COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 2 - 25 FEBBRAIO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
6° Rapporto Agromafie DALL’ANTIPASTO AL DOLCE “IL CRIMINE E’ SERVITO” Aumentano le speculazioni su cibo e filiere agroalimentari
ARRIVA L’ETICHETTA D’ORIGINE
IL CAF COLDIRETTI È PER TUTTI
MANOVRA FINANZIARIA 2019
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 2 - 25 FEBBRAIO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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6° Rapporto Agromafie DALL’ANTIPASTO AL DOLCE “IL CRIMINE E’ SERVITO” Aumentano le speculazioni su cibo e filiere agroalimentari
ARRIVA L’ETICHETTA D’ORIGINE
COLOPHON
DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo
GRAFICA , IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Giancarlo Bassi, Luisa Bo, Daniela Colombini, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini, Marino Ravera, Valerio Scarrone. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953
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RIAPERTURA SPORTELLO
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STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria
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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL
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Coldiretti Alessandria COLDIRET TI ALESSANDRIA
n.2 Febbraio 2019
DECRETO SEMPLIFICAZIONI
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DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi
MANOVRA FINANZIARIA 2019
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PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria
Coldiretti Alessandria
IL CAF COLDIRETTI È PER TUTTI
ARRIVA L’OBBLIGO IN ETICHETTA
DA MARZO AL VIA LA NUOVA SABATINI
ACCORDO ENI-COLDIRETTI
LA PRIMA RETE DI BIOGAS AGRICOLO È REALTÀ
SETTORE FISCALE
FATTURA ELETTRONICA E COOPERATIVE AGRICOLE
SCHEDE TECNICHE
VITE: LA LEGATURA DEL CAPO A FRUTTO
PATRONATO EPACA
DECRETO DI MODIFICA DELLA PREVIDENZA
COLTIVA LA SALUTE
TEMA DEL MESE: LA FONIATRIA
GIOVANI IMPRESA
LA NUOVA DELEGATA NAZIONALE È VERONICA BARBATI
SPECIALE FINANZIARIA
LE NOVITÀ DELLA MANOVRA 2019
SPESOMETRO ED ESTEROMETRO
LIQUIDAZIONI PERIODICHE IVA
MERCATINO
Editoriale | Il Direttore
DOPO GLI INCONTRI ZONALI SU TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE
LA PRIORITÀ: TUTELARE LE IMPRESE CON UN SERVIZIO DI ASSISTENZA COSTANTE E QUALIFICATA
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uesto editoriale viene scritto appena conclusi gli incontri zonali: momenti importanti che mi offrono nuovi spunti su cui riflettere e dai quali emerge tanta determinazione. Nonostante qualche delusione per una politica che non aiuta come promette, per un Programma di Sviluppo Rurale che non è ancora molto chiaro e per una burocrazia che ci schiaccia e logora emerge con prepotenza la voglia di continuare a dare nuova linfa alle proprie risorse, per “fare innovazione” nonostante tutto. E penso sia proprio questa la parola da cui si deve sempre partire o ripartire per affrontare le nuove sfide imposte dal mercato e , soprattutto, per battere quella concorrenza sleale e infida che si nasconde dietro l’Italian Souding, al falso Made in Italy spacciato per tale. Danni immensi e incalcolabili per le nostre produzioni che però non devono minare la progettualità che Coldiretti ha messo in campo da oltre vent’anni, quella trasparenza, sinonimo di garanzia, che ognuno di noi assicura al consumatore mettendo la faccia sui propri prodotti. In modo trasversale l’argomento che ha più acceso gli animi è stato quello della fauna selvatica: da Acqui a Tortona, da Novi ad Alessandria, da Castelnuovo Scrivia a Casale e tutta la Valcerrina, nessuna zona esclusa. Il problema è grave e i danni sono molto ingenti: esasperazione ma anche determinazione, gli agricoltori chiedono di poter fare il loro mestiere, non di essere indennizzati. Senza mai sottovalutare che la presenza incontrollata della fauna selvatica che mette a rischio l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale: gli incontri sono stati l’occasione per ribadire che Coldiretti è in prima linea, consapevole che l’agricoltura non deve essere sacrifi-
cata sull’altare di una gestione faunistica approssimativa e inefficace. A tutti i livelli continua il nostro pressing nei confronti delle istituzioni: l’equazione più ungulati meno agricoltura continua a produrre risultati devastanti per il settore che vede aumentare la moria di imprese e la scomparsa di realtà importanti per l’economia e il presidio del territorio. Questi incontri sono serviti anche a questo, a fare chiarezza e trovare nuovi slanci per una provincia che ha grandi potenzialità ma che sovente rimangono, purtroppo, inespresse. Il nostro sforzo in tal senso è di garantire adeguate politiche di accompagnamento alle imprese, con un servizio di assistenza costante e qualificata. Un discorso che deve contribuire a fare riflettere tutti noi su di un “fenomeno” che sta moltiplicandosi e mettendo in ginocchio la nostra economia: i marchi delle grandi aziende italiane ceduti alle multinazionali. Ultimo, in ordine cronologico, il “caso Pernigotti”: una delocalizzazione con effetti devastanti per economia e immagine. Nelle prossime settimane saranno molte le novità che vedranno protagonista la federazione alessandrina ma una certezza resta su tutte: l’impegno e la determinazione per difendere le imprese rimarranno sempre al centro di ogni progetto. Per questo è importante più che mai combattere questo inganno globale ed è necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo, per questo rinnovo l’invito a firmare e continuare il passaparola su #stopciboanonimo.
I progetti di filiera rappresentano una risorsa fondamentale per l’economia, per i giovani e per coloro che hanno scelto di essere innovativi. Fauna selvatica, continua a tutti i livelli il pressing di Coldiretti
Roberto Rampazzo
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Editoriale | Il Presidente
LA COERENZA È LA NOSTRA FORZA
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GARANTIRE IL FUTURO, DIFENDERE IL LAVORO, L’ECONOMIA E IL TERRITORIO
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n apertura di giornale trovate un approfondimento sul Decreto Semplificazione, una vittoria tutta Coldiretti che rappresenta una svolta determinante ma, sicuramente, non un punto di arrivo. Prendo spunto da questo risultato per focalizzare l’attenzione sull’importanza delle filiere corte, delle produzioni locali e la conoscenza diretta del produttore. Questi i fattori che più influenzano la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari. Ciò che viene chiesto è l’indicazione in etichetta per l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. Informazioni che si completano instaurando laddove possibile un filo diretto con il produttore. Un bisogno che si sostanzia anche nella richiesta alle autorità pubbliche di organizzare momenti informative sugli schemi di qualità europei, di promuovere programmi di educazione alimentare e di sostenere azioni capaci di rafforzare il potere contrattuale dei produttori nei confronti della Gdo. Questa è la nuova Coldiretti che stiamo costruendo, con un occhio di riguardo al futuro, alle opportunità, all’innovazione. Per questo abbiamo messo ai primi posti la formazione: il territorio ha bisogno di una dirigenza preparata e competente, all’altezza delle aspettative delle nostre imprese. Siamo l’unica Organizzazione in grado di disegnare traiettorie di futuro in modo concreto, ad avere un progettualità economica di trasformare con i fatti le situazioni. Il percorso intrapreso con i cittadini e i consumatori ha consentito di modificare il sentimento della società nei confronti del settore agricolo e di darci una “reputazione” che nessun’altra organizzazione, non solo agricola, può vantare. Un patrimonio di credibilità di cui dobbiamo rendere partecipi e protagonisti
tutti i nostri soci, per metterli in condizione di capitalizzare nelle proprie imprese, per le loro famiglie, tutto quello che ogni giorno Coldiretti costruisce. Abbiamo l’attenzione delle istituzioni, siamo lo snodo tra le politiche nazionali e regionali, possiamo vantare proposte e progetti per non far perdere altra ricchezza nelle nostre campagne. Dovremo continuare con il prezioso lavoro dei giovani e delle donne, con le attività dei movimenti, per ragionare su elementi nuovi e con prospettive diverse, sviluppare progetti in coerenza con i territori, avere come linea guida il progetto nazionale e la capacità di applicarlo, con le alleanze giuste che possano dare risultati ai nostri soci. Filiera Italia, i nuovi contratti per la vendita dei nostri prodotti dove mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza sono alleati per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. Per non dover più assistere all’agghiacciante “spettacolo” del latte rovesciato sull’asfalto, con 12.000 allevamenti di pecore a rischio chiusura mettendo a repentaglio un settore di eccellenza del made in Italy agroalimentare, che con la pastorizia garantisce presidio socio-economico e ambientale dei territori. Nel prossimo futuro abbiamo tanti obiettivi da raggiungere, fedeli alle nostre idee e ai nostri valori. Perché, da sempre, la coerenza è la nostra forza. Accorciare la filiera, valorizzare e promuovere nel nostro Paese e nel mondo l’Italia vera: saranno queste le battaglie che continueremo a portare avanti, tematiche determinanti per lo sviluppo del Paese. Una su tutte? Come detto in apertura, la madre di tutte le battaglie, la corretta etichettatura per tutti i prodotti, deterrente contro contraffazioni e sofisticazioni.
Acquisti alimentari, la filiera corta convince di più
Mauro Bianco
Etichettatura
CON IL DL SEMPLIFICAZIONI ARRIVA L’ETICHETTA D’ORIGINE MADE IN ITALY
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el Dl Semplificazioni arriva l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. “E’ una nostra grande vittoria” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il sostegno e l’impegno il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ed i relatori al decreto legge semplificazioni Daisy Pirovano e Mauro Coltorti. “Un risultato che siamo certi – sostiene Prandini – troverà nell’iter parlamentare un sostegno bipartisan per una norma a costo zero a difesa dell’interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell’economia e dell’occupazione”. La norma, che ha già incassato l’approvazione nelle Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato, consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa. In particolare si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell’ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale. Sono previste sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme che vanno da 2mila a 16mila euro, salvo che il fatto non costituisca reato di frode penalmente rilevante. L’obiettivo è dare la possibilità di conoscere finalmente la provenien-
za della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti fin ad ora nascosta ai consumatori, ma anche difendere l’efficacia in sede europea dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro Una misura importante anche di fronte al ripetersi di scandali alimentari nell’Unione Europea dove si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l’emergenza. Le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di una informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. Secondo una ricerca di Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) il 70% dei cittadini europei (82% in Italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne. In un momento difficile per l’econo-
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mia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti in una situazione in cui ad oggi grazie al pressing esercitato dalla Coldiretti sono stati fatti molti passi in avanti nella trasparenza dell’informazione ai consumatori ma purtroppo ancora 1/4 della spesa degli italiani resta anonima. L’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di milioni di firme, ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa. Per ultimo con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 è entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichet-
Etichettatura
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ta l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei. Prandini: “Etichettatura è svolta economica per le nostre imprese” Avviare nel nostro paese una seria politica dei marchi: è la sfida lanciata dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Prandini ha citato i casi Pernigotti, Parmalat e Carapelli. Marchi scippati all’Italia che lavorano materie prime non italiane, ma che sono utilizzati come bandiere perché il Made in Italy ha un forte appeal tra i consumatori. Per questo il presidente di Coldiretti ha sostenuto che nel futuro è necessario che le istituzioni si mobilitino per evitare la dispersione dei marchi nazionali. Altri Paesi, come la Spagna, già lo fanno. Il leader della Coldiretti, partendo dall’importante risultato incassato dall’organizzazione con il Decreto semplificazione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per tutti i prodotti alimentari, ha ribadito la necessità della campagna di educazione nei confronti del consumatore. Una funzione – ha detto – portata avanti da Campagna amica che non solo ha consentito a oltre 10mila aziende, anche in aree svantaggiate, di continuare a produrre
e fare business, ma ha contributo a creare una “visione circolare” dell’agricoltura. Ha fatto comprendere che le imprese agricole e gli allevamenti sono la prima risposta ambientalista del paese: senza imprese agricole si favoriscono gli smottamenti, i boschi vengono giù, le sterpaglie avanzano e si perde la biodiversità. Prandini ha ricordato che l’agricoltura italiana può vincere solo se valorizza la sua distintività, ma non può che perdere se aderisce a un sistema omologativo. Per questo per la Coldiretti l’etichetta è strategica, perché – ha detto Prandini “è la svolta economica per le nostre imprese. Il 90% dei consumatori se possono scegliere, scelgono italiano”. Da qui l’opposizione ad accordi come il Ceta che tutelano solo 40 Dop mentre Coldiretti vuole che le stesse opportunità siano garantite a tutte anche a quelle meno conosciute. Inoltre l’accordo ha sdoganato il Parmesan
che ora viene riconosciuto per legge. Questa dunque la linea indicata alle giovani leve dell’agricoltura, un patrimonio su cui la Coldiretti investe molto per creare la nuova classe dirigente. Sono i giovani – ha ricordato il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, che interpretano la nuova agricoltura nel segno della multifunzionalità sancita dalla Legge d’orientamento, voluta con forza dall’organizzazione. E ai giovani Gesmundo ha suggerito cinque principi a cui attenersi: non avere paura degli interlocutori, non avere paura della solitudine e di navigare controvento, non avere paura della nettezza e radicalità delle posizioni, non avere paura di sostenere tesi scomode, perchè quello che appare scomodo oggi diventa comodo domani. L’etichetta super trasparente insegna. Era fantascienza nel 2000, ora non c’è un partito politico che non l’appoggi.
