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MARZO 2016
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 50 MAGAZINE
Medicina CINESE
VEG BURGER
Le ricette erboristiche che donano serenità
Nutrienti e gustosi: sono i panini senza carne
Periodico mensile – Anno VI, numero 50/2016 – €
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI
3,50
L’AVENA NEL PIATTO I benefici e i trucchi in cucina
Una guida pratica alle TECNICHE di RILASSAMENTO AROMATERAPIA
SEMI DI POMPELMO
ESSENZA DI LAVANDA: TENIAMOLA SEMPRE A PORTATA DI MANO
L’ESTRATTO CHE RISTABILISCE LA TERAPIA PURIFICATRICE ORDINE ED EQUILIBRIO E LA GRANDE LEZIONE NELLA FLORA INTESTINALE DEL MAESTRO OKADA
TRADIZIONE GIAPPONESE
SEGRETI DELLA LONGEVITÀ. Isola di Ikaria, il paradiso degli ultranovantenni
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 10 Avena, un cereale
per la Primavera pag. 16 Isola di Ikaria,
il paradiso dove la vita è lunghissima
IL MONDO DELLE ERBE pag. 21 Cina: erbe e aghi
per l’umore basso pag. 26 Le piante del buon sonno pag. 30 La cura con i semi
di pompelmo
LE ALTRE MEDICINE
AROMATERAPIA pag. 32
pag. 60 Tradizione giapponese,
la “medicina” di Mokichi Okada pag. 66 Lo Shiatsu in Italia,
una nuova primavera
Essenza di lavanda: gli impieghi per la salute e il benessere
OMEOPATIA pag. 70
Agaricus muscarius, un rimedio “neurologico”
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pag. 38
DOSSIER
Tecniche di rilassamento Come fermarsi e ripartire: un’arte che si apprende Il metodo Jacobson: bastano pochi minuti… Il Training Autogeno: lascia che il tuo corpo cambi Visualizzazioni durante l’autoipnosi FastReset. Il metodo rapido Biofeedback, una “guida” per conoscersi meglio Impariamo a conoscere il nostro respiro
RUBRICHE
Allénati al rilassamento: quanti vantaggi!
Il periscopio
Scelti per voi pag. 85
pag. 8
Scoperte in soffitta pag. 36
Prepariamolo in casa pag. 74
Il giramondo pag. 78
Le ricette del mese pag. 82
Libri pag. 86
Web trend pag. 89
Annunci olistici pag. 90
L’ultima domanda pag. 98
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Nutrizione naturale
Anita Prestinai
Isola di Ikaria, il paradiso dove la vita è lunghissima Ci sono cinque zone al mondo nelle quali l’esistenza è un viaggio (quasi) interminabile... Una di queste giace placida nel mar Egeo. Scopriamola insieme. 16
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Longevità a Ikaria: gli studi confermano rolungare l’esistenza il più possibile, al di là di ogni ragionevole aspettativa. Speranza legittima, niente da dire. Ma come si sostiene in casi simili, quello che conta è la qualità. Servono alimentazione corretta, movimento costante, relax e svago… Facile a dirsi, meno se consideriamo la nostra vita sempre di corsa. Eppure, al mondo ci sono realtà nelle quali il segreto della longevità è stato scoperto. In inglese si chiamano Blue Zones (zone blu) e al momento sono cinque (vedi box a lato). In questo articolo ci occupiamo dell’isola greca di Ikaria. Scopriamo che cosa hanno di particolare gli abitanti di questo piccolo paradiso.
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I più anziani e sani al mondo! Situata nel mar Egeo, l’isola di Ikaria si estende su 270 chilometri quadrati ed è abitata da poco più di 8mila abitanti che se la passano piuttosto bene: un recente studio ha scoperto che in questa isoletta un residente su tre raggiunge i novant’anni, percentuale che non ha eguali al mondo. Ma non solo: tumori e patologie cardiovascolari hanno un’incidenza nettamente inferiore se confrontata con quanto accade nei paesi occidentali, mentre demenza, depressione e Alzheimer sono pressoché sconosciuti.
