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FEBBRAIO 2017

MAGAZINE

LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI

n. 60 MAGAZINE

Dossier Thai Massage da scoprire

Periodico mensile – Anno VII, numero 60/2017 – €

Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI

3,90

Non la solita tecnica Guaritori di campagna Una realtà ancora presente

Scegli il sale Le qualità, i benefici e le ricette FASTIDIOSI GONFIORI Il mondo verde offre i suoi rimedi

DEFICIT COGNITIVI Erbe utili: Bacopa e Tagete

Aroma TERAPIA Le essenze per pensare in grande

SGRANOCCHIAMOLE PURE STRESS DA NEO-GENITORI BUONI RAGÙ VEGETALI NOCI, NOCCIOLE & CO. PREVENZIONE ASSICURATA E AD AMPIO RAGGIO

STAR OF BETHLEHEM E ALTRI FIORI AIUTANO A SUPERARE I DISAGI

LI PREPARIAMO IN CASA: SALUTARI E GUSTOSI ANCHE PER I BAMBINI

LA GRANDE DOMANDA. Ervin László sul post-mortem: tutto registrato su Akasha?


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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 16 Il Sale, le radici

della vitalità pag. 22 Ecco perché prendere

un pugno di noci al giorno

pag. 28 Dieta frugale, ultime

ricerche

IL MONDO DELLE ERBE pag. 32 Bacopa e Tagete

contro il deficit cognitivo pag. 36 Gonfiore addominale,

le soluzioni naturali

pag. 42 L’incanto del Calicanto

LE ALTRE MEDICINE

SULLE ALI DI PSICHE pag. 12

pag. 72 I guaritori di campagna pag. 78 Graphic Design

in chiave olistica

La grande domanda: e “dopo” che cosa succede?

AROMATERAPIA pag. 44

Eucalipto, Cardamomo e Mirto per pensare in grande


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pag. 52

DOSSIER

INTRODUZIONE AL THAI MASSAGE ● Introduzione ● Le influenze yogiche ● Tok sen, vibrazioni benefiche ● Guasa, massaggio con la spatola ● In azione con i gomiti e le ginocchia

RUBRICHE

● Thai foot, massaggiamo il piede

Il periscopio pag. 8

Conosci te stesso pag. 10

Ci salverà un fiore pag. 47

Scoperte in soffitta pag. 50

Prepariamolo in casa pag. 80

Le ricette del mese pag. 84

Scelti per voi pag. 86

Il mercato della salute pag. 87

Libri pag. 88

Web trend pag. 90

Annunci olistici pag. 92

L’ultima domanda pag. 98


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Nutrizione naturale

ULTIME ACQUISIZIONI

Ecco perché prendere un pugno di noci al giorno Confermata l’azione protettiva contro infarto, tumori e altre malattie. Ne bastano poche, ma da assumere regolarmente. Lella Cusin n questo momento è un tema caldissimo. Non è necessario ricercare vegetali esotici, vanno bene le nostre noci o nocciole, o simili. Frutta a guscio e arachidi. Ogni tanto lo leggiamo sui giornali o sul web, soprattutto negli ultimi tempi. E ci chiediamo che cosa ci sia dietro. A che cosa si deve questo fuoco di fila di notizie sull’effetto benefico delle noci? Si deve ad una lunga serie di studi tra cui l’ultimo – importantissimo e molto riportato su tutti i media – dell’Imperial College di Londra, pubblicato su BMC Medicine (Aune D et al. BMC Medicine, dicembre 2016). Andiamo a esplorarlo.

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Sembra proprio funzionare Si parte pur sempre da un dato di base: cancro e malattie cardiovascolari restano le principali cause di morte nei nostri paesi e città. Dagli anni Novanta ad oggi, legioni di ricercatori si sono impegnati per cercare di capire come ridurre questi rischi, in particolare con l’alimentazione: la frutta a guscio si è subito distinta. I risultati più consistenti riguardano l’infarto miocardico, che col consumo regolare di noci, di ogni tipo, si riduce nettamente. In generale, poi, è emerso il fatto che chi consuma questi vegetali è più protetto dal rischio di morire


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Le “noci” di cui stiamo parlando

La noce del Noce. Protagonista di questi studi. Già sulle mense di Greci e Romani.

Mandorla: l’albero è noto fin dall’antichità. I semi si sono trovati anche nella tomba di Tutankamon.

Noci Pecan: cibo storico delle tribù dell’America settentrionale. L’albero raggiunge i 25 metri.

