Schiume festival 2010

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SCHIUME Festival di arti performative

Giugno-Luglio 2010

Forte Marghera



L’IDEA

Schiume nasce da tante cose;

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Schiume è innanzitutto una reazione. Schiume nasce in uno spazio e in un momento in cui apparentemente non ci sono spazi per agire, uno spazio e un momento in cui mai la realtà è sembrata così lontana, sia dalle nostre aspettative che dal nostro raggio di azione. Un raggio di azione che non è mai stato così stretto o forse inesistente, perchè la generazione degli anni Ottanta di cui noi facciamo parte è cresciuta davanti a una televisione in cui le cose vere e le cose immaginarie avvenivano allo stesso modo, indistinguibili tra di loro, e tra Mac Gyver e i cecchini su Sarajevo l’unica azione possibile era cambiare canale. Un canale che poi via via è diventato sempre più unico, al punto che anche cambiarlo non cambiava nulla. Siamo forse la prima “generazione” che è stata educata alla totale perdita del senso del reale. E se il reale non è mai davvero tale, allora anche quando l’irreale, l’inaccettabile, diventa concreto, bene, questo non ci cambia niente, non è cambiato nulla, la distanza dalle cose resta è la stessa e la reazione resta la stessa: nessuna. Ma adesso siamo qui. Schiume parte da qui, dalla situazione sociale, civile, culturale e politica dell’Italia e del Nordest del 2010. Schiume parte dal basso, dal piccolo, dal quotidiano, come tentativo per ripensare a questa realtà. E se la realtà non esiste, farla esistere attraverso la nostra azione su di essa. L’idea iniziale è quindi interrogarci su questa realtà nella sua forma di luogo, di sfera che ci include spingendoci ad adattarci alla sua forma e ai suoi confini. In che misura questo luogo ha agito e agisce su di noi? Questa domanda è essenziale per recuperare quel senso di radicamento, di provenienza, senza il quale siamo impotenti. E non a caso Schiume ha luogo a Forte Marghera, a pochi metri dagli stabilimenti del petrolchimico. Schiume serve a riparlare di Marghera, conoscere la sua storia, cercare di capirla, non ignorarla! Ripartiamo dai luoghi fisici, sociali, politici, relazionali. E nel capire il loro darci una forma, ci interroghiamo sulla nostra (im)possibilità di agire su questi stessi luoghi e quindi su quello che siamo. In fondo per quanto nero possa sembrarci il presente e per quanto piccola possa essere la nostra sfera di azione, riuscire a “mettere in piedi” Schiume dal nulla, soltanto attraverso la nostra fiducia e ostinazione e grazie al sostegno delle persone che ci hanno creduto come ci abbiamo creduto noi, riuscire a presentare progetti di alta qualità che altrimenti non avrebbero trovato uno spazio per esistere, comunicare con un pubblico enormemente presente e reattivo, tutto questo è già agire sul luogo per negoziarne una nuova forma: è una reazione, una creazione di qualche cosa di nuovo. Un nuovo inizio. Il nostro nome viene dal libro del filosofo tedesco Peter Sloterdijk; Schiume è la terza parte della trilogia Sfere. Nell’età delle schiume, gli individui si sono rinchiusi all’interno della propria bolla, dove hanno creato il proprio universo personale. Le bolle sono strette le une vicine alle altre, divise da membrane trasparenti. Creano un sistema di coisolazione: la Schiuma. Nella mitologia greca il nome Afrodite significa “nata dalla schiuma”. La schiuma è l’inizio di una nuova generazione.


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SCHIUME 2010 Il festival Schiume ha rappresentato per quindici giorni un momento di profonda vitalità artistica e culturale per Forte Marghera.

