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Coldiretti Alessandria - Anno 63° numero 7 - 29/07/2016 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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INDICE|Sommario
agricoltura periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
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n°7 - Luglio-Agosto
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Salviamo il pane quotidiano
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
PeriodiCo edito dA impresa Verde Alessandria
Chiuso in redazione il 29 Luglio 2016
d i r e t t o r e A m m i n i s t r At i V o Leandro Grazioli
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COLLEGATO AGRICOLO
H A n n o C o L L A b o r At o A q u e s t o n u m e r o Alessandro Albertelli, Luisa bo, daniela Colombini, Alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, emanuele sconfienza.
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Scadenze fiscali
fotoGrAfie
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Schede tecniche
direttore resPonsAbiLe ilaria Lombardi G r A f i C A , i m PA G i n A z i o n e Christian boero
Archivio Coldiretti, Christian boero
redAzione ed AmministrAzione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
reGistrAzione tribunALe
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Fauna selvatica
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Settore vitivinicolo
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Terranostra Campagna Amica
04 la mobilitazione
NO GRANO, NO PANE
Confederazione nazionale Coldiretti federazione Provinciale Coldiretti Alessandria
uffiCi ProVinCiALi Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria
Sempre più pressanti le richieste di intervento per contenere i danni
in vista della vendemmia gli adempimenti burocratici
itinerari e novità per i consumatori
tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria
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Speciale sicurezza
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Anticipazione PAC
twitter.com/@ColdirettiAL
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consegnati a livello regionale i riconoscimenti per il 2016
è arrivata in città
serVizi Per LA ComuniCAzione Via michele Coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu
Coldiretti Alessandria
Settore corilicolo Settore Frutticolo
Oscar Green
P u b b L i C i tA r i A
Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (Cn) tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it
le date per i mesi di agosto e settembre
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di Alessandria n.69 del 21.1.1953
AGenziA
novità per lo Sviluppo economico delle impreSe
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dall’inail schede tecniche nel settore zootecnico
NOVITÀ PAC condizionalità 2016 pubblicate le regole
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ATTUALITÀ
RIFLESSIONI
tutte le novità da creditagri e dal caa
SUL PROSSIMO NUMERO
scheda informativa
la parola al
sul prossimo numero
sulla salute
consigliere ecclesiastico
di agricoltura alessandrina
“rieducazione della schiena”
“il prossimo di chi?”
speciale vendemmia 2016
AGRICOLTURA A. |n°07 • luglio-agosto 2016
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direttore provinciale |EDITORIALE
“I nostri agricoltori producono qualità, il loro lavoro va difeso e riconosciuto” Più dignità a chi produce ogni giorno nel rispetto delle regole e tutela il vero Made in Italy Con il Tour “le raegioni del Cuore”, C o l d i r e T T i h a “ T o C C aT o ” T u T T o i l Pa e s e d a n d o valore al 100% i Ta l i a n o e m e T T e n d o s i in disCussione P e r l a C r e s C i Ta e lo sviluPPo del mondo agriColo
ono molte le novità che mi fa piacere condividere e che spero possano trovare il giusto consenso. abbiamo cambiato formato e impaginazione del nostro giornale per offrire ai lettori uno strumento di semplice consultazione al servizio delle imprese. già da qualche numero abbiamo cercato di orientarci in questa direzione trovando consensi ed apprezzamenti. le altre novità sono prettamente sindacali e con molti di voi ho già avuto modo di condividerle: nelle pagine del giornale trovate uno speciale dedicato a #laguerradelgrano che è stata lanciata e portata alla ribalta della cronaca nazionale proprio grazie al pressing di coldiretti alessandria. il momento difficile del settore cerealicolo è stato lo spunto per tornare sui tempi che vedono l’organizzazione da sempre in prima linea, primo fra tutti l’etichettatura tra-
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sparente. Siamo andati a roma, alla protesta organizzata dalla confederazione, come capofila della mobilitazione, con le idee ben chiare per portare all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica le difficoltà di prezzo che sta attraversando il frumento tenero: una situazione insostenibile che deve trovare soluzioni tempestive e non fermarsi nei palazzi di vetro di bruxelles. Sono anni non facili, inutile negarlo, per l’agricoltura italiana. e’ necessario però essere ottimisti: per crescere e diventare sempre più competitivi per i prossimi mesi abbiamo in calendario molti obiettivi da raggiungere, partendo dal fatto che dovremo far diventare coldiretti alessandria una realtà sempre più importante, inserita nel contesto socio economico in cui opera e si muove. prima di tutto contribuire all’innovazione, all'incremento ed al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e alla gestione dei servizi utili all’agricoltura ed alle iniziative di carattere sociale e culturale nell'interesse degli agricoltori. in questi mesi, con il tour “le raegioni del cuore”, coldiretti ha “toccato” tutta l’italia dando valore al Made in Italy e mettendosi in discussione per la crescita e lo sviluppo del mondo agricolo: dobbiamo far sì che le nostre produzioni siano spendibili in tutto il mondo. come spesso accade, la guerra e le sue conseguenze uccidono il commercio buono e fanno proliferare quello cattivo e c’è il rischio che per l’export
agroalimentare Made in Italy nel paese di putin si possa giungere ad un punto di non ritorno con la perdita definitiva degli spazi commerciali dopo anni di intensa crescita. ed il rischio è, come ha ricordato il nostro presidente nazionale roberto moncalvo, che una volta perso lo spazio sugli scaffali sarà difficile recuperarlo, anche se le tensioni politiche saranno separate e l’embargo eliminato, perché i rapporti commerciali si consolidano ed i consumatori russi potrebbero fare scelte patriottiche e non volere più il Made in Italy sulle loro tavole. dai campi agli scaffali ci sono dunque margini da recuperare per non far chiudere le aziende agricole e non pesare su un sistema produttivo che ha bisogno del Made in Italy per essere credibile sui mercati nazionali ed esteri. e se per l’agricoltura il momento che stiamo vivendo non è facile, l’unica arma per recuperare una veste competitiva vera per il settore è il progetto per il paese di coldiretti destinato a “quell’italia che vogliamo”, che ogni giorno lavora e produce.
leandro grazioli direttore
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ATTUALITÀ|#guerradelgrano 30kg di grano per 1kg di pane: occorre ridare dignità al lavoro dei campi. Con questi prezzi è a rischio il vero Made in italy. a rappresentare il nord italia c’era la Coldiretti di alessandria
#laguerradelgrano continua: bisogna fermare speculatori dopo il blitz davanti al miniStero delle politiche agricole arrivano i primi importanti riSultati ma ancora non baSta e speculazioni che si spostano dalle banche ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli hanno fatto crollare il prezzo del grano su valori che sono inferiori a quelli di 30 anni fa provocando una crisi senza precedenti. a denunciarlo è la coldiretti con lo scoppio della “guerra del grano” che ha portato migliaia agricoltori nella capitale davanti al ministero delle politiche agricole. a rappresentare il piemonte e il nord italia sono stati gli imprenditori alessandrini, giunti a centinaia davanti al dicastero. “la richiesta di intraprendere un’azione forte a difesa e tutela del settore è partita da alessandria e con la mobilitazione di ieri abbiamo vinto una battaglia ma la guerra continua per dare dignità al lavoro nei campi perché è inaccettabile che oggi occorra produrre cinque chili di grano per permettersi una tazzina di caffè. - ha affermato il presidente provinciale coldiretti alessandria roberto paravidino - il ministro delle politiche agricole maurizio martina ha preso l’impegno per la
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moratoria dei mutui, lo studio di una assicurazione sul reddito, una contrattualistica più trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale che stabilisca i prezzi e l’immediata l’applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate esclusivamente alle imprese che usano esclusivamente grano italiano”. da pochi centesimi al chilo dipende la sopravvivenza di centinaia di migliaia di imprese agricole, ma anche il futuro del 15% del territorio agricolo nazionale che l’italia deve difendere dagli speculatori. Serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario estendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in italia ed in europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale. il risultato è che oggi il grano duro per la pasta viene pagato anche 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 14 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio italia.“con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare e c’è il rischio concreto di alimentare un
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circolo vizioso che, se adesso provoca la delocalizzazione degli acquisti del grano, domani toccherà gli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale - ha proseguito il presidente provinciale paravidino -. ma serve anche risolvere l’anomalia che vede il dazio in entrata del grano in italia pari allo 0%, mentre per la pasta italiana esportata negli Stati uniti e in canada il dazio è superiore al 6% del valore della pasta con punte sino all’11% nel paese canadese per alcune tipologie di prodotto”. l’italia nel 2015 ha importato circa 4,3 milioni di tonnellate di frumento tenero mentre sono 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero. la qualità del grano italiano peraltro non è certo in discussione ed è confermata dalla nascita e dalla rapida proliferazione di marchi che garantiscono l’origine italiana del grano impiegato al 100%. un percorso che è iniziato nei primi anni della crisi sotto la spinta dell’iniziativa del progetto di Filiera agricola italiana (Fai) e che si è esteso ad alcune etichette della grande distribuzione (da coop italia a iper) fino ai marchi più prestigiosi (ghigi, valle del grano Jolly Sgambaro, granoro, armando, ecc.) fino all’annuncio dello storico marchio napoletano “voiello”, che fa capo al gruppo barilla, che ora vende solo pasta fatta da grano italiano al 100% di varietà “aureo”.
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no grano, no pane |ATTUALITÀ
[18 luglio 2016] come annunciato durante la conferenza stampa il presidente roberto paravidino a roma si fa portavoce dei forti disagi degli imprenditori cerealicoli e chiede interventi urgenti per determinare regole di democrazia economica, un’etichettatura trasparente per i prodotti da forno, pane e pasta e intensificare i controlli sul grano importato per garantire livelli di rispetto degli standard qualitativi e sanitari. a rischio migliaia di aziende e le produzioni Made in Italy sia di grano duro che tenero. [19 luglio 2016] assemblea nazionale coldiretti. viene annunciata “la guerra del grano”. il mondo cerealicolo, esasperati da prezzi più bassi di 30 anni fa, si mobilita e si passa dalle parole ai fatti per salvare l’oro del “Made in Italy”.
La protesta è partita da Coldiretti Alessandria [16 luglio 2016] parte dalla provincia di alessandria, considerata uno dei granai più importanti d’italia, il grido di allarme per una situazione insostenibile. coldiretti alessandria organizza una conferenza stampa per denunciare la grave crisi che sta attraversando il settore cerealicolo. parte così dalla più importante provincia per la produzione di grano tenero la richiesta di
[20 luglio 2016] il ministro maurizio martina ha convocato un’azione forte a sostegno del settore. il pre- il tavolo cerealicolo, dalla trattativa si otsidente provinciale roberto paravidino tengono i primi risultati ma non basta. una certezza #laguerradelgrano coninvia in assemblea e al consiglio nazionale tinua. coldiretti invia la richiesta di organizzare una mobilitazione perché a rischio c’è il futuro del [27 luglio 2016] granaio italiano che scompare sotto la pres- la mobilitazione arriva in città ad alessansione della concorrenza sleale di produzioni dria nella piazza del triolore in corso crimea con “no grano, no pane”. estere spacciate per Made in Italy.
Coldiretti chiede RISPOSTE IMMEDIATE 1. etichettatura obbligatoria di pasta, del pane e dei prodotti da forno in genere. analogamente a quanto ottenuto per i prodotti lattiero caseari l’etichettatura della pasta e dei prodotti da forno può, portando le corrette informazioni al consumatore, valorizzare la distintività dei cereali italiani, garantendone il giusto prezzo. 2. Blocco delle importazioni a dazio 0 e controlli del 100% sul grano importato. il fenomeno speculativo è generato da importazioni sconsiderate, consentite dalla regolamentazione comunitaria in materia di dazi doganali (ultimo reg. ue n. 147 del 14 Febbraio 2014). occorre rendere pubblici i dati relativi alle importazioni con specifiche relative al paese di provenienza, importatore e utilizzatore. e’ necessaria l’imme-
diata adozione da parte dell’unione europea delle misure per contrastare le turbative di mercato della politica agricola comune previste in caso di cali significativi dei prezzi sul mercato interno (art.219 reg.1308/2013) e l’avvio di una procedura antitrust per abuso di posizione dominante sul mercato nazionale e contro le pratiche commerciali sleali. 3. moratoria bancaria per le imprese cerealicole ed interventi finanziari. - allargamento della moratoria bancaria alle imprese cerealicole; - intervento straordinario di sconto (in regime de minimis) degli ammassi effettuati dalle imprese cerealicole; - progetto per l’assicurazione al reddito delle imprese cerealicole; - attivazione immediata della cun nazionale cerealicola. 4. progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio dei
consorzi agrari e sostegni pubblici solo alle imprese che lavorano grani italiani. i consorzi agrari sono le uniche strutture in grado di poter controllare la filiera partendo dalla ricerca. consorzi agrari d’italia, con le strutture di riferimento sul territorio, può diventare l’elemento aggregante in un contesto generale agricolo in cui fattori quali esperienza, professionalità, capillarità territoriale, efficienza nel fornire servizi alle imprese, diventano elementi strategici fondamentali e vincenti per rispondere alle mutate esigenze di mercato.
