Gazzetta Ambiente 1-2018

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Bimestrale sull’ambiente e il territorio con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Redazione

Editore

Direttore responsabile Raffaele Fiengo Direttore editoriale Giuseppe Fiengo Condirettori Antonella Anselmo, Roberto Sinibaldi Responsabile settore Rifiuti e risanamento ambientale Maurizio Pernice Responsabile settore Aree protette e sostenibilità Roberto Sinibaldi Caporedattore Susanna Tomei Hanno scritto sul n 1/2018: Luca Andriola, Riccardo Andriola, Matteo Bordini, Emanuela Carpani, Benedetto Ciacciarelli, Thomas Jardin, Mario Jorizzo, Paolo Lupino, Stefano Petrella, Alberto Silvestri, Maria Cristina Vincenti Comitato scientifico Giuseppe Campos Venuti, Sandro Amorosino, Lorenzo Bardelli, Marco D’Alberti, Simone Franceschini, Stefano Grassi, Fabrizio Lemme, Franco Gaetano Scoca, Roberto Sinibaldi, Gianfranco Tamburelli, Giuliano Tallone, Marcello Vernola Sede Redazione Via G. D. Romagnosi, 3 - 00196 - Roma Tel. Fax: 06.39738315 r.a. www.gazzettaambiente.it redazione@gazzettaambiente.it

Edizioni Alpes Italia Via G. D. Romagnosi, 3 - 00196 Roma Tel. Fax: 06.39738315 r.a. info@alpesitalia.it www.alpesitalia.it

L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani e delle illustrazioni riprodotti nel seguente volume.

ABBONAMENTO E ACQUISTO Per abbonamenti e numeri correnti/arretrati Prezzo del fascicolo euro 22,00 Abbonamento annuale euro 120,00 Abbonamento annuale estero: euro 190,00 Prezzo del fascicolo arretrato euro 32,00 Modalità di pagamento Bonifico bancario su Banca Popolare di Milano IBAN IT13U0558403236000000000800 beneficiario: ALPES ITALIA SRL e-mail: abbonamenti@gazzettaambiente.it Tel. Fax 06.39738315 Finito di stampare nel mese di ottobre 2018 da Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. s.n.c. via Venturelli, 7 Zona industriale Regnano 06012 Città di Castello (PG) su Carta ecologica realizzata con materia prima (cellulosa) ottenuta da foreste rinnovabili

Reg. Trib. N. 286 del 27 giugno 1994 (ai sensi della Decisione della Corte d’Appello di Roma, I Sez. Civile del 10 febbraio 1999).

Convenzioni di collaborazione scientifica con:

Regione Lazio, Direzione Capitale naturale, parchi e aree protette

Reg. telematica, Trib. Roma N. 118 del 13 luglio 2017.


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Potenzialità ecologiche dei “boschi urbani”: i servizi ecosistemici Valutazione dei servizi ecosistemici nel Parco Urbano di Aguzzano nella periferia di Roma............................................................................. 7 di Stefano Petrella

Sviluppo sostenibile Un turismo più responsabile e sostenibile per una compensazione della CO2 Il "viaggio" come tutela di cultura, ambiente e tradizioni: l'esperienza di Vagabondo Viaggi....................................................... 31 di Matteo Bordini

La strategia dell'Unione europea in materia di finanza sostenibile La Green Finance per realizzare gli obiettivi di COP21 sul clima.......... 45 di Luca Andriola, Mario Jorizzo, Riccardo Andriola

Conservazione delle Specie Viaggio tra le specie in estinzione nel nord dell'Europa Islanda, terra di contrasti.................................................................. 53 di Benedetto Ciacciarelli

Tutela dei litorali L’erosione dei litorali e la sabbia come risorsa naturale Strategie e metodi per una gestione sostenibile dell'erosione delle spiagge nella Regione Puglia. La valutazione dei fabbisogni............................ 75 di Paolo Lupino

Sommario

Aree protette

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SOMMARIO

Sommario

Beni culturali Il Paesaggio come bene culturale Il valore del paesaggio come patrimonio culturale. Omaggio a Giuseppe Galasso............................................................. 95 di Emanuela Carpani

Beni archeologici del Lazio: i culti delle divinitĂ agrarie Il Santuario di Demetra e Kore in Valle Ariccia................................... 105 di Maria Cristina Vincenti Il culto delle due dee e il sacrificio del maialino................................. 117 di Alberto Silvestri

