L'altra medicina magazine numero 18 - pdf sfogliabile

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SALUTE ARMONIA BENESSERE NATURALE

Periodico mensile – Anno III, numero 18/2013 – €

Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI

3,50 – Canton Ticino chf 7,00

APRILE 2013

MAGAZINE

n. 18 MAGAZINE Il mondo delle erbe Via i gonfiori con finocchio e tarassaco

Nutrizione naturale Bacche di Goji: un elisir di giovinezza

Omeopatia per i bimbi Scopri i rimedi contro la congiuntivite

Cromoterapia

Tecniche di felicità

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percorsi mirati per uscire dalla crisi

Tutto quello che i colori possono fare per noi NUOVI ORIZZONTI

TRADIZIONE CINESE

ASTROLOGIA MEDICA

VADIM ZELAND CI GUIDA ALLA SCOPERTA DEL TRANSURFING

IL FUNGO REISHI, LA PORTA DEL TAO VERSO L’IMMORTALITÀ

FIORI E OLIGOELEMENTI PER I SEGNI ZODIACALI DELLA PRIMAVERA

PREPARIAMOLO IN CASA. Kefir di latte e di acqua, probiotici a basso prezzo


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Sommario OMEOPATIA pag. 12 Quando il piccolo ha

gli occhi rossi... la cura omeopatica light pag. 16 Silicea: caparbi

e meticolosi, un futuro da orologiai!

IL MONDO DELLE ERBE pag. 24 Gonfiore intestinale?

Combattilo con finocchio e tarassaco pag. 28 Reishi. Il fungo cinese

dell’immortalità pag. 32 Oli essenziali di

coriandolo e cardamomo

LE ALTRE MEDICINE pag. 62 Zodiaco di primavera:

fiori e oligoelementi per i tre segni

NUTRIZIONE NATURALE pag. 74 Bacche di Goji, l’antiossidante

che viene dal Tibet pag. 82 Le ricette del mese

pag. 68 Cromoterapia: tutto quello dhe i colori possono fare per noi


18 SOMMARIO copia_Layout 2 04/03/13 16.16 Pagina 05

pag. 38

DOSSIER

Tecniche di felicità Evadere dalla crisi I tempi di crisi riflessi nei piedi I fiori che aiutano a superare la negatività Perdita del lavoro, un trauma che si può superare

RUBRICHE

Aromaterapia per il potenziale umano

Il periscopio pag. 8

Psicoterapia per tutti i giorni pag. 10

I nostri amici animali pag. 18

Sulle ali di Psiche pag. 22

La pianta del mese

Il giramondo pag. 84

pag. 31

Scoperte in soffitta

Il mercato della salute pag. 87

pag. 35

I consigli dell’erborista pag. 36

Prepariamolo in casa pag. 78

Libri pag. 88

Annunci olistici pag. 92


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Omeopatia per i bambini

Quando il piccolo ha gli occhi rossi… la cura omeopatica light Un problemino molto fastidioso, che spesso si può risolvere senza farmaci. Vediamo che cosa propone l’arte medica ideata da Hahnemann. Nunzio Chiaramida

Q

uando il piccolo si lamenta, ha fastidio agli occhi e se li stropiccia continuamente potrebbe essere presente un disturbo molto frequente in età pediatrica: la congiuntivite. Tali sintomi possono essere attribuiti a diversi fattori come la stanchezza e il poco riposo o il fatto di essere stati troppo tempo davanti al televisore o agli schermi del computer o di videogiochi. Ma anche l’inquinamento atmosferico o l’irraggiamento solare possono talvolta giocare un ruolo nello scatenamento di tali sintomi. In ogni caso, al di là di limitare i suddetti fattori, la comparsa di occhi rossi può evidenziare la presenza di una vera e propria patologia come la congiuntivite.

caso molto fastidiosa ed è accompagnata da intenso prurito e lacrimazione.

Allergiche o infettive?

Meno luce e più riposo

La congiuntivite è l’infiammazione della congiuntiva, la membrana che riveste la superficie posteriore delle palpebre e la porzione anteriore del bulbo oculare. Le congiuntiviti allergiche sono le più frequenti in età pediatrica. Seguono le forme infettive, batteriche o virali, che colpiscono soprattutto nei primi mese di vita. La congiuntivite allergica, pur essendo meno grave delle altre e più superficiale, è in ogni

Le forme allergiche possono essere croniche, cioè dovute ad allergeni sempre presenti nell’ambiente (ad esempio gli acari della polvere), oppure stagionali che si verificano quando sono presenti i pollini delle piante responsabili della reazione allergica: tipiche sono le allergie in primavera, dovute alle graminacee e altre piante. Che cosa fare? Prima di tutto limitiamo la sollecitazione luminosa (il televisore o i

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videogiochi) e favoriamo il riposo. Se la congiuntivite è infettiva evitiamo di utilizzare asciugamani in comune con i fratellini.

