Capitolo 1 Psicologia della guida
Franco Veltro, Michele Biondi, Alessia Capece, Mariangela Corbo, Gianmarco Latte, Ilenia Nicchiniello, Irene Pontarelli, Lilia Zappone
Intervento Telefonico Psicoeducativo per la gestione delle problematiche stress-correlate nella Popolazione Generale per l’epidemia da SARS-COV-2 Prefazione di Andrera Fiorillo
Collana
Psiche e dintorni
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I edizione, 2020
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In copertina: Disegno di Alessandro Veltro
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Indice generale
Prefazione di Andrea Fiorillo .................................................................... V Introduzione ............................................................................................. IX Telepsichiatria .......................................................................................... XV Istruzione per l’operatore ...................................................................... XIX
Parte Operativa Presentazione degli Incontri e di Valutazione del percorso specifico con Lista dei problemi e Schema dei colloqui...................................... 3
Argomenti dei olloqui telefonici Incontro 1 Alfabetizzazione emotiva: Paura .......................................................... 13 Incontro 2 Alfabetizzazione emotiva: Ansia .......................................................... 17 Svolgimento degli incontri dei percorsi descritti in Figura A................
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Svolgimento incontri per Pianificazione attivitĂ e definizione obiettivi . 24 Svolgimento incontri per Ansia reattiva............................................... 29
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Intervento Telefonico per problematiche stress-correlate per Sars-Cov 2
Incontri successivi Respirazione consapevole.......................................... 34 Svolgimento incontri per Discontrollo impulsi: Rabbia......................... 39 Incontri successivi Comunicare la rabbia.............................................. 44 Incontri successivi Tecniche di gestione dellla rabbia: strategie................
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Svolgimento incontri per Discontrollo impulsi: Bere, Mangiare, Fumare.
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Svolgimento incontri per Analisi problema e problem solving.................
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Svolgimento incontri per Segni precoci di disagio..................................
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Allegato 1: Elenco delle possibili attivitĂ piacevoli............................. 73 Allegato 2: Scheda Registrazione AttivitĂ Settimanali........................ 75 Allegato 3: Igiene del Sonno............................................................. 76 Allegato 4: Schema Analisi del Problema.......................................... 79 Allegato 5: Schema di esercitazione del Problem Solving.................. 81 Biografie Autori.............................................................................. 83
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Prefazione di Andrea Fiorillo1
L’Intervento Telefonico Psicoeducativo (ITP), proposto da Veltro e collaboratori, è stato originariamente concepito per arricchire l’armamentario dei Dipartimenti di Salute Mentale per fronteggiare le conseguenze psicologiche nella popolazione generale causate dalla pandemia Sars-COV-2 e associato lockdown. Questo approccio, quindi, è stato già adottato a partire dal mese di marzo 2020 ed era inizialmente rivolto soprattutto alle persone che presentavano problemi psicologici stress-correlati, ansia e depressione (1-3), secondo quanto descritto in maniera esaustiva nel Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) “Indicazioni di un Programma dei Dipartimenti di Salute Mentale per la gestione dell’Impatto da epidemia COVID-19 sulla salute mentale della Popolazione Generale e della Popolazione a rischio” (4). Nelle settimane immediatamente successive alla pandemia, sono stati pubblicati numerosi lavori sugli effetti della pandemia da COVID-19 sulla salute mentale della popolazione generale, nonché sull’importanza di somministrare interventi psicosociali “a distanza” e di mettere a punto azioni concrete di prevenzione e di intervento (5-7). Tuttavia, la maggior parte degli approcci proposti nei primi mesi erano poco strutturati e sviluppati “in fretta e furia”, con l’obiettivo di fornire una risposta clinica alle pressanti richieste di interventi psicologici e psichiatrici della popolazione generale, garantendo al contempo le misure di distanziamento fisico previste. L’intervento proposto è stato messo a punto sulla base di un’esperienza pluridecennale degli autori, con una serie di interventi psicosociali sviluppati, condotti e diffusi su tutto il territorio nazionale in 1Professore Ordinario di Psichiatria; Presidente, Società Italiana di Psichiatria Sociale; Presidente, Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, Napoli.