Il complesso esercizio dell'attribuzione di un'opera d'arte Garanzia e rimedi nell’ordinamento giuridico italiano per la paternità delle opere d'arte.............................................................................. 129 di Thomas Jardin


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Nel corso dell’estate 2017 una rete di cittadini del IV Municipio di Roma, opportunamente formati e coordinati dall’Associazione di Promozione Sociale “Casale Podere Rosa” ha avviato una serie di rilevamenti di campo all’interno del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, con l’intento di effettuare un censimento della vegetazione arborea e arbustiva. Scopo del censimento è stata l’analisi della struttura vegetazionale e dell’organizzazione spaziale delle specie presenti. Queste informazioni, integrate dai dati orari della concentrazione dei principali inquinanti atmosferici, delle precipitazioni e dell’irraggiamento solare, ha permesso di calcolare i servizi ecosistemici (sequestro della CO2, abbattimento dell’ozono troposferico, del monossido di carbonio, del biossido di azoto, dell’anidride solforosa e delle polveri sottili, produzione di ossigeno, riduzione del runoff urbano) prodotti nell’area di studio. L’applicazione del modello di calcolo “Urban Forest Effects Model - UFORE” elaborato dall’USDA (United States Department of Agricolture – Forest Service) è stato possibile attraverso il software ad accesso libero i-Tree Eco. Nel corso di questo importante esperimento di Citizen Science i cittadini hanno migliorato la consapevolezza delle caratteristiche ecologiche del parco e elaborato proposte volte a migliorare la gestione dell’area e la resilienza del territorio. Tuttavia il sostanziale disinteresse degli amministratori pubblici e dei gestori del parco dimostra che la classe politica del nostro paese, qualunque sia il colore politico dei suoi rappresentati, non ha ancora acquisito la maturità necessaria per capire che i cittadini sono una risorsa fondamentale per la tutela del territorio. Il testo integrale dello studio è scaricabile all’indirizzo: https://casalepodererosa.org/servizi-ecosistemici-del-parco-di-aguzzano/

Conservazione delle Specie Aree protette

Potenzialità ecologiche dei “boschi urbani”: i servizi ecosistemici

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L'Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) nel 1988 ha definito per la prima volta il turismo sostenibile in questo modo: “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale e artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”. Quindi al centro di questo turismo vi sono i bisogni del territorio e dell’ambiente, il rispetto delle tradizioni e della cultura locale, il rapporto di scambio con la popolazione e non una vacanza consumistica. Nell'articolo che presentiamo, Matteo Bordini ci racconta l'esperienza di Vagabondo Viaggi nato come comunità di viaggiatori sul web che si è poi trasformato in un tour operator. I primi viaggi, organizzati secondo tutte le regole del turismo responsabile, nel 2009, quando Vagabondo compiva 10 anni, e avevano come meta il Guatemala. Il progetto incontrò subito il favore dei frequentatori della comunità e nello stesso anno si fecero i passi finali che portarono alla nascita del tour operator Vagabondo Viaggi Srl. Partendo dalla sostenibilità dei processi di lavoro con postazioni da remoto che evitano sprechi di carta, energia, rifiuti, Vagabondo è arrivato ad azioni di azzeramento delle emissioni di anidride carbonica di tutti i Viaggi organizzati (si pensi che un volo andata e ritorno per il Nepal immette in atmosfera una tonnellata e mezzo di anidride carbonica per ogni singolo passeggero!) senza chiedere alcun contributo ulteriore al viaggiatore. Ma una compensazione concreta e verificabile, non è cosa facile da trovare sul mercato di settore. L'incontro con l’associazione Phoresta onlus che, con sede a Milano, porta da alcuni anni avanti il Progetto Ossigeno ha permesso di realizzare gli obiettivi definiti da Vagabondo Viaggi. Infatti Phoresta seleziona boschi che vengono periodicamente tagliati, ma che per tipologia e varietà di piante, si prestano a ridiventare foreste naturali, sono in contesti naturali di valore e per posizione danno un profitto minimo a chi li taglia ma soprattutto sono di proprietà pubblica.