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Agricoltura Alessandrina
ATTUALITÀ|#GUERRAdElGRANo
no grano, no pane: casa coldiretti simbolo della protesta
Mobilitazione in difesa del grano italiano. Alessandria c’è! Illuminata a giorno in segno di solidarietà
Le finestre di Casa Coldiretti in Corso Crimea ad Alessandria sono rimaste accese nella notte tra il 28 e il 29 luglio in segno di solidarietà agli imprenditori del centro Sud. asa Coldiretti in corso Crimea è rimasta illuminata nella notte tra il 28 e il 29 luglio tutta notte per solidarietà nei confronti degli imprenditori agricoli che sono partiti da diverse regioni d’Italia a bordo dei loro trattori per raggiungere Bari, dove è stata organizzata la Giornata in difesa del grano italiano, ma anche altre città del sud come Palermo, Termoli e Potenza. “Sono trecentomila i posti di lavoro messi a rischio dalle speculazioni sui prezzi dei cereali con le quotazioni del grano crollate sotto il livello dei costi di produzione al punto che le aziende non hanno ormai più convenienza a seminare. Con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare – ha affermato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino - e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che, se adesso provoca la delocalizzazione degli acquisti del grano, domani toccherà gli impianti industriali di produzione della
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pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale”. Ma in pericolo non ci sono solo la produzione di grano e il lavoro di chi lo produce e lavora nelle filiere, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione, ben il 15 per cento dell’intero territorio nazionale. Senza dimenticare gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. Al contrario di quello straniero, la qualità del grano italiano non è in discussione ed è confermata dalla nascita e dalla rapida proliferazione di marchi che garantiscono l’origine italiana del grano impiegato al 100%. “Serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario estendere i controlli al 100% degli arrivi da Paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia e in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”, ha affermato il presidente Paravidino nel sottolineare che “abbiamo ottenuto
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primi risultati con l’accoglimento di alcune importanti richieste da parte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che ha tra l’altro preso l’impegno per la moratoria dei mutui, lo studio di una assicurazione sul reddito, una contrattualistica più trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale (CUN) per la fissazione dei prezzi e l’immediata l’applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate esclusivamente alle imprese che usano esclusivamente grano italiano”. Promesse e rassicurazioni accolte favorevolmente ma non ci basta, “il nostro stato di agitazione continuerà ad oltranza”, ha concluso Paravidino.
“Una certezza su tutte. La nostra #guerradelgrano continuerà ad oltranza”
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no grano, no pane |ATTUALITÀ nella foto La marcia dei trattori centinaia di trattori hanno lasciato il lavoro dei campi per riversarsi sulle strade del centro Sud d’italia per portare la protesta a bari, dove si è svolta la “giornata nazionale del grano”, a palermo, termoli e potenza. coldiretti alessandria, che ha partecipato alla mobilitazione organizzata davanti al ministero delle politiche agricole lo scorso 20 luglio, ha rinnovato le richieste e le perplessità legate al difficile momento che sta vivendo il comparto. per la provincia alessandrina si parla soprattutto di frumento tenero.
Accordi di filiera: antidoto alla crisi Un esempio vincente l’accordo siglato con la Saiwa-Mondelez per il comparto cerealicolo del “grano buono Harmony”
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accordo di filiera cerealicolo del grano buono “harmony” con la Saiwa-mondelez è un esempio importante e pragmatico di come un’industria, o meglio una multinazionale, possa trovare sul territorio forme di collaborazione con i produttori locali e promuovere il prodotto in un’ottica ampio raggio. l’accordo è in continua crescita: oggi sono 400 ettari sotto contratto per una stima di prodotto da conferire pari a circa 20.000 quintali, ma si parla di quantità quasi raddoppiate e una continua richiesta da parte della multinazionale. un risultato che riempie di orgoglio non solo per un discorso economico, che ovviamente non va sottovalutato, ma per tutto ciò che rappresenta oggi conferire grano ad un colosso come mondelez. e’ stata una vittoria di squadra partita da coldiretti unitamente al consorzio agrario del piemonte orientale, cadirlab e molino nova. in questo contesto coldiretti si è posizionata per sostenere la qualità dei prodotti e la competitività dei territori e del Made in Italy, contribuendo a rendere l’agricoltura protagonista di un modello di sviluppo basato sulla innovazione e sul rapporto con il territorio. harmony è un progetto di respiro
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europeo in continuo sviluppo che risponde in pieno alle esigenze del consumatore, il “patto del grano buono”, si basa su principi quali la collaborazione con gli agricoltori, l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e la tracciabilità dei prodotti attraverso tutta la filiera. un sistema agricolo così rinnovato deve essere accompagnato, necessariamente, dalla acquisizione di conoscenze e competenze originali, capace di trasferire i valori dell’agricoltura al prodotto, generare valore per le imprese, produrre vantaggi per il consumatore: e la nostra politica “ogm free” ne è uscita rafforzata. certamente oggi il settore cerealicolo non
sta attraversando un momento facile per questo è sempre più importante garantirsi livelli di salvaguardia delle colture a 360 gradi. l’azienda agricola è sottoposta a molti rischi climatici di cui il più grave è certamente costituito dalla grandine ma anche la siccità, le gelate e le brinate, le piogge abbondanti ed il vento forte possono compromettere le produzioni. per questa ragione gli aiuti comunitari alle imprese agricole, che arrivano fino al 65% del costo, sono orientati verso polizze che coprono più avversità climatiche insieme, secondo pacchetti predefiniti a livello nazionale. circa 300 milioni di euro assicurano per quest’anno ed anche per gli anni successivi il contributo per tutte le polizze che andremo a sottoscrivere come imprenditori agricoli. attraverso i condifesa abbiamo anche l’agevolazione di pagare la polizza non ora ma novembre che è un altro vantaggio importante. la procedura di accesso a questi contributi è stata semplificata attraverso la presentazione, tramite caa della manifestazione di interesse, una semplice domanda di contributo, che ha consentito di superare le difficoltà che si sono avute a marzo dell’anno in corso.
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Agricoltura Alessandrina
ATTUALITÀ| Stop alle Speculazioni
no grano, no pane: le ragioni spiegate ad un’affolata conferenza stampa
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rezzi: aumentano del 1450%
dal grano al pane
Quadruplicati nel 2015 gli arrivi dall’Ucraina e raddoppiati quelli dalla Turchia.Un pacco di pasta su tre è falso Made in Italy. al grano alla pane i prezzi aumentano del 1450% con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali.attualmente in provincia sono coltivati circa 33.000 ettari con una resa media di cinquanta quintali per ettaro per una produzione annua pari a circa 1.800.000 quintali. ogni quintale è pagato 14 euro il che vuol dire circa 14 centesimi al chilo per il grano tenero che viene usato per fare il pane: paragonando quello che sarà poi il prezzo finale al dettaglio ci accorgiamo da soli di quanto oggi si allarga la forbice dal campo alla tavola! ecco perché il mondo agricolo non è il responsabile degli incrementi dei prezzi di pane e pasta, ma la vittima di speculazioni economiche. “e’ assurdo pensare che l’italia importi circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero che coprono circa la metà del fabbisogno per la produzione di pane e biscotti mentre 2 milioni di tonnellate di grano duro arrivano in un anno in italia per coprire oltre il 30% del fabbisogno per la pasta. - afferma il presidente provinciale coldiretti alessandria roberto paravidino - in altre parole è fatto con grano importato dall’estero un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in italia. Si tratta del risultato delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo dall’industria italiana che ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato”.va segnalato - più che nel 2015 sono più che quadruplicati gli arrivi di grano dall’ucraina per un totale di oltre 600 milioni di chili e praticamente raddoppiati quelli dalla turchia per un totale di circa 50 milioni di chili. Si tratta del risultato delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi continua la coldiretti - ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. un comportamento precisa la coldiretti - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta. è fatto con grano straniero un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in italia ma i consumatori - denuncia la coldiretti - non lo possono sapere perché non
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nella foto l’allestimento realizzato in occasione della conferenza stampa che si è svolta nella Sala multimediale della sede provinciale coldiretti lo scorso 16 luglio. di fronte a giornalisti e dirigenti il presidente provinciale roberto paravidino ha annunciato che sarebbe partita da alessandria la mobilitazione per salvare il comparto cerealicolo piegato dalla grave crisi: alessandria è infetti la prima provincia d’italia per produzione di frumento tenero.
è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. i prezzi del grano duro in italia nel 2016 - sottolinea la coldiretti - sono crollati del 31 per cento rispetto allo scorso su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio italia.in pericolo - precisa la coldiretti non c’è solo la produzione di grano ed il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di circa ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. “coldiretti crede molto nel progetto di valorizzazione del grano alessandrino - afferma
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il direttore della coldiretti di alessandria leandro grazioli - anche se sappiamo che l’ultima parola, come sempre, l’avrà il mercato: saprà dirci se saremo stati in grado di realizzare produzioni standard e masse critiche interessanti in grado di premiare le produzioni. Si è lavorato tenendo ben presente questo obiettivo durante il primo anno e si continuerà su questa strada per i prossimi. non bisogna dimenticare che le corrette pratiche agronomiche e le giuste scelte imprenditoriali potranno contribuire a spezzare il pericoloso circolo vizioso nel quale la cerealicoltura provinciale rischierebbe altrimenti di cadere”.
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Stop alle Speculazioni |ATTUALITÀ
nella foto un momento della conferenza stampa nella Sala multimediale.
occorre una forte iniziativa
il dossier presentato da coldiretti
Stop alle speculazioni: la “battaglia del grano”
IL PATRIMONIO CEREALICOLO ITALIANO GRANO TENERO
rollano i prezzi nelle campagne, dal -26% per il grano duro fino al -16% per il latte su valori che non coprono i costi di produzione e spingono alla chiusura delle aziende agricole e delle stalle. la produzione di grano è in ginocchio se non si mettono in campo strategie di sostegno rischia di scomparire. un dato su tutti: dal grano al pane i prezzi aumentano del 1450%, con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali. con le quotazioni 2016, che vedono il prezzo del grano duro aggirarsi intorno ai 20 euro/quintale e il tenero superare di poco i 14 euro/quintale, i nostri agricoltori sono tagliati fuori dal mercato perché producono con costi più alti. una preoccupazione tangibile nella provincia alessandrina, giustamente considerata una dei granai d’italia, che vanta un indotto “cerealicolo” che si aggira su diversi milioni di euro e che costituisce l’ossatura fondamentale dell’intera agricoltura provinciale.troppi prodotti che arrivano dall’estero con
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scarsa, o nulla, rintracciabilità e prezzi inspiegabilmente troppo bassi stanno procurando danni ingenti al comparto e, più in generale, al mondo agricolo. occorre una forte iniziativa di filiera che sia di raccordo fra tutti i soggetti del comparto in modo da stringere accordi che consentano di garantire i produttori dalle turbolenze dei mercati internazionali. certamente è un processo la cui edificazione non è né breve né facile ma bisogna intervenire immediatamente con misure straordinarie perché senza la cerealicoltura si rischia una pericolosa desertificazione, con tutte le conseguenze ambientali ed idrogeologiche connesse, oltre ai riflessi occupazionali nella filiera e nell’indotto. ecco perché è necessario puntare sempre più sul territorio, dove la qualità deve fare la differenza e, per quanto riguarda il frumento tenero in particolare, giungere ad affinare le tecniche colturali in funzione di caratteristiche specifiche e del prodotto finale richiesto dal mercato.
• Coltiviamo 600 mila ettari a grano tenero per una produzione di 3,0 milioni di tonnellate.
La nostra propensione all’export nel settore prodotti da forno raggiunge oggi il 41,5% ed è in prospettiva di crescita.
• L’industria alimentare dei prodotti da forno si attesta su una produzione di 1,1 milioni di tonnellate prodotte nel 2014, per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro. Nel 2015 abbiamo esportato 482 mila tonnellate di prodotti da forno (+5,5% rispetto al 2014), per un valore di oltre 1,7 miliardi di euro (+9,6%).
Importiamo 4,8 milioni di tonnellate di grano tenero.
