Dieci anni di idee

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Idee in psicoterapia

Rivista scientifica a cura di un Board di Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Rivista quadrimestrale fondata e diretta da Luigi Janiri e Piero Petrini

Dieci anni di Idee Sommario Luigi Janiri, Piero Petrini Editoriale.......................................................................................................... 3 Omaggio ad Adriano Ossicini............................................................................. 7 Omaggio aRosaria Sara Russo............................................................................. 9 Mario Becciu, Anna Rita Colasanti (CRP) Il contributo della salutogenesi e della prevenzione all’intervento psicosociale nella salute mentale ................................................................................................... 13 Gerald Perlman (SIAB) Cadere, tenere e grounding ................................................................................. 27 Valeria Verrastro, Clarissa Albanese, Cristina Colantuono, Anna Rizzuti (ISP) Crescere online: difficoltà e risorse nel percorso di crescita dei giovani .................... 57 Pietro Andrea Cavalieri, Margherita Spagnuolo Lobb (HCC Gestalt) Estetica dell’altrerità: l’esperienza del conflitto e il reciproco riconoscimento nel campo terapeutico .............................................................................................. 69 Rosa Elena Manzetti (IPOL) Quale gioia troviamo in ciò che costituisce il nostro lavoro? .................................. 83 Rosa Elena Manzetti (IPOL) Non ogni godimento è opaco ............................................................................... 89 Rosaria Sara Russo, Francesco D’Ambrosio (SFPID) Il ruolo degli affetti e il significato clinico della funzione paterna nell’organizzazione psichica della personalità prepsicotica. Una sintesi sull’efficacia del lavoro terapeutico . 93 Alberto Passerini (SISPI) Una tomba scoperchiata dal vento. Esperienza Immaginativa in Psicosomatica ........ 109 Laura Porzio Giusto, Maddalena Vagnarelli Aspetti traumatici dell’in-visibilità nelle persone gay, lesbiche e bisessuali. Implicazioni teoriche e cliniche ............................................................................ 123 Recensioni L’inconscio cristiano di Sigmund Freud di Paul C. Vitz (Mariana Gallo) ............ 139


Idee in psicoterapia Rivista scientifica a cura di un Board di Scuole di Specializzazione in Psicoterapia

Rivista fondata da Luigi Janiri e Piero Petrini Direzione scientifica: Luigi Janiri e Piero Petrini Direttore responsabile: Alessandro Battaglia Vice-Direttori: Antonio Buonanno, Angelo Bruschi, Alessia Cangi, Daniela Tedeschi Comitato di lettura: Annibale Bertola, Antonio Bonanno, Laura Buongiorno, Daniela Cataldo, Davide Ceridono, Tatiana Crespi, Barbara D’Amelio, Marina D’Angeli, Francesco D’Ambrosio, Annamaria Di Gioia, Benedetto Farina, Stefano Iacone, Giovanni Martinotti, Ciro Ruoppolo Comitato direttivo: Antonio Attianese, Maria Rosaria Filoni, Massimo Gubinelli, Margherita Spagnuolo Lobb, Annamaria Mandese. Rosa Elena Manzetti, Ezio Menoni, Alberto Passerini, Anna Maria Rapone, Alessandra Ripa, Luigi Schepisi, Lucio Sibilia, Fabio Carnevale, Valeria Verrastro, Coordinamento di Segreteria: Daniela Tedeschi Segreteria: Sara Acampora, Giulia Iolanda De Carlo, Giorgia Marziani, Laura Monti, Martina Petrollini Comitato scientifico: Massimo Ammaniti, Maurizio Balsamo, Godfrey BarrettLennard, Annibale Bertola, Susanna Bianchini, Massimo Biondi, Stefania Borgo, Luigi Cancrini, Vincenzo Caretti, Anita Casadei, Davide Ceridono, Francesco D’Ambrosio, Barbara D’Amelio, Nino Dazzi, Massimo Di Giannantonio, Benedetto Farina, Alessio Gori, Robert Elliott, Andrea Fossati, Michael Lambert, Ronald Levant, Vittorio Lingiardi, Giovanni Martinotti, Camillo Loriedo, Marisa Malagoli Togliatti, Mario Maj, John McLeod, Patrizia Moselli, Romolo Petrini, Filippo Petruccelli, Gianmarco Polselli, Anna Rizzuti, Giuseppe Ruggeri, Alberto Siracusano, Cristiano Violani, Renata Tambelli, Nicoletta Visconti, Alberto Zucconi Direzione e Redazione: Via G. Romagnosi – 00196 Roma – e-mail: psicoterapia@alpesitalia.it ISSN: 1974-059X Abbonamento per l’Italia, € 45,00 – Abbonamento per l’estero, € 90,00 Richiesta di singoli numeri o arretrati: € 18,00 Per informazioni rivolgersi ad Alpes Italia srl (info@alpesitalia.it) Versamento sul c/c bancario: 000000000800 intestato ad Alpes Italia srl

