Coldiretti Alessandria - Anno 62° numero 10 - 23/11/2015 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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agricoltura
|IN COPERTINA
periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
“La nostra mobilitazione
si fermerà
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solo quando il risultato sarà
RAGGIUNTO Il mondo agricolo è esasperato da un gioco al ribasso che sta facendo gli interessi delle grandi multinazionali e non delle piccole aziende che credono nel Made in Italy ove c’è società noi ci saremo”. Voglio EDITORIALE partire da qui, dal titolo che campegDIRETTORE PROVINCIALE gia sulla copertina di questo numero di “Agricoltura Alessandrina” per parlarvi in modo diretto e schietto, ancora di più di quanto sono abituato a fare, di quelli che saranno i nostri obiettivi nei prossimi mesi. Ciò che sta succedendo intorno a noi, e non voglio soffermarmi sull’inspiegabile e assurda tragedia di Parigi poiché non è questa la sede adatta, non garantisce sicurezza e reddito alle imprese. Una condizione economica che si ripercuote sulla qualità della vita che per noi, lo sapete, conta più del Pil: ecco perché in un anno siamo “scesi in mobilitazione” non una volta ma per ben tre volte e abbiamo deciso di portare avanti un assedio per il prezzo del atte che non ha precedenti. 6 febbraio, 8 luglio, 7 e 8 settembre le date che hanno scandito le nostre piazze per sensibilizzare l’opinione pubblica, i consumatori e l’intero Paese alla difesa e tutela del vero prodotto italiano. La decisione di mettere sotto assedio la Lactalis è arrivata a seguito di un clima di esasperazione che ha coinvolto non solo gli imprenditori del settore zootecnico, ma l’intero mondo agricolo, esasperato da un gioco al ribasso che sta facendo gli interessi delle grandi multinazionali e non delle piccole aziende che credono nel Made in Italy e lo difendono dall’italian sounding che ci sottrae ogni anno qualcosa come 60 miliardi di euro. Scorrendo le pagine del giornale troverete un approfondimento sulla nostra mobilitazione in difesa del latte italiano per il “Giusto Prezzo” alle stalle, per la salvaguardia di un pezzo fondamentale del patrimonio agroalimentare italiano. a firma del presidente nazionale roberto moncalvo riceverete, o avete già ricevuto, una lettera in cui vengono riassunte le ragioni del presidio della piattaforma logistica Lactalis: vi chiedo cortesemente di leggerla con grande attenzione perché per continuare a far vivere e crescere l’agricoltura italiana Coldiretti ha bisogno di ognuno di noi. essere forza amica del Paese significa questo, portare avanti un lavoro di squadra che ci veda compatti e determinati. La nostra campagna per un prezzo equo del latte continuerà anche per mesi e lo faremo coinvolgendo i principali alleati di Coldiretti, ossia chi ci è sempre stato al fianco: i cittadini e i consumatori. Perché tutti devono conoscere l’identità di coloro che pagano alla stalla il latte meno di quanto costa produrlo, senza poi ridurre il prezzo per i consumatori. il nostro obiettivo è far conoscere i marchi associati a Lactalis: da Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli a Cademartori, solo per citare quelli più conosciuti. Per questo al tavolo di negoziazione torneremo solo per avere il giusto prezzo, non un centesimo in meno. Facendo mie le parole usate dal presidente moncalvo posso dire che “la nostra battaglia è a tempo indeterminato, e ci fermeremo solo quando il risultato sarà raggiunto”. Oggi ci battiamo per la carne perché si faccia chiarezza dopo le insensate prese di posizione dell’Oms e per il prezzo del latte, domani per l’ortofrutta e per la difesa di tutte le filiere che lo richiederanno. Questa è la tua Coldiretti, la nostra Coldiretti, a servizio del socio e dell’azienda per far crescere quell’italia vera, fatta di veri imprenditori che difendono ed esportano il vero prodotto Made in Italy. Tutto questo per amore dell’italia. simone moroni
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Direttore
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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
PeriodiCo ediTo dA impresa Verde Alessandria d i r e T T o r e A m m i n i s T r AT i V o simone moroni direTTore resPonsAbiLe ilaria Lombardi g r A f i C A , i m PA g i n A Z i o n e Christian boero H A n n o C o L L A b o r AT o A q U e s T o Luisa bo, daniela Colombini, don ivo Piccinini, emanuele sconfienza.
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n°10 - Novembre 2015
“Dove c’è società noi ci saremo” L’accordo per un prezzo più equo del latte, la rintracciabilità delle produzioni e la salvaguardia di tutte le filiere per tutelare il vero Made in Italy: questo è l’impegno di Coldiretti forza amica del Paese. Chiuso in redazione il 23 Novembre 2015
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MATTIA BELLINZONA NUOVO PRESIDENTE DI ZONA DI TORTONA É mattia Bellinzona il nuovo Presidente di zona della Coldiretti di Tortona. È stato eletto il 12 ottobre durante l’assemblea zonale che si è svolta nella sede Coldiretti in via San marziano 4. mattia Bellinzona, imprenditore vitivinicolo, attualmente è anche componente della consulta vitivinicola della Coldiretti Provicniale e vicedelegato del movimento giovani impresa Coldiretti alessandria. mattia, per la sua azienda “Terre di Sarizzola”, che si trova a Costa Vescovato, è l’anello di congiunzione tra tradizione e innovazione. Diplomato all’istituto agrario “gallini” di Voghera ha approfondito la sua passione per il vino frequentando l’Università degli Studi di milano e conseguendo la laurea in “Viticoltura ed enologia”.
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ATTUALITÀ|TUTeLiamO La CaRne maDe in iTaLy
no a terrorismo
su carne
Quella italiana è la più sana
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distanza di qualche settimana fanno ancora eco le polemiche legate al polverone suscitato dal rapporto dell’OmS relativo al consumo di carne.“e’ un atto di terrorismo. L’ennesimo falso allarme che non riguarda le nostre produzioni conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi. É questa la vera battaglia che l’italia deve fare in europa per garantire la salute dei suoi cittadini e il reddito delle sue imprese. Preoccupazioni che lasceranno presto spazio alle certezze e
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non faranno che rafforzare ulteriormente la produzione locale. É una campagna allarmistica del tutto immotivata, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale, è diversa e migliore e che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana”. É l’opinione del presidente provinciale Coldiretti alessandria roberto paravidino in merito a quanto sta accadendo a seguito del rapporto dell’OmS sui consumi di carne rossa e derivati e sugli effetti sulla salute. “Ricordiamo che le carni Made in Italy sono più sane,
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perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. - ha continuato paravidino - Dalla stalla allo scaffale le carni degli allevamenti provinciali sono di alta qualità, i consumatori hanno imparato ad apprezzare il valore e la sicurezza della filiera corta garanzia di rintracciabilità e sono certo che non si lasceranno spaventare da questo genere di allarmismi in-
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TUTeLiamO La CaRne maDe in iTaLy|ATTUALITÀ
>OMS: Org. Mondiale della Sanità
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nella foto (sopra) michele emiliano con Roberto moncalvo di Coldiretti davanti al “panino del record”. milano - niente insetti, ma un panino doc da record è stato preparato con la più grande pagnotta di pane di altamura a denominazione di Origine (DOP) mai sfornata prima, dal peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana: questa l’iniziativa presa da Coldiretti per rispondenere agli allarmismi sulla carne rossa.
olo uno su dieci (11%) ha contenuto il proprio consumo di carne ed insaccati dopo le notizie diffuse con la pubblicazione del rapporto Oms. “Si tratta di un segnale importante che dimostra il buon lavoro di informazione che è stato fatto a partire dalle Istituzioni, ma è anche il frutto delle precisazioni della stessa Oms che ha chiarito che nessun alimento deve essere eliminato dalla dieta”, ha affermato il presidente della Coldiretti alessandria Roberto Paravidino nel sottolineare che occorre continuare sulla strada della corretta informazione per non mettere a rischio un settore che dà lavoro a 180mila persone, genera un fatturato di 32 miliardi ed è uno dei simboli dell’italia all’estero. Proprio quest’anno peraltro - precisa la Coldiretti - la carne ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22% sul totale, perde per la prima volta il primato, secondo l’analisi della Coldiretti.
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fondati”. il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60% di carne in più degli italiani. “non si tiene peraltro conto che gli animali allevati in italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana. - aggiunge il direttore di Coldiretti alessandria simone moroni - Dal punto di vista qualitativo la carne italiana è meno grassa e la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale senza l’uso dell’affumicatura messa sotto accusa dall’Oms. É necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero. altrettanto importante è capire esattamente di quali tipi di carne e di quali sistemi di lavorazione si sta realmente parlando quando si punta il dito contro la carne”. Proprio quest’anno peraltro la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. Sotto accusa il ritardo dell’Unione europea nell’adottare misure di trasparenza dell’informazione al consumatore, come l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime utilizzate che l’esperienza ha dimostrato essere un efficace strumento di garanzia. L’inizio del secolo è stato segnato dall’emergenza mucca pazza del 2001 che è quella che ha pesato di più sulla filiera alimentare, seguita dal 2003 dall’allarme aviaria che si è riproposta anche nel 2005. Sono state stimate dalla Coldiretti pari a 2 miliardi le perdite subite dal sistema della produzione, trasformazione e commercio della carne subite solo a seguito dell’emergenza mucca pazza nel 2001 principalmente per il crollo dei consumi che si sono quasi dimezzati nel momento più acuto della crisi per poi riprendersi molto lentamente nonostante le misure di prevenzione adottate. in questa direzione particolarmente efficace si è dimostrata l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne bovina in vendita. Una misura che è stata introdotta in italia con successo anche per la carne di pollo (2005), in occasione dell’emergenza influenza aviaria dopo un calo dei consumi che ha superato il 60% nella fase piú critica e danni valutabili complessivamente in quasi un miliardo di euro secondo la Coldiretti. nel 2008 è stata invece la volta della carne alla diossina, a seguito della contaminazione nei mangimi, e del latte alla melamina in Cina. Due
anni più tardi (2010) - conclude la Coldiretti è arrivata la mozzarella blu a spaventare i consumatori mentre nell’estate del 2011 è comparso il batterio killer, che fece salire ingiustamente i cetrioli sul banco degli imputati e poi nel 2013 è stata la volta delle polpette di carne di cavallo spacciata per manzo. Le carni Made in Italy sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni, a differenza di quelle americane, e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. e per gli stessi salumi si segue una prassi di lavorazione di tipo ‘naturale’ a base di sale. non a caso il nostro Paese vanta il primato a livello europeo per numero di prodotti a base di carne “Doc”, ben 40 specialità di salumi che hanno ottenuto la denominazione d’origine o l’indicazione geografica. a dover rassicurare i consumatori italiani è tra l’altro una frase riportata sullo stesso studio dell’Oms dove si afferma chiaramente che “É necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero”. altrettanto importante è capire esattamente di quali tipi di carne e di quali sistemi di lavorazione si sta realmente parlando quando si punta il dito contro la carne. Basti pensare agli Usa, dove il consumo di prodotti a base di carne è superiore del 60% superiore all’italia e dove l’utilizzo di ormoni e di altre sostanze atte a favorire la crescita degli animali è considerato del tutto lecito. “L’ennesimo falso allarme che non riguarda le nostre produzioni conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi - conclude il presidente della Coldiretti - É questa la vera battaglia che l’italia deve fare in europa per garantire la salute dei suoi cittadini e il reddito delle sue imprese”. Una situazione che preoccupa anche i pediatri che proprio all’inizio di ottobre in occasione del iX Congresso nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne. in un paese dove si sono ripetuti casi di malnutrizione dei bambini per l’eliminazione delle carni dai menu occorre evitare allarmismi e ricordare che la carne italiana è un alimento sicuro e prezioso anche per lo svezzamento dei bambini poiché a livello nutrizionale è un alimento ricco di nutrienti fondamentali nelle prime fasi della vita di un individuo nelle quantità suggerite dal modello della Dieta mediterranea.
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del successo italiano
E’ uscito soddisfatto ben l’88 per cento dei visitatori nazionali che per raggiungere l’obiettivo hanno speso complessivamente 2,3 miliardi, ma ci sono anche due ore e quarantacinque minuti trascorsi in media in fila senza battere ciglio tra i record fatti segnare dall’Esposizione Universale. uscito soddisfatto ben l’88% dei visitatori nazionali che per raggiungere l’obiettivo hanno speso complessivamente 2,3 miliardi, ma ci sono anche due ore e quarantacinque minuti trascorsi in media in fila senza battere ciglio tra i record fatti segnare dall’esposizione Universale. e’ quanto emerge dall’indagine elaborata da Coldiretti/ixe’ sul bilancio di expo, che nei sei mesi è stato visitato da 21,5 milioni di persone delle quali circa 6,5 stranieri secondo gli organizzatori. Si è trattato - sottolinea la Coldiretti - di un risultato da record per presenze, grado di apprezzamento dei cittadini e risultati per il Paese con 300 visite istituzionali, la presenza di 60 Capi di Stato o di governo e ventimila impiegati e volontari addetti al sito animato da 140 Stati partecipanti, dei quali 54 con padiglioni propri oltre 70 nei nove cluster, ma anche tre organizzazioni internazionali. Per tre italiani su quattro (il 74%) l’esperienza di expo - sottolinea la Coldiretti - può essere considerata un successo del nostro Paese mentre il 16% è indifferente, solo il 7% la ritiene un insuccesso e il 3% “non sa”. La dimensione dell’evento è data anche - continua la Coldiretti - dalle presenze e dagli interventi illustri tra i quali è stato giudicato come più significativo di tutti quello di Papa Francesco all’apertura della kermesse dal 42%, seguito dalla visita di michelle Obama con il 22%, dall’intervento del segretario generale dell’Onu Bank Ki moon (20%). Per il 49% il momento memorabile - riferisce la Coldiretti è stata di gran lunga l’accensione dell’albero della vita che supera le feste dedicate ai singoli prodotti (frutta, latte, gelato, birra...) scelte dal 23%, la presenza dei giovani da tutto il mondo
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con Slow Food (16%) e l’incontro dei trentamila agricoltori della Coldiretti con il presidente del Consiglio matteo Renzi indicato dal 15%. gli italiani hanno speso complessivamente 2,3 miliardi per visitare l’esposizione universale tra viaggio, alloggio, spese varie fuori, e ingresso e consumazioni all’interno, tra le quali 570 milioni per il mangiare, che meno della metà dei visitatori (47%) ha giudicato troppo caro nella ristorazione (bar, ristoranti, fast food e cibi di
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strada), secondo Coldiretti/ixè. Una maggioranza del 32% ha scelto una cucina esclusivamente italiana, il 25% solo quella straniera, il 34% ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9%, secondo l’indagine, “non ricorda”. Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti - precisa la Coldiretti - sale il giappone con il 21% dei consensi, seguito dalla Cina con il 9% e dal Kazakistan con l’8%, ma apprezzati sono stati anche gli emirati arabi e israele en-
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Nella foto una suggestiva immagine della “pizza dei record”, 1595,45 metri. (a lato) un’immagine della baguette più lunga del mondo, 122,4 metri. Tutto questo si è svolto nel Decumano di fronte a Palazzo Coldiretti.
trambi con il 7%. Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più al primo posto - continua la Coldiretti - c’è Palazzo italia, con il 26%, seguito da Perugina con il 15%, da Coldiretti con il 12 per cento e da Coop e eataly con l’11%. molto apprezzato - precisano Coldiretti/ixè - il padiglione zero dal 21% dei visitatori. Le lunghe code, che il 73% dei visitatori indica come il principale aspetto negativo, danno in realtà la dimensione del successo. La maggiore criticità segnalata dai visitatori è l’eccesso di virtualità indicato dal 34% dei visitatori, mentre per il 17% è la presenza di poche aree di sosta per riposare gratuitamente, ma nel complesso il giudizio appare molto lusinghiero. Siamo stati tra i primi a credere e a investire in expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione “No farmers no party” con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’italia”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. Una scelta che - ha continuato moncalvo - è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori, ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende e oggi sono più vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all’inaugurazione: “nutrire il Pianeta, energia per la vita”. il protagonismo degli agricoltori italiani - ha concluso moncalvo - è stato uno dei fattori chiave di expo perchè ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo”.
