichi intendiamo tutti quei grani che sono rimasti originali, senza subire interventi di selezione da parte dell’uomo; in poche parole sono rimasti così come madre natura li ha creati, senza subire modificazioni genetiche. Il risultato delle modificazioni genetiche che il frumento ha subito, aumentate di pari passo allo sviluppo dell’industria alimentare e alla necessità di impastare più rapidamente, hanno portato ai grani moderni, che hanno una forza del glutine molto più alta di quella iniziale. Molti decidono autonomamente di limitare o eliminare il glutine dalla loro tavola e di ritornare a consumare varietà di cereali antichi. E a beneficiarne, oltre che la salute, è anche l’ambiente. Perché scegliere le specie antiche e autoctone vuol dire anche scegliere modelli agricoli integrati, biologici, in armonia con ambiente e territorio. Proponendo una via alternativa a mercato e multinazionali. Sede del corso: Castelnuovo Scrivia Durata: 8 ore LA COLTIVAZIONE DEL NOCCIOLO QUALE ALTERNATIVA PRODUTTIVA PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ (Corso n. 16) Il nocciolo presenta una spiccata caratterizzazione territoriale, ripartendosi in pochi Paesi e, all’interno di questi, spesso in regioni a elevata specializzazione colturale. Il motivo di questa concentrazione territoriale è da ricercare essenzialmente nelle esigenze pedo-climatiche della pianta e nelle caratteristiche ambientali a essa favorevoli. Il nocciolo è una pianta rustica che si adatta bene a quasi tutti i terreni, molte delle pratiche colturali possono essere meccanizzate e l’impiego di manodopera è limitato rispetto ad altre colture, come ad esempio la vite. Oggi la coltivazione del nocciolo può rappresentare una valida alternativa alle coltivazioni classiche, come quelle cerealicole, frutticole e viticole, alternativa di carattere produttivo, economico, ma anche occupazionale. Sede del corso: Silvano d’Orba Durata: 15 ore L’AZIENDA BIOLOGICA: CEREALI (Corso n. 18) Lo scopo principale della cerealicoltura biologica è la produzione di alimenti vegetali sani ed equilibrati, senza impiego di sostanze chimiche di sintesi per la fertilizzazione e la difesa dai parassiti e dalle erbe spontanee competitrici. Per l’agricoltura biologica è di fondamentale importanza il mantenimento e l’incremento della sostanza organica nel suolo, perché essa sostiene la biomassa vivente (batteri, funghi, alghe, protozoi, micro e mesofauna) e garantisce con la sua lenta mineralizzazione, operata senza sosta dai microrganismi, l’equilibrata nutrizione delle piante. Il corso si propone di sviluppare gli adeguati strumenti formativi capaci di stimolare azioni miranti alla gestione dei rischi climatici. Sede del corso: Casale Monferrato Durata: 20 ore L’UTILIZZO DI ANTICHI CEREALI NELLA RISTORAZIONE AGRITURISTICA (Corso n. 19) Il corso si propone di riproporre l’utilizzo di varietà cerealicole uscite dai normali percorsi produttivi, valorizzandone le qualità attraverso la proposizione sulle tavole agrituristiche, a richiamo di una biodiversità e di una ‘localizzazione’ dei prodotti che possa rappresentare un valore aggiunto per le economie aziendali. Attraverso l’utilizzo e la diffusione di queste farine di grani antichi verrà ristabilita una naturale biodiversità agraria. Si procederà a preparare il pane e gli altri prodotti con un processo della durata di tre giorni e solo il terzo giorno si procederà a sfornare il prodotto che il corso si prefigge di raggiungere: un prodotto che abbia effettuato prima la maturazione delle proteine (protolisi del glutine), poi la digeribilità degli amidi (fitasi) e infine lo sviluppo di un prodotto ben sviluppato, molto digeribile, profumato, gustoso, pieno della tipicità della farina da cui è prodotto. Sede del corso: Castelnuovo Scrivia Durata: 18 ore
SPECIALE INIPA RECUPERO DI ANTICHI PROCESSI PRODUTTIVI DI CASEIFICAZIONE (Corso n. 23) Il formaggio è uno dei prodotti gastronomici più ricchi di biodiversità. Viene spesso associato al vino, in quanto ugualmente espressione del territorio e della cultura in cui viene prodotto. Ne esistono una quantità inimmaginabile di varietà, diverse per origine, caratteristiche del latte, consistenza, invecchiamento o grado di cottura. Parlare della produzione del formaggio è come tentare di schematizzare il lavoro di un produttore di vini: ogni casaro ne dà un’interpretazione, applicando o meno determinate regole per personalizzare il risultato. Esistono però delle linee guida, comuni in ogni tipo di preparazione, che possono aiutare a comprendere meglio la natura di questo prodotto. Recuperare metodi del passato può essere utile per ridare vita anche a “gusti” del passato. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore REINTRODUZIONE DEL MANDORLO NELLE AREE COLLINARI A SALVAGUARDIA E CONSERVAZIONE DEI BIOTOPI AUTOCTONI (Corso n. 24) Il mandorlo è coltivato in tutto il Paese anche se predilige il clima mediterraneo. Il problema della zona di coltivazione si riscontra con le varietà a fioritura precoce che soffrono il gelo e il forte vento freddo, fattori che danneggiano inevitabilmente la fioritura. L’ideale per la coltivazione del mandorlo sono le zone di collina, dove c’è una buona areazione e meno gelate. In generale si tratta di una coltivazione che sopporta bene la siccità e il caldo eccessivo ma teme l’eccesso di umidità. Il terreno più adatto è quello soffice, dotato di una discreta fertilità e un po’ calcareo, tuttavia è un albero rustico che si adatta anche in terreni aridi e poveri. Sede del corso: Terzo Durata: 12 ore COLTURE ORTICOLE: SISTEMI DI COLTIVAZIONE PER UNA MIGLIORE GESTIONE DEL SUOLO (Corso n. 27) Apprendere la possibilità di creare un orto dove non verranno utilizzati mezzi chimici. A questo scopo si vogliono illustrare i principi di un’agricoltura che richieda minori dispendi di energia, ma grazie alla fertilità, doni in cambio cibo, bellezza e salute. È una tipologia di agricoltura adatta all’autoconsumo che si slega dalle ottiche del mercato e ogni lavoro è svolto manualmente. Questo permette di non inquinare e di essere liberi da macchinari e dal petrolio. I 4 principi fondamentali sono: nessuna lavorazione del terreno, nessuna pressione del terreno, copertura permanente del suolo e nessuna
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SPECIALE INIPA concimazione. Vantaggi rispetto all’orto tradizionale: non necessita di vangatura, non servono concimi, grazie alla pacciamatura permanente non serve diserbare e con i fiori si attirano gli insetti utili. Inoltre, l’irrigazione è automatica. Nel percorso formativo verranno sviluppati argomenti basilari come: Le tipologie di terreno, gli equilibri degli elementi, il ciclo vegetativo, le esigenze nutritive, il controllo delle avversità, i trapianti e tanti altri ancora oltre alla progettazione e realizzazione di un orto sinergico.
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Sede del corso: Castelnuovo Scrivia Durata: 12 ore GESTIONE DEI FERTILIZZANTI E DEI FITOFARMACI NELLE COLTURE CEREALICOLE (Corso n. 28) Il comparto produttivo cerealicolo sta attraversando un momento di riproposta produttiva, legato a una ripresa di mercato dovuta alla ricerca, da parte delle maggiori case produttrici operanti sul territorio nazionale di produzioni locali. A tal fine, per garantire la qualità e la massima salubrità dei prodotti è in atto un ammodernamento delle tecniche di gestione, puntando non solo sulla meccanizzazione, ma anche sulla difesa sostenibile. Quest’ultima si basa sui concetti di sicurezza alimentare e rispetto dell’ambiente, inteso nel senso più vasto, dalla riduzione degli input chimici al mantenimento degli equilibri biologici dell’agro-ecosistema. Sede del corso: Casale Monferrato Durata: 12 ore
LOTTA INTEGRATA NEL FRUTTETO: GESTIONE ECOSOSTENIBILE DEL NOCCIOLETO (Corso n. 29) Il comparto produttivo del nocciolo sta seguendo un percorso di ammodernamento delle tecniche di gestione, puntando non solo sulla meccanizzazione, ma anche sulla difesa sostenibile. Quest’ultima si basa sui concetti di sicurezza alimentare e rispetto dell’ambiente, inteso nel senso più vasto, dalla riduzione degli input chimici al mantenimento degli equilibri biologici dell’agroecosistema noccioleto. Il corso si rivolge a produttori che abbiano già accumulato una certa esperienza nella coltivazione. Le lezioni verteranno nello specifico sui sistemi di potatura, sulla lotta integrata, il suolo e la pianta, la distribuzione dei fitofarmaci, il parco macchine e l’agricoltura biologica nel noccioleto. Sede del corso: Carentino Durata: 18 ore
INGEGNERIA NATURALISTICA: COME PREVENIRE GLI SMOTTAMENTI DELLE COLLINE (Corso n. 30) L’ingegneria naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiale da costruzione, del materiale vegetale vivo (piante o parti di esse) in abbinamento con altri materiali inerti non cementizi quali il pietrame, la terra, il legname, l’acciaio, nonché in unione con stuoie in fibre vegetali o sintetiche. L’impiego di queste opere facilita la consolidazione del terreno e la sistemazione idrogeologica, fondamentale nelle zone a rischio erosione. L’ambito storico di applicazione di tale disciplina è la prevenzione del dissesto idrogeologico e quindi la materia trova ampia applicazione nelle operazioni di consolidamento, stabilizzazione, idraulica, drenaggio e rinaturalizzazione dei terreni in un’ottica di protezione dall’erosione, di sviluppo di ambienti naturali, nonché di salvaguardia del paesaggio e di mitigazione dell’impatto ambientale al fine anche del reinserimento di luoghi e di infrastrutture. Sede del corso: Terzo Durata: 8 ore
