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Periodico mensile – Anno VII, numero 63/2017 – €
3,90
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI. Prima immissione: 20 aprile 2017
MAGGIO 2017
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 63 MAGAZINE
Energie di Primavera Rivitalizziamoci con le essenze e la pappa reale
Gambe gonfie L’ippocastano e i semi per i primi caldi
Elisir
Dossier digiuno
DI NASTURZIO Contrasta i reumatismi con Ildegarda
Le pratiche per rigenerare l’organismo
ALLINEAMENTO ENERGETICO
CHELAZIONE IONICA
PREPARIAMOLO IN CASA
LA TECNICA BRASILIANA CHE SCIOGLIE I TRAUMI E ACCENDE IL SOLE INTERIORE
ELIMINA LE TOSSINE E RIATTIVA I SISTEMI DI AUTOGUARIGIONE
COLAZIONI IPOGLICEMICHE: IL MODO PIÙ SALUTARE PER INIZIARE LA GIORNATA
PRANAYAMA KAPALABHATI. La respirazione yogica che fa bene alla mente
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 16 L’intestino
gocciolante pag. 22 Pappa reale contro
i vuoti d’energia
pag. 26 Strawberries
fields forever: la cura delle fragole
IL MONDO DELLE ERBE pag. 28 Spossati dai primi
caldi, ecco i semi che ci sostengono pag. 34 L’elisir di Nasturzio
contro i reumatismi
LE ALTRE MEDICINE
PSICOTERAPIA PER TUTTI I GIORNI pag. 12
pag. 62 Pranayama Kapalabhati,
Dilemma d’amore: adagiarsi o ascoltare il cuore?
il cervello ringrazia pag. 66 Sciamanesimo brasiliano:
AROMATERAPIA
l’allineamento energetico pag. 40 pag. 70 Nuove frontiere
della disintossicazione
Niaouli e Rosmarino per ritrovare l’energia vitale
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pag. 46
DOSSIER
L’ARTE DEL DIGIUNO ● Introduzione ● Il digiuno in Naturopatia ● La versione dell’Ayurveda ● Il digiuno del Buddha ● La dieta numero 7
RUBRICHE
● Previene e cura, la scienza conferma
Il periscopio
Il giramondo pag. 74
pag. 8
Conosci te stesso
Prepariamolo in casa pag. 76
pag. 10
Ci salverà un fiore
Le ricette del mese
pag. 38
Scoperte in soffitta pag. 44
pag. 80
Libri
Web trend pag. 84
Il mercato della salute pag. 86
Annunci olistici pag. 90
L’ultima domanda pag. 82
pag. 98
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Il mondo delle erbe
Spossati dai primi caldi, ecco i semi che ci sostengono 28
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In arrivo i tipici disturbi della bella stagione: stanchezza, mancanza d’appetito, gambe gonfie, intestino in subbuglio. Proviamo a superarli. Stefania La Badessa
N
on capita sempre e a tutti ma, a volte, il consolidarsi del bel tempo e le giornate che si allungano sempre di più possono dar luogo a fastidi tutt’altro che piacevoli. Oppure, si risvegliano alcune nostre antiche problematiche, le vulnerabilità tornano a farsi sentire. In ambito fitoterapico sono numerose le opzioni a disposizione: in questo articolo ci concentriamo su una parte ben specifica delle piante, il loro seme. Se ben usati, concorrono ad uscire dall’empasse.
Cola, il seme che dà la carica Utilizzati dagli indigeni dell’Africa occidentale – che li masticano da secoli per le loro proprietà stimolanti, diuretiche e cardiologiche – i semi ottenuti dalla Cola (genere Cola), un albero tipico delle foreste tropicali, sono tradizionalmente conosciuti come “noci di Cola”: basta però soffermarsi sul nome della pianta per rendersi conto che, in realtà, i suoi estratti sono ben noti anche al grande pubblico, che li consuma e utilizza sotto forma di una delle bevande più conosciute in assoluto per le sue proprietà dissetanti e stimolanti, la Coca-Cola.
