Collana “Cognitivismo Clinico” diretta da R. Lorenzini e S. Lissandron
Comprendere l’adolescente Indicazioni cliniche in ottica Cognitivo Comportamentale
a cura di Simona Tripaldi Marika Ferri Clarice Mezzaluna
Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 - 00196 Roma tel./fax 06-39738315 – e-mail: info@alpesitalia.it – www.alpesitalia.it
© Copyright Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I Edizione, 2021 Simona Tripaldi, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, opera in contesti privati a Teramo, e presso la sede di Studi Cognitivi di San Benedetto del Tronto (AP). Autrice di diverse presentazioni / pubblicazioni scientifiche in campo clinico con popolazioni adulte, adolescenti e bambini. Formata in Psicoterapia dell’Età Evolutiva e dell’Adolescenza. È esperta in vari trattamenti basati sull'evidenza, tra cui: Schema Therapy, Rational-Emotive Behaviour Therapy (REBT- Primary Training) e Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR- Level 1). Socia della Società di Terapia Comportamentale e Cognitiva, SITCC. Docente ricerca presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Studi Cognitivi, sede di San Benedetto del Tronto. Marika Ferri, Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale. Svolge attività di libero professionista in qualità di psicologa e psicoterapeuta a San Benedetto Del Tronto (AP) e a Porto San Giorgio (FM). Si occupa di terapia individuale dell’adulto, del bambino, dell’adolescente e di gruppi di parent-training. Specializzata in Psicoterapia dell’età evolutiva e dell’adolescenza. Si è formata in Schema Therapy, Metacognitive Therapy (MCT-Level 1), Rational Emotive Behavior Therapy (R.E.B.T - Advanced Training). È inoltre Practitioner in Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR). Certified and Accredited EABCT. È Didatta nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Studi Cognitivi. Clarice Mezzaluna, psicologa, psicoterapeuta, è responsabile della sede di San Benedetto del Tronto della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia “Studi Cognitivi”, didatta SITCC (Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva), supervisore EMDR e certified and accredited EABCT. Autore di diverse pubblicazioni, tra cui Umorismo e Psicoterapia: Quando Una Risata Fa Bene. (Alpes Italia Editore, 2018) e Orientamenti in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Dalla formulazione del caso alla ricerca sull’efficacia (Franco Angeli Editore, 2020).
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INDICE Prefazione di Simona Scaini ....................................................................
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1) Cosa è l’adolescenza? Comprendere la terra di mezzo di Marika Ferri, Simona Tripaldi, Clarice Mezzaluna.................. 1 2) Il cervello dell'adolescente e le modificazioni neurocognitive di Marika Di Egidio, Simona Tripaldi, Marika Ferri.................... 25 3) Lo sviluppo dell’identità: temperamento, carattere e personalità di Valeria Mancini, Simona Tripaldi, Clarice Mezzaluna............. 39 4) La disregolazione emotiva e lo sviluppo psicopatologico di Giada Costantini, Lucia Candria, Simona Tripaldi.................. 57 5) Il ruolo dell’attaccamento e degli stili educativi genitoriali nel vissuto adolescenziale di Lucia Candria, Clarice Mezzaluna, Simona Tripaldi................ 79 6) Strategie funzionali per una genitorialità efficace di Valentina Ascani, Clarice Mezzaluna, Simona Tripaldi, ........... 101 7) Quando è utile la terapia: i quadri clinici psicopatologici di Elisa Abbate, Simona Tripaldi, Marika Ferri, Clarice Mezzaluna. 127 8) L’intervento cognitivo comportamentale in adolescenza di Monica Mascolo, Valeria Valenti, Roberta Sciore, Marika Ferri, Simona Tripaldi...................................................................... 161
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Prefazione a cura di Simona Scaini1
