Agricoltura Alessandrina settembre 2019

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 8 19 SETTEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2019

BELLA E BUONA, L’ITALIA CHE VINCE

NUOVO GOVERNO, LE PRIORITÀ PER IL SETTORE

CIMICE ASIATICA, SALVIAMO LE COLTURE

FAUNA SELVATICA, ORA BASTA SERVONO RISPOSTE


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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 8 19 SETTEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2019

3 BELLA E BUONA, L’ITALIA CHE VINCE

NUOVO GOVERNO, LE PRIORITÀ PER IL SETTORE

COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Emanuele Sconfienza, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

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CIMICE ASIATICA, SALVIAMO LE COLTURE

FAUNA SELVATICA, ORA BASTA SERVONO RISPOSTE

n.8 - Settembre 2019

COLDIRETTI AL NUOVO GOVERNO:

ECCO LE PRIORITÀ PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

SETTORE VITIVINICOLO:

DOCUMENTI PER IL TRASPORTO DELLE UVE

COOPERATIVA MONFERRATO FRUTTA,

RINNOVATI I VERTICI E PROSPETTIVE CAMPAGNA CORILICOLA 2019

VENDEMMIA 2019,

RECORD PER LA QUALITÀ. TUTTI GLI ADEMPIMENTI

LOTTA ALLA CIMICE ASIATICA, SALVIAMO LE COLTURE.

NOCCIOLE,

TRA CIMICE E CASCOLA CHE ANNATA SARÀ?

FAUNA SELVATICA:

TROPPI INCIDENTI UN PROBLEMA NON SOLO AGRICOLO

SCHEDA TECNICA.

MEMORIE DI COLTIVAZIONE DEL NOCCIOLO IN PIEMONTE

PATRONATO EPACA.

CONTRIBUTI INPS DEL COLLABORATORE FAMILIARE.

PORTALE DEL SOCIO:

L’APPLICAZIONE PER GESTIRE LE ATTIVITÀ DI RACCOLTA

INIPA.

AL VIA I CORSI GRATUITI PSR 2/2018

MALTEMPO

LA GRANDINE NON HA RISPARMIATO LA PROVINCIA. APICOLTURA IN CRISI

DATORI DI LAVORO

COOPERATIVE AGRICOLE, NUOVE REGOLE

MERCATINO


Editoriale | Il Presidente

L’ESTATE È ORMAI ALLE SPALLE, SIAMO PRONTI PER UNA NUOVA ANNATA AGRARIA 4

QUALE AUTUNNO CI ASPETTA? AUSPICHIAMO PIÙ CERTEZZE E STABILITÀ A TUTELA DEL MADE IN ITALY E DELLA CRESCITA DELLE AZIENDE

È

stata un’estate durante la quale non ci siamo fermati, abbiamo continuato a pianificare strategie per offrire alle imprese sempre nuove opportunità per essere competitive. Ho sempre pensato al mese di settembre un po’ come ad un “nuovo inizio d’anno”, dopo la parentesi estiva e l’annata agraria alle porte, sono tante le priorità in calendario. Prima fra tutte quella di capire cosa sta succedendo in questa nostra bella Italia. Non ho la presunzione di essere io a dare risposte ma sicuramente di avanzare considerazioni e porre qualche domanda, quello sì. Per natura cerco di essere sempre ottimista ma con il terremoto politico del mese di agosto, il nuovo governo e un nuovo ministro dell’agricoltura, l’ennesimo, (ormai ho perso il conto di quanti ne sono passati) posso dire di essere amareggiato. Non è una questione di colori o simpatie, è una questione di stabilità. I cambiamenti, recita il luogo comune, sono stimolanti, fanno bene, però se sono così frequenti non so quanto possano giovare all’economia del Paese e al nostro portafoglio. In questo scampolo di estate sono le domande che ci siamo fatti tutti. Nel frattempo, cosa non da poco, abbiamo fatto e dobbiamo fare quotidianamente i conti con una “situazione meteo” che ci tiene con il fiato sospeso e continuiamo a temere per le nostre campagne. Sole cocente, pioggia, temperali improvvisi, vere e proprie con bombe d’acqua e… grandine: l’abbiamo vista distruggere in pochi minuti raccolti e compromettere strutture, aree del Monferrato Casalese e della Valcerrina dove interi vigneti sono stati praticamente distrutti. Ci sono le assicurazioni, è vero, ma noi lavoriamo per raccogliere e produrre non per ricevere gli indennizzi: il discorso che facciamo sempre anche quando si parla di fauna selvatica. Noi siamo agricoltori e la nostra vita è raccogliere frutti del lavo-

ro della terra. Ci impegniamo a proteggere l’ambiente, i paesaggi e la biodiversità, obiettivi possibili dove è fondamentale il contributo di tutte le forze economiche, politiche e sociali presenti sul territorio nella valorizzazione di filiere agricole corte e di qualità. La filiera corta come affermazione identitaria e culturale per questo diciamo grazie a quelle industrie virtuose che nel territorio credono e investono, che raccolgono le sfide, forti del fatto che la non delocalizzazione rappresenta l’arma vincente: siamo nel vivo della stagione della raccolta delle nocciole e il rimando è d’obbligo agli ottimi risultati dell’accordo di filiera con l’industria dolciaria Novi. Un accordo che dura da anni e si rafforza, nonostante stagioni dal clima incerto come quest’ultima abbiamo reso difficile arrivare ai numeri di quintali auspicati. Mentre scrivo la preoccupazione, non lo nego, è sulle recenti prese di posizione di “apertura” del neoministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, nei confronti del Trattato Ceta e sugli Ogm. Noi siamo contrari al Ceta, il Trattato di libero scambio di beni e servizi tra Canada e Ue, in quanto “consentirebbe al Paese Nordamericano di invadere l’Europa, senza alcuna barriera doganale, con i propri prodotti spesso in concorrenza se non addirittura tentandone la contraffazione; in poche parole quello che viene comunemente chiamato falso Made in Italy o più propriamente Italian Sounding. Riguardo poi agli Ogm, ovvero gli organismi geneticamente modificati, Coldiretti ha avversato da sempre questo tipo di produzione, dichiarandosi contro l’omologazione e per la sicurezza alimentare. L’agricoltura italiana è infatti la più green d’Europa, con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, che salvaguardano tradizione e

Valorizziamo il prodotto italiano attraverso la salvaguardia e la tutela di ciò che scegliamo e consumiamo ogni giorno, evitando inutili sprechi

Mauro Bianco biodiversità. Dal punto di vista economico, poi, non è assolutamente strategico per le nostre imprese l’omologazione e la monocultura che le rende succubi delle multinazionali del seme. I nostri punti di forza, al contrario, rimangono la distintività, la tipicità, la biodiversità, ovvero i valori che fanno riconoscere il Made in Italy come eccellenza nel mondo, e che costituiscono un grande motore di ripresa e di sviluppo. Insomma, qualcosa mi dice che i prossimi mesi saranno particolarmente caldi … e non mi riferisco al meteo!


Editoriale | Il Direttore

CAMBIAMENTI E FORTE PROGETTUALITÀ VEDRANNO PROTAGONISTA LA PROVINCIA ALESSANDRINA NEI PROSSIMI MESI

#PERSONEBUONECOSEBUONE PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO ETICO CHE RACCHIUDE UN’AGRICOLTURA IDENTITARIA, NON OMOLOGABILE E RICONOSCIBILE

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n ogni zona della provincia si sta vendemmiando e mentre ci prepariamo a dare il benvenuto ad una nuova annata agraria è inevitabile stilare i primi bilanci. Nelle ultime settimane di cose ne sono successe tante, a tutti i livelli, e non proprio tutte ci sono piaciute. Partiamo da una certezza, mai come in questo momento siamo uniti e determinati nel dire che l’agricoltura non può e non deve essere lasciata in mano chi la tratta come merce di scambio. Difendere il valore delle produzioni sempre e comunque: la nuova stagione vedrà la nostra Organizzazione mettere sempre più al centro la società e i valori di chi lavora e si impegna a difendere un patrimonio che si chiama territorio, biodiversità e sostenibilità. Andando alle urne lo scorso maggio i piemontesi hanno espresso la voglia di cambiamento, hanno chiesto una politica meno torinocentrica e più vicina alle nuove opportunità dettate da un’economia non convenzionale, quella che guarda alla difesa del prodotto Made in Italy e al cibo inteso anche come valore etico. A livello provinciale, per tutta l’estate, le notizie che si sono rincorse, quotidianamente, hanno puntato l’attenzione su un’agricoltura che deve fare i conti con il cambiamento di paesaggio e di colture, aumento della fauna selvatica, moria incontrollata delle api, diffusione di “insetti alieni” arrivati nelle nostre campagne grazie a inesistenti controlli da parte di frontiere colabrodo, effetti climatici imprevedibili e prezzi desolatamente sempre al ribasso, specialmente se il punto di riferimento è il settore dell’ortofrutta. Per riuscire a risolvere parte di questi problemi, e non voglio peccare di

presunzione, credo che la risposta sia una soltanto: il gioco di squadra. Una ricetta che vale sempre ma ancora di più se la squadra a cui si fa riferimento è quella insediata da pochi mesi a Palazzo Lascaris, sede della Regione Piemonte, se si vogliono portare a casa risultati importanti e non si vogliono fare solo chiacchiere. Perché solo un territorio unito e capace di “fare sistema” potrà raggiungere obiettivi che si possano chiamare tali: mi riferisco alla rappresentanza, quella vera e concreta, dove le Istituzioni sono in grado di rispondere al compito al quale sono chiamati e, in modo intellettualmente onesto, ascoltano e collaborano con chi da anni si dedica alla crescita e al benessere dei settori che muovono l’economia. Sedere attorno ad un tavolo dove tutti gli attori pesano allo stesso modo e non ci si muove per amicizie o conoscenze di lunga data, dove le idee delle donne e degli uomini che contribuiscono a rendere unico ogni angolo del nostro Piemonte trovano basi solide su cui poggiare. Non dobbiamo mai dimenticare che noi di Coldiretti abbiamo scelto, quando nessuno ci credeva, di abbracciare, da sola, la “vera” questione agricola, quella dei bassi prezzi e quella del basso potere contrattuale sulla filiera. Risultato? Chi ieri ci criticava sorridendo oggi ci copia. Allo stesso modo noi continueremo a lavorare per promuovere la “buona agricoltura” e i progetti di filiera con le industrie del territorio, per siglare contratti capaci di dare reddito alle aziende senza mai dimenticare l’idea di un’agricoltura identitaria, non omologata, riconoscibile e attenta agli sprechi. Non mancheranno nei

Crescita e benessere dei settori che muovono l’economia: questo è il nostro concetto di rappresentanza

Roberto Rampazzo prossimi mesi le occasioni per incontrarci, saranno molte le novità che ci porterà l’autunno: cambiamenti, formazione e crescita per affrontare le sfide e rispondere nel migliore dei modi. L’apertura del primo Mercato Coperto di Campagna Amica del Piemonte, proprio ad Alessandria, è stata una grande soddisfazione, ora però si apre una nuova stagione, dove #personebuonecosebuone non sarà solo un hastag ma un vero e proprio stile di vita.

