Coldiretti Alessandria - Anno 62° numero 11 - 16/12/2015 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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“Si chiude un anno IMPORTANTE
agricoltura
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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
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NUOVE SFIDE” Il 2015 sta per essere archiviato. Continua la nostra battaglia per ottenere la legge sulla rintracciabilità facendo tesoro dell’esperienza di Expo e dopo aver raggiunto il primo accordo sul prezzo del latte. “Siamo contro chi non ama l’Italia”. rovo l’ultimo editoriale dell’anno il più EDITORIALE difficile da scrivere. non perché manPRESIDENTE PROVINCIALE chino le idee, anzi. i pensieri si materializzano facilmente e quando li metti nero su bianco e li rileggi ti rendi conto della loro concretezza. Un anno che si chiude significa bilanci e risultati, aspettative e progetti. e questo 2015 è stato davvero intenso per noi di Coldiretti, un anno che ci ha visto protagonisti ad expo misurandoci con l’esposizione mondiale dove ogni giorno siamo riusciti a far conoscere le eccellenze del nostro Made in Italy come mai nessuno prima, regione per regione, provincia per provincia. i risultati raggiunti da palazzo Coldiretti ad expo sono stati pazzeschi, la nostra vera agricoltura, il nostro modello esportabile nel modo dell’agricoltura italiana ha conquistato migliaia di stranieri e fatto conoscere l’impegno di tanti giovani che hanno messo la laurea nel cassetto e scelto di rimanere in campagna mossi dalla passione e dall’innovazione. e poi siamo tornati al Brennero, abbiamo continuato la nostra mobilitazione. L’azione sindacale di Coldiretti è stata intensa e trasversale, una battaglia per il latte ma non solo per il latte. Ci siamo sentiti più di una volta presi in giro da un’europa che invece di tutelare i nostri interessi sembrava voltarci le spalle e siamo grati all’impegno del ministro martina per essere sempre al nostro fianco, per accompagnare le nostre battaglie, in primis quella dell’etichettatura. Lo abbiamo detto a chiare lettere durante la giornata dell’agricoltura italiana alla quale ha preso parte il Presidente del Consiglio matteo Renzi, “No farmers no party”, e di questo ne siamo convinti. e’ grazie alle piccole imprese se oggi riusciamo a reggere le spinte all’omologazione e alla competizione dei mercati globali spesso legata solo al prezzo, ne siamo capaci perché abbiamo saputo percorrere il sentiero antico e nuovo della distintività, dell’unione fra i territori, tra produzione agricola e comunità, dando vita ad un modello originale. Se oggi in tv la pubblicità di prodotti alimentari è tutta focalizzata sull’origine, se c’è stato un ritorno di attenzione prepotente sul cibo, non dobbiamo mai dimenticare che è anche merito nostro. ecco perché mi sento di dire che abbiamo fatto e stiamo facendo un buon lavoro. Come ha detto il nostro presidente moncalvo, in questi anni abbiamo “tenuto una doppia contabilità”: quelle delle nostre aziende e quella del Paese, facendo in modo che convergessero, non ci siamo divisi in fazioni ma siamo “contro chi non ama l’italia!” Le nostre lotte, dalla difesa dell’origine e dell’etichettatura obbligatoria, alla legge sulla multifunzionalità, alle iniziative messe in campo contro l’Italian sounding di matrice estera o italiana, alla normativa anti Ogm sono l’esito di un’attenta valutazione. Come la legge sull’agricoltura sociale, fortemente voluta da noi, forza sociale da sempre. Penso in primo luogo al valore dell’accoglienza, a quel processo di inclusione che le nostre aziende stanno già mettendo in campo nei confronti dei soggetti deboli e a rischio di emarginazione. Un risultato che, unito al primo accordo sul prezzo del latte, alla possibilità dal primo gennaio di trattenere l’iva incassata, all’abolizione di imu e irap e al mantenimento del “premio qualità”, lascia intravedere un 2016 decisamente migliore dell’anno che si sta per chiudere. e’ questo il nostro impegno e il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno.
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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
PeriodiCo ediTo dA impresa Verde Alessandria d i r e T T o r e A m m i n i s T r AT i V o simone moroni direTTore resPonsAbiLe ilaria Lombardi g r A f i C A , i m PA g i n A Z i o n e Christian boero H A n n o C o L L A b o r AT o A q U e s T o n U m e r o Alessandro Albertelli, Luisa bo, daniela Colombini, Alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza. foTogrAfie Archivio Coldiretti, Christian boero
redAZione ed AmminisTrAZione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
n°11 - Dicembre 2015
“Quattro spallate di colore giallo” Le battaglie di Coldiretti per tutelare l’impresa agricola Chiuso in redazione il 16 Dicembre 2015
regisTrAZione TribUnALe di Alessandria n.69 del 21.1.1953
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Coldiretti Alessandria augura Buone Feste eFelice 2016
Buon Natale e Buon Anno a tutti Voi.
Roberto Paravidino Presidente
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ATTUALITÀ|RaggiUntO PRimO aCCORdO SUL PRezzO deL Latte
latte: l’accordo è il primo risultato,
+350milioni di euro Nelle stalle italiane n primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”. e’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal ministero delle Politiche agricole con aiuti straordinari dell’Unione europea ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono
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mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in piu’ nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. e’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma - conclude Moncalvo - la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato.
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RaggiUntO PRimO aCCORdO SUL PRezzO deL Latte|ATTUALITÀ
>RICONOSCIMENTO AL LATTE:
PRIMO ACCORDO SUL PREZZO DEL LATTE
30 MILIONI DI EURO Quattro spallate
>COLDIRETTI PIEMONTE:
di per chiudere il
LA VALORIZZAZIONE
tavolo della filiera e l’accordo a livello nazionale troverà completa e corretta applicazione anche a livello locale arriveranno per i nostri allevatori 30 milioni di euro - ha spiegato delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte dovremo fare in modo che tutte le industrie di trasformazione, oltre alla Lactalis, riconoscano al latte alla stalla questo aumento di prezzo. di fondamentale importanza sarà anche l’apporto delle istituzioni regionali piemontesi per poter arrivare non solo a questo risultato, ma anche ad incrementarne l’effetto. d’altronde l’assessore giorgio Ferrero ha già mostrato grande sensibilità rispetto alla vertenza sulla questione latte”. L’intesa raggiunta con la Lactalis al ministero dell’agricoltura rappresenta un primo passo avanti a seguito della mobilitazione che ha coinvolto gli allevatori del Piemonte presso Ospedaletto Lodigiano, dove hanno presidiato per quattro giorni il centro di distribuzione della multinazionale, e davanti all’esselunga di corso traiano a torino lo scorso 10 novembre. L’accordo prevede per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale va ad aggiungersi il centesimo garantito dal ministero delle Politiche agricole con aiuti straordinari dell’Unione europea. “Una prima boccata d’ossigeno per le nostre aziende che stanno vivendo un momento di forte crisi. Coldiretti Piemonte si impegna a realizzare filiere che tendano a ridurre i costi di produzione delle nostre imprese - ha commentato antonio de Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - Coldiretti continuerà, inoltre, a portare avanti la battaglia di civiltà al fine di arrivare ad ottenere l’origine in etichetta per il latte uht, lo yogurt e per tutti gli altri prodotti lattiero caseari, a tutela delle produzioni del territorio e dei diritti dei consumatori”.
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LATTIERO
IL LATTE
CASEARIA
DEL TERRITORIO
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i piace l’espressione usata dal nostro presidente Roberto Moncalvo delle “spallate di colore giallo” per chiudere il tavolo della filiera lattiero-casearia. Una vittoria che ci riempie doppiamente di orgoglio perché ottenuta in condizioni difficili, rese ancora più drammatiche in seguito ai tragici fatti di Parigi: siamo riusciti a sbloccare una situazione che rischiava di soffocare le imprese, a dar loro una boccata d’ossigeno. Abbiamo forzato il blocco degli industriali costringendoli a rivedere sia le loro politiche di prezzo alle stalle che la logica, davvero rovinosa per gli allevatori, di indicizzazione del prezzo su parametri “tedeschi”. Ora, a livello territoriale dovremo fare in modo che tutte le industrie di trasformazione, oltre alla Lactalis, riconoscano al latte alla stalla questo aumento di prezzo. Di fondamentale importanza sarà anche l’apporto che daranno le Istituzioni locali per poter arrivare non solo a questo risultato, ma anche ad incrementarne l’effetto. L’intesa raggiunta con la Lactalis al Ministero dell’Agricoltura rappresenta un primo passo. L’accordo prevede per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale va ad aggiungersi il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea. Coldiretti si impegna a realizzare filiere che tendano a ridurre i costi di produzione delle nostre imprese Coldiretti e continuerà, inoltre, a portare avanti la battaglia di civiltà al fine di arrivare ad ottenere l’origine in etichetta per il latte uht, lo yogurt e per tutti gli altri prodotti lattiero caseari, a tutela delle produzioni del territorio e dei diritti dei consumatori. La battaglia della Coldiretti continua ora nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato.
questo il risultato positivo emerso dal tavolo sul lattiero caseario che si è svolto in Regione, convocato dall’assessore all’agricoltura giorgio Ferrero, ad inizio dicembre. Le rappresentanze del mondo agricolo, cooperativo ed industriale hanno espresso la volontà di dare attuazione al protocollo d’intesa sottoscritto a livello nazionale, lo scorso 26 novembre, tra assolatte, Coldiretti, le altre organizzazioni del mondo agricolo e cooperativo e la grande distribuzione e di prendere atto dell’accordo economico raggiunto con italatte nella medesima occasione. Ora tocca alla parte industriale dimostrare la volontà di sostanziare con atti concreti i buoni intenti espressi. L’attività del gruppo di lavoro, intanto, continua di concerto con la Regione ed in particolare con l’assessore Ferrero al fine di individuare gli strumenti più idonei per sostenere la valorizzazione della filiera Made in Italy ed in Piemonte che, nell’interesse dell’intera economia del territorio e dei produttori, non può prescindere dall’impiego del latte piemontese ed italiano.
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Simone Moroni Direttore Coldiretti Alessandria
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ATTUALITÀ|PROgRamma di SViLUPPO RURaLe
Approvati tutti i
italiani PSR ORA VIA AI BANDI d oggi, con l’ok della Commissione ai Psr della Regione Puglia e della Regione Sicilia, si è concluso l’iter di approvazione di tutti i Programmi di sviluppo rurale del nostro Paese. Percorso iniziato lo scorso 26 maggio con l’approvazione del primo blocco di programmi (PSR della Regione Emila Romagna, Tosca, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e il Programma della Rete Rurale Nazionale). Successivamente, sono stati approvati i programmi della Regione Umbria (12 giugno), Molise (2 luglio), Lombardia (15 luglio), Marche (28 luglio), Pr. Aut. Trento (3 agosto), Sardegna (19 agosto), Friuli Venezia Giulia (24 settembre), Liguria (7 ottobre), Piemonte (25 ottobre), Valle d’Aosta (11 novembre), Abruzzo (13 novembre), Lazio (17 novembre), Basilicata, Calabria e Campania (20 novembre). In data 20 novembre si è avuta inoltre l’approvazione del Piano nazionale di sviluppo rurale per il periodo 2015 2020, concordato in sede di conferenza stato regioni. Il programma prevede un finanziamento pubblico totale pari ad 2,14 miliardi di euro, suddiviso in tre Misure: Gestione del rischio (1,64 miliardi di euro), Investimenti irrigui (300 milioni) e Biodiversità animale (200 milioni di euro). Alcune regioni hanno già avviato la programmazione 2014-2020 sullo Sviluppo rurale con la pubblicazione di alcuni bandi, come ad esempio il Bando per la Misura Giovani in Regione Emilia Romagna e Toscane (si veda Il Punto Coldiretti Bandi Psr Giovani). L’approvazione definitiva di tutti i programmi consentirà anche alle altre regioni di provvedere alla pubblicazione dei bandi di interesse, non distogliendo l’attenzione dall’obiettivo di chiudere la Programmazione 2007 - 2013 evitando il disimpegno di risorse comunitarie.
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PSR MADE IN PIEMONTE: 1090 MILIONI DI EURO DI CUI 110 PER SOSTENERE L’OCCUPAZIONE DI 2500 GIOVANI IN AGRICOLTURA
Coldiretti Alessandria al seminario
“Programma di sviluppo rurale 2014-2020 – Istruzioni per l’uso” dirigenti della Coldiretti alessandrina e molti funzionari accompagnati dal direttore Simone moroni e dal vice emiliano Bracco hanno ascoltato con grande interesse le novità emerse dal seminario che si è svolto all’Hotel majestic di torino dal titolo “Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - istruzioni per l’uso” organizzato da Coldiretti Piemonte con la partecipazione dell’assessore regionale all’agricoltura giorgio Ferrero, gaudenzio de Paoli, autorità di gestione Feasr, con gualtiero Freiburger, mario Perosino e Franco Consogno del Settore Programmazione, unitamente agli altri responsabili di misura. a far gli onori di casa la presidente ed il direttore della Federazione regionale delia Revelli ed antonio de Concilio. Presenti anche i presidenti, i direttori ed i dirigenti delle Federazioni provinciali di Coldiretti Piemonte. “La regione sta compiendo i primi passi avanti dopo l’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale avvenuta a fine ottobre: lo scorso giovedì 26 e venerdì 27 novembre, infatti, si è insediato il Comitato di Sorveglianza in cui sono stati definiti i criteri di selezione dei bandi che vogliamo far partire già entro l’anno per mettere a disposizione le risorse previste”, ha esordito in
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apertura dei lavori l’assessore giorgio Ferrero. “Coldiretti Piemonte sta lavorando al fianco della Regione per declinare nella pratica le misure previste dal PSR a sostegno delle nostre aziende. Si creano le opportunità per l’occupazione di almeno 2500 giovani fra gli aiuti destinati a sostenerne l’insediamento e quelli espressamente a loro dedicati per gli investimenti - ha spiegato delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte - Sono 110 i milioni di euro, infatti, destinati ai giovani di cui metà mirati all’insediamento ed il resto per gli investimenti materiali ed immateriali delle nuove start-up”. Questi contributi danno concreto aiuto a quei giovani che sempre più si stanno avvicinando all’agricoltura o che intendono portare avanti le attività di famiglia, apportando innovazioni e dando una nuova prospettiva di futuro all’agricoltura del nostro Paese. a livello nazionale, nel 57% dei casi, infatti, i giovani preferirebbero gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale o fare l’impiegato in banca, secondo un sondaggio Coldiretti/ixé. gli interventi non si limitano solo ai giovani, come ha fatto notare la Revelli: “Per il miglioramento della competitività di tutte le imprese agricole sono a disposizione 161 mi-
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PROgRamma di SViLUPPO RURaLe |ATTUALITÀ
Nelle immagini la sala convegni dell’Hotel majestic a torino particolarmente gremita per ascoltare dall’assessore Ferrero e dai funzionari della Regione Piemonte le ultime novità sul nuovo Programma di Sviluppo Rurale.
lioni di euro, 133 milioni per lo sviluppo delle filiere agroalimentari, 131 milioni per il sostegno delle biodiversità, oltre 300 milioni per le misure agroambientali e 46 milioni per le infrastrutture dedicate allo sviluppo della banda larga”. “abbiamo di fronte una grande occasione per sostenere lo sforzo di rinnovamento del settore e per aumentare la competitività delle aziende alessandrine - ha commentato il direttore di Coldiretti alessandria Simone moroni che ha moderato il convegno - e’ necessaria, però, anche un’adeguata ingegnerizzazione finanziaria per recuperare le risorse necessarie a coprirla parte degli investimenti non finanziati dagli aiuti del PSR.a tale scopo Coldiretti mette a disposizione Creditagri, la “finanziaria degli agricoltori italiani” promossa dall’Organizzazione, al fine di favorire l’accesso al credito”.
