Collana La Luna e il Tasso
Francesca Sbardellati
La veritĂ di Ballerup (Volume secondo)
Alpes Italia srl - Via Romagnosi 3 - 00196 Roma tel./fax 0639738315 - e.mail: info@alpesitalia.it - www.alpesitalia.it
© Copyright Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I edizione, 2020 Francesca Sbardellati (1975), appassionata di sociologia, negli anni ha maturato un grande interesse verso la scrittura introspettiva, dove cerca di indagare le esperienze individuali rapportandole ai gruppi sociali e alle problematiche contemporanee.
Immagine di copertina: Il violinista, Marc Chagall (1913), Stedelijk Museum di Amsterdam.
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Questo libro è dedicato all’inizio di un ricordo, ma anche a coloro che mi hanno fatta uscire da me stessa.
III
Indice
Indice dei personaggi ...............................................................
VI
Sintesi: Il segreto di Ballerup............................ 1 Parte I 1. Questa è la tua vita .............................................................. 9 2. Non è come lo immaginavo ............................................... 21 3. Questa è casa tua ................................................................. 33 Colloquio I .......................................................................... 43 4. È una questione delicata....................................................... 47 5. Io ti vedo ............................................................................ 57 Colloquio II ......................................................................... 69 6. Andiamo a casa ................................................................... 73 7. Ormai è troppo tardi ........................................................... 83 Colloquio III ........................................................................ 95 8. Perché non le dici la verità? ................................................. 101 Colloquio IV ........................................................................ 115 9. Una sola canzone, un solo amore ........................................ 121 Colloquio V ......................................................................... 135 Parte II 10. Lucas Lund ......................................................................... 139 11. Nella nebbia ........................................................................ 149 Colloquio VI ........................................................................ 159 12. Un giorno lo rivedrai! .......................................................... 163 Colloquio VII ....................................................................... 173 Epilogo .................................................................................... 179 V
Indice dei personaggi Anita Olmens, scrittrice, mamma di Greta. Greta Olmens, ricercatrice. Albert, autista della famiglia Olmens. Ruth, domestica della famiglia Olmens. Antonio Toleman, portiere e padre di Linda. Imma Toleman, moglie di Antonio. Linda Toleman, psicologa. Lucas, giovane musicista. AnnÊ de Blanche, la contessa. Il professor Dag, l’antropologo. Nielsen de Blanche, nipote della contessa, ricercatore. Oliver Kamp, psichiatra. Bente, segretaria di Linda. Matilde, balia.
VI
Sintesi Il segreto di Ballerup Centro psichiatrico di Ballerup, distante pochi chilometri da Copenaghen, inverno 2020. Verso ora di cena il dottor Oliver Kamp era ancora nel suo studio, al primo piano, poco distante dal padiglione dei ricoveri intensivi. Sotto il rumore della pioggia, che batteva copiosa sui vetri della stanza, e illuminato dalla luce del pc, rileggeva il rapporto che aveva appena compilato su una paziente che seguiva da diverso tempo. Mentre la stampante emetteva i primi fogli, il dottor Kamp estrasse dall’archivio personale un grosso faldone, lo poggiò sul tavolo e alla vista del nome della sua paziente emise un lungo sospiro, segno di una tensione che stava aumentando dentro di lui. Prese i fogli dalla stampante e li mise all’interno di un fascicolo che aveva estratto dal faldone. Una volta riposto il documento, si poggiò con entrambe le braccia distese sul tavolo, chiuse gli occhi e sospirò di nuovo. Un tuono, potente, squarciò il silenzio della stanza e ricordò al dottore cosa era giusto fare, prese il cellulare e compose un numero che conosceva a memoria. Dall’altra parte si udiva una voce femminile. Il dottor Kamp spiegò che aveva urgenza di vederla, doveva parlarle, la rassicurò che non era nulla di grave ma dovevano vedersi subito, non poteva