Nuova Sabatini
BANDO DI IDONEITÀ A GAVI DOCG 2019 PRECISAZIONI
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on determina regionale del 6 febbraio 2019 è stato approvato e pubblicato il programma triennale 2019-2021 che disciplina l’iscrizione dei vigneti alla Denominazione Gavi DOCG. Il bando prevede una superficie iscrivibile nei tre anni di 45 ettari complessivi, (ha 15 per ogni annualità) con una superficie massima annua per azienda di 0,5 ettari. Le tipologie di intervento ammissibili sono: • nuovo impianto, ovvero impianto con diritti da assegnazione dalla riserva Nazionale, che dovranno essere già posseduti dal richiedente alla data di apertura del bando; • reimpianto; • Reimpianto anticipato. Non sono ammesse le variazioni di idoneità (iscrizione di un Cortese ad altra denominazione a Gavi) ed il sovrainnesto. Per l’annualità 2019 le domande potranno essere presentate
tramite l’applicativo predisposto tramite Sistema Piemonte a partire dal 06/02/2019 con termine 20/03/2019. La graduatoria di assegnazione verrà regolata tramite una serie di punteggi dati da requisiti di priorità, che dovranno essere posseduti alla data di presentazione della domanda: • Azienda con attività economica prevalente Coltivatore diretto (CD) o imprenditore agricolo professionale (IAP) – PUNTI 5 • Aziende in cui l’età del legale rappresentante è compresa fra i 18 anni (compiuti) e i 40 anni (da compiere) al momento dell’emanazione del bando – PUNTI 2 • Azienda che svolge anche attività di imbottigliatore della D.O. (compresi i soci delle Cantine cooperative) che, alla data di apertura del bando, ha imbottigliato oltre il 70% del totale di Gavi vinificato, da uve proprie
e acquistate, della vendemmia 2017 – PUNTI 5 • Azienda che svolge anche attività di imbottigliatore della D.O.(compresi i soci delle Cantine cooperative), che, alla data di apertura del bando, ha imbottigliato meno del 70% del totale di Gavi vinificato da uve proprie e acquistate della vendemmia 2017 – PUNTI 2 • Azienda con produzione biologica certificata ai sensi del Reg. (CE) 834/2007 e s. m. e i., Reg. (CE) 889/2008 e Reg. di Esecuzione (UE) 203/2012 – PUNTI 1 • Azienda con superficie vitata iscritta a Gavi DOCG inferiore o uguale a 5 ha – PUNTI 1 • Nuovo beneficiario – PUNTI 1 Le aziende che hanno ottenuto l’assegnazione nel bando 2018 potranno presentare la domanda ma non le verrà riconosciuto alcun punteggio pur avendone i requisiti. L’assegnazione andrà utilizzata entro il 31 Luglio 2021
RIAPERTURA SPORTELLO “NUOVA SABATINI” a cura di Giancarlo Bassi
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on il Decreto Direttoriale n.° 1338 del 28 gennaio 2019 è stata disposta , a partire dal 07 febbraio 2019, a seguito del rifinanziamento di 396 milioni di euro (48 milioni di euro per l’anno 2019, 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 e 48 milioni per l’anno 2023), con la legge di bilancio 2019, la riapertura dello sportello per la presentazione, da parte delle imprese, delle domande di accesso ai contributi previsti dalla “Nuova Sabatini”. Le domande potranno essere oggetto di richieste di prenotazione, presentate dalle banche o dagli intermediari finanziari a partire dal mese di marzo 2019. Cos’e? La misura Beni Strumentali “Nuova Sabatini” sostiene gli investimenti per acquistare, o acquisire in leasing, macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo nonché hardware, software e tecnologie digitali.
Beneficiari. Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medio imprese (PMI) iscritte nel Registro delle Imprese, operanti in tutti i settori produttivi, incluse agricoltura e pesca. Sono escluse le imprese operanti in attività finanziarie e assicurative e quelle connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione. Cosa finanzia. I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e altri beni, ovvero “spese classificabili” nell’attivo dello stato patrimoniale( articolo 2424 del Codice Civile), nonché software e tecnologie digitali. Non sono ammissibili le spese relative ad acquisti di terreni e fabbricati, beni usati o rigenerati, nonché beni
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Nuova Pac riferibili a immobilizzazioni in corso e acconti.
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Le agevolazioni. Le agevolazioni consistono nella concessione da parte degli Istituti Bancari e degli intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla Misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti. È previsto un contributo sotto forma di finanziamento bancario o in leasing finanziario che deve essere deliberato da una banca/intermediario finanziario aderente alla con-
venzione. Il finanziamento può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le PMI” nella misura massima dell’80% dell’ammontare del finanziamento. Il finanziamento deve avere una durata massima di 5 anni. L’importo del finanziamento è compreso, per ciascuna impresa beneficiaria, tra 20 mila e 2 milioni di euro. È concesso un contributo in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo pari all’investimento, al tasso d’interesse annuo del: - 2,75 % per gli investimenti ordinari; - 3,575 % per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Inoltre: - le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche o agli intermediari finanziari in data antecedente al 4 dicembre 2018 possono essere oggetto di prenotazione da parte dei medesimi istituti a partire dal 1° febbraio 2019. - le domande di agevolazione delle imprese presentate alle banche o agli intermediari finanziari a partire dal 4 dicembre 2018, data di chiusura dello sportello disposta dal decreto direttoriale 3 dicembre 2018, e sino al 6 febbraio 2019, giorno antecedente la data di riapertura dello sportello sono, invece, considerate irricevibili. - Le domande possono essere presentate fino ad esaurimento risorse finanziarie
CORTE DEI CONTI,
NELLA NUOVA PAC VA AGGIUSTATO IL TIRO DEGLI AIUTI AI GIOVANI
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e aziende agricole guidate dai giovani sono la punta di diamante dell’agricoltura italiana. Hanno una superficie agricola doppia alla media nazionale e sono più competitive: gestiscono infatti il 16% della superficie agricola totale e conseguono il 17% della produzione standard. I titolari hanno una formazione medio alta con il 13% di laureati, il 54% di diplomati, mentre il 30% ha una preparazione specialistica agricola. A queste imprese che rappresentano dunque il futuro di un’agricoltura nel segno dell’innovazione, sia in termini produttivi che economici, dovrebbe essere riservata la massima attenzione. E invece dall’analisi della Corte dei Conti sul sostegno Ue al ricambio generazionale arriva un verdetto negativo. Viene infatti bollato come insoddisfacente l’uso delle risorse comunitarie per i giovani agricoltori. Del budget di 1,9 miliardi dello sviluppo rurale per il turn over l’impiego è stato eterogeneo e a fine marzo 2018 solo alcune regioni come il Veneto, le
province di Trento e Bolzano e il Molise hanno raggiunto il 30%, mentre altre come Lazio, Campania, Liguria e Sardegna si sono fermate al 2%, In Italia, in particolare, la Corte dei Conti lamenta la mancanza di “un modello comune di pacchetto giova-
ni” caratterizzato da una unica strategia d’approccio presente in tutti i Piani di sviluppo rurale. Una estrema variabilità nell’applicazione delle misure del pacchetto che – sentenzia la Corte “ne riduce notevolmente il suo valore e la sua portata”.
Aggiornamenti Tecnici Il rapporto riferisce anche dei risultati ai quali è giunto un audit della Corte dei Conti Ue che ha esaminato la gestione del supporto ai giovani in quattro Stati membri tra cui l’Italia. Per quanto riguarda i pagamenti diretti (I pilastro), l’impatto in Italia è definito in termini vaghi perché non è possibile identificare quale incremento del valore e della redditività abbiano determinato gli aiuti diretti. Lo sviluppo rurale (II pilastro) , secondo l’audit, invece soddisfa meglio le esigenze dei giovani per la capacità di promuovere azioni specifiche, dall’agricoltura biologica al risparmio energetico. Anche se le selezioni applicate non hanno sempre favorito i progetti migliori. Da qui le raccomandazioni a migliorare la logica d’intervento, rendere più mirate le misure e migliorare il sistema di monitoraggio e valutazione. Una misura su cui la Corte italiana ha acceso i riflettori è quella finalizzata a favorire gli investimenti. E la valutazione ha evidenziato criticità per la differenziazione nella gestione da parte delle amministrazioni regionali con tempistiche che partono da un minimo di 29 giorni a un massimo di 985 giorni. In conclusione, secondo la disamina della Corte, il problema nasce dall’approccio europeo che ha preso a riferimento agricolture diverse da quella italiana sia per dimensioni aziendali sia per i fabbisogni dei giovani. E comunque in questo contesto in alcune regioni gli strumenti sono stati di aiuto. Il report segnala comunque la scarsità di risorse destinate ai giovani nei Piani di sviluppo rurale. E’ stata poi giudicata negativamente nella programmazione 2007-2013 la scelta di legare l’incentivo ai giovani con quello al prepensionamento che non ha funzionato con una correlazione limitata al 5% dei casi. A livello regionale viene criticata anche la tempistica dei bandi che vede in alcuni casi poche domande rispetto alle risorse stanziate e in altre, al contrario, una mole di richieste insoddisfatte. La Corte ha analizzato le tre tipologie di bandi: a scadenza, stop and go e a scadenza programmata. La prima modalità ampiamente utilizzata non è giudicata ottimale poiché colloca i beneficiari in una graduato-
ria unica, la seconda e la terza risultano più equilibrate con più bandi e distinte graduatorie. L’indagine rileva infine come il problema del ricambio generazionale sia ancora avvertito e comunque gli strumenti finanziari Ue, nonostante l’imperfezione, hanno svolto un ruolo significativo. Ma il nodo è che in Italia l’utilizzo delle risorse ha avuto un andamento differenziato con molte criticità. La considerazione è che è possibile puntare ad azioni efficaci ed efficienti, ma a questo punto solo nella attuale fase di negoziazione della nuova Pac. La Corte dei Conti non ritiene possibile infatti aggiustare il tiro nella programmazione 2014-2020. Fitosanitari, l’Europarlamento chiede maggiore rigore sulle autorizzazioni Il Parlamento Ue in una risoluzione approvata il 16 gennaio chiede di migliorare la procedura di autorizzazione dei pesticidi utilizzati nell’Unione europea. E’ il risultato della commissione speciale Pest istituita dopo il caso glifosato. I deputati europei ricordano l’obiettivo Ue di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente anche attraverso l’armonizzazione delle norme che regolano l’immissione sul mercato e le procedure di autorizzazione che sono comunque giudicate le più rigorose al mondo. Ma a seguito delle preoccupazioni emerse per il glifosato gli europarlamentari ritengono necessario migliorare ulteriormente le procedure di autorizzazione dei prodotti chimici. Nel testo viene anche denunciata la circolazione sul territorio Ue di prodotti fitosanitari importati illegalmente da Paesi terzi. Inoltre nella risoluzione approvata si lancia l’allarme sulla scarsa disponibilità di fitosanitari a basso rischio, mentre oggi è possibile per l’agricoltura avvalersi di tecniche avanzate come l’agricoltura di precisione e la robotica per monitorare la salute delle piante ed eliminare nella fase iniziale le piante nocive. Alla luce di queste e altre considerazioni i deputati Ue invitano Commissione e Stati membri a” destinare risorse sufficienti e competenze adeguate alla valutazione delle sostanze attive e dei prodotti fitosanitari e ga-
