Agricoltura Alessandrina - n°11 Edizione 17 Dicembre 2018

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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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Coldiretti AlessAndriA Anno 65° numero 11 - 17 diCeMBre 2018 Prezzo â‚Ź2,00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - spedizione in a.p. d.l. 353/03 (conv. l. 46/04) art.1 Comma 1, dCB - Alessandria


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sommario | IN QUESTO NUMERO n°11 - Dicembre 2018

M A G A Z I N E

AUGURI BUONE FESTE

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

PER UN 2019 RICCO DI SUCCESSI

PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria D I R E T T O R E A M M I N I S T R AT I V O Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi

Chiuso in redazione il 17 Dicembre 2018

G R A F I C A , I M PA G I N A Z I O N E Christian Boero

CARICHE ATC 08 NUOVE siano privilegiati gli interessi del mondo agricolo

H A N N O C O L L A B O R AT O A Q U E S T O N U M E R O Francesco Bianchi, Giancarlo Bassi, Davide Biglia, Luisa Bo, Emiliano Bracco, Daniela Colombini, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini, Marino Ravera, Valerio Scarrone.

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Ricambio generazionale

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Fatturazione elettronica

come funziona e quali opportunità per i giovani imprenditori

FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti, Christian Boero

niente proroga e dal governo alcuni correttivi tecnici “in corsa”

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144

REGISTRAZIONE TRIBUNALE

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di Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGENZIA

la seconda parte dell’approfondimento dedicato ai settori agricoli

P U B B L I C I TA R I A

Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano (Cn) Tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

S TA M PA

STOP CIBO ANONIMO 05 firma anche tu per tutelare

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ilvero made in italy

SERVIZI PER LA COMUNICAZIONE Via Michele Coppino, 154 - 10147 Torino Tel. 011-5537240 Fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu

Normative mezzi agricoli omissione della targa ripetitrice al semirimorchio

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Patronato Epaca detrazioni d’imposta per i pensionati e verifica inps per allevatori

Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

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Accesso al credito sovraindebitamento e nuovo accordo per le misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti

UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

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Presenza del lupo in piemone a rischio la zootecnia di montagna?

twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

Speciale Annata Agraria

PAC 07 NUOVA il budget deve tornare a crescere, evitare tagli

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Campagna Amica l’agrichef giulia barbaro e il turismo esperienziale del “gufo reale”

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EDITORIALE

>LA PAROLA AL PRESIDENTE

>LA PAROLA AL DIRETTORE

Scegli l’originale, con la petizione #stopciboanonimo

Un ritorno di attenzione prepotente sul cibo

Insieme, con il nostro Progetto, cambiamo il verso delle cose. Si chiude il 2018, tempo di bilanci e di futuro

E’ merito del nostro “Amore per l’Italia” , per la distintività e la biodiversità delle produzioni

i chiude un anno difficile, non c’è dubbio. un 2018 che ha messo alla prova molte aziende in tutti i settori, che non ha risparmiato nessuno. passato in fretta ma difficile per l’economia del nostro paese e per l’agricoltura italiana: l’immagine dell’italia che sta facendo il giro del mondo non è però purtroppo quella che vorremmo noi, fatta delle sue meravigliose diversità di paesaggio, delle aziende capaci di sfidare la crisi grazie all’innovazione e alla tenacia di tanti giovani, con la certezza che la grande risorsa sta proprio nella non-omologazione dei sapori, nel saper dire “no agli ogm” e nel continuare a difendere quel grande patrimonio che tutti ci invidiano che si chiama proprio Made in Italy. un anno difficile che ha visto, ancora una volta, i prezzi in caduta libera, un potere contrattuale tutto da definire e una forbice dal campo alla tavola che continua ad essere semplicemente inammissibile. poteri forti, lobby, anomalie difficile da capire, e quindi ancora più difficili da spiegare, che hanno aperto le porte al mercato non solo dei falsi e dell’italian souding. ad oggi la legge sull’etichettatura ha fatto passi da gigante ma è ancora incompleta, soprattutto per alcuni cibi: una mancanza enorme che non consente la giusta tutela nei confronti del consumatore, dove è legale far diventare italiano cibo che di italiano ha, nella maggior parte dei casi, solo l’ultimo passaggio di lavorazione nel nostro paese. ora, tutti insieme, possiamo fare qualcosa di importante: votare per sostenere l’indicazione di origine negli alimenti e, con essa, il Made in Italy a tavola. nello specifico questa proposta d’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’ue. la petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare. il sito per sottoscrivere l’iniziativa è: www.eatoriginal.eu. una firma, perché insieme possiamo cambiare il verso delle cose, la dimostrazione concreta è il nostro progetto, la nostra battaglia per costruire la “filiera agricola tutta italiana” e offrire alle nostre aziende sempre più innovazione e redditività. il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno è proprio questo: continuare con determinazione su questa strada per continuare a far crescere la forza economica e sociale della nostra organizzazione. buone natale e buon 2019 a tutti voi!

n anno che si chiude significa bilanci e risultati, aspettative e progetti. e questo 2018 è stato davvero intenso per noi di coldiretti, un anno che ci ha visto protagonisti del panorama agroalimentare italiano grazie ai villaggi che stanno “toccando” le regioni d’italia, occasione unica e irripetibile per vivere l’esperienza della campagna rimanendo in città, per il nostro impegno nei confronti dell’unione europea, sempre in prima linea in difesa del cittadino consumatore. un “amore per l’italia” che si rafforza ogni giorno, che ha trovato nel nuovo presidente nazionale ettore prandini la continuità nel portare avanti battaglie fondamentali. se oggi in tv la pubblicità di prodotti alimentari è tutta focalizzata sull’origine, se c’è stato un ritorno di attenzione prepotente sul cibo, non dobbiamo mai dimenticare che è anche merito nostro. ecco perché mi sento di dire che abbiamo fatto e stiamo facendo un buon lavoro. in questi anni abbiamo “tenuto una doppia contabilità”: quelle delle nostre aziende e quella del paese, facendo in modo che convergessero. le nostre lotte, dalla difesa dell’origine e dell’etichettatura obbligatoria, alla legge sulla multifunzionalità, alle iniziative messe in campo contro l’italian sounding di matrice estera o italiana, contro il ceta sino alla normativa anti ogm sono l’esito di un’attenta valutazione. serve decisione e autorevolezza nel confronto in europa sulla manovra per non indebolire l’italia in una fase delicata del futuro dell’unione europea con le scelte sul bilancio comunitario dal quale dipenderanno molte delle opportunità di sviluppo per il paese fino al 2027. la squadra c’è e la determinazione anche. e ci sono le piccole imprese: è grazie a loro se oggi riusciamo a reggere le spinte all’omologazione e la competizione dei mercati globali spesso legata solo al prezzo, ne siamo capaci perché abbiamo saputo percorrere il sentiero antico e nuovo della distintività, dell’unione fra i territori, tra produzione agricola e comunità, dando vita ad un modello originale. e poi ci sono momenti che lasciano intravedere un 2019 decisamente migliore dell’anno che si sta per chiudere, come è accaduto durante l’incontro giovani organizzato ai primi di dicembre: la sala gremita di imprenditori under 35 è stato il più bel regalo che potessi ricevere da questo territorio che ancora non conosco a sufficienza, che sto imparando a scoprire giorno dopo giorno con le sue tradizioni, peculiarità e problematiche da risolvere. auguri di buone feste a tutti noi che amiamo l’italia e la sua unicità.

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Mauro Bianco Presidente

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Roberto Rampazzo Direttore


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stop cibo anonimo | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA

IN EUROPA 10 ALLARMI AL GIORNO SUL CIBO NEL 2018, IL 60% DA EXTRA UE CIBO "PERICOLOSO": 10 ALLARMI AL GIORNO IN EUROPA. IL 60% DA PRODOTTI EXTRA-UE„ NOVE ASSOCIAZIONI EUROPEE HANNO LANCIATO UNA PETIZIONE PER CHIEDERE UN SISTEMA DI ETICHETTATURA PIÙ EFFICACE AL FINE DI PREVENIRE LE FRODI, PROTEGGERE LA SALUTE PUBBLICA E GARANTIRE IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI“

nell’unione europea si sono verificati nel 2018 quasi dieci allarmi sul cibo al giorno che mettono in pericolo la salute dei cittadini e alimentano psicosi nei consumi per le difficoltà di confinare rapidamente l’emergenza. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti che ha promosso a bruxelles insieme ad altre nove organizzazioni l’iniziativa europea dei cittadini “EatORIGINal - Unmask your food” per estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, sulla base dei dati del sistema di allerta rapido (rasff) re-

lativi ai primi nove mesi dell’anno. un’iniziativa autorizzata dalla stessa commissione con la decisione (ue) 2018/1304 pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell’unione europea l 244 del 28 settembre 2018 che gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della coldiretti: dalla fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da solidarnosc (storico sindacato polacco) alla upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da slow food a gaia (associazione degli agricoltori greci), da campagna amica a fondazione univerde, fino a green protein (ONG svedese). a livello ue sono stati 2654 gli allarmi scattati nei primi nove mesi del 2018, il 60% dei quali provocati da prodotti di origine extracomunitaria che spesso arrivano anche grazie alle agevolazioni tariffarie concesse dall’unione europea. al vertice dell’insicurezza c’è la turchia con ben 231 allarmi dei quali ben 39 si riferiscono alle presenza di aflatossine cancerogene nelle nocciole molto usate dall’industria dolciaria, seguita da vicino

dalla cina (230). Tra i maggiori pericoli ci sono la presenza di microrganismi patogeni, le micotossine, i residui di fitofarmaci, la contaminazione da metalli pesanti o la presenza di corpi estranei o non autorizzati. nonostante i passi in avanti permangono purtroppo ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano gli scandali alimentari globali dell’ultimo decennio che si sono propagati rapidamente a livello planetario per la mancanza di trasparenza, dal latte alla melamina dalla cina del 2008 che ha provocato vittime tra i bambini allo scandalo mondiale sulla carne avariata esportata dal brasile nel 2017. le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro.

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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | stop cibo anonimo

l’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di una informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. secondo una ricerca di beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) il 70% dei cittadini europei (82% in italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90% nei casi di derivati del latte e della carne. l’etichettatura di origine obbligatoria degli alimenti è stata introdotta per la prima volta in tutti i paesi dell’unione europea nel 2001 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. da allora molti passi in avanti sono stati compiuti ma resta l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’unione europea che obbliga a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero. per spingere l’unione europea a completare il percorso nasce un fronte europeo per la trasparenza in etichetta con la rac-

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colta di un milione di firme in almeno 7 paesi dell’unione. l’obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’italia, affiancata anche da francia, portogallo, grecia, finlandia, lituania, romania e spagna, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso. una scelta che rafforza la richiesta dei cittadini alla commissione europea perché imponga “dichiarazioni di origine obbligatorie per tutti i prodotti

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alimentari al fine di prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire il diritto all’informazione dei consumatori”. nello specifico questa proposta d’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’ue. la petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare. il sito per sottoscrivere l’iniziativa è: www.eatoriginal.eu. si tratta di completare a livello comunitario il percorso di trasparenza iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la commissione europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei.