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Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 1/2008 del 10/01/2008


A. Passerini – Una tomba scoperchiata dal vento - esperienza immaginativa in psicosomatica

EDITORIALE La prima sfida l’abbiamo affrontata dieci anni fa, e sembra ieri. Il progetto editoriale di Idee in Psicoterapia, che ha fin dall’inizio trovato in Alpes e in Roberto Ciarlantini un partner necessario ed entusiasta, è nato, almeno per quanto riguarda il nome, sulla scorta della rivista Idee in Psichiatria, che aveva cessato la pubblicazione. Già in questa precedente rivista, illuminata dalla presenza vivificante di Bruno Callieri, condirettore con uno di noi (Luigi Janiri), i contributi psicodinamici, fenomenologici e psicoterapeutici erano numerosi e persino superiori a quelli biologico-farmacologici e diagnostico-clinici, a testimonianza di una sensibilità crescente, in un gruppo redazionale di psichiatri, per una cura di parole. All’epoca, in seno al gruppo dirigente della sezione del Lazio della Società Italiana di Psichiatria, noi, Piero Petrini e Luigi Janiri, ci siamo conosciuti e ritrovati su molti temi. Tramontata l’era di Idee in Psichiatria, il primo ha proposto al secondo un’altra idea, quella di fondare una rivista, che avesse anche il senso della continuità con la precedente, ma fosse focalizzata sul lavoro più misterioso e affascinante che gli operatori della salute mentale, sia psichiatri che psicologi, sono chiamati a compiere: la psicoterapia. Coerente con l’intuizione che una nuova rivista si sarebbe potuta finanziariamente reggere sul sostentamento delle Scuole di Psicoterapia, Idee in Psicoterapia si sviluppa al fianco di altre società scientifiche, come la FIAP (Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia) e la SIPSIC (Società Italiana di Psicoterapia), che forniscono all’iniziativa editoriale, come si suol dire, opere, uomini e donne. Una Scuola di Psicoterapia presuppone un approccio clinico basato su una teoria caratterizzante, un album di famiglia pieno di padri fondatori e numi tutelari, una tecnica standard e una formazione ispirata a modelli “forti” e interiorizzabili in modo differenziale rispetto ad altri modelli. Ma se da un lato un allievo aspirante psicoterapeuta ha disperatamente bisogno di certezze, è altrettanto vero che un percorso educativo aperto alle suggestioni culturali, alle sfide scientifiche e alle esperienze della clinica avrà maggiori chance di prepararlo a diventare un bravo psicoterapeuta, cioè un professionista esperto in grado di stringere con il paziente una relazione d’aiuto. Le Scuole in Italia e nel mondo rappresentano un universo complesso, si potrebbe dire un aggrovigliato intreccio di indirizzi teorici, di sensibilità diverse o opposte, di soluzioni creative, di parentele e affinità, ma anche di preclusioni e di incompatibilità. Seguire una bussola navigando in questo mare non è facile, così come è prevedibile che all’esterno ci si arrenda di fronte all’immensità, mentre all’interno si resti ben dentro i confini della propria barca, per il pericolo di smarrirsi e naufragare. Idee in Psicoterapia forse non 3