Scegliere in base ai sintomi Dopo la visita specialistica nei casi più impegnativi, la terapia omeopatica potrà permettere un rapido sollievo attraverso il rimedio indicato in base al tipo di congiuntivite e ai sintomi ad essa associati. La

I rimedi per la congiuntivite: guida alla scelta appropriata Ecco i rimedi più utilizzati per la congiuntivite. Osservate che cosa accade al bambino, compresi i suoi comportamenti, e in base a questo decidete la cura omeopatica. ARGENTUM NITRICUM Rimedio delle congiuntiviti infettive. Il bambino è inoltre molto irrequieto ed agitato con ansia per la scuola. Può avere paura di essere interrogato o di affrontare i compiti in classe, con numerosi timori soprattutto riguardo a quello che potrebbe accadere. Sforzando la vista per lo studio, tende a stropicciarsi gli occhi e allora si può manifestare la classica congiuntivite di Argentum Nitricum caratterizzata anche da una secrezione giallastra e abbondante dalle palpebre. Peggiora in una stanza calda e migliora con applicazioni fredde. Ama i dolci e lo zucchero, che peggiorano il quadro. Particolarmente utile nelle congiuntiviti dei neonati, e quando si ha una ostruzione dei canali nasolacrimali.

scelta deve tenere conto del tipo di secrezione, se riguarda solo un occhio o entrambi, del lato maggiormente coinvolto, della presenza di fotofobia, lacrimazione o gonfiore delle palpebre. Facciamo caso anche al comportamento del bambino. Nei casi recidivanti e cronici, invece, si ricorre alla terapia omeopatica costituzionale per modificare alla base la reattività del bambino e permettere la riduzione e la progressiva scomparsa di tali disturbi.

fiore rosato come dopo una classica puntura di ape. La congiuntivite tende a cominciare all’occhio destro o a essere peggiore a destra. ARSENICUM ALBUM I bambini Arsenicum sono pignoli, molto precisi e ordinati, facilmente irritabili, quando si ammalano si spaventano, vogliono qualcuno accanto a sé anche solo per avere un sorso d’acqua che li tranquillizzi. Questo bambino si sente molto stanco quando si ammala nonostante presenti ansia e irrequietezza di fondo. La lacrimazione è acrem brucia e irrita. Le palpebre sono secche. La notte è il periodo peggiore: il bambino si sveglia dopo la mezzanotte in preda all’agitazione e vuole qualcuno accanto a sé. Peggiora con il freddo. La secrezione è poco abbondante ma molto irritante, brucia a contatto con la pelle. La congiuntivite migliora sciacquando gli occhi con l’acqua tiepida mentre si aggrava con acqua fredda.

APIS MELLIFICA Uno dei rimedi principali delle congiuntiviti allergiche. Il bambino Apis è spesso geloso dei fratellini o dei propri giocattoli. È molto piagnucoloso e può essere presente una tendenza a strillare per un nonnulla. Migliora molto sciacquando gli occhi con acqua fredda. Le palpebre sono gonfie, specialmente la inferiore, e la lacrimazione è abbondante ma non irritante. Anche la faccia può essere gonfia e caratterizzata da orticaria sulla pelle con l’aspetto di gon-

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Omeopatia per i bambini

Congiuntivite infettiva? Euphrasia officinalis Il bambino che necessita di Euphrasia, nota anche come “erba degli occhi”, ha una congiuntivite che si accompagna spesso a infiammazione palpebrale, specialmente al bordo delle palpebre, che è arrossato e con secrezione di lacrime che bruciano e irritano le palpebre stesse. Il bambino non sopporta la luce e il vento, che lo irrita ancor di più. I bambini più grandicelli possono riferire la sensazione “di avere sabbia negli occhi”. Utile per le congiuntiviti postraumatiche con le stesse caratteristiche, nelle quali si possono utilizzare anche altri rimedi come Ledum Palustre o Symphytum. Euphrasia può essere utile sia nelle congiuntiviti infettive che nelle allergiche.

