Sull'amore

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POLITECNICO

Le artiterapie e le scienze Periodico semestrale - Organo Ufficiale dell’AEPCIS - Associazione Europea Psicofisiologi Clinici per l’Integrazione Sociale vezio.ruggieri@uniroma1.it

SOMMARIO: EDITORIALI/EDITORIALS: VEZIO RUGGIERI, Sull’Amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ARTICOLI/ARTICLES: MARIA ERNESTINA FABRIZIO, Differenza tra innamoramento e amore . . . . . . . . . . . . . . .

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FILOMENA CARANNANTE, L’amore dalla prospettiva del bacio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ROBERTO CALABRESE, Il paradosso di Eros e Thanatos alleati nell’esperienza amorosa . . . .

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GIANLUCA BONDI, Amore e Psiche: appunti di una messa in scena, parlare d’Amore

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SARA DELLA GIOVAMPAOLA, La rivoluzione sessuale di Wilhelm Reich . . . . . . . . . . . . . .

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ILARIA ELISEA SCERRATO, Antropologia dell’amore, per uno sguardo critico al sentimento che ci rende umani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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VALENTINA STILO, Corpo amante ferito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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FRANCO PECORARI, Jules e Jim, L’insostenibile simmetria dell’anima . . . . . . . . . . . . . . . . .

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GABRIELE MARCIANO, Parlare d’amore fra le macerie della contemporanità: Sei il mio melograno, di Eva Gebhardt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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POLITECNICO Organo Ufficiale dell’Associazione Europea Psicofisiologi Clinici per l’Integrazione Sociale Direzione scientifica: Vezio Ruggieri Direttore responsabile: Anna Rita Rapetta Responsabili editoriali: Sara Della Giovampaola, Gabriele Marciano, Raffaella Spinoso Coordinamento editoriale: Sara Fiorenza Comitato scientifico: Rossella Berardi, Valeria Bianchi, Roberto Calabrese, Filomena Carannante, Fanny Cerri, Giampiero Cicalini, Miroslava Cylkowska (Poznam), Maria Ernestina Fabrizio, Denia Franco, Joanna Ganczarek (Cracovia), Maria Antonia Giordano, Antonietta Marino, Laura Marrucci, Silvia Micocci, Gerolamo Minasi, Angelo Palloni, Franco Pecorari, Gaetano Persico, Christian Rittelmeyer (Goettingen), Roberto Ronchi, Eleonora Tabarrini, Stefania Ventura.

