26 Gennaio 2015

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Coldiretti Alessandria - Anno 62° numero 1 - 26/01/2015 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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agrario del Piemonte orientale


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QUeSto perioDico È aSSociato a UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Editoriale

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che SOCIALE Per far crescere “l’agricoltura di chi ama l’Italia” è necessario contrastare chi si arricchisce con il falso Made in Italy: bisogna tutelare l’agroalimentare che in tempi di crisi rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita

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i lettori molti editoriali dei mesi di dicembre e di gennaio possono sembrare il più delle volte retorici: scontato fare un consuntivo dell’anno appena trascorso e pianificare gli obiettivi per i dodici mesi futuri. ebbene, non lo si fa per prassi ma per rendere partecipe il maggior numero di soci, amici, consumatori... insomma persone, alle progettualità a cui si sta lavorando: e ciò diventa fondamentale specialmente per chi appartiene ad un’Organizzazione come la nostra, per far conoscere e condividere quanto si sta facendo per crescere sia come forza economica che sociale. “economica” e “sociale”: i pilastri alla base del nostro Progetto della filiera agricola tutta italiana, che ci permettono di camminare al fianco delle nostre imprese offrendo loro nuove possibilità di reddito, innovazione e cambiamento strategico per rimanere sul mercato. il nostro impegno sociale si traduce nel mettere al centro di tutto l’individuo, il benessere delle persone, passando per la crescita di un territorio unico e bellissimo come quello italiano che ha il grande pregio di non poter essere delocalizzato. Tutto questo verrà “riassunto” all’expo: se ne è fatto un gran parlare nei mesi scorsi e ci stiamo preparando alla grande per essere pronti a maggio all’inaugurazione di quella che sarà una opportunità determinante per il vero Made in Italy agroalimentare.avremo gli occhi di tutto il mondo puntati addosso e Coldiretti sarà tra i protagonisti di questo evento mondiale: sarà l’occasione per ribadire quello che noi stiamo dicendo da anni, per far capire quanto sia importante contrastare chi vive e guadagna spacciando per italiano qualcosa che di italiano ha solo il nome. Sarà l’occasione quindi per far capire che la chiarezza passa attraverso la trasparenza in etichetta: ecco perché è fondamentale che la legge sull’etichettatura venga finalmente rivista per tutto il carrello della spesa. L’agroalimentare, infatti, rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi: ce ne siamo occupati e ce ne occuperemo sempre di più nei mesi a seguire. grazie all’Osservatorio sulla Criminalità agroalimentare, Coldiretti sarà in prima linea con le Forze dell’ordine per contrastare questo fenomeno di dimensione crescente con le sue più recenti e pericolose evoluzioni come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, le nuove forme emergenti di criminalità, gli interessi dei colletti bianchi, le infiltrazioni malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione. Sfogliando la rivista troverete anche un approfondimento dedicato all’annata agraria 2014: i principali settori sono stati passati sotto la lente d’ingrandimento, sono emerse luci ed ombre di un settore che, nonostante una crisi economica che pare senza fine, riesce ancora a resistere grazie alla tenacia e all’impegno di tanti imprenditori, tanti giovani imprenditori mi piace sottolinearlo, che ogni giorno contribuiscono a far crescere il settore primario. L’andamento climatico non ci sta aiutando e se questo 2015 dovesse seguire quello del 2014 potrebbe portare ad un inverno “non vero” e a stagioni non bene identificate con gravi rischi per l’agricoltura a causa di un risveglio vegetativo anticipato che molte coltivazioni non sarebbero in grado di sopportare senza danni. ma questa è un’altra storia... Per i prossimi mesi, dunque, saremo impegnati su diversi fronti, al fine di sviluppare un’iniziativa energica sulla cooperazione che dovrà diventare il motore per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e far crescere “l’agricoltura di chi ama l’italia”.

Roberto Paravidino Presidente

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Far conoscere e CONDIVIDERE quanto si sta facendo per crescere sia come FORZA ECONOMICA

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Periodico edito da impresa Verde alessandria d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni direttore resPonsabile ilaria lombardi G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, fabio fracchia, alberto Pansecchi, andrea Piccaluga, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza.

n°1- Gennaio 2015

fotoGrafie

in copertina

archivio coldiretti, christian boero

Speciale:“Agromafie, business da 14 miliardi di euro”

redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrazione tribunale di alessandria n.69 del 21.1.1953

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Chiuso in redazione il 26 Gennaio 2015

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delia revelli presidente coldiretti cuneo È la prima volta che una donna conquista il vertice

dell’associazione cuneese

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oldiretti alessandria si congratula con Delia Revelli per il prestigioso incarico. imprenditrice agricola è titolare della Società agricola San Biagio con sede a margarita. L’impresa agricola è un allevamento di pesci di acqua dolce che punta sulla qualità sia del prodotto che dell’ambiente. Delia Revelli è anche Presidente Regionale iniPa e Responsabile Provinciale Donne impresa Coldiretti Cuneo.

tortona - Via s. marziano, 4 tel. 0131 861965 - fax. 0131 863903

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le prospettive per il 2015:

rafforzare gli accordi di filiera e rivedere le norme sull’etichettatura le OpiniOni dei dirigenti cOldiretti a cOnfrOntO

aL CenTRO La PeRSOna: gRanDe imPegnO SuL FROnTe DeLL’agRiCOLTuRa SOCiaLe DOve L’OBieTTivO SaRà queLLO Di COnSOLiDaRe Le vaRie PROgeTTuaLiTà SuL TeRRiTORiO PROvinCiaLe e RegiOnaLe

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anno che si è appena chiuso è stato segnato duramente dalla crisi dovuta all’embargo russo e le conseguenze sulla nostra economia sono state importanti. Consapevoli della necessità di continuare nella realizzazione del nostro Progetto, teso ad accorciare le filiere, evitando i troppi e spesso inutili passaggi, continueremo il percorso intrapreso con successo negli anni scorsi e consolidato da accordi interprofessionali dove la filiera viene costruita partendo proprio dal prodotto agricolo”. Parole del presidente provinciale roberto paravidino che sui propositi per il nuovo anno ha le idee chiare: “abbiamo bisogno di lasciarci alle spalle un 2014 che ci ha regalato preoccupazioni in abbondanza e un portafoglio sempre più leggero. il clima non è stato dalla nostra parte e questo lo abbiamo capito ma ormai siamo abituati a fare i conti con i repentini cambiamenti di temperature e le stagioni che non esistono più”. grande impegno sul fronte dell’agricoltura sociale dove l’obiettivo sarà quello di consolidare le varie progettualità, utili ad intravedere nuove traiettorie di futuro per i giovani e di potenziare ulteriormente i centri servizi alla persona quale momento di collegamento con i cittadini in un’ottica di servizio, complementare e in alcuni casi sostitutivo delle carenze del pubblico. “attraverso altre forme di sussidiarietà, è stata chiesta alla Regione l’attuazione di una semplificazione burocratica per le imprese, in modo da rendere il prossimo Programma di Sviluppo Ru-

rale di più facile accesso e con erogazioni più veloci per investimenti efficaci. - ha aggiunto il direttore provinciale Coldiretti alessandria simone moroni - abbiamo importanti carte da giocare come la valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso le igt e le Dop e attraverso l’indicazione dell’origine della materia prima in etichetta. nei prossimi mesi quando continueremo a batterci per porre rimedio agli squilibri e alle ingiustizie create dalla forza incontrollata dei mercati e lavoreremo su proposte concrete di intervento come la semplificazione burocratica, la certezza negli strumenti di agevolazione per le imprese e la linearità delle norme”. il 2014 è stata un’annata caratterizzata da un inverno atipico e mite, con piogge e temperature basse nella seconda parte del periodo primaverile, e da un’estate altrettanto anomala con temperature inferiori alle medie, in modo tale da incidere significativamente sulle produzioni piemontesi. Soprattutto l’elevata umidità del periodo estivo, e le piogge persistenti, hanno condizionato negativamente tutte le colture vegetali. nel complesso, da un’analisi effettuata sui singoli settori, l’annata agraria che ci lasciamo alle spalle può essere considerata difficile, poco soddisfacente sia in termini di volumi e qualità delle produzioni, a cui hanno fatto seguito riscontri altrettanto deludenti dai rispettivi mercati, oggi sempre più legati a situazioni e dinamiche globali che si riflettono profondamente sull’economia locale.alcuni comparti hanno avuto un’annata più difficile, come il comparto frutti-

colo, dove soprattutto nel periodo estivo ha mantenuto quotazioni su livelli ancora scarsi. Si rileva invece il segno positivo per la frutta autunnale, potendo anche sfruttare una campagna di commercializzazione più lunga. anche per i cereali, dopo alcune annate estremamente positive sia per la produzione che per i prezzi, il mercato è tornato sui livelli del 2010, con maggiori difficoltà per il mais e per il frumento, quest’ultimo condizionato ulteriormente da una forte riduzione dei volumi. Ottimi segnali di ripresa arrivano per il settore corilicolo; rimane invariato il mercato bovino, così come per i suini. Si mantiene invece su buoni livelli il settore avicolo, sia per il comparto uova che per quello da carne. Discorso a parte va fatto per il lattiero caseario, alle prese con la fine del regime della quote. L’agricoltura piemontese, pur subendo una contrazione della produzione lorda vendibile di 9,2 punti percentuali, contribuisce alla ripresa economica con un +4,12% di occupati, in netta controtendenza rispetto agli altri settori, e con un indice quasi triplo rispetto a quello nazionale. il Pil agricolo del Piemonte rappresenta il 10% di quello nazionale. il prodotto interno lordo piemontese è pari al 2,4% del Pil regionale, raggiungendo con l’agroalimentare il 5,3%. Per le sue 60 mila imprese associate, Coldiretti Piemonte ha ulteriormente sviluppato il proprio Sistema di Rappresentanza e dei Sevizi, forte di oltre 800 dipendenti, di cui si avvalgono le articolazioni territoriali, con 6 sedi provinciali ed interprovinciali, 49 uffici zonali e 1.043 recapiti comunali e frazionali. Tale struttura ha permesso alle imprese agricole socie di accedere a quasi 200 milioni di euro di contributi comunitari attraverso il mandato conferito al Centro di assistenza agricola (Caa) di Coldiretti Piemonte per l’attivazione di procedimenti amministrativi inerenti domande di Pagamento unico PaC e di Sviluppo


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Rurale. quella che può essere considerata in parte una compensazione per la grave crisi di liquidità che sta colpendo da alcuni anni l’imprenditoria agricola piemontese, trova ulteriore supporto nell’attività del Consorzio Fidi Creditagri italia, che in Piemonte conta oltre 1600 soci e che nell’ultimo periodo ha finanziato 344 operazioni per un valore di oltre 30 milioni di euro. Sono state inoltre 20 mila le imprese che si sono avvalse della consulenza e dell’assistenza sia Fiscale e Tributaria che lavoristica delle Società di Servizi dell’Organizzazione, alle quali oltre 110 mila contribuenti hanno affidato la dichiarazione dei propri redditi. anche nei servizi alla persona rivolti a tutti i cittadini, il Patronato epaca ha potuto mettere a disposizione una rete di oltre 50 punti di assistenza con 75 operatori specializzati in materia previdenziale, assistenziale e infortunistica, capaci di attivare oltre 88 mila pratiche. archiviato il 2014 è possibile fare un bilancio? Come nostra consuetudine, dopo aver “ascoltato” le parole del presidente e del direttore, abbiamo messo a confronto anche le opinioni dei dirigenti della Coldiretti alessandrina per cercare di capire cosa ci si apetta per i prossimi dodici mesi sia sotto il profilo economico che prettamente sindacale. Secondo Bruno roffredo, presidente di zona della Coldiretti di acqui Terme quella appena trascorsa “è stata un’annata anomala, specialmente parlando della vendemmia ma qualitativamente non possiamo lamentarci. La grande piaga di questa zona è rappresentata dalla fauna selvatica, cinghiali e caprioli. Ogni giorno dobbiamo fare i conti con nuovi campi devastati: costituiscono un grande pericolo per l’incolumità delle persone e per la crescita dell’economia. Per il 2015? Continuare a valorizzare il nostro Made in Italy unico ed inimitabile, l’impegno deve essere indirizzato a far emergere la nostra unicità, il nostro valore”. Parte da un plauso alla nuova Pac il presidente di zona di alessandria Carlo Pagella: “Ci siamo battuti affinchè con la nuova Pac venissero “premiati” solo coloro che vivono di agricoltura e abbiamo ottenuto buoni risultati. Ora inizia una nuova fase e il 2015-2020 sarà un periodo importante per il nostro settore e dal nuovo Psr ci aspettiamo importanti opportunità per le nostre aziende. Per quanto riguarda la situazione dei cereali l’andamento climatico ne ha condizionato resa e qualità ottenendo risultati mediamente discreti, lontane dalle eccezionali performance della scorsa annata, e caratterizzata da quotazioni nettamente inferiori, condizionate fortemente dagli scenari di mercato globali”. Per renato Baldi, presidente della zona di Casale monferrato, “è la semplificazione burocratica ciò di cui abbiamo più bisogno, la certezza negli strumenti di agevolazione per le imprese e linearità delle norme. Occorre togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che fanno perdere agli imprenditori agricoli almeno 100 giornate di lavoro all’anno per stare

dietro solo alle carte. Oggi è ancora possibile parlare di “centralità del settore primario” ma dobbiamo continuare a difendere i nostri territori e valorizzare le produzioni Made in Italy”. Dalla zona di Castelnuovo Scrivia il presidente marco parodi ci tiene a sottolineare che “come pensavo il 2014 è stato un anno di transizione durante il quale l’agricoltura è stata comunque protagonista all’interno dell’economia: sviluppo e competitività sui mercati locali e globali saranno le carte vincenti anche per il 2015, quelle sulle quali continuare a puntare per continuare a crescere. Dobbiamo ripartire dai territori e dalla creatività delle sue piccole e medie imprese che insieme rendono unico il nostro Bel Paese. Per il comparto orticolo il 2014 è stata però un’annata caratterizzata da prezzi medi di vendita generalmente bassi, il clima non è stato dalla nostra parte e le alluvioni con le quali si è chiuso l’anno hanno peggiorato il quadro economico ma sono ottimista per natura e quindi, per il 2015, mi auguro si possa parlare di miglioramento in molti settori, naturalmente anche in quello dell’agricoltura”. “La zona di Cerrina sta offrendo nuove opportunità di crescita e la corilicoltura ne è un esempio”. Così il presidente di zona mauro Bianco introduce il suo commento sull’anno appena concluso e aggiunge “ovviamente, anche per altri comparti stiamo facendo del nostro meglio per riuscire ad offrire futuro e reddito alle nostre aziende: la progettualità Coldiretti, il progetto economico della nostra Organizzazione, sono punti di riferimento imprescindibili per riuscire a rimanere sul mercato e continuare a fare della nostra distintività l’arma vincente in un mondo dove tutto sta diventando globalizzato. Per il futuro dovremo imparare a fare meglio e di più “rete” solo così potremo contrastare il falso Made in Italy e l’italian sounding”. Da Cerrina al novese, territorio piegato dalle ultime alluvioni, dove il presidente di zona marco moro sul dissesto idrogeologico non le manda a dire: “La prevenzione deve essere una priorità se non si vuole pagare ogni volta il conto di decine di milioni di euro di danni. Per intervenire non bisogna aspettare la calamità naturale: strade completamente sventrate, vigneti distrutti, campi allagati... senza contare la cosa più importante, mettere a rischio la vita delle persone. Per quanto riguarda l’andamento economico l’anno 2014 ha fatto registrare ancora un piccolo segno positivo nel settore agricolo soprattutto registrando l’entusiasmo di tanti giovani che in agricoltura vedono un futuro. e peri prossimi mesi? mah, adesso aspettiamo senza illuderci

troppo questo exPO continuando però a fare crescere il nostro Progetto, questa per noi è la vera sfida.” altra zona colpita profondamente dalle alluvioni di ottobre e novembre 2014 è stata Tortona: l’emergenza fiumi e torrenti ha compromesso campi già seminati e allagato strutture ma, soprattutto, ha contribuito a peggiorare lo stato d’animo di molti imprenditori. Così Fabio mogni, presidente di zona di Tortona: “il 2014 si è chiuso con un bilancio non positivo per le orticole e per il settore pataticolo il prodotto fresco viaggio su cifre nettamente al ribasso, mentre si conferma una resa produttiva superiore allo scorso anno. La crisi delle pesche a cui abbiamo assistito nei mesi estivi è stata pesante da sopportare per molte aziende: se da una parte i consumatori oggi sono più informati e cercano prodotti Made in Italy è anche vero che devono fare i conti con un budget sempre più limitato e quindi molte volte la qualità viene sacrificata. Ciò crea confusione: i mercati di Campagna amica sono un’ottima soluzione e mi fa piacere aver potuto constare che il numero di clienti sta aumentano. infine, come sempre, pongo l’attenzione sull’accesso al credito: se vogliamo più innovazione e investimenti è necessario mettere le aziende in condizioni di recuperare redditività ed efficienza”. i movimenti e le associazioni hanno un ruolo di primo piano in Coldiretti, sono parte integrante dell’Organizzazione e molte partono proprio da Comitati e Coordinamenti idee e progettualità importanti che vengono poi attuate con successo sui territori. Propositiva e ottimista è Valentina Binno, delegata provinciale e regionale giovani impresa: “Durante il 2014 ho conosciuto tanti giovani imprenditori che hanno fatto della parola innovazione la loro parola d’ordine. Ho viaggiato molto e potuto visitare aziende meravigliose in doivese regioni d’italia constatando quanta forza e determinazione ci sia in chi crede nell’agricoltura. esempio concreto di cosa voglia dire essere giovani impresa, lavorare per la realizzazione della progettualità economica di Coldiretti sia attraverso i contratti di filiera sia attraverso valorizzazione delle produzioni Made in Italy che rappresentano un importante richiamo per i giovani che continuano ad occuparsi nell’ attività agricola. Per il 2015 abbiamo in cantiere tante novità, a partire dall’exPO: i ragazzi che hanno scelto l’attività agricola negli ultimi anni sono costante aumento e giovani impresa sarà al loro fianco! nel 2014 Donne impresa ha compiuto i suoi primi 60 anni, un traguardo a cui anche Coldiretti alessandria con le sue imprenditrici ha contribuito scrivendo un capitolo importante di questo movimento che guarda al futuro con determinazione. molti gli obiettivi che si dovranno raggiungere nel 2015 per graziella Boveri, responsabile provinciale e regionale Donne impresa: "assunzioni in crescita e aziende nascenti, guidate da giovani e con tante donne protagoniste. Prospettive, confermate da tutti gli