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Attualità

COLDIRETTI AL NUOVO GOVERNO:

“ECCO LE PRIORITÀ PER L’AGRICOLTURA ITALIANA”

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“Non solo va scongiurata qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva, ma va ridotto il cuneo fiscale per abbassare il costo del lavoro”.

È

quanto sostiene Coldiretti nell’indicare tra gli obiettivi del nuovo governo l’importanza di investire sull’agroalimentare Made in Italy con un pacchetto di misure che va dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine in tutti gli alimenti al superamento del segreto di Stato sulla destinazione delle importazioni agroalimentari, dalle infrastrutture per favorire il trasporto delle merci alla revisione degli accordi di libero scambio sulla base di principi di equità (parità delle condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme con impatti ambientali, sociali, economici). La crescita va ricercata sul mercato dove occorre dare ai consumatori la possibilità di scegliere consapevolmente e sostenere il lavoro e l’economia nazionale con un sistema di etichettatura chiara che impedisca di spacciare come Made in Italy prodotti che inquinano, sfruttano il lavoro minorile e sono pericolosi per la salute che spesso arrivano in Italia grazie agli accordi agevolati dall’Unione Europea, come nel caso dell’accordo di libero scambio con il Mercosur, che va fermato. Serve la riforma della Legge sui reati in campo agroalimentare secondo le indicazioni formulate dal Procuratore Caselli nell’ambito dall’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti. Bisogna essere più veloci nel dare risposte alle imprese e nell’agire sui tavoli Ue su temi che vanno dalla direttiva nitrati alla riforma della Politica Agricola Comune per salvaguardare risorse vitali per il nostro

Paese. La burocrazia va snellita e resa più efficiente perché non possiamo avere tempi ordinari rispetto a emergenze come l’arrivo di specie aliene, ad esempio la cimice asiatica, che invece richiedono interventi immediati del Ministero dell’Ambiente e controlli sulle merci importate nel nostro Paese. In un momento difficile per l’economia bisogna semplificare ad esempio i termini autorizzativi per nuove produzioni come il biometano, è necessario ridurre i costi per le imprese e lavorare per avvicinare l’offerta formativa alle reali esigenze delle aziende, puntando a strumenti efficaci per le sinergie scuola/ lavoro e di educazione all’imprenditorialità, colmando il divario con il resto della Ue. E’ necessario garantire la proroga dopo il 31 dicembre 2019 dell’esenzione Irpef a favore degli imprenditori agricoli iscritti alla gestione previdenziale agricola. Sui mercati esteri è invece importante valorizzare il ruolo e il lavoro dell’Ice (Istituto per il commercio estero) a sostegno delle vere produzioni tricolori, un comparto che rappresenta il vero simbolo del Made in Italy con 41,8 miliardi di euro di esportazioni e

1,3 milioni di addetti a livello nazionale. Occorre investire sulle Ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati anche ai risultati commerciali. Un cambiamento che deve riguardare anche la logistica con trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo. L’agricoltura può svolgere un ruolo primario nel contrasto ai cambiamenti climatici, ma è anche il settore più esposto in una situazione in cui dall’inizio del 2019 in Italia si sono verificati 1126 eventi meteo estremi fra grandinate, trombe d’aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore, con un incremento del 56,4% rispetto all’anno precedente, secondo una analisi della Coldiretti sulla banca dati ESWD. E’ quindi fondamentale che sia garantito un adeguato e sostanzioso finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità e confermato per il 2020 il “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali.


Attualità

I

GOVERNO: WOJCIECHOWSKI COMMISSARIO ALL’AGRICOLTURA UE

l polacco Janusz Wojciechowski attuale membro della corte dei conti europea è il nuovo commissario Ue all’agricoltura. Classe 1954, è stato europarlamentare dal 2004 al 2016, prima come osservatore poi come membro della Commissione agricoltura dell’Europarlamento, di cui è stato vicepresidente. Purtroppo è dal 1972 con Carlo Scarascia Mugnozza, nella Commissione Mansholt, che l’Italia non ha un proprio rappresentante all’agricoltura nell’ambito della Commissione europea a conferma della disattenzione nei confronti del settore degli ultimi decenni, nonostante la grande rivoluzione che è avvenuta nell’agricoltura

I

nazionale che è diventata la più green d’Europa con l’Italia che è l’unico Paese al mondo con 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 70mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare. La nomina di un rappresentante italiano all’agricoltura nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen è un obiettivo strategico per l’Italia che è il primo Paese dell’Unione per valore aggiunto agricolo ma anche per qualità e sostenibilità delle produzioni.

GOVERNO, BUON LAVORO A BELLANOVA E INTERO ESECUTIVO

migliori auguri di buon lavoro all’intero Esecutivo guidato da Giuseppe Conte ed in particolare al neoministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova con la quale siamo certi riusciremo a costruire un rapporto di collaborazione e intesa nell’interesse dell’agricoltura italiana e quindi dell’intero Paese. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti

Ettore Prandini nel sottolineare che ora la nomina di un rappresentante italiano all’agricoltura nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen deve rappresentate un obiettivo strategico per l’Italia che è il primo Paese dell’Unione per valore aggiunto agricolo ma anche per qualità e sostenibilità delle produzioni.

FIRMATO IL CONTRATTO REGIONALE PER QUADRI E IMPIEGATI AGRICOLI

L

o scorso 4 settembre, a Torino è stato sottoscritto il nuovo contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte. Il testo è stato sottoscritto dai rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura e Cia per i datori di lavoro e da Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per i sindacati dei lavoratori. Le parti hanno concordato un aumento contrattuale del 2,4% con decorrenza 1° marzo 2019;

per i quadri l’aumento è di 53 euro mensili e per la prima categoria di 50,91 euro. Per la sesta categoria l’aumento è di 33 euro mensili. A partire da quest’anno il contratto prevede anche il riconoscimento di una giornata di permesso retribuito aggiuntiva a quelle già fissate dalla contrattazione nazionale. Il contratto, che avrà validità fino al 31 dicembre 2021, interessa circa 2.100 addetti in Piemonte.

CORTE CONTI UE: più tecnologie per monitorare gli aiuti Pac

N

uove tecnologie per verifiche più efficaci sugli aiuti Pac. La Corte dei Conti Ue fa pressing sulla Commissione Ue per l’adozione di nuove tecnologie che favoriscano il monitoraggio della Politica agricola comune. La Corte Ue sta svolgendo un audit per verificare l’adozione di tali tecnologie da parte degli Stati membri. Ogni anno – spiega una nota – si effettuano 900mila controlli sugli aiuti Ue nel settore agricolo che coprono però solo il 5% di coloro che richiedono gli aiuti. L’uso delle nuove tecnologie di produzione e trattamento delle immagini sarebbe finalizzato anche ad accrescere l’efficacia delle misure ambientali e climatiche della Pac. Tra gli obiettivi c’è anche la riduzione dei costi dei controlli con la possibilità di effettuare verifiche su un maggior numero di beneficiari.

La Corte dei Conti europea ricorda che il programma Ue si avvale da due anni del satellite Sentinel di Copernicus che fornisce immagini ad alta risoluzione. I dati forniti gratuitamente possono agevolare i controlli sulle particelle, sulla classificazione delle colture e sulle aree di interesse ecologico. E comunque Commissione e Stati membri stanno puntando anche su altri progetti che prevedono per esempio l’impiego dei droni. L’audit è finalizzato a verificare se la Commissione “abbia incoraggiato l’impiego diffuso delle nuove tecnologie” e se gli Stati membri, da parte loro, le abbiamo utilizzate. L’audit sarà effettuato in 4 paesi, tra i quali l’Italia, che stanno già utilizzando le immagini satellitari per il monitoraggio della Pac. La relazione finale è annunciata per l’inizio del 2020.

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Settore Vitivinicolo

DOCUMENTI PER IL TRASPORTO DELLE UVE 8

C’

è una semplificazione introdotta dal testo unico legge 238/16 del 12 dicembre e dal regolamento applicativo 2018/273. Il trasporto delle uve da vino può essere effettuato senza la compilazione di documenti, se attuato entro 70 chilometri di distanza. Tecnicamente si tratta dell’esonero del Documento Vitivinicolo (MVV-IT), secondo le seguenti casistiche e modalità: • trasporto da vigneto a cantina propria o verso cantina sociale (vinificazione in proprio o conferimento) esonero totale entro 70 km; • trasporto da vigneto ad acquirente (vendita uva) esonero del documento vitivinicolo entro 70 km ma obbligo fiscale di emettere doc DDT seguito, entro i termini, da fattura; DESTINAZIONE DELLE UVE

ALLA CANTINA DELLO STESSO PRODUTTORE

CANTINA COOPERATIVA

ENTRO 70 KM OLTRE 70 KM ENTRO 70 KM OLTRE 70 KM ENTRO 70 KM

ACQUIRENTE VINIFICATORE OLTRE 70 KM RIVENDITORE DI UVE, ACQUISTATE DA TERZI

• trasporto uve da vino oltre 70 km obbligo di documento vitivinicolo (MVV vidimato in comune ex visto partire oppure Doc. IT se ancora in carico all’azienda e vidimato entro il 31/12/16, vidimazione preventiva anche questo documento deve comunque essere vidimato entro la partenza visto partire in comune). Le novità per questa vendemmia, sono pertanto le seguenti: • PASSAGGIO ESONERO DA 40 KM A 70 KM, ESONERO AMMESSO CON QUALSIASI TIPOLOGIA DI TRASPORTO (AD OPERA DEL PRODUTTORE/ DELL’ACQUIRENTE / VETTORE). Di seguito una tabella riassuntiva delle varie casistiche.

MODALITA’ DEL TRASPORTO

DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRAPORTO UVE PRODUTTORE IN CONTABILITA’ IVA

PRODUTTORE ESONERATO CONTABILITA’ IVA

LO STESSO PRODUTTORE

ESONERO DOCUMENTO

ESONERO DOCUMENTO

VETTORE/CONTO TERZISTA

DDT

DDT

LO STESSO PRODUTTORE

IT-MVV

IT-MVV

VETTORE/CONTO TERZISTA

IT-MVV

IT-MVV

LO STESSO PRODUTTORE

ESONERO DOCUMENTO

ESONERO DOCUMENTO

VETTORE/CONTO TERZISTA

ESONERO DOCUMENTO

ESONERO DOCUMENTO

LO STESSO PRODUTTORE

IT-MVV

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VETTORE/CONTO TERZISTA

IT-MVV

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LO STESSO PRODUTTORE

DDT

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VETTORE/CONTO TERZISTA

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LO STESSO PRODUTTORE

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VETTORE/CONTO TERZISTA

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IT-MVV

UTILIZZO DEI DOCUMENTI PER LE CASISTICHE INDICATE IN TABELLA TRASPOSRTO UVE E SOTTOPRODOTTI VITIVINICOLI: - documento IT (utilizzabile fino a esaurimento scorte, solo se pre-convalidato entro il 31/12/2016) deve essere vidimato alla partenza dal Comune. - documento MVV prestampato da tipografia autorizzata non richiede convalida preventiva, ma deve essere vidimato alla partenza dal Comune. - documento MVV stampato direttamente in azienda deve essere preventivamente convalidato prima dell’utilizzo e vidimato dal Comune alla partenza. - documento MVV stampato direttamente in azienda e trasmesso tramite PEC per la relativa convalida, non richiede ulteriori vidimazioni nè convalide. Si precisa che le aziende agricole che come attività annessa effettuano occasionalmente il trasporto delle uve per conto terzi, non sono tenute ad iscriversi all’Albo dei trasportatori, quindi l’indicazione sulla scheda di trasporto interessa solo gli autotrasportatori. TRASPORTO SOTTOPRODOTTI DELLA VINIFICAZIONE (FECCIA/VINACCIA) UTILIZZO IN QUALSIASI CASO DEI DOCUMENTI “IT – DOCO” O “MVV”.