Conservazione delle Specie Sviluppo sostenibile

Un turismo più responsabile e sostenibile per una compensazione della CO2

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UN TURI SM O PIÙ RESPONSABILE E SOSTENIBILE PER UNA COMPENSAZIONE DELL A C O 2

Sviluppo sostenibile

Individuato il bosco si occupano di organizzare il processo di compensazione della CO2 come alternativa al taglio periodico: il bosco, invece di essere tagliato, continua a crescere e a “togliere” CO2 dall’atmosfera e i soldi versati da chi partecipa al progetto vanno a compensare la proprietà per il mancato profitto del taglio. Ovviamente pagare per non tagliare costa meno che pagare per piantare. L’accordo, stipulato da Vagabondo con Phoresta prevede che tutta l’anidride carbonica emessa dai voli aerei dei Viaggi di Vagabondo a partire dal primo gennaio dell’anno in corso e per quattro anni (parliamo di migliaia di tonnellate) verrà catturata dalla crescita degli alberi di un bosco di 100 ettari di proprietà del comune di Mazzano Romano che si trova all’interno del Parco Regionale della Valle del Treja. Il 2 Giugno Vagabondo ha organizzato una passeggiata nel Parco della Valle del Treja per far conoscere il “Bosco di Vagabondo” ai viaggiatori che in questo modo hanno visto in modo tangibile una iniziativa lodevole per l'ambiente sentendosene parte attiva.


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Per realizzare gli obiettivi dell'UE per il 2030 definiti dall'Accordo di Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, servono circa 180 miliardi di euro annui di investimenti extra: per colmare questo divario è indispensabile dirigere più capitale privato verso investimenti sostenibili. La Commissione europea nel marzo scorso ha presentato la sua strategia per la realizzazione di un sistema finanziario che sostenga il programma dell'Unione per il clima e lo sviluppo sostenibile. Con il Piano d’Azione sulla finanza sostenibile del 2018, l’Unione europea si propone come uno dei leader globali nel promuovere un’agenda per le finanze sostenibili e ben si coordina con le altre strategie europee come quella sull’economia circolare e sulla lotta ai cambiamenti climatici. Nel 2016 la Commissione aveva incaricato un gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile di predisporre un pacchetto di raccomandazioni rivolte al settore finanziario per sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Prendendo le mosse dalla relazione finale del gruppo, la Commissione ha proposto una strategia dell'Unione in materia di finanza sostenibile, con una tabella di marcia che delinea i lavori e le iniziative future in cui saranno coinvolti tutti i soggetti interessati del sistema finanziario. Tra le azioni proposte dall'UE, fondamentali ci sembrano quelle: • di delineare un sistema unificato di classificazione dell'UE o “tassonomia” per definire ciò che è sostenibile e identificare gli ambiti in cui gli investimenti sostenibili possono incidere maggiormente; • di creare marchi UE per i prodotti finanziari verdi sulla base di questo sistema di classificazione dell'UE, permettendo così agli investitori di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio; • di rendere obbligatorio ai gestori di attività e agli investitori istituzionali l'illustrare i fattori di sostenibilità nel processo di investimento e di rendere più stringenti gli obblighi di comunicazione;

Conservazione delle Specie Sviluppo sostenibile

La strategia dell'Unione europea in materia di finanza sostenibile

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L A STRATEGIA DELL'UNIONE EUROPEA IN MATERIA DI FINANZA SOSTEN IBIL E

Sviluppo sostenibile

• di imporre alle imprese di assicurazione e di investimento di consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità. Adottando l'accordo di Parigi sul cambiamento climatico e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, l'UE e i governi del mondo si sono impegnati a favore dell'obiettivo di un'economia e una società più sostenibili. Per conseguire una crescita più sostenibile, occorre che ciascun attore della società faccia la sua parte e il sistema finanziario non fa eccezione. Riorientare i capitali privati verso investimenti più sostenibili comporta un riesame globale del funzionamento del nostro sistema finanziario. Si tratta di un passo necessario per consentire all'UE di rendere più sostenibile la crescita economica, garantire la stabilità del sistema finanziario e promuovere maggiore trasparenza e una visione a lungo termine nell'economia.


