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MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 26
Periodico mensile – Anno IV, numero 26/2014 – €
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI
3,50 – Canton Ticino chf 7,00 GENNAIO 2014
MAGAZINE GROTTE DI SALE Un’idea antica per contrastare i disturbi respiratori
Combatti la tosse Ti aiutano grindelia, elicriso e plantago
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Suoni magici Il canto armonico Come cuocere i vegetali Così preservi i loro benefici
DOSSIER
Anti-aging Erbe, frutti e piante per mantenersi giovani
NUTRIZIONE NATURALE
MEDICINA TIBETANA
SOLUZIONE FENG SHUI
LA DIETA ESSELSTYN, UNA STRATEGIA INEDITA PER RISANARE IL CUORE
BAGNI RISANATORI CON LA FORMULA DEI CINQUE NETTARI
CON LA RIFLESSOLOGIA DELL’AMBIENTE MIGLIORI IL TUO BENESSERE
PREPARIAMOLO IN CASA. Dalla credenza dei nonni: il liquore di erba Luigia
26 SOMMARIO_Layout 2 04/12/13 14.56 Pagina 04
Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 16 Breve guida alla cottura
dei vegetali pag. 20 Il cuore risanato,
la rivoluzione dietetica del dottor Esselstyn pag. 24 Riso rosso fermentato,
un alimento naturale che abbatte il colesterolo
IL MONDO DELLE ERBE pag. 26 I 5 nettari. Bagni d’erbe
del Tibet
pag. 30 Le erbe tradizionali
per la tosse di stagione
LE ALTRE MEDICINE
OMEOPATIA pag. 74
Il tuo omeotipo: Conium maculatum
pag. 76
Numa comincia a correre
pag. 58 Grotte di sale, nel
giusto microclima si respira meglio
pag. 64 La riflessologia
dell'abitazione, un aiuto inatteso con il Feng Shui
pag. 70 Riconquistare
la “presenza” attraverso la quiete e il silenzio
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pag. 38
DOSSIER
Obiettivo anti-aging Erbe della Cina: i rimedi di “lunga vita” Segreti di giovinezza, le piante e i telomeri Life-extension Fiori di Bach, un gentile antidoto al passare degli anni Pranayama, il respiro che mantiene giovane la pelle
RUBRICHE
Mens sana in corpore sano!
Il periscopio pag. 8
Sulle ali di Psiche pag. 10
Psicoterapia per tutti i giorni pag. 14
Aromaterapia pag. 34
Scoperta in soffitta pag. 36
Le ricette del mese pag. 80
Prepariamolo in casa pag. 82
Il mercato della salute pag. 84
Libri pag. 88
Web trend pag. 91
Annunci olistici pag. 92
L’ultima domanda pag. 98
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Il mondo delle erbe
I 5 nettari Bagni d’erbe del Tibet Contro artrite e reumatismi ma non solo. La cura si basa su 5 erbe risanatrici, i nettari, e sull’immersione in acqua calda. Nida Chenagtsang
I
l Tibet è una terra ricca di piante dal potere terapeutico tanto che i paesi limitrofi da sempre chiama quel territorio “la terra delle mille piante medicinali”. L’erboristeria tibetana è arte e scienza raffinata, sacro è il suo rapporto con la natura, tramandata da tempi immemorabili. Il medico è anche farmacista e conosce profondamente i rimedi, la raccolta, la preparazione e la somministrazione. L’approccio fitoterapico tibetano è completamente diverso da quello occidentale che si basa sul principio attivo della pianta: nella scienza fitoterapica tibetana, invece, è la qualità del rimedio, secondo il principio “contraria contrariis curantur”, che tradotto letteralmente significa "si curino i contrari con i contrari". In termini più semplici, per un or-
gano di base caldo si useranno piante dalla potenzialità rinfrescante o per una problematica da freddo la pianta avrà natura calda.