NATRUM MURIATICUM La congiuntivite dei bambini Natrum Muriaticum segue l’andamento del sole: si aggrava infatti dall’alba al tramonto mentre la notte il bambino sta meglio e può riposare. Colpisce bambini introversi e sensibili che si chiudono in se stessi o peggiorano molto il loro stato di salute dopo essere stati sgridati o rimproverati: di fronte ad un rimprovero brusco ne fanno un vero e proprio dramma, si mortificano e si possono ammalare più facilmente. Gli occhi, che sono lo specchio dell’anima, sono spesso la prima sede che viene interessata. L’occhio destro è più colpito e si ha una estrema secchezza degli occhi, la vista è annebbiata come se ci fosse un velo davanti agli occhi. Il bambino Natrum Muriaticum stanca facilmente la vista e ha occhi molto delicati con possibile tendenza alla miopia. L’arrossamento inizia spesso dall’angolo interno dell’occhio. CHELIDONIUM I bambini Chelidonium si ammalano spesso in seguito a una rabbia trattenuta. Dopo un episodio in cui non hanno potuto sfogare la propria collera, compare una irritazione degli occhi che, anche secondo la medicina tradizionale cinese, è collegata con il fegato. In questi casi la congiuntivite è legata a una intossicazione del bambino e può essere aggravata dall’alimentazione eccessiva e scorretta in cui il bambino ha esagerato con merendine e dolciumi. Molte congiuntiviti allergiche hanno alla base una intossicazione di fondo e il blocco delle emozioni come collera e rabbia peggiora la situazione epatica con ripercussioni congiuntivali molto frequenti. In questi casi Chelidonium può essere molto utile per riportare gli occhi rossi al loro colorito naturale. L’arrossa-

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mento è più pronunciato oppure inizia all’angolo esterno dell’occhio. PULSATILLA La congiuntivite di Pulsatilla si verifica spesso in bambini dolci e affettuosi che vogliono essere sempre coccolati e amano essere presi in braccio, come del resto i bambini Phosphorus, altro rimedio della congiuntivite, che però sono molto estroversi e comunicativi al contrario dei bambini Pulsatilla che vogliono stare sempre attaccati ai genitori e alla mamma. La secrezione di tale congiuntivite tende al giallo-verdastro e non è irritante. Peggiora in maniera caratteristica quando il bambino entra in casa e sta in un ambiente caldo, mentre si sente subito meglio all’aria aperta o passeggiando con i genitori. Le palpebre sono spesso agglutinate e il bambino si risveglia con le palpebre incollate per la secrezione appiccicosa. Si possono avere facilmente orzaioli specie nella palpebra superiore.


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Scoperte in soffitta

Gemma Astolfo

Santoreggia:

la lunga storia di un afrodisiaco... COME POSSIAMO UTILIZZARLA? La santoreggia cresce felicemente nei nostri orti. Oltre agli impieghi culinari (aggiungetela sempre a fine cottura), si propone in varie forme per risolvere alcuni problemini: L’infuso delle cimette ✺ fiorite è indicato per le difficoltà digestive e le flatulenze. Fin dai tempi di Santa Ildegarda si usava contro la diarrea. Sempre l’infuso dei ✺ fiori è consigliato per fare gargarismi o sciacqui in bocca in caso di mal di gola. Facciamo seccare un ✺ po’ di foglie sminuzzate e riempiamo un barattolino. Una manciata nell’acqua per il bagno risulta tonificante per la pelle. Ottima per riattivare ✺ la circolazione: si possono fare pediluvi. Le foglie fresche si ✺ applicano tradizionalmente sulle punture di insetti. E chissà che, ✺ sperimentando, non riemerga all’improvviso l’effetto afrodisiaco…

O

ra la santoreggia viene utilizzata in cucina come un’erba aromatica, e mostra uno speciale talento nel rendere più pungenti e rotondi i sapori delle verdure, in particolare dei legumi. In passato, invece, la santoreggia era considerata una delle più potenti erbe afrodisiache: un’eredità testimoniata dal nome botanico della pianta, Satureja, con un preciso riferimento ai Satiri, esseri sovrannaturali che popolavano feste dionisiache e riti orgiastici. Pare entrasse

anche tra gli ingredienti del “vino di Cleopatra”, di cui però non abbiamo la ricetta completa. Con l’avvento del cristianesimo, la santoreggia cade in disgrazia, ma trova anche ammiratori nei laboratori erboristici dei monasteri da dove si diffonde l’impiego medicinale per le sue proprietà antisettiche e digestive. La santoreggia rientra in famose miscele aromatiche, come le classiche “erbe provenzali” ma anche in svariate ricette liquoristiche: in varie località italiane viene usata nella preparazione di amari, rosoli e grappe aromatizzate.