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A livello provinciale Attualmente in provincia sono coltivati circa 33.000 ettari con una resa media di cinquanta quintali per ettaro per una produzione annua pari a circa 1.800.000 quintali.
Un patrimonio minacciato dalla concorrenza straniera e dalle speculazioni nel 2015 la crescita delle importazioni ha raggiunto un picco di + 315% degli arrivi di frumento tenero dall’ucraina (il paese di chernobyl). nel primo trimestre del 2016 le importazioni complessive di frumento (duro, tenero) in italia sono aumentate del 14%.
LA CAMPAGNA 2016: LA STAGIONE PIÙ DURA PER I NOSTRI AGRICOLTORI GRANO DURO
• Coltiviamo 1,3 milioni di ettari a grano • Importiamo 2,3 milioni di tonnellate di
duro per una produzione di oltre 4,9 milioni di tonnellate, in prevalenza (72%) localizzato al Sud. Puglia e Sicilia da sole rappresentano il 42% della produzione nazionale. Siamo i primi produttori di grano duro in Europa, con il 44% del totale e a livello mondiale siamo secondi solo al Canada.
•
La pasta è la terza voce del nostro export (2,4 miliardi euro). Il 2015 si è caratterizzato per un’erosione dei volumi produttivi (-5,1%) accompagnata però da un aumento del valore: 4,7 miliardi di euro (+3%), rispetto a 4,6 miliardi di euro dell’anno precedente. La propensione all’export nazionale di pasta in volume supera il 56% della produzione nazionale.
grano duro: dal 2012 al 2015 l’import è cresciuto del 64% (nel 2012 era di 1,4 milioni di tonnellate). Il prodotto importato non è sottoposto né a controlli sanitari certi rispetto alla fase produttiva e di stoccaggio, né a sufficienti controlli in arrivo nei nostri porti. Attualmente a livello globale la quantità di grano prodotto e quello stoccato supera abbondantemente i consumi. Tutto ciò oltre a mantenere il prezzo basso del grano, fa emergere il dubbio giustificato che parte del grano importato arrivi in Italia con alle spalle già tempi lunghi di stoccaggio... Il pericolo di micotossine nel frumento aumenta dopo i 18 mesi di stoccaggio.
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ATTUALITÀ|#GUERRADELPANE Tutto ciò è il risultato di un mercato globale controllato da 5 multinazionali che utilizzano lo strumento dello stoccaggio a fini speculativi.
PREZZI GRANO TENERO E DURO A LIVELLO PROVINCIALE Piazza G.Tenero €/quintale G.Duro €/quintale Alessandria (12 Luglio 2016) 14,3/14,5 19,6/20 SI TRATTA DI VALORI CHE SONO INFERIORI A QUELLI DI 30 ANNI FA E DI GRAN LUNGA AL DI SOTTO DEI COSTI DI PRODUZIONE SOSTENUTI DAGLI AGRICOLTORI! NESSUN BENEFICIO VA AI CONSUMATORI PERCHÈ IL PREZZO DI PANE E PASTA RIMANE INVARIATO! DAL GRANO AL PANE I PREZZI AUMENTANO DEL 1400% MENTRE DAL GRANO ALLA PASTA L’INCREMENTO È CIRCA DEL 500%. PER IL CITTADINO IL PREZZO DI 1 KG DI PANE EQUIVALE A QUELLO DI 30 KG DI GRANO!!
In Italia, c’è chi ha contribuito a questa situazione drammatica, preferendo fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Un comportamento reso possibile dalle lacune della legislazione europea e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta.
UN PACCO DI PASTA SU TRE È FATTO CON GRANO STRANIERO, COSÌ COME LA METÀ DEL PANE IN VENDITA… MA I CONSUMATORI NON LO POSSONO SAPERE PERCHÉ NON È OBBLIGATORIO INDICARE L’ORIGINE IN ETICHETTA.
In particolare, l’industria italiana ha sempre importato cospicue quantità di grano giustificandone la complementarietà qualitativa per miscelare i grani nazionali. Si tratta di operazioni meramente speculative concentrate nel periodo di raccolta del prodotto nazionale e finalizzate ad abbattere il prezzo di mercato nazionale attraverso un eccesso di offerta: Il “grano giramondo” contribuisce ad abbattere i prezzi sui mercati locali: il «grano cattivo scaccia quello buono». Alessandria ha chiesto al Consiglio Nazionale Coldiretti e all’Assemblea, che si riunirà nelle prossime ore, di organizzare una mobilitazione a difesa del settore cerealicolo per avere risposte immediate. Quindi Coldiretti per determinare regole di democrazia economica. STOP alle speculazioni. Servono ••Interventi Etichettatura trasparente per i prodotti da forno, pane e pasta
•Intensificare i controlli sul grano importato per garantire livelli di rispetto degli standard qualitativi e sanitari
Agricoltura Alessandrina
Casa Coldiretti in corso Crimea, testimonianza dell’impegno a sostegno e tutela del settore e del vero
Made in Italy
#laguerradelgrano è sotto gli occhi di tutti Dopo il momento di sensibilizzazione che ha portato in piazza ad Alessandria istituzioni e cittadini, la mobilitazione continua solidale con le altre città d’Italia lessandria è Palermo, è Termoli, è Potenza è Bari” - ha affermato il presidente provinciale Roberto Paravidino. In tutta Italia è esplosa la protesta degli agricoltori a difesa del grano nazionale, sotto l’attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio
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desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale, che si trovano peraltro soprattutto nelle aree più difficili del Paese. Partita dalla piazza del Tricolore, meglio conosciuta come “piazza del Cavallo”, dopo il momento di sensibilizzazione portato in piazza ieri che ha visto riuniti sotto lo slogan “No grano, no pane!” istituzioni e consumatori, #laguerradelgrano continua. E palazzo Coldiretti, in corso Crimea ad Alessandria, dal 28 luglio ne è diventato ancora di più simbolo e testimonianza. “No grano, no pane”, “Salviamo il pane quotidiano”, “Stop alle speculazioni” ed “Etichettatura subito” campeggiano sulla facciata della sede della federazione alessandrina quale
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concreta testimonianza di un unico comune denominatore che unisce simbolicamente egli imprenditori da nord a sud. “Abbiamo fatto una scelta forte, ne siamo consapevoli, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare il più possibile a far capire all’opinione pubblica il grave disagio in atto - ha continuato il presidente provinciale Roberto Paravidino - Con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che ha già provocato la delocalizzazione degli acquisti del grano e degli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale”.
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Agricoltura Alessandrina
mobilitazione ad aleSSandria|ATTUALITÀ
#laguerradelgrano: la campagna è arrivata in città Consumatori e istituzioni hanno condiviso il momento di sensibilizzazione: per tutti il pane realizzato dalle aziende di Campagna Amica
Salviamo il “pane quotidiano”
nelle foto piazza del tricolore in corso crimea affollato di consumatori e imprenditori per denunciare la gra e crisi del settore cerealicolo. Sotto la simbolica trebbiatura con il “tiro di trebbia” che ha visto all’opera anche il primo cittadino di alessandria maria rita rossa. Sopra il pane realizzato per l’occasione dalle aziende di campagna amica che è stato distribuito in circa mille sacchetti.
aleSSandria capitale del Frumento tenero. Scelta per l’anteprima nazionale della grande mobilitazione del Settore a trebbiatura è arrivata in città, ad alessandria, nella centrale “piazza del tricolore”, conosciuta come “piazza del cavallo”, in corso crimea dove per l’occasione è stato portato un “tiro di trebbiatrice”, ricreati gli elementi più significativi della filiera cerealicola, dal campo alla tavola e sono stati distribuiti oltre 1000 sacchetti contenenti pane fresco al 100% italiano realizzato dalle aziende di campagna amica. alessandria è stata scelta per l’anteprima della mobilitazione nazionale della coldiretti perché è la provincia che produce più grano tenero nel nord italia e dove, come nel resto del nostro paese, è anche evidente la moltiplicazione del prezzo dal campo alla tavola con gli agricoltori che devono vendere 30 chili di grano per potersi permettere una pagnotta di pane da un chilo. con lo slogan “no grano, no pane” è stato ribadito dal presidente provinciale roberto paravidino che “serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario stendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in italia ed in europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazio-
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nali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”. hanno colto e condiviso le ragioni della protesta di coldiretti i rappresentati delle istituzioni, dal vice prefetto vicario raffaele ricciardi al sindaco della città di alessandria maria rita rossa in particolare che non ha esitato a salire con tanto di fascia tricolore sulla mietitrebbia: “capisco e condivido le ragioni che hanno portato gli agricoltori in piazza. - ha detto il sindaco - ho chiesto al ministro martina di farsi carico della difficile situazione e trovare soluzioni concrete, che non si arenino a bruxelles”. le speculazioni sul commercio delle materie prime agricole hanno provocato il crollo dei prezzi del grano su livelli di 30 anni fa e mettono a rischio il futuro della coltivazione in italia. a rischio c’è il futuro di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il
territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione. in piazza è arrivato di forte impatto il messaggio lanciato da mons. ivo piccinini, consigliere ecclesiastico della coldiretti alessandrina, che si è fatto portavoce del vescovo, il quale ha ribadito l’importanza di salvare il “nostro pane quotidiano” dalle speculazioni. “con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare - ha aggiunto il direttore leandro grazioli - e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che ha già provocato la delocalizzazione degli acquisti del grano e degli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale”. “abbiamo apprezzato ciò che ha garantito il ministro maurizio martina al termine della manifestazione nella capitale ma non ci basta, per questo #laguerradelgrano deve continuare” - ha concluso il presidente provinciale coldiretti alessandria roberto paravidino.
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ATTUALITÀ|pagamenti diretti
pubblicate le regole per l’attuazione della condizionalità nel 2016
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Agricoltura Alessandrina
norme
agea ha pubblicato la circolare relativa alle regole per l’attuazione delle norme di condizionalità. il sistema di controllo delle regole di condizionalità e di applicazione delle corrispondenti sanzioni amministrative si applica ai beneficiari: dei pagamenti diretti, dei pagamenti per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti e per la vendemmia verde, di alcune misure dello Sviluppo rurale (forestazione e imboschimento, allestimento di sistemi agroforestali, pagamenti agro-climatico-ambientali, agricoltura biologica, indennità natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sull'acqua, indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, benessere degli animali, servizi silvo-ambientali e climatici salvaguardia delle foreste), dei premi annuali relativi alle domande di conferma degli impegni assunti con la vecchia programmazione. Si ricorda che i controlli e le sanzioni amministrative non si applicano agli agricoltori che appartengono al regime dei piccoli agricoltori. la circolare definisce i parametri necessari per: la corretta individuazione dei criteri di gestione obbligatori (cgo) e delle norme di buone condizioni agronomiche e ambientali (bcaa) applicabili ai beneficiari degli aiuti per i quali sono previsti i controlli di condizionalità; la verifica del rispetto degli impegni previsti per il beneficiario; l’acquisizione, nel corso dei controlli che verranno svolti da parte dell’organismo pagatore competente o di altra autorità competente per i
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controlli, di informazioni qualitative o quantitative sufficienti a calcolare l’esito ed applicare l’eventuale riduzione od esclusione dai pagamenti. in caso di applicazione delle riduzioni, queste saranno graduate in base alla portata, alla gravità e alla durata dell’inadempienza. il calcolo delle riduzioni della condizionalità si effettua considerando i “Settori di condizionalità”; ciò vuol dire che inadempienze commesse per diversi cgo e bcaa dello stesso settore di condizionalità sono considerate come un’unica inadempienza. i settori di condizionalità sono: ambiente, cambiamenti climatici e buone condizioni agronomiche del terreno (tema acque, tema Suolo e stock di carbonio, tema biodiversità, tema livello minimo di mantenimento dei paesaggi), Sanità pubblica, salute degli animali e delle piante (tema Sicurezza alimentare, tema identificazione e registrazione degli animali, tema malattie degli animali, tema prodotti fitosanitari), igiene e benessere degli animali (tema benessere animale) e mantenimento dei pascoli permanenti. la regolamentazione comunitaria relativa alla condizionalità stabilisce una differenza nell’applicazione delle riduzioni in funzione della natura delle infrazioni, se
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commesse per negligenza oppure intenzionalmente. le riduzioni ed esclusioni non si applicano quando l’importo complessivo delle stesse e pari o inferiore a 100 euro per beneficiario e per anno civile. la riduzione massima applicabile, in funzione di violazioni dovute a negligenza, non supera il 5% dei pagamenti spettanti al beneficiario. in caso di infrazione intenzionale per un determinato criterio o norma la riduzione applicabile al complesso degli aiuti assoggettati ai requisiti di condizionalità e stabilita nel 20%. l’infrazione intenzionale ripetuta è considerata di gravità elevata e l’azienda che l’ha commessa, oltre all’applicazione delle percentuali di riduzione previste per le infrazioni intenzionali (20%) nell’anno in cui è stata accertata la reiterazione, sarà esclusa dai pagamenti nell’anno civile successivo. onde evitare la riduzione o l’esclusione dai pagamenti si raccomanda di fare particolare attenzione al rispetto degli impegni previsti dalla condizionalità. per conoscere le informazioni dettagliate relative agli impegni da rispettare si consiglia di recarsi presso gli uffici coldiretti, dislocati su tutto il territorio nazionale che sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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competitività per le impreSe|ATTUALITÀ
ApprovAto
Agricoltura Alessandrina
iL CoLLegAto
AgriCoLo Misura importante in una situazione difficile di mercato
n obiettivo raggiunto dopo quasi tre anni di iter parlamentare per sostenere la competitività delle imprese agricole all’interno della filiera, con la previsione per la prima volta di un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano le leggi o i contratti”. e’ il commento del presidente della coldiretti roberto moncalvo dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato del collegato agricoltura, dopo l’ok giunto dalla camera.“una misura importante in una situazione difficile di mercato con i prezzi riconosciuti a coltivatori ed allevatori scesi al di sotto dei costi di produzione anche per le scelte irresponsabili di una certa parte di industria - sottolinea moncalvo -. Semplificazione, innovazione e ricambio generazionale rappresentano peraltro importanti obiettivi fissati dal provvedimento che prevede anche interventi settoriali di particolare rilievo”. vediamo quali sono le principali novità del collegato. le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale del settore lattiero sono legittimate ad agire in giudizio per la tutela contrattuale degli allevatori che vendono latte crudo al fine di garantire nei contratti di cessione del latte il rispetto delle corrette relazioni commerciali, in particolar modo assicurando agli allevatori una remunerazione che non sia inferiore ai costi medi di produzione.