Sowa Rigpa, scienza di guarigione La Medicina tibetana, in generale, fu probabilmente il primo sistema integrato delle Antiche Scienze di Guarigione. Anche se pochi sono gli studi sull’origine di questo complesso sistema di cura, è certo che, tra il settimo e decimo secolo, i re tibetani incoraggiarono i medici di India, Cina, Nepal, Persia e Grecia a recarsi in Tibet per scambiarsi conoscenze, esperienze e studi in campo medico e quindi erboristico. Con questo confronto di sapienza, unito al sistema autoctono tibetano di cura, si delinea la
Le piante del trattamento Lum I Cinque Nettari, fondamento della terapia Lum, sono costituiti da 5 piante:
Rododendro Per la pelle, malattie di natura fredda, e per il ringiovanimento complessivo. Tamarisco
Per la disintossicazione e i disordini di tsawa (infiammazioni); usata per i disordini del chu-ser (come pus e liquidi).
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Efedra Antidolorifico per articolazioni e muscoli, emostatico (aiuta a fermare il sanguinamento), usata per infiammazioni della milza e del pancreas.
Artemisia (è un’artemisia specifica della regione Amdo). Usata per i gonfiori (e sintomi
come le emorroidi), emostatica e astringente.
Ginepro
Porta calore alle differenti aree del corpo, è spesso usato nei rituali.
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Rododendro e Tamarisco insieme sono eccellenti per trattare l’artrite.
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Artemisia Efedra
Rododendro
Tamarisco
Scienza di Guarigione del Tibet (Sowa Rigpa) giunta sino a noi, inalterata dal tempo, secondo un lignaggio ininterrotto: innumerevoli sono i metodi di cura.
Lum, la balneoterapia con erbe In questo contesto è ovviamente importante l’impiego dei vegetali. Tradizionalmente si propongono anche 5 tipi di balneoterapia con le erbe. La preparazione d’erbe più conosciuta e usata per i bagni medicinali si chiama “Cinque Nettari” (Tib bDud rTsi lNga) e si compone di 5 piante.
Ginepro
La combinazione dei Cinque Nettari è preparata in forma di decotto in cui immergere la persona. In passato si utilizzavano combinazioni di erbe molto complesse, che a volte contenevano più di 100-150 ingredienti diversi. Tuttavia, nell’uso moderno, i Cinque Nettari costituiscono la base per la maggior parte delle balneoterapie, cui possono essere aggiunte altre 50-70 erbe per specifiche indicazioni terapeutiche. Parliamo in questo caso di terapia Lum. Il termine significa “umidificare” e “ammorbidire” e può riferirsi allo sblocco di rigidità, contrazioni e pa-
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Il mondo delle erbe
I benefici dei 5 Nettari I Cinque Nettari nei bagni con acqua calda vengono utilizzati per curare un’ampia gamma di disturbi tra cui: Rigidità, spasmi in generale o rigidità degli arti Contrattura o lesioni ai tendini in seguito a trauma Muscoli infiammati, gonfi o
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Rododendro
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tesi, spasmi muscolari Gonfiore o versamenti articolari, artrite, artrite reumatoide Dolori alle ossa Zoppia, deambulazione difficile Sciatica, spasticità, paralisi Deformità spinale, disordini
della colonna vertebrale, incluse ernia del disco e discopatie Ulcere della pelle e piaghe, ferite fresche e croniche, ascessi Escrescenze, noduli o tumori Disturbi mestruali, disturbi genitali Reumatismi e artrite.
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ralisi (qui sopra le indicazioni della terapia Lum).
Che cosa accade durante il trattamento? Nella clinica medica tibetana questo è considerato un trattamento professionale. È necessario controllare il comportamento del paziente, che deve riposare e mangiare bene, e l’ambiente, che deve essere caldo e al riparo dal vento freddo. La durata minima del trattamento è di sette giorni con due bagni al giorno, mentre la massima è di tre settimane. Durante tale periodo il paziente viene scrupolosamente monitorato: si tengono sotto controllo la pressione sanguigna, i polsi e le urine, per assicurarsi che non ci siano complicazioni e si esegue una valutazione della riduzione dei sintomi. Gli effetti del Lum possono continuare per parecchio tempo dopo la fine del trattamento, per cui è importante mantenere sempre il tutto sotto controllo. Il trattamento comporta numerosi vantaggi ma in Tibet, dove le persone vivono a contatto con la terra, spesso seduti sul freddo terreno umido, si utilizza soprattutto per problemi reumatici e artrite.
