ALPE Inverno 2023/2024

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ALPE Inverno 2023/24

Alpe di Siusi Magazine

CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · FIÈ ALLO SCILIAR · TIRES AL CATINACCIO

Giovani e sci nordico Esercizio fisico all’insegna del divertimento

Turismo invernale Un’incoraggiante innovazione

Sapori Le uova e la pasta dello Zoarhof


SEISER ALM ORGANIC M O U N TA I N G I N

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Foto: Helmuth Rier

Editoriale & sommario

Gentili lettrici e lettori! Se avete tra le mani questa rivista, è molto probabile che stiate trascorrendo qualche giorno di relax nella regione dolomitica Alpe di Siusi. Ed è altrettanto probabile che abbiate già avuto a che fare con Dagmar Mayrl o - se non con lei personalmente - con uno dei suoi colleghi. Coordinatrice del team degli uffici skipass, ci racconta la sua quotidianità. In un’altra intervista Matthias Rabanser, gestore di impianti di risalita, ci illustra la sua visione per il futuro. “Sono ottimista”, afferma, spiegando perché il turismo invernale è tutt’altro che in declino. Anche Erich Karbon si occupa di sci, ma in un contesto diverso. Conosciuto come “ski maker”, quest’uomo di Castelrotto è un esperto nella preparazione di sci e snowboard, soprattutto per gli atleti professionisti: sebbene i giovani fondisti dello Ski Team Alpe di Siusi non lo siano ancora, sono sulla buona strada per diventarlo. Ma, prima di tutto, dovrebbero essere il divertimento e l’attività fisica le fonti ispiratrici per avvicinarli allo sci nordico. A proposito: sapevate che, in questa disciplina, l’Alpe di Siusi non ha rivali nell’arco alpino?

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Nell’universo del caffè di Valentin Hofer

La Winter School di Tires è una culla di scienziati. I giovani ricercatori, infatti, vi accorrono da ogni angolo della terra per condividere le loro idee in un contesto di pace e tranquillità, lontano dalle metropoli. Con la storia della Residenza Laechler diamo il via a una rubrica sui più interessanti progetti realizzati da architetti locali. Vi faremo scoprire come Paul Senoner e Lukas Tammerle siano riusciti a individuare il giusto equilibrio tra restauro, ricostruzione e sviluppo. Più romantico, invece, è l’articolo sulla sagra di San Valentino, un luogo idilliaco sopra Siusi allo Sciliar. E, per finire, non manca neppure la bontà: le uova delle oltre 5.000 galline, la gustosa pasta della famiglia Federer del maso Zoarhof ad Aica di Fiè e la deliziosa ricetta delle omelette agli spinaci!

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È un piacere annoverarvi tra i nostri ospiti! Vi auguriamo di cuore di trascorrere giornate piacevoli, rilassanti e riposanti nella nostra incantevole regione dolomitica Alpe di Siusi.

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I giovani fondisti dello Ski Team Alpe di Siusi Pagina 10

Matthias Rabanser e il futuro del turismo invernale Pagina 16

Progetto architettonico: residenza Laechler Pagina 22

Alle casse della cabinovia Alpe di Siusi Pagina 24

La sagra di San Valentino Pagina 30

Erich Karbon, preparatore di sci Schlern Music Festival Pagina 36

Ricerca sulla salute a Tires al Catinaccio Pagina 40

Le uova e la pasta dello Zoarhof Pagina 44

Ricetta: omelette agli spinaci Pagina 46

Highlights inverno 2023/24 Pagina 48

Helmut Mitterstieler Presidente Alpe di Siusi Marketing e per le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Alpe di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio

Anteprima estate 2024 Pagina 50

Visto & sentito

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L’universo del caffè Una visita alla torrefazione Caroma di Fiè allo Sciliar è un’immersione nell’affascinante universo del caffè, dove è possibile ammirare quella che probabilmente è la più vasta collezione di macini da caffè al mondo. Grazie a impegno e passione Valentin Hofer, esperto e coffee chef sommelier, nel corso degli anni ne ha raccolti oltre 2.000. Gli interessati possono dunque intra­prendere un viaggio culturale davvero straordinario.

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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Sci nordico, una fonte di gioia! Lo sci di fondo è considerato faticoso: non a caso, per superare i dislivelli, gran parte degli sportivi sceglie lo skilift. Tuttavia, soprattutto i bambini sono sorprendentemente ricettivi nei confronti di questa disciplina molto varia.

G Gli sciatori alla stazione a valle della seggiovia Laurin rimangono stupiti alla vista di un gruppo di circa quindici allegri bambini e bambine in tuta verde e nera che, sulla neve primaverile, passano dalla pista ai tornelli, mettendosi in coda con disinvoltura. A parte i sottili sci, non c’è traccia di giacche a vento imbottite e attrezzature ingombranti: sono i giovani fondisti del Seiser Alm Ski Team. L’allenamento del sabato inizia sempre con qualche discesa su pista. Chi ci ha provato, sa quanto sia impegnativo - alla stregua di un esercizio acrobatico - ma anche divertente scendere con gli sci da fondo che, tra l’altro, non hanno neppure le lamine affilate.

Testo: Sabine Funk Foto: Helmuth Rier

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Sui tracciati dell’Alpe di Siusi è piuttosto raro incontrare dei ragazzini. Quando ci s’imbatte in una famiglia, in cui anche i più piccoli si cimentano giocosamente nello skating (tecnica impegnativa che richiede una certa coordinazione), spesso si tratta di turisti provenienti dai Paesi scandinavi. Lo sci nordico è considerato il più salutare degli sport

invernali, in cui il fattore divertimento è ingiustamente sottovalutato. Lo dimostrano i piccoli fondisti del Seiser Alm Ski Team che, da qualche anno, hanno la possibilità di accedere all’offerta riservata agli alunni dei comuni limitrofi. Come in tutto l’arco alpino, anche qui la discesa è per tradizione lo sport dominante, tanto che quasi tutti bambini non arrivano ai cinque anni senza aver indossato gli sci almeno una volta. E, per molti, questo è il primo passo verso l’agonismo. Ma, come tutti gli sport di massa, anche questo richiede tempo, denaro ed energia. A confronto, lo sci nordico vive nell’ombra. Ma ciò non scoraggia l’ambizioso obiettivo dello ski team, ossia coinvolgere un numero sempre maggiore di nuove leve in questa disciplina fantastica e salutare, che allena tutto il corpo nella fresca aria alpina: chi l’ha provata, infatti, afferma che è una fonte di gioia! Gli allenamenti hanno preso il via su iniziativa di Georg Plant di Siusi allo Sciliar. Appassionato fondista, si è fatto promotore di tale progetto non ap-


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Lo sci di fondo sull’Alpe di Siusi

Info Gli allenamenti di sci nordico per i bambini del posto prendono il via a inizio dicembre - o non appena le condizioni della neve lo permettono - e terminano intorno a Pasqua. Le scuole di sci dell’Alpe di Siusi offrono anche corsi per genitori e figli. L’attrezzatura per la tecnica classica e lo skating è disponibile in tutte le taglie presso il noleggio locale, che offre anche la consulenza di esperti!

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pena i figli hanno mostrato interesse per questo sport. Da allora, si è dedicato a un’intensa opera di convincimento tra le squadre e i comitati anche perché, se gli iscritti ai corsi di sci alpino raggiungono il centinaio, quelli di fondo ne contano una ventina appena: un dato sorprendente, considerando che l’Alpe di Siusi è nota a livello internazionale come uno dei più incantevoli comprensori delle Alpi per lo sci nordico, oltre ad essere sede della Moonlight Classic, una gara diventata un cult nel settore. Un “inverno d’oro” in termini di innevamento e affluenza è stato quello della pandemia, che ha costretto al blocco degli impianti di risalita, tanto che molte famiglie hanno cercato alternative. “Alla partenza della gara di fine stagione si contavano ben 40 bambini”, racconta Lukas Kostner emozionato, molti dei quali però sono tornati sulle piste da discesa. “Che peccato! Lo sci di fondo è lo sport più bello che ci sia…”. Kostner è uno dei due allenatori

della squadra. L’entusiasmo di quest’uomo sempre abbronzato dal caratteristico accento gardenese è letteralmente contagioso. Lui stesso, all’età di nove anni, ha partecipato alla sua prima gara, ha frequentato un istituto sportivo specialistico e, successivamente, ha fatto parte della nazionale. Ora si dedica “anima e corpo” al fondo e ai figli. Quasi ogni fine settimana accompagna un piccolo gruppo a gare ed eventi in tutto l’Alto Adige. “Ma le competizioni non sono l’obiettivo dell’allenamento”, sottolinea. I bambini traggono beneficio da questa disciplina in molti modi perché, oltre a coordinazione ed equilibrio, potenziano la forma fisica e la forza, scoprendo così il piacere di un’attività completa. E, per alcuni bambini, proprio l’esercizio fisico è ancora più stimolante della velocità, che spesso è difficile da controllare. Kunigunde (12 anni) di Fiè allo Sciliar confessa di non essersi mai sentita a proprio agio sugli sci da discesa, con i ritmi che impone. “Il fondo è uno sport vero e proprio”, sottolinea con


“Per me, lo sci di fondo è lo sport più bello del mondo”. Ronja, 11 anni

orgoglio questa alunna delle medie, sfatando il pregiudizio che fatica e divertimento non possano coesistere. Hubert Rier, responsabile insieme a Kostner dell’allenamento dei giovani atleti, va oltre: “In realtà, lo sci di fondo è molto più adatto a loro della discesa che, tutto sommato, non può essere definita sport. Cosa fanno infatti i bambini quando sono all’aria aperta in totale libertà? Corrono e si scatenano: lo sci nordico soddisfa esattamente queste esigenze”. Hubert stesso ha iniziato a praticarlo all’età di 17 anni e ne è rimasto subito affascinato, tanto da trascorrere le pause pranzo sull’Alpe di Siusi, ancor prima di diventare istruttore. Da decenni, ormai, lo si può incontrare tutto l’inverno lungo i tracciati soleggiati dell’Alpe di Siusi. Purtroppo, è ancora piccolo il gruppo che, sotto la guida di Lukas e Hubert, si allena due volte alla settimana per apprendere le minuzie tecniche di questa versatile disciplina di resistenza. Alcuni dei loro pupilli stanno già dimostrando talento e ambizione. “Per me, lo sci di fondo è lo sport più bello del mondo”, ammette senza esitazione Ronja di Siusi allo Sciliar che, dopo la lezione di prova, non vedeva l’ora di iniziare sul serio. Ben presto, quest’agile e minuta undicenne ha manifestato una buona dose di grinta. Così, lo scorso inverno, ha disputato otto gare, praticamente tutte quelle che il club le ha proposto. Il suo impegno e quello dei “ragazzi dello Sciliar” è stato premiato: Ronja, infatti, ha già vinto il titolo di vice-campionessa regionale. Quest’inverno è sicura che anche il fratellino entrerà nella squadra, anziché partecipare al corso di sci alpino. E, osservando questi giovani, oltre a percepire il loro entusiasmo, viene spontaneo chiedersi se anche molti altri non sarebbero più felici sui tracciati da fondo, piuttosto che sulle piste da discesa, in cui vengono messi sotto pressione e caricati di aspettative. <

I fondisti del Seiser Alm Ski Team - nella foto con gli allenatori Lukas Kostner e Hubert Rier si cimentano nella tecnica classica e nello skating

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TURISMO INVERNALE:

“ Rimango ottimista” La crisi climatica si percepisce anche sulle Alpi. Stando alle previsioni, saranno sempre più frequenti gli inverni miti con un ridotto innevamento, che colpiranno il turismo invernale nel profondo. Matthias Rabanser, gestore di impianti di risalita, ne parla con ALPE.

Intervista: Sabine Funk Foto: Helmuth Rier

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C Come fa un gestore d’impianti ad affrontare le sfide - non così nuove - del cambiamento climatico? Cosa fa per il proprio bilancio ecologico? Un’intervista a Matthias Rabanser, la cui azienda familiare gestisce da 60 anni gran parte degli impianti di risalita dell’Alpe di Siusi.

