Monologhi vol. I
A cura di Paolo Perelli
“La Scena Nova� Collana di drammaturgia contemporanea diretta da Paolo Perelli
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© Copyright Alpes Italia srl – Via Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I edizione, 2020 In copertina: Riccardo Petillo in “The rock river” dall’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters. Adattamento e regia di Paolo Perelli (2016). Foto di Danilo Giovannangeli www.giovannangeli.it
La Scena Nova Collana di drammaturgia contemporanea Direzione scientifica: Paolo Perelli Comitato di lettura: Federica Balducci, Alessandra Benadusi, Giuseppe Cardilli, Carlo De Andreis, Sara Della Giovampaola, Martina Droghei, Giorgio Jorio, Daniela Puato, Massimo Risi, Vezio Ruggieri, Luana Santachiara, Enrico Sinapi, Franco Vivona Comitato direttivo: Martina Droghei, Francesco Perelli, Luana Santachiara
Direzione e Redazione: Alpes Italia srl Via G. Romagnosi - 00196 Roma – e-mail: lascenanova@ gmail.com
Introduzione
Monologhi vol. I Sommario Prefazione ..................................................................................................... V Introduzione (Paolo Perelli) ........................................................................... VII Monologhi BABY BLUES (Paola Moretti)........................................................................... 3 LA BOMBONIERA, ovvero L’amore ai tempi d’a monnezza (Paolo Panaro) 15 CALIM & ACODIS (Manuel Pappacena) ........................................................ 21 CONSUELO (Vespina Fortuna) ...................................................................... 29 LA COSTANTE DI BOLTZMANN (Paolo Panaro) ....................................... 33 IL DESIDERIO DI GERTRUDE (Chiara Rossi) ............................................ 41 HO PERSO UN FIORE (Angelo Perfetto) ....................................................... 49 UNA INESCUSABILE NEGLIGENZA (Chiara Rossi) .................................. 53 IO SONO LEONARDO (Paolo Panaro) ......................................................... 59 MADDALENA (Vespina Fortuna) ................................................................... 65 UNA NOTTE, VICINO ALL’AUTOGRILL (Daniela Monreale) ................... 71 UN UOMO E UN BIKINI, Politica e sessualità (Leonardo De Castro) ...... 77 VINCENZINA (Vespina Fortuna) ................................................................... 81 Autori ............................................................................................................ 85
III
Prefazione C’è sempre una storia in ogni cosa La Casa Editrice Alpes, nasce negli anni Venti ad opera di Franco Ciarlantini, editore, maestro, viaggiatore e scrittore. Fin dalle origini fu chiara la sua vocazione per la letteratura e la drammaturgia. Infatti, nei primi dieci anni di attività fino a quando venne messa in liquidazione, la Alpes pubblicò numerose traduzioni di autori stranieri (Conrad, Rilke, Chesterton, Brontë, Flaubert) e molte opere di autori italiani fra cui i drammi di Corrado Alvaro e la storica prima edizione del 1929 de Gli indifferenti di Alberto Moravia. A distanza di molti anni, il nipote di Franco Ciarlantini, Roberto, ha voluto ridare vita alle antiche Edizioni Alpes, nasce così nel 2005 la nuova Alpes Italia. Avvalendosi della collaborazione di autori prestigiosi, italiani e stranieri, pubblica e distribuisce saggi, periodici, libri per l’università e la professione, prontuari, opere elettroniche e multimediali, privilegiando certo le materie medico-scientifiche ma senza tralasciare i campi d’indagine d’ispirazione antropologica, filosofica e letteraria. Ma c’è sempre una storia in ogni cosa. E così l’antica vocazione della Alpes per la drammaturgia non poteva non riemergere. L’occasione è l’incontro casuale di Roberto a più di trent’anni di distanza con Paolo Perelli, suo ex compagno di scuola dalle elementari al liceo classico Torquato Tasso di via Sicilia. Editore l’uno, attore, regista e drammaturgo l’altro. Due strade vissute separatamente ma che inevitabilmente convergevano nella stessa direzione: la ferma volontà di entrambi di sviluppare e diffondere arte e cultura, senza alcuna ottica dogmatica né pregiudiziale. È con queste premesse ideali che nasce la scommessa chiamata La Scena Nova: collezione di copioni teatrali per lettori, attori, registi e Compagnie di cui Roberto Ciarlantini ne è editore e Paolo Perelli curatore. La Scena Nova pubblica testi inediti di teatro contemporaneo per valorizzare un genere letterario relegato spesso a edizioni minori, siti online o concentrato sulla ripubblicazione dei grandi classici del teatro internazionale. Siamo convinti che la scrittura teatrale, quella che resta, sia un mezzo insostituibile e potentissimo, un linguaggio universale per raccontare il nostro tempo, con le sue contraddizioni, sogni svaniti e speranze future. Ultimamente su questo tema c’è un po’ di confusione. Non è raro trovarsi di fronte a pièce teatrali che fanno dell’idea registica il loro unico valore dove il testo diventa esclusivamente “pre-testo” per dare spazio autoreferenziale alle idee del regista. Ciò non significa che questi non siano spettacoli godibili o di alta qualità, ma si consumano nella rappresentazione stessa acquisendo un valore di performance, che vive e muore nell’atto finale della messinscena.