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indici economici, sorprendentemente ottimistiche. È il «ritorno alla terra» a segnare la controtendenza in questi anni di crisi. ma non è un salto indietro nel passato, bensì l’approdo a una dimensione profondamente mutata rispetto solo a qualche decennio fa. Perché il settore agricolo italiano oggi ha un nuovo appeal grazie a molteplici professionalità e a strategie imprenditoriali che vanno ben oltre la mera produzione agro-alimentare. Parola d’ordine, multifunzionalità. Donne in agricoltura significa impegnate in agriturismo, nella trasformazione dei prodotti, nella vendita diretta e a livello pedagogico con le fattorie didattiche, a cui sono aggiunti recentemente l’agriasilo e l’agritata. Concetti e strategie che rientrano appieno nel ruolo e negli obiettivi del Progetto di Coldiretti e di quello che si propone Donne impresa”. stefania grandinetti, presidente provinciale e regionale dell’associazione Terranostra parte da un plauso a Facebook,Twitter e al mondo del virtuale per arrivare a considerazioni molto concrete... “Terranostra è in continua evoluzione e per essere un’associazione sempre

più vicina alle richieste del consumatore trova nei social network il canale più semplice per arrivare ad offrire le risposte alle richieste di coloro che vogliono scoprire la nostra meravigliosa italia partendo magari, perché no, proprio dal Piemonte! nel 2015 continueremo a portare avanti il nostro obiettivo principale: diventare sempre più un punto di incontro tra impresa agricola e consumatore, una vetrina del mondo rurale in grado di soddisfare le nuove esigenze sociali dell’alimentazione nel contesto più allargato del grande Progetto economico di Coldiretti. Continueremo ad aiutare i consumatori nella scelta e nella scoperta, o nella riscoperta, dei prodotti tipici e nella conoscenza del territorio attraverso l’ospitalità e l’origine dei prodotti”. il 2014 si è chiuso con un terzo mandato come presidente dell’associazione Pensionati della Coldiretti di alessandria per giovanni ottonello: “e’ stato un anno importante, non solo per il rinnovo cariche ma anche perché abbiamo cambiato lo Statuto, siamo stati impegnati al fianco dell’Organizzazione in ogni progetto ed iniziativa. in italia ci sono più di 800mila pensionati coltivatori diretti con pensioni non superiori a 480 euro al mese che stanno vivendo un periodo difficile ma che sono anche impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà. Comprendiamo la situazione del

Paese, ma non possiamo tacere sull’insostenibilità sociale di questa situazione, dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico. questo sarà l’impegno dell’associazione per il 2015 a tutti i livelli”. e’ un bilancio positivo quello che traccia gianluigi gaglione, presidente dell’associazione agrimercati della Coldiretti di alessandria, della situazione dei mercati di Campagna amica presenti sul territorio e della Bottega italiana presente ad acqui Terme: “Dobbiamo partire dal fatto che il momento non è facile né felice quindi il fatto che ci sia richiesta da parte dei consumatori di poter trovare i mercati degli agricoltori è già un ottimi riscontro, segnale che l’attenzione a ciò che si mette nel piatto è alta. gli appuntamenti settimanali di Casale, Tortona, valenza, il doppio mercato di alessandria, murisengo, arquata sono esempi concreti che ci inorgogliscono. e chi compra da noi può stare tranquillo perché proprio dai mercati di Campagna amica parte la sfida per una spesa di qualità attenta al portafoglio. inoltre, ricordiamo che negli agrimercati di Campagna amica Coldiretti gli agricoltori possono vendere esclusivamente i prodotti della propria azienda e chi non rispetta le regole viene immediatamente sospeso e allontanato dai nostri mercati perché le leggi sono chiare fin dall’inizio”.

inflazione: al ribasso per deflazione alimentari freschi

Sprechi ridotti al minimo: preoccupazione per il crollo dei raccolti Made in Italy il 2014 si è chiuso con un carrello della spesa sempre più “povero”. a spingere il tasso d'inflazione medio annuo per il 2014 al minimo dal 1959 è stato il calo dei prezzi dei prodotti alimentari non lavorati come frutta, verdura, carne e pesce fresco che fanno registrare una riduzione dello 0,8 per cento e sono di fatto in deflazione. “L’andamento dei prezzi riflette la situazione nei consumi con gli italiani che hanno toccato il fondo nel 2014 e sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981, sulla base dell’analisi della Coldiretti sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’istat. - afferma il direttore della Coldiretti alessandrina Simone moroni - gli italiani, infatti, hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall’abbigliamento alle calzature, ma poi hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e orientandosi verso prodotti low cost”. una situazione che diventa ancora più critica se aggiunta al crollo dei raccolti Made in Italy che costringe nel nuovo anno al “razionamento” di tutti i prodotti base della dieta mediterranea. “La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, agrumi e millefiori è quasi dimezzata per effetto del clima, ma se la vendemmia - sottolinea il presidente provinciale Roberto Paravidino - si è classificata come la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino Made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, quella di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate. Risultato? nel 2015 sugli scaffali dei supermercati ci sarà il 35% in meno di olio di oliva italiano, ma anche un calo del 25%per gli agrumi, del 15% per il vino fino al 50% per il miele, mentre il raccolto di castagne è stato da minimo storico”. ma è allarme anche per la produzione italiana di pasta a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero da dove

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arriva circa il 40% del fabbisogno perché non si è avuta la lungimiranza di investire sull’agricoltura nazionale. “gli effetti del crollo produttivo si faranno sentire a tavola dove gli italiani - continuano Paravidino e moroni - sono i principali consumatori di pasta a livello mondiale con una media per persona di 26 chili all’anno, una quantità che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese. Rischiano quindi di mancare dalle tavole quei prodotti base della dieta mediterranea che sono considerati indiscutibilmente come essenziali per garantire una buona salute, soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni”. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo. “Con il crollo dei raccolti nazionali aumenta il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per Made in Italy ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità - concludono Paravidino e moroni - e per questo occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta, almeno su quei prodotti come l’olio, il miele e gli agrumi freschi dove è in vigore l’obbligo di indicare la provenienza, oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna amica, ma anche cercare sulle confezioni il caratteristico logo (Dop/igp) a cerchi concentrici blu e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla “Denominazione di Origine Protetta” o “indicazione geografica Protetta” mentre nella parte blu compaiono le stelline rappresentative dell’unione europea”.


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opportunità di sviluppo per le aree rurali

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divieto di coltivazione

no agli ogm: biglietto da visita di expo

Coldiretti commenta positivamente in Italia lo stop al biotech in agricoltura

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“il presidente nazionale Coldiretti Roberto moncalvo con il presidente di Cattolica Paolo Bedoni”.

accordo coldiretti - cattolica per 180 nuovi sportelli Nasce la più grande rete di servizi assicurativi mai realizzata

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a più grande nuova rete di servizi assicurativi mai realizzata nelle campagne italiane con l’apertura di 180 nuovi sportelli, agenzie e subagenzie localizzati lungo tutta la Penisola. È quanto prevede l’accordo decennale firmato a verona tra Cattolica assicurazioni e Coldiretti per la distribuzione di prodotti assicurativi “danni” con il marchio Fata e di prodotti “vita e previdenza” con il marchio Cattolica. un investimento che offre rilevanti opportunità di sviluppo a sostegno delle aree rurali dove in italia vivono oltre dieci milioni di persone. Si tratta di una importante opportunità per gli imprenditori agricoli alla vigilia dell’entrata in vigore della riforma della politica agricola comune (Pac) che interviene nella gestione del rischio sia rispetto alle avversità atmosferiche e alle patologie vegetali e animali che sul fronte

della tutela del reddito delle imprese dalle ricorrenti crisi di mercato. «Si completa e si rafforza così la nostra rete di servizi alle imprese e alle persone che va dal credito alle assicurazioni dal fiscale alla previdenza, dalla consulenza tecnica ai rapporti con la Pubblica amministrazione, con l’obiettivo di far diventare gli uffici della Coldiretti la casa della semplificazione e dell’efficienza» ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto moncalvo. «È un investimento importante», ha dichiarato il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, «in un comparto strategico che esprime prodotti e professionalità di eccellenza per l’economia italiana. L’accordo con Coldiretti, in coerenza con l’acquisizione di Fata, consolida la leadership di Cattolica nel settore dando ancora più forza ad uno dei punti qualificanti del Piano d’impresa appena approvato».

a positiva decisione di mantenere in italia il divieto di coltivare Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci è un ottimo biglietto da visita per il Made in Italy alimentare in vista dell’expo. e’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel commentare positivamente la firma da parte del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, del ministro delle politiche agricole maurizio martina e di quello dell’ambiente, gian Luca galletti del decreto che sancisce il divieto di coltivazione di mais Ogm mOn810 per con la proroga, per un periodo di ulteriori 18 mesi dalla sua entrata in vigore, del divieto già emanato con il precedente decreto interministeriale del 12 luglio 2013. Si tratta di una esigenza - sottolinea moncalvo - in attesa del via libera finale alla direttiva europea che consentirà ai Paesi membri dell’ue di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo. Per l’italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua moncalvo - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy”. Secondo una analisi della Coldiretti nell’unione europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, su ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico mOn810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto - conclude la Coldiretti - di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais mOn810).

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stagione di grandi cambiamenti per il consorzio agrario del piemonte orientale

Una nuova progettualità per far crescere la “vera agricoltura” La parola magica è stata detta, “ristrutturazione”: è iniziata ma, mi pare di capire, che siamo solo alle battute iniziali. E’ così? esattamente! in questi due anni abbiamo iniziato a lavorare ad una ristrutturazione che potremmo definire “a più livelli”, per essere sempre più capillari sul territorio. non credo di peccare di presunzione dicendo che la nostra realtà, assieme a quella del nord est, è la più importante ma per il futuro si dovrà pensare, per rispondere alle esigenze dell’agricoltura moderna, a creare Consorzi unici Regionali per offrire servizi migliori e riuscire a rimanere sul mercato in modo competitivo.

Percor so di rinnovamento strutturale fortemente v ol uto da ca i, consorzi agrari d’i talia: roberto Paravidino eletto Presidente, Pao lo dellarole e anto nio ferrari vic e Presidenti

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na realtà importante al servizio delle imprese. Possiamo riassumere così l’obiettivo del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale, uno strumento finalizzato alla crescita della “vera agricoltura”, una piattaforma di integrazione tra il settore primario, l’industria e la distribuzione.Terminate le riunioni zonali che hanno visto una numerosa partecipazione di soci imprenditori, l’inizio ufficiale della nuova stagione del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale ha una data ben precisa, 19 dicembre 2014, giornata durante la quale si è svolta l’assemblea che ha portato all’elezione di Roberto Paravidino alla presidenza, alla designazione dei nuovi organi amministrativi e alla fusione ufficiale, nella struttura del Consorzio del Piemonte Orientale, dei Consorzi delle province di Novara e Vercelli. Quindi, una sola struttura di riferimento per cinque distretti: Alessandria, Novara,Vercelli, Biella, Verbano Cusio-Ossola. Un percorso di rinnovamento strutturale fortemente voluto da CAI, Consorzi agrari d’Italia, in quanto i Consorzi sono visti proprio come nodo operativo fondamentale del Progetto di Coldiretti, dove le agenzie sul territorio diventano una grande piattaforma logistica infrastrutturale per il prodotto italiano ottimizzando l'approvvigionamento di mezzi tecnici, capaci di fornire servizi commerciali e finanziari sia a carattere creditizio che assicurativo. A qualche settimana di distanza dall’assise, abbiamo incontrato i vertici del Consorzio, per capire quali sono stati i motivi che hanno portato a questa fusione e, soprattutto, quali sono gli obiettivi per il futuro.

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Presidente Paravidino, prima di parlare del Consorzio una domanda personale, forse un po’ scontata ma d’obbligo. Come si sente il presidente di Coldiretti in questa duplice veste? e’ stata una grande emozione e se ci ripenso mi sento ancora profondamente commosso. Sono consapevole della grande responsabilità e dell’importanza del ruolo: farò del mio meglio per far conoscere un territorio dalle enormi potenzialità dove agricoltura, l’ambiente, le produzioni agroalimentari sono eccellenze che devono essere tutelate e promosse. i due ruoli rimarranno nettamente distinti in parte e in parte inevitabilmente andranno ad intersecarsi perché la progettualità dei Consorzi sono parte integrante del grande progetto economico di Coldiretti. Quindi, l’appoggio di Coldiretti è stato fondamentale in questo percorso? Più che fondamentale e colgo l’occasione per fare dei ringraziamenti: avrei voluto farli a fine intervista ma credo sia giusto dire subito che senza l’appoggio di tutte le Federazioni provinciali e del Coordinamento Regionale Coldiretti non saremmo mai arrivati a questi risultati. un grazie speciale anche ad ugo Falchi, consulente del Cai, che ci ha fornito preziosi consigli e permesso di arrivare ad ottenere quanto sperato. adesso abbiamo una squadra nuova e compatta, tante idee e progetti, a cui lavoreremo tutti assieme. naturalmente grazie al direttore giorgio Collina che in questo anno e mezzo ha saputo accompagnare la fase di ristrutturazione in modo esemplare e alle persone che mi hanno preceduto perché hanno permesso di trovare una struttura con buone basi da cui poter ripartire.

Una soluzione potrebbe essere quella di potenziare i contratti di filiera. I soci stanno capendo la loro importanza? i contratti di filiera rappresentano una carta vincente importantissima e i soci stanno imparando a capirlo. Come tutte le novità all’inizio regna un po’ di scetticismo ma sarà una priorità del Consorzio agrario lavorare in questa direzione e continuare ad agire a supporto di tutta la categoria con una politica dei concorrenziale dei prezzi, a sostegno dei produttori proprio con accordi per la valorizzazione dei prodotti. Siamo partiti con la filiera di alcuni cereali, auspico presto se ne possano affiancare altre per migliorare il reddito delle aziende associate. Cosa potrà fare la differenza in futuro? e’ una domanda difficile ma provo a rispondere con un “mettiamoci in rete”. Solo in questo modo potremo crescere e fare la differenza. Dobbiamo essere una squadra, non essere in individuale competizione. abbiamo iniziato con il piede giusto? Lo spero tanto, il “momento economico” non è facile da affrontare ma sono e devo comunque essere ottimista. Dobbiamo puntare sulla velocità di cambiamento, non avere paura delle novità: un discorso non facile in agricoltura ma che si deve iniziare a fare!


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Direttore Giorgio Collina, poco più di un anno ad Alessandria e così tanti cambiamenti per rilanciare una realtà di settore che da sempre costituisce un punto di riferimento importante. Bilancio più che positivo, immagino... immagina bene, quando sono arrivato ad alessandria e ho capito cosa avrei dovuto affrontare in così breve tempo ero molto preoccupato poi, grazie al Franco maranzana che è stato un presidente molto deciso e determinato, e a tutti i collaboratori, la strada è stata meno in salita e oggi abbiamo raggiunto un buon risultato, molto migliorabile, ma buono.

Anche per quanto riguarda le sedi avete assegnato ad ognuna un proprio compito, se possiamo definirlo così... quando si parla di squadra credo si intenda anche questo, le sedi dei tre Consorzi nonostante l’accorpamento hanno comunque una loro individualità che abbiamo mantenuto sul territorio quindi la sede legale e l’amministrazione a vercelli, segreteria, patrimonio e affari generali ad alessandria mentre gli uffici commerciali a novara.

Con l’esplosione del prezzo delle materie prime sono rapidamente aumentati i costi di produzione in agricoltura con gasolio, fertilizzanti e mangimi che diventano sempre più strategici per non far saltare i conti economici e dare competitività e reddito alle imprese. La gestione diretta del prodotto dopo il raccolto diventa quindi fondamentale per sottrarlo alle speculazioni che si sono spostate dai mercati finanziari a quello dei prodotti agricoli con ripercussioni sui prezzi e sulla programmazione dell’offerta.

Presidente Paravidino, direttore Collina: a breve, il prossimo obiettivo? Ci dedicheremo alla formazione, indispensabile per essere al passo con i tempi, e poi lavoreremo affinchè il progetto di un Consorzio unico Regionale non rimanga a lungo solo sulla carta.

Consorzio Agrario del Piemonte Orientale e Coldiretti Alessandria: pronti a scrivere una nuova pagina dell’agricoltura territoriale? Pronti soprattutto a contribuire all’innovazione, all'incremento ed al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e alla gestione dei servizi utili all’agricoltura ed alle iniziative di carattere sociale e culturale nell'interesse degli agricoltori.

