Di Gretel e di Riccardo cuor di Pavone

Page 1



"Gli adulti sono troppo seri per me. Non sanno ridere. Meglio scrivere per i bambini. E' l'unico modo di divertire anche me stesso" Roald Dahl



Di Gretel e del Principe Riccardo Cuor di Pavone Siamo tutti molto curiosi di sapere se Gretel sia riuscita a conoscere di persona il Principe Riccardo Cuor di Pavone e, perché no, a coronare il suo sogno d’amore. Per scoprire cosa sia successo dopo il buon esito della visita ispettiva dobbiamo intrufolarci a Palazzo, durante una cena organizzata per celebrare il compleanno di Sua Altezza Reale. In quell’occasione, Hansel e Gretel vennero convocati per preparare succulente leccornie direttamente nelle cucine reali… “Gretel! Greteeeel! Dove sono i bricconcelli?! E’ quasi arrivato il momento di sfornare il dolce, possibile che i nostri aiutanti spariscano sempre quando c’è più bisogno di loro?!” Strillava Hansel, in piedi dietro il grosso tavolo in legno della cucina di Sua Altezza Reale e con indosso un grembiule imbrattato di crema e cioccolato. “Non saprei, Hansel… Hai controllato sotto il tavolo? Di solito è lì che si nascondono, quando hanno voglia di battere la fiacca…” rispose Gretel.

Pag. 5


Il favoloso mondo di C’era Una Volta La fanciulla mescolava crema alla vaniglia dentro una grossa ciotola, senza staccare gli occhi sognanti da un quadro a dimensione reale raffigurante Riccardo Cuor di Pavone, fiero sul suo cavallo bianco, durante una battuta di caccia al Leocorno dalle zampe a riccio. In giro si raccontava che nessuna delle fanciulle conosciute durante il ballo celebrato in suo onore solo qualche mese prima fosse riuscita a rapire il suo cuore e che i pensieri del Principe fossero tutti rivolti ad una fanciulla misteriosa che egli sosteneva di aver incontrato "nei suoi sogni, proprio in occasione del ballo". Mi sa tanto di storia già sentita, pensò Gretel, sospirando. Si immaginò Cenerentola mentre arrivava al ballo sulla sua zuccarrozza: si tratterà della principessa di questo o di quel Regno Vicino, sconosciuta ai più, apparentemente caduta in miseria, ma in realtà piena di fiorini fatati. Quella che poi sposa il Principe, diventa famosa, mette al mondo bambini che affida ad una schiera di governanti perchè è troppo impegnata a disegnare abiti alla moda e a gestire la propria vita sociale per occuparsi di loro. Sgrunt. Ormai a Palazzo non si parlava d'altro. Tutti volevano conoscere l'identità della misteriosa ragazza che aveva rubato il cuore del Principe.

Pag. 6


Il favoloso mondo di C’era Una Volta Balli e ricevimenti si erano intanto moltiplicati di numero, nella speranza che la sconosciuta varcasse come per magia le soglie del Palazzo Reale, coronando un sogno a lungo atteso. Dopo innumerevoli feste, tuttavia, questo non era ancora avvenuto. Quella ragazza è proprio una sciocca, pensava Gretel. Se il Principe stesse cercando me, io non me lo farei ripetere due volte e correrei da lui, senza esitazione! Ma tutte le fortune capitano sempre e solo alle altre! Mentre Gretel era assorta in tali tristi pensieri, Hansel fece come lei aveva suggerito. Si chinò a guardare sotto il tavolo, ma dei bricconcelli non c’era alcuna traccia. Stava per alzarsi quando lo sguardo gli scivolò infine oltre il tavolo, sulla porta di ingresso che si affacciava su di un lungo corridoio, al termine del quale una lunga scalinata di prezioso marmo rosa conduceva nel salone centrale, dove tante nobili famiglie si erano riunite per celebrare il sessantesimo compleanno del Re. Proprio in corridoio, oltre la porta della cucina, Hansel scorse i bricconcelli giocherellare spensierati con un cagnetto marroncino grassottello e dal pelo lungo, che gli copriva gli occhi per metà.