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Sulle ali di Psiche

a cura della redazione

TRANSURFING Volo libero sulle onde della realtà

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ra tutti lo cercano, e l’attività di conferenziere di Vadim Zeland sta assumendo dimensioni planetarie. È il teorico creatore del Transurfing, una nuova tecnologia per la mente che l’autore ha iniziato a divulgare dal 2004, con un crescente coinvolgimento di pubblico. Di che cosa si tratta? In linea con la teoria quantistica del “multiverso”, l’idea di base del Transurfing è che esiste un numero infinito di realtà: lavorando sui nostri pensieri, intenzioni ed emozioni – sostiene Vadim – possiamo materializzare la variante che desideriamo. In pratica si tratta di una tecnica di “emigrazione” da un ramo all’altro della realtà, o, se vogliamo, un modo di fare surfing sulle onde che compongono l’universo, senza farsi irretire nel fatalismo e soccombere al nostro destino.

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Cambiare la vita con la forza del pensiero Il tutto viene trasferito al lettore in maniera molto concreta: «Con il transurfing – spiega l’autore – ognuno ottiene risultati diversi, e riceve quello che ha ordinato: un lavoro, uno stipendio più alto, un’automobile, un appartamento; c’è chi trova la propria metà, chi si libera da complessi e fastidi». L’illusione da cui è necessario uscire consiste nell’idea che il mondo esterno sia indipendente, sottratto al controllo della coscienza: al contrario c’è sempre la possibilità di inserirsi nella centralina di comando del mondo reale, a patto che ci si liberi da influenze sottili paralizzanti.

Sottrarsi alle influenze sottili Vadim Zeland rilegge in chiave moderna una vecchia teoria dell’esoterismo occultista, quella


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«Le persone possono sognare profondamente da sveglie, anche se non sono consapevoli di essere in quella condizione. È un dato di fatto che solo coloro che sono in grado di svegliarsi possono percepire il Transurfing».

Vadim Zeland Reality Transurfing La trilogia Macro Edizioni pagine 238+238+246, euro 24,65 In un cofanetto sono raccolti tre suoi libri fondamentali: “Lo spazio delle varianti”, “Il fruscio delle stelle del mattino” e “Avanti nel passato”. Si tratta di opere già tradotte in diverse lingue con un notevole riscontro di pubblico: qui Zeland getta le basi del Transurfing ed è capace di mediare contenuti di diverse discipline in maniera chiara e semplice.

Vadim Zeland

Vadim Zeland Reality Transurfing Le regole dello specchio Macro Edizioni Pagine 192+192, euro 18,60 Il seguito della Trilogia. Un altro cofanetto che comprende due libri: “La gestione della realtà” e “Le mele cadono dal cielo”. Si entra nel merito della tecnica per la vita quotidiana. È ora di riprendere in mano le redini della nostra vita e aprire porte che sembrano ormai sigillate: lo possiamo fare attraverso la tecnica Transurfing.

Chi è Vadim Zeland? degli eggregori. Alcuni gruppi di persone, in modo più o meno consapevole, uniscono le forze del pensiero fondendosi in un unico flusso invisibile ma attivo sulle scelte personali. Zeland chiama queste strutture sottili “pendoli” e attribuisce loro il potere di dirigere il pensiero e i comportamenti. È a questo livello che le teorie di Zeland sfociano in una critica al mondo della comunicazione e dei media, responsabili della diffusione di “dipendenze” che sottraggono reali possibilità di scelta. «Tuttavia – precisa l’autore russo – una persona con giudizio è in grado di utilizzare i pendoli per i suoi fini». L’obiettivo finale è semplicemente quello di tornare al proprio vero Sé, lasciando scivolare via senza sforzo i condizionamenti. O, per usare la terminologia di Zeland, la soluzione è fare “surfing” sulla realtà recuperando la propria libertà e capacità di volere.