ALPE. La Sua famiglia si occupa dei numerosi impianti di risalita sull’Alpe di Siusi. Come ha avuto inizio questa storia? Matthias Rabanser. Proprio da zero. Da semplice contadino, nel 1960 mio padre fondò l’azienda, che poi ho rilevato dopo la sua scomparsa nel 1999. All’epoca, l’Alpe di Siusi contava singoli impianti di risalita, come la slittovia dell’Hotel Panorama. Essendo il lavoro agricolo molto duro, mio padre decise di procurarsi una seconda fonte di sostentamento. Così, da un’impresa edile italiana rilevò l’impianto di risalita appena costruito su un pendio soleggiato esposto a sud della Bullaccia, in una posizione molto sfavorevole per gli sport invernali: già negli anni ’60, infatti, avevamo problemi di innevamento. Da quando ho memoria, in inverno, la carenza di neve su

questo versante è sempre stata un argomento di conversazione in famiglia.

L’imprenditore Matthias Rabanser: “Abbiamo esteso gli impianti di innevamento a quasi il 100% delle piste, così da poter contare sulla neve tecnica ovunque”

Ciò introduce il nostro tema: da quando si è iniziato a percepire il cambiamento climatico in questo settore? Fino alla metà degli anni ‘80 si pensava che non ci fossero problemi e che la neve sarebbe sempre stata sufficiente. Il vero punto di svolta si è verificato negli inverni del 1988/89 e 1989/90 con precipitazioni molto scarse: “shock da neve” l’avevano definito all’epoca. Eravate preparati dal punto di vista tecnico? Già in quegli anni avevamo messo in funzione i primi cannoni. Dapprima, innevavamo piccoli tratti, soprattutto sulla Bullaccia, per ottimizzare la pista.

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A tale scopo, avevo realizzato un piccolo bacino di accumulo. Talvolta, attingevamo anche al serbatoio dell’Eurotel: capitava infatti che, qualche mattina, per un paio d’ore in albergo non ci fosse acqua potabile. Ora sarebbe impensabile. Durante gli inverni 1988/89 e 1989/90, l’impianto Laurin rimase chiuso per metà stagione, il fatturato crollò e per poco non finimmo in bancarotta. Il Suo futuro imprendi­ toriale dipende ancora oggi dal meteo? Negli ultimi inverni, le cose a volte sono migliorate, altre peggiorate, anche se non troppo rispetto agli anni ’90. Nel frattempo, abbiamo esteso gli impianti di innevamento a quasi il 100% delle piste e possiamo contare sulla neve tecnica ovunque. Inoltre, vantando numerosi bacini di raccolta, siamo attrezzati relativamente bene. Questo però non risolve il problema delle tempe­ rature in aumento: la neve

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può essere prodotta solo al di sotto di un certo limite ... È vero. Abbiamo bisogno di finestre temporali in cui la temperatura rimanga sottozero, così da preparare adeguatamente le piste in breve tempo: più acqua e macchine abbiamo a disposizione, più velocemente possiamo innevare in presenza di condizioni adeguate. Con il freddo e molta acqua, un cannone ha una resa doppia rispetto ai momenti con temperature al limite. Per questo gli impianti devono essere sempre al top. Quindi la preoccupazione maggiore è il caldo? Sì. Quest’anno l’area sciistica Alpe di Siusi apre il 7 dicembre: speriamo che a novembre faccia abbastanza freddo per procedere con l’innevamento tecnico. Se scendessero 15 o 20 cm di neve, sarebbe troppo poca anche solo per la preparazione delle piste con le macchine. Inoltre, le aspettative degli sciatori sono cambiate: in passato, incontrare un dosso o un’asperità era normale.

Oggi invece si dà per scontato che i pendii siano perfettamente battuti già a inizio stagione. Saremo in grado di pianificare una stagione sciistica a lungo termine? Potremo sciare dall’8 dicembre a Pasqua anche tra 20 anni? Ho proprio qui alcuni articoli della fine degli anni ‘80, in cui si metteva in dubbio la possibilità di sciare a distanza di 30 anni. Eppure, siamo ancora in pista. Non sono così pessimista! Quindi, nonostante i cambiamenti climatici, si continuerà? Ovviamente non nego questi cambiamenti, penso siano reali e tangibili. Però non credo che le temperature stiano aumentando così drasticamente, ma forse è solo una mia impressione. E, inoltre, la tecnologia sta facendo passi avanti. I cannoni da neve sono sempre più efficienti e l’area sciistica Alpe di Siusi ha la fortuna di trovarsi a un’altitudine relativamente favorevole.


Ma non sarebbe più ragio­ nevole dire alle persone: “È dicembre, ma sull’Alpe di Siusi ci sono 8 gradi, non si può sciare”? Naturalmente, inaugurare la stagione più tardi è un’opzione. A volte in passato, abbiamo aspettato fino a Natale. Ora l’inne­ vamento tecnico ci permette – almeno nel 90% dei casi - di avere gli impianti in funzione già per Sant’Ambrogio (8 dicembre). Nel 2006, p.e., volevamo aprire il 6 dicembre, ma pioveva a dirotto: due giorni dopo è iniziato a nevicare “di brutto”. A volte, basterebbe un po’ più di comprensione da parte degli sciatori che s’imbattono in qualche chiazza priva di neve. Purtroppo, invece, le aspettative sono molto elevate, così come lo devono essere gli standard di sicurezza. Non ha la sensazione di “fare i conti senza l’oste”, nella fattispecie, la natura? Noi gestori d’impianti abbiamo una responsabilità anche nei confronti delle aziende ricettive, cui

dobbiamo garantire una certa sicurezza di pianificazione. Sono loro ad avere il contatto diretto con i turisti e una cancellazione all’ultimo momento è sempre dannosa. Quindi, gli operatori turistici dipendono diret­ tamente o indirettamente dall’innevamento tecnico... È così, anche se vorrei sottolineare un aspetto, a mio avviso, interessante: prima dell’introduzione dell’innevamento tecnico capillare, abbiamo valutato l’idea di spostare gli impianti di risalita più in quota. Tra le aree considerate c’erano quella intorno alla Forcella Denti di Terra Rossa o dietro il Goldknopf, in direzione di Malga Saltner Tschapit, tutti terreni ancora incontaminati perché l’innevamento tecnico ha consentito di lasciare gli impianti dov’erano. Anche questo è un aspetto positivo. Sono previste nuove infrastrutture o quelle esistenti saranno riparate

e successivamente ammodernate? Tranne il collegamento tra Saltria e Monte Pana, non è previsto altro. Il processo di approvazione però sta procedendo così lentamente che non so se il progetto si realizzerà mai. Sono 20 anni che cerchiamo di ottenere il permesso.

La regione sciistica ed escursionistica Alpe di Siusi; in primo piano a sinistra, le piste sulla Bullaccia

Quindi, secondo Lei, i requisiti ambientali sono sufficienti? Penso di sì. Le procedure di approvazione richiedono molto tempo e noi cerchiamo di essere meno invasivi possibile. P.e., in fase di scavo, a volte solleviamo intere zolle di erba, che poi riposizioniamo nello stesso modo. Facciamo del nostro meglio. I fattori ecologici più critici sono l’acqua e l’elet­ tricità, ma quale di questi ha un peso maggiore? È tutto interdipendente. In alcuni casi, abbiamo il permesso di prelevare l’acqua dai ruscelli, garantendone però una certa quantità residua. Ma è soprattutto il suo

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pompaggio ad alta quota a comportare un notevole dispendio di energia. Ecco perché stiamo cercando di creare bacini di raccolta in loco: più elevata è la loro posizione, maggiore è la pressione nei tubi collegati con i cannoni da neve. I bacini di raccolta rimangono una questione delicata. Da tempo ne state progettando uno molto capiente sulla Bullaccia: verrà realizzato? I pareri sono discordanti. Il bacino è registrato nel piano regolatore e il terreno è stato acquistato. La valutazione dell’impatto ambientale sembrava promettente, ma poi l’unione di varie associazioni ambientaliste ha richiamato l’attenzione su una rara specie di orchidea, solitamente color cioccolato: questa tipologia di brunella, invece, ha una particolare colorazione gialla e bianca.

Tecnologie moderne non solo per l’innevamento: il battipista rileva in tempo reale la profondità della neve, trasmettendo i dati al computer centrale.

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Quindi non è in discussione la sottrazione di acqua potabile dalla Bullaccia, sebbene negli ultimi anni Castelrotto abbia registrato qualche carenza? No, si tratta proprio dell’orchidea. L’acqua potabile di Castelrotto non ha nulla a che vedere con l’innevamento dell’Alpe di Siusi, perché noi attingiamo solo dal “troppo pieno” dei ruscelli e dell’acqua potabile, mai dalle sorgenti: è tassativamente vietato. Mi piace metterla così: prendiamo in prestito l’acqua senza aggiungere alcun additivo. Gran parte di quella che utilizziamo per l’innevamento, si riverserebbe in realtà in Pianura Padana. Producendo la neve, invece, l’acqua


filtra nel terreno e, alla fine, torna ad alimentare le sorgenti. Un comprensorio sciistico è un’impresa ad alto consumo energetico, anche a prescindere dall’innevamento. Perché il fotovoltaico è quasi assente, p.e. sui tetti delle stazioni? Ciò è dovuto a esigenze di tutela paesaggistica. Finora è stato estremamente difficile posizionare impianti fotovoltaici sull’Alpe di Siusi. Tuttavia, immagino che, in futuro, la situazione possa cambiare. Appena possibile, vorremmo muoverci in questa direzione. Poiché, già ora, gran parte degli impianti utilizza “elettricità verde”, abbiamo ottenuto la certificazione, di cui andiamo molto fieri. Ma sarebbe una buona idea produrre elettricità con il fotovoltaico, perché l’Alpe di Siusi è sempre baciata dal sole. Le innovazioni interessano i sistemi di innevamento o gli impianti di risalita? Entrambi. Nel caso degli impianti, sono molti i dettagli da considerare - dal riscaldamento dei sedili alle chiusure automatiche di sicurezza per i bambini, come nel caso della seggiovia Bamby che, tra l’altro, è dotato di un nuovo e più efficiente azionamento diretto. Il motore, montato direttamente sulla puleggia, è infatti privo di trasmissione e, quindi, di perdite dovute all’attrito e al surriscaldamento. Di conseguenza, il consumo di energia è inferiore. Ma l’aspetto più importante è stata l’installazione sui battipista

“Vedo che, seppur in un’area relativamente contenuta come questa, molte persone si divertono all’aperto, lontano dagli schermi.” Matthias Rabanser

di dispositivi per la misurazione dello spessore della neve che ci hanno consentito di effettuare precisi rilevamenti del terreno dell’intera area sciistica. Questo sistema, infatti, è in grado di rilevare in tempo reale le differenze di spessore, cosicché il conducente possa vedere esattamente come va sistemato il manto nevoso. Questi dati vengono trasmessi anche al computer centrale che calcola la quantità di neve necessaria su ogni area. Quali sono i prossimi progetti in calendario? Attualmente, è in fase di ammodernamento l’impianto Goldknopf. Ha 20 anni e va sistemato prima della seggiovia Laurin. In famiglia, siamo ancora indecisi se puntare su una seggiovia a sei o otto posti. La famiglia ha dunque voce in capitolo. Significa che le decisioni vengono prese insieme? Parlo molto con mia moglie e i miei figli. Uno di loro ha 21 anni e sta facendo il suo ingresso in azienda. In sintesi, ritiene che gli sciatori non debbano farsi scrupoli di tipo ecologico? Vedo che, seppur in un’area relativamente contenuta come questa, molte persone si divertono all’aperto, lontano dagli schermi.

Se lo stesso numero di persone facesse scialpinismo, la natura ne risentirebbe maggiormente. Ma il turismo sciistico è anche sinonimo di traffico. Si sta facendo abbastanza per incentivare gli sposta­ menti senza emissioni di CO2? Questo è un settore su cui non abbiamo alcuna influenza. Poiché disponiamo di ottimi collegamenti ferroviari, sarebbe auspicabile che avvenisse un cam­bia­mento di mentalità e che molti smettessero di utilizzare l’auto. Nonostante le previsioni negative, sembra prevalere l’ottimismo… Sì, sono ottimista e voglio rimanere tale. Sono necessari continui investimenti in cannoni da neve più efficienti, nella rete tubaria e negli impianti di risalita. Se non credessi nel futuro di questo settore, non potrei continuare a investire, soprattutto dopo quanto ho vissuto in passato... Negli anni ‘90, quando ero giovane e sono entrato in azienda, pensavo che il mio mondo sarebbe finito a causa degli inverni con poca neve. Per me è stato un momento difficile, perché ‘i giochi non erano ancora iniziati’. Dopo queste esperienze e le sfide affrontate sono più rilassato e, di conseguenza, ottimista. <

Dal 1999, Matthias Rabanser dirige l’azienda fondata dal padre.