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pac | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA

Nuova Pac - IL BuDGET DEvE ToRNaRE a cREScERE

prandInI: “la partIta E’ troppo ImportantE tEmpI pIu’ lunghI pEr EvItarE I taglI” iù risorse finanziarie e nuove regole per la nuova politica agricola comune. la coldiretti è in prima fila nell’azione di pressing sulle istituzioni per una maggiore attenzione al futuro dell’agricoltura. per il presidente della coldiretti Ettore Prandini occorre un’inversione di marcia: il budget pac deve tornare a crescere. “l’agricoltura - ha sottolineato - incassa finanziamenti solo dal fronte europeo contrariamente agli altri settori produttivi sostenuti a livello nazionale. per questo l’italia, 3° contributore netto nella ue non può accontentarsi delle briciole al tavolo della principale politica comune. no dunque ai tagli del budget agricolo, ma anche impegno per una pac diversa”. per questo il presidente della coldiretti è favorevole ad allungare i tempi della riforma a dopo le elezioni europee: “se l’ex commissario ciolos ha impiegato due anni per analizzare gli 8 mila emendamenti presentati alla precedente riforma, perché oggi dovremmo accontentarci di 4 mesi per discuterne 13mila?”. La partita è troppo importante. la pac incide per il 30% sui bilanci delle aziende italiane e in altri paesi il peso arriva anche al 50%, i tempi più lunghi per la riforma, secondo coldiretti, devono essere utilizzati per creare i presupposti per evitare tagli. ma serve anche un cambio di passo politico: ”in europa non devono più andare le quarte file della rappresentanza del nostro paese” ha detto con riferimento alle elezioni per il nuovo parlamento europeo del maggio 2019. nella nuova pac, secondo la coldiretti, si dovrà tener conto di quegli elementi che contraddistinguono il settore nazionale e non dovrà più essere modellata sui paesi del nord europa. non certo la dimensione dunque, ma il valore prodotto che è doppio rispetto agli altri paesi. un altro parametro è quello degli occupati tre volte superiori rispetto alle altre agricolture. e questo perché - ha detto prandini - un settore fortemente specializzato come quello italiano crea maggior lavoro. “bisogna dunque premiare l’agricoltura che crea lavoro e non quella di facciata”. con un sostegno mirato alle filiere che sono la vera scommessa. e soprattutto far sì che valgano in tutti gli stati le stesse regole. il presidente di coldiretti ha criticato anche l’attuale architettura dello sviluppo rurale: “così come è non va. bisogna evitare di ridare i soldi a bruxelles. il nostro paese non è credi-

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Il presidente Ettore prandini

bile però se chiede altri soldi e poi non li spende”. con misure nazionali sarebbe possibile dirottare sulle regioni virtuose i soldi non spesi. un altro diktat è che le risorse dello sviluppo rurale siano destinate esclusivamente alle imprese agricole che svolgono un ruolo fondamentale di tenuta del territorio. “il maltempo - ha concluso prandini - non è un evento eccezionale, ma ciclico e se oggi denunciamo danni negli ultimi 10 anni per 14 miliardi è perché le aziende nei territori colpiti non ci sono più. la prima infrastruttura sono le persone che lavorano sui territori: devono essere pagate perché restino o occorre valorizzare i loro prodotti”. bisogna far capire alla collettività il ruolo dell’agricoltura. molte dunque le criticità, ma anche le incognite e incertezze. soprattutto sui tempi che comunque saranno molto lunghi. lo ha spiegato paolo magaraggia della rappresentanza coldiretti a bruxelles che ha sottolineato che se non ci sarà l’accordo sull’aumento della dotazione del bilancio ue le risorse

per la pac potrebbero subire riduzioni ancora più pesanti rispetto a quelle proposte. magaraggia ha ricordato che l’italia si è già espressa per un mantenimento di adeguate risorse per la pac. allo stato attuale il futuro è legato ai tempi di approvazione del bilancio pluriennale condizionato dall’esito dell’accordo brexit. stefano leporati dell’area economica coldiretti ha evidenziato le novità dei pagamenti diretti con le tre alternative del pagamento di base e la super condizionalità molto più impegnativa che ha inglobato il soppresso greening. “in primo piano il sostegno al reddito dei giovani agricoltori che - ha spiegato leporati - assume la forma di un pagamento disaccoppiato annuale per ettaro e il sostegno accoppiato al reddito dei veri agricoltori”. altri elementi rilevanti sono la consulenza aziendale e gli strumenti di gestione del rischio. e infine una panoramica sull’applicazione pratica della pac che va calata sulle imprese e il territorio. nicola di noia direttore del caa coldiretti ha ribadito l’impegno dell’organizzazione a proteggere le risorse ue, ma ha anche detto che “noi per primi non dobbiamo esporre il fianco all’idea che i consumatori possono avere e cioè che si tratti di fondi a pioggia”. l’obiettivo dunque deve essere di consolidare la politica della trasparenza nella gestione della domanda grafica e dei fascicoli. serve - ha detto di noia - la collaborazione degli agricoltori che devono fornire per tempo i dati per realizzare un fascicolo perfetto e aggiornato. dunque bisogna iniziare già da ora a recarsi presso i caa coldiretti, e non arrivare a ridosso del 14 maggio, sperando nella proroga della presentazione delle domande di aiuti. la coldiretti vuole infatti che il fascicolo diventi cruciale nei rapporti con la pubblica amministrazione che dovrà utilizzarne i dati anche per altre attività e perseguire concretamente il piano di semplificazione.

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COMPARTO VENATORIO | ambiti territoriali caccia RINNovaTE LE caRIchE PRESIDENzIaLI DEGLI amBITI TERRIToRIaLI caccIa

“Siano privilegiati gli interessi del mondo agricolo, venatorio e ambientalista” Presidenze e Vicepresidenze assunte da rappresentanti degli Enti locali l cambio al vertice degli ambiti territoriali caccia della provincia di alessandria offre l’occasione per rilanciare un confronto su caccia, agricoltura e tutela dell’ambiente, tre attività che possono tra loro interagire positivamente per la gestione del territorio. la nomina degli nuovi presidenti è arrivata al termine di una serie di incontri che hanno fatto il punto sulle problematiche e le priorità da affrontare. “siamo soddisfatti per il ruolo strategico che occuperanno gli enti locali, posti al vertice, quale linea condivisa da agricoltori e cacciatori. - ha affermato il presidente provinciale Mauro Bianco - ora possiamo ripensare alla presenza faunistica partendo dalla considerazione che insiste su un territorio dove si svolgono attività economiche che danno reddito e lavoro”. per coldiretti il controllo della fauna selvatica deve essere svolto in modo razionale e pragmatico: “noi agricoltori chiediamo, in sostanza, di fare il nostro mestiere liberati dalla calamità rappresentata da cinghiali, caprioli, daini e storni. - ha aggiunto bianco ecco perché come coldiretti abbiamo chiesto che le presidenze e vicepresidenze fossero assunte da rappresentanti degli enti locali, soggetti il cui ruolo possa essere garante di posizioni super partes tali da favorire le necessarie e adeguate sintesi degli interessi del mondo agricolo, venatorio e ambientalista”. le riunioni che hanno portato alla nomina dei vertici dei comitati di gestione degli ambiti territoriali caccia (atc) si sono svolte nella sede dell’assessorato provinciale alla caccia in via galimberti ad alessandria. gli agricoltori segnalano continuamente, e da molto tempo, i danni subiti alle coltivazioni a causa della presenza incontrollata della fauna sel-

[ha collaborato emiliano bracco]

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vatica, che mette peraltro a rischio anche l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale: l’agricoltura non deve essere più sacrificata sull’altare di una gestione faunistica approssimativa e inefficace. l’equazione più ungulati meno agricoltura continua a produrre risultati devastanti per il settore che, con l’avanzata della fauna selvatica, vede aumentare la moria di imprese e la scomparsa di realtà importanti per l’economia e il presidio del territorio. da non sottovalutare anche il pericolo rappresentato dagli ungulati per i cittadini comuni, in quanto è sempre più facile trovarli in aree abitate o su strade trafficate. l’obiettivo principale è quello di esporre la posizione e le richieste del settore, riguardo ad alcune problematiche che da anni interessano molto da vicino gli imprenditori agricoli. per risolvere l’annoso problema dei danni causati dalla fauna selvatica all’agricoltura, della gestione

del territorio in rapporto con la funzione essenziale svolta dall’imprenditore agricolo per il suo equilibrio e appunto del riassetto degli atc. riguardo al primo argomento si sottolinea tra l’altro la necessità di intensificare gli abbattimenti delle specie animali dannose, in particolare dei cinghiali, sollecitando anche soluzioni per i problemi causati agli allevamenti da cani inselvatichiti e lupi. il tutto per non far ricadere sulle aziende agricole queste problematiche, che oltre a gravare sui loro bilanci, generano anche costi notevoli per la pubblica amministrazione. con le nuove nomine coldiretti auspica di valorizzare innanzitutto il ruolo multifunzionale dell’imprenditore agricolo e il territorio in cui opera. di seguito i nominativi dei presidenti, vicepresidenti e rappresentati coldiretti nominati nei comitati di gestione atc della provincia di alessandria:

ATC

Presidente

Vicepresidente Rapp. Coldiretti

atc al 01 - al 02

boidi giuseppe gerolamo

fontefrancesco michele filippo

atc al 03 - al 04

prando roberto

scarso rossana

chiarlo gianni pagella carlo branda andrea cordone giuliano


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vino - voucher | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA

oRIGINE DELLE uvE NEI vINI vaRIETaLI ue fa marcia indietro sulla cancellazione dell’indicazione dell’origine delle uve dai vini ottenuti da vitigni internazionali (chardonnay, merlot, cabernet, sauvignon e shiraz). dopo la denuncia della coldiretti, le proposte di modifica del regolamento 607/09 sulla etichettatura dei prodotti vitivinicoli predisposte dalle commissione ue e trasmesse al consiglio e al parlamento saranno rettificate, secondo quanto affermato da fonti comunitarie. il testo originale prevedeva la possibilità di estendere ai cosiddetti vini varietali, cioè ottenuti da varietà internazionali coltivate in italia, la possibilità introdotta per gli spumanti generici, cioè non a denominazione doc e igt, di indicare in etichetta solo il paese di origine nel quale avviene la spumantizzazione, ma non quello dal quale proven-

l’ue fa marcia indietro

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vINo

gono le uve. un rischio per i produttori italiani in quanto la modifica del regolamento avrebbe consentito di vendere vino italiano specie sui mercati esteri

fatto usando vini o mosti provenienti da altri paesi. con la nuova proposta l’indicazione d’origine è salva e, una volta ufficializzato il testo, parlamento e consiglio ue avranno due mesi di tempo per esaminarlo e dare il via libera. la richiesta dell’italia è ora di fare un ulteriore passo in avanti, estendendo l’obbligo della provenienza delle uve in etichetta anche ai vini spumanti, oggi purtroppo non presente nella bozza di regolamento. ma occorre anche una revisione dell’elenco delle varietà di uve da vino che non possono in alcun caso essere utilizzati nell’etichettatura dei vini senza dop, igp, o ig di un paese terzo, o dei vini generici e non legati al territorio d’origine, con l’inserimento di tutte quelle varietà italiane, dal negramaro alla tintilia, che oggi rischiano di restare senza protezione.

l’indicazione d’origine delle uve va estesa agli spumanti

a commissione ha rettificato ufficialmente il testo del regolamento sul vino per assicurare l’indicazione di origine delle uve nelle bottiglie prodotte con vitigni internazionali (Chardonnay, Merlot, Cabernet, Sauvignon e Shiraz). lo rende noto la coldiretti che esprime soddisfazione per l’accoglimento delle proprie richieste con la rettifica del regolamento della commissione del 17 ottobre 2018 ma chiede anche che, per coerenza, l’indicazione di origine venga estesa a tutti gli spumanti. per fermare il falso Made in Italy una misura analoga deve essere adottata anche per gli spumanti generici dove viene indicato in etichetta solo il paese dove avviene la spumantizzazione, ma non quello dal quale provengono le uve. occorre impedire l’inganno dell’importazione di mosti e vini stranieri da utilizzare in italia per la produzione di “bollicine” da vendere come Made in Italy, senza alcun legame con i vigneti ed il territorio nazionale. l’augurio è che si verifichi una inversione di tendenza nelle politiche comunitarie in un settore già peraltro minacciato da altre decisioni che non tutelano la qualità del prodotto e la trasparenza verso i consumatori. e’ il caso, ad esempio, dello zuccheraggio l’aggiunta di zucchero al vino che l’ue con-

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sente ai paesi del centro e nord europa ma anche il via libera al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei paesi dell’est. si tratta di pratiche che in italia sarebbero punite anche come reato di frode ma che all’estero sono invece permesse con evidente contraddizione, favorita dall’estensione della produ-

zione a territori non sempre vocati e senza una radicata cultura enologica che con la globalizzazione degli scambi colpisce direttamente anche i consumatori di paesi con una storia del vino millenaria. e l’ue tollera anche la vendita sul mercato comunitario di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua.

vouchER DIGITaLIzzazIoNE il 14 dicembre si è chiuso il periodo a disposizione l 14 dicembre 2018 è scaduto il termine per l’ultimazione delle spese connesse agli interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico da parte dei soggetti ammessi al voucher digitalizzazione. le imprese assegnatarie possono presentare la richiesta di erogazione, dopo aver provveduto al pagamento a saldo di tutte le spese, fino al 14

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marzo 2019. resta comunque valida la possibilità di presentare richiesta di erogazione a partire dal 14 settembre 2018. il ministero dello sviluppo economico ha pubblicato l’elenco delle imprese assegnatarie delle agevolazioni con l’indicazione del relativo importo del voucher digitalizzazione assegnato. gli elenchi con i relativi importi per le imprese, suddivisi su base regionale,

sono consultabili al seguente link: https://goo.gl/cqHEiQ. la misura prevede per le micro, piccole e medie imprese un contributo, concesso attraverso un voucher, volto a sostenere investimenti di digitalizzazione e ammodernamento tecnologico con un ammontare del contributo pari al 50% dell’importo richiesto e, comunque, non superiore a 10 mila euro.