Rododendro, un talento speciale contro i reumatismi Il rododendro è un ottimo rimedio contro i reumatismi. È noto che il miele di rododendro riesce ad alleviare i dolori e l’infiammazione. Inoltre ha proprietà calmanti e ricostituenti. In caso di artrite: 3 cucchiaini al giorno in acqua calda. Nelle erboristerie si trovano anche preparazioni per fare tisane di rododendro. Evitiamo la raccolta perché molte qualità di rododendro sono tossiche. Meglio lasciar fare a chi se ne intende. (g.a.)
2 8 L’altra medicina
Una realtà affermata in Tibet La Lum terapia con i Cinque Nettari viene largamente impiegata presso l’Ospedale di Medicina Tibetana di Qinghai: tutte le camere sono alimentate
Ginepro
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Dove si pratica in Italia?
Efedra
con acqua a base di erbe, convogliata dall’ultimo piano dove grandi quantità di erbe cuociono in vasche d’acqua fumante. Ogni vasca contiene una miscela di speciale formulazione a base di erbe indicate per le condizioni e le necessità del paziente. I letti sono riscaldati da un impianto idraulico sotto il materasso, attraversato da pompe di acqua calda, così che il paziente possa rimanere sul letto e godersi un caldo riposo subito dopo il bagno. Un altro ospedale dove si pratica la Lum terapia si trova a Mahlo: gli impianti sono più vecchi ma ogni stanza è attrezzata con due vasche per la balneoterapia. La maggioranza dei pazienti sono donne, nomadi che vivono nei dintorni.
Punto di riferimento italiano per la terapia Lum, e per le cure tradizionali tibetane, è il Centro Daikini Onlus. Il Centro organizza Corsi di Erboristeria tibetana e week-end di benessere tibetano con operatori allievi diretti da Nida Chenagtsang, autore di questo articolo. Chenagtsang è un medico tibetano che detiene il lignaggio originale del fondatore della Medicina tradizionale tibetana: Yuthok Yonten Gonpo. Per info: www.medicinatibetana.com infoitalia@medicinatibetana.com Tel. 346 5163 300
marli. Tra i molti benefici, la balneoterapia termale incrementa la circolazione sanguigna e l'ossigenazione delle cellule. Un maggiore flusso di sangue arricchito di ossigeno che attraversa il corpo porta un nutrimento migliore agli organi vitali, oltre a eliminare le tossine dal corpo. Questo, a sua volta, produce ad ampio spettro che incidono sulle funzioni che regolano il corpo umano – come le funzioni nervose, ormonali, immunitarie, digestive e il metabolismo – che si traducono in un incremento globale in salute e benessere. Ancora una volta, la scienza moderna e la pratica medica riscoprono la saggezza tradizionale.
Ad ogni paziente le sue erbe e le sue immersioni Sette giorni di trattamento richiedono otto chili di erbe: un chilogrammo per ciascuno dei Cinque Nettari, e due o tre chili di erbe supplementari specifiche per le condizioni presentate dal paziente. La quantità necessaria per un bagno può essere utilizzata per due sessioni, e generalmente il paziente si immerge due volte al giorno, restando nel letto caldo per il resto del tempo. Esistono naturalmente diversi protocolli. Ogni giorno della settimana di cura può richiedere diverse durate del tempo di immersione e diverse temperature dell’acqua.
L’incontro tra scienza e tradizione La Medicina tibetana conosce da molti secoli i benefici terapeutici dei bagni medicinali e le moderne ricerche scientifiche sono ora in grado di confer-
Artemisia
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Aromaterapia
Gemma Astolfo
Mal d’auto, d’aereo e di mare?
Due oli essenziali in valigia un peccato soffrire di quella nausea proprio quando stiamo prendendoci un’agognata vacanza. Quei tornanti insistenti, quei vuoti d’aria in aereo, per non parlare del mare mosso… Al di là delle pastiglie, non prive di controindicazioni, possiamo sempre rivolgerci a due oli essenziali dotati di un riconosciuto effetto antinausea. Basta portare con noi qualche zolletta di zucchero e una boccettina di olio essenziale. Scegliamo tra quelli di zenzero e di menta piperita.
