Raffaella Viola
Caino contro Caino La mediazione familiare nelle liti tra fratelli per l’eredità e la gestione dei genitori anziani
Collana Psiche e dintorni diretta da Francesca Andronico
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Raffaella Viola è una sociologa e mediatrice familiare. Si è occupata in passato di emergenze sociali come la tossicodipendenza e i flussi migratori di ritorno. Attualmente si occupa per lo più di mediazione familiare nelle sue varie forme di applicazione: tra coniugi, scolastica, inter-familiare e di comunità Nel 2017 ha partecipato come socio fondatore alla costituzione dell’Associazione MediAmo – Associazione di promozione sociale (www.associazionemediamo.info) il cui scopo principale è la diffusione di una cultura della Mediazione come strumento di educazione e gestione del conflitto. Dal 2018 è docente presso il Master in Mediazione Familiare e Gestione dei conflitti dell’Istituto HFC di Roma.
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A mia sorella e mio fratello senza i quali, nel bene e nel male, non potrei essere quella che sono oggi. A Livio, mio Virgilio.
Caino, dimmi Qual è il bene più grande per un bambino? L’amore di mamma e papà. E quindi qual è il fratello più ricco? Quello che riesce ad accaparrarsi tutto il loro amore.
Indice generale Prefazione a cura di Nicola Boccola............................................
VII
Introduzione............................................................................
IX
In principio era il conflitto........................................................... 1 I fratelli sull’Olimpo............................................................. 3 I fratelli nella Bibbia............................................................ 6 La famiglia e le origini della discordia.......................................... 9 La famiglia.......................................................................... 9 Copioni, miti e altri rimedi familiari.................................... 12 Le origini della discordia...................................................... 18 Mia sorella è figlia unica...................................................... 26 Il Fattore F.......................................................................... 30 Mio fratello è figlio unico...................................................... 33 L’importanza di essere fratello maggiore o minore: la teoria della costellazione familiare di Toman............................. 35 I profili di personalità.......................................................... 38 Causa dei rapporti conflittuali tra fratelli in età adulta................. 45 Il Denaro, “la Roba” strumento di rivendicazione affettiva........... 49 La Mediazione familiare nelle liti tra fratelli................................. 51 Le fasi della mediazione all’interno della fratria.................... 54 I vantaggi della mediazione familiare nelle questioni ereditarie 60 L’ecogramma, storia degli affetti: l’importanza di raccontarsi e dell’ascolto...................................... 61 Una mediazione intra e tra famiglie in una disputa per eredità: Leda e le sue sorelle............................ 65 La Mediazione … in una famiglia di Angeli................................. 71 V
Caino contro Caino
Appendice giuridica..................................................................... 77 La Successione Ereditaria...................................................... 77 Introduzione all’appendice giuridica..................................... 77 Successione legittima e successione testamentaria..................... 78 L’apertura della successione................................................... 83 Adempimenti successivi......................................................... 96 Eredità: come tutelarsi se il defunto ha fatto donazioni quando era in vita................................... 99 Glossario minimo........................................................................ 101 Gli stili di attaccamento di John Bowlby............................... 101 Berne e il copione di vita nell’Analisi Transazionale............... 103 Il ciclo vitale e la “normalità” in famiglia.............................. 104 I Miti familiari................................................................... 106 Riferimenti bibliografici............................................................... 107 Ringraziamenti............................................................................. 109
VI
Prefazione a cura di Nicola Boccola
Il testo che avete tra le mani rappresenta una novità per il panorama editoriale italiano. La mediazione familiare ha conosciuto una crescita costante negli ultimi venti anni, con uno strappo dal 2018 grazie – o malgrado – al noto disegno di legge Pillon che ne prevedeva l’obbligo in caso di separazione giudiziale dei coniugi. E gli editori hanno seguito il trend, proponendo le traduzioni dei testi fondamentali inglesi e americani, insieme ai volumi dei maestri e professionisti del nostro paese. Ma il mondo scientifico italiano si è sempre concentrato sulla mediazione familiare propriamente detta, legata alle separazioni e alla ricerca degli accordi per la tutela dei figli. E sempre poco spazio è stato riservato alla mediazione familiare intesa nel suo senso più ampio: la ricerca di pacificazione e accordi all’interno delle famiglie, tra pari e tra generazioni; a questa sono stati dedicati solo capitoli e paragrafi. Ora arriva il lavoro di Raffaella Viola. Frutto dell’intelligenza di una autrice capace di mettersi alla prova in settori e contesti diversi – dalla mediazione scolastica a quella politica, dall’Italia al Medio Oriente – per trovare la propria dimensione elettiva nella riconciliazione delle liti tra fratelli. Area rilevante e troppo spesso trascurata, forse perché – come viene ben argomentato nel testo – il grande padre della psicologia del Novecento Sigmund Freud aveva del tutto tralasciato l’analisi delle precoci relazioni orizzontali. Dopo aver avuto il piacere di collaborare con lei e ascoltarla nelle sue apprezzatissime lezioni del Master in mediazione familiare di Istituto HFC, non sono stato sorpreso nel leggere una trattazione al tempo stesso leggera, brillante, attraversata dall’ironia e profonda e colta. Capace di sintetizzare l’ampio quadro concettuale e di fornire strumenti utili alla creazione di una professionalità. Buona lettura.