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Schiume è stato una lente di ingrandimento sullo IUAV e sugli studi e i progetti dei suoi studenti. Molti dei lavori che il Senato degli Studenti ha finanziato in questi anni hanno avuto modo di essere realizzati o riallestiti, trovando così una nuova vetrina per proporsi ad un nuovo pubblico. Per quindici giorni, artisti, tecnici, attori hanno costruito i loro spettacoli e li hanno ripensati nelle affascinanti strutture del forte. Per quindici giorni abbiamo contribuito a creare con tutti i gruppi e le compagnie ospitate a Venezia, una piccola ma prolifica palestra di creatività e socialità. Venendo ai dati più tangibili, cerchiamo di restituire un breve resoconto di come si sono svolti questi quindici giorni. Innanzitutto gli spazi: il forte, un luogo dove tanti gruppi ed associazioni si impegnano per rendere sempre più concreta l’offerta sociale e culturale dell’area di Venezia e terraferma. In particolar modo il rapporto con la Marco Polo System ci ha reso possibile iniziare da subito i lavori di preparazione degli spazi performativi. Abbiamo così lavorato al ripristino della polveriera francese, e all’allestimento della struttura di Un ballo, spettacolo di inaugurazione di Schiume, allestito all’interno del magazzino Palmanova. Soprattutto per quanto riguarda la polveriera francese si è trattato di una laborioso lavoro di pulizia e adattamento dello spazio. Altro sostegno cruciale per la realizzazione del festival è giunto dal rapporto con l’associazione culturale Controvento che gestisce all’interno del forte l’osteria Gatto Rosso. Sia all’interno dell’osteria che nel piazzale adiacente, ci è stata data la possibilità di allestire due palcoscenici. Una volta risolta la questione degli spazi, restava da definire tutto ciò che ha a che fare con le necessità tecniche legate all’allestimento di più eventi performativi nella stessa serata. In ciò è stato fondamentale il contributo dell’Informagiovani di Mestre e dell’associazione Controvento, i quali ci hanno fornito alcuni degli impianti audio necessari a coprire i vari spazi. Quanto all’illuminotecnica è stata noleggiata presso la compagnia teatrale Beldalora. Venendo alla definizione del programma e dell’offerta culturale e artistica del festival va sottolineato il ruolo importante svolto dall’Informagiovani di Mestre e dall’Assessorato alle Politiche giovanili e Pace del Comune di Venezia. Il costante supporto e i preziosi consigli organizzativi sono stati decisivi e hanno conferito al progetto forza e credibilità. Le serate del festival sono state tutte pensate come momenti non soltanto di spettacolo, ma di profonda socialità; in ciò, l’osteria Gatto Rosso è divenuta il punto d’incontro dove pubblico ed artisti potevano scambiarsi opinioni e discutere di quanto appena visto o di quanto ancora ci sarebbe stato da vedere. L’idea del costante dialogo è quindi la matrice di questa prima edizione di Schiume, innanzitutto perchè far convivere per alcuni giorni artisti provenienti da diverse città ha in sè connaturato il gene del costante scambio e confronto, sia perchè il forte è la cornice più adatta a rendere ricco di piacevoli relazioni il lavoro creativo che viene prima, durante e dopo la performance. La seconda matrice di Schiume è di sicuro la pluralità dei linguaggi artistici ultilizzati. Schiume è un festival di arti performative nel senso più esteso possibile; questa formula racchiude in sè l’intento, poi pienamente realizzato, di miscelare in una stessa cornice il teatro, con la videoarte, con le arti visive e figurative, con la musica dal vivo. Nell’era della digitalizzazione e di internet l’arte diventa sempre più un esperanto multimediale dove linguaggi un tempo distanti assottigliano i loro confini, si amalgamano, si integrano. Il riscontro da parte del pubblico è stato a tutti gli effetti positivo innanzitutto grazie all’efficacia di questo approccio interdisciplinare: ciascuno spettatore ha avuto modo di ritrovarsi in almeno uno di questi


06 linguaggi, di questi eventi. Così i concerti in apertura e in chiusura di serata erano momenti di pura socialità, mentre gli spettacoli teatrali variavano dalla danza urbana di Otaku, alla più classica prosa come nel caso di Agguantame, sino all’atmosfera intima delle performance in polveriera. Schiume rilancia l’idea dell’arte come voce plurale, libera, capace di creare contesti di relazione quanto più vari possibili, contesti appaganti sia dal versante del pubblico quanto da quello dell’artista, abitare spazi con la creatività è stato in definitiva l’esito più lampante di questa prima edizione del festival. Tutte le serate hanno visto l’affluenza di oltre settanta persone con picchi ben oltre le cento presenze come nel caso, ad esempio, della seconda serata che coinvolgeva prevalentemente artisti veneziani. Se quindi sotto il punto dell’affluenza possiamo definirci soddisfatti ben oltre le aspettative, stesso discorso riguarda la qualità dei lavori mostrati nel corso del festival e del workshop Secret Encounters coordinato dalla performer e regista greca Gigi Argyropoulou. Secret Encounters, con la sua produzione performativa per le calli della città, ha rappresentato un’esperienza del tutto nuova di sperimentazione teatrale nel panorama veneziano. Discorso cruciale riguarda poi il rapporto con l’Università IUAV e i giovani artisti che provengono da Venezia. Schiume è stato e sarà in futuro un’opportunità di aprire alla città quanto viene prodotto nelle facoltà veneziane, e allo stesso tempo un’opportunità per i giovani artisti di interagire con gruppi provenienti dal resto d’Italia, in modo da intessere collaborazioni e scambi finalizzati a portare l’arte giovanile veneziana anche fuori dai confini cittadini.