Settore Vitivinicolo

VENDEMMIA 2019, ECCO TUTTI GLI ADEMPIMENTI

L

a vendemmia è scattata e come ogni anno l’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) pubblica un utile vademecum destinato ad aziende e operatori per fare il punto su adempimenti e novità. Nella nuova campagna vitivinicola 2019/2020 saranno semplificate le comunicazioni indirizzate all’Icqrf grazie alle nuove funzionalità telematiche del Sian, secondo quanto assicura il Mipaaft. I documenti di accompagnamento vanno inviati all’ufficio Icqrf competente, ma nel caso di Mvv –E elettronico questo obbligo si ritiene assolto. Le linee guida ricordano che alcuni operatori sono esentati dalla tenuta del registro telematico. Si tratta dei titolari di stabilimenti enologici con una produzione annua inferiore a 50 ettolitri con

attività di vendita diretta o ristorazione che sono tenuti solo alla presentazione della dichiarazione di produzione e giacenza. Il vademecum fornisce le istruzioni per quanto riguarda dichiarazione di giacenza, bilancio annuo e chiusura del registro telematico. Per le dichiarazioni di vendemmia e produzione vinicola il vademecum evidenzia che per il calcolo della produzione vengono utilizzati i dati che risultano nel registro telematico al 30 novembre della campagna vinicola e tali dati sono riportati in automatico. Il periodo vendemmiale e delle fermentazioni e rifermentazioni è fissato dal 1° agosto al 31 dicembre, a eccezione dei prodotti Dop e Igp, delle fermentazioni in bottiglia o autoclave per i vini spumanti e frizzanti e per particolari vini (passiti senza Ig) indi-

viduati da un decreto ad hoc del Mipaaft. Per le operazioni di arricchimento le dichiarazioni non possono andare oltre il 31 dicembre. Definite anche le modalità d’uso del mosto concentrato e concentrato rettificato. Per i centri di intermediazione delle uve e gli stabilimenti di trasformazione delle uve da tavola gli adempimenti sono molto più severi per evitare che tali prodotti possano essere destinati alla vinificazione. Confermato l’obbligo della tenuta dei registri delle sostanze zuccherine in modalità telematica solo per produttori e importatori di tali sostanze, esonerati invece grossisti e utilizzatori. E infine vengono ribadite le norme per i vini biologici e quelli sull’indicazione in etichetta degli allergeni.

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Settore Vitivinicolo

LA RACCOLTA DELLE UVE, IN RITARDO IN BASE ALLE PREVISIONI

VENDEMMIA DA RECORD PER LA QUALITÀ MA BASSA QUANTITÀ, SI REGISTRA UN -15%

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Si paga il prezzo della grandine che ha compromesso in alcune aree i raccolti di Grignolino e Barbera

U

na qualità decisamente superiore alle ultime annate ma una quantità che registra un

-15%. Si può riassumere così in provincia di Alessandria la vendemmia 2019. Il via una decina di giorni fa, un po’ in ritardo in base alle previsioni, con grappoli che si presentano sani e di altissima qualità. Base spumante, Moscato e poi a seguire le altre uve ma con un grande rammarico per alcune aree del Monferrato Casalese che hanno pagato il prezzo più alto di un’annata dal punto di vista meteo decisamente anomala. Dove si sono abbattute grandine e tempeste non è rimasto più nulla: terre di Grignolino e Barbera che devono fare i conti con un raccolto pari a zero e danni ingentissimi. Intanto, tra i grandi nemici della vite, come se non bastassero Flavescenza o Cimice Asiatica, oggi è massi-

ma allerta, soprattutto nella zona di Ovada, per la Drosophila suzukii meglio conosciuto come il moscerino “flagello dei piccoli frutti” che attacca l’uva in fase di maturazione, danneggiandone irreparabilmente gli acini, con gravi conseguenze. “Le condizioni attuali – sottolinea il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – fanno ben sperare per una annata di ottima qualità anche se l’andamento della raccolta dipenderà molto dal resto dal mese di settembre e ottobre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo, anche perché al momento appena il 15% delle uve è già in cantina contro il 40% dello scorso anno. A condizionare sono le anomalie climatiche del 2019, al caldo e siccità nei primi mesi primaverili sono seguite copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio mentre nell’estate bollente si sono verificate a macchia di leopardo violente ondate di maltempo, proprio come accaduto nel Monferrato Casalese e in Val Cerrina”. “Il vino è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisiva svolta verso la qualità che rappresenta un modello di riferimento per la crescita dell’intero settore agroalimentare”, ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto

Rampazzo nel sottolineare che “distintività e legame con il territorio sono i fattori competitivi vincenti per un settore che si conferma fiore all’occhiello nella provincia alessandrina”. Il registro telematico A decorrere dal 1° gennaio 2017 il registro è tenuto in forma esclusivamente telematica. Nel portale Mipaaf-Sian2 nella sezione agricoltura Documentazione registro vitivinicolo, sono reperibili la documentazione tecnica, le istruzioni e le FAQ relative alla tenuta del registro in modalità telematica. Il servizio vitivinicolo di Coldiretti Alessandria per affiancare le imprese a gestire al meglio e con metodologie informatiche avanzate la tenuta del registro telematico e le altre formalità previste. I prezzi delle uve I prezzi delle uve alimentano discussioni e tensioni durante il periodo vendemmiale. Coldiretti ritiene che sia utile a tutta la filiera promuovere la contrattazione dei prezzi prima e durante il periodo vendemmiale. Coldiretti ritiene che sia utile a tuta la filiera la riduzione dei prezzi prima e durante la vendemmia, anziché at-


Settore Vitivinicolo tendere la futura indicazione di medie, per così dire “ufficiali”. Diverso il caso delle cantine cooperative che invece saldano i soci sulla base dell’esito più o meno performante delle operazioni interne e quindi del risultato di bilancio. E’ dunque importante considerare il valore di ogni singola partita d’uva prima del carico, piuttosto che fare riferimento a listini postumi che, per loro natura, dovranno appiattire tutto con l’indicazione di una media. Occorre mantenere i delicati equilibri che si sono originasti negli ultimi anni tra il viticoltore e il trasformatore, che hanno giustamente centrato l’attenzione e i reciproci interessi sulla qualità, la sola leva che può rendere competitiva la difficile viticoltura di collina e potrà garantire un futuro. Coldiretti invita i produttori a vendere le uve a prezzo certo, contrattandolo all’atto del carico, senza accettare contratti che prevedono un saldo da definirsi in base alla “media” indicata solo a fine campagna.

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La risorsa “enoturismo” Il cosiddetto “enoturismo” è un fenomeno in progressiva crescita. Se l’export italiano nel 2018 ha fruttato 6,2 miliardi l’enoturismo fattura 2,5 miliardi direttamente senza contare i settori coinvolti) e muove 14 milioni di persone. Va quindi salutato con favore il recente Decreto che stabilisce le linee guida del’enoturismo, inquadrandole come attività agricole connesse. Sono ora attese le conseguenti norme operative regionali, auspicando che siano non burocratiche e volte alla crescita delle attività e delle opportunità. Di particolare interesse l’art.1 del Decreto che contempla tra le varie attività la “vendemmia didattica”: chissà se la vendemmia tornerà ad essere un momento di partecipazione e condivisione di esperienze, senza timore di essere fuorilegge se lasciamo che i nostri ospiti, dopo aver visitato la cantina, provino a staccare qualche grappolo.

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OCM VINO: PROSSIMA APERTURA 2020 PER LA MISURA INVESTIMENTI

a Regione Piemonte prevede di aprire il bando “investimenti” a inizio ottobre, mentre la scadenza per la presentazione delle domande di aiuto è già fissata, inderogabilmente, al 15 novembre 2019 dalle norme vigenti nazionali. Ad oggi il sistema per presentare le domande non è ancora disponibile, e si presume che sarà in linea non prima della metà di ottobre, ma Coldiretti ritiene utile che i soci produttori conoscano con adeguato anticipo contenu-

ti, limiti e regole del bando affinché assumano e programmino le decisioni circa gli investimenti da effettuare e riescano a produrre i documenti necessari (in particolare i preventivi, computi metrici, relazioni, ecc. ecc.) senza l’assillo di scadenze troppo ravvicinate che possono mettere a disagio o peggio compromettere il buon esito della domanda. Ad oggi chi avesse interesse a considerare questo contributo può riferirsi al bando dell’anno scorso per quanto attie-

ne i contenuti per la definizione dei beneficiari, gli investimenti ammissibili, la modalità di presentazione della domanda e la relativa documentazione da allegare alla stessa, con particolare attenzione alla richiesta e fornitura dei preventivi. Gli interessati si rivolgano agli Uffici Coldiretti dove avranno migliori informazioni e assistenza per impostare la domanda e produrre la cospicua documentazione richiesta.


Cimice Asiatica

LA DIFFUSIONE È FAVORITA DALLE ALTE TEMPERATURE, GRAVI DANNI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA 12

LOTTA ALLA CIMICE ASIATICA, ARRIVA LA VESPA SAMURAI A SALVARE LE COLTURE Un provvedimento fortemente sollecitato da Coldiretti per contrastare la diffusione dei gravi attacchi che “insetti alieni” stanno arrecando alle produzioni

“A

ccogliamo con soddisfazione la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle norme necessarie a prevedere i criteri per l’immissione sul territorio della vespa samurai, nemica naturale cimice asiatica che non ha risparmiato la provincia di Alessandria dove, a macchia di leopardo, ha colpito meli, peri, kiwi, noccioleti, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che arrivano fino al 70% delle produzioni. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Si tratta di un provvedimento che abbiamo fortemente sollecitato per contrastare la diffusione

dei gravi attacchi che insetti alieni come la cimice stanno provocando alle produzioni”. La “cimice marmorata asiatica” arriva dal Sud Est Asiatico ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica deponendo uova almeno due volte all’anno, complessivamente con 300-400 esemplari per ogni generazione, rovinando con le punture i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali nel nostro paese è favorita dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. La lotta in campagna per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. “Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione

e di intervento sia a livello comunitario che nazionale”. “La cimice asiatica, purtroppo non sarà certamente né la prima né l’ultima delle sorprese che ci attendono. Questo insetto, che in Italia, a differenza di quanto avviene in altre zone, compie due generazioni all’anno, se non adeguatamente controllato, è in grado di arrecare alle colture gravissimi danni, come già avvenuto nelle ultime due campagne. – ha concluso Alberto Pansecchi, agronomo responsabile corilicolo Coldiretti Alessandria – Attualmente, la strada intrapresa è certamente la più corretta e lungimirante, ponendosi il nobile obiettivo di raggiungere un equilibrio tra le popolazioni dell’insetto dannoso e del suo limitatore e che la natura possa così difendersi da sola”. Alcune settimane fa la notizia del “lancio” nell’ambiente di popolazioni di un limitatore, già peraltro presente nel nostro territorio, che parassitizzando le uova deposte dalla cimice asiatica, potrebbe costituire un ulteriore aiuto alla riduzione dei danni da essa causati.


