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Periodico mensile – Anno VI, numero 51/2016 – €
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI
3,50
APRILE 2016
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 51 MAGAZINE
È L’ORA DEL DETOX Ecco come usare le erbe drenanti LAVORIAMO SULL’AURA Kinesiologia delle energie “sottili”
Difese
IMMUNITARIE Potenziamole con il lievito di birra: è tutto da riscoprire!
Dall’antica Cina: digitopressione per il benessere
IL PUNTO SULLE UOVA
LIQUIRIZIA RASAYANA
CIBO DI VALORE MA NON ESAGERIAMO: E POI CI SONO LE FRITTATE SENZA UOVA
PER L’AYURVEDA AUMENTA CURCUMA NELLA PAPPA IL QUOZIENTE INTELLETTIVO, CONTRO I DOLORI LE RICERCHE CONFERMANO DEL CANE E DEL GATTO
I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’ANTISTRESS SI DIFFONDE. Vasche di galleggiamento: zero stimoli sensoriali
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 16 Uova, tutto quello
che è necessario sapere pag. 22 Ovaio policistico,
un apparente problema di pelle
IL MONDO DELLE ERBE pag. 26 Tempo di drenaggio,
ecco come si procede pag. 32 Il lievito di birra, una
spinta al sistema immunitario pag. 38 Brain Booster, l’Ayurveda
indica la liquirizia
LE ALTRE MEDICINE
CI SALVERÀ UN FIORE pag. 44
La concentrazione sta a zero: che fare?
pag. 60 Kinesiologia aurica,
lavoriamo sui campi energetici pag. 64 Vasche di galleggiamento,
una pratica antistress
OMEOPATIA pag. 68
Attacchi di panico, quando l’ansia taglia le gambe
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pag. 46
DOSSIER
Digitopressione per il benessere Tonificare l’organismo, 6 punti per ristabilire il flusso del Qi La sorgente gorgogliante, come estrarre energia dalla terra Per le turbe del sonno
RUBRICHE
Mari e abissi per risollevare l’umore
Il periscopio pag. 8
Sulle ali di Psiche pag. 10
Psicoterapia per tutti i giorni pag. 14
Scoperte in soffitta pag. 42
I nostri amici animali pag. 72
Prepariamolo in casa pag. 74
Le ricette del mese pag. 78
Il mercato della salute pag. 81
Libri pag. 84
Web trend pag. 87
Annunci olistici pag. 88
L’ultima domanda pag. 98
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Nutrizione naturale
I consigli della NUTRIZIONISTA
Ovaio policistico UN APPARENTE PROBLEMA DI PELLE 22
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Uno squilibrio ormonale trattabile anche con le scelte alimentari. Vediamo come il nostro medico è giunto alla diagnosi e quali sono state le sue prescrizioni nutrizionali. Elisabetta Ravera na giovane donna di 36 anni e dal fisico robusto giunge al mio studio subito dopo la festività natalizia. È sposata da quattro anni senza figli pur avendo deciso di intraprendere una gravidanza. Da giovane ha sofferto di acne, regredita dopo una cura ormonale, anche se è residuata una pelle definita “grassa” dalla stessa paziente. Da qualche mese ha notato il ripresentarsi di pustole di tipo acneico specialmente su mento e collo, imputate a uno stato di stress e a una alimentazione disordinata. Dopo il parziale successo della terapia prescrittale da uno specialista dermatologo, Claudia decide di affrontare il suo problema di pelle curando l’alimentazione da tempo trascurata.
non ama la carne e il pesce, frutta e verdura sono spesso dimenticate, come anche l’acqua: la mia paziente beve poco perché – dice – “non ha mai sete”.