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Residenza in equilibrio

Nella regione dolomitica Alpe di Siusi, vivono e lavorano svariati architetti che hanno attirato su di sé l’attenzione per progetti particolari e prospettive sui generis. Paul Senoner e Lukas Tammerle dell’omonimo studio di Castelrotto sono tra questi. Ad ALPE hanno illustrato il loro progetto “Residenza Laechler”.

N Nel centro storico di Castelrotto si apre piazza Kraus, circondata da una suggestiva cornice di edifici, tra cui la chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo con il suo campanile indipendente, il municipio nell’ex Residenza Krausegg e la Residenza merlata Laechler. Quest’ultima, annessa al municipio, si erge imponente e, al contempo, discreta all’imbocco della piazza tra vicolo Vogelweide e l’arco di via Platten, due delle cinque strade che sfociano in piazza Kraus, conferendole la forma di una stella. Solo di recente la Residenza Laechler, risalente al 13° secolo e sotto tutela delle Belle Arti, è stata completamente ristrutturata e ora si ripresenta nel suo “antico splendore”, sia internamente che esternamente.

Intervista: Simone Treibenreif Foto: Helmuth Rier

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Il Comune di Castelrotto, proprietario dell’elegante edificio, desiderava trasformarlo in un punto di riferimento per la comunità paesana e per i turisti. Il progetto è stato affidato a due architetti ben integrati nello spirito locale: Paul Senoner e Lukas Tammerle.

“Sia io che il mio collega siamo cresciuti a Castelrotto, conoscevamo quest’immobile, precedentemente noto come Casa Plunerschneider, come residenti e clienti della banca, che per molti anni ha avuto lì la sua sede”, ha spiegato Lukas Tammerle. Quando si è deciso che dovesse essere convertito in una struttura pubblica, “per noi è stato un particolare onore ‘operare’ proprio nel cuore di Castelrotto”. In questo progetto, continua Tammerle, “era importante trovare un equilibrio tra restauro, ricostruzione e ulteriore sviluppo”.

Restauro specialistico, ricostruzione storica e sviluppo contemporaneo Gli “interventi” nella Residenza Laechler – denominata così in base al primo proprietario – hanno interessato più livelli: per prima cosa, facciate, intonaci, volte, ecc. del corpo storico sono stati sottoposti a sapiente restauro. La ricostruzione, invece, prevedeva il ripristino di vecchi elementi non più esistenti, ma che un tempo


Lukas Tammerle (a sinistra) e Paul Senoner davanti alla residenza Laechler, in centro a Castelrotto: i due architetti gestiscono insieme lo studio Senoner Tammerle Architetti.

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Nel progetto della residenza Laechler, per Senoner e Tammerle era importante trovare un equilibrio tra restauro, ricostruzione e riqualificazione.

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“Negli edifici antichi queste casualità dovute ad adattamenti del passato sono appassionanti: bisogna accettarle e trasformarle in input positivi, sviluppando nuove soluzioni su misura per l’uso futuro”. Paul Senoner

avevano caratterizzato l’edificio. Per farlo, gli architetti hanno dovuto dapprima studiare lo sviluppo storico: dalla sua costruzione, infatti, l’immobile è stato ampliato, rialzato e ristrutturato in quattro fasi principali, fino a raggiungere le dimensioni e la forma attuali all’inizio del 20° secolo. Acquistato dalla Cassa Raiffeisen Castelrotto-Ortisei nel 1937, ha ospitato la sede della banca fino al 2011. Per adattarlo a tale uso, sono state apportate numerose modifiche che, talvolta, hanno gravemente compromesso la struttura dell’epoca. P.e., la scala esterna a due rampe è stata spostata da piazza Kraus all’interno. “Presumibilmente per risolvere il problema dei gradini bagnati dalla pioggia”, ha spiegato Senoner. “Così abbiamo ricostruito la scala, ripristinando la situazione originaria e consentendo così all’edificio di riacquisire il suo antico aspetto”. Tuttavia, tale scala vanta ora alcuni gradini in più rispetto all’originale, perché negli anni ‘60 il livello del terreno fu abbassato di circa mezzo metro per consentire agli autobus dell’epoca di attraversare l’arco accanto al municipio e di accedere alla piazza. “Sebbene possa essere considerata una de-

Lo studio di architettura

turpazione, questa contingenza ha portato con sé anche un vantaggio, ossia la possibilità di realizzare un accesso privo di barriere dalla piazza, altrimenti impossibile”, ha affermato Tammerle. “Ora, invece, ne abbiamo uno relativamente vicino alle scale o all’ingresso principale”. E Senoner aggiunge: “Negli edifici antichi, queste casualità dovute ad adattamenti del passato sono molto appassionanti: bisogna accettarle e trasformarle in input positivi, sviluppando nuove soluzioni su misura per l’uso futuro”.

Ulteriore sviluppo con la sala polifunzionale nel sottotetto L’intervento architettonico più massiccio è stato realizzato nella parte dell’edificio che si affaccia su piazza Kraus. “I balconi, così come altri elementi e aggiunte privi di rilevanza storica sono stati rimossi”, ha spiegato Tammerle. Nel sottotetto è stata ricavata una piccola sala polifunzionale priva di sostegni. “Per ottenere un’altezza adeguata, il colmo è stato alzato per due terzi della sua lunghezza”, ha proseguito Senoner. “Tuttavia, grazie alla gronda uniforme e continua e alle superfici sfalsate del tetto, quest’innalzamento non è visibile né dal vicolo né dalla piazza”.

Paul Senoner (nato nel 1972) e Lukas Tammerle (nato nel 1980) gestiscono insieme lo studio Senoner Tammerle Architetti. Originari di Castelrotto, collaborano dal 2003, sviluppando progetti di ogni tipo, dalla pianificazione territoriale (sviluppo di paesi, urbanistica) all’architettura delle costruzioni e al design d’interni, fino a singoli componenti d’arredo. Attualmente, il loro team comprende circa dieci persone. Se la principale area di attività è la regione dolomitica Alpe di Siusi, molti progetti per committenti privati e pubblici vengono realizzati anche in altre zone dell’Alto Adige. Nel centro storico di Castelrotto, lo studio Senoner Tammerle Architetti si è occupato della Residenza Laechler, dell’Hotel Lamm e della sede della Cassa Raiffeisen di Castelrotto-Ortisei, insieme a progetti più modesti - come la lunga panchina con tre alberi di fronte a un negozio che funge da divisoria alternativa alla recinzione - e più insoliti come i rifugi Alpe di Tires e Passo Santner.

Sebbene questa sala sia stata dotata di facciata in vetro, la Residenza Laechler appare intonacata di bianco fino al timpano. “Per ottenere tale effetto”, ha aggiunto Tammerle, “davanti alla vetrata ab-

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biamo posizionato un tavolato in legno bianco, attraverso il quale la luce può illuminare gli interni, dando alla struttura un aspetto chiuso fino al tetto, esattamente come gli altri immobili del centro storico. Abbiamo attribuito grande importanza al rispetto dell’edificio e del complesso urbano”. All’interno, invece, la sfida maggiore è stata il “riordino” della planimetria e la rimozione di vecchie aggiunte, così da rispondere in modo più “corretto” sotto il profilo architettonico a questo patrimonio storico. “Abbiamo rimosso le divisorie e i soffitti non originali, ‘riportando alla luce’ la vecchia struttura, come i soffitti in travi di legno, integrandoli dove mancavano”, ha dichiarato Senoner. Tutti gli elementi inseriti nel corso del recente progetto di ristrutturazione sono in cemento grigio a vista - soprattutto la scala - o in legno scuro. “La moderna

gradinata consente ora un’autonomia di utilizzo”, ha affermato Tammerle. “Questa sofisticata ristrutturazione è stata una delle maggiori sfide di tale impresa”. In fase di progettazione, è stato necessario rendere accessibili, in modo flessibile e indipendente per l’accesso privo di barriere, i quattro piani con le altrettante destinazioni d’uso: l’Associazione Turistica con centro informazioni al piano rialzato, le sale per le esposizioni al piano interrato, il Museo dei costumi al piano superiore e la sala eventi nel sottotetto. I due architetti di Castelrotto hanno superato brillantemente questa sfida, trovando un equilibrio tra restauro, ricostruzione e sviluppo, nel rispetto del tessuto edilizio storico e del complesso urbano. Lo confermano le reazioni positive che suscita la “rinnovata” Residenza Laechler. <

Durantel’ultima ristrutturazione, nel sottotetto merlato della residenza Laechler è stata ricavata una piccola sala eventi priva di colonne.

Gli architetti Paul Senoner e Lukas Tammerle e la costruzione contemporanea “Siamo molto interessati agli edifici antichi, compresi quelli sotto tutela delle Belle Arti. Al contempo, la costruzione contemporanea sta diventando sempre più importante in relazione a temi quali l’edilizia sostenibile, il risparmio delle risorse e l’orientamento al futuro. Il punto non è costruire ovunque, ma riqualificare con cura gli immobili esistenti, sviluppandoli, ampliandoli o aggiungendovi nuovi elementi. In questi casi, è necessario rispettare il corpo originario, individuando soluzioni interessanti e particolari, insieme ad aggiunte e modifiche che rendono gli edifici “futuribili”, creando una simbiosi tra vecchio e nuovo. Nel farlo, vogliamo sempre identificare un linguaggio architettonico e presentare una funzionalità completa che risolva i problemi della struttura esistente. Lo sviluppo di tali immobili e la ricerca di soluzioni adeguate al futuro sono sfide interessanti che si combinano perfettamente con il nostro approccio e la nostra mentalità: non puntiamo mai su grandi imprese architettoniche, ma preferiamo integrare e realizzare con sensibilità progetti indipendenti e intramontabili, senza metterli in primo piano”.

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KOMMAGraphik | Foto: Helmuth Rier

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> 3 corse sull’Alpe di Siusi e ritorno con un mezzo a scelta: Cabinovia Alpe di Siusi OPPURE Alpe di Siusi Express (linea 10) > utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11) > Supplemento per il cane: 7,00 €

> per 3 giorni utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi OPPURE dell’Alpe di Siusi Express (linea 10), negli stessi 3 giorni accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi/Val Gardena > utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11) > Supplemento per il cane: 7,00 €

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> accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena, alla Cabinovia Alpe di Siusi e all’Alpe di Siusi Express (linea 10) > utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11) > Supplemento per il cane: 14,00 €

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> utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi e dell’Alpe di Siusi Express (linea 10) > utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11) > Supplemento per il cane: 28,00 €

> accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena, alla Cabinovia Alpe di Siusi e all’Alpe di Siusi Express (linea 10) > utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11) > Supplemento per il cane: 28,00 €

> La Combi Card e il Nordic Pass, in vendita presso le biglietterie della Cabinovia Alpe di Siusi, le Associazioni Turistiche Castelrotto, Siusi allo Sciliar e Fiè allo Sciliar e gli albergatori, non sono trasferibili. > Corse gratuite per bambini (nati dopo il 26/11/2015) e portatori di handicap su sedia a rotelle. Metà prezzo per ragazzi (nati dopo il 26/11/2007). * La carta cliente “Südtirol Alto Adige Guest Pass”, non acquistabile e rilasciata gratuitamente ad ogni ospite dal proprio affittacamere o albergatore della regione dolomitica Alpe di Siusi, prevede una riduzione del prezzo sulla Combi Card e sul Nordic Pass.

Funivia Siusi-Alpe di Siusi SpA 39040 Siusi allo Sciliar · via Sciliar, 39 Tel. +39 0471 704 270 · www.seiseralmbahn.it · info@seiseralmbahn.it


Alla cassa La biglietteria della cabinovia Alpe di Siusi è sempre in fermento. Il personale, competente e paziente, si assicura che gli ospiti acquistino il biglietto più adatto alle loro esigenze.

