Corti (volume I) Copioni per lettori, registi, attori e compagnie di teatro

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Corti vol. I

A cura di Paolo Perelli

“La Scena Nova� Collana di drammaturgia contemporanea diretta da Paolo Perelli

Alpes Italia srl - Via Romagnosi 3 - 00196 Roma tel./fax 0639738315 - e.mail: info@alpesitalia.it - www.alpesitalia.it


© Copyright Alpes Italia srl – Via Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I edizione, 2020 In copertina: Andrea Parello (a sinistra) e Giuseppe Cardilli (a destra) in Siddharta - Il coraggio di trovare. Adattamento e regia di Paolo Perelli (2017). Foto di Danilo Giovannangeli www.giovannangeli.it

La Scena Nova Collana di drammaturgia contemporanea Direzione scientifica: Paolo Perelli Comitato di lettura: Federica Balducci, Alessandra Benadusi, Giuseppe Cardilli, Carlo De Andreis, Sara Della Giovampaola, Martina Droghei, Giorgio Jorio, Daniela Puato, Massimo Risi, Vezio Ruggieri, Luana Santachiara, Enrico Sinapi, Franco Vivona Comitato direttivo: Martina Droghei, Francesco Perelli, Luana Santachiara

Direzione e Redazione: Alpes Italia srl Via G. Romagnosi - 00196 Roma – e-mail: lascenanova@ gmail.com


Introduzione

Corti vol. I Sommario Prefazione ..................................................................................................... V Introduzione (Paolo Perelli) ........................................................................... VII Corti CLANDESTINI (Maria Gabriella Olivi).......................................................... 3 IL COINQUILINO, OSSIA LA SERPE IN SENO (Maria Carla Curia )....... 17 COME PIANTE, o De Plagio (Fulvia Cipollari) ........................................... 23 COMPLEANNO DI UN SUICIDA (Damiana Guerra) ................................. 33 CONVERSAZIONI DI UN MISANTROPO (Gabriele Principato Trosso) ..... 43 FREUD LO SQUARTATORE (Paolo Panaro) ................................................ 57 MOSTRA A TEATRO (Leonardo De Castro) ................................................... 69 NEXT STOP ROSELLE (Maria Gabriella Olivi) ............................................ 73 LA PORTANTINA (Paola Moretti) ................................................................. 87 TEATRO OCCUPATO (Paolo Panaro) ........................................................... 107 L’ULTIMO VA IN PORTA (B.R. Franchi) ...................................................... 117 Autori ............................................................................................................ 131

III



Prefazione C’è sempre una storia in ogni cosa La Casa Editrice Alpes, nasce negli anni Venti ad opera di Franco Ciarlantini, editore, maestro, viaggiatore e scrittore. Fin dalle origini fu chiara la sua vocazione per la letteratura e la drammaturgia. Infatti, nei primi dieci anni di attività fino a quando venne messa in liquidazione, la Alpes pubblicò numerose traduzioni di autori stranieri (Conrad, Rilke, Chesterton, Brontë, Flaubert) e molte opere di autori italiani fra cui i drammi di Corrado Alvaro e la storica prima edizione del 1929 de Gli indifferenti di Alberto Moravia. A distanza di molti anni, il nipote di Franco Ciarlantini, Roberto, ha voluto ridare vita alle antiche Edizioni Alpes, nasce così nel 2005 la nuova Alpes Italia. Avvalendosi della collaborazione di autori prestigiosi, italiani e stranieri, pubblica e distribuisce saggi, periodici, libri per l’università e la professione, prontuari, opere elettroniche e multimediali, privilegiando certo le materie medico-scientifiche ma senza tralasciare i campi d’indagine d’ispirazione antropologica, filosofica e letteraria. Ma c’è sempre una storia in ogni cosa. E così l’antica vocazione della Alpes per la drammaturgia non poteva non riemergere. L’occasione è l’incontro casuale di Roberto a più di trent’anni di distanza con Paolo Perelli, suo ex compagno di scuola dalle elementari al liceo classico Torquato Tasso di via Sicilia. Editore l’uno, attore, regista e drammaturgo l’altro. Due strade vissute separatamente ma che inevitabilmente convergevano nella stessa direzione: la ferma volontà di entrambi di sviluppare e diffondere arte e cultura, senza alcuna ottica dogmatica né pregiudiziale. È con queste premesse ideali che nasce la scommessa chiamata La Scena Nova: collezione di copioni teatrali per lettori, attori, registi e Compagnie di cui Roberto Ciarlantini ne è editore e Paolo Perelli curatore. La Scena Nova pubblica testi inediti di teatro contemporaneo per valorizzare un genere letterario relegato spesso a edizioni minori, siti online o concentrato sulla ripubblicazione dei grandi classici del teatro internazionale. Siamo convinti che la scrittura teatrale, quella che resta, sia un mezzo insostituibile e potentissimo, un linguaggio universale per raccontare il nostro tempo, con le sue contraddizioni, sogni svaniti e speranze future. Ultimamente su questo tema c’è un po’ di confusione. Non è raro trovarsi di fronte a pièce teatrali che fanno dell’idea registica il loro unico valore dove il testo diventa esclusivamente “pre-testo” per dare spazio autoreferenziale alle idee del regista. Ciò non significa che questi non siano spettacoli godibili o di alta qualità, ma si consumano nella rappresentazione stessa acquisendo un valore di performance, che vive e muore nell’atto finale della messinscena.