GLI SPAZI

Per quindici giorni, artisti, tecnici, attori hanno costruito i loro spettacoli e li hanno ripensati nelle affascinanti strutture del forte.

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FORTE MARGHERA - Si tratta del più antico e maestoso dei forti del Campo Trincerato di Mestre. La sua costruzione fu iniziata dagli austriaci durante la loro prima dominazione agli inizi del XIX secolo e portata a termine dai francesi. Rappresenta il primo esempio di fortificazione costruita per la difesa di Venezia e del suo arsenale dagli attacchi via terra.

MAGAZZINO PALMANOVA

OSTERIA GATTO ROSSO (ex rimessa veicoli)

POLVERIERA FRANCESE


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PROGRAMMA

Per quindici giorni abbiamo contribuito a creare con tutti i gruppi e le compagnie ospitate a Venezia una piccola ma prolifica palestra di creatività e socialità.

MA 15 GIUGNO | LaPeriferia -VE- UnBallo

GIO 1 LUGLIO | DarioMasciello –VE - RoserosseRosenere NEUMA -VE- IlDesertoDeiTartari / II allestimento

ME 16 GIUGNO | QuakersAndMormons -BO-

Asilopubblico -VE- LEEFLEAF

NEUMA -VE- IlDesertoDeiTartari

Tommiest -TR -

Mangopapayakiwi -VE- FullHouse DA VE 18 A GIO 24 GIUGNO | Laboratorio teatrale di metodo GIO 17 GIUGNO | Lalène -FE-

Devised Work tenuto da Gigi Argyropoulou - Londra-

AlessioMezzarobba -PN- SacraConversazione FilippoPaolasini, ElenaSerra, ErikSogno -TO\AN- VuotoIl-

VE 25 GIUGNO | SecretEncounters / Performance di metodo

Sacco

Devised Work - Site specific per una persona alla volta.

ME 30 GIUGNO|LoStatoSociale -BOFrancescaBurzacchini, MonicaGentile, StellaMinni -BO- OTAKU Associazione.051 -BO- Agguantame IcaroProject -MI- OrizzonteAnello


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15 GIUGNO 2010 dalle 20.00 alle 00.00

Un ballo

La Periferia

|VE|

Performance interattiva per trenta persone all’interno di un capannone industriale Biografia La Periferia è formata da Irene Liverani, Mattia Pagura, Carlotta Scioldo, Anna Claudia Romeo; Sinossi Non sono io che disegno il luogo che abito. E’ il luogo che mi disegna e mi abita. Il luogo è un incantesimo. Il luogo è un meccanismo a orologeria. Un ballo celebra i luoghi in cui decidiamo di rinchiuderci e il nostro addobbarli in modo da poterci dimenticare di tutto quello che ci circonda senza accorgerci del tracollo alle porte.

In basso: Dopo il crollo di alcune pareti di tessuto, i partecipanti liberano lo spazio fittizio per esplorare quello reale, ossia il magazzino Palmanova.

Sopra: un momento interattivo all’interno dello spazio ricreato con vari tessuti a simulare una casa composta da diverse stanze.

A destra: Anche i ballerini di tango, intervenuti durante la festa, invadono il magazzino continuando le danze e creando un effetto straniante tra i partecipanti.


10 Quakers and Mormons Avant hip hop

16 GIUGNO 2010 dalle 20.00 alle 00.00

|BO|

Il deserto dei Tartari Neuma

|VE|

Full house

Mangopapayakiwy

|VE|

Concerto

Installazione video performativa

Monologo teatrale

Biografia

Biografia

Biografia

We are what we are. Maolo T: throat/waves; Emilio T: machines/ samplers. Yes, we are brothers.

Neuma è un gruppo formato nel 2009 da più elementi che variano da spettacolo a spettacolo, coordinati da Alessandro Vincenzi. Il punto di partenza è la costante ricerca di un teatro a-stilistico.