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situazioni di urgenza (8,9), di assistenza territoriale (10,11), di recovery (12,13) e di promozione della salute mentale nelle scuole (14), secondo il principio della evidence-based medicine e tenendo in considerazione l’effectiveness e l’analisi dei costi. Rispetto alle versioni originarie, l’intervento è stato interamente aggiornato e rivisto sulla base dei recenti cambiamenti sociali, culturali ed economici conseguenti all’infezione da COVID-19. Infatti, esso mantiene solo la componente dei problemi di salute mentale stress-correlato, rivista e aggiornata, perché particolarmente utile per la gestione del periodo post-lockdown (5, 15). I moduli integralmente nuovi riguardano invece i problemi specifici associati alla ripresa e alla riprogrammazione di un proprio percorso di vita, ad esempio in relazione al lavoro, al proprio ruolo familiare e sociale, eccetera. Ritengo questa scelta molto appropriata, in quanto la necessità di aggiornare i manuali psicoeducazionali sviluppati negli anni 70-80 per il trattamento integrato dei diversi disturbi mentali sia stata avvertita già da numerosi autori (16). Un altro aspetto innovativo dell’intervento proposto da Veltro et al. è l’utilizzo della telepsichiatria, in quanto l’intervento può essere somministrato sia attraverso il telefono che mediante un video-collegamento. Ritengo che in un periodo in cui è previsto un aumento significativo delle richieste di assistenza psichiatrica e in cui è necessario garantire il distanziamento fisico, l’approccio di telepsichiatria potrà garantire assistenza a tutte le persone che ne avranno necessità senza esporle al rischio di contagio. Inoltre, è auspicabile che questa modalità di intervento verrà utilizzata anche quando la pandemia sarà conclusa, in modo da raggiungere persone che potrebbero avere difficoltà a recarsi regolarmente al servizio psichiatrico, decongestionare servizi psichiatrici già sovraffollati e caratterizzati da croniche mancanze di risorse e di personale. Sebbene l’intervento sia stato concepito per i servizi pubblici, può essere facilmente somministrato anche in setting privati, indipendentemente dal ruolo e/o dalla professione che si esercita (psichiatra, psicologo o tecnico della riabilitazione), purché si conoscano le tecniche specifiche dell’approccio psicoeducativo. Il vantaggio di usarlo nei servizi pubblici consiste soprattutto nel miglioramento dell’organizzazione, dell’approVI
Prefazione priatezza e dell’efficienza lavorativa, oltre che di porre le basi per il monitoraggio e la sorveglianza dei pazienti. Infine, l’ITP si integra bene con altri interventi psicosociali basati sull’approccio di tele-psichiatria. Ritengo che la pubblicazione di questo Manuale possa colmare il gap esistente tra “ciò che si deve fare” e “ciò che si fa” concretamente nei servizi sanitari, e ne consiglio vivamente l’adozione a tutti i dipartimenti di salute mentale e agli operatori che si preoccupano – a vario titolo – di tutelare la salute mentale della popolazione.
Riferimenti Brooks SK, Webster R K, Smith LE et al. (2020). The Psychological Impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet, 26. DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30460-8 Pfefferbaum B & North CS (2020). Mental Health and the Covid-19 Pandemic, NEJM, 13 april, DOI: 10.1056/NEJMp2008017 Zhang S. X., Wang Y., Rauchc A. , Wei (2020) Unprecedented disruption of lives and work: Health, distress and life satisfaction of working adults in China one month into the COVID-19 outbreak, Psychiatric Reaserch, 288, https://doi.org/10.1016/j.psychres.2020.112958 https://www.iss.it/documents/20126/0/RAPPORTO+ISS+COVID-19+23_2020.pdf/a5d4cf5e-f4cc-072e0c43-d14ae920a2ca?t=1589209649628 Veltro F., Latte G., Corbo M., et al (2020). Description of a tele-psychiatry program elaborated by Italian Institute of Health to manage psychological effects of COVID-19 pandemic in Italy. Evidence-based Psychiatric Care (in press) Fiorillo A, Gorwood P. The consequences of the COVID-19 pandemic on mental health and implications for clinical practice. Eur Psychiatry. 2020;63(1):e32. Published 2020 Apr 1. doi:10.1192/j.eurpsy.2020.35 Ghebreyesus AT. Addressing mental health needs: an integral part of COVID-19 response. World Psychiatry. 