Insediato il Comitato di sorveglianza del Psr i è insediato giovedì 26 novembre a Palazzo Lascaris, a torino, il Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. nel Comitato, composto da una settantina di membri, sono presenti i rappresentanti degli enti cofinanziatori (UE, Stato e Regione Piemonte) e quelli delle forze economiche e sociali coinvolte nel Psr. Compito del Comitato è definire i criteri di selezione presenti nei bandi, le modifiche al Psr in corso d’opera e la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma. “L’insediamento è un altro passo avanti”, spiega l’assessore all’agricoltura giorgio Ferrero. “Una volta definiti domani i criteri di selezione, sarà possibile già in questo 2015 far partire i primi bandi per mettere a disposizione le risorse previste. in totale per il Psr parliamo di un miliardo e 90 milioni di euro in sette anni, investimenti su cui contiamo per rilanciare l’agroalimentare piemontese e aiutare l’ingresso di forze nuove”. La prima riunione del Comitato è stata anche l’occasione per un bilancio del Psr. e’ già stato impegnato il 97% delle risorse, la convinzione è che entro l’anno sia possibile esaurire il budget messo a disposizione dallo scorso Programma.
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Con i nuovi PSR opportunità di inserimento per 20mila aziende giovani C’è un intero esercito di nuovi imprenditori che sta prendendo in mano un settore considerato vecchio e inappropriato per immaginare un futuro i sono opportunità di insediamento nell’ agricoltura italiana per almeno ventimila giovani con l’approvazione da parte della Commissione europea di tutti i Piani di sviluppo rurale presentati dall’italia. e’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che con il via libera comunitario prende finalmente il via un volano economico di quasi 21 miliardi di euro fino al 2020 per le campagne con interventi regionali a sostegno non solo del primo insediamento dei giovani ma che vanno dall’ammodernamento delle imprese sino al sostegno delle filiere corte ma anche interventi nazionali particolarmente importanti, quali la gestione del rischio il piano irriguo e la biodiversità animale. i primi bandi per i giovani sono già partiti in toscana con 1800 domande presentate da giovani mentre in emilia Romagna, dove il bando chiuderà il 1 dicembre, le domande presentate sino ad ora sono oltre 500 ma presto le opportunità si apriranno in tutte le Regioni. gli interventi che si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti possono arrivare ad offrire fino a 70.000 euro a fondo perduto per iniziare l'attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti aziendali che può arrivare sino al 60%. i giovani potranno accedere inoltre a tutte le altre misure previste sviluppo rurale come consulenza aziendale o la formazione con criteri di priorità. i giovani della Coldiretti hanno costituito una apposita task force che opera anche a livello territoriale per sostenere i giovani interessati con tutte le informazioni ma anche tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito. “C’è un intero esercito di giovani che sta prendendo in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future per costruire un Paese migliore per se stessi e per gli altri”, ha affermato maria Letizia gardoni delegata dei giovani della Coldiretti. in questo contesto - ha precisato la gardoni - i piani di sviluppo rurali (Psr) rappresentano uno strumento utile per continuare ad incrementare la presenza delle nuove generazioni nelle campagne
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italiane. Uno strumento che però deve essere leggibile e di facile interpretazione e che sia oggetto di semplificazione per facilitare l’avvicinamento delle giovai imprese alle opportunità offerte dal settore agricolo”. gli interventi non si limitano però solo ai giovani ma - sottolinea la Coldiretti - nei piani di sviluppo rurale regionali approvati ci sono ben 4.960 milioni di euro da destinare a investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali che contribuiranno al rilancio delle aziende agricole e forestali, favorendo un miglioramento delle prestazioni economiche, incoraggiando la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole nonché la diversificazione delle attività. non mancano però risorse per la sostenibilità delle produzioni e per il biologico, per l’agricoltura sociale fino alla consulenza aziendale e l’innovazione che possono sostenere la distintività ed i primati qualitativi e di sicurezza alimentare ed ambientale dell’agricoltura italiana. La ripartizione delle risorse nazionali ha tenuto conto dei livelli di sviluppo economico regionale: circa 9 miliardi di euro saranno destinati alle 13 regioni/province autonome in obiettivo competitività (Bolzano, emilia-Romagna, Friuli-Venezia giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, marche, Piemonte,toscana,trento, Umbria,Valle d'aosta,Veneto), circa 2 miliardi di euro alle 3 regioni in transizione (abruzzo, molise, Sardegna), mentre 7.4 miliardi di euro andranno alle 5 regioni in obiettivo convergenza (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Una ulteriore quota di risorse aggiuntive è prevista per l’attuazione di programmi nazionali che con circa 2.2 miliardi di euro interverranno in ambiti strategici e comuni su tutto il territorio italiano. “abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e di sostenere la competitività delle impese” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare “l’importanza del dialogo con la pubblica amministrazione per rendere più agevole e veloce l’accesso alle misure previste dai Piani”.
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ORGANIZZAZIONE|POLitiCa agRiCOLa COmUnitaRia
LE NOVITÀ EMERSE NEL CORSO DELL’ULTIMO CONSIGLIO ALL’UE
Semplificazione Pac, avanti tutta con novità su Ocm e pagamenti diretti Le misure saranno adottate alla fine di quest’anno per la loro applicazione durante il 2016 ontinua la discussione nella Ue sulla semplificazione della Politica agricola comune (Pac). nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione, la Commissione ha proposto l’attuazione delle misure di semplificazione di atti delegati e di riforma della Pac, in particolare per quanto riguarda l’attuazione del regolamento relativo all’organizzazione comune dei mercati (Ocm unica) e il regolamento sui pagamenti diretti (ad eccezione delle misure di greening). tali misure saranno adottate alla fine di quest’anno per la loro applicazione nel 2016. L’ultima serie di modifiche proposte dalla Commissione, che dovrebbero già applicarsi al prossimo anno, si riferiscono a controlli in loco, ai giovani agricoltori e al sostegno accoppiato facoltativo.Vediamole.
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controlli in loco - La Commissione ha proposto una riduzione dei controlli in loco dove i tassi di errore globali sono inferiori al 2% e sarà possibile, per taluni regimi, di ridurre i controlli nelle aziende agricole dal 5% al l’1% della dimensione del campione. inoltre, la Commissione ha anche presentato la possibilità di “controlli preliminari preventivi” come parte del processo di domanda di aiuto. Secondo le nuove regole, le amministrazioni nazionali dovrebbero identificare i problemi delle domande presentate dagli agricoltori, consentendo loro di apportare correzioni sino a 35 giorni dopo la scadenza del termine di presentazione, senza sanzioni per gli agricoltori. giovani agricoltori - nel tentativo di semplificare le norme applicabili al regime per i giovani agricoltori, la Commissione darà la possibilità alle autorità nazionali di una maggiore discrezionalità per tener conto dei giovani agricoltori organizzati
in entità giuridiche o in sistemi di partenariato in modo che possano beneficiare di tali aiuti. aiuto accoppiato - La Commissione intende dare maggior flessibilità maggiore flessibilità e sussidiarietà agli Stati membri in merito all’applicazione dell’aiuto accoppiato, con la possibilità di trasferire fondi tra le misure di sostegno accoppiato volontarie e modulare l’entità degli aiuti a seconda delle economie di scala in modo da indirizzare ulteriormente i pagamenti presso i piccoli agricoltori. per quanto riguarda l’ocm, la Commissione intende semplificare le norme di commercializzazione, i regimi di sostegno del vino, le organizzazioni di produttori, l’identificazione della carcasse e i meccanismi commerciali per le autorità competenti, per l’attuazione nel 2016. il prossimo anno (primavera 2016), l’esecutivo Ue ritiene inoltre necessario l’adozione di ulteriori
misure di semplificazione dell’Ocm e del greening dei pagamenti diretti, per l’attuazione nel 2017. inoltre, nel corso della conferenza stampa, il Commissario all’agricoltura, Phil Hogan, ha detto di essere disponibile all’apertura degli atti di base, in seguito ad una “seria considerazione” (con l’accordo del Consiglio) di una ulteriore semplificazione della PaC, come ad esempio per la definizione di “agricoltore attivo” e così come la flessibilità per modificare i programmi di sviluppo rurale per incorporare i cosiddetti strumenti finanziari.
nelle pagine centrali
Speciale PAC
COLDIRETTI SULLA BASE DEI DATI ISTAT RELATIVI AL VALORE AGGIUNTO
Aumento record del Pil agricolo (+3,7%) nel III trimestre aumento record del Pil in agricoltura, che nel terzo trimestre 2015 fa registrare un +3,7% nel confronto con lo scorso anno, spinge l’occupazione nelle campagne, dando nuove opportunità di lavoro anche ai giovani. e’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati istat relativi al valore aggiunto, dai quali emerge una crescita del settore primario che è quattro volte superiore a quella dell’industria (+0,9%) e cinque volte ai servizi (+0,5%). Un boom che traina anche le assunzioni nelle campagne italiane, tanto che nel 2015 i giovani lavoratori agricoli indipendenti fanno registrare un aumento record del 35% rispetto all’anno precedente, tanto che gli under 34 anni che operano come imprenditori agricoli,
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coadiuvanti familiari e soci di cooperative agricole hanno superato le 70mila unità. Una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori che fanno molto più che produrre cibo Made in Italy perché proteggono i semi, le piante, l’acqua e i suoli e ogni giorno portano avanti in italia non
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solo la crescita economica, ma anche la difesa della cultura, della storia, della bellezza, della salute e in generale l’alta della qualità della vita.“Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” spiegato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “ora la sfida è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività”. in alcuni settori i prezzi pagati agli agricoltori faticano, infatti, a coprire i costi di produzione, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende e, con esse, le opportunità di ripresa per il Paese.
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COnSUmO SUOLO |ATTUALITÀ
IL CEMENTO CONTINUA A MANGIARE LA CAMPAGNA: I DATI ISPRA SONO AGGHIACCIANTI
Allarme CONSUMO DI SUOLO
In EUropA SI pErdono 11 ettari all’ora
Alle radici del fenomeno c’è soprattutto l’urbanizzazione insieme all’abbandono della terra: ciò porta ad un declino degli habitat naturali e seminaturali che risultano essere sempre più altamente frammentati n europa si perdono, ogni ora, undici ettari di terreno e l’italia contribuisce per circa 1/5 a questo consumo, con la perdita irreversibile di 6-7 metri quadrati al secondo, il doppio rispetto alla media Ue. L’allarme viene dai dati ispra diffusi in occasione della giornata mondiale del suolo l’iniziativa delle nazioni unite per celebrare questa indispensabile risorsa naturale, reso ancora più importante dalla concomitante celebrazione dell’anno internazionale dei suoli. Secondo l’analisi, il 33% dei suoli a livello mondiale è degradato e ci vogliono fino a 1.000 anni perché 2-3 centimetri di suolo possano riformarsi. il territorio in tutto il mondo è dunque in pericolo, ma il suo deterioramento non è irreversibile. i suoli sani sono es-
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senziali per la produzione alimentare: il 95% del nostro cibo dipende dalla disponibilità di suolo fertile. agricoltura e urbanizzazione competono per l’uso degli stessi suoli: tendenzialmente i terreni a più elevata potenzialità produttiva. ad esempio, in un solo anno, oltre 100.000 persone hanno perso la possibilità di alimentarsi con prodotti di qualità italiani. alle radici del fenomeno c’è soprattutto l’urbanizzazione, insieme all’abbandono della terra. L’urbanizzazione comporta un declino degli habitat naturali e seminaturali che, inoltre, risultano sempre più frammentati da zone costruite e infrastrutture di trasporto. il 30% del territorio dell’Ue e altamente frammentato e questo influenza il collegamento e la salute degli ecosistemi, ma anche la capacita degli
ecosistemi di fornire servizi e habitat adatti alle specie. La Fao stima che, con questo tasso di distruzione del suolo, ci rimangano solo 60 anni residui per disporre di sufficiente suolo fertile di buona qualità. Per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono, l’italia deve dunque difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto la chiusura in media di 60 aziende al giorno dall’inizio della crisi nel 2007, secondo un’analisi di Coldiretti. “La chiusura di un’azienda agricola ricorda il presidente Roberto moncalvo - significa maggiori rischi sulla qualità degli alimenti che si portano a tavola e minor presidio del territorio, lasciato all’incuria e alla cementificazione”.
ATTIVITÀ AGRICOLA E PAESAGGIO
I punti di forza su cui “cementare” l’impresa imitare la cementificazione significa letteralmente “valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo di suolo”: per noi di Coldiretti, come per tutti coloro che hanno a cuore la nostra italia, vuol dire intraprendere una battaglia per la salvaguardia della superficie agricola che assume il carattere di una difesa a favore di un cambio di modello di sviluppo che recuperi i valori propri dell’italia. Quei valori che ci rendono unici al mondo: creatività, qualità e bellezza. infatti, il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il paesaggio di cui godiamo dipendono dalla terra. Oggi, invece, i ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urbanizzazione non solo rischiano di stravolgere il volto “italiano”, ma anche di modificare irreversibilmente le condizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro Paese. La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla dalla crescente urbanizzazione delle cam-
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pagne, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni, che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, innovativa ed ecosostenibile tutelando il paesaggio agrario italiano. Coldiretti è disponibile a dare il suo contributo nell'interesse dell’agricoltura, e dell’intera economia italiana, che ha nell’attività agricola e nel
paesaggio i punti di forza sui quali cementare la ripresa. non dobbiamo dimenticare, inoltre, che proprio il rapido processo di urbanizzazione e cementificazione selvaggia e il progressivo abbandono del territorio non accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque, sta mettendo a rischio la sicurezza idrogeologica di tutto il Paese. La febbre edilizia sta consumando l’italia, lunga e stretta: la conseguenza non può che essere l’aumento dei rischi per frane ed alluvioni se si continua a “consumare” campagna, sostituendola con zone cementificate e, contestualmente non si creano le condizioni perché l’acqua possa defluire: in altre parole nessuna chance se si continua a mantenere la tendenza finora in campo. L’inversione di rotta è un obbligo: anche perché non dobbiamo sottovalutare il fatto che riusciamo a produrre solo l’80% del cibo che consumiamo.