Registrato presso il Tribunale di Roma con il n° 416/2010 in data 21/10/2010

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Norme per gli autori Il Politecnico pubblica contributi redatti in forma di articoli originali, rassegne, casi clinici e interviste e recensioni. I contributi devono essere inediti, non sottoposti contemporaneamente ad altra rivista, ed il loro contenuto conforme alla legislazione vigente in materia di etica della ricerca. Etica della ricerca. In caso di sperimentazioni sull’uomo, gli Autori devono attestare che tali sperimentazioni sono state eseguite previa approvazione del Comitato Etico locale ed in accordo ai principi riportati nella Dichiarazione di Helsinki (1983); gli Autori sono gli unici responsabili delle affermazioni contenute nell’articolo e sono tenuti a dichiarare di aver ottenuto il consenso informato per la sperimentazione e per l’eventuale riproduzione di immagini. Per studi su cavie animali, gli Autori sono invitati a dichiarare che sono state rispettate le relative leggi nazionali e le linee guida istituzionali. La Redazione accoglie solo i testi conformi alle norme editoriali generali e specifiche per le singole rubriche. La loro accettazione è subordinata alla revisione critica di esperti, all’esecuzione di eventuali modifiche richieste ed al parere conclusivo del Direttore Conflitto di interessi. Gli Autori devono dichiarare se hanno ricevuto finanziamenti o se hanno in atto contratti o altre forme di finanziamento, personali o istituzionali, con Aziende i cui prodotti sono citati nel testo. Questa dichiarazione verrà trattata dal Direttore come una informazione riservata e non verrà inoltrata ai revisori. I lavori accettati verranno pubblicati con l’accompagnamento di una dichiarazione ad hoc, allo scopo di rendere nota la fonte e la natura del finanziamento. NORME GENERALI PER GLI AUTORI Testo: in lingua italiana o inglese corredato di: 1) titolo del lavoro (in italiano ed inglese); 2) summary (in inglese ed italiano); 3) parole chiave (in inglese); 4) titolo e didascalie delle tabelle e delle figure (in italiano e in inglese). Nella prima pagina del file devono comparire: il titolo (conciso); le parole chiave; i nomi degli Autori e l’Istituto o Ente di appartenenza; la rubrica cui si intende destinare il lavoro (decisione che è comunque subordinata al giudizio del Direttore); il nome, l’indirizzo, il recapito telefonico e l’indirizzo e-mail dell’Autore cui sono destinate la corrispondenza e le bozze. Nella seconda pagina comparirà il summary e, nelle ultime, la bibliografia, le didascalie di tabelle e figure e l’eventuale menzione del Congresso al quale i dati dell’articolo siano stati comunicati (tutti o in parte). Tabelle: devono essere contenute nel numero (evitando di presentare lo stesso dato in più forme), dattiloscritte una per pagina e numerate progressivamente con numerazione romana. Figure: per l’invio delle figure attenersi strettamente alle seguenti indicazioni: Software e formato: inviare immagini esclusivamente in formato TIFF o EPS, con risoluzione minima di 300 dpi e formato di 100 × 150 mm; Nome del/i file/s: inserire un’estensione che identifichi il formato del file (esempio: .tif; .eps). Bibliografia: va limitata alle voci essenziali identificate nel testo con numeri arabi ed elencate al termine del manoscritto nell’ordine in cui sono state citate. Devono essere riportati i primi sei Autori, eventualmente seguiti da et al. Le riviste devono essere citate secondo le abbreviazioni riportate su Index Medicus. Esempi di corretta citazione bibliografica per:

Rules for Aurhors Il Politecnico publishes overview articles, original clinical or basic research papers, book and paper reviews, case reports and interviewreview. Aims and Scope. Submission of an article implies that the work has not been published previously (except in the form of an abstract or as a part of a published lecture or academic thesis), that is not under consideration of publication elsewhere, that its publication is approved by all authors and by the responsible authorities where the work was carried out, and that, if accepted, it will not be published elsewhere in the same form or in any other language, without the written consent of the Publisher. Author(s) will be required to attach a copyright ownership letter. All the work proposed must be conform to the currently ethical research legislations. Editorial staff only accepts papers meeting editorial instructions. Manuscripts are accepted only after a critical revision made by the experts, and the editorial director. Affair collision. Authors must declare if they have received findings or contracts or other kind of personal or institutional funding from the Company that could be quote in the article. This declaration will be handle by the Director as an a confidential averment and it wont be forward to the redactors. The accepted articles will be published with a declaration ad hoc, without show the source of the founding. Research ethics. In case of human experimentations, Author(s) must certificate that it has been achieved with the local Ethical Committee authorization and on agreement with the Helsinki Declaration principles (1983). Authors are the only responsible for what reported in the article; they must declare that they have obtained the authorization both for the experimentation and for the images edition. In cases of animal experiments, Authors are invited to declare that national laws and institutional line guides have been respected. EDITORS GENERAL NORM We accept work only sent by mail. Text file should be submitted as Microsoft Word files. When your manuscript is received it is considered to be in its final form. One set of page proofs will be sent to the corresponding author, to be checked for typesetting/editing. Please, return corrections within 7 days of receipt of the proofs. Should there no be corrections, please confirm this. Text language: Italian or English: 1- Title (Italian and English) 2- Summary (Italian and English) 3- Key words (English) 4- Table, figure and scheme legends (Italian and English) The opening page should contain the article title; names and institutions of all authors; complete mailing address (valid for the next 12 months), phone, fax, and e-mail address of the author to whom all correspondence should be sent. Abstract: Should be typed on the second page and should not exceed 200 words. Authors(s) should provide a maximum of 6 keywords, to be chosen from the APA list of index descriptors. These keywords will be used for indexing purposes. Tables and figures: should be embedded at the end of the article, one for page. They should be labelled and progressively enumerated in roman numbers. Illustrations: (line drawings, halftones, photos, photomicrographs, etc.) should be submitted as separate digital files