La cabinovia Alpe di Siusi trasporta 1,5 milioni di passeggeri all’anno. Da dodici anni, Dagmar Mayrl lavora nella biglietteria della stazione a valle di Siusi allo Sciliar. È una dei 17 dipendenti degli uffici skipass, ubicato a Siusi, Castelrotto e sull’Alpe di Siusi. Sono ormai due anni che la giovane donna coordina il team come responsabile. ALPE ha parlato con lei del suo lavoro alla cassa.

ALPE. Sig.ra Mayrl, fa cassiera presso la cabinovia Alpe di Siusi, giusto?

razione. Dopo dodici anni, devo affrontare ancora molte sfide e, ogni tanto, ho ancora dei dubbi sulle procedure.

Dagmar Mayrl. Sì, così è

Il tipico passeggero si avvicina alla biglietteria e chiede... ... cosa deve fare ossia quale sia il biglietto più adatto a lui e alla sua famiglia: se sia meglio un giornaliero o più conveniente un abbonamento settimanale, quanto ampio è il raggio d’azione dello skipass e così via. E noi dobbiamo spiegare tutto, dalla A alla Z. Se si tratta di vendere i biglietti di andata e ritorno per la cabinovia Alpe di Siusi siamo veloci, ma quando si parla di skipass le cose si complicano.

scritto sul contratto di lavoro. Non le viene in mente un nome più carino per descrivere la mia professione? Quanto dura la sua giornata lavorativa? Di solito dalle 7.45 alle 18.15, con una pausa pranzo di tre quarti d’ora. Quanti biglietti vende al giorno? Bella domanda! Non saprei… A fine giornata, sono in grado di conteggiare solo l’incasso.

Intervista: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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Quanti tipi di biglietti esistono? Il mio computer dispone di nove livelli, con 18 tasti ciascuno: facendo i conti, arriviamo a circa 70 tipi di biglietti diversi. Il nostro sistema è incredibilmente complesso. Talvolta i nuovi colleghi rasentano la dispe-

Quali situazioni sono particolarmente spiacevoli? Le lamentele dei clienti, il più delle volte sul prezzo. Le persone sono spesso stressate quando arrivano in biglietteria dopo un lungo viaggio, con tutta l’attrezzatura da sci e i bambini al seguito...

I biglietti possono essere acquistati anche online? Gli skipass sì - di questi ne vendiamo sempre di più online - ma non il biglietto per la cabinovia. E poiché, come ho detto, le offerte sono molte e diversificate, i turisti preferiscono farsi consigliare personalmente da noi. In loco, presso le biglietterie, offriamo un buon servizio con informazioni affidabili. Qual è il massimo tempo di attesa? In situazioni del tutto eccezionali, può capitare che qualcuno resti in fila alle casse per un’ora. In giornate particolarmente affollate, p.e. durante le vacanze di Natale o il Carnevale, il tempo di attesa varia tra i 20 e i 30 minuti, se invece un’intera famiglia acquista uno skipass, può ridursi anche a dieci minuti. In alta stagione, presso la stazione a valle sono aperte undici casse, oltre a un ufficio skipass a Castelrotto e uno sull’Alpe di Siusi. Non ci


piace far aspettare i nostri ospiti, ma a volte non c’è alternativa.

Dagmar Mayrl ama il contatto con le persone. In alta stagione, il suo lavoro alla cassa della cabinovia Alpe di Siusi richiede grande concentrazione.

Qual è stata finora la sua esperienza più divertente in biglietteria? Capitano spesso episodi bizzarri che si ricordano per molto tempo. P.e. quello di una signora italiana di 95 anni a cui ho chiesto gentilmente l’età per applicare lo sconto anziani: ha insistito per pagare il prezzo pieno, dicendo che preferisce spendere i suoi soldi ora piuttosto che lasciarli agli eredi. A volte ci chiedono se è possibile fare escursioni sull’Alpe di Siusi o se ci sono rifugi: una volta arrivate alla stazione a monte, queste persone rimangono stupite davanti al più esteso e incantevole altipiano ad alta quota. Un passeggero asiatico ci ha addirittura chiesto quanto tempo abbiamo impiegato per “allestire” questo splendido scenario alpino. Ricordo anche un residente rimasto in coda per 20 minuti alla mia cassa, solo per chiedermi di cambiare le impostazioni sullo schermo del suo cellulare: aveva sentito dire che sono un’esperta in materia. E l’elenco potrebbe continuare… Ricorda un incontro particolarmente piacevole? Ogni giorno abbiamo a che fare con persone simpatiche e, fondamentalmente, ogni incontro è unico, sebbene in cassa un vetro ci separi dai nostri clienti. E cosa mi dice della pazienza a fronte di migliaia di utenti? Ne abbiamo a sufficienza. Succede al massimo due volte all’anno che qualcuno di noi perda le staffe: siamo una grande squadra e insieme ci divertiamo. E questo rende tutto più facile. <

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La sagra di San Valentino San Valentino è un insediamento sparso sopra Siusi allo Sciliar. L’omonima chiesetta, visibile da lontano, è un soggetto fotografico molto apprezzato.

La chiesetta sopra Siusi allo Sciliar, visibile da lontano, è dedicata a San Valentino.

P Perché la chiesetta di San Valentino è stata costruita proprio in questo punto e da chi? Gli storici basano le loro ipotesi sui ritrovamenti preistorici. Dapprima arrivarono i Reti che, pur non essendo ancora stanziali, marcavano i territori rivendicati con luoghi di culto. Poi fu la volta dei Romani, che bonificarono l’area. La chiesa, troneggiante su una collina affacciata su Siusi allo Sciliar, sulla conca bolzanina e sulle imponenti pareti rocciose dello Sciliar, fu probabilmente eretta in questa posizione proprio per la presenza di un tale luogo di culto. Lo storico dell’arte Christoph Gasser di Siusi riferisce di ritrovamenti sullo Sciliar risalenti all’età del bronzo e di testimonianze, sulla collina pro-

spiciente, di un insediamento dell’età del ferro. Potrebbe essere che, dopo il crollo dell’Impero romano e la dilagante cristianizzazione, la popolazione avesse voluto dare un segnale forte, costruendo la chiesa proprio su quest’area sacra, visibile a chilometri di distanza, quale punto di riferimento di una nuova fede. “Purtroppo non esistono prove”, ha sottolineato Gasser. La sua posizione ai margini di un sentiero di collegamento tra gli insediamenti circostanti potrebbe anche significare che fungesse da luogo di riposo e di sosta, come indicano i numerosi affreschi interni ed esterni. Il comune mercantile di Castelrotto, con i suoi oltre 7000 abitanti, conta 12 frazioni e paesini, al-

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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cuni dei quali hanno dato vita a piccole comunità, mentre altri sono rimasti insediamenti sparsi che hanno però mantenuto punti di riferimento fissi nelle loro tradizioni e solennità. Così, l’intera area sopra Siusi allo Sciliar (1.000 m s.l.m.) fino all’Hotel Gstatsch (1.480 m s.l.m.) racchiude la frazione di San Valentino che, stando all’ultimo censimento, conta 239 abitanti. Un tempo, i lunghi pendii fertili e soleggiati erano ideali per l’agricoltura: quelli di S. Valentino furono a lungo considerati il granaio dell’altipiano. Solo i masi più in quota, per motivi climatici, si dedicavano all’allevamento. Ma quando, nel 1938, fu costruita la strada per raggiungere l’Alpe di Siusi, l’agricoltura subì un cambiamento: grazie all’accessibilità dell’altipiano e ai sistemi di irrigazione, i campi di mais si trasformarono in rigogliosi pascoli, dando vita a una splendida simbiosi con il cielo azzurro.

anche degli innamorati, che lo commemorano il 14 febbraio. Molte coppie, infatti, convolano a nozze proprio qui.

La chiesetta dedicata a San Valentino, con il suo campanile a cipolla, è stata menzionata per la prima volta in un documento del 1244. Ubicata sopra Siusi allo Sciliar e circondata da prati verdeggianti, che in inverno si trasformano in un candido paesaggio innevato, è un soggetto fotografico molto apprezzato. San Valentino fu vescovo di Roma e morì martire a Terni nel 3° secolo d.C. per aver unito in matrimonio i soldati dell’imperatore romano Claudio II, contravvenendo così al rigido divieto che imponeva loro il nubilato. Da allora, questo santo non è solo venerato come patrono dei giovani, dei viaggiatori e degli apicoltori, ma

Questa chiesetta, lungo un sentiero lastricato che parte da Siusi allo Sciliar, è anche un meraviglioso luogo energetico. Chi si sofferma sotto l’ombroso noce, può ammirare gli affreschi esterni, alcuni dei quali ancora in buono stato, tra cui l’Adorazione dei Magi, la Crocifissione, San Valentino, la Madonna in trono e il sudario di Santa Veronica. I primi di questi affreschi, risalenti al 14° secolo, furono realizzati da un maestro bolzanino. Tuttavia, della struttura dell’epoca rimane solo il campanile con finestre romaniche a tutto sesto, cui fu aggiunta la cupola a cipolla nel 1811. Dopo la ricostruzione della navata gotica, nel 1353 la chiesetta

Il 14 febbraio, i residenti si riuniscono per celebrare la loro sagra: non possono naturalmente mancare i krapfen preparati dalle contadine.

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San Valentino è considerato uno speciale luogo energetico.

“Pfaltener Kirchtig”. Nel giorno che la precede, le contadine dei masi si organizzano per cucinare insieme i famosi Krapfen di Castelrotto, originariamente quadrati e ripieni di “Kloatznfülle” (marmellata di pere locali essiccate). Nella cucina appositamente attrezzata della madrina dell’evento, tutte danno una mano nella preparazione dell’impasto, per poi stenderlo, farcirlo di marmellata e friggerlo nell’olio bollente. Cosparsi di zucchero a velo, questi dolci sono deliziosi anche il giorno dopo, quello della sagra appunto.

CONSIGLIO La chiesetta di San Valentino è un’apprezzata meta escursionistica, facilmente raggiungibile a piedi da Siusi allo Sciliar e da Castelrotto, passando per lo Schererplatzl. Se lo desiderate, potete continuare il tour da qui sui sentieri segnalati che conducono all’Alpe di Marinzen e a Bad Ratzes. In estate, l’Associazione Turistica Siusi allo Sciliar organizza settimanalmente visite guidate, durante le quali è possibile visitare anche l’interno della chiesetta di San Valentino con il suo altare alato tardogotico e gli affreschi murali.

fu nuovamente consacrata. Nel 16° secolo, le generose donazioni delle famiglie nobili Wolkenstein e Zwingenstein, che risiedevano nei vicini Castevecchio e Salego, consentirono la decorazione degli interni. La campana del tempo. Questa chiesetta è avvolta nella leggenda. Josef Fulterer, appassionato demologo, racconta: “Un toro iniziò a scavare nel terreno della collina intorno alla chiesa di San Valentino finché non trovò una campana, che fu trasferita dagli abitanti del luogo al suo interno e appesa. Secondo la credenza popolare, avrebbe protetto il territorio dalle intemperie. Fu un duro colpo per le streghe, che avevano il loro quartier generale sullo Sciliar: da lì, infatti, seminavano il caos, scatenando tempeste e temporali, che danneggiavano i raccolti”. La campana divenne così loro nemica. Ancora oggi, in caso di maltempo, avvisa la popolazione di mettersi rapidamente al riparo. “Pfaltener Kirchtig”. Nonostante gli sconvolgimenti, le vecchie tradizioni non sono andate perdute: tra queste la sagra in onore di San Valentino,

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Per i “Pfaltener”, come vengono chiamati nel dialetto locale gli abitanti di San Valentino, la festa del santo patrono è la giornata più importante dell’anno. Gli uomini, infatti, indossano il loro abito in loden con un cappello decorato di fiori, mentre le donne sfoggiano il costume tradizionale o il dirndl. Lo stendardo sventola dal campanile, mentre le campane chiamano i fedeli alla preghiera e alla messa solenne, accompagnata da musicisti tassativamente del posto e da un coro. Il senso di appartenenza dei “Pfaltener” non è mai così forte come in occasione della loro sagra. In passato, i fedeli si riunivano nei vari masi per gustare Krapfen e caffè, incontri che talvolta duravano tutta la giornata. Oggi la comunità in festa si raduna all’Hotel Valentinerhof, fino a mezzogiorno o sera, a seconda dell’atmosfera e della “voglia di festeggiare”. Si dice che, in passato, San Valentino vantasse la propria banda musicale. Recentemente, durante i lavori di ristrutturazione di un’abitazione, ne è stato ritrovato lo stendardo con l’iscrizione “1880”, che ora viene orgogliosamente esposto davanti alla chiesa. <


