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Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI Prima immissione: 20 luglio 2017
Periodico mensile – Anno VII, numero 66/2017 – €
3,90
AGOSTO SETTEMBRE 2017
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 66 MAGAZINE
Dossier OBIETTIVO FELICITÀ La guida Super Cosciente indica la strada
Aroma TERAPIA
CUCINA CRUDISTA
Eritemi solari: rimedi fai-da-te con Elicriso e Tea tree
Per l’estate: rigenerarsi in quattro settimane
MEDICINA ANTROPOSOFICA
CAMPANE TIBETANE
PRESSIONE BASSA
ECCO COME IL GENIO DI STEINER PONE LE BASI DELLA GUARIGIONE
VIBRAZIONI BENEFICHE, MASSAGGIO SONORO E LUCE BLU SOLARIZZATA
I CONSIGLI A TAVOLA DELLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
TROVATO IN SOFFITTA. Bol d’Air di Jacquier: l’aria balsamica delle pinete in casa
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 12 Rigenerarsi
con la cucina cruda pag. 18 Pressione bassa in
estate, consigli a tavola
IL MONDO DELLE ERBE pag. 24 Battere la nausea
con Menta e Zenzero pag. 28 Combattiamo
la stanchezza con l’Elisir di Issopo
pag. 32 Mirtillo Nero, non solo
per gambe affaticate
LE ALTRE MEDICINE
AROMATERAPIA pag. 10
pag. 58 Le vere radici della
medicina antroposofica pag. 64 Auto-trattamento, tecniche
di libertà emotiva pag. 66 MeditAzione: obiettivo
consapevolezza pag. 70 Campane tibetane,
il massaggio sonoro in acqua
Kit per la pelle in estate: Elicriso, Tea tree e Lavanda
SCOPERTE IN SOFFITTA pag. 44
Il Bol d’Air Jacquier, l’aria delle pinete in casa
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pag. 44
DOSSIER
La conquista della felicità: il metodo del PROSSIMO PASSO ● Introduzione ● Come ricevere la guida interiore ● Come superare gli ostacoli ● Gli esercizi per la vita
supercosciente
RUBRICHE
● Scopriamo le nostre risorse
Il periscopio
Le ricette del mese pag. 78
pag. 8
Conosci te stesso pag. 10
Ci salverà un fiore pag. 38
Prepariamolo in casa pag. 74
Libri
Scelti per voi pag. 87
Annunci olistici pag. 80
Web trend pag. 82
Il mercato della salute pag. 85
pag. 88
L’ultima domanda pag. 98
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Nutrizione naturale
“Il problema riflette uno squilibrio tra Yin e Yang. Scegliamo quindi i cibi più adatti per riportare equilibrio”.
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Pressione bassa in estate
I CONSIG LI DELLA MEDICIN ORIENTA A LE
Tante pillole ma spesso sottovalutiamo ciò che mettiamo nel piatto in grande quantità. Soffriamo di ipotensione? Vediamo un’altra proposta. Lucrezia di Lernia
oprattutto durante la stagione calda le persone predisposte sono soggette al problema ipotensione. Significa che la pressione sanguigna è più bassa rispetto ai valori considerati normali. Ne conseguono sintomi come appannamento della vista, stato confusionale, stordimento, nausea, vertigini, batticuore, svenimento e tanta, troppa debolezza.
S
Per l'Oriente è una disfunzione energetica È bene chiarire subito che, qualora i disturbi fossero importanti e invalidanti, è necessario rivolgersi al medico. Detto questo, è altrettanto vero che è possibile gestire l’ipotensione partendo dalla tavola. Le medicine orientali, infatti, ci insegnano che ogni disturbo è la conseguenza di una disfunzione energetica di specifici organi e visceri.
Che cosa dicono i medici cinesi La Medicina Tradizionale Cinese spiega che il
nostro organismo è attraversato da dodici principali canali energetici detti Meridiani. All’interno di questi ultimi scorre il Qi (energia) assicurando una corretta funzione organica. Quando il processo è inficiato si palesano disturbi e malesseri che, attraverso una diagnosi energetica, possono essere ricondotti a specifici distretti organici (nel caso dell’ipotensione il Cuore e i Vasi). Una volta individuato l’organo, il viscere e il tipo di disfunzione, questi vanno riequilibrati attraverso diverse pratiche. Una di queste è, appunto, l’alimentazione.
Equilibrio Yin e Yang con i cereali integrali La medicina Macrobiotica ci insegna che per salvaguardare la salute del Cuore, più che per tutti gli altri organi e visceri, è necessario mantenere costante l’equilibrio tra lo Yin (espansione) e lo Yang (contrazione). Questo equilibrio può essere ricercato migliorando il proprio stile di vita e affidandosi anche all’alimentazione.
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Nutrizione naturale
In India è il quarto Chakra Per la Medicina cinese e per la Macrobiotica (la corrispondente versione giapponese) la stanchezza, i brividi e anche l’ipotensione possono originare dal meridiano del Cuore. Lo stesso viene detto in India dove, però, si parla di Chakra. I Chakra principali sono sette centri energetici, posti uno sotto l’altro in corrispondenza della colonna vertebrale. Il corretto funzionamento dei Chakra permette un
giusto afflusso di energie agli organi e ai sistemi ad essi collegati. Anche in questo caso l’organo coinvolto nei disturbi pressori è il Cuore, insieme al sistema circolatorio. Si associa al quarto Chakra, detto anche “Anahata”. Questa fonte energetica, che è posta al centro del nostro corpo, è anche il punto di incontro più forte e importante dell’energia celeste e terrestre.