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articoli e riviste: un solo autore Lesch OM (1992): Towards a standardisation for the methodology in treatment research of alcohol abuse and alcoholism. Clin Neuropharmacol. 15 Suppl 1 Pt A:307A308A. più di un autore Janiri L, Martinotti G, et al. (2005): Anhedonia and substance-related symptoms in detoxified substance-dependent subjects: a correlation study. Neuropsychobiology. 52(1):37-44. Libro completo Callieri B, Zerella MP, Janiri L, Petrini P (2006): Il simbolo, Roma, Alpes Italia. Capitolo di libro Mattioni T, Vetere C, Scafato E: Prevenzione dell’abuso di alcol. In: Janiri L, De Risio S (eds) (2000): Alcolismo modello di dipendenza e struttura psicopatologica, Roma, SEU, pp. 289-306 NORME SPECIFICHE PER LE SINGOLE SEZIONI 1. Articoli speciali: pubblicati solo su invito della Direzione. 2. Ricerche scientifiche: possono anche essere commissionati dal Direttore. Devono essere suddivisi nelle seguenti parti: Introduzione, Materiale e Metodi, Risultati, Discussione e Conclusioni. Di regola non devono superare i 20.000 caratteri spazi inclusi, compresi summary, tabelle, figure e voci bibliografiche (massimo 35 voci). Legenda di tabelle e figure sono a parte. Il summary deve essere costituito da almeno 3000/3500 caratteri in lingua inglese (spazi inclusi), da escludere il titolo dell’articolo e i nomi degli autori. È richiesta la suddivisione nelle seguenti 4 sezioni: Obiettivi, Metodi, Risultati, Conclusioni. Eventuali tabelle e figure dovranno essere citate nel riassunto. Il summary corredato di titolo ed autori dovrà essere inviato oltre che insieme all’articolo anche su file a parte. Il file dovrà essere salvato e nominato con il titolo dell’articolo. Nella sezione Obiettivi va sintetizzato con chiarezza l’obiettivo (o gli obiettivi) del lavoro, vale a dire l’ipotesi che si è inteso verificare; nei Metodi va riportato il contesto in cui si è svolto lo studio (struttura ospedaliera, centro specialistico …), il numero e il tipo di soggetti analizzati, il disegno dello studio (randomizzato, in doppio cieco …), il tipo di trattamento e il tipo di analisi statistica impiegata. Nella sezione Risultati vanno riportati i risultati dello studio e dell’analisi statistica. Nella sezione Conclusioni va riportato il significato dei risultati soprattutto in funzione delle implicazioni cliniche. 3. Rassegne: comprendono lavori di revisione della letteratura più recente relativa ad argomenti specifici. Sono accettati brevi lavori (25.000 caratteri spazi inclusi comprese tabelle o figure e una ventina di voci bibliografiche. Il riassunto è di circa 350 caratteri spazi inclusi. 4. Articoli brevi: questo spazio è riservato a brevi comunicazioni relative a dati clinico-sperimentali e a dati preliminari di ricerche in corso di particolare interesse. Il testo non dovrà superare i 10.000 caratteri spazi inclusi comprese tabelle o figure e una decina di voci bibliografiche. 5. Casi clinici: Comprendono lavori brevi (massimo due cartelle) nei quali vengono descritte esperienze cliniche originali tratte dalla propria pratica medica. Dai Libri, dai Lavori, dai Congressi: la rivista si riserva di fare e/o pubblicare le recensioni di libri che le venissero proposte e il resoconto di congressi su temi d’attualità. Il testo, di 1-2 pagine, dovrà essere in italiano. Gli articoli di cui si fa richiesta di pubblicazione vanno indirizzati, tramite e-mail, unitamente alla lettera di cessione del copyright, a: POLITECNICO – politecnico@alpesitalia.it