Foto: Helmuth Rier

L’affascinante mondo delle Dolomiti: lo Sciliar

Il mito delle Dolomiti

Dal 2009 sono Patrimonio Mondiale UNESCO, per l’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner sono “le montagne più belle del mondo” e per molti sono il sinonimo per eccellenza della vacanza invernale: l’ineguagliabile bellezza delle Dolomiti colpisce tutti. Una barriera corallina pietrificata che si eleva verso il cielo definisce l’impareggiabile mondo alpino delle Dolomiti. Grazie alla loro bellezza monumentale e al loro significato geologico e geomorfologico, i cosiddetti “Monti Pallidi” nel 2009 sono stati inclusi dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale. Suddivise in nove aree, di cui fa parte anche il Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio, le

che, con le sue torri Santner e Euringer, rappresenta una delle immagini simboliche dell’Alto Adige. Anche il Catinaccio, con le sue innumerevoli cime, è conosciuto molto oltre i confini della regione. Una delle sue numerose vette, il Catinaccio d’Antermoia, raggiunge i 3.002 metri. Fanno parte del parco naturale anche i boschi di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires, oltre alla Val Ciamin. «

Dolomiti sono considerate ufficialmente uno dei più bei paesaggi naturali del mondo. Parco naturale Sciliar-Catinaccio. Il parco naturale più antico dell’Alto Adige è stato istituito nel 1974. L’area protetta, grande 7.291 ettari, si estende nella parte occidentale delle Dolomiti altoatesine. Lo Sciliar è un imponente massiccio dolomitico,

Bruneck Brunico

Südtirol Meran Merano

Pelmo, Croda da Lago

2 Marmolada

St. Vigil S. Vigilio

St. Ulrich

Kastelruth Ortisei Castelrotto Seis am Schlern Seiser Alm Siusi allo Sciliar Alpe di Siusi Völs am Schlern

6

Auronzo Corvara

Cortina d’Ampezzo

Fiè allo Sciliar

Bozen Tiers/Tires Bolzano

7

Canazei

2

8

Alleghe

Pieve di Cadore

1

Agordo

3

Longarone

Cimolais

Pordenone

Madonna di Campiglio Fiera di Primiero

9 Trento

Belluno

Udine

Belluno Feltre

Trentino

Ampezzo

4

Zoldo

Cavalese

3 Pale di San Martino, San Lucano Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine 4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave

Brixen Bressanone

5

Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO 1

Lienz Toblach Dobbiaco

Pordenone

5 Dolomiti Settentrionali 6 Puez-Odle 7 Sciliar-Catinaccio, Latemar 8 Rio delle Foglie 9 Dolomiti di Brenta

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Con competenza e dedizione, Erich Karbon assicura a ogni sci il “grip” ottimale.

Erich, preparatore di sci a Castelrotto Erich Karbon è un preparatore di sci specializzato nel soddisfare le esigenze degli atleti: grazie a una forte passione per le massime prestazioni e una grande abilità, rende gli sci perfetti per ogni occasione.

A ALPE incontra Erich nell’officina di casa sua a Castelrotto, dove perpetua una tradizione familiare che ha trasformato la sua passione in una professione. Erich è uno “ski maker”, ossia un preparatore che rende gli sci performanti su ogni tipo di neve. “In inverno, siamo indaffarati dalla mattina alla sera”, ha spiegato. La moglie Cornelia è al suo fianco per aiutarlo, si occupa dell’aspetto organizzativo e rimette ordine, quando pile di sci invadono la piccola officina. La discesa, naturalmente, ma soprattutto lo scialpinismo sono la passione di Erich, cui si dedica con entusiasmo nel poco tempo libero. Capelli crespi e scuri e fisico atletico, in estate, si tiene in forma con la bicicletta. Questo 57enne ha appreso dal padre tutti i segreti del suo lavoro. “Da bambino trascorrevo molto tempo nella sua officina, aiutandolo ad affilare le lamine e a sciolinare”, ha raccontato. Così ha partecipato al primo corso per preparatori di sci presso la scuola professionale di Brunico. Nel

2002, ha rilevato l’attività del padre che ora gestisce con passione. La sua ottima reputazione ha ormai oltrepassato i confini dell’Alto Adige. Sin nei minimi dettagli. Naturalmente, quando si tratta di ottimizzare i materiali, non si affidano a Erich solo gli atleti professionisti altoatesini, ma anche quelli di altri paesi, come Ester Ledecká della Repubblica Ceca - due volte campionessa olimpica di snowboard e sci alpino - o le nazionali di snowboard coreana e russa. I risultati non si sono fatti attendere, visto che i titoli mondiali e le vittorie in Coppa del Mondo non si contano neppure. Ma l’elenco di clienti è molto lungo e comprende anche Raphael Mahlknecht, telemarker di Fiè allo Sciliar, quasi tutta la squadra italiana di snowboard e, non ultimo, lo Ski Team Seiser Alm. Erich è particolarmente felice di elargire consigli e offrire sostegno ai giovani sciatori dei dintorni. Anche gli sportivi amatoriali locali apprezzano la sua competenza nell’adattare gli sci alle loro esigenze personali e a conferire loro il “grip” ot-

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Erich Karbon, preparatore di sci, è un partner indispensabile dei professionisti dello sci nordico, alpino e dello snowboard, nonché di giovani atleti e sciatori amatoriali. Quando ci mette mano lui, tutto fila liscio.

timale. Erich si occupa di preparazione sci a 360 gradi, dalla sciolinatura all’affilatura, fino alla regolazione degli attacchi e al rifacimento delle solette. Sebbene 20 anni fa abbia acquistato un moderno robot per l’affilatura, continua a eseguire a mano le rifiniture. “Alla fine, lo sci deve tornare a essere armonico, con solette e lamine adeguate a garantire una scivolata ottimale”, ha sottolineato Erich. Passione per generazioni. In parallelo a questa attività, Erich ha aperto un punto di noleggio e vendita di sci e accessori. “Non facciamo quasi pubblicità. I nostri clienti si fidano di noi e il passaparola garantisce la domanda”, ha ammesso Erich. Non è un caso che la qualità sia il suo punto di forza. Dopo aver appreso il mestiere di falegname, il padre Gottfried – oggi un arzillo ottantottenne - ha iniziato a occuparsi della manutenzione degli sci in un negozio di articoli sportivi di Bolzano. “Le aspettative di allora non erano quelle di oggi”, ha raccontato quest’ultimo, “l’importante era dare allo sci un bell’aspetto. E poi si sciava su neve naturale; quella tecnica di oggi richiede una preparazione molto più precisa”. A un certo punto, Gottfried decise di mettersi in proprio, cedendo dopo 40 anni l’attività al figlio, che ha adottato un approccio diverso, trasformandosi da semplice “preparatore di sci” a “specialista da gara”. Se all’inizio era puramente stagionale, la sua attività è ormai un impegno che dura tutto l’anno, anche perché i campioni devono allenarsi sempre, anche in estate. Erich ha trasmesso il suo entusiasmo anche ai figli. Philipp, il maggiore, ha fatto un ulteriore passo avanti, tanto che ora accompagna gli atleti svizzeri (Coppa Europa e Coppa del Mondo) nelle vesti di preparatore e allenatore; Moritz, il minore, ha studiato scienze motorie e ora lavora come coach a secco dello Ski Team Seiser Alm. Probabilmente,

rileverà l’attività del padre, beneficiando anche lui del successo di Erich, guadagnato con fatica e costanza. Indipendente e con i piedi per terra. Anche gli ospiti in vacanza possono contare su un servizio personalizzato estremamente affidabile e completo. Durante la stagione sciistica, Erich collabora proficuamente con gli altri noleggiatori di sci: ma non si considera un loro concorrente, quanto piuttosto un partner in grado di offrire qualcosa in più rispetto a consueti standard. Nella sua officina, si occupa dell’inserimento delle lamine, della riparazione delle solette, del ripristino delle punte e dell’incollaggio delle superfici, rimettendo in sesto anche gli sci piegati. Il padre Gottfried, che ha gettato le basi per il successo del figlio, ha ceduto le redini dell’attività e ora osserva con benevolenza il lavoro delle nuove generazioni. Di quando in quando, si meraviglia delle innumerevoli innovazioni nella preparazione degli sci alle gare, quali l’introduzione di nuove “cure miracolose” - nel frattempo diventate routine - che in realtà sono il risultato di discussioni approfondite con i clienti. “La mia professione”, ha riferito Erich, “mi riempie di orgoglio”. È autonomo e ha potenzialità di sviluppo, si adatta costantemente alle innovazioni nella produzione degli sci, sfruttandole a vantaggio degli atleti. Inoltre, si considera in parte fautore dei successi dei suoi clienti. Ciononostante, preferisce rimanere con i piedi per terra, mantenere la sua indipendenza e mettere le sue capacità e competenze a disposizione in loco. Ci sono molti punti di noleggio sci che ricondizionano gli sci per l’uso quotidiano, ma Erich ha individuato una nicchia ed è diventato un punto di riferimento per gli sciatori più ambiziosi. <

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Foto: SG Schlern/Hannes Weissenegger

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I luoghi preferiti di Erich In primavera, il Sassopiatto è una meta molto apprezzata dagli scialpinisti. La mattina presto, con le pelli sotto gli sci, Erich parte da Compatsch alla volta di Saltria sull’Alpe di Siusi, da cui il percorso si snoda fino alla cima del Sassopiatto. La ricompensa di questo tour faticoso è una fantastica discesa nella neve fresca.

I Laghetti di Fiè Nella calda stagione estiva, al mattino o alla sera, Erich raggiunge in auto lo Gschlieder (“campeggio”) e prosegue a piedi fino ai Laghetti di Fiè, dove si concede un bagno rinfrescante.

Lo Sciliar La cima preferita di Erich è lo Sciliar, che ama scalare da ogni versante: dall’Alpe di Siusi attraverso il cosiddetto sentiero turistico, dai Laghetti di Fiè attraverso il sentiero dei tronchi o da Tires al Catinaccio fino al rifugio Alpe di Tires, solo per citare alcuni itinerari.

Il calcio Una delle passioni di Erich è il club di calcio “AC Sciliar”, dove ha giocato per tanti anni nelle squadre giovanili e nella prima squadra, dove ha lavorato come allenatore per 15 anni e ha fatto parte del consiglio di amministrazione per 25. Il club ha sede nei centri sportivi di Fiè allo Sciliar, Siusi allo Sciliar “Laranza” e Castelrotto “Wasserebene”.

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

Foto: TV Völs am Schlern / Martin Kompatscher

Il Sassopiatto

Da 20 anni di casa a Castel Prösels: la coppia di musicisti Chiara Tonelli e Philipp von Steinaecker.

Schlern Music: nuovi stimoli Il festival di musica da camera “Schlern Music”, caratterizzato da opere di varie epoche interpretate da ensemble diversi, è un autentico spettacolo pirotecnico che si terrà presso location suggestive e insolite di Fiè allo Sciliar e dintorni. La nuova direzione artistica a cura di Chiara Tonelli (flautista) e Philipp von Steinaecker (direttore d’orchestra e violoncellista) sarà foriera di freschi ed emozionanti stimoli: in linea con lo spirito del festival, infatti, anche loro fanno da ponte tra Fiè e la scena musicale internazionale. Qui, dove vivono da oltre 20 anni, dall’8 al 12 maggio 2024 riuniranno eccezionali interpreti del loro ampio circolo artistico, che ruota intorno alla rinomata Mahler Chamber Orchestra, dando così vita a particolari combinazioni musicali. Anche durante quest’edizione, svolgeranno un ruolo davvero particolare gli incontri tra gli artisti e il pubblico, la comunicazione musicale spontanea e tutt’altro che accademica, le location scelte con cura e le loro specialità gastronomiche: questa atmosfera e il legame personale tra i musicisti renderanno meraviglioso e scintillante ogni concerto. Il festival “Schlern Music” si terrà dall’8 al 12 maggio 2024 www.schlernmusic.it

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Dopo la conferenza sul virus della SARS, Nathan Leborgne (Università di Berna) viene “bombardato” di domande dall’interessato pubblico di esperti.