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ORGANIZZAZIONE| SettORe CORiLiCOLO
IL PRIMO INCONTRO DEDICATO AL SETTORE CORILICOLO SI È SVOLTO IN VALCERRINA
TONDA GENTILE Trilobata:
ModErnITà,
MECCAnIzzAzIonE E CoLLAborAzIonE
n pubblico attento e numeroso ha partecipato al primo dei tre incontri sul territorio organizzati da Coldiretti alessandria per far conoscere e approfondire le prospettive di mercato del settore corilicolo. il salone parrocchiale don Ferrando di Cerrina ha così fatto da cornice al momento formativo dal titolo “Coldiretti e novi produrre insieme per una filiera in movimento”. Relatore d’eccezione, che accompagnerà tutti i momenti di confronto sul territorio provinciale, Stefano grosso responsabile acquisti e qualità del colosso dolciario novi elah dufor, il quale ha puntato l’attenzione sulle esigenze dell’industria che vanno dalla reperibilità della merce alla qualità del prodotto, ai trattamenti a cui vengono sottoposte le nocciole fra cui la tostatura. ad aprire i lavori il sindaco di Cerrina, aldo Visca, il presidente Coldiretti per la zona di Cerrina mauro Bianco e il direttore di Coldiretti alessandria simone moroni. Sono seguiti gli interventi di maria rosa dughera presidente Unione Comuni Valcerrina e il responsabile settore corilicolo della Coldiretti alessandrina alberto pansecchi. La nocciola rappresenta da ormai diversi anni un fiore all’occhiello della produzione agricola e un esempio di come la filiera corta possa essere una delle opportunità di crescita e di valorizzazione del territorio. “Come azienda abbiamo potuto constatare l’elevata professionalità e la cura adottate nella gestione dei noccioleti stessi, spesso apportando miglioramenti di anno in anno
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nella foto l’incontro che si è svolto nello stabilimento della novi con il Cavalier Flavio Repetto: in platea una delegazione Coldiretti guidata dal Presidente Roberto Paravidino e settantotto sindaci della provincia.
attraverso il lavoro sperimentale di tecnici e ricercatori. - ha affermato stefano grosso, responsabile acquisti novi-elah-dufour - Pensiamo pertanto che l’impianto di nuovi corileti e l’avvicinamento di nuovi agricoltori che vengono da attività diverse, possano essere motivo di crescita anche e soprattutto qualitativa per la corilicoltura piemontese, che oggi più che mai ha bisogno di innovazione e di elevata professionalità, per essere in grado di distinguersi nel panorama internazionale”. in un momento di crisi economica e occupazionale, infatti, la corilicoltura può contribuire al rilancio dell’attività rurale mantenendo in vita le piccole comunità locali, valorizzandone le produzioni; creando opportunità di reddito; tutelando l’ambiente e salvaguardando, tramite la coltivazione dei fondi, il territorio dai dissesti idrogeologici ormai all’ordine del giorno. “Oggi il paesaggio parla da solo: molti campi hanno lasciato spazio a distese di noccioleti e i vigneti si
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sono via via concentrati solo nelle aree più vocate. - ha aggiunto alberto Pansecchi tecnico corilico Coldiretti - alla base di tutto questo la determinazione di Coldiretti che ha seguito e creduto nelle potenzialità di questa coltura che accomuna: modernità, meccanizzazione e collaborazione. La novi-elah-dufour, da parte sua, seleziona in loco le nocciole di miglior qualità, quali ingredienti di pregio nelle proprie produzioni alimentari, ponendo particolare attenzione alla tracciabilità delle stesse e alla valorizzazione della loro identità territoriale”. attualmente, in monferrato, la coltivazione del nocciolo si sta imponendo come realtà capace di garantire opportunità di impiego e reddito nel breve medio e lungo periodo migliorando l’ambiente e il paesaggio, tutelando la qualità del prodotto e promuovendo nuovi accordi di filiera. negli ultimi due anni si è poi assistito ad un’accelerazione importante nella richiesta di questo prodotto e, ancora
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SettORe CORiLiCOLO |ORGANIZZAZIONE
Le principali osservazioni e i punti di forza che hanno spinto Coldiretti a indirizzare le proprie risorse e riversare la propria fiducia nello sviluppo del settore corilicolo sono molteplici. • Redditività: nelle aree collinari non irrigue del Monferrato, la coltivazione dei cereali non permette ormai i redditi minimi per consentire alle aziende di rimanere unità attive sul mercato. i conti economici effettuati in questi ultimi anni di osservazioni dimostrano che nella peggiore delle ipotesi produttive, un ettaro di noccioleto, nel corso dei 40 anni di vita presunta, riesce a garantire un guadagno complessivo superiore ai 60.000 euro.
nella foto il Patron del colosso dolciario novi - elah - dufour, Cavalier Flavio Repetto con il Presidente Provinciale Roberto Paravidino.
più evidente è stata la ricerca di partite di nocciole pregiate. La novi, da ormai 5 anni, ritira direttamente e valorizza economicamente, nell’ambito di un accordo di filiera agro-industriale con Coldiretti, partite di nocciole di qualità provenienti esclusivamente dalle aree produttive piemontesi. “L’accordo di programma tra la novi, elah dufour e la Coldiretti vuol dire finalizzare e concretizzare il sostegno allo sviluppo della corilicoltura provinciale, sinonimo di nuovo impulso per l’economia legata al territorio, che deve essere sempre più mirata allo valorizzazione delle produzioni locali. - ha aggiunto il direttore della Coldiretti di alessandria Simone moroni - non dobbiamo dimenticare che in provincia di alessandria sono presenti noccioleti della varietà tonda gentile trilobata e in grado di fornire produzioni di alta qualità sia per il pregio intrinseco della varietà coltivata sia per le specifiche attitudini climatiche della zona.” Coldiretti sa quanto possano essere importanti per il futuro queste produzioni per l’economia agricola e per l’ambiente, ecco perchè ha scelto di tutelarle e di “combattere” la concorrenza non firmata Made in Italy. e non ci sono dubbi: la nocciola è ormai una protagonista importante dell’economia agricola del territorio alessandrino, con ottime prospettive di sviluppo futuro.“e’ un modo decisamente concreto di presentare quanto Coldiretti sta facendo per
• LavoRo: nell’ambito delle scarse opportunità lavorative e delle remunerazioni spesso insufficienti a condurre una vita decorosa, la conversione alla corilicoltura dei nostri territori, anche per piccole aziende, può rappresentare per i giovani che intendono rimanere sul territorio una reale opportunità.
nelle foto due immagini dell’incontro che si è svolto a Cerrina nella sala ex cinema lo scorso 10 dicembre. a destra Stefano grosso Responsabile acquisti e Qualità della novi.
portare redditività alle aziende e dare nuove opportunità. - ha affermato il presidente Paravidino Poter contare su di un’azienda leader del settore come la novi-elah-dufour riempie di orgoglio e soprattutto non può che continuare ad essere di buon auspicio per l’economia alessandrina”. gli incontri rientrano in un più ampio progetto volto a promuovere lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in monferrato riconoscendo tale alternativa come la migliore opportunità percorribile per far fronte alle crescenti difficoltà delle aziende agricole collinari a chiudere i bilanci economici in positivo. mentre andiamo in stampa si sta preparando il prossimo appuntamento venerdì 18 dicembre - ore9.30 - sala Convegni Fondazione Cassa di Risparmio di tortona - Via Puricelli - tortona.
• vaLoRizzazione deLL'aMbiente e deL paesaggio: l’ambiente collinare monferrino è da sempre caratterizzato dal succedersi di filari di vigneto che lo hanno reso accogliente e unico. • tuteLa deLL'assetto idRogeoLogico: i terreni incolti, la mancanza di manutenzione di fossi e scoline, gli ormai abituali intensi periodi di pioggia e le conseguenti frane e smottamenti dei versanti semi abbandonati, sono tutti figli della mancanza di motivazioni economiche alla permanenza sul territorio della popolazione rurale. • QuaLità deL pRodotto: la varietà piemontese, la tonda gentile trilobata, risulta universalmente riconosciuta come la migliore nocciola coltivata. • pRospettive di MeRcato: a livello mondiale, le previsioni del fabbisogno, da parte dell’industria dolciaria di nocciole pregiate, son di un aumento repentino (100%) nei prossimi 10 anni.
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ATTUALITÀ|SiCURezza in agRiCOLtURa
X La sicurezza in agricoltura:
incontro FORMATIVO DIVULGARE
LA PREVENZIONE
a sicurezza sul lavoro in agricoltura è un tema di grande attualità. Per informare sulle normative entrate recentemente in vigore, per divulgare la cultura della prevenzione dei rischi e gli adempimenti in caso di infortunio e la formazione necessaria per imprenditori e lavoratori Coldiretti alessandria ha organizzato un momento di approfondimento che si è svolto lo scorso 16 di2015 nella Sala Convegni cembre dell’associazione Cultura & Sviluppo in piazza de andrè ad alessandria.“mai come oggi è fondamentale parlare di sicurezza in agricoltura. afferma il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino - il settore primario resta, infatti, uno dei settori con il più alto numero di infortuni ma al tempo stesso, fortunatamente, si registra un cambiamento culturale ed una mag-
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giore attenzione verso la prevenzione”. La Coldiretti affianca questa importante presa di coscienza attraverso incontri territoriali, con l’obiettivo di accompagnare le imprese in un percorso di ammodernamento e messa in sicurezza. Particolare attenzione è stata dedicata alle misure del nuovo Psr finalizzate sia alla formazione continua degli operatori agricoli sia alla consulenza aziendale: occorre, infatti, ridisegnare nuovi comportamenti da parte di tutti, imprese e controllori, verso una semplificazione che permetta alle imprese di mettersi in regola con le norme vigenti e di rendere efficaci le misure sulla sicurezza. Coldiretti difende il cambiamento culturale degli imprenditori agricoli nella volontà di affrontare le regole del testo Unico in materia di sicurezza non come momento obbligatorio, ma di rispetto della propria sicurezza
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e dei propri dipendenti. “L’incontro ha dato la possibilità di entrare nel merito delle regole attuative che nel campo agricolo non sono di facile applicazione: - ha aggiunto il direttore Coldiretti alessandria Simone moroni - il testo Unico, infatti, ha avuto il merito di aver messo ordine alla legislazione esistente, ma non ha tenuto conto delle specificità dell’agricoltura e dei luoghi nei quali si lavora. Se vogliamo che l’agricoltura rappresenti una grande opportunità dobbiamo prediligere la sicurezza nei campi, distinguendo la sicurezza vera da quella burocratica. da sempre far crescere una diffusa cultura della sicurezza sul lavoro è uno dei principali obiettivi della Coldiretti di alessandria. “Riteniamo importante non abbassare la guardia e proseguire sulla strada della formazione e della preparazione, che sono azioni importanti ai fini
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sicurezza in agricoltura |ATTUALITÀ della prevenzione unitamente allo sforzo di ammodernamento messo in atto dagli imprenditori per rendere il lavoro non solo tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro per gli stessi imprenditori e per i lavoratori dipendenti. - ha affermato il presidente Paravidino - il nostro obiettivo è di promuovere un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell'ambiente e dell'alimentazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori”. l’impegno e il pressing di coldiretti in questi mesi è stato scandito nelle sedi istituzionali da una continua presa di posizione al fine di riuscire a posticipare e semplificare il più possibile l’iter che prevede l’obbligo della revisione delle macchine agricole e patentini, ossia il rinvio delle scadenze dei termini per la revisione obbligatoria delle macchine agricole più vecchie e dell’entrata in vigore dell’obbligo di abilitazione, il cosiddetto “patentino”, all’uso delle macchine agricole. la proroga, ottenuta, ha rappresentato
fine del 2015 ma un semplice aggiornamento ogni 5 anni. si tratta di un risultato importante, frutto dell’azione coldiretti in una prospettiva di sburocratizzazione del settore agricolo. in agricoltura è fondamentale la corretta adozione delle disposizioni in tema di sicurezza, non solo perché ciò corrisponde ad un preciso obbligo di legge, ma soprattutto per garantire una reale salvaguardia della salute degli operatori ed anche la sicurezza alimentare dei beni prodotti della nostra invidiata filiera agricola, tutta italiana. Questo perché un’agricoltura che tende a coniugare gli interessi delle imprese agricole con quelli collettivi della società e dei consumatori, attraverso la valorizzazione della distintività e per alcuni trattoristi che stanno già lavorando o hanno già lavorato con questi macchinari, l’opportunità di maturare l’esperienza necessaria per non dover sostenere il corso a partire dalla
sul prossimo numero
APPROFONDIMENTO
TECNICO sulla sicurezza in agricoltura
della qualità dei prodotti non può che costruirsi su imprese agricole in cui le persone possano lavorare in condizioni di sicurezza. il settore primario resta, infatti, uno dei settori con il più alto numero di infortuni ma al tempo stesso, fortunatamente, si registra un cambiamento culturale ed una maggiore attenzione verso la prevenzione. la coldiretti ha affiancato questa importante presa di coscienza con l’obiettivo di accompagnare le imprese in un percorso di ammodernamento, attraverso all’inipa, l’istituto per la formazione in agricoltura della nostra organizzazione, poi, grazie al cadirlab tutto questo diventa concretezza sul territorio. anche questo vuol dire essere Forza amica del Paese!
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FORMAZIONE| iniPa
INIPA PATENTINO TRATTORI Attestato che garantisce la gestione in sicurezza
Europa Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo
corsi va visto come punto di partenza obbligatorio per avere un’azienda in regola, immune da eventuali sanzioni amministrative e soprattutto sicura per i dipendenti. inipa ha previsto, al riguardo, un certo numero di corsi (tre sono già stati realizzati, altri ancora potranno essere posti in calendario in base
l 20 e 21 gennaio prossimi, nel Salone multimediale della Coldiretti alessandrina, in Corso Crimea 69, ad alessandria, si terrà un corso per la Formazione dei Lavoratori dipendenti nelle aziende agricole. il d.Lgs. 81/08 e successive modifiche, all’articolo 37 e in ottemperanza a quanto stabilito nel nuovo accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 per la formazione dei lavoratori, prevede che il datore di Lavoro assicuri a ciascun lavoratore una formazione generale (4 ore), una specifica (8 ore per il comparto agricoltura) e un aggiornamento periodico, relativamente ai rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda. L’accordo definisce la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere e introduce l’obbligo di aggiornamento quinquennale. il testo Unico sulla sicurezza sul lavoro specifica che i corsi sulla sicurezza sono obbligatori, a carico del datore di lavoro e che il partecipante segua almeno il 90% delle ore previste di lezione. Lo svolgimento di tali
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alle richieste di adesione). il costo del corso è previsto in 80 euro (iva compresa) per partecipante e i corsi saranno attivati esclusivamente al raggiungimento minimo di allievi. Per i datori di Lavoro è ancora possibile dare la propria adesione e iscrivere i propri dipendenti.
Rinnovo del “Patentino fitofarmaci” Corsi finanziati dalla Provincia di Alessandria con la Misura 111.1 A del PSR Sono state tante le richieste pervenute alla Segreteria di inipa alessandria relative alla necessità, da parte di tanti datori di lavoro, di conseguire l’attestato di partecipazione a corsi di “formazione per datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di prevenzione e protezione dai rischi”, momento indispensabile per poter assicurare alla propria azienda una copertura formativa per la cui mancanza sono previste misure sanzionatorie di notevole consistenza. Purtroppo, al momento, non sono previsti bandi che possano andare a coprire l’impegno economico previsto per la realizzazione di tali corsi, per i quali inipa prevede quindi una quota di iscrizione, pari a 260 euro per partecipante, tale da poter andare a coprire le spese di organizzazione e di gestione. Ogni datore di lavoro che non abbia mai frequentato in passato analogo corso, sarà chiamato, pertanto, a seguire un percorso di 32 ore, suddiviso in quattro giornate: il 26 e 28 gennaio e il 2 e 4 febbraio, dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30, presso la Sala multimediale di Coldiretti, Corso Crimea 69, in alessandria. Ogni partecipante (ricordiamo: solo i datori di lavoro, non coadiuvanti o altre figure collaterali), al fine di poter conseguire l’attestato finale, deve seguire almeno il 90 per cento delle ore previste di lezione e i corsi saranno comunque attivati esclusivamente al raggiungimento minimo di allievi. Lo svolgimento di tali corsi va visto come punto di partenza obbligatorio per avere un’azienda in regola, immune dalle citate sanzioni penali e amministrative e soprattutto sicura. per dare la propria adesione o per ottenere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio zona di propria competenza; all’Ufficio provinciale inipa Piemonte tel.0131-235891, (int.668); al numero di fax 0131.252144; all’indirizzo e-mail: inipa.alessandria@coldiretti.it
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La scelta del consumatore italiano di susine è per i 2/3 orientata alla tipologia cino - giapponese. Le susine cino-giapponesi hanno un aspetto più attraente, con frutti di grossa pezzatura e elevata consistenza con colorazioni della buccia variabili dal verde, al giallo, rosa, rosso brillante, blu e nero. Si trovano sul mercato per un periodo di quattro mesi. Le susine che maturano da metà agosto a fine settembre costituiscono il segmento più importante di mercato per produttività e qualità pomologiche. Le susine europee hanno perso sempre più importanza in questi ultimi anni dovuto allo scarso assortimento varietale costituito quasi esclusivamente da cultivar che maturano dalla seconda metà di agosto con conseguenti surplus produttivi in un arco temporale ristretto a poco più di un mese. La produzione nazionale annua si attesta sulle 200000 tonnellate su un superficie di 14.000 ettari; l’Emilia Romagna è la Regione dove si concentra la maggiore produzione, seguita da Campania, Lazio, Basilicata e Piemonte.