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Continuiamo con le indagini/reportage sulle specie in estinzione nel mondo, che portiamo avanti con i poetici articoli di Benedetto Ciacciarelli e le sue magnifiche foto. Nell'articolo che segue, il fotografo naturalista analizza, con particolari documentati, le contraddizioni ambientali dell'Islanda, splendido paese dai paesaggi mozzafiato. Caratterizzato dalle balene, dai puffin animali simbolo del Paese, dai geyser utilizzati per l’energia geotermica, da più di 330 specie di uccelli che rappresentano una singolare e importante combinazione, l’Islanda è situata in un punto dove si incrociano quattro differenti zone per la fauna che ospitano, l’oceano Artico, l’oceano Atlantico, l’Europa e l’America: le specie vivono “una accanto all’altra” cioè occupano gli stessi spazi, un fatto che non esiste in nessun’altra parte del mondo. Ma in contrapposizione l'Islanda, come afferma l'autore dell'articolo, risulta l’unico Paese al mondo che preda per scopi commerciali le balenottere comuni (Balaenoptera physalus), in via d’estinzione. Un alta contraddizione è il trattamento riservato all’orso bianco che di rado, trasportato dal pack alla deriva, arriva sui fiordi dell’ovest e senza indugi viene ucciso. Le autorità centrali per non avere problemi di come gestire la presenza del plantigrado usano la via più facile: l’abbattimento. La tragedia non termina con la morte ma continua nei negozi di souvenir per le vie più note di Reikiavik dove i turisti restano estasiati nel vedere un orso polare impagliato. Anche la volpe artica deve essere cacciata liberamente come da sempre si è fatto. Secondo Ciacciarelli, l’orso polare e la volpe non sono gli unici animali ad essere vittime di una politica atroce; nella lista ci sono anche i pulcinella di mare (Fratercula artica) chiamati puffin, che, nonostante siano diventati il simbolo dell’Islanda, vengono cacciati per la carne e anch’essi impagliati per il commercio. Anche le foche comuni (Phoca vitulina) che nella Riserva di Hornstrandir, sui fiordi dell’ovest, si possono ammirare mentre si sollazzano ai tiepidi raggi di sole, in altre zone del Paese non protette vengono uccise per la carne, spe-

Conservazione delle Specie

Viaggio tra le specie in estinzione nel nord dell'Europa

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VIAGGIO TRA LE SPECIE IN ESTINZIONE NEL NORD DELL'EU R O PA

Conservazione delle Specie

cialmente i cuccioli con poche settimane di vita sono cacciati in prevalenza dai proprietari di fattorie sulla costa con speciali licenze di caccia. Ancora un altro lato oscuro che rende l’Islanda piena di contrasti. L’Islanda è un paese che in questi ultimi anni ha oriento lo sviluppo economico molto sul turismo, con particolare attenzione al trekking che vede una delle sue punte massime, con centinaia di visitatori al giorno, nella Riserva Naturale Landmannalagar nei pressi del vulcano Hekla, uno dei più attivi e potenti nel sud del Paese. A Landmannalagar non si cerca di tenere gli escursionisti su sentieri stretti che non deturpano il paesaggio, ma anzi per rendere più agevole il cammino a tutti, con i caterpillar si allargano le piste e si riducono le pendenze su tante colline di riolite, rocce magmatiche, distruggendo così lo strato di muschio che le ammanta e che rende questi luoghi di rara bellezza unici al mondo per la mescolanza di colori. L'autore nel raccontare questa realtà esprime un profondo dissenso riguardo a come gli islandesi si relazionano con la natura e gli animali e forse con troppo allarmismo. Sicuramente per meglio decodificare un fenomeno così "contraddittorio" occorrerebbe analizzare e approfondire le loro origini storico-culturali con più tempo e permanenza per comprendere a fondo tali comportamenti. Con il nuovo recente corso politico ci saranno cambiamenti in materia di tutela ambientale? Non possiamo che augurarcelo.


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L’instabilità dei litorali rappresenta uno dei rischi più rilevanti dal punto di vista dell’impatto sulle attività antropiche (il 30% della popolazione italiana vive stabilmente lungo la costa) e sull’ecosistema costiero. La mancanza di un approccio razionale al fenomeno con interventi che ancora non rispondono a criteri di integrazione e sostenibilità, è in profondo contrasto rispetto agli orientamenti di carattere generale, già assodati nell’ambito delle più avanzate politiche europee ed internazionali. A questo scopo il Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera, istituito nel 2016 dal MATTM insieme alle 15 Regioni costiere italiane, ha elaborato le “Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici” che costituiscono una concreta traccia per la gestione dell’erosione costiera a medio e lungo termine, senza limitarsi a descrivere tecniche d’intervento che, prese singolarmente, non consentono di inquadrare in modo corretto il fenomeno e che anzi spesso hanno generato ulteriori problemi. Nel solco di queste Linee Guida è stato sviluppato il presente contributo nell’ambito del più generale “Piano operativo per l'individuazione di giacimenti di sabbia sottomarini utilizzabili per il ripascimento artificiale dei litorali sabbiosi in erosione della Regione Puglia” sviluppato dal RTI CNRISMAR, CONISMA, SOPROMAR per conto dell’Autorità di Bacino della Puglia. L’approccio impiegato nel definire queste linee strategiche rappresenta una fra le prime applicazioni pratiche dei principi di pianificazione integrata rispetto all’impiego sostenibile di un risorsa che nel prossimo futuro si mostrerà quanto mai decisiva per la difesa dei litorali: la sabbia.