rantire una valutazione indipendente obiettiva e trasparente alla luce delle attuali conoscenze scientifiche e tecniche”. Ma anche ad assicurare una applicazione piena e uniforme dei criteri di esclusione dei prodotti e applicare il principio di precauzione. Si invita poi a una maggiore trasparenza, rendendo note al pubblico le statistiche relative alle vendite di tali prodotti, corredandole di informazioni dettagliate. Tra le proposte un sistema di vigilanza una volta immesso sul mercato il prodotto, la registrazione di tutti gli studi seguiti e una attenta valutazione di tutte le informazioni in una fase di osservazione che deve precedere l’autorizzazione. I parlamentari Ue sottolineano anche l‘importanza di un sistema credibile che possa dare fiducia ai consumatori. Per questo tra le proposte c’è anche quella di costituire un comitato di sorveglianza indipendente all’interno dell’Efsa che possa valutare i possibili conflitti di interesse. E infine suggerimenti per tutti. Per l’Efsa chiamata a definire linee guida armonizzate. Agli Stati membri che devono garantire che tutti i prodotti sanitari siano soggetti a valutazioni adeguate e che sono invitati ad attuare in modo più efficace le procedure di autorizzazione per limitare deroghe e proroghe concesse. E infine alla Commissione che dovrà adottare le linee guida e che, secondo quando recita la risoluzione, dovrà presentare entro due anni al Parlamento una relazione dettagliata sulle pratiche nazionali di valutazione e gestione del rischio dei prodotti fitosanitari. Ue, gli aiuti de minimis aumentano da 15mila a 20/25 mila euro È prossima alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la proposta di modifica delle disposizioni sugli Aiuti de minimis. Le modifiche riguardano l’innalzamento del massimale di aiuti de minimis nel settore agricolo che passerà dagli attuali 15mila euro (in un periodo di tre esercizi finanziari) a 20 o 25mila euro a seconda delle condizioni dei singoli Stati membri. È previsto, inoltre, l’aumento del massimale nazionale dall’ 1% all’1,5% della produzione agricola di ciascuno Stato membro, purché non più del 50 % del massimale di uno sia concesso ad
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Aggiornamenti Tecnici
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un singolo settore agricolo. Molti aiuti italiani sono concessi in regime de minimis, dal Fondo latte al Fondo grano duro di filiera. L’innalzamento del tetto massimo a 25 mila euro può essere richiesto solo nel caso in cui lo Stato membro disponga di un Registro nazionale degli aiuti «de minimis» contenente informazioni per il monitoraggio. La Commissione ha rilevato che con i nuovi massimali non ci sono rischi di distorsione della concorrenza e che è necessario che lo Stato tenga un registro degli aiuti de minimis con tutte le informazioni necessarie per consentire il monitoraggio del rispetto di tali massimali. Ocm Vino, nuove istruzioni per agganciare fattura elettronica e antimafia L’Agea ha rivisto le istruzioni per accedere alla misura investimenti nel settore vitivinicolo (Ocm unica) relativamente alla campagna 2018-2019 recependo così le novità della fattura elettronica e del certificato antimafia. La circolare ricorda che dal 1° gennaio 2019 possono essere emesse solo fatture elettroniche che hanno formato XML, un tracciato che non consente di modificare atti, fatti e dati, e non vanno più consegnate al beneficiario, ma al sistema di interscambio. Non ci sarà dunque la “fattura accompagnatoria” e la consegna del bene dovrà essere certificata da un documento di consegna. Nella fattura elettronica il fornitore deve indicare i dati obbliga-
tori ai fini Iva, quantità e tipologia del bene: in pratica – spiega Agea – tutte le procedure per la fattura analogica saranno riportate nella fatturazione elettronica. Tutti i dati vanno obbligatoriamente riportati dal fornitore nella fase di compilazione della fattura elettronica, in particolare la dicitura “regolamento Ue n.1308/2013 art50Ocm Vino Investimenti (Psn) campagna 2018-2019”.La circolare recepisce anche quanto previsto dalla legge 132 del 1° dicembre 2018 su protezione internazionale e migrazione, sicurezza pubblica ecc, che ha prorogato fino al 31 dicembre 2019 l’esonero dell’obbligo dell’acquisizione delle informazioni antimafia per le domande di aiuto relative a terreni agricoli e che usufruiscono di fondi europei per importi fino a 25mila euro.
stegno per la campagna assicurativa 2019, ma l’Agea spiega che il “documento fondamentale e indispensabile ai fini della stipula della polizza assicurativa agevolata e la successiva presentazione della domanda di sostegno è rappresentato dal Pai”. Senza Pai, dunque, non si accede ai benefici della sottomisura 17.1 Il Piano utilizza le informazioni contenute nel fascicolo aziendale e deve essere riferito a polizze che prevedono la copertura di perdite superiori al 20% della produzione media annua dell’agricoltore. I rischi coperti sono quelli previsti dal Piano di gestione rischi in agricoltura 2019.
Disoccupazione agricola, ecco gli importi per il 2019 Gli importi fissati per il 2019 della disoccupazione agricola con requisiti Assicurazioni, ecco le istruzioni per normali relativi ai periodi di attività presentare il Piano assicurativo svolti nel 2018 è di 1.180,76 euro per individuale (Pai) il massimale più alto e di 982,40 per Dopo l’Avviso pubblico Mipaaft per il massimale più basso. Lo precisa la la Manifestazione di interesse 2019 circola Inps n. 5 del 25 gennaio. Si riper accedere ai benefici della sottomi- corda che il decreto legislativo 148 del sura 17.1”Assicurazione del raccolto, 14 settembre 2015 prevede che dal 1° degli animali e delle piante” prevista gennaio di ogni anno, a partire dal Dal Piano di sviluppo rurale naziona- 2016, gli importi di alcuni trattamenti, le 2014-2020, l’Agea il 29 gennaio ha tra cui l’indennità di disoccupazione pubblicato le istruzioni per presentare agricola, da prendere a riferimento il Piano assicurativo individuale (Pai). per l’applicazione del massimale più Il Pai completa infatti la stipula delle alto sono aumentati del 100% in base polizze agevolate e dunque rappre- all’incremento della variazione annuasenta uno strumento propedeutico le dell’indice Istat dei prezzi al consuper definire il contratto assicurativo. mo per le famiglie degli operai e degli La manifestazione di interesse con- impiegati. Per info rivolgersi agli Uffici sente di presentare la domanda di so- Coldiretti.
Biogas Agricolo
ENI-COLDIRETTI,
AL VIA LA PRIMA RETE DI BIOGAS AGRICOLO
A
lleanza tra Eni e Coldiretti per sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo e rendere più sostenibile la mobilità in un’ottica di economia circolare. Eni e Coldiretti hanno sottoscritto il primo accordo di collaborazione con l’obiettivo di sviluppare nel settore trasporti la filiera nazionale del biometano avanzato, prodotto da rifiuti, valorizzando gli scarti e sottoprodotti ottenuti dall’agricoltura e dagli allevamenti. Il protocollo d’intesa firmato a Lodi al Parco Tecnologico Padano dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini con Giuseppe Ricci, Direttore Generale di Eni Refining & Marketing alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Guidesi. L’obiettivo – spiegano Eni e Coldiretti – è la creazione della prima rete di rifornimento per il biometano agricolo “dal campo alla pompa” per raggiungere una produzione di 8 miliardi di metri cubi di gas “verde” entro il 2030 e aiutare l’ambiente. “Sfruttando gli scarti agricoli delle coltivazioni e degli allevamenti – spiega il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini – i mini impianti per il biometano possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia. È necessario passare da un sistema che produce rifiuti e inquinamento verso un nuovo modello economico circolare in cui si produce valorizzando anche gli scarti con una evoluzione che rappresenta una parte significativa degli sforzi per modernizzare e trasformare l’economia italiana ed europea, orientandola verso una direzione più sostenibile in grado di combinare sviluppo economico, inclusione sociale e ambiente”. “Mobilità sostenibile per noi significa la diversificazione dell’offerta puntando sui carburanti bio a sempre minore impatto ambientale – spiega il Direttore Generale Refining & Marketing di Eni Giuseppe Ricci - ed è per questo che abbiamo già convertito due raffinerie tradizionali in bioraffinerie, dove si produce il nostro biocarburante Eni diesel+, e per questo potenzieremo la nostra rete di stazioni di servizio a gas,
compresso e liquefatto nelle quali la sostituzione del gas naturale con biometano rappresenterà un ulteriore importante passo avanti per la decarbonizzazione dei trasporti. L’accordo con Coldiretti permetterà l’integrazione su tutta la filiera produttiva, rappresentando una grande opportunità di sviluppo sostenibile integrato: non solo ambientale, ma anche economico e sociale”. Il biometano deriva dal biogas, fonte energetica rinnovabile, che può essere prodotto e consumato nella forma di gas naturale compresso (GNC) o di gas naturale liquefatto (GNL) e può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra ed essere un elemento di sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare, settori che in Italia rivestono un ruolo strategico nella crescita dal punto di vista economico, occupazionale e per la produzione energetica da fonti rinnovabili. La collaborazione tra le parti prevede una sinergia comune per promuovere la realizzazione di nuovi impianti di produzione del biometano. Coldiretti, che con 1,6 milioni di associati è la maggiore organizzazione di rappresentanza degli
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Biogas Agricolo imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, si occuperà di diffondere tra le aziende associate un modello di gestione dei sottoprodotti e degli scarti agricoli affinché siano valorizzate come materie prime nella produzione di biometano.
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Eni metterà in campo azioni finalizzate a concretizzarne la produzione, il trasporto e l’immissione sia nella rete di vendita territoriale che in reti dedicate alle stesse imprese associate, nonché a offrire agli associati di Coldiretti proposte dedicate per l’uso di carburanti alternativi a basse emissioni di anidride carbonica dei mezzi utilizzati per le attività agricole. Ulteriori sviluppi della collaborazione verranno elaborati dagli esperti di Eni e Coldiretti, che avranno il compito di definire studi di fattibilità mirati in base alle varie tipologie di imprese associate, in particolare per la realizzazione di appositi impianti per il biometano. L’accordo fra Eni e Coldiretti rappresenta un pilastro per l’evoluzione dal sistema dell’economia lineare, che parte dalla materia e termina con il rifiuto, verso un modello economico circolare, che si basa su un nuovo paradigma tra ambiente ed economia in cui i prodotti di oggi sono le risorse di domani. Testimone dell’iniziativa il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Guidesi, esponente lodigiano del Governo, che oltre ad evidenziare l’importanza dell’accordo, sottolinea come la sede scelta per ospitare la firma non sia stata casuale: “Ricerca e agricoltura, settori rappresentati rispettivamente
da Eni e Coldiretti, si incontrano nel Parco Tecnologico Padano di Lodi, luogo dedicato proprio ai pilastri dell’innovazione. Sono convinto che il territorio lodigiano possa essere sempre più protagonista, non solo della collaborazione tra queste due realtà, ma anche della sinergia tra altri enti ed associazioni. Soggetti che potranno contribuire a fare di Lodi una capitale della ricerca e dell’agricoltura anche grazie al supporto della nuova università veterinaria”. L’economia circolare offre alle imprese la possibilità di realizzare vantaggi economici considerevoli e di diventare più competitive, ma anche di realizzare significativi risparmi di energia e benefici per l’ambiente, creare nuovi posti di lavoro, offrendo opportunità di integrazione sociale, massimizzando l’uso di tutte le materie prime, i prodotti e i rifiuti, riducendo gli sprechi e le emissioni di gas a effetto serra, favorendo i risparmi energetici e lo sviluppo di tecnologie nel settore dei carburanti sostenibili.