Ecco il segreto della longevità Che cosa rende così longevi gli Ikariani e li mantiene sani? Una concomitanza preziosa di fattori: dieta, esercizio, relax e condizioni ambientali particolarmente favorevoli.
Ci sono evidenze scientifiche che certificano le ipotesi sul ruolo basilare di una dieta corretta come causa predominante della longevità degli abitanti di Ikaria. Ecco nel dettaglio i due principali studi. Consumo di pesce e funzionalità renale. Nello studio sono stati coinvolti per cinque mesi 637 Ikariani, di età compresa tra 65 e 100 anni. Il funzionamento dei reni è stato valutato prendendo in esame i valori di creatinina e urea nel sangue. I risultati ottenuti hanno permesso di affermare che il consumo moderato ma costante di pesce fresco – circa 100 grammi al giorno – garantisce una protezione dei reni più che doppia rispetto a chi non si nutre con regolarità di pesce. Consumo di caffè greco bollito e funzionalità endoteliale. Più modesto il gruppo di partecipanti allo studio (142, di età compresa tra 66 e 91 anni), ma altrettanto interessanti i risultati. Da sottolineare che non si parla del caffè a cui siamo abituati noi: non l’espresso, per intenderci, ma il caffè di tipo greco bollito, che contiene poca caffeina ma è ricco di polifenoli e antiossidanti. Ebbene, la ricerca conferma che chi beve questo tipo particolare di caffè (l’87 per cento del campione arruolato, mentre il rimanente 13 per cento consumava caffè “classico) ha una funzionalità endoteliale ben maggiore rispetto a chi predilige altre bevande.
I cinque paradisi Tutto nasce quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain si lanciano in una ricerca davvero interessante: scoprire, in base a parametri empirici e studi osservazionali, quali siano le aree al mondo nelle quali si vive meglio e più a lungo. Cinque le zone d’eccellenza: alcune parti della Sardegna (Barbagia e Ogliastra in particolare), la penisola di Nicoya in Costarica, Okinawa in Giappone, la comunità avventista di Loma Linda in California e l’isola di Ikaria.
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Nutrizione naturale
Regime alimentare. La colazione è ricca e variegata: yogurt di latte di capra, infusi d’erbe, pane integrale e un cucchiaio di miele. In molti non disdegnano un mezzo bicchiere di buon vino, un’altra delle tante eccellenze gastronomiche dell’isola. A pranzo il piatto forte è rappresentato dai legumi, di solito accompagnati da un’abbondante porzione di insalata fresca, coltivata nel giardino di casa. Frequente il consumo di pesce locale, mentre la carne, solitamente di maiale, trova pochissimo spazio sulle tavole. Cibi raffinati – zucchero, farina bianca – o processati non vengono neanche presi in considerazione. La cena è leggera e quantitativamente modesta: un passato di verdure con crostini di pane integrale,
verdure a volontà e un bicchiere di latte di capra. Attività fisica. Non c’è come avere una rete di trasporti insufficiente per essere costretti a… camminare! Sulla paradisiaca isoletta greca ci sono poche alternative: per raggiungere il posto di lavoro o fare la spesa, bisogna predisporsi a una bella passeggiata. Il mare garantisce poi la possibilità di nuotate, gite in barca e in canoa. E alla sera… si balla! Sull’isola è infatti diffusa una danza di origini antiche, chiamata Ikariotiko, che coinvolge centinaia di persone in una festa travolgente, che può durare fino alle prime ore del mattino. Relax. Beh, diciamo che gli abitanti di Ikaria se la prendono davvero comoda… Gli orologi trovano poco spazio, e la frenesia che caratterizza le nostre
Erbe ma non solo: i segreti della cucina ikariana Sono davvero tante le peculiarità del regime alimentare degli abitanti di Ikaria che contribuiscono a mantenere sano l’organismo permettendo di vivere a lungo. Oltre a una dieta quotidiana ricca di verdure, legumi e pesce, ci sono tanti altri cibi che vengono consumati quotidianamente, rendendo il “mix” estremamente salutare.
Menta Ricchissima di sostanze antiossidanti, la menta è un efficace antinfiammatorio, particolarmente consigliata nei casi di raffreddori e stati allergici. Ha inoltre un’azione calmante durante la digestione.