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di Cola oce
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Il mondo delle erbe
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reco In fondo… caffeina
Grazie al loro contenuto in caffeina, le noci di Cola (ossia i semi privati della pellicola esterna che li avvolge) possiedono un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale che fa del loro estratto un vero e proprio rimedio “anti-stanchezza”, in grado di ridare tono e vitalità sia alla mente sia al fisico. Oltre a migliorare l’attenzione, la concentrazione e l’attività intellettuale in genere, gli estratti di Cola possono essere utili a chi desidera ridurre la fatica sia durante sia dopo un’attività fisica.
Da usare con giudizio Trattandosi di un integratore di caffeina, per evitare effetti collaterali come irritabilità, ansia e insonnia è bene evitare l’uso di Cola nelle ore serali e non esagerare né con le dosi (max 200-300 mg di caffeina al dì), né con i tempi di somministrazione che non devono essere troppo lunghi. Sconsigliato l’uso in gravidanza e allattamento, oppure in presenza di tachicardia, malattie cardiache o di ipertensione. È bene poi evidenziare che, ad alti dosaggi, la caffeina interferisce con alcuni farmaci: potenzia ad esempio gli effetti dei farmaci anticoagulanti, dell’adrenalina e degli ormoni tiroidei, mentre riduce l’attività degli anticoagulanti orali e aumenta l’assorbimento dell’aspirina. Rivolgersi al medico o al farmacista per una consulenza mirata.
Per un uso corretto: I semi di Cola si usano in estratto secco in capsule o in flaconcini (in associazione ad altri ri-
Fieno greco per lo sportivo Interessanti anche le possibili applicazioni in campo sportivo amatoriale: grazie alle sue proprietà anabolizzanti naturali, il Fieno greco determina non solo un miglioramento della vitalità generale, ma sembra anche capace di stimolare l’aumento della massa muscolare nei soggetti che svolgono una regolare attività fisica.
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medi naturali dall’azione tonica), alla dose suggerita dall’azienda produttrice, preferibilmente al mattino appena svegli, ripetendo – se necessario – l’assunzione nel primo pomeriggio.
Fieno greco, semi ricostituenti Particolarmente ricchi di ferro, sali minerali, vitamine, zuccheri e aminoacidi, i semi del Fieno greco (Trigonella foenum graecum) rappresentano un ottimo rimedio ricostituente, dalle elevate proprietà nutritive. Utilizzato da secoli dagli antichi guaritori cinesi per curare la febbre, l’ernia, i dolori muscolari e persino l’impotenza, per la fitoterapia moderna il Fieno greco ha proprietà toniche, ricostituenti ed antianemiche, che lo rendono indicato in caso di astenia, lunghe convalescenze o magrezza eccessiva. Il suo solo inserimento nella dieta apporta infatti un notevole contributo calorico, facilitando il recupero di peso corporeo anche grazie ad una stimolazione dell’appetito per azione diretta sul centro regolatore della fame.
Un tonico naturale (e anti-anemico) Dunque, se ci sentiamo a terra nei periodi dell’anno in cui la Natura raggiunge l’acme delle forze, il Fieno greco può rappresentare un’efficace soluzione naturale. Grazie alle sue proprietà toniche, favorisce il miglioramento generale dello stato psicofisico, mentre
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BATTI I GONFIORI ALLE GAMBE CON IL SEME DELL’IPPOCASTANO on l’arrivo della bella stagione e dei primi caldi, quasi sempre, si verifica – soprattutto nei soggetti predisposti – un peggioramento della circolazione venosa e le gambe finiscono inevitabilmente per mostrare segni di sofferenza: fanno così la loro comparsa quelle antiestetiche ramificazioni dei capillari insieme a gonfiori diffusi, che minano la bellezza e soprattutto la salute delle gambe. ● Per assicurare un pronto sollievo, magari dopo una lunga giornata trascorsa in piedi – contrastando così il gonfiore e la sensazione di pesantezza – è possibile associare, a una buon stile di vita (alimentazione, attività fisica, ecc.), l’impiego di estratti naturali come quello ottenuto dai semi dell’Ippocastano (Aesculus hippocastanum). ● Si tratta di un antichissimo rimedio fitoterapico usato da sempre nel trattamento dei disturbi venosi. Utilizzato con costanza, l’Ippocastano e i suoi principi attivi (soprattutto l’escina) sono in grado – grazie alle loro proprietà vasoprotettrici e antinfiammatorie – di aumentare la resistenza e l’elasticità della parete dei capillari, facilitando la circolazione e favorendo il riassorbimento dei liquidi che possono ristagnare nei tessuti, causa principale degli inestetici gonfiori (edema). ● Particolarmente efficaci se applicati direttamente sulle zone da trattare, gli estratti di Ippocastano rientrano spesso nella formulazione di prodotti per uso topico come gel o pomate, anche in associazione con altri principi attivi naturali come il Rusco, la Centella asiatica, la Vite rossa, l’Amamelide.