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vengono ridotti da 180 a 60 giorni i termini per la formazione del silenzio assenso nei procedimenti amministrativi di interesse agricolo per i quali le imprese si avvalgano dell’attività dei caa e si prevede l’obbligo a carico dello Sportello unico per le attività produttive (Suap), di applicare ai procedimenti amministrativi di interesse agricolo le disposizioni regionali di maggiore semplificazione per le imprese agricole rispetto alle disposizioni generali relative all’attività di competenza del Suap.
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i produttori di oli vergini, extravergini e lampanti destinati ad autoconsumo sono esentati dall’obbligo di tenuta del fascicolo aziendale, sempreché tale produzione sia inferiore a 350
Kg annui. gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di olio di oliva di capienza non superiore a 6 metri cubi sono esentati dagli adempimenti previsti dalla normativa in materia di prevenzione incendi.
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e’ ridotto dal 50 al 40 per cento il numero di imprese agricole partecipanti ad un contratto di rete affinché sia possibile l’utilizzo da parte di tali imprese dell’assunzione congiunta di lavoratori dipendenti per lo svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende. e’ riconosciuto alle organizzazioni profes•sionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per il tramite delle proprie articolazioni provinciali, il diritto di ottenere dagli uffici territoriali dell’amministrazione finanziaria l’elenco delle indennità espropriative giacenti, ossia delle somme dovute a seguito di procedimenti di espropriazione per pubblica utilità di terreni agricoli che risultino non riscosse da oltre dieci anni, al fine di assistere i relativi aventi diritto per l’effettiva corresponsione di tali somme. Si prevede poi che le regioni debbano in•dividuare percorsi idonei al miglior esercizio della pastorizia transumante anche, ad esempio, sulle banchine e gli alvei prospicienti i corsi d’acqua.
i consorzi di garanzia collettiva dei fidi •(confidi) iscritti nell’albo degli intermediari finanziari e vigilati dalla banca d’italia - come nel caso di creditagri italia - possono costituire cauzione a favore dello Sato, o altro ente pubblico, a garanzia di obbligazioni contratte dalle imprese nei confronti di detti enti.
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Si definiscono i prodotti derivati dal pomodoro, con la specifica previsione che tali prodotti sono soltanto quelli ottenuti a partire da pomodoro fresco, e se ne disciplina l’etichettatura ed il confezionamento, inasprendo le sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni in tema di prodotti derivati dal pomodoro, ivi compresa la passata di pomodoro.
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Si introduce la definizione di birra artigianale e di piccolo birrificio indipendente, con contestuale previsione di norme a sostegno della filiera del luppolo. gli apicoltori che abbiano dovuto distruggere la totalità dei propri alveari in quanto colpiti dal “coleottero degli alveari” possono reintrodurre immediatamente nella zona di protezione lo stesso numero di alveari perduti purché gli stessi siano dichiarati indenni dal suddetto parassita.
viene riconosciuto il diritto di prelazione •agraria anche agli imprenditori agricoli professionali (iap) iscritti alla previdenza agricola che siano proprietari di terreni agricoli confinanti con altri terreni oggetto di compravendita, sempreché su questi ultimi non siano presenti affittuari, compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti. amplia il novero delle attività per le quali •leSiimprese agricole possono beneficiare della misura dei psr relativa alla consulenza aziendale, comprendendovi anche l’innovazione tecnologica ed informatica, l’agricoltura di precisione ed il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario. n°07 • luglio-agosto 2016| AGRICOLTURA A.
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ATTUALITÀ|Scadenze agoSto-Settembre
SETTEMBRE
AGOSTO
[a cura di daniela colombini]
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scadenza
imposta
adempimenti
soggetti oBBligati
22/08/2016
iva
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.
soggetti passivi iva
22/08/2016
iva
liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di luglio 2016
contribuenti iva mensili
22/08/2016
iva
liquidazione e versamento dell'iva a debito del 2° trimestre 2016
contribuenti iva trimestrali
22/08/2016
irpef/irap
versamento delle imposte a debito irpeF e irap a saldo 2015 e primo acconto per l'anno 2016.
contribuenti tenuti alla presentazione del modello unico 2016, soggetti agli studi di settore.
22/08/2016
ritenute
versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute
25/08/2016
iva intrastat
invio telematico elenchi intraStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di luglio.
operatori intracomunitari con obbligo mensile.
15/09/2016
iva
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.
soggetti passivi iva
15/09/2016
ritenute
presentazione modello 770/2016
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.
16/09/2016
iva
liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di agosto 2016
contribuenti iva mensili
16/09/2016
contriButi inps
versamento seconda rata 2016 dei contributi inps dei lavoratori autonomi.
cd/iap iscritti all'inps
16/09/2016
ritenute
versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute
26/09/2016
iva intrastat
invio telematico elenchi intraStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di agosto.
operatori intracomunitari con obbligo mensile
30/09/2016
unico 2016
presentazione modello unico 2016
contribuenti che hanno compilato il mod. unico e lo inviano tramite il canale telematico.
30/09/2016
irap 2016
presentazione modello irap 2016
contribuenti, titolari di partita iva, obbligati a presnetare il modello irap
30/09/2016
iva 2016
presentazione modello 770/2016
AGRICOLTURA A. |n°07 • luglio-agosto 2016
contribuenti, titolari di partita iva, obbligati a presnetare la dichiarazione iva in forma unificata con l'unico o in forma autonoma
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corilicoltura N.43 |SCHEDA
© livio mola 2015
• Specie polifaga • assenza limitatori naturali • danni da giovani e adulti • prevenire gli attacchi • imparare a riconoscerla
Tra le cimici, che tanto preoccupano il corilicoltore per la gravità del danno provocato, una nuova specie, la Halyomorpha halys, è in grado di arrecare gravi inconvenienti. La cimice asiatica, così è noto questo insetto per la sua provenienza, anche se non è ancora stata osservata nei noccioleti alessandrini, è potenzialmente ben più dannosa delle cimici indigene Gonocerus acuteangulatus e Palomena prasina. Halyomorpha halis è una cimice necessariamente polifaga e, per completare il proprio sviluppo ed essere in grado di riprodursi deve nutrirsi su diverse specie vegetali. Sia gli adulti volando, che i giovani camminando, sono in continuo movimento tra una pianta e l’altra; ne diventa quindi più complesso il controllo, più capillari dovranno essere i monitoraggi e maggiore professionalità è richiesta ai corilicoltori.
il riconoscimento inizia dalle uova
nonostante l’insetto non sia stato ancora segnalato nei noccioleti dell’alessandrino, è logico attendersi, presto o tardi, una sua comparsa. diventa quindi estremamente importante monitorare la coltura per riconoscerne i primi esemplari e bloccarne la diffusione. le uova di halyomorpha halys, la cimice asiatica, come per le altre cimici, non sono mai singole, bensì deposte a gruppi, in ovature incollate sulla pagina inferiore delle foglie, composte mediamente da 28 unità (min. 20 max. 30), di forma “a barilotto”. il colore, diversamente da quello delle altre specie, è bianco.
halyomorpha halys: gruppi di 20-30 uova su pagina inferiore
palomena prasina: gruppi di 28 uova su pagina inferiore
rhaphigaster nebulosa: gruppi di 14 uova su pagina inferiore
cimice aSiatica e nocciolo
[pagine a cura di alberto pansecchi]
nezara viridula: gruppi di 42-78-114 uova su pagina inferiore
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[pagine a cura di alberto pansecchi]
SCHEDA|corilicoltura N.43 neanidi
il ciclo biologico
© livio mola 2015
l’insetto compie 2 generazione all’anno: • Sverna come adulto in luoghi riparati dal freddo (abitazioni, magazzini, cataste di legna, etc.) • gli adulti in primavera si sviluppano dapprima a spese di piante spontanee presenti nelle vicinanze. • nella seconda metà di maggio si hanno gli accoppiamenti e ha inizio la deposizione delle uova. • da metà giugno inizia a migrare in massa nei frutteti e sulle altre colture agrarie (cereali, orticole, nocciolo) con infestazioni gravi da metà luglio in avanti.
strategia di difesa
brown marmorated stink bug halyomorpha halys
i metodi più affidabili rimangono il controllo visivo che va effettuato su tutta la pianta, soprattutto sulla parte alta della chioma ed il frappage che consiste nello scuotimento delle piante e nella successiva conta degli individui caduti a terra sopra un telo steso precedentemente (scheda nocciolo n°38). Sono operazioni che richiedono tempo ma permettono di comprendere effettivamente l’entità della popolazione presente. Queste pratiche sono efficaci solo se vengono seguite da una precisa classificazione della specie evitando di confonderla con le numerose altre cimici presenti.
ninfa
© mauro agosti 2015
controlli e monitoraggi
adulto
Fare affidamento esclusivamente sulla lotta chimica non conduce ad una risoluzione del problema; l’insetticida serve unicamente a tamponare una situazione momentanea e comunque deve essere preceduto da monitoraggi correttamente effettuati e accompagnato da altri sistemi come barriere fisiche o interventi localizzati. intervenire precocemente sui bordi dell’appezzamento, prima cioè che la cimice asiatica colonizzi tutto il noccioleto è risultato essere efficace. prima d’intervenire occorre verificare l’effettiva presenza degli adulti in quanto i prodotti svolgono per lo più un’azione di contatto. i trattamenti preventivi non hanno mai fornito risultati apprezzabili data la loro breve durata. l’efficacia dei prodotti non è mai completa (in campo inferiore all’80%) e la loro azione risulta essere limitata nel tempo. hanno riconfermato un grado d’azione soddisfacente il clorpirifos metile, l’etofenprox, il thiametoxan e il piretroide lambda-cialotrina.
danni provocati la cimice asiatica è una specie polifaga, che vola con grande facilità da una pianta all’altra e si sposta di continuo. inizialmente colonizza i bordi dei noccioleti, ma poi si diffonde anche all’interno. tra tutte le piante sulle quali l’halyomorpha si nutre, il nocciolo può essere considerato ancora una delle colture a minor rischio, ma considerando che le cimici manifestano una spiccata tendenza ad accanirsi nell’aggredire un determinato frutto una volta che lo identificano come un substrato gradito, occorre, in ogni areale, proteggere la coltura fin dall’inizio. nel caso non si operasse correttamente il danno finale, facendo la somma fra la perdita di campo e le alterazioni che emergono soltanto durante la fase di conservazione, può arrivare al 100% della produzione. halyomorpha halys è dannosa praticamente in ogni suo stadio, sia nelle forme giovanili, che come adulto. Biografia: Scheda tecnica cimice asiatica - agrion - giugno 2016 | www.halyomorpha-halys.it | www.stobmsb.org
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AGRICOLTURA A. |n°07 • luglio-agosto 2016
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[pagine a cura di alessandro albertelli]
premessa
piante ospiti
oltre ad essersi diffusa velocemente anche il numero di ospiti è aumentato. le nettarine e il pero sono state le prime colture ad essere colpite, ma nel 2015 sono stati osservati danni anche su susino, melo, actinidia, orticole, mais, soia e nocciolo. Si tratta di un insetto polifago che colpisce i frutti soprattutto nella fase precedente alla completa maturazione e raccolta. il viraggio del colore dal verde al giallo al rosso associato alla presenza dei naturali aromi dei frutti maturi rappresentano i principali richiami per l’insetto.