VII
Introduzione L’importanza della relazione fraterna durante l’infanzia e l’adolescenza è stata confermata da numerosi studi e teorizzazioni in materia. Diversamente, uno degli ambiti poco esplorati dalla psicologia contemporanea è il rapporto tra fratelli in età adulta. Si tende a sottovalutare l’influenza che questo particolare legame può esercitare sullo sviluppo della personalità, nonché sul piano affettivo e cognitivo di un individuo durante tutta la sua esistenza. L’unicità della fratellanza si fonda sulla condivisione di tre aspetti principali: il patrimonio genetico (circa la metà), un comune contesto familiare e sociale, l’intensità delle interazioni vissute dagli attori che partecipano la relazione. La relazione fraterna si estende lungo tutto l’arco della vita. Il rapporto tra fratelli, con una durata media di 80 anni, è il più duraturo di tutti i legami familiari, e in genere si è fratelli e sorelle molto più a lungo di quanto si sia figli o figlie. Il tempo è fondamentale nel rapporto tra fratelli e sorelle: è il fattore lungo il quale si sviluppa la relazione e spesso si complica; ma è anche il fattore che contribuisce alla risoluzione dei problemi e al recupero della fratellanza quando interrotta. È altresì vero che le relazioni tra fratelli non solo sono le più lunghe, ma sono anche le più conflittuali: in un caso su due si riscontrano contrasti e rivalità, più o meno gravi o definitivi (Cfr. ricerca Wall Street Journal, 20 marzo 2012 a cura di Elisabeth Bernstein). Raramente si parla delle rivalità fra fratelli adulti, forse le più deleterie nelle relazioni parentali, in quanto l’astio tra i due (o più) soggetti diventa, il più delle volte, il motivo di una faida familiare che coinvolge anche le generazioni successive. Diversamente da quanto avviene nei bambini, i litigi, le gelosie e i rancori vissuti da grandi sono più avvilenti e devastanti. Spesso coinvolgono anche le persone appartenenti alle rispettive famiglie dei fratelli in contesa in guerre e discussioni che non hanno mai fine, tramandandosi di generazione in generazione, come il gene della discordia. E tutto diventa ingarbugliato: una matassa difficile da sbrogliare.
IX
Caino contro Caino
È proprio nel film La Matassa di Ficarra e Picone che troviamo un vivido esempio delle conseguenze della contesa tramutatasi in faida: due fratelli rinnegano il loro stesso sangue per motivi economici. Un albergo è l’oggetto della contesa. I piccoli figli di due fratelli, pur volendosi bene, subiscono l’allontanamento a causa della lite tra i genitori. Dopo circa venti anni i cugini, diventati ormai adulti, si ritrovano “l’un contro l’altro”, ma involontariamente uniti nel luogo in cui i loro padri avevano trovato la discordia. La Matassa, con la sua forza maieutica, racconta e indica la strada maestra da seguire. Il passato – recuperati il vincolo di sangue, il tempo e l’affetto condiviso – torna a vivere e fa rinascere dalle ceneri della discordia i luoghi della natura e dell’animo che altrimenti sarebbero andati persi per sempre. Sono proprio l’empatia, il rispetto dei sentimenti, l’ascolto e il dialogo – caratterizzanti anche la tecnica della Mediazione Familiare – a fornire la chiave di volta nel recupero del rapporto. Perché la Mediazione Familiare può risultare la tecnica vincente nella risoluzione di contese fraterne, solitamente approcciate solo per vie legali? Esperienze che spesso, peraltro, risultano esose non solo dal punto di vista economico ma anche emotivo. L’avvocato che segue una delle parti, in genere, ha a cuore il solo esito del giudizio che si prefigge di vincere a tutti i costi, proprio per rendere un buon servizio al proprio cliente. Tale servizio non può che essere di natura “legale”. Di fatto, il giuramento solenne impone al professionista di “... osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia e a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”. Si fa quindi forte del diritto per colpire la/le parti avverse, magari operando la “vendetta” che il suo cliente sembra desiderare. Di conseguenza, il più delle volte non tiene conto degli aspetti emotivi e relazionali che la contesa sottende, non tiene conto del fatto che la logica “io vinco, tu/voi perdi/perdete” in questi casi non accontenta nessuno. Qualora ci fosse una vittoria economica, sarà sempre e solo una vittoria di Pirro. L’amaro che rimane per non aver avuto il vero risarcimento desiderato rende qualsiasi importo “non abbastanza”, non sufficiente a colmare la mancanza relazionale. Dietro la lite per il “bene”, il più delle volte, si cela il desiderio di riconoscimento, di risarcimento per i danni subiti, di ottenere economicamente quanto non si è avuto affettivamente.
X
Introduzione
Il mediatore, ponendo la sua attenzione alla realtà interna degli attori che partecipano al percorso, è in grado di recepire non solo la domanda rispetto al “quanto” come bene, ma soprattutto di ascoltare il bisogno riferito alla mancanza come “relazione”. La presente pubblicazione si propone quindi come uno sguardo sulla possibile applicazione della Mediazione Familiare tradizionale a servizio della riorganizzazione della famiglia a seguito di una separazione (la più definitiva), non tra coniugi ma tra fratelli.
XI