Mangopapayakiwy nasce a Venezia nel 2010 ed è composto da Emanuele Nicolotti, Petra Casale, Beatrice Vollaro. Il monologo presentato a Schiume è scritto da Emanuele Nicolotti.

Myspace http://www.myspace.com/ quakersandmormons

Sinossi I soldati, logorati dal pensiero di dover combattere, hanno perso la propria identità inseguendo un nemico inesistente. Per questo motivo hanno reso la fortezza uno spazio senza uomo, ambiente etereo, generatore di visioni.

Sinossi Seduta du una poltrona, Viola (o Vìola) al telefono, racconta stralci di vita della sua famiglia e del vicinato. All’altro capo del telefono una donna, forse sua amica, o solo conoscente. E’un flusso di coscienza in cui si avvicendano storie, dinamiche relazionali, particolari degli arredamenti, ma anche soltanto punti di vista.


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17 GIUGNO 2010 dalle 20.00 alle 00.00

Lalène Rock

|FE|

Sacra conversazione Alessio Mezzarobba

|PN|

Vuoto il sacco

F. Paolasini, E. Serra, E. Sogno

|TO|

Concerto

Installazione video - suono

Lettura scenica

Biografia

Biografia

Biografia

Il progetto Lalène nasce in una banalissima primavera del 2005 e si protrae fino ai giorni nostri intrecciando le vite di cinque musiconauti che, in momenti diversi, hanno contribuito allo sviluppo dell’attuale tessuto sonoro. Il progetto Lalène ha un nome fatto di suoni che sono il suo significato e la sua unica possibile direzione.

Alessio Mezzarobba nasce il 17.09.82 a Pordenone. Si laurea in musicologia all’Università di Udine. Dal 2006 al 2008 studia al conservatorio G. Verdi di Milano. Attualmente studia musica elettronica al conservatorio B. Marcello di Venezia.

Filippo Paolasini nel mese di Febbraio 2010 scrive un testo, una provocazione sul vuoto e pieno. Il testo sarà un pretesto per incontrare il lavoro dell’attore Erik Sogno e la regista Elena Serra.

Myspace

Sacra conversazione nasce dall’intento di recuperare il fascino cadente e la stasi mistica, presenti nelle pale d’altare del XVI secolo e di riproporli in un ambiente audiovisivo al fine di raccontare una storia sulla condizione dei personaggi ritratti nella pala di S. Zaccaria del Bellini.

http://www.myspace.com/ lalene5et

Sinossi

Sinossi Due, un lento peregrinare. Come nelle coste della Bretagna, un giaciglio per naufraghi, dove le due anime aprono un dibattito sull’eterno dualismo tra vuoto e pieno. Chi ne esce vivo?


12 Lo stato sociale Welfare pop

30 GIUGNO 2010 dalle 21.00 alle 00.00

|BO|

Otaku

Agguantame

Concerto

F. Burzacchini, M. Gentile, P. Minni |BO| Danza

Biografia

Sinossi

Biografia

Lo stato sociale nasce nella stanzetta per la diretta radiofonica di Radio città Fujiko, a Bologna. Nasce come un gioco.

Nell’uso corrente il termine Otaku indica dei giovani appassionati di fumetto e di animazione giapponese che trascorrono il loro tempo in casa. Attraverso l’identificazione con i loro eroi definiscono un luogo sicuro, personale e micro comunitario. La performance è studiata a partire dall’osservazione di questo mondo, per restituirne il suo tratto effimero e liminale.

Zerocinqueuno si prefigge come scopo il promuovere la cultura dell’innovazione, della partecipazione e dello sviluppo sociale, culturale e territoriale mediante lo spettacolo dal vivo per mezzo della promozione e la distribuzione di diversi artisti o gruppi in continua ricerca di una stabilità.

Quella voglia di giocare con quello che capita tra le mani e tra pensieri, dalle parole alla musica al teatro alla chiacchiera, porta i tre componenti dello stato a rinchiudersi, carichi di birra gelata, in uno sgabuzzino e suonare a volumi impossibili, durante la cocente estate 2009. Myspace http://www.myspace.com/ lostatosociale

A pag. 14 la scheda su Orizzonte anello, a cura di Icaro Project.

Zerocinqueuno

|BO|

Monologo

Sinossi L’autore racconta la sua Napoli, vista dagli occhi di un giovane che per tutta la sua infanzia non ha fatto altro che starsene immobile e in silenzio a osservare tutto e tutti.