Ricerca a favore della salute Da decenni, gli scienziati di tutto il mondo si incontrano a Tires al Catinaccio. La Winter School offre un forum ideale soprattutto a giovani ricercatrici e ricercatori.

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Testo: Katja Sanin Foto: Helmuth Rier

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All’inizio degli anni Ottanta, Hans Fritz e Vito Turk, due professori universitari rispettivamente di Monaco e Lubiana, visitarono per la prima volta Tires al Catinaccio con i loro studenti. La scelta di questo piccolo villaggio alpino nel cuore delle Dolomiti era dovuta all’assenza di distrazioni e “possibilità di fuga”: il luogo ideale per un intenso scambio accademico durante le lezioni giornaliere e gli incontri conviviali della sera. Nel corso degli anni, l’evento ha assunto dimensioni sempre maggiori, tanto che oggi i migliori laboratori di tutto il mondo si riuniscono una volta all’anno in questa splendida località in occasione della Winter School, organizzata dal Dipartimento di Bioscienze e Biologia Medica dell’Università di Salisburgo. L’obiettivo è quello di dare vita a nuovi approcci per una ricerca innovativa.

Dal 2012, la Winter School di Tires è coordinata dal professore universitario Johann Brandstetter del già citato dipartimento di Salisburgo. “La conferenza verte sulla comprensione meccanicistica di vari settori patologici come quello del cancro, della neurodegenerazione, delle infezioni batteriche e virali, ecc. Tale comprensione si traduce nell’identificazione delle singole molecole chiave e della modalità con cui portano l’organismo a “cambiare passo”, affinché la malattia possa svilupparsi. Inoltre, punta all’individuazione di approcci per ripristinare il ritmo corretto dei processi organici”, ha spiegato il professore. La 40a edizione della Winter School di Tires si è svolta dal 1° al 5 marzo 2023. Per una settimana circa, 100 giovani provenienti dai più rinomati laboratori di tutto il mondo per la ricerca sulle proteasi hanno avuto l’opportunità di discutere il loro lavoro con professori di fama. Le proteasi sono una classe specifica di molecole, in grado di alterare altre biomolecole, e quindi cruciali per lo sviluppo umano in salute e malattia. “Questi enzimi sono controllati da appositi inibitori che li bloccano. Nell’organismo sano, proteasi e inibitori sono in equilibrio: se questo non viene mantenuto, insorgono malat-


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tie, come il cancro o la demenza”, ha chiarito il professor Brandstetter. I ricercatori stanno studiando aspetti rilevanti per la salute nell’ambito del cancro, della neurodegenerazione e dell’immunologia. Particolarmente interessante non è solo l’efficacia degli approcci terapeutici, ma soprattutto il miglioramento delle procedure diagnostiche che consentono di individuare precocemente tali patologie: nel caso della demenza, infatti, quando compaiono i sintomi clinici, i danni alle proteine delle cellule nervose si sono verificati già da oltre dieci anni e non possono più essere sanati. La salute è il bene supremo delle persone e la forza trainante nel lavoro dei giovani ricercatori. Nel 2023, tre scienziati dell’Imperial College di Londra, della University of British Columbia di Vancouver e della Delft University of Technology nei Paesi Bassi sono stati insigniti dalla Fondazione tedesca Henner Graeff del prestigioso Young Investigator Award per il loro lavoro innovativo.

Hans Brandstetter (seduto) si collega online con Hans Fritz, il promotore della Winter School di Tires, proiettando la videoconferenza sullo schermo. Hans Brandstetter (Salisburgo), Klaudia Brix (Brema) e Thomas Reinheckel (Friburgo), organizzatori della Winter School. Gli splendidi dintorni di Tires sono un apprezzato soggetto fotografico, condiviso sui social media.

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Il massimo riconoscimento scientifico è il Premio Nobel, assegnato dal 1901, il 10 dicembre di ogni anno, alle categorie fisica, chimica, medicina, letteratura e impegno per la pace. Nei suoi 40 anni di storia, la Winter School ha vantato un vincitore: nel 1988, Robert Huber, insieme ad altri due ricercatori, ha ottenuto il Premio Nobel per la Chimica per le ricerche sulle proteasi. Secondo Johann Brandstetter, ciò che motiva gran parte degli studiosi non è vincere un premio, ma generare un beneficio per l’umanità. La ricerca su questa importantissima classe di enzimi porterà a molte altre grandi scoperte con importanti applicazioni mediche. La Winter School di Tires, in quanto terreno di formazione accademica, continuerà a dare il suo fondamentale contributo come ha fatto in passato. Stando agli organizzatori dell’Università di Salisburgo, lo straordinario successo della Winter School è dovuto anche allo splendido paesaggio della Valle di Tires, che funge da “culla” ideale per lo sviluppo scientifico. <


Respect the Dolomites Sostenibilità e un rapporto responsabile con il nostro paesaggio naturale sono tra le cose più importanti. Come parte delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale Unesco) e del Parco naturale Sciliar-Catinaccio ci sentiamo in dovere di fare la nostra parte. Il progetto “Rispetta la montagna” ha come obiettivo quello di far crescere in tutti la consapevolezza di quanto sia importante il rispetto dell’ambiente a partire dalla gestione dell’acqua e dei rifiuti.

L’acqua potabile della regione dolomitica Pura. Naturale. Fresca. Preziosa. Sapevate che… ... l’acqua del rubinetto nella regione dolomitica Alpe di Siusi è potabile e vanta un’eccellente qualità? Inoltre, ovunque, sono presenti fontanelle certificate e contrassegnate, alle quali potete attingere per riempire la vostra borraccia. L’acqua potabile è un bene limitato e prezioso: il suo attento utilizzo ne evita lo spreco.

Meno rifiuti, più natura Less is more Il nostro paesaggio alpino è un habitat molto sensibile. Per questo è particolarmente importante non abbandonare rifiuti, tanto più che le condizioni climatiche a quest’altitudine rallentano il processo di decomposizione. Per non parlare del fatto che alcuni materiali non sono biodegradabili. Il miglior rifiuto resta dunque quello non prodotto.

TEMPI DI DECOMPOSIZIONE

LATTINA 600 anni

BOTTIGLIA DI PLASTICA

BUSTA DI PLASTICA

500 anni

200 anni

FILTRO DELLA SIGARETTA 7 anni

FECI

1 anni

BUCCIA DI BANANA 3 anni

FAZZOLETTO DI CARTA 5 anni

Tutte le informazioni su questo progetto sono disponibili al sito: www.seiseralm.it/respectthemountain


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Birgit ed Ernst Federer dello Zoarhof allevano circa 5.500 galline, le cui uova sono utilizzate per la produzione di pasta.

Il pelo nell’uovo Tra le svariate migliaia di uova che, ogni giorno, vengono deposte in un maso, ci sono anche quelle invendibili, perché troppo grandi, troppo piccole o caratterizzate da irregolarità sul guscio: al Maso Zoarhof, queste vengono trasformate in pasta. Una storia di successo.

U Ubicato ad Aica, una frazione del comune di Fiè allo Sciliar, questo maso di proprietà della famiglia Federer accoglie ben 3.500 galline, mentre altre 2.000 “alloggiano” in un secondo pollaio al di sopra del paese. Complessivamente, questi pennuti allevati all’aperto producono quotidianamente ben 5.000 uova, vendute tramite una cooperativa cui aderiscono sei masi dell’altipiano dello Sciliar. La famiglia Federer ne ha iniziato la produzione su larga scala alla fine degli anni Novanta. “La sorella di mio marito lavorava in un negozio di alimentari. Un giorno, un uomo le chiese dove avrebbe potuto acquistare 10.000 uova di galline ruspanti alla settimana. Purtroppo, non fu in grado di aiutarlo, ma ci riferì questa richiesta”, ricorda l’agricoltrice Bir-

git Federer, aggiungendo che ben presto dimenticò l’accaduto. Non fu lo stesso per il marito Ernst che, invece, continuò a pensarci su, a chiedersi se lo Zoarhof fosse adatto per l’allevamento avicolo e in che modo fosse possibile avviare il progetto. “A un certo punto, si convinse che avremmo dovuto provarci e così è stato”, continua Birgit. Inizialmente, furono acquistate 450 galline e, poiché le uova si vendevano piuttosto bene, la produzione venne gradualmente incrementata – di pari passo con il numero dei pennuti – al punto che il pollaio dovette essere ampliato più volte e ne fu costruito un secondo.

Da azienda agricola mista a pastificio Prima della produzione di uova su larga scala, lo Zoarhof era una tipica azienda agricola mista, dedita alla coltura di viti e cereali e, in particolare, all’allevamento di bovini, cui si aggiungevano qualche maiale e alcune galline, che fornivano uova per il consumo domestico. In seguito ai risultati ottenuti con

Testo: Simone Treibenreif Foto: Helmuth Rier

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La pasta dello Zoarhof è disponibile in diversi formati e gusti: dalle tagliatelle ai fusilli, dal peperoncino agli spinaci.

il nuovo commercio, nel 2009 l’allevamento di bestiame venne abbandonato, puntando solo sui polli. “Ogni gallina allevata all’aperto depone circa 270 uova all’anno, ma non tutte possono essere vendute”, racconta Ernst. “Alcune sono troppo piccole, altre troppo grandi o presentano irregolarità sul guscio. I consumatori le vogliono perfette. Per molto tempo, regalavamo quelle ‘difettose’, ma a un certo punto sono diventate troppe”. Dopo aver riflettuto a lungo su come utilizzarle in modo sostenibile, è nata l’idea di produrre pasta. Ma ci è voluto del tempo prima di poterla vendere! Nel 2017, Natalie e Valentin, i figli di Birgit ed Ernst Federer, hanno acquistato la prima impastatrice con una capacità di tre chili. I ragazzi hanno testato a lungo varie miscele di farina, ingredienti e metodi di essicazione. In quel periodo, abbiamo mangiato un sacco di pasta…”, ci rivela Ernst sorridendo sotto i baffi. “Con l’impasto corretto, la preparazione non è complessa: piuttosto lo è la sua essicazione. Se nell’apposita cella il livello di umidità non è adeguato, la pasta si rompe”, aggiunge Birgit.

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Alla fine, i numerosi tentativi ed errori hanno dato i loro frutti: nell’autunno del 2020, la pasta di Aica è stata finalmente messa in vendita e, proprio come le uova, è davvero deliziosa. E, se il primo anno sono stati lavorati solo 100 kg di semola, ora la quantità è molto superiore. “Ormai utilizziamo tutte le uova che prima scartavamo”, dichiara Birgit.

Gli ottimi risultati delle vendite hanno reso necessario l’ampliamento dei locali produttivi La pasta dello Zoarhof è sempre fresca: non appena arriva un ordine, i Federer iniziano a produrre le varietà o le quantità ordinate. Birgit ed Ernst si dedicano a questa attività tre o quattro volte alla settimana. I figli, invece, si sono ritirati: oltre ad essere come sviluppatore di software, Valentin si occupa dell’essiccazione e della regolazione tecnica dell’impianto, ma soprattutto della burocrazia aziendale. Natalie, invece, è concentrata sulla sua professione di consulente in diritto del lavoro. L’ottimo fatturato ha reso necessario, nel 2023, un


notevole ampliamento del piccolo laboratorio di produzione allestito inizialmente. In quest’occasione, Ernst ha svolto da solo gran parte degli interventi. “È molto abile in queste cose, i lavori manuali sono il suo forte”, afferma la moglie Birgit. Oltre alla piccola macchina per la pasta da 3 chili, ne è stata acquistata un’altra che permette la lavorazione di grandi quantità di semola in una sola volta. Oggi la pasta dello Zoarhof viene prodotta in vari formati e gusti: tagliatelle, spaghetti, tulipani e fusilli, al gusto di peperoncino, pino mugo, Schüttelbrot (pane di segale croccante, ndt), funghi porcini, spinaci e aglio orsino. Le tagliatelle sono disponibili anche al farro (al posto della tradizionale semola di grano duro). “Le più vendute, tuttavia, sono quelle classiche all’uovo con curcuma”, riferisce Ernst. Al momento questa spezia, chiamata anche radice di zafferano o zenzero giallo, viene acquistata e aggiunta in polvere all’impasto per intensificarne il sapore. “Ma abbiamo già provato a coltivare la pianta”, dichiara Birgit. Questa pasta non è in vendita solo in alcuni negozi della regione dello Sciliar, ma anche altrove

“Non ho mai voluto fare la contadina, ma ora non vorrei mai cambiare. Quest’attività mi consente di dare forma alle mie idee”. Birgit Federer

e direttamente al maso, dove sono in molti ad acquistarla, tra cui gli escursionisti che percorrono il vicino “Sentiero dei masi di Aica”. “In realtà”, conclude Ernst, “non volevo fare l’agricoltore, ma il meccanico...”. E Birgit aggiunge: “Nemmeno io volevo fare la contadina, ma ora non vorrei mai cambiare. Quest’attività mi consente di dare forma alle mie idee”. Ed è proprio ciò che stanno facendo con la pasta Zoarhof, ottenendo ottimi risultati! <

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Omelette agli spinaci Un’omelette gustata in un rifugio alpino è uno dei ricordi più belli di una vacanza! Ma è facile da preparare anche a casa con semplici ingredienti, quali uova, latte e farina. Per il ripieno, non ci sono limiti alla fantasia: oltre agli spinaci, è ottima anche con funghi, formaggio o un mix di verdure al vapore.