2020;19(2):129‐130. doi:10.1002/wps.20768 Vendittelli N, Veltro F, Oricchio I, et al. (2015). L’intervento cognitivo-comportamentale di gruppo nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. III ed. Milano: Edi-Ermes. Gigantesco A, Pontarelli C, Veltro F; CBGI Italian Study Group. (2018). Psycho-educational group therapy in acute psychiatric units: creating a psychosocial culture. An update of spread and effectiveness of a psychosocial intervention in Italian psychiatric wards. Ann Ist Super Sanita. 2018 Oct-Dec;54(4):272-283. doi: 10.4415/ANN_18_04_03. Veltro F., Oricchio I., Nicchiniello I., Pontarelli I. (2014). Manuale per l’Intervento psicoeducativo Multifamiliare basato sul Problem Solving. Alpes, Roma. Veltro F, Mazza M, Vendittelli N, et al. (2011) A comparison of the effectiveness of problem solving training and of cognitive-emotional rehabilitation on neurocognition, social cognition and social functioning in people with schizophrenia. Clin Pract Epidemiol Ment Health 2011; 7: 123-32. Veltro F., Vendittelli N., Pontarelli I., Pica A., Nicchiniello I. (2016). L’Intervento Psicoeducativo di Gruppo per
il Raggiungimento di Obiettivi (INTE.G.R.O.). Alpes, Roma. Veltro F, Nicchiniello I, Pica A, et al. (2018). Description and impact of a structured psychoeducational and salutogenetic approach (InteGRO) to support the recovery of people with severe mental disorders. Riv Psichiatr 53: 205-213. Veltro F, Ialenti V, Iannone C, et al. (2014). Promoting the psychological well-being of Italian youth: a pilot study of a high school mental health program. Health Promot Pract. 2015 Mar;16(2):169-75. doi: 10.1177/1524839914533965. Bavel JJV, Baicker K, Boggio PS et al. Using social and behavioural science to support COVID-19 pandemic response. Nat Hum Behav. 2020 May;4(5):460-471. doi: 10.1038/s41562-020-0884-z. Epub 2020 Apr 30. PMID: 32355299 Review Luciano M, Sampogna G, Del Vecchio V, Fiorillo A. Intervento psicoeducativo familiare per la schizophrenia. Sidera, 2018.
Introduzione Il 30 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato l’epidemia di Coronavirus in Cina prima Emergenza Internazionale di Salute Pubblica poi, l’11 marzo ha ufficialmente stabilito che il COVID-19 provocata dal virus SARSCoV-2 ha assunto le dimensioni di una pandemia. Tale situazione, ancora in corso, ha determinato nel nostro paese, un’emergenza sanitaria a cui sono seguite misure di sicurezza e restrizioni imposte dal governo quali la quarantena, il lockdown, a chiusura delle scuole, il divieto di assembramenti e limitazioni alla libertà personale, allo svolgimento di attività quotidiane e lavorative, tutte disposizioni atte a liminare la trasmissione del virus. In questa circostanza, è di fatti certamente opportuno tutelare la salute fisica, adottando anche tutti quegli accorgimenti igienici e di distanziamento fisico per prevenire l’infezione ma è altrettanto doveroso porre attenzione alla salute mentale. Trattandosi di un evento pandemico “epocale” non vi sono esperienze scientifiche consolidate sul tema, ma la seguente proposta operativa fa riferimento sostanzialmente ad alcuni articoli di review evidenziati dal Prof. Fiorillo nella Prefazione, ai Documenti “Mental Health and pshycological considerations during covid-19 outbreack” dell’OMS (1), e “Affrontare la salute mentale e gli aspetti psicosociali dell’epidemia di COVID-19” versione 5, dello IASC (2), ma soprattutto al modello del West China Hospital che descrive il programma globale “Recommended psyhcological crisis intervention response to the 2019 novel coronavirus pneumonia autbreack” (3). Dagli studi citati nella prefazione si è osservato che in generale l’impatto psicologico dell’epidemia può incidere negativamente sul benessere psicologico. I fattori stressanti quali il timore di contagio, l’isolamento prolungato, l’assistenza inadeguata, le informazioni insufficienti, le misure di controllo, lo stravolgimento della routine, la distanza sociale, il confinamento domestico e la sovra esposizione alle notizie sperimentati