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01 LUGLIO 2010 dalle 21.00 alle 02.00

Roserosse Rosenere Dario Masciello

|VE|

Reading Sinossi L’attore Dario Masciello (VE) presenta una raccolta di impressioni e poesie nell’anticamera della polveriera francese. Lettura appassionata accompagnata da un tessuto sonoro che enfatizza le parole dell’attore.

Tommiest Djset

|TS|

Live performance di elettronica Biografia Tommiest, musicista elettronico, da Trieste porta a Forte Marghera la sua ricerca performativa basata sul livecoding, ovvero la produzione del suono attraverso la scrittura informatica codificata.

Il deserto dei Tartari (II versione)

Leefleaf

Installazione audio-video

Spettacolo

Biografia

Sinossi

Neuma è un gruppo formato nel 2009 da più elementi che variano da spettacolo a spettacolo, coordinati da Alessandro Vincenzi. Il punto di partenza è la costante ricerca di un teatro a-stilistico.

Leefleaf sta per impossibilità di sentire il cambiamento, di avvistare un qualcosa di difforme e di alternativo alle logiche manipolatorie del pensiero ai nostri giorni. Non è solo una questione di sottomissione dell’individuo al potere, in Leefleaf si parla del gioco delle complicità che ci porta a rinunciare spontaneamente alla nostra capacità di immaginare, di sviluppare la vita nella diversità da ciò che tutti i giorni si ascolta, si guarda, si fa. Ma non c’è nessuna vittima e nessun carnefice, siamo tutti vittime innamorate dei propri carcerieri, affetti da una sindrome di stoccolma che non insegna l’obbedienza ma l’amore per l’obbedienza.

Neuma

|VE|

Sinossi La polveriera francese è un luogo evocativo in sintonia con le fortificazioni filmate dal gruppo. Il secondo allestimento è un montaggio serrato del primo video, accompagnato da una “colonna sonora” riscritta per la polveriera stessa, spazio che richiama indirettamente le fortificazioni presentate nel video.

Asilopubblico

|VE|


14 Orizzonte anello Icaro Project

|MI|

Videoinstallazione Biografia Icaro project è un collettivo artistico che concentra il suo lavoro attraverso vari linguaggi visivi per sperimentare nuovi dispositivi di rappresentazione. Attraverso la riproposizione simbolica e contemporaneizzata del mito di Icaro nelle sue tre fasi (labirinto, volo, caduta), si attua in particolare il tentativo di comprensione di una società svuotata di significato dai propri media, persa nei suoi princìpi, tra slanci visionari e preoccupanti orizzonti di decadenza. Sinossi “Innanzitutto, linee rosse, grosse. Le ho dappertutto e bruciano, bruciano dannatamente . Flap flap flap, caldo, insetti ed aerei invisibili”. 16 Agosto 1989 - Località sconosciuta


Laboratorio metodo devised work Gigi Argyropoulou

15 |Londra|

Progetto Secret Encounters: drammaturgia della città; Biografia Gigi Argyropoulou è fondatrice della compagnia F2 performance unit, una delle prime realtà in Grecia che ha praticato il metodo della Devised performance. Ha insegnato in università e scuole di teatro in Inghilterra, Grecia, Italia. Attualmente frequenta il dottorato in Performance studies alla Roehampton university di Londra. E’ regista e autrice di numerose performances presentate a Londra e ad Atene della compagnia F2/Mk ultra (UK-GR), e curatrice dello spazio Bios ad Atene. Sinossi Incontri occasionali, occhiate rubate, connessioni mancate. Tutti noi vogliamo trovare il nostro posto nel mondo, ma dov’è e che cos’è? Come uno spazio nella città diventa il “nostro posto”? Come lo rendiamo speciale? La mia casa, la mia scuola, il parco dove ci siamo baciati per la prima volta, il cimitero, il supermercato, il posto che ha il miglior caffè, la strada con dei corpi morti, il posto dove si può vedere la città dall’alto, la chiesa dove i miei genitori si sono sposati, la casa che è stata distrutta dal terremoto, il posto dove ti ho visto per la prima volta, il cuore segreto della città. Secret encounters esplora la città e i suoi passeggeri, i suoi viaggiatori. E’ un percorso tra il luogo e i suoi incontri, un’esplorazione all’interno della città e delle sue regole. Il devised theatre non parte da un testo; il punto di partenza può essere una domanda, una foto, un oggetto o noi stessi. I performer, nella metodologia devised sono i creatori del loro lavoro. Durante le prove, i performer creano il loro materiale drammaturgico attraverso l’uso di strategie, metodologie, strumenti che verranno loro offerti. Il regista poi compone i materiali. La performance finale è dunque creata attraverso il processo di composizione. Il laboratorio ha offerto agli abitanti e agli studenti di Venezia e dintorni la possibilità di avvicinarsi ad un nuovo metodo di composizione performativa, il devised process. Attraverso l’utilizzo di tale metodo, i partecipanti hanno sondato i territori tra il teatro e l’arte, scoprendo un nuovo approccio alla performance.