Settore Corilicolo

NOCCIOLE 2019:

DA AGROINDUSTRIA VIRTUOSA PROGETTI DI FILIERA VINCENTI. TRA CIMICE E CASCOLA CHE ANNATA SARÀ? L’accordo con la Novi, realmente interessata a un prodotto di qualità, premia i produttori con un sistema che prevede un prezzo garantito al momento del conferimento

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gni anno il corilicoltore attende con ansia il momento della raccolta delle nocciole. Tutto il lavoro svolto, tutte le attenzioni e le aspettative trovano nei mesi di agosto-settembre le meritate soddisfazioni o le più cocenti delusioni. Soprattutto nelle ultime campagne, a causa dell’avvento di nuovi parassiti, la cimice asiatica in primis, gli sforzi necessari per ottenere i risultati ambiti divengono via via più impegnativi. Importante prodotto per l’economia del territorio, la Nocciola Igp

Piemonte, coltivata su una superficie complessiva di oltre 20 mila ettari di cui 15 mila sono impianti attivi e la produzione totale è di 240 mila quintali di cui 103 mila certificati Igp, è tra le eccellenze agroalimentari del Piemonte, conosciuta oltre i confini nazionali. Numeri in crescita per il progetto corilicolo di Coldiretti Piemonte, testimonianza di quanto gli accordi di filiera e la disponibilità dell’industria più lungimirante possano portare concreti benefici. Attraverso l’accordo di filiera stipulato col gruppo dolciario Novi-Elah-Dufour di Novi Ligure e Coldiretti che coinvolge i produttori alessandrini, astigiani e cuneesi, vengono conferite oltre 10 mila quintali di nocciole. “Proprio grazie a questi progetti di filiera siamo in grado di offrire nuovi sbocchi economici ai nostri produttori – affermano il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo –. Un progetto che guarda alla qualità e alla valorizzazione di un prodotto di eccellenza piemontese, oltre ad essere un esempio di trasparenza ed eticità. Purtroppo, proprio la nocciola, ingrediente

principe di svariate preparazioni dolciarie, è spesso coltivata all’estero in condizioni lavorative di sfruttamento e una grande quantità viene importata anche in Italia. L’accordo con la Novi, realmente interessata a un prodotto di qualità, premia i produttori con un sistema che prevede un prezzo garantito al momento del conferimento e, soprattutto, una sua rivalutazione durante l’annata nel caso in cui il mercato registrasse un aumento del valore delle nocciole”. Si tratta, dunque di agroindustrie che hanno come obiettivo la tutela del Made in Italy ed in Piemonte, obiettivo che si sposa con quello di Coldiretti per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese, ma anche per mantenere e valorizzare la distintività delle nostre produzioni d’eccellenza. E dal punto di vista tecnico? La cascola è da sempre una costante della coltivazione del noccioleto ma quest’anno le percentuali raggiungono anche livelli davvero preoccupanti. Tutto questo viene sommato all’apprensione destata dalla cimice asiatica che sembra aver individuato nel nostro areale, un luogo ottimale.

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Fauna Selvatica

DOPO LA RIUNIONE IN PREFETTURA DEL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA 14

FAUNA SELVATICA: TROPPI INCIDENTI, NON SONO SOLO UN PROBLEMA DEL MONDO AGRICOLO MA DELLA SOCIETÀ Continua il pressing di Coldiretti: servono misure concrete. In provincia nel 1° semestre 2019 già registrati 150 incidenti stradali, lo stesso numero registrato nell’intero anno 2018

L

a riunione in Prefettura ad Alessandria del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha visto all’ordine del giorno il problema dell’aumento dell’incidentalità stradale provocata dall’attraversamento di animali selvatici, come caprioli e cinghiali, è stata l’occasione per ribadire come l’escalation dei danni e degli incidenti stradali sia il risultato della loro incontrollata proliferazione. La sicurezza nelle aree rurali e urbane, infatti, è sempre più a rischio a causa della fauna selvatica ormai fuori controllo, con l’invasione di campi coltivati, la decimazione degli animali della fattoria, fino alla presenza ormai costante nei centri abitati e nelle strade provinciali, dove rappresentano un gravissimo pericolo. Dalla riunione sono emersi dati preoccupanti circa la sicurezza della circola-

S

zione nella provincia: nel 1° semestre del 2019 si sono verificati circa 150 incidenti provocati da fauna selvatica, lo stesso numero registrato nell’intero anno 2018. “E’ da tempo ormai che i cinghiali non sono più un problema del solo mondo agricolo ma dell’intera società. – ha affermato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - Ogni misura adottata finora non ha portato a risultati significativi e per proteggere l’incolumità delle persone bisogna evitare concretamente che gli ungulati raggiungano i centri abitati. Le continue incursioni della fauna selvatica non mettono più solo a rischio la sopravvivenza delle imprese agricole locali ormai esasperate, ma anche la salvaguardia del territorio, l’incolumità delle persone e la sicurezza stessa degli animali, dato che un così alto numero di esemplari come ora, facilita l’insorgere di epizoozie. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Non ci sono più alibi per intervenire in modo concreto e prevedere misure straordinarie per evitare che possano verificarsi altri incidenti.” Un tema sollevato dalla Regione Piemonte, anche a seguito del continuo pressing di Coldiretti, che ha colto

come il sovrappopolamento della fauna boschiva possa rappresentare non solo un grave danno per l’agricoltura, ma spesso anche un pericolo per gli automobilisti, per questo è stato chiesto ai Prefetti piemontesi di convocare delle apposite sedute dei Comitati, in cui fare il punto della situazione e individuare le soluzioni, che, pur nel rispetto degli animali, garantiscano l’incolumità dei cittadini. “Non basta il provvedimento che la Giunta regionale aveva approvato nei mesi scorsi, dando il via alle norme per attivare interventi riguardanti la prevenzione ed il controllo dei cinghiali. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - La tutela dell’ambiente non deve farci dimenticare la sicurezza stradale, per questo serve agire con tempestività su tutti i territori e specificatamente nelle aree collinari e montane, dove l’agricoltura è più difficoltosa, in cui si sono già persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici. Senza dimenticare che a rischio oggi è la sicurezza dell’intera collettività”. Nel frattempo, a conclusione della riunione in Prefettura, è emerso che le forze dell’ordine alessandrine saranno impegnate a realizzare una mappatura del territorio, per individuare i luoghi e le dinamiche degli incidenti.

BIOLOGICO, IL GIRO D’AFFARI SALE A 5,8 MILIARDI

ale a 5,8 miliardi di giro di affari del biologico, tra consumi nazionali ed esportazioni, con un aumento record del 264% degli ultimi dieci anni. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 2,3 miliardi per effetto di un crescita impetuosa con un balzo del 597% nell’ultimo decennio ma è stato sostenuto anche l’aumento dei consumi interni che hanno raggiunto il valore di 3,6 miliardi con un aumento del 178% nello stesso periodo.

La tendenza positiva continua anche nel 2019 con le vendite nella grande distribuzione organizzata in aumento del 5% nel primo semestre. La crescita del mercato spinge la produzione con l’Italia che è leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con quasi 79mila operatori coinvolti con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 4% secondo i dati Sinab. Sono invece circa 2 milioni di terreno coltivati bio nel 2018 con un incre-

mento rispetto al 2017 di quasi il 3%; dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75%, e il numero degli operatori del settore di oltre il 65%. L’incidenza della superficie biologica in Italia ha raggiunto nel 2018 il 15,5% di quella totale nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media dell’Unione Europea ma i dati confermano anche il primato dell’Italia in Europa per quanto riguarda il numero di operatori.


 Presente in tutte le aziende  In Piemonte solo 2 varietà  Qualità piemontese ricono-

Alberto Pansecchi

scheda nocciolo n°56

sciuta

 Evoluzione delle pratiche colturali

Memorie di coltivazione del Nocciolo in Piemonte

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a cura di

La coltivazione del nocciolo ha visto, negli ultimi anni, il concentrarsi di grandi speranze e interessi sia da parte del mondo contadino, che da parte di imprenditori ed investitori. Fortissimi sono stati gli incrementi della superficie investita in tutta la Regione, e nuovi noccioleti sono comparsi dove, a memoria d’uomo, non se ne rammentava l’esistenza. In realtà, e lo dimostra la costante presenza della specie all’interno di ogni area oggi incolta dell’intera Regione, il nocciolo era coltivato in tutte le aziende agricole, spesso poche piante, a volte veri e propri impianti specializzati, e contribuiva alla sopravvivenza della famiglia contadina. Il territorio alessandrino non faceva eccezione e, seppure in misura ridotta rispetto ad altri areali piemontesi, la specie era capillarmente presente e coltivata in ogni comunità rurale.

Le varietà in Piemonte Sebbene la varietà piemontese fosse inizialmente conosciuta come “Tonda Gentile del Piemonte” si riporta di seguito le descrizioni delle varietà coltivate in Regione nel 1929: « Nocciuole della Langa ». - Varietà di preferenza coltivata nella Langa e nella zona submontana di Mondovì dove prende il nome di «Tonda gentile»; frutto di media grossezza, rotondeggiante con guscio duro, completamente pieno, e seme molto profumato e quindi ricercatissimo per l’industria locale del torrone e del cioccolato. « Nocciuole della Piana dei Biglini ». - Varietà a frutto grosso, guscio piuttosto sottile, non completamente pieno. Ricercato più per tavola che per l’industria. Varietà coltivata di preferenza nella Valle del Tanaro e nelle colline adiacenti. In Provincia di Cuneo il nocciolo occupava al tempo 377 ettari di superfice di cui solo 300 in coltura specializzata .La produzione globale si aggirava sui q.li 6.000, di cui 1.000 della varietà Biglini.

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a cura di

Alberto Pansecchi

Il sistema di coltivazione ...100 anni fa Così scrivevano i manuali di coltivazione: « Il nocciuoleto si pianta a cespugli distanti metri 6-8 da fila a fila e da cespuglio a cespuglio. Tempo addietro si piantava su scasso a buche o a fosse; ora invece si impianta anche su scasso reale.