SEI MESI DI RECORD, DA PIZZA A BAGUETTE Coldiretti ogni giorno è riuscita ad attirare l’attenzione dei consumatori alla pizza alla baguette più lunghe del mondo fino alla collana di peperoncini più grande, ma anche il cooking show di frittata più piccolo con le uova quaglia o il primo porceddu sardo originale consumato fuori i confini dell’isola dopo 4 anni, fino al panino Dop più lungo del mondo per combattere gli allarmismi sulla carne italiana. non solo numeri da primato per le presenze, l’esposizione Universale sarà ricordata anche per i molteplici record fatti segnare nel corso dei sei mesi che hanno animato la partecipazione dei visitatori secondo l’indagine sul bilancio di expo elaborata da Coldiretti. il 20 giugno - ricorda la Coldiretti - è stato realizzato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri mentre il 26 giugno è arrivato il primo porceddu dalla Sardegna e il 31 luglio ad expo sono stati intrecciati dalla Coldiretti circa 25 mila peperoncini calabresi, per un peso complessivo di oltre duecento chili, che hanno formato una collana lungo 308 metri. il cooking show con la frittata più piccola ha invece avuto luogo nel Farmers inn degli agricoltori di Campagna amica il 9 ottobre mentre il 18 ottobre lungo il decumano italia e Francia si sono idealmente unite con la baguette più lunga del mondo di 122,4 metri secondo la giuria del Guinness World Record. La chiusura il 29 ottobre con il panino doc da record che è stato preparato con la più grande pagnotta di pane di altamura a denominazione di Origine (DOP) mai sfornata prima, dal peso di 1,5 quintali e lunga 3 metri, che è stata farcita con i migliori salumi Dop della tradizione italiana, dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal culatello di zibello alla salsiccia di Calabria fino al salame di Cinta senese Dop. il super panino è stato donato al Banco alimentare, l’organizzazione di volontariato che destina i prodotti alimentari alle persone indigenti. ”nel Padiglione “No farmers no party” c’è stata tanta solidarietà come in occasione della distribuzione della frutta agli immigrati o con l’accordo con
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il Banco alimentare per l’offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “abbiamo voluto contribuire ad affrontare i giorni dell’expo accogliendo l’invito di Papa Francesco che, nel giorno dell’inaugurazione dell’esposizione, ha esortato a non dimenticare in questo importante evento “i volti dei milioni di persone che oggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano.” “Oltre mezzo milione di visitatori ha avuto l’occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente Made in Italy”, ha continuato moncalvo nel sottolineare che “nell’area del padiglione Coldiretti “No farmers no party” sono stati distribuiti, ogni giorno, 500 pasti serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada, ma anche, sempre ogni giorno, 1500 colazioni e 2000 degustazioni o merende in media, del tutto gratuitamente. abbiamo organizzato - ha concluso moncalvo - oltre duemila eventi, accolto 480 classi con circa 11 mila studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36 mila kit dell’orto per sensibilizzare sui temi dell’ambiente e della biodiversità”.
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ORGANIZZAZIONE|mOBiLiTaziOne LaTTe
“ L’a t t a c c o a L L a t t e i t a L i a n o , f a t t i e m i s f a t t i ”
aLLevatori strozzati per 5 centesimi aL Litro L’ assedio di migliaia di allevatori con trattori e mucche a l s e g u i t o a ll a m u l t i nazionale francese Lactalis c h e h a c o m p r a t o i g r andi marchi nazionali a vita o la morte di molte stalle sopravvissute fino ad ora in italia dipende da almeno 5 centesimi per litro di latte che si ricavano dalla differenza tra i costi medi di produzione pari a 38-41 centesimi e i compensi riconosciuti scesi a 34 centesimi al litro. e’ quanto emerge dal dossier Coldiretti “L’attacco al latte italiano, fatti e misfatti”, presentato in occasione della guerra del latte con l’assedio di migliaia di allevatori con trattori e mucche al seguito alla multinazionale francese Lactalis che ha comprato i grandi marchi nazionali Parmalat, galbani, invernizzi e Locatelli ed è il primo gruppo del settore in italia. L’industria ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte alla stalla di oltre il 20% in meno rispetto allo scorso anno, per gli allevamenti della Lombardia dove si produce quasi la metà del latte italiano ed è quindi un punto di riferimento nazionale. il prezzo del latte riconosciuto oggi agli allevatori è inferiore a quello di venti anni fa e vengono proposti accordi capestro che fanno riferimento all’indice medio nazionale della germania, con una manovra speculativa del tutto ingiustificata e quindi inaccettabile perché la produzione italiana di latte si distingue per le elevate caratteristiche qualitative. D’altra parte, ha denunciato la Coldiretti, la stessa multinazionale si guarda bene dal praticare sul mercato italiano gli stessi prezzi di vendita al consumo per latte e formaggi della germania. il risultato è che nel 2015 hanno chiuso circa mille stalle, oltre il 60% delle quali si trovava in montagna, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti. gli allevatori chiedono un adeguamento dei compensi in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 che impone che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori debba commisurarsi ai costi medi di produzione che variano da 38 a 41 centesimi al litro. in altre parole gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette. Lo studio sui costi di produzione del latte bovino elaborato in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 evidenzia che
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nella foto anche molti imprenditori ed allevatori della Coldiretti di alessandria hanno preso parte alle giornate di mobilitazione di fronte allo stabilimento della Lactalis a Ospedaletto Lodigiano.
nel giugno 2015 in Lombardia i costi medi di produzione del latte oscillano da un minimo di 38 centesimi al litro per aziende grandissime di oltre 200 capi di pianura, a prevalente manodopera salariata, con destinazione a formaggi a Denominazione di origine protetta, fino ad un massimo di 60 centesimi al litro per aziende piccole di 20-50 capi di montagna/collina, a prevalente manodopera familiare, con destinazione del latte a formaggi Dop. “Siamo dunque di fronte ad una palese violazione delle norme poiché si tratta di un valore inferiore in media di almeno 5 centesimi rispetto ai costi di produzione e che, non coprendo neanche le spese variabili per l’alimentazione, il lavoro e l’energia, spinge all’abbandono delle campagne italiane con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti che giungono sulle tavole”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “occorre intervenire per ripristinare le regole di trasparenza sul mercato di fronte ad un vero e proprio attentato alla sovranità nazionale che non sarebbe certo tolle-
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rato in altri Paesi dell’Unione europea come la Francia”. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. nell’ultimo anno hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10% dell’intera produzione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’est europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità. Considerato che a fronte di una produzione nazionale di circa 110 milioni di quintali di latte sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente dall’estero, c’è il rischio concreto che il latte straniero possa per la prima volta superare quello tricolore. e per ogni milione di quintali di latte importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura.
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mOBiLiTaziOne LaTTe|ATTUALITÀ
ULTIM’ORA CI SONO LE CONDIZIONI PER CHIUDERE
>Anche Coldiretti Alessandria al presidio
per difendere gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni
LA VERTENZA
nella foto cartelli e striscioni per “gridare” ciò che viene chiesto dagli allevatori.
ci sono le condizioni per chiudere una dura vertenza se da parte dell’industria e della distribuzione commerciale ci sarà la stessa sensibilità dimostrata dalla Coldiretti che ha sospeso momentaneamente la mobilitazione degli allevatori di fronte alla drammatica strage di Parigi, mantenendo sempre aperto il negoziato. e’ quanto afferma la Coldiretti che ha lavorato senza sosta in questi giorni per arrivare presto ad una soluzione sostenibile per il prezzo del latte alla stalla, che ora è più vicina. Serve senso di responsabilità dell’intera filiera per non alimentare nuovi scontri - sottolinea la Coldiretti - in un momento particolarmente difficile per il Paese che deve affrontare l’emergenza terrorismo.
FRONTIERE ITALIANE: OGNI GIORNO 3,5 MILIONI DI LATTE STERILE
La Guerra del latte si estende nella foto (sopra) un gesto emblematico alla presenza del Presidente moncalvo: la polvere di latte viene gettata a terra. Ciò racchiude molto più di tante parole.
anno preso parte anche gli allevatori della Coldiretti di alessandria alla “guerra del latte”, davanti al il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis che, dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, galbani, invernizzi e Locatelli, è diventata il primo gruppo del settore. La numerosa delegazione alessandrina è stata di presidio lunedì 9 e martedì 10 novembre, guidati dal direttore Simone moroni e dal vice direttore emiliano Bracco. “i nostri imprenditori lasceranno le aziende per difendere il loro lavoro, gli animali, le stalle ed i territori curati da generazioni. ha affermato il presidente provinciale Coldiretti alessandria Roberto Paravidino - a rischio è la produzione di latte che sta subendo un’autentica mortificazione con un prezzo che non compensa neanche i costi di produzione.Tale situazione costringe alla chiusura con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti”. “in questo panorama, ad avvantaggiarsene sono le importazioni di bassa qualità - ha aggiunto il direttore provinciale Simone moroni - che vengono spacciate come Made in Italy per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura. i nostri allevatori chiedono il rispetto della legge 91 del luglio 2015 che, in esecuzione dei principi comunitari, impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione.
H
alle città, stranieri 3 cartoni su 4 Dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza. L’89% dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole. re cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. e’ quanto emerge dal dossier presentato dalla Coldiretti “La guerra del latte” che si è estesa con decine di migliaia di allevatori dalle industrie ai supermercati delle grandi città da Roma a Torino, da Bologna a Venezia, da Bari a milano, ma anche delle regioni, dalla Liguria alla Calabria, dall’abruzzo alla Campania, dalla Basilicata alla Sardegna, dall’Umbria fino al Friuli, dove sono state portate anche le mucche a rischio di estinzione perché gli allevatori non riescono più a mantenerle. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. nell’ultimo anno hanno addirittura superato il milione di quintali le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10% dell’intera produzione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che vengono soprattutto dall’est europa che consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità. Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio sostituisce circa dieci chili di latte e la presenza non viene indicata in etichetta. Oltre ad ingannare i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei produt-
T
tori che utilizzano esclusivamente latte fresco. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, ma anche di quello impiegato in yogurt, latticini e formaggi, non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy. “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti, ma anche con l’indicazione delle loro caratteristiche specifiche a partire dai sottoprodotti”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. non è un caso - ha continuato moncalvo - che l’89% dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, secondo la consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche agricole (mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015. Si tratta di una iniziativa promossa sulla base del regolamento comunitario n.1169 del 2011 entrato in vigore il 13 dicembre del 2014 che consente ai singoli Stati membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti, qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole.
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ORGANIZZAZIONE| mOBiLiTaziOne LaTTe
GIORNATA PIEMONTESE DAVANTI ALL’ESSELUNGA DI CORSO TRAIANO A TORINO
YOGURT,
nelle foto una vera “Task Force” per informare i consumatori su quello che sta accadendo nel comparto zootecnico. numeroso il materiale distribuito assieme a prelibate degustazioni.
TOMINO e “Giacomino” HANNO ASSEDIATO LA
GrAnDe
DISTRIBUZIONE Gli allevatori parlano con i consumatori davanti ai supermercati
“G
iusto” prezzo per un “giusto” latte. e’ stato questo lo slogan che ha contraddistinto la giornata piemontese davanti all’esselunga di Corso Traiano a Torino dove è stata allestita per l’occasione una vera e propria stalla che ha ospitato la vacca Sequi ed il vitellino giacomino per dimostrare ai consumatori da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. ma è stata anche l’occasione per dimostrare il futuro che “potrebbe non esserci più” per i nostri allevamenti e per il nostro territorio. il grido degli allevatori “aiutateci a salvare le nostre stalle ed il vostro latte” echeggiava nell’oasi gialla attorno alla quale si sono radunati i numerosi consumatori e sono stati distribuiti i tipici tomini piemontesi e lo yogurt naturale, il
tutto prodotto con latte Made in Piemonte. Sono giunte rappresentanze di allevatori da tutta la regione che, dopo aver presidiato la Lactalis ad Ospedaletto Lodigiano, hanno voluto portare il proprio messaggio anche davanti alla distribuzione organizzata. Solidarietà anche dall’assessore giorgio Ferrero il quale ha raggiunto il presidio davanti all’esselunga, anticipando la volontà di inviare una nota alla proprietà della Lactalis per stigmatizzare il grave rischio di esclation delle tensioni già in atto, che rischiano di non fa-
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vorire la ripresa di un dialogo costruttivo. Ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri passano dalle nostre frontiere per poi diventare formaggi e mozzarelle spacciate come Made in Italy. Hanno superato il milione di quintali, infatti, le cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10% dell’intera produzione italiana e pari quasi a quella del Piemonte.
LATTE: fermiamo il saccheggio del Made in Italy •Si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati. Solo 1 busta di latte UHT su 4, vendute in Italia, contiene latte italiano!
•Si paga il latte agli allevatori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo!
•Si pompano nelle vene delle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per Made in Italy. Una mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere!
Dall’inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; persi 32.000 posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c’è meno “verità” e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini!
•Si lascia contemporaneamente inalterato - fra i più alti livelli in Europa - il prezzo per i consumatori.
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inTeRViSTa |ORGANIZZAZIONE
A colloquio con il presidente del COnSORziO agRaRiO DeL PiemOnTe ORienTaLe roberto paravidino
Grano di qualità: percorso di filiera che piace! Strategico per l’economia del territorio e per il rilancio del settore cerealicolo L’intervista a
Roberto Paravidino
presidente, i progetti di filiera sono particolarmente strategici per l’economia del territorio, e l’accordo con la novi per la fornitura delle nocciole ne è un esempio. ora il grano. e’ soddisfatto di come si sta evolvendo la situazione? Sicuramente il bilancio è positivo anche se per natura sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che possa portare valore aggiunto e integrazione al reddito per le aziende. mi piace ricordare che l’accordo prevede per gli agricoltori una maggiorazione del prezzo riconosciuto e la certezza del conferimento, per l’industria la sicurezza di “lavorare” un prodotto tracciato e di qualità metodi di coltivazione attenti alla sostenibilità. come è stato “trattare” con una multinazionale come mondelez? Ovviamente tutto viene fatto su larga scala e ti rendi conto di entrare in un meccanismo diverso da quello a cui siamo abituati, ma grande disponibilità e sulla ricerca della qualità nulla da dire.