Cultivar europee L’assortimento varietale delle susine europee è molto ridotto e costituito quasi esclusivamente da cultivar tardive. Tra le susine con epoca di raccolta precoce e intermedia troviamo: Firenze 90: adatta solo nelle aree del Sud Italia dove matura tra fine Luglio e inizio Agosto, mentre al Nord e al Centro è stata giudicata negativamente per incostante produttività, polpa poco succosa e scarse qualità organolettiche. Tra le susine a raccolta tardiva troviamo: Emperor: produttività elevata, buon calibro del frutto,buona consistenza e sapore. Tra i difetti ricordiamo la maturazione scalare, e in annate di carica bisogna diradare per salvaguardare la pezzatura.
Stanley: è la cultivar di riferimento per il susino europeo, matura dal 25 agosto al 10 settembre. Cultivar con produttività costante, e di elevata qualità, adatta anche per l’essicazione.Tra i difetti può comparire pezzatura ridotta se la produzione è troppo elevata, e spaccatura alla cavità peduncolare per piogge in pre-raccolta. President: è la migliore per produttività, pezzatura e consistenza della polpa, rappresentano la gran parte della produzione nazionale.Tra i difetti si rileva sensibilità ai marciumi, le caratteristiche organolettiche sono medie, il frutto tende a fessurare nella parte apicale.
LISTE VARIETALI DI SUSINO
[pagine a cura di Alessandro Albertelli] SuSINo N.45|SCHEDA
D’Ente 707: adatta per l’essicazione, ha bassa acidità ed elevata resa in sostanza secca, per contro ha una produttività incostante specie al Nord, con pezzatura media. n°11 • dicembre 2015| AGRICOLTURA A.
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SCHEDA|N.45 SuSINo
Cultivar cino-giapponesi 1
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Epoca di raccolta intermedia
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Black Gold e Laroda: ambiente di coltivazione idoneo al Sud, al nord e al centro non sono adatte per problemi di scarsa produttività e scarsa qualità dei frutti. Anne Gold: varietà a buccia gialla, buona la produttività e l’aspetto del frutto, ottima la pezzatura, la consistenza e la tenuta. Tra difetti da considerare ci sono i frutti asimmetrici con presenza di umbone, sensibili alle scottature. Frutti soggetti a cascola preraccolta. Fortune: varietà a buccia rossa, buona la produttività ,la pezzatura, la consistenza e tenuta dei frutti: in annate di forte carica produttiva è necessario il diradamento dei frutti per salvaguardare la pezzatura. Aphrodite: varietà con buccia rossa e polpa gialla, frutti di grossa pezzatura, colore attraente ,buon sapore aromatici. Difetti: cascola pre-raccolta, produttività incostante, sensibile ai fitoplasmi.
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Epoca di raccolta tardiva e molto tardiva
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Tra le susine con epoca di raccolta precoce (fino a metà luglio) troviamo: Sorriso di Primavera: Buona produttività e rusticità dell’albero, frutto precoce di buon sapore, impiegata soprattutto come impollinatore. Difetti: scarsa pezzatura, consistenza e tenuta della polpa alla maturazione. Shiro: (maturazione dal dall’1 al 15 luglio) Buona la rusticità e la produttività dell’albero, l’aspetto e il sapore dei frutti, buon impollinatore.Tra i difetti ci sono la scarsa consistenza e tenuta della polpa alla maturazione ed in post- raccolta, molto sensibile ai fitoplasmi. Dofi Sandra: frutti grossi e consistenti di buon sapore a buccia nera e polpa gialla. Produttività dell’albero è medio-elevata. Tra i difetti si rilevano sensibilità ai fitoplasmi e alle scottature della buccia. Carmen Blu: produttiva, frutti allungati, spesso umbonati con buccia nera e polpa gialla, qualità organolettica media, discreto il sapore anche se assai acido. Tra i difetti abbiamo scarsa tenuta di maturazione, spaccature dei frutti, cascola pre-raccolta.
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(da metà agosto in poi) 9
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Bibliografia:
Golden Plumza: varietà a buccia gialla, buoni caratteri pomologici, quali pezzatura, aspetto, consistenza e sapore dei frutti. Difetti. Produttività incostante al centro-Nord, sensibile a fitoplasmi. Friar: varietà a buccia nera e polpa gialla, buono l’aspetto, la consistenza e la tenuta. Difetti: produttività incostante e sensibile alle batteriosi. Tc Sun: varietà a buccia gialla, produttività elevata, costante, buona pezzatura consistenza e sapore. Difetti: cascola pre-raccolta, scarsa attitudine frigo - conservazione, sensibile ai fitoplasmi. Green Sun: varietà a buccia verde, elevata produttività ottima consistenza e sapore dei frutti. Difetti: produttività incostante, sensibile a Xantomonas, sensibile alle scottature. Bragialla: varietà a buccia gialla, buona produttività e pezzatura, frutti di aspetto gradevole, buona consistenza. Difetti: produttività incostante, necessita di diradamento, maturazione scalare. Angeleno: varietà a buccia nera e polpa gialla, buona adattabilità a diversi ambienti, frutti di ottime caratteristiche come pezzatura, aspetto, consistenza, conservabilità. Difetti: incostanza produttiva, elevata vigoria della pianta. Autumn Giant: varietà a buccia rossa, buone la produttività, la pezzatura e l’aspetto dei frutti. Difetti: caratteristiche organolettiche insufficienti al centro-Nord, forma irregolare dei frutti, scarsa conservabilità. IVERANI A; SIRRI S; NENCETTI V. (2015) – Terra e Vita speciale liste varietali, 62-63-64-65-66-67-68.
16 AGRICOLTURA A. |n°11 • dicembre 2015 a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica - coldiretti alessandria
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SPeCiaLe PaC|ATTUALITÀ
impegni previsti dal nuovo regime dei pagamenti diretti
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iamo ormai vicini all’avvio dell’anno di domanda 2016 con gli impegni previsti dal nuovo regime dei pagamenti diretti che si ripeteranno anche nel secondo anno di applicazione del nuovo regime dei pagamenti diretti. e’ utile quindi rivedere gli impegni che l’agricoltore dovrà rispettare anche in questo secondo anno di applicazione, facendo particolare attenzione alla tempistica e facendo tesoro dell’esperienza maturata nel primo anno di applicazione. Per l’anno di domanda 2016 si tornerà al 15 maggio come data di riferimento per la presentazione della domanda unica, che per il primo anno di applicazione era stata fissata al 15 giugno 2015 a causa dei ritardi accumulati nell’avvio del nuovo regime dei Pagamenti diretti. nel 2016, però, la domanda unica subirà comunque un’importante modifica: si avvierà la procedura della domanda grafica. in base a quanto stabilito nel Regolamento di esecuzione (Ue) n. 809/2014 per l’anno di domanda 2018 tutti i beneficiari dovranno presentare la domanda grafica. tale applicazione, però, sarà graduale nel tempo e per il 2016 il Regolamento prevede l’obbligo di presentazione della domanda grafica per un numero di beneficiari corrispondente a quello necessario a coprire almeno il 25 % della superficie totale determinata per il regime di pagamento di base. Per il 2017 tale percentuale sarà aumentata al 75%, fino ad arrivare nel 2018 alla presentazione della domanda grafica da parte di tutti i beneficiari. Per il 2016 rimangono invariate le regole sull’agricoltore attivo, sulla soglia minima e sul capping. infatti, per poter presentare la domanda è necessario che l’agricoltore sia attivo. in merito alla soglia minima, per il 2016 questa rimane pari a 250 euro. Ciò vuol dire che gli agricoltori che hanno un ammontare di pagamenti diretti (pari alla somma del pagamento di base, del greening, del pagamento per i giovani agricoltori e del pagamento accoppiato) inferiore a 250 euro non riceveranno il pagamento. Qualora un agricoltore, in riferimento al 2015, non riceva pagamenti perché al di sotto della soglia minima e qualora l’importo spettante al medesimo agricoltore non superi anche nel 2016 l’importo minimo, i corrispondenti diritti saranno riversati nella riserva nazionale. Per l’anno di domanda 2017, invece, è previsto l’aumento della soglia minima a 300 euro. anche le regole di condizionalità rimangono invariate e corrispondenti a quanto
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Scatta l’anno di domanda Pac 2016 stabilito a livello nazionale dal dm 180 del 23 gennaio 2015 e nei collegati provvedimenti delle Regioni e degli Organismi pagatori di riferimento.
PAGAMENTO DI BASE d oggi i diritti sono stati assegnati in via provvisoria e l’assegnazione in via definitiva, da parte di agea Coordinamento, dovrà avvenire entro il 1 aprile 2016 (articolo 18 del Regolamento delegato n. 639/2014). L’assegnazione definitiva permetterà all’agricoltore di conoscere il numero ed il valore definitivo dei propri diritti. ad ogni diritto corrisponderà quindi un numero identificativo che consentirà la sua individuazione in modo puntuale, facilitando, qualora richiesto dal produttore, le operazioni di trasferimento. infatti, così come previsto nelle precedenti programmazioni, l’agricoltore può decidere di trasferire, insieme alla terra, anche i propri diritti all’aiuto. e’ bene ricordare che l’agricoltore può decidere di trasferire anche i soli diritti; in questo caso l’amministrazione al fine di evitare speculazioni, ha previsto, in caso di affitto, una decurtazione definitiva pari al 30% del valore dei diritti.tale decurtazione non è prevista in caso di vendita dei soli diritti. L’individuazione del valore provvisorio dei diritti, oltre ad essere un obbligo previsto dall’articolo 25, paragrafo 10 del Regolamento 1307/2013, è stato importante anche per la definizione degli importi di riferimento per l’erogazione degli anticipi. L’italia, infatti, ha optato per l’erogazione degli anticipi nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2015 e il 30 novembre 2015 e per un ammontare pari al 70% dei pagamenti diretti spettanti all’agricoltore (il pagamento accoppiato è stato escluso dal pagamento dell’anticipo). il pagamento del saldo da parte degli Organismi Pagatori, che
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riguarderà i pagamenti maturati nell’anno di domanda 2015, dovrà avvenire entro il 30 giugno 2016. Si ricorda che il pagamento che l’agricoltore percepirà nel 2016, ferme restando le altre condizioni quali la superficie disponibile, potrebbe variare rispetto a quanto percepirà con il saldo del 30 giugno 2015 a causa del processo di convergenza. e’ bene precisare che in caso di adesione volontaria o automatica al Regime dei piccoli agricoltori avvenuta entro il 15 ottobre 2015, a partire dal 2016 l’agricoltore potrà decidere di uscire dal suddetto Regime. Per l’uscita dal Regime sarà sufficiente effettuare una comunicazione all’Organismo pagatore secondo le modalità da quest’ultimo definite, oppure presentare la domanda unica con richiesta di pagamento per uno qualsiasi dei pagamenti previsti dal nuovo regime dei pagamenti diretti, compresa la richiesta di attribuzione di diritti dalla riserva nazionale.
GREENING elativamente al greening, diverse sono le date da dover appuntare sul calendario per il 2016. Per gli agricoltori che intendono utilizzare i terreni lasciati a riposo per soddisfare l’obbligo delle eFa e ai fini della diversificazione, la data da ricordare è il 1° gennaio. infatti, in base a quanto definito dall’articolo 10 del dm 1420 del 26 febbraio 2015, per terreno lasciato a riposo s’intende un seminativo incluso nel sistema di rotazione aziendale, ma ritirato dalla produzione per un periodo minimo continuativo di otto mesi nell’anno di domanda. il riferimento all’anno di domanda comporta che il periodo continuativo di otto mesi non può essere calcolato prima del 1° gennaio dell’anno di domanda. tali terreni preve-
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ATTUALITÀ|SPeCiaLe PaC
PAGAMENTO ACCOPPIATO dono comunque un’attività di gestione e possono essere terreni nudi totalmente privi di vegetazione, terreni coperti da vegetazione spontanea, oppure terreni seminati solo per la produzione di piante da sovescio o per la produzione di compost, ammendanti o fertilizzanti naturali. inoltre, relativamente ai terreni lasciati a riposo ricadenti nelle aree individuate ai sensi della direttiva Uccelli (direttiva 2009/147/Ce) e della direttiva Habitat (direttiva 92/43/Cee) e sui terreni a riposo ai fini eFa, assume importanza il periodo compreso tra il 1° marzo e il 31 luglio in quanto durante tale periodo è vietato lo sfalcio e qualsiasi altra operazione di gestione del suolo. ad eccezione dei suddetti casi, sui terreni a riposo sono ammesse lavorazioni meccaniche quali la pratica del sovescio, interventi di ripristino di habitat e biotopi, colture a perdere per la fauna, lavorazioni di contenimento delle piante infestanti, lavorazioni di affinamento per
favorire il successivo migliore inerbimento spontaneo o artificiale e lavorazioni funzionali all’esecuzione di interventi di miglioramento fondiario. Oltre all’obbligo delle eFa, il greening prevede anche l’obbligo della diversificazione. Così come previsto per l’anno di domanda 2015, il periodo di riferimento da considerare per il calcolo delle quote delle diverse colture rimane quello definito dalla circolare agea aCiU.2014.702 del 31 ottobre 2014 e corrispondente al periodo compreso tra il 1° aprile e il 9 giugno. anche le modalità di definizione della coltura principale sono rimaste invariate. Per l’anno di domanda 2016 e sempre in riferimento al greening, assume grande importanza la nuova classificazione di erba medica che, in base a quanto stabilito nelle linee guida sul mantenimento dei prati permanenti, non potrà più essere considerata come “erba o altre piante erbacee da foraggio”, ma sarà considerata come coltura. tale modifica non consentirà più di utilizzare l’erba medica ai fini delle esclusioni del greening, ma tale coltura dovrà coprire al massimo il 75% della superficie a seminativo. Come Coldiretti stiamo intervenendo per una differente interpretazione che tuteli le imprese agricole. Per i produttori di riso che nell’anno di domanda 2015 avevano più del 75% dei seminativi investiti a riso (coltura sommersa per una parte significativa dell’anno o del ciclo produttivo) e i restanti ettari a seminativo superiori a 30, l’agricoltore potrà, al fine di rispettare l’obbligo di greening: diminuire la superficie a riso fino al 75% dei seminativi e rispettare la regola delle 3 colture (coltura principale che copre massimo il 75% della superficie a seminativo e le due colture principali che insieme coprono massimo il 95% dei seminativi); aumentare la superficie a riso in modo da causare la diminuzione degli ettari rimanenti (es. superficie a seminativo totale pari a 250 ettari; di questi 215 ettari sono investiti a riso. Per rientrare nell’esclusione dovranno essere investiti a riso almeno 5 ettari); inserire nell’ordinamento colturale una coltura prevista per l’esclusione fino a diminuire la superficie a seminativo rimanente (considerando l’esempio precedente, investire almeno 5 ettari con una coltura rientrante nella definizione di “erba o altre piante erbacee da foraggio”, oppure utilizzare 5 ettari di prato permanente ai fini dell’esclusione).