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per il suo buon contenuto di ferro rappresenta un valido integratore in caso di carenza di questo elemento.
Per un uso corretto: Il Fieno greco si trova in commercio in forma di capsule di estratto secco (100-200 mg per 12 volte al dì) oppure in gocce di tintura madre, consigliate alla dose di 60 gocce per 2 volte al dì in poca acqua, circa un’ora prima dei pasti principali.
PER UN USO CORRETTO Il seme d’Ippocastano si può utilizzare come estratto secco titolato in capsule (alla dose di 1-2 capsule, da circa 250 mg ciascuna, per tre volte al dì a stomaco pieno) o in tintura madre, alla dose consigliata di 60 gocce per due volte al giorno in poca acqua. La durata della cura può variare a seconda dei casi, ma è consigliabile prolungare il trattamento fino ad ottenere un sensibile miglioramento dei sintomi, soprattutto nella stagione calda.
RICORDATE: l’uso dell’Ippocastano è sconsigliato in presenza di problemi gastrici, in gravidanza e nell’infanzia.
Semi di Pompelmo per l’intestino Originario della Cina, l’albero del pompelmo (Citrus paradisi) è ben noto alla cultura occidentale per le proprietà nutritive e dissetanti del suo frutto, ricco di vitamine e sali minerali. Ma i benefici di questo frutto non si limitano al suo delizioso succo: dai semi si ottiene, infatti, un estratto che sarebbe dotato di attività antibiotica e battericida, tanto da conferire ai semi di pompelmo la capacità di contrastare le infezioni causate da germi, lieviti e muffe, virus influenzali ed erpetici. Dalle in-
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Il mondo delle erbe
fezioni da Candida a quelle del cavo orale, dall’acne ai disturbi gastrici, l’estratto ottenuto per macinazione dai semi e dalle parti membranose (biancastre) del frutto promette di essere una vera e propria farmacia in miniatura pronta all’uso.
Anche nei cambi di stagione Può rivelarsi prezioso proprio in fase di cambio stagionale, quando si possono manifestare vari tipi di disturbi gastrointestinali. L’estratto di semi di pompelmo – noto anche come GSE (Grapefruit Seed Extract) – torna utile infatti per contrastare eventuali processi infettivi a livello gastrointestinale, la disbiosi e la dissenteria, problematiche ricorrenti quando il tempo atmosferico volge al bello e, generalmente, durante il periodo estivo. Gli omeopati ed esperti di medicina naturale ne suggeriscono l’assunzione anche per stimolare l’efficienza del sistema immunitario, nelle cistiti e nella cura delle malattie da raffreddamento. Interessanti sono anche le prospettive per l’uso topico dell’estratto, opportunamente diluito in olio d’oliva o di
mandorle, soprattutto nel trattamento di malattie della pelle e delle mucose legate a processi infettivi.
Qualche cautela col pompelmo Non sono stati rilevati – al momento – effetti collaterali di rilievo a carico dell’estratto dei semi. Potrebbe sussistere, tuttavia, una possibile intolleranza alla tipica acidità dell’estratto, che andrà in questi casi assunto preferibilmente a stomaco pieno. Da evitare il contatto con gli occhi perché potrebbe provocare forti irritazioni.
Per un uso corretto: La dose consigliata per l’estratto secco in capsule è di 150-300 mg (1-2 cps) da assumere due volte al giorno, lontano dai pasti. Per la forma liquida 8-15 gocce (dose strettamente legata al tipo di estratto, attenersi quindi a quanto indicato sulla confezione) per 2-3 volte al giorno, diluite in poca acqua o succo di frutta. La durata del trattamento può variare, secondo l’intensità e l’estensione del problema, dalle 3-4 settimane ai 2-3 mesi.