Pag. 7


Il favoloso mondo di C’era Una Volta “Ehi voi! Venite subito qui!” intimò Hansel ai bricconcelli, che di tutta risposta corsero disubbidienti a nascondersi dietro spessi drappeggi di velluto rosso appesi alle pareti. “Se vi acchiappo…” borbottò Hansel spazientito, rialzandosi in piedi. Picchiò la testa contro il tavolo. “Ahia!” gemette. E si teneva la testa dolorante tra le mani. Come chi guarda assorto una bolla di sapone che ad un certo punto esplode, allo stesso modo quel tonfo secco costrinse Gretel ad abbandonare le proprie fantasticherie: “Oh, Hansel, ma perché non stai un po’ attento?! Ora siediti un attimo su quello sgabello,” disse poi indicando al fratello una seggiolina vicino alla finestra, “e lascia che ti passi il mal di testa. I bricconcelli li recupero io. Avrei dovuto legarli al tavolo, anziché permetter loro di andare in giro a curiosare. Ma ora farò loro una ramanzina coi fiocchi che non dimenticheranno facilmente...“ Gretel uscì dalla cucina. Stringeva ancora tra le mani il grosso mestolo sgocciolante con cui poco prima stava mescolando la crema alla vaniglia. Portava in testa una cuffietta rosa che teneva raccolti i suoi lunghi capelli biondi. Indosso, aveva un grembiulino consunto dello stesso colore.

Pag. 8


Il favoloso mondo di C’era Una Volta Speriamo che nessuno mi veda vestita così, pensò imbarazzata. Camminava lungo il corridoio, chiamando i Bricconcelli a gran voce: “Ehi voi! Testoni che non siete altro! Abbiamo del lavoro da fare, non è il momento di giocare! Se non venite subito fuori giuro che verrete rinchiusi in cantina per i prossimi 3 magi anni fatati!” I Bricconcelli sbucarono fuori dai tendaggi. Non per rispondere ai richiami di Gretel, bensì per correr dietro al cane, che intanto trotterellava allegro lungo il corridoio, in direzione della scala. “Oh no!” esclama Gretel, “Tornate subito qui! Se vi azzardate a salire su per quella scala consideratevi già ferraglia arrugginita!” Gretel affrettò il passo guardandosi intorno e sperando di non imbattersi in nessuno. Guarda te cosa mi tocca fare... Incuranti dei suoi ammonimenti, i Bricconcelli iniziarono a seguire il cane su per i gradini. Il briccoversalo coi suoi piedi corti arrancava un po', ma con le spinte che il briccobattilo gli infliggeva col suo becco metallico riusciva comunque a stare al passo con gli altri. Terrorizzata all'idea che i Bricconcelli potessero arrivare nel salone centrale creando scompiglio tra gli invitati, Gretel si mise a correre.

Pag. 9


Il favoloso mondo di C’era Una Volta Teneva sempre tra le mani il mestolo sgocciolante. Oh no, nooooo! Devo fermarli prima che arrivino lassù… Oh, che figuraccia… Dal salone intanto giungevano melodie d'arpa e fragori di risate. Pareva proprio che gli invitati si stessero divertendo molto. Finalmente Gretel raggiunse il cane e i Bricconcelli sui gradini della scalinata. Si chinò per prenderli e in quel momento scorse davanti a sè l'ombra di un paio di gambe e di un paio di braccia che sollevavano il piccolo cane peloso. “Ehi, Babà! Dove pensi di andare? Non sei autorizzato ad entrare nel salone centrale, lo sai! Non si fanno eccezioni, neanche per il cane del Re! Oh, ma chi c'è qui con te? Dei nuovi amici! Che carini… e che forme strane che hanno… Non capisco che razza di cani siano però…” pronunciò una voce oltre quelle due lunghe gambe muscolose. Gretel si immobilizzò. Ecco, lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo, lo sape... sollevò lo sguardo e rimase a bocca aperta. Davanti a lei si trovava proprio Riccardo Cuor di Pavone, bello e sfavillante in un completo di pizzo blu e oro, con in braccio il cagnetto dispettoso.

Pag. 10


Il favoloso mondo di C’era Una Volta “Gentile damigella, buonasera. Io sono Riccardo, il Principe dei Regni Vicini”, le disse, sorpreso di trovarsi di fronte una giovane mai vista in precedenza “E voi, di grazia, chi siete?” Gretel non riusciva a rispondere. La bocca mezza aperta, il mestolo in mano, che aveva appena finito di sgocciolare. Restò immobile, fissando il Principe che le sorrideva mostrandole tutti e 32 i denti bianchissimi e spostandosi dalla fronte un ciuffo di capelli che non voleva saperne di stare al proprio posto. “I….io…io sono G…Gretel, del Laboratorio di Dolcezze C’era una Volta. Il piacere è mio, Sua Altezza.” Al solo sentir pronunciare il nome di Gretel, il volto del Principe cambiò espressione, come fa quello del bambino che finalmente scorge un bel barattolo di cioccolata sul tavolo in cucina. “Gretel..." disse con gli occhi luccicanti di gioia, "allora siete voi… non credo ai miei occhi, finalmente vi ho trovata!“ Gretel era molto confusa. Si guardò intorno, per capire se il Principe stesse parlando con lei o con qualcun altro. Ma c'era solo lei, su quei gradini. Il Principe continuò a parlare: "Vi attendo dal giorno del mio ballo, da quando assaggiai quel dolce delizioso che proprio voi preparaste per me. Pag. 11