Stanchezza, ciclo dilatato e troppa… pasticceria
Un sospetto diagnostico
U
Apparentemente, Claudia gode di buona salute, anche se riferisce di stancarsi facilmente, non pratica alcuno sport e preferisce usare la moto per spostarsi, quindi cammina poco. È tendenzialmente stitica e ha un ciclo mestruale che definisce “regolare” anche se ha una frequenza di circa 38 giorni, quindi più dilatata rispetto allo standard. L’alimentazione di Claudia è un piccolo disastro: mangia in modo irregolare, spesso salta il pasto di mezzogiorno, cenando in modo abbondante in tarda serata. Essendo titolare di un esercizio commerciale (ahimè… una pasticceria), frequentemente le capita di assaggiare i prodotti da forno e i dolci. La sua alimentazione è prevalentemente costituita da carboidrati,
Peso fuori dalla norma Claudia ha effettivamente la pelle del viso punteggiata di pustoline rosse soprattutto attorno alla bocca e sul mento, un viso rotondo e guance paffute, una lingua con una lieve patina biancastra. Noto anche una discreta peluria soprattutto sulle gambe, cosce e zona pelvica. I parametri della superficie corporea ci dicono che il suo Body Mass Index (BMI) è di 32, quindi nella fascia di obesità (si veda più avanti, ndr). Il tessuto adiposo è prevalente attorno alla vita e a livello del torace.
Indubbiamente Claudia necessita di una regolarizzazione delle sue abitudini alimentari e una riduzione della massa grassa, ma alcune informazioni relative alla sua storia clinica pregressa e attuale generano qualche domanda. Molte giovani donne hanno difficoltà a iniziare e portare a compimento una gravidanza e le cause di questo problema possono essere molteplici: in questo caso l’obesità, la pelle grassa tendenzialmente acneica e il ciclo mestruale più lungo rispetto allo standard possono far pensare a un generico “problema ormonale”. Chiedo quindi a Claudia di eseguire degli accertamenti di laboratorio volti a indagare, oltre ai parametri metabolici classici – come ad esempio la glicemia – anche la funzionalità della tiroide, dell’ipofisi e delle ovaie. Le
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Nutrizione naturale
suggerisco anche di rivolgersi allo specialista ginecologo per eseguire una visita accurata e un’ecografia pelvica.
Cisti nelle ovaie: è la sindrome
La dieta per l’ovaio policistico Prima di tutto facciamo pasti regolari, evitando cibi grassi e pesanti. Ecco un menu tipico da seguire in questi casi:
✔ Colazione: pane integrale, cereali integrali, oppure il muesli.
✔ Pranzo: una porzione di alimento proteico (carne bianca, pesce, uova o legumi), pane integrale, verdura cruda, olio extravergine d’oliva. ✔ Cena: più leggera del pranzo. Minestre di legumi e cereali integrali, sempre accompagnati da verdure crude o cotte. ✔ Spuntini tra un pasto e l’altro: frutta fresca, mandorle e noci. ✔ Bere molta acqua durante il giorno. 24
Alla visita successiva Claudia mi porta i risultati degli accertamenti. Gli ormoni tiroidei sono nella norma e ciò esclude un ipotiroidismo, che sarebbe stato compatibile con l’aumento del peso, la facile stancabilità e il ciclo mestruale con un intervallo più dilatato. Anche il cortisolo è nella norma e questo permette di eliminare il sospetto di una compromissione dell’ipofisi come avviene per la sindrome di Cushing, che sarebbe stata compatibile con l’aspetto “arrotondato” specialmente del viso, la peluria e i valori del metabolismo alterati. Come temuto la glicemia è di poco al di sopra dei valori massimi di normalità, l’emoglobina e i globuli rossi invece ai limiti inferiori. La presenza di testosterone (ormone sessuale maschile) aumentato, un alterato rapporto degli ormoni sessuali
femminili e soprattutto un’ecografia che rivela la presenza di piccole cisti nelle ovaie indirizzano la diagnosi verso la sindrome dell’ovaio policistico.