SPECIALE INIPA GESTIONE DEI BIOSTIMOLANTI PER UNA PIU’ EFFICIENTE GESTIONE DELL’ACQUA (Corso n. 31) Da diversi anni i consumi italiani di concimi sono in continua flessione. Parte di questo calo è sicuramente dovuto alla diminuzione della Sau e a un uso più razionale e attento di tutti i mezzi tecnici. Riteniamo però che una quota sia correlata all’impiego di prodotti che migliorano l’efficacia dei concimi. I biostimolanti si inseriscono in tale contesto anche perché si tratta di prodotti che vengono impiegati a dosi estremamente ridotte. Il corso analizzerà le problematiche legate ai prodotti fitosanitari e gli strumenti per la gestione e la riduzione di pesticidi e fertilizzanti, approfondendo il loro impatto sulla risorsa idrica. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore LA FERTIRRIGAZIONE E I TRATTAMENTI FITOSANITARI NELL’OTTICA DEL RISPARMIO IDRICO (Corso n. 32) In un contesto di cambiamento climatico e forti pressioni sulle risorse naturali per far fronte alle crescenti esigenze alimentari, la gestione dell’acqua in agricoltura rappresenta un ambito strategico per garantire sostenibilità e competitività. In tal senso, un ruolo sempre maggiore è svolto dalla ricerca e dalle pratiche innovative nell’ottica essenziale del risparmio idrico. Saranno affrontati i principali argomenti relativi alla fertirrigazione, all’applicazione delle soluzioni nutritive nel terreno aventi come agente veicolante le acque di irrigazione, nonché la valutazione di adottare tale tecnica anche per ciò che riguarda i trattamenti fitosanitari alle piante agendo esclusivamente sull’assorbimento radicale e fogliare. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore NUOVI SISTEMI DI IRRIGAZIONE PER LA RIDUZIONE DEL CONSUMO IDRICO: CEREALICOLTURA (Corso n. 33) Il percorso formativo avrà come obiettivo principale la conoscenza dei nuovi sistemi di irrigazione applicabili alle colture agrarie. Il tema della gestione delle acque, legato al risparmio idrico e al miglioramento del rendimento quali-quantitativo della gestione delle stesse, la regimazione dei corsi d’acqua, la riduzione dei consumi, rientrano tra i principali obiettivi richiesti dalla Comunità Europea. Risulta quindi indispensabile, per tutti gli operatori del settore, la perfetta conoscenza delle nuove metodologie di irrigazione, atte principalmente alla riduzione dei consumi, nonché agli apporti benefici apportati alle colture agrarie (gestione delle concimazioni, gestione dei trattamenti fitosanitari, impatti ambientali). Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore
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SPECIALE INIPA NUOVI SISTEMI DI IRRIGAZIONE PER LA RIDUZIONE DEL CONSUMO IDRICO: ORTICOLTURA (Corso n. 34)
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Anche per questo corso, come per quello “omonimo” dedicato alla cerealicoltura, la formazione è indirizzata all’utilizzo di moderne pratiche di irrigazione attraverso gli stessi percorsi dedicati alla produzione di cereali. Sede del corso: Castelnuovo Scrivia Durata: 8 ore ORTICOLTURA IDROPONICA (Corso n. 35) Le coltivazioni o colture ‘idroponiche’ o ‘senza suolo’ o ‘fuori suolo’ includono tutte quelle tecniche di coltivazione attuate in assenza del comune terreno agrario. Queste coltivazioni comprendono una vasta gamma di sistemi, in cui il rifornimento di acqua ed elementi nutritivi, indispensabili per la crescita e sviluppo delle piante, avviene attraverso la somministrazione di una soluzione nutritiva (acqua + nutrienti disciolti in essa)”. Banalmente, anche una comune pianta in vaso che si tiene sul balcone di casa è una coltura fuori suolo. Bisogna dunque precisare che il termine ‘idroponica’ si usa per indicare le ‘colture senza substrato o su mezzo liquido’. Le colture ‘fuori suolo’ si possono suddividere in ‘colture su substrato’ e ‘colture senza substrato o su mezzo liquido’. Nelle prime, le radici affondano in un substrato di diverso tipo (organico, inorganico o artificiale) che viene costantemente inumidito con la soluzione nutritiva, nelle seconde l’apparato radicale è immerso direttamente nella soluzione nutritiva. Le coltivazioni idroponiche rientrano in questa seconda categoria. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE E DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE (Corsi n. 36, 37 e 38) Il percorso formativo intende far conoscere gli aspetti normativi in materia di utilizzo risorse irrigue e approfondire gli strumenti e le tecniche irrigue in relazione alla produttività. Verrà realizzato un percorso atto a verificare le varie forme di disponibilità dell’acqua, sostanza indispensabile all’uomo e all’ecosistema in cui vive. Fondamentale per la sopravvivenza l’acqua ha sempre rappresentato un parametro importantissimo per qualsiasi insediamento umano. L’agricoltura è il settore che assorbe la maggiore quantità di acqua. Nel corso vengono individuate anche strategie di risparmio applicabili alla pratica dell’irrigazione da impiegare secondo una precisa programmazione ed equilibrio delle disponibilità d’acqua presenti sul territorio, secondo norme agronomiche e tecnologiche capaci di conferire alla tecnica la migliore efficacia possibile. Sedi del corso: Alessandria, Novi Ligure e Tortona Durata: 4 ore NUOVE TECNICHE DI DISERBO (Corso n. 83) Il corso si prefigge di sviluppare strumenti di prevenzione e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema, attraverso l’utilizzo di nuove attrezzature all’avanguardia, in oggetto di sperimentazione con l’utilizzo di acqua pura e/o sostanze naturali, quindi nel rispetto di un’attenzione dell’ambiente circostante. Alcune di queste nuove macchine utilizzano procedimenti meccanici in sostituzione di quelli chimici, altre invece utilizzano acqua o schiume naturali in sostituzione di prodotti chimici. Nella seconda parte del corso si procederà alla visita del centro sperimentale di Vezzolano, dove si potrà prendere visione diretta dell’efficacia di queste macchine direttamente in campo. Sede del corso: Alessandria Durata: 8 ore