Consorzi Agrari, un patrimonio dell’agricoltura da difendere

Cai, Consorzi agrari d’italia, è un pilastro del progettualità economica di Coldiretti. grandi cambiamenti e trasformazioni alle quali il direttore della federazione di alessandria, Simone moroni, ha preso parte fornendo al Consorzio agrario del Piemonte Orientale il supporto dell’Organizzazione.

L’azienda ha buone basi. Qualche numero? Possiamo contare su di un patrimonio immobiliare che supera i 40 milioni di euro ed un fatturato complessivo che supera i 50. Controlliamo le Società Cap assicurazioni al 100% e CadirLab al 51%. Le nostre sedi sono 3 con 2 magazzini logistica, 30 punti vendita e 3 magazzini ricambi. Parlando di ristrutturazione non possiamo non entrare nel “capitolo” delle agenzie sul territorio. Alcune sono state chiuse vero? Sì, è vero, ma non è stata una decisione affrettata o presa solo pensando al risparmio come qualcuno può pensare: al momento abbiamo 30 punti vendita più 5 agenti senza deposito mentre il totale dei dipendenti ammonta a 39. il piano aziendale, criticato da alcuni non lo nascondo, è invece stato attuato per offrire un servizio ancora più capillare e mirato. gli agenti senza deposito, infatti, si muovo sul territorio, vanno loro in prima persona direttamente dalle aziende. Quali sono i prodotti che vengono commercializzati? grazie al supporto dei nostri tecnici che forniscono preziosi consigli alle aziende vendiamo all’ingrosso sementi, concimi, prodotti per la difesa delle colture, carburanti ed oli lubrificanti, mangimi e cereali vari, ricambi per macchine ed attrezzi agricoli. al dettaglio, con il marchio “Tuttogiardino”, in esclusiva per il Piemonte: prodotti per il giardinaggio, hobbistica, mangimi, prodotti per piccoli animali e prodotti per l’orto. Quali sono i prodotti che il consorzio acquista dagli agricoltori? grano tenero, grano duro, orzo, mais, soia, girasole, sorgo e colza: speriamo di poterlo fare quanto prima anche con il riso.

sedi e prodotti commercializzati

Direttore Moroni, possiamo dire che mai come in questi mesi ci si è resi conto che i Consorzi Agrari costituiscono un tassello fondamentale per le vere filiere Made in Italy? i risultati raggiunti in Piemonte di cui hanno parlato il presidente Paravidino e il direttore Collina sono stati il prodotto di un attento ed equilibrato lavoro di squadra. Da tempo Coldiretti si è resa conto che i Consorzi hanno un ruolo di primo piano per il progetto di valorizzazione dell’origine del made in italy dal campo alla tavola. Obiettivi che stiamo raggiungendo grazie ai contratti di filiera per contrastare un sistema agroindustriale tradizionale poco lungimirante che non ha colto il valore economico e strategico del legame con il territorio. Quindi, possiamo definire i Consorzi un patrimonio dell’agricoltura italiana?

sede legale: vercelli Piazza zumaglini 14, amministrazione: vercelli Corso Randaccio 23 segreteria patrimonio e affari generali: alessandria via vecchia Torino 2 Uffici commerciali: San Pietro mosezzo (nO) via Biandrate 68. prodotti commercializzati con il supporto di 4 tecnici sul territorio all’ingrosso: sementi, concimi, prodotti per la difesa delle colture, carburanti ed oli lubrificanti, mangimi e cereali vari, ricambi x macchine ed attrezzi agricoli. al dettaglio: con marchio “Tuttogiardino” in esclusiva per il Piemonte: prodotti per il giardinaggio, hobbistica, mangimi e prodotti per piccoli animali, prodotti per l’orto ecc... prodotti acquistati dagli agricoltori: grano tenero,grano duro, Orzo, mais, Soia, girasole, Sorgo, Colza. società controllate: cap assicurazioni al 100% cadir laB al 51%

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coldiretti, eurispes E OSSERvATORIO SU CRIMINALITà AGROALIMENTARE

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BUSINESS

per 15,4 miliardi (+10%) Estese anche nel tessuto economico delle aree del Centro e del Nord Italia

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n controtendenza alla fase di recessione dell’economia italiana vola il business dell’agromafia che con un aumento del 10 per cento in un anno raggiunge i 15,4 miliardi di euro nel 2014. e’ quanto emerge dal terzo Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Produzione, distribuzione, vendita sono sempre più penetrate e condizionate dal potere criminale, esercitato ormai in forme raffinate attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato, l’imposizione degli stessi modelli di consumo e l’orientamento delle attività di ricerca scientifica. non vi sono zone “franche” rispetto a tali fenomeni. mentre è certo che le mafie continuano ad agire sui territori d’origine, perché è attraverso il controllo del territorio che si producono ricchezza, alleanze, consenso: specialmente nel mezzogiorno, costretto ad aggiungere alla tradizionale povertà gli effetti di una crisi economica pesante e profonda, aggravata dalla “vampirizzazione” delle risorse sistematicamente operata dai poteri illegali. i capitali accumulati sul territorio dagli agromafiosi attraverso le mille forme di sfruttamento e di illegalità hanno bisogno di sbocchi, devono essere messi a frutto e perciò raggiungono le città - in italia e all’estero - dove è più facile renderne anonima la presenza e dove possono confondersi infettando pezzi interi di

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buona economia. vengono rilevati, attraverso prestanome e intermediari compiacenti, imprese, alberghi, pubblici esercizi, attività commerciali soprattutto nel settore della distribuzione della filiera agroalimentare, creando, di fatto, un “circuito vizioso”: produco, trasporto, distribuisco, vendo, realizzando appieno lo slogan “dal produttore al consumatore”. L’incremento - sottolineano Coldiretti, eurispes ed Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare - è stato determinato da diversi fattori tra i quali questi alcuni non prevedibili, come quelli climatici, che hanno colpito pesantemente la produzione, non più in grado di soddisfare la domanda, ciò che apre le porte a fenomeni di ulteriore falsificazione e sfruttamento illegale dei nostri brand; altri, dovuti alle restrizioni nell’erogazione del credito alle imprese che hanno portato o alla chiusura di numerosissime aziende o alla necessità per molti imprenditori di approvvigionarsi finanziariamente mediante il ricorso ad operatori non istituzionali. il fenomeno delle “agromafie” investe ambiti complessi e articolati, dove il sistema mafioso originato nelle radici antiche delle mafie del latifondo, dei gabellieri e dell’abigeato si è da tempo rigenerato in forme di vera e propria criminalità economica, ad opera di ben strutturati ed invasivi gruppi di interesse con ramificazioni diffuse anche sul piano transnazionale. È attraverso queste forme di imprenditorialità criminale che viene assicurato innanzitutto il riciclaggio degli illeciti patrimoni

che provengono dal traffico di stupefacenti, dal racket e dall’usura, ma vengono anche consolidate le nuove forme di controllo del territorio in cui i soggetti criminali sono veri e propri soggetti economici che operano con i metodi del condizionamento dei mercati e degli appalti, della corruzione dei pubblici funzionari, dello sfruttamento della manodopera clandestina e dell’accesso illecito ai finanziamenti europei e alle altre pubbliche sovvenzioni. gli interessi criminali sono rivolti anche alle forme di investimento nelle catene commerciali della grande distribu-


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zione, nella ristorazione e nelle aree agroturistiche, nella gestione dei circuiti illegali delle importazioni/esportazioni di prodotti agroalimentari sottratti alle indicazioni sull’origine e sulla tracciabilità, della macellazione e della panificazione clandestine, dello sfruttamento animale e del do-

ping nelle corse dei cavalli, e lucrano anche sul ciclo dei rifiuti, non curandosi delle gravi conseguenze per la catena agroalimentare, per l’ambiente e la salute di tutti noi e delle future generazioni. Singolare in questi contesti è anche il livello delle intese trasversali raggiunte, vere e proprie joint venture realizzate da famiglie mafiose, ’ndranghetiste e camorriste per definire i loro ambiti di influenza su prodotti alimentari specifici, sulla manodopera, sui trasporti e sulle forniture del packaging. il rafforzamento del profilo economico e finanziario dei gruppi “criminali storici” vede un continuo inserimento di elementi contigui ai sodalizi nella gestione e/o nella struttura societaria di imprese che riguardano sempre più frequentemente il comparto agroalimentare, specie con riferimento ai circuiti della commercializzazione e della logistica dei trasporti. il ciclo illegale dei rifiuti, della cementificazione e delle “energie alternative”. il settore ambientale vede anche altre iniziative che hanno sottratto vaste aree agricole con la cementificazione selvaggia e con manovre speculative sulle cosiddette “energie rinnovabili” legate all’agricoltura, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e delle

biomasse per i rilevanti incentivi economici previsti per il settore. Con riferimento alla estensione territoriale del fenomeno delle agromafie è altrettanto noto come i sodalizi criminali “storici”, che si sono evoluti nei termini indicati di criminalità economica anche nel settore agroalimentare, ormai non interessano solo i territori meridionali, ma riguardano anche le aree del Centro e del nord italia dove le consorterie mafiose si sono da tempo insinuate nel tessuto economico attraverso un fitto intreccio di interessi tra comitati d’affari locali e famiglie mafiose siciliane, clan camorristici e ’ndrangheta calabrese. il “modello economico-criminale” è stato dunque replicato come ben delineato in diversi riscontri investigativi: anche in questi casi si va dall’accaparramento dei terreni e della manodopera agricola al controllo della produzione, dal trasporto su gomma allo stoccaggio della merce, dall’intermediazione commerciale alla fissazione dei prezzi, fino ad arrivare agli ingenti investimenti destinati all’acquisto di supermercati o centri commerciali in cui possono trovare àmbito privilegiato di impiego i proventi illeciti, anche in termini di riciclaggio.

CRISI: ALLARME MONEy DIRTyNG 1,5 MLD PULITI - ECONOMIA SPORCA I capitali sani si mescolano a quelli illegali

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ggi osserviamo un’ulteriore e ancora più pericolosa evoluzione del fenomeno criminale con il money dirtying che è esattamente speculare al riciclaggio nel quale i capitali sporchi affluiscono nell’economia sana; per contro, nel money dirtying sono i capitali puliti ad indirizzarsi verso l’economia sporca. e’ quanto emerge dal terzo Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare dal quale si evidenzia che attraverso meccanismi di money dirtying, almeno

un miliardo e mezzo di euro transitano sotto forma di investimento dall’economia sana a quella illegale ovvero circa 120 milioni di euro al mese, 4 milioni di euro al giorno. La crisi economica; le regole imposte da Basilea 2 e 3 che limitano fortemente l’erogazione del credito; l’incertezza e, spesso, la paura che spingono i privati a tenere immobilizzate presso le banche quote sempre più consistenti di risparmio sottratte, di fatto, all’investimento; la possibilità per le stesse banche di approvvigionarsi presso la Bce a tassi vicini allo zero, con la conseguenza che diminuisce sempre

nella Foto: il ministro delle Politiche agricole maurizio martina durante il suo intervento a Palazzo Rospigliosi sul 3° Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti - eurispes.

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più l’interesse alla raccolta, che viene ormai remunerata in maniera simbolica. Sono questi gli ingredienti che definiscono la condizione all’interno della quale vanno ricercate le origini del money dirtying. in buona sostanza, molti tra coloro che dispongono di liquidità prodotta all’interno dei settori attivi nonostante la crisi, trovano convenienti e pertanto decidono di perseguire forme di investimento non ortodosso, con l’obiettivo del massimo vantaggio possibile affidandosi a soggetti borderline o ad organizzazioni in grado di operare sul territorio nazionale e all’estero in condizioni di relativa sicurezza. il settore agroalimentare, che ha dimostrato in questi anni non solo di poter resistere alla crisi ma di poter crescere e rafforzarsi anche in un quadro congiunturale complessivamente difficile, è diventato - di conseguenza - ancor più appetibile sul piano dell’investimento. Ora, dal punto di vista strettamente logico, le organizzazioni criminali, che già dispongono di ingenti risorse proprie da ripulire sul mercato legale, non dovrebbero essere interessate a prendere in carico altro denaro, questa volta pulito, da investire nelle loro attività apparentemente lecite o illecite. e, invece, esse considerano particolarmente interessante e vantaggioso questo tipo di operazioni per alcuni fondamentali motivi. il primo è quello “relazionale”: che consiste nella possibilità di entrare in contatto con quello che, parafrasando la recente inchiesta che ha riguardato la Capitale, potremmo definire “il mondo di sopra”, cioè imprenditori rispettabili, uomini d’affari, esponenti della politica e del mondo istituzionale centrale e locale, operatori del sistema creditizio. insomma, la possibilità di entrare in contatto e frequentare salotti e ambienti più o meno buoni. il secondo è di “natura estetica”: l’afflusso di moneta buona migliora l’aspetto e copre l’odore di quella cattiva. Le due monete finiscono per confondersi e ibridarsi, rendendo sempre più sfumati ed incerti, fino a cancellarli, i confini tra l’economia sana e quella malata. e l’operatore al servizio delle consorterie mafiose ne ricava, almeno sul piano esteriore, la rispettabilità e la credibilità necessarie per poter operare in taluni, qualificati ambienti economici e sociali. il terzo è di “natura strumentale”: essere utili, garantire guadagni e assicurare nello stesso tempo protezione, stabilire in sostanza un patto di complicità con operatori rispettabili e con aziende e società anche rinomate può risultare molto proficuo e vantaggioso. in effetti, una volta abbattuto il muro di separazione tra i due mondi, niente impedisce di sviluppare nuove iniziative di interesse comune, nuovi business. Finché l’uomo d’affari, l’imprenditore che ha cercato o accettato il contatto e ha affidato ad organizzazioni illegali o mafiose propri capitali, diventa esso stesso oggetto e soggetto del riciclaggio, e - da finanziatore - complice. allora, il processo di infezione - concludono Coldiretti, eurispes e Osservatorio sulla criminalità agroalimentare - diventa irreversibile.

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ExPO: COLDIRETTI/EURISPES, BOOMERANG SU MADE IN ITALy

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Spacciati prodotti come eccellenze italiane per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi

ino ad ora delle infiltrazioni criminali di expo 2015 dedicato a “nutrire il pianeta, energia per la vita si è parlato in buona parte solo in termini di “appalti truccati”, “tangenti” ed “intollerabili ritardi” ma il nostro Paese è sotto tiro da parte di organizzazioni criminali nazionali e transnazionali in grado di movimentare nel giro di pochi secondi ingentissime risorse finanziarie derivanti da traffici illeciti planetari di ogni tipo e natura, e tra questi anche traffici illegali di alimenti. e’ quanto emerge dal terzo Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare dal quale viene l’allarme che da questa straordinaria occasione di visibilità per il Made in Italy derivi il rischio di una invasione di migliaia di tonnellate di prodotti e generi alimentari che, attraverso sofisticati meccanismi di alterazione, sofisticazione e contraffazione, sono commercializzati senza esserlo come prodotti tipici italiani o come eccellenze italiane per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi. un pericolo che

va affrontato con stringenti misure di rafforzamento dell’attività di controllo sui flussi commerciali e da una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta sulla reale origine degli alimenti. una conferma viene dalle decine di inchieste giudiziarie. ad esempio i limoni sudamericani che sono commercializzati come limoni della penisola sorrentina; gli agrumi nordafricani si trasformano in agrumi siciliani e calabresi; con cagliate del nord europa si produce la mozzarella italiana spac-


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ciata per originale mozzarella di bufala; con il grano proveniente dal Canada che entra attraverso i porti pugliesi facendolo diventare puro grano della murgia, si produce il pane di altamura. Per non parlare poi di quello che succede con l’olio e con il pomodoro. Tonnellate e tonnellate di olio provenienti da Tunisia, marocco, grecia e Spagna entrano nel nostro Paese per produrre un olio comunitario che viene miscelato con lo straordinario olio extravergine d’oliva italiano al fine di poter raddoppiare illegalmente i profitti e collocare sul mercato milioni di bottiglie di apparente olio italiano (perché così riportato fraudolentemente sulle etichette) con illeciti profitti a vantaggio di speculatori e contraffattori. ma incredibili sono state le cronache giudiziarie dell’ultimissimo periodo in tema di olio: su richiesta delle autorità italiane, le autorità inglesi hanno sequestrato ed eliminato dalla catena di supermercati inglesi Harrod’s migliaia di bottiglie di un olio denominato “Tuscan extravirgin Olive oil”, un prodotto che di italiano e toscano non aveva assolutamente nulla. ancora più incredibile ed inquietante è quanto accade in tema di mercato illegale del pomodoro. Si legge negli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione (scorsa legislatura) che arrivano nel nostro Paese dalla Cina milioni di tonnellate di pomodori che diventano strumento di un’imponente opera di contraffazione ai danni del consumatore, il quale si trova sugli scaffali dei supermercati conserve e barattoli di pomodori riportanti il tricolore italiano, ma contenenti in realtà pomodori provenienti dalla Cina. ed è bene che si sappia - concludono Coldiretti, eurispes e Osservatorio Criminalità nell’agroalimentare - che questi pomodori cinesi sono coltivati e prodotti nei “laogai” che sono veri e propri campi di concentramento nei quali sono ammassati decine di migliaia di detenuti politici, dissidenti, piccoli criminali, soggetti ostili al regime, i quali (come nei campi di concentramento nazisti) sono costretti a lavorare fino a diciotto ore al giorno.