© Silvia malagoli
Halyomorpha halys è la nuova cimice (Heteroptera: Pentatomidae) originaria dell’asia orientale, che minaccia la frutticoltura europea. in piemonte è stata segnalata nell’agosto 2013, in un impianto di nettarine nei dintorni di cuneo. nel 2014 le segnalazioni sono aumentate e sono stati osservati i primi danni, spesso ingenti sui frutti di pesco, pero, nashi e nocciolo. dapprima fu il cuneese ad esserne interessato, mentre nel 2015 sono stati segnalati danni in nuovi areali indicanti una rapida colonizzazione dell’insetto. la diffusione sul territorio piemontese è stata monitorata con scuotimento delle piante e impiego di trappole innescate a feromone. le trappole con attrattivo generico, tuttora in sperimentazione, sono risultate selettive e hanno catturato elevate quantità sia di adulti che di giovani. nel 2014 Halyomorpha halys è stata ritrovata da inizio luglio fino a inizio novembre e ha rappresentato oltre il 90% delle cimici presenti in frutteto. nel corso della stagione sono sempre stati rilevati contemporaneamente giovani e adulti di h. halys con una dominanza dei primi in luglio e agosto e dei secondi a partire da settembre. oltre che negli impianti monitorati, diversi esemplari sono stati raccolti e consegnati al creso dai tecnici di base. gli esemplari provenivano da meleti, pescheti, noccioleti e seminativi (soia). oltre che nelle campagne, in autunno numerosi individui sono stati osservati anche in ambito urbano, soprattutto nelle città di cuneo e torino.
cimice aSiatica nei FruttiFeri
Frutticoltura N.50 |SCHEDA
n°07 • luglio-agosto 2016| AGRICOLTURA A.
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SCHEDA|Frutticoltura N.50 accoppiamento
ciclo biologico • l’insetto compie due generazioni all’anno. • Sverna come adulto in luoghi riparati dal freddo quali abita-
l’adulto è di colore grigio-marrone, misura da 12 a 17 mm, con alcuni caratteri cromatici che permettono di distinguerlo da specie simili.
danni Su drupacee e pomacee il danno è causato dalle punture di nutrizione a carico dei frutti compiute da tutti gli stadi mobili dell’insetto. danni consistono in: • deformazioni causate dalle punture trofiche; • presenza di tessuto suberoso sotto la zona colpita; • in presenza di ripetute punture conferimento al frutto di un sapore sgradevole.
danni Sui Frutti adulto grigio-marrone
identificazione
neanidi Su Foglie di Fico
zioni, magazzini, ecc. • gli adulti una volta usciti dai siti di svernamento si sviluppano su piante ospiti spontanee. • nel corso della primavera (aprile) si hanno gli accoppiamenti e verso metà maggio le femmine depongono le uova a gruppi sulla pagina inferiore delle foglie. dopo 5 età giovanili, raggiunge lo stadio di adulto. • a partire da metà giugno l’insetto inizia a migrare nei frutteti e sulle altre colture agrarie (cereali, orticole, nocciolo) con infestazioni gravi da metà luglio in avanti. • gli adulti migrati nei frutteti depongono le uova non solo sulla pagina inferiore delle foglie, ma in caso di gravi attacchi direttamente sui frutti. in poco tempo sulle piante si possono così osservare tutti gli stadi fenologici dell’insetto (uova, giovani, adulti).
la lotta viene eseguita tramite monitoraggi, lotta chimica e biologica. monitoraggi - le metodologie più efficaci sono il controllo visivo che va effettuato su tutta la pianta, e il frappage che consiste nello scuotimento delle piante e successiva conta degli individui caduti a terra sopra un telo steso precedentemente. le trappole per il monitoraggio sono in fase di valutazione per stabilire qual è la tipologia più affidabile. lotta chimica • molto importante intervenire prevalentemente sui bordi dell’appezzamento. • prima di intervenire verificare la presenza degli adulti in quanto i prodotti svolgono per lo più azione di contatto e di breve durata. • lo screening realizzato da agrion e diSaFa nel 2014/2015 ha messo in evidenza migliori performance di clorpirifos metil (reldan ecc), etofenprox (trebon), thiametoxan (actara) e lambda cialotrina (Karate). • l’efficacia dei prodotti no va oltre l’80% e svolge azione limitata nel tempo. • l’uso di insetticidi incontra difficoltà dei residui e dei tempi di carenza. • l’abuso di prodotti riduce drasticamente gli insetti utili favorendo ragnetto rosso, psilla, cocciniglie ecc.
lotta biologica l’impiego di predatori e parassitoidi per il controllo dell’insetto è in fase di studio presso le principali università.anche in piemonte è stato individuato uno dei parassitoidi dell’insetto, un imenottero appartenente al genere anastatus, la cui efficacia si è però dimostrata limitata. Biografia: agrion (2016) - Frutticoltura sostenibile in piemonte. linee tecniche 2016, 119-120-121-122. Siti internet - http://www.rivistafrutticoltura.it/halyomorpha-halys-cimice-che-minaccia-la-frutticoltura-piemontese/
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deFormazioni Sui Frutti
[pagine a cura di alessandro albertelli]
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inFormativa Salute|ATTUALITÀ
in collaborazione con www.gruppocdc.it
COLTIVA
LA TUA
SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra coldirettiepaca e c.d.c. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella
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tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. c.d.c. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a torino, biella, cuneo, novara, vercelli e verbania. grazie a tale collaborazione, i soci coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la tessera associativa coldiretti / epaca,
oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali coldiretti-epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri c.d.c. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.
TEMA DEL MESE
RIEDUCAZIONE DELLA SCHIENA
BACK SCHOOL le ricerche scientifiche hanno dimostrato che solo il 20% delle lombalgie è conseguenza di patologie del rachide, mentre nella maggior parte dei casi è dovuta a cause aspecifiche: - posture e movimenti scorretti; - Stress psicologici; - Forma fisica scadente, sovrappeso, obesità e fumo; - insufficiente conoscenza della colonna vertebrale. Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in presenza di lombalgia acuta era il riposo a letto accompagnato dai farmaci analgesici e antinfiammatori. Si temeva che mantenere in carico una colonna sofferente rallentasse la guarigione. oggi invece è stato dimostrato che diminuire ogni attività fisica rallenta la guarigione. l’inattività prolungata produce effetti negativi su tutte le strutture del rachide e sulle capacità fisiche: i muscoli si indeboliscono, le ossa vanno incontro ad osteoporosi, i legamenti diventano fragili, le cartilagini degenerano e la nutrizione del disco è scarsa. Per questi motivi le indicazioni più utili in presenza di lombalgia e cervicalgia acuta sono: • “stare in attività”, • “continuare le normali attività quotidiane”, • “cercare di comportarti il più possibile normalmente e di muoversi senza provocare dolore”. le strutture del rachide sono fatte per il movimento e hanno bisogno di movimento per mantenere la loro piena efficienza e funzionalità. E’ fondamentale però precisare che occorre stare in attività con un uso corretto del rachide: le strutture del rachide mantengono la loro piena efficienza e funzionalità quando la colonna vertebrale viene usata correttamente. La Rieducazione della Schiena - Back School è un programma di rieducazione attiva che unisce i contributi di medicina, chinesitera-
pia, ergonomia, psicologia ed educazione alla salute, al fine di insegnare una metodica utile a prevenire e curare le algie vertebrali, ovvero un’attività che in presenza di dolore acuto riequilibri celermente le strutture della colonna vertebrale e riduca il dolore, mentre in presenza di dolore cronico agisca sulle cause che lo rendono persistente. la rieducazione della Schiena, è organizzata e gestita da terapisti - qualificati e specializzati - in collaborazione con il medico Fisiatra, ed è finalizzata a rendere elastici i tessuti rigidi, ad aumentare il tono dei tessuti deboli attraverso il movimento e a insegnare le posture corrette attraverso un percorso educativo. torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento moncalieri rivoli venaria reale asti Biella cuneo novara novara verbania vercelli
il corso prevede una parte introduttiva, che consiste in due aspetti fondamentali: - Conoscere la colonna vertebrale e il suo funzionamento e individuare i meccanismi che possono dar luogo a lombalgia; - Imparare a fare un uso corretto della colonna vertebrale, facendo attenzione alle posizioni da assumere nelle normali attività quotidiane lavorative, domestiche e di svago. alla parte introduttiva, di carattere informativo sia teorico che pratico, segue un programma di rieducazione attiva della colonna vertebrale dove si mettono in pratica gli esercizi per: - Automatizzare una corretta postura e una corretta respirazione; - Stabilizzare la colonna vertebrale; - Decomprimere i dischi intervertebrali; - Mobilizzare le articolazioni e allungare la muscolatura.
via cernaia, 20 via antonio Fabro 12/b via raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via livorno38/d via villarbasse 27/a piazza Santa rita 8 corso toscana 139/1 via martiri della libertà 11 via Fratelli piol 63 via iv novembre 16 corso galileo Ferraris 4/a via antonio bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via San Francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio bocci 11 via San cristoforo 10
10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 rivoli 10078 venaria reale 14100 asti 13900 biella 12100 cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 verbania 13100 vercelli
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ATTUALITÀ|oScar green OSCAR GREEN REGIONALE
Costruiamo insieme il futuro:
da “Terre di Sarizzola”
la spinta innovativa della BORGO MEDIEVALE TORINO
creatività
L’azienda è situata a Sarizzola, borgo sulla cresta delle Colline Tortonesi. Azienda vitivinicola e cerealicola dove vengono allevati suini allo stato brado. uesto premio è arrivato sicuramente inaspettato, un bel segnale in un momento non facile per chi ha intrapreso la strada del coltivatore diretto. un incentivo a superare le difficoltà e credere nell’innovazione. non bisogna avere paura di scommettere. l’italia può risollevarsi da questo momento di crisi grazie alla tenacia e alle idee di tanti giovani imprenditori che come me hanno deciso di dedicare la propria vita all’agricoltura per dare il giusto valore al cibo e alla cultura dell’agroalimentare, risorse che fanno unico il nostro paese”. Sono state queste le prime parole dette da mattia Bellinzona, giovane imprenditore del borgo di Sarizzola che si snoda sulla cresta delle colline tortonesi, dopo aver ricevuto nell’ambito dell’edizione 2016 di oscar green il premio menzione speciale per la categoria “impresa2.terra” per “aver saputo creare il giusto connubio tra l’innovazione e la tradizione, mantenendo viva la storia dell’azienda e cogliendo le potenzialità del territorio”. l’azienda “terre di Sarizzola” affonda le sue radici nella seconda metà del 1800 e oggi conta circa 80 ettari: una parte piantata a vigneto e una parte coltivata a cereali e foraggi, che vengono utilizzati per produrre una miscela destinata l’alimentazione dei suini. un percorso che si snoda da diverse generazioni, dove il rinnovamento è sempre stato visto come un valore aggiunto fondamentale per guardare al futuro con determinazione e affrontare le sfide con lungimiranza. mattia è un giovane impresa di coldiretti, una laurea in viticoltura ed enologia, vice delegato del comitato provinciale dei giovani imprenditori, componente della consulta vinivinicola di coldiretti alessandria e del consiglio del consorzio agrario del piemonte orientale, è stato eletto nei mesi scorsi presidente di zona di tortona. giovane, ma con un curriculum che fa già la differenza, a testimoniare come i giovani di coldiretti siano la leva strategica che fa muovere il paese. “coldiretti alessandria ha partecipato con una numerosa delegazione all’evento regionale che ha rappresentato un momento molto importante di crescita e di confronto in attesa dell’evento nazionale. una testimonianza importante della valorizzazione del territorio portata avanti dalle nostre aziende quotidianamente e dalla loro straordinaria
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nella foto grande partecipazione per la consegna lo scorso 20 luglio a torino degli oscar green regionali che hanno visto premiati diversi imprenditori del territorio piemontese: esempi di multifunzionalità e di innovazione. adesso l’attesa è per la fase conclusiva a livello nazionale.
voglia di trovare sempre nuove forme di innovazione. - ha aggiunto roberto paravidino presidente della coldiretti alessandrina - le nostre imprese ci sono e fanno squadra. in un contesto economico come quello di oggi, è fondamentale avere dei sogni, ma un sogno da solo non basta, con l’oscar green premiamo la capacità di trasformarlo in un progetto concreto e vincente. e’ il segnale, forte e chiaro che si è creata una continuità, un ricambio generazionale nella conduzione delle nostre aziende agricole”. in attesa di conoscere i nomi dei vincitori nazionali, uno per categoria, si stanno svolgendo in tutto il paese le premiazioni di coloro che hanno superato lo step regionale conquistando il primo premio nella categoria segnalata: e così è stato ieri sera quando, in un borgo medievale di torino particolarmente affollato, sono stati consegnati gli attestati alle aziende che si sono contraddistinte, a livello piemontese, in questa edizione 2016. “le aziende premiate oggi sono esempi di tenacia e caparbietà, solo così è possibile dar vita ai propri sogni - ha aggiunto la delegata regionale e provinciale giovani impresa valentina Binno - ovviamente però, con al proprio fianco, una grande forza sociale ed economica come coldiretti. una decima edizione e non a caso abbiamo voluto chiamarla “dieci e lode”. oscar green rappresenta quell’italia bella e innovativa che non si spaventa dei cambiamenti perchè nelle nostre imprese agricole c’è
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nella foto mattia bellinzona titolare dell’azienda “terre di Sarizzola” tra il presidente regionale coldiretti piemonte delia revelli (a sinistra) e la delegata regionale e provinciale giovani impresa valentina binno (a destra).
la forza giovane del paese. un oscar per l’agricoltura innovativa italiana, che premia l’impresa agricola di successo per offrire all’azienda una concreta occasione di crescita o di rilancio, interpretando quanto c’è di bello e buono da raccontare.