Per diversi anni l’adolescenza è stata considerata soltanto come una fase di preparazione alla vita adulta; un’età di passaggio per la formazione di quelle abilità necessarie per assolvere il ruolo di adulti competenti nell’ambito occupazionale-professionale, nonché nella vita sociale e sentimentale. A partire dagli anni ’60 la psicologia, ed in particolare la psicologia dello sviluppo, ha ridefinito l’adolescenza come un periodo specifico della vita dotato di un proprio e profondo significato. L’adolescente si trova, infatti, ad affrontare diversi compiti di sviluppo derivanti dai mutamenti evolutivi (biologici, psicologici e sociali) che vive, cercando nuovi schemi e strategie per affrontare questi significativi cambiamenti. Proprio a partire dalla seconda metà del ‘900 diversi studiosi hanno iniziato ad interessarsi all’adolescenza non soltanto in riferimento a situazioni cliniche o patologiche, ma come importante periodo evolutivo connotato da un processo di riorganizzazione della propria esperienza in diversi contesti di vita (scuola, famiglia, gruppo dei pari), al fine di far fronte ad una molteplicità di compiti di sviluppo. Questo cambio di prospettiva ha comportato un significativo aumento degli studi condotti con adolescenti e l’ideazione di nuovi strumenti di indagine da utilizzare in questa fascia di età. Al contempo il panorama internazionale si è contraddistinto per la nascita di Società Scientifiche orientate allo studio della psicologia dell’adolescenza e di riviste specializzate nel settore. Gli studi che ne sono derivati hanno ben delineato la complessa natura di questa fase di vita. Diversi sono infatti i compiti di sviluppo che gli adolescenti si trovano ad assolvere per portare a termine l’intero processo di crescita adolescenziale. Durante la fase adolescenziale l’individuo deve affrontare, non solo compiti biologici, ma anche sociali, definiti come “compiti di sviluppo”, compiti che si presentano “in un determinato periodo della vita di un individuo e la cui buona risoluzione conduce alla felicità e al successo nell’affrontare i problemi successivi, mentre il fallimento di fronte a esso conduce all’infelicità, alla disapprovazione da parte della società e a difficoltà di fronte ai compiti che si presentano in seguito”.2 I compiti di sviluppo in adolescenza sono numerosi e implicano una sostanziale riorganizzazione del proprio assetto psicologico. I primi compiti 1 Docente di Psicologia e Psicopatologia dello Sviluppo Sigmund Freud University Milano. 2 Havighurst R. J., Developmental Tasks and Education, New York, Davis McKay, 1952, in Palmonari A., Psicologia dell’adolescenza, Bologna, Il Mulino, 2011, p.43.
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Comprendere l’adolescente
di sviluppo sono principalmente connessi all’esperienza delle trasformazioni fisiche e sessuali. È proprio in questa fase di vita, infatti, che si assiste a quei mutamenti fisici che conducono alla piena maturità sessuale. A seguito di questi cambiamenti l’adolescente si trova ad affrontare sfide molto complesse, quali l’accettazione del proprio corpo e l’utilizzo dello stesso in modo efficace. Le trasformazioni fisiche rischiano di mettere alla prova le capacità di adattamento dell’adolescente introducendo il problema del confronto con i coetanei e portando in taluni casi a problematiche quali depressione, disturbi alimentari, disturbi dell’autostima o comportamenti devianti e antisociali. Al contempo, con la piena maturità sessuale, l’adolescente si trova a dover affrontare sfide legate alla sessualità. Nella seconda fase dell’adolescenza, i compiti si focalizzano maggiormente sulla complessa costruzione dell’identità e sulla rielaborazione del concetto di sé. È questo il periodo, infatti, in cui l’adolescente si trova a dover conseguire l’indipendenza emotiva dai genitori e dagli altri adulti, avviando un processo di soggettivizzazione che lo porterà ad acquisire un sistema di valori e una coscienza etica autonomi in grado di guidare il proprio comportamento. L’adolescente è inoltre chiamato a stringere i primi rapporti significativi al di fuori della cerchia dei legami familiari. È proprio in questi anni che l’individuo ‘debutta’ nella vita sentimentale e sociale. Il soggetto deve stabilire relazioni nuove con coetanei di entrambi i sessi, acquisire un ruolo ben determinato e tessere la rete dei propri rapporti esterni alla famiglia. Al contempo dovrà operare scelte fondamentali per il conseguimento delle personali aspirazioni lavorative. Tutto ciò sarà possibile solo in seguito ad uno sviluppo del senso civico e dei valori fondamentali per assumere un comportamento corretto nei confronti della società. Negli anni adolescenziali, si assiste anche ad un importante cambiamento cognitivo. L’adolescente riesce a calare i dati concreti nelle proposizioni e a stabilire connessioni logiche tra di esse, caratterizzate da implicazione, congiunzione, identità e disgiunzione. Tali abilità esercitano una certa influenza sullo sviluppo dell’autoconsapevolezza e della percezione di sé. In questi anni, infatti, si diventa maggiormente capaci di concepire contenuti astratti e situazioni ipotetiche, riflettendo sul modo in cui gli altri li percepiscono, esercitandosi ad adottare la prospettiva altrui. Il bambino si concentra su oggetti, persone e mondo concreto, mentre l’adolescente pensa il mondo fisico e sociale. L’adolescente sottopone ad una critica serrata tanto le proprie opinioni quanto quelle altrui, favorendo l’introspezione e la coscienza di sé. I diversi compiti di sviluppo devono essere considerati come esperienze che si intersecano nel rapporto fra l’individuo, l’ambiente e la sua appar-