Le nocciole: da rivalutare. L’Italia è il secondo produttore dopo la Turchia.

Macadamia: queste le sgranocchiavano gli indigeni australiani.

Approfittiamo anche del pistacchio. Paese d’origine è la Persia.

Noci brasiliane: Un grande albero che può raggiungere i 60 metri. In realtà oggi si producono principalmente in Bolivia.

Arachidi: i legumi che danno i poteri a Super Pippo. Rischio di allergia pesante ma, se non c'è, approfittiamone.

È la noce di Acajou, viene dal Brasile. La conosciamo come “anacardo”. Ora si produce soprattutto in Mozambico.

prematuramente (cioè prima dell’età media, ndr). Si cerca di capire il motivo. Ripetiamo: è stato registrato in svariati studi epidemiologici ed è confermato dalle recenti analisi.

20 grammi al giorno, un pugno, ma tutti i giorni e per diversi anni. Quindi possono bastare 3 noci, oppure una porzione di altra frutta a guscio, tra cui le amate nocciole e anche pistacchi e mandorle (con la pellicina marrone è meglio).

Un dessert molto positivo I ricercatori dell’istituto londinese hanno unito tutti gli studi sul campo per vedere il risultato finale. E qui sono emerse novità importanti. Sgranocchiare le noci del Noce (quelle che abbiamo sempre mangiato: Juglans regia) non solo protegge il cuore ma contribuisce a tener lontano il cancro (–15%, che non è poco). Si tratta di assumerne 15-

Mangiamone un po’ di più Per quanto riguarda il rischio di incorrere in un ictus, la nocciolina da scegliere è l’arachide. Ma non è tutto. La nuova indagine si espone anche nel dire, in maniera inedita, che il consumo di queste noci tiene lontane le gravi conseguenze di malattie respiratorie, diabete e infezioni di qualsiasi tipo.

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Nutrizione naturale

Curiosità ◆ Il Noce (Juglans regia L.) è originario delle pendici dell’Himalaya, ma è arrivato da noi molto tempo fa, per cui giustamente lo riteniamo un nostro albero. Oggi, in Italia, la regione che ne produce di più è la Campania. ◆ In passato, era stato segnalato che poche noci al giorno contribuiscono anche a preservare la memoria. ◆ Le arachidi (Arachis hypogaea) sono i frutti di una pianta leguminosa, imparentata con fagioli e fave. Nulla a che vedere con le altre noci. Originarie del Sud America dov’erano chiamate tlalcacahuatl, ovvero “cacao di terra”,

Albero del Noce

sono state importate in Europa dagli Spagnoli. Da cui il nome “spagnolette”. ◆ Nocciole: l’Italia è uno dei primi paesi produttori al mondo. L’albero dal nome botanico Corylus avellana è coltivato da tempi antichissimi. Si riteneva che proteggesse dai fulmini e

Sempre con una sola porzione al giorno. «Questi risultati – spiega Dagfinn Aune – invitano ad aumentare l’apporto di noci per ridurre le malattie croniche e le principali cause di morte nel mondo occidentale». Anche da noi.

che fosse una pianta magica, soprattutto dai Celti che lo consideravano una porta verso l’Altromondo. Il nome avellana deriva dal paese di Avella, in Campania, famoso in antichità per le sue nocciole. Da cui probabilmente il nome del capoluogo Avellino.

stato di infiammazione cronica». Altre, come le noci brasiliane o amazzoniche (Berthotellia excelsa) si distinguono per il loro elevatissimo apporto di selenio, ritenuto un antiossidante.

Per chiudere un pasto o snack spezzafame Integrazione con lo schiaccianoci A cosa si deve questa serie di benefici, simili a un vero e proprio integratore o a un farmaco? «Noci e arachidi – dice Aune – sono ricche in fibre, magnesio e grassi polinsaturi (omega-3). Tengono in controllo i livelli di colesterolo e trigliceridi. Alcune noci, tra cui quelle del Noce e le pecan sono anche piene di antiossidanti e combattono lo

IN PRATICA

In definitiva, in base agli ultimi dati della letteratura internazionale, sarebbe bene aumentare l’apporto di questi gustosi alimenti naturali, molto meglio se sostituiscono altre scelte alimentari, più insalubri (ad esempio, il formaggio). Ci piacciono da sempre, soprattutto nel dopocena, ma vanno bene anche per far fuori il languorino durante il giorno. Dove abbiamo messo lo schiaccianoci?