Il progetto di filiera dedicato del grano di qualità fortemente voluto da Coldiretti ha trovato concretizzazione dopo un percorso sperimentale durato dodici mesi. Sullo scorso numero di “Agricoltura Alessandrina” ci siamo occupati, qualcuno lo ricorderà, di illustrare nel dettaglio il progetto e quali sono i vantaggi, dal produttore al consumatore. Oggi vogliamo fare il punto della situazione a poco più di un mese dalla presentazione ufficiale agli addetti ai lavori e alla stampa per capire come è stato recepito dal territorio e quali sono le ripercussioni in termini economici che si stanno avendo sul territorio. Incontriamo nel suo ufficio la persona che ha creduto da subito in questa nuova progettualità economica per la provincia alessandrina facendosene portavoce, il presidente del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale e di Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino. Paravidino, orgoglioso di questo doppio ruolo, esseno ben consapevole dell’importanza strategica di entrambi, ci tiene a ribadire quanto sia delicata questa fase di avvio dei “lavori”.
Questa nuova campagna si apre con numeri importanti, oltre 400 ettari coltivati sotto contratto per una stima di frumento, qualità “Harmony”, conferito pari a oltre 20.000 quintali. Qual è il sentiment che si respira tra i soci? Come tutte le novità devono essere digerite con calma, ma a fronte di alcune perplessità iniziali non è stato affatto difficile trovare imprenditori decisi a buttarsi in questa nuova esperienza... anzi, sono stati poi proprio loro a coinvolgere amici e altri imprenditori affinchè il progetto potesse crescere e diventare quello che è oggi. non è definitivo e molto migliorabile però un buon punto di partenza per una filiera importante come quella cerealicola. alessandria se la gioca con Bologna ad essere la “capitale” della cerealicoltura italiana, ecco perché non possiamo lasciarci sfuggire queste opportunità. l’obiettivo per il futuro sarà mantenere questi numeri? Questi sono solo i dati di partenza ma il nostro obiettivo sarà arrivare ai 50.000 quintali. ricordiamo cos’è Harmony… Harmony, come dicevamo prima è una qualità di frumento, una varietà che sancisce il “patto del grano buono” che si basa su quattro pila-
stri: la collaborazione con gli agricoltori, lo statuto dell’agricoltura sostenibile, rispetto per la biodiversità e la tracciabilità. Tutto il prodotto conferito diventerà uno dei frollini della colazione italiana per eccellenza! gli attori di questi progetto sono realtà economiche importanti, a partire dal consorzio agrario. e’ stato complicato unire tutti attorno allo stesso tavolo? Coldiretti, Consorzio agrario del Piemonte Orientale, CadirLab, molino nova di Felizzano e Saiwa: sono questi gli attori che abbiamo riunito attorno allo stesso tavolo. il Consorzio fa un po’ da collante, Coldiretti è la promotrice del progetti mente CadirLab si occupa dei controlli e del monitoraggio della produzione che viene interamente lavorata al molino nova di Felizzano per poi giungere direttamente in Saiwa. più valore al Made in Italy e legame con il territorio. possiamo riassumere così? Direi proprio di sì. i Consorzi hanno un ruolo di primo piano per il progetto di valorizzazione dell’origine del made in italy dal campo alla tavola. Obiettivi che stiamo raggiungendo grazie ai contratti di filiera per contrastare un sistema agroindustriale tradizionale poco lungimirante che non ha colto il valore economico e strategico del legame con il territorio. il progetto di filiera grano di qualità ne è un esempio concreto e importante. inoltre, grazie all’accordo con SiS, la Società italiana Sementi, possiamo contare su un prodotto di alta qualità rigorosamente no Ogm. Quasi un anno da presidente del consorzio agrario del piemonte orientale, possiamo fare un bilancio? il Consorzio agrario è attualmente una struttura in continua evoluzione e trasformazione. Una realtà economica importante perché accorpa ben 5 province ma attualmente è presto per fare bilanci. in cantiere abbiamo progettualità che porta ad un percorso di rinnovamento strutturale fortemente voluto da Cai, Consorzi agrari d’italia, in quanto i Consorzi sono visti proprio come nodo operativo fondamentale del Progetto di Coldiretti, dove le agenzie sul territorio saranno sempre di più una grande piattaforma logistica infrastrutturale per il prodotto italiano ottimizzando l'approvvigionamento di mezzi tecnici, capaci di fornire servizi commerciali e finanziari sia a carattere creditizio che assicurativo.
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ATTUALITÀ|San BaUDOLinO
Nel centro storico di Alessandria
I Produttori di
Campagna A M I C A
30 30 a
alla
Fiera di San
Baudolino
a trent’anni la Fiera di San Baudolino, patrono di alessandria, propone le eccellenze dei sapori tradizionali: l’appuntamento è stato sabato 7 e domenica 8 novembre con una vetrina privilegiata dove mettere in evidenza e riscoprire le produzioni di qualità di un territorio a forte vocazione enogastronomica come sa essere la provincia di alessandria. Per coloro che amano i sapori tradizionali che caratterizzano la provincia alessandrina non c’è stato che l’imbarazzo della scelta. La manifestazione, ben inserita nel cuore della città, ha avuto il suo fulcro nella sede della Camera di Commercio in via Vochieri, dal cui cortile è partita una piacevole passeggiata fra prelibatezze di ogni tipo. “anche quest’anno, presenza ormai consolidata, hanno avuto un ruolo da protagonista le aziende Coldiretti di Campagna amica che hanno proposto gustose specialità a “Km.0”. affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone moroni - Un appuntamento dove Coldiretti ha avuto un ruolo importante, per aiutare i consumatori a comprare cibi di qualità e di stagione al giusto prezzo. Bancarelle numerose, snodate per l’intero perimetro del centro storico”. accanto al ricco ventaglio di prodotti tradizionali del territorio che con la loro gamma di sapori, profumi e aromi allietano da sempre l’autunno, la Fiera ha riservato un ruolo primario al tartufo, nobile prodotto della stagione e prezioso frutto della nostra terra. insomma, San Baudolino è stato, ancora una volta, il trionfo del gusto, una gratificazione per i produttori che hanno portato i sapori della provincia in primo piano: dal vino al miele, dai formaggi ai salumi, dagli ortaggi ai dolci, alle nocciole. Tra le iniziative inserite nella manifestazione i vertici Coldiretti hanno preso parte domenica 8, nella Sala attilio Castellani della Camera di Commercio alessandrina alla consegna del premio “Per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico” e al pomeriggio, dalle ore 14.30 alle 17 per il laboratorio “La fabbrica di giaLLO come il mieLe”
D
a cura dell’associazione Culturale “amici ed ex allievi del Liceo Scientifico g.galilei di alessandria”. il progetto, in rete con i.i.S. Ciampini Boccardo di novi Ligure, i.C. Bovio - Cavour, Liceo Scientifico g. galilei, D.i.S.i.T. (Università del Piemonte Orientale) di alessandria e Coldiretti alessandria, con una degustazione guidata di 5 tipologie di mieli che caratterizzano il territorio alessandrino. La degustazione è stata a cura di Coldiretti alessandria, apicoltura Pitarresi e con il supporto scientifico di aspromiele. i produttori Coldiretti hanno accolto i consumatori sia nell’ormai consolidata e strategica postazione di piazzetta della Lega, in via Vochieri, e nel cortile della Camera di Commercio. Le degustazioni hanno accontentato tutti i palati: dai piatti caldi e robusti, ai piatti freddi e gustosi, alle golosità tipiche della stagione autunnale. Per le aziende Coldiretti, l’obiettivo è stato quello di conquistare un consenso di pubblico che di anno in anno si rinnova. La fiera di San Baudolino è, quindi, il modo migliore per inaugurare un nuovo e gustoso autunno/inverno enogastronomico.
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nelle foto (in alto) una veduta del cortile della Camera di Commercio di alessandria con le bancarelle di numerosi produttori Coldiretti. nelle foto (in basso) prouttori di Campagna amica con le eccellenze del territorio proposte al numeroso “pubblico” presente a S.Baudolino.
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San BaUDOLinO |ATTUALITÀ
IMPRENDITORE All’AZIENDA “F.lli GEMMA” di BASALUZZO il
PREMIO “Per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico” omplimenti ad antonio gemma e al fratello giovanni, imprenditori agricoli del novese, per aver ricevuto dalla Camera di Commercio di alessandria il premio “Per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico”. La storia dell’azienda F.lli gemma di Basaluzzo è un esempio di realtà tramandata da padre in figlio, di chi ha dedicato tutta la vita all’azienda fondata dai genitori. Una passione che si snoda su 130 ettari, che continua da oltre 40 anni, durante i quali l’azienda F.lli gemma ha sempre saputo rinnovarsi e affrontare nuove sfide, rimanendo al passo con le esigenze di mercato, grazie alla determinazione e all’unione familiare. agli inizi del 1900 le coltura principale era il mais e un numero modesto di capi di bestiame: con il passare degli anni e il ricambio generazionale ha iniziato ad ampliarsi. L’azienda, a carattere prevalentemente cerealicolo ha la sede legale a Basaluzzo e quella operativa a Fresonara: negli ultimi anni si è distinta anche per la coltivazione dei pomodori. L’impresa agricola F.lli gemma è un esempio di multifunzionalità, fortemente impegnata nella salvaguardia e nella tutela del territorio della biodiversità, di conservazione unita alla riscoperta ed alla valorizzazione delle tradizioni oltre alle azioni di educazione ambien-
C
nella foto (in alto) la platea della sala “attilio Castellani” che ha seguito l’iniziativa della consegna del premio “Per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico”. nella foto (sotto) la consegna dell’attestato ad antonio gemma da parte del Presidente della CCiaa giampaolo Coscia e del Vice direttore Coldiretti alessandria emiliano Bracco (il primo da sinistra).
tale. La ricerca della qualità e dell’impegno profuso per raggiungere sempre nuovi importanti traguardi è testimoniato anche da una meccanizzazione all’avanguardia che ha permesso in questi anni ad antonio e giovanni di ottenere risultati importanti: tutta la produzione viene conferita al Consorzio agrario del Piemonte
Orientale. imprenditori attenti e molto vicini a Coldiretti, antonio e giovanni, grazie alla loro esperienza sono sempre stati e continuano ad essere un punto di riferimento per molti imprenditori agricoli della zona. ad antonio e giovanni i complimenti e gli auguri di tutta la Coldiretti!
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FORMAZIONE| iniPa
INIPA PATENTINO TRATTORI Attestato che garantisce la gestione in sicurezza iene impropriamente chiamato “Patentino trattori”, anche se in realtà non si tratta di una vera e propria patente bensì di una specie di attestato che garantisce la capacità, da parte di chi utilizzi macchine agricole, di saperle gestire in completa sicurezza. Dal 1° gennaio 2016 l’ottenimento di questo documento sarà obbligatorio, in base all’accordo tra il governo e le Regioni pubblicato nella gazzetta Ufficiale n.60 del 12 marzo 2012 che istituisce appunto una specifica abilitazione per gli utilizzatoti dei mezzi meccanici, siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, come richiesto in linea con quanto sancito dal Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. mirando a obiettivi sostanzialmente diversi che non siano quelli legati a una capacità “tecnica” nella guida dei mezzi, la normale patente di guida non basta per assolvere agli obblighi previsti dalla legge: la patente di guida, infatti, riguarda aspetti legati direttamente alla circolazione stradale, mentre il Patentino si riferisce alle norme specifiche e ai corretti comportamenti nella conduzione dei mezzi mecca-
V
Europa Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo
nici nel luogo di lavoro. il Patentino è quindi obbligatorio per chi utilizzi i trattori agricoli e forestali gommati e cingolati compresi trattori con pianale di carico, i sollevatori telescopici, i carri raccolta frutta e alcune tipologie di macchine movimento terra (escavatori idraulici e a fune, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabili a cingoli e pompe per calcestruzzo). Va inoltre precisato che per “macchine agricole” si intendono tutte le attrezzature di lavoro citate nell’accordo 22 febbraio 2012 che abbiano un utilizzo in ambito agricolo e forestale. Per ottenere il Patentino sarà necessario frequentare un corso di formazione tecnico-pratico completo e sostenere una
prova di verifica finale che, in caso di esito positivo, darà diritto all’attestato di abilitazione. Chi, comunque, sia in grado di dimostrare un’esperienza pregressa documentata nell’utilizzo di tali mezzi di almeno due anni negli ultimi dieci potrà ottenere, a fronte di una autocertificazione da poter presentare in caso di richiesta da parte degli organi preposti, una proroga nei tempi di acquisizione del Patentino: anche per loro, però, sarà necessario frequentare un corso di aggiornamento (minimo di 4 ore) entro il 13 marzo 2017. Coldiretti ha predisposto i necessari moduli di autocertificazione, che saranno a disposizione presso tutti gli Uffici di zona.
Rinnovo del “Patentino fitofarmaci” Corsi finanziati dalla Provincia di Alessandria con la Misura 111.1 A del PSR
• Si stanno svolgendo, con grande partecipazione, i corsi previsti dalle recenti normative per il rinnovo del “Patentino fitofarmaci”. inipa ha posto in programma gli appuntamenti di Tortona, Francavilla Bisio, Terzo, Castelnuovo Scrivia,alessandria, Cerrina e Casale, dedicati agli utilizzatori professionali chiamati al rinnovo del loro documento valido per l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.Tali corsi, finanziati dalla Provincia di alessandria attraverso la misura 111.1 a del Piano di Sviluppo Rurale, sono frequentati dai titolari di Partita iva (anche non iscritti all’Inps), dai coadiuvanti (in regola coi pagamenti Inps) e ai dipendenti. Come detto, la partecipazione è stata particolarmente numerosa e probabilmente si potrà rendere necessario, al termine di questo blocco di corsi gratuiti, la realizzazione anche di un certo numero di corsi a pagamento (spesa prevista attorno agli 80 euro, IVA compresa), a cui potranno iscriversi anche quelle figure che non rientrino tra quelle individuate per i corsi gratuiti, quali lobbysti, coadiuvanti non regolarmente iscritti, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di società non agricole, ecc. Un’ultima, importante indicazione: per tutti i Patentini in scadenza tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2015 è prevista una proroga fino al 30 giugno 2016; mentre per quelli in scadenza dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 una proroga è stabilita fino a sei mesi oltre la scadenza. Chi fosse interessato a ottenere tale documento può rivolgersi agli Uffici di zona Coldiretti dove riceverà le necessarie indicazioni.