L’INFUSO
Non dimentichiamo il buon vecchio Foeniculum
Se l’intestino fa le bizze, come può capitare in questa stagione, i semini di finocchio restano un classico da non sottovalutare. Anzi. I
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semi (acheni) sono ricchi di un olio essenziale capace di favorire il benessere gastrointestinale, riducendo la produzione di gas (meteorismo) e rilassando la mucosa intestinale, azione utilissima in caso di crampi e coliche. Ma non solo. Anche l’apparato respiratorio beneficia dell’azione del finocchio che favorisce l’espettorazione dando sollievo nelle affezioni bronchiali caratterizzate da tosse e catarro. Nelle donne
in allattamento, infine, l’assunzione di rimedi a base di semi di finocchio porta ad un aumento di volume della ghiandola mammaria e stimola la secrezione lattea (azione galattogena).
Come approfittarne In prima battuta privilegiamo l’infuso, il metodo più semplice: un cucchiaino da tè di semi per una tazza d’acqua bollente, lasciando in infusione – coperto – per 10-15 minuti.
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Dossier
Si ritrova in India, in Giappone, in Naturopatia e, di questi tempi, famosi scienziati come Valter Longo ne evidenziano i benefici: la pratica del digiuno depura e rigenera il corpo.
L’arte del DIGIUNO P er alcuni è un argomento semplicemente improponibile. Per quale motivo si dovrebbe digiunare? È una penitenza? Una imposizione puritana? La cattiva interpretazione è sostenuta certamente dal fatto che molte tradizioni religiose – dalla Quaresima cristiana al Ramadan islamico – propongono il digiuno come una sorta di preghiera od offerta alla divinità. Rispettiamo queste posizioni ma, come si suol dire, non è questo il
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punto. L’astensione periodica dal cibo è anche altro: in primis una pratica salutare che ritroviamo per esempio in Naturopatia, nell’Ayurveda, nella Macrobiotica e che, ultimamente, è al centro dell’interesse della medicina scientifica. Affrontiamo dunque l’argomento da questo punto di vista. Senza pregiudizi ma ponendoci invece una domanda di fondo: per quale motivo tradizioni salutistiche così diverse sono concordi nel consigliare il digiuno?
pag. 46
Introduzione
pag. 48
Il digiuno in Naturopatia
pag. 52
La versione dell’Ayurveda
pag. 55
Il digiuno del Buddha
pag. 56
La dieta numero 7
pag. 58
Previene e cura, la scienza conferma
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L’arte del digiuno
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Le altre medicine
La tecnica indiana influisce anche sulle nostre facoltĂ mentali: piĂš concentrazione e meno vuoti di memoria. Daniela Roccatello
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RESPIRAZIONE YOGICA
PRANAYAMA KAPALABHATI Il cervello ringrazia
A
volte in età avanzata possiamo immaginare il nostro cervello come un minerale prezioso che pian piano comincia a sgretolarsi. Il rischio diventa concreto se abbiamo vissuto una vita sedentaria e magari poco vivificata da nuove emozioni, sentimenti e ideali. Subentrano vuoti della memoria recente, scarsa capacità di concen-
trazione, difficoltà nello studio anche quando riguarda materie scelte da noi perché ci appassionano. A questo punto la domanda è: esiste la possibilità di ritardare il più possibile questo declino?
Una spugna palpitante nel cranio La possibilità esiste e lo strumento consiste nel recuperare, al meglio delle nostre capacità, una buona e sana respirazione. In particolare, ci rivolgiamo agli esercizi della respirazione
indiana conosciuti come Pranayama Kapalabhati. Pranayama – lo ricordiamo – “significa espansione o estensione della forza vitale” (Prana) ed è il quarto stadio dello Yoga secondo il maestro Patañjali. Premessa: respirare bene significa modificare il volume del cervello. Come il gheriglio della noce il cervello è racchiuso in un guscio – il cranio – ma è una noce che palpita e si muove! Durante l’inspirazione, allorché i polmoni si gonfiano d’aria, il cervello diminuisce di volume;
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Le altre medicine
I principali benefici della tecnica Massaggio del cervello, massaggio del sistema nervoso nella sua totalità. Per rendersi conto degli effetti vitali di Kapalabhati basta – dopo una giornata molto piena e stancante – praticarlo per 3 o 4 minuti (riposandosi di tanto in tanto) per sentirsi immediatamente rilassati e pronti a riprendere il lavoro. Kapalabhati agisce come un tonico cerebrale puro e unico. Anche nella ginnastica e nello sport succede che il respiro acceleri in seguito allo sforzo fisico, ma l’attività fisica consuma quasi subito il supplemento di ossigeno inalato mediante la respirazione amplificata. In Kapalabhati, invece, si resta tranquillamente seduti in posizione di riposo e, data l’immobilità del corpo, la spesa muscolare è minima e il beneficio (una maggior ossigenazione) arriva al suo massimo e perdura nel tempo. Con ricadute positive sulle nostre facoltà mentali, come concentrazione e memoria.