Consumi: Coldiretti/Eurispes pericoli web, porto franco contraffazione Nel 2014 l’incremento dell’e-commerce nel nostro Paese è stato del 17% rispetto all’anno precedente

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alla Daniele mortadella prodotta negli usa dove si vende addirittura il kit per preparare il Parmigiano ma anche il Chianti bianco svedese o il vino in polvere per ottenere in poche settimane il Barolo confezionato in Canada sono alcuni degli orrori che si possono in rete e acquistati con il commercio on line. e’ quanto emerge dal terzo Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare dal quale si evidenzia che nel 2014 l’incremento dell’e-commerce nel nostro Paese è stato del 17% rispetto all’anno precedente, per un volume economico pari a 13,2 miliardi di euro, con il settore agroalimentare che si colloca, forse a sorpresa, al secondo posto, tra quelli che pesano maggiormente sulle vendite online con una quota del 12%. accanto ad esperienze positive di successo con la crescita si registra la Rete, viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding. ecco allora in vendita su Internet il kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy, ma anche il kit per il falso Parmigiano Reggiano, il falso Pecorino Romano ed altri celebri formaggi nostrani come la mozzarella, la ricotta e l’asiago. Le confezioni di questi “Cheese kit” contengono polveri, recipienti, termometri, colini ed altri oggetti, con le istruzioni per la preparazione. agli acquirenti viene garantito di ottenere i diversi formaggi tipici italiani in tempi brevi che variano dai 30 minuti ai due mesi. Diffusi in nuova zelanda, australia e Canada, questi kit presentano etichette che richiamano il tricolore ed utilizzano la denominazione “Italian Cheese”. Si tratta solo dei casi più clamorosi ed evidenti di condotta

commerciale fraudolenta nell’ambito della vendita online di prodotti alimentari. in altri casi, le irregolarità riguardano le scadenze, le informazioni sui prodotti, l’etichettatura. Tra gli alimenti per i quali si riscontrano frodi più frequenti ci sono i prodotti tipici della tradizione locale e regionale (32%), i prodotti Dop e igp (16%) ed i semilavorati (insaccati, sughi, conserve, ecc.,12%). Tra le categorie contraffatte il primato negativo spetta ai formaggi Dop; seguono le creme spalmabili e i salumi. i nuclei antifrodi dei Carabinieri hanno individuato 70 diverse tipologie di prodotti alimentari contraffatti in vendita sulla Rete dove non mancano scandalose operazioni di business che fanno leva sugli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata piu’ dolorose ed odiose che danneggiano l’immagine dell’italia nel mondo, dalla vendita del caffè “mafiozzo” stile italiano prodotto in Bulgaria al sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa nostra” prodotto in usa e addirittura le spezie “Palermo mafia shooting” e il Fernet mafiosi dalla germania senza dimenticare i consigli culinari di mamamafiosa sul sito www.mamamafiosa.com

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sistri: ultime novità

mud rifiuti 2015

Proroga al dicembre 2015 e vecchi adempimenti Gli imprenditori agricoli non sono obbligati se dimostrano di aver stipulato un contratto di servizio

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Approvato il modello per la scadenza di aprile Pubblicato il decreto che disciplina la presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale

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ubblicato il decreto che disciplina la presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale 2015, da inviare entro il 30 aprile 2015, con riferimento ai dati relativi all’anno 2014. il D.P.C.m. 17 dicembre 2014 (pubblicato sul Supplemento Ordinario alla G.U. del 27 dicembre 2014) prevede l’articolazione del modello in 6 Comunicazioni, tra cui, per quanto di interesse, la Comunicazione Rifiuti, per la presentazione della quale sono obbligate le imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a 8.000 euro. Rispetto al 2014 rimangono sostanzialmente immutate le modalità di presentazione, i diritti di segreteria e i soggetti obbligati. Si ricorda che i produttori iniziali, che nella propria unità locale producono non più di 7 rifiuti e che per ogni rifiuti utilizzano non più di 3 trasportatori e non più di 3 destinatari finali, possono compilare, in alternativa alla comunicazione ordinaria, una comunicazione semplificata, che può essere trasmessa

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via posta su modulistica cartacea. La presentazione alla Camera di Commercio deve essere fatta via telematica, esclusivamente tramite il sito www.mudtelematico.it. Fatta salva l’ipotesi di comunicazione semplificata, non è più possibile la spedizione postale o la consegna diretta di un supporto magnetico. il file che deve essere spedito viene generato dal software messo a disposizione da unioncamere o da altri software che rispettino i tracciati record stabiliti dal decreto. il software mud 2015 che, come ogni anno, consente la compilazione e la successiva presentazione via telematica dal sito www.mudtelematico.it dovrebbe essere disponibile a partire dal mese di febbraio sarà reso disponibile. Come novità, si segnala che nella comunicazione rifiuti ed in quella semplificata il produttore deve indicare la quantità di rifiuto in giacenza al 31/12/2014, distinguendo i rifiuti tenuti in deposito temporaneo in attesa di essere avviati a recupero da quelli in attesa di essere inviati a smaltimento.

ncora proroga per il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Lo slittamento dei termini, sollecitato anche dall’on. Realacci in un’apposita interrogazione, è stato disposto con l’articolo 9 del decreto legge cosiddetto “milleproroghe” (decreto legge 31 dicembre 2014 n.192) che proroga fino al 31 dicembre 2015 il cosiddetto “doppio regime”, vale a dire l’obbligo di rispettare le previsioni in materia di registro di carico e scarico, formulario di trasporto e invio della comunicazione annuale al catasto dei rifiuti (mud), come disciplinati dalle norme antecedenti alle modifiche apportate al codice ambientale con il decreto legislativo 3 dicembre 2010, n.205. La medesima disposizione prevede, fino alla stessa data del 31 dicembre 2015, la non applicazione delle sanzioni relative al Sistri. in merito, però, alla decorrenza delle sanzioni previste dall’articolo 260 bis, commi 1 e 2, del codice ambientale, riferite alla omessa iscrizione ed all’omesso versamento del contributo, la proroga è disposta solo fino al 1° febbraio 2015. Sulla base delle norme approvate, quindi, ai soggetti obbligati che non provvedano all’iscrizione, a partire dal 1° febbraio 2015 (fatte salve eventuali ulteriori proroghe o modifiche normative che potrebbero intervenire in sede di conversione in legge del decreto milleproroghe) potrebbero essere contestate le sanzioni per la mancata iscrizione. Con specifico riferimento alle imprese agricole, si ricorda che il Decreto del ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 126, del 24 aprile 2014 esonera completamente dall’obbligo di adesione, a prescindere dal numero dei dipendenti dell'impresa, le imprese agricole e le imprese della pesca e dell'acquacoltura iscritte nell'albo speciale delle imprese agricole che conferiscano i propri rifiuti nell'ambito di un circuito organizzato di raccolta, definito, nel codice ambientale, come sistema

di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la pubblica amministrazione ed associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le medesime associazioni ed i responsabili della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la destinazione definitiva dei rifiuti. all’accordo di programma o alla convenzione-quadro deve seguire la stipula di un contratto di servizio tra il singolo produttore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione. Pertanto, gli imprenditori agricoli non sono obbligati all’iscrizione al Sistri a condizione che dimostrino di aver stipulato un contratto di servizio con il gestore di una piattaforma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore medesimo, o di un accordo di programma definito con gli enti locali. nel caso in cui un’impresa agricola abbia in precedenza provveduto all’iscrizione al Sistri e rientri, sulla base delle disposizioni vigenti, nelle ipotesi di esonero, è necessario effettuare le procedure di cancellazione dal sistema.al riguardo, il ministero, più volte sollecitato anche da Coldiretti, aveva assicurato che avrebbe definito modalità semplificate per la cancellazione dal sistema dei soggetti iscritti non più tenuti ad aderirvi, nonché per la restituzione dei dispositivi. in mancanza, allo stato, di una procedura ufficiale di riferimento, nelle more dei chiarimenti ministeriali, Coldiretti ha indicato alle Federazioni e comunicato al ministero dell’ambiente medesimo le modalità con cui si ritiene possibile procedere alla cancellazione dal sistema ed alla restituzione delle chiavette usb.


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[a cura di alberto Pansecchi]

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scheda vite n.36

Uno dei primi problemi del viticoltore che si appresta a mettere a dimora un nuovo vigneto, è la scelta del cosiddetto “sesto di impianto”, ossia la distanza da interporre tra i filari e, all’interno di essi, tra una vite e l’altra. la scelta non è assolutamente banale in quanto ogni decisione in proposito porterà conseguenze con le quali il viticoltore dovrà convivere per l’intera durata del vigneto. le motivazioni che faranno propendere verso l’una o l’altra decisione, possono essere molto differenti in funzione degli obiettivi che ci si pone: perseguire l’ottenimento della massima qualità possibile oppure quello di raccogliere elevate quantità di uva, oppure ancora quello di raggiungere un completo livello di meccanizzazione. Una certa stampa di settore, semplificando, correla la fittezza con il valore degli impianti e la possibilità di ottenere uve di qualità, dimostrando di non conoscere la fisiologia della vite e confondendo, oltre modo, le idee.

Gli impianti fitti

• Obiettivo: qualità • Scelta strategica • Difficili cure colturali • informazioni distorte

situazioni diverse: scelte differenti Tre sono, normalmente, le situazioni e le tipologie di scelte che vengono adottate in funzione della collocazione del vigneto: • aree meno acclivi dove si accede con le macchine; • aree di maggiore pendenza, in cui l’accesso è permesso solo a macchine di dimensioni contenute; • zone più erte, dove vi si accede solo a piedi e dove si trovano ancora impianti molto fitti che raggiungono le 8.000 piante ad ettaro con un sesto di 1,80 x 0,70m. qui il terreno è molto superficiale, l’acqua scarseggia e le viti non manifestano una grande vigoria con minore competizione tra le piante per lo spazio e la luce. nonostante questo semplice, ovvio e opportuno adattamento alle condizioni orografiche e ambientali presenti, in alcune aree viticole piemontesi, sono stati piantati vigneti molto fitti, sebbene la pendenza non fosse proibitiva e il terreno non privo di fertilità. 15


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[a cura di alberto Pansecchi]

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compromessi fallimentari

La scelta di adottare sesti d’impianto fitti in aree differenti da quelle più erte prima descritte, avrebbe l’obiettivo di ottenere una qualità superiore dei frutti con l’idea che ogni pianta, producendone in numero molto limitato, possa dare risultati eccezionali alla maturazione. ma in queste aree moderatamente pendenti, per garantire il passaggio di mezzi meccanici e di luce, non si è variata la distanza tra i filari: si sono così ulteriormente ridottele distanze sulla fila fino a 40/50 cm.

Frutticoltura e viticoltura: mondi spesso diversi

nella moderna frutticoltura, gli impianti fitti hanno fornito risultati economicamente interessanti: alla riduzione produttiva subita, ha fatto spesso però da contraltare, una maggiore uniformità di pezzatura, di colore e di buona qualità. anche se la durata degl’impianti frutticoli risulta ridotta, i vantaggi sono evidenti. Con opportuni portinnesti e forme di allevamento è possibile contenere in gran misura la vigoria delle piante da frutto in modo che esse non si contendano lo spazio e i frutti possano svilupparsi tutti nelle medesime condizioni di arieggiamento e di luce.

la vite: un caso particolare

La vite rappresenta un caso molto differente. essa ha un portamento sarmentoso e non accresce particolarmente la sua massa legnosa ma sviluppa molto la lunghezza dei suoi germogli. essa, spontaneamente, si aggrappa sugli altri alberi utilizzandoli come sostegno. È ovvio quindi che disponga di una vigoria superiore a quella della maggior parte degli altri vegetali e, di conseguenza, quanto possa essere difficile contenerla esclusivamente con scelte agronomiche o colturali.

pressione selettiva negativa

nel vigneto, l’eccessiva densità di piantagione, sproporzionata rispetto al terreno e al luogo, determina sicuramente un’elevata competizione tra le piante che si esprime con un forte disordine della vegetazione. Le conseguenze sono una grande eterogeneità di microambienti all’interno della vegetazione e maggiori difficoltà da parte del viticoltore, di gestire correttamente le potature, secca e verde, durante l’anno. nel corso della vita di un vigneto, le occasioni di sofferenze dovute a stress, energiche riduzioni per la potatura invernale, attacchi di malattie, ecc..., sono frequenti. Ognuna di esse agisce in misura differente da pianta a pianta accentuando le difformità tra le viti. quando la competizione è già molto elevata, è facile presumere che, con il passare del tempo, la variabilità tra le piante via via aumenterà con la conseguente e sostanziale riduzione della qualità dell’impianto, abbreviandone la durata economica e, in ultima analisi, fornendo uve di peggiore qualità: il contrario di quanto ricercato! 16

Bibliografia: martini in vigna - e. monticelli - n° 10/2012

a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica coldiretti alessandria


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annata agraria 2014 BoVini da carne: i

DOSSIER COLDIRETTI SULLA SCORSA ANNATA AGRICOLA l 2014 è stata un’annata caratterizzata dall’andamento climatico, con un inverno atipico e mite, con piogge e temperature basse nella seconda parte del periodo primaverile, e da un’estate altrettanto anomala con temperature inferiori alle medie, in modo tale da incidere significativamente sulle produzioni piemontesi. Soprattutto l’elevata umidità del periodo estivo, e le piogge persistenti, hanno condizionato negativamente tutte la colture vegetali. nel complesso, da un’analisi effettuata sui singoli settori, l’annata agraria piemontese può essere considerata difficile, poco soddisfacente sia in termini di volumi e qualità delle produzioni, a cui hanno fatto seguito riscontri altrettanto deludenti dai rispettivi mercati, oggi sempre più legati a situazioni e dinamiche globali che si riflettono profondamente sull’economia locale. alcuni comparti hanno avuto un’annata più difficile, come il comparto frutticolo, dove soprattutto nel periodo estivo ha mantenuto quotazioni su livelli ancora scarsi. Si rileva invece il segno positivo per la frutta autunnale, potendo anche sfruttare una campagna di commercializzazione più lunga. anche per i cereali, dopo alcune annate estremamente positive sia per produzione che per i prezzi, il mercato è tornato sui livelli 2010, con maggiori difficoltà per il mais e per il frumento, quest’ultimo condizionato ulteriormente da una forte riduzione dei volumi. anche per il comparto risicolo si rilevano alcune difficoltà di mercato, mentre ottimi segnali di ripresa arrivano per il settore corilicolo; rimane invariato il mercato bovino, così come per i suini. Si mantiene invece su buoni livelli il settore avicolo, sia per il comparto uova che per quello da carne. Discorso a parte va fatto per il lattiero caseario, alle prese con la fine del regime della quote. L’annata 2014 verrà ricordata soprattutto per la crisi legata all’embargo russo, che dal mese di agosto ha vistola chiusura della frontiere verso una dei maggiori paesi in termini di esportazione dei prodotti italiano, frutta in particolare. Permangono ancora le criticità storiche della nostra agricoltura piemontese, spesso troppo frammentata e poco propensa a formule di aggregazione che possano aumentare in modo considerevole il potere contrattuale delle imprese. gradualmente, causa anche il perdurare della crisi economica generale e la necessità di diversificare, si sta comunque rilevando una certa inversione di tendenza. Dall’altra il prodotto agricolo italiano e anche quello piemontese stanno trovando una crescente richiesta da parte della filiera, a conferma della qualità e della professionalità delle nostre imprese.

alcUni cenni di ripresa

aCCORDi COn gRanDi CenTRaLi Di COnSumO

il 2014 è stato nuovamente un annata critica per il settore bovino piemontese. il mercato ha manifestato, ancora una volta, tutte le sue difficoltà e contraddizioni, legato ancora ad un sistema commerciale tradizionale condizionato ancora fortemente da figure di intermediazione, le quali uniscono domanda e offerta, senza tuttavia apportare alcun valore aggiunto alla filiera. La razza da carne per eccellenza è la Piemontese, la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati. e proprio per la Piemontese si sta cercando di portare alla conclusione l’iter di approvazione dell’igP vitellone Piemontese della Coscia, attualmente in sede di esame presso la Commissione europea. nel corso dell’annata i prezzi si sono mantenuti su livelli medio bassi, anche se occorre evidenziare che tali effetti sono stati parzialmente attutiti da una parziale riduzione dei costi delle materie, in particolare del mais per l’alimentazione degli animali. Pur rimenando pressoché invariato il mercato, analizzandolo più nel dettaglio, emergono i primi cenni di ripresa per i capi di razza Piemontese, mentre per le razze francesi si sta invece riscontrando un calo delle quotazioni.

aVicoli: carne etichettata e UoVa tracciate Per il comparto polli da carne si è trattata di un’annata con quotazioni pressoché stabili. Per buona parte dell’annata i prezzi sono oscillati da 1,10 a 1,20 €/kg, salvo scendere a settembre sotto l’euro, per poi via via recuperare terreno e mantenersi, nelle ultime settimane intorno a 1,05. una sostanziale tenuta che, seppur lontana dai picchi verificatisi nel 2013, conferma l’interesse sempre crescente da parte dei consumatori verso la carne bianca, soprattutto in virtù delle notevole convenienza nel rapporto qualità/prezzo. anche le carni avicola potrà beneficiare del nuovo regolamento ue sull’etichettatura. Sempre nell’ambito del settore avicolo, questa volta per quanto riguarda la produzione di uova, si é pressoché confermato l’andamento del 2013 per buona parte dell’annata. il settore aveva iniziato il 2014 con quotazioni molto elevate, addirittura nell’ordine dei 14,50 - 15 centesimi, a conferma della scarsità di prodotto, per poi calare gradualmente e assestarsi tra di 12,50 - 13,50 centesimi/uovo a seconda della Borsa merci di riferimento.