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Legge Di STaBiLiTà|ATTUALITÀ
meno tasse e più risorse per le aziende agricole
-TAX
L
egge di stabilità
nella foto il ministro delle Politiche agricole maurizio martina con il Presidente nazionale Coldiretti Roberto moncalvo durante la giornata nazionale dell’agricoltura che si è svolta lo scorso settembre ad eXPO.
l Presidente di Coldiretti Roberto moncalvo è intervenuto all’audizione presso le Commissioni riunite bilancio e finanze di Camera e Senato che si è svolta a Palazzo madama sulla manovra contenuta nel disegno di legge di stabilità 2016. “Sono stati rispettati gli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’imU e dell’iRaP come avevano annunciato dal Presidente del Consiglio matteo Renzi e dal ministro dell’agricoltura maurizio martina all’incontro con i trentamila della Coldiretti ad expo il 15 settembre nella giornata dell’agricoltura italiana all’eXPO” ha affermato moncalvo nel sottolineare che si prevede tra l’altro l’azzeramento dell’iRaP e la cancellazione dell’imU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti. La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali - ha precisato moncalvo - di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati
I
all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy. È positiva la circostanza per la quale, dopo alcuni anni in cui - a fronte della situazione di crisi economica del Paese - sono stati chiesti sacrifici all’agricoltura (dalle modifiche alle disposizioni imU alla forte diminuzione delle assegnazioni di gasolio agevolato), per la prima volta vengono as-
segnate risorse finanziarie e soprattutto ridotto il carico impositivo sul settore. Focalizzando l’attenzione su alcune disposizioni di favore, nella legge di stabilità si è colta l’occasione per proporre alcune modifiche migliorative che possano ulteriormente rendere le scelte fatte ancor più “mirate”. La prevista esenzione dall’imU per i terreni agricoli in pianura esclusivamente per quelli posseduti e
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ATTUALITÀ| Legge Di STaBiLiTà
condotti dai soggetti “professionali”, da considerarsi condivisibile in considerazione delle limitate risorse disponibili, necessita - ad avviso della Coldiretti - di un ulteriore sforzo in termini di risorse, al fine di eliminare una distonia dovuta alla struttura del tributo. in particolare, atteso
che l’imU è una imposta che grava sulla proprietà degli immobili, la norma di esenzione non tiene conto della diffusa concessione in affitto dei terreni agricoli, utilizzata anche in ambito familiare. È stato richiesto, pertanto, un ampliamento dell’esenzione anche ai terreni concessi in af-
fitto almeno in ambito familiare. Sono da valutare positivamente l’esenzione dall’iRaP per le imprese che esercitano le attività agricole titolari di reddito agrario e l’incremento delle percentuali di compensazione iVa per i prodotti lattiero caseari all’8,80 al 10%. Sul punto, la Coldiretti ha sottolineato l’esigenza di prevedere un analogo incremento delle percentuali di compensazione dell’iVa per le cessioni di animali vivi, che consentirebbe di sostenere parzialmente le imprese di allevamento rispetto alle gravi difficoltà reddituali dovute alla crisi dell’intero settore zootecnico, peraltro destinate ad aggravarsi a seguito degli allarmi lanciati dallo studio dell’OmS sulle carni rosse e quelle lavorate. infine, positivo riscontro ha avuto la stabilizzazione del regime fiscale per le agroenergie per i piccoli impianti in scadenza al 31 dicembre 2015.
Interventi rilevanti per il
Settore agricolo Nel disegno di Legge Stabilità 2016 La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione imU
esenzione totale dall’imU per i terreni agricoli ubicati nelle aree montane o di collina. esenzione dall’imU per i terreni agricoli posseduti e condotti dai soggetti professionali iscritti nella previdenza agricola, “indipendentemente dalla loro. ubicazione”
irap
esenzione dall’iRaP per i soggetti titolari di reddito agrario italia nel mondo - Per la promozione all’estero del Made in Italy e per la internazionalizzazione delle imprese italiane: ulteriore stanziamento di 50 milioni di euro per l’anno 2016.
macchine agricole
istituzione di un fondo con la dotazione di 45 milioni di euro per il 2016 e di 35 milioni di euro a decorrere dal 2017 per finanziare gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o di macchine agricole. al fondo possono accedere le micro e le piccole imprese operanti nel settore agricolo.
percentuali di compensazione
iva settore lattiero-caseario
incremento della percentuale di compensazione applicabile ai prodotti lattiero-caseari dall’8,8% al 10%.
stabilizzazione del regime fiscale agro-energie
La produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili sino a 2.400.000 kWh anno e fotovoltaiche sino a 260.000kWh anno si considerano produttive di reddito agrario. Oltre a tali limiti il reddito è determinato ap-
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plicando ai corrispettivi ai fini dell’iVa, esclusa la quota incentivo, il coefficiente di redditività del 25 per cento, fatta salva l’opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari.
Fondo di solidarietà nazionale
Stanziamento di 100 milioni di euro per il 2016 e 40 milioni di euro per il 2017 per il fondo di solidarietà nazionale in agricoltura.
piano olivicolo
Viene confermato lo stanziamento di 14 milioni di euro sia per il 2016 che per il 2017 per il piano olivicolo.
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SPeCiaLe PaC|ATTUALITÀ
Anticipi PREMIO
P
pagamento prima tranche degli anticipi del premio
Il processo prevede l'erogazione immediata di oltre 510 milioni di euro per circa 150 mila aziende.
ac
Via al PAGAMENTO degli anticipi PAC, subito 620 milioni per gli agricoltori
i produttori possano percepire gli aiuti comunitari nel minor tempo possibile e rappresentare, quindi, una risposta concreta alle reali necessità delle imprese agricole. gli uffici del Caa sono a disposizione degli agricoltori per verificare nel dettaglio i pagamenti in corso.
PAC:pubblicato il nuovo decreto sul Premio accoppiato alla zootecnia
agea ha avviato il pagamento della prima
tranche degli anticipi del premio unico Pac, a seguito della rideterminazione dei diritti all’aiuto di tutti i produttori nazionali per la nuova programmazione dei fondi europei. il processo prevede l'erogazione immediata di oltre 510 milioni di euro per circa 150 mila aziende. a queste si aggiungono 110 milioni di euro di cui beneficeranno i “piccoli agricoltori”, secondo i dati forniti dallo stesso Organismo Pagatore. La fase di pagamento di tutti gli anticipi sarà completata entro fine novembre quando saranno erogati, a seguito del completamento delle verifiche tecniche, ulteriori 400 milioni di euro. il lavoro compiuto in sinergia con i Caa nazionali e gli Organismi Pagatori regionali ha consentito di cogliere alcune importanti novità europee, ed in particolare l’ampliamento al 70% della quota erogabile in acconto e l’iscrizione di circa 550.000 “piccoli agricoltori” in un regime fortemente semplificato, che ne minimizza gli oneri burocratici, consentendo di superare le oggettive difficoltà legate al primo anno di applicazione della nuova riforma della Pac. il Caa Coldiretti continuerà dunque a lavorare con il ministero e con gli Organismi Pagatori affinché
É stato pubblicato sulla gazzetta Ufficiale il Decreto ministeriale n.5145 relativo al premio accoppiato alla zootecnica. il Dm stabilisce che, per ciascun capo richiesto a premio nell’ambito del sostegno accoppiato, le condizioni di ammissibilità si considerano soddisfatte se gli obblighi di identificazione e registrazione sono adempiuti entro: il primo giorno del periodo di detenzione nell’azienda del richiedente, nel caso in cui è applicato un periodo di detenzione; il 31 dicembre dell’anno di presentazione della domanda, nel caso in cui non è applicato alcun periodo di detenzione. attraverso la circolare aCiU.2015.420, l’agea ha definito le regole per la corretta identificazione e registrazione dei capi ai fini dell’ammissibilità al sostegno. Per il premio alla macellazione bovina è previsto un periodo minimo di detenzione di 6 mesi e, conseguente-
mente, gli animali devono essere correttamente identificati e registrati a partire dall’inizio del periodo minimo. Qualora la registrazione della movimentazione sia eseguita oltre i tempi stabiliti dalla normativa in materia di anagrafe zootecnica, il periodo di detenzione decorre dal giorno dell’avvenuta regolarizzazione della registrazione in BDn. nel caso dell’integrazione del 30% prevista per il premio alla macellazione dei capi allevati per almeno 12 mesi nelle aziende dei richiedenti, il periodo minimo di detenzione a cui far riferimento sarà pari a 12 mesi. il mancato rispetto di tale periodo di detenzione non pregiudica la possibilità di ricevere il premio di base, fermo restando il rispetto del periodo minimo di 6 mesi. in merito al premio previsto per il settore latte e per le vacche nutrici, la data per la regolarizzazione degli obblighi di registrazione è fissata al 31 dicembre di ogni anno. e’ bene distinguere tra identificazione (intesa quale prima registrazione in BDn) e registrazione (delle successive movimentazioni). infatti, ai fini dell’ammissibilità all’aiuto, è necessario che le vacche siano correttamente identificate alla data di presentazione della domanda unica. Le movimentazioni successive possono essere regolarizzate entro il 31 dicembre dell’anno di domanda, e comunque prima della nascita del vitello la cui registrazione deve avvenire entro i termini previsti dalla normativa. Per le vacche allevate in montagna, per poter ricevere il sostegno, è necessario che il capo sia associato, per almeno sei mesi, ad un codice allevamento situato in zone montane. il mancato rispetto di tale periodo non pregiudica la possibilità di ricevere il premio base.
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ATTUALITÀ|SPeCiaLe PaC - agRiCOLTURa BiO Relativamente al settore degli ovini, per quanto concerne il premio alle agnelle da rimonta, considerati gli obblighi previsti dal Reg. (Ce) n. 21/2004, la data per la regolarizzazione degli obblighi di registrazione è fissata al 31 dicembre dell’anno di domanda, con la specificazione che l’obbligo comporta la registrazione individuale in BDn di tutte le agnelle (registrazione capocapo) dell’allevamento destinate alla rimonta potenzialmente ammissibili sulle quali sarà calcolata la percentuale per la concessione del premio. Con riferimento al premio alla macellazione degli ovini, per gli animali destinati alla macellazione e di età inferiore a 12 mesi e non destinati né a scambi intracomunitari, né all’esportazione verso i Paesi terzi, è prevista l’applicazione di un unico marchio auricolare riportante almeno il codice di identificazione dell’azienda di nascita e la registrazione nel registro d’azienda per partite di animali. Conseguentemente, la corretta registrazione è da ritenersi soddisfatta con l’acquisizione del certificato dell’Organismo di certificazione attestante la macellazione degli animali destinati ai circuiti protetti. gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
SEMPLIFICAZIONE PAC
IN ARRIVO LE MODIFICHE DEGLI ATTI DELEGATI ll’interno del processo di semplificazione avviato dalla Commissione europea, si sta procedendo alla modifica dei regolamenti delegati e di esecuzione. e’ ormai arrivata al termine la modifica del regolamento delegato 639/2014. Le modifiche previste e successive a quella già recepita a livello nazionale e relativa alla corretta identificazione e registrazione dei capi per il sostegno accoppiato, prevedono novità riguardanti i giovani agricoltori e il sostegno accoppiato. Le modifiche sono opzionali per lo Stato membro. in merito ai giovani agricoltori, la modifica rilevante e opzionale per lo Stato membro riguarda la possibilità di prevedere che, a decorrere dall’anno 2016 o 2017, per le persone giuridiche il controllo effettivo e duraturo sia esercitato solo dai giovani agricoltori. Tale scelta è stata derogata allo Stato membro in quanto è l’unico in grado di decidere se, ai fini dell’efficacia e della portata del regime, il pagamento a favore dei giovani agricoltori debba essere concesso alle persone giuridiche controllate esclusivamente dai giovani o insieme ad altri
A
PIANO STRATEGICO
Agricoltura Bio,
servono interventi specifici
agricoltori non giovani. L’applicazione di tale previsione consentirebbe un miglior allineamento delle disposizioni di accesso ai pagamenti diretti e allo Sviluppo rurale. in caso di applicazione di tale modifica, lo Stato membro può inoltre decidere di richiedere il controllo esclusivo dei giovani agricoltori sulle persone giuridiche che hanno già ricevuto il pagamento per i giovani agricoltori in passato laddove il controllo veniva esercitato insieme ad agricoltori che non erano giovani. in tutti i casi il controllo effettivo e duraturo dovrà essere esercitato in ogni anno in cui la persona giuridica presenta la domanda di pagamento per i giovani agricoltori. Relativamente all’aiuto accoppiato, al fine di migliorare l’orientamento del sostegno e quindi un uso più efficace delle risorse disponibili, le modifiche del regolamento prevedono, da un lato, la possibilità di tener conto delle economie di scala, fissando importi unitari modulati nell’ambito di una singola misura, e dall’altro, la possibilità di trasferire fondi tra le misure. in quest’ultimo caso si dovranno comunque considerare le attuali modalità di calcolo degli importi unitari che, di fatto, non consentono il disavanzo di risorse (importo unitario: rapporto tra massimale della singola misura e numero di ettari/capi ammissibili). inoltre il trasferimento di fondi tra le misure non dovrebbe creare un incentivo a superare gli attuali livelli di produzione e l’annullamento delle attuali misure di sostegno. La Commissione sta inoltre lavorando alla modifica del Regolamento di esecuzione (Ue) n. 640 del 2014, che integra il regolamento orizzontale (Reg.Ue 1306/2013). gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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n merito al Piano strategico per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in corso di elaborazione da parte del ministero delle Politiche agricole, Coldiretti, in una lettera indirizzata dal Presidente Roberto moncalvo al viceministro delle Politiche agricole andrea Olivero, ha chiesto alcuni interventi specifici per garantire un’adeguata organizzazione della filiera agroalimentare biologica. nel sottolineare alcuni temi che dovrebbero avere un maggiore peso nel documento in corso di elaborazione, il Presidente moncalvo ha evidenizato come l’idea di un Piano strategico nazionale per l’agricoltura biologica sia un’iniziativa del tutto condivisibile vista la necessità, a fronte di una domanda crescente, di sviluppare la filiera agroalimentare bio in modo più rispondente alla richiesta dei consumatori, evitando il ricorso alle importazioni. Pertanto, il piano strategico deve apportare dei correttivi alla filiera. innanzitutto al settore della cerealicoltura, in quanto la produzione è rimasta dal 2000 più o meno stabile, con una drastica riduzione nel biennio 20122013 pari a -1,6%. Dal momento che la produzione di pasta e di prodotti e base di cereali costituisce un must del Made in Italy, è evidente che occorre incentivare la produzione nazionale di grano duro e tenero per soddisfare la domanda nazionale ed estera. Coldiretti ha chiesto, quindi, che si prosegua nel lavoro di riduzione di tutta la documentazione cartacea capace di appesantire il lavoro di tutti gli attori del comparto, prevedendo la totale informatizzazione di tutto il procedimento documentale evitando che ci sia, come avviene ora, il doppio binario cartaceo ed informatizzato, per cui ogni impresa agricola sia costretta ad una duplicazione di adempimenti burocratici.
I
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SPeCiaLe PSR PiemOnTe |ATTUALITÀ
PIANO DI SVILUPPO Rurale
P
approvato dall’europa il psr piemonte
Coldiretti ha partecipato attivamente ed in modo costruttivo alla scrittura del Psr.