Settore Fiscale |
a cura di
Daniela Colombini
FATTURA ELETTRONICA E COOPERATIVE AGRICOLE
UNA RISPOSTA RECENTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE CHIARISCE L’OPERATIVITÀ DELLA FATTURAZIONE PER CONTO DEI SOCI
L’
Agenzia delle Entrate con la Risposta n. 30 ad un interpello ha ulteriormente chiarito qual è la corretta modalità di fatturazione elettronica di una cooperativa agricola la quale, per i prodotti alla stessa conferiti, assolve all’obbligo di emissione della fattura per conto del conferente come previsto dalla normativa Iva. Infatti come previsto dall’articolo 34, comma 7, del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 (decreto IVA), l’obbligo di emissione della fattura può essere adempiuto dagli enti stessi per conto dei produttori agricoli conferenti: in tal caso a questi è consegnato un esemplare della fattura ai fini dei successivi adempimenti prescritti dalle norme. Già nelle faq che l’Agenzia ha pubblicato sulla stampa specializzata e nel proprio sito internet nel corso di questi ultimi mesi, c’erano stati alcuni chiarimenti ma ora con la risposta n. 30 all’interpello, l’Agenzia si è espressa nel modo seguente. La società cooperativa agricola di conferimento può emettere la fattura per ogni singolo socio utilizzando una distinta numerazione per ciascun conferente (es. 1/ Cop__, 2/Cop__, ecc). In tal modo, le fatture emesse dalla cooperativa per conto del socio risulteranno progressive con riferimento al singolo socio, e saranno distinte da tutte le altre fatture emesse dal socio stesso ad altri clienti, che seguiranno una numerazione progressiva diversa (ad esempio per gli altri clienti il socio numererà le fatture con 1, 2, 3, ecc.). Inoltre, nel predisporre la fattura elettronica la cooperativa può inserire il proprio indirizzo telematico (per esempio il proprio indirizzo PEC o il proprio codice destinatario) come indirizzo del destinatario della fattura:
in tal caso, affinché il socio ne abbia un esemplare, la cooperativa deve comunicare al produttore agricolo socio di avere emesso la fattura e deve trasmettergli (tramite email o altro strumento ritenuto utile) un duplicato del file XML o copia in formato PDF della fattura (eventualmente con la relativa ricevuta di avvenuta consegna pervenuta dal SdI), ricordando al socio che può consultare o scaricare la fattura elettronica anche nella propria area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi”. Importante quindi prendere i contatti con le cooperative e/o cantine presso le quali si è soci per capire se la società continuerà, alla luce delle novità “elettroniche” del 2019, a emettere le fatture per conto dei propri soci, inviandole al Sistema di Interscambio ed eventualmente anche conservandone copia in modalità elettronica così come previsto dalla norma.
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Settore Fiscale
IL CAF COLDIRETTI È PER TUTTI
COMPETENZA E PROFESSIONALITÀ, LA PRIORITÀ È METTERE AL CENTRO LA PERSONA 14
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ra i Centri di assistenza fiscale che nel corso degli anni si sono confermati come strumento sempre più idoneo ad assicurare il corretto adempimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, il Caf Coldiretti rappresenta una realtà importante in considerazione della quantità delle dichiarazioni elaborate e della qualità dei servizi offerti. Il Caf Coldiretti, in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa, opera sul territorio avvalendosi della società di servizi Impresa Verde Alessandria Srl, che, grazie alla capillare presenza sul territorio provinciale raggiunge i contribuenti in buona parte dei nostri Comuni, offrendo loro un servizio puntuale e garantendo assistenza qualificata nell’intero arco dell’anno, potendosi rivolgere inoltre a tutti coloro che intendono avvalersi dell’assistenza fiscale nella presentazione della dichiarazione dei redditi, dipendenti di qualunque azienda e pensionati di qualunque ente. L’attività tipica dei Caf dipendenti è rappresentata dalla elaborazione dei Modelli 730, i quali consentono ai lavoratori dipendenti, ai collaboratori coordinati e continuativi e ai pensionati, di assolvere gli obblighi fiscali in modo semplificato. La dichiarazione Modello 730, come noto, offre ai contribuenti diversi vantaggi, quali l’immediato rimborso dei crediti d’imposta o diversamente il SCADENZA
IMPOSTA
pagamento delle imposte che scaturiscono dalla dichiarazione, direttamente in busta paga o sulla rata di pensione e il rilascio del visto di conformità a garanzia della corrispondenza tra i dati esposti nella dichiarazione dei redditi e la documentazione esibita. Per coloro che invece non fossero interessati all’elaborazione del modello 730 ma fossero comunque obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi, il Caf è a disposizione anche per la compilazione del modello UNICO, mentre per tutti i contribuenti proprietari di immobili, seconde case e terreni, ci occupiamo degli adempimenti richiesti dai Comuni: elaborazione dei modelli per il versamento dell’IMU e della TASI e predisposizione dell’eventuale dichiarazione. Oltre alla elaborazione delle dichiarazioni fiscali il Caf Coldiretti, avendo stipulato specifiche convenzioni con gli Enti previdenziali offre gratuitamente l’elaborazione dei Modelli RED per i pensionati che usufruiscono di prestazioni previdenziali e assistenziali aggiuntive, al fine di verificare il diritto alla percezione e l’elaborazione delle dichiarazioni ISEE che consentono, in base alle condizioni economiche del richiedente e del nucleo familiare, di usufruire di determinate prestazioni sociali, quali l’assegno di maternità, mense scolastiche, tasse universitarie, ecc. ed agevolazioni sui servizi sociali di pubblica utilità.
ADEMPIMENTI
SOGGETTI OBBLIGATI
Presentazione all’Agenzia Entrate Certificazione Unica 2019 Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a rite(CU2019) con riepilogo compensi erogati a dipendenti e profesnute (lavoro dipendente e lavoro autonomo) sionisti nell’anno 2018
3/7/2019
RITENUTE
3/15/2019
IVA
Emissione fattura elettronica differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti Soggetti passivi IVA da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
3/16/2019
IVA
Liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese di febbraio Contribuenti IVA mensili 2019
3/16/2019
IVA
Liquidazione e versamento dell’iva annuale a debito dovuta per Contribuenti IVA trimestrali l’anno 2018
3/16/2019
RITENUTE
3/16/2019
CONTRIBUTI INPS
Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipenContribuenti che corrispondono redditi soggetti a ridente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel tenute mese precedente Versamento terza rata 2018 dei contributi inps per i lavoratori Datori di lavoro agricolo dipendenti Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni,
3/25/2019
IVA - INTRASTAT acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di febbraio
01/04/2019 (31/03/2019 è domenica)
RITENUTE
Operatori intracomunitari con obbligo mensile (solo per operazioni da riepilogare ai fini statistici al superamento di determinate soglie di volumi da e verso la Comunità Europea)
Datori di lavoro che corrispondono redditi soggetti a ritenute (lavoro dipendente) e contribuenti che corConsegna CU2018 ai percipienti da parte dei sostituti d’imposta rispondono somme soggette a ritenute di lavoro autonomo
Evitare i periodi di gelo Occorre esperienza Disposizione dei grappoli Legatura dello sperone
La legatura del capo a frutto
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a cura di
Alberto Pansecchi
scheda vite n°53
Nel periodo invernale, ogni anno, il viticoltore svolge tutta una serie di operazioni che costituiscono l’avvio della successiva annata viticola. A potatura, stralciatura e sistemazione di pali e fili segue la legatura del capo a frutto. Sebbene sia un’operazione delicata i cui esiti influiscono fortemente sui risultati che si otterranno, nella maggior parte dei casi non si riconosce a questa attività la meritata importanza. Nell’ordinarietà dei casi, ad essa, vengono destinate le forze lavoro meno esperte e meno formate quando, al contrario, meriterebbe non soltanto una mano capace e delicata, ma conoscenze sugli effetti che, ogni scelta, avrà sulla futura espressione vegetativa e produttiva della vite. Sarebbe quindi importante che la stessa persona destinata alla legatura del capo a frutto, fosse quella che, svolge le operazioni in verde e che potando, vincolerà la legatura sul filo di banchina del capo a frutto stesso.
La scelta del periodo L’epoca maggiormente indicata per la legatura del capo a frutto è sul finire dell'inverno, quando il pericolo di lunghi periodi di gelo dovrebbe essere ormai scongiurato in quanto i tralci verticali e liberi, ne vengono meno influenzati. I tralci durante l'inverno, per resistere al freddo, sono in gran parte disidratati e il legno è ancora duro e povero di linfa: nel corso della piegatura, scricchiola e si producono piccole lesioni, talvolta addirittura si pezza. Inutile sarebbe cercare di sigillarlo con nastri e cerotti: il tralcio non si rimarginerà ma non muore e da esso si originerà una vegetazione sofferente, meno vigorosa e con poche possibilità di costituire, a sua volta, materiale per la potatura invernale del successivo anno. Per la legatura del capo a frutto i tralci devono essere umidi, meglio se dopo una pioggia, in giornate di nebbia, oppure all'inizio della primavera.
Legatura con “Arcatura dolce” Tra le differenti metodologie di legatura del capo a frutto, è la meno traumatica, quella che richiede minore professionalità; consiste in un archetto che nel punto più alto, si solleva di circa 25 cm. dal filo di banchina. Sono necessarie almeno due legature: una al termine del tralcio e l'altra nel punto più alto a livello del filo superiore. Questa forma di legatura assicura un’ottima uniformità di sviluppo dei germogli lungo il capo a frutto ma, per contro, creerà presupposto di eccessiva ampiezza della fascia dei grappoli che si troveranno a diverse altezze sulla spalliera . Nei vigneti caratterizzati da un’elevata vigoria e da un’abbondante densità di foglie, le operazioni in “verde” risulteranno , in questo caso, più difficili e onerose.
Legatura “rettilinea” È quella che prevede una più elevata specializzazione in quanto richiede una maggiore costrizione nella piegatura del capo a frutto. Per attuarla si opera progressivamente e quando si piega il tralcio, occorre stringere con una mano il punto di piegatura accompagnandone la flessione, in modo da ridurre e prevenire gli scricchiolii e le rotture. Sono necessarie almeno due legature una all'inizio del capo a frutto e l'altra al termine; spesso ne occorre anche una centrale per evitare un’arcuatura più o meno accentuata. Si adatta a vigneti particolarmente vigorosi con elevato spessore del fogliame. In questo caso il capo a frutto, mantenuto teso sul filo di banchina, presenterà una maggiore irregolarità di sviluppo dei germogli ma i grappoli saranno portati tutti alla stessa altezza sulla spalliera consentendo razionali interventi di potatura verde.
Legatura “mista” La parte prossimale del tralcio è legata ad arcatura dolce, mentre la porzione distale prosegue, senza costrizioni, per un tratto rettilineo sul filo di banchina. Per effettuarla sono necessarie almeno tre legature, due per l'archetto e una terminale. È utilizzata prioritariamente quando i tralci sono molto lunghi e la vigoria non è eccessiva. Questa forma combinata, si adatta a viti con internodi molto lunghi e consente di evitare eccessive costrizioni nella piegatura. È la tradizionale forma di piegatura del capo a frutto utilizzata per il Nebbiolo e in questo caso riesce, anche se parzialmente, a mitigare la sterilità delle gemme basali di questo vitigno. Oggi, questo tipo di legatura costituisce un modello meno praticato.
Legatura dello sperone La parte della vite destinata al rinnovo, e oggetto della potatura dell’anno successivo, può essere o lo sperone, o il tratto di capo a frutto legato in verticale. Nel caso di assenza dello sperone, questo verrà sostituito dalla porzione basale del capo a frutto appositamente mantenuta il più verticale possibile e si avvarrà della vegetazione originatasi dalle sue gemme basali. Dopo aver legato, con la massima attenzione questa porzione, si potrà provvedere a terminare l’operazione legandone orizzontalmente, sul filo di banchina, la parte distale. Qualora lo sperone fosse molto inclinato verso l'esterno del filare e dovesse in futuro compromettere la forma della parte legnosa, sarà possibile provare a raddrizzarlo ancorandolo al tutore o al ceppo con una legatura. Si deve assolutamente evitare una costrizione eccessiva in quanto occorre che lo stesso possa garantire la massima vigoria possibile e continui quindi a rappresentare per la vite presupposto di forza e benessere.
Bibliografia: Martini in vigna - Edoardo Monticelli, 2018 Viticoltura di qualità - Mario Fregoni - Edagricole, 2005
Patronato Epaca |
a cura di
Marino Ravera
NOVITA’ PREVIDENZIALI
LO SCORSO 17 GENNAIO, IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA DATO IL VIA LIBERA AL DECRETO DI MODIFICA DELLA PREVIDENZA.