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improvvisamente e quotidianamente possono comportare disagio psicologico trasversalmente nella popolazione generale quali: • paura e preoccupazione per la propria salute e quella dei propri cari; • paura di perdere le sicurezze acquisite nel tempo (lavoro, affetti, amicizie, ruolo, etc.); • cambiamenti nelle dinamiche del sonno e dell’alimentazione; • difficoltà di concentrazione; • sensazione di solitudine e noia; • aumento dell’utilizzo di alcol, tabacco e altre sostanze psicotrope; • confusione; • irritabilità e insonnia. Inoltre nelle persone con particolare vulnerabilità bio-psico-sociale possono insorgere dei disturbi psicologici e psichiatrici, quali ad esempio: • peggioramento delle eventuali malattie croniche preesistenti • sintomi da DPTS; • depressione medio-lieve o grave, demoralizzazione; • ansia generalizzata e disturbo di panico; • stigmatizzazione sociale per i contagiati; • autolesionismo; • comportamenti iperattivi che impediscono un razionale controllo delle infezioni, ansia, panico, demoralizzazione; • disturbi dell’adattamento. Sulla base degli articoli della epidemia COVID-19 inoltre, nel periodo post epidemico delle pandemie, sono descritti quadri di aumento di suicidio e comportamenti violenti. È indubbio quindi, che di fronte a questa avversità di ampia magnitudo, improvvisa ed urgente possano essere messe a repentaglio le ordinarie capa-
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Introduzione cità di coping dell’individuo e delle comunità. Ai fini di rispondere all’aumento ipotizzabile di supporto psicologico e nella gestione dello stress in questo contesto di emergenza sanitaria, il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze dell’ASReM ha riorganizzato le proprie attività territoriali assicurando gli interventi per i casi urgenti ed le prestazioni indifferibili sia in sede che a domicilio e garantendo la continuità terapeutica attraverso contatti telefonici per gli utenti più gravi, videochiamate ed altre modalità telematiche per il funzionamento dei Servizi. In aggiunta a partire dal 1° aprile 2020 ha messo a punto ed avviato un programma strutturato dal titolo “Intervento Telefonico Psicoeducativo per la gestione delle problematiche stress-correlate nella Popolazione Generale per l’epidemia da SARS-COV-2”. Il programma viene effettuato da una Equipe Territoriale dei Centri di Salute Mentale di Campobasso, Isernia e Termoli, costituita da almeno uno psichiatra, uno psicologo, un infermiere, un assistente sociale e di Tecnici della Riabilitazione Psichiatria, personale formato in interventi psicoeducativi e nel trattamento dell’Ansia secondo l’approccio di Andrews (4) e della Depressione Medio-Lieve secondo l’approccio di Leveni et al. (5). La processualità di questo programma è stata ben dettagliata dal Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità “Salute Mentale e Covid-19” nel Rapporto “Indicazioni di un programma di intervento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la gestione dell’impatto dell’epidemia COVID-19 sulla salute mentale“ (6), da adesso indicato come Rapporto 23/20 ISS, che garantendo la privacy dell’utente prevede l’intervento telefonico sia per la popolazione generale, sia per il personale sanitario attivamente coinvolto nell’emergenza. Sue caratteristiche principali sono l’essere strutturato, l’impiego di pratiche di provata efficacia, la valutazione standardizzata con questionari applicabili nella routine, la presenza di moduli per agevolare l’acquisizione di abilità di fronteggiamento di problematiche correlate a paura, ansia, insonnia. Il programma prevede una prima accoglienza da parte di un operatore formato per ottenere il consenso informato, la raccolta di dati sociodemografici, anamnestici e relativi alla descrizione del problema che ha motivato il contatto con il servizio. XI
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Come si potrà verificare sul Rapporto ISS 23/2020 nella seconda telefonata (step 2) si procede con la valutazione mediante l’impiego del K10, del test Zung e del PHQ-9. Sono strumenti molto semplici che in genere sono autocompilati e quindi molto riproducibili se effettuati con l’aiuto di un operatore esperto. Il K10 prevede 10 domande con 5 possibili risposte per ogni item. È utile per due scopi e per questo ne consigliamo l’uso: 1. Il primo per distinguere se la persona può avere un potenziale disturbo di ansia o depressione o al contrario possa avere solo sintomi/problemi stress-correlati. Questa distinzione la si opera sul punteggio ricevuto; se esso è uguale o superiore a 20 ci si orienta verso la potenziale presenza di un disturbo ansioso o depressivo, se inferiore a 20 verso problemi stress-correlati. 