P. Perelli – Corti vol. I

Un testo di teatro segue delle regole di scrittura ben precise che fanno della drammaturgia un genere letterario a sé, diverso dalla narrativa. Mentre la narrativa ha due soggetti, l’autore ed il lettore, la drammaturgia è basata su una triade inscindibile: l’autore che scrive, l’attore che interpreta ciò che l’autore ha scritto e il pubblico che vede ciò che l’autore dice attraverso ciò che l’attore fa. Solo favorendo la diffusione di testi di autori contemporanei si potrà avere la possibilità di vederli rappresentati sulla scena, e quindi dare vita a questa inscindibile triade, perché un testo teatrale nasce per essere scritto “in movimento”. Quante compagnie teatrali hanno messo in scena validi lavori originali che poi non hanno avuto diffusione? Non è questo il luogo per parlare degli atavici problemi dell’establishment teatrale italiano che relega la nuova drammaturgia al di fuori dei Circuiti ufficiali e dalle “vetrine” più importanti. Produrre testi di autori sconosciuti è un rischio economico troppo grande per politiche culturali troppo piccole e così l’onere di variare il repertorio e di dare possibilità a nuove compagnie emergenti che investano su testi contemporanei è sempre a carico di teatri e compagnie per la maggior parte autofinanziati, autoprodotti, autodistribuiti… insomma tutto auto. È allora che lo strumento editoriale diventa imprescindibile per garantire una distribuzione il più possibile capillare su tutto il territorio nazionale di queste opere. C’è sempre una storia in ogni cosa, e la nostra è appena iniziata… Si ringraziano vivamente i componenti del board scientifico, attori, registi, professori universitari, accademici, giornalisti, lettori appassionati e professionisti del settore che hanno accettato con entusiasmo questa sfida, collaborando attivamente nella valutazione dei testi inviati. Per questo volume: Federica Balducci, Alessandra Benadusi, Giuseppe Cardilli, Carlo De Andreis, Sara Della Giovampaola, Martina Droghei, Giorgio Jorio, Daniela Puato, Massimo Risi, Vezio Ruggieri, Luana Santachiara, Enrico Sinapi, Franco Vivona. La Collana prevede la pubblicazione di monologhi, corti teatrali, atti unici, commedie, drammi, tragedie, monografie e antologie che saranno selezionati attraverso Bandi tematici che La Scena Nova pubblicherà di volta in volta. Il formato è quello tipico delle monografie arricchito da uno spazio bianco posto a lato dei testi, che permetterà a lettori, attori e registi di inserire osservazioni, note o semplici domande. I Volumi di questa Collana si presentano dunque non solo come libri da leggere ma anche come strumenti vivi di lavoro, pezzi unici nella vostra libreria. Lo Staff de La Scena Nova VI


Introduzione

Introduzione Ti amo. Ti odio. Tra questi due estremi milioni di uomini e donne si muovono cavalcando le loro mille emozioni. La scrittura teatrale è un difficilissimo equilibrio tra azione e inazione, fra silenzio e parole, fra sguardi e bisbigli. Ho cercato quei testi che oltre alla sostanza avessero anche il vapore acqueo dei sentimenti più profondi ed opposti. Ho cercato quei testi che, come magistralmente sottolineano i 99 Posse in uno dei loro brani più famosi, riuscissero a raccontare le impercettibili sfumature presenti in ogni personaggio descritto dagli autori. Impercettibili sfumature così difficili da dimenticare così decise da trasformare sorrisi in lacrime Impercettibili sfumature così decise da trasformare cieli grigi in giornate di sole il coraggio in mille paure1 Questo volume presenta nove autori per undici corti teatrali scelti tra decine e decine di opere arrivate in risposta al bando “La Scena Nova - Corti Vol. I” a cui ne seguiranno altri di prossima pubblicazione. Nove autori per undici corti teatrali che raccontano, seppur in minima parte, il nostro tempo così dormiente ma così desideroso di risveglio, perché il Teatro è da sempre una delle armi più potenti per una rivoluzione delle coscienze. E così il dramma di un uomo prende vita in Conversazioni di un misantropo, uno spaccato dell’animo umano fra ironia e profonda autoanalisi, dove il protagonista, di fronte a un altro se stesso si racconta e ci racconta il bello e il brutto del vivere. Lo stesso dramma che vive il personaggio del Compleanno di un suicida nell’intenso e intrigante dialogo con il suo Angelo. Un linguaggio ricercato, spezzato, mai banale, per descrivere la ricerca della felicità dell’anima contro l’ineluttabile morte della carne. Per analizzare il presente si ha però bisogno di un passato e i ricordi affiorano vividi nelle storie di alcuni testi presentati in questo Volume. Come ad esempio in Teatro occupato. Un testo divertente, graffiante, metateatrale che ci riporta in forma nostalgica al ’68 e ad un comunismo che non c’è più. La solitudine dell’Attore che non si ritrova nel Teatro borghese di oggi. E quindi… occupa. Di un’altra pasta emotiva 1 99 Posse, Sfumature - La vida que vendrà, 2000