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n attesa delle circolari attuative che dovranno essere emanate dall’INPS, di seguito evidenziamo in sintesi le principali novità della riforma. PREMESSA – La legge Fornero non viene modificata e, pertanto, coloro che raggiungono i requisiti sulla base di tale norma possono usufruirne senza alcun problema. QUOTA 100 – Limitatamente al periodo dal 1/4/2019 al 31/12/2021 viene introdotta la possibilità di accesso al trattamento pensionistico in presenza della maturazione della quota 100 per effetto della sommatoria di età anagrafica e contribuzione accreditata. L’età anagrafica deve essere di almeno 62 anni, mentre il requisito contributivo deve essere di almeno 38 anni. Dal momento della maturazione di tale requisito, il diritto sussiste solo dopo che siano trascorsi 3 mesi (6 mesi per i lavoratori del pubblico impiego, per i quali sussiste anche l’obbligo di preavviso di dimissioni di 6 mesi). Coloro i quali abbiano già maturato la quota 100 entro il 31/12/2018 potranno accedere alla pensione non prima del 1° aprile 2019 (1° agosto 2019 per i lavoratori del pubblico impiego). La pensione in quota 100 è prevista per tutte le gestioni previdenziali e può essere esercitata anche con il cumulo (ma non vale per coloro i quali sono iscritti nelle Casse professionali). La pensione quota 100 è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa autonoma, dipendente o parasubordinata (pena la decadenza dal beneficio); è ammessa la possibilità di avere un reddito da lavoro occasionale entro un massimo di 5.000 euro lordi annui. L’incumulabilità con i redditi da lavoro cessa alla maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. INCREMENTO DELL’ASPETTATIVA DI VITA – A decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2026, per le sole pensioni anticipate, viene neutralizzato il sistema di incremento dell’aspettativa di vita. Per le pensioni anticipate ordinarie (uomini 42 anni e 10 mesi e donne 41 anni e 10 mesi) viene però introdotto un meccanismo di finestra trimestrale di uscita, che potrà anche non essere lavorata. Coloro i quali maturino i 42 anni e 10 mesi (uomini) o i 41 anni e 10 mesi (donne) nel corso del corrente mese di gennaio 2019, potranno accedere alla pensione anticipata non prima del 1° aprile 2019. OPZIONE DONNA – Per le sole donne che hanno maturato entro il 31/12/2018 i requisiti di 58 anni di età (dipendenti) o 59 anni di età (autonome) e 35 anni di
contribuzione, è data la possibilità di accedere alla pensione di anzianità con il calcolo interamente contributivo. Viene mantenuta la finestra di uscita di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. INCREMENTO DELL’ASPETTATIVA DI VITA LAVORATORI PRECOCI – A decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2022, viene neutralizzato il sistema di incremento dell’aspettativa di vita. Viene però introdotto un meccanismo di finestra trimestrale di uscita, che potrà anche non essere lavorata. APE SOCIALE – La prestazione viene prorogata fino al 31 dicembre 2019 con le medesime modalità di accesso. Inps, il sistema Uniemens rinviato al 2020 L’Inps ha preso ufficialmente atto della proroga al 1° gennaio 2020 dell’obbligo per i datori di lavoro agricoli di trasmettere mensilmente all’Inps le denunce relative agli operai con il sistema Uniemens. La proroga stessa è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2019. L’Inps ricorda che questo è il secondo slittamento che segue quello della legge di Bilancio 2018. Resta dunque in vigore per un altro anno il sistema Dmag e cioè l’invio trimestrale dei dati retributivi e contributivi degli operai agricoli. Cupla Pensionati, Grenzi (Coldiretti) alla guida del coordinamento Sarà Giorgio Grenzi, presidente di Federpensionati Coldiretti, a guidare il Coordinamento nazionale del Cupla, il Comitato unitario del lavoro autonomo, composto da Anap Confartigianato, Anpa Confagricoltura, 50&Più Confcommercio, Cna Pensionati, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Fnpa Casartigiani, Anp-Cia.
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Federpensionati
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“Raccogliamo con grande senso di responsabilità l’eredità di Cna Pensionati che ringraziamo per il lavoro svolto – ha commentato Grenzi – consci che il Cupla rappresenta una fetta molto importante dei pensionati italiani, persone che hanno dato un apporto produttivo pesante al nostro Paese, mettendo a disposizione ogni giorno creatività, ma anche sacrificio e sudore”. Negli ultimi anni il Cupla è diventato l’interlocutore unitario dei governi che si sono succeduti, dando voce a oltre 5 milioni di pensionati del lavoro autonomo e contribuendo al varo della quattordicesima per i pensionati al minimo, all’aumento della no tax area, alla rinnovata centralità della questione dei LEA - i livelli essenziali di assistenza - e soprattutto al tema dell’invecchiamento attivo. Ecco quindi le linee guida del programma di azione per i prossimi anni presentate al nuovo coordinatore Grenzi: • Ci si appresta a diffondere maggiormente Comitati dei pensionati del lavoro autonomo (Cupla) a livello regionale che dialogheranno e si coordineranno con il livello nazionale. • Sul fronte della salute, tenendo presente che le attuali generazioni hanno una traiettoria di vita di oltre venti anni maggiore delle precedenti, si chiederanno politiche attente alla prevenzione dell’autonomia personale e della non autosufficienza. • Nel programma del nuovo Coordinamento anche il tema dei servizi di assistenza alla persona che andranno migliorati e implementati in collaborazione con i Cupla regionali. • Sul tema della sicurezza la proposta è quella di una Legge che inasprisca le pene a chi compie furti, frodi, violenze nei confronti di persone vulnerabili come gli anziani. I pensionati autonomi, del resto, vivono spesso in zone remote dove le forze dell’ordine non riescono a arrivare con
tempestività e quindi si trovano in stato fragilità. • Sul tema dei livelli reddituali l’idea è insistere sull’adeguamento delle pensioni basse al costo della vita. Gli assegni minimi dovranno superare le soglie di povertà per area geografica e seguendo i livelli medi dei Paesi europei (dai 700-800 euro in su). • Non ultimo, infine, il tema dell’invecchiamento attivo, messo al centro dell’azione politica del Cupla già da negli scorsi anni e che andrà condiviso con altre organizzazioni come Age Platform Italia “Ci preme infine annunciare - conclude Grenzi - che presenteremo un nuovo Manifesto da far sottoscrivere alle forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni Europee di Maggio. Obiettivo: ottenere migliori diritti e dignità per i pensionati e gli anziani”.
Coltiva
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Salute
COLTIVA LA TUA SALUTE
TEMA DEL MESE: LA FONIATRIA
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iene definita come Foniatria la branca della medicina che si occupa della fisiopatologia della comunicazione umana. In questo ambito svolgono la loro opera i foniatri, medici specialisti, e i logopedisti, operatori sanitari in possesso di un diploma universitario o, in anni più recenti, di un titolo di laurea breve. Nel corso del processo evolutivo, la comunicazione di tipo verbale compare solamente circa 50.000 anni fa con l’homo sapiens. La comunicazione di tipo non verbale è presente invece da molto più tempo e viene genericamente definita come lo scambio di messaggi o informazioni tra due o più individui. La foniatria valuta da un lato le fisiologiche tappe evolutive di acquisizione del linguaggio, dall’altro tutte le possibili variazioni patologiche, o nel senso di un mancato o ritardato sviluppo delle stesse, o nel senso di una perdita di capacità già acquisite. Sono di pertinenza della foniatria numerose sindromi che possono interessare l’età evolutiva o l’adulto. • Il ritardo o la mancata acquisizione del linguaggio verbale, anche in presenza di ritardi multi sistemici (paralisi cerebrali infantili, autismo); • Alterazioni della pronuncia di alcuni fonemi (dislalie), anche come conseguenza di persistenza di deglutizione infantile o di patologie meccaniche periferiche (palatoschisi); • Alterazioni qualitative e quantitative della voce (disfonia), più frequentemente da scorretto utilizzo o abuso vocale, ma anche a seguito di interventi più o meno demolitivi sulla laringe o su altri organi del collo (es. tiroide); • Alterazioni della voce cantata (disodia); • Alterazioni dell’articolazione della parola (disartria), spesso presenti in patologie di tipo neurologico (es. Morbo di Parkinson); • Alterazioni della fluenza verbale (balbuzie, disfluenza); • Disturbi della produzione verbale (afasia), conseguenti a patologie neurologiche o insulti cerebrali (ictus, emorragie cerebrali, varie forme di demenza); • Disturbi sensoriali (sordità); • Disturbi dell’apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia); • Alterazioni della deglutizione (disfagia), conseguenti a patologie neurologiche o ad alterazioni degli organi effettori periferici. Da quanto enunciato si evince come la complessità e la varietà delle patologie elencate facciano sì che il Medico Foniatra si trovi quasi sempre a operare in multidisciplinarietà con altri Medici Specialisti: Otorinolaringoiatri, Neurologi, Odontostomatologi, Neuropsichiatri Infantili, Fisiatri, ma anche con figure professionali non mediche, quali insegnanti di scuola e maestri di canto. La valutazione foniatrica non può che partire da un’accurata e approfondita anamnesi in quanto il linguaggio non è che l’espressione di processi cognitivi e organici complessi che coinvolgono molti sistemi. Segue una valutazione obiettiva che, a seconda dei casi e delle patologie, può o meno prevedere delle indagini di tipo strumentale. Qualora vi sia l’indicazione a un trattamento, il Medico Foniatra invia il Paziente al Logopedista che, a seguito di stesura di un accurato bilancio logopedico, provvede alla presa in carico terapeutica attraverso cicli di sedute di durata variabile a seconda del grado di complessità della sintomatologia.
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Giovani Impresa
VERONICA BARBATI
NUOVA LEADER DEI GIOVANI AGRICOLTORI 20
E’ Veronica Barbati il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Trent’anni, campana di Avellino, laureata in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, è stata eletta dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 70mila giovani.
il testimone di Maria Letizia Gardoni, ora presidente della Coldiretti Marche e componente della Giunta Nazionale. “Occorre creare le condizioni per realizzare il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne”, afferma la nuova leader dei giovani della Coldiretti che aggiunge “abbiamo un patrimonio immenso da difendere e far crescere in un Paese Il nuovo esecutivo nazionale come l’Italia che può contare sul primato Assieme a Veronica dell’esecutivo nazionale dell’agricoltura più green d’Europa con dei giovani della Coldiretti fanno parte an297 specialità Dop/Igp riconosciute a livelche Danilo Merlo (Piemonte), Carlo Maria lo comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5056 “Veronica Barbati, Recchia (Lombardia), Alex Vantini (Veneprodotti tradizionali regionali censiti lungo nuovo leader dei giovani to), Francesca Lombardi (Toscana), Alba la Penisola, la leadership nel biologico con agricoltori italiani Alessandri (Marche), Francesco Panella oltre 60mila aziende agricole biologiche e il della Coldiretti” (Umbria), Benedetta Liberace (Puglia), primato della sicurezza alimentare mondiaMassimo Piacentino (Sicilia). le con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%). Chi è la nuova leader dei giovani di Coldiretti Dal 2010 Veronica è titolare di un’azienda situata sulle verdi Psr, porte chiuse per 23mila aziende giovani colline di Roccabascerana in provincia di Avellino che rappresenta un eccellente esempio di multifunzionalità. Nella Mentre importanti risorse nazionali sono state stanziate con sua azienda oltre all’agriturismo è presente un caseificio il reddito di cittadinanza per accompagnare le nuove geaziendale per la trasformazione del latte prodotto, una ma- nerazioni al lavoro, viene spento il sogno di diventare agricelleria agricola, un laboratorio per la produzione di confet- coltori di 23mila giovani che si sono visti respingere dalle ture e ortaggi sott’olio e, infine, una cantina dove trasforma Regioni il progetto di insediamento nelle campagne prele proprie uve in vino e organizza degustazioni. In azienda, visto dai piani di sviluppo rurale (Psr) finanziati dall’Unione da Veronica, tutto è improntato sul rispetto della natura. Europea. Non solo si gustano i piatti della antica tradizione contadina, Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per rivisitati e riproposti in chiave attuale, ma si tocca con mano il Paese che perde opportunità strategiche per lo sviluppo la vera essenza della vita di campagna, dalla produzione alla in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione trasformazione fino ai golosi assaggi. e la sostenibilità ambientale. E infatti è anche una bravissima Agrichef, cuoca contadina, L’Italia con 56mila imprese agricole italiane condotte da unnuova figura di Coldiretti che in cucina presta la massima der 35 è al vertice in Europa per numero di giovani in agriattenzione alla valorizzazione dei prodotti del territorio coltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in e delle ricette tradizionali. Veronica Barbati, che raccoglie campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attivi-
“Il nuovo esecutivo nazionale dei giovani di Coldiretti guidati da Veronica Barbati”
tà multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. “L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale e lo hanno capito per primi i giovani che stanno tornando prepotentemente nelle campagne”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “le Istituzioni devono saper cogliere questo cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale anche ripensando la scala delle priorità negli interventi di politica economica”.