Vadim Zeland è l’autore russo ideatore del Transurfing. Di lui, in realtà, si sa pochissimo: non ama molto parlare di sé. Nelle sue note biografiche rende noto di essere un esperto di fisica quantistica e di tecnologia informatica, da cui ha derivato i concetti fondamentali del suo metodo. Rifiuta l’etichetta di maestro spirituale: il Transurfing – dice – è servito prima di tutto a lui, per uscire da alcuni labirinti. È frutto quindi di esperienza personale ma, secondo Zeland, la sua è stata solo la “riscoperta” di ciò che era caduto in oblio.

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Dossier

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donna su 4 dice che, a causa della crisi, è meno disposta a prendersi cura del proprio corpo.

Tecniche di felicitĂ 5 idee per uscire dalla crisi: PNL, riflessologia, floriterapia, psicosomatica e aromaterapia pag. 40

Evadere dalla crisi con la PNL

pag. 44

I tempi di crisi riflessi nei piedi

pag. 48

I fiori che aiutano a superare la negativitĂ

pag. 52

Perdita del lavoro: un trauma superabile

pag. 56

Aromaterapia per il potenziale umano


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percentuale di medici italiani che hanno visto un peggioramento della salute degli assistiti durante la crisi.

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percentuale di aumento dei suicidi in Grecia durante l’ultimo anno.

Si è sempre detto che “c’è la crisi”, era quasi diventato un luogo comune: questa volta però la “crisi” è arrivata davvero. Con incalcolabili ripercussioni sulla vita delle persone. Perché non si tratta solo di una deriva economica: tutto questo si riflette in profondità sul nostro modo di stare nel mondo creando insicurezza, ansia, isolamento e un dolore silenzioso che a volte non diviene nemmeno consapevole. Dobbiamo ammainare bandiera e restare in un angolo a rimuginare sulle nostre disgrazie? E magari trascinare gli altri nel baratro dell’umore nero? Abbiamo provato a chiedere ad alcuni specialisti come affrontano questo tipo di problemi. Iniziamo con la Programmazione Neuro Linguistica (PNL): la sfida è cambiare il nostro atteggiamento mentale e ci sono alcuni trucchi da mettere in pratica nel quotidiano. Per esempio: che ne dite di un piccolo assaggio quotidiano del futuro che abbiamo immaginato per noi?

Basta recriminare, stop ai pensieri che trascinano sempre più in basso. Il momento non è dei migliori per molte persone ma possiamo comunque fare qualcosa per noi stessi. Passiamo al contrattacco.

Proseguiamo con un promemoria sulla riflessologia del piede. Quali sono le prime ricadute fisiche della crisi? Certamente sul sistema nervoso ma anche su stomaco e intestino. Questi sistemi sono rappresentati anche sulla pianta del piede, accessibile alla manipolazione.

Arriviamo, poi, alla floriterapia: proponiamo una guida rapida alla scelta del fiore di Bach più opportuno, e da questo numero iniziamo a parlare sulla nostra rivista anche dei fiori australiani. Infine, interroghiamo la medicina psicosomatica, con un esercizio ad hoc per superare il dramma della perdita del lavoro, e facciamo una panoramica sugli oli essenziali che possono essere utilizzati in questi casi nell’ottica dell’aromaterapia sottile. Buona lettura! www.laltramedicina.it 3 9


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Dossier

Evadere dalla crisi

Non restiamo inerti nella nostra cella. Se siamo disposti a cambiare possiamo liberarci dalle difficoltĂ . Seguiamo il piano di fuga proposto dalla PNL. Michele De Santis


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Tecniche di felicità

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uando ci sentiamo intrappolati dalla crisi (sul lavoro, in famiglia o per motivi di salute), le reazioni di solito possono essere almeno due: rimanere rincantucciati nell’angolo della nostra cella buia e umida, rassegnati passivamente e in attesa che un giorno qualcuno ci possa finalmente liberare, oppure elaborare un piano particolareggiato per la fuga, verificando quanto siano robuste le sbarre, a che ora si diano il cambio i secondini, chi può scavare insieme a me senza tradirmi con il direttore, ecc. La Programmazione Neuro Linguistica (PNL), fondata da Richard Bandler e da John Grinder 40 anni fa in California, è una… ”esperta in fughe” (con il tempo ti fornisce anche

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carte d’identità nuove… perché tu diventi nuovo!). Come per qualsiasi film sul tema che si rispetti, il galeotto in questione deve trovare una valida motivazione per rischiare il tutto per tutto (la fidanzata minacciata, il figlio in fin di vita, la possibilità che in carcere gli facciano la pelle… ).