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Agricoltura Alessandrina
Sicurezza Sul lavoro |ORGANIZZAZIONE
le domande piÚ ricorrenti Quando si parla di lavoro in sicurezza
anche gli autonomi vengono controllati! parlare di vigilanza e dell’attività ispettiva in materia di salute e sicurezza sul lavoro - vigilanza esercitata specialmente, ma non solo, dalle aziende Sanitarie locali competenti per territorio e, secondo le competenze riportate nel testo unico, dal personale ispettivo del ministero del lavoro - non è mai semplice. è un tema delicato, destinato spesso a suscitare opinioni e riflessioni divergenti sulla quantità, sull’efficacia, sui risultati delle ispezioni realizzate. come e quando avvengono i controlli? Si ricorda in particolare che l’attività di controllo e vigilanza “prevede l’effettuazione di sopralluoghi ispettivi al fine di individuare ed accertare la presenza di fattori di rischio per la salute dei lavoratori, di verificare l’adozione delle cautele necessarie e di promuovere, in caso di carenze in tema di igiene e sicurezza del lavoro, l’attuazione di misure di prevenzione e protezione in modo da eliminare o ridurre il rischio di infortuni e malattie professionali”. e se vengono evidenziate violazioni alla normativa sulla sicurezza “il personale ha l’obbligo, stabilito da norme penali, di sanzionare le violazioni e prescrivere il ripristino delle condizioni di sicurezza e salubrità”. Quanti controlli vengono operati? l’attività di controllo è stabilita a livello nazionale e modulata a livello regionale dalla direzione regionale prevenzione e dal comitato regionale di coordinamento di cui all’art.7 del dlgs 81/08. il numero di aziende da ispezionare in piemonte “è calcolato in circa 600 aziende all’anno, compresi lavoratori autonomi”, il 70% dei controlli è destinato a queste aziende. come sono scelte le aziende da controllare?
art.21 (Disposizioni relative ai componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi). 1. i componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono: lo SpreSal indica che per la selezione delle imprese da sottoporre a controllo sarà possibile utilizzare il sistema informativo dell’anagrafe agricola regionale per definire priorità di rischio. Si prevede inoltre l’attivazione di modalità di collaborazione organica con i Servizi dei dipartimenti di prevenzione delle aSl per l’esecuzione dei controlli ufficiali su commercio e impiego dei prodotti fitosanitari. la parte dei controlli da realizzarsi nelle aziende agricole custodia e uso dei prodotti fitosanitari potrà infatti utilmente integrare gli attuali elementi di controllo. Si prevede infine, alla luce della formale presa di posizione del ministero del lavoro in merito alla sanzionabilità su strada delle macchine agricole non in regola, di definire e implementare a livello regionale protocolli e procedure di collaborazione con polizia Stradale e polizia locale/provinciale per il controllo delle macchine agricole circolanti su strada. Quali gli obblighi degli autonomi? obblighi dei coltivatori diretti autonomi e delle Soc. agricole Senza dipendenti
a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo iii; b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al titolo iii; c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto. 2. i soggetti di cui al comma 1, relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico hanno facoltà di: d) beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni di cui all’art.41, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali; e) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’art.37, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali.
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danni fauna
ambiente
animali selvatici, agricoltura sotto attacco di cinghiali e lupi
giunta regionale approva delibera per il miglioramento dei pozzi irrigui
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Agricoltura Alessandrina
ORGANIZZAZIONE|approFondimenti
escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni, che hanno causato purtroppo vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in italia che ha probabilmente superato il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città. negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in italia è praticamente raddoppiato poiché secondo l’ispra sul territorio nazionale sarebbero stati presenti non meno di 600.000 cinghiali nel 2005 per passare a 900.000 nel 2010 e nel 2015 hanno superato il milione. la sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati. gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono stati feriti e purtroppo anche vittime. non è ormai più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. di fronte ai pericoli e ai danni provocati da cinghiali ma anche da nutrie, corvi ed altri animali selvatici gli agricoltori della coldiretti chiedono una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. oltre a pretendere la necessaria tutela del proprio reddito a fronte di procedure certe di integrale risarcimento dei danni.
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rorogare di cinque anni la scadenza per migliorare o sostituire i vecchi pozzi miscelanti, che mettono in comunicazione la falda superficiale, sempre più in sofferenza in tutto il piemonte, con quella profonda, ancora in buone condizioni. lo prevede una delibera approvata dalla giunta regionale in merito al miglioramento dei pozzi irrigui, con una proposta al consesso di palazzo lascaris di modificare il piano regionale di tutela delle acque. Si tratta in pratica di adeguare i pozzi miscelanti, ristrutturandoli in modo da non mettere in comunicazione le falde. “è un intervento - ha commentato l’assessore all’ambiente della regione piemonte,alberto valmaggia - che porterà notevoli benefici in termini ambientali, gestionali ed energetici”. la scadenza, che era fissata al 31 dicembre 2016, al momento ha ricevuto riscontri positivi per i pozzi industriali, mentre per quelli agricoli si è reso necessario un lasso di tempo maggiore. per chi interviene per mettersi a norma sono previste agevolazioni da parte della direzione agricoltura. Saranno a breve pubblicati dei bandi per erogare contributi a chi “rottama” i pozzi sostituendoli con altri funzionali e a norma, oltre ad agevolazioni per chi ne realizza di nuovi associandosi in consorzi. “una grande opportunità di ammodernamento del sistema irriguo piemontese che non deve essere sprecata”, ha aggiunto l’assessore all’agricoltura della regione piemonte, giorgio Ferrero. alla direzione ambiente sarà affidato il compito di individuare le aree ad elevata priorità ambientale di finanziamento, in quei territori dove i corpi idrici sotterranei profondi sono interessati da un rilevante scadimento qualitativo. in parallelo alla direzione agricoltura è demandato il compito di procedere entro l’anno con i bandi di finanziamento, per i quali sono disponibili 2milioni 250mila euro derivanti da economie.
336 bandiere del gusto
il piemonte a tavola valore aggiunto d’eccellenza
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ono 4965 le “bandiere del gusto” a tavola assegnate all’italia nel 2016 sulla base delle specialità alimentari tradizionali presenti nella penisola. e’ quanto è emerso dalla presentazione dell’analisi sulle “vacanze made in italy”, durante l’estate 2016, nel corso dell’assemblea nazionale della coldiretti. rispetto allo scorso anno, si sono aggiunti 79 prodotti che vanno ad incrementare il patrimonio di specialità, ottenute secondo le regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. “il piemonte contribuisce ad arricchire le bandiere del gusto nazionali con le sue 336 specialità tra carni, formaggi, condimenti, paste fresche, prodotti da forno e molto altro – ha spiegato delia revelli presidente di coldiretti piemonte - Questo è il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari. la nostra regione è in grado di offrire un ricco patrimonio enogastronomico e culturale, bene comune per la collettività e per i turisti, anche stranieri, che ci fanno visita”.
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Agricoltura Alessandrina
approFondimenti |ORGANIZZAZIONE
agevolazioni fiscali
fondi inail
settore apistico
le novità su agevolazioni piccola proprietà contadina
alle micro e piccole imprese agricole per l’acquisto di trattori
approvati i programmi apistici 2017-2019
on l’ultima legge di stabilità viene confermata l’agevolazione fiscale della cosiddetta piccola proprietà contadina a favore di coltivatori diretti e i.a.p. iscritti alla previdenza agricola. nel contempo è stata aumentata l’aliquota dell’imposta di registro relativa agli acquisti di terreni agricoli da parte di soggetti diversi da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che passa dal 12% al 15%. oltre all’imposta di registro sono dovute nella misura fissa di 50 euro le imposte catastali e ipotecarie. nel caso di acquisto da parte di coltivatore diretto o iap (anche Società Agricole IAP), come detto, si può avere l’agevolazione della ppc che prevede il pagamento dell’imposta catastale dell’1% oltre alle imposte di registro e ipotecarie in misura fissa. tale agevolazione è però soggetta al vincolo dell’obbligo di coltivazione del terreno acquisito per almeno 5 anni. con la stessa legge viene ampliata la schiera dei soggetti che possono usufruire dell’agevolazione della ppc. infatti la legge di stabilità prevede che l’imposizione all’1% possa essere fatta valere anche se l’acquirente del terreno agricolo è il coniuge o un parente in linea retta dei soggetti professionali iscritti alla previdenza agricola, a condizione che il soggetto acquirente sia già proprietario di terreni agricoli e che sia convivente con il coniuge o parente coltivatore diretto o i.a.p. iscritto alla previdenza agricola. Qualora invece l’acquirente coltivatore diretto o iap decida di non voler usufruire della ppc, per non rispettarne i vincoli, si trova a pagare l’imposta di registro nella misura del 9%.
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l comitato di gestione ocm unica - prodotti animali ha approvato i programmi apistici per il triennio 2017-2019. i programmi assegnano agli Stati membri il cofinanziamento di misure per il miglioramento delle condizioni per la produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura.all’italia, in particolare, è stato assegnato un cofinanziamento di più di 3 milioni di euro all’anno, in aumento rispetto ai 2,8 milioni di euro riservati nel triennio precedente. per gli apicoltori italiani questo significa oltre 18 milioni di euro di finanziamenti pubblici che saranno complessivamente disponibili nei prossimi 3 anni. programma nazionale annualità 2016/2017, ripartizione dei finanziamenti per l’apicoltura: con il decreto 11 luglio il mipaaf ha effettuato la ripartizione dei fondi per il miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura per l’anno 2016/2017. l’importo totale per questa annualità ammonta a 6.090.711 euro, di cui 3.045.356 euro (il 50%) a carico del Feaga (Fondo europeo agricolo di garanzia) e per il restante 50% a carico del Fondo di rotazione di cui alla Legge n.183 del 16 aprile 1987. come indicato nell’allegato i del decreto, l’importo totale è stato ripartito tra gli enti partecipanti al programma apistico, regioni e mipaaf e ministero della giustizia, in ragione degli alveari censiti nel 2014.al piemonte sono stati assegnati 763.443 euro a fronte di una richiesta di 1.139.830 euro. il piemonte é la regione con il maggior numero di alveari censiti (165.863) nonché la prima beneficiaria.
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uarantacinque milioni di euro a disposizione di micro e piccole imprese agricole per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori o macchine agricole. li ha stanziati l’inail che, accogliendo una precisa richiesta di coldiretti, ha deliberato la messa a bando del fondo. l’obiettivo è il sostegno al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola, in attuazione della legge di stabilità 2016. un’opportunità preziosa per gli agricoltori, la prima di un percorso che proseguirà anche nei prossimi anni e assolutamente “unica” nel panorama delle misure di sostegno pubblico all’impresa.tra l’altro, il finanziamento non rientra nelle prescrizioni sugli aiuti «de minimis» al settore agricolo previste dalla normativa europea. il fondo è a disposizione delle micro e piccole imprese agricole e lavoratori autonomi per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori o macchine agricole, fino a 2, per un massimo di 60.000 euro quale contributo in conto capitale, nei limiti del 40% della spesa ammissibile sostenuta (il 50% in caso di giovani imprenditori agricoli).