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|n°11 [di giancarlo bassi]

ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | opportunità per i giovani

auToImPRENDIToRIaLITà E RIcamBIo GENERazIoNaLE IN aGRIcoLTuRa

“Come funziona e quali opportunità per i giovani” PROGETTI DI SVILUPPO E NUOVE SOLUZIONI DI CRESCITA Obiettivi della misura favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l'ampliamento di aziende agricole esistenti attraverso la concessione di mutui agevolati e contributi a fondo perduto (quest’ultimo solo per Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo A chi si rivolge micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, con i seguenti requisiti: -subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; -ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane. Cosa finanzia progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:

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•studi di fattibilità, comprensivi dell’analisi di mercato; •opere agronomiche e di miglioramento fondiario; •opere edilizie per la costruzione e il miglioramento di beni immobili; •oneri per il rilascio della concessione edilizia; •allacciamenti, impianti,macchinari e attrezzature; •servizi di progettazione; •beni pluriennali; •acquisto terreni. le spese di cui sopra sono ammissibili nel rispetto dei seguenti limiti: • la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare; • le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; • la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare; • per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli,

l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento; • la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell'azienda agricola oggetto dell'intervento. Caratteristiche dell’intervento •investimenti fino a 1.500.000 € •durata da 5 a 15 anni Agevolazioni • mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 75% delle spese ammissibili. Cosa non può essere finanziato • diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante. E' possibile presentare la domanda di ammissione alle agevolazioni esclusivamente attraverso il portale dedicato https://strumenti.ismea.it/ lo sportello rimarrà aperto fino ad esaurimento delle risorse. l’istruttoria delle domande verrà effettuata in base all’ordine cronologico di presentazione RISORSE DISPONIBILI: 70 MILIONI DI EURO


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ocm - domande vino | ATTUALITA’

ocm vINo

21 milioni per le imprese vitivinicole

a giunta regionale, su proposta dell’assessore giorgio ferrero, ha approvato lo scorso 14 dicembre la delibera con la quale vengono ripartiti gli oltre 21 milioni destinati alle imprese del settore vitivinicolo: 10,5 milioni per la promozione dei vini piemontesi sui mercati esteri, 7,443 milioni per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, 3,126 milioni

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DomaNDE vINo

destinati al finanziamento di punti vendita aziendali. la novità principale riguarda proprio la dotazione finanziaria della misura investimenti, passata da 1 milione a 3,126 milioni di euro, grazie ai quali sarà possibile finanziare l’apertura di punti vendita all'interno dell’azienda e non solo più extraaziendali. il bando, che sarà aperto a breve, si rivolge agli imprenditori agricoli profes-

sionali e alle imprese agroindustriali. “si tratta di una misura significativa - ha aggiunto l’assessore ferrero - che ha l’obiettivo di consentire una migliore accoglienza del cliente direttamente in cantina per la degustazione e vendita diretta del vino. un aspetto sempre più importante negli ultimi anni, anche grazie al riconoscimento unesco dei paesaggi vitivinicoli”.

aiuti per gli investimenti 2018-2019

ubblicate dall’agea le istruzioni per accedere all’aiuto comunitario per la misura degli investimenti nel settore vitivinicolo nel quadro dell’ocm unica per la campagna 2018-2019. si ricorda che l’applicazione del regime è stata definita dal decreto 911 del ministero delle politiche agricole del 14 febbraio 2018. il contributo, concesso a microimprese, piccole e medie imprese, è pari al 40% della spesa sostenuta. nelle regioni obiettivo convergenza l’aiuto può raggiungere il 50%. aiuto ridotto al 20% per le aziende “intermedie” (meno di 750 dipendenti e fatturato non oltre i 200 milioni) e al 19% per quelle con più di 750 addetti e oltre 200 milioni di giro d’affari. per ottenere l’agevolazione le aziende vitivinicole devono svolgere almeno una delle seguenti attività: produzione di mosto di uve da uve fresche prodotte o acquistate o conferite dai soci; produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o mosto di uve; elaborazione, affinamento e confezionamento del vino conferito dai soci o acquistato, ma sono escluse le aziende che svolgono solo attività di commercializzazione; produzione di

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vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di vinificatori terzi se la domanda per il sostegno agli investimenti sia finalizzata alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola. l’investimento, che può spaziare dagli impianti di trattamento alle infrastrutture vinicole fino a quelle di commercializzazione, deve essere finalizzato al-

l’aumento della competitività. inoltre è richiesto che gli investimenti siano mantenuti in azienda per non meno di 5 anni dal finanziamento. si possono presentare per ogni campagna non più di due domande di aiuto, una per progetti annuali e una per quelli biennali. gli investimenti per domande di aiuto con durata annuale dovranno essere realizzati entro e non oltre il 31 agosto 2019 (progetto da realizzare e domanda di pagamento a saldo da presentare), quelli con durata biennale dovranno essere realizzati entro e non oltre il 31 agosto 2020 (progetto da realizzare e domanda di pagamento a saldo da presentare). nelle regioni che non si avvalgono della delega per l’istruttoria dell’ammissibilità, pagamento e controlli, il termine è anticipato al 16 luglio. le regioni possono però stabilire termini diversi, ma in ogni caso l’istruttoria delle domande si deve concludere entro il 31 maggio di ogni anno. i soggetti interessati devono dunque recarsi presso il caa coldiretti per la messa a punto della domanda. il termine per la presentazione delle domande di aiuto è fissato per il 15 febbraio 2019.

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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | fatturazione elettronica oBBLIGo PER TuTTE LE ImPRESE DI EmETTERE LE faTTuRE IN foRma TELEmaTIca

Niente proroga per la fatturazione elettronica Il Governo dà il via a inizio del prossimo anno e si riserva di apportare alcuni correttivi tecnici “in corsa” iente proroga per l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, l’obbligo per tutte le imprese di emettere le fattura in forma telematica e non più cartacea. dopo i dubbi espressi dal garante della privacy su alcuni aspetti del provvedimento relativi al trattamento dei dati personali, si era diffusa la voce di un possibile slittamento rispetto alla data del 1° gennaio 2019. il governo ha confermato il via dall’inizio del prossimo anno, riservandosi di apportare alcuni correttivi tecnici “in corsa”. Cos’è la fatturazione elettronica la fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che va a sostituire integralmente quelle cartacee. Come emettere una fattura elettronica sul portale del socio coldiretti è attivo il servizio “fatturazione digitale” attraverso il quale è possibile emettere le fatture nel nuovo formato telematico direttamente da pc e tablet. per emettere la fattura è indispensabile conoscere il codice destinatario (oppure l’indirizzo pec) del proprio cliente. solo in questo modo potrà essere recapitata correttamente. la fattura viene quindi inviata attraverso un sistema di interscambio al cliente mentre ’impresa verde di riferimento ne curerà la contabilizzazione e la conservazione. in alternativa al servizio

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di fatturazione digitale l’agricoltore può rivolgersi direttamente alla propria impresa verde che erogherà il servizio di emissione (e conseguentemente la conservazione) delle fatture attive. Come ricevere le fatture elettroniche impresa verde può essere delegata anche alla ricezione delle fatture elettroniche. in tal caso le fatture emesse dai fornitori verranno recapitate direttamente sulla piattaforma gestita da impresa verde. per fare ciò occorrerà comunicare ai propri fornitori il codice destinatario telematico 5W4a8J1, che consentirà - a partire dal 1° gennaio alle fatture di arrivare direttamente negli uffici di impresa verde la quale ne darà poi comunicazione agli interessati, secondo modalità da concordare. Come registrarsi al Portale del Socio registrarsi al portale del socio coldiretti è facile e gratuito. basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di socio coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera), la partita iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.

cerchi una soluzione per gestire in maniera facile e immediata la tua azienda? vuoi eliminare le carte? con fatturazIonE dIgItalE il portale del socio coldiretti ti offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attIvo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che ti consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente da pc, tablet o smartphone. grazie al collegamento integrato con Impresa verde le tue fatture giungeranno automaticamente agli uffici coldiretti, evitando file e facendoti guadagnare tempo per la tua attività. pEr maggIorI dEttaglI rIvolgItI al tuo uffIcIo coldIrEttI dI rIfErImEnto!


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ambiente - sistri | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA

amBIENTE

cambiano le norme sugli incendi boschivi

na risposta chiara su una materia per noi prioritaria come la necessità di tutelare i piemontesi e il territorio, uno strumento in più per l’ambiente e la qualità dell’aria che prevede anche importanti risorse e strumenti per la ricostruzione delle aree danneggiate”: è il commento che l’assessore all’ambiente e protezione civile, alberto valmaggia, ha rilasciato dopo che il consiglio regionale ha approvato, al termine della seduta del 25 settembre, la nuova legge contro gli incendi boschivi. il provvedimento, finanziato con tre milioni di euro l’anno per il triennio 20182020, era molto atteso, soprattutto dopo gli incendi dello scorso autunno e il decreto nazionale che ha comportato l'assorbimento del personale del corpo forestale tra le file dell'arma dei carabi-

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aDDIo SISTRI

nieri e dei vigili del fuoco, che hanno portato alla revisione dell’intero sistema. al volontari del corpo aib del piemonte viene attribuito un ruolo fondamentale nella prevenzione degli incendi boschivi e nel coordinamento alle operazioni di spegnimento, in funzione della presenza capillare e della profonda conoscenza del territorio. il corpo potrà inoltre contare sul supporto imprescindibile dei carabinieri forestali e dei vigili del fuoco. per quanto concerne le misure necessarie per la prevenzione, viene disposto il divieto di abbruciamento diffuso di materiale vegetale su tutto il piemonte nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo, quando il rischio di incendi è più elevato, fatte salve specifiche deroghe. le violazioni potranno portare all’applicazione di sanzioni da un minimo di 200 a

un massimo di 2.000 euro. tra le altre novità figurano: - la redazione del piano di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi come strumento di programmazione delle azioni a cui gli operatori devono fare riferimento; - la possibilità di dichiarare lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi, oltre che sull’intero territorio piemontese, anche su aree limitate; - la definizione dettagliata delle funzioni della sala operativa unificata del piemonte e le modalità di attivazione delle flotte aeree di spegnimento; - la concessione a enti pubblici o privati di contributi per la ricostruzione dei boschi danneggiati da un incendio, in modo particolare nelle aree maggiormente soggette a pericoli per l’incolumità dei cittadini.

abrogato il sistema di tracciabilità dei rifiuti

opo anni di proroghe, modifiche normative, sospensioni e regime transitorio, il consiglio dei ministri, nel dare il via libera al decreto legge semplificazioni, ha approvato la disposizione che sopprime definitivamente il sistri, sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. dal 1° gennaio 2019, quindi, la tracciabilità dei rifiuti resta garantita con i registri di carico e scarico ed i formulari di trasporto in formato cartaceo e con la comunicazione annuale al catasto dei rifiuti (mud), adempimenti mai venuti meno in ragione delle disposizioni transitorie che, per anni, hanno previsto il cosiddetto “doppio regime”. nel comunicare la notizia della

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abrogazione del sistri, il ministero dell’ambiente ha annunciato l’avvio dei lavori per la realizzazione di un nuovo sistema - gestito direttamente dal ministero stesso ed orientato alla semplificazione ed al rispar-

mio - che dovrebbe contemplare, tra l’altro, la digitalizzazione degli adempimenti, obiettivo previsto dal codice ambientale. sotto il profilo operativo, in questo quadro, al momento non si registrano particolari modifiche per le imprese agricole e della pesca che, già esonerate dall’iscrizione al sistri dimostrando di aver aderito ad un circuito organizzato di raccolta, rimangono obbligate alla tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti per la sola produzione di rifiuti pericolosi e possono sostituire questo adempimento e l’obbligo di comunicazione annuale al catasto dei rifiuti mediante la conservazione ordinata dei formulari di trasporto.