SR
Entro fine anno,
l’apertura
UE: TRaSFeRimenTO Di COnOSCenze
dei principali bandi
Innovazione
(investimenti e insediamenti)
nel settore agricolo
e forestale e nelle zone rurali. le azioni rientranti in questa priorità ri-
spondono a importanti fabbisogni individuati per il sistema piemontese: promuovere reti e collaborazioni fra imprese e attori del sistema della conoscenza, adeguare e potenziare le reti di consulenza e di informazione alle imprese, qualificare gli operatori. grazie alle risorse stanziate, pari al 10% del Psr, saranno finanziati 130 progetti di cooperazione (fra cui progetti rientranti nel partenariato europeo per l’innovazione) e circa 36mila agricoltori e selvicoltori parteciperanno ad azioni formative.
lo scorso 25 ottobre, il Psr 2014/2020 è
stato controfirmato con approvazione definitiva da parte della Comunità europea con una dotazione di 1 miliardo e 93 milioni di euro. Ora il 26 e 27 novembre sarà insediato il Comitato di Sorveglianza che dovrà decidere i criteri di selezione dei bandi. entro fine anno, l’apertura dei principali bandi (investimenti e insediamenti) e nella primavera del 2016 l’apertura dei bandi a superficie. il programma di Sviluppo Rurale delinea le priorità del Piemonte per l’utilizzo di 1 miliardo e 93 milioni per il periodo 2014-2020. Di questi, 471 arrivano dall’Unione europea e 622 sono il cofinanziamento nazionale e regionale. La Regione Piemonte concorre con un contributo di 27 milioni annui. Coldiretti ha partecipato attivamente ed in modo costruttivo alla scrittura del Psr. Quanto ottenuto è il massimo possibile. in termini di impegni finanziari della Regione, si evidenzia che in questo Psr il contributo dei 27 milioni annui da parte della Regione Piemonte è il doppio rispetto ai 13 messi a disposizione per la programmazione 2007-2013.
Competitività Organizzazione nel settore agricolo
della filiera alimentare,
e silvicoltura
sostenibile per far fronte alla sfida della competitività, il Psr prevede il sostegno ad azioni sostenute da sei diverse misure, fra le quali sono particolarmente importanti, in termini di finanziamento, gli investimenti in immobilizzazioni materiali e lo sviluppo delle aziende agricole (che sosterrà l’insediamento di giovani agricoltori e la diversificazione verso attività extra-agricole come l’agriturismo e la produzione di energia rinnovabile). inoltre, con la misura cooperazione saranno finanziati progetti di agricoltura sociale e in campo forestale. il settore forestale sarà sostenuto anche attraverso investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione dei prodotti delle foreste. i criteri di selezione di tutti gli interventi privilegeranno i progetti innovativi e quelli favorevoli all’ambiente e al clima.
il benessere degli animali
e la gestione dei rischi nell’ambito di questa priorità, il Piemonte sosterrà la decisione degli agricoltori ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e azioni di promozione e informazione, nonché gli investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli anche attraverso lo sviluppo di filiere corte e mercati locali, privilegiando i progetti innovativi e quelli che contribuiscono alla riduzione degli impatti sull’ambiente e sul clima. il Psr prevede inoltre il sostegno ad azioni di prevenzione e di ripristino dei danni provocati da calamità naturali, in sinergia con le specifiche azioni previste dal Psr nazionale. in questo contesto assume particolare rilevanza per il Piemonte il sostegno a investimenti per la prevenzione dei danni provocati dalla flavescenza dorata della vite e da altre gravi avversità di tipo biotico.
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ATTUALITÀ|SPeCiaLe PSR
Preservare,
L’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali
ripristinare e valorizzare
gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura
nell’ambito di questa priorità, che concorre a fronteggiare un’importante sfida per il Piemonte, la principale linea di intervento del Psr consiste nel sostegno a pratiche agricole vantaggiose per l’ambiente che vadano al di là degli obblighi derivanti dalla normativa ambientale e dal greening della Pac. in particolare, i contratti agroclimatico-ambientali interesseranno il 18% delle superfici agricole del Piemonte. il Psr sosterrà inoltre investimenti di tipo ambientale nel settore agricolo e forestale nonché azioni a favore della biodiversità nelle zone natura 2000 e in altre ad alto valore naturalistico. altre importanti linee di intervento riguardano il sostegno dell’agricoltura biologica e il pagamento di indennità agli agricoltori operanti nelle zone montane per far fronte al rischio di abbandono delle terre che incombe sulla montagna piemontese.
L’efficienza delle risorse
e il clima nell’ambito di questa priorità, il Psr pre-
vede le seguenti azioni: investimenti nelle aziende zootecniche per ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca; realizzazione e ampliamento di invasi per migliorare la gestione delle risorse idriche a fini irrigui; l’imboschimento di terreni agricoli e non agricoli; contratti agro-climatico-ambientali riguardanti la conversione di seminativi in foraggere permanenti, la diversificazione colturale per superare la monocoltura maidicola e la distribuzione di effluenti con modalità che riducano le emissioni in atmosfera; sostegno ai gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione e ad azioni di cooperazione di filiera per l’approvvigionamento sostenibile di biomasse forestali da utilizzare per la produzione di energia e per i processi industriali. L’intervento del Psr a favore dell’uso efficiente delle risorse e del paesaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resistente al clima non si limita al sostegno alle azioni specifiche sopra elencate ma si concretizza anche attraverso la considerazione di tali tematiche nella selezione dei progetti presentati sull’insieme delle azioni finanziate dal Psr.
le due principali linee di intervento del Psr Piemonte nell’ambito di questa priorità sono la realizzazione di servizi di base nelle zone rurali (primo fra tutti quello riguardante l’infrastrutturazione per la banda ultralarga che prevede uno stanziamento di 45,6 milioni di euro e
una copertura in termini di popolazione rurale dell’ordine del 100%) e il sostegno allo sviluppo locale di tipo partecipativo (Leader) che prevede il coinvolgimento di quasi la metà della popolazione delle zone rurali e la creazione di un a sessantina di posti di lavoro.
Bandi Psr per i giovani agricoltori Ecco la situazione da un’analisi effettuata in questi giorni su scala nazionale da Coldiretti sulla situazione della misura giovani agricoltori (6.1 dei Programmi di sviluppo rurale), si rilevano tendenziali rallentamenti nell’emanazione dei relativi bandi per la concessione dei sostegni all’avvio dell’attività, dovuti a ritardi nell’approvazione dei vari Psr regionali. Come anche sottolineato in passato, molte regioni procederanno con l’avvio della misura solo dopo l’approvazione dei relativi Programmi di sviluppo rurale. Per il momento dei 21 Psr italiani presentati a Bruxelles, ne sono stati approvati 13: Emilia Romagna (26 maggio 2015); Toscana (26 maggio 2015); Prov. Autonoma di Bolzano (26 maggio 2015); Veneto (26 maggio 2015); Umbria (21 giugno 2015); Molise (3 luglio 2015); Lombardia (15 luglio 2015); Marche (28 luglio 2015); Sardegna (19 agosto 2015); Prov. Autonoma di Trento (3 agosto 2015); Friuli Venezia Giulia (24 settembre 2015); Liguria (7 ottobre 2015); Piemonte (28 ottobre 2015). allo stato attuale, il bando finalizzato a favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo, è stato già emanato nella Regione Toscana e nella
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Regione emilia Romagna. in particolare, in Regione Toscana, il bando “aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori - Pacchetto giovani - 2015” scadrà lunedì 16 novembre p.v. al momento sono state presentate sul sistema artea 956 domande, di queste 332 sono già chiuse e presentate, le altre 624 sono ancora in fase di compilazione. Tra questi numeri però non si è però in grado di sapere quanti sono i giovani che si insediano dato che una domanda può contenere fino a cinque insediamenti (è il caso dei giovani che si insediano non come ditta individuale, ma in una società). in emilia Romagna, invece, il bando è stato aperto il 1° ottobre 2015 e si chiuderà il prossimo 1° dicembre 2015. La previsione sull’emanazione di questi bandi risulta importante per dare la possibilità a chi si volesse insediare o che si è insediato nei mesi scorsi di non perdere il premio previsto. Risulta pertanto fondamentale per le aziende, insediarsi nei giusti tempi per evitare che possano passare i mesi utili per la presentazione della domanda e che le regioni si attivino prontamente per l’emanazione dei bandi. i prossimi mesi saranno importanti per la misura in questione che sarà attiva in molte regioni italiane. Dunque, in attesa della ormai imminente pubblicazione dei bandi, è importante da parte dell’azienda iniziare a programmare il proprio piano di sviluppo aziendale (business plan) e individuare le condizioni e i requisiti necessari per accedere a tale sostegno. gli uffici Coldiretti sono a disposizione per tutti gli approfondimenti necessari.
valore premio diversificato per localizzazione azienda ai sensi dir.268/75 regione
PiemOnTe
aree pianura
aree svant.
aree montane
€ 35.000,00
€ 35.000,00
€ 45.000,00
previsione uscita Bando
Fine dicembre 2015 e chiusura primo bando febbraio 2016
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IL VERO MADE IN
>Lavoro e Legalità
LegaLiTà |ORGANIZZAZIONE
Coldiretti Alessandria presente all’iniziativa con Romano Magrini valore aggiUnto per il vero made in italY Al Circolo dei Lettori tavola rotonda di Coldiretti Piemonte e UeCoop su lavoro e legalità, tutela dell’agroalimentare di qualità, traino per il rilancio complessivo del nostro Paese, grazie anche ai giovani in agricoltura.
Nelle foto (in alto) l’affollata sala del “Circolo dei Lettori” di Torino. in prima fila da destra il Presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino e il Direttore Provinciale della Coldiretti di alessandria Simone moroni. (sotto) il Presidente Regionale Coldiretti Piemonte Delia Revelli con gli assessori Ferrero e Pentenero e il Capoarea Sindacale e Lavoro di Codiretti nazionale Romano magrini. orino - Coldiretti alessandria ha partecipato con una numerosa delegazione al convegno organizzato alla Sala del Circolo dei Lettori di Torino, che è stata la vetrina della tavola rotonda “Lavoro e legalità: valore aggiunto per il vero Made in Italy”, organizzato da Coldiretti Piemonte e UeCoop a cui hanno preso parte gli assessori regionali al Lavoro ed all’agricoltura giovanna Pentenero e giorgio Ferrero oltre a Romano magrini capo area sindacale e lavoro di Coldiretti nazionale.a far gli onori di casa la presidente ed il direttore della Federazione regionale delia revelli ed antonio De Concilio. Presenti anche i presidenti, i direttori ed i dirigenti delle varie Federazioni provinciali.ad introdurre i lavori la presidente Revelli che ha tracciato l’attuale scenario del mondo del lavoro agricolo: “le nostre aziende vivono un momento economico difficile in cui sicuramente sentono gravare il peso contributivo. Registriamo un aumento della manodopera legato anche al cambiamento messo in atto dagli imprenditori ed in questo panorama un ruolo importante lo sta giocando l’agricoltura multifunzionale verso cui tendono sempre più le imprese agricole. Coldiretti focalizza l’attenzione - ha proseguito Delia Revelli - sulla tutela del Made in Italy perché l’agroalimentare fa da traino per il rilancio complessivo del nostro Paese”. Proprio su quest’ultimo punto ha insistito anche l’intervento di Romano magrini che ha sottolineato, inoltre, come solo nel settore agricolo sia evidente l’aumento occupazionale, unito ad un ritorno dei giovani in agricoltura e alla loro sempre crescente
T
volontà di scegliere gli istituti agrari. gli occupati in agricoltura in italia, infatti, sono aumentati del 7,1%, valore di dieci volte superiore rispetto alla media di tutti gli altri settori ed, in particolare al nord, si è registrato un trend positivo pari al 17,5%. Sono dati si confermano anche in Piemonte, dove vi è l’ulteriore dato positivo che, su questo incremento, la percentuale di giovani supera il 30%. “non può esistere un buon cibo senza un buon lavoro - ha esordito romano magrini - il lavoro dei nostri agricoltori va adeguatamente remunerato al fine di dare valore e riconoscimento alle loro produzioni, oltre che ai territori su cui insistono le loro aziende. non deve esistere il lavoro nero - ha proseguito - poiché abbiamo una grande varietà di contratti che rispondono a tutte le no-
stre esigenze: possiamo usufruire di un’ampia flessibilità che abbiamo conquistato nel tempo e che dobbiamo impegnarci a mantenere”.“Coldiretti sta portando avanti la battaglia a difesa del Made in Italy e del no Ogm: non possiamo permettere che l’immagine del nostro patrimonio enogastronomico, conosciuto in tutto il mondo, venga distrutta dalle frodi e dall’illegalità - ha asggiunto il direttore di Coldiretti alessandria simone moroni - L’agricoltura è oggi capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole mettere in campo idee innovative sia a chi è alla ricerca di un’occupazione temporanea. La nostra Organizzazione opera anche al fianco delle istituzioni al fine di supportare le nostre aziende agricole che vogliono lavorare nel pieno rispetto della legalità”.
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ELEZIONI
>nuove cariche
ORGANIZZAZIONE|FeDeRPenSiOnaTi
Coldiretti Alessandria all’elezione del nuovo presidente di Federepensionati I pensionati: punto di riferimento importante per le famiglie, per Coldiretti e per le imprese agricole.
Nella foto (a sinistra) stretta di mano tra il neo eletto Presidente di Federpensionati Coldiretti giorgio grenzi e il Presidente nazionale Roberto moncalvo; (a destra) foto di gruppo con grenzi, moncalvo e i presidenti delle associazioni dei pensionati delle Coldiretti piemontesi (al centro giovanni Ottonello Presidente Federpensionati Coldiretti alessandria).
iorgio grenzi è il nuovo presidente di Federpensionati Coldiretti, la più importante associazione Pensionati del lavoro autonomo di tutta europa con oltre 800 mila pensionati associati. e’ stato eletto, alla presenza del Presidente nazionale dell’Organizzazione Roberto moncalvo, nell’ambito della Xi assemblea generale di Federpensionati che ha visto la partecipazione dei presidenti provinciali dell’associazione Pensionati di Coldiretti Piemonte. all’assise è giunto anche il messaggio del presidente della Cei, il Cardinale angelo Bagnasco, il quale ha citato l’enciclica di Papa Francesco Laudato Sì e ha esortato i pensionati agricoltori a trasmettere la loro passione e sapienza ai giovani. grenzi, nato a nonantola in provincia di modena il 14 febbraio del 1949, ha svolto la sua
G
attività professionale nella Coldiretti dove ha ricoperto numerosi incarichi a livello locale e nazionale e ha maturato esperienze anche nella centrale cooperativa Ue.Coop, nei Consorzi agrari, nelle Bonifiche, oltre che in diverse associazioni di produttori. il 77% dei pensionati italiani giudica medio/alta la qualità della propria vita, il 67% ha una vita attiva ed il 63% gode di buona salute. il 55% si rapporta con la comunità in cui vive, valore che denota il ruolo attivo dei pensionati nel tessuto sociale, e l’82% si ritiene utile alla famiglia. Questo è quanto è emerso dall’indagine Coldiretti/ixé divulgata nell’ambito dell’assemblea durante la quale si è parlato di rapporto tra generazioni con il ruolo dei nonni nella formazione delle famiglie, di presidi territoriali nelle aree rurali per una maggior fruibilità dei servizi
ACQUI E SAPORI
La Bottega Italiana ospite alla rassegna enogastronomica acquese ampagna amica è stata tra le protagoniste al Centro Congressi in zona Bagni, della rassegna enogastronomica “Acqui e sapori”, la manifestazione organizzata dal Comune di acqui Terme e dall’enoteca Regionale “Acqui Terme e Vino”, con il contributo di Regione Piemonte e della Fondazione Cassa Risparmio
C
di alessandria”: molte le bancarelle che hanno proposto prodotti di qualità e di stagione. nelle immagini la presenza alla rassegna della Bottega di Campagna amica di gianluigi gaglione, presidente dell’associazione agrimercati della provincia di alessandria.