INGREDIENTI

PREPARAZIONE

2 uova per persona 1 cucchiaio di latte 1 cucchiaio di farina 1 cucchiaio di acqua minerale frizzante 1 pizzico di sale

Unire la farina e il latte fino a ottenere un composto omogeneo e privo di grumi. Quindi incorporare delicatamente le uova, l’acqua minerale e il sale. Lasciare riposare la pastella e, nel frattempo, preparare il ripieno.

Ripieno di spinaci 1 grossa manciata di spinaci Cipolla, aglio Pepe e sale Noce moscata Parmigiano Reggiano

Scaldare una padella, far sciogliere un po’ di burro e versarvi la pastella. Cuocerla fino a doratura su entrambi i lati, distribuirvi sopra gli spinaci, cospargerli di parmigiano e chiudere l’omelette così ottenuta. Servire immediatamente su un piatto riscaldato.

Ricetta: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier

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Lavare gli spinaci e sbollentarli. Aggiungerli al soffritto di cipolla e aglio e insaporirli con pepe, un po’ di noce moscata e sale.


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Foto: SAM/rotwild

Foto: SAM/Alex Moling

Foto: TV Kastelruth/Helmuth Rier

Highlights inverno 2023/24

Dicembre 2023

Inverno 2023/24

Inverno 2023/24

MAGIA NATALIZIA NELLA REGIONE DOLOMITICA ALPE DI SIUSI

EVENTI OLTRE LE PISTE

CENTRO VISITE DEL PARCO NATURALE SCILIAR-CATINACCIO

L’aroma di pan di zenzero, cannella e vin brulè segna il ritorno dell’Avvento alle falde dello Sciliar, durante il quale un’atmosfera particolarmente intima aleggia sulla regione dolomitica Alpe di Siusi con i suoi piccoli ma raffinati Mercatini di Natale. I produttori locali offrono artigianato artistico e articoli regionali, accompagnati da tipici canti e note natalizie e dalle specialità gastronomiche, che invitano a trascorrere qualche momento in compagnia. Natale in montagna a Castelrotto > 2/3 dicembre 2023 > 8/9/10 dicembre 2023 > 8 dicembre Concerto Natalizio dei Kastelruther Spatzen > 9 dicembre Corsa dei “Krampus” > 15/16/17 dicembre 2023 > 22/23/24 dicembre 2023 > 26-30 dicembre 2023 Seis on Ice Pattinaggio con piccolo mercatino di Natale e programma di intrattenimento natalizio per grandi e piccini. > 02.12.2023 – 14.01.2024 Mercatino di Fiè “Aspettando il Natale” > 08-10 dicembre 2023 > 16-17 dicembre 2023 > 23 dicembre 2023 > 27 dicembre 2023 > 30 dicembre 2023 > 3 gennaio 2024

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“Bergler”, Avvento a Tires al Catinaccio > 8 dicembre 2023 > 23 dicembre 2023 Inverno 2023/24

INVERNO A CASTEL PRÖSELS Anche in inverno hanno luogo le visite guidate di Castel Prösels e, combinate con una suggestiva escursione, sono un’interessante alternativa allo sci. Dal 11 gennaio al 28 marzo 2024, ogni giovedì alle ore 15:00, il maniero si desta dal torpore invernale per dare il benvenuto ai suoi ospiti. Durante un tour guidato della durata di un’ora, i visitatori possono scoprire preziosi dettagli sulla sua storia e sui suoi antichi abitanti, oltre che ammirare tre esposizioni artistiche e una ricca collezione d’armi. Giovedì, 28/12/23, 04/01/24 e 15/02/24 alle 15 si svolgeranno le “Giornate gastro-culturali invernali”, che riservano agli ospiti la possibilità di degustare gratuitamente (al termine della visita guidata) alcune tipiche specialità locali offerte dai produttori stessi presso gli stand nel cortile. www.schloss-proesels.it Per le visite guidate invernali è necessaria l’iscrizione via mail all’indirizzo info@schloss-proesels.it entro le 12 del giorno dell’evento.

Alla scoperta della natura con tutti i sensi: Castelrotto organizza escursioni all’insegna delle leggende intorno allo Sciliar. Insieme alla contadina Maria Anna potete cucinare specialità pasquali. A Siusi allo Sciliar è possibile scoprire la magia del crepuscolo, i segreti di un piatto tradizionale e della preparazione del pane tipico. A Fiè allo Sciliar, invece, i buongustai possono partecipare a una sublime esperienza eno-gastronomica con il nome “In vino veritas” e a visite guidate nel Castel Prösels dedicate al gusto, alla storia e alla cultura. A Tiers si scopre l’incontaminato paesaggio della Val Ciamin con le ciaspole, per poi gustare cibo regionale in una baita. Le escursioni sotto la luna piena attraverso l’Alpe di Siusi innevata conducono a un rifugio dove i partecipanti sono attesi da una cena tradizionale. Durante quattro escursioni guidate al mattino, potrete gustare una prima colazione con prodotti regionali in diverse baite sull’Alpe di Siusi. www.seiseralm.it/winteradventure

Mentre fuori la natura sta riposando, il Centro visite a Siusi allo Sciliar offre una panoramica della ricca flora e fauna del Parco naturale Sciliar-Catinaccio: quest’inverno è particolarmente dedicato agli anfibi dell’Alto Adige. Una mostra temporanea illustra il loro stile di vita e ci fa conoscere rospi, rane, ululoni, salamandre e tritoni. Il Centro visite è accessibile gratuitamente durante gli orari di apertura anche per visite guidate. parchi-naturali.provincia.bz.it Inverno 2023/24

DOLOMITI RANGER NEL PARCO NATURALE SCILIAR-CATINACCIO Alla scoperta del mondo invernale di animali e streghe con tutta la famiglia! In compagnia di un ranger, le famiglie partiranno alla ricerca delle tracce di animali e, guidate da un esperto, scopriranno come la fauna si prepara all’inverno, ai vari fenomeni che lo caratterizzano e al freddo. Inoltre, esamineranno le caratteristiche della neve, avventurandosi nel bosco fino alla casa della Strega Martha che racconterà loro leggende e aneddoti sulle fattucchiere a maghi. www.seiseralm.it/dolomiti-ranger DATE Mercoledì, 27 dicembre 2023 Mercoledì, 3 gennaio 2024 Mercoledì, 7 febbraio 2024 Mercoledì, 14 febbraio 2024


Foto: Armin „Indio“ Mayr

Foto: Helmuth Rier

21 gennaio 2024

4 febbraio 2024

Marzo / aprile 2023

Marzo 2024

IL MATRIMONIO CONTADINO A CASTELROTTO

TRADIZIONALE GARA DI SKIJÖRING ALL‘ALPE DI SIUSI

EARLY BIRD SKIING CON COLAZIONE

16° SWING ON SNOW WINTER MUSIC FESTIVAL

Lo spettacolo in costume più affascinante dell’Alto Adige: si tratta della ricostruzione storica di un matrimonio contadino, così come lo si celebrava un tempo ai piedi dello Sciliar. Clou dello spettacolo è il corteo nuziale che, in costume tipico su slitte splendidamente addobbate e trainate dai cavalli, parte da S. Valentino per raggiungere il centro a Castelrotto, coinvolgendo i visitatori in un viaggio nel 19° secolo.

Un’affascinante combinazione di sci e cavalli! Nello skijoring, gli sciatori sono trainati da cavalli su un percorso preparato e si cimentano in gare emozionanti. Un’esperienza spettacolare per i partecipanti e gli spettatori.

Divertimento all’alba sugli sci con colazione sull’Alpe di Siusi. Una volta alla settimana, un impianto di risalita a turno apre già alle ore 7:00 del mattino, consentendo di provare un’esperienza davvero unica: lasciare le prime tracce sulle piste appena battute e godersi la suggestiva atmosfera mattutina sull’altipiano più vasto d’Europa, accompagnati da esperti maestri di sci e dai loro preziosi consigli. Alle ore 9:00 è prevista una sosta al rifugio con ricca e deliziosa colazione a base di specialità altoatesine.

Dal 14 - 16 e dal 20 - 23 marzo 2024, sullo sfondo dello spettacolare paesaggio della regione dolomitica Alpe di Siusi, va in scena lo Swing on Snow, il travolgente evento che invita sciatori, snowboarder e amanti delle cime innevate a destreggiarsi tra la neve a ritmo di brani folk, rock ed eclettiche sperimentazioni musicali. Per 5 giorni, gruppi provenienti dall’intero arco alpino si alternano in concerti dirompenti tra le location più suggestive dell’altipiano più grande d’Europa, dando vita a concerti open air per la gioia dei visitatori. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno sin dal mattino la stazione a valle della cabinovia e le piste dell’Alpe di Siusi, per poi spostarsi nei rifugi e nei ristoranti per il pranzo. La sera, i locali di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio accoglieranno invece i “concerti after-hour”. www.swingonsnow.com

25 gennaio 2024

ALTO ADIGE MOONLIGHT CLASSIC ALPE DI SIUSI Anche nel 2024, la Moonlight Classic offre a numerosi atleti e appassionati dello sci di fondo la possibilità di trascorrere momenti fantastici e di cimentarsi a livello internazionale in una competizione notturna, illuminata dalla luce delle fiaccole e al cospetto dello scenario mozzafiato del più vasto altipiano d’Europa. I tracciati ad anello di 30 e 15 km, con partenza e arrivo a Compatsch, devono essere percorsi esclusivamente in stile classico. Questo spettacolare evento prende il via alle ore 20:00. Prenotazione obbligatoria su www.moonlightclassic.info

8 marzo 2024

DOLOMITES DIRNDL SKI DAY L’8 marzo 2024, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si svolgerà il Dolomites Dirndl Day sull’Alpe di Siusi. Questo divertente evento sportivo è riservato a solo donne dai 18 anni che possono partecipare a in team da due persone (amiche, sorelle, madri/figlie). Si parte in “dirndl” (vestito tradizionale südtirolese) per uno slalom parallelo facile sulla pista Sanon. La gara inizia alle 9.30, nel primo pomeriggio è prevista una sfilata di moda di dirndl e un intrattenimento musicale. Parte del ricavato sarà devoluto all’organizzazione “Donne aiutano Donne”.