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sUini: in piemonte deBole in Filiera di trasFormazione Per il comparto suinicolo il 2014 non è stato particolarmente esaltante in termini di mercato, mantenendo un andamento altalenante. Prendendo come riferimento le quotazioni della Cun di mantova per la categoria dei suini 160/176 kg, in cui rientra la stragrande maggioranza degli allevamenti piemontesi specializzatisi negli anni per la produzione del suino pesante destinato alle filiere DOP (prosciutto di Parma), se si escludono i picchi massimi raggiunto nelle prime settimane e tra la metà di luglio e la fine di agosto (1,50 - 1,60 €/kg), le quotazioni si sono mantenute in un range di 1,40 - 1,50 €/kg. il prezzo medio 2014 è stato di 1,474 €/kg, leggermente inferiore (-1,6%) rispetto allo stesso dato 2013 (1,499 €/kg). Le cause delle continue oscillazioni e del calo dei prezzi 2014, non sembrano trovare una giustificazione legata ad un eccesso di offerta di suini, in quanto a livello nazionale si sta assistendo invece ad una graduale riduzione dei capi allevati.anzi, proprio in virtù di questa diminuzione ci si sarebbe aspettati un mercato marcatamente al rialzo, ma così non è stato, o almeno si è verificato solamente per poche settimane. Durante il 2014, si sono inoltre verificate alcune criticità sul metodo di classificazione della carcasse suine determinando, per alcuni brevi periodi, un aumento delle cosce non conformi per le lavorazioni DOP. il problema è stato prontamente risolto con l’introduzione di alcuni aggiustamenti; diversamente avrebbe significato un ulteriore perdita di reddito per gli allevatori. nota positiva per il settore, con l’entrata in vigore del Regolamento (ue) 1169/2011, sarà l’introduzione dell’etichettatura della carni suine fresche a partire dal 1°aprile 2015.

comparto cUnicolo: manca il regolamento

per l’etichettatUra delle carni il comparto cunicolo anche nel 2014 conferma, purtroppo, un mercato la cui costante è stata un andamento altalenante, nonostante una domanda sempre molto elevata e un’offerta in diminuzione. Sin dall’inizio dell’anno le quotazioni hanno iniziato progressivamente a diminuire, per poi risalire parzialmente tra aprile e maggio, sino ad arrivare a toccare il mimino nel mese di agosto il minimo, con prezzi poco superiore all’1,30 €/kg. in seguito si è avuta un’inversione di tendenza che ha portato nelle ultime settimane a raggiungere stabilmente un importo vicino a 1,90 €/kg. La carne di coniglio non è tra quelle che potranno beneficiarie del nuovo regolamento comunitario sull’etichettatura.

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riso: BUona qUalità,

prezzi Bassi, troppe importazioni

La stagione 2014 è stata anomala, anch’essa caratterizzata dall’andamento climatico che ha portato ad un ritardo del raccolto e produzione al di sotto della media. Si stima che si è perso tra un 10% e un 20% rispetto alle produzioni 2013. La qualità però é decisamente buona, tanto che le rese in riso bianco sono addirittura migliori di quelle dello scorso anno peraltro già eccellenti. in calo invece le quotazioni, complice le continue importazioni di riso semilavorato e lavorato provenienti dai P.m.a. (Paesi meno avanzati) in particolare, Cambogia e myanmar, a dazio zero perché rientranti nel regime e.B.a (everything but arms, tutto fuorché le armi).

FrUmento tenero e orzo:

Valorizzati dagli accordi di Filiera COn i COnSORzi agRaRi DeL PiemOnTe La raccolta di frumento tenero, seppur in ritardo, è stata caratterizzata da una situazione molto eterogenea e in diverse aree l’andamento climatico ne ha condizionato resa e qualità. a livello piemontese la campagna di frumento tenero e orzo ha ottenuto risultati mediamente discreti, lontane dalle eccezionali performance della scorsa annata, e caratterizzata da quotazioni nettamente inferiori, condizionate fortemente dagli scenari di mercato globali. nel complesso le produzioni sono state di circa 70/80 quintali/ettaro, in taluni areali difficili e marginali le rese sono state di 50/60 quintali/ettaro.

mais: annata annata compromessa dal meteo aVVerso

Discorso a parte va fatto invece per la produzione di mais. i tantissimi giorni di pioggia di quest’estate hanno avuto un influsso positivo sulle rese, ma allo stesso tempo ne hanno condizionato negativamente la qualità. Conseguentemente la fase di raccolta per mais più tardivi è stata posticipata, mentre per gli ibridi più precoci la trebbiatura si é già conclusa. il prezzo oscilla dai 14 ai 15 €/quintale per la granella, in forte ribasso rispetto al 2013 e a conferma di un’abbondante offerta mondiale.


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pesche nettarine:

ristrUttUrazione del comparto

La stagione 2014, nonostante le previsioni di produzione indicassero un discreto aumento dei volumi, a consuntivo è stata inferiore alla campagna precedente. ma nonostante il calo produttivo, si registra ancora una volta un notevole diminuzione delle quotazioni che sono state ben al di sotto dei costi di produzione. appare sempre più evidente come la forte deriva verso il mercato del basso prezzo, e della conseguente bassa qualità, non lascia intravedere per il futuro alcun miglioramento. urge al più presto una ristrutturazione dell’intero comparto.

mele piemontesi: gUardano al nord aFrica FUori eUropa Si registra un discreto aumento della produzione, che dovrebbe però essere assorbito dal mercato, tenuto conto di una campagna commerciale che, tradizionalmente, si protrarrà per una buona parte del 2015. nella nostra regione le qualità estetiche e quelle organolettiche dei frutti hanno raggiunto buoni livelli, che fanno prevedere anche un’ottima conservabilità. Per le mele del gruppo gala, in particolare, i consumi sono stati fin da subito elevati, soprattutto in nord africa e ciò fa presupporre una buona campagna di commercializzazione. Se da un lato cala l’export verso l’area ue a fronte di una maggiore offerta di prodotto polacco si riscontra una crescita delle destinazioni extra-ue.

kiwi

La produzione dovrebbe attestarsi su circa 110.000 tonnellate, con un aumento dovuto, principalmente, alla minore incidenza della batteriosi rispetto alla passata stagione ed all’ottima qualità mercantile della produzione. La forte penuria di prodotto, dovuta alla gelata occorsa in contro stagione in Cile e la scarsa produzione neozelandese, ha favorito un ottimo avvio della campagna di commercializzazione e ciò fa prevedere un buon andamento della stessa.

pere in leggera crescita la produzione in Piemonte, mentre si confermano stabili i consumi.

peperone Campagna discreta per il peperone con produzioni generalmente abbastanza regolari, con le tipologie quadrate tipo “Cuneo” e “Carmagnola” pagate ai produttori 1,20-1,40 €/kg, con prezzi leggermente in crescita nell’autunno. mentre per la tipologia “mezzo lungo” le quotazioni sono state tra 0,70 e 1,00 €/kg.

zUcchine

Si conferma un mercato fortemente altalenante quello delle zucchine, con prezzi che durante la stagione estiva sono oscillati da 0,20 a 0,80 €/kg, sia per le tipologie scuro che chiare. Le quote nettamente al ribasso confermano le difficoltà di vendita del prodotto, soprattutto nel pieno dell’estate, a causa di eccesso di offerta.

ortaggi aUtUnnali nella norma la produzione di ortaggi autunnali (cavoli, cavolfiori e broccoli) favoriti dal clima autunnale propizio e delle quotazioni interessanti. mediamente nel 2014 i prezzi di vendita di piccoli frutti e ortaggi sono stati bassi rispetto alle annate precedenti, questione principalmente legata ad una riduzione e una difficolta della domanda di prodotto. anche nel 2014 è proseguita l’attività della cooperativa Ortopiemonte con la fornitura di ortaggi semilavorati sia alla F.lli Saclà che alla galfrè antipasti, dando la possibilità ai produttori di diversificare i propri canali di vendita.

nocciole: il piemonte terza regione d’italia

a livello piemontese la produzione dovrebbe raggiungere i 170.000 quintali, in linea con la produzione 2013. La nostra regione si conferma la terza area produttiva a livello italiano, raggiungendo circa il 12-16% della produzione nazionale. Dal punto di vista qualitativo la produzione si è mantenuta generalmente su livelli discreti, con una buona resa alla sgusciatura, in linea con la media storica degli ultimi anni. Sul mercato, sin dalle prime battute, la campagna commerciale è stata caratterizzata da prezzi molto elevati, sino ad arrivare alle quotazioni record attuali da metà ottobre in avanti e tuttora invariate. La tonda gentile e trilobata da diverse settimane è stabile a circa 550 - 560 €/q.le. Le cause sono dovute essenzialmente al calo della produzione avvenuto in Turchia, primo produttore mondiale e che da sola raggiunge il 70% dell’offerta globale.Proseguono i progetti di filiera con Sebaste, Pernigotti, la novi, elah, Dufour.

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Fagiolo Per quanto riguarda il fagiolo rosso le produzioni a ettaro sono state molto elevate. non altrettanto positive sono state le quotazioni di mercato, con un prezzo medio che si aggira sul valore di 1,00 €/kg, a causa di una forte riduzione della domanda. Produzioni nella media per quanta riguarda il fagiolo da granella secca ma con quotazioni al di sotto della scorsa annata, al di sotto dei 2,00 €/kg. i fagioli coltivati rimangono principalmente il borlotto delle tipologie Lamon e Billò. quotazioni invece leggermente superiori per il Fagiolo Cuneo igP. Prosegue il progetto di filiera con la cooperativa Fagiolcoop e D’amico per la produzione di fagioli lessati con Fagiolo Cuneo igP.

patate il raccolto nel 2014, attualmente in piena fase di commercializzazione, è stato in crescita rispetto al 2013. Le ottime performance del mercato dello scorso anno hanno portato ad una crescita delle superfici coltivate in tutta europa (+3%) generando un surplus di offerta. Tale situazione, aggravata da un calo generalizzato dei consumi, ha determinato un crollo delle quotazioni, in alcuni casi addirittura del 70% in meno rispetto alla campagna precedente per il mercato del fresco. Buona la qualità mentre i prezzi corrisposti al produttore oscillano tra i 7 e i 10 centesimi al chilogrammo a fronte dei 20/22 centesimi dell’annata 2013.

pomodoro da indUstria nel nord italia, a differenza dello scorso anno, la firma dell’accordo interprofessionale per il pomodoro da industria è arrivata il 17 gennaio, consentendo ai produttori una maggiore pianificazione. non altrettanto per il prezzo indicativo, stabilito a 92 euro per tonnellata, in crescita rispetto alla media dei contratti stipulati nel 2013 (86 euro a tonnellata nel 2013, 84 euro a tonnellata nel 2012) ,ma ritenuto ancora insoddisfacente dalla parte agricola. nel complesso la campagna è stata fortemente condizionata dal maltempo che ha comportato notevoli problemi e una resa media per ettaro di 65,02 t/ha al cospetto di una media triennale di 69,19 t/ha. il 2014 ha confermato anche in Piemonte un progressivo calo delle superfici, dovute in parte all’andamento climatico, ma anche per un prezzo poco remunerativo negli ultimi anni. nel complesso sono aumentati i costi di produzione dovuti, in particolare, ad un maggior numero di interventi fitosanitari.

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nonostante il meteo

Una BUona annata

per il Vino piemontese Le previsioni per il 2014 non erano rosee e non mancavano indicazioni marcatamente pessimistiche. L’inverno mite, piuttosto asciutto (quasi assente la neve) e una primavera subito calda, hanno favorito la ripresa vegetativa precoce e un rapido sviluppo. Fino alla metà di luglio l’annata si annunciava perciò anticipata, ma le ripetute piogge, anche se brevi, e il clima poco caldo da fine luglio hanno poi rallentato il ciclo, sino a far ritornare i tempi di maturazione in una condizione di normalità. La quantità è nel complesso inferiore all’anno precedente di un 10/20%, in generale, sotto il massimale delle DOC/DOCg, anche se varia da zona a zona e in base ai vitigni. nonostante tutto, la qualità dell’uva ottenuta è stata soddisfacente, con punte di eccellenza in alcuni areali e situazioni, in particolare dove sono state effettuate accuratamente le necessarie operazioni in vigneto (trattamenti, interventi sul verde, diradamento delle uve e la loro cernita finale), ma a discapito della quantità. Da alcuni mesi l’attenzione mesi l’attenzione è rivolta alla cantine e ai processi di vinificazione che potranno confermare quanto di buono fatto in vigna. in conclusione l’andamento di quest’annata dimostra che non rimane spazio all’improvvisazione e che la coltivazione della vite richiede il massimo di attenzione, professionalità e aggiornamento. Se si dovesse fare un parallelo con le annate precedenti, potremmo auspicare in un 2008 bis, dove nonostante le difficoltà per il clima non ideale, alla prova dei fatti, e cioè nel bicchiere, si rivelò e si rivela ancora un’ottima annata. in Piemonte non sono presenti vini a igT e oltre il 90% del prodotto è a Denominazione d’origine.

latte: aUmenta la prodUzione diminUisce il prezzo

l’indicizzato Unico riFerimento La campagna del latte vaccino 2014/2015, secondo gli ultimi dati diffusi da agea aggiornati a settembre, confermano che la produzione italiana continua a viaggiare su livelli superiori rispetto alla scorsa campagna (+6% circa). Se il trend dovesse mantenersi si fa sempre più serio il rischio di sforare la quota nazionale. Solo una repentina e incisiva inversione della tendenza attuale potrà evitare lo splafonamento. infatti nel periodo aprile/settembre 2014 la produzione nazionale rettificata, adeguata ai parametri di grasso, è stata di 5.501.282 tonnellate, +3,74% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. anche in Piemonte si conferma l’aumento della produzione, addirittura ben al di sopra della media nazionale: nel periodo aprile/settembre 2014 la produzione è stata di 498.194 tonnellate, in aumento addirittura del 6,55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dal 2009 ad oggi continua lo sviluppo del progetto “Polvere di latte”: sono oltre 3.500 i quintali conferiti dalla cooperativa Compral-latte alla torre di sprayatura della azienda inalpi di moretta, la quale fornisce prevalentemente la Ferrero di alba.


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[a cura di alessandro albertelli]

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Scheda Cocciniglia bianca del pesco n.42

premessa

ciclo biologico

La cocciniglia bianca del pesco (Pseudaulacaspis pentagona) è un diaspino originario dell’estremo Oriente probabilmente del giappone. introdotto accidentalmente in europa nel 1885 attraverso l’italia settentrionale si è poi rapidamente diffuso in tutti i paesi circostanti.vive preferibilmente su gelso, pesco e actinidia, ma attacca anche altri fruttiferi (albicocco, susino, mandorlo, noce, ribes e occasionalmente melo, pero e cotogno). la cocciniglia colonizza le parti legnose, formando talora evidenti incrostazioni sul tronco e sui rami più vecchi provocandone il deperimento e la morte. Sul pesco le infestazioni interessano prevalentemente le varietà a maturazione precoce e quelle de gruppo Haven che si dimostrano maggiormente suscettibili. Le neanidi si insediano anche sui frutti provocando su quelli di pesco, ciliegio e albicocco la comparsa di macchie rossastre. quelli infestati non sono idonei all’esportazione.

La cocciniglia bianca del pesco sverna allo stadio di femmina adulta fecondata protetta dagli scudetti (o follicoli) sugli organi legnosi. in primavera, generalmente ad aprile-maggio, le femmine ovidepongono sotto il follicolo. Le neanidi cominciano ad uscire tra maggio e giugno e si disperdono attivamente cercando un posto dove fissarsi; trovato lo spazio idoneo si fissano e producono i rispettivi follicoli. gli sfarfallamenti dei maschi delle prima generazione si hanno generalmente a giugno; i maschi fecondano le femmine che iniziano una seconda generazione a luglio-agosto. Le femmine della seconda generazione possono svernare oppure originare una terza generazione tra agosto e settembre. La cocciniglia bianca compie, pertanto, 2-3 generazioni all’anno.

Follicoli femminili su ramo

Follicoli femminili su ramo

Follicoli maschili su ramo

identiFicazione La cocciniglia bianca è un diaspino, pertanto le sue forme mobili vivono protette da un follicolo che rimane per tutta la vita nelle femmine, mentre nei maschi rimane fino a maturità. il follicolo femminile è biancastro, tondeggiante di forma circolare o sub circolare con un diametro di circa 2 mm. e con la parte centrale di colore arancio. La femmina attera e apoda (senza ali e zampe) è visibile togliendo il follicolo e si presenta con il corpo appiatttito di colore giallo-arancio.

Follicoli femminilie e maschili

i maschi hanno il follicolo biancastro allungato (1 mm di lunghezza) e attaccato al substrato solo ad una estremità. appena raggiunta la maturità lasciano il follicolo e volando si spostano alla ricerca delle femmine da fecondare. i maschi sono di colore giallo uovo forniti di un unico paio di ali.

cocciniglia Bianca del pesco

classiFicazione nome: Cocciniglia bianca del pesco (Pseudaulacaspis pentagona Targ.) classe: insetti ordine: Rincoti sottordine: Omotteri Famiglia: Diaspididi genere: Pseudaulacaspis (=Diaspis) specie: P. pentagona Targ. piante ospiti: Pesco, Ciliegio, mandorlo, Susino, albicocco, Pomacee, actinidia, noce, gelso.

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[a cura di alessandro albertelli]

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danni il danno sugli organi legnosi è determinato dalle punture di nutrizione dell’insetto e dall’asfissia in cui si vengono a trovare gli organi stessi per la formazione di follicoli sovrapposti a strati. Le parti legnose infestate deperiscono e talora disseccano. La cocciniglia può attaccare anche i frutti che manifestano attorno ai follicoli una reazione cromatica che si evidenzia con un alone rossastro. L’attacco sui frutti provoca un grave danno commerciale anche perché non possono essere esportati.