Sgranocchiamole pure

Non esiste ancora una ricetta, si è solo visto che consumare questi vegetali protegge contro un vario numero di malattie, che poi sono sempre le solite, le più letali. Molto resta da approfondire e, diciamolo, non è chiaro come possa succedere. Ma numerosi studi di stampo scientifico hanno attestato l’azione protettiva di questi alimenti. Qual è il consiglio? ✔ 3 o 4 noci al giorno. Tutti i giorni. ✔ Anche altra frutta a guscio appare protettiva: nocciole, mandorle, noci brasiliane, pistacchi, arachidi, pecan o altre più esotiche. Sbizzariamoci.

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Il mondo delle erbe

a cura della redazione

Un “rimedio” poco conosciuto

L’incanto del CALICANTO Le note rasserenanti del suo profumo calmano i nervi: coi suoi petali prepariamo una tisana o arricchiamo le insalate.

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el cuore dell’inverno, mentre la natura è immersa nel gelo, sboccia un fiore meraviglioso: il Calicanto, ovvero Chimonantus precox (il nome significa “fiore dell’inverno”). Si tratterà di una fioritura fuori tempo massimo o in grande anticipo rispetto alla primavera? In ogni caso, questa pianta ornamentale offre anche la possibilità di preparare un infuso coi suoi fiori, dalle proprietà calmanti e ristoratrici.

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I fiori dell’inverno Oltre al Calicanto, poche altre piante fioriscono in inverno. Tra queste, ricordiamo l’Amamelide (Hamamelis virginiana), anche detta “Strega Nocciola”. Si diceva che le “streghe” usassero la pianta per individuare fonti d’acqua e preparare pozioni. In realtà, erano veri e propri farmaci in quanto anche oggi l’Amamelide viene utilizzata in cosmesi ed erboristeria. Fiorisce d’inverno anche la Sarcococca e Lonicera fragrantissima, entrambe dotate di un profumo molto intenso.

Una tisana rilassante Fiori edibili, a patto che si mangino solo i petali. Da evitare i semini e i frutti che sono tossici. Ma è soprattutto l’aroma che emanano a distinguerli: mettiamo alcuni petali in una tazza d’acqua calda, magari insieme a un po’ di Zenzero, Cannella e Tiglio. La beviamo calda prima di coricarci. Per questa preparazione è bene servirsi del Calicanto casalingo, non trattato. Se

lo acquistiamo nei vivai, riserviamo l’impiego a scopo ornamentale.

pioggia di gocce di luce. Da quel momento, il Calicanto iniziò a fiorire in inverno.

Un profumo accogliente

Il pot-pourri

I rametti fioriti, riposti in un vaso con acqua, sprigionano l’essenza per qualche giorno. Si consiglia di battere con un martello l’estremità recisa. In commercio troviamo l’acqua profumata e lozioni antiodoranti. Entra come ingrediente in diversi mix profumieri. Secondo tradizione, l’aroma evoca un senso di protezione, accoglienza e affetto, esattamente come racconta la leggenda.

A proposito di profumo, con il Calicanto prepariamo un pot-pourri. Raccogliamo i fiori del Calicanto e delle altre piante invernali (si veda qui sopra) lasciandoli essiccare in casa per qualche giorno. Aggiungiamo le scorze di agrumi lasciate seccare sui termosifoni: anice stellato, stecche di cannella, semi di cardamomo. Disponiamo la miscela in una ciotola e cospargiamo con qualche goccia della nostra essenza preferita, decorando con pigne, candele e ramoscelli.

La leggenda del pettirosso Si narra che un giorno di pieno inverno, un pettirosso cercò di posarsi sugli alberi che, però, lo rifiutarono. L’unico che lo accolse fu il Calicanto che provò a scaldarlo, offrendo rifugio dal gelo. Il pettirosso, esausto, trovò finalmente riparo. Il Signore, così, per ricompensare l’alberello lasciò cadere su di lui una

Non manca l’oleolito Infine, con i fiori del Calicanto facciamo l’oleolito lasciando macerare una tazza di petali per 14 giorni in 100 ml di olio di mandorla. Dopo aver filtrato, poniamo due gocce sul termosifone o in un diffusore ambientale. Oppure, facciamo un massaggio corroborante alle mani. PRECAUZIONE

Non confondere i fiori In Italia con il termine Calicanto ci riferiamo a Chimonantus precox, dai caratteristici fiori gialli e dall’aspetto ceroso. I petali non sono tossici. Attenzione, però, a non confonderlo con il Calycanthus floridus, arbusto dai fiori rossi che sbocciano in primavera inoltrata: questi fiori contengono principi simili alla stricnina. In ogni caso, nella raccolta, facciamoci sempre accompagnare da persone esperte, vere conoscitrici.