Rosmarino Stimola le difese immunitarie e migliora la circolazione e la digestione. Salvia Svolge un ruolo importante nel mantenimento di valori glicemici ottimali. Inoltre stimola la memoria e la funzionalità cognitiva.
Tarassaco Le sue proprietà depuranti su fegato e reni sono note da tempo. Viene considerato anche un ottimo diuretico. Consultare il proprio medico prima di utilizzarlo.
Latte di capra Più digeribile rispetto al latte vaccino, sull’isola di Ikaria viene consumato non pastorizzato.
Vino Non manca mai sulle tavole dei nostri amici greci! Il segreto è assumerlo con moderazione… Pane di farina integrale a lievitazione naturale Caratterizzato da un indice glicemico basso, questo pane non è raffinato e ha quindi preservato tutte le sue proprietà nutritive. Caffè Come evidenziato nello studio di cui parliamo nel box a pagina 17, il caffè di tipo greco bollito è un vero toccasana e contribuisce alla longevità degli Ikariani.
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giornate è qualcosa di incomprensibile. Quindi sveglia con molta calma al mattino, pennichella pomeridiana e alla sera a letto tardi, quando le luci delle feste si spengono. Sì, ma… lavorare? C’è tempo, le priorità sono altre! Condizioni ambientali. Per condurre una vita scandita da ritmi così tranquilli e rilassati, la Natura deve fare la sua parte, contribuendo a creare un’oasi di pace e tenendo lontani eventuali “intrusi”. Le dieci ore di barca che separano l’isola dalla capitale greca l’hanno preservata, per esempio, dall’immancabile consumismo occidentale. Il turismo di massa che si riversa in Grecia in ogni stagione non è un problema che riguarda Ikaria: la mancanza di porti naturali e il vento, forte e costante, che batte questo luogo idil-
liaco scoraggiano i villeggianti “classici”, abituati a ogni comfort.
E noi che cosa possiamo fare? Mettiamo insieme tutti questi fattori e abbiamo la ricetta vincente: vivere a lungo e in salute si può! Se è indiscutibile che il luogo in cui si risiede svolga un ruolo molto importante, non va dimenticato che tutto il resto, in buona sostanza, dipende da noi. Non è quindi necessario prendere armi e bagagli e trasferirsi a Ikaria – gli abitanti non ne sarebbero molto felici –, basta rivedere alcuni aspetti essenziali della nostra vita, partendo dalla dieta quotidiana che – è ormai ampiamente dimostrato – è in grado davvero di migliorare il nostro benessere.
Integratori nutrizionali
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Il mondo delle erbe
Disturbi intestinali
La cura con i semi di pompelmo L’estratto si rivela utile anche per risolvere i problemi causati dal fungo Candida albicans. Stefania La Badessa
S
empre più frequentemente si sente parlare di infezioni intestinali da Candida, che – molto spesso – presentano a livello intestinale una sintomatologia multiforme analoga a quella tipica del colon irritabile, con problemi digestivi, diarrea, stipsi, crampi e coliche.
Flora intestinale sottosopra In realtà la Candida albicans è
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Come utilizzare l’estratto contro la Candida un fungo che si trova naturalmente nella flora intestinale di una persona sana, senza comportare particolari problemi. Ma quando l’equilibrio viene sconvolto (per problemi di salute, alimentazione scorretta, assunzione di farmaci, allergie alimentari) questo microrganismo si moltiplica e cambia forma diventando aggressivo, alterando la funzionalità della parete intestinale e causandone
✱ La dose consigliata per l’estratto secco in capsule è di 150-300 mg (1-2 cps.) da assumere due volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, mentre per l’estratto in gocce la dose consigliata corrisponde a 3-15 gocce per 2-3 volte al giorno, diluite in poca acqua o succo di frutta. ✱ È preferibile iniziare con una dose bassa per testare la tollerabilità personale all’estratto, aumentando poi gradatamente la posologia. ✱ Per ripristinare l’equilibrio della flora intestinale è possibile assumere, una volta al giorno – a distanza di 4-6 ore dall’estratto di pompelmo – un supplemento probiotico (particolarmente indicato Saccharomyces boulardii) che contribuisca a ricolonizzare l’intestino, riportando la flora intestinale ad un equilibrio fisiologico.