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Ogni cespuglio d'impianto è costituito di 5 piantine (una al centro e 4 alla periferia). Le piantine non sono altro che polloni pedali tolti dai vecchi cespugli. Per il passato non si faceva alcun lavoro colturale; ora i più diligenti praticano, attorno ai cespugli, due zappature annuali superficiali e prodigano concimazioni (terricciato, letame e concimi chimici) ogni due o tre anni. Ógni 12-14 anni si pratica la cosidetta potatura di rinnovamento, che consiste nella soppressione delle branche esaurite per le produzioni precedenti e nella sostituzione con allevamenti di altre, più giovani, di 4-5 anni, che nascono dal cespuglio o con trapianto. Nel nocciuoleto in produzione non si coltiva nulla; nei primi anni di impianto si coltiva, invece, qualche civaia. Raramente si falcia la poca erba che cresce nel nocciuoleto. La raccolta delle nocciole ha inizio nella seconda metà di agosto, raccogliendo a terra i frutti a mano a mano che cadono. La raccolta dura da 10 a 15 giorni. »

La fase della raccolta « Il raccolto può essere fatto prima della maturanza, a mano, se si vogliono consumare o vendere ancora tenere o fresche: una donna può staccare per giorno kg. 50 circa di nocciuole verdi, coll’invoglio. Quando si vuole conservare il frutto o venderlo per la confetteria, occorre attendere la completa maturanza, allorché le nocciuole deiscenti incominciano a cadere a terra, ed allora si scuotono, si battono le piante, radunando sul suolo, a mezzo di fitti rastrelli, le nocciuole cadute. Queste si fanno essiccare all’ombra, ma in luogo asciutto e ventilato. Le infeconde si separano allora mediante vagliatura, onde evitare il deprezzamento della partita che solitamente si consegna ad incettatori i quali ne fanno speciale commercio, o pure si vende ai confettieri. In commercio sono rinomate le nocciuole dei Piemonte e la produzione piemontese si può valutare (1898 ndr) da 30 a 40 vagoni, 3 a 4 mila quintali, al prezzo di Lire 46 (1895), Lire 62 (1896) al quintale. »

Il Post-raccolta « Si fanno essiccare al sole sull’aia o su terrazzi, rivoltandole sovente finché le nocciuole producono un suono secco. Quindi si insaccano e si portano per lo più alle fiere di Cravanzana (1° settem-bre) e a quella di Feisoglio (fine agosto). Alcune Ditte incettatrici comprano anche presso i produttori, direttamente o a mezzo di appositi incaricati. Queste Ditte, fornite di macchinario moderno, procedono alla cernita ed allo sgusciamento meccanico, esportando poi il prodotto generalmente in Svizzera ed in Germania. »

Bibliografia: Corso d’Agraria - Augusto Jemina - 1898 - Ed. Roux Frassati e Co, Torino I mercati delle nocciole - Renzo Besana - 1937 - Atti del convegno del nocciulo, Napoli Dati e notizie riguardanti la coltivazione del nocciolo in provincia di Cuneo - G. Hinek - 1937 - Atti..., Napoli


Patronato Epaca

NON SONO DEDUCIBILI I CONTRIBUTI INPS DEL COLLABORATORE FAMILIARE DELL’AZIENDA AGRICOLA

N

on è ammessa la deducibilità Irpef per i contributi previdenziali versati dal titolare dell’impresa familiare agricola per il collaboratore familiare e poi da questi rimborsati al titolare stesso. E’ quanto risponde l’Agenzia delle entrate a un interpello in merito alla deducibilità dal reddito del titolare dell’impresa familiare dei contributi Inps versati per il colla-

boratore familiare. L’Agenzia delle Entrate conferma che l’assenza di una previsione esplicita del diritto di “rivalsa” nella disciplina giuridica dei contributi previdenziali versati dai titolari di imprese familiari in agricoltura in favore dei collaboratori/coadiutori, non consente il riconoscimento della deducibilità IRPEF di tali contributi, sia da parte dell’impren-

ditore agricolo che del familiare collaboratore (vendi le circolari nn. 137/1997, 50/2002, 15/2005 e n. 7 del 2018). Conseguentemente, il collaboratore/coadiutore non può dedurre i contributi previdenziali rimborsati al titolare dell’impresa agricola, non trovando applicazione l’ art. 10, comma 1, lett. e), del Tuir.

COME FUNZIONA: REQUISITI , LIMITI E IMPORTI PREVISTI PER QUEST’ANNO

QUATTORDICESIMA 2019 PER I PENSIONATI

La normativa in materia di somma aggiuntiva spettante ai pensionati, sulla base della legge 127/2007, è stata modificata dalla Legge di Bilancio 2017. La cosiddetta “quattordicesima mensilità” consiste nell’erogazione di una somma aggiuntiva a favore dei pensionati ultra sessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della mdesima gestite da Enti pubblici di previdenza obbligatoria, in presenza di determinate condizioni reddituali personali e contributive. La Legge di Bilancio 2017 hha incrementato la misura della somma aggiuntiva sia corrisposta, con un diverso importo, anche ai soggetti in possesso di un reddito compreso tra i 1,5 (10.104,70 euro) e 2 volte (13.338,26 euro) il trattamento minimo. Gli importi Nel rispetto dei limiti previsti dalla legge, la somma aggiuntiva viene erogata con gli importi riportati nella tabella. ANNO 2019 (TM mensile 513,01 euro) Anni di contribuzione

TM annuo x 1,5 (tabella A)

TM annuo x2 (tabella B)

Lavoratori dipendenti

Lavoratori autonomi

Fino a 10.003,70 euro

Tra 10.003,71 e 10.104,69 euro

Tra 10.104,70 e 13.338,26 euro

Oltre 13.338,26 euro

<15 anni (<780 ctr.)

<18 anni (<936 ctr.)

437,00 euro

Max 10.440,70 euro

336,00 euro

Max 13.674,26 euro

Lavoratori dipendenti

Lavoratori autonomi

Fino a 10.003,70 euro

Tra 10.003,71 e 10.129,69 euro

Tra 10.020,70 e 13.338,26 euro

Oltre 13.338,26 euro

>15 <25 anni (>781<1.300ctr.)

<18 <28 anni (>937<1.456ctr)

546.00 euro

Max 10.549,70 euro

420,00 euro

Max 13.758,26 euro

Lavoratori dipendenti

Lavoratori autonomi

Fino a 10.003,70 euro

Tra 10.003,71 e 10.154,69 euro

Tra 10.154,70 e 13.338,26 euro

Oltre 13.338,26 euro

>25 anni (>1.301 ctr.)

>28 anni (>1.457 ctr.)

655,00 euro

Max 10.658,70 euro

504,00

Max 13.842,26 euro

Il pagamento Il pagamento è stato predisposto d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni con: • il rateo di pensione di luglio 2019 per coloro che hanno perfezionato il requisito anagrafico di 64 anni entro il 31 luglio 2019; • il rateo di pensione di dicembre 2019 per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’ann0 2019.

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Patronato Epaca

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I limiti di reddito Si ricorda che il beneficio sarà erogato in via provvisoria sulla base dei redditi presunti e sarà verificato non appena saranno disponibili le informazioni consuntivate dei redditi dell’anno 2018 o, nel caso di prima concessione, dell’anno 2019. Sono da considerare nel computo i redditi assoggettabili all’Irpef, nonché i redditi esenti da imposte e quelli soggetti a ritenuta alla fonte o ad imposta sostitutiva, compresi i redditi conseguiti all’e-

stero o in Italia presso Enti ed organismi internazionali. Attenzione Nel caso in cui l’INPS non abbia a disposizione i dati reddituali del pensionato, non erogherà la prestazione. La verifica del reddito è veloce: invitiamo pertanto gli interessati ad inoltrate domanda di ricostituzione tramite il Patronato Epaca di Coldiretti.

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE E PENSIONE SUPPLEMENTARE DI VECCHIAIA

I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI NELLA GESTIONE SEPARATA

La Gestione separata è un fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, nato con la Legge 335/95 (art.2, c.26) di riforma del sistema pensionistico, anche nota come “riforma Dini”. Scopo della riforma pensionistica era, fra gli altri, quello di assicurare la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino ad allora escluse . Sulla base delle diverse tipologie di inquadramento previste dalla legge sono state aggiornate le aliquote per il pagamento dei contributi. Collaboratori e figure assimilate Per i collaboratori e figure assimilate, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, l’aliquota contributiva e di computo è elevata per l’anno 2019 al 33%. La ripartizione dell’onere contributivo rimane fissata nella misura di un terzo a carico del collaboratore e due terzi a carico del committente. Professionisti Per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla Gestione separata INPS e che non risultano iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva è stabilita in misura pari al 25%. Pensionati Per i soggetti di cui ai punti precedenti, nel caso in cui siano già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie , l’aliquota per il 2019, è confermata al 24% per entrambe le categorie (collaboratori e figure assimilate e liberi professionisti). Liberi Professionisti Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria Collaboratori e figure assimilate Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL

Aliquote 25,72% (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva) 24,00% Aliquote 34,23% (30,00 IVS + 0,72 + 0,51 aliquote aggiuntive)

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria

33,23% (30,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva) 24%

Massimale e Minimale annuo di reddito Il massimale annuo di reddito per l’anno 2019 è pari a 102.543 euro. Per quanto concerne l’accredito dei contributi mensili, devono essere rispettati i minimali previsti per l’anno 2019, come da tabella: REDDITO MINIMO ANNUO ALIQUOTA 15.878,00 euro

24%

15.878,00 euro

25,72%

15.878,00 euro

33,72%

15.878,00 euro

34,23%

CONTRIBUTO MINIMO ANNUO 3.810,72 euro 4.083,82 euro (IVS 3.969,5 euro) 5.345,06 euro (IVS 5.239,74 euro) 5.435,04 euro (IVS 5.239,74 euro)

Pensione supplementare in gestione separata Si ricorda che coloro che hanno versato i contributi in Gestione separata possono ottenere, compiuta l’età pensionabile, la pensione supplementare di vecchiaia in Gestione separata. La pensione supplementare è una prestazione economica erogata al pensionato, a domanda, idonea a far valere la contribuzione accreditata in una gestione diversa da quella in cui è divenuto titolare di pensione , se tale contribuzione non è sufficiente a perfezionare un diritto autonomo a pensione.


Portale

del

Socio

DALLA FRUTTA ALL’UVA, SUL PORTALE L’APPLICAZIONE PER GESTIRE LE ATTIVITÀ DI RACCOLTA

P

er venire incontro alle esigenze di gestione dei dipendenti il Portale del Socio Coldiretti ha avviato un nuovo servizio per conoscere da subito il costo di un Operaio Agricolo a tempo Determinato (OTD) e l’altra per calcolare l’importo della retribuzione lorda partendo dal netto e viceversa. L’applicazione si affianca a quella della Gestione presenze che consente di registrare on line, sia da pc che da telefonino, le presenze e giustificare le eventuali assenze di ogni lavoratore. L’obiettivo è aiutare le aziende ad abbattere il carico burocratico, per velocizzare e semplificare procedure e conoscenze e per svolgere i vari adempimenti limitando al minimo le carte, facilitando una sempre più completa programmazione e gestione aziendale. Ma sul portale si possono trovare anche altri servizi a partire da quello della Fatturazione digitale – Digit che offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente collegato con le Imprese Verdi.