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viceversa, durante l’espirazione, il cervello aumenta di volume; si comporta proprio come una massa spugnosa che si riduce e si gonfia a seconda del ritmo respiratorio.
che viene iniettato nel cervello, lo sciacqua, lo irriga, apre tutti i capillari e va a vivificare le cellule cerebrali e quelle delle ghiandole endocrine racchiuse nel cervello, specialmente l’ipofisi.
Una boccata di puro ossigeno
Cranio lucente
Esattamente come una spugna, di volta in volta compressa poi rilassata, questo movimento influenza la circolazione dei fluidi nel cervello, cioè in primo luogo la circolazione del sangue. Se si pensa che il cervello è il più grande consumatore di ossigeno del corpo, si comprende immediatamente l’importanza di questo fatto. Il Pranayama permette appunto di ottimizzare l’apporto di sangue e ossigeno al cervello. Ma, all’inverso della respirazione abituale in cui l’inspirazione è attiva e l’espirazione è passiva, in Kapalabhati l’espirazione è attiva mentre l’inspirazione è passiva.
I benefici di Kapalabhati sono enormi. Il cervello irrigato di sangue è ora ricco di ossigeno: questa stimolazione naturale determina effetti positivi fisici e mentali. La persona sedentaria, la cui respirazione è spesso superficiale e insufficiente, torna ad ossigenarsi. Si mobilita il sangue venoso stagnante, un’azione profonda e ricca di benefiche conseguenze. Kapalabhati significa letteralmente “cranio lucente” o “che pulisce il cranio ed il suo contenuto” rimandando all’idea di pulizia, disincrostazione, ringiovanimento del cervello che diviene lucido, sveglio, ossigenato.
La mente torna a carburare Espulsioni d’aria forzate Kapalabhati consiste in brevi raffiche di forzate espulsioni d’aria, seguite ogni volta da un’inspirazione passiva: questo favorisce l’irrigazione sanguigna mantenendo in maniera più duratura una buona ossigenazione naturale. La respirazione ordinaria fa variare il volume cerebrale di circa 18 volte al minuto nei due sensi (IN ed ES). Immaginate ciò che accade in Kapalabhati, nel quale il ritmo può raggiungere fino a 120 espulsioni al minuto! Si produce un vero e proprio massaggio del cervello! È un massaggio accompagnato da un’azione di pompaggio sulla circolazione arteriosa, in quanto nell’espirazione il cervello si “gonfia” di sangue: un torrente sanguigno
Così irrigato, sciacquato, stimolato, ossigenato, il cervello è pronto per la grande avventura dell’esplorazione interiore e mentale. Acquisendo una maggiore capacità di concentrazione, si riduce il rischio di cadere vittime dell’incidente tecnico più frequente: l’assopimento. Questa stimolazione, inoltre, produce un’accelerazione sanguigna che pervade tutto il corpo e che si percepisce con una piacevole vibrazione: ogni cellula è vivificata e vibra di vita e di dinamismo.
Impariamo con un insegnante Durante la pratica è fondamentale non forzare e non cercare di aumentare la propria capacità respiratoria troppo velocemente. I polmoni sono organi molto deli-
63 LE ALTRE MEDICINErespiro_Layout 2 06/04/17 12.21 Pagina 65
cati ed ogni uso scorretto può facilmente causare danni. Non solo il corpo fisico, ma anche l’aspetto mentale ed emozionale necessitano di tempo per adeguarsi. Dunque, non forzare mai. A questo proposito è necessario, all’inizio del percorso, rivolgersi ad un insegnante che verifichi l’esatta esecuzione dell’esercizio. Una volta imparato bene come fare, ciascuno potrà eseguire Kapalabhati da solo. Il respiro appartiene a tutti e tutti possono imparare a farne un meraviglioso strumento di autocura.