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sarà utile come bussola, perché nasce come una scommessa: che si possa instaurare un dialogo, trovare comuni denominatori e stabilire confronti tra scuole con orientamenti diversi e molto spesso confliggenti. È bene rendere conto di tale caleidoscopica difformità. Una possibile classificazione delle varie forme di psicoterapia, senza addentrarci nella distinzione teorica e tecnica tra l’una e l’altra, nella storia e negli sviluppi dei vari indirizzi e nelle differenti applicazioni cliniche, è la seguente: 1) psicoterapie dinamiche, derivate dalla psicoanalisi; 2) ipnosi e terapie suggestive; 3) psicoterapie cognitivo-comportamentali; 4) psicoterapie umanistico-esperienziali (“terza forza” del movimento psicoterapeutico); 5) psicoterapie fenomenologico-esistenziali, in parte derivate dall’antropo-analisi (“terza forza”); 6) terapie espressivo-corporee; 7) terapie sistemico-relazionali (soprattutto indirizzate a coppie e famiglie); 8) tecniche di meditazione e rilassamento, EMDR; 9) terapie di gruppo (incluso lo psicodramma); 10) psicoterapie supportive, olistico-integrate, istituzionali. Dunque esistono molti modelli psicoterapeutici: alcuni fondati sul setting duale; altri basati su un setting multiplo, come quelli delle terapie sistemico-relazionali, gruppoanalitiche, psicodrammatiche; altri ancora che possono essere messi in atto con entrambi i setting. Diversi approcci, poi, si pongono come integrati, a partire da distinti modelli terapeutici. Inoltre alcune tecniche sembrano più componenti di strategie psicoterapeutiche più vaste che strumenti terapeutici di per sé. In alcune di queste situazioni può essere arduo stabilire un confine tra ciò che pertiene al mondo della psicoterapia e ciò che pertiene alla riabilitazione (auto-aiuto, psico-educazione ecc.). La definizione di psicoterapia aiuta a stabilire i confini tra essa stessa e altre forme di trattamento, in quanto la psicoterapia è un intervento realizzato con mezzi psicologici interattivi (ad esempio dialogo, relazione, sostegno, comunicazione, training ecc.) e quindi si distingue dal trattamento con mezzi fisici, farmacologici, chirurgici o anche meramente spirituali (pratiche religiose). Tuttavia ciò che la psicoterapia fa o dà non è così facilmente riconoscibile rispetto a ciò che producono ad esempio le pratiche riabilitative. A tal proposito il concetto di recupero, più in sintonia con la riabilitazione, non è di grande aiuto, soprattutto nella sua più estesa accezione di recovery, né lo è quello, maggiormente collocato in ambito medico, di guarigione, che pure allude al ripristino di una condizione di normalità, oltre al naturale obiettivo della re4


F. D’Ambrosio – Omaggio a Sara Russo

missione della malattia. Neppure il concetto di cambiamento, più vicino all’idea di ciò che dovrebbe produrre una psicoterapia, offre vantaggi sicuri per delimitare il campo, poiché gruppi di self help o incontri di psico-educazione o tecniche riabilitative nell’ambito della psicosi possono in effetti indurre cambiamenti in alcuni aspetti della personalità, o nelle capacità di adattamento, o nella resilienza, o nelle strategie di coping, o nello stile di vita, ecc. Ma anche nei confronti di altre procedure psicologiche è talvolta difficile differenziare e specificare una pratica psicoterapeutica. Il counselling, i colloqui di supporto e di follow-up, la consulenza filosofica, il coaching sono solo esempi di un vasto allargamento del campo delle relazioni d’aiuto, in cui ciò che non è psicoterapia offre spesso obiettivi simili a quelli proposti dalla psicoterapia, ma senza lo spessore teoretico, la specificità metodologica, l’identità scientifica e culturale di questa. Quella che viene oggi riconosciuta come una battaglia fondamentale della difesa professionale degli psicologi è in realtà una battaglia di tutti gli psicoterapeuti, di provenienza vuoi medica o psicologica. In questo senso Idee in Psicoterapia si pone come uno strumento identitario, di empowerment culturale e professionale, di validazione scientifica. L’idea nuova in psicoterapia che la rivista ha voluto perseguire, in tutti i dieci anni della sua vita, è stata anche un sogno e un desiderio: collegare docenti, terapeuti, allievi e ricercatori di varia provenienza e formazione in una community di esperti, ognuno con il proprio bagaglio tecnico, esperienziale ed umano, ma tutti dotati della capacità o almeno animati dall’intenzione di scambiare modelli e punti di vista, ibridare linguaggi, trovare codici di comunicazione, importare nei propri sistemi di pensiero e nelle proprie prassi cliniche elementi fecondi di perturbazione, di cambiamento e persino di estraneazione. Introdurre il dubbio e mettersi in crisi significa costruire il modello unico e personale cui ogni psicoterapeuta dovrebbe mirare per rendere vivo e sentito il proprio intervento. Così, ai candidati è stato costantemente suggerito di ricercare, studiare, scrivere e contribuire alle pubblicazioni della rivista, assistiti dai loro maestri e confrontati con altre identità e altre appartenenze. La transizione verso altri orizzonti, la messa in tensione dell’identità e delle certezze intellettuali, la curiosità intellettuale, la passione per le contaminazioni, la rinuncia a saperi conchiusi e definitivi, la conoscenza in itinere e sul campo, le prese di coscienza provvisorie, l’epoché, il sincretismo operativo sono tutti valori della cultura post-moderna, che Idee in Psicoterapia ha proposto e in cui si è riconosciuta, figlia del suo tempo. Ma il progetto di Idee in Psicoterapia non si è esaurito nella rivista: Idee in Psicoterapia è anche un modo di stare insieme, di condividere, di scambiare, scuola con scuola, ognuna con la sua organizzazione e le sue articolazioni 5