P. Perelli – Monologhi vol. I
Un testo di teatro segue delle regole di scrittura ben precise che fanno della drammaturgia un genere letterario a sé, diverso dalla narrativa. Mentre la narrativa ha due soggetti, l’autore ed il lettore, la drammaturgia è basata su una triade inscindibile: l’autore che scrive, l’attore che interpreta ciò che l’autore ha scritto e il pubblico che vede ciò che l’autore dice attraverso ciò che l’attore fa. Solo favorendo la diffusione di testi di autori contemporanei si potrà avere la possibilità di vederli rappresentati sulla scena, e quindi dare vita a questa inscindibile triade, perché un testo teatrale nasce per essere scritto “in movimento”. Quante compagnie teatrali hanno messo in scena validi lavori originali che poi non hanno avuto diffusione? Non è questo il luogo per parlare degli atavici problemi dell’establishment teatrale italiano che relega la nuova drammaturgia al di fuori dei Circuiti ufficiali e dalle “vetrine” più importanti. Produrre testi di autori sconosciuti è un rischio economico troppo grande per politiche culturali troppo piccole e così l’onere di variare il repertorio e di dare possibilità a nuove compagnie emergenti che investano su testi contemporanei è sempre a carico di teatri e compagnie per la maggior parte autofinanziati, autoprodotti, autodistribuiti… insomma tutto auto. È allora che lo strumento editoriale diventa imprescindibile per garantire una distribuzione il più possibile capillare su tutto il territorio nazionale di queste opere. C’è sempre una storia in ogni cosa, e la nostra è appena iniziata… Si ringraziano vivamente i componenti del board scientifico, attori, registi, professori universitari, accademici, giornalisti, lettori appassionati e professionisti del settore che hanno accettato con entusiasmo questa sfida, collaborando attivamente nella valutazione dei testi inviati. Per questo volume: Federica Balducci, Alessandra Benadusi, Giuseppe Cardilli, Carlo De Andreis, Sara Della Giovampaola, Martina Droghei, Giorgio Jorio, Daniela Puato, Massimo Risi, Vezio Ruggieri, Luana Santachiara, Enrico Sinapi, Franco Vivona. La Collana prevede la pubblicazione di monologhi, corti teatrali, atti unici, commedie, drammi, tragedie, monografie e antologie che saranno selezionati attraverso Bandi tematici che La Scena Nova pubblicherà di volta in volta. Il formato è quello tipico delle monografie arricchito da uno spazio bianco posto a lato dei testi, che permetterà a lettori, attori e registi di inserire osservazioni, note o semplici domande. I Volumi di questa Collana si presentano dunque non solo come libri da leggere ma anche come strumenti vivi di lavoro, pezzi unici nella vostra libreria. Lo Staff de La Scena Nova VI
Introduzione
Introduzione Buio in sala. Il brusio del pubblico si cheta. L’attore è solo sul palco. Tutto è immenso o maledettamente piccolo. Un taglio alto da sinistra disegna il suo volto e lui… Il viaggio ha inizio. Forse è una musica, forse è un movimento, sicuramente un respiro. Quanti di voi lettori hanno mai provato questo brivido? Nel recitare un monologo l’attore è padrone del tutto e tutt’uno con lo spazio circostante. Sente quegli occhi puntati su di sé. Può solo sbagliare o essere divino. Questo volume presenta otto autori per tredici monologhi teatrali scelti tra decine e decine di opere arrivate in risposta al bando “La Scena Nova - Monologhi vol. I” a cui ne seguiranno altri di prossima pubblicazione. Sono testi che parlano di noi, del nostro tempo, delle nostre paure e delle nostre speranze. Materiale vivo con cui attori e registi potranno confrontarsi per dare un segno tangibile della loro arte. Perché come dice Oreste Campese al prefetto De Caro nel primo atto de L’arte della Commedia di Eduardo De Filippo: CAMPESE - Il teatro non è morto, Eccellenza, il teatro è vivo e vitale. DE CARO - Ma se fosse vivo darebbe altri risultati. CAMPESE - E la confusione dove la mettiamo? È un fatto scontato che il teatro deve essere lo specchio della vita umana, riproduzione esatta del costume e immagine palpitante di verità; di una verità che abbia dentro pure qualcosa di profetico1. Otto autori per tredici monologhi teatrali. Storie da leggere, emozioni da vivere e personaggi da incarnare. Da Lando de La Bomboniera che ci presenta un poetico e comico parallelismo ambientato in una Roma al tramonto fra immondizia e rapporti clandestini, al ragazzo protagonista di Un uomo e un bikini, nella sua surreale e comica visione della difficoltà di approccio fra lui e la sua donna ideale dove angoscia e solitudine hanno il sopravvento. Di certo le differenti visioni introspettive dell’animo umano sono un tema ricorrente fra i testi scelti, affrontato con originalità e con diversi stili di scrittura. Il serratissimo monologo a tre, Calim & Acodis, in un cui è protagonista l’eterna lotta fra l’essere e il non essere, fra coscienza ed incoscienza, fra giusto e sbagliato, ci porta alla domanda di tutte le domande: chi siamo veramente? Due facce della stessa medaglia. Insostituibili. Così come in Una notte, vicino all’autogrill, un uomo è alle prese anch’egli con delle domande. Il passato ritorna e 1 Eduardo De Filippo, L’arte della commedia, ne I capolavori di Eduardo, Vol. II, Torino, Einaudi 1983, p. 732.