Colazione e pranzo A Claudia, oltre ai farmaci, viene prescritto di fare pasti regolari, quindi non saltare l’appuntamento di mezzogiorno, evitando di spilluzzicare tra i pasti. Il cibo viene distribuito nel corso della giornata, inserendo 3 spuntini principalmente a base di frutta fresca e secca come mandorle e noci. La giornata tipo di Claudia inizia al mattino con una colazione a base di pane o fette biscottate integrali e cereali integrali o in alternativa il muesli. Bandite le torte e i biscotti troppo ricchi in burro e grassi. Dopo uno spuntino a base di frutta fresca, il pranzo contiene una porzione di proteine ad alto valore biologico come carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) e uova o legumi. Utili anche i supplementi di ferro, accompagnati da verdura cruda, olio di oliva
Una sindrome sfuggente: ecco come si scopre e si cura La sindrome dell’ovaio policistico è uno dei più comuni disordini ormonali della donna e può essere caratterizzata da diversi aspetti, come l’irregolarità mestruale, l’infertilità, l’aumento della peluria e la presenza di acne, il sovrappeso e, successivamente, una sindrome metabolica che può esitare in diabete e aterosclerosi. Oltre ad un approccio farmacologico, l’unica misura terapeutica proponibile in questa tipologia di paziente è la riduzione del peso corporeo con una dieta mirata e un programma di esercizio fisico aerobico. In questo modo noi agiamo proprio sul meccanismo della sindrome stessa.
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Controlliamo il peso corporeo con il Body Mass Index
extravergine e una modica porzione di pane integrale.
Spuntini e cena Privilegiamo poi gli alimenti ricchi in omega 3 come i semi di lino, cavolfiore, spinaci, cavoletti di Bruxelles, pesci (soprattutto salmone, pesce spada, tonno e sardine). Nel pomeriggio due spuntini a base di frutta fresca e secca per chiudere con un pasto serale più leggero rispetto a quello diurno in cui alternare minestre di legumi e cereali a riso integrale, sempre accompagnati da una abbondante porzione di verdure crude o cotte. Importante: la paziente viene anche invitata a fare attività fisica.
Alimenti da eliminare In questa fase vengono sospesi i formaggi, il latte di origine animale e i salumi, gli alcolici e superalcolici, la frutta disidratata
e candita, mentre, con moderazione, sono ammessi yogurt a basso contenuto di zucchero e grassi, yogurt di soia e latte vegetale. È anche importante idratarsi nel corso della giornata con acqua a basso residuo minerale.
I risultati arrivano Il percorso integrato dietaesercizio fisico ha avuto inizialmente l’obiettivo di ridurre di almeno del 5% il grasso viscerale e di normalizzare la situazione dermatologica. Obiettivo raggiunto nei primi mesi di trattamento: attualmente la sinergia terapia farmacologica, dieta e attività fisica sta gradualmente facendo rientrare tutti i parametri biochimici e ponderali nonché lo stato cutaneo verso la normalità, in vista del progetto più ambizioso: una gravidanza a termine e senza rischi.
Il Body Mass Index o indice della massa corporea (BMI) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e quadrato dell’altezza. Non tiene conto del sesso e delle caratteristiche fisiche del soggetto, né della massa magra o grassa: si usa come parametro grossolano dello stato di peso forma. È considerato regolare quando compreso tra 18,5 e 25. Oltre questo valore si è in sovrappeso (25-30), sopra i 30 in stato di obesità e sopra 40 in obesità gravissima. Al di sotto dei parametri di normalità si parla di sottopeso (15, 5-18) e grave sottopeso (inferiore a 15). Si calcola con questa formula: dividete il peso in Kg per il quadrato della vostra altezza espressa in metri. Ad esempio, se pesate 80 Kg e siete alti 1,75 centimetri: 80 : (1,75 x 1,75) = 26, 1 Siete leggermente in sovrappeso…
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Dossier
pag. 46
Digitopressione per il benessere pag. 50
Tonificare l’organismo, 6 punti per ristabilire il flusso del Qi pag. 54
La sorgente gorgogliante, come estrarre energia dalla Terra pag. 57
Per le turbe del sonno pag. 58
Mari e abissi per risollevare l’umore
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DIGITOPRESSIONE Secondo la medicina tradizionale cinese, il corretto flusso del Qi – l’energia vitale – è decisivo per mantenerci in salute. Si può favorire stimolando alcuni punti sulla pelle. iù di quattromila anni fa, i medici cinesi – attenti osservatori della Natura – scoprirono che stimolando alcuni punti sulla superficie corporea è possibile alleviare il dolore e contrastare i sintomi di numerose malattie. Col tempo individuarono centinaia di punti “attivi” sul sistema mente-corpo e concepirono una raffinata teoria per rispondere alla domanda chiave: come mai, stimolando quei punti, otteniamo così tanti benefici? Che cosa accade quando ci impegniamo in questa pratica?