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socio-sanitari e alla persona e del ruolo attivo del pensionato quale modello di traino culturale, economico e solidale. “i pensionati continuano ad essere un punto di riferimento importante per la famiglia, per Coldiretti e per il buon funzionamento delle imprese agricole. - ha affermato il presidente provinciale Federpensionati alessandria giovanni ottonello - molto spesso, infatti, contribuiscono attivamente a portare avanti le aziende, in sinergia con i giovani, nell’ottica di un reale ricambio generazionale. il loro supporto è di fondamentale importanza anche per sostenere le battaglie che Coldiretti porta avanti in difesa degli agricoltori italiani che, con il loro lavoro quotidiano, rendono eccellente ed apprezzato in tutto il mondo il patrimonio enogastronomico Made in Italy”.
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ELEZIONI
>nuove cariche
UeCOOP |ATTUALITÀ
Unione eUropea delle cooperative
Luigi Giampaolino è il nuovo presidente Per rilanciare in Italia le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza
uigi giampaolino, che ha ricoperto la carica di Presidente della Corte dei Conti della Repubblica italiana dal 2010 al 2013 ed oggi ne ricopre il ruolo di Presidente emerito, è il Presidente nazionale di Ue.COOP - Unione europea delle Cooperative, la nuova centrale cooperativa riconosciuta ufficialmente 2 anni e mezzo per segnare una forte discontinuità rispetto al passato anche con l’adozione del primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie e sono dislocate in tutte le Regioni del Paese ed alle quali capo fanno oltre mezzo milione di soci. Con Ue.COOP si intende rilanciare in italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e della comunità in cui le cooperative operano quotidianamente. Ue.COOP promossa inizialmente dalla Coldiretti è nata infatti per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centralità dei soci a favore del ter-
L
Nella foto Luigi giampaolino con il Presidente moncalvo è stato eletto all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate.
ritorio in cui le imprese operano. “Ho voluto candidarmi alla presidenza di Ue.COOP - ha dichiarato Luigi giampaolino - con l’intento di mettere a disposizione delle Cooperative associate alla Ue.COOP, la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa del modello cooperativo “vero”, quale strumento sociale volto alla crescita di ogni
socio e di ogni territorio”. “La mia missione ha proseguito giampaolino - dopo l’esperienza pubblica svolta in passato, sarà quella di essere anche per Ue.COOP, il garante dei valori che contraddistinguono un modello societario di cui il Paese ha bisogno, dando risposte concrete con passione, coraggio, trasparenza e coerenza”. Per questo - ha precisato giampaolino - denunceremo e contrasteremo con forza le abitudini di chi guarda alla cooperazione come ad un sistema per fare cose più a buon mercato, risparmiando sul costo del lavoro dei cooperatori e risparmiando sulla qualità dei servizi. Quella - ha concluso giampaolino - non è cooperazione e quella non potrà mai essere ciò che rappresenta Ue.COOP. nella sua rilevante carriera, Luigi giampaolino è stato presidente dell’autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, Presidente della Corte dei Conti della sezione giurisdizionale della Lombardia e della Puglia. e’ stato inoltre Consigliere delegato al controllo del ministero del Tesoro nonché magistrato addetto al controllo dell’iRi, dell’enaV, dell’istituto Poligrafico e zecca dello Stato e della Consip. Ha ricoperto varie volte incarichi di Capo dell’ufficio legislativo e di Capo di gabinetto di vari ministeri ed è autore di numerose pubblicazioni in materie giuridiche. e’ stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
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ATTUALITÀ|
iL gRazie Dei CamPi
Si È CeLeBRaTO iL “grazie dei campi” DeLLa COLDiReTTi Di aLeSSanDRia
“E’ fondamentale avere cura del suolo, bene comune, dobbiamo essere ospiti riconoscenti” Presente alla Giornata Provinciale del Ringraziamento il presidente Coldiretti Piemonte Delia Revelli. L’Agripremio a Vanda Borreani zona di Acqui Terme per il suo impegno come custode del territorio. un pensiero di profondo cordoglio per le vittime dell’incomprensibile strage di Parigi quello di don Costantino marostegan in apertura della messa celebrata in occasione della giornata Provinciale del Ringraziamento organizzata da Coldiretti. il “grazie dei campi” si è svolto nella parrocchia dei “SS. Pietro e Paolo” di Castelnuovo Scrivia, un momento di aggregazione che ha visto centinaia di imprenditori agricoli provenienti da ogni parte della provincia ritrovarsi per ringraziare il Signore per il raccolto ricevuto e per quello auspicato nei mesi futuri. Presenti autorità civili e militari e i vertici della Coldiretti alessandrina, il presidente Roberto Paravidino e il direttore Simone moroni accompagnati dai componenti della giunta, e il presidente regionale Coldiretti Piemonte Delia Revelli che ha condiviso quest’importante occasione di riflessione sui problemi che il mondo rurale sta affrontando con determinazione e fermezza. Quest’anno il tema che unisce tutte le feste del Ringraziamento a livello nazionale, deciso dalla Commissione episcopale, è “il suolo, bene comune” perché “il suolo ha una valenza insostituibile in ordine alla produzione di cibo, ma anche per la tutela della biodiversità e per la mitigazione del mutamento climatico...” e proprio da queste considerazioni è partito mons. ivo Piccinini, consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti, durante l’omelia: “Dobbiamo avere cura del suolo perché tutti beviamo la stessa acqua e abitiamo lo stesso luogo. Dobbiamo essere degli ospiti riconoscenti, garantire la biodiversità. abbiamo inferto colpi mortali per l’uso improprio del suolo, basti pensare al cemento selvaggio o alla terra dei fuochi, errori che non si devono più ripetere perchè Terra è uguale cibo, bene di tutti”. Custodire la fertilità del
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suolo, prestare attenzione alle destinazioni d’uso della terra, arginare il fenomeno del land grabbing, ossia l’accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica, garantire il diritto di accesso alla terra e alle risorse ittiche e forestali: sono le sfide in atto per favorire un ritorno alla terra, in particolare dei giovani, un fenomeno che in italia mostra segnali arricchiti da una splendida capacità innovativa, sia nei prodotti che nei processi, contribuendo a quella diversificazione dell’agricoltura che abbraccia forme di agricoltura sociale e civica, che introducono la “reciprocità” nell’agire economico. “Coldiretti ha una progettualità ben precisa, una traiettoria per il futuro, il nostro impegno a difesa del vero Made in Italy, per garantire redditività alle aziende mettendo al centro la persona: molti
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di voi hanno presoparte alle nostre mobilitazioni e, in questi giorni, al presidio per difendere il comparto lattiero caseario. - ha affermato il presidente regionale Delia Revelli - L’agricoltura può offrire molto in questo contesto economico non facile, tutti quanti insieme dobbiamo però continuare a ricercare con il sistema aziendale artigianale, commerciale e industriale contratti di filiera dove ciascuno abbia un ruolo normato e remunerato con il giusto beneficio, garantendo sicura rintracciabilità e valore al prodotto che ne deriva”. “Un momento importante di riflessione e preghiera. Un momento che è nostro, profondamente di Coldiretti, sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. - ha affermato il presidente della Coldiretti di alessandria Roberto Paravidino - il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. non dobbiamo dimenticare che questa è un’occasione importante per meditare sui problemi che il mondo rurale sta vivendo”. “Puntando sulla multifunzionalità, la nostra agricoltura dovrà essere in grado di dare luogo a produzioni congiunte, con nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del Paese. - ha aggiunto il direttore della Coldiretti provinciale Simone moroni - e’ fondamentale che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. in questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione”. Riflessioni aperte alla ricerca di nuove soluzioni lungo tutta la filiera alimentare: dalla produzione al consumo, fino ai “nuovi stili di vita”. Solo così sarà possibile garantire che la terra possa continuare a produrre cibo per tutti, oggi e per le generazioni future. Perché, come ricorda il Papa Francesco, “chi non vive per
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iL gRazie Dei CamPi |ATTUALITÀ Nelle foto una carrellata dei momenti più suggestivi che hanno caratterizzato la giornata provinciale del Ringraziamento. momento particolarmente sentito quello dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che servono per lavorare la terra ogni giorno e per donare alla comunità il bisogno al proprio sostentamento. La Santa messa è stata concelebrata da Don Costantino marostegan e da mons. ivo Piccinini.
Nelle foto le numerose autorità presenti alla giornata del Ringraziamento, primo piano per i vertici Coldiretti regionali e provinciali, e per le autorità civili e militari. il cesto con i prodotti della terra di Castelnuovo Scrivia a simboleggiare i “frutti” di tutta la provincia. (sotto) il momento della benedizione dei trattori e la consegna, durante il momento conviviale che si è svolto a “Cascina Cabella”, dell’agripremio a Vanda Borreani da parte del Presidente Revelli e del Presidente Paravidino. servire non serve per vivere”.Consapevoli che nelle situazioni di stallo i problemi non si risolvono vivendo la nostalgia del passato, quanto, piuttosto, proiettandosi, con l'audacia dei "sognatori" biblici in una sorta di nostalgia del futuro, la sfida storica in quest'era di globalizzazione, consisterà allora nel trovare un'articolazione del locale nel mondiale: fare in modo che si possa ritrovare un luogo di identità dove la persona riacquisti i propri diritti, ritrovi unità familiare e solidarietà sia in campo economico, sociale che rurale. a partire dalla cosiddetta sovranità alimentare e dal primario diritto al cibo, rafforzando il ruolo dei coltivatori, incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari e promuovendo il benessere della famiglia rurale. Suggestivo il momento dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che, come ha ricordato mons. ivo Piccinini, consigliere ecclesiastico della federazione alessandrina, “servono per la fatica quotidiana, per lavorare la terra e per donare alla comunità il bisogno al proprio sostentamento”. La giornata è proseguita a Casalnoceto a “Cascina Cabella”, con un momento conviviale durante il quale è stata consegnata a Vanda Borreani, imprenditrice nel settore zootecnico della zona di acqui Terme, un “agripremio”: una targa, simbolo di riconoscenza e gratitudine per il suo impegno come custode del territorio.
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In frazione Turpino a SPIGNO MONFERRATO ATTUALITÀ| Le azienDe COLDiReTTi
in foto: manuela moretti
Da questo numero inizia una nuova rubrica “itinerari del territorio e del gUsto” per conoscere meglio le aziende e i protagonisti.
Un terreno difficile, spezzettato che si può riassumere in quanti ettari? Diciamo 18 ettari anche se buona parte è bosco e quindi non ci si può fare granchè. Innovazione per un giovane imprenditore è una parola che racchiude un mondo intero. Oggi sono molti i ragazzi che credono nell’agricoltura, che scelgono di fermarsi in campagna ma non sempre tutto è facile. Qual è il tuo punto di vista? Voglio essere sincera, io sono contentissima della mia scelta, ma se fossi stata da sola o non avessi avuto alle spalle un’azienda già abbastanza strutturata non so se avrei avuto il coraggio. Troppa burocrazia, pochi aiuti concreti da parte della Regione, dell’europa... insomma da parte di chi dovrebbe aiutare davvero le nuove generazioni. io mi reputo molto sono fortunata, entrambi i miei genitori sono in azienda con me e il loro aiuto e come il loro consiglio sono fondamentali. Hai parlato di prodotti da forno... quali sono le specialità che proponi ogni giorno? Per prima cosa il pane con il lievito madre... sia normale che integrale o con i cereali... insomma cerchiamo di accontentare tutti i gusti. Poi i biscotti e le torte, a volte lavoriamo anche su ordinazione. Sicuramente questo non è un posto che possiamo definire “di passaggio” ma il tuo prodotto è molto richiesto, il pubblico come ha conosciuto la tua azienda? Devo dire grazie a Coldiretti e ai mercati di Campagna amica e alle Botteghe italiane. i consumatori hanno iniziato ad informarsi e poi
Al Molino Moretti si lavorano gli antichi mais per gusti moderni geneRaziOni a COnFROnTO CHe DiVenTanO Un giOCO Di SQUaDRa VinCenTe PeR PRODUziOni RinTRaCCiaBiLi e Di QUaLiTà un paesaggio mozzafiato quello che ti circonda arrivando in frazione Turpino, piccola frazione di Spigno monferrato. ad accoglierci c’è il sorriso di manuela e il chiacchiericcio di alcune signore che sono abituate ad andare ad acquistare i suoi prelibati prodotti da forno. Manuela Moretti è una giovane imprenditrice che non si è lasciata spaventare da un territorio bello ma poco generoso nel quale ha continuato a credere, seguendo le orme del padre e del nonno, nella sfida del prodotto di qualità ad ogni costo, ricercato e prelibato. Così sono le sue farine, ogni sacchetto un concentrato di tracciabilità e di sicurezza per il consumatore e così sono i suoi prodotti da forno, un capolavoro di semplicità dentro ai quali si racchiude l’unicità di un territorio altrettanto unico. L’azienda “moretti” non è solo la storia di diverse generazioni a confronto ma di una conduzione familiare che diventa un vero e proprio gioco di squadra, indispensabile per ottenere ri-
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sultati importanti. Scambiamo quattro chiacchiere nel locale che ospita il mulino e scopriamo come è nata la passione nei confronti degli antichi mais: l’ “otto file”, il “nostrano dell’isola”, più un'antica varietà di "nostrano locale", oltre a varietà di mais bianco "Bianco Perla". Manuela, siamo piacevolmente colpiti da tutto questo, come è nata la passione verso l’agricoltura? Diciamo che il mondo agricolo fa parte della mia famiglia da sempre, questa è sempre stata un’azienda variegata, con poco ma di tutto, che bastava a far vivere bene i miei nonni e dove mio padre è cresciuto con la determinazione che ancora oggi lo contraddistingue. Ovviamente con il trascorrere degli anni abbiamo pensato di modificare la nostra produzione, iniziando mettendo la “polenta nei sacchetti”... abbiamo capito che piaceva molto, che incontrava i gusti dei consumatori. e così ci siamo decisi ad ampliare la gamma delle nostre produzioni.