Finanziaria
LEGGE DI BILANCIO 2019
ECCO LE NOVITA’ CHE INTERESSANO IL SETTORE DELL’AGRICOLTURA Vendita diretta e imprenditori agricoli Gli imprenditori agricoli potranno vendere al dettaglio, oltre che in misura prevalente i prodotti di produzione aziendale, soltanto prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli, garantendo così i consumatori circa l’origine dei prodotti acquistati. Nella legge finanziaria , tra i vari temi agricoli, è prevista una modifica all’art. 4 del D.L. 228/2001, in cui si norma la vendita diretta da parte del produttori agricoli. La modifica prevede, per le imprese che intendono ampliare la propria gamma di prodotti oltre al proprio indirizzo agronomico, l’acquisto di prodotti da altri imprenditori agricoli. La norma non introduce novità sostanziali rispetto a quanto già nelle possibilità delle imprese agricole, ma vuole evidentemente privilegiare lo sviluppo delle filiere agricole vincolando le imprese, qualora volessero ampliare la gamma dei prodotti posti in vendita all’acquisto di altre aziende agricole. Birra: riduzione dell’accisa Riduzione dell’accisa sulla birra da 3 euro a 2,99 euro per ettolitro e grado-plato. Previsione, per i birrifici artigianali di minore dimensione (con produzione annua non superiore a 10mila ettolitri) di poter considerare accertato il prodotto finito a conclusione e non a monte delle operazioni, nonché la riduzione del 40% dell’aliquota ordinaria. Bonus verde, arriva la proroga In manovra sì anche alla proroga di un anno, per tutto il 2019, dell’agevolazione fiscale per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo.
Catasto frutticolo nazionale Istituzione del Catasto frutticolo nazionale che sarà chiamato a censire a livello aziendale le superfici destinate a ortofrutta, distinte con l’indicazione dei principali cultivar. Stanziati 2 milioni di euro per il 2019 e 3 milioni di euro per il 2020. Coltivatore diretto e familiari Equiparazione del trattamento fiscale dei familiari che coadiuvano il coltivatore diretto a quello dei titolari dell’impresa agricola nel caso in cui partecipano attivamente. Contributo per il recupero di alberi abbattuti Arriva un contributo sotto forma di «voucher», pari al 50% dei costi effettivamente sostenuti e documentati e nel limite di spesa massimo di 3 milioni di euro per il 2019, per la rimozione ed il recupero di alberi o di tronchi, caduti o abbattuti in conseguenza degli eventi atmosferici avversi avvenuti nei mesi di ottobre e novembre 2018 e per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza (delibera del Consiglio dei ministri 8 novembre 2018). Il contributo è riconosciuto a soggetti pubblici o privati, costituiti in qualunque forma, che posseggano o conducono fondi colpiti dagli eventi atmosferici indicati. Fondo distribuzione derrate alimentari a indigenti Aumento dello stanziamento, nella misura di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, del Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti, che hanno una dotazione a regime di 5 milioni di euro.
La Legge di Bilancio 2019 contiene importanti novità per il comparto agricolo, ma non solo. Di seguito un accenno sulle misure introdotte in ambito fiscale, economico, giuslavoristico e previdenziale. Per info e approfondimenti gli Uffici Coldiretti sono a disposizione. Fondo foreste Istituzione di un Fondo per la gestione e la manutenzione delle foreste italiane, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2019, di 2,4 milioni di euro per il 2020, di 5,3 milioni di euro per il 2021 e di 5,2 milioni di euro a decorrere dal 2022 e l’aumento percentuale di compensazione del legno, nel limite di spesa di 1 milione di euro annui, a decorrere dal 2019. Fondo montagna Finanziamento del Fondo nazionale per la montagna per un importo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Impianti di biogas realizzati da imprenditori agricoli Riconoscimento, fino al riordino della materia, che gli impianti di biogas fino a 300 KW, realizzati da imprenditori agricoli alimentati con
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Finanziaria
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sottoprodotti provenienti da attività di allevamento e della gestione del verde, possono accedere agli incentivi previsti per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, ai sensi del decreto ministeriale 23 giugno 2016, nel limite di un costo medio annuo pari a 25 milioni di euro. Iva, sterilizzazione dell’aumento per il 2019 Sterilizzazione degli aumenti delle aliquote Iva per l’anno 2019. Conferma dell’aumento dell’Iva ridotta dal 10 al 13% dal 2020 e aumento di 0,3 punti percentuali per il 2020 e di 1,5 punti percentuali a decorrere dal 2021 - che si somma ai già previsti aumenti - dell’Iva ordinaria fino al 26,5 per cento. La clausola di salvaguardia è stata rimodulata in aumento anche per le accise, al posto della parziale riduzione prevista nel testo originario. Iva su ingredienti per il pane L’Iva agevolata al 4% viene estesa ad alcuni ingredienti utilizzati nella preparazione del pane. Pesca marittima: proroga indennità giornaliera Proroga per il 2019 per i lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della
piccola pesca, dell’indennità giornaliera onnicomprensiva (fino a un massimo di 30 euro, e nel limite di spesa di 11 milioni di euro) dovuta nel periodo di sospensione dell’attività lavorativa a causa delle misure di arresto temporaneo obbligatorio. Aumentano di 2,5 milioni di euro delle risorse previste a legislazione vigente del limite di spesa entro il quale l’indennità giornaliera onnicomprensiva è riconosciuta ai lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima nei periodi di fermo non obbligatorio. Prodotti agroalimentari: si rafforzano i controlli Rafforzamento del sistema dei controlli per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Autorizzazione all’assunzione di massimo di 57 unità di personale operante presso il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari, nei limiti di un importo massimo di spesa di 0,5 milioni per il 2019 e 2,9 milioni a decorrere dal 2020. Possibilità per il personale dell’Icqrf di poter richiedere l’indennità di trasferta e speciale. Previsione che le somme iscritte a titolo di pagamento per le sanzioni derivanti dalle violazioni del Reg. 1169/2011 siano destinate al funzionamento e all’incremento dei fondi per la contrattazione integrativa dell’Icqrf, con una quota
annua, la cui misura sarà definita con decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo e non potrà, comunque, essere superiore al 15% della componente variabile della retribuzione accessoria legata alla produttività in godimento da parte del personale. Produzione apistica Autorizzazione alla spesa di un milione di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per la realizzazione di progetti per il sostegno della produzione apistica. Raccolta di prodotti selvatici non legnosi e piante officinali spontanee Riforma introdotta al Senato della disciplina fiscale relativa alla raccolta di prodotti selvatici non legnosi e dalle piante officinali spontanee. A tal fine è istituita un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, da applicare ai redditi derivati dallo svolgimento, in via occasionale, delle attività di raccolta. Si prevede, infatti, il pagamento dell’importo 100 euro dell’ imposta sostitutiva, da versare entro il 16 febbraio dell’anno di riferimento nel caso in cui la soglia dei corrispetti-
Finanziaria vi percepiti dalla vendita del prodotto non sia superiore a 7.000 euro. In tal caso l’attività di raccolta di prodotti selvatici non legnosi si intende svolta in via occasionale. Ai soggetti che hanno versato l’imposta sostitutiva non si applica la ritenuta di cui all’articolo 25-quater del D.P.R. n. 600 del 1973, con riferimento all’anno in cui la cessione del prodotto è stata effettuata. Ai prodotti selvatici non legnosi di cui alla classe Ateco 02.30, nonché alle piante officinali spontanee è estesa l’esenzione, già prevista per la cessione dei prodotti del tartufo, in ordine agli obblighi contabili. Per le operazioni di acquisto del prodotto effettuate senza l’applicazione della ritenuta, il soggetto acquirente emette un documento d’acquisto dal quale devono risultare taluni dati relativi al cedente e al prodotto ceduto. Viene, quindi, previsto che per i tartufi , nei limiti della quantità standard di produzione prevista con decreto, si applichi l’aliquota Iva ridotta al 4%, per i tartufi freschi o refrigerati si applichi l’Iva agevolata al 5% e per i tartufi congelati, essiccati o preservati in acqua salata si applichi l’Iva al 10 %. I produttori agricoli che gestiscono la produzione dei prodotti selvatici non legnosi e che non ricadono nell’esonero stabilito dall’articolo 34, comma 6, del D.P.R.
Iva possono applicare il regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 75, della legge n. 190 del 2014). Reimpianto di piante resistenti alla Xylella Aumento di 2 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 e previsione di nuove risorse per 2 milioni nel 2021, da destinare al reimpianto con piante tolleranti o resistenti al batterio Xylella e ai contratti di distretto per la realizzazione di un programma di rigenerazione dell’agricoltura nei territori colpiti, da attuarsi anche attraverso il recupero di colture storiche di qualità. Non applicabilità di alcune disposizioni riguardanti le piante di ulivo monumentale agli olivi che insistono nella zona infetta. Rideterminazione valori partecipazioni e terreni Proroga della facoltà di rideterminare i valori delle partecipazioni in società non quotate e dei terreni (sia agricoli sia edificabili) posseduti, sulla base di una perizia giurata di stima, a condizione che il valore così rideterminato sia assoggettato a un’imposta sostitutiva. Terreni agricoli gratuiti alle famiglie numerose É prevista l’assegnazione a titolo gratuito di una quota
dei terreni agricoli a favore dei nuclei familiari con tre o più figli, a patto che almeno uno sia nato negli anni fra il 2019 e il 2021. Spettano anche alle società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota del 30% della società ai nuclei familiari prima richiamati. Questi potranno richiedere un mutuo fino a 200mila euro, senza interessi, per acquistare la prima casa che dovrà essere ubicata in prossimità del terreno assegnato. Un decreto dovrà definire criteri e modalità di attuazione. Zone collinari e aziende agricole Estensione alle aziende agricole ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della pianura non irrigua della facoltà già prevista per quelle ubicate nei comuni montani di non dover disporre del titolo di conduzione del terreno agricolo ai fini della costituzione del relativo fascicolo aziendale. Con decreto del ministro delle Politiche agricole e del ministro dell’Ambiente si dovrà provvedere alla determinazione delle aree ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della pianura non irrigua tenendo in considerazione, tra l’altro, gli specifici fattori di svantaggio indicati.
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Birra Artigianale
“CASCINA MOTTA”:
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È PIEMONTESE IL PRIMO BIRRIFICIO ITALIANO A PRODURRE E TRASFORMARE IN AZIENDA TUTTE LE MATERIE PRIME PER LE PROPRIE BIRRE E’ piemontese, in particolare alessandrino, il primo birrificio italiano a produrre e trasformare in azienda tutte le materie prime per le proprie birre: il primo sulla scena nazionale a realizzare interamente in azienda tutti i processi della produzione della birra, dal campo alla bottiglia. Cascina Motta, storica impresa con sede a Sale ha infatti inaugurato lo scorso giovedì 17 gennaio la propria sala cotta, con la brassatura della prima birra, la Cavagna. Un ulteriore tassello a completamento di un progetto innovativo nato dieci anni fa con la conversione dell’intera superficie aziendale di dodici ettari al regime di agricoltura biologica per la coltivazione di orzo distico ed altri cereali da birra e luppolo. Infatti, la peculiarità dell’azienda è proprio quella di coltivare tutte le materie prime necessarie alla realizzazione delle proprie birre, completando anche in sede il processo della maltazione e della prima lavorazione dei coni. Massimo Prandi, giovane imprenditore di Coldiretti, è l’ispiratore e pioniere del progetto, nonché importante cultore del settore birrario, docente e divulgatore, sottolinea come la scelta della realizzazione completamente aziendale sia stata onerosa non solo in termini di investimenti, ma anche di osticità tecnica: “E’ soprattutto la maltazione a creare difficoltà, ma anche a spingerci ad una continua sperimentazione. Con la nostra malte-
ria da sei quintali riusciamo comunque ad trasformare direttamente i nostri cereali in una gamma piuttosto variegata di malti, non tutti. In ogni caso, la scelta di voler utilizzare solo ingredienti derivanti dai nostri campi, limitrofi al maltificio e birrificio, se da una parte risulta limitante in termini di stili di birra producibili, è un punto di forza insostituibile e caratterizzante della nostra mission. La nostra birra non la consideriamo, infatti, solo birra artigianale e riteniamo limitante pure il concetto di birra agricola: per questo abbiamo coniato il marchio birra contadina, che vuole proprio rappresentare il legame diretto, unico ed insostituibile che unisce le nostre produzioni al territorio ed al microclima locali, ed in termini assoluti, ai nostri campi ed al nostro lavoro quotidiano. Una italianità finalmente oggettiva della birra, dettata non solo dal luogo di ultima trasformazione degli ingredienti, ma che abbiamo voluto estremizzare anche reperendo in Italia tutti gli impianti di cui siamo dotati, dai silos di stoccaggio dell’orzo, alla malteria, fino alla imbottigliatrice isobarica”. Le difficoltà di conversione alla gestione in agricoltura biologica e la necessità di rivedere i sistemi colturali per le specifiche esigenze tecnologiche dei cereali ad uso maltario hanno richiesto numerose prove di coltivazione, durate sostanzialmente otto anni. Ora però siamo in grado di coltivare nel migliore dei modi e nel pieno rispetto dell’ambiente, non solo l’orzo distico, ma anche varietà di frumento, segale, avena e riso che trovano e troveranno in futuro impiego come ingredienti delle nostre birre. Allo stesso modo, anche avviare la coltivazione del luppolo su una superficie di circa mezzo ettaro è stata una impresa non di poco conto, ma le piante, ormai al terzo anno di produzione stano fornendo validi risultati, soprattutto per alcune varietà. l’emozione nel raccontare le sensazioni che si provano a realizzare la birra in una struttura ricavata dalla attenta ristrutturazione di una antica stalla, annessa alla
Birra Artigianale
maestosa villa padronale napoleonica, testimonianza di un radicamento secolare di Cascina Motta nel contesto rurale alessandrino. Produrre birra contadina non è solo il marchio di fabbrica di cascina Motta, ma una scelta di vita, una consapevolezza etica, una filosofia produttiva. Un’opportunità, da vivere al costo della consapevolezza di limitazioni. In primo luogo la birra contadina a filiera interamente aziendale non può prescindere dalla variabilità della produzione. Ogni campo di cereale, ogni annata agraria, ogni ciclo di maltazione e ciascuna cotta presentano delle peculiarità che portano ad una costante variabilità del prodotto finito. Variabilità non tipica di molte produzioni di birre artigianali ed agricole, che si avvantaggiano rispettivamente dell’uso in toto o in grande misura, fino al 49%, di materie prime di origine industriale, come i malti, o luppoli provenienti da diversi parti del globo, quindi acquistabili sempre ad immagine e somiglianza di quanto richiesto in ricetta. Produrre birra in un birrificio contadino significa ave-
re la consapevolezza di non poter brassare tutte le birre che si vorrebbe, o che i consumatori desiderano: il frutto dei nostri campi è l’unica risorsa da cui partire, con uno spettro di potenzialità ampio, ma non enorme, che trova una vasta gamma di possibilità di trasformazioni, pur sempre con le limitazioni tecnologiche che un impianto artigianale impone. Una scelta che fa sì che il primo “operaio” delle nostre produzioni sia la natura. Intanto nei tini sta già fermentando la Cavagna, un’ambrata afferente allo stile Vienna Lager, a cui a breve si affiancheranno le nuove cotte di Sloira, una pils classica, molto ricca di aromi e sensazioni di cereale. Non resta che attendere qualche settimana per poter brindare con i primi boccali interamente realizzati con materie prime dell’annata 2018!