Il favoloso mondo di C’era Una Volta La bontà di quel dolce favoloso mi ha ammaliato... e da allora ho giurato a me stesso che avrei trovato la fanciulla che l'aveva preparato e che l'avrei fatta mia sposa!" Il Principe lasciò andare Babà che senza pensarci su due volte corse dritto nel salone centrale. Poi strinse la mano sinistra di Gretel tra le sue. A quel gesto inatteso Gretel trasalì. Il mestolo che reggeva nella mano destra le cadde per terra. I Bricconcelli, che erano notoriamente dei grandi fifoni, vennero spaventati a morte da quel rumore metallico e se la diedero a gambe levate, tornando dritti filati in cucina. “Io… ora devo andare, Principe… dopo 12 minuti esatti il dolce si sgonfia e devo assolutamente tirarlo fuori dal forno prima che ciò accada... sono onorata, onoratissima di aver fatto la Vostra conoscenza, Maestà”, disse la fanciulla inchinandosi nuovamente perché il Principe non la vedesse arrossire. E poi girò i tacchi e filò dritta in cucina, lasciando il Principe in piedi, da solo sui gradini del grande palazzo. “No vi prego, tornate qui!” la implorò il Principe. Ma Gretel si era già dileguata. Riccardo raccolse il mestolo e lo strinse forte al petto, incurante della crema alla vaniglia che gli imbrattava l'abito.

Pag. 12


Il favoloso mondo di C’era Una Volta “Oh, Gretel… Ora verrò a cercarti, ti darò il bacio del vero amore e, infine, ti farò mia sposa… Non sono mai stato prima d'ora nelle cucine del palazzo e invero non ho neanche idea di dove si trovino ma… saranno il mio amore e le tue macchie di vaniglia a condurmi da te!” il Principe seguì le gocce di crema alla vaniglia che Gretel aveva fatto inavvertitamente colare dal mestolo lungo il corridoio e giunse così nelle cucine del Palazzo Reale. Lì trovò Gretel, emozionata come non mai per averlo finalmente conosciuto. E scorse Hansel, con un bernoccolo enorme sulla fronte, circondato da Bricconcelli premurosi che gli porgevano pezzoline bagnate per alleviare le sue sofferenze e il loro senso di colpa. Il Principe restituì a Gretel il mestolo che aveva perduto, poi la prese tra le sue braccia e le diede il bacio del vero amore. E tutti si scordarono come per incanto del compleanno del Re e del dolce che intanto abbrustoliva in forno. Un mese dopo furono celebrate le nozze: Hansel e i Bricconcelli prepararono una torta deliziosa, a sette piani, per tutti gli invitati al banchetto nuziale.

Pag. 13


Il favoloso mondo di C’era Una Volta Dopo il matrimonio Gretel abbandonò il lavoro al Laboratorio di Dolcezze, dove ormai l’attività procedeva a gonfie vele grazie ad Hansel, alla sua giovane fidanzata, (Priscilla Svogliatella) a tanti sguatteri leprotti e scoiattoli e ad innumerevoli Bricconcelli, sia esperti che alle Prime Armi. Certo che Gretel sa bene, come prendere un uomo per la gola! Come vedete, cari lettori, i tempi son cambiati e non occorre più essere una Principessa, per sposare un Principe! Gretel è riuscita a coronare il suo sogno e… a cambiar fiaba, per una volta! E lei e il Principe vissero per sempre insieme, felici e contenti, tra nuvole di gioia e di farina. … e il dolce per il compleanno del Re?! “Poiché il dolce si è bruciato, Gretel un altro ne ha preparato; In quattr’e quattr’otto, Ma sempre assai ghiotto!”

Pag. 14


Il favoloso mondo di C’era una Volta

Testi: Alessia Faltoni Illustrazioni: Veronica Barsotti Magnani www.menta-piperita.blogspot.com



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.