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E il succo? Attenti ai farmaci… l’infiammazione. Ridurre l’assunzione di zuccheri e arricchire l’alimentazione di vitamine e sali minerali può aiutare, ma è possibile contribuire ad eradicare il problema utilizzando un integratore naturale a base di semi di pompelmo.
Oltre ad essere buono, il succo di pompelmo è ricco di vitamina C, fibre, sali minerali e antiossidanti. Diuretico e depurativo, è ottimo per iniziare a fare le… pulizie di primavera. Come saprete, però, il succo è noto per le interazioni che può avere con alcuni farmaci. Se li state assumendo, quindi, evitate di prendere il succo. Quali farmaci? ✱ Immunosoppressori come la ciclosporina
Stop ai germi che impazzano Originario della Cina, l’albero del pompelmo (Citrus paradisi) è ben noto alla cultura occidentale per le proprietà nutritive e dissetanti del suo frutto, ricco di vitamine e sali minerali. L’estratto – noto anche come GSE (Grapefruit Seed Extract) – si ottiene per macinazione dai semi e dalle parti membranose (biancastre) del frutto. La sua efficacia sembrerebbe strettamente legata a una probabile attività antibiotica, antimicotica e antivirale, che conferirebbe agli estratti la capacità di contrastare le infezioni causate da germi, funghi, virus influenzali ed erpetici.
Diamo tregua all’intestino L’estratto potrebbe quindi risultare utile per favorire il ritorno della funzionalità intestinale alla normalità, contrastando eventuali processi infettivi responsabili di disordini gastrointestinali quali le irritazioni gastriche (sembrerebbe efficace anche nei confronti dell’Helycobacter pilori…), le disbiosi e la dissenteria.
✱ Statine per la cura dell’ipercolesterolemia
✱ Calcio-antagonisti per la cura della pressione alta
✱ Antiaritmici per i disturbi del ritmo cardiaco
✱ Ansiolitici ✱ Pillola anticoncezionale
Gli esami diagnostici Ma come possiamo essere sicuri che i sintomi siano causati dalla Candida? Spesso, infatti, i sintomi sono aspecifici, gli stessi che troviamo in diversi tipi di patologie intestinali. L’unico modo per essere certi di trovarsi di fronte alla candida è ricorrere ad alcuni esami. Per individuare la presenza del fungo si può procedere alla ricerca nelle feci del microrganismo, chiedendo al laboratorio di eseguire una ricerca specifica del fungo in questione, oppure affidarsi al
test del siero del sangue (test immunoenzimatici), eseguendo un prelievo.
Anche contro la cistite Ricordiamo, infine, che il GSP trova indicazione contro un gran numero di affezioni, non solo gastrointestinali. Può rivelarsi utile contro le malattie da raffreddamento e la cistite: circa 10 gocce in un bicchiere d’acqua per 3 volte al giorno ma è bene farsi consigliare in maniera specifica da professionisti esperti in medicina naturale.
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Dossier
Tecniche di rilassamento Come fermarsi e ripartire: un’arte che si apprende Patrizia Pascucci
pag. 42
Il metodo Jacobson: bastano pochi minuti
pag. 44
Training autogeno: lascia che il tuo corpo cambi
pag. 46
Visualizzazioni durante l’autoipnosi
pag. 52
FastReset, il metodo rapido
pag. 56
Biofeedback, una guida per conoscersi meglio
pag. 57
Impariamo ad usare il nostro respiro
pag. 58
Allènati al rilassamento: quanti vantaggi!
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Tecniche di rilassamento
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gni funzione fisiologica umana (respirazione, sonno, fame, sessualità, battito cardiaco, ecc.) è caratterizzata da un’alternanza di attività e riposo. Anche la natura ci mostra come la vita sia indissolubilmente legata a ritmi, a pulsazioni, a cicli (basti pensare alle stagioni). La successione e il ricorso di fasi, quindi, sono fenomeni che fanno parte della nostra esperienza quotidiana. Ma quando consideriamo il riposo e la quiete, riferiti a noi stessi, ne parliamo come se fosse una sorta di miraggio, se non addirittura un lusso improbabile. Al massimo arriviamo a concederci un certo numero di ore di sonno quale unica e necessaria fonte di ristoro.