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n merito al pagamento accoppiato, di seguito si riportano i premi previsti:
• settore latte: premio alle vacche da latte con premio aggiuntivo per le vacche allevate in zone montane e premio alle bufale; • settore carne bovina: premio alle vacche nutrici, premio ai bovini macellati 12-24 mesi e allevati in azienda per almeno 6 mesi, con maggiorazione del 30% per i bovini allevati nell’azienda del richiedente per almeno 12 mesi o aderenti a sistemi di qualità nazionali o regionale o a sistemi di etichettatura facoltativa riconosciuti o una maggiorazione del 50% per i capi macellati e certificati dop o igp; • settore ovi-caprino: premio alle agnelle da rimonta e premio agli agnelli macellati in zone dop e igp; • seminativi: soia, grano duro, proteaginose, leguminose da granella ed erbai di sole leguminose, Barbabietola da zucchero, riso e pomodoro da industria; tali premi non sono richiedibili su tutto il territorio nazionale, ma differenziati a livello regionale; • settore olio di oliva: tre tipologie di premio a seconda della localizzazione dell’azienda. Per i premi previsti per il settore zootecnico, sarà molto importante prestare attenzione alla corretta identificazione e registrazione degli animali ai fini dell’ammissibilità al sostegno. Si precisa che è in corso il processo di semplificazione della Pac. ad oggi tale processo potrà riguardare solo gli atti di esecuzione e gli atti delegati; non potranno quindi essere modificati gli atti di base. Questa “modalità” di semplificazione avrà un impatto limitato sulle problematiche riscontrate dai produttori in questa nuova programmazione. nonostante ciò, proprio a seguito della semplificazione, potrebbero esserci delle novità che provvederemo a comunicarvi immediatamente. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Sana aLimentaziOne |SCHEDA
star bene a tavola Suggerimenti a cura del dietologo e nutrizionista dott. giorgio calabrese che collabora con coldiretti sul sito www.campagnamica.it
consigli per un’alimentazione
sana ed equilibrata Menù tipo
la dieta di campagna
amica
Per difendersi dal grande freddo e sconfiggere l'influenza
In inverno
è bene assumere sostanze antiossidanti, come i carotenoidi, che stimolano la produzione di anticorpi. Le verdure da prediligere sono: carote, zucca, patate, pomodoro, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cime di rapa. on i rigori dell’inverno arriva anche la fastidiosa influenza. il freddo ci rende più vulnerabili, i virus caricano le loro batterie e siamo costretti a rimanere a letto, con febbre, tosse, dolori muscolari. Cosa mangiare in questi frangenti? Le antiche tradizioni sono legate ad alcuni rimedi “della nonna” come il vin brûlé, il latte e miele, le minestrine calde, il punch e i fumi di eucaliptolo che sicuramente fanno bene alla salute, ma non sempre sono risolutivi. il vin brûlé, ad esempio, è un vino che viene riscaldato e quindi, quasi cotto; in tal modo, però, si esaltano le componenti alcoliche e non-alcoliche che, se si eccede nelle quantità, possono risultare poco digeribili. C’è poi l’accoppiata latte e miele, due alimenti di grande importanza nutrizionale, se presi singolarmente, che messi insieme sono un buon cocktail, tranne quando si esagera o in presenza di malattie come il diabete. È invece necessario, specie in inverno, assumere sostanze antiossidanti, come i carotenoidi, che proprio grazie al beta-carotene stimolano una più potente azione anticorpale. Queste sostanze - presenti in quantità, ad esempio, in un semplice centrifugato di carota - proteggono una ghiandola vicina alla tiroide che produce linfociti capaci di abbattere gli agenti infiammatori e infettivi. ecco i cibi da assumere, seguendo la stagionalità, in situazioni influenzali. Carote, zucca, patate, pomodoro, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cime di rapa sono ricchi di betacarotene (precursore della vitamina A). agrumi, pomodori, kiwi, frutti di bosco, broccoli, cavolfiori, prezzemolo, peperoni sono ricchi di vitamina C. germe di grano, mandorle, nocciole, patate, semi di girasole secchi, olio extravergine di oliva, oli di semi sono ricchi di vitamina e.
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Colazione: succo di arancia, uvetta, yogurt magro bianco; Spuntino: kiwi; Pranzo: succo di mirtilli, pane integrale, broccoli, mozzarella; Merenda: succo di arancia; Cena: insalata di spinaci e pomodori con semi di girasole, pollo e peperoni alle spezie, carote al vapore, riso integrale e macedonia di frutta.
NATALE: mangiaRe Bene Senza eSageRaRe? Si PUò!
Con le feste arriva anche la voglia di abbuffata a tavola Ecco alcuni consigli del nutrizionista per superare indenni i banchetti luculliani se si è alla ricerca di una dieta semplice per mantenere la forma durante le feste di natale, bisogna subito partire dalla ricerca sia dell’equilibrio nutrizionale sia della varietà del gusto per non perdere il piacere di sentirsi in festa senza però rischiare “La grande abbuffata”, per dirla alla tognazzi (celebre la pellicola con l’attore protagonista insieme ad altri grandi come Mastroianni. Un particolare della locandina nella foto). Un modo abbastanza semplice per mantenere la linea durante questo periodo è quello di ridurre le porzioni, anche durante i giorni che precedono le festività, una strategia consigliata anche dai nutrizionisti, che consente di arrivare al natale con qualche chilo in meno. in questo caso sono consigliatissime le verdure, sia crude che cotte, che, se condite con le giuste dosi di olio, aceto e sale, non rischiano di far aumentare la taglia dei pantaloni. insomma, è bene cominciare a mangiare con moderazione da subito, in modo tale da arrivare più leggeri e sani e magari concedersi un peccato
di gola in più del solito. ecco alcuni consigli che servono per tutelare la vostra salute, ma anche a non alterare oppure a mantenere la linea: evitate i grassi dannosi specie quelli di origine animale quali burro, strutto e margarina; limitate il consumo di carni e formaggi grassi e preferite carni e latticini magri, pesci e grassi buoni come l’olio extravergine di oliva; no al libertinaggio di dolci e alcolici; evitate le fritture orientandovi piuttosto su metodi di cottura più salutari come gli arrosti o le cotture al vapore; non perdete occasione per passeggiare almeno 45 minuti al dì; bevete almeno due litri di acqua al giorno.
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SCHEDA|sana alimentazione
LA CAROTA: i suoi molteplici benefici
SPESA DI DICEMBRE: natale all’insegna di frutta e verdura
TANTI I PRODOTTI da mettere nella nostra busta utili a rinforzare il sistema immunitario. E’ tempo di zuppe calde e insalate per recuperare dopo gli stravizi delle feste dicembre è il mese che segna l’arrivo dell’inverno e delle festività di natale, in cui è facile eccedere e concedersi qualche vizio in più. la natura ci viene incontro e ci regala tanta frutta e verdura dalle proprietà diuretiche e antinfiammatorie, che aiutano a rinforzare il nostro sistema immunitario. per un natale a impatto zero, vi consigliamo di consumare prodotti di stagione e alimenti Made in Italy a Km.0, che potete trovare nei mercati e nei punti vendita dei produttori diretti di campagna amica. i sapori della tradizione sono inoltre l’ideale per creare cesti di natale personalizzabili e originali, da regalare a parenti e amici. dal sedano alle carote, presenti tutto l’anno, fino a spinaci e cavolfiori, i prodotti che troviamo sui banchi dei mercati in questo mese sono ricchi di vitamine e sali minerali, utili per la nostra salute e per tenere lontani raffreddori e influenze. con l’inverno alle porte, è arrivato il momento di preparare zuppe e minestroni caldi con le verdure di stagione, perfetti anche per realizzare primi gustosi e deliziosi contorni. tra gli ortaggi invernali più versatili in cucina ci sono i broccoli, ricchi di ferro e vitamina c, che in molti però non apprezzano. per renderli appetibili a tutti, anche ai bambini, vi consigliamo di prepararli in forma di torta salata con la ricotta oppure nella pasta insieme a una crema di formaggio. noti per le loro proprietà digestive e detox, i finocchi saranno un alimento indispensabile per una dieta depurativa dopo le feste di natale e capodanno. si accompagnano bene alle arance, per un’insalata gustosa e leggera, ma sono squisiti anche cotti e gratinati. la frutta di dicembre è all’insegna del colore giallo-arancione: limoni, arance, mandarini, mandaranci e cachi, tutti ricchissimi di antiossidanti e vitamina c. proprio le arance, che possiamo trovare già dal mese scorso, sono un vero toccasana per il benessere del nostro corpo. grazie al loro elevato contenuto di vitamina c, sono ottime per potenziare il sistema immunitario, favorire l’assorbimento del ferro e contrastare i problemi di anemia. in vista delle festività di natale, vi suggeriamo di utilizzare i limoni di stagione per fare un’utile quanto gustosa riserva di limoncello fatto in casa, ideale da offrire ai vostri ospiti durante le feste e in qualsiasi altro momento dell’anno.
Ortaggio che vive tutte le stagioni In tavola può essere utilizzato come contorno o nei primi piatti la carota è un ortaggio che possiamo portare sulla nostra tavola tutto l’anno. fin dall’antichità è stata apprezzata e coltivata, non tanto per uso culinario quanto come pianta officinale. la parte commestibile della carota è la radice, la cui lunghezza media può variare dai 3 ai 20 cm, anche se esistono varietà che arrivano fino ai 90cm. ne esistono di diversi tipi, ciascuno con una caratteristica specifica.ad esempio, la carota viola è ricca di polifenoli, quella rossa di licopene, mentre quella bianca è un ottimo antitumorale. l’elemento comune è che tutte sono ricche di minerali e antiossidanti. la carota è inoltre fonte principale di beta - carotene, che - in caso di necessità - viene trasformato dall’organismo in vitamina a.tra le tante proprietà di questo ortaggio, ci sono la capacità di curare la gastrite, prevenire i disturbi degli occhi e favorire l’abbronzatura. le carote sono inoltre un ottimo rimedio contro gli inestetismi della pelle, dall’acne alla secchezza fino alle rughe, proprio grazie all’ele-
vato contenuto di vitamina a. al momento dell’acquisto, scegliete le carote dal colore brillante e dalla consistenza compatta. se dotate della parte verde, vi consigliamo di tagliarla e utilizzarla in aggiunta al brodo o per un buon pesto. le carote si possono cucinare in vari modi, sia crude che cotte. immancabili in ogni soffritto e pinzimonio, sono inoltre l’ingrediente ideale per la preparazione di tanti primi piatti, da gustose vellutate insieme ad altre verdure, come la zucca o le patate, alla parmigiana di carote, fino a cremosi risotti con carote tagliate a rondelle e formaggio. sono perfette anche come contorno, nella versione semplice con burro, oppure più sfiziose cotte con il marsala o il brandy. un modo diverso per gustarle è cucinarle ricoprendole con una besciamella fatta in casa, e poi gratinarle al forno. deliziosa e amata dai bambini è infine la torta di carote, spesso realizzata con l’aggiunta di mandorle, e per i più golosi ricoperta da una candida glassa di zucchero, la cosiddetta ghiaccia reale.
LA CAROTA: i suoi molteplici benefici
Il rimedio al freddo? La zuppa di fagioli!
Zuppa di fagioli con bieta rossa
hanno raggiunto la cottura unirli alla bieta e tenerli ancora sul fuoco per 15 minuti circa, per fare insaporire bene il tutto. se si vuole renderla più densa e saporita, si consiglia di lasciarla riposare un pò prima di servirla. aggiungere dell’olio a crudo a fine cottura. servire con dei cubetti di pane tostato oppure cuocervi dell’orzo perlato.
Preparazione mettere a bagno i fagioli almeno 12 ore prima di cucinarli.trascorso questo tempo di ammollo, cuocerli con acqua, sale, sedano, 1 spicchio d'aglio e metà della cipolla. a parte, preparare un soffritto con sedano, carota e la rimanente cipolla, il tutto tritato finemente. poi aggiungere la bieta rossa tagliata a piccoli pezzi e le patate ugualmente tagliate. aggiungere mezzo litro di acqua, sale e cuocere lentamente. Quando i fagioli
Ingredienti per 6 persone • 300g di fagioli borlotti; • 200g di bieta rossa; • 2 patate di media grandezza; • 2 coste di sedano (1 per la cottura dei fagioli e 1 per il soffritto); • 1 carota; • 1 cipolla di media grandezza; • 1 spicchio di aglio; • olio e sale q.b.
E’ arrivato il freddo, e con lui la voglia di zuppe, minestroni e tutto ciò che porti un po’ di calore in tavola e faccia bene al nostro organismo.
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[pagine a cura di alberto Pansecchi] VitiViniCOLO N.40|SCHEDA
La nutrizione della vite, come quella di tutti gli esseri viventi, piante o animali che siano, costituisce un “esercizio” molto più complesso di quanto possa sembrare. Essendo difficile, se non impossibile, stabilire per ogni appezzamento, varietà, luogo di coltivazione, tipologia di suolo, forma di allevamento, esposizione, livello di produttività, benessere fisiologico della pianta, etc., una “dieta” ideale, si è ormai abituati a semplificare ripetendo, coltura per coltura, un’unica ricetta. Nella stessa ottica, è purtroppo ormai consueto ascoltare e leggere che, essendo la vite una “pianta potassofila”, somministrare questo elemento rappresenti una costante garanzia per ottenere uve di pregio ed elevati accumuli di zucchero. È chiaro che questo approccio è ad unico vantaggio dei produttori di fertilizzanti che con pochi formulati e ancor minor attività di ricerca, riescono a “piazzare” le medesime formulazioni su più colture e in differenti aree.
IL poTASSIo
• elevate esigenze • molteplice azione • Carenza diffusa • durata dell’impianto
utilizzo dell’elemento il potassio è utilizzato dalla vite in elevate quantità, ed è alla base di equilibri e funzioni di tipo fisiologico. interviene nella formazione delle cellule e quindi dei nuovi tessuti e della nuova vegetazione; lo si ritrova così più concentrato all’interno della pianta nei luoghi di più intensa attività vegetativa. Oltre agire sulla formazione di nuovi organi, ne rallenta poi l’invecchiamento. Quest’aspetto riveste molta importanza in quanto favorisce il prolungarsi dell’attività delle foglie con la conseguente maggiore sintesi e accumulo di sostanze. Le viti saranno più robuste e vigorose e la maturazione dei frutti avverrà nelle differenti annate, con maggiore regolarità. n°11 • dicembre 2015| AGRICOLTURA A.