SPECIALE INIPA
CORSI GIÀ CALENDARIZZATI INGEGNERIA NATURALISTICA COME IMPEDIRE GLI SMOTTAMENTI DELLE NOSTRE COLLINE Progettato da Terranostra Alessandria e Inipa Nord-Ovest ben due anni fa, il corso di ingegneria naturalistica è più che mai attuale. Il degrado territoriale e il dissesto idrogeologico nella nostra provincia richiedono sempre più l’attenzione e il coinvolgimento di tutti coloro che a diverso titolo operano sul territorio e nell’ambito del quale il mondo agricolo è certamente il protagonista, in un ruolo che non può essere passivo. Mantenere giovane e flessibile la vegetazione con periodici tagli di selezione in alveo per regolare il deflusso delle acque, effettuare una periodica e corretta manutenzione delle aree boscate invase dalle specie pioniere, ridurre il più possibile l’impermeabilizzazione dei suoli diffondendo l’impiego della vegetazione nella sistemazione del territorio sono solo alcune delle misure che possono influire sull’innesco di quei piccoli dissesti che poi degenerano in fenomeni ben più ampi. Se si parla di prevenzione, però, negli ultimi anni hanno preso piede le tecniche di ingegneria naturalistica atte a risolvere un’ampia gamma di problematiche di consolidamento, drenaggio dei versanti, rivegetazione attraverso l’utilizzo di materiale vegetativo vivo e di legname come materiale da costruzione. Di tutto questo si parlerà nella giornata di formazione del prossimo 23 gennaio con il docente Umberto Bruschini professionista genovese, specializzato in Ingegneria Naturalistica. Il corso, che rientra nella programmazione del bando regionale 2/2018, è completamente gratuito e verrà avviato solamente al raggiungimento del numero minimo previsto di allievi. Si ricorda, infine, che possono partecipare all’attività formativa i titolari o soci di aziende agricole, i coadiuvanti iscritti ai ruoli INPS o i dipendenti a libro paga nel periodo di svolgimento del corso. Per info: alessandro.trisoglio@coldiretti.it Segreteria Terranostra 3357535911 CORSO DI AVVICINAMENTO ALLA LINGUA INGLESE IN OTTO APPUNTAMENTI È indubbio che la lingua inglese abbia preso piede tra le nuove generazioni ma ci sono ancora molte lacune nella società rurale. Capita spesso, oggi, che un cicloturista straniero ci fermi per chiedere indicazioni stradali, oppure che altrettanto spesso arrivino in agriturismo o per la visita di una cantina un gruppo di stranieri, o ancora succede di ricevere una prenotazione dall’altra parte dell’oceano. Oggi, quindi, non possiamo permetterci di non saper interagire con clienti sempre più globalizzati; occorre saper gestire una conversazione telefonica, rispondere a un cliente, rispondere a una richiesta di fornitura oltreoceano, accogliere il turista in vacanza in Monferrato ma può capitare anche di dover interagire con un dipendente straniero che non comunica in italiano. Terranostra Alessandria e Inipa Nord-Ovest organizzano un corso in otto appuntamenti preserali a partire dal 14 gennaio 2020, mirati a rispondere alle esigenze dei partecipanti e calibrato sulla preparazione base degli utenti stessi. Il corso, che rientra nella programmazione del bando regionale 2/2018, è completamente gratuito e verrà avviato solamente al raggiungimento del numero minimo previsto di allievi. Una buona occasione per avvicinarsi a una lingua che è sempre più nel nostro presente. Si ricorda, infine, che possono partecipare all’attività formativa i titolari o soci di aziende agricole, i coadiuvanti iscritti ai ruoli INPS o i dipendenti a libro paga nel periodo di svolgimento del corso. Per info e prenotazioni: alessandro.trisoglio@coldiretti.it Speciale “Inipa Nord-Ovest” è stato realizzato da Emanuele Sconfienza, Alessandro Trisoglio e Luisa Bo
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Patronato Epaca
GLI IMPORTI CHE POSSONO VERSARE COLTIVATORI DIRETTI, MEZZADRI, COLONI E IAP
CONTRIBUTI VOLONTARI 2019 NEL SETTORE AGRICOLO 24
Come risaputo, il lavoratore dipendente o autonomo (coltivatore diretto, artigiano, commerciante, ecc.) cessata l’attività lavorativa, può proseguire con la contribuzione mediante il versamento dei cosiddetti “contributi volontari”. La richiesta per ottenere l’autorizzazione al versamento della contribuzione volontaria dev’essere inoltrata telematicamente all’INPS. Presentare l’istanza non obbliga l’interessato a versare la contribuzione. L’autorizzazione ai versamenti volontari continua ad essere un’importante cautela per il comparto agricolo, ossia per i coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali (IAP). I contributi volontari sono calcolati su quattro classi di
reddito medio, stabilite ogni anno con apposito Decreto ministeriale. Nella tabella sottostante, gli importi dei contributi settimanali volontari dovuti per il 2019 da coltivatori diretti, mezzadri, coloni e IAP.