DATE Mercoledì, 6 marzo 2024 Mercoledì, 13 marzo 2024 Mercoledì, 20 marzo 2024 Mercoledì, 27 marzo 2024 Mercoledì, 3 aprile 2024

DATE Giovedì, 14 marzo 2024 Venerdì, 15 marzo 2024 Sabato, 16 marzo 2024 Mercoledì, 20 marzo 2024 Giovedì, 21 marzo 2024 Venerdì, 22 marzo 2024

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Foto: Schloss Prösels/Helmuth Rier

Foto: OvW-Ritt/Rotwild

Foto: SAM/Helmuth Rier

Anteprima estate 2024

6 maggio – 29 giugno 2024

Estate 2024

24, 25 e 26 giugno 2024

Estate 2024

ALPE DI SIUSI BALANCE

L’ESTATE DI CASTEL PRÖSELS

41 CAVALCATA OSWALD VON WOLKENSTEIN

Dal 1° maggio al 31 ottobre Castel Prösels, il più importante maniero del Tirolo risalente all’epoca di Massimiliano, è aperto alle visite guidate, che fanno luce sulla sua storia e su quella dei signori di Fiè, strettamente intrecciate l’una all’altra. Gli speciali tour per bambini accompagnati dalla Strega Martha consentono loro d’immergersi nel mondo delle leggende e di apprendere nozioni interessanti sull’arte curativa del passato; quelli in compagnia di Friedrich von Hauenstein, invece, aprono le porte al mondo di cavalieri, scudieri e nobildonne. Concerti, letture e proiezioni serali di film completano il programma culturale. Castel Prösels accoglie inoltre la prima “Escape Room” dell’Alto Adige. Bambini (a partire da 9 anni) accompagnati da genitori, giovani e adulti in gruppi di massimo cinque persone possono mettere alla prova fiuto, creatività, spirito di squadra, doti logico-matematiche ma, soprattutto, capacità di apprendimento e divertimento. E mentre i più piccini si divertono nel nuovo parco giochi, i genitori possono dedicarsi ai piaceri del palato nel giardino del castello. www.schloss-proesels.it

Un tuffo nell’atmosfera cavalleresca, tra stendardi e vessilli, lance puntate al vento e indomiti cavalieri pronti a sfidarsi in prove rocambolesche in sella ai loro destrieri. La Cavalcata Oswald von Wolkenstein è un mix di tradizione medievale, folclore e sport equestre, dedicata al celebre cantore e poeta del 14-15° secolo, in un percorso a tappe che ripercorre la sua vita leggendaria negli scenari incantati della regione dolomitica Alpe di Siusi. Il 24, 25 e 26 giugno 2024 la grande manifestazione torna tra le Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO), ai piedi dello Sciliar. A sfidarsi tra le incitazioni della folla, 36 squadre di cavalieri in abiti tradizionali che si destreggeranno in 4 tornei. La presentazione delle squadre e la grande festa si terranno nella località di Siusi allo Sciliar. www.ovwritt.com

CENTRO VISITE PARCO NATURALE SCILIAR-CATINACCIO

Quando la natura si ridesta, aumenta la voglia di attività all’aperto che spinge molte persone ad immergersi nell’aria primaverile. Con le esperienze „Balance” potrete fare il pieno di energia in mezzo alla natura. Un’escursione mattutina al Rifugio Monte Cavone, un bagno nel bosco, tessitura di salici o una colazione al Laghetto di Fiè... Le esperienze Balance offrono movimento, benessere e relax per il corpo e la mente. www.seiseralm.it/balance 2 – 16 giugno 2024

FESTIVAL DEL GUSTO DOLOMITES Gli appassionati di cucina altoatesina sono attesi dalla terza edizione del “Festival del gusto Dolomites”: in queste due settimane la regione dolomitica Alpe di Siusi si presenterà dal punto di vista gastronomico, durante il quale presso gli hotel e i ristoranti aderenti all’iniziativa sarà possibile gustare un’ampia scelta di piatti locali. Sarà l’evento “Bergler Harass - il picnic gourmet ai piedi del Catinaccio” a dare il via il 2 giugno 2024 al Festival del Gusto Dolomites. Il 8 giugno si terrà a Fié allo Sciliar la “Völser Dorfkuchl - Una delizia culinaria!”, un appuntamento imperdibile per tutti gli epicurei e i buongustai. www.seiseralm.it/settimaneculinarie

48 ALPE | Inverno

A

14/15 giugno 2023

OPEN AIR DEI KASTELRUTHER SPATZEN Migliaia di fans sono attesi a Siusi allo Sciliar per applaudire i “Kastelruther Spatzen”, pronti a esibirsi su un palcoscenico a cielo aperto, con hit che vanno dal 1993 al 2021. Come ogni anno, parteciperanno all’evento anche gruppi musicali provenienti da vicino e da lontano.

Nel 2024 ricorre un anniversario speciale: il Parco naturale Sciliar-Catinaccio festeggia il suo 50° anniversario. In occasione di questo importante evento, il centro visite del parco naturale a Siusi allo Sciliar invita ad un affascinante viaggio attraverso i sette parchi naturali dell’Alto Adige. Potrete immergervi nella straordinaria biodiversità di queste aree protette, vivere la magia di questi paesaggi incantevoli e conoscere gli instancabili sforzi per preservare questi preziosi tesori naturali. parchi-naturali.provincia.bz.it 24 giugno – 9 settembre 2024

SUMMER CLASSICS DI SIUSI ALLO SCILIAR Agli appassionati di musica classica, Siusi allo Sciliar propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti: artisti italiani con esperienze internazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. I concerti hanno luogo il lunedì alle ore 21:00. DATE > 26 giugno 2023 > 3, 10 e 17 luglio 2023 > 21 e 28 agosto 2023 > 4 e 11 settembre 2023


Foto: IDM/Marion Lafogler Foto: Helmuth Rier

Foto: TV Völs/Martin Kompatscher

Foto: SAM/Armin Mayr

1 luglio – 30 agosto 2024

7 luglio 2024

7 settembre 2024

1 – 31 ottobre 2024

ESTATE IN FAMIGLIA

11 MEZZA MARATONA ALPE DI SIUSI

TRADIZIONALE MERCATO ANNUALE

47a DISPENSA DI FIÈ A OTTOBRE

Sono 21 i km della Mezza Maratona Alpe di Siusi, l’avvincente gara di corsa ad alta quota, che vede un massimo di 700 atleti e appassionati correre sui saliscendi dolomitici. Si tratta della decima edizione di un’entusiasmante sfida che, negli anni precedenti, ha attirato nella regione dolomitica Alpe di Siusi numerosi maratoneti e sportivi. In uno scenario davvero unico, il percorso si inerpica su un dislivello di 601 m, costeggiando Sciliar, Sassolungo, Sassopiatto e i Denti di Terra Rossa, fino al punto più alto, Punta d’Oro, a 2.050 m di altitudine. running.seiseralm.it

Il 7 settembre a Compaccio sull’Alpe di Siusi viene organizzato il mercato tradizionale, allietato da musica dal vivo e vari stand che propongono i loro prodotti e diverse specialità gastronomiche.

Da 47 anni, la Dispensa di Fiè è l’evento gastronomico autunnale per eccellenza nella regione dolomitica Alpe di Siusi. Ristoratori e albergatori di Fiè allo Sciliar invitano buongustai e appassionati di specialità tipiche a partecipare all’ottobre gastronomico. Questi artisti dei fornelli creano con raffinatezza pietanze originali al motto “Antiche ricette reinterpretate e servite con amore”. www.voelserkuchlkastl.com

In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini. In occasione del “Dolomiti Ranger” grandi e piccoli detective partono alla scoperta dell’habitat degli animali che vivono nel bosco e nell’acqua, delle specie notturne e del mondo delle api, esplorando la foresta con tutti i loro sensi durante un mattino avventuroso. Chi invece preferisce conoscere da vicino la vita di un maso può partecipare al programma “Un universo in fattoria”, che consentirà di ammirare cavalli e pecore e di vedere come la farina viene trasformata in pane e il latte in formaggio. La Strega Martha guiderà infine una magica passeggiata notturna a Castelrotto.

a

Autunno 2024

TRANSUMANZE Alla fine della stagione estiva si festeggia il ritorno a valle del bestiame, rallegrato da schioccatori di frusta, musica dal vivo e piatti tipici. La transumanza dall’Alpe di Siusi si terrà il 5 ottobre, quelle di Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio il 6 ottobre 2024.

13 luglio 2024 Estate 2023

EVENTI GASTRONOMICI ALL’APERTO Due straordinari appuntamenti open air dedicati ai buongustai, che rendono ancora più emozionante l’estate intorno al Catinaccio: il primo evento, previsto per il 2 giugno, sarà il Bergler Harass a Tires al Catinaccio, seguito dalla “Cena del Montanaro” il 18 luglio 2024, nota per la magnifica vista sul leggendario Catinaccio e per le sue raffinate specialità.

7 SKY MARATHON CATINACCIO-SCILIAR a

Tires al Catinaccio, incastonata nel magnifico scenario delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO), fa da sfondo alla Sky Marathon Catinaccio-Sciliar, una maratona alpina di 45 km con un dislivello di circa 3.000 m. Il percorso con partenza da Tires si snoda intorno al Catinaccio e, costeggiando lo Sciliar e Monte Cavone, fa ritorno al centro del paese. Il punto più in quota è Passo Principe, a 2.630 m di altitudine. www.skymarathontiers.it

11 - 13 ottobre 2024

FESTA DEI KASTELRUTHER SPATZEN La tradizione ha un nome: “Kastelruther Spatzen”. Un’occasione per festeggiare alla grande, fra migliaia di fan radunati sotto il grande tendone di Castelrotto, immersi nello scenario delle Dolomiti. Un’emozione davvero senza eguali.

2 settembre - 31 ottobre 2024

PIACERI AUTUNNALI IN MONTAGNA L’autunno dorato nella regione dolomitica Alpe di Siusi ha in serbo un’atmosfera davvero particolare all’insegna dei tour guidati e della gastronomia nella natura. “Piaceri autunnali in montagna” offre un connubio di esperienze outdoor, magnifici paesaggi e momenti dedicati alle delizie del palato. Ne sono un esempio le escursioni guidate all’alba con prima colazione in rifugio, corsi di cucina e i tour gastronomici con degustazioni o all’insegna del “Törggelen”. www.seiseralm.it/autunnomontano

Inverno | ALPE 49


Foto: IDM/Helmuth Rier

Visto & sentito

Il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio compie 50 anni. Nel 2024 - con svariati eventi che si protrarranno per tutta l’estate - si festeggerà il 50° anniversario del primo e più antico parco naturale dell’Alto Adige. È in fase di realizzazione anche un documentario, le cui riprese sono state effettuate nei mesi di agosto e settembre 2023: oltre a presentare le bellezze naturali di quest’area protetta, racconterà la storia delle persone che vi vivono e lavorano. Nel numero di ALPE dell’estate 2024, parleremo di questo gioiello naturale unico nel suo genere.

Uno sviluppo sostenibile

Aromatico, fresco e speziato “Sorprendente ed eccezionale nella sua categoria”: così i degustatori di distillati di Gault & Millau hanno definito il “Seiser Alm Organic Mountain Gin”, ora al 4° posto nella top 5 dei gin altoatesini. Ispirato da due dei suoi sponsor, Raphael Mahlknecht - atleta di Coppa del Mondo di Telemark di Fiè allo Sciliar - ha dato vita a un gin esclusivo per la sua incantevole terra d’origine, la regione dolomitica Alpe di Siusi. In collaborazione con la distilleria Walcher di Appiano, è nato così un prodotto biologico alpino estivo, complesso al naso e al palato, aromatico, fresco e speziato, con note di frutti mediterranei ed erbe alpine. Foto: Josef Obexer

La regione dolomitica Alpe di Siusi ha ottenuto il Marchio Sostenibilità Alto Adige, un riconoscimento basato sui criteri GSTC approvati a livello internazionale, che premia l’impegno delle destinazioni e delle strutture ricettive a favore di un turismo sostenibile. La preparazione, durata un intero anno, aveva come obiettivo la tutela del nostro territorio quale habitat sostenibile e attraente per residenti e ospiti. Avendo a disposizione una natura incontaminata, le attività turistiche hanno la responsabilità di proteggerla. Ma anche gli aspetti socioeconomici, così come la salvaguardia della cultura e dei costumi, sono pilastri della sostenibilità che, nei prossimi anni, saranno tra i compiti principali di Alpe di Siusi Marketing, in collaborazione con i comuni e gli operatori turistici.

COLOFONE. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar, Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, info@alpedisiusi.info, www.alpedisiusi.info. Direttore responsabile: Elisabeth Augustin. Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Sabine Funk, Annemarie Obexer, Barbara Pichler, Katja Sanin, Simone Treibenreif; Traduzioni: Bonetti & Peroni. Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. Foto: Helmuth Rier. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Litopat.

50 ALPE | Inverno


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Chiusa

Prato Isarco

Bolzano nord BOLZANO Trento/Verona

BOLZANO Zona Produttiva Cardano 5 39053 Cornedo all’Isarco (BZ) Tel. +39 0471 642 106 winestore.bz

Castelrotto

Siusi allo Sciliar

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Castelrotto - Ortisei


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