Ecco come si procede Kapalabhati si esegue seduti su una sedia o su un cuscino tenendo la colonna vertebrale diritta. l In questo esercizio lavora solo l’addome, l’aria deve transitare passivamente nel torace. l Non muovete le spalle che non si devono né alzare né abbassare. l Inspirate dolcemente lasciando le narici in posizione di riposo e gonfiando l’addome.
l Espirate con forza dilatando le narici e contraendo tutti i muscoli addominali contro la colonna vertebrale nella parte bassa. l Rilasciate l’addome e l’aria entrerà passivamente nella fase di inspirazione successiva. l Si effettuano più cicli respiratori al minuto. Non esagerare all’inizio e farsi seguire da un insegnante per testare la capacità respiratoria del principiante.
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Il giramondo
a cura della redazione
Quattro validi motivi per visitare al più presto Yoga Vidya Ashram • Imparare a vivere lo yoga nella propria quotidianità e non solo nell'ambito di un centro yoga; • Proseguire e ampliare gli insegnamenti ricevuti nei vari corsi annuali di yoga, indipendentemente dal lignaggio di riferimento; • Riportare lo yoga moderno nell’ambito della tradizione ascetica e spirituale, così come descritto negli antichi trattati filosofici; • Studiare e approfondire la conoscenza e il contenuto dei testi classici di riferimento dello yoga, del samkya e della filosofia indiana.
Nuova linfa per corpo, mente e anima oga Vidya Ashram nasce nel 2013 nei pressi di Città di Castello, in provincia di Perugia, sotto la benedizione di Paramhansa Niranjananda, successore ed erede spirituale di Paramhansa Satyananda. Nella tradizione vedica l’ashram è l’abitazione del Guru, del Maestro o, più semplicemente, di un insegnante di yoga che ha deciso di ospitare i suoi allievi per trasmettere meglio il suo insegnamento, quello dei suoi Maestri e della tradizione millenaria a cui fa riferimento. Swami Virananda è il maestro che qui risiede, che ha ideato e realizzato
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questa struttura e che si occupa di diffondere lo yoga nei suoi aspetti e valori più tradizionali.
La struttura Yoga Vidya Ashram, la “Casa della conoscenza dello yoga”, è un posto tranquillo e silenzioso immerso nei boschi di querce e conifere dell’Alta Valle del Tevere. È costituito da un’ampia struttura centrale e una costruzione secondaria che possono ospitare sino a venticinque persone in camere singole o multiple, e con due ampie sale yoga. Le strutture sono state costruite con materiali a basso impatto ambientale e sono totalmente eco-compatibili.
Lo stile di vita ashramitico Il tempo trascorso in ashram richiede una vita semplice, fatta di silenzio, concentrazione, lavoro, studio e pratica comune. Da Yoga Vidya Ashram ritrovate la vera realtà dello yoga; la regola imposta, gli orari, il ritmo di vita naturale vi insegnano a vivere lo yoga, che è un processo evolutivo che utilizza prima di tutto yama e nyama; nel silenzio e nella concentrazione, potete confrontarvi con voi stessi, conoscervi, scoprire quali sono i vostri punti di forza e di debolezza, quali sono i desideri da eliminare e gli obiettivi da perseguire per migliorare la vostra vita interiore che influenza la vostra vita esteriore. E la tradizione impone, a chi pratica yoga seriamente, di trascorrere almeno una settimana in ashram per resettare il proprio stile di vita e di pensiero.
La giornata in ashram Lo stile di vita regolare offerto dall’ashram prevede alcuni appuntamenti fissi durante la giornata. A partire dal mattino con il mantra sa-
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Gli appuntamenti ✔ 29 aprile-1° maggio:
dhana e la pratica di asana. Seguono le attività di karma yoga e poi il pranzo, sano e naturale. Dopo pranzo lo yoga nidra, la tecnica di rilassamento consapevole. Nel pomeriggio ci si dedica allo studio dei testi e al pranayama con approfondimenti teorico-pratici. Dopo cena, l’appuntamento è con i kirtan e la meditazione, al termine della quale entra in vigore mouna, il silenzio fino al mattino seguente.