aspettare il giorno dopo. Le spiegò che quella sera stessa sarebbe rientrato a Copenaghen e sarebbe passato a casa sua. Chiuse la chiamata, riordinò le idee, fissando il vuoto. Poi un altro tuono, misto questa volta alle urla di spavento di qualche paziente, riportò alla realtà i pensieri del dottore. Compose un altro numero, questa volta era quello delle emergenze. Rispose il centralino, il dottor Kamp si presentò e disse che aveva urgenza di parlare con il commissario, dopo qualche minuto gli passarono il commissario. Il dottore spiegò l’importanza di quella chiamata, era in possesso di significativi elementi sul caso di Linda Toleman. Si apre così “Il segreto di Ballerup”, una storia di amicizia e di un legame indissolubile tra Greta Olmens e Linda Toleman. Le due amiche 1
vivono nello stesso palazzo fin dalla nascita, il sontuoso palazzo Olmens di Sankt Thomas Plads, nel centro di Copenaghen. Linda è la figlia del portiere, Antonio Toleman, nobile decaduto, un tempo proprietario dello stabile. Greta invece, è la figlia di una nota scrittrice danese, Anita Olmens, donna affascinante quanto algida ed elegante, ossessionata dal suo lavoro, e seguita ovunque dal suo fidato autista Albert. Le due ragazze crescono insieme in un rapporto equilibrato e felice dove a dividerle vi è solo l’ascensore del palazzo, simbolo metaforico di un’ascesa e discesa sociale. Gli abitanti del palazzo Olmens sono accumunati dalla solitudine, sono persone fragili e nello stesso tempo appassionate e innamorate. I protagonisti maschili sono figure silenti, le protagoniste femminili sono donne bellissime, tormentate e ambigue. Lo stabile è di soli tre piani. Ogni piano è occupato da un solo appartamento. Al primo piano vive il professor Dag, un noto antropologo che condivide la passione della lettura con il portiere Antonio, al quale regala libri e saggi. Il suo appartamento era una vera e propria biblioteca. Al secondo piano abita l’eccentrica contessa Anné de Blanche. Si era trasferita da Parigi con tutta la famiglia, per seguire gli affari del padre radicati in Danimarca. Si sposò con un importante medico danese. Furono una coppia affiatata e bellissima, tutti desideravano frequentarli. Nel palazzo li vedevano sempre entrare mano nella mano canticchiando una canzone francese. Ma una mattina suo marito perse la vita in un canale del porto antico, poco distante dall’opera. In seguito a questo dramma cadde in una buia depressione che stravolse del tutto la sua vita. Decise di non risposarsi e nel tempo non veniva più riconosciuta come l’elegante e stravagante contessa di Sankt Thomas Plads. Così finì per chiudersi nel suo appartamento. Si aggirava per i corridoi con una bottiglia di vodka in mano. Ascoltava sempre la canzone che canticchiava con suo marito, un vecchio brano francese dal titolo O Corse il d’amour. Anné apriva la finestra che affacciava sulla piazza, avvicinava un vecchio giradischi di ottone e iniziava a cantare. Una donna che, con la sua follia, influenzerà in maniera decisiva la crescita di Linda e Greta, fino al giorno della sua morte. Le due ragazze vivono nelle loro rispettive quotidianità, Greta in un rapporto difficile con sua madre, quasi esasperato, rimasta vedova giova2
nissima; Linda immersa nel calore e negli affetti. Uno scambio reciproco di emozioni e dolori. Linda spesso e volentieri andava a giocare e a studiare nell’attico di Greta, dove tra il lusso e lo sfarzo di quelle pareti, fantasticava sul suo futuro. Dal terrazzo si poteva scorgere la città in tutta la sua bellezza, i tetti innevati, i canali del porto, le luci del ponte Øresund quando il cielo era libero dalla foschia, potevano immaginare di vedere anche la Svezia. Lo stesso valeva per Greta, che invece ricercava nel bilocale umido di Linda la purezza di una quotidianità famigliare, fatta di gesti e attenzioni, che non riusciva a vivere con sua madre. Mentre le due ragazze crescevano gli altri le percepivano più come sorelle che come amiche. Durante la loro crescita avevano messo a punto un gioco molto intimo e particolare che le impegnava diverse ore al giorno, al riparo dai rigidi climi di Copenaghen. Il gioco consisteva nel sedersi sotto la finestrella, nel sottoscala di Linda, e osservare dal basso verso l’alto le persone che uscivano ed entravano nel palazzo. L’appartamento del portiere veniva illuminato semplicemente da due piccole finestre che davano sull’entrata del palazzo. Da quella posizione le ragazze riuscivano a vedere solamente le scarpe dei passanti, o al massimo i loro