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ATTUALITÀ|IL CARRELLo DELLA SPESA
L’etichetta di origine sulla spesa degli italiani
CONSUMI: COLDIRETTI, 1/3 SPESA RESTA ANONIMA
Cibi con l’indicazione origine
on l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte e dei suoi derivati finalmente si cambia verso anche nella trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui la metà della spesa era anonima. Si consolida un percorso di cambiamento che vede l’Italia svolgere giustamente un ruolo di leadership in Europa nella battaglia per la qualità e la trasparenza grazie ai primati conquistati a tavola. La spinta nazionale ha portato peraltro poche settimane fa alla storica risoluzione del Parlamento Europeo per l’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonchè ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma l’etichetta resta anonima per circa 1/3 della spesa dai salumi ai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio. Due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro dalla Cina i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015 per un totale di 67 milioni di chili, secondo la Coldiretti. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
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•Carne di pollo e derivati •Carne bovina •Frutta e verdura fresche •Uova •Miele •Passata di pomodoro •Latte/Formaggi •Pesce •Extravergine di oliva E quelli senza
•Salumi •Carne di coniglio •Carne trasformata •Frutta e verdura trasformata •Derivati del pomodoro diversi da passata •Concentrato di pomodoro e sughi pronti •Derivati dei cereali (pane, pasta) •Riso Fonte: Elaborazioni Coldiretti
Agricoltura Alessandrina
In aumento i consumi di frutta e verdura, ecco l’alimentazione per difendersi dall’afa
Questo caldo è manna per la qualità delle uve l grande caldo che sta tenendo svegli durante la notte circa dodici milioni di italiani ha il lato positivo di essere accolto con gioia nelle vigne dove le alte temperature fanno migliorare la qualità delle uve e sono la premessa di una ottima vendemmia, dopo la pioggia primaverile. Infatti, in questa fase, l’innalzamento della colonnina di mercurio garantisce la sanità dei grappoli messa invece in pericolo dall’umidità delle settimane scorse. “Anche se occorrerà aspettare nelle prossime settimane per una corretta valutazione, le condizioni - sottolinea il presidente Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino - sono al momento positive per il raccolto. Se non ci saranno sorprese la partenza della vendemmia è prevista in Italia per l’inizio di agosto con le uve pinot e chardonnay in un percorso che prose-
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guirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone”. Molto dipenderà dall’andamento climatico in prossimità della raccolta delle diverse varietà ma è probabile che anche quest’anno si riproporrà la tradizionale sfida con la Francia per il primato qualitativo. Il clima nelle campagne è importante anche per la grande varietà della frutta raccolta in questo momento: con il caldo aumentano i consumi e ne vengono esaltate le specifiche. Nei primi dieci giorni di luglio gli acquisti di frutta e verdura sono risultati in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del mese precedente. Con gli stili di vita più salutistici si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli. Smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar, in spiaggia o anche a casa spingono dunque gli acquisti di frutta e verdura che sono la miglior difesa nei confronti dell’afa, l’eccessiva sudorazione e il rischio di colpi di calore perché sono prodotti rinfrescanti e ricchi di vitamine e sali minerali, indispensabili per non affaticare troppo l’organismo. Cambiare l’alimentazione è un ottimo modo per difendersi dal caldo: cibi come pane,
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pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco caldo e frutta dolce come pesche e nettarine possono venire in soccorso per superare le notti di passione. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry, paprika in abbondanza ed anche salatini, minestre con dado da cucina e caffè i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile.
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vitivinicoltura |ATTUALITÀ Agricoltura Alessandrina
le ultime novità del settore vitivinicolo In vista della vendemmia uno sguardo su adempimenti e questioni che interessano i viticoltori, in particolare le disposizioni vigenti sui controlli di resa in vigneto e sul premio ristrutturazione 2016
Controlli di resa in vigneto e premio ristrutturazione
l piano dei controlli delle produzioni a doc e docg prevede che il piano che gli organismi di controllo effettuino su un campione sorteggiato le verifiche in vigneto affinché la resa massima ammissibile (quota a do più superi ammessi), prevista dai disciplinari di produzione, sia rispettata.vale ovviamente anche il caso inverso e cioè rilevazioni e notifiche di rese inferiori. le aziende viticole, oggetto di questa verifica, saranno avvisate a cura dell’odc. e’ utile sottolineare alcuni aspetti: per quanto riguarda il periodo dei controlli nei vigneti, questo è a discrezione dell’odc ma, in linea di massima sono previsti i sopralluoghi dopo il 15 agosto, in modo da avere un quadro praticamente definito sulle quantità di grappoli presenti. tutte le do sono sottoposte a controllo, ma la singola azienda ufficialmente viene controllata per la do per la quale è stata sorteggiata. in fase di controllo, tuttavia, le situazioni difformi eclatanti potrebbero ingenerare rilievi di non conformità più estese. resa maggiore e grandine: considerando i rischi di grandinate, alla domanda di tanti viticoltori se sia possibile tenere una resa maggiore in attesa di successivi diradamenti, a stagione avanzata, la risposta è affermativa. Sempre applicando il buonsenso, perché in caso di contestazione per una resa di stimata, oltre il disciplinare, prima della raccolta, il conduttore potrà mettere in atto interventi di eliminazione dell’eccesso. in caso di presenza del verbale di perizia posta grandinata, vale la resa indicata e non quella massima del disciplinare o la eventuale determinazione dell’odc, sempre con un minimo di tolleranza fisiologica. Formalità e procedura: in caso di superamento della resa da disciplinare l’odc emette una non conformità lieve, che sarà anche segnalata per conoscenza all’icQ riportante la quantità di uva stimata durante il controllo. l’interessato potrà successivamente procedere con il diradamento per ricondurre la resa ai valori stabiliti dal disciplinare di produzione e ottenere, previa comunicazione all’odc, della do per la prossima vendemmia. nel caso invece non provvedesse a ridurre l’eccedenza, tutta la produzione perderà la do. considerando l’annata favorevole sotto il profilo della quantità un po’ su tutti i vitigni, è opportuno tenere bene in considerazione questa procedura.
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premio ristrutturazione 2016
Scorrimento della graduatoria viticoltori che, pur essendo in una condizione di ammissibilità, non sono rientrati nel primo elenco di domande di contributo ristrutturazione vigneti - bando 2016 - immediatamente finanziabili, attendano il ripescaggio, visto ch ulteriori risorse che si è deciso di riversare su questo bando consentiranno lo scorrimento della graduatoria iniziale e l’ammissione in una seconda tranche. precisiamo inoltre che costoro (hanno presentato domanda entro il 15 marzo), potranno beneficiare del contributo anche nel caso abbiano effettuato già l’impianto, purché questo sia avvenuto successivamente alla data di presentazione della medesima. va prestata particolare attenzione se nel contempo è presentata o si intende presentare anche domanda psr per ottenere il premio d’insediamento: la variazione d’intestazione della domanda da ristrutturazione vigneti a nome del nuovo beneficiario può essere presentata solo fino a prima dell’inserimento tra quelle finanziabili. dopo questa fase, non sono ammessi cambi di intestatario e la pratica va completata, pena la decadenza del contributo,
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a nome del precedente beneficiario. la cosa si complica però perché le disposizioni in materia di premio insediamento prevedono che il precedente conduttore debba cesare la sua posizione iva prima del passaggio al giovane, originando di fatto una sorta di incompatibilità tra i due interventi.
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ATTUALITÀ|turiSmo
Agricoltura Alessandrina
http://www.piemonteciclabile.it
la provincia di alessandria è ancora più bella vista dalla sella di una bicicletta un dato di fatto, la bicicletta in campagna piace sempre di più, secondo una recente indagine infatti, un agriturismo su tre offre la possibilità di usare la bicicletta aziendale per passeggiate ed escursioni. in piemonte e soprattutto nella provincia alessandrina, di storica tradizione ciclabile, offrire un’immagine unitaria, come meta per differenti target su due ruote è diventato uno degli obiettivi promozionali turistici del presidente regionale degli agriturismi di terranostra - campagna amica stefania grandinetti che nella sua veste di vicepresidente alexala si è battuta in questi ultimi mesi per far crescere il prodotto cicloturistico in provincia, favorendo un’integrazione nella rete, del turismo bike, con i prodotti turistici del basso piemonte. da pelizza a coppi passando per girardengo; acqui terme mette in moto il benessere tra arte e paesaggio; come sono dolci le terre fra gavi e dolcetto... sono solo alcuni dei ventisei itinerari ciclabili organizzati che riguardano il territorio alessandrino, (www.piemonteciclabile.it) e possono veramente soddisfare le esigenze dei turisti, più o meno sportivi, appassionati di arte o affamati di gastronomia e prodotti tipici. a essere utilizzate, nella maggioranza dei casi sono le classiche mountain bike, ma le aziende aderenti a terranostra in questi ul-
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timi anni si sono dotate di biciclette a pedalata assistita per permettere proprio a tutti di godersi il paesaggio, rendendo accessibile a chiunque questo nuovo modo di fare vacanza. dopo avere realizzato il nuovo sito
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web 2.0, attivando le azioni sui social network con specifiche azioni di promozione del prodotto ciclismo è stato attivato il network di operatori bike friendly. le strutture bike Friendly sono attrezzate di servizio bici a noleggio, deposito custodito per bici, spazio lavaggio e officina per bici. molte strutture sono poi coordinate attraverso un servizio guida - accompagnatore oltre alla possibilità di prelevare ciclisti in difficoltà e offrire supporto attraverso la collaborazione sul territorio con ciclofficine, tutto questo per soddisfare il turista amante della bici, che si muove sempre cercando complessi che garantiscano questi semplici ma essenziali servizi e che sono condizione essenziale nella scelta della struttura dove soggiornare.
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terranoStra/campagna amica |ATTUALITÀ
[pagine a cura di luisa bo]
CASCINA AURORA un allevamento di trote nella città termale
CASCINA Agricoltura Alessandrina
AURORA la nuova
miSSione di Sabino
opo tanti anni di vita missionaria per Sabino antonacci tornare in piemonte, ad acqui terme è stato un passo importante, motivato sempre dall’intenzione di proseguire l’attività di aiuto alla missione “piccola opera dell’amore” da lui fondata nel febbraio del 2000, in nigeria nello regione enugu, alla presenza del presidente nigeriano e di tutti i suoi ministri. una storia bellissima, quella di Sabino, guidata dalla madonna a cui è diventato devoto dopo importanti dispiaceri familiari che, lo hanno portato, prima in africa e, ora a cascina aurora, dove la presenza della vergine si percepisce in ogni angolo, a vegliare sulle attività agricole svolte e sugli ospiti dell’agriturismo. l’azienda agricola e poi agrituristica sono per Sabino la sua terza vita, una vita nella quale sono state investite tutte le energie, con l’obiettivo di dare ossigeno alla missione, paese d’origine della moglie giacinta, ora braccio destro a cascina aurora. l’allevamento di capre per la produzione di latte e formaggio nel piccolo caseificio aziendale, la coltivazione di ortaggi e frutta; l’allevamento di galline per la ristorazione agrituristica, sono le principali attività agricole della fattoria che ha però nell’alleva-
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mento di trote il cuore dell’azienda. nel laghetto aziendale vengono “ristallate” per lo più trote, ma anche storioni e altri pesci di acqua dolce, sia per la ristorazione agrituristica, sia per le attività didattiche per le quali cascina aurora è abilitata dalla regione piemonte dal 2014, sia per attività di pesca sportiva, per la quale il bacino idrico si presta in appoggio alle attività ricreative agrituristiche aziendali. cascina aurora è per Sabino e giancinta l’alba di una nuova missione, ma per il turista cascina aurora può
diventare non solo un piacevole fine settimana tra le splendide colline vitate dell’alto monferrato, un soggiorno termale nella romanica acqui terme, una degustazione di prodotti aziendali magari in chiave “esotica”, ma anche e soprattutto un contributo per chi fa dell’aiuto al prossimo la sua “missione” di vita.
cascina aurora di antonacci Sabino Strada della maggiora acqui terme (al) tel.0144-32707 - cascinaurora@gmail.com
la ricetta del meSe Secondo
trota con erbette e robiola
preparazione: mettete in una pentola la cipolla a soffriggere e buttateci ingredienti: le erbette ben lavate. irrorate con una spruzzata di vino • 2 trote bianco o poca d’acqua. lasciate lessare per 10 minuti. • 2 mazzetti di erbette fresche nel frattempo togliete tutte le spine ai filetti di pesce e • 8 fette di Formaggetta tagliateli a metà. ponete due pezzi di pesce in una pirofila, la parte più grande per ogni pesce sezionato, e appogRobiola di Roccaverano giateci sopra due fette di limone e due di formaggetta. • 8 fette sottili di limone Salate e pepate le erbette, mischiatele bene e toglietele • cipolla dal fuoco, tagliuzzatele un pò e ponete anch’esse sopra il pesce nella pirofila. • olio evo prima di coprire con l’altra parte di pesce aggiungete • sape altre due fette di limone e di formaggetta per parte. met• pepe tete in forno per circa 30 minuti a 180°. cascina aurora di antonacci Sabino Strada della maggiora acqui terme (al) tel.0144-32707 - cascinaurora@gmail.com
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ATTUALITÀ|allevamento bovini
Sicurezza sui luoghi di lavoro nel settore zootecnico
ALLEVAMENTO BOVINO allevamento in Stabulazione libera di bovini da carne o da latte •pavimenti antiscivolo: possono essere LAVORAZIONE E RISCHI ottenuti anche mediante rigatura, garantendo
•controllo bestiame e gestione stalla i rischi cui sono soggetti gli operatori sono riconducibili ad urti e schiacciamenti, scivolamenti su pavimentazioni coperte da deiezioni, rischio biologico da contatto con fluidi organici e deiezioni, più grave nel caso di contatti con animali malati.