Follicoli maschili su ramo

Follicoli maschili su ramo

lotta Si adottano criteri di lotta guidata che si basano sulla possibilità di eseguire monitoraggi con trappole sessuali che consentono di seguire in modo più preciso i cicli dell’insetto. in modo particolare si segue la presenza dei maschi che è un ottimo parametro per poter valutare: • le eventuali infestazioni successive; • il momento più probabile dell’ovodeposizione. Le trappole si montano a metà aprile con una densità di 1-2 trappole per ettaro. il trattamento chimico viene eseguito al momento di massima presenza delle neanidi mobili di prima generazione (seconda metà di maggio). i principi attivi e il numero di interventi applicabili su pesco (p.S.r. norme tecniche di produzione integrata 2014) sono: oLio MineraLe, BUproFeZin, cLorpiriFoS-MetiLe (1) (4), FoSMet (2) (4), piriproXiFen (3), SpirotetraMat (5). (1) Al massimo 1 intervento all’anno contro questa sulla avversità e non più di 2 interventi complessivi coltura indipendentemente dall’avversità. (2) Al massimo 2 trattamenti all’anno indipendentemente dall’avversità. (3) Al massimo 1 trattamento all’anno prima della fioritura. (4) Tenuto conto delle limitazioni delle singole s.a., il numero complessivo dei trattamenti annui sulla coltura con fosforganici non deve essere superiore a 4 ad eccezione degli impianti in allevamento (primi 2 anni) per i quali il numero massimo è di 6. (5) Al massimo 1 intervento all’anno indipendentemente dall’avversità.

trappola che viene impiegata con successo per la cattura ed il monitoraggio delle cocciniglie. la trappola, a forma di tetto, sfrutta la caratteristica delle cocciniglie di avere un andamento del volo di tipo ascendente. Viene utilizzata con il feromone specifico e si è dimostrata estremamente efficace per la cattura di aonidiella aurantii, planococcus citri, pseudalacaspis pentagona, comstockaspis perniciosa. le trappole vanno posizionate con l’ausilio di un laccio in plastica e devono risultare, per ottenere la migliore efficacia, parallele al suolo. normalmente si utilizzano 3-4 trappole per ettaro.

incrostazioni su ramo da cocciniglia

Bibliografia: Ferrari m.; marcon e., menta a. (1992) Fitopatologia ed entomologia agraria, 496-497. Pollini a. (1998) - manuale di entomologia applicata, 409-410. Regione Piemonte (2014) - norme tecniche di Produzione integrata, 54. Pollini a., Ponti i.; Laffi F.; (1988) - Fitofagi delle Piante da Frutto, 20.

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ORganizzaziOne - attualità

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proroGa entrata in viGore

obbligo di revisione periodica per le macchine agricole

nUoVi recapiti per le zone di acqui e novi ligure

N

elle tabelle i recapiti della zona di acqui Terme per l’anno 2015. spigno monferrato mercoledì mattina in via Roma dalle ore 09.00 alle ore 12.00. pareto mercoledì pomeriggio nei locali dell’amministrazione Comunale dalle ore 14.00 alle ore 15.30.

Coldiretti: importante il controllo delle caratteristiche essenziali

I

l decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192 (contenente “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”) differisce al 30 giugno 2015 il termine per l’emanazione del Decreto ministeriale con il quale dovranno essere regolamentate le modalità di effettuazione della revisione delle macchine agricole, prorogando altresì al 31 dicembre 2015 l’entrata in vigore dell’obbligo di sottoporre a revisione periodica tutte le macchine agricole già immatricolate. viene ulteriormente prorogata l’entrata in vigore dell’obbligo della revisione delle macchine agricole in considerazione della complessità delle procedure di accertamento dell’idoneità alla circolazione stradale del parco macchine esistente (quasi un milione e mezzo di macchine agricole ed operatrici), tenuto conto altresì che molti di tali veicoli dovrebbero essere sottoposti ad interventi di adeguamento alle vigenti disposizioni del Codice della strada per poter superare il controllo previsto in sede di revisione. La proroga del termine per l’emanazione del D.m. che dovrà disciplinare le modalità di applicazione dell’obbligo di revisione delle macchine agricole consente ai ministeri competenti (miPaaF e Trasporti) di valutare in modo più attento, come sollecitato più volte da Coldiretti, la definizione dei criteri di controllo dell’idoneità alla circolazione su strada di detti veicoli. in particolare, per Coldiretti la revisione deve riguardare il controllo delle caratteristiche essenziali delle macchine agricole al pari delle altre tipologie di veicoli attualmente assoggettati a tale adempimento, non potendo estendere l’ambito applicativo di tale obbligo anche ad aspetti concernenti la sicurezza nei luoghi di lavoro.

nuovo recapito ufficio di capriata d’orba a partire da gennaio l’ufficio recapito di Capriata d’Orba si è trasferito in nuova sede, e precisamente nei locali della Residenza anziani di Capriata d’Orba in via della Chiesa 5. il nuovo ufficio più facilmente accessibile si trova nel centro del paese a poca distanza dal Palazzo Comunale e dalla parrocchia. Rispetto agli anni scorsi la disponibilità dei locali viene data tutti i lunedì e/o giovedì mattina.

crisi: diciottomila imprese agricole in difficoltà finanziaria (+6%) Risultano sostanzialmente aumentate le imprese agricole in difficoltà finanziaria che salgono ad oltre 18 mila con un aumento del 6% rispetto allo scorso anno con l’ammontare dei finanziamenti a sofferenza pari a 4.9 miliardi di euro, circa 600 milioni in più rispetto al 2013. e’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul terzo bollettino statistico della Banca d’italia che evidenzia una dinamica dei finanziamenti all’agricoltura in sostanziale tenuta di livello, con un ammontare dei fidi bancari che sfiora in 44 miliardi di euro, assolutamente il linea con le risultanze del 2013, ma con una incidenza dei crediti a sofferenza pari all’11%. a pesare sottolinea la Coldiretti - sono state le difficoltà di mercato ma anche quelle provocate dal maltempo che ha tagliato le principali coltivazioni agricole. in questo contesto - sottolinea Coldiretti - Creditagri italia, ente intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’italia ha avuto un importante ruolo di sostegno alle imprese agricole e cooperative del settore come conferma la sua dinamica evolutiva in controtendenza rispetto al mer-

cato creditizio in generale. La gestione 2014 chiude con un trend in crescita del +30% rispetto al precedente anno, uno stock storico di affidamenti di circa 3 miliardi di euro e un dislocamento operativo territoriale ormai presente sull’intero territorio nazionale con oltre 70 filiali dirette che in modo sinergico collaborano con circa 200 banche locali e nazionali. L’assemblea di fine anno dei Soci dell’ente finanziario, nell’ottica di completare l’asset di governo e renderlo sempre più adeguato alle esigenze strutturali e organizzative, ha integrato il Consiglio di amministrazione definendolo in nove componenti. alla Presidenza della finanziaria resta vincenzo gesmundo, segretario generale della Coldiretti, coadiuvato dal vice Presidente aldo mattia e dal Consigliere Delegato Roberto grassa cui è affidata la direzione generale. Fanno inoltre parte del Consiglio, Franco angelo gatti, giuseppe Romano, angelo Della valentina, tutti imprenditori agricoli e agroalimentari, e giovanni Barbara, Sara Landini e Francesco visco, docenti universitari rappresentanti del mondo accademico e libero professionale.

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FORmaziOne - inipa

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europa Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’europa investe nelle zone rurali

programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione a) Formazione in campo agricolo

in calendario un’articolata serie di eventi formativi e’ ormai in pieno svolgimento l’attività dei corsi di formazione inipa prevista per questi primi mesi del 2015. il bando regionale che determina una nuova fase di programmazione di corsi di formazione inseriti nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, misura 111.1, sottoazione a, ha offerto la possibilità di predisporre un’articolata serie di interventi formativi, suggeriti dalle esigenze manifestate nei mesi scorsi dagli associati Coldiretti. alcuni corsi sono già stati portati a termine, altri hanno già preso il via e altri ancora partiranno a breve. ecco l’elenco di tutti i corsi in programma: Titolo: “il lavoro negli ambienti confinati o sospetti di inquinamento”. Sedi previste: casale monferrato e novi ligure Durata: 16 ore Titolo: “il nocciolo coltivazione del futuro”. Sede prevista: Bistagno Durata: 15 ore Titolo: “approfondimenti sulla coltivazione del nocciolo”. Sede prevista: lu monferrato Durata: 9 ore Titolo: “avviare, amministrare, gestire un agriturismo”. Sede prevista: alessandria Durata: 40 ore Titolo: “aggiornamento della formazione per le fattorie didattiche”. Sede prevista: alessandria Durata: 15 ore Titolo: “caseificazione: tecniche e approfondimenti”.

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Titolo: “Sistema di autocontrollo e rintracciabilità nelle aziende agricole e agrituristiche”. Sedi previste: acqui terme e alessandria Durata: 24 ore Titolo: “aggiornamento del sistema di autocontrollo e rintracciabilità nelle aziende agricole e agrituristiche”. Sede prevista: alessandria Durata: 12 ore Titolo: “la valorizzazione dei prodotti locali nella cucina agrituristica”. Sede prevista: cassine Durata: 16 ore Titolo: “le erbe spontanee e i frutti di bosco nella ristorazione agrituristica”. Sede prevista: arquata scrivia Durata: 16 ore Titolo: “tecniche di gestione delle vendite, comunicazione e marketing”. Sede prevista: alessandria Durata: 16 ore Titolo: “pan: applicazione e implicazioni”. Sedi previste: alessandria, casale monferrato, novi ligure e tortona Durata: 9 ore Titolo: “nuovi finanziamenti per l’agricoltura di domani”. Sede prevista: alessandria Durata: 6 ore

Titolo: “aggiornamento rSpp”. Sedi previste: alessandria Durata: 10 ore Titolo: “Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (patentino fitofarmaci)”. Sedi previste: acqui terme, tortona e casale monferrato Durata: 20 ore Titolo: “potatura alberi da frutto”. Sede prevista: odalengo grande Durata: 8 ore Titolo: “formazione primo Soccorso”. Sedi previste: alessandria e acqui terme Durata: 9 ore Titolo: “formazione addetto antincendio – rischio medio”.

Sede prevista: Bergamasco

Sede prevista: alessandria e acqui terme

Durata: 16 ore

Durata: 8 ore


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iniPa - notizie di attualità

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europa Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’europa investe nelle zone rurali

Titolo: “formazione per datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di prevenzione e protezione dai rischi”. Sede prevista: alessandria

programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione a) Formazione in campo agricolo

Ricordiamo che tutti i corsi predisposti da inipa Piemonte sono destinati agli imprenditori agricoli regolarmente iscritti al Registro delle imprese della Camera di Commercio e ai loro coadiuvanti aziendali e dipendenti. i corsi che inipa propone sono completamente gratuiti con finanziamento da parte della Regione e potranno essere attivati al raggiungimento del numero minimo di partecipanti previsto dal bando regionale.

Durata: 32 ore Titolo: “agricoltura sociale”. Sedi previste: alessandria Durata: 16 ore

per ricevere maggiori informazioni riguardo al contenuto dei diversi percorsi formativi e per manifestare il proprio interesse ai temi proposti e la propria volontà a prenderne parte, è possibile contattare il numero telefonico della segreteria inipa piemonte, sede di alessandria, allo 0131.235891, interno 668; inviare una mail a inipa.alessandria@coldiretti.it; inviare un fax a 0131.252144; oppure rivolgersi ai rispettivi uffici di zona.

istitUto di serVizi per il mercato agricolo

Bando per le reti di imprese agricole condotte da gioVani

é

stato pubblicato un nuovo bando per i giovani imprenditori agricoli che intendono aggregarsi tramite lo strumento del contratto di rete. L’ iniziativa viene dall’istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare (iSmea) e le domande di partecipazione vanno presentate entro il 2 marzo 2015. il bando (pubblicato sulla guRi v Serie Speciale n.146 del 22.12.2014) è finalizzato a promuovere e sostenere i processi di integrazione tra le imprese, in particolare le imprese agricole condotte da giovani agricoltori, attraverso lo strumento delle reti di impresa e con l'obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera agricola, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e accrescere la capacità competitiva e innovativa dell'imprenditorialità agricola nazionale, in particolare sui mercati esteri. Le reti di imprese devono avere almeno cinque componenti e la maggioranza devono essere condotte da giovani imprenditori. Tali imprese possono essere costituite sia sotto la forma della ditta individuale sia della società agricola con legale rappresentate unico. nel caso di società agricole dove i poteri di rappresentanza siano distribuiti tra i soci si farà riferimento alle disposizioni della Legge 441/1998. inoltre, per presentare domanda di ammissione al beneficio ogni aderente alla rete deve possedere i seguenti requisiti: essere una Pmi in base alla normativa comunitaria e nazionale essere iscritta al registro delle imprese ed essere attiva essere in regola con i versamenti

cina: scandalo maiali

l’italia non ha importato la carne

Le frodi alimentari negli ultimi cinque anni sono aumentate del 150%

L’

previdenziali, con la normativa relativa alla sicurezza e salute sui posti di lavoro, con gli adempimenti previsti dalla contrattazione collettiva essere autonome tra di loro non aver rimborsato aiuti di stato che lo Stato è stato costretto a recuperare su decisione della Commissione europea non trovarsi in difficoltà non avere legale rappresentate o soci (compresi i conviventi) implicati in provvedimenti giudiziari ai sensi del D.lgs. 159/2011. verranno organizzate, a favore delle imprese partecipanti alle tre reti vincitrici del bando, azioni formative e acquisizione di competenze (coaching), mettendo a disposizione, per il periodo di un anno dall’aggiudicazione del bando, un tutor che affiancherà le reti per supportarne lo start up.

italia non ha importato carni di maiale fresche, refrigerate, congelate e neanche salami o frattaglie dalla Cina che si conferma essere il Paese con maggiori rischi per la sicurezza alimentare. e’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati istat relativi all’ultimo anno, in riferimento all’ultimo scandalo alimentare in Cina che ha portato ad oltre 110 arresti per a vendita di carne di maiale contaminata proveniente da animali morti per malattia. La spinta verso la crescita dell’economia cinese ha determinato conseguenze sul piano della sicurezza alimentare ed ambientale i cui effetti si fanno sentire. Lo scandalo della carne di maiale che segue di qualche anno quello della presenza di melamina nel latte che ha portato morti per avvelenamento e paura nei diversi continenti, è la conseguenza di una politica di contenimento esasperato dei costi, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole. Le importazioni di prodotti agricoli ed alimentari cinesi in italia sono stimate in oltre mezzo miliardo di euro nel 2014 e riguardano tra l’altro concentrato di pomodoro, miele, riso ed aglio. Secondo i dati del sistema di allerta comunitario, il gigante asiatico si classifica al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute con ben 446 allerte pari al 14% del totale.

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aTTuaLiTà- quaderno di campagna - contratto operai agricoli

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[a cura di Fabio Fracchia]

da anni il reGistro dei trattamenti fitosanitari È obbliGatorio

Quaderno di Campagna: come compilarlo? Sono interessate le aziende che utilizzano prodotti per la difesa delle proprie coltivazioni Obbligatorio per tutti il Registro dei Trattamenti Fitosanitari, il cosiddetto quaderno di Campagna, è ormai da anni obbligatorio per tutte le aziende agricole che utilizzano prodotti fitosanitari per la difesa delle proprie coltivazioni (fungicidi, insetticidi, diserbanti ecc.). L’obbligo deriva ormai da tre tipologie normative: il decreto che istituisce il quaderno di campagna, la Condizionalità ambientale (elemento di base per il percepimento del premio PAC, anche nel nuovo periodo di programmazione), e il cosiddetto Pan (Piano d’azione nazionale per la fitosanitaria): via via le normative hanno sempre più rimarcato l’importanza e l’obbligo di questo strumento che non è solo un mero adempimento amministrativo, ma un importante registro per documentare e tracciare le proprie produzioni: sempre più frequentemente, infatti, viene richiesto dall’industria di trasformazione, dai commercianti, dalle cantine sociali, dalle cooperative di raccolta di cereali: il fatto di poter tracciare le proprie produzioni può essere un importante elemento per differenziarsi sul mercato e riuscire più facilmente a vendere il proprio prodotto. il quaderno di Campagna può essere compilato cronologicamente come un diario per colture diverse oppure, in alternativa, utilizzando una serie di moduli distinti, uno per ogni singola coltura. Prodotti Fitosanitari Le modalità di redazione del quaderno di Campagna, così come le procedure per l’autorizzazione alla produzione, all’immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari per garantirne un uso sostenibile, sono contenute nel DPR 28 febbraio 2012 n.55 e nel D.Lgs 14 agosto