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SCHEDA|VitiViniCOLO
in inverno
La buona condizione vegetativa e un idoneo equilibrio fenologico favoriti anche da un’ottimale disponibilità di potassio, risulta poi determinante per la formazione del legno. È questo un processo che avviene parallelamente alla maturazione dell’uva e prosegue fino ad autunno avanzato. Un’ottima lignificazione dei tralci è fondamentale per la produzione nell’annata successiva e per garantire una maggiore resistenza della pianta ad alcune fisiopatie legate a carenze nutrizionali di altri elementi. il potassio infine incrementa la resistenza al freddo invernale, fondamentale soprattutto nel caso in cui le basse temperature, unite a una ridotta umidità atmosferica, favorissero la disidratazione degli organi stessi.
durante la stagione vegetativa
in estate, quando le condizioni climatiche inducono elevati livelli di evapotraspirazione e le viti soffrono per mancanza di acqua, l’adeguata presenza di potassio nelle foglie agisce indirettamente contro l’appassimento, regolando l’apertura degli stomi e riducendo le perdite di acqua per traspirazione. Così facendo le foglie, anche se giovani, possono mantenere più a lungo il loro turgore e la loro attività fisiologica, nell’attesa che una pioggia interrompa la siccità. il potassio inoltre può essere considerato un elemento equilibratore della vite, in quanto ostacola il lussureggiamento spesso determinato da diversi fattori contemporanei come il vitigno, il portinnesto, l’età giovanile e la fertilità del terreno.
una singolare particolarità
il potassio detiene un’azione inibitoria all’accumulo di zuccheri e proteine negli apparati radicali. Questo è utile per le piante vecchie, che sono naturalmente esposte ai marciumi radicali. i funghi agenti di questa degenerazione traggono beneficio proprio dall'abbondante presenza di sostanze proteiche e zuccherine nelle radici. il decadimento del vigneto avviene contemporaneamente alla marcescenza delle radici delle viti. L’azione del potassio è in questo caso indiretta ma specifica e di notevole contributo alla durata dell’impianto.
carenze e fabbisogni in potassio
in primavera, durante l’inizio del germogliamento, il bordo della foglia cambia colore, assumendo differenti tonalità in relazione alla varietà. nel periodo estivo con le foglie ormai indurite, questa carenza si può manifestare con imbrunimenti sulla pagina superiore delle foglie, nella parte centrale. Può accadere che la manifestazione della sofferenza avvenga ogni anno nonostante le concimazioni e gli accorgimenti colturali. in questo caso, la somministrazione di sostanza organica rappresenta un valido aiuto per le viti, anche se difficilmente risolutivo. il fabbisogno di potassio delle viti varia in relazione ai vitigni e all’età e un fattore esterno che interviene in misura importante è la tessitura del terreno. Lo strato in cui vi è la maggiore concentrazione di questo elemento è normalmente compreso tra i 20 e i 60 cm: maggiore è la presenza di argilla, tanto più esso è superficiale. Un’adeguata nutrizione di potassio (K2O) varia da 60 a 120 chilogrammi ad ettaro. tali valori indicativi, sono riconducibili agli asporti medi determinati dalla produzione di uva e non rispettano le norme di concimazione previste dalle misure agroambientali. Biografia: martini in vigna - edoardo monticelli - n°9/2013 Viticoltura generale - mario Fregoni - Reda, 1985
A cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica - Coldiretti Alessandria
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DI LAVORO
RAPPORTI
>novità
datORi di LaVORO |ATTUALITÀ
Agricoltura: l’INPS CONTRO I RAPPORTI FITTIZI É sempre di attualità il tema dei rapporti di lavoro fittizi in agricoltura
a questione relativa ai rapporti di lavoro fittizi in agricoltura è sempre di attualità tanto che l’inPS, con messaggio n. 7068 del 20 novembre 2015, ha fornito indicazioni al proprio personale ispettivo evidenziando che il contrasto all’instaurazione di rapporti di lavoro fittizi in agricoltura è un’attività complessa, sia nella fase di gestione dell’accesso ispettivo che nelle successive fasi di redazione del verbale. nel riportarvi di seguito il contenuto dei due principali verbali rilasciati dal personale inps, vi invitiamo, in caso di ispezioni, a contattare immediatamente il nostro ufficio paghe allo scopo di ottenere un’assistenza completa fin dalle prime fasi della verifica.
bale vanno fatte le richieste anche documentali, utile al proseguimento dell’istruttoria finalizzata all’accertamento degli illeciti.
L
VERBALE UNICo DI ACCERTAMENTo
VERBALE DI PRIMo ACCESSo
ai fini operativi viene ulteriormente procedimentalizzata l’attività ispettiva in materia prevedendo che l’accertamento ispettivo prenda il suo avvio con l’accesso in azienda a cui devono seguire la predisposizione e il rilascio del verbale di primo accesso al datore di lavoro o a chi ne fa le veci o, in loro assenza, ai soggetti aventi titolo a riceverlo a norma del codice di procedura civile, compreso il professionista delegato. nel caso in cui non sia stato possibile accedere in azienda, l’istituto suggerisce di menzionare i motivi del mancato accesso nel verbale conclusivo. nel verbale di primo accesso deve, inoltre, risultare che l’ispettore abbia informato il datore di
lavoro sia della possibilità di farsi assistere da un professionista abilitato ai sensi della Legge n. 12/1979, che di rilasciare dichiarazioni, dando eventualmente conto del mancato esercizio delle predette facoltà. dopo aver elencato gli ulteriori elementi costitutivi del verbale di primo accesso, l’istituto ricorda che nel medesimo ver-
Con il verbale conclusivo dell’accertamento ispettivo si procede alla constatazione e alla notificazione di tutti gli addebiti ed illeciti amministrativi riscontrati dal funzionario di vigilanza. tale provvedimento deve contenere il richiamo al verbale di primo accesso e nello stesso vanno riportati gli esiti dettagliati dell’accertamento, con indicazione puntuale delle fonti di prova degli illeciti rilevati. Per l’inPS deve essere assolutamente evitata la prassi di ricorrere in sede di verbalizzazione conclusiva a mere formule generiche del tipo “dalla documentazione acquisita e/o dalle dichiarazioni raccolte dai lavoratori è emerso che...”, ma vanno riportati i riferimenti dettagliati alle informazioni raccolte. gli ispettori devono, infine, porre particolare cura nella raccolta degli elementi probatori a sostegno dell’annullamento di rapporti di lavoro dipendente, agricoli e non agricoli, costituiti fittiziamente al solo scopo di percepire prestazioni indebite, dal momento che accertamenti di natura induttiva o improntati sull’analisi del comportamento aziendale nel suo complesso, senza precisi riferimenti al singolo rapporto annullato, sono difficilmente sostenibili in sede di contenzioso.
NOVITÀ IN MERITO: aggiORnamenti
INPS: datori di lavoro agricolo ed esonero contributivo triennale -L’Inps comunica che, sulla base dell’andamento dell’esonero contributivo triennale (previsto dall’art. 1, co. 119, Legge 23 dicembre 2014, n.190 c.d. Legge di Stabilità 2015), riscontrato con riferimento alle tariffazioni dei dati denunciati ad oggi disponibili, l’istituto procederà a processare ulteriori domande di esonero nel rispetto dell’ordine di presentazione delle stesse, così come previsto dall’art. 1, comma 120, L. 190/2014. in considerazione di ciò, l’inps invita i datori di lavoro agricolo interessati a monitorare lo stato delle domande presentate, accedendo alle apposite funzionalità del cassetto previdenziale aziende agricole. inoltre per le aziende nostre associate ad oggi non risultano casi o pratiche sospese.
INPS: rilevazione delle retribuzioni degli operai del settore agricolo
-L’Inps comunica la rilevazione delle retribuzioni medie provinciali dei lavoratori agricoli, determinate annualmente con decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sentita la Commissione Centrale di cui all’art.9 sexies, comma 3, L.608/96, operata dalle Sedi provinciali con la collaborazione delle Organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie dei contratti provinciali e regionali, nonché dei rappresentanti delle Sedi Circoscrizionali e delle Sedi i.n.a.i.L. Si tratta della rilevazione delle retribuzioni contrattuali degli operai a tempo determinato (O.t.d.) e degli operai a tempo indeterminato (O.t.i.) del settore agricolo, in vigore alla data del 30-10-2015, per la determinazione delle medie salariali.
Agenzia Entrate: credito d’imposta per l’assunzione di detenuti -L’Agenzia delle Entrate ha approvato le modalità per fruire, dal 1° gennaio 2016, del credito d’imposta riconosciuto alle imprese che partecipano al processo di riqualificazione dei detenuti attraverso l’assunzione o l’effettivo svolgimento di
attività formativa in favore degli stessi. Per consentire l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta in parola, tramite il modello F24 presentato esclusivamente attraverso i canali entRateL e FiSCOnLine messi a disposizione dall’agenzia delle entrate, è istituito il seguente codice tributo: 6858” denominato “Credito d’imposta - agevolazione concessa alle imprese che assumono detenuti o svolgono attività formative nei confronti dei detenuti - decreto interministeriale 24 luglio 2014, n.148”. il campo “anno di riferimento”, è valorizzato con l’anno per il quale è concesso il credito, nel formato “aaaa”. il suddetto codice tributo “6858” è operativo a decorrere dal 1° gennaio 2016 e dalla medesima data è soppresso il codice tributo “6741”. in sede di compilazione del modello di pagamento F24, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno per il quale è concesso il credito, nel formato “aaaa”.
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ATTUALITÀ| UmaL gRazie dei CamPi
Carburante agevolato UMA PeR eVitaRe SanziOni Si COnSigLia aLLe imPReSe di RiVOLgeRSi agLi UFFiCi COLdiRetti Di seguito vengono riuportate le informazioni che sono state pubblicate sui “Quaderni della Regione Piemonte-Agricoltura87”. Sono riassunte le principali novità riguardanti il consumo di carburante e la contabilità delle schede. a regione Piemonte ha fornito alcune precisazioni circa il rilascio del buono carburante agevolato “Uma” nonché sulla rendicontazione delle lavorazioni eseguite in conto terzi. Sulla base delle informazioni pubblicate sui "Quaderni della Regione Piemonte - agricoltura 87", si riportano di seguito le principali novità. il decreto ministeriale 15 dicembre 2001, n.454, che regolamenta le assegnazioni di oli minerali soggetti ad agevolazione fiscale per l’impiego in agricoltura, prevede l’assegnazione di carburante per le prestazioni rese da terzi in favore delle imprese agricole iscritte nel registro delle imprese delle CCiaa e registrate nell’anagrafe agricola unica. L’anagrafe agricola contiene, per ciascun fascicolo registrato, le informazioni circa le superfici e le colture praticate in un dato anno dall'impresa agricola. L’impresa agromeccanica o la ditta a conduzione mista che svolge per altro soggetto avente titolo una determinata lavorazione è tenuta a indicare la coltura e la superficie interessata dalla lavorazione, i relativi consumi di carburante soggetto ad agevolazione fiscale, oltre che gli estremi identificativi del soggetto presso cui ha eseguito la lavorazione.
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COME PROCEDERE
QUANDO VI SIANO
DISCORDANZE TRA LE
INFORMAZIONI e informazioni rese in sede di verifica dei consumi possono non coincidere con quelle contenute nel fascicolo aziendale dell’impresa agricola presso la quale sono state eseguite le lavorazioni. in particolare possono verificarsi i seguenti casi: a) la superficie indicata in sede di rendicontazione (nella fattura o nella scheda riassuntiva delle lavorazioni) è inferiore a quella registrata nel fascicolo aziendale; in tal caso, ai fini della verifica, viene tenuta in considerazione la superficie indicata dalla ditta che ha eseguito la lavorazione; b) la superficie indicata è superiore a quella registrata nel fascicolo aziendale; in tale caso viene tenuta in considerazione la superficie indicata dal fascicolo.
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i consumi complessivi risultanti dalla verifica dei consumi eseguita dall’impresa agromeccanica o dalla ditta a conduzione mista potranno dunque essere uguali, inferiori o superiori al quantitativo massimo ammesso. Qualora i quantitativi dichiarati a consumo e fatturati siano superiori al consumo ammissibile, la differenza tra consumi dichiarati e consumi ammissibili rappresenta il quantitativo di carburante non ammissibile al beneficio fiscale. Se inferiori, il quantitativo non consumato dà origine a rimanenza. Per le procedure di rendicontazione, è ammessa la presentazione della scheda a - scheda cliente - o il “libretto Blu mod.27” e di copia delle fatture da parte del soggetto che ha eseguito la lavorazione per conto terzi. La scheda cliente, da compilare entro 5 giorni a cura dell’impresa agromecca-
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nica o della ditta a conduzione mista, riporta le lavorazioni eseguite presso l’azienda agricola o altro soggetto avente titolo e il riferimento alle relative fatture emesse. Sono inoltre emersi diversi casi di imprese agromeccaniche o ditte a conduzione mista che hanno eseguito lavorazioni, attestate da regolare fattura, per conto di imprese agricole su colture che non risultano presenti nel fascicolo e che pertanto non possono essere rendicontate. allo scopo di permettere la rendicontazione, è necessario che l’impresa agricola proceda con una dichiarazione correttiva al fine di regolarizzare le informazioni presenti nel proprio fascicolo. Per evitare l’insorgenza di situazioni del genere è comunque necessario che gli utenti che si rivolgono a terzi per l’esecuzione di lavorazioni agricole tengano aggiornato il proprio fascicolo aziendale allo scopo di consentire una esatta rendicontazione delle lavorazioni eseguite presso di loro in termini di superficie interessata e di coltura praticata. non risulta idonea la presentazione da parte dell’impresa agromeccanica di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio prodotta dall’azienda agricola che corregga l’informazione errata contenuta nel fascicolo. a tal riguardo il d.m. 454/01 prevede che il soggetto beneficiario è tenuto a comunicare le variazioni di consistenza aziendale entro un mese dal loro verificarsi. Le imprese agricole o altri soggetti aventi titolo che abbiano beneficiato di una propria assegnazione di carburante agricolo e che si siano rivolti a terzi per l’esecuzione di lavorazioni agricole debbono dichiarare tali lavorazioni in sede di verifica dei consumi dell’anno precedente. Se risulteranno infatti assegnazioni di carburante per analoghe lavorazioni sulla stessa coltura e sulla stessa superficie, si prospetta un’assegnazione ripetuta di carburante che, se prelevato e consumato, non risulta ammissibile ad agevolazione fiscale. Se non consumato, il relativo quantitativo potrà essere rendicontato a rimanenza. allo scopo di prevenire tali situazioni, si consiglia alle imprese agricole di presentare agli uffici istruttori Caa o Uffici Uma -, in sede di verifica dei consumi dell’anno precedente e di assegnazione per l’anno corrente, anche le fatture relative a tali lavorazioni in modo che se ne tenga conto nella determinazione dei consumi di carburante dell’anno precedente e quindi delle relative rimanenze. Situazioni analoghe possono verificarsi in caso di concessione di “acconto” di assegnazione di carburante, se questo, a seguito di variazioni in diminuzione di consistenza aziendale nel corso dell'anno, risulta superiore al quantitativo massimo ammesso calcolato in fase di saldo. Se il carburante è stato prelevato e consumato interamente si ha un’eccedenza di consumo non giustificato pari alla differenza tra il quantitativo assegnato con l’acconto e il quantitativo massimo ammesso per l’anno in corso, calcolato in fase di saldo. La quota prelevata e non consumata dà origine a rimanenza.
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Uma/attUaLità |ORGANIZZAZIONE
NOVITÀ: CaSiStiCHe
SUINI: CaLanO aziende e PROdUziOne
Saranno inoltre
Crollo dei prezzi e concorrenza sleale
oggetto di specifiche
ell’arco di tre anni le aziende suinicole italiane si sono ridotte del 10% a causa della concorrenza sleale e della mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine sui salumi in commercio. a lanciare l’allarme è la Coldiretti, sulla base di un’analisi su dati eurostat, con il settore che sta vivendo pesanti difficoltà. a una situazione che vede già tre prosciutti su quattro venduti in italia come nostrani provenire da maiali nati all’estero, si è aggiunto un repentino calo dei prezzi all’origine, con le quotazioni dei suini vivi che nei primi undici mesi del 2015 hanno perso l’8%, secondo i dati della borsa di modena, e quelle dei suinetti che sono calate del 10%. Un fenomeno che sta interessando tutta europa, principalmente per gli effetti combinati dell’embargo russo e dalla superproduzione di alcuni stati. Con il mercato ex sovietico sbarrato alle produzioni comuni-
verifiche le ditte
UMA: • Che non hanno eseguito le procedure di verifica dei consumi entro il 30 giugno dell’anno successivo all’assegnazione di carburanti (cosiddetti “Inadempienti”) e per i quali risultano quantitativi di carburante non giustificati in termini di consumi negli anni successivi; • che presentano particelle catastali definitivamente bocciate in istanza di riesame per l’anno in corso in quanto le verifiche effettuate hanno restituito una superficie interamente non agricola; • cessate in Camera di commercio con assegnazioni di carburante successive all’anno di cessazione. Per tutte le casistiche evidenziate saranno eseguiti specifici controlli e le relative funzioni saranno automatizzate nell’applicativo Uma di Sistema Piemonte. Si ricorda inoltre che le sanzioni previste in materia Uma sono di carattere amministrati-vo e penale; in caso di violazione della normativa sul carburante agevolato “per detenzione e/o utilizzo non conforme” superiore ai 100 litri, tale violazione ha rilievo penale.