Ambiente Tutela deiedlitorali Enti locali

L’erosione dei litorali e la sabbia come risorsa naturale

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Il14 marzo 2018 si è svolta la seconda edizione della Giornata nazionale del Paesaggio. La manifestazione istituita dal Decreto ministeriale n. 457 del 7 ottobre 2016 ha l'obiettivo di evocare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile. Tali aspetti aderiscono in pieno alle finalità dell'Anno europeo del patrimonio culturale, che si celebra proprio quest'anno, "di incoraggiare la condivisione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell'Europa quale risorsa condivisa, sensibilizzare alla storia e ai valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo" richiamate nella Decisione UE 864/2017. Per la Giornata Nazionale del Paesaggio si sono tenuti oltre 200 eventi su tutto il territorio nazionale con visite guidate, mostre e convegni. Tra le varie iniziative che hanno contribuito a trasmettere le diverse chiavi di lettura che il paesaggio permette, il Seminario pubblico "In omaggio a Giuseppe Galasso (Napoli, 19 novembre 1929 – 12 febbraio 2018)". Come è noto infatti il 12 febbraio 2018 è mancato il Professor Giuseppe Galasso. La rivoluzionaria legge che porta il suo nome (Legge 8 agosto 1985, n. 431) ha segnato da oltre trent’anni l’attività di tutela e di pianificazione paesaggistica. Durante il seminario vi sono stati interventi che hanno riflettuto sul portato di quella disciplina, anche alla luce delle più recenti disposizioni normative intervenute in materia. L'architetto Emanuela Carpani, Direttore della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, nell'articolo che segue dopo, aver illustrato in sintesi gli interventi al Seminario ha

Beni culturali culturali Beni

Il Paesaggio come bene culturale

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IL PAESAGGIO COME BENE CULTU R AL E

Beni culturali

delineato la figura di Galasso e il valore innovativo che la legge ha avuto sui beni paesaggistici. Come sottolinea l'Autrice "Galasso compÏ coraggiosamente una svolta radicale: la sua fu la prima legge organica per la difesa del territorio del nostro Paese, con una serie di innovazioni rispetto ai precedenti strumenti normativi. Innanzitutto, l’introduzione di categorie tutelate per legge".


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L'Archeoclub Aricino-Nemorense, nato nel 1989, organizza conferenze e incontri culturali, visite guidate ai siti di interesse archeologico-artistico e ambientale e collabora con gli Enti del territorio per la tutela, il recupero e la valorizzazione delle aree archeologiche e dei beni culturali, con la presentazione di numerosi progetti. Negli articoli che seguono Maria Cristina Vincenti e Alberto Silvestri, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Archeoclub Aricino-Nemorense, illustrano un importante sito archeologico nella Valle Ariccia, il santuario di Demetra e Kore rinvenuto casualmente nel 1927 e che fu oggetto di una campagna di scavo i cui esiti furono pubblicati dall'archeologo Roberto Paribeni (1876-1956) allora Sovrintendente alle antichità di Roma e del Lazio. Il sito ha restituito, oltre ad alcuni oggetti in argento e oro, numerosi ex-voto fittili, della ceramica, delle terrecotte architettoniche che dovevano far parte di una decorazione fittile frontonale, statue e busti in terracotta, grandi sculture fittili e statue in trono. Tra le statue di Ariccia in terracotta, tre figure sono rappresentate assise e riprendono il modello iconografico della ‘dea in trono’. Due delle fanciulle assise, tengono nella mano sinistra un porcellino, anche se una soltanto conserva ancora questo attributo. Il culto di Demetra e Kore era al centro dell’antica celebrazione dei Mysteria che aveva luogo annualmente ad Eleusi. Le ‘due dee’ erano strettamente connesse alla coltivazione dei cereali, dove il seme sotterrato è l’origine della nuova spiga. Nel V sec. a.C., quando sarebbe nato il luogo di culto, l’ambiente lacustre del cratere di Valle Ariccia, dove sfociava l’emissario nemorense, costituiva un teatro naturale per la rappresentazione di tale vicenda mitica. Una pratica rituale comune a tutte le forme del culto demetriaco era il sacrificio del maiale, in particolare della scrofa gravida, che, quale ‘animale utero’, evocava il legame della dea con la fertilità e la fecondità. Demetra portava difatti l’epiteto di «colei che uccide i maiali». Nello specifico caso della partecipazione ai Misteri eleusini, ogni iniziando doveva portare con se un porcellino per offrirlo in sacrificio alla due dee. L’animale veniva immolato e consumato dagli adepti nel secondo giorno festivo dei Grandi Misteri.