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Liberare il Qi Il risultato di questa vasta opera dell’ingegno umano, che ha coinvolto decine di generazioni di studiosi (di cui solo di pochi è stato tramandato il nome), è la base su cui poggia l’odierna Medicina tradizionale cinese. Poteva rispondere alla domanda di cui sopra. E tale fu la risposta: “La stimolazione di un determinato punto sulla pelle, con gli aghi o semplicemente con le dita, permette all’energia vitale di scorrere liberamente attraverso l’organismo”. Un’energia cui i cinesi si riferiscono con il termine “Qi” e i giapponesi con “ki”. Ogni disturbo o malattia esprime un ostacolo nel flusso di questa energia vitale.
La scoperta delle energie vitali Contrariamente a quanto alcuni pensano, per le medicine tradizionali come quella della Cina – così come l’indiana o di tante culture sciamaniche – la teoria viene sempre dopo la pratica. Da sempre si è partiti dai fatti nudi e crudi: si notava che una certa azione sul corpo produceva effetti sulla salute. Solo
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Dossier
in un secondo momento, per spiegare il fenomeno, si è giunti a postulare l’esistenza di un sistema “intelligente” radicato nel corpo, una fisiologia occulta, normalmente invisibile. In Cina, tutto questo ha portato a teorizzare la presenza dei 14 meridiani, come in India il sistema dei Dosha. È una cosa del tutto evidente per il medico cinese: se esiste un flusso energetico vitale, questo deve avvenire all’interno di appositi canali, detti Meridiani. Quindi diciamolo subito: non c’è proprio nulla di fantasioso in questi antichi saperi medici. Nessuna licenza poetica, ma un’indagine approfondita dei fatti.
andremo a dissolvere i conflitti esistenti tra la mente e il corpo. Sono loro a sostenere i problemi di salute che ci affliggono. Blocchiamo questo circolo vizioso e togliamo il carburante che alimenta le malattie.
Perché funziona?
Per noi occidentali, abituati a ragionare nei termini della scienza, tutto questo può suonare strano. A ben vedere, però, anche la scienza spiega, a suo modo, come la digitopressione possa funzionare. In questo caso si parla non di Qi e meridiani, ma di endorfine rilasciate nel sangue stimolando i punti sulla pelle. Oppure, come spiega Michael Reed Gach, fondatore dell’Acupressure Institute di Berkeley, California, si tirerà Il sistema dei Meridiani in ballo la conduttività elettrica a livello cutaneo: «Gli «La digitopressione – spiega Gérard Edde, un esperscienziati – dice Reed Gach – hanno dimostrato l’esito di agopuntura che ci accompagna alla scoperta di stenza di questa energia utilizzando microvoltimetri, questo affascinante pensiero – si basa sulla teoria dei strumenti elettrici in grado di misurare la carica energetica ed elettrica dell’organismo umano». Gérard Edde Spiegazioni forse un po’ rudimentali Il manuale pratico di digitopressione ma che, in parte, soddisfano la sete di Macro Edizioni – Pagine 157, euro 12,00 conoscenza delle menti moderne. Gérard Edde, membro della North America Un’attività che può diventare routine Association of Acupuncture, si è formato a Taiwan e Iniziamo allora a cimentarci con la diinsegna terapie orientali in Francia. In questo gitopressione: ovviamente, in questo manuale pratico presenta una serie di punti di dossier, abbiamo scelto solo alcuni digitopressione per vari tipi di problematiche fisiche punti – quelli più famosi – tra le centie mentali. Alcune immagini del dossier sono tratte da naia proposte dalla Medicina tradizioquesto libro. nale cinese. Abbiamo evitato i punti utilizzati per il dolore, o per malattie specifiche, in quanto riteniamo che, in questi casi, sia op14 meridiani principali dell’agopuntura, dei veri e proportuno rivolgersi a uno specialista. Prima di tutto, legpri canali dell’energia vitale, legati agli organi più imgete la pagina qui a fianco: spieghiamo per sommi portanti dell’organismo. La correlazione tra meridiacapi le regole di base per la pratica della digitopresni e organi spiega, ad esempio, perché una pressiosione. Un’attività che possiamo svolgere regolarne esercitata su determinati punti del piede possa rimente, anche tutti i giorni. Anzi, la costanza nell’imvitalizzare un organo distante come il fegato». pegno è fortemente consigliata.