• movimentazione animali prevede gli spostamenti di animali, e sono caratterizzate dal rischio di traumi (urti, schiacciamenti, calci, cariche). alimentazione degli animali essa, oltre che essere l’operazione di stalla più ripetuta è anche quella che coinvolge il maggior numero di settori del centro aziendale le varie fasi lavorative ed i relativi rischi ricomprendono le seguenti due macroattività: -stoccaggio e conservazione - preparazione e distribuzione in cui e maggiormente previsto l’utilizzo di macchine(trattori, carri desilatori, distrubutori unifeed, ruspette, spazzolatrici).• gestione tori
CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO •aeroilluminazione: rapporto tra superficie del pavimento dei locali chiusi e finestrature apribili deve essere pari almeno ad 1/10 •illuminazione artificiale: almeno 50 lux e almeno 200 lux in caso di operazioni di discreta precisione. rif. uni en 12464-1;
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un’adeguata e frequente pulizia; •altezza consigliata: almeno m 4,5 per garantire il passaggio dei mezzi viabilità interna alla stalla: garantire vie di circolazione per veicoli e passaggi pedonali; •servizi igienico assistenziali: Wc, docce, spogliatoi con armadietto a doppio scomparto; •microclima: i locali igienico assistenziali e con permanenza di personale (es. sala mungitura) devono essere dotati di impianti di riscaldamento e adeguata ventilazione. •utile prevedere locali dedicati a infermeria, sala parto, ecc.
PRINCIPALI MISURE STRUTTURALI DI PREVENZIONE • Luoghi protetti o vie di fuga con varchi 30-35 cm ad intervalli opportuni (25-30 metri) per le stalle aperte o un varco in ogni box. •Uso di rastrelliere auto-catturanti per qualunque intervento sugli animali. •Percorsi protetti per la movimentazione del bestiame per evitare pericolosi contatti.
PRINCIPALI MISURE PROCEDURALI DI PREVENZIONE
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Avvicinare le bovine frontalmente, con calma e tranquillità, preavvertendo l’animale con la voce, meglio in compresenza Utilizzare la cavezza per spostare i tori, in compresenza Rimuovere spesso le deiezioni animali e i residui alimentari Riservare l’uso dell’arla a personale formato alla mascalcia Effettuare regolare disinfestazione e derattizzazione Evitare l’avvio delle ruspette in presenza dell’operatore Garantire regolare manutenzione di impianti e strutture Garantire la formazione del personale.
DPI Calzature con suole antisdrucciolo e puntale rinforzato, tute da lavoro, guanti. Quando necessario: mascherine antipolvere, visiere od occhiali protettivi, tute impermeabili, indumenti per microclimi sfavorevoli.
GESTIONE TORI le strutture di stabulazione devono essere robuste, con recinzione alta 1,80 m, dotate di vie di fuga e/o aree protette e dispositivi di cattura annessi alla mangiatoia; è necessario poter separare/segregare l’animale con cancelli separatori per evitare il contatto. il dispositivo autocatturante va utilizzato giornalmente, al momento dell’alimentazione, in modo da abituare l’animale. aspetti procedurali: dotare i tori di anello al naso, per guidare l’animale con un bastone uncinato restando all’esterno del recinto. l’addetto non deve entrare nei recinti in presenza di toro libero all’interno di un gruppo di bovine. il personale addetto deve essere formato, addestrato e in buone condizioni fisiche.
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allevamento Suini|ATTUALITÀ
ALLEVAMENTO SUINO principali tipologie di allevamento • ciclo aperto o riproduzione sino al termine dello svezzamento; • ciclo chiuso, comprendente riproduzione e ingrasso; • ingrasso dei suinetti.
LAVORAZIONE E RISCHI • controllo e cura degli animali: i rischi cui sono soggetti gli operatori sono riconducibili ad urti e schiacciamenti, morsi, scivolamenti su pavimentazioni coperte da deiezioni, rischio biologico da contatto con fluidi organici e deiezioni, rumore provocato da animali, specie nella fase di controllo dell’alimentazione. • movimentazione animali in ingresso e uscita: caratterizzata dal rischio di traumi; • alimentazione degli animali: sono in genere automatizzate sia la produzione sia la distribuzione. nei suinetti può essere manuale con l’ausilio di carrelli. nelle fasi connesse alla riproduzione il contatto diretto con gli animali è molto più intenso rispetto all’ingrasso, dato che sono molte e frequenti le manovre da compiere: frequenti trasferimenti di animali da un ricovero all’altro, interventi sui singoli capi per castrazione, taglio della coda, inseminazione artificiale, prelievo del seme dai verri, assistenza al parto, assistenza ai suinetti, ecc. nell’ingrasso la presenza nei ricoveri è legata a periodici controlli e operazioni di pulizia e manutenzione dei ricoveri. il contatto diretto si limita ai trasferimenti (sempre in gruppi) da un box all’altro, dagli autocarri ai box e viceversa, nonché alla movimentazione degli animali morti.
DESCRIZIONE DEGLI AMBIENTI DI RICOVERO gli animali sono allevati in box o gabbie con caratteristiche variabili in funzione di età e dimensione, con pavimento pieno o grigliato o in situazioni miste. negli allevamenti da ingrasso le porcilaie sono divise in box, dove i suini sono liberi in gruppo. i recinti negli allevamenti più vecchi sono posti in genere su un’unica fila, affiancati da un corridoio per la movimentazione dei suini e il transito degli addetti; negli allevamenti più recenti in doppia fila con corridoio centrale. le gabbie parto, distribuite in almeno due locali-parto per
consentire la pratica del “tutto pieno” e “tutto vuoto”, sono costituite da un'area in cui viene confinata la scrofa e da una o due aree laterali in cui i suinetti possono muoversi liberamente e in cui è posto un nido riscaldato.allo svezzamento i suinetti e la scrofa sono spostati in ambienti specializzati: locali post-svezzamento e/o locali allattamento.
CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI DI RICOVERO • aeroilluminazione naturale dei ricoveri (almeno 1/10 e copertura con effetto “camino”); • illuminazione artificiale: almeno 50 lux e almeno 200 lux in caso di operazioni che richiedono discreta precisione. rif. uni en 12464-1; • Quando installati, eventuali sistemi di ventilazione artificiale, particolarmente importanti nelle porcilaie con pavimento fessurato, devono essere dotati di dispositivi di allarme; • uscite supplementari quando la lunghezza della porcilaia supera i 60 m; • recinti ed attrezzatura, possibilmente inox, senza spigoli vivi e mantenuti puliti; • pavimentazione antiscivolo (ottenibile anche con rigatura e frequente pulizia); • Servizi igienico assistenziali: Wc, docce, spogliatoi con armadietto a doppio scomparto • Frequente pulizia dei locali e pratica “tutto vuoto - tutto pieno” per la igienizzazione tra un ciclo e il successivo; • presenza di strutture che garantiscano un frequente allontanamento delle deiezioni (es.Vacuum System, tracimazione continua, flushing, veicolazione con raschiatore meccanico) e una separazione ed ossigenazione dei liquami.
•utilizzare le apposite rampe carrellate nel carico sugli automezzi, con dispositivi che impediscano ai suini di incastrarsi; •adottare procedure e comportamenti lavorativi che limitino il più possibile gli accessi ai box, in modo da minimizzare le occasioni di agitazione degli animali; • utilizzare appositi carrelli con argano per rimuovere gli animali morti. manutenzione e gestione: • i lavori di manutenzione o che comportano ingresso nei box devono essere svolti sempre in coppia e con l’attrezzatura necessaria; • garantire, anche mediante procedure, una buona gestione e manutenzione del mangimificio per evitare che si possa accedere a parti in movimento; • impianto elettrico resistente ai getti d’acqua (ip 55 min), con idonea manutenzione; • conservare detergenti e disinfettanti in zona sicura. applicare le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza. dpi: indossare tuta da lavoro, stivali antiscivolo con protezione del puntale, guanti impermeabili. nelle operazioni di carico e scarico suini, di pulizia, lavaggio e disinfezione dei box, indossare tuta impermeabile, mascherina antipolvere, occhiali e cappello. in caso di operazioni rumorose (manutenzione impianti, forte rumorosità prodotta dai suini) utilizzare cuffie o inserti auricolari. sorveglianza sanitaria: salvo diversa valutazione in sede di vdr, è da prevedere per rischio biologico, mmc.verificare la copertura vaccinale antitetanica.
PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO • Prevedere ricovero di quarantena per gli animali in arrivo; • Profilassi degli animali contro leptospira e mal rossino; • Prevedere regolare disinfestazione e derattizzazione; • Trattare lo strumentario con prodotti disinfettanti; • Nell’assistenza al parto raccogliere la placenta e gli eventuali feti e suinetti morti con doppio sacco impermeabile; • Lavare indumenti da lavoro separatamente.
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI contatto con animali: •utilizzare tavole protettive durante la movimentazione degli animali;
campagna promossa da: coordinamento tecnico delle regioni, inail - direzione centrale prevenzione - dipartimento tecnologie di sicurezza, mipaaf (direzione generale dello sviluppo rurale - disr iii).
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ATTUALITÀ|monS. ivo piccinini a colloQuio con il conSigliere eccleSiaStico
Il buon samaritano non critica n uomo scendeva da gerusalemme a gerico e cadde nelle mani dei briganti... che lo lasciarono mezzo morto. e’ il racconto del buon samaritano. Quello che si è fermato a soccorrere il ferito. e’ uno straniero. guarda caso. perchè quelli di casa non possono sporcarsi le mani Sono due i personaggi che hanno preceduto il buon samaritano incontrandosi con colui che “doveva” considerarsi loro prossimo. e sono due uomini del tempio. la religione per loro diventa una scusa: se toccano un ferito, non possono più celebrare. per fortuna gesù non la pensa così. gesù è ottimista. uno su tre si ferma. una bella media, il trenta per cento. il samaritano è uno straniero che si prende cura di chi non è del suo popolo, della sua cerchia, del suo paese. non si aspetta una ricompensa per quello che fa. Fa ciò che è necessario fare, dice gesù, per avere la vita eterna. vi pare poco? chi non si sente ferito almeno una volta nella vita al punto di aver bisogno di aiuto? chi non ha mai incontrato chi ci ha chiesto aiuto? la risposta
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è fatta di sensibilità, di fede, di amore. o ci vogliamo bene in modo concreto o facciamo solo finta di volerci bene. tirare diritto è più semplice. una scusa la troviamo sempre per non regalare un po' del nostro superfluo: abbiamo un impegno in chiesa... gli altri sono più organizzati di noi... abbiamo bisogno noi piuttosto... abbiamo occhi per vedere, oggi, ferite nascoste di chi ci sta vicino? anziani che bruciano la loro pensione nelle sale da gioco, giovani senza prospettive e senza speranze, uomini impegnati e onesti lasciati soli e disorientati da un’opinione pubblica che fa di ogni erba un fascio, un vero e proprio ospedale da campo; qui siamo chiamati oggi a comportarci da buoni samaritani. dice S. agostino nei “discorsi”: gli uomini privi di speranza quanto meno badano ai propri peccati, tanto più si occupano di quelli altrui. infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare. e siccome non possono scusare se stessi, sono pronti ad accusare gli altri”. il samaritano cura e guarisce, non critica. don ivo
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