CLASSI DI REDDITO
CONTRIBUTO SETTIMANALE DOVUTO
1^ classe Fino a 229,59 euro
57,15 euro
2^ classe – Oltre 229,59 euro e fino a 306,12
66,33 euro
3^ classe – Oltre 306,12 e fino a 382,65 euro
84,70 euro
4^ classe Oltre 382,65 euro
103,07 euro
CON UN SOLO MESE DI CONTRIBUTI VERSATI, È PIÙ FACILE ACCEDERE ALLA DIS-COLL
L’INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE PER I COLLABORATORI La cosiddetta “Dis-coll” è un’indennità di disoccupazione introdotta per i lavoratori parasubordinati, in sostituzione della vecchia indennità una tantum. Lo strumento, partito il 1° gennaio 2015 in via sperimentale, è divenuto strutturale grazie alla Legge sul lavoro autonomo recentemente approvata dal Parlamento. Destinatari Tale indennità di disoccupazione spetta ai collaboratori coordinati e continuativi, con o senza modalità a progetto, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata presso l’INPS, non pensionati e privi di partitra IVA, che abbiano perduto involontariamente l’occupazione dal 1° gennaio 2015 in poi. Sono esclusi gli Amministratori, i sindaci o Revisori di Società, Associazioni e altri Enti con o senza personalità giuridica. La prestazione, in generale, è incompatibile con il lavoro subordinato. Requisiti Per il diritto alla Dis-coll i collaboratori il cui rapporto sia cessato a partire dal 1°gennaio 2016 devono essere in possesso congiuntamente di due requisiti: lo stato di disoccupazione al momento della domanda e almeno un mese di contribuzione versata nell’annoi precedente. Quest’ultimo punto costituisce una novità: l’art.2 del Decreto 101/2019 ha modificato la normativa stabilendo che l’indennità può essere richiesta da coloro che “possono fa valere almeno un mese di contribuzione nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno solare precedente l’evento di
cessazione dal lavoro al predetto evento”. In precedenza la norma richiedeva, invece, un requisito minimo di 3 mesi. Importo La misura della Dis-coll dipende dal reddito dichiarato ai fini previdenziali. In particolare, la misura sarà pari al 75% del reddito dichiarato ai fini contributivi per l’anno della cessazione dal lavoro, diviso per il numero di mesi di contributi, entro i limiti previsti dalla legge. In ogni caso, l’importo non può superare i 1.300 euro mensili. Durata L’indennità spetta per un numero di mesi pari alla metà della durata del contratto di collaborazione calcolato dal 1° gennaio dell’anno civile antecedente la cassazione del rapporto di collaborazione e il giorni di cessazione dal lavoro. In ogni caso, la durata non può superare i 6 mesi. Domanda I lavoratori devono presentare domanda all’Inps, esclusivamente in via telematica, entro (a pena di decadenza) 68 giorni dalla data di cessazione del contratto di collaborazione. L’indennità di disoccupazione Dis-coll spetta a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro se la domanda è stata presentata entro l’ottavo giorno. Se presentata successivamente a tale data, la prestazione di Dis-coll spetta dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
Patronato Epaca
NON SEMPRE VIENE ACCREDITATO SULLA PENSIONE TUTTO CIÒ CHE SI È VERSATO
COME USUFRUIRE DI UNA PENSIONE SUPPLEMENTARE Le normative previdenziali in continuo cambiamento e la maggior flessibilità nel mondo del lavoro hanno reso più complicata la conoscenza dei diritti in materia di pensioni. Una tra le situazioni maggiormente sconosciute riguarda il diritto di coloro che hanno versato pochi contributi presso la Gestione separata INPS (in qualità di Co.Co. Pro., collaboratori, amministratori di società o liberi professionisti)di poter usufruire di una pensione supplementare oltre a quella relativa alla gestione o cassa principale in cui si è versato. In pratica, tutti coloro che hanno già raggiunto il diritto ad una pensione principale (di vecchiaia, anzianità o anticipata) possono anche usufruire di una seconda pensione calcolata con criteri di natura contributiva per i versamenti effettuati presso la Gestione separata INPS. Il diritto a tale ulteriore pensione si matura anche avendo versato un solo mese di contribuzione al compimento dei 67 anni per l’anno 2019/2020 (in aumento negli anni successivi). Il pagamento di suddetta pensione supplementare decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, per cui diviene particolarmente importante verificare preventivamente il diritto, al fine di non perdere alcuna mensilità. L’importo della pensione viene determinato con il sistema contributivo, pertanto non è prevista l’integrazione al trattamento minimo. Gli operatori del Patronato Epaca hanno da tempo approfondito le questioni attinenti tali pratiche e sono in grado di valutare, calcolare e consigliare nel migliore dei modi i soggetti interessati, dopo aver visualizzato l’estratto contributivo. A seguito dello specifico accordo stipulato da tempo con l’INPS,
Epaca trasmette tutte le domande di pensione, comprese quelle supplementari, via internet, garantendo tempi di liquidazione ridottissimi ed un’accurata verifica sull’importo messo in pagamento.