Conservazione Beni culturalidelle Specie

Beni archeologici del Lazio: i culti delle divinità agrarie

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L’attribuzione di un’opera d’arte all'artista che l'ha prodotta costituisce un esercizio complesso poiché gli elementi di cui tenere conto sono molti: le analisi sono svolte da specialisti di diversi settori e le opinioni di diversi periti si confrontano. Solo dopo tutto ciò si può comprendere il perché l’attribuzione dell’opera ha una grande influenza sul suo valore economico. Per le opere d’arte anteriori alla Restaurazione, non essendo normalmente sottoscritte, la loro attribuzione si fonda su criteri forniti dalla scienza dell’arte chiamati i “dati morelliani”, ma lo sviluppo delle tecniche scientifiche fornisce anche dei criteri accessori per completare l’attribuzione. Giovanni Morelli (1816-1891), un eminente storico dell’arte italiano, ha sviluppato un metodo di analisi dei dati stilistici delle opere d’arte, elementi secondari delle opere che a suo avviso erano ripetuti dal pittore in maniera meccanica, cioè stereotipi della mano del pittore. Individuò tre categorie di elementi da analizzare per attribuire un’opera d’arte a un pittore: la categoria principale era costituita dai motivi sigla che sono i dettagli ripetuti dal pittore; la seconda categoria era costituita dalle pose, atteggiamenti, forme del viso, andamento dei panneggi; la terza categoria era costituita dal ripetere dei motivi sigla. Lo sviluppo delle scienze ha permesso di avere a disposizione dei mezzi tecnici per confermare la probabilità di un’attribuzione o, al contrario, per negarla come la microfotografia digitale, la microscopia digitale, l'uso di diverse luci come la lampada di Wood e lariflettografia infrarossa, la datazione al Radiocarbonio e la dendrocronologia. Dopo la Restaurazione, i pittori firmano le loro opere, quindi non si pone più il problema dell’attribuzione dell’opera ma si pone il problema della contraffazione dell’opera: oltre i criteri dell’attribuzione forniti dalla storia dell’arte, ci si può avvalere della perizia grafica per accertare l’autenticità di una firma. In epoca contemporanea i casi particolari e controversi risultano quelli delle opere attribuite ad artisti viventi. Prima, l’opinione dell’artista svolgeva un ruolo importantissimo nell’attribuzione delle opere d’arte come lo dimostra bene il famoso giudizio che ha opposto Giorgio De Chirico ad un gallerista.

Conservazione Beni culturalidelle Specie

Il complesso esercizio dell'attribuzione di un'opera d'arte

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IL COMPLESSO ESERCIZIO DELL'ATTRIBUZIONE DI UN'OPERA D'AR TE

Beni culturali

La valutazione dell’opinione dell’autore è cambiata con l’articolo 9 comma 2 Legge 1062/71 detta Legge Pieraccini in quanto l’autore è sentito solo in qualità di testimone, la sua opinione non ha mai valore assoluto. La caratteristica principale del diritto dei beni culturali è che in questo ambito la certezza non si raggiunge mai, ci sono soltanto delle opinioni diverse che possono essere valutate. Detta valutazione dipende dal suo autore, dal perito d’arte che ha espresso questa opinione. Quindi, il diritto dei beni culturali è un ambito in cui si oppongono diverse opinioni senza potere affermare con certezza la paternità di un’opera.


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