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Dossier

THAI MASSAGE No, non quel massaggio thailandese. È ben altro. Arriva dalla Thailandia, con differenze tra il nord e il sud del Paese. E con influenze indiane e cinesi. Walter Zanca Le foto dell’Autore all’opera sono state realizzate da Manuele Blardone.

uando si parla di massaggi l’immaginario comune rimanda a momenti di relax, oli profumati, incensi, musiche e luci soffuse, il tutto per una coccola che ci si concede di tanto in tanto in un centro benessere. Nel caso del massaggio thailandese questa immagine viene completamente stravolta per lasciare spazio ad uno scenario dove il trattamento viene eseguito per terra su un sottile futon, senza oli o creme, senza necessità di spogliarsi e con operatori che piegano, torcono, allungano il nostro corpo con movimenti tecnici e distaccati e a volte con non poco dolore.

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60 dossier 1 _Layout 2 09/01/17 12.50 Pagina 53

pag. 52

Introduzione

pag. 56

Le influenze yogiche

pag. 58

Tok sen, vibrazioni benefiche

pag. 60

Guasa, massaggio con la spatola

pag. 63

In azione con gomiti e ginocchia

pag. 68

Thai foot, massaggiamo il piede


60 LE ALTRE MEDICINE yoga_Layout 2 08/01/17 17.58 Pagina 78

Le altre medicine

A cura della redazione

GRAPHIC DESIGN in chiave olistica Una serie di esercizi visivi per sgombrare la mente dai pensieri che la turbano. Vediamo alcuni esempi.

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Si tratta semplicemente di contemplare i paesaggi grafici proposti e di interagire con essi. Possiamo procedere in ordine o a caso. La struttura lineare unisce esercizi di rilassamento, concentrazione, meditazione, visualizzazione. Però possiamo anche solo lasciarci trasportare, aprire il libro e fare ciò che è davvero importante: scoprire i tesori che si trovano dentro di noi. Un’idea originale realizzata da Lucia de Los Santos.

isegni, molto essenziali, in bianco e nero cui dedicare qualche minuto ogni giorno. Per fare cosa? Per regalare un momento a noi stessi contemplando le immagini, lontano dal caos. È anche un modo per liberare la mente dai pensieri ossessivi. Yogagrafico è un libro di Graphic design ma ispirato alle forme archetipali dell’universo, in azione dentro di noi.

La respirazione quadrata È nota anche come samavritti pranayama. In questo esercizio dovremo iniziare la figura dalla parte in basso a sinistra e risalire la linea verticale mentre inspiriamo. Quindi tratteniamo l’aria nei polmoni mentre percorriamo la linea orizzontale, per poi espellerla lentamente mentre scendiamo lungo il quadrato. Alla base della figura pratichiamo una ritenzione esterna, cioè senza aria nei polmoni. Ripetiamo la respirazione quadrata per 4 minuti.

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▲ Il labirinto di Chartres

▲ Emozioni nascoste

Detto anche “Cammino di Gerusalemme”, va percepito come un percorso che conduce al centro di noi stessi. Si entra nel labirinto seguendo il tragitto con il dito indice della mano dominante fino a raggiungere il fiore a 6 petali al centro. Lungo il percorso rifletti su un obiettivo di vita che non hai ancora conseguito. Pensa al motivo, alle difficoltà, agli inconvenienti che ti hanno allontanato dal traguardo. Quindi torna indietro con la sensazione di aver raccolto nuove energie.

In questo classico esercizio della psicologia emozionale ci concentriamo sulla griglia di lettere per meditare sulla prima parola che riusciamo a trovare. Assumila come una parola legata all’emozione che governerà la giornata e che dobbiamo potenziare, se positive, o eliminare se negative.

Yogagrafico Armenia Pagine 156 Euro 15,00

Le percezioni Concentrati su questa figura e cerca di vederla così com’è, senza volume. Piana. Totalmente bidimensionale. Non preoccuparti se non ci riesci. Lo scopo è essere consapevoli che le cose non sono come sembrano e preparare la coscienza a mettere in dubbio gli inganni dell’ego. Tempo: 5 minuti circa.

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