INAIL: PROSSIMA L’APERTURA DEL BANDO ISI 2019 Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INAIL, ha deliberato l’aggiornamento delle linee di indirizzo per la concessione di incentivi economici alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro - Bandi ISI 2019, entro il mese di dicembre dovrebbe quindi essere emanato il bando ISI 2019. L’impianto dei Bandi ISI 2019 conferma l’articolazione in: • Asse 1 – Generalista - 1.1 progetti di investimento - 1.2 modelli organizzativi e di responsabilità sociale • Asse 2 – Riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi • Asse 3 – Bonifica da materiali contenenti amianto • Asse 4 – Micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività • Asse 5 – Micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli Lo stanziamento complessivo per i Bandi ISI 2019 è di circa 261 milioni di euro; per l’asse di finanziamento 5 (interessante le aziende agricole) a livello nazionale sono stanziati 40.000.000 di Euro per la generalità delle imprese e 10.000.000 di Euro per i giovani; tali risorse verranno poi ripartite sulle varie regioni.
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Nuova PAC
TRE URGENTI SFIDE PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA EUROPEA: UNA AMBIENTALE, UNA ECONOMICA E UNA SOCIALE
NIENTE TAGLI ALLA PAC, SÌ ALLE NUOVE TECNICHE 26
Una Pac semplice ed efficace, senza tagli al bilancio Ue; sviluppo dell’agricoltura di precisione e delle nuove tecniche vegetali; sostegno alle bioenergie; più informazione e trasparenza in etichetta contro la diffusione di modelli come il nutriscore. Si gioca su questi temi il futuro dell’agricoltura europea. Per quanto riguarda le nuove sfide legate al cambiamento climatico è stato sottolineato da Coldiretti che l’agricoltura di precisione e l’innovazione, così come le nuove tecniche di selezione vegetale, possono essere una soluzione per ridurre l’utilizzo di input chimici nel settore agricolo. Anche il ruolo delle bioenergie e delle energie rinnovabili sarà centrale per migliorare il ruolo già positivo dell’agricoltura nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Le sfide della filiera agroalimentare possono essere vinte grazie al ruolo fondamentale degli agricoltori nel rapporto con il cittadino consumatore, che va informato in modo trasparente con tutti gli strumenti a disposizione, a partire dall’origine per valorizzare il territorio, i valori e le tradizioni locali, fino allo sviluppo delle blockchain, evitando però la diffusione di sistemi di etichettatura nutrizionale semplicistici, come il Nutriscore o le etichette a semaforo. Non a caso Coldiretti ha raccolto 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa assieme ad altre organizzazioni del vecchio continente. Il commercio internazionale e la Brexit sono ulteriori grandi sfide per l’agricoltura europea, che sistematicamente paga guerre commerciali ed interessi economici di altri settori, senza che l’Unione europea, come nel recente caso legato ai dazi USA, riesca a rispondere in modo compatto a difesa degli agricoltori europei. Anche nell’ambito degli accordi di libero scambio è necessario garantire la reciprocità di standard produttivi, per evitare fenomeni di competizione sleale che penalizzino i produttori europei. Il settore agricolo europeo oggi è sempre più consapevole di fronteggiare tre urgenti sfide, una ambientale, una economica e una sociale, a cui l’agricoltura europea può e deve rispondere declinando allo stesso modo il concetto di sostenibilità. Un’agricoltura che deve guardare oltre le programmazioni di medio-breve termine e deve essere in grado di gettare solide basi per una visione di futuro e strategie a lungo termine, con orizzonte 2030-2035. Un settore agricolo europeo oggi più che mai consapevole anche delle sfide sociali che lo attendono, con i sempre più numerosi fenomeni di discriminazione, di
violenza e di isolamento degli agricoltori, che stanno generando proteste ormai in tutto il continente, da Parigi a Berlino, da Dublino a Madrid. Il settore agricolo deve essere messo nelle condizioni di poter fronteggiare questi nuovi fenomeni sociali, con maggiore proattività, che tuttavia non deve prescindere dalla comprensione delle necessità dei consumatori, che chiedono maggiore trasparenza ed informazioni da parte del settore agroalimentare. Trasparenza, informazione ed educazione dei consumatori sono dunque una chiave essenziale per ristabilire un rapporto di fiducia tra produttori e consumatori e lungo tutta la filiera agroalimentare, from farm to fork. Nuova Sabatini a misura di piccole e medie imprese, l’ultimo aggiornamento del Mise I finanziamenti previsti in relazione ai contributi richiesti con la Nuova Sabatini “Beni strumentali”, utilizzati anche dall’agricoltura, hanno raggiunto 19.056.770332 euro. E’ il dato relativo all’ultimo aggiornamento pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico che conferma l’utilizzo diffuso dell’incentivo agli investimenti, previsto dalla legge, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese. Il numero totale di domande finanziate è pari a 82.483 per 46.414 imprese di cui la quota più consistente (20.305) è rappresentata da micro, 19.375 sono le piccole e 6.734 le medie. Il contributo impegnato è di 1.504.753.037 euro mentre quello decretato (al netto di revoche totali, rinunce e annullamenti) è di 1.343.332.523 euro. Dal report risulta che l’investimento medio è di 388.671 euro per la media impresa, 224.295 per la piccola e 127.138 per la micro. A livello territoriale le domande si concentrano nel Nord (31.339 nel nord –Est e 29.793 del Nord-Ovest), nel Centro le richieste sono 12.112 e al Sud e isole 9.239.