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following these guidelines: TIFF o EPS format, by 300dpi resolution and 100 × 150 mm form. Declaration of interest: all submission to the journal must include full disclosure all relationship that could be viewed as presenting a potential conflict of interest. If there are no conflicts of interest, this must be stated at the point of submission (within the manuscript after the main text under a subheading “Declaration of interest”) using the following statement: Declaration of interest: The authors report no conflicts of interest. The authors alone are responsible for the content and writing of paper. References: Responsibility of the accuracy of bibliographic citations lies entirely with the authors. Please ensure that every reference cited in the text is also present in the reference list (and vice versa). References are numbered and listed in the order of appearance in the text; the appropriate reference number in square brackets follows the text citation. Do not arrange the reference list alphabetically. List all authors in the reference list unless there are more than six, in which case the names of the first six are used, followed by “et al.”. Journal names should be abbreviated as they appear in Index Medicus; journals not currently indexed there should not be abbreviated. SPECIFIC INSTRUCTION TO SINGLE SECTIONS 1. Special Articles: typically, are solicited by the editors. 2. Researches: describing original work (may be suggested by the editor). They should be divided as following: introduction, materials and methods, results, discussions and conclusions. Please, not exceed 20.000 words included spaces, abstract, tables, figures, illustration and references (max 35 voices); figure and table legends are excluded. Abstract should not exceed 3000/3500 words (spaces included) not including title and author’s name. It should be composed of four sections: aims/introduction (containing informations about work aims and scope), methods (study center or contest, brief description of the sample as well as the total N, instruments use for data collection and the data analysis techniques), results (main results obtained) and conclusions (clinical implication and limitations of the study). Avoid abbreviations, diagrams, figures, tables and reference in the abstract. 3. Reviews: include recent literature update on specific arguments. Reviews should be systematic and give details as to search strategy used. Brief reviews (35.000 words space, tables, figures and illustration included; twenty bibliography items) are accepted. Abstract should not exceed 350 words (spaces included). 4. Short communications: short articles, experimental or preliminary data on topic of particular interest that have progressed to the stage where a preliminary publication is appropriate. It should not exceed 20.000 words (spaces, tables, figures and illustrations included) and it should contain about ten references. 5. Case Reports: max two folders. Should describe original clinical experience referred to personal medical/clinical practice. Book review, congress posters or presentations: journal may publish book review or congress report. 1-2 folders.


EDITORIALE Vezio Ruggieri*

In questo numero consideriamo alcuni aspetti dell’innamoramento e dei rapporti d’amore osservati nei diversi punti di vista, psicologico, psicosociale, antropologico, teologico eccetera. Riteniamo importante suggerire di “leggere” i diversi lavori collocandoli in un’ottica psicofisiologica che descrive il nucleo fondamentale del processo che si svilupperà nei diversi ambiti disciplinari. Il fondamento è costituito dalla presenza di un sentimento di attrazione che lega il soggetto all’altro. Tale sentimento nei diversi contesti, inter individuali di tipo istintivo, sociali, può essere ampliato, contenuto, negato, per ragioni psicologiche o sociologiche. Esso rappresenta il focus comportamentale di semplice attrazione all’interno di una coppia dell’atto sessuale. Il discorso è solo apparentemente complesso: diventa più chiaro se partiamo dal considerare il sentimento di attrazione come centrale nell’atto sessuale. Come abbiamo descritto altrove (Ruggieri 1987, 1988), esso costituisce la struttura psicofisiologica dell’esperienza del piacere che già nell’atto sessuale ha forme soggettive e comportamenti fisiologici diversi tra loro. Qui distinguiamo schematicamente due fasi: A di preparazione (dal corteggiamento e dal contatto pre orgastico col partner) e B dell’orgasmo. Entrambe le fasi sono raccolte, nella tradizione psicoanalitica, nel termine pulsione che dal latino pello (spingere, sono spinto) indica uno stato psicologico soggettivo determinato dalla sensazione di essere spinto verso. Questo termine traduce il termine tedesco di trieb (trazione), tradotto in diverse lingue come istinto. Abbiamo definito questa prima fase dell’atto sessuale come appetitiva, essa indica una tensione che l’individuo ha “verso” un oggetto. Nell’analisi psicofisiologica di questo processo, abbiamo già negli anni 80 messo in evidenza che la componente soggettiva della pulsione di essere spinto, attratto, da o verso un oggetto che la genera è costituita dalla concreta tensione muscolare che pervade il soggetto e di cui egli non sempre è coscientemente consapevole. Abbiamo collegato questa condizione psicofisica al concetto di Pribram di “activation” intesa come una particolare forma di attenzione (ad/tensione) focalizzata. A differenza di Pribram riteniamo che l’attenzione (e la sua forma specifica di activation) non sia soltanto un’operazione astrattamente mentale, ma abbia nell’attività muscolare tonica un suo motore generatore. * Docente di Psicofisiologia Clinica. Università “Sapienza” Roma.