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ANNATA AGRARIA | approfondimento

REPoRT

SPECIALE ANNATA AGRARIA

ANNATA AGRARIA 2018 2a PaRTE

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SETToRE LaTTIERo-caSEaRIo ei primi mesi dell’annata agraria 2018 il comparto lattiero caseario ha registrato una notevole contrazione delle quotazioni, a seguito dell’aumento generalizzato delle produzioni, non solo nazionali ma anche a livello ue. prezzi che da dicembre 2017 sino ad aprile, mese con cui è iniziata la campagna lattiero casearia 2018 - 2019,

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sono progressivamente calati nell’ordine del 12-15%, rimanendo pressoché invariati per tutto il prosieguo dell’annata. attualmente il latte alla stalla è pagato, in media a 35 centesimi/litro. il progressivo calo delle quotazioni veniva confermato anche dall’andamento del latte spot (latte commercializzato al di fuori da contratti di fornitura). tuttavia,

dal mese di aprile in poi, il listino del latte spot rilevato dalla camera di commercio di lodi, principale riferimento nazionale, ha ripreso progressivamente a crescere. da maggio a giugno l’aumento è stato di oltre 6 centesimi e a ottobre si colloca a oltre 43,5 centesimi/litro. segnali evidenti di un mercato nuovamente in ripresa. in piemonte, dove operano circa 2 mila allevamenti da latte, la produzione della campagna lattiero casearia 2017/2018 (luglio 2017-giugno 2018) è stata di 1.090.820 tonnellate. i dati hanno confermato un netto aumento rispetto alla precedente campagna (+3,25%), con un maggiore produzione di oltre 34 mila tonnellate (34.311 tonnellate), supportata anche dalle favorevoli condizioni per buona parte dell’annata. una tendenza che, secondo i dati ufficiali dei primi mesi della campagna 2018/2019 (luglio e agosto), sembra essersi invertita, con quantitativi in netta contrazione. sempre nell’ambito del comparto lattiero caseario nella nostra regione è presente una realtà unica a livello nazionale legata alla produzione di polvere di latte. nata nel 2010 la filiera sulla polvere di latte vede attualmente il conferimento giornaliero di 5 mila quintali di latte, raccolti interamente dagli allevamenti del territorio. realtà unica nel suo genere, non solo a livello di prodotto, bensì come organizzazione della filiera stessa. agli allevatori viene riconosciuto, in modo oggettivo, un prezzo del latte in relazione alla qualità e all’andamento del mercato, dall’altra devono attenersi a uno specifico protocollo tecnico di filiera.

SETToRE BovINo er i bovini continua, anche in quest’annata il trend positivo intrapreso dallo scorso anno. le quotazioni continuano a rimanere su livelli soddisfacenti, a fronte di una domanda vivace. il miglioramento della redditività è determinato anche dalla flessione del costo di l’alimentazione dei capi - che costituisce una voce rilevante - come conseguenza del calo registrato dalle quotazioni dei cereali e degli alimenti proteici. numeri confermati anche da ismea istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - secondo cui, nel primo trimestre 2018, ha confermato un incremento dei quantitativi acquistati del 2,5% su base annua e una crescita più marcata della spesa (+5%), in ragione di un aumento dei prezzi e di un maggiore orientamento dei consumatori verso carni di maggior pregio. a livello comunitario, invece, secondo i dati forniti dalla commissione europea e riferiti al primo quadrimestre 2018, si è verificato un aumento considerevole delle esportazioni, con un +13%

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•Annata agraria: (inizio seconda parte)

rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. la razza piemontese, con circa 300.000 capi e allevata in 4.200 allevamenti, rappresenta la principale razza da carne nella nostra regione. e’ la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo da sola il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. e anche in quest’annata i tagli di carne delle razza piemontese

sono stati sempre più apprezzati del mercato, in forte crescita su tutti il territorio nazionale e con un conseguente aumento dei prezzi dei bovini. dopo il riconoscimento da parte della commissione europea dell’igp vitelloni piemontesi della coscia, avvenuto nel 2017, si sta completando l’iter burocratico con il via libera del piano dei controlli da parte del ministero delle politiche agricole. dopodiché, una volta approvato, sarà possibile certificare i primi capi con l’igp. l’igp è riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine di razza piemontese iscritti al relativo libro genealogico o figli di genitori entrambi iscritti al libro genealogico, di età superiore a 12 mesi, allevati e ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione che riguarda nella regione piemonte le province di alessandria, asti, cuneo e torino ed alcuni comuni della provincia di biella, di novara, di vercelli, mentre in liguria sono interessati alcuni comuni della provincia di savona e di imperia.


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approfondimento | ANNATA AGRARIA

SETToRE SuINIcoLo er il comparto suinicolo il 2018 si è mantenuto su livelli positivi termini di mercato, pur restando al di sotto dei livelli raggiunti lo scorso anno. gli allevatori italiani di suini hanno continuato ad avere una redditività positiva, con il prezzo dei suini da macello che, dall’inizio dell’annata agraria e fino al mese di maggio ha evidenziato una tendenza alla diminuzione, per poi progressivamente risalire, raggiungendo il picco verso la fine di settembre. altro fattore importante, che ha garantito nel complesso un risultato positivo per il comparto, è stato la contemporanea diminuzione delle quotazioni delle materie prime da utilizzare per l’alimentazione dei capi. secondo i dati forniti dal crefis - centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell’università cattolica del sacro cuore - nel primo semestre 2018 il commercio estero dell’italia di suini, carni suine, grassi di maiale e salumi ha complessivamente realizzato un saldo finale negativo pari a -257,1 milioni di euro, che si è mostrato, però, in miglioramento di ben 75,3 milioni di euro rispetto al 2017. tale risultato è stato determinato da un lieve decremento dell’export a cui si è accompagnato un calo decisamente superiore delle importazioni nazionali del comparto. il 31 maggio scorso, a seguito della firma dei 2 appositi decreti istitutivi del ministero delle politiche agricole, di concerto con il ministero dello sviluppo economico, sono iniziati ufficialmente i lavori della commissione unica nazionale suini da macello e della cun suinetti, entrambe con sede a mantova. a seguito di questi provvedimenti, tutte le borse merci delle camere di commercio hanno interrotto le quotazioni dei prodotti affidati alle cun, che sono diventate così gli unici riferimenti a livello nazionale. secondo la cun dei suini da macello il prezzo medio nell’annata agraria 2018, per la categoria 160/176 kg del circuito tutelato, è stato di oltre 1,53 €/kg, in calo di circa l’8% rispetto all’anno precedente.

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mentre per la cun suinetti il prezzo medio - per la categoria lattonzoli da 25 kg - è stato di 3,55 €/kg, con una prima parte dell’annata caratterizzata da quotazioni in progressivo aumento fino alle settimane centrali del mese di aprile, per poi gradualmente diminuire.

in piemonte sono presenti poco meno di 3.000 allevamenti per un numero di capi che supera 1,2 milioni di suini.

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ANNATA AGRARIA | approfondimento

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SETToRE avIcuNIcoLo er il comparto avicolo da carne, l’annata si è mantenuta per buona parte su livelli superiori rispetto al 2017, nonostante il caldo delle quotazioni all’inizio dell’estate. con l’autunno i listini hanno ripreso a risalire su base congiunturale, pur restando in decremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. in questo contesto fa eccezione il mercato dei tacchini dove i prezzi sono rimasti stabili.

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secondo i dati forniti dal crefis - centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell’università cattolica del sacro cuore nel primo semestre 2018 il commercio estero dell’italia per gli avicoli vivi e le carni avicole ha complessivamente realizzato un saldo finale positivo di 49 milioni di euro. analogamente al comparto avicolo da carne, anche per la produzione di uova l’annata agraria 2018 si è contraddistinta da quotazioni elevate nei primi mesi, per poi via via calare ma rimanendo su livelli superiori al 2017. nell’autunno il mercato è rimasto stabile, collocandosi negativamente su base tendenziale (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). i listini delle uova, differenziati tra allevamento in gabbia e a terra, hanno evidenziato lo stesso andamento, benché su livelli di prezzo leggermente superiori per la seconda tipologia. nei prossimi mesi inizierà l’attività la nuova cun uova, istituita recentemente con decreto del 5 ottobre 2018 e che avrà sede a forlì. come per i comparti suinicolo e cunicolo, la cun uova diverrà l’unico riferimento nazionale e tutte le borse merci sospenderanno la rilevazione dei prezzi. annata agraria 2018 pressoché in fotocopia a quella 2017 per il comparto cunicolo, ancora una volta con un andamento altalenante dei prezzi per i conigli da macello. raggiunto il livello minimo nel periodo estivo, il listino ha ripreso a risalire nell’autunno fino alle attuale quotazioni prossime ai 2,50 euro/kg. tutto ciò nonostante una domanda di mercato pressoché stabile ed un’offerta in calo. i cali produttivi si sono verificati in particolare

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per le elevate temperature estive che hanno portato ad fertilità minore e un conseguente calo delle nascite. nell’ultimo periodo, a testimonianza proprio della carenza di prodotto, si stanno verificando anticipi nei carichi. in piemonte operano circa 250 allevamenti per un totale di 730 mila capi. anche

per il comparto cunicolo, con il decreto direttoriale del 19 aprile 2018 è stata ufficialmente riconosciuta la commissione unica nazionale dei conigli vivi da carne di allevamento nazionale, con sede verona, quale riferimento per la formulazione settimanale dei prezzi.