I benefici su più livelli La caratteristica principale dell’ashram è il lavoro che si compie su molteplici piani. Alla base di tutto c’è il lavoro fisico. In un ashram deve essere svolto con lo spirito di karma yoga, il lavoro disinteressato, senza attaccamento alla lode e al riconoscimento. Poi abbiamo il lavoro psichico ed energetico che si concretizza negli asana, nel pranyama, nel sadhana quotidiano e nelle altre pratiche assegnate dal Maestro con lo scopo di migliorare l’equilibrio psicofisico e stabilizzare la base dalla quale partire per il lavoro spirituale. L’evoluzione spirituale, una migliore comprensione della nostra realtà esistenziale e degli obiettivi che dobbiamo realizzare in terra, in que-
seminario “Tattwa shuddhi, l’antica tecnica di purificazione degli elementi” Purificare i cinque elementi di cui è composta ogni cosa creata è importante per chi vuole intraprendere pratiche avanzate di yoga e tantra.
✔ 28 maggio-3 giugno: seminario “Prana vidya e Filosofia dello yoga” Lo scopo immediato di prana vidya è di risvegliare e manipolare il prana.
✔ 8-9 luglio: Guru Poornima sta vita, è il vero obiettivo dell’attività che si svolge in ashram. Purificazione, meditazione, contemplazione, riflessione sono tutte pratiche che si svolgono meglio nel silenzio dell’ashram, nello stile di vita dell’ashram, alla presenza del Maestro che corregge e incoraggia, illuminando la strada che deve necessariamente essere percorsa.
Gli insegnanti di yoga Le pratiche vengono condotte da insegnanti di yoga certificati presso il Centro Yoga Satyananda di Milano, uno dei primi centri che dal 1986 si occupa di formazione e aggiornamento di insegnanti secondo lo stile della Bihar School of Yoga di Munger (India), una delle quattro istituzioni dello yoga riconosciute dal governo indiano. Tutto sotto la supervisione dello Swami che incoraggia, consiglia, aiuta ciascun sadhaka a trovare la propria strada.
Un luogo aperto a tutti Yoga Vidya Ashram è aperto a tutti i sinceri ricercatori che vogliono sperimentare la vita dell’ashram: insegnanti di yoga, praticanti, neofiti. Vengono organizzati regolarmente seminari di approfondimento su temi della tradizione yogica.
Festeggiamo i nostri Maestri Domenica alle ore 6,06 ci sarà la luna piena di luglio. Dalle ore 21 di sabato: kirtan, havan e commemorazione dei maestri incarnati o disincarnati. Alle ore 7 di domenica: havan in ricordo dei maestri e mantra sadhana.
✔ 23-29 luglio: seminario “Kriya Yoga 1 e filosofia dello yoga 1” Apprendimento e pratica intensiva dei primi nove kriya del Metodo Satyananda, mirati a sviluppare e perfezionare lo stato di pratyahara.
✔ 30 luglio-5 agosto: seminario “Mooladhara-Swadhisthana: un nodo da sciogliere” Ci interesseremo di questi due chakra sotto il profilo simbolico e psichico e li faremo lavorare utilizzando pratiche di yoga, migliorando il nostro equilibrio e l’approccio alla vita.
✔ 6-12 agosto: seminario “Anna Yoga” Non un nuovo stile di yoga, ma chiare indicazioni sull’arte di alimentarsi secondo lo yoga, l’ayurveda e il digiuno per nutrire annamayakosha, il nostro corpo grossolano, tutto il sistema dei corpi sottili e potenziare il prana che in essi scorre. A partire dal 25 giugno Yoga Vidya Ashram è aperto a tutti coloro che desiderano trascorrere un periodo di yoga intensivo in ashram.
Info e contatti Yoga Vidya Ashram si trova presso Loc. Seripole di San Maiano, Città di Castello (PG) Per info: telefono 380.6918758; 340.6865351; info@yogavidyaashram.it, www.yogavidyaashram.it
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