Fra stress e distensione Fasi di distensione e di rilassamento – soprattutto a seguito di attività (siano esse fisiche, emotive o cognitive) – sono invece necessarie per un recupero efficace delle energie e per l’accrescimento stesso delle nostre capacità. Come ben sanno gli sportivi, il potenziamento dei muscoli avviene, a seguito della stimolazione prodotta con l’attività fisica, proprio durante la fase di riposo che segue l’allenamento. Lo stesso sistema nervoso autonomo, che regola l’omeostasi del nostro organismo, prevede strutture e funzioni che presiedono sia a reazioni di attivazione dell’organismo (sistema nervoso simpatico) sia a risposte collegate con il rilassamento di quest’ultimo (sistema nervoso parasimpatico). Quando parliamo di rilassamento
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Prepariamolo in casa
Giulia Landini
I Burger diventano veg! E non torniamo più indietro
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l sigillo lo ha messo la rivista statunitense GQ: l’hamburger numero uno al mondo è vegan. GQ ha assegnato la palma d’oro nel settore “burger” a Superiority Burger, dell’omonima hamburgeria veg di New York. Un panino completamente vegetale la cui ricetta rimane segreta, ma pare contenga lenticchie, un mix stuzzicante di cereali e qualche grammo di miso. Ci segniamo l’indirizzo nel caso in cui sbarcassimo nella Grande Mela, ma, intanto, iniziamo a lavorare sui veg burger fatti in casa. Anche i nostri non sono niente male…
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Sperimentare in cucina I burger vegetali sono una scoperta interessante, poiché si possono declinare in tante maniere, a seconda della stagionalità della verdura. In genere, un veg burger contiene una verdura, un cereale e un legume, più insaporitori vari e spezie: anche i condimenti del panino possono essere molto sfiziosi e fantasiosi: salse saporite e verdure saltate o fritte. Sta a voi sbizzarrirvi! Per cominciare vi consigliamo due ricette che non vi deluderanno: i veg burger di barbabietola e i verdi veg burger fantasia a base di spinaci.
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Ingredienti per quattro Veg burger • 80 g di barbabietola rossa grattugiata; • 150 g di riso integrale cotto e raffreddato (in alternativa si può scegliere il miglio, anch’esso cotto e raffreddato); • 30 g di lenticchie cotte e scolate; • 30 g di pangrattato • 20 g di cipolla e uno spicchio di aglio finemente tritati; • 1 cucchiaio di salsa tahina; • 1/2 cucchiaino di timo e mezzo di semi di finocchio; • 1/2 cucchiaino di semi di senape tritati o 2 cucchiaini di salsa di senape; • 4 panini da burger. Per riempire i panini: radicchio o insalata, pomodori, cetriolini e senape o maionese di avocado.
Preparazione Nel mixer frullare in 20 colpi il riso, le lenticchie e la barbabietola precedentemente grattugiata. Trasferire il tutto in una ciotola e aggiungere pangrattato, cipolla e aglio, tahina, timo e finocchio, un pizzico di sale, pepe, la senape. Lavorare con le mani e riporre in frigo per trenta minuti. Quindi riprendere l'impasto e formare dei burger spessi 2 centimetri. Scaldare una padella di ghisa, versare un filo d’olio e cuocere per circa 12 minuti girando. I burger devono essere ben abbrustoliti – ma non bruciati - da entrambi i lati.
Come servirli Farcire i panini con il resto degli ingredienti o mangiarli semplicemente accompagnati da verdura cruda e dalla squisita maionese di avocado (vedi la ricetta).
La guarnizione
MAIONESE DI AVOCADO Ingredienti per 6 persone: 1 avocado, 1 cucchiaio di anacardi ammollati per circa due ore, 1 cucchiaio abbondante di succo di limone, 1 spicchio di aglio (facoltativo). Preparazione: In una terrina schiacciare con una forchetta l’avocado fino al raggiungimento della consistenza liscia e senza grumi, addizionare il succo di limone: frullare benissimo gli anacardi con l’aglio e unirli all’avocado. Amalgamare il tutto e servire.