Un’antica visione olistica Per ogni tradizione il corpo, la psiche e la mente sono strettamente intrecciati. O meglio: costituiscono un tutt’uno. È solo un nostro ingenuo difetto, una leggerezza del pensiero, che ci spinge a concepirli come entità separate. Nel caso della digitopressione, dunque, possiamo intervenire per alleviare un sintomo – un dolore, ad esempio – ma l’effetto non è mai limitato alla sfera fisica. Contemporaneamente, agiremo anche sui livelli superiori acquisendo lucidità mentale, consapevolezza interiore, ordine nelle emozioni. E soprattutto
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Un’indagine su noi stessi È un modo semplice, anche piacevole, di fare qualcosa di concreto per noi stessi. Aiuterà anche a conoscerci meglio: non siamo solo un corpo, questo è solo la parte accessibile ai sensi. Su altri piani – come insegnano anche le medicine tradizionali – noi siamo l’espressione delle stesse energie, della stessa intelligenza che sostiene tutto ciò che vive e l’intero universo. Di tutto questo noi possiamo riconquistare consapevolezza.
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Digitopressione per il benessere
LE REGOLE GENERALI Nelle pagine successive illustriamo una serie di auto-trattamenti di digitopressione. È bene seguire alcune regole per una corretta esecuzione della tecnica.
Durata
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In presenza di un disturbo acuto il trattamento deve durare almeno 5 giorni con due sedute al giorno. Meglio proseguire per qualche giorno anche dopo la scomparsa del disturbo. Per un disturbo cronico e la tonificazione il trattamento può superare i 10 giorni.
Importante Praticate lontano dai pasti due volte al giorno. Al mattino appena svegli e prima di cena (o poco prima di andare a letto).
Come localizzare i punti Come unità di misura usiamo la larghezza del pollice. Ad esempio, diremo “a 2 larghezze di pollice sopra l’ombelico”.
Metodi di digitopressione A seconda dei punti stimolati useremo diverse modalità d’uso delle dita, raffigurate qui a fianco.
1 Armonizzazione
Con la punta del dito medio esercitiamo una pressione sul punto, poi ruotiamo la punta del dito da una parte e dall’altra come fosse un cacciavite. Facciamo due rotazioni al secondo per circa un minuto.
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2 Tonificazione
Con la punta del dito medio picchiettiamo rapidamente e delicatamente (due battiti al secondo) il punto scelto per un minuto circa.
3 Dispersione
Si preme per 20 secondi sul punto con la punta del pollice. Ripetere per 3 volte.
Da ricordare Quando diciamo di stimolare un punto su un arto intendiamo dire che va stimolato su entrambi gli arti.
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I nostri amici animali
Laura Romanò
Dolori osteoarticolari del cane
La curcuma nella pappa Come per gli esseri umani, questa radice è un potente antinfiammatorio anche per i nostri amici animali. Ecco come possiamo utilizzarla.
I
dolori osteoarticolari affliggono anche i cagnolini: in questo caso una buona idea è quella di aggiungere curcuma alla pappa. L'interesse della comunità medica occidentale per la curcuma è basato sul meccanismo d'azione del suo principio attivo: la curcumina. Sono migliaia ormai gli articoli elencati dal National Institute of Health americano che comprovano la sua efficacia. I ricercatori focalizzano gli studi sull’azione antitumorale, di inibizione del TNF (fattore di necrosi tumorale) alla quale è strettamente legata la potente attività antinfiammatoria.
somministrarla nel modo corretto e non eccedere nelle dosi consigliate.
Miscelare la curcuma Alcuni esperti consigliano di miscelare la polvere con acqua calda ma non bollente oppure con un olio vegetale o animale. L’olio di canapa, semi di lino o semi di girasole in piccole quantità sono già ottime basi da utilizzare per il cane e il gatto, come anche un olio di pesce (evitate l’olio di fegato di merluzzo però) in quanto molto ricchi di omega-3, antinfiammatori naturali.