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interne, terapeuta con terapeuta, ognuno con la sua personalità e il suo stile, allievo con allievo, ognuno con la sua motivazione e la sua brama di crescere. Il board di Idee, che nel frattempo è molto cambiato rispetto al gruppo originario, si è incontrato regolarmente in riunioni di lavoro, spesso conviviali, che hanno consentito una familiarità ancor più che una conoscenza formale, e in convegni, promossi ormai annualmente e che hanno costituito momenti forti e rinsaldanti della messa in comune e dell’interazione tra scuole e psicoterapeuti. Dunque, forte delle sue idee, le cui innovazioni sono state pure riproposte nel recente convegno del Decennale all’Università LUMSA di Roma, Idee in Psicoterapia ha pubblicato, in questi dieci anni, 17 numeri in 9 volumi, tutti monografici dedicati ad argomenti attuali e strategici nel panorama delle teorie, delle tecniche e delle ricerche nel campo, con il contributo di 20 Scuole e di numerosissimi autori, tra docenti, allievi e studiosi. Questi numeri intendono essere indicativi di un grande lavoro collettivo e individuale, ed evocativi, nel contempo, di discussioni, dibattiti e confronti che di volta in volta, nella scelta dei temi e nella selezione degli articoli, si sono accesi tra i membri del board, magari tra un boccone e un altro, a riprova della fervida vitalità del gruppo. Ma i numeri vogliono anche testimoniare il potente sforzo organizzativo dei singoli redattori, dei correttori di bozze, dei lettori, dei componenti del Comitato Scientifico, alla cui generosità va indistintamente tutto il nostro ringraziamento più caloroso. Dopo un po’ di storia, infine, vorremmo rinnovare un patto per il prossimo Decennale: ritrovare la forza primigenia delle origini per continuare un grande lavoro con immutato entusiasmo e passione per la psicoterapia, che si è sempre nutrita di idee e si è sviluppata in modo impressionante, soprattutto negli ultimi anni, grazie a una mole crescente di studi, ricerche e convalide sul campo. Tutto ciò ha condotto ad affermare un ruolo per la psicoterapia almeno paritario rispetto ad altre forme di trattamento per la salute mentale, inclusa la farmacoterapia. La rivista vuole e vorrà sempre di più, umilmente ma costantemente, contribuire alla evoluzione della psicoterapia italiana, in linea con quella europea e mondiale. Per realizzare tale obiettivo ci sarà ancor più bisogno della collaborazione e del sostegno di tutti coloro che hanno già assicurato il loro impegno, e di quanti ancora si riconosceranno nel progetto della rivista. Dunque, riaccendiamo la lampadina della prima copertina! Luigi Janiri e Piero Petrini (Direttori di Idee in Psicoterapia)

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