2. Il secondo scopo, in caso di punteggio uguale o superiore a 20, riguarda la possibilità di differenziare, attraverso le risposte fornite dalla persona, se trattasi di un disturbo di ansia o di depressione. Questo scopo lo si raggiunge osservando per quali item si ottengono punteggi maggiori, se cioè per quelli depressivi o ansiosi. Nel Rapporto23/2020 ISS a pag 15 è ben illustrato la modalità di uso del questionario che si può scaricare gratuitamente. Per l’uso del presente manuale è importante dunque familiarizzare con il K10 e introdurlo come descritto sul Rapporto ISS. Nel caso si ottenga un punteggio uguale o superiore a 20 la persona può essere indirizzata verso programmi di ansia o depressione di telepsichiatria o di accesso diretto al servizio o allo studio privato. Per quanto riguarda il trattamento dell’ansia su piattaforme Internet si può far riferimento all’intervento elaborato da Giusti, Roncone et al. (7). Con il presente manuale noi diamo particolare rilevanza ai numerosi problemi di salute mentale stress-correlati che non trovano collocazione specifica in un inquadramento diagnostico. Sono problemi psicologici comuni che ribadiamo sono stati molto presenti durante il lockdown, che possono permanere o comparire dopo o che possono ripresentarsi nel XII
Introduzione caso di una seconda ondata. Inoltre, si fa una inversione di rotta perché in presenza di un quadro diagnostico di ansia o depressione ci si focalizza dapprima sulla descrizione dei sintomi, successivamente ci si orienta sui fatti di vita che possono essere associati a quei sintomi. Come dire, l’ascolto è indirizzato verso le aree di sofferenza. Per i disturbi psicologici stress correlati invece si focalizza l’attenzione dapprima sui problemi che possono essere ad essi associati. Quindi si parte dai Problemi. Per fare questo si suggerisce l’utilizzo di una Check-List dei Problemi per rilevarli al fine di aiutare la persona con il rafforzamento di strategie di coping. La Lista dei Problemi, riadattata da quella presente nel manuale di Leveni et al. (5), è una intervista che comprende 18 brevi domande più una “aperta” cioè su un problema che l’intervistato può aggiungere se non compreso tra l’elenco dei 18. Per ogni domanda relativa ad un problema l’intervistato può esprimere una sua valutazione di quanto importante fosse quel problema da 1 a 10. L’operatore non avrà difficoltà a individuare quali item-problemi sono quelli più importanti per la persona. Sono contenute nella parte operativa del manuale delle semplici “istruzioni” per raggruppare tra di loro gli item con più elevati punteggi, quindi prioritari per il lavoro con la persona, venendosi a configurare quattro cluster o raggruppamenti. Quindi sulla base delle risposte che riceviamo si aprono quattro possibili scenari o percorsi brevi che si possono modulare e personalizzare: 1. Pianificazione Attività e definizione Obiettivi; 2. Ansia Reattiva; 3. Controllo degli impulsi; 4. Analisi del Problema e Problem Solving Il manuale contiene quindi istruzioni ben precise e dettagliate su come lavorare su queste aree “problematiche”. In ultimo ma di massima importanza. Si ribadisce che questo manuale è concepito per trattare problemi stress-correlati e non disturbi psichiatrici conclamati o tratti di personalità o quadri sindromici. È un manuale di
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tipo educazionale di problemi legati al distress che tradotto correttamente significa disagio, quindi malessere psicologico. Il prendersi cura bene di questo malessere con interventi di provata efficacia ha lo scopo di prevenire l’insorgenza di quadri sindromici conclamati come ansia o depressione. Ha anche uno scopo promozionale poiché se le persone seguono questi percorsi aumentano le loro abilità di fronteggiare i problemi e quindi si “fortificano” come se disponessero di tutte le vitamine. Un operatore esperto sa anche come miscelare i vari argomenti tra di loro senza improvvisare. Come vedremo argomenti come la Definzione degli Obiettivi può essere utile come argomento finale per coloro che hanno sofferto di Ansia Reattiva o di Discontrollo degli Impulsi. Allo stesso modo coloro che hanno modificato alcune abitudini comportamentali possono trovare utile le tecniche di rilassamento. Prima di procedere con il manuale sono brevemente trattati gli aspetti relativi alla telepsichiatria e alle istruzioni per l’operatore.