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approfondimento| ANNATA AGRARIA

SETToRE vITIvINIcoLo itorno alla normalità: questo potrebbe essere la sintesi finale per etichettare la vendemmia 2018 che si sta concludendo. restano ancora gli ultimi grappoli di nebbiolo appesi dopo la metà di ottobre a testimoniare che i tempi di raccolta non sono stati quelli da record dell’anno scorso. per fortuna nemmeno l’altro record del 2017 si è ripetuto, vale a dire la scarsità quantitativa. nel 2018 le rese sono rientrate anch’esse nella media e quel quarto in meno raccolto l’anno prima è ora colmato. in cantina sono giunte uve che presentano caratteristiche qualitative che vanno mediamente dal buono all’ottimo grazie alla mano esperta del viticoltore. Questa è stata infatti un’annata dove è la professionalità dei produttori a fare la differenza. sempre per fare dei raffronti utili, possiamo affermare che se nel 2017 il decorso stagionale eccezionalmente asciutto e la poca quantità di uve garantivano un risultato eccellente generalizzato, quest’anno, in presenza di un clima piuttosto bizzarro e incostante con ripetute piogge e quindi con situazioni favorenti l’insediamento di parassiti fungini, si è dovuto intervenire con attenzione per rimediare all’eccesso idrico e per scongiurare attacchi ai grappoli che potevano comprometterne la qualità finale. la moderna viticoltura ha imperato a contrastare gli attacchi parassitari, non solo in modo diretto tramite l’aspersione di sostanze chimiche, ma anche e soprattutto stimolando le autodifese della pianta, assicurandole un habitat favorevole, iniziando dalle radici. e’ stato messo a dura prova il protocollo di coldiretti “the green experience”, che mira a limitare l’impiego della chimica, soprattutto eliminando l’utilizzo

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dei diserbanti e a stimolare la resistenza della vite, ma ha superato l’esame e gli oltre 1.000 ettari, condotti secondo particolari tecniche agronomiche che “fanno irrobustire” la pianta, hanno dato ottimi frutti. tra i vari obiettivi del protocollo non è secondario quello di favorire la biodiversità nelle vigne attraverso la semina di specie erbacee fiorigene, l’applicare nidi artificiali per favorire la coabitazione con uccelli predatori di insetti dannosi e, viceversa, attirare quelli utili, in un sistema che tende al riequilibrio naturale. il risultato è un’uva di qualità sempre più sostenibile ma anche dal punto di vista visivo, poiché le vigne risultano piacevolmente “vivibili” in termini estetici e salutistici per i turisti che visitano le nostre colline, in territorio riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità dall’unesco ormai dal 2014. il bel tempo nell’ultima parte dell’estate vicino alla vendemmia, protrattosi poi anche durante la stessa, pur interrotto da qualche pioggerella nella fase centrale e finale, che ha indotto un

progressivo ridursi delle temperature massime e iniziato l’escursione termica tra giorno e notte, ha dato l’input finale atteso per completare il quadro nel migliore dei modi. l’acino delle varietà più tardive, quali barbera e nebbiolo, nelle loro varie declinazioni, a partire dal barolo, ha pertanto beneficiato della luminosità senza eccessi di caldo e potuto quindi accumulare e fissare al meglio gli elaborati naturali che conferiscono la qualità nei vini. se la fase finale della stagione è stata in questo modo ottimale per barbera e nebbiolo, le uve da vini bianchi, dall’alta langa spumante, all’asti spumante, al moscato d’asti, al roero arneis, più precoci, hanno potuto avvantaggiarsi dell’assenza totale di piogge assicurandosi una maturazione regolare e una produzione e conservazione degli aromi e quindi dei profumi necessari a renderli piacevoli. per alcune varietà l’annata è stata particolarmente ricca, soprattutto per dolcetto e barbera. in taluni casi si è reso necessario un oculato diradamento, che ha consentito di migliorare ulteriormente la qualità. in piemonte occorre infine evidenziare, che la raccolta avviene ancora in larga maggioranza effettuata manualmente e questo permette ai produttori di intervenire ancora una volta nella scelta delle uve migliori. in conclusione questa annata va considerata in generale molto buona, con punte di ottimo e ci attendiamo vini con spiccata eleganza, dotati di equilibrio fra zuccheri, acidità e molti profumi, specie sui bianchi. la quantità finale è risultata normale se raffrontata a quella scarsa del 2017 che aveva fatto registrare anche il 25% di uva in meno rispetto la media.

SETToRE aPISTIco-mIELIcoLo opo una serie di annate da dimenticare e soprattutto un 2017 pessimo, caratterizzato da un calo di produzione del miele superiore al 70% rispetto alla normale media, quest’anno la situazione ritorna su valori ordinari. nel 2018 le condizioni climatiche hanno determinato fioriture di buon livello per le principali specie nettarifere presenti nella nostra provincia e le precipitazioni abbondanti nel periodo primaverile non hanno ostacolato in modo importante l’attività di bottinatura delle api. le prime produzioni dell’anno, rappresentate da tarassaco e ciliegio, sono state limitate da un ridotto sviluppo degli alveari, determinato da uno strascico negativo del pessimo anno precedente, che ha compromesso fortemente sopravvivenza e vitalità delle colonie nel periodo invernale. fortunatamente una fioritura di acacia leggermente tardiva, in controtendenza con gli ultimi anni, ha favorito una cospicua ripresa degli alveari anche se non dappertutto e non sempre completa. in ogni caso, si registra una produzione di acacia di 10-15 kg di media per alveare, non ottimale rispetto al potenziale ma discreta in rapporto agli ultimi anni. buone le produzioni estive, rappresentate da castagno, tiglio, millefiori di montagna e rododendro. le abbondanti precipitazioni primaverili, unite al caldo dell’estate, hanno instaurato condizioni ottimali per lo sviluppo della flora erbacea e arborea, determi-

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nando fioriture particolarmente copiose. le produzioni medie si attestano sui 15-20 kg per castagno e tiglio e sui 10-15 kg per rododendro e millefiori montano. la stagione produttiva si è chiusa nella prima metà di agosto con la raccolta del miele di melata, che ha registrato una produzione inferiore alle aspettative. il gran caldo, unito a condizioni di umidità elevate, facevano sperare in un forte sviluppo della metcalfa pruinosa, la cicalina responsabile di questa produzione, ma la raccolta si è attestata sui 10-15 kg per alveare, livello comunque soddisfacente. se l’annata può definirsi buona da un punto di vista climatico e di sviluppo vegetazionale, è invece

discreta per l’aspetto apistico. la causa di ciò è imputabile a svariati fattori che incidono sul benessere generale dell’alveare, dai problemi sanitari all’inquinamento ambientale, che assieme ai cambiamenti climatici incidono negativamente su un sano sviluppo dell’alveare. bene le quotazioni dei mieli monoflorali e millefiori registrati sul mercato italiano quest’anno, che mantengono valori di sicuro interesse. nonostante un notevole aumento delle produzioni rispetto allo scorso anno e una sempre presente importazione di mieli di bassa qualità da paesi extra-ue, il prezzo del miele si mantiene a livelli remunerativi.

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ANNATA AGRARIA | approfondimento

SETToRE fLoRovIvaISTIco icuramente l’annata non è stata facile per il settore florovivaistico, in quanto l’andamento climatico primaverile non ottimale e il ritorno di freddo del mese di marzo hanno creato delle problematiche, sia nella gestione che nella vendita di alcune specie. il lungo periodo piovoso di maggio-giugno ha rallentato e concentrato le varie lavorazioni e molte specie ortive sono diventate invendibili a causa della prolungata permanenza in azienda. le condizioni climatiche particolarmente umide, inoltre, hanno favorito l’insorgere di patogeni fungini. un andamento più stabile c’è stato nei mesi successivi, con conclusione positiva con il

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mercato dei crisantemi e buone prospettive per le vendite autunnali. anche per il prossimo anno dovrebbe venire confermato il cosiddetto “bonus verde”, introdotto già lo scorso anno e che prevede una detrazione del 36% per la sistemazione a verde di aree (pubbliche o private), scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, quali terrazzi, giardini, anche condominiali, anche mediante impianti di irrigazione nonché a lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico. la misura è stata inserita nel disegno di legge di bilancio (ex legge finanziaria), approvato dal consiglio dei ministri e dovrà essere approvata dal parlamento.

tificate bio ammontano al 4% del totale delle imprese agricole. la suddivisione colturale vede al primo posto fruttiferi e vite. la frutta, soprattutto melo e pero, rappresenta il motore trainante del comparto biologico cuneese, dove pressoché l’80% dei frutteti a pero risultano certificati o in conversione. Quasi marginale la produzione di drupaceae biologiche per le grandi difficoltà di produzione. in crescita le produzioni cerealicole, soprattutto di frumento ed orzo, ma anche di cereali “minori” quali ad esempio il farro. coldiretti, grazie ad accordi stipulati con molini locali, propone alle imprese agricole bio contratti specifici su frumento e farro. inoltre, alla luce del caso glifosate sul grano canadese, il grano certificato biologico ha sicuramente fatto un enorme passo avanti

aumentando la richiesta. più legata alla zootecnia invece la produzione di foraggi e cereali primaverili ed estivi di primo e secondo raccolto, quali mais e soia. anche il settore orticolo è in crescita ma attualmente è ancora molto legato alla vendita diretta o tramite mercati locali. tra le orticole, nell’ambito della filiera tradizionale, si distingue la produzione di fagiolo nano, caratterizzata da una forte richiesta dal mercato. in crescita il mercato delle piante officinali per la produzione di infusi ed oli essenziali. ’esposizione della nostra provincia non permette di produrre tutte le produzioni anche a livello di biologico, ma la qualità dei prodotti certificati rimane molto alta e molto richiesta dal mercato.

SETToRE BIoLoGIco l 2018 è stato un anno di forte crescita per il comparto biologico. tutti i settori continuano a segnalare un aumento della domanda dei consumatori, segno che l’attenzione sulla qualità del cibo sta realmente diventando parte fondamentale per la scelta delle famiglie italiane. analizzando gli ultimi dati presentati dal ministero delle politiche agricole vediamo che nel 2018 le superfici coltivate hanno superato, in italia, 1,9 milioni di ettari, con una crescita del 6,3% rispetto all’anno precedente. se rapportiamo la superficie alla sau nazionale (superficie agricola utilizzata), possiamo affermare con certezza che ormai quasi il 16% è certificata biologica o in conversione.anche gli operatori agricoli del settore sono ormai circa 77.000, con una crescita di circa il 6% a livello nazionale. se ribaltiamo le produzioni sui dati delle vendite, troviamo la situazione speculare. infatti, da un recente sondaggio, emerge che ben 6 italiani su 10 mettono, quasi quotidianamente, nel proprio carrello della spesa prodotti certificati biologici, toccando praticamente tutti i settori, dal fresco come frutta e verdura, latte, uova e carne, a quelli confezionati e/o trasformati come marmellate, pasta, trasformati di farine ecc. la situazione piemontese rispecchia appieno la situazione nazionale: le superfici coltivate con metodo biologico rappresentano ormai quasi il 5% del totale, mentre le aziende cer-

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•Annata agraria: (fine seconda parte)


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coltiva la salute | BENESSERE

COLTIVA LA TUA SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. c.d.c. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a torino, biella, cuneo, novara,vercelli e verbania. grazie a tale collaborazione, i

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soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tes-

www.gruppocdc.it

sera Associativa coldiretti / epaca, oppure tramite il ssn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali coldiretti-epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri c.d.c. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

TEMA DEL MESE: UREA BREATH TEST DIAGNOSI DI INFEZIONE DA HELICOBACTER PYLORI

l’Urea Breath Test è un esame non invasivo di grande accuratezza diagnostica, ampiamente utilizzato in gastroenterologia per la diagnosi dell’infezione da helicobacter pylori. l’helicobacter pylori è un batterio in grado di vivere e replicarsi nello stomaco umano senza causare problemi per la salute. in alcuni soggetti però può provocare infiammazione gastrica intensa

con bruciori, dolori gastrici, nausea, vomito, eruttazione frequente, reflusso gastroesofageo e perdita di peso. l’infezione a volte può diventare pericolosa determinando malattia ulcerosa, gastrite cronica, atrofia gastrica, displasia e in alcuni casi cancro allo stomaco. l’Urea Breath Test consiste nella raccolta di aria espirata prima e dopo 30 mi-

nuti dalla somministrazione di una soluzione contenente urea marcata. il paziente deve presentarsi a digiuno e trattenersi presso la sede cdc per l’intera durata del test (35 minuti). per poter effettuare il test è necessaria la prenotazione; al momento della prenotazione saranno fornite al paziente le indicazioni per la preparazione all’esame.

Torino Centro via cernaia, 20

10122 torino

Rivoli via fratelli piol 63

10098 rivoli

Torino Centro via antonio fabro 12/b

10122 torino

Venaria Reale via iv novembre 16

10078 venariar.