Benefici ad ampio raggio Un dolore molto frequente Il principio attivo agisce sull’infiammazione inibendo la produzione di molecole proinfiammatorie come alcune prostaglandine, citochine ed enzimi infiammatori che sono il target di quella famiglia di antinfiammatori (FANS) utilizzati in medicina veterinaria per il trattamento dell’osteoartrite del cane. Questa importante patologia purtroppo è la prima causa di dolore nel cane, ne soffre uno su 5 sopra l’anno di età e nel 60% dei casi sono coinvolte più articolazioni.
Occhio ai farmaci! I principali farmaci utilizzati riducono il dolore ma hanno purtroppo effetti collaterali sull’afflusso di sangue ai reni e al tratto intestinale: ciò impedisce l’utilizzo prolungato di questi farmaci. Aggiungere quindi polvere di curcuma alla pappa del vostro cane ogni giorno può aiutare nella riduzione dell’infiammazione associata alle problematiche articolari. Nel contempo essa aiuta anche a potenziare il sistema immunitario, lavora come antiossidante e aiuta nelle intossicazioni alimentari batteriche oltre che inibire la carica parassitaria intestinale. È molto importante però
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L’utilizzo della curcuma nella pappa del cane o del gatto, può diventare una buona abitudine anche perché, a basse dosi, svolge un'azione lenitiva sullo stomaco e protettiva nei confronti delle maggiori ghiandole digestive, fegato e pancreas. Non a caso il suo colore giallo-arancio può essere associato ai colori corrispondenti al 2° e 3° chakra, che si manifestano tanto negli animali quanto nell'uomo come “ruote energetiche”. Gli organi associati a questi due chakra sono: intestino, vescica biliare, fegato, pancreas e stomaco. Utilizzare una spezia del colore corrispondente ad essi, migliora il fluire dell’energia al loro livello.
Dall’Oriente all’Occidente Da secoli la curcuma è una spezia utilizzata nella cucina indiana e orientale. È molto diffusa nella medicina ayurvedica indiana come erba depurativa, rimedio digestivo, per febbre, infezioni, dissenteria, artrite e disturbi epatici. Anche la medicina cinese la utilizzava per curare problemi epatici e biliari e per le congestioni al petto. Solo a partire dal 1931, quando venne inserita in un eminente testo di erbologia medica, le sue proprietà curative hanno iniziato ad essere applicate in Occidente.
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Dosi e consigli per l’impiego in soccorso di cane e gatto ● In medicina veterinaria, un integratore a base di curcuma, per avere effetto benefico, deve contenere almeno 150 mg di curcumina/capsula, che è il dosaggio giornaliero per un gatto di peso medio di 4 kg. Se parliamo di un cane il dosaggio di curcumina è circa 35-45 mg/kg di peso vivo. Considerando come strumento di misura un cucchiaino da caffè, il dosaggio di curcuma può essere di circa un cucchiaino ogni 20 kg di peso. ● Secondo il dottor Demien Dressler, conosciuto come “Dog Cancer Vet” (nella foto), la curcuma dovrebbe essere somministrata in capsule o
addizionata alla lecitina (in una proporzione di 4:1, cioè 4 parti di curcuma e 1 parte di lecitina) per avere il massimo dei suoi benefici. Dressler lavora da anni in stretta collaborazione con oncologi veterinari negli Stati Uniti, nel tentativo di alleviare le sofferenze in cani affetti da tumori. La principale terapia naturale consigliata è basata sull'alimentazione fisiologica e sulla somministrazione di integratori con capacità antiossidanti come la curcuma. ● Esistono ottime formulazioni commerciali di curcumina in capsule ma fate attenzione alle componenti e alle
concentrazioni. Spesso gli integratori in medicina veterinaria sono ingannevoli: imparate a leggere sempre le etichette per non farvi ingannare dal packaging! Se utilizzate le capsule, non scegliete quelle che contengono piperina (estratto dal pepe nero) oppure zuccheri, amidi, conservanti, riso, latte, lieviti, coloranti o biossido di silicio.
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