Riferimenti WHO. Mental health and psychosocial considerations during the COVID-19 outbreak. Geneva: World Health Organization;2020.(WHO/2019-nCoV/MentalHealth/2020.1)www.who.int/docs/default-source/ coronaviruse/mental-health-considerations.pdf IASC. www.auslromagna.it/organizzazione/reti-programmi/psicologia Zhang J, Wu W, Zhao X, Zhang W. Recommended psychological crisis intervention response to the 2019 novel coronavirus pneumonia outbreak. Precision Clinical Medicine 2020 DOI: https://doi. org/10.1093/pcmedi/pbaa006 Andrews G, Creamer M., Crino R. et al. Trattamento dei disturbi d’Ansia. Centro Scientifico Editore, 2003 Leveni D, Michielin P, Piacentini D. Superare la depressione. Un programma di terapia cognitive-comportamentale. Trento: Erikson; 2014. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni di un programma di intervento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la gestione dell’impatto dell’epidemia COVID-19 sulla salute mentale. Versione del 6 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 23/2020). https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-23-2020.pdf http://www.centerfordigitalhealthhumanities.com/it/tag/laura-giusti/
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Telepsichiatria Il telefono, in Italia è stato da sempre utilizzato in salute mentale, anche come supporto psicologico, sebbene raramente, ma mai come modalità centrale degli interventi psichiatrici e psicologici presso i servizi come è accaduto nei giorni del lockdown anche su raccomandazione ministeriale (1). Con l’esperienza dell’epidemia Covid 19 il suo utilizzo è diventata una soluzione importante di teleassistenza occasione di ripensamento di aspetti organizzativi di un servizio. Quindi non solo momento di raccolta di informazioni preliminare per l’accesso al servizio o al trattamento presso la sede del Centro di Salute Mentale, come avveniva in passato, ma occasione per effettuare uno screening e proporre quindi il trattamento (non farmacologico) attraverso il telefono o via internet. Infatti, come evidenziato da Favaretto e Zanalda (2), questa modalità non solo è efficiente ma per molte persone lo scambio di informazioni on line e i programmi di e-terapia possono essere sufficienti per alleviare i sintomi, per procedere in modo più veloce al fine di identificare, e distinguere, condizioni cliniche più gravi e quindi per favorire l’accesso diretto al servizio o indirizzare le persone verso centri di emergenza. La telepsichiatria diventa una utile opzione soprattutto per i programmi di autogestione dei problemi, per favorire un maggior autocontrollo del proprio stato di salute. Questi autori evidenziano ancora che l’approccio Cognitivo-Comportamentale, e noi aggiungiamo ancor di più la psicoeducativa, è idealmente adatta per l’intervento telematico e ci invitano a considerare che attraverso tale modalità si può trattare un più alto numero di pazienti. Una delle maggiori organizzazioni internazionali no profit “rethink mental illness” (3) nel raccogliere testimonianze di utenti in Gran Bretagna ha constato che se alcuni possono essere stati riluttanti o a disagio nel parlare ad una persona attraverso uno schermo, l’esperienza durante il lockdown ha mostrato che molte persone hanno dichiarato che si sono sentite a loro agio, più rilassate e disposte subito a aprirsi comodamente
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da casa loro. Identica esperienza e simili dichiarazioni abbiamo ricevuto nella pratica maturata nel Dipartimento di Salute Mentale della Regione Molise attraverso questa modalità di trattamento durante i mesi di marzo e aprile 2020. Per la telepsichiatria, e il telefono in particolare che non permette la visione, si deve diventare competenti per l’accoglienza, per l’ascolto, per la restituzione di informazioni chiare, personalizzate, possibilmente esaustive. Anche se non specifiche per questo intervento ma concepite per l’intervento telefonico di primo livello nell’emergenza Covid-19 è utile far riferimento alle indicazioni fornite nello specifico rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (4). Di quelle indicazioni, adattandole a questo intervento, è utile tener presente le seguenti: • Un bagaglio conoscitivo tecnico scientifico completo. Nel nostro caso si è facilitati