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Nella sequenza del pattern sessuale, l’attenzione preparatoria è vissuta come piacevole, ciò ci ha consentito di distinguere una forma di piacere, da incremento di “tensione muscolare” che cresce progressivamente, nel corso della sequenza, fino ad un massimo di tollerabilità che in via automatica genera il riflesso dell’orgasmo, di scarica motoria che comporta una netta e brusca riduzione della tensione. Quindi il piacere di questa seconda fase è un piacere legato alla imponente riduzione della tensione. La descrizione di questo pattern bifasico lo considera implicitamente guidato dal tipo di rappresentazione dell’oggetto verso cui spinge la pulsione: oggetto da cui si è attratti. Ordunque, quello che chiamiamo “prima fase” nella sequenza può essere dilatata temporalmente ed attutita nella sua intensità comparendo come “non immediatamente collegata con la seconda”. In questo caso il sentimento di attrazione assume la forma decisamente romantica del desiderio in cui è presente pur sempre, anche se in modo soffuso, il meccanismo psicofisiologico muscolare di tensione-verso. Esso può pervadere l’individuo per un tempo prolungato circoscritto o indefinito. Il desiderio comunque, ovviamente, non si lega solo alla meta sessuale (per usare il linguaggio freudiano), ma può indirizzarsi verso altre meteoggetti propri di altri comportamenti istintivo pulsionali quali quello dell’oralità (nelle diverse forme), quello dell’aspirare (verso la funzione del cibo o della conoscenza), quello del comportamento istintivo narcisistico (positivo o negativo) che cerca l’autoaffermazione di sé come potenza che mira al possesso dell’altro, o finalmente quella del comportamento difensivo/aggressivo della rabbia. In quest’ultimo caso l’orgasmo risolverebbe la riduzione della propria tensione muscolare percepita come insostenibile, cercando la distruzione o l’annichilimento dell’oggetto-partner. Queste componenti pulsionali possono essere tanto latenti quanto esplicite già nell’ambito della sequenza tipo del pattern sessuale. Ci ha stupito a questo proposito che tutti i partecipanti delle nostre ricerche abbiano dichiarato di provare abitualmente all’inizio della fase appetitiva un vissuto ben netto, anche se non molto elevato, di ansia che andava successivamente riducendosi man mano che cresceva il piacere da “aumento di tensione”. Prima però di procedere in questa descrizione, appare Freud a sottolineare come la meta finale dell’atto sessuale non sia il piacere legato alla scarica dell’eccitazione soltanto, ma il desiderio di annullamento/fusione di sé nell’altro che può essere visto come un desiderio più generale di fusione con l’universo. Questa osservazione freudiana non introduce elementi mistici nell’ambito di una descrizione scientifica del fenomeno, ma propone di accedere, sempre nel contesto della riflessione scientifica, ad alcune componenti psicofisiche del desiderio. Questo pensiero freudiano può segnalare, come abbiamo detto altrove (Ruggieri, 1988), un desiderio affine a quello che Leopardi esprime nell’Infinito: “eppure naufragar m’è dolce in questo mare”.