2012 n.150. questi decreti contengono anche la regolamentazione per gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari relativamente al vincolo di tenuta ed alle modalità di redazione del Registro dei Trattamenti Fitosanitari. Cosa Riportare Secondo quanto previsto dall’art. 16 del D.Lgs 150/2012, nel quaderno di Campagna bisogna riportare: - l’anagrafica dell’azienda; - l’utilizzatore dei prodotti fitosanitari; - il numero del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo (patentino fitosani tario), indicando inoltre la data di rilascio e la data di scadenza; - la denominazione della coltura trattata precisandone l’eventuale varietà; - la superficie espressa in ettari; - la data del trattamento; - il prodotto fitosanitario utilizzato le sue quantità (espresse in Kg o in litri) le avversità che hanno reso necessario il trattamento. Chi deve compilarlo il quaderno di Campagna deve essere compilato dal titolare dell’azienda o dai centri di assistenza agricola previa autorizzazione della aSL territorialmente competente. nel caso in cui l’utilizzatore dei prodotti fitosanitari sia diverso dal titolare dell’azienda, quest’ultimo deve sottoscrivere il registro a conclusione dell’anno solare. inoltre, se l’utilizzatore non coincide né con il titolare né con l’acquirente dei prodotti, il registro può essere compilato anche da una persona differente (a patto che possegga la delega del titolare, da conservarsi insieme al registro). C’è anche un terzo caso: quando i trattamenti vengono effettuati da contoterzisti, la compilazione del registro spetta al tito-

lare dell’azienda, oppure i trattamenti vengono annotati dai contoterzisti e validati dal titolare. e’ ovvio che il quaderno di Campagna rappresenta una dichiarazione, è pertanto è da compilare anche da chi non fa trattamenti (al fine di dichiarare quali sono le colture che pratica e per dichiarare che non ha fatto trattamenti), e l’obbligo di compilazione aumenta l’attenzione all’uso più corretto e consapevole dei fitofarmaci, scegliendo sempre prodotti registrati sulla coltura da trattare, utilizzandoli solo sulle avversità indicate in etichetta, senza superare le dosi indicate e nel rispetto dei tempi di carenza. Quando conservarlo il registro va conservato almeno per 3 anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi e deve essere custodito insieme alle fatture d’acquisto dei prodotti e la copia dei moduli d’acquisto con relativa classificazione di pericolo (molto tossici, tossici e nocivi). Si ricorda ancora che l’obbligo di tenuta di tenuta del quaderno di campagna è un impegno previsto anche dalle norme di Condizionalità cui sono soggette le imprese beneficiarie di contributi comunitari relativi alle domande della Pac, del Piano di Sviluppo Rurale o del Piano di Riconversione e Ristrutturazione vigneti (PRRv). Coldiretti Alessandria fornisce il servizio di tenuta del registro dei trattamenti effettuando anche la verifica del rispetto delle prescrizioni di utilizzo previste in etichetta (dosi, colture, tempi di carenza). invitiamo pertanto le imprese interessate a rivolgersi negli uffici zona Coldiretti per ricevere le informazioni sui costi e sulle modalità di effettuazione del servizio.

tUtte le noVità che rimarranno in Vigore sino al 31 dicemBre 2017

I

rinnovato il contratto collettivo nazionale operai agricoli

n data 22 ottobre è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo nazionale degli Operai agricoli, che sostituisce quello scaduto lo scorso 31 dicembre 2013. Di seguito si indicano le novità introdotte dal nuovo Contratto. decorrenza: il contratto in esame ha durata quadriennale e decorre dal 1 gennaio 2014 e scade il 31 dicembre 2017. apprendistato: viene confermata l’efficacia dell’accordo sindacale del 30 luglio 2012 al fine di disciplinare il contratto di apprendistato professionalizzante (o di mestiere) in agricoltura. orario di lavoro: viene ampliata la flessibilità dell’orario consentendo la possibilità, nel limite massimo di 44 ore settimanali, lo svolgimento fino al 85 ore annue oltre l’ordinario orario di lavoro (pari a 39 ore) da recuperarsi in altro periodo dell’anno. permessi straordinari: vengono aumentati da uno a due i giorni di permesso

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in caso di nascita, adozione internazionale o affidamento preadottivo di un minore. lavoro straordinario: viene previsto l’innalzamento del limite massimo annuo di lavoro straordinario passato da 250 a 300 ore che ha effetto anche ai fini della sanzione prevista dall’art. 18 D. Lgs. 66/2003 secondo il quale la violazione del limite annuale è punito con “sanzione amministrativa da 25 a

154 euro, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata nel corso dell’anno solare per più di cinquanta gionrate lavorative, la sanzione amministrativa va da 154 a 1032 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta”: nessuna modifica è intervenuta sulle percentuali di maggiorazione per lavoro straordinario e/o festivo e/o notturno. retribuzione: gli aumenti retributivi, pari complessivamente al 3,9% verranno riconosciuti, senza arretrati e una tantum, in due tranches di cui la prima pari al 2,1% avente decorrenza 1 novembre 2014 e la seconda pari al 1,8% avente decorrenza 1 maggio 2015. malattie oncologiche: viene previsto che, decorso il periodo di conservazione del posto (pari a 180 giorni), il lavoratore affetto da malattie oncologiche documentate possa richiedere un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita di durata non superiore a 6 mesi.


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aTTuaLiTà- iniziative di solidarietà

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diVerse le iniziatiVe per sostenere e aiUtare i meno FortUnati

“gli auguri di natale più belli? quelli che hanno il sapore della solidarietà” Donazioni al Banco Alimentare della Caritas della Parrocchia di San Michele, alla “Pasta della Bontà” in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, al Ristoro Francescano

I

n un anno scandito dalla crisi è stato difficile parlare di festività e regali. Coldiretti alessandria, per questo motivo, ha deciso che anche quest’anno gli auguri avrebbero avuto per tutti il sapore della solidarietà. Lo ha sottolineato con commozione il vice direttore della Coldiretti alessandrina emiliano Bracco al momento della consegna della fornitura della “Pasta della Bontà”, il 22 dicembre scorso, a Padre Luigi, responsabile provinciale del Ristoro dei Frati Cappuccini di via San Francesco di alessandria, una donazione destinata ad aiutare chi in questo momento ne ha più bisogno. un’azione dettata dalla necessità di andare incontro alle esigenze sempre più impellenti delle diverse realtà che si dedicano a sostenere in modo concreto e diretto chi si occupa tutti i giorni di coloro che cercano conforto. un gesto dettato dalla necessità di andare incontro alle esigenze sempre più impellenti delle diverse realtà che si dedicano ad aiutare gli altri, per sostenere in modo concreto e diretto chi si occupa tutti i giorni di coloro che cercano conforto. “Le buone azioni hanno un buon sapore”: forte di questo slogan, Coldiretti alessandria ha infatti donato 80 chili di “Pasta della Bontà” al Ristoro Francescano di via gramsci ad alessandria gestito interamente da volontari, aperto 365 giorni l’anno, in grado di offrire non solo un piatto di minestra ma anche una parola di conforto. una pasta “buona due volte” perché il corrispondente valore è stato devoluto alla Lega del Filo d’Oro che da anni è impegnata nell’assistenza e nella riabilitazione di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. ma non solo. “Fare del bene fa bene e quest’anno abbiamo provato a fare ancora un po’ di più per aiutare chi ha bisogno sostenendo anche il banco alimentare Caritas della Parrocchia di San michele. Purtroppo gli indigenti, quelli che non hanno neanche da mangiare, sono in costante aumento e in questo momento di terribile difficoltà il “pacco cibo” è un aiuto indispensabile all’economia di tante famiglie - hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone moroni -. essere solidali con questa iniziativa significa essere a fianco di chi si occupa del prossimo, dare conforto a chi ne ha bisogno, cercare di ovviare alle carenze delle istituzioni. Significa anche arricchimento personale per chi lo fa”. Da sempre, quando la solidarietà chiama Coldiretti risponde, in prima linea, per portare il proprio sostegno ovunque serva e per continuare a far crescere il territorio. “il Ristoro Francescano, il Banco alimentare della Caritas della Parrocchia di San mi-

il vice Direttore della Coldiretti di alessandria emiliano Bracco con Padre Luigi, il responsabile del Ristoro Francescano di via gramsci ad alessandria, la struttura alla quale è stata donata una fornitura di “Pasta della Bontà”, in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro.

chele, esempi di riferimento importante, per questo motivo è stato scelto di devolvere proprio a loro il “natale che vogliamo”, quello vero, fatto di gesti semplici ma concreti - hanno concluso Paravidino e moroni -. Realtà silenziose e importanti

per il nostro territorio simbolo forte di quell’aiuto agli ultimi che è l’essenza stessa della missione cristiana. questo è il natale che noi di Coldiretti abbiamo scelto e che vorremmo condividere con tutti voi.”

pubblichiamo di seguito il testo delle nota di ringraziamento ricevuta dai frati minori cappuccini in alessandria. ci ha fatto molto piacere ricevere queste righe che vogliamo con dividere con tutti voi. Spett.le Direzione Coldiretti, ringraziamo di tutto cuore per il generoso contributo offerto alla nostra Mensa dei poveri di Alessandria! La grande quantità di ottima pasta serve per un lungo periodo di tempo per i nostri amici poveri che stanno aumentando di numero, ultimamente sono arrivati a ottanta persone: ce n’è per tutti, grazie alla Coldiretti, sempre attenta e generosa verso le nostre piccole attività di solidarietà e di aiuto verso chi ha realmente bisogno. Grazie alla Vostra sensibilità e generosità, così possiamo continuare a dare un pasto caldo e completo ogni giorno a tante persone che hanno necessità di ogni genere. Ci avete aiutato a risolvere un problema di non facile soluzione: ancora grazie! Auguriamo, nella fede del Signore, ogni bene! padre pietro assandri e tutti i Frati 27


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ORganizzaziOne - campagna amica

Bandi per la concessione di contriBUti

contriBUti cameraLi 2015

con il plaUso dell’assessore graziano continUa in piazza gaVino lUgano

S

ono stati aperti dalla CCiaa di alessandria anche per il 2015 i bandi per la concessione di contributi finalizzati alla formazione continua del personale delle imprese e per la partecipazione a manifestazioni fieristiche. Bando per la concessione di contriBUti per la partecipazione a maniFestazioni Fieristiche: si propone di contribuire al miglioramento della conoscenza dei mercati internazionali e nazionale da parte delle imprese della provincia di alessandria, al fine di promuovere una maggior penetrazione, diffusione ed esportazione dei prodotti e dei servizi in italia ed all’estero. Possono fare domanda le imprese in regola con il pagamento del diritto annuale camerale all’atto della presentazione della domanda; Sono ammessi costi per la partecipazione a manifestazioni fieristiche (non carattere strettamente locale); il contributo è del 50% del costo rendicontato; Per poter fare domanda occorre aver sostenuto un costo minimo di €500 riferito alle spese ammissibili; Le domande dovranno pervenire a fiera conclusa dal 01/01/2015 al 30/06/2015, (si fa riferimento al periodo di svolgimento della fiera, che deve essere compresa nel periodo indicato); solo nel caso in cui la manifestazione si concluda in prossimità di fine semestre, la domanda potrà essere presentata entro il 10/07/2015. il presente bando sarà successivamente aperto anche per il secondo semestre. Bando per la concessione di contriBUti inerenti la Formazione continUa del personale delle imprese: si propone di migliorare la qualificazione delle imprese della provincia di alessandria promuovendo la partecipazione ad iniziative di formazione e di aggiornamento professionale. elementi essenziali del bando: Possono fare domanda le imprese in regola con il pagamento del diritto annuale camerale all’atto della presentazione della domanda; Sono ammessi corsi di formazione su tematiche aziendali (comprese lingue straniere); il contributo è del 50% del costo rendicontato con un massimo di €700 per i nuovi assunti; 50% del costo rendicontato con un massimo di €500 negli altri casi; Per poter fare domanda occorre aver sostenuto un costo minimo di €150; Le domande dovranno essere presentate a corso concluso, allegando copia dell’attestato di partecipazione. la data dell’attestato deve essere ricompresa nell’anno 2015.

agrimercato a tortona

alla presenza del l’assessore alle Politiche culturali, associazionismo culturale, mostre... marcella graziano e del referente dell’agrimercato di Tortona giorgio Daffunchio è stato firmato questa mattina tra il Presidente agrimercato di Campagna amica gianluigi gaglione e il Dirigente del settore Sviluppo economico Claudio Bagnera l’accordo di gestione per i prossimi anni del farmer market di piazza gavino Lugano a Tortona, che si tiene tutti i martedi mattina. una decina di produttori, mediamente presenti, in relazione delle stagioni e della produttività aziendale, prevalentemente del territorio e delle zone limitrofe, con la presenza occasionale di produttori aderenti al circuito per animare la piazza e fornire al consumatore finale una maggiore gamma di prodotti, sempre di stagione e rigorosamente di origine italiana. Formaggi, miele, salumi, ortaggi dalla piana castelnovese e frutta delle valli tortonesi, ma anche pane, legumi, confetture. quanto si può trovare in campagna, in stagione. Per maggiori informazioni, per essere aggiornati sulle primizie e su quanto potrete trovare ogni martedi è possibile visitare la pagina facebook agRimeRCaTO Di TORTOna.

continUano i corsi di aUtocontrollo

HaCCP: continuano i corsi di autocontrollo organizzati da Terranostra e iniPa. per info trisoglio alessandro - tel.0131-235891 e-mail: alessandro.trisoglio@coldiretti.it

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ORganizzaziOne - terranostra

[pagine a cura di Luisa Bo]

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corsi di Formazione organizzato da terranostra e inipa

claudio caramellino torna in cattedra con un corso in due giornate di potatura

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laudio Caramellino ha fatto della sua passione per la frutticoltura e per il suo monferrato, un vero e proprio marchio,“melamangio”, capace di rappresentare oggi, a livello italiano, un tassello importante della biodiversità. melamangio... in monferrato, nasce a Odalengo Piccolo, in val Cerrina, zona da sempre vocata alla frutticoltura ma, meno specializzata e più tradizionalista; nasce con la volontà di preservare quelle varietà che caratterizzano il nostro passato e che erano parte integrante di un modo di coltivare, autosufficiente in ogni momento dell’anno. Claudio Caramellino conosce i segreti della campagna monferrina e volendo recuperare vecchie tradizioni e colture del territorio, si è occupato inizialmente delle antiche varietà di mela, facendo conoscere qualità quasi scomparse come Pom marcon, Renetta ruggine, Ciucarina bianca, Carlo bianco, Limonina, Ciucarin-a Rusa, Carlo Rosso, grigio Piemonte, Calvin, gamba fina, Piatlin, Ruscai... La sua azienda è oggi un vero e proprio vivaio della biodiversità, uno scrigno di profumi e sapori di cui alcuni, sono solo, forse, nei ricordi dei nostri nonni: tra le varietà di pere, S. giuan, madernasa, Prus Limoun, martin Sec, Pera volpina; le varietà di ciliegie, Ferrovia, napoleon, Durone giallo, Fiurin,vittona; le varietà di fichi, goccia, Papa, Figassa; le varietà di prugne, garmasin aut., garmasin est., mirabel, Santa maria, Scanarda; le varietà di pesche, vendemmia Bianca, vendemmia Rossa, Pesca inv. - Tums -, michelin, Pesca Piatta,arian, Fior di maggio,ala; le varietà di albicocche, Lucia, Paviot, verciot, Biricoccolo... Oggi sono decisamente tornati di moda e Caramellino non è solo un punto di riferimento per la conservazione e la propagazione di que-

La RiCeTTa DeL meSe

ste antiche varietà ma è anche colui che oggi sa tramandare l’arte della potatura. Si perché ogni specie è a se, ha le sue caratteristiche, e a differenza delle varietà più comuni, selezionate e per questo anche più omogenee, le antiche varietà vogliono cure differenti e la potatura ne è in particolare, un aspetto focale. Claudio Caramellino, dopo il successo dello scorso anno tornerà in cattedra con un corso in due giornate dedicate alla potatura ed alle cure primaverili di drupacee e pomacee. il corso interamente gratuito, organizzato da Terranostra e inipa, si svolgerà il 2 e 11 febbraio 2015, al pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00. per info trisoglio alessandro tel.0131-235891 e-mail: alessandro.trisoglio@coldiretti.it

dolce

turta ad pan

ingredienti per 10 persone: • 250g di pane raffermo; • 100g di zucchero; • 200g amaretti; • 12 savoiardi; • 50g di cacao amaro o cioccolato fondente; • 1 litro circa di latte; • 2 uova; • Vaniglia; • Scorza grattugiata di un limone; • 50g di uvetta; • Un bicchierino di liquore dolce o Marsala.

preparazione: Dolce paesano e di recupero, non ha ingredienti precisi perché utilizza quello che rimane in dispensa. ammollare il pane raffermo (eventualmente panettone o pandorao) nel latte con la vaniglia e l’uvetta nel liquore, sbriciolare amaretti e savoiardi; montare gli albumi a neve; sbattere i tuorli con lo zucchero, unire a questi i biscotti tritati, il pane ammollato, il cacao (e volendo il cioccolato grattugiato), la scorza del limone, l’uvetta ammollata ed infine i bianchi a neve. versare in una teglia imburrata o foderata con carta forno e cuocere in forno caldo (170-180°) per 50 minuti circa. quando il dolce sarà raffreddato, cospargerlo di zucchero a velo.

ca Bianca di Davico Nicola - Fraz.Costa - via xxiv maggio 17, 15050 montemarzino alessandria Tel.0131-878260 www.ca-bianca.it - nicola_davico@libero.it

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ORganizzaziOne -epaca novità previdenziali

[pagina a cura di marino Ravera]

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importo pensioni 2015

AUMeNTO DeLLO 0,3% PeR ADeGUAMeNTO AL COSTO DeLLA VITA

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al 01/01/2015 le pensioni sono state adeguate all’incremento del 0,3 % stabilito da apposito Decreto ministeriale. Considerata l’esiguità di tale aliquota, risulta quindi praticamente impercettibile l’aumento rispetto all’anno 2014. Di seguito i nuovi importi 2015 dei trattamenti minimi e delle indennità spettanti agli invalidi civili.

il 31 gennaio 2015 scade il pagamento del premio all’inail

casalinghe alla cassa

E

coltivatori diretti/iap

dichiarazioni di Variazione e nUoVa iscrizione

il Patronato epaca ricorda che la Legge 233/90 stabilisce che il termine entro il quale occorre effettuare l’obbligatoria dichiarazione di variazione per i coltivatori e gli imprenditori agricoli è fissato in 90 giorni dalla data nella quale si è determinata la variazione stessa. Si devono intendere come variazioni gli aumenti o diminuzioni delle superfici e delle colture praticate, nonché quelle relative alla posizione lavorativa dei componenti del nucleo familiare, riferite sia alle nuove iscrizioni, che alle cancellazioni dagli elenchi ai fini previdenziali inPS. Le dichiarazioni di variazione si possono presentare tramite il nostro Patronato e devono sempre essere firmate dal titolare d’azienda, insieme alla documentazione probante la decorrenza della variazioni, come ad esempio: copia rogiti acquisto o vendita terreni e/o contratti di affitto, certificazioni attestanti l’inizio o la cessazione di attività lavorative. Si sottolinea l’importanza del rispetto della scadenza, poiché in caso contrario è prevista l’applicazione di sanzioni con l’applicazione di somme aggiuntive e interessi, nel caso in cui la variazione determini una maggiore contribuzione con decorrenza retroattiva che va oltre i 90 giorni dalla data in cui è stata presentata l’istanza. Si ricorda altresì che anche in caso di una nuova iscrizione in qualità di titolare di azienda negli elenchi dei coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, occorre il rispetto dello stesso termine per non incorrere in analoghe sanzioni. in particolare è opportuno sottolineare per tutti coloro che richiedono la qualifica di iaP al Comune, che è sempre necessario, poiché obbligatorio, predisporre ed inoltrare denuncia aziendale anche all’inPS PeR iL PagamenTO Dei COnTRiBuTi PReviDenziaLi nella relativa gestione pensionistica. Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici ePaCa Coldiretti.

tendiniti sono malattie professionali. Le tendiniti della spalla, del polso, della mano, per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza sono ora tra le malattie professionali tabellate. La denuncia è meglio farla entro un anno dall’abbandono della lavorazione.