Campagna Amica
All’Azienda Agricola Da Pina il premio “Per l’Impegno Imprenditoriale e per il Progresso Economico”
ESEMPIO DI CONTINUITÀ GENERAZIONALE Si è svolta lunedì 9 dicembre in camera di Commercio ad Alessandria la cerimonia di consegna dei premi “Per l’Impegno Imprenditoriale e per il Progresso Economico”. La Camera di Commercio, con questa cerimonia, premia gli imprenditori che si sono distinti per le loro qualità e per aver conseguito risultati particolarmente significativi: i premi che la Giunta assegna sono il giusto riconoscimento per il lungo percorso di crescita dagli stessi compiuto, e iniziato molti anni orsono, e per l’impegno, la dedizione e la passione profuso nel lavoro quotidiano. Un premio alle imprese per la loro professionalità e per aver lavorato, e continuare a lavorare, spesso silenziosamente, per il progresso non solo economico del nostro territorio. A ricevere l’ambito premio l’azienda Agricola “Da Pina” che si trova in Val Borbera ed è dedita all’allevamento di suini, alla trasformazione e alla vendita di prodotti freschi e stagionati che ne derivano. Nella sua azienda di Molo Borbera, Stefano Moro, alleva assieme al fratello Marco, al figlio e al nipote, i suini che successivamente vengono trasformati nel laboratorio annesso al negozio completando così la filiera.
L’attività si contraddistingue per la qualità dei prodotti, l’artigianalità, la freschezza e l’esperienza nella lavorazione, agendo passo dopo passo per concretizzare una proposta di prima scelta. La produzione è frutto dell’esperienza tramandata per generazioni e delle più moderne tecniche di lavorazione dove viene “curato” personalmente l’ingrasso dei maiali, oltre 400 all’anno, la loro macellazione e la trasformazione delle carni. In azienda vengono organizzati percorsi didattici finalizzati alla conoscenza dei metodi di coltivazione, allevamento, trasformazione, sviluppo delle capacità sensoriali e conoscenza dei cicli naturali correlati alle produzioni agricole.
Lo scorso settembre l’azienda “Da Pina” ha festeggiato i 40 anni di attività, da sempre l’impegno a salvaguardare una parte di territorio non facile e, prendendo spunto dalle utime vicende, Stefano Moro non le manda a dire: “La prevenzione deve essere una priorità se non si vuole pagare ogni volta il conto di decine di milioni di euro di danni. Per intervenire non bisogna aspettare la calamità naturale: strade completamente sventrate, vigneti distrutti, campi allagati… senza contare la cosa più importante, mettere a rischio la vita delle persone. Nonostante le difficoltà per fortuna ci sono giovani che in agricoltura vedono il futuro e questa è la cosa più importante”.
PIOGGE ECCEZIONALI:
SCADENZE RISTRUTTURAZIONE VIGNETI
Coldiretti ha sollevato il problema in oggetto alla Regione, sostenendo che diverse aziende hanno notevoli disagi, impedimenti e subito frane a causa delle abbondanti piogge. Occorre dunque prevedere una possibilità di richiesta di proroga rispetto la scadenza per il completamento dei lavori, oggi prevista per il 20 giugno 2020. (Le domande interessate sono campagna 2017/2018, 2018/2019 con pagamento anticipato mediante fidejussione e campagna 2019/2020 a collaudo). Oltre alle frane va anche tenuto conto
che il perdurare delle piogge rende impossibile i lavori di preparazione del fondo necessari, che spesso richiedono operazioni di drenaggio, sistemazione, strutture sostegno. Resta quindi impossibile, come per le frane, concludere la realizzazione dei vigneti nei termini indicati. Il Piemonte ha richiesto lo stato di emergenza per alcune province, ma non si sa quale potrà essere l’esito. Importante è che le aziende che hanno avuto danni presentino presso il comune richiesta di riconoscimento di eccezionalità di eventi atmosferici.