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Ma, prima di completare l’analisi psicofisiologica della sequenza sessuale, focalizziamo l’attenzione su due “nodi” fondamentali di questo complesso processo: il primo consiste nell’inserire la modulazione del piacere nella più ampia tematica, anch’essa ovviamente psicofisica del bisogno, del bisogno di essere amati accuditi, possedere o posseduti, riconosciuti, bisogno di contatto, che in pratica segnala al soggetto la consistenza della sua stessa esistenza, così come nel capitolo del bisogno si colloca anche il bisogno di superare la paura di perdere l’oggetto d’amore ecc. Il secondo nodo si riferisce alla descrizione per sommi capi dell’oggetto del desiderio, che nella rappresentazione mentale può agire come motore comportamentale. Questi due nodi interagiscono nell’instaurarsi del legame tra oggetto desiderato e emozione appetitiva verso l’oggetto stesso. Questo concetto in ambito psicoanalitico è definito come “legame oggettuale” (definizione comprensibile anche in ottica psicofisiologica). La riflessione psicoanalitica si riferisce essenzialmente, in questo caso, al rapporto d’amore tra il neonato e la figura significativa (che schematizziamo come paterna o materna). Tale legame, instaurandosi nelle prime fasi di vita, si protrae spesso inconsciamente per tutto l’arco dell’esistenza. A commento, inoltre, della descrizione di questo legame oggettuale rileviamo il rapporto che esiste funzionalmente tra un oggetto percepito ed uno puramente immaginato. Per evidenziare, basandoci anche sulle esperienze di ricerca sperimentale, che sia l’oggetto percepito come reale che quello immaginato hanno una struttura processuale simile se non identica, che esita in entrambi i casi in una rappresentazione mentale. La rappresentazione mentale è comune tanto alla percezione che all’immaginazione. Le nostre ricerche si riferiscono essenzialmente alle rappresentazioni visive da noi più studiate, ma anche potenzialmente alle rappresentazioni acustiche, olfattorie ecc. Ordunque, nel legame oggettuale c’è una connessione fisiologica strutturale tra dimensione rappresentazionale immaginativa visiva, subconscia o conscia, con altri apparati funzionali quali il sistema motorio e viscerale della persona. Da quanto detto emerge che il sistema motorio si caratterizza, in questa operazione di legame, per una tensione diffusa che orienta l’individuo verso l’oggetto mirante all’appagamento del bisogno, che alimenta la relazione stessa. Questo legame fisiologico descritto e stabilitosi precocemente può durare tutta la vita, in una sospensione che non si risolve nella soddisfazione del bisogno originale. Ma tale condizione può indurre l’individuo ad altre soluzioni di soddisfacimento, quali sublimazione ecc. Questa descrizione psicodinamica, che si riferisce all’oggetto di amore precoce che entra a far parte della struttura psicofisica del soggetto, può accendersi come legame nell’innamoramento che può sopraggiungere nella vita. Spesso in questi casi, come nell’innamoramento, il pensiero dell’innamorato è indirizzato per tutta la giornata alla rappresentazione immaginativa dell’oggetto d’amore (come la canzone di Lucio Battisti “mi alzo e penso a te, mi addormen-