E c’è pure il Fascicolo aziendale on line, un servizio totalmente gratuito che si è da poco arricchito con le foto dei singoli terreni aziendali. Oltre a ciò il Portale del Socio offre anche l’agenda on line gratuita e personalizzabile che avvisa delle scadenze d’impresa, le notizie in anteprima e le informazioni sui nuovi bandi del Psr, il meteo, convenzioni riservate ai soci e molto altro. Una proposta che sino ad oggi ha già visto quasi venticinquemila imprese agricole iscriversi per usufruire dei servizi del Portale. Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.

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INIPA

L’AUTUNNO DI INIPA NORD-OVEST 20

AL VIA DIVERSI CORSI GRATUITI PSR 2/2018 (OPERAZIONE 1.1.1 AZIONE 1)

C

on l’arrivo dell’autunno prenderanno il via diversi corsi previsti dal bando regionale 2/2018.

La programmazione di Inipa Nord-Ovest ha già posto in calendario, per i mesi di ottobre e novembre, un gran numero di iniziative per le quali è possibile iscriversi contattando la Segreteria Provinciale Inipa Nord-Ovest, sede operativa di Alessandria, telefonando allo 0131.235891, interno 622, inviando una mail a alessandria@inipanordovest.it, oppure rivolgendosi alla propria sede di Zona della Coldiretti. Si ricorda che tali corsi sono totalmente gratuiti e verranno attivati unicamente al raggiungimento del numero minimo di allievi previsto dal bando regionale. Ai corsi potranno partecipare titolari o soci di aziende agricole, coadiuvanti regolarmente iscritti ai ruoli Inps e/o dipendenti a busta paga nel periodo di svolgimento del corso: condizione indispensabile è che l’azienda sia classificata con Codice Ateco 01 principale. Al momento dell’iscrizione sarà necessario allegare alla domanda copia di documento di identità e copia del tesserino sanitario; per i soci sarà richiesta anche la visura camerale, mentre per i dipendenti sarà indispensabile copia della busta paga. I corsi già calendarizzati sono i seguenti: “Bachicoltura”, 8 ore, sede di Alessandria; “Elicicoltura quale opportunità occupazionale”, 12 ore, sede di Alessandria per la parte teorica e Tagliolo per la visita aziendale;

“E-commerce e nuove strategie di mercato”, 8 ore, sede di Alessandria; “L’azienda biologica: cereali”, 20 ore, sede di Casale Monferrato; “Cooperative agricole: gestione dell’impresa cooperativa e azioni di sviluppo”, 12 ore, sede di Alessandria; “”Razionalizzazione delle risorse e delle infrastrutture idriche”, 4 ore, in tre diverse sedi: Alessandria, Novi Ligure e Tortona; “Cereali antichi e gestione delle micotossine”, 8 ore, sede di Alessandria; “Recupero di antichi processi produttivi della caseificazione”, 12 ore, sede di Mongiardino Ligure; “Zootecnia e benessere animale nel rispetto della biodiversità”, 6 ore, sede di Alessandria; “Nuovi sistemi di irrigazione per la riduzione del consumo idrico: orticoltura”, 8 ore, sede di Castelnuovo Scrivia; “Nuovi sistemi di irrigazione per la riduzione del consumo idrico: cerealicoltura”, 8 ore, sede di Alessandria; “Lingua inglese nell’accoglienza turistica (base), 20 ore, sede di Alessandria. Si ricorda che essendo limitati i posti previsti dal bando regionale si terrà conto della data presente sulla domanda di iscrizione. Chi volesse prendere visione dei corsi non ancora posti in calendario ma previsti per il periodo successivo potrà rivolgersi agli Uffici di Zona Coldiretti.


Camera

di

Commercio

e Imu

CONTRIBUTI ALLE MICROIMPRESE, PICCOLE E MEDIE IMPRESE

LINEA DI INTERVENTO: SOSTEGNO ALLA COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE CONTESTO NORMATIVO La riforma introdotta dal D.Lgs.291/2016 ha espunto dall’articolo 2 del previgente testo normativo della L.580/1993 “la promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività, favorendo l’accesso al credito per le PMI anche attraverso il supporto ai consorzi fidi”. Unioncamere Nazionale ha precisato che “la riforma ha eliminato il riferimento al sostegno ai consorzi fidi. Le Camere, sono nei limiti delle disponibilità derivanti dal diritto annuale, possono in via residuale collaborare con altri soggetti pubblici o privati per iniziative sui temi del credito delle PMI”: inoltre, sono possibili aiuti alle imprese a sostegno degli investimenti, anche senza il ricordo al credito o alle garanzie dei consorzi fidi”. COSA SI È FATTO: • Sono state definite le risorse da destinare all’intervento, da sottoporre all’approvazione del consiglio camerale in sede di aggiornamento del bilancio preventivo.

• In caso di approvazione della suddetta da parte del consiglio camerale, sarà successivamente adottato un bando per concessione contributi a sostegno della competitività delle imprese. Ipotesi di linee guida per bando di contributi alle MPMI per investimenti in conto capitale per acquisti di beni strumentali Beneficiari: MPMI con sede e/o unità locale in provincia di Alessandria, in regola con il pagamento del diritto annuale e del DURC Contributo: pari al 5,00% dell’investimento con un massimo di € 2.500,00 (in regime de minimis) Investimento: acquisizioni di attrezzature, macchinari, impianti (NUOVI) rivolti a valorizzare e potenziare le MPMI, effettuate nel periodo 1.1.2019 – 31.12.2019. Importo dell’investimento: non inferiore a € 15.000,00 e non superiore a € 50.000,00. Finanziamento: non obbligatorio. Se presente, può essere accese presso qualunque istituto di credito, con o senza assistenza di garanzia dei consorzi fidi.

RICONOSCIUTE LE STESSE ESENZIONI DELLE PERSONE FISICHE, GRAZIE A COLDIRETTI

IMU, AGEVOLAZIONI PER LE SOCIETA’ AGRICOLE La Legge n.58 del 29 giugno 2019, che ha convertito con modificazioni il Decreto – Legge n.34 del 30 aprile 2019, noto come “Decreto Crescita”, contiene un’importante norma in tema di IMU per le società agricole. La disposizione, fortemente voluta da Coldiretti che ha attivamente operato nella formulazione del testo dell’emendamento, ha carattere “interpretativo” e pertanto esplica effetti retroattivi a definizione positiva di eventuali situazioni di contenzioso del passato. Tali situazioni avevano in oggetto il disconoscimento delle agevolazioni in tema di IMU alle società di persone e capitali pur essendo queste riconosciute imprenditori agricoli professionali ai sensi del D.Lgs. 99/2004. Le agevolazioni in parola sono, riassumendo, le seguenti:

• l’esenzione dall’IMU per i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola (Legge di Stabilità 2016); • l’equiparazione delle aree fabbricabili, se possedute e condotte da soggetti con qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, ai terreni agricoli, con conseguente esenzione delle medesime dall’imposta. Queste agevolazioni, riconosciute sicuramente alle persone fisiche , vengono confermate e con valore retroattivo “anche” alle società IAP per espressa indicazione della norma. Gli Uffici di Zona di Impresa Verde potranno fornire tutte le ulteriori informazioni a riguardo.

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Giovani Impresa

gasolio

FILIERA GASOLIO E LUBRIFICANTI GIOVANI IMPRESA

SOTTOSCRITTO L’ACCORDO CON IL CAP NORD OVEST 22

F

irmato l’accordo per l’acquisto agevolato del gasolio agricolo e dei lubrificanti tra Giovani Impresa Coldiretti Piemonte ed il Cap Nord-Ovest. E’ rivolto alle aziende giovani di Coldiretti delle province del Piemonte e della Liguria e, da quest’anno, propone anche una nuova formula che consente ad un’azienda di fissare il prezzo del gasolio, per una quantità ed un periodo fino a 12 mesi, individuato in comune accordo con l’impresa stessa. “Un modo per ridurre i costi di produzione, fare sinergia sul territorio ed offrire un ulteriore servizio ai giovani imprenditori – commenta Danilo Merlo Delegato Giovani Impresa Coldiretti Piemonte – per questo abbiamo deciso di firmare questo accordo, insieme a tutti i delegati provinciali. Fra le nostre finalità, infatti, c’è proprio quella di promuovere la crescita professionale ed imprenditoriale dei giovani che scelgono l’agricoltura sviluppando progetti che ne possano aumentare la redditività” “Trovare le formule idonee ad agevolare l’imprenditoria agricola giovanile significa credere ed investire anche nel territorio – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – dove sempre di più, infatti, sono proprio i giovani a scegliere questo settore per il loro futuro. I giovani del Piemonte confermano i trend nazionali che vedono l’agricoltura come settore trainante: sono aumentate quest’anno, infatti, le aziende under 40 del 60% rispetto al 2017 e 2018. Un dato sicuramente molto positivo che, però, per rimanere tale necessita del supporto anche delle istituzioni affinché, attraverso specifiche misure, possano attivare progetti che diano impulso all’economia piemontese”. La segreteria Giovani Impresa Coldiretti Alessandria è a disposizione per fornire ulteriori informazioni e per spiegare, a chi fosse interessato ad aderire, le modalità nel dettaglio e la compilazione dell’apposito modulo. OFFERTA GASOLIO L’accordo è rivolto per le aziende giovani delle province di tutto il Piemonte e tutta la Liguria associate a Coldiretti. Per il 2019 il Cap Nord Ovest propone, oltre alla soluzione ad oggi attuata, una seconda proposta così da offrire un ulteriore servizio ai giovani Agricoltori che potranno decidere se appoggiarsi alla consueta formula oppure aderire a questo nuovo servizio con uguali finalità. Que-

sta nuova soluzione consente ad un’azienda di fissare il prezzo del gasolio, per una quantità ed un periodo fino a 12 mesi, individuato in comune accordo con l’azienda. Per l’agricoltore è sufficiente stipulare un contratto di fornitura con il Consorzio Agrario, per un quantitativo da individuare, anche non corrispondente all’intero Buono Uma a loro assegnato. Come già evidenziato, questa formula, parallela all’accordo ad oggi applicato contribuirà a fare valore ai fini degli scaglioni, e beneficerà pertanto anch’essa a fine anno dello sconto riservato ai Giovani Impresa, che verrà riconosciuto per ogni litro di gasolio agricolo acquistato, in virtù della convenzione “Filiera gasolio agricolo Giovani Impresa”, si concreterà in un “credito” a favore della giovane azienda aderente, che potrà chiederne l’accredito o utilizzarlo come “buono” per il saldo di altri acquisti presso CAP Nord-Ovest. Lo sconto “Filiera gasolio Giovani Impresa” nelle due formule, sarà sommato alla promozione aziendale che generalmente viene praticata in base agli scaglioni di acquisto: fino a litri 1.000, tra 1001 e 3.000 litri, oltre litri 3001. La scontistica Giovani Impresa verrà calcolata a dicembre di ogni anno, in base al costo della materia prima ed ai volumi acquistati da ciascuna azienda giovane; allo stesso verrà applicato un aumento in base ai quantitativi di litri ritirati complessivamente dagli imprenditori aderenti sa suddetto accordo, sulla base dei seguenti scaglioni: • fino a 400.000 litri sconto base; • oltre i 400.000 litri sconto base più il 10% dello stesso; • oltre i 600.000 litri sconto base più il 20% dello stesso; • oltre gli 800.000 litri sconto base più il 30% dello stesso. Gli aderenti alla soluzione classica non dovranno garantire volumi minimi di acquisto. OFFERTA LUBRIFICANTI • Oltre 1.000 – 3% di sconto ad ogni singola azienda; • tra 1.001 e 2.000 litri – 4% di sconto ad ogni singola azienda; • oltre litri 2.001 – 5% di sconto ad ogni singola azienda. L’accordo intero si riterrà tacitamente rinnovato di anno in anno, salvo disdetta scritta da inviarsi a mezzo raccomandata A/R a cura delle parti, un anno prima. Con cadenza semestrale, una delegazione di rappresentanti del Comitato Provinciale Coldiretti Giovani Impresa potrà verificare, presso la sede del CAP Nord Ovest, la corretta applicazione dell’accordo.