È
Una radice che non si butta mai
Lo zenzero L’autosomministrazione è molto semplice: una goccia di olio su mezza zolletta di zucchero. Lasciate sciogliere in bocca. In alternativa, se abbiamo tempo prima della partenza, aromatizziamo il miele o la marmellata, grattuggiando 50 grammi di radice nel vasetto. Trasferite il tutto in un flaconcino “da viaggio”, poco ingombrante, e nel caso in cui subentri la nausea, prendetene un cucchiaino. Può essere utile anche per la nausea in gravidanza? Su questo punto ci sono opinioni diverse, per cui, nel dubbio, ci asterremo.
3 4 L’altra medicina
Abbiamo comprato la radice di zenzero, ora reperibile in molti supermercati, e l’abbiamo usata per preparare qualche piatto sfizioso. Domanda: e con la radice rimasta che ci facciamo? Beh, intanto, dobbiamo sapere che lo zenzero ha un’azione antinfiammatoria ed è uno spasmolitico intestinale. Nel primo caso è utile per ridurre il dolore da artrite o i dolori muscolari. Nel secondo, allevia i dolori addominali, quando ci sentiamo gonfie, magari per aver esagerato a tavola.
Come si usa in questi casi? In due modi: 1 Facciamo un infuso grattugiando 30-50 grammi di radice in acqua calda. Lasciar infondere per qualche minuto. 2 Grattugiamo 50 grammi di radice direttamente sulle nostre vivande.
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Esistono anche i braccialetti anti-nausea In farmacia sono in vendita i braccialetti anti-nausea. Si fissano al polso, e un bottone presente all’interno va a stimolare un particolare punto: in medicina cinese è conosciuto come punto Neiguan, o P6.
La menta piperita
Un rimedio milleusi in valigia
Come per lo zenzero, è sufficiente riporre una goccia dell’olio essenziale su mezza zolletta di zucchero. Possiamo ripetere l’operazione più volte, se la nausea ritorna. Non esagerate, però. Oppure, non è proibito fare un massaggio al petto con una goccia dell’olio (non nei bambini o su pelli delicate). O ancora, semplicemente, mettete una goccia su un fazzoletto e inalate.
Una boccettina di olio essenziale di menta piperita si rivela utilissimo quando siamo in viaggio.
Innanzitutto è anestetizzante: lo si usa da sempre per il mal di testa da tensione, o quelle cefalee da stanchezza che si verificano in viaggio. In questo caso, basta massaggiarsi le tempie con due gocce dell’olio. State attenti che l’olio non finisca negli occhi.
Fate così appena giunti a destinazione dopo un lungo viaggio: mettete due gocce dell’olio sulle mani e sfregatele. Poi ponetele a coppa su bocca e naso respirando a fondo. Vi risveglierete dal torpore! Subito dopo, con le mani ancora calde, fatevi un bel massaggio sulle “cervicali”.
Come stare in automobile per prevenire la nausea I genitori dicevano: guarda dritto! Avevano ragione: meglio fissare un punto davanti a sé e non guardare il panorama. E vietato leggere in macchina, giustissimo.
Dicevano anche: mettiti davanti, a fianco del papà guidatore: avevano ancora ragione, meglio guardare la strada. E, cosa facciamo con quel panino o merendina? Sarebbe
meglio non mangiarlo se si soffre di mal d’auto? Meglio uno spuntino leggero, lo stomaco vuoto peggiora la situazione. Male che vada, ci si ferma, e ci si stende un po’…
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percentuale di aumento delle vendite di integratori (molti antiaging) in Italia dal 2011 al 2012. E ciò nonostante la crisi.
Obiettivo
Anti-aging pag. 40
Erbe della Cina: i rimedi di “lunga vita�
pag. 44
Segreti di giovinezza: le piante e i telomeri
pag. 48
pag. 50
Fiori di Bach, un gentile antidoto al passare degli anni
pag. 54
Pranayama, il respiro che mantiene giovane la pelle
Life-extension pag. 68
Mens sana in corpore sano
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percentuale di riduzione dell’apporto calorico (rispetto alla norma) che appare in grado di accendere i geni anti-aging.