Troviamo una motivazione Qual è la tua motivazione? Sei disposto a sfidare te stesso, impegnando ogni fibra del tuo essere in questa scommessa, pur rimanendo in una visione ecologica e realistica? Ecologico in PNL significa che un obiettivo rispetta il tuo sistema di valori e quello degli altri. Innanzitutto, nelle notti in cella passate a progettare l’evasione, occorre costruirsi una mappa dettagliata, una rappresentazione della realtà che mi circonda, che

non termini con solo quello che riesco a vedere dalla grata della mia finestra (il cortile con le mura di cinta e il filo spinato, qualche campo, un filare di pioppi, una stradina...). Potrebbe rivelarsi utile il racconto di qualche altro carcerato che è uscito in permesso premio e che è andato al di là del mio osservatorio. Chi è che puoi contattare per capire dove sei finito (un amico, un coach, un medico, un esperto del lavoro, un altro che c’è già passato e che ce l’ha fatta)?

Dove vogliamo andare? In secondo luogo, occorre sapere qual è la meta ultima (ad esempio, un’incantevole isola tropicale dove non ci sia estradizione e tu possa avviare una remunerativa attività in compagnia di ragazze/i

La potenza del cuore!

Eccoti un divertente esercizio per entrare subito (e rimanere!) in uno stato positivo di benessere e felicità. È un modo per incominciare ad imparare a gestire il proprio stato emotivo, secondo i dettami della PNL classica, lavorando sia sulla fisiologia (il respiro, in questo caso) sia sul focus (rappresentazioni interne potenzianti). Concediti 3 minuti al giorno e incastona questa tecnica all’interno della tua routine giornaliera, in modo da assicurarti di praticarla sempre. Permettimi di accompagnarti passo passo: Apri la tua mano (destra o sinistra è indifferente) con il palmo rivolto verso l’alto;

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Fai riaffiorare un ricordo positivo “fresco di giornata” (vanno bene anche il remake dei ricordi datati); Immagina di appoggiare questo ricordo (immagine, fissa o in movimento, ed eventualmente i suoni collegati) sulla mano aperta; Porta fisicamente la mano a contatto con il cuore, immagazzinando questo ricordo e alimentando la fornace del tuo cuore attraverso un ampio sospiro di sollievo a mo’ di mantice; Ricomincia daccapo e ripeti ciclicamente questo esercizio per tutta la durata del tempo prefissato, dando corpo e spessore a ricordi sempre diversi. Questo “nutrimento per l’anima” porta ad una coerenza cardiaca, ovvero ad una regolarizzazione dei battiti cardiaci (simile ad una curva a onde sinusoidali), andando via via ad accrescere l’armonia e la sincronia nelle interazioni fra il cuore e il cervello, mitigando l’ansia, regalando a piene mani lucidità e serenità. www.laltramedicina.it 4 1


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Dossier

La Ruota della vita! finan ze

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Puoi scaricare un modello di Ruota della vita su www.laltramedicina.it

dai corpi scultorei) e se ho i mezzi necessari, non solo per arrivarci, ma anche per poterci soggiornare per un lunghissimo tempo. Ovviamente, il nostro obiettivo (che sia trovare un lavoro, ricreare un’armonia con il mio partner/figlio/vicino di casa, ripristinare il miglior stato di energia e di salute possibile) dovrà essere atomico, straordinario, stupefacente, a tal punto da attirarmi come un magnete e irradiare forza e vitalità ai momenti in cui la paura di non farcela tornerà a farsi sentire, magari proprio quando ti stai calando con il lenzuolo...

Puntiamo al bersaglio alto Secondo i dettami classici della

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PNL, l’obiettivo andrà formulato in positivo: se ci pensi quando programmi il navigatore satellitare, non gli scrivi che non vuoi andare in Svizzera e non vuoi neppure andare in Francia; andranno fornite le coordinate esatte a garanzia che venga calcolato il miglior percorso possibile e si possa arrivare rapidamente a destinazione. Qual è, or dunque, il tuo sfavillante e preciso obiettivo?