Maltempo

MALTEMPO: 5 GRANDINATE AL GIORNO IN PAZZA ESTATE

NON HA RISPARMIATO LA PROVINCIA DI ALESSANDRIA, IN ALCUNE AREE DANNI AI VIGNETI STIMATI FINO AL 90% Con l’ultima ondata di maltempo cresce il conto dei danni provocati all’agricoltura da una pazza estate durante la quale si contano fino ad ora sul territorio nazionale in media di quasi cinque grandinate al giorno, più’ del triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+256%%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione delle nuove perturbazioni del mese di settembre, sulla base della banca dati sugli eventi estremi ESWD. Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo con la grandine anche la provincia di Alessandria con dan-

ni stimati fino al 90% nelle aziende colpite e la richiesta della Coldiretti di valutare le condizioni per il riconoscimento dello stato di calamità. La grandine è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questa stagione perché i chicchi si abbattono sulle produzioni mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che si evidenzia con una più elevata frequenza di

manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Una anomalia evidente nel corso del 2019 che è stato segnato da primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato, un mese di giugno al secondo posto tra i più caldi ed un mese di luglio segnato da tempeste nella prima metà alle quali sono seguiti giorni di gran caldo ad agosto ed ora il ritorno del maltempo a settembre, segnato da un deciso peggioramento dell’andamento climatico.

“Le immagini di riferiscono alla grandinata che si è abbattuta in alcune zone del Monferrato Casalese e della Valcerrina a metà agosto. Alcuni vigneti di Grignolino e Barbera sono stati compromessi per il 90% della produzione”.

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Settore Apistico

ANNO NERO PER L’APICOLTURA, RACCOLTA DI MIELE DIMEZZATA ANCHE IN PROVINCIA

IL MALTEMPO NON HA RISPARMIATO GLI ALVEARI E FATTO SOFFRIRE LE API, COMPROMESSA L’ACACIA 24

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta

L

’inconsueto andamento climatico di quest’anno, che non ha risparmiato gli alveari e fatto soffrire le api, indicatore sensibile dello stato di salute dell’ambiente, ha determinato gravissimi danni agli apicoltori in provincia di Alessandria. Raccolta di miele dimezzata sul territorio, dove in alcune aree si arriva anche a meno 60 per cento, dove i danni maggiori derivano dalla perdita, in molti casi totale o poco meno, soprattutto del raccolto di acacia. Una “situazione meteo” che ha sconvolto la vita delle api, sentinelle dell’equilibrio naturale globale e della biodiversità, con l’alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro degli insetti, al quale proprio quest’ultime concorrono per l’80% a conferma del loro ruolo insostituibile. Anche le fioriture primaverili e di inizio

estate del “Millefiori” non hanno fornito raccolti soddisfacenti ed il castagno, a causa di piogge e sbalzi di temperature ha deluso, salvo alcune situazioni, chi sperava di recuperare un po’ delle perdite subite. Scarse anche le speranze di un recupero con la raccolta della melata a causa del perdurare del maltempo. “L’annata 2019 sta prospettandosi per l’apicoltura come la più critica e problematica di sempre a causa dell’andamento climatico anomalo, condizioni eccezionali, di cui quasi non si ha memoria, che rischiano di mettere in grandissima difficoltà numerose imprese del settore per le quali – afferma Mauro Bianco, Presidente di Coldiretti Alessandria – auspichiamo vengano attivate misure di sostegno. Al caldo e siccità nei primi mesi primaverili sono seguite copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio che hanno compromesso le fioriture mentre nell’estate bollente si sono verificate violente ondate di maltempo”. Le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere con il risultato è che quest’anno la produzione nazionale risulterà dimezzata. “Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa

qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica - afferma il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm, a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti”. Ricordiamo che la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”. In Italia esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori, che è tra i più diffusi, da quello di arancia a quello di castagno, più scuro e amarognolo, dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino.


Campagna Amica

AI NOSTRI COLORI TRADIZIONALI ABBIAMO UNITO IL ROSA, PER BRINDARE AI CENTO ANNI DALLA NASCITA DEL CAMPIONISSIMO FAUSTO COPPI

AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA IL BRINDISI IN OCCASIONE DEL CAPODANNO ALESSANDRINO

D

urante tutta l’estate negli AgriMercati di Campagna Amica è stato possibile acquistare frutta e verdura fresca di stagione, yogurt, formaggi, miele e prodotti da apicoltura, vino, salumi, tagli di carne, piante e fiori, marmellate e prodotti trasformati. Pausa nel mese di agosto invece per il Mercato Coperto di Campagna Amica di via Guasco ad Alessandria che ha riaperto sabato 31 agosto, data in cui viene è stato festeggiato il Capodanno Alessandrino. E il primo aperitivo è stato possibile degustarlo preparato direttamente dai produttori che hanno abbinato frutta e specialità della tradizione per brindare ad una manifestazione

ormai collaudata, giunta alla sua XV edizione, che segna l’avvio del “nuovo anno”, quello che in Alessandria inizia il 1° settembre, quando i tempi rilassati e lievi della vacanza lasciano il posto a quelli, più frenetici, del ritorno al lavoro, a scuola, agli impegni della quotidianità. E così, per l’occasione Campagna Amica ha unito ai suoi colori “tradizionali” anche il rosa, in omaggio a quello a che è stato il comune denominatore dell’edizione 2019, ossia l’omaggio ai 100 anni dalla nascita del Campionissimo, Fausto Coppi. Molte le declinazioni del “Capodanno alessandrino” 2019 che anche quest’anno ha spaziato dagli even-

ti, musicali e di intrattenimento, alle iniziative benefiche con la raccolta di fondi che è stata come di consueto devoluta all’A.I.L., l’Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. Ed ora si riparte con la stagione autunno-inverno sia negli Agrimercati dislocati in tutta la provincia e, soprattutto al Mercato Coperto dove si alterneranno momenti dedicati all’informazione, al benessere e alle attività didattiche con le scuole. Un modo per coinvolgere ancora di più i cittadini e sensibilizzarli verso acquisti consapevoli e tracciabili.

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Datori

di

Lavoro

GLI EFFETTI DEL NUOVO INQUADRAMENTO PREVIDENZIALE SULLE AZIENDE AGRICOLE

COOPERATIVE DI LAVORO AGRICOLO, NUOVE REGOLE

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C

on la circolare n.94 del 20 giugno scorso, l’INPS è intervenuto relativamente all’inquadramento dei lavoratori dipendenti delle cooperative di lavoro in agricoltura. Tenendo a riferimento il tenore letterale dell’articolo 6 della Legge 92/79, l’Inps ha evidenziato che l’inquadramento previdenziale agricolo può essere riconosciuto limitatamente ai lavoratori addetti alle attività di raccolta dei prodotti agricoli e alle attività di raccolta dei prodotti agricoli e alle attività ad essa collegate (cernita, pulitura e imballaggio di prodotti agricoli purchè connesse a quella di raccolta) nonché addetti alla sistemazione e manutenzione agraria e forestale, l’imboschimento, la creazione, la sistemazione e manutenzione di aree a verde. Quanto alle attività agricole diverse dalla raccolta (ad esempio potatura,

ecc…), i lavoratori vanno inquadrati nel settore previdenziale principale della cooperativa (ad esempio terziario, ecc). Inoltre, l’INPS evidenzia che, ad ogni buon conto, la cooperativa dev’essere dotata di un’effettiva struttura imprenditoriale con mezzi, risorse e organizzazione tale da giustificare la genuinità dell’appalto. Sull’argomento vi è già un confronto con l’INPS al fine di meglio definire il quadro normativo e applicativo che, così come scritto, ha effetti rilevanti sul meccanismo dell’esternalizzazione in agricoltura. Ad ogni buon conto, in attesa di disporre dei risultati di tale confronto istituzionale, è necessario sottolineare che la circolare INPS evidenzia la crescente attenzione degli Organi di controllo sul meccanismo della cooperazione di lavoro agricolo. Alla luce di ciò, pertanto, è fondamentale che le azien-

de agricole, nel ruolo di committenti, pongano la massima attenzione nel seguire alcune regole fondamentali: acquisire visure CCIAA dell’appaltatore; acquisire DURC dell’appaltatore; predisporre il DUVRI (documento unico di valutazione dei rischi interferenziali); contrattualizzare il rapporto di appalto, ponendo attenzione ad indicare il prezzo “a corpo” e il luogo di svolgimento della prestazione in appalto; svolgere il contratto di appalto ponendo la massima attenzione all’autonomia dei lavoratori della cooperativa, pretendendo che si individuato un caposquadra a cui facciano riferimento i lavoratori e a cui può fare riferimento il committente (azienda agricola) nel coordinare e controllare l’avanzamento dei lavori; porre la massima attenzione nell’autonomia dei lavoratori dell’appaltatore rispetto ai lavoratori del committente (azienda agricola).