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tornavano... da quel momento abbiamo capito che potevamo proseguire su questa strada e oggi siamo presenti non solo nella provincia di alessandria ma anche in quella Savona. I consumatori sono anche disposti a spendere qualcosina in più pur di avere un prodotto qualitativamente migliore? Posso affermare di sì, senza ombra di dubbio. Oggi si sta attenti al portafoglio ma la ricerca del prodotti di qualità è altrettanto prioritario. La nostra tracciabilità si può toccare con mano, è una filiera molto corta, senza passaggi. Come vedi il tuo futuro da imprenditrice? Sono ottimista, dobbiamo esserlo noi giovani. Cercare l’ottimismo anche dove non c’è, crearlo. D’altra parte l’agricoltura è un qualcosa di molto concreto e a me piace la concretezza: se lavori bene la terra è generosa, se la maltratti o cerchi di fare il furbo alla fine ti presenta il conto. io non voglio peccare di presunzione ma credo di andare nella giusta direzione.
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In frazione Costabella a SPIGNO MONFERRATO Le azienDe COLDiReTTi |ATTUALITÀ
in foto: Vanda Borreani
Questa azienda richiede un impegno costante e molte attenzioni. Qual è la giornata tipo di Vanda? La mia giornata inizia alle 5, ogni mattina, non ci sono feste o ferie, la stalla non può aspettare, poi mi dedico al laboratorio e ovviamente alla casa... insomma, la mia è una vita semplice ma ricca di soddisfazioni. L’azienda è cresciuta grazie alla nostra unione familiare che diventa una squadra su cui ognuno può sempre contare sull’altro: oltre a mio marito ci sono i miei due figli e le soddisfazioni che mi regalano i miei cinque nipoti. Quanti ettari? Comprensivi del bosco 30 ettari. Quali sono le difficoltà maggiori che incontrate ogni giorno? Se parliamo di lavori in campagna posso dire che la meccanizzazione ci sta aiutando tantissimo rispetto ad anni ma è fare i conti con la burocrazia che diventa difficile. e non apriamo il capitolo gasolio: non possono erogare alle aziende logisticamente svantaggiate la stessa quantità di quelle che si trovano in pianura. i mezzi qui consumano il doppio e l’usura delle gomme del trattore raddoppia. e non parliamo della fauna selvatica: questo è il regno dei cinghiali che distruggono soprattutto il mais e cercano di attaccare anche il bestiame: una vera piaga alla quale non riusciamo a trovare soluzione nemmeno con quelli che vengono definiti “pastori elettrici”. Allarme dell’Oms nei confronti della carne: la domanda è d’obbligo, ne avete risentito? non bisogna demonizzare un cibo o creare inutili allarmismi perchè come risultato si avrà soltanto tanta confusione e poca corretta informazione. il consiglio che posso dare io è
“Mi piace essere la sentinella di un territorio meraviglioso” La DinamiCiTà DeLL’azienDa agRiCOLa Di VanDa BORReani in PeRFeTTa SinTOnia COn iL PROgeTTO Di COLDiReTTi arlare dell’azienda di Vanda Borreani è facile e complicatissimo al tempo stesso. Da dove vogliamo partire? Sicuramente dal fatto che si trova in Località Costabella di Spigno, dove l’azienda è situata tra un pugno di case che stanno a presidiare un territorio difficile. La semplicità di Vanda è disarmante e l’accoglienza che ci riserva è spontanea e sincera. L’indirizzo della sua azienda è a carattere zootecnico dove ad una cinquantina di capi di vacche razza piemontese si uniscono capre e pecore lasciate al pascolo praticamente libere, dove la stalla serve solo per ore notturne o per le giornate più fredde. Terra ostile che riesce a produrre anche cereali e foraggio ma sicuramente è il comparto lattiero caseario quello che offre grandi soddisfazioni grazie al laboratorio attiguo all’azienda, dove Vanda realizza le robiole da accompagnare con salse o miele. Vanda ci accoglie in casa tra il profumo delle frittelle salate appena tolte dall’olio bollente e delle
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meringhe al cacao dove, con il marito gianni, risponde alle nostre domande. Vanda, da dove vogliamo iniziare, io direi dal premio ricevuto durante la Giornata del Ringraziamento, non se l’aspettava vero? no proprio no, anzi... mi sono emozionata, è stato un momento bellissimo, gli applausi, tutti a congratularsi con me... per cosa poi, a me sembra la normalità vivere in un territorio come quello di Costabella, con tutti i suoi pro e contro. e’ la mia vita da sempre e non saprei abitare in nessun altro luogo. Da sempre, quindi possiamo parlare di continuità generazionale? Direi proprio di sì, già da piccola aiutavo in stalla i miei genitori, quindi è stato naturale crescere con la determinazione di portare avanti quanto ereditato. Unire la mia azienda a quella mio suocero è stato poi il passaggio successivo e posso dire di avere raggiunto risultati importanti.
quello di rivolgersi sempre ad un macellaio di fiducia. Oggi purtroppo le persone mangiano con gli occhi, guardano la bellezza e non il gusto. Se lavori bene, comunque, non risenti di campagne mediatiche che vanno contro i principi della dieta mediterranea. Campagna Amica serve proprio ad avvicinare il produttore al consumatore, possiamo dire che la filosofia di Coldiretti è anche la vostra? non potete, ma dovete dire così. il progetto di Coldiretti per accorciare la filiera e offrire dal produttore al consumatore alimenti di qualità sono il risultato del nostro impegno di ogni giorno, del lavoro di tutta la vita. metterci la faccia è la prima regola per tranquillizzare il consumatore e fargli sapere che quello che porta in tavola è tracciabile. Cosa c’è nel futuro di Vanda? Continuerò ad essere sentinella del territorio nel modo migliore che so fare, sperando che i miei nipoti si appassionino a questa vita che per me è la più bella in assoluto!
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ATTUALITÀ| TeRRanOSTRa/CamPagna amiCa
ATTIVITÀ DIDATTICA: LaBORaTORiO SenSORiaLe
CoLDIreTTI
neLLA reTe DI
GIALLO COME IL MIELE iallo come il miele... ma anche aranciato, ambrato e a volte quasi nero... poi miele o mieli? e anche propoli, pappa reale, polline... Un intero anno scolastico è stato dedicato alla conoscenza dei prodotti dell’alveare in quello che è stato il primo vero esempio di rete in provincia tra alcuni istituti Scolastici ed enti, operata a diverso titolo sul territorio. Una collaborazione trasversale partita dalla d.ssa Del Piano e dal Prof. arzani, Preside del Liceo Scientifico galileo galilei, nel quale tutte le entità coinvolte hanno occupato nel progetto, un ruolo protagonista. i bimbi della scuola primaria Bovio che hanno realizzato un “libro teatrale”, un bell’esempio di “peer education” da replicare in altre scuole; i ragazzi della Cavour che guidati dalla Prof. andreucci e della Preside Talenti hanno realizzato un ebook , a dimostrazione di quanto la tecnologia possa essere una forma di linguaggio con la quale parlare ai ragazzi anche di argomenti primari... ma come avrebbero fatto a comprendere il complesso mondo delle api senza il supporto dell’apicoltura Pitarresi? Partner essenziale del progetto giuseppe pitarresi ha chiuso i lavori sia ad expo il 29 novembre scorso, dove il progetto è stato presentato a Cascina Triulza, sia in CCiaa ad alessandria lo scorso 8 novembre, con un momento di degustazione guidata dalla D.ssa Bersano albina per aspromiele; momento popolare di avvicinamento e di riconoscimento delle diverse tipologie di miele, della flora che li contraddistingue delle pro-
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nella foto albina Bersano di aspromiele, con l’apicoltore giuseppe Pitarresi durante la degustazione guidata per far conoscere le tipologie prietà organolettiche di miele del territorio.e medicamentose e del contenuto zuccherino che ne determina la stessa fluidità. Parametri questi di studio per tutto l’anno scolastico, sia sotto il fronte dell’impiego gastronomico,da parte dell’istituto Ciampini di novi ma anche più propriamente scientifico con il coordinamento della Prof.ssa Berta del DiSiT dell’ Università e di aspromiele, in merito all’analisi melissopalinologica. Un percorso complesso di ricerca da parte dei ragazzi della 2B del Liceo Scientifico che ha messo il luce l’importanza del settore sin dalle pagine più remote della storia e nelle diverse popolazioni, un prodotto che è nutrimento e medicamento, un prodotto del quale, ancora oggi, non ne conosciamo tutte le proprietà ma che è pilastro della nostra agricoltura ed elemento essenziale di biodiversità.
OVADA
“A come Agricoltura, I come Innovazione” PERCORSO DIDATTICO CON LE SCUOLE DELL’OVADESE
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abato 7 novembre ad Ovada l’istituto comprensivo Sandro Pertini è stato protagonista del convegno “Innovazione tecnologica tradizione agricola nel territorio ovadese”, quale momento conclusivo del primo anno di lavoro del progetto didattico, che ha visto coinvolti, in un’azione di interdisciplinarietà, gli istituti “S.Pertini” e “C.Barletti” di Ovada, coordinati dalla prof. Sabrina Caneva. il progetto “A come Agricoltura, I come Innovazione” finanziato dal miur, tra i protagonisti ha anche la Coldiretti di alessandria con la Tenuta “La maddalena” di Rocca grimalda, parte attiva di un percorso volto a seguire passo passo la “vita” della vite e della cantina per l’intero anno scolastico. Un’iniziativa importante seguita in streaming dai ragazzi, che permette di far vivere in diretta, cosa avviene giorno per giorno nel vigneto per studiarne sia, il processo botanico sia, il sistema di coltivazione. L’importanza dell’integrazione del mondo agricolo con la didattica sono un processo che si sta portando avanti a livello ministeriale e di questo i dirigenti scolastici Patrizia Grillo e Felice Arlotta ne sono precursori. Da anni infatti Coldiretti attraverso i propri tecnici e le fattorie del circuito di Campagna amica svolgono attività di formazione interattiva continua, nell’ambito del percorso scolastico sia in classe, sia presso le aziende agricole. a testimoniare quanto sia importante per Coldiretti l’affiancamento al mondo della scuola, il Presidente provinciale di Coldiretti Roberto Paravidino è intervenuto al convegno, nel quale erano presenti anche il senatore Federico Fornaro e andrea Olivero Vice ministro Politiche agricole e forestali, con un applauditissimo intervento, volto a sottolineare l’importante ruolo della civiltà contadina per il rilancio della nostra economia.
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[pagine a cura di Luisa Bo]
TeRRanOSTRa/CamPagna amiCa |ATTUALITÀ
AGRINONNO nUOVO ORizzOnTe DeLLa mULTiFUnziOnaLiTà
VALCERRINA
48ª Fiera,
L’orTo
nAzIonALe
DeI nonnI
del Tartufo
PREMIATO AD
“TRIFOLA D’OR” a Murisengo
EXPO neLLA GIornATA
TerrAnoSTrA
a chiusura del padiglione Coldiretti ad expo, dopo un cammino lungo sei mesi tra tradizione e storia dei cibi regionali, è stata affidata a Terranostra ed ha visto protagonisti nella giornata del 29 ottobre, gli agriturismi che si sono distinti nel 2015, e a ritirare il premio per il Piemonte è stata un’azienda alessandrina, L’Orto dei
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nella foto (sotto) Lidia Oggioni ritira il premio durante la giornata di Terranostra ad eXPO. (in alto) un’immagine dell’agrinonno che si trova a Cavatore.
nonni dei Cavatore. armando e Lidia hanno da poco aperto all’ospitalità agrituristica, la loro azienda agricola situata tra le colline dell’alto monferrato, a pochi passi da acqui Terme, per rispondere a quelle che sono sempre più le esigenze di welfare di una società moderna, amplificate forse in una grande città come milano, da dove loro sono “scappati” qualche anno fa. L’Agrinonno, è un vero e proprio agriturismo con un occhio al sociale, finalizzato ad ospitare i nonni in vacanza, anche con i nipotini oppure quei nonni che volessero scegliere di vivere in campagna condividendo, con altri nonni, l’esperienza agricola di un tempo, quando le cascine erano vere e proprie comunità. L’Orto dei nonni non è un centro diurno per anziani e neanche una casa di cura, è un nuovo modo di vedere con gli occhi del nonno le esigenze di un target che ha voglia di godersi la terza età in un contesto di famigliarità e condivisione con chi ha le stesse esigenze e passioni. nell’anno di svolta dell’agricoltura sociale l’agrinonno è senz’altro un nuovo orizzonte della multifunzionalità, uno dei tanti nuovi modi di interpretare l’agriturismo.
l'orto dei nonni Lidia Oggioni - Via Valle Ferri 5,15010 Cavatore (aL) Tel.144-323165 - lidiaoggioni@alice.it
La RiCeTTa DeL meSe Dolce per colazione
iazza Boario anche quest’anno si è colorata di giallo, per proporre in grande stile il mercato settimanale del lunedi mattina con formaggi, frutta e verdura di stagione, salumi e quanto più caratterizza i mercati di Campagna amica. La Fiera nazionale del Tartufo di murisengo nata nel lontano 1967 è la principale manifestazione dell’intera Valcerrina e del monferrato Casalese e fonda le sue radici nell’antica tradizione agricola commerciale risalente al 1530 con la fiera di San martino. il recente prestigioso fregio di fiera nazionale rende la manifestazione molto attesa, anche per il turista fuori porta, che percorrendo l’antico borgo, invaso dal profumo del Tuber magnatum Pico tra enogastronomia e artigianato piemontese, è condotto nel cuore del più tipico monferrato. La fiera è ogni anno un’importante occasione per trascorrere in monferrato due lunghi fine settimana, per due domeniche infatti, il 15 ed il 22 novembre, murisengo è stata crocevia di turisti appassionati di funghi e tartufi, di buon vino di prodotti dell’enogastronomia monferrina. Record di presenze e anche molti turisti stranieri ospiti nei tanti agriturismi di Terranostra... quale occasione migliore per un buon fritto misto alla piemontese in alternativa alla “grattatina” quest’anno più che mai alle stelle a causa della prolungata siccità?
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torta di zUcca
preparazione:
ingredienti: •300gr. di zucca; •120gr. di zucchero; •75 ml di latte; •200gr. di farina; •1 uovo; •1 bustina di lievito per dolci; •zucchero a velo q.b.