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tarie, molti paesi si sono ritrovati con un considerevole surplus da destinare altrove. ma c’è anche chi lamenta gli effetti dell’immotivata campagna “terroristica” lanciata dall’Oms sul consumo di salumi. Unica eccezione, il comparto dei prosciutti certificati dop. Secondo i dati della Cun, la borsa suinicola, le quotazioni delle cosce destinate alle produzioni a denominazione di origine certificata hanno guadagnato il 5%. Un segnale che, secondo Coldiretti, dimostra come la possibilità di dare al consumatore garanzie sulla provenienza e la qualità di quanto porta in tavola sta finendo per fare la differenza. il problema è ora riuscire a garantire le stesse informazioni su tutti i salumi in commercio, riequilibrando al contempo i rapporti all’interno delle filiere, così da valorizzare il lavoro fatto in questi anni sulla qualità delle produzioni dalle aziende suinicole tricolori.
NATALE: tRediCeSima in taSSe e mUtUi PeR 44% itaLiani
Ma 9 italiani su 10 non rinunciano allo shopping oco meno della metà (44%) degli oltre 32 milioni di italiani che ricevono la tredicesima la destineranno al pagamento di tasse, mutui, rate e bollette. É quanto emerge da una indagine Coldiretti/ixè in riferimento al prossimo pagamento delle tredicesime che arriva in concomitanza con l’ingorgo fiscale del 16 dicembre con il pagamento tra l’altro di imu e tasi e tari. Le tredicesime che porteranno circa 40 miliardi di euro aggiuntivi nelle busta paga di lavoratori dipendenti e pensionati saranno però anche un incentivo ai consumi e al risparmio con un italiano su quattro (24%) che le userà per le spese di natale e il 21 per cento pensa al futuro con il risparmio, mentre gli altri preferiscono non rispondere. nove italiani su dieci (92%) non rinunceranno comunque ad acquistare regali per se stessi o per gli altri in occasione delle
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festività di natale anche se cambiano le priorità e si riducono gli acquisti di impulso. Quasi la metà degli italiani (54%) - sottolinea la Coldiretti - vorrebbe trovare sotto l’albero qualcosa che gli serve ma che ha rimandato di acquistare mentre solo il 19% un regalo sfizioso che non si può permettere. Si registra dunque - continua la Coldiretti - una spinta verso regali utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici si preferisce scegliere oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. tra i regali più gettonati - conclude Coldiretti - tecnologia, abbigliamento e l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici.
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A Sarizzola sulle COLLINE TORTONESI ATTUALITÀ| Le aziende COLdiRetti
in foto: mattia Bellinzona
Continua il nostro viaggio alla scoperta di “itinerari del territorio e del gusto” per conoscere meglio le aziende e i protagonisti.
Poi, se non sbaglio, nel 2008 entri a far parte della squadra? giusto, con l’ambizioso progetto di realizzare un allevamento di suini allo stato brado per produrre salame, stagionato rigorosamente in cantina, da sempre prodotto dalla famiglia, ma solo per uso personale o per allietare i giorni di festa con gli amici. mi piace pensare che la mia azienda sia l’esempio concreto della progettualità multifunzionale di Coldiretti. L’azienda può contare su quanti ettari? L’azienda a oggi è composta da circa 80 ettari: una parte piantata a vigneto e una parte coltivata a cereali e foraggi, che vengono utilizzati per produrre una miscela destinata l’alimentazione dei suini. Produzione di salumi rigorosamente a km. Zero, primo fra tutti il Nobile del Giarolo. Tutto inizia però con una grande attenzione al benessere animale. i suini, provengono rigorosamente dal nostro allevamento, caratteristica che ci distingue dalla maggior parte degli altri produttori. i maiali utilizzati per la produzione del salame provengono esclusivamente dal nostro allevamento allo stato brado, dove possono pascolare tra prati. grazie al tipo di vita che fanno, i maiali migliorano la struttura e la muscolatura formando carni sode e con basso contenuto di liquidi. E un buon salame deve essere accompagnato da un buon vino, vero? il nostro principale obiettivo è l’armonia tra noi, la vigna, il territorio. Per ottenere un buon vino bisogna partire da un'ottima uva. i nostri vini provengono esclusivamente da uve coltivate e selezionate da noi.
Terre di Sarizzola: armonia tra la vigna, il territorio e gli animali mattia BeLLinzOna Ci Ha FattO COnOSCeRe La SUa azienda, daLL’aLLeVamentO di SUini aLLe SPettaCOLaRi Cantine in tUFO a diverso tempo conosco Mattia Bellinzona, il suo amore per il vino, la sua terra e la continua ricerca della qualità e delle cose buone da portare in tavola sono per lui molto più di un lavoro, sono pura passione. abita in un luogo generoso, le colline tortonesi, una culla di sapori e cultura dove si amalgamano sapientemente le tradizioni, portate avanti dalle vecchie e nuove generazioni. Sarizzola si trova sulla cresta di una collina in mezzo ai boschi della Valle Ossona, habitat naturale di animali selvatici e di tartufi bianchi e neri. e “terre di Sarizzola”, l’azienda si mattia, ne è la concretizzazione. mattia è un giovane impresa di Coldiretti, una laurea in Viticoltura ed enologia, vice delegato del Comitato Provinciale dei giovani imprenditori, componente della Consulta Vinivinicola di Coldiretti alessandria e del Consiglio del Consorzio agrario del Piemonte Orientale, è stato recentemente eletto presidente di zona di tortona. giovane, ma con un curriculum che fa
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già la differenza, a testimoniare come i giovani di Coldiretti siano la leva strategica che fa muovere il Paese. Mattia come nasce “Terre di Sarizzola”? L’azienda affonda le sue radici nella storia della famiglia del fondatore Pietro Penacca che già nella seconda metà del 1800 coltivava vigneti a Sarizzola, che è stato il primo paese fondato nella valle Ossona, producendo vino che veniva consumato in famiglia e regalato ad amici e conoscenti. il vero capostipite dell’azienda può essere considerato Secondo, figlio di Pietro, con lui nel primo dopo guerra la piccola cantina di famiglia inizia ad ampliarsi e produrre vino che viene venduto nelle vicine città di milano e genova. a metà degli anni settanta, Secondo viene affiancato dal figlio Franco e insieme gettano le basi per la realizzazione dell’azienda odierna. Franco è mio zio, da parte di mamma, lui si è sempre occupato in prima persona di ogni cosa, soprattutto del rinnovamento del settore vitivinicolo.
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Ultimo nato lo spaccio aziendale dove è possibile fare acquisti e degustare le specialità di vostra produzione. Un altro obiettivo raggiunto? Siamo particolarmente orgogliosi dello spaccio di “terre di Sarizzola”. Si trova in centro paese, adiacente alle cantine di stagionatura del salame alle quali si collega attraverso un cunicolo risalente al 1300. È realizzato su due livelli: nel piano superiore il punto vendita e nel piano seminterrato, in un ambiente valorizzato da antichi muri di pietra e travi in legno, è stata realizzata una sala degustazione. Vendita diretta, km.zero... per il futuro mi sembra di capire tu abbia le idee molto chiare... Sto aspettando il nuovo Psr per poter apportare delle migliorie per quanto riguarda la parte vitivinicola dell’azienda. L’azienda aumenta del 30% la produzione ogni anno: devo essere ottimista!
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In frazione Mereta ad AVOLASCA Le aziende COLdiRetti |ATTUALITÀ
in foto: Luca Canevaro
senape, lino, finocchio, abbiamo acquistato un vaglio, ossia un pulitore compatto, che ci permette di vendere i semi già selezionati e quindi già pronti per la trasformazione successiva. Questo mercato rivolto in particolar modo verso l'estero è in continua crescita, tanto che ora è diventato uno dei canali di maggior reddito della nostra azienda”. Un’attenzione e un’innovazione che hanno portato l’azienda a vincere la menzione speciale nell’ambito del concorso oscar Green edizione 2015... e’ stata una grande emozione, a partire dal fatto che il premio sia stato ritirato ad expo, Oscar green rappresenta un’opportunità da cui partire per raccontare un’italia diversa, la fabbrica dove nascono le idee, dove è possibile trasformare in fatti concreti ciò che sino a ieri si pensava solo come ad un’occasione di sviluppo per il settore. Immagino stia aspettando anche tu il nuovo Psr? Proprio così, perché vorrei apportare novità nell’ambito del settore vitivinicolo, in cantina soprattutto vorrei apportare delle migliorie. e poi mi piacerebbe avere un mulino dove produrre farina di alta qualità, biologica. Quali vini proponete al consumatore? Barbera, Bonarda, dolcetto, Ciliegiolo e timorasso. il timorasso è sicuramente il più richiesto ma ultimamente anche il ciliegiolo sta incontrando i gusti dei consumatori, si tratta di un vecchio vigneto che abbiamo riscoperto e devo dire che sta incontrando il gusto del consumatore. Nell’era dei “social” come vede il proprio lavoro un giovane imprenditore agricolo?
Prima di tutto essere innovativi: nuove idee per superare le difficoltà azienda agRiCOLa BiOLOgiCa CaneVaRO: daL VinO aLLe eRBe OFFiCinaLi, La tUteLa deL PROdOttO made in itaLy PeR eSSeRe COmPetitiVi iò che ti colpisce di più quando arrivi in azienda da Luca Canevaro è l’ospitalità. La bellezza dei Colli tortonesi, dove il sole vince sulla nebbia, fanno da sfondo ad un’impresa che ha radici profonde, importanti, fatte di crescita e di tradizioni che si sono tramandati di padre in figlio. Superare le difficoltà e credere nell’innovazione. e’ questo il motto di Luca Canevaro, 25 anni, imprenditore di avolasca, componente di giovani impresa alessandria, che conduce un’azienda, in frazione mereta, ad indirizzo vitivinicolo e seminativo, tutto rigorosamente biologico, con il padre Sandro titolare dell’azienda, la madre e il fratello Stefano. aver saputo cogliere le esigenze di mercato ed aver inserito nuovi prodotti che rappresentano la genuinità del Made in Italy anche all’estero: è questo che ci viene in mente mentre visitiamo la cantina e i locali dove vengono selezionate le erbe officinali, altro fiore all’occhiello dell’azienda Canevaro. Uno sguardo ai vigneti che stanno ri-
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posando, i campi di finocchio che stanno aspettando passi l’inverno per tornare a spigionare quel profumo che nei mesi estivi invade tutta la vallata e sentire le sensazioni che regalata il vino appena versato nel bicchiere. il quadro che emerge non è solo quello di un’azienda multifunzionale ma decisamente proiettata al futuro, verso obiettivi e traguardi che hanno in Luca e Stefano idee e progettualità concrete. L’azienda di Luca Canevaro è situata sulle colline del tortonese ed è composta da circa 70 ettari a seminativo e circa 6 ettari di vigneto. Come possiamo riassumere tutto questo? da sempre ci occupiamo di produzione, vinificazione e vendita dei nostri vini. dai primi anni 2000 quando a causa della flavescenza dorata l'utilizzo di pesticidi è aumentato,abbiamo deciso di convertire completamente l’azienda in agricoltura biologica. negli ultimi anni, per venire incontro alle nuove richieste del mercato abbiamo deciso di investire sulle erbe officinali quali psillio,
La tecnologia mediatica aiuta molto e accompagna le aziende in un percorso sempre nuovo dove accanto alla saggezza contadina tramandata da generazioni si collocano perfettamente facebook, twitter e tutti i “social” che ci permettono di far conoscere la nostra realtà a chilometri di distanza. Di cosa ha bisogno oggi l’agricoltura? entusiasmo e intuizioni che contribuiscano ad esportare sempre di più il nostro modello di agricoltura in europa e nel mondo. Sino a qualche tempo fa era più semplice rispondere alle esigenze di mercato mentre oggi non è sufficiente fare un buon prodotto, siamo costretti a combattere una guerra dei falsi che ci sta massacrando. Una piaga che colpisce in modo trasversale tutti i settori: la battaglia che Coldiretti sta portando avanti contro l’italian sounding è eccezionale. Il 2016 è alle porte cosa ti aspetti, Psr a parte? Parlando da imprenditore vorrei esprimere un desiderio: meno burocrazia!
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ATTUALITÀ| dOnne imPReSa
DONNE IMPRESA ALESSANDRIA: SemPRe in PRima Linea in diFeSa deL made in itaLy
bILAnCIo
2015 E PROSPETTIVE DEL
dELLA nUoVA progETTUALITà l Coordinamento donne impresa alessandria si è ritrovato all’azienda di Silvia Beccaria ad Ozzano monferrato per tracciare un bilancio dell’attività di donne impresa e per iniziare a preannunciare quelli che saranno i prossimi impegni che vedranno impegnate le imprenditrici, protagoniste nella crescita del grande progetto per il Paese di Coldiretti. “Con l’avvicinarsi delle festività natalizie è d’obbligo una pausa di riflessione. - ha affermato la responsabile provinciale graziella Boveri L’anno appena trascorso, anche se è stato dal punto di vista congiunturale uno dei più difficili, possiamo però dire che per quanto riguarda la progettualità è stato sicuramente molto intenso. e’ vero, si chiude un anno difficile per la nostra agricoltura: molti prezzi in caduta libera, alcuni
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nella foto il Coordinamento donne impresa alessandria ospite all’azienda “Beccaria” di Ozzano monferrato per il tradizionale scambio di auguri in vista delle festività natalizie.
costi di produzione alle stelle e ancora un basso, troppo basso potere contrattuale della parte agricola. L’intesa raggiunta con la Lactalis al ministero dell’agricoltura rappresenta un primo passo. Coldiretti si impegna a realizzare filiere che tendano a ridurre i costi di produzione delle nostre imprese e continuerà, inoltre, a portare avanti la battaglia di civiltà al fine di arrivare ad ottenere l’origine in etichetta per il latte uht, lo yogurt e per tutti gli altri prodotti lattiero caseari, a tutela delle produzioni del territorio e dei diritti dei consumatori. Un risultato sul prezzo che, unito alla possibilità dal primo gennaio di trattenere l’iva incassata, all’abolizione di imu e irap e al mantenimento del ‘premio qualità’, lascia intravedere un 2016 decisamente migliore del 2015”. di tutto questo si è parlato
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durante il Coordinamento natalizio, occasione per lo scambio di auguri e fare il punto sulle nostre attività, per ribadire che la filiera agricola tutta italiana è l’unica strada possibile per il futuro dell’economia, un percorso che ha come punto di partenza e di arrivo gli interessi delle imprese e dei consumatori, che trovano il sostegno della politica e della società. “Obiettivi che perseguiremo insieme - ha aggiunto graziella Boveri - e che nei prossimi mesi ci vedranno ancora di più in prima linea nella difesa del Made in Italy, per promuovere i valori del territorio e per far tornare gli agricoltori “protagonisti del cibo”. Questo deve essere il nostro impegno e anche il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno care imprenditrici di Coldiretti!”