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ntro il 31 gennaio 2015 le casalinghe assicurate presso l’inail devono versare il premio all’istituto assicuratore. Durante lo scorso mese di dicembre le assicurate hanno ricevuto a domicilio una comunicazione dall’ inail contenente il bollettino per adempiere all’obbligo di legge ed ottenere la copertura e tutela assicurativa prevista, in caso di infortuni domestici per il 2015. e’ utile ricordare con l’occasione, per tutte le casalinghe (e i casalinghi) che rivestano i requisiti previsti e non fossero ancora iscritti, quali sono le previsioni della legge: Chi deve assicurarsi: la legge 493/99 stabilisce che obbligatoriamente devono assicurarsi contro gli infortuni in ambito domestico tutti coloro che si dedicano come unica attività (non retribuita), alla cura dei componenti della famiglia e della casa, e abbiano un’età compresa tra i 18 e i 65 anni. misura del premio: il premio annuo dovuto è molto contenuto, pari ad euro 12,91, (fiscalmente deducibile). La legge prevede anche l’esonero dal pagamento di tale premio, ma solo se il reddito personale non supera i 4.648,11 euro annui e quello familiare non ecceda i 9.296,22 euro, tuttavia in tali casi è comunque necessario inoltrare all’inail la relativa istanza di iscrizione, accompagnata da una certificazione attestante il non superamento dei limiti reddituali. La tutela assicurativa: l’assicurazione interviene per gli infortuni che si verificano nell’ambiente domestico (abitazione), equiparando all’abitazione anche il luogo ove vengono trascorse le vacanze. vengono tutelate non solo le attività rivolte alla cura della famiglia, ma anche quelle connesse, come ad esempio la cura di animali domestici, e gli interventi di piccola manutenzione (idraulica, elettricità ecc.) che non richiedono una specifica preparazione tecnica. Si ha diritto alle prestazioni economiche se l’inabilità permanente riconosciuta è pari o superiore al 27% o se l’infortunio ha avuto come conseguenza la morte. Le prestazioni economiche consistono nella liquidazione di una rendita vitalizia mensile proporzionata al grado di invalidità riconosciuto. in caso di infortunio mortale la rendita viene liquidata ai superstiti aventi diritto (coniuge - figli), in aggiunta ad un assegno funerario e ad un ulteriore beneficio economico liquidato una tantum. importante sottolineare che le prestazioni vengono liquidate dall’inail solo se l’assicurato, alla data dell’infortunio risulta in regola con il pagamento del premio. per maggiori informazioni ed eventuali istanze di iscrizione gli interessati possono rivolgersi agli uffici del patronato epaca coldiretti.


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aTTuaLiTà - tesseramento/consigliere ecclesiastico

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perchè è importante associarsi a coldiretti? Perché è importante associarsi a Coldiretti? Per dimostrare concretamente di appartenere, consolidare e sostenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura che la più grande organizzazione italiana e leader in europa sta portando avanti da ormai diverso tempo. Per essere al fianco di un’ Organizzazione in continua crescita che rappresenta un punto di riferimento per gli imprenditori agricoli del territorio, in grado di dare vigore e sostegno alle aziende. Perché insieme abbiamo creato e stiamo facendo crescere un grande Progetto per difendere e tutelare la filiera tutta agricola e tutta italiana: un grande

impegno per continuare a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità e sulla sicurezza. Tutto questo senza dimenticare i vecchi e nuovi servizi, indispensabili, che da sempre accompagnano e hanno fatto crescere Coldiretti. insieme ai suoi associati Coldiretti ha realizzato tutto questo ed è diventata una grande forza sociale ed economica, pronta ad affrontare e vincere nuove battaglie. anche nel 2015.

Questa è l’agricoltura di chi ama l’Italia!

A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

Fiducia e Fede

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onga - 14 parrocchie per 14mila fedeli a trenta ore di volo da Roma, senza contare gli scali. La più piccola (forse) e la più lontana diocesi da Roma, sperduta in un arcipelago del Pacifico. qui il Papa, venuto dall’altra parte del mondo, ha scelto uno dei nuovi venti cardinali di Santa Romana Chiesa, il più giovane di tutti, 53 anni. questo nuovo cardinale si chiama Soane Patita Paini mafi. un giorno, Paolo vi, spiegò ai fedeli di Samoa, un’isola remota, sempre del Pacifico dove si era recato in visita pastorale, che la chiesa è cattolica perché fatta per l’intero universo, è fatta per tutti, non è estranea in nessuna parte: ciascun uomo, qualunque sia la sua nazione, la sua razza, la sua età o istruzione, trova posto in lei. Compreso il collegio dei Cardinali. Papa Francesco, anche in queste scelte, dimostra la sua forte attenzione per le periferie, non escluse quelle geografiche. Dimostra di sapere investire bene tutte le risorse umane e spirituali della Chiesa. quando la crisi economica arriva c’è rischio di deflazione. Si spende sempre meno, mettendo in crisi il mondo produttivo e la ripresa. La deflazione è molto pericolosa perché è come una valanga: più avanza e più cresce. Fermare questa valanga si può: basta che venga investito quanto si dovrebbe invece di metterlo al sicuro per paura della crisi. il Papa, nelle problematiche religiose ha scelto questa strada. Sull’invito del maestro, sta gettando le reti al largo, non teme di assegnare compiti e responsabilità nella chiesa a vicini e lontani, a gente nota e meno nota dimostrando grande coraggio e fiducia. Operazione fiducia, che fa rima con fede. don ivo

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•ForBici elettroniche potatura vigneto Felco 800. usate una stagione. Cell.335-5929908

•trattore massey FergUson DT-105cv (ore 2.800). Caricatore ragno seminuovo con benne scavi, letame, cereali, bietole. Seminatrice gaspardo 4mt. con tramoggia q.li sei grano e semi minuti. Rullo in ghisa 3mt. Falciatrice bilama. Rimorchio fisso 4x2 mt. Cell.338-4165773

•erpice rotante marca OmB 2,85 mt. (completamente revisionato). Cell.331-5243559

•Bigoncia trasporto uva in acciaio inox 3q.li pieno carico come nuova.Tel.0144-594148

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•pesa per Bestiame cassonetti per fresa, erpice a dente.Tel.0131-700228

•spandiconcime carrellato di 300Kg (vendo causa inutilizzo) €400 trattabili. Cell.349-8147992


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meRCaTinO - scadenze

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inserzioni

Affitto

•terreno (vocato a pascolo) zona valcurone. Cell.3703269860 o 0131-953218 •Bilocale (pian terreno) indipendente ammobiliato a Castellazzo Bormida. Trattative riservate. Cell.347-5754132 •alloggio milano arredato, zona Famagosta, monolocale, richiesti €500. Cell.338-4243800 •Bilocale e trilocale ammobiliati a 30km da alessandria fra le colline dell’alto monferrato anche solo nei mesi estivi. Cell.338-1230567 •alloggio a Recco ammobiliato a 15mt dal mare. Cell.339-3146883 (ore serali)

inserzioni

•diritti reimpianto Vigneti Cell..335-6901122

16 Febbraio

2015

imposta

25 Febbraio

2015

28 Febbraio (sabato) - 2 Marzo

2015

•Bcs mietileghe imBallatrici Cell.348-5490977

•laVoro in agricoltura presso aziende agricole. Chiedere di alessandro. Cell.338-5055164

•cerco socio/a di massimo 40 anni per aprire azienda agricola in varie zone d’italia. Cell.340-2128064

•terreni oppure cascine in affitto. Cell.347-2171743

•spazzasolchi/scaVaFossi (attrezzo di medie dimensioni). Lama per sollevamento per terra e neve mt.2,00 - 2,50. Cell.347-6133905

•laVoro in agricoltura presso aziende agricole. Chiedere di alessandro. Cell.338-5055164 •terreni agricoli da avviare a noccioleto o noccioleti già in produzione, zona valcerrina, anche piccoli appezzamenti. Cell.339-4883408 •laVoro studentessa universitaria impartisce lezioni di inglese a studenti di ogni ordine e grado. Pe rinfo telefonare nel pomeriggio al Cell.333-2282943

adempimenti

soggetti oBBligati

emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.

Soggetti passivi iVa

liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di gennaio 2015.

contribuenti iVa mensili

ritenUte

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente

contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute

iVa

invio elematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di gennaio.

Operatori intracomunitari con obbligo mensile

iVa

presentazione della Comunicazione Annuale Dati Iva relativa all'anno 2014

contribuenti iVa

iVa

iVa

16 Febbraio

2015

•aUto o un furgone,anno di immatricolazione dal 2002 in poi,ritiriamo noi con valutazione adeguata al mezzo. Paghiamo inoltre il passaggio immediato sul posto e trasporto, il tutto a nostro carico. Se interessati mandare foto e anno di costruzione a email: autofuse2014@libero.it

•spargi letame omologato, oltre 50q.li di carico frenatura idraulica. Cell.327-1517325 (ore pasti)

15 Febbraio

2015

•cerco personale per lavoro in campagna in azienda sita a Roncaglia (l’azienda mette a disposizione un trilocale ad uso gratuito). Contratto cento giornate. Solo se automuniti. Cell.335-6855332

•azienda agricola (per acquisto o affitto). Cell.333-4700357

Cerco

scadenza

•cerco trattori e attrezzature agricole di vario genere per esportazione estero. Cell.329-0303041

•disco 2,60 di larghezza. Cell.335-7535828

[Scadenze a cura di Daniela Colombini]

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aTTuaLiTà - necrologi

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Lutti

Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. ✟

La Dirigenza e la Struttura di Coldiretti Alessandria si uniscono al dolore dei familiari del caro

GIOvANNI POGGIO

Presidente di sezione di Carbonara Scrivia, La Federazione Provinciale è vicina alla moglie Marina e alle figlie Cristina, componente del Comitato Giovani Impresa, Chiara e alla mamma Angelina. Sentite condoglianze

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✟ 06/03/1934 - 10/11/2014 ✟

✟ 01/03/1953 - 20/12/2014 ✟

La Coldiretti di Alessandria si unisce al dolore della famiglia Caprioglio, per la perdita del caro

La Coldiretti di Alessandria esprime sentite condoglianze alla famiglia Menghi, per la perdita del caro

ARISTIDE

fRANCO

Socio di Rosignano Monferrato

Socio di Casale Monferrato

✟ 15/10/1931 - 22/11/2014 ✟

✟ 06/09/1927 - 08/01/2015 ✟

Coldiretti Alessandria prende parte al dolore della famiglia Zavattaro, in particolare al figlio Pier Luigi, per la scomparsa del caro

Coldiretti Alessandria si unisce al dolore della famiglia Bassino, per la scomparsa del caro

ERNESTO

GIOvANNI Socio di Casalcermelli

Socio di Vignale Monferrato

✟ 25/03/1941 - Gennaio 2015 ✟

✟ 24/10/1917 - Gennaio 2015 ✟

La Coldiretti di Alessandria è vicina alla famiglia Nano, per la scomparsa del caro

La Federazione alessandrina esprime sentite condoglianze alla famiglia Brusasco, per la perdita della cara

ANTONIO

IDA

Socio di Frascaro

Socia di San Michele

✟ 18/07/1929 - Gennaio 2015 ✟

✟ 27/11/1934 - Gennaio 2015 ✟

Coldiretti Alessandria prende parte al dolore della famiglia Bosso, per la scomparsa del caro

Sentite condoglianze dalla Coldiretti di Alessandria alla famiglia Valorio, per la scomparsa della cara

EMILIO

fRANCESCA

Socio di Lu Monferrato

Socia di Bergamasco

proFessionalità e assistenza per i serVizi alle persone in coldiretti il Servizio Successioni è una solida realtà. Un servizio importantissimo offerto a prezzi contenuti grazie alla società di Servizi Impresa verde che, presente nel settore fiscale con le dichiarazioni reddituali, le contabilità iVa e l’ici, ha posto in essere una struttura in grado di occuparsi anche delle pratiche di successione. a livello provinciale e periferico, Coldiretti si è dotata di mezzi tecnici ed informatici, affidandoli a persone preparate a svolgere in modo specifico questo lavoro con la massima professionalità. il Servizio Successioni è operativo in tutti gli uffici coldiretti, dove personale qualificato potrà fornirVi una consulenza all’altezza delle diverse necesità e soprattutto a costi decisamente competitivi.


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aTTuaLiTà - rifiuti e nuova pac

alessandrina

la pac 2014-2020

convenzione tra coldiretti e mondoservizi srl per il servizio di trasporto e smaltimento rifiuti A disposizione delle aziende agricole in provincia di Alessandria con volume d’affari sia inferiore che superiore agli 8.000€ annuali

per canone “a”: Smaltimento rifiuti pericolosi + rifiuti non pericolosi. COSTO gestione telematica registri di carico/scarico e presentazione annuale telematica del muD. €38 + iVa + 10€ esente iVa come tassa governativa. per canone “a”: SOLO smaltimento contenitori vuoti di fitofarmaci. COSTO gestione telematica registro di carico/scarico e presentazione annuale telematica del muD. €15 + iVa + 10€ esente iVa come tassa governativa.

Raccolta trasporto e smaltimento gratuiti di olii minerali esausti e batterie al piombo, senza limiti quantitativi. Fornitura di appositi sacchi trasparenti per lo stoccaggio e la consegna dei contenitori ex fitofarmaci ed altre tipologie di riuti speciali non pericolosi. Formitura a cura di “mondo Servizi s.r.l.” del Formulario di identificaione Rifiuti (Fir) contestualmente al ritiro. • i passaggi supplementari su chiamata verranno tariffati ai costi previsti ai punti a) e B) • i quantitativi e/o i volumi di rifiuti eccedenti quelli indicati nei punti a) e B) verranno tariffati come nell tabella sopraesposta. • i contenitori vuoti ex fitofarmaci sono pericolosi.

le nuove regole della riforma, gli impegni da rispettare e le opportunità che la normativa offre

I

l 1° agosto 2014 l’italia, insieme agli altri Stati membri dell’ue, ha comunicato alla Commissione europea le proprie scelte nazionali relative all’applicazione della Pac per il periodo di programmazione 2014-2020 (anche se la nuova Pac sarà effettivamente operativa a partire dal 2015). e’ stata l’ultima tappa di un lungo percorso negoziale iniziato quattro anni fa, quando nel novembre del 2010 fu presentata la prima proposta di riforma della Pac voluta dall’allora commissario all’agricoltura Dacian Ciolos. Ora, finalmente, abbiamo la nuova Pac e, come sempre accade, il pacchetto finale presenta luci e ombre, a seconda dei punti di vista.Tuttavia, nonostante le proposte iniziali non fossero certo favorevoli all’italia, alla fine il risultato è accettabile, anche grazie al forte presidio che Coldiretti ha assicurato sia nel negoziato a livello europeo che, soprattutto, in quello relativo alle scelte nazionali. L’obiettivo principale della nuova Pac è quello di rendere più selettivo il sostegno agli agricoltori: sia rispetto alla platea dei beneficiari, d’ora in poi ristretta ai soli “agricoltori attivi”, sia rispetto alle situazioni o ai comportamenti meritevoli di sostegno, attraverso lo “spacchettamento” del vecchio pagamento unico aziendale in un menù di sette diversi possibili pagamenti, tra i quali gli Stati membri hanno scelto quali attivare e per quale ammontare. Dunque, avremo una Pac più selettiva ma, proprio per questo, ancora più complessa, forse anche troppo. in risposta a tale complessità, più che in passato, abbiamo bisogno di una guida per rispondere correttamente ai vincoli e soprattutto per usare al meglio le tante opportunità della nuova normativa. Coldiretti ha già prodotto, attraverso il gruppo 2013, un quaderno contenente un’analisi economica approfondita sulla nuova Pac: si tratta del volume La nuova Pac 2014-20: le decisioni dell’ue e le scelte nazionali, a cura di Fabrizio De Filippis, liberamente scaricabile dal sito: http://www.gruppo2013.it/Pagine/default.aspx. ma insieme alle analisi approfondite, adatte agli specialisti e agli addetti ai lavori, è necessario poter disporre anche di strumenti d’informazione operativa per gli agricoltori. Sul prossimo numero di “agricoltura aessandrina” tutti gli aggiornamenti e le novità.

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