Come sarebbe andare in giro in bicicletta se la tua ruota davanti non fosse perfettamente circolare? Sicuramente non ti potresti gustare il panorama e rimarresti con gli occhi incollati alla strada cercando di rimanere in equilibrio per non ruzzolare a terra, facendo una fatica bestiale! La Ruota della vita, un diagramma, ti permette di scattare un’istantanea della tua esistenza, oggi, suddividendola in “spicchi” o aree, venendo così immediatamente ad avere la percezione di come “gira” realmente. La metafora è un “must” del coaching, il postulato è che per poter realizzarsi, e continuare ad avanzare nella vita, il modo migliore è quello di tendere continuamente a migliorare ogni aspetto, anziché privilegiarne solo uno o due. A che ti serve investire totalmente nel lavoro se poi ci perdi in salute e affetti? Ho reso l’idea?

dia, farsi assegnare un lavoro in lavanderia, procurarsi sottobanco le chiavi dell’infermeria, rimettersi in forma con flessioni e trazioni, ecc.). Quali sono allora i tuoi sottoobiettivi? Potrebbero essere fare un corso di comunicazione, approfondire la conoscenza di una lingua, fare movimento fisico e curare l’alimentazione, meditare, dedicare del tempo alla persona amata. E che tempi ti dai per la loro realizzazione?

Cominciamo a muoverci Per riuscire a evadere occorre, però, fare dei passi preliminari e intermedi che portano via tempo e andranno programmati in un dato tempo (corrompere la guar-

Piccoli assaggi del futuro Bisogna anche saper mantenere alta la motivazione e rimanere in quota, prevenendo vuoti d’aria, temporali e fulmini. Ed eccoti sve-


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Tecncihe di felicità

finan ze

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fami

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lato un segreto: se al nostro inconscio facciamo pre-gustare quanto sarà meraviglioso aver raggiunto l’obiettivo sperato (si chiama: “ricalco sul futuro”), se gli facciamo provare una manciata di emozioni positive, dandogli anche solo un “assaggino” tutti i giorni (bastano 5 minuti anche prima di alzarci al mattino), ecco che la nostra programmazione mentale sarà a prova di qualsiasi imprevisto. E ci basterà semplicemente immaginare di: 1. vedere cartelloni pubblicitari enormi, dai colori sgargianti, o filmati in movimento che raffigurano noi stessi mentre stringiamo soddisfatti la mano ad un nuovo

lute a s

ial vita soc

Diamo i numeri: il centro della Ruota equivale a 0, mentre la circonferenza a 100. Per ogni settore della tua vita fai una stima complessiva e colora la parte che rappresenta la percentuale di soddisfazione (vedi l’esempio): ❶ lavoro e carriera ❷ famiglia e relazione sentimentale ❸ salute ❹ indipendenza economica e beni materiali ❺ vita sociale e amicizie ❻ svago, ❼ contributo al mondo (dal riciclare alla donazione Avis, dal fare due chiacchiere con la vicina a fare una donazione a Medici Senza Frontiere), ❽ crescita personale (lettura di libri, partecipazione a corsi, conferenze, seminari...). Ricordati di apporre la data, in modo che tu possa raffrontare questa “fotografia” con le altre che man mano deciderai di scattare. Così facendo saprai immediatamente quali sono i tuoi punti di forza e quelli su cui investire maggiormente.

lav o

ro

datore di lavoro, ci abbracciamo teneramente con il partner o ci ammiriamo allo specchio radiosi e in forma smagliante; 2. ascoltare un “congratulazioni vivissime, il posto di lavoro è suo!”, “desidero ricostruire il nostro futuro insieme, costi quello che costi” o “complimenti, lei è perfettamente guarito!”; 3. percepire meravigliose e sfrigolanti sensazioni che ci attraversano e ci “respirano” facendoci sentire in un perfetto stato di benessere e di pura gioia.

Diamo inizio al cambiamento Ricorda, uomo o donna, che adesso indossi un abito a strisce bianche e nere e una palla al piede:

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la tua vita cambierà in meglio quando tu cambierai in meglio, anche se questo non sarà gratis! Il prezzo che il futuro pretende che paghiamo, come sostiene il grande Jim Rohn, riguarda la disciplina, la coerenza, la fatica e il desiderio bruciante di renderlo migliore, sia del presente sia del passato. Ora, voglio raffigurarmi l’immagine di te mentre affondi i denti in una pannosissima torta (qualche nuova opportunità dovrà pur offrirla questa carcerazione!) nella quale mi auguro scoverai una lima… scorciatoia per una vita libera, appagante e davvero degna di essere vissuta attimo per attimo. Dunque, occhio ai denti e buona evasione!

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Il Giramondo

Gemma Astolfo

Kathmandu, Nepal: la valle degli Dei a selvaggia bellezza del Nepal, ai piedi dell’Annapurna, si concentra nella valle degli Dei, nei pressi della capitale Kathmandu. È il regno del trekking, per chi voglia perdersi in un magnifico ambiente naturale, ma anche un’occasione unica per visitare alcuni dei templi più famosi del mondo, induisti e buddisti.