Coloro che avessero invece impedimenti causa piogge nella preparazione del sito di impianto, esempio per la realizzazione delle opere di sostegno, livellamenti, sarà bene che li segnalino ai servizi della Regione. Successivamente i comuni invieranno la situazione alla Regione che dovrebbe notificarla al Ministero. Il Ministero a sua volta emanerà un DM specifico al quale potremmo eventualmente appellarci per ottenere il differimento. Gli uffici Coldiretti restano a disposizione per procedere a seconda delle evenienze.
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Coltiva
la salute
COLTIVA LA TUA SALUTE 28
TEMA DEL MESE: Malattie reumatiche
Le malattie reumatiche comprendono molte patologie che colpiscono prevalentemente il sistema scheletrico ma che possono interessare anche altri organi e apparati. Possono colpire qualsiasi fascia di età ma tendono ad essere maggiormente diffuse nella popolazione anziana. Si va da forme molto frequenti come le patologie artrosiche che comportano un progressivo danno articolare senza coinvolgimento generale a forme artritiche caratterizzate da alterazioni infiammatorie delle articolazioni che colpiscono persone più giovani sino a forme decisamente più rare quali le patologie connettivitiche e vasculitiche come il lupus, la sclerodermia, l’artrite di Horton che interessano prevalentemente organi interni con un importante coinvolgimento generale. Le malattie reumatiche comprendono anche altre patologie come la fibromialgia, l’osteoporosi, la gotta e la condrocalcinosi. Negli ultimi decenni, grazie soprattutto alla diagnosi precoce e a terapie più aggressive, si è riusciti a limitare sensibilmente l’evoluzione di queste patologie; anche il numero di interventi chirurgici per gravi deformità articolari in pazienti artritici è diminuito. Dolori, rigidità mattutina ed eventualmente “gonfiore” di una o più articolazioni sono i principali campanelli d’allarme che devono indurre il medico a un approfondimento diagnostico. La radiografia delle articolazioni interessate e un’eventuale ecografia con metodica Power Doppler consentono la conferma delle patologia artritica, supportata anche da esami ematici che dimostrano un aumento degli indici di flogosi come VES e PCR. In caso di sospetta artrite il medico di base invierà il paziente allo specialista reumatologo per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico e che valuterà, nelle forme più evolutive, un coinvolgimento interdisciplinare in base alle varie patologie. Verranno eseguiti ulteriori esami quali la ricerca del fattore reumatoide e degli anticorpi anti-CCP in caso di sospetta artrite oppure la ricerca di ANA, ENA, C3-C4, ANCA in caso di sospetta connettivite o vasculite. Anche il ricorso alla Risonanza Magnetica e a studi genetici quali l’assetto HLA sono di stretta competenza specialistica. www.gruppocdc.it
Consigliere Ecclesiastico
FREDDO DI NATALE Natale è la festa che mette al centro l'uomo. Natale celebra la nascita di Colui che ci ha detto: quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a me. Noi cristiani in questo tempo liturgico dell'avvento attendiamo il Signore. E non dobbiamo fare finta di attenderlo. E Lui attende noi. Forse più di noi. Se ci ha chiesto di incontrarlo nei fratelli più in difficoltà, questi fratelli più piccoli tante volte aspettano invano... Qualche giorno fa nel piazzale della stazione di una cittadina della nostra provincia è morto per assideramento Fanica (Stefano), 48 anni. Fanica in tanti anni le ha provate tutte per non cadere in miseria (aveva anche studiato), ma poi non ce l'ha più fatta.
Qualche mese fa ha smesso di lottare. Ho letto una frase: “cosa importa se fuori fa freddo. L'importante è che ad essere freddo non sia il cuore”. Perchè il freddo del cuore fa morire. Uccide più di quello dell'inverno. Stefano è morto di freddo. E' morto per il freddo del nostro cuore. E' morto perchè ha percepito che da solo non avrebbe potuto superare questo freddo. Abbiamo perso tutti. Perchè ha perso l'umanità. Nella novena natalizia cantiamo: “Vieni Signore Gesù”. E se ci chiedesse: Dov'è tuo fratello, cosa risponderemmo? Buon Natale solidale e cristiano. Don Ivo Piccinini
TESSERAMENTO 2020 – Perché associarsi? Il tesseramento 2020 ha uno slogan di grande impatto “I contadini rifanno l’Italia”. Parole nelle quali c’è racchiuso un Paese, il nostro, che può tornare a crescere solo se è capace di investire e puntare sulle proprie risorse: i territori, l’identità, la cultura, il cibo. E Coldiretti può contribuire all’innovazione del sistema Italia solo grazie a coloro che, ogni anno, scelgono di essere rappresentate da un’Organizzazione che ha fatto della ‘sostenibilità’, dello ‘sviluppo alternativo‘, e del ‘patto con i cittadini-consu-
matori’ modelli da perseguire sempre e comunque, a qualunque costo. La vita e l’attività di Coldiretti si basano sul sostegno e sulla partecipazione dei propri associati per questo, ogni singola adesione assume un significato importante. Cresce la nostra reputazione, nascono nuovi progetti di filiera su tutto il territorio e il nostro impegno come forza sociale: queste importanti azioni per la tutela delle imprese agricole, hanno bisogno dell’impegno, della compartecipazione e sostegno della base e del territorio.
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