Fate lessare la zucca sbucciata, tagliata e privata dei filamenti. Una volta cotta passatela in un passaverdure e mettete il composto in una terrina. a parte preparate un impasto con la farina, lo zucchero, l'uovo, il latte e il lievito a cui aggiungerete la purea di zucca.amalgamate bene il composto con un cucchiaio di legno. Versate il tutto in una tortiera foderata con della carta da forno e infornate in forno preriscaldato statico a 200°C e ad altezza intermedia per 20 minuti, dopodiché abbassate la temperatura a 180°C e proseguite la cottura per ulteriori 20 minuti. Spegnete il forno e aprite lo sportello, in modo che la torta non si sgonfi.attendete 15 minuti, dopodiché sfornatela e fatela raffreddare a temperatura ambiente. Spolverate con lo zucchero a velo.
agritUrismo dal poss Lazzarino giuseppe Reg. Oltrebormida n.16 - Ponti (aL) Tel.0144-596292 - info@dalposs.com - www.dalposs.com
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ATTUALITÀ|RieSame PeR Le menSe - TRe BiCCHieRi
DOPO IL CONVEGNO CON RAFFAELE CANTONE
AZIENDA LUIGI BOVERI A COSTA VESCOVATO, VINCITRICE DEI TRE BICCHIERI GAMBERO ROSSO
COLDIRETTI OTTIENE
IL RIESAME PER LE GARE D’APPALTO
Per LA FornITurA DI CIBI ALLE MENSE
SCOLASTICHE elle mense scolastiche esiste un problema di qualità.Viene sottolineato dal fatto che 1 italiano su 5 non è soddisfatto del cibo che viene servito a scuola mentre il 42% lo ritiene appena sufficiente e una natte maggioranza, l’83% ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare. ma come dovrebbe essere l’alimentazione proposta dalle mense, non solo scolastiche, al fine di tutelare i consumatori? La risposta è semplice: sano, genuino e con prodotti del territorio. il tema è stato discusso nello scorso mese di ottobre durante l’incontro “Corruzione e agromafie” promosso dal Presidente nazionale Roberto moncalvo e da gian Carlo Caselli Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, con la partecipazione tra gli altri di Raffaele Cantone, Presidente dell'autorità nazionale anticorruzione, giovanni Legnini,Vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura e maurizio martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Un importante passo avanti è stato fatto in seguito al convegno organizzato dall’Organizzazione grazie all’impegno del presidente dell’anac Raffaele Cantone: la rivisitazione delle gare d’appalto per la fornitura di cibi alle mense scolastiche. il risparmio non deve essere l’unico fine da perseguire, per questo ribadiamo che nella ristorazione scolastica occorre puntare a gare dove non sia previsto il massimo ribasso, che comporta sicuramente l’utilizzo di prodotti di scarsa qualità. Per quanto riguarda le gare d’appalto è in ritardo l’applicazione degli “appalti verdi”, previsti per le mense di scuole e ospedali gestite dalla pubblica amministrazione: sono entrati nella normativa nazionale da oltre quattro anni, ma non sono ancora stati recepiti dai comuni, dalle province e dalle regioni. Questi appalti prevedono solo frutta e verdura di stagione, almeno il 20 per cento di prodotti igp o Dop, il 15 per cento di carne biologica ed il 20 per cento di pesce proveniente da acquacoltura bio. Un meccanismo di punteggio che Coldiretti richiede da tempo per offrire prodotti tipici che tengano anche conto di un giusto rapporto qualità-prezzo.
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Il SEGRETO del successo? LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ
“Impegnarsi al massimo per fare un buon prodotto è per un contadino il giusto modo per valorizzare il territorio e viverlo” assione, tradizione e tecnologia: la base della nostra produzione! Con questa frase l’azienda agricola Luigi Boveri di Costa Vescovato accoglie i visitatori sulla home page del sito. e proprio in queste parole viene riassunto il grande impegno che dal 1998 caratterizza la loro produzione vitivinicola che vanta numeri importanti: una superficie vitata di 15 ettari per una produzione di 80.000 bottiglie annue, dal 2000 è presente su tutte le guide più prestigiose. germana e Luigi da sempre soci di Coldiretti, esportano il 40% della produzione. inoltre l’azienda vanta una storia e una tradizione tipica delle grandi realtà collinari: bestiame, foraggi, cereali, uva. Dal 1997 è stata fatta la scelta coraggiosa di abbandonare la coltivazione di cereali e del foraggio e di specializzarsi nella produzione di vini di qualità dal grappolo alla bottiglia, seguendo così l’intera filiera produttiva, costruendo anche una nuova cantina, per poter gestire al meglio l’attività ed esprimere le potenzialità produttive e qualitative dei vigneti. Con grandi risultati come viene raccontato scorrendo le pagine della guida dei Vini d’italia del gambero Rosso: all’azienda di Luigi Boveri è stato, infatti, assegnato l’ambito riconoscimento dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso per il “Poggio delle amarene”, da tempo una delle Barbera più apprezzate del Tortonese, un riconoscimento, a un grande classico non affinato in legno. Una decina i vini da gestire che vanno dal Timorasso alla Barbera: nei nove ettari di uva rossa vengono prodotti Barbera, Croatina e Bonarda, nei sei ettari di uve a bacca bianca vengono prodotti Timorasso, Cortese e moscato. “Da subito abbiamo fatto nostro il progetto Timorasso capendo immediatamente le grandi qualità di questo vitigno e vino. Ogni giorno ci impegniamo per offrire al consumatore un prodotto di qualità ed eccellenza - ci ha detto Luigi Boveri - e le soddisfazioni che stanno arrivando ci riempiono di orgoglio. La nostra è un’azienda a conduzione familiare che, tradotto, vuol dire occuparsi dell’ultima vite del trattore, la grafica del sito internet, passando per la burocrazia dello stato. Un mix di tradizione e innovazione che attraverso l’impiego di vitigni, coltivati con la massima attenzione e nel rispetto assoluto dell’ambiente, e l’adozione delle tecniche di vinificazione più all’avanguardia, permette di esaltare le caratteristiche del territorio e le altissime qualità delle uve sottoposte a rigorosa selezione in vigna”. germana e Luigi saranno felici di farvi conoscere e degustare i loro vini nella cantina completamente rinnovata. Per prenotazioni: Luigi Boveri, via XX settembre 6, 15050 Costa Vescovato.Tel.0131-838165 - www.boveriluigi.com - info@boveriluigi.com
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COnSigLieRe eCCLeSiaSTiCO |ORGANIZZAZIONE
A COLLOQUIO CON IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO
DACCI IL NOSTRO
PANE QUOTIDIANO entre tecnici e amministratori discutono e ragionano su come utilizzare i padiglioni e gli spazi di eXPO, la gente, favorevole al 73% all’evento di milano, si chiede cosa resterà di esso. Tra cibo, fame e futuro, sarà la fame ad accompagnare il futuro o il cibo? a parte i ritardi, gli episodi di corruzione, le code, con eXPO è stato portato all’attenzione del mondo il problema del cibo per tutti. nutrire il pianeta è l’imperativo categorico di oggi e di domani. il tema del cibo è universale come l’eXPO. Chi può vivere senza mangiare? nessuno, ovviamente. il cibo è un bene limitato e quindi indisponibile ad una crescita illimitata e non sopporta né sprechi ne cattive e ingiuste distribuzioni. Secondo i media l’eXPO è stata rassicurante e ha portato ottimismo. ma è dav-
M
vero così? Secondo il ministro dell’agricoltura, maurizio martina, l’evento milanese ha sensibilizzato, sul tema dell’alimentazione milioni di persone.Per ora, chi aveva fame al 1° maggio, ha fame anche oggi. aspettiamo i “decreti attuativi” della Carta di milano, cioè impegni concreti e continuativi. Fame zero al 2030, recita ancora la Carta di milano. e quelli che hanno fame negli anni che ci separano dal 2030? Secondo Luciano gualzetti, vicedirettore di Caritas ambrosiana e Responsabili del padiglione Caritas di eXPO, la Carta di milano è una mediazione al ribasso perchè non si sente il grido dei poveri, perchè tutti dicono che la fame può essere sconfitta, ma nessuno ci crede davvero. all’eXPO è prevalso l’aspetto fieristico di un luogo dove gran parte della gente è andata per dire: “io c’ero”. Questo può
bastare per chi ha fame? Cosa succederebbe se tutti i centri di volontariato come la Caritas, si fermassero contemporaneamente, cosa succederebbe? essi non conoscono scioperi, vacanze, chiusure o festività;come chi ha fame. Per vincere quest’ultima, bisogna che tutti “ci siano”, non solo quelli, pur numerosi, dell'esposizione universale di milano 2015.
don ivo
Fiocco Azzurro
Ben arrivato
carlo
Felicitazioni per il lieto evento ai neo genitori antonio Canepa, dell’agriturismo “Ortosano” e a Barbara Bocca
Auguri vivissimi dalla Coldiretti!
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ATTUALITÀ|gRUPPO CDC
in collaborazione con
COLTIVA
LA TUA
SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regio-
D
nale: a Torino, Biella, Cuneo, novara, Vercelli e Verbania. grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera associativa Coldiretti/ epaca, oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-epaca possono prenotare visite
mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il Pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.
TEMA DEL MESE: PREVENIRE L’OSTEOPOROSI a densitometria ossea consente la determinazione della densità ossea nei distretti a maggior rischio di frattura (colonna vertebrale e femore) e supporta il medico nella diagnosi dell’osteoporosi, nella valutazione del rischio di frattura e nel monitoraggio della risposta alla terapia. Questo esame è utilizzato soprattutto nella valutazione dell’osteoporosi, che è una patologia carenziale dell’osso di natura primitiva (postmenopausale o senile) o secondaria (malattie endocrino-metaboliche, disturbi nutrizionali, etc.) che si manifesta in un incrementato del rischio di fratture (le più comuni delle quali sono quelle vertebrali e femorali). La misura della densità ossea può essere eseguita in diversi distretti corporei. Viene generalmente effettuata sul rachide lombare sino all’età di 65 anni, sul femore e/o sul radio oltre tale età. in alcune situazioni cliniche è utile eseguire la misura su diversi segmenti. Per valutare questo rischio e la risposta alle terapie eventualmente instaurate è opportuno monitorare nel tempo la densità dell’osso.
L
l’uso cronico del cortisone per malattie sistemiche come l’artrite reumatoide, l’uso cronico di ormoni tiroidei, l’ipertiroidismo e l’iperparatiroidismo, l’assorbimento ridotto in Pazienti che si sono sottoposti ad intervento per ulcera con rimozione di parte dello stomaco, le sindromi da malassorbimento come le pancreatiti croniche, il deficit cronico di vitamina D e, solo negli uomini,
La Densitometria Ossea è rivolta ai soggetti più a rischio di sviluppare un’osteoporosi: donne con alterazioni ormonali in grado di provocare un’accelerata perdita di calcio (menopausa, irregolarità mestruali, amenorree, anoressia, alterazioni tiroidee e paratiroidee, etc.) uomini con alterazioni dell’assorbimento e del metabolismo del calcio e della vitamina D. Questo esame consente di valutare la composizione corporea (massa magra, massa grassa e massa ossea) in determinate condizioni cliniche e di impostare e monitorare i trattamenti dietetici più idonei. La perdita di massa ossea non riguarda esclusivamente la popolazione femminile, ma coinvolge anche la popolazione maschile. Le patologie comuni a entrambi i sessi che possono depauperare l’osso sono: l’intolleranza al glutine o celiachia,
SEDI
destinatari del servizio
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torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento moncalieri rivoli venaria reale asti Biella cuneo novara novara verbania vercelli
il deficit di produzione di ormoni maschili. L’esame non è soltanto indicato dal punto di vista diagnostico per la definizione dell’osteoporosi conclamata, ma ha anche una funzione preventiva, in quanto l’osteopenia che precede la malattia è un indice predittivo utile all’instaurazione di terapie e alla variazione dell’alimentazione e dello stile di vita.
via Cernaia, 20 via antonio Fabro 12/b via Raimondo montecuccoli 5f via Don grazioli 11/a via Livorno38/d via Villarbasse 27/a piazza Santa Rita 8 Corso Toscana 139/1 via martiri della Libertà 11 via Fratelli Piol 63 via iV novembre 16 Corso galileo Ferraris 4/a via antonio Bertodano 11 piazza Duccio galimberti 4 via San Francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio Bocci 11 via San Cristoforo 10
10122 Torino 10122 Torino 10122 Torino 10137 Torino 10144 Torino 10138 Torino 10136 Torino 10151 Torino 10024 moncalieri 10098 Rivoli 10078 Venaria Reale 14100 asti 13900 Biella 12100 Cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 Verbania 13100 Vercelli
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[Scadenze a cura di Daniela Colombini]
SCADENZA
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IMPOSTA
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DICEMBRE
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RITENUTE
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IMU TASI
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INTRASTAT
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SCaDenze FiSCaLi |ORGANIZZAZIONE
ADEMPIMENTI
SOGGETTI OBBLIGATI
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.
soggetti passivi di iVa.
liquidazione e versamento dell’iVa a debito del mese di novembre 2015
contribuenti iVa mensili.
versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.
versamento saldo imU e TaSi anno 2015.
contribuenti proprietari di immobili.
invio telematico telematico elenchi inTRaSTaT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di ottobre.
operatori intracomunitari con obbligo mensile.
liquidazione e versamento dell’iVa in acconto per l’anno 2015.
contribuenti iVa.
presentazione dichiarazioni fiscali: termine
persone fisiche e società.
DICHIARAZIONI ultimo per ravvedere la mancata presentazione delle dichiarazioni nei termini ordinari.
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ORGANIZZAZIONE|aTTUaLiTà-LUTTi
LEGGE TUTELA LEADERSHIP IN BIODIVERSITÀ: PeR VaLORizzaRe PaeSaggiO e Le PRODUziOni
Un’azione di recupero importante per tutelare il patrimonio italia può contare su 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole ma sono state salvate da estinzione anche 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale dell’ultima programmazione. e’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per la definitiva approvazione della proposta di legge per la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare che rappresenta un valido strumento per dotare il nostro Paese di un sistema di norme capace di riconoscere, proteggere, recuperare, organizzare e mettere a sistema la biodiversità. La nuova legge - spiega la Coldiretti prevede l’istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, l’istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori. inoltre all’interno del piano triennale di attività del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CRea) sono previsti interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla. investire sulla biodiversità, infatti - sottolinea la Coldiretti - è una condizione necessaria per le imprese agri-
Lutti
cole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Del resto l’agroalimentare italiano - precisa la Coldiretti - si fonda sui saperi delle nostre comunità e si sviluppa grazie alla ricerca che offre strumenti sempre nuovi di conoscenza della biodiversità. il riconoscimento delle nostre produzioni tipiche e tradizionali legate al territorio diventa per l’agricoltura italiana, un vero e proprio investimento in competitività. L’italia è l’unico Paese al mondo che può contare su 4.886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 272
specialità Dop/igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Un risultato reso possibile - sottolinea la Coldiretti - dalla grande varietà del patrimonio vegetale e animale con la presenza sul territorio nazionale di 7.000 specie di flora, 58.000 specie di animali. Un’azione di recupero importante - prosegue la Coldiretti - si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna amica attivi in tutte le Regioni e che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Si stima che - continua la Coldiretti - almeno 200 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 100 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e delle fattorie degli agricoltori di Campagna amica che possono contare su circa diecimila punti vendita. “e’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di patrimonio anche culturale sul quale l’italia può contare per ripartire”.
Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. ✟ La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti di Alessandria sono vicine a Ilaria Buccinnà, collega dell’ufficio zona di Casale Monf.to, per la scomparsa dell’adorata
✟ 26/11/1939 - 11/11/2015 ✟
✟ 21/12/1927 - 19/10/2015 ✟
La Coldiretti di Alessandria prende parte al dolore di Mauro Panizza, per la scomparsa della cara mamma
La Coldiretti di Alessandria prende parte al dolore dei figli Piercarla e Giovanni, per la perdita della cara mamma
MARIA ONEgLIA
fRANCESCA ALERICI
MAMMA
Socia di Borgoratto
Sentite condoglianze
Socia di Quargnento
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