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età accertata dell’uomo più vecchio al mondo, vivente. E’ un italiano: si chiama Arturo Licata e vive a Enna.
Siamo letteralmente travolti da centinaia di sostanze cui si attribuiscono azioni anti-aging. In parte è vero: molte molecole presenti nei vegetali contribuiscono alla longevità, in primo luogo prevenendo la comparsa di malattie. Ma si possono identificare sostanze naturali specifiche, che agiscano più in profondità, rallentando il processo d’invecchiamento fisiologico? Non si poteva non iniziare dalla Cina, dove esiste una lunga tradizione sulle “piante dell’immortalità”: era uno degli obietTradizione tivi ritenuti possibili dal Taoismo. Passiamo, poi, in Occidente perché alcune ricerche suggeriscono che la partita si giochi a livello dei telomeri, la parte finale dei cromosomi. Col trascorrere degli anni i telomeri si accorciano, e sembrano determinare quello che chiamiamo invecchiamento. Possiamo impedire che questo accada? Alcune piante sembrano in grado di farlo.
e scienza moderna si incontrano sul campo: alcune piante sembrano in grado di rallentare l’invecchiamento. Piante usate da sempre ma ora al centro di molte ricerche moderne.
Un’altra pista calda parte da un’osservazione: assumere poche calorie sembra ridurre le conseguenze del trascorrere del tempo sul nostro fisico. Si chiama “restrizione calorica” e si pensa che alcune sostanze naturali siano in grado di ottenere lo stesso effetto. In primis il resveratrolo. Anche i fiori di Bach possono dare il loro contributo, agendo sulla sfera emozionale.
Mentre le ricerche proseguono sul versante del “regno verde”, una sicura tecnica anti-aging è l’attività fisica. Proviamo a rispondere alla domanda: quale tipo di sport o di attività fisica? Infine, parliamo di Pranayama: i “segni” del tempo che passa si vedono in primo luogo sul volto. Le tecniche di respirazione sviluppate in India agiscono a questo livello. www.laltramedicina.it 3 9
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Prepariamolo in casa
Giulia Landini
Conservare il sole: il liquore di Erba Luigia Un sorso nelle fredde giornate di inverno per scaldare l’anima e il corpo: si prepara in circa 30 giorni.
liquori fatti in casa sono un piccolo conforto nelle fredde giornate di inverno. Piccolissimi sorsi riscaldano e mettono di buonumore: ovviamente i liquori fatti in casa, nonostante siano decisamente più sani di altri preparati della grande distribuzione, contengono alcol, per cui non bisogna abusarne.
I
Una volta era un’erba esotica Uno dei liquori tipici dell'inverno è quello di Erba Luigia, chiamata anche erba cedrina o erba limoncina, o Verbena odorosa. Il suo nome botanico è Aloysia citriodora. La pianta è originaria del sud America ed è stata importata in Europa sui galeoni spagnoli. Si chiama Erba Luigia in onore di una nobildonna spagnola: Maria Louisa di Parma, principessa di Andalusia. È una pianticella arbustiva dalle foglie verdi lanceolate e profumatissime: in autunno perde le foglie, la si pota e la
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primavera successiva torna a vegetare e a darci i suoi profumatissimi oli essenziali.
Ha gusti tropicali Nel caso la si volesse coltivare, tenete presente che l’Erba Luigia soffre il freddo e ama l’acqua. Quindi d’estate va innaffiata spesso, d’inverno andrebbe ritirata in casa soprattutto se abitate nel nord Italia. Meglio metterla in un vaso e fertilizzarla con cura.
Tanti impieghi Il suo odore è simile a quello del limone come suggerisce il nome Citriodora. Con le foglie si possono aromatizzare dolci, utilizzarle per tisane (è anche digestiva), oppure si possono preparare dei liquori, dolci o meno a seconda dei gusti. C’è anche chi l’aggiunge sui piatti, dalle insalate alle minestre, ma anche sul pesce. Infine le foglie e i fiori essiccati possono essere utili per profumare armadi e cassetti ripieni di biancheria.