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teRRanOStRa/CamPagna amiCa |ATTUALITÀ
ASSEMBLEA DI TERRANOSTRA
TErrAnoSTrA OSPITE A CASCINA ORTO pEr pArLArE AnCHE dI pSr perta alle novità legislative ed alle nuove opportunità del piano di Sviluppo Rurale, la consueta assemblea di terranostra, di fine anno, ha visto una forte partecipazione delle aziende agrituristiche associate che si sono riunite a Cascina Orto di Pasturana lo scorso 14 dicembre. il settore agrituristico in questi anni è rimasto in balia di una nuova legge che seppur recentemente approvata, per qualche vizio di
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forma, non ha ancora visto alla luce il Regolamento attuativo che ne dovrebbe dettare i principali aspetti gestionali, portare ordine e chiarezza, in un ginepraio di norme di settore. gli aspetti salienti della nuova normativa sono stati illustrati dalla dr.ssa Luisa Bo che, ha messo in evidenza quanto il rapporto con i territorio, la valorizzazione della stagionalità, l’ottimizzazione dell’attività agricola, in rapporto alla dimensione strutturale
siano la vera innovazione che, la Regione Piemonte ha voluto apportare al settore. Le forti novità legislative del mondo agrituristico, possono con il nuovo PSR trovare la strada per migliorare il settore e trovare quelle risposte che le aziende agricole, con il futuro bando, si stanno aspettando ormai da diverso tempo. a parlare di tutto questo il dr. Fabio Fracchia, referente provinciale per Coldiretti che, davanti ad un’attenta platea, ha sanato ogni richiesta di chiarimento alla luce di quanto ad oggi divulgato. il presidente Regionale terranostra Stefania grandinetti, che la scorsa estate ad expo ha portato in alto il nome degli agriturismi piemontesi, ha chiuso con il direttore Coldiretti Simone moroni una calda riunione, ricca di spunti di lavoro e una maggior consapevolezza, da parte di tutti, che la collaborazione tra aziende sia sempre la principale strada da percorrere.
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La RiCetta deL meSe
sFormato di caVoli
preparazione:
ingredienti: •1 kg di foglie di cavolo verza •300gr di ricotta piemontese •100gr di parmigiano grattugiato •5 uova •Qualche cucchiaio di bagna cauda •20gr di burro •Pane grattugiato (per foderare lo stampo) •Sale e pepe
Pulite i cavoli, scottatoli in acqua salata per alcuni minuti, scolateli e frullateli. mettete il passato di cavoli a scolare in un canovaccio posto dentro ad un colapasta per alcuni minuti e strizzateli dopo averli rinchiusi a fagotto nel canovaccio in modo da far perdere molta della loro acqua. Soffriggete in una larga padella il burro cui avrete aggiunto 2 cucchiai di bagna cauda e unite i cavoli per fare assorbire bene il condimento. in un’ampia terrina mettete la ricotta, mescolatela con un cucchiaio di legno, unite i cavoli, il parmigiano, 3 uova intere e due tuorli, pepate leggermente. amalgamate con cura tutti gli ingredienti, preparate uno stampo rotondo con il buco centrale imburrandolo e rivestendo di pane grattugiato su tutte le pareti.Versate il composto nello stampo, copritelo con la pellicola di alluminio su cui praticherete alcuni fori e mettetelo a cuocere in forno dentro ad una teglia riempita di acqua sino a due-tre centimetri sotto il bordo dello stampo in modo che la cottura non penetri acqua nello sformato. Cuocete alla temperatura di 150° a bagnomaria per 40 minuti. Quando lo sformato è cotto, capolgetelo in un vassoio e servitelo con una fonduta fumante.
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[pagina a cura di marino Ravera]
ATTUALITÀ|ePaCa
MESOTELIOMA
RICONOSCIUTO INDENNIZZO
UnA TAnTUM PER ESPOSIZIONE
NON PROFESSIONALE
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art.1, c. 116, della legge di stabilità 2015 ha esteso le prestazioni erogate dal Fondo vittime dell’amianto, in via sperimentale per gli anni 2015-2017, a malati di mesotelioma riconducibile ad esposizione non professionale all’amianto. Con il decreto interministeriale del 4 settembre 2015, pubblicato in data 12 ottobre 2015, sono state fissate la misura e le modalità di erogazione della nuova prestazione. gli aventi diritto alla prestazione una tantum sono tutti i soggetti che, nel periodo 2015 - 2017, risultino affetti da mesotelioma contratto per esposizione familiare a lavoratori impiegati in italia nella lavorazione dell’amianto, ovvero per esposizione ambientale avvenuta sul territorio nazionale. in merito nella circolare n.76 del 6 novembre 2015 l’inail ha fornito i primi chiarimenti specificando che: 1) L’esposizione all’amianto deve essere avvenuta nel territorio italiano e i periodi di esposizione devono esser compatibili, data la lunga latenza della patologia, con l’insorgenza della malattia; a questo riguardo, l’inaiL considera utile, ai fini del riconoscimento del beneficio, una latenza di almeno 10 anni dall’inizio dell’esposizione. 2) Con riferimento alla “esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto” la sussistenza di tale esposizione deve risultare dalla documentazione attestante che il soggetto abbia convissuto in italia con il familiare in un periodo in cui quest’ultimo era impiegato, sempre in italia, in una lavorazione che lo esponeva all’amianto. L’insorgenza della patologia deve essere compatibile con i periodi della predetta convivenza. 3) Riguardo all’esposizione ambientale, tenuto conto della presenza diffusa delle fibre di amianto sul territorio, per il largo uso fatto in passato di questa sostanza, in particolare in insediamenti produttivi, in civili abitazioni, in altri edifici, ecc., la esposizione ambientale può ritenersi comprovata ove non sussista una esposizione professionale che abbia determinato il riconoscimento di una patologia asbesto-correlata, e in assenza di esposizione familiare nei termini surriferiti. Quindi, ai fini del diritto alla prestazione, l’esposizione ambientale è comprovata sulla base della documentazione attestante che il soggetto sia stato residente sul
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territorio nazionale in periodi compatibili con l’insorgenza della patologia. il diritto in questione può essere esercitato dal soggetto avente diritto a far data dal 1/1/2015: nel caso di decesso dello stesso avvenuto successivamente alla predetta data, la prestazione una tantum può essere corrisposta agli eredi, su richiesta degli stessi, solo nell’ipotesi in cui il soggetto deceduto abbia presentato la necessaria istanza prima della morte. La prestazione economica è fissata nella misura di 5.600,00 euro ed è corrisposta una tantum, nei limiti dello stanziamento previsto dal decreto, su domanda dell’avente diritto. L’istanza deve essere presentata o trasmessa alla Sede territoriale inail competente per domicilio dell’interessato, su specifica modulistica (mod.190). Con detta istanza l’avente diritto autocertifica, sotto la propria responsabilità i propri dati anagrafici, i periodi di residenza in italia e gli elementi necessari comprovanti l’esposizione familiare e/o ambientale alle fibre di amianto sul territorio nazionale. il certificato medico allegato alla domanda deve: • essere trasmesso in originale; • essere rilasciato da un ente ospedaliero pubblico o privato accreditato dal Servizio Sanitario nazionale (ivi compresi iRCCS); • attestare che il soggetto è affetto da mesotelioma; • contenere l’indicazione della data della prima diagnosi della patologia, ai fini della valutazione della compatibilità dei periodi di esposizione familiare o ambientale all’amianto con l’insorgenza della patologia. Qualora il malato sia impossibilitato, l’istanza può essere presentata da un altro soggetto munito di specifica delega e documento originale dell’avente diritto. Le richieste di accesso alla prestazione una tantum del Fondo, che fossero già state inviate alle Unità territoriali, a seguito della emanazione della Legge di stabilità e prima della pubblicazione della circolare inaiL in oggetto, dovranno essere integrate con le informazioni e la documentazione richiesta ai fini dell’istruttoria. L’inaiL dovrà, in tal senso, provvedere ad acquisire le istanze sull’apposito mod.190, inviando lo stesso all’interessato, con lo specifico atto istruttorio allegato alla circolare (Mod.191 - richiesta integrazione documentazione).tale prestazione non è cumulabile con la prestazione aggiuntiva erogata dallo stesso Fondo ai lavoratori vittime dell’amianto per esposizione di natura professionale, di cui al decreto interministeriale n. 30 del 12 gennaio 2011. Per informazioni e per assistenza nella compilazione delle istanze, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca Coldiretti.
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AGLI ASSISTITI EPACA E AI TESSERATI COLDIRETTI
Uno SpECIALE SConTo
SU ESAMI E INDAGINI DI LABORATORIO razie alla sottoscrizione di una specifica convenzione tra la Coldiretti e il Patronato epaca con lo Studio radiologico 100 Cannoni di alessandria e lo studio radiologico newima di acqui terme, entrambi facenti capo alla Società alliance medical, dal 1 gennaio 2016, sarà possibile per tutti gli associati alla Coldiretti e agli assistiti del patronato epaca, usufruire di uno specifico sconto del 10 % sulla maggior parte degli esami effettuati dalle due affermate strutture, presenti nella nostra provincia da anni, e conosciute per gli affermati specialisti e per l’utilizzo di strumenti diagnostici all’avanguardia. Con tale iniziativa, si è inteso venire incontro alle necessità della nostra utenza di poter far fronte alla problematica dei tempi di attesa che molto spesso le strutture pubbliche non riescono a garantire, e contestualmente a contenere la spesa per i servizi resi dalla sanità privata. Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi al patronato Epaca.
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COnSigLieRe eCCLeSiaStiCO/Legge di StaBiLità |ORGANIZZAZIONE
NELLA LEGGE DI STABILITÀ 20 MILIONI PER IL RILANCIO DELLA CARNE ITALIANA
A COLLOQUIO CON IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO
INVESTIMENTI SICURI “Chi investe in tempi di crisi prepara le ali per volare” n questi giorni tiene banco su tutti i giornali le difficoltà degli investitori e delle obbligazioni subordinate. Cronache di disperazione e di suicidi. non è di questo che vogliamo ragionare. Sono già stati versati fiumi d’inchiostro. Che siano tempi grami quelli che stiamo vivendo, non può negarlo nessuno. il problema è come e cosa inventare per uscirne. Se, sembra che vogliano, pian piano toglierci tutto - sicurezza, lavoro, etc..., nessuno può toglierci la volontà di ripartire, di crescere come persone, di lottare anche senza tante risorse materiali. É nelle prove e nelle difficoltà che aumentano quelle spirituali. il messaggio
I
del natale ha il sapore dell’austerità, dell’umiltà e dell’ottimismo. il natale del Signore ci ricorda che non siamo solo materia. “dio protegge e libera l’umile, lo ama e lo consola, egli si china verso l'umile” (dall’imitazione di Cristo). investire su se stessi significa vi-
vere in pace, non sospettare di nessuno, chi è inquieto non è in pace con se stesso, né lascia in pace gli altri. Spesso dice quello che non dovrebbe, bada a quel che gli altri devono fare e trascura invece quel che è suo dovere. É ancora l’imitazione di Cristo a ricordarcelo. e io vi lascio queste massime come augurio di natale, certo che non saranno toccate da nessuna crisi!
don ivo
Buone Feste
opo i falsi allarmi lanciati sulla carne è importante l’intervento di sostegno degli allevamenti italiani che generano nella filiera 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32 miliardi di euro, un quinto dell’intero agroalimentare tricolore”. É quanto afferma il presidente della Coldiretti roberto moncalvo nel commentare positivamente l’approvazione degli emendamenti Oliverio e guidesi alla legge di Stabilità che consentono di aumentare la compensazione iVa sulle carni bovine e suine (passando rispettivamente a 7,7% e all’8%), destinando al comparto ulteriori 20 milioni di euro in un momento particolarmente delicato per la zootecnia italiana. Si tratta di difendere il primato italiano a livello europeo per numero di prodotti a base di carne “doc”, con l’italia che può contare su ben 40 specialità di salumi che hanno ottenuto la denominazione d’origine o l’indicazione geografica. Ora l’obiettivo è quello di estendere l’obbligo di indicare la provenienza delle carni in etichetta anche ai prodotti trasformati come i salumi: oltre 2 prosciutti su 3 consumati in italia provengono da maiali allevati all’estero ma il consumatore non lo può sapere. nell’arco di tre anni le aziende suinicole italiane si sono ridotte del 10% a causa della concorrenza sleale e della mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine sui salumi in commercio.
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ATTUALITÀ|gRUPPO CdC
in coLLaboRazione con
COLTIVA
LA TUA
SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-epaca e C.d.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.d.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regio-
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nale: a torino, Biella, Cuneo, novara, Vercelli e Verbania. grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la tessera associativa Coldiretti/ epaca, oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-epaca possono prenotare visite
mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.d.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il Pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.
cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. L’intolleranza alimentare, che coinvolge il metabolismo, ma non il sistema immunitario, è una reazione anomala dell’organismo mediata dalle immunoglobuline di tipo igg che si mani-
festa nel momento in cui sono assunti determinati cibi, ovvero è una patologia causata da una assimilazione non corretta del cibo. Per accertare eventuali intolleranze, si può effettuare il test delle intolleranze alimentari, che consiste in un semplice prelievo di sangue con cui si saggiano diverse tipologie di alimenti.
TEMA DEL MESE:
Intolleranze
a maggior parte delle persone può mangiare senza problemi una grande varietà di cibi. invece, per una piccola percentuale di individui, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative: da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità. Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare o intolleranza alimentare. La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare, mentre in molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario, tra cui la produzione di anticorpi. gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che
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SEDI
alimentari
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torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino Vallette lucento moncalieri rivoli Venaria reale asti Biella cuneo novara novara Verbania Vercelli
via Cernaia, 20 via antonio Fabro 12/b via Raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via Livorno38/d via Villarbasse 27/a piazza Santa Rita 8 Corso toscana 139/1 via martiri della Libertà 11 via Fratelli Piol 63 via iV novembre 16 Corso galileo Ferraris 4/a via antonio Bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via San Francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio Bocci 11 via San Cristoforo 10
10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 Rivoli 10078 Venaria Reale 14100 asti 13900 Biella 12100 Cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 Verbania 13100 Vercelli
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[Scadenze a cura di daniela Colombini]
SCADENZA
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IMPOSTA
IVA
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ADEMPIMENTI
SOGGETTI OBBLIGATI
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.
soggetti passivi di iVa.
IVA
liquidazione e versamento dell’iVa a debito del mese di dicembre 2015
contribuenti iVa mensili.
CONTRIBUTI INPS
Versamento quarta rata 2015 dei contributi inps dei lavoratori autonomi.
cd/iap iscritti all'inps
RITENUTE
Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.
invio telematico elenchi intRaStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di dicembre.
operatori intracomunitari con obbligo mensile
invio telematico elenchi intRaStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi all'ultimo trimestre 2015.
operatori intracomunitari intracomunitari con obbligo trimestrale.
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SCadenze FiSCaLi |ORGANIZZAZIONE
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INTRASTAT
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ORGANIZZAZIONE|attUaLità-LUtti
INDUSTRIA: NON SOLO AUTO, NATALE SPINGE ALIMENTARE (+3,3%) non solo auto. ad aumentare più della media è anche la produzione l’industria alimentare e delle bevande che cresce del 3,3% con una tendenza che fa ben sperare per le festività di natale con le spese a ta-
vola che rappresentano una componente importante del budget delle famiglie. e’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati istat sulla produzione industriale a ottobre 2015. a sostenere la crescita sottolinea la Coldiretti - è infatti l’andamento della domanda sia in italia che all’estero dove per le esportazioni alimentari made in italy si raggiungerà nel 2015 il valore record di 36 miliardi di euro.anche sul piano nazionale siamo di fronte ad un significativo cambio di direzione dei consumi alimentari e si prevede a fine anno secondo la Coldiretti uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi. il recupero è ancora del tutto marginale rispetto al crollo che si è verificato negli anni della crisi ma è un importante segnale positivo della ripresa. La spesa alimentare - spiega la Coldiretti - è
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uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. il cambiamento - conclude la Coldiretti - deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi s trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.
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