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P. Perelli – Corti vol. I

è sicuramente Next stop Roselle, dove i ricordi si fanno intimi e poetici. Un testo dal ritmo antico, morbido, delicato. È questo il dialogo d’amore per la vita fra un’anziana paziente e il suo medico che ci attrae per i suoi respiri, i suoi silenzi e la sua pacatezza in un mondo tanto rumoroso. Ma anche le parole fanno rumore, soprattutto quelle sbagliate, quelle inutili. Le parole presuntuose sono il frutto di cervelli molto spesso vuoti. Questo è quello che ci racconta il giovane autore di Mostra a teatro, una pièce surreale dove persino l’Arte, rappresentata da un Quadro che prende vita, in un ultimo atto di libertà, sceglie scientemente di disintegrarsi pur di sfuggire all’ignoranza che la circonda. Resta la cornice vuota, unica opera d’Arte possibile dei nostri tempi. Ne L’ultimo va in porta, il testo, scritto anche in questo caso da un autore poco più che ventenne, colpisce per la particolarità del soggetto. La finale del campionato del mondo di calcio fra una super potenza ed un paese del terzo mondo vista dagli occhi di un portiere fra i pali della sua porta mentre discute animosamente con un suo compagno di squadra. Fra Storia, banalità, tattica di gioco e profonde riflessioni, il portiere farà la sua scelta di campo: anche il calcio può fare la rivoluzione e dare ai popoli la libertà. Tutti cerchiamo la libertà. La libertà ci rende felici. Ma è proprio vero che una volta raggiunta, siamo in grado di gestirla? Siamo in grado di essere liberi? O forse abbiamo bisogno solo dell’idea della libertà? Ne La Portantina, fra comico e grottesco, drammatico e poetico, l’autrice ci sottopone ad una scelta: che fare? A questa domanda ognuno troverà la sua risposta, così come i protagonisti di Come piante ci spiazzano con le loro. Un soggetto intrigante dalle tinte fosche che miscela con arguzia e un ritmo sempre più incalzante le perversioni di una coppia “particolare”. Perversioni che in Freud lo Squartatore hanno un risvolto psicologico inquietante dove pittura, delitti e turbe psichiche si confrontano in un incontro storicamente attendibile ma mai avvenuto fra Sigmund Freud e il pittore dei delitti di Camden Town, Walter Sickert, sospettato da alcune tesi investigative di essere lo spietato Jack lo Squartatore. Uno spaccato della mente umana con un finale da giallo. Ed è proprio la struttura del giallo che incuriosisce ne Il coinquilino, ossia la serpe in seno. Siamo sulla scena di un tentato omicidio e assistiamo all’interrogatorio fra un Maresciallo e l’anziano signor Del Doppio, la presunta vittima dell’aggressione. Ma dal clima di suspance creato dal dialogo fra i due personaggi, ci troviamo immersi anche in questo testo in un’analisi psicologica del conflitto dell’uomo con il suo doppio, fra malattia mentale solitudine. La parola solitudine ci porta inevitabilmente all’analisi di Clandestini, una pièce dal linguaggio colto che miscela con sobrietà stilistica Amore e Teatro, dove forse solo la scena colmerà le solitudini di coppia, il tutto bagnato da un buon Barbaresco. E su questo brindisi chiudiamo il nostro breve viaggio tra i testi pubblicati in questo primo Volume. VIII


Introduzione

Conclusioni Insieme ai miei collaboratori abbiamo letto e riletto decine di testi. Ore e ore a discutere su quello o su quell’altro. Ore e ore a sognarli in scena, ad attribuire volti e voci ai vari protagonisti delle diverse pièce. Abbiamo fatto Teatro senza mai accendere i riflettori sulla scena. Aspettiamo che qualcuno faccia un click e che i fari riscaldino attori e pubblico per raccontare queste storie perché… “C’è sempre una storia in ogni cosa…” Paolo Perelli

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