Alla ricerca di calore Il liquore fatto in casa di Erba Luigia è molto confortante: è caldo, intenso e racchiude l’aroma del sole, del limone.
Come procedere in pochi passi Il liquore di Erba Luigia era un classico nelle credenze dei nostri nonni. Alla fine avremo un bel liquore di colore verde, un ottimo cordiale per le giornate fredde ma anche un digestivo. Prepararlo è davvero molto semplice, occorre solo aver pazienza e far macerare le foglie per almeno 20 giorni. Si conoscono molte varianti della ricetta di base cui si possono aggiungere altre erbe: noi abbiamo optato per l’aggiunta di menta e chiodi di garofano, per dare un piccolo tocco di sapore in più.
Ingredienti ● Circa una centinaio di foglie di Erba Luigia ● 500 cc (mezzo litro) di alcol da liquori a 90 gradi ● 200 g di zucchero
● 3 chiodi di garofano ● foglie di menta piperita ● 5 foglie di basilico ● 500 cc (mezzo litro) di acqua
Preparazione
1
Lavare accuratamente le foglie, quindi farle asciugare delicatamente su di un panno. Versare le foglie in un contenitore di vetro, aggiungere i chiodi di garofano e l’alcol, chiudere ermeticamente, quindi agitare per bene.
2
Lasciare riposare l’infusione per una ventina di giorni al buio avendo l’accortezza di agitare una volta al giorno.
3
Trascorsi i venti giorni, sciogliere in acqua calda lo
zucchero e lasciare intiepidire. Intanto versate l’infuso di Erba Luigia in un contenitore filtrando con un colino: controllare che il macerato sia privo di residui, altrimenti filtrare ancora aiutandosi con una garza. A questo punto aggiungere l’acqua zuccherata e imbottigliare.
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Agitare bene e lasciare riposare per almeno altri 15 giorni. A questo punto il nostro liquore fatto in casa sarà pronto per essere bevuto. Cin!
E possiamo anche farne una bella tisana! Da bere bella calda prima di coricarsi: ha proprietà calmanti che favoriscono il sonno. Basta lasciare infondere in mezzo litro d’acqua due cucchiaini delle foglie secche. Nessun problema se vogliamo associare l’Erba Luigia con la Melissa, il cui aroma è piuttosto simile.
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L’ultima domanda Dossier
È vero che il miele allevia la tosse? imedio popolarissimo. Chi non ha mai messo un cucchiaino di miele in acqua calda o nel latte per cercare di avere sollievo dalla tosse? Ma funziona veramente o è solo una diceria tramandata da bisnonna a nipote? Vediamo.
R
Diciamo subito che sia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sia la Società americana dei pediatri raccomandano il miele per calmare la tosse. Questo è vero soprattutto nei bambini. Non lo dice solo la nonna: sono state fatte sperimentazioni. Una in particolare, di qualche anno fa, porta la firma dell’Università della Pennsylvania.
Risposta:
Sì, è vero, ci sono le prove. Nei bambini funziona anche meglio dei farmaci di cui spesso si abusa.
I pediatri americani hanno fatto la cosa più sensata: vedere che cosa succede direttamente sui bambini colpiti da una tosse da raffreddamento. Ad alcuni hanno dato un cucchiaino di miele mezz’ora prima di andare a letto. Ad altri una dose di un farmaco da banco comunemente usato per stoppare la tosse (il destrometorfano). Ad altri ancora, non hanno somministrato nulla. Risultato: il miele ha battuto tutti, anche il farmaco da banco. Il segreto risiede nelle sostanze presenti nel miele, più di duecento molecole, che funzionano all’unisono. Bel risultato, anche perché i farmaci per la tosse andrebbero centellinati nei bambini piccoli. Anzi, sono da evitare al di sotto dei due anni d’età.
9 8 L’altra medicina
Un tipico rimedio casalingo Il miele è usato da secoli. Cambia solo la modalità d’impiego. C’è chi si limita a prenderne un cucchiaino in bocca, chi lo scioglie nel latte caldo o nell’acqua calda, magari con un po’ di limone o una spolverata di zenzero. Ma c’è anche chi aggiunge il brandy. Ma si ottiene poco, e non è adatto ai bambini…