polpacci. Si divertivano così a fantasticare sulla vita degli abitanti dello stabile, scrutavano attentamente le loro scarpe cercando di capire i loro stati d’animo, le loro giornate e i loro difetti. Potevano essere scarpe eccentriche, eleganti, sporche di fango, ma ai loro occhi rappresentavano lo specchio dei sentimenti turbati degli abitanti. Era diventato un gioco ricorrente nei loro pomeriggi, che veniva interrotto solo nel momento in cui Imma, la mamma di Linda, sfornava il suo solito dolce da far assaggiare alle ragazze, per scaldare i loro cuori in tempesta. In questa crescita cercavano di esaudire anche i loro sogni: Linda, una giovane psicologa con il desiderio di diventare mamma; Greta una ricercatrice pragmatica. Ma sua madre Anita è ossessionata e preoccupata dall’infertilità, riuscirà così a convincere e plagiare sua figlia a sottoporsi a un intervento per prelevare gli ovuli e depositarli in Criogenesi, nell’intento di preservare il futuro di sua figlia e del suo cognome. Era l’inverno del 2008. 3
Dal giorno del prelievo qualcosa tra Anita e Greta si romperà per sempre e Greta deciderà di non voler diventare mai una mamma, dedicandosi solo e soltanto allo studio e alla ricerca, affiancata dal dottor Nielsen, nipote della contessa Anné de Blanche. Linda invece, dopo qualche anno, subirà la perdita dei suoi genitori in un gravissimo incidente in auto sul ponte Øresund. Sarà uno spartiacque indelebile, un trauma profondo che getta il seme della follia nella sua mente. Linda si trasferirà da Greta è sarà accolta da Anita come una seconda figlia, una scelta che lascerà spiazzata Greta. Ma solo nel tempo Anita confesserà a Linda l’esistenza di un grande sentimento tra lei e suo padre Antonio, un amore segreto fin dai tempi della loro infanzia. Inverno 2018. Gli anni trascorrono, tutto muta e nulla è più come prima, compresi i sogni. Linda è diventata madre, ha coronato il suo desiderio accettando l’aiuto di Greta che le ha donato, intanto, i suoi ovuli nel momento in cui Linda scoprì di essere infertile. Ma una volta coronato il suo desiderio tutto si tramuta in un’ossessione feroce che la porterà sull’orlo dell’abisso, in un punto di non ritorno. Si ritrova a soffrire una nuova quotidianità, un cambiamento, fatto di luci e ombre. Una vita contrassegnata anche dall’aridità per i suoi amori mancati. Sarà affiancata da Greta e dal suo collega Nielsen, ma non sarà sufficiente. Linda giorno dopo giorno sprofonda in una spirale buia, senza vie di fuga. Cercherà di uscirne da sola e troverà la forza nello sguardo e nella mano di un giovane musicista di strada che vive al villaggio degli artisti, il Christiania. Si chiama Lucas, un violinista, un ragazzo scanzonato che Linda ha incontrato di sera, per caso, mentre passeggiava da sola nei vicoli del centro di Copenaghen. Venne fermata dal ragazzo mentre lei parlava da sola, riordinando i suoi pensieri. Fu una voce che sentì alle sue spalle, provenire dalla nebbia e dal buio, fu una sensazione strana come se fosse strattonata da un’aria gelida. La nebbia si diradava lasciando la scena a dei timidi fiocchi di neve. Iniziarono a parlare per caso, sotto un lampione a intermittenza che faceva comparire e scomparire Lucas nell’oscurità della città. Lucas, con i suoi modi di vivere bohemienne, sarà in grado di farla fuggire dalla realtà facendole trovare consolazione nella fantasia. Greta è preoccupata, Linda sta sempre peggio, ha abbandonato il suo 4
lavoro di psicologa, ha iniziato a soffrire di pesanti allucinazioni (come rivedere e parlare con i suoi genitori). In un primo momento implora Linda di rivolgersi a un suo caro amico, lo psichiatra Oliver Kamp, per superare questa fase delicata, ma è un buco nell’acqua. Linda è sempre più diffidente, è convinta che le persone intorno a lei vogliono farle solo del male, portandole via Matthias, il suo bambino. Linda continua a credere solo in Lucas. Inizierà a isolarsi sempre di più, farà lunghe passeggiate, con il suo bambino, intorno ai giardini dell’Opera, si sdraierà sui prati ghiacciati ascoltando la musica classica, convinta di poter trovare la tranquillità e una via d’uscita. Greta a questo punto chiede a Nielsen di pedinare Linda nei suoi spostamenti, che accetta volentieri, essendone segretamente innamorato. Dopo qualche giorno, la verità che scoprono è sconvolgente: Linda abbandona spesso il figlio a casa, per trascorrere le giornate insieme a Lucas, ma lei è ignara della vera identità di quel ragazzo.
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