dal fatto che l’intervento è di fatto manualizzato con dei veri e propri script come se fossero spartiti musicali. Ma proprio per questa ragione quegli script vanno studiati bene prima di proporre l’intervento; • Competenze di base del counselling. In particolare l’abilità che permette di porre l’attenzione non solo ai contenuti dell’intervento ma anche alla dimensione relazionale e a comprendere quali sono le risorse della persona che può attivare (5); • Accoglienza della persona. Significa anche disponibilità costante e continua di andare oltre quello che stiamo proponendo, pronti a saper cogliere altri vissuti che accompagnano la richiesta e i bisogni più espliciti. Nella nostra ottica questi non vanno restituiti o intrepretati subito insieme alla persona ma devono essere spunti, elementi di riflessione anche con l’equipe di lavoro per far maturare domande di chiarimento alla persona; • Fornire risposte puntuali, tempestive e argomentate. Focalizzare l’attenzione soprattutto su quegli elementi che sono di particolare importanza per quella persona (evitando quindi di soffermarsi su altri elementi meno importanti) e valutare allo stesso tempo quali XVI
Telepsichiatria sono le informazioni che meglio si integrano nello schema emotivo-cognitivo della persona; • Saper comunicare. Poche parole, chiare, con linguaggio semplice. Soprattutto comunicare in modo trasparente cosa si sta facendo e cosa si intende fare, esplicitando con valide argomentazioni tecnico-scientifiche.
Riferimenti Ministero della Salute. COVID 19: Indicazioni emergenziali per le attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza. https://www.omceo.ta.it/images/allegati/Circolare__Covid19_salute_mentale_1.pdf Favaretto G., Zanalda E. Telepsychiatry in Italy, from premises to experiences. Evidence-based Psychiatric Care 2018;4:25-32. https://www.evidence-based-psychiatric-care.org/wpcontent/uploads/2018/12/Favaretto_Zanalda.pdf Rethink Mental Illness “What impact has Covid-19 had on mental health services?”. https://www.rethink.org/news-and-stories/blogs/2020/05/what-impact-has-covid-19-had-on-mental-healthservices/ Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni sull’intervento telefonico di primo livello per l’informazione personalizzata e l’attivazione dell’empowerment della popolazione nell’emergenza COVID-19. Versione del 24 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 30/2020). https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-30-2020.pdf De Mei B, Luzi AM. Dossier. Il valore aggiunto delle competenze di counselling per una comunicazione efficace in ambito professionale. Guadagnare Salute.Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2012.http://www.epicentro.iss.it/guadagnare-salute/formazione/materiali/GS_valore_aggiunto_ competenze_counselling.pdf
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Istruzioni per l’operatore Sono fornite alcune semplice istruzioni, la prima delle quali è importante evidenziarla come premessa è attenersi scrupolosamente ai vari step come esplicitati senza inventare o rielaborare e a quanto scritto nelle guide per gli incontri e per gli argomenti. Qualsiasi operatore che ha ricevuto una formazione per gli Interventi di Psicoeducativa può condurre i colloqui telefonici se ritiene di possedere le competenze nell’uso del telefono o di un modalità su piattaforma internet. Sintetizzeremo ed evidenzieremo solo alcuni fondamentali dell’approccio psicoeducativo. Cosa si deve intendere per “Approccio Psicoeducativo”? Considerare che Educare origina dal Latino Educere: tirare fuori È opinione comune, ma vera solo in parte, che gli interventi psicoeducativi siano caratterizzati dal dare informazioni sul disturbo psichiatrico. In realtà questo aspetto della psicoeducativa può definirsi come “psicodidattica”, diversa dall’azione psicoeducativa che ha caratterizzato questi interventi alle origini, negli anni ’50 (1). L’azione psicoeducativa è “tirare fuori”. Concetto basilare è dunque l’insegnamento non di tipo “professorale”, ma basato sulla condivisione e caratterizzato, nella migliore espressione, dal principio dell’auto insegnamento. L’azione psicoeducativa eccellente è quando il soggetto può convincersi che “sta insegnando a se stesso” con un helper, un facilitatore, è quando non si esalta il livello informativo up-down, non ci si basa sulla “lezioncina”. Essa si fonda sulla relazione, sull’Ascolto e sulla capacità di ridefinizione continua delle informazioni, sulla capacità di migliorare le informazioni che la persona, in genere il paziente, sa già, convinti come siamo che egli possiede i principi di verità che devono solo essere “perfezionati” o corretti parzialmente. Quindi l’operatore esperto di psicoeducativa non dà mai spiegazioni, parla poco, ma favorisce le spiegazioni, la conoscenza, da XIX