Maggiori informazioni: Cascina Motta, via Guazzora, 17 – 15045 Sale (AL) www.cascinamotta.it info@cascinamotta.it Tel: 339/7417120 - 329/7866732 Social: www.facebook.com/cascinamotta/ www.twitter.com/cascinamotta www.instagram.com/cascina.motta/
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Formazione |
a cura di
Luisa Bo
LA CANAPA, COLTURA ALTERNATIVA O MODA DEL MOMENTO?
IMPARIAMO A CONOSCERE QUESTA COLTURA, DA SEMPRE COLTIVATA IN PIEMONTE 26
“I
l troppo parlare e scrivere sulla canapa agroindustriale senza conoscere l’argomento ha creato in Italia una grande confusione che, ha fatto e fa scambiare, idee e illusioni, per una realtà già esistente, a portata di mano di chiunque, favorendo truffe e dispendio di soldi” con queste parole Assocanapa sta cercando di mettere ordine in questo settore emergente che, negli ultimi anni, ha creato molte aspettative. INIPA Nord-Ovest, in collaborazione con Terranostra Alessandria, ha organizzato lunedi 11 marzo una giornata formativa dedicata alla canapa con il solo obiettivo di presentare la situazione reale e fornire a chi vuole approfondire l’argomento, indicazioni e chiarimenti in merito alla coltura, cercando di dare gli strumenti per orientarsi in questo settore. Si parlerà del contesto normativo europeo e italiano della canapa industriale con Cesare Quaglia, Componente del Direttivo Nazionale, ma anche degli aspetti botanici e agronomici rilevanti per le scelte colturali a seconda della finalità principale della coltura, del ciclo biologico della pianta di canapa e del Registro Europeo delle varietà di specie di piante agricole. Perché la semente di canapa che si semina deve sempre essere certificata, cos’è la certificazione? Come si
svolge la coltivazione della canapa in pieno campo? Qual è l’epoca di semina? Quali macchinari sono necessari? E’ previsto un sostegno PAC alla coltivazione della canapa? Come commercializzare e lavorare la produzione di fiori di canapa oggi? Tutti coloro che sono interessati e vogliono dare una risposta a tutte queste domande e soprattutto sono interessati a capire meglio lo stato dell’arte della normativa italiana ed europea, a cui in Italia si fa riferimento e le sostanziali differenze tra la canapa industriale e la canapa “da droga”, sono invitati a inoltrare il modulo di partecipazione allegato alla segreteria di Inipa. INIPA Nord-Ovest ricorda che il bando regionale in cui rientra il corso “Coltivazione della canapa nel territorio alessandrino” prevede la partecipazione gratuita per i titolari di azienda agricola rientranti nel codice Ateco 01, per i coadiuvanti (iscritti ai ruoli Inps) e/o dipendenti e verrà attivato solamente al raggiungimento del numero minimo previsto di iscritti. Tutti coloro che fossero interessati a partecipare sono invitati ad inoltrare il modulo di adesione allegato ed inoltrarlo a alessandro.trisoglio@coldiretti.it. Per info rivolgersi a 3357535911
COMPETENZE E STRUMENTI PER LA PRESENZA SUL WEB
DUE GIORNATE INTERAMENTE DEDICATE ALL’AGRIWEB
L
a presenza turistica, la vendita diretta, l’enogastronomia degli ultimi anni, hanno acceso i riflettori sul territorio e sempre più importante diventa per ogni azienda agricola, che voglia crescere, la presenza sul web. Quali sono i migliori strumenti da utilizzare per raggiungere risultati concreti ce lo spiegheranno tre professionisti del settore nel corso di due giornate formative, organizzate da INIPA Nord-Ovest, in collaborazione con Terranostra Alessandria il 19 e il 26 Marzo ad Alessandria. Matteo Novello introdurrà quelli che sono gli elementi di base, le ragioni e gli obiettivi della presenza
sul web che ogni azienda del settore si dovrebbe dare, “pensando” come Google, per rispondere alle esigenze dell’utente medio. Da come si intercetta il flusso turistico a partire dal sapersi raccontare sul web, dalla visibilità Seo, ai social network, alla misurabilità dei risultati per arrivare alla fidelizzazione del navigatore imparando a trasformarlo in un cliente abituale, ... tutto questo sarà il programma degli altri docenti Novelli e Fumagalli, che si alterneranno in una coinvolgente e innovativa interazione didattica volta a soddisfare le specifiche esigenze di ogni interlocutore. Tutti coloro che fossero interessati a partecipare al corso sono invitati
a inoltrare il modulo di adesione a alessandro.trisoglio@coldiretti.it. Per info chiamare 3357535911. Il corso è GRATUITO ma essendo limitato il numero dei posti farà fede l’arrivo delle schede. INIPA Nord-Ovest ricorda che il bando regionale in cui rientra il corso “Agri-web: competenze e strumenti per la presenza sul web” prevede la partecipazione gratuita per i titolari di azienda agricola rientranti nel codice Ateco 01, per i coadiuvanti (iscritti ai ruoli Inps) e/o dipendenti. L’attestato finale verrà rilasciato solo al raggiungimento di almeno il 75% delle ore previste di lezione.
Settore Fiscale |
a cura di
Daniela Colombini
LIQUIDAZIONI PERIODICHE IVA, SPESOMETRO ED ESTEROMETRO
TRE IMPORTANTI APPUNTAMENTI A FINE FEBBRAIO
L
a fine di febbraio è a rischio ingorgo da scadenze fiscali: infatti, entro il 28 febbraio 2019 i contribuenti devono inviare, oltre alla liquidazione periodica IVA (LIPE) del quarto trimestre 2018, anche altre due comunicazioni, quella dei dati delle fatture emesse e ricevute (spesometro) e quella dei dati delle fatture transfrontaliere emesse e ricevute (esterometro). Ma vediamo in dettaglio questi adempimenti alcuni conosciuti, altri nuovi, alcuni che volgono al termine e altri che fanno il loro ingresso. Non ci soffermeremo in questa sede a trattare la grandissima novità che ha investito quasi tutti i contribuenti, imprese e professionisti a partire dal 1° gennaio 2019 che è l’introduzione della fattura elettronica: certo questo nuovo adempimento ha apportato alcune modifiche su altre comunicazioni obbligatorie di dati. Liquidazione Periodica Iva. A seconda della periodicità legata al volume di affari generato, i contribuenti sono chiamati ogni mese o trimestre a determinare la propria posizione IVA nei confronti dell’Erario, calcolando l’IVA a debito o l’IVA a credito. Indipendentemente dalla periodicità del calcolo dell’iva, a partire dal 1° gennaio di due anni fa, i contribuenti soggetti IVA sono stati obbligati ad inviare entro specifiche scadenze un nuovo adempimento: la comunicazione dati riepilogativi delle liquidazioni periodiche. Fermo restando i termini ordinari per il versamento dell’IVA dovuta in base alle liquidazioni periodiche effettuate, la comunicazione deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre (questo in linea di principio salvo alcune periodicità modificate per tenere conto del periodo estivo). Questo adempimento attualmente rimane in vigore per tutto l’anno 2019 anche se l’Agenzia Entrate è già in
possesso delle fatture elettroniche dei contribuenti. Spesometro. Il prossimo 28 febbraio scade il termine per l’ultima comunicazione dei dati delle fatture con riferimento ai documenti emessi e ricevuti, registrati nel secondo semestre 2018. I soggetti passivi Iva devono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate, con riferimento alle operazioni rilevanti ai fini Iva, i dati di tutte le fatture emesse nel semestre di riferimento, e di quelle ricevute e registrate ai sensi dell’art. 25 del Decreto Iva. Effettivamente, l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica a partire dal 1° gennaio 2019 fa venir meno la necessità di invio a cadenza trimestrale o semestrale dei dati delle fatture emesse e ricevute e pertanto al 28 febbraio presenteremo questa Comunicazione per l’ultima volta, perché relativa alle fatture del secondo semestre 2018. Inoltre la Legge di Bilancio 2018, avendo abrogato definitivamente questo adempimento, lo ha eliminato per tutti anche per i soggetti passivi IVA, imprese e professionisti che rientrano nel regime forfettario o di vantaggio. Esterometro. Dall’obbligo di fatturazione elettronica 2019, sono però escluse le fatture emesse e ricevute da e verso soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato per le quali però la loro comunicazione all’Agenzia delle Entrate deve comunque essere garantita, nonostante l’abolizione dello spesometro di cui abbiamo appena trattato. A fornire tale garanzia di comunicazione, sarà appunto il nuovo adempimento dell’esterometro 2019 o la fattura elettronica estero. Pertanto, i soggetti che emettono o ricevono fatture da e verso l’estero sono quindi obbligati ad assolvere a questo nuovo adempimento fiscale. In
pratica l’esterometro 2019 non è altro che la Comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere di cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato. Importante sottolineare che l’invio dell’esterometro è mensile e la sua scadenza è fissata entro l’ultimo giorno successivo a quello di emissione o di ricezione della fattura: ecco perché il prossimo 28 febbraio sarà il giorno di scadenza del primo esterometro riferito alle operazioni del mese di gennaio 2019. Sono esonerati dall’adempimento i soggetti che applicano il regime forfettario o di vantaggio di cui all’articolo 1 della Legge n. 190 del 2014 (Legge di Bilancio 2015) e gli agricoltori in regime di esonero. Mentre per quanto riguarda tutti gli altri soggetti Iva obbligati all’adempimento, alcune operazioni sono escluse e sono le seguenti: · le operazioni per le quali è stata emessa una bolletta doganale; · le operazioni che vengono certificate da fatture elettroniche. La fattura elettronica obbligatoria in Italia infatti può essere emessa anche nei confronti del soggetto non residente nei modi e nei termini previsti dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile attraverso la trasmissione al Sistema di Interscambio con le modalità previste per le FE emesse nei confronti dei soggetti residenti, inserendo come Codice Destinatario XXXXXXX. Ovviamente deve essere consegnata la copia anche analogica della fattura emessa al cliente estero che probabilmente non sarà nelle condizioni di interpretare il formato xml e questa procedura esonera il contribuente dall’obbligo di trasmissione telematica dei dati attraverso l’esterometro.