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P. Perelli – Monologhi vol. I
apre conflitti che pongono il protagonista di fronte a interrogativi esistenziali a cui dare un senso. Solo facendo i conti con il passato possiamo uscire dal buio dentro di noi e cambiare il nostro destino. Siamo esseri spirituali in un perenne scontro con la materia. A noi la possibilità di scegliere dove andare… Accettando lo scontro. La parola “scontro” ci porta inevitabilmente al conflitto intimo dell’essere Donna, affrontato in modo onirico nella pièce Il desiderio di Gertrude. La condizione della donna/Regina in un percorso di evoluzione, anzi di “Evolvenza” verso la propria sovranità. Ed è proprio la donna la protagonista di molti dei testi qui presenti. Una donna a volte descritta, a volte evocata, a volte bambina, a volte madre. La donna sfruttata, la donna tradita, la donna uccisa, il maschio violento, il maschio che non cambia: la storia si ripete e il grido delle donne si alza forte, e si unisce alla voce dei bambini e alle loro anime innocenti. Leggiamo così in Consuelo il dramma di una donna schiacciata dai ritmi di una vita faticosa e dello struggente conflitto con una figlia sbagliata non per scelta. O forse sì. Fino al suo tragico ed inaspettato epilogo. In Una inescusabile negligenza l’autrice, prendendo spunto da un episodio di femminicidio realmente accaduto, ci presenta una chiave di lettura molto interessante, diretta e, a tratti, commovente. Mai banale. E così ci immergiamo nella storia di Rosario che, in Ho perso un fiore ci racconta con le lacrime agli occhi della morte di sua madre per mano di un papà violento, lo sguardo innocente di un bambino nella voce profonda di un cuore adulto spezzato per sempre. E sono proprio i bambini, anzi, le bambine le protagoniste delle pièce Baby blues e Vincenzina. Nella prima l’infanzia violata di un’adolescente thailandese in un monologo che punta il dito sul rapporto malato fra capitalismo, colonialismo e povertà. Nella seconda il sogno infranto di una bambina. Il suo diario e le parole semplici e poetiche di una madre del profondo sud, orgogliosa di una figlia diversa. Un calcio all’ignoranza attraverso il racconto di un Angelo volato verso la libertà. Non mancano in questa raccolta alcuni personaggi che ci riportano ad altri secoli, altre atmosfere e altri linguaggi. Siamo nei primi anni del XVI secolo con il testo Io sono Leonardo, dove troviamo Leonardo da Vinci a pochi giorni dalla sua morte intento a scrivere il suo testamento. Un delicato ritratto che cerca di cogliere gli intimi misteri del grande genio: “La vera conoscenza porta di per sé solitudine!”; Maddalena, ambientato nella seconda metà del XVII secolo. Il dramma silenzioso di una donna del suo tempo costretta ad una scelta di coscienza fra ignoranza, febbre malarica, superstizioni e falsa religiosità. Il dialetto usato in piccole e giuste dosi, rende spietatamente cruda la vicenda. Dove la donna resta sola contro tutti. Ambientato invece nella Vienna dei primi del ‘900 è La costante di Boltzmann un monologo ispirato alla vera storia del fisico Ludwig Boltzmann: fisica e metafisica. Coscienza e incoscienza. VIII
Introduzione
Dubbi e certezze. Una profonda analisi delle domande che da sempre inquietano l’animo umano in una scrittura intensa e di grande teatralità. Conclusioni Insieme ai miei collaboratori abbiamo letto e riletto decine di testi. Ore e ore a discutere su quello o su quell’altro. Ore e ore a sognarli in scena, ad attribuire volti e voci ai vari protagonisti delle diverse pièce. Abbiamo fatto Teatro senza mai accendere i riflettori sulla scena. Aspettiamo che qualcuno faccia un click e che i fari riscaldino attori e pubblico per raccontare queste storie perché… “C’è sempre una storia in ogni cosa…” Paolo Perelli
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