SCADENZE DI OTTOBRE 2019 a cura di Daniela Colombini scadenza 15/10/2019

16/10/2019 16/10/2019 25/10/2019 25/10/2019 25/10/2019

30/10/2019

31/10/2019 31/10/2019

imposta

adempimenti

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento IVA idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione Liquidazione e versamento dell’iva a debito del IVA mese di settembre 2019 Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e RITENUTE provvigioni corrisposti nel mese precedente Presentazione del 730 integrativo per ottenere un maggior credito o minor debito rispetto al 730 orIRPEF - 730 dinario Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi IVA - INTRASTAT delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di settembre Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi IVA - INTRASTAT delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al terzo trimestre Versamento delle imposte a debito IRPEF e IRAP a saldo 2018 e primo acconto per l’anno 2019 oltre IRPEF - IRAP che addizionali comunali e regionali, CON MAGGIORAZIONE 0,4% Presentazione Esterometro mese di settembre 2019: comunicazioni dei dati relativi a cessioni di IVA beni e prestazioni di servizi verso e da soggetti esteri

RITENUTE

Presentazione modello 770/2019

soggetti obbligati Soggetti passivi IVA

Contribuenti IVA mensili Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute Contribuenti che hanno presentato il 730/2019 Operatori intracomunitari con obbligo mensile Operatori intracomunitari con obbligo trimestrale Contribuenti soggetti ISA - Indici Sintetici di Affidabilità Contribuenti in contabilità Iva che hanno effettuato transazioni con l’estero Contribuenti che hanno operato ritenute nel corso dell’anno 2018


Oscar Green 2019

CONSEGNATI AI GIARDINI REALI A TORINO GLI OSCAR GREEN REGIONALI

MENZIONE SPECIALE AL BIRRIFICIO CONTADINO “CASCINA MOTTA” PER LA CATEGORIA CREATIVITÀ

M

enzione speciale per la “categoria Creatività” a Massimo Prandi titolare dell’azienda “Cascina Motta”, a Sale, zona di Castelnuovo Scrivia, che ha ricevuto il premio durante la cerimonia di consegna degli “Oscar Green” regionali, il concorso che premia le aziende che si distinguono sul territorio per innovazione e competitività. Coldiretti Alessandria ha partecipato all’iniziativa, che si è svolta ai Giardini Reali a Torino, con una numerosa delegazione: un momento molto importante di crescita e di confronto in attesa dell’evento nazionale. “Cascina Motta” è il primo microbirrificio italiano a produrre e trasformare in azienda tutte le materie prime per le proprie birre: il primo sulla scena nazionale a realizzare interamente in azienda tutti i processi della produzione della birra, dal campo alla bottiglia. Ha inaugurato

quest’anno la propria sala cotta, con la brassatura della prima birra, la Cavagna. Un ulteriore tassello a completamento di un progetto innovativo nato dieci anni fa con la conversione dell’intera superficie aziendale di dodici ettari al regime di agricoltura biologica per la coltivazione di orzo distico ed altri cereali da birra e luppolo. Infatti, la peculiarità dell’azienda è proprio quella di coltivare tutte le materie prime necessarie alla realizzazione delle proprie birre, completando anche in sede il processo della maltazione e della prima lavorazione dei coni. Massimo Prandi, giovane imprenditore di Coldiretti, assieme ai due soci Marco Malaspina e Alessandro Beltrame, è l’ispiratore e pioniere del progetto, nonché importante cultore del settore birrario, docente e divulgatore, sottolinea come la scelta della realizzazione

completamente aziendale sia stata onerosa non solo in termini di investimenti, ma anche di osticità tecnica: “E’ soprattutto la maltazione a creare difficoltà, ma anche a spingerci ad una continua sperimentazione. Con la nostra malteria da sei quintali riusciamo comunque ad trasformare direttamente i nostri cereali in una gamma piuttosto variegata di malti, non tutti. In ogni caso, la scelta di voler utilizzare solo ingredienti derivanti dai nostri campi, limitrofi al maltificio e birrificio, se da una parte risulta limitante in termini di stili di birra producibili, è un punto di forza insostituibile e caratterizzante della nostra mission. La nostra birra non la consideriamo, infatti, solo birra artigianale e riteniamo limitante pure il concetto di birra agricola: per questo abbiamo coniato il marchio Birra Contadina, che vuole proprio rappresentare il legame diretto, unico ed insostituibile che unisce le nostre produzioni al territorio ed al microclima locali, ed in termini assoluti, ai nostri campi ed al nostro lavoro quotidiano. Una italianità finalmente oggettiva della birra, dettata non solo dal luogo di ultima trasformazione degli ingredienti, ma che abbiamo voluto estremizzare anche reperendo in Italia tutti gli impianti di cui siamo dotati, dai silos di stoccaggio dell’orzo, alla malteria, fino alla imbottigliatrice isobarica”. “Le aziende premiate sono la testimonianza importante della valorizzazione del territorio portata avanti dalle nostre aziende quotidianamente e dalla loro straordinaria voglia di trovare sempre nuove forme di innovazione. – ha aggiunto, a fine serata, Mauro Bianco presidente della Coldiretti alessandrina – Le nostre imprese ci sono e fanno squadra. In un contesto economico come quello di oggi, è fondamentale avere dei sogni, ma un sogno da solo non basta, con l’O-

L’azienda si trova a Sale: è alessandrino, il primo birrificio italiano a produrre e trasformare in azienda tutte le materie prime per le proprie birre

scar Green viene premiata la capacità di trasformarlo in un progetto concreto e vincente. E’ il segnale, forte e chiaro che si è creata una continuità, un ricambio generazionale nella conduzione delle nostre aziende agricole”. “I giovani di Coldiretti incarnano le potenzialità e la forza di un territorio dal tessuto produttivo ricco e capillare, che coinvolge donne e uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia, unica, competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee” ha affermato il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. “Oscar Green rappresenta quell’Italia bella e innovativa che non si spaventa dei cambiamenti perchè nelle nostre imprese agricole c’è la forza giovane del Paese. Un oscar che premia l’impresa agricola di successo per offrire all’azienda una concreta occasione di crescita o di rilancio, interpretando quanto c’è di bello e buono da raccontare.

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Coltiva

la

Salute

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Le Patologie Cardiovascolari

Con il termine “patologie cardiovascolari” ci si riferisce generalmente alle malattie che interessano il cuore ed i vasi sanguigni. E’ coinvolto il sistema arterioso nel suo complesso e determina il restringimento progressivo delle arterie fino alla loro completa ostruzione. La malattia cardiovascolare può avere molteplici localizzazioni e può quindi essere responsabile di diverse patologie: se interessa le coronarie può provocare l’angina pectoris e l’infarto miocardico, se interessa il sistema cerebrovascolare, le carotidi in particolare, può provocare l’ictus, se coinvolge le arterie periferiche degli arti inferiori può essere responsabile della cosiddetta “claudicatio intermittens”, cioè del dolore durante la deambulazione. E’ importante considerare che questo processo patologico è progressivo, può essere del tutto asintomatico per lunghi periodi e può essere scoperto solo quando è troppo tardi. Nei Paesi occidentali, le patologie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte e su di esse convergono i principali fattori di rischio del nostro tempo: in particolare e soprattutto l’alimentazione malsana, tipica dei paesi industrializzati, con conseguenti dislipidemie, diabete, obesità e ipertensione. Poi ancora sedentarietà, stress e fumo, sono abitudini purtroppo ancora molto diffuse. E’ evidente, quindi, che senza regole preventive come l’adozione di un adeguato stile di vita associato a controlli periodici, lo stato di salute può essere gravemente compromesso. www.gruppocdc.it


Consigliere Ecclesiastico

AMORE EROICO Non dimenticheremo tanto facilmente un'estate come quella che sta per finire. Il Luglio più caldo di tutti i tempi, più di mille eventi atmosferici calamitosi con ingentissimi danni (fonte Coldiretti), crisi di governo, violentissima come i temporali estivi. Mentre per gli eventi atmosferici come parroco vorrei ripristinare le Rogazioni, (quelli della mia età soprattutto agricoltori, sanno cosa sono) ripenso per il sociale e tutto ciò che riguarda le nostre comunità alla vita e all'esempio dei santi, dove la santità si sposa sempre con l'intelligenza. La loro vita è la risposta alla violenza, alle ingiustizie, alle menzogne che arrecano tante sofferenze a ciascuno di noi. La chiesa ci presenta esempi straordinari di santi e martiri che nessuna prova ha fermato nella loro testimonianza fatta di amore grande verso Dio e il prossimo. Anche quando questo prossimo è così ingrato da ricambiare il bene col male. E' quello che è capitato a San Pietro Claver festeggiato dalla chiesa il nove settembre; mi ha talmente colpito la sua storia

che mi sono permesso di condividerla con i nostri amici lettori. San Pietro Claver visse nei tempi in cui i neri d'Africa venivano portati schiavi in SudAmerica. A loro veniva messo un collare con chiodi appuntiti al collo: a tanto arrivava la crudeltà. In questo periodo storico particolarmente triste, il giovane gesuita lascia i suoi studi a Barcellona e fa una scelta di campo: andrà tra gli schiavi della Colombia, che invecchiano e muoiono di fatica e di maltrattamen-

ti. Pietro vive la loro sofferenza e la combatte. Sta con loro per nutrirli e curarli. A loro, che non hanno nulla, insieme all'aiuto, il rispetto. Si ammala di peste. Deve sopportare le ingiurie e i maltrattamenti del suo infermiere: un nero. Se non è santità questa, altra non ne esiste. Un amore grande, quello che ricambia il male col bene, quello di Cristo; questo il vero miracolo dei santi. Don Ivo Piccinini

AVVISI BONARI INPS

POSSIBILE REGOLARIZZARE MANCATI O RITARDATI PAGAMENTI 2018

L’

INPS ha comunicato in questi giorni di aver emesso gli avvisi bonari per i coltivatori diretti, mezzadri, coloni ed imprenditori agricoli professionali che nel corso del 2018 non hanno versato in tutto o in parte i contributi previdenziali dovuto ovvero li hanno versati in ritardo rispetto alle scadenze previste. Coloro che sono interessati a tale situazione, possono reperire l’avviso bonario nel sito INPS all’interno del Cassetto Previdenziale Autonomi in Agricoltura unitamente ai riferimenti per poter procedere alla compilazione del modello F24 utile a versare quanto dovuto.

E’ possibile richiedere la rateizzazione degli importi dovuti, come anche l’annullamento totale o parziale laddove si sia già provveduto precedentemente al pagamento. L’INPS ha altresì comunicato che, qualora il soggetto interessato non dovesse ottemperare al pagamento entro il mese di novembre, l’importo dovuto verrà richiesto attraverso avviso di addebito esecutivo. Sul prossimo numero ulteriori approfondimenti oppure rivolgersi agli Uffici Epaca Coldiretti

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“CHELABLOCK CAP” è un complesso oligominerale unico nel suo genere, particolarmente adatto a supplire ad eventuali carenze di zinco e selenio. I livelli eccezionalemente alti di entrambi, in parte in forma organica, permettono di superare carenze specifiche, garantendo elevata biodisponibilità e migliore assorbimento.

COMPOSIZIONE:

Cloruro di sodio, Fosfato bicalcico, Fosfato monocalcico, Calcio carbonato da rocce calciche macinate, Saccarosio, Magnesio carbonato, Magnesio ossido, Maltodestrine, Litotamnio, Farina di alghe marine (Ascophyllum nodosum) COMPONENTI ANALITICI (% SUL T.Q.): Calcio Fosforo Sodio Magnesio

6,00% 3,00% 26,00% 1,00%

ADDITIVI PER KG. Componenti di oligoelementi: Zinco (3b603 Ossido di zinco) Zinco (3b612 Chelato di zinco di proteine idrolizzate) Manganese (3b502 Manganese (II) ossido) Iodio (3b202 Iodato di calcio anidro) Selenio (3b801 Selenio di sodio) Selenio (3b810 Forma org. di selenio da S.C. CNCM I-3060)

10.900 mg. 1.100 mg 2.000 mg. 200 mg. 40 mg. 10 mg.

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