Torino Centro via raimondo montecuccoli 5f 10122 torino

Asti

corso galileo ferraris 4/a

14100 asti

Torino Mirafiori via don grazioli 11/a

10137 torino

Biella

via antonio bertodano 11

13900 biella

Torino San Donato via livorno38/d

10144 torino

Cuneo

piazza duccio galimberti 4

12100 cuneo

Torino San Paolo via villarbasse 27/a

10138 torino

Novara

via san francesco d’assisi 20

28100 novara

Torino Santa Rita piazza santa rita 8

10136 torino

Novara

corso giuseppe garibaldi 21

28100 novara

Torino Vallette Lucento corso toscana 139/1 10151 torino

Verbania

via sergio bocci 11

28925 verbania

Moncalieri via martiri della libertà 11

Vercelli

via san cristoforo 10

13100 vercelli

10024 moncalieri

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NORMATIVE MEZZI AGRICOLI | assenza targa ripetitrice omISSIoNE DELLa TaRGa RIPETITRIcE aL SEmIRImoRchIo

[di davide biglia]

Come interpretare correttamente la normativa prevista dal codice della strada

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i sono giunte richieste di chiarimenti sul caso in cui un veicolo con rimorchio viene sanzionato per assenza della targa ripetitrice su quest’ultimo. il caso è abbastanza sentito perché la sanzione che viene applicata, oltre a prevedere il pagamento di un importo che va da € 80,00 a € 180,00, prevede anche il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi che, in caso di reiterazione delle violazioni, diventa addirittura confisca amministrativa. non ultimo, si aggiunge la pratica diffusa per cui alcuni organi di controllo, appllicano il fermo (o la confisca) a tutto il complesso veicolare, ovvero sia al rimorchio (o semirimorchio) che alla motrice (o trattore). analizziamo, dunque, i presupposti della questione per comprendere meglio lo spirito e la corretta interpretazione ed applicazione della norma. ecco quindi che, nel momento in cui al rimorchio non viene apposta la targa ripetitrice quando questa è richiesta, si verifica una violazione al cds e, pertanto, si incorre nelle sanzioni amministrative (pecuniaria e accessoria) di cui abbiamo già detto. Ora, entriamo nel vivo della questione... abbiamo visto che per il caso in cui, essendo obbligatoria, non venisse esposta la targa ripetitrice sono previste due diverse sanzioni: • la sanzione amministrativa pecuniaria che va da € 80 a € 180 (prevista dall’art. 100 comma 4 del cds) • la sanzione accessoria del fermo amministrativo o della confisca amministrativa del veicolo (regolata dall’art. 100 comma 15 del cds)

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appare evidente come l’entità della prima sanzione sia molto più lieve dell’entità della sanzione accessoria. tutto ciò appare in netto contrasto con i principi dettati dall’art 11 della legge n. 689/1981, che dispongono che nella determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria fissata dalla legge tra un limite minimo ed un limite massimo e nell'applicazione delle sanzioni accessorie facoltative si deve aver riguardo a vari criteri: 1. Alla gravità della violazione. 2. All'opera svolta dal trasgressore per la eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione. 3. Alla personalità dello stesso. 4. Alle sue condizioni economiche. procedere al fermo del veicolo per non avere apposto la targa ripetitrice significa far equivalere tale violazione al mancato possesso della carta di circolazione, che consiste in una violazione molto più grave. infatti, la carta di circolazione (o libretto di circolazione) è un documento indispensabile per la circolazione di motoveicoli, autoveicoli e rimorchi che attesta che il veicolo è idoneo alla circolazione, in particolare se ricorrono le situazioni regolamentate dall’art 168 cds (trasporto materiali pericolosi). la carta di circolazione, invece, non costituisce il vincolo di proprietà (che è contenuto nel certificato di proprietà e la cui assenza a bordo non comporta alcun fermo del veicolo). un rimorchio privo di targa ripetitrice, in conclusione, viola il principio per cui deve essere identificabile chi ne detiene il titolo di proprietà,

non necessariamente quello per cui il veicolo deve essere idoneo alla circolazione e che è l’unico caso per il quale è coerente la sanzione accessoria del fermo amministrativo. applicare, inoltre, il fermo amministrativo all’intero complesso veicolare (motrice con rimorchio) è una semplice consuetudine consolidata nel tempo da parte degli organi addetti al controllo ,ma non è normativamente previsto dal codice della strada. da un’attenta lettura dell’art 100 c. 15 “consegue la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo..” e non dei “veicoli”. la questione della staticità del rimorchio che si trasforma in un mezzo dinamico attraverso l’aggancio ad una motrice non giustifica il fermo dell’intero complesso. il rimorchio è un veicolo a tutti gli effetti (art 47 cds), e per poter circolare deve possedere tutti i requisiti che necessitano a garantire la sicurezza del trasporto, come certificato di proprietà, carta di circolazione e targa. il fermo all’intero complesso veicolare non farebbe altro che ledere, a mio modesto avviso, il titolare della motrice da un punto di vista economico, ancor di più se la motrice è oggetto di comodato d’uso; sappiamo che il contratto di comodato d’uso segue l’oggetto e il comodatario risponderà della sanzione accessoria con una incisività ancor più elevata poiché rischia di ricevere dal comodante una richiesta di risarcimento danni, laddove non prova che sia dovuta per un fatto a lui non imputabile e di aver adottato le convenienti cautele atte ad impedire l’evento dannoso.


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viticoltura| SCHEDA N.52

Osservando un paesaggio collinare composto di numerosi piccoli vigneti disposti a scacchiera su un ampio versante, diventa automatico domandarsi se e quanto possa influire la direzione, spesso contrastante, dei filari che li compongono, sulla qualità dell’uva da essi prodotta. Esistono infatti vigneti con uno stesso determinato orientamento, in tutti i differenti versanti di una collina e non è possibile ipotizzare che i risultati ottenuti possano essere i medesimi. Molto differenti sono infatti il grado di illuminazione e la quantità di calore che può concentrarsi sul versante meglio esposto rispetto a quello orientato a mezzanotte. In questo ambito, orientare i filari in una piuttosto che un’altra direzione, può predisporre la vite a fornire uve molto differenti tra loro e di conseguenza vini in grado di esprimere le potenzialità più disparate.

Esposizione e orientamento

il vigneto è un area coltivata non costituita dalla natura ma dall’uomo. differentemente dall’ambiente spontaneo, dove le piante sono disposte per la forma e la collocazione in modo da intercettare il massimo della luce e dell’energia disponibile, il vigneto può fruire solo di una parte di tale risorsa. gli effetti dell’orientamento verso il sole dei filari sono molti e sono comprese tutte le casistiche dei versanti. è quindi importante adeguare all’esposizione del versante le caratteristiche del vigneto, come l’orientamento dei filari, la densità d’impianto e, non meno importante, il vitigno.

esposizione e orientamento

• vite spontanea e vigneto coltivato • luce e calore • orientamento, esposizione, varietà • Qualità come risultato di un compromesso

l’orientamento del vigneto in uno dei differenti quattro quadranti predispone in ciascuno aspetti favorevoli e altri contrari.

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SCHEDA N.52 | viticoltura

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Molte variabili il ciclo della vite si compone di due parti, una vegetativa e una di accumulo delle riserve e la luce rappresenta l’elemento fondamentale di ognuno di questi momenti del ciclo). i differenti vitigni presentano una durata differente del loro ciclo fenologico.vi sono quelli che richiedono un minor numero di giorni, ad esempio il dolcetto ed altri che presentano un ciclo più lungo come il nebbiolo. in entrambi i casi, è necessaria una differente e determinata quantità di luce come pure di calore. l’inclinazione dei raggi solari rispetto al pendio dispensa l’energia in quantità assai differente e seppur i vari versanti possano apparire illuminati, la quantità di energia assimilabile dalle piante e dal terreno è assai varia.

Il vitigno e il versante nelle esposizioni più solatie, i livelli necessari alle diverse fasi del ciclo metabolico della vite e al raggiungimento della maturazione sono raggiunti in minor tempo mentre in quelle contrapposte, i tempi sono assai più lunghi e talvolta non si riesce ad avere la luce e il calore necessari al completo svolgimento del ciclo annuale. la radiazione solare infatti, agisce in differente misura nelle varie fasi fenologiche, definendo condizioni ideali, di stress fisiologico o di danni irreversibili nel caso del calore. combinare così la scelta del vitigno con l’esposizione è il primo passo per la migliore valorizzazione delle caratteristiche del pendio. così, i vitigni a ciclo più breve non dovrebbero essere impiantati nei quadrati più caldi per evitare maturazioni troppo precoci e poco indicate nelle annate più calde. le varietà a ciclo più lungo, per contro, riescono a raggiungere i migliori livelli di maturazione, dove luce e temperatura vengono quasi sempre garantiti e cioè le esposizioni migliori (sud e ovest).

Sfruttare al meglio la luce del sole le scelte, nell’ambito dell’impianto di un nuovo vigneto, devono essere effettuate valutando il complesso dei parametri che caratterizzano il luogo e in funzione dell’obiettivo enologico che ci si prefigge. occorrerà quindi esaminare il periodo d’insolazione diurna con particolare attenzione all’esposizione. infatti, l’intero corpo della spalliera del filare non può essere interamente irradiato se non per un tempo molto breve, quando il sole è sulla verticale.anche in questo caso tuttavia, l’inclinazione della radiazione rispetto alle foglie non è ottimale. diventa quindi importante ai fini dell’esposizione, l’irraggiamento del mattino e del pomeriggio anche se un lato della spalliera rimane comunque sempre in ombra.

La disposizione dei filari è un compromesso i filari sì si ombreggiano reciprocamente nelle diverse ore del giorno e diventa importante combinare la direzione dei filari con la morfologia del versante. se i filari sono orientati secondo la linea est-ovest, non vi sarà schermatura tra le file ma tra le piante lungo la fila. se invece l’orientamento seguisse la direttiva nord-sud, sarebbero i filari ad ombreggiarsi in certi momenti del giorno. in collina, molto spesso, interagiscono più fattori e le scelte sono obbligate. l’impegno è comunque quello di permettere al sole di permanere il più a lungo possibile sulla vegetazione, definendo un orientamento dei filari in funzione dell’esposizione del versante. diventa quindi strategico, dopo aver preferito un orientamento nord-sud, definire una corretta distanza tra i filari per evitare, oltre all’ormai risaputa negativa competizione tra le radici delle diverse viti, un eccessivo reciproco ombreggiamento. sovente è meglio rinunciare a un po’ di terreno per avere maggior tempo d’insolazione giornaliera. diventa inoltre importante impostare una precisa altezza delle spalliere e predisporre il vigneto a esprimere una determinata vigoria.

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bibliografia: edoardo monticelli - martini in vigna - 2016 pierre huglin - biologie et écologie de la vigne - editions poyot lausanne 1986


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[di daniela colombini]

scadenze | LEGGI E FISCO

SCADENzARIO fISCALE MESE DI gENNAIO SCADENzA

IMPOSTA

ADEMPIMENTI

SOggETTI OBBLIgATI

01/01/2019

IVA

Obbligo di emissione fattura elettronica

Soggetti che emettono una fattura

15/01/2019

IVA

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.

Soggetti passivi iva

16/01/2019

IVA

Liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di dicembre 2018.

Contribuenti iva mensili

16/01/2019

CONTRIBUTI INPS

Versamento quarta rata 2018 dei contributi inps dei lavoratori autonomi.

CD/IAP iscritti all'inps

16/01/2019

RITENUTE

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute

25/01/2019

IVA INTRASTAT

Invio telematico elenchi intrastat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di dicembre.

Operatori intracomunitari con obbligo mensile

25/01/2019

IVA INTRASTAT

Invio telematico elenchi intrastat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi all'ultimo trimestre 2018.