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Creditagri
ALBA LEASING E CREDITAGRI ITALIA SIGLANO
Alba Leasing e CreditAgri Alba Leasing Italia siglano e CreditAgri Italia siglano una partnership a vantaggio una partnership delle imprese a vantaggio associate delle imprese asso
UNA PARTNERSHIP A VANTAGGIO DELLE IMPRESE ASSOCIATE
Da oggi Alba Leasing mette Da a disposizione oggi Alba Leasing i proprimette prodotti a disposizione i propri prodot alle aziende associate al Confidi alle aziende associate al Confidi
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Da oggi Alba Leasing mette a disposizione i propri prodotti alle aziende associate al Confidi
A
lba Leasing, primario operatore indipendente nel settore del leasing, presieduto dal Dott. Luigi Roth, e CreditAgri Italia, Intermediario Finanziario Vigilato presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale presieduto dal Prof. Michele Salvatore Desario, hanno sottoscritto un accordo di partnership. L’accordo offre alle imprese associate, la possibilità di beneficiare di finanziamenti concessi sotto forma di leasing finanziario o locazione operativa, eventualmente assistiti dalla garanzia del Confidi. L’intesa consolida la posizione di Alba Leasing quale partner delle eccellenze imprenditoriali del Paese, ora particolarmente presente nell’agroindustria, settore interessato da profonde trasformazioni, innovazioni e digitalizzazione dei processi produttivi spinte da Industry4.0. Un’intesa coerente con la mission di CreditAgri Italia, che ha siglato questa partnership per favorire e facilitare l’accesso al credito da parte delle proprie imprese e clienti.
Roma, 22 novembre 2018 – AlbaRoma, Leasing, 22 novembre primario operatore 2018 – Alba indipendente Leasing, primario nel settore operatore del leasing, indipendente nel se
presieduto dal Dott. Luigi Roth, presieduto e CreditAgri dalItalia, Dott. Intermediario Luigi Roth, eFinanziario CreditAgri Italia, VigilatoIntermediario presente in Finanziario Vig dello Studio Gitti &Salvatore Partners. L’accordo consentirà ad Alba Leasing di stiniani, modo capillare su tutto il territoriomodo nazionale capillare presieduto su tutto dal il territorio Prof. Michele nazionale presieduto Desario, dal Prof. hanno Michele Salvatore sottoscritto un accordo di partnership. sottoscritto L’accordo un accordo offre di allepartnership. imprese associate, L’accordolaoffre possibilità alle imprese di associate, Leasing è diuna società specializzata mettere a disposizione delle aziende as- Albabeneficiare beneficiare di finanziamenti concessi sottodiforma finanziamenti leasingconcessi finanziario sotto o locazione forma di leasing operativa, finanziario o loca eventualmente assistiti dalla garanzia eventualmente del Confidi. assistiti dalla garanzia del Confidi. sociate a CreditAgri Italia finanziamenti nei finanziamenti in leasing, partecipaL’intesa consolida la posizione di L’intesa Alba Leasing consolida quale la posizione partner delle di Alba eccellenze Leasing imprenditoriali quale partner del delle eccellenze im di varia tipologia, quali il leasing stru- ta daPaese, Banco BPM S.p.A. (39,19%), BPER Paese, ora particolarmente presente ora nell’agroindustria, particolarmente settore presente interessato nell’agroindustria, da profonde settore interessato trasformazioni, innovazioni e digitalizzazione trasformazioni, deiinnovazioni processi produttivi e digitalizzazione spinte da Industry4.0. dei processi produttivi spinte da Indus mentale, automotive, leasing immobiliaBanca S.p.A. (33,50%), Banca Popolare Un’intesa coerente con la mission Un’intesa di CreditAgri coerente Italia,con chelaha mission siglatodiquesta CreditAgri partnership Italia, che perha favorire siglato questa partner e facilitare l'accesso al credito daeparte facilitare dellel'accesso proprie imprese al credito e da clienti. parte delle proprie imprese e clienti. re, soluzioni per l’efficientamento ener- di Sondrio S.c.p.a. (19,26%) e Credito L’accordo consentirà ad Alba Leasing L’accordo di mettere consentirà a disposizione ad Alba Leasing delle aziende di mettere associate a disposizione a CreditAgri delle aziende assoc getico e le energie rinnovabili, nonché la di varia Valtellinese S.p.A. (8,05%). Italia finanziamenti tipologia, Italia quali finanziamenti il leasing distrumentale, varia tipologia, automotive, quali il leasing leasingstrumentale, immobiliare,automotive, leas soluzioni per l’efficientamento energetico soluzioni eper le energie l’efficientamento rinnovabili, energetico nonché la e locazione le energie operativa. rinnovabili, nonché la locazio locazione operativa. Alba Leasing offre una vasta gamma di “Vorrei ringraziare un partner importante “Vorrei ringraziare come CreditAgri un partner Italiaimportante - ha sottolineato come CreditAgri Massimo Mazzega, Italia - ha sottolineato Ma “Vorrei ringraziare un partner importana abbiamo un network distributivo Amministratore Delegatoprodotti di Alba Amministratore Leasinggrazie – con ilDelegato quale di Alba scelto Leasing di siglare – con ilquest’accordo quale abbiamoche scelto di siglare qu andrà a consolidare la nostra quota andrà di mercato a consolidare e, al tempo la nostra stesso, quota ci di consentirà mercato e, di al allargare tempo stesso, il nostroci consentirà di a te come CreditAgri Italia - ha sottolinedirete5.100 sportelli, dinuova cui 3.200 delle banbusiness grazie all’amplia associativa business grazie del Confidi. all’amplia La rete associativa partnership deltestimonia Confidi. La l’interesse nuova partnership testim crescente che il mondo imprenditoriale crescente stache rivolgendo il mondoverso imprenditoriale lo strumento del rivolgendo leasing, sempre verso lopiù ato Massimo Mazzega, Amministratore chedell’economia azioniste ela crescita 1.900 dellestabanche con-strumento del leas determinante per la crescita determinante del per nostro Paese”.dell’economia del nostro Paese”. Delegato di Alba Leasing – con il quale venzionate. Secondo l’Amministratore Delegato Secondo di CreditAgri l’Amministratore Italia, Roberto Delegato Grassa di CreditAgri “l’accordo Italia, siglato Roberto oggi Grassa “l’acco consentirà di completare la nostra consentirà carta servizi di completare a 360 gradilaattraverso nostra carta servizi di aun360 prodotto gradi attraverso leasing l’offerta di un abbiamo scelto di siglare quest’accordo Alba Leasing nelassociate 2017 hal’offerta raggiunto una altamente competitivo che permetterà altamente alle competitivo imprese che permetterà di programmare alle imprese i futuri associate investimenti di programmare i fu potendo contare sull’elevata specializzazione potendo contare di Alba sull’elevata Leasing specializzazione ha scelto CreditAgri di Alba Leasing quale partner che ha scelto CreditA che andrà a consolidare la nostra quota quota di mercato delcheagroalimentare 7,65% grazie a 1,5 primario per il settore agricolo, agroalimentare primario per il ed settore agroindustriale”. agricolo, ed agroindustriale”. di mercato e, al tempo stesso, ciPerconsenmiliardi euro di stipulato pari acoadiuvata 14.000 la stesura dell’accordo, Alba Per Leasing ladi stesura è stata dell’accordo, coadiuvata Alba dall’Avv. Leasing Roberto è stata Giustiniani, dello dall’Avv. Roberto Studio Gitti & Partners. Studio Gitti & Partners. tirà di allargare il nostro business grazie contratti. all’amplia rete associativa del Confidi. La CreditAgri Italia è un Intermediario Finuova partnership testimonia l’interesse nanziario Vigilato presente in modo ca*** *** crescente che il mondo imprenditoria- pillare su tutto il territorio nazionale, in le sta rivolgendo verso lo strumento del grado di offrire servizi altamente qualileasing, sempre più determinante per la ficati di assistenza e consulenza in macrescita dell’economia del nostro Paese”. teria di credito e finanza d’impresa che Secondo l’Amministratore Delegato di annovera oltre 20.000 PMI associate ed CreditAgri Italia, Roberto Grassa “l’ac- uno stock di garanzie rilasciate superiore cordo siglato oggi consentirà di com- ai 200 mln di euro con erogazioni annue pletare la nostra carta servizi a 360 gradi per oltre 150 mln. attraverso l’offerta di un prodotto leasing Attraverso un ampio sistema di convenaltamente competitivo che permetterà zioni col sistema bancario e la rete alleata alle imprese associate di programma- Coldiretti, CreditAgri Italia è in grado di re i futuri investimenti potendo contare offrire specifici prodotti creditizi apposull’elevata specializzazione di Alba Lea- sitamente strutturati per rispondere al sing che ha scelto CreditAgri quale part- meglio alle esigenze delle imprese agriner primario per il settore agricolo, agro- cole, delle cooperative e delle società di capitali, a condizioni particolarmente alimentare ed agroindustriale”. Per la stesura dell’accordo, Alba Leasing vantaggiose riservate, in esclusiva, alla è stata coadiuvata dall’Avv. Roberto Giu- Rete CreditAgri.
Consigliere Eclesiastico
PER NON MORIRE DI PAROLE
S
an Clemente I, papa, nella sua lettera ai Corinzi scrive: “cosa faremo, fratelli? Cesseremo dalle opere buone e abbandoneremo la carità? Il Signore mai permetterà che ci succeda tale sventura, ma affrettiamoci a compiere ogni opera buona”. Secondo papa Clemente I compiere le opere buone è imitare il Creatore e Signore di tutte le cose. La storia millenaria della chiesa narra di un gran numero di uomini e donne che da consacrati hanno saputo coniugare perfettamente azione e contemplazione. Un’antica e recente scuola di pensiero vorrebbe confinare sacerdoti e religiosi in sacrestia per dedicarsi esclusivamente al culto e alla liturgia. Come se Gesù non avesse detto che tutto quello che si fa al fratello più piccolo lo ritiene fatto a Lui. San Giacomo ci ricorda che la fede senza le opere non vale
nulla. Ammiriamo i sacerdoti apostoli della carità e quanti praticano sia le opere di misericordia materiali che spirituali. Come insegna un vecchio adagio cinese è buona cosa dare un pesce a chi ha fame e cosa migliore ancora insegnargli a pescare. Paolo VI ci ha insegnato che la Politica (educare a vivere una vita di comunione nella fraternità) è la più alta forma di Carità. Con i tempi che stiamo vivendo (e i social ci aiutano comunque a viverli e a conoscerli) prepariamoci da credenti e uomini di chiesa a scelte coraggiose, anche se qualche volta poco capite. Senza paura di “sporcarci le mani!”. Un sacerdote, al quale non sono mancate mai le croci sul suo cammino, come don Primo Mazzolari, ci ricorda che non possiamo rischiare di morire di prudenza. Don Ivo Piccinini
VIA AL BANDO ISMEA
PER FINANZIAMENTI AGEVOLATI A SOCIETÀ DI CAPITALI E COOP
S
i è aperto il 20 febbraio il bando Ismea per finanziamenti agevolati nel settore agroalimentare e fino al 20 maggio 2019 è possibile presentare progetti di investimento. Lo stanziamento è di 100 milioni ed è finalizzato a rafforzare la competitività del settore. Sono ammesse alle agevolazioni le società di capitali, anche in forma cooperativa, che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli anche nell’ambito delle attività connesse, le società di capitali partecipate almeno per il 51% da imprenditori agricoli, cooperative a mutualità prevalente e loro consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute che operano nella distribuzione e logistica anche su piattaforma informatica dei prodotti agricoli. L’intervento dell’Ismea consiste nell’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato (pari al 30% del tasso di mercato) per investimenti compresi tra i 2 e i
20 milioni di euro. Per partecipare al bando occorre presentare un business plan che contenga studio di fattibilità del progetto, piano di investimenti e previsioni economiche. Le spese ammissibili sono comprese tra i 2 e i 20 milioni di euro e devono riguardare investimenti in beni materiali e immateriali connessi alla produzione agricola, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, per la distribuzione e logistica anche su piattaforma informatica. Non sono finanziati acquisto di diritti di produzione, acquisto di animali, impianti e macchine usati. Il finanziamento è concesso a un tasso di interesse agevolato (30% del tasso di mercato e comunque non inferiore allo 0,50%), ha una durata massima di 15 anni (non più di 5 di preammortamento e 10 di ammortamento con rate semestrali), di importo fino al 100% delle spese ammissibili ed è assistito per l’intero importo (maggiorato del 20%) da garanzie ipotecarie.
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