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parte del soggetto stesso. È un processo che mette al centro del proprio focus la Persona. La persona è protagonista dall’inizio alla fine di un percorso dove sono scambiate e condivise tutte le informazioni necessarie e utili da apprendere tra Esperti. Stile di conduzione della telefonata a) parlare in modo semplice, chiaro, quanto più vicino possibile al linguaggio usato dai partecipanti. Evitare l’uso di termini tecnici (meglio palpitazione che tachicardia); b) saper ascoltare. Il conduttore è solo una buona guida. Non interpreta, non è uno psico-terapeuta; c) leggere il manuale senza cambiare termini e parole delle frasi o portare esempi e metafore; d) se proprio bisogna aggiungere qualcosa limitarsi a parlare per 10 secondi. Sono anche troppi. Pensiamo sempre che sia estremamente interessante quello che diciamo. Gli altri nella gran parte dei casi non la pensano così. Quindi spesso ci piace ascoltarci; e) partecipazione attiva. Con enfasi, ripetere spesso che gli incontri prevedono ampia partecipazione; f ) comunicazione efficace. Complimentarsi spesso, fare richieste in maniera positiva; g) attenersi sempre al tema dell’incontro ed alla pertinenza degli argomenti. Evitare discussioni su argomenti anche importanti ma che non sono trattati in quel momento; h) tenere viva l’attenzione, evitare la noia; i) ascolto attivo. Fare domande di chiarimento e tendere sempre a riassumere quanto viene proposto affinché sia chiaro.
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Istuzioni per l’operatore Le tecniche più importanti dell’azione Psicoeducativa da utilizzare in questi colloqui MAIEUTICA. L’approccio maieutico o “socratico” diventa operativo, cioè sta funzionando se risponde in modo graduale a questi 3 passi: 1. “Fai una domanda chiara e aspetta la risposta”. 2. “Non dare l’informazione prima di aver compreso bene che cosa sa il partecipante” (evita ogni interpretazione. Se necessaria tienila per te!). 3. “Puoi dare l’informazione solo quando sei arrivato al punto che devi integrare o correggere al minimo quello che sa già il paziente”. Per noi il principio è: non dico mai niente. Domando e integro “poco”. RINFORZO SPECIFICO: è parte del feedback. Vi si deve ricorrere quanto più spesso. Rinforzare il comportamento o l’azione che si intende valorizzare. NORMALIZZAZIONE. Bisogna sforzarsi di comunicare alle persone che le loro esperienze sono sovrapponibili a tanti altri. In particolare suggeriamo di utilizzare questa tecnica quando si parla di stress, quando si affrontano le crisi emotive. E’ un modo semplice ed efficace per rassicurare i ed incoraggiarli a lavorare con le tecniche del nostro approccio. VALIDAZIONE. Si deve essere capaci di trovare le parole più adatte per legittimare, nel senso di dare importanza alle emozioni che una persona prova o a ciò che pensa. “Dare importanza” in questo campo significa saper cogliere che quella emozione per l’altro è importante, ha un senso, e noi riusciamo a comunicargli ciò. Significa anche comunicare all’altro che in quella situazione non poteva che provare l’emozione che ha sentito come propria. In sintesi: dichiarare l’emozione (o quel che si pensa!) comprensibile alla luce del contesto in cui affiora. Chi conduce un incontro
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deve immaginare che al posto della persona in quella particolare situazione non avrebbe che potuto provare o pensare le stesse cose; si dovrebbe utilizzare questa tecnica soprattutto in presenza di vissuti emotivi intensi.
Riferimenti Veltro F. Modelli Psicoeducativi. In “Manuale di clinica e riabilitazione psichiatrica – Vol. 2” a cura di VitaMucci-Dell’Osso, 536:543, 2019. Fioriti Editore, Roma
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