Operatori intracomunitari con obbligo trimestrale

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ATTUALITA’ | incontro giovani impresa INcoNTRo GIovaNI ImPRESa aLESSaNDRIa

Nuovi scenari per il mondo agricolo: dalla nuova Pac alla fatturazione elettronica UN MOMENTO FORMATIVO E INFORMATIVO DEDICATO AI MILLENIAL FARMERS PER OFFRIRE NUOVE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PUNTANDO SULLA DISTINTIVITÀ E IL VERO MADE IN ITALY uovi scenari e opportunità per il mondo agricolo: dalla fatturazione elettronica alla nuova pac 20212017”. e’ stato questo il filo rosso che ha unito gli interventi durante l’incontro organizzato da giovani impresa coldiretti alessandria. un momento formativo e informativo che ha voluto porre l’attenzione soprattutto sui cambiamenti e sulle novità legate alla nuova politica agricola comune e alla fatturazione elettronica che diventerà obbligatoria dal 1° gennaio 2019. una priorità su tutte: le risorse assegnate al settore agricolo non subiscano riduzioni. se ne è discusso con franco Ramello responsabile area economica coldiretti piemonte e con la responsabile provinciale area fiscale coldiretti alessandria Daniela Colombini. all’incontro ha preso parte il delegato giovani impresa coldiretti piemonte Danilo Merlo che ha fatto il punto su quanto si sta facendo in ambito regionale per i giovani imprenditori e, soprattutto, le iniziative in calendario per il prossimo anno. a fare gli onori di casa il delegato provinciale giovani impresa fabio Bruno che ha sottolineato come “l’agricoltura rappresenti una alternativa concreta, tanto che oggi si parla di Millenial farmers, ovvero gli under 35 che, tra insoddisfazione generazionale, mancanza di opportunità lavorative e precarizzazione crescente, scelgono proprio l’agricoltura come stimolo e via d’uscita in un contesto socio-economico critico. e’ un settore attrattivo che, in questi ultimi anni soprattutto, ha saputo offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. al fine di sostenere l’insediamento dei giovani, sono fondamentali le risorse provenienti dal psr. i giovani infatti, oltre a rappresentare il futuro dell’agricoltura, sono

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Sopra la numerosa partecipazione di giovani imprenditori all’incontro. Sotto il presidente mauro bianco, il direttore roberto rampazzo e il delegato giovani impresa fabio bruno. In basso a destra un momento delle firme per lo “stop cibo anonimo”.

portatori di idee e nuove progettualità che possono giovare all’economia dell’intero territorio”. in controtendenza alla disoccupazione giovanile è cresciuto del 5% nel 2018 il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel Made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro, dai campi alla tavola, portando l’italia al vertice in europa per numero di aziende condotte da giovani. l’italia con 55mila imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in europa nel numero di giovani in agricoltura. sull’agroalimentare, risorsa strategica del Made in Italy, unico settore che dipende integralmente da bruxelles per le scelte politiche e le risorse disponibili, è intervenuto il direttore coldiretti alessandria Roberto Rampazzo che ha puntato l’attenzione “sulle prossime sfide che attendono l’agricoltura e le nostre aziende che vedono al centro la progettualità della ‘Nuova Coldiretti’ e il contributo che i giovani possono dare. un momento importante organizzato dai giovani che ha toccato in modo trasversale diverse

tematiche che vedono la nostra organizzazione in prima linea, prima fra tutte, l’impegno nei confronti della petizione europea #sceglilorigine per la rintracciabilità in etichetta”. “osare, la parola che contraddistingue la nuova edizione del premio oscar green, mi piace davvero tanto. un termine che ho sempre fatto mio perché solo così di possono vincere le sfide. - ha aggiunto a termine dell’incontro il presidente coldiretti alessandria Mauro Bianco - per quanto riguarda la pac è necessario che il nostro paese si batta contro ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo che aggraverebbe la condizione di pagatore netto del nostro paese. c’è l’esigenza di “riequilibrare” la spesa facendo in modo che la pac possa recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare della ue e per contribuire alla crescita dell’intera economia europea che deve vincere l’omologazione e valorizzare la qualità e la distintività dell’agroalimentare”.


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[di marino ravera]

novità | EPACA

SERvE comuNIcaRE aLL’INPS LE RIchIESTE DI vaRIazIoNE DELLE DETRazIoNI 2019

DETRAZIONI D’IMPOSTA PER I PENSIONATI i sensi dell’art.7 del tuir (testo unico imposte sui redditi) l’imposta deve essere determinata con riferimento alle sole vicende o ai fatti economici fisicamente rilevanti avvenuti nell’anno di riferimento. il riconoscimento della detrazione di sui all’art.13 del tuir costituisce un diritto per il contribuente e un correlativo obbligo per il sostituto d’imposta. Applicazione o rinuncia della maggiore aliquota l’inps ha più volte chiarito che i beneficiari delle prestazioni pensionistiche e previdenziali interessati all’applicazione dell’aliquota più elevata degli scaglioni annui di reddito e/o al non riconoscimento, in misura totale o parziale delle detrazioni d’imposta per reddito di cui all’art.13 del tuir, sono tenuti a darne comunicazione all’inps ogni anno. in assenza di esplicita comunicazione, l’istituto, in qualità di sostituto d’imposta, ai sensi della normativa vigente, procederà ad applicare le aliquote per scaglioni di reddito e a riconoscere le detrazioni d’imposta di cui al citato art.13 sulla base del reddito “erogato” dallo stesso istituto. interessati alle richieste potrebbero essere, a titolo esemplificativo, i titolari di prestazioni pensionistiche quali, ad esempio, le pensioni di reversibilità o di assegno ordinario di invalidità, che svolgono l’attività di lavoro dipen-

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dito complessivo concorrono uno o più redditi di pensione, spetta una detrazione dall’imposta lorda rapportata al periodo di pensione nell’anno, pari a: 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro; 1.297 euro, aumentata del prodotto tra 583 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 15.000 euro diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l’ammontare complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 15.000 euro; 1.297 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 55.000 euro. la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 40.000 euro.

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dente, oppure i titolari di prestazioni a sostegno del reddito, come la naspi. Detrazioni per i redditi da pensione 2018-12-11 la legge di bilancio 2017 è intervenuta razionalizzando la detrazione per redditi da pensione. l’intervento è stato fatto per portare la soglia di esenzione irpef a 8.000 euro per tutti i pensionati: è stato infatti eliminato il comma del tuir che differenziava la detrazione in base all’età del pensionato (se over 75 anni o meno). se alla formazione del red-

Variazione delle detrazioni per il 2019 a partire dal 15 ottobre 2018 è possibile acquisire le suddette richieste anche per l’anno d’imposta 2019. le relative richieste possono essere inoltrate con procedura telematica all’istituto tramite il patronato epaca. gli uffici epaca di coldiretti alessandria restano a disposizione per maggiori dettagli.

vERIfIca PoSIzIoNE INPS PER GLI aLLEvaToRI li allevatori che superano, per effetto del numero di capi, la potenzialità del terreno condotto in base ai parametri stabiliti dalla legge, sono tenuti a presentare, unitamente alla denuncia dei redditi, il modello rd. dalla compilazione di questo specifico

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quadro emerge il reddito di allevamento. in relazione a tale reddito, va attentamente modificata la collocazione in una delle fasce previste dall’inps per il versamento dei contributi previdenziali. la comunicazione circa l’eventuale variazione di fascia va presentata all’inps entro

il mese di dicembre. pertanto le aziende interessate dovranno presentarsi quanto prima presso gli uffici epaca di coldiretti con la copia della denuncia dei redditi 2018 (se non presentata tramite Impresa verde - Coldiretti) per inoltrare le opportune istanze all’inps.

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ACCESSO AL CREDITO | creditagri italia LEGGE N°3/2012 E La “RETE ca.R”

Sovraindebitamento: la risposta concreta di CreditAgri Italia alle Imprese iprendiamo i contenuti della legge n°3 del 27.gennaio.2012 - “disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovra-indebitamento”, già parzialmente trattati nel corso di precedente articolo, per approfondire alcuni aspetti operativi e le conseguenti concrete possibilità di applicazione, che permettono ad un soggetto non fallibile (persone fisiche, professionisti, agricoltori, piccoli imprenditori, start-up, associazioni sportive, ecc.) di chiudere i conti con i debiti del passato e di rientrare a pieno regime nel circuito economico. il “sovraindebitamento” di fatto è la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente. la legge 3/2012 garantisce la possibilità al debitore che risponde a precisi requisiti, di poter rinegoziare legalmente i debiti, sulla base della reale capacità di far fronte ai relativi pagamenti. essa consente allo stesso debitore, con onestà e trasparenza, di pagare solo quello che effettivamente può pagare ed alla fine del procedimento, soddisfacendo i creditori parzialmente, lo stesso chiude tutte le posizioni debitorie e riparte da zero. di recente, al fine di assistere concretamente gli imprenditori agricoli che si trovano in situazioni di sovraindebitamento, “creditagri italia”, e “ri.analisi”, società specializzata nella gestione di tale argomento, hanno costituito una rete di impresa denominata “RETE CA.R”, che attraverso lo strumento giuridico della legge n.3 del 27 gennaio 2012 (composizione della crisi da sovraindebitamento), analizza gratuitamente la posizione degli agricoltori che non sono in grado di affrontare i debiti contratti. con la procedura dell’accordo di composizione della crisi (acc) o con quella della liquidazione, le imprese agricole potranno ottenere un riequilibrio economico e finanziario della propria situazione. per dare pronta risposta a tali fabbisogni, creditagri ha siglato il contratto di rete di impresa mettendo a fattor comune le reciproche esperienze nel fornire un concreto aiuto agli imprenditori agricoli, mediante l’utilizzo dell’unico strumento giuridico ad oggi esistente, seppur ad oggi ancora semi sconosciuto. la legge 3/2012 si rivolge esclusivamente ai soggetti non fallibili che non hanno commesso atti in frode ai creditori negli ultimi cinque anni che non hanno contratto un indebitamento colposo. si tratta di una situazione tipica del mondo dell’agricoltura, caratterizzato da imprenditori onesti che negli ultimi anni

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hanno dovuto affrontare particolari difficoltà dettate da elementi come diminuzione dei prezzi, calamità che hanno compromesso i raccolti, multe per quote latte o difficoltà del sistema creditizio a erogare il credito. la legge 3/2012 offre quindi l’unica alternativa possibile al soggetto sovraindebitato e, contestualmente consente a tutti gli operatori interessati alla singola situazione di ottenere il massimo del risultato possibile. in pratica, attraverso l’accordo di composizione della crisi (acc), l’impresa beneficiaria prosegue la propria attività diluendo il pagamento dei debiti in un arco temporale più lungo e, in alcuni casi, ottiene la riduzione degli stessi fino alla concorrenza del valore del patrimonio. in questa ipotesi, il 60% dei creditori, aventi diritto al voto, devono dare il proprio consenso riconoscendo la maggior convenienza dell’acc rispetto a una situazione di esecuzione forzata sui beni dell’impresa debitrice. nel caso in cui non vi siano i presupposti per l’accordo di composizione della crisi (acc), l’imprenditore agricolo può utilizzare lo strumento della liQuidazione del proprio patrimonio, ed a fronte di ciò non avere più alcun debito nei confronti dei creditori.ad oggi, i numerosi casi analizzati hanno evidenziato tutti situazioni di accordo composizione della crisi, che consentono il mantenimento degli anni investiti nell’avvio e nel consolidamento della propria azienda, e non di liquidazione. la scelta tra un percorso o l’altro viene analizzata dalla rete professionisti del territorio in stretta sinergia con la rete di consulenti creditagri, che conoscono a fondo le problematiche specifiche di ogni singolo imprenditore agricolo, prospettandogli una soluzione definitiva alla situazione di sovraindebitamento che da anni attanaglia la vita dell’impresa agricola. il legislatore, riconoscendo che l’istituto della legge 3/2012 è quasi totalmente disapplicato

in italia, pur essendo una legge certa e pienamente utilizzabile, ha previsto nel nuovo codice dell’insolvenza una semplificazione dell’attuale testo normativo per concorrere, attraverso tale istituto, alla ripresa dell’economia. la continua ricerca di creditagri italia, verso soluzioni atte ad aiutare il mondo dell’agricoltura ha portato, dopo mesi di attenta analisi e di approfondito studio in collaborazione con ri.analisi, alla costituzione di “rete ca.r”. il cui fine è quello di aiutare in modo trasparente, equilibrato ed efficace tutti gli operatori interessati al mondo agricolo al ricorrere di una situazione di sovraindebitamento. anche in tale nuovo ambito, avente di fatto caratteristiche di esclusività, creditagri nella sua veste di ente finanziario di interesse pubblico, quale intermediario finanziario vigilato da banca d’italia, ai sensi dell’art.ex.106 tub, fornisce puntuale supporto informativo, assistenza e ricerca dell’efficienza delle strutture produttive imprenditoriali, grazie alla capillarità nel territorio e la capacità di lettura dei fabbisogni delle imprese, e contestuale ricerca della soluzioni più idonee.