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Una foresta di templi antichissimi In città possiamo visitare lo Stupa più grande del mondo, Bouddhanath, dove si narra siano sepolte le ossa del Buddha, ma il cuore della religiosità buddista è Swayambhunath Stupa, antichissimo e attorniato da un’incredibile foresta di statue, dipinti devozionali, ruote di preghiera e chatyas (altari).

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Dedicato a Shiva è invece il tempio-pagoda di Pashupatinath, ritenuto uno dei più importanti luoghi di culto Hindu: tetti dorati, porte d’argento e una sequenza di linga (simboli fallici) accolgono il visitatore sulle rive del fiume Bagmati. Poco distante, ci aspetta Durbar Square, la piazza centrale, con i suoi palazzi reali della dinastia Malla, fuoriuscita dall’India: è il luogo tradizionale del potere, dove risiedevano i re, durante il periodo d’oro del loro regno.

Patan, la città degli artigiani Ma è tutta la valle a colpire con i suoi 130 spettacolari monumenti, classiche mete di pellegrinaggio di due religioni sorelle. Percorrendo pochi chilometri arriviamo a Patan, la città degli


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artigiani, forse ancora più affascinante di Kathmandu perché ha mantenuto l’assetto urbano e architettonico dei tempi passati. Vale la pena andarci e girellare tra le botteghe e le bancarelle: gli artigiani usano tecniche antichissime per lavorare il legno, il metallo e la pietra.

Manjusri, il Bodhisattva che regalò la valle agli uomini

Un mondo in festa

Racconta la leggenda che la splendida valle di Kathmandu ospitasse una volta un lago primordiale popolato da serpenti giganti. Un giorno Manjusri, il Bodhisattva, aprì il fianco della montagna con un colpo di spada, facendo refluire le acque. Il fondo del lago si rivelò estremamente fertile, capace di nutrire le popolazioni locali fin dalla preistoria.

Tuttavia, la principale meta turistica di questa incantevole valle è Bhaktapur, la città dei Devoti. Qui il tempo sembra essersi fermato: un intrico di strade lastricate si dipana tra le casette rosse, splendidamente ornate con ceramiche e sculture lignee. Un consiglio: fate in modo di organizzare il viaggio per arrivare durante la celebrazione dei festival. Non è difficile, perché i nepalesi amano molto le feste, e ne organizzano a decine, tutte diverse le une dalle altre. C’è sempre qualcosa da commemorare.

Consigli per gli acquisti: tè, spezie, thangka e perline dzi La catena montuosa dell’Himalaya ospita una flora del tutto particolare e molte piante sono utilizzate nei sistemi medici tradizionali: non solo Ayurveda ma anche omeopatia e Amchi. L’omeopatia è infatti praticata da un buon numero di persone, così come l’Amchi, il nome in lingua Ladakh che designa la medicina tibetana. Tuttavia, sconsigliamo il fai-da-te: l’impiego di queste piante richiede un’approfondita conoscenza. Ma non mancano di certo altre occasioni per fare shopping. Ecco i miei “articoli” preferiti. Nel quartiere di Thamel a Kathmandu trovate di tutto (occhio ai prezzi). Possiamo fare scorta di tè di Darjeeling o di Ilam. Sempre a Thamel vendono miscele di spezie per il momo (ravioli) o il chai (un tè particolarmente saporito). Un luogo d’acquisto più popolare è Asan Tole nella città vecchia. Olio di senape, per cucinare o per massaggi. L’antiquariato non si può esportare (giusto!), quindi evitiamo esborsi eccessivi. Però l’oggettistica è francamente irresistibile. A parte i pashmina, sono interessanti i thangka, dipinti tibetani che rappresentano bodhisattva, mandala o ruote della vita. Ma anche le famose marionette.

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Altri oggetti religiosi: Bandiere da preghiera e dorje (simboli del fulmine). Sui gioielli andate con i piedi di piombo, ma quelli d’argento sono abbastanza economici. Considerate l’acquisto delle perline dzi, spesso incise, e utilizzate come potenti amuleti. Tutti a Bhaktapur per l’artigianato del legno. Per il babbo procuratevi una bottiglia di Rakshi, bevanda alcolica a base di miglio, cui sono attribuite proprietà antisettiche.

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