Ingredienti per dieci Veg burger • 300 g di un mix di legumi: ceci, borlotti, cannellini, fagioli atzuki, già cotti • 250 g di spinaci freschi • 150 g di miglio cotto e raffreddato • 3 spicchi d’aglio finemente tritati • 1 cucchiaino da caffè di curcuma • 1 pizzico di peperoncino • il succo di mezzo limone • 80 g di di pangrattato • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva • 1 manciatina di sale integrale q.b.
versate 2 cucchiai di olio Evo, fate scaldare e aggiungete il trito d’aglio, facendo imbiondire per 30 secondi: abbassate il fuoco e ponete nella casseruola gli spinaci spezzettati grossolanamente. Fate cuocere ➜
Preparazione Pulite gli spinaci e fate un trito con l’aglio. In una casseruola
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Prepariamolo in casa
Giulia Landini
La burgeria vegana “Superiority Burger”: il loro panino sbaraglia la concorrenza.
per 10 minuti, aggiungendo a fine cottura il succo di mezzo limone. ● Frullate i legumi con un cucchiaino di curcuma in modo da ottenere un composto spumoso: se così non fosse aggiungete un po' d’acqua di cottura dei legumi o acqua del rubinetto. Mettete da parte. ● Frullate a colpi anche il miglio insieme agli spinaci cotti, quindi unite il tutto ai legumi e mescolate ritoccando con un pizzico di peperoncino e sale integrale. È il momento del pangrattato che unirete al composto: amalgamate bene e lasciate riposare per 30 minuti in
frigorifero, fin quando il composto sarà ben freddo e compatto. ● Il composto deve risultare appunto piuttosto compatto ma morbido, in modo da poter realizzare i veg burger direttamente con le mani. Se fosse troppo morbido e appiccicoso, aggiungete pangrattato. ● Formate ora i verdi veg burger che avranno uno spessore di 2 centimetri. Scaldate una piastra, meglio di ghisa, molto bene, versando un filo d’olio extravergine di oliva. Quindi cuocete i veg burger per 12 minuti girando. La superficie risulterà ben abbrustolita, ma attenti a non bruciarli...
Come servirli ➜ Nel panino Se si sceglie il panino, procuratevi i tipici panini morbidi da burger, del cavolo cappuccio finemente tritato e messo a marinare per due ore nell’aceto di mele, maionese vegana, carciofini sott’olio e farcite con questi ingredienti. ➜Con Salsa alle olive e/o salsa piccante Se invece preferite gustare i verdi veg burger direttamente nel piatto, potete accompagnarli con della verdura di stagione cruda, radicchio, porro e cavolo cappuccio finemente tritato, e con due gustose salsine: alle olive e piccante (vedi qui sotto).
LE SUPER SALSINE VEG Salsa alle olive Ingredienti: 150 g di olive nere 2 cucchiaini di capperi 1 cucchiaio di salsa tahina Preparazione: frullate insieme tutti gli ingredienti, aggiungendo a filo dell’acqua qualora il composto risultasse troppo compatto e frammentato.
Salsa piccante Ingredienti: 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, 5 cucchiai di salsa di soia, 2 cucchiai di zucchero grezzo di canna, 50 ml di succo di lime, tabasco (a seconda di quanto la volete piccante), 2 cucchiai di miso. Preparazione: versate tutto in una tazza e mescolate bene fino a sciogliere lo zucchero. Servite la salsa hot in una ciotolina in cui intingere i veg burger.
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Salsa rosa E ora una salsina tratta dal libro “Più ricette sane, meno ricette mediche” di Federica Gif (Macro Edizioni): www.mipiacemifabene.com. Ingredienti: 30 g di ketchup senza zucchero, 30 ml di latte di soia, 65 ml di olio di girasole, 1 cucchiaino di
aceto di mele, un pizzico di sale marino integrale. Preparazione: frullate a immersione il ketchup con il latte, l’aceto e il sale. Quando il composto diventa cremoso trasferitelo in un recipiente di vetro ben chiuso e riponetelo in frigo per 34 giorni. Poi è pronta.