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creditagri italia | ACCESSO AL CREDITO

Nuovo accoRDo PER IL cREDITo 2019

L’accordo prevede misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti abi, alleanza delle cooperative italiane (agci, confcooperative, legacoop), ciaagricoltori italiani, claai, coldiretti, confagricoltura, confapi, confedilizia, confetra, confimi industria, confindustria e rete imprese italia (casartigiani, cna, confartigianato, confcommercio, confesercenti) hanno sottoscritto l’accordo per il credito 2019. l’accordo prevede misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti alle pmi, alla luce del nuovo contesto di mercato e regolamentare. le misure di moratoria, a partire dal 2009, hanno consentito alle pmi di ottenere liquidità aggiuntiva per circa 25 miliardi di euro. la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti può essere chiesta per un anno e il tasso di interesse può essere aumentato, rispetto a quello previsto nel contratto originario, in funzione esclusivamente degli eventuali maggiori osti sostenuti dalla banca ai fini della realizzazione dell’operazione. in ogni caso, il nuovo tasso di interesse del finanziamento non può essere superiore a quello originario di 60 basis point. la sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine,

anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie e alle operazioni di leasing. in questo secondo caso, la sospensione riguarda la quota capitale implicita dei canoni di leasing. per le operazioni di allungamento, è invece previsto che l’estensione della durata del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. nell’accordo è specificato che tale operazione deve determinare una riduzione della rata di ammortamento del finanziamento in misura apprezzabile rispetto a quella originaria. le banche possono applicare misure di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell’accordo. il nuovo accordo, che è applicabile ai finanziamenti in essere alla data di firma dello stesso, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019. nel frattempo, le banche continueranno a realizzare le operazioni di sospensione e allungamento dei finanziamenti, secondo le regole dell’accordo per il credito 2015 al fine di garantire le misure di sostegno alle imprese senza soluzione di continuità. con il nuovo accordo si rafforza la collaborazione tra banche e imprese, per svolgere un’azione co-

mune per l’analisi e la definizione di posizioni condivise su iniziative normative e regolamentari di matrice europea e internazionale che impattano sull’accesso al credito per le imprese. viene costituito uno specifico tavolo di condivisione interassociativo sulla regolamentazione internazionale (ciri). in ambito nazionale, c’è inoltre la volontà di definire un documento comune sulle misure necessarie per sostenere lo sviluppo del finanziamento alle imprese, sul quale aprire eventualmente un confronto con i diversi soggetti interessati. tra i temi principali, l’accordo individua in particolare la riforma del fondo di garanzia per le pmi, lo sviluppo e la valorizzazione della rete delle garanzie private, l’ottimizzazione dell’impegno dei fondi strutturali. contattare il resp.le creditagri francesco Bianchi tel.0105601148 o cell.335-7199133, email: francesco.bianchi@creditagri.com info ed assistenza sito internet www.creditagri.com oppure info@creditagri.com

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[a cura di luisa bo]

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ATTUALITA’ | lupo - agrichef giulia barbaro

La PRESENza DEL LuPo SuLL’aPPENNINo aLESSaNDRINo

A rischio la zootecnia di montagna? Le prime segnalazioni sulla presenza della specie sulle Alpi risalgono agli inizi degli anni ‘90 egli ultimi 25 anni il lupo ha ricolonizzato, in modo naturale il territorio appenninico e alpino del piemonte, grazie alla migrazione di alcuni individui provenienti dall’appennino settentrionale. le prime segnalazioni sulla presenza della specie sulle alpi occidentali italo-francesi risalgono agli inizi degli anni ‘90. la presenza del lupo in piemonte ha suscitato quesiti sul loro naturale ritorno, ma alcune caratteristiche tipiche della specie come la sua alta plasticità, che gli permette di adattarsi a differenti contesti ambientali, e la sua forte capacità di dispersione, grazie alla quale, può raggiungere zone anche molto distanti dagli areali di origine. esistono numerosi dati scientifici a supporto di questo ritorno naturale, ottenuti grazie alle analisi genetiche dei campioni fecali di lupo rinvenuti sul territorio e all’apposizione di radio collari gps. di tutto questo si è parlato nel corso delle due giornate formative organizzate da inipa a cantalupo ligure, con la d.ssa arianna mensano che, ha illustrato i progetti sul lupo, portati avanti da diversi anni dalla regione piemonte e che sono in procinto di partire nuovamente anche sull’appennino alessandrino. la d.ssa mensano, tra i principali esperti a livelli piemontese, segue alcuni progetti regionali tra i quali il progetto life Wolfalps

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(2014-2018). dai monitoraggi condotti sulle alpi durante le attività è emerso come la presenza del predatore sia in fase di crescita. si è passati da una stima minima di 23 branchi, 9 coppie e un individuo solitario stabile nell’anno 2014-2015 (numero minimo di lupi stimati 157) a una stima minima di 46 branchi, 5 coppie e un individuo solitario stabile nell’anno 2017-2018 (numero minimo di lupi stimati 293), la maggior parte delle quali in piemonte. particolare attenzione si sta riportando alla provincia di alessandria in quanto, gli ultimi studi risalgono al 2010-2011 con il progetto lupo piemonte, in cui era stimata la presenza di 3 branchi, ma l’impennata degli avvistamenti e dei danni degli ultimi anni, stanno preoccupando non solo, il comparto agricolo ma anche, il tessuto sociale del territorio appenninico alessandrino. la zootecnia di montagna è sicuramente l’attività economica su cui la presenza del lupo causa il maggior impatto negativo; i danni più ingenti si hanno nelle aree di recente ricolonizzazione dove, nel corso del tempo, i sistemi di allevamento e di conduzione del bestiame si sono evoluti in assenza di grandi predatori e non contemplano alcuna strategia di prevenzione e di difesa dagli attacchi. l’impatto che ne deriva, sia in termini di perdite economiche

che di disagio psicologico e sociale per gli allevatori, rappresenta una delle minacce concrete alla conservazione del lupo. la d.ssa mensano ha illustrato egregiamente le differenti strategie di prevenzione da valutare attentamente sulla base di: -caratteristiche aziendali (specie e razze allevate, metodo di gestione degli animali al pascolo, disponibilità di manodopera...); - ambiente in cui pascolano gli animali (zone di pascolo più o meno aperte e/o accessibili, disponibilità di infrastrutture e di punti d’acqua per l’abbeverata...); - sistemi di prevenzione adottati (recinzioni elettrificate, presenza continua del pastore con il bestiame, cani da guardiania). tutto questo inevitabilmente comporta maggiori oneri in termini economici e di impegno lavorativo da parte delle aziende agricole per rendere sostenibile la zootecnia di montagna, pertanto sarebbe necessario che l’attività dei pastori, in zone di presenza del lupo, fosse affiancata da iniziative di supporto concrete oltre all’indennizzo dei danni da lupo, che già dal 2012 in piemonte è gestito dal co.sm.an. attraverso una polizza assicurativa ad adesione volontaria. Per info: tel.011-4326084; cell.336-217494-www.cosmanpiemonte.it

L’aGRIchEf GIuLIa BaRBaRo, camPIoNESSa Da SEmPRE

L’agriturismo il Gufo Reale di Cassinelle, un esempio di turismo esperienziale

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rano solo due le medaglie d’oro celebrate dal coni nei giorni scorsi, nel corso della manifestazione provinciale sportiva svoltasi nella città di novi ligure, per riconoscere e rendere omaggio a tutti gli alessandrini che, nell’ultimo anno si sono saputi distinguere, per riconosciuti meriti sportivi, nelle diverse categorie e hanno portato sul podio la provincia di alessandria. una delle due medaglie d’oro era proprio quella di giulia Barbaro di cassinelle. giulia non è solo una campionessa pluripremiata a livello nazionale ed internazionale nella categoria “tiro con l’arco”, da oltre venti anni in cima alle classifiche con costanza, impegno e passione ma soprattutto con la voglia e il piacere di tirare il suo particolare arco, il long bow, è anche e soprattutto uno degli otto agrichef alessandrini, uno degli otto cuochi contadini che hanno il grande compito di divulgare il sapere e i prodotti a km zero per cui tanto si batte, con il progetto campagna amica, la coldiretti. giulia è anche una Responsabile di Fattoria Didattica, sicuramente innovativa, dove alla base del percorso didattico della sua azienda agricola vi è l’ambiente, il rapporto con la natura, con il bosco, all’interno del quale il suo arco diventa cruciale per ragazzi di ogni età e non solo. titolare dell’azienda agricola agrituristica il gufo reale di cassinelle, completamente immerso nei

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boschi, ai confini con il parco capanne di marcarolo, tra funghi, castagne, tartufi, selvaggina, giulia ospita chi ha voglia di “isolarsi” un pò, restando in famiglia, offrendo un’ospitalità impeccabile, fatta di piccoli dettagli, di precisione, di puntigliosità, quella stessa che da tanti anni l’ha contraddistinta, portandola sempre sul primo podio. ma, se giulia qui è la campionessa, il gufo reale è l’altro protagonista importante. la passione per i rapaci, infatti, ha dato vita insieme al-

l’arco ad un innovativo percorso di turismo esperienziale che guida i viaggiatori in un’esperienza particolare facendo vivere lo sport, la natura, il bosco in un’altra dimensione. oggi questa nuova forma di turismo interattivo, basato sull’unicità del vivere la vita locale, attraverso un coinvolgimento sensoriale, permette di far vivere al viaggiatore esperienze memorabili e irripetibili e ancora una volta, forse, giulia sta lavorando per scalare un nuovo podio. complimenti!


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ORGANIZZAZIONE | consigliere ecclesiastico a colloQuio con il consigliere ecclesiastico

LUCI NELLA NOTTE n questa vigilia del natale si accendono luci, luminarie e fari su prodotti, regali, negozi, abitazioni, strade e monumenti. non mancano neppure, a tutti i livelli, iniziative a favore dei poveri perchè a natale dobbiamo essere tutti più buoni. i poveri non hanno bisogno di ripararsi dal freddo e non mangiano solo a natale, ma tutto l'anno. non hanno bisogno di uscire dalla loro situazione solo per un giorno. vorrei accendere una luce su questa situazione, perchè l'attenzione e il sostegno verso chi fa fatica non sia occasionale o stagionale, ma “strutturale”. ovviamente toccando questo tema si rischia di essere tacciati di pauperismo, citando magari le parole di gesù: i poveri li

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avrete sempre con voi. non è obbligatorio averli. egli conosce i poveri, mi viene da pensare, ma soprattutto... conosce chi non è povero. gesù ha chiamato “beati” i poveri e ha riservato loro il regno dei cieli. poveri e non poveri devono crescere, umanamente e spiritualmente, educandosi alla carità nel puro atteggiamento del buon samaritano. e poi, se vogliamo fare come i sacerdoti della parabola che non potevano fermarsi a soccorrere il ferito, possiamo sempre dire che non ci sono fondi , oppure che qualcuno “potrebbe” abusare della nostra bontà. non so se questo basta a tranquillizzare la nostra coscienza. la luce del natale può darci una risposta. Mons. Ivo Piccinini

moDaLITà DI fINaNzIamENTo DEI coNTRoLLI SaNITaRI

Modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del Regolamento (CE) n. 882/2004 - Applicazione DLgs 194/2008 il decreto legislativo 194/2008, in attuazione del regolamento ce 882/2004 ha disciplinato in merito alle modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali a carico degli osa.tale norma prevede il pagamento di una quota all’asl competente da parte degli operatori del settore alimentare sottoposti al controllo ufficiale, anche senza un’esplicita richiesta da parte della stessa. sono esenti dal pagamento i produttori primari così definiti, e imprenditore agricolo che esercita una delle seguenti attività connesse. per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo

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biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. s’intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate

nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge”. le aziende agricole, dovranno entro il 31 gennaio di ogni anno inviare all’ASL di riferimento la dichiarazione sostitutiva di certificazione, segnalando la situazione aziendale per l’anno di competenza, in base alla propria attività, come da tabella se esentati dal pagamento. per informazioni e/o per scaricare la modulistica è possibile consultare il sito http:/www.aslal.it, oppure rivolgersi presso gli uffici di zona di riferimento. [di luisa bo]


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