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tenenza sociale. Ogni soggetto affronta questi compiti in modo soggettivo. Esistono, infatti, significative differenze individuali che fanno sì che questi compiti possano essere vissuti in termini di sviluppo normativo, o al contrario apparire particolarmente difficili, arrivando, in taluni casi, a comportare problematiche di carattere psicopatologico. La difficoltà nell’affrontare questi compiti può causare gravi manifestazioni di disagio con la conseguente messa in atto di comportamenti rischiosi, sintomatici e illeciti. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che il suicidio, purtroppo, rimane ancora oggi una delle prime cause di morte in adolescenza. Un altro connotato tipico di questa fase evolutiva è la ricerca estrema di sensazioni forti che induce molto spesso al compimento di gesti estremi e dannosi per l’individuo. Risulta quindi evidente come l’adolescenza si connoti come un periodo dalle importanti sfide evolutive. Sempre più spesso capita di ricevere richieste di consulenze da parte di genitori che faticano a comprendere i cambiamenti radicali che intravedono nei loro figli. In molti casi queste difficoltà sono riconducibili a crisi normative, mentre in altri sono i segnali di problematiche più articolate. Il lavoro clinico con l’adolescente è per sua natura complesso e necessita di modalità costruttive per rispondere a una tipologia di paziente che in molte occasioni appare, soprattutto nella prima fase della terapia, come resistente, arrabbiato e poco collaborante. Questo libro costituisce un ottimo compendio delle tematiche fondamentali inerenti all’adolescenza. I clinici che si accingono a lavorare con l’adolescente necessitano un’approfondita conoscenza del tema e questo volume sicuramente costituisce un’eccellente occasione di apprendimento, colmando un importante vuoto sia sul piano teorico che pratico nei confronti dell’adolescenza. Le tematiche trattate sono molteplici e spaziano da capitoli di carattere teorico a capitoli fortemente orientati a questioni cliniche. Il primo capitolo offre una revisione attenta delle sotto-tappe evolutive dell’adolescenza secondo una prospettiva evolutiva, focalizzandosi poi sul Modello di Concettualizzazione Clinica LIBET e il ruolo che figure, quali genitori e insegnanti, svolgono in questo periodo di vita. Il testo prosegue quindi con un capitolo incentrato sulle modificazioni neurocognitive tipiche del cervello in adolescenza e le tappe di sviluppo sessuale. Il terzo capitolo analizza lo sviluppo dell’identità in adolescenza, i compiti di sviluppo tipici e il ruolo dei tratti temperamentali nello sviluppo della personalità e del concetto di sé. La seconda parte del libro è invece dedicata a temi maggiormente connessi alla psicopatologia. Il quarto capitolo, infatti, partendo da un’analisi
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degli aspetti teorici e dello sviluppo neurobiologico in adolescenza, arriva ad affrontare il delicato tema del rapporto tra disregolazione emotiva e psicopatologia, terminando con una revisione delle strategie di coping e regolazione emotiva e un’esamina delle implicazioni cliniche per gli interventi negli adolescenti. Il quinto capitolo si contraddistingue per una revisione della letteratura sul ruolo dell’attaccamento e degli stili educativi genitoriali nel vissuto adolescenziale. Questo tema prosegue nel sesto capitolo dove trova spazio una disamina sulle strategie funzionali per una genitorialità efficace che analizza il difficile equilibrio tra dimensioni di supporto e di controllo nonchè tematiche quali il Parental Monitoring e l’autoefficacia genitoriale. Il libro si conclude con due capitoli interamente dedicati al ruolo della terapia in adolescenza. Il settimo capitolo affronta il tema della psicodiagnostica in adolescenza mentre l’ultimo capitolo si focalizza su diverse tecniche evidence-based CBT per il trattamento di pazienti adolescenti, tra queste vengono esposte la REBT, la DBT, la Mindfulness e il Parent Training.
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Quando educhiamo la mente dei nostri giovani, non dimentichiamo di educare anche il loro cuore. Dalai Lama