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to e penso a te”, ecc.). Ma, pur nell’ambito di questo schema, non possiamo non sottolineare le molteplici forme che caratterizzano il vissuto soggettivo dell’atto di amore: domina anche la sensazione di essere pervasi da un calore che invade tutto il corpo, che può assumere particolari forme nella esperienza psicofisica definita di estasi amorosa. A questo proposito, Bernini ha scolpito nel marmo una Santa Teresa d’Avila rappresentata in un “deliquio d’amore” per essere stata colpita dalle frecce dell’angelo Cupido. In questo caso l’oggetto d’amore non è il messaggero (Cupido) ma la rappresentazione soggettiva-affettiva della divinità. Mai delirio mistico fu descritto in modo più puntuale psicofisiologicamente. Ma non potremmo concludere questa nostra breve e comunque insufficientemente schematica introduzione senza citare Platone che nel suo Fedro descrive la dinamica psicofisica della fase appetitivo-preparatoria del pattern sessuale. Essa sarebbe manifestazione della dialettica che intercorre nel corso della sequenza tra due opposte pulsioni: quella istintiva psicomotoria della pura ricerca del piacere libidico, automatica, irrazionale, percepita come distruttiva e quella che possiamo definire pulsione dell’Io atta a conservare integra la sua struttura, che cerca di esercitare un controllo sulla prima. La sequenza è dunque descritta come alternanza del prevalere dell’una sull’altra che da luogo a quadri “psicofisiologicoesperienziali” complessi che investono l’Io e l’amante. Nella metafora utilizzata da Platone per descrivere le forme assunte da questo gioco dialettico l’Io è rappresentato come un’auriga che guida due cavalli ognuno dei quali rappresenta la pulsione dell’Io e la pulsione libidica. Dice dunque Platone: “(…) prendiamo l’esempio del cavallo e dell’auriga. Dei due uno è buono (…) aspira alla gloria non disgiunta dalla temperanza e dal pudore, si lascia guidare da un semplice incoraggiamento e da una parola. (…) Al contrario l’altro si accompagna a violenza e millanteria, a stento cede con la frusta (dell’auriga) … alla vista dell’amoroso aspetto l’auriga avverte il diffondersi di una sensazione di calore per tutta l’anima e inavvertitamente è saturo dell’innamorato che contempla il suo amato. Allora quello dei cavalli che è obbediente all’auriga si astiene dal balzare sull’amato. Ma l’altro non si da più pensiero del pungolo dell’auriga, ma a balzi si lascia trascinare a viva forza procurando ogni molestia al compagno di giogo e all’auriga costringendolo a dirigersi verso l’amato e a rammentargli il fascino delle gioie d’amore. (…) Gli altri che hanno ceduto si lasciano trascinare avanti (…) ed ora che gli sono vicini rivolgono il loro sguardo alla visione dell’amato: è raggiante. In questa contemplazione dell’auriga la sua memoria risale all’essenza stessa della bellezza. Ed ora che l’ha contemplata sotto l’impulso del timore e della venerazione cade indietro supino. (…) Ora si ritraggono uno per la vergogna e per lo smarrimento mentre l’altro irosamente li biasima (…) quindi il cavallo malvagio di nuovo sospinge gli altri due verso l’amato mentre l’auriga con sofferenza fisica indietreggia (aumentando le sue tensioni di controllo: N.d.T.) ed induce il cavallo

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maligno dal desistere dall’atteggiamento protervo e dalla vista dell’amato vien meno dalla paura. L’estrema conseguenza è il senso di pudore che l’anima di chi ama prova nel seguire l’amato. Egli ora ama ma che cosa “lo ignora “ Non comprende la natura della sua sofferenza ne è in grado di esprimerla. Come in uno specchio senza averne coscienza contempla se stesso. Contempla l’essenza della giustizia, della sapienza, non di quella connessa al divenire e neppure quella che muta col mutare degli esseri. L’amante con la sua presenza placa ogni volta il soffrire dell’amato allo stesso modo il proprio mentre la lontananza l’accende di reciproco desiderio alla stessa guisa che anch’egli è destato. Egli desidera vederlo, toccarlo, giacere insieme e (…) turgido di desiderio bacia e abbraccia l’amante (…) se prevalgono gli elementi più eletti dell’anima attuando il dominio di sé eccoli giunti al termine divenuti alati e leggeri (…)”. Ci chiediamo se la descrizione di Platone sia applicabile a tutti gli esseri umani o la sua dinamica psicofisiologica presenti differenze individuali nascendo dall’incontro tra natura e cultura. Ma ciò avvia un ampio dibattito che ci riserviamo di affrontare in un’altra occasione.

Bibliografia Platone (1951): Fedro, Milano, Mondadori. Ruggieri V. (1987): Mente corpo malattia, Roma, Il Pensiero Scientifico Editore.

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