16 Secret Encounters 25 giugno 2010

|Venezia|

Performance sitespecific per una persona alla volta Sinossi Un labirinto; un ambiente ricostruito, un’installazione. Ogni membro dell’audience viaggia da solo. Strani incontri sulla sua strada. Piccole decisioni formano il nostro viaggio nel labirinto. Incroci, incontri, separazioni. Il lavoro esiste tra il teatro e l’arte in una combinazione di installazione, live art e metodologia devised. Esplorare la natura della città e del percorso giocando attraverso l’idea di percezione, identità, occasione e partenza. Secret encounters ha creato un percorso interattivo che, partendo da Calle dei Priuli, è arrivato alla fermata del vaporetto di Madonna dell’orto. Il tragitto è stato scandito dagli interventi di nove performers. La durata media dell’intero percorso era di cinquanta minuti. Il tutto è iniziato alle 20.00 ed è finito alle 01.00. Hanno seguito il percorso 34 partecipanti. Performers: Marcela Contreras Ilaria Faletto Irene Giubilini Elena Leonardi Irene Liverani Carla Marazzato Eugenio Palmieri Anna Claudia Romeo Carlotta Scioldo


VERSO LA SECONDA EDIZIONE DI SCHIUME

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Questa prima esperienza è stata di sicuro un momento di crescita professionale per tutte le persone che vi hanno preso parte. Tracciare un bilancio significa innanzitutto cogliere questi elementi positivi e farne trampolino per lanciarsi verso nuovi traguardi. La nostra nuova idea è fare di Schiume un appuntamento irrinunciabile nel panorama della giovane sperimentazione nel campo delle arti performative a Venezia e nel resto d’Italia. I presupposti che ci portano a coltivare questo ambizioso obiettivo nascono dalla consapevolezza del gradimento del pubblico nei confronti dell’iniziativa, dall’impegno che tutte le persone coinvolte hanno profuso, dal supporto che le istituzioni e le associazioni hanno dato al nostro progetto. Forte Marghera è il cuore di Schiume, uno spazio che pare fatto apposta per concepire e ospitare eventi di questo tipo, un palcoscenico naturale di enorme bellezza. Si riparte quindi affrontando problematiche nuove e ponendosi nuovi obiettivi. Per prima cosa ci sarà da costruire una rete di relazioni più ampia possibile con tutte le realtà italiane impegnate nelle arti performative, facendo della seconda edizione un evento ancora più ricco in termini di offerta artistica. Sarà poi fondamentale ampliare la collaborazione con le associazioni del territorio, con la Marco Polo System in particolar modo, riuscendo così a pensare ad attività culturali di più radicato impegno sul territorio come laboratori di teatro e workshop da tenere al forte durante tutto l’anno. Sarà necessario poi intensificare la collaborazione con il Comune di Venezia cercando di valorizzare le potenzialità sociali della prossima edizione di Schiume, aprendola ulteriormente alla cittadinanza. Nostro obiettivo per la seconda edizione di Schiume sarà poi indire un bando europeo per la selezione di altri spettacoli provenienti da altri paesi, così da dare un respiro europeo al festival. Non ci resta che ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile la nascita di Schiume e con entusiasmo ritornare al lavoro.


18 Schiume 2010

Festival di arti performative a cura di: Irene Liverani; Simone Montella; Mattia Pagura; Carlotta Scioldo; Alessandro Vincenzi; Portavoce responsabile: Luca Capuano; Con il patrocinio del Comune di Venezia; Assessorato alle Politiche giovanili e Pace; Informagiovani di Mestre;

Si ringraziano: Marco Polo System Forte Marghera Senato degli Studenti IUAV Associazione culturale Controvento Associazione culturale Beldalora Associazione ricreativa Forte al Forte


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