Anahata La prima “regola” è quella di porre alla base della propria dieta gli alimenti che la Macrobiotica considera i più equilibrati e cioè i cereali integrali, meglio se in chicco. Questo cibo contiene in sé la giusta proporzione tra lo Yin e lo Yang. Più precisamente l’ipotensione viene classificata in due tipologie. Si gestisce scegliendo di limitare o eliminare alcuni alimenti, utilizzando specifici stili di cottura e introducendo nella dieta cibi più equilibrati. Vediamo nella pratica cosa è necessario fare.
Ipotensione Yin In genere, questo tipo di ipotensione è tipica delle persone che seguono un’alimentazione vegetariana o vegana che prevede il consumo quotidiano di farine raffinate, zucchero bianco, frutta tropicale, caffè, latte o derivati (per i vegetariani) e molti alimenti crudi. Un consumo esagerato di questi cibi può conferire all’organismo un’eccessiva energia raffreddante portando così a un importante indebolimento del corpo. La soluzione in caso di ipotensione Yin è quella di introdurre nella dieta quotidiana il consumo di cereali integrali, legumi cotti a lungo utilizzando la cottura a
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pressione, verdure fresche e di stagione prediligendo quelle dalla forma tonda, dal sapore amaro e qualcuna a foglia verde.
Ipotensione Yang Viceversa, l’ipotensione Yang è frequente nei soggetti che seguono un’alimentazione onnivora. In questi casi i tessuti e i muscoli perdono la giusta elasticità aprendo la strada alla pressione bassa. Per gestire questo problema è necessario avere qualche accorgimento durante i pasti. La linea da seguire, in questo caso, è quella di eliminare tutto ciò che tende ad irrigidire il corpo. Quindi, in primo luogo tutti i grassi saturi e i prodotti da forno.
Quando ci sentiamo proprio a terra Sia nell’ipotensione Yin che in quella Yang – nei giorni in cui i sintomi sembrano peggiorare, quando la stanchezza si accentua – si possono consumare alimenti saltati in padella con del buon olio. In assenza di patologie che limitino il consumo di sale, è bene aumentare leggermente l’utilizzo dello
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Una roivcaerttea da pr stesso, a patto che sia integrale e di buona qualità. Meglio condimenti salati come gomasio, miso, tamari o shoyu. In questo modo sarà più semplice riuscire ad apportare all’organismo un’energia capace di conferirgli forza e vigore. Qualora si seguisse un’alimentazione che esclude il consumo di carni rosse o bianche, questa scuola consiglia di aumentare il consumo di pesce.
Mais, zucche e foglie verdi La Medicina tradizionale cinese spiega che il cereale più dotato di una spiccata attività riequilibrante sul cuore è il Mais. Anche la Quinoa, il Miglio e l’Amaranto possono essere considerati utili al riequilibrio di questi sistemi. Esiste, inoltre, anche una specifica categoria di verdure utili al riequilibrio di cuore e intestino tenue, il viscere associato. Sono quelle dalla forma tonda come zucche (in questo periodo possiamo trovare quelle estive) e, ad ulteriore esempio, le cipolle. Consigliate anche le verdure dal sapore amaro come cicoria, cicorino e carciofo. Le verdure a foglia verde hanno, invece, una specifica attività sull’elasticità dei vasi. Non devono mai mancare.
Alleniamo i muscoli ma devono anche riposare Un altro consiglio made in China: il cuore, e tutti i vasi che compongono il sistema circolatorio, sono fondamentalmente dei muscoli. Quindi, è importante mantenerli allenati anche se – non dimentichiamolo – il cuore ha bisogno di riposare. Il sonno, infatti, gioca un ruolo fondamentale per la salute di questo organo e del sistema nervoso.
Come mettere in pratica a tavola la lezione orientale? Qui un esempio elaborato ma davvero gustoso. INGREDIENTI (PER DUE PERSONE) PER GLI INVOLTINI DI PESCE: 4 filetti di pesce spatola o sgombro; farina di mais per la panatura; erbe aromatiche tritate; sale integrale. PER IL RIPIENO: 1/2 tazza di mais (che avrete già lessato in precedenza); 1 tazza di zucca estiva tagliata a dadini; 1 tazza di carota tagliata a rondelle; una tazza di foglie di bieta; 1 tazza di cipolla; qualche foglia di cicorino; 1 presa di pinoli; timo e prezzemolo fresco; 4 pomodori secchi; capperi, uno spicchio d’aglio, olio Evo, sale, brodo vegetale, erbe aromatiche, salsa tamari e farina di Mais q.b.
PROCEDIMENTO
✱ Fate dorare lo spicchio d’aglio
in olio e sale. Spegnete la fiamma, lasciate raffreddare. Nel frattempo fate rinvenire i pomodori secchi in acqua fresca.
✱ A questo punto nella padella
unite la zucca, la cipolla e la carota. Fate cuocere le verdure a fiamma viva aggiungendo di tanto in tanto del brodo vegetale. A fine cottura aggiungete le foglie di cicorino precedentemente lavate e tagliate finemente ed eliminate lo spicchio d’aglio. Quando le verdure saranno tenere ma ancora croccanti, spegnete la fiamma e schiacciatele grossolanamente con una forchetta.
✱ Adagiate i pinoli in una padella
antiaderente e tostateli, stando attenti a non bruciarli. Unite alle verdure il mais in chicchi, i pinoli tostati, i pomodori secchi strizzati e tagliati finemente e qualche foglia di timo fresco, quindi amalgamate bene il tutto. Se il composto risultasse troppo liquido potete aggiungere della farina di mais. Amalgamate e lasciate riposare per una decina di minuti.
✱ Prendete i filetti di pesce, dai
quali avrete eliminato le spine, e farciteli con il ripieno dal lato opposto a quello della pelle, quindi arrotolate i filetti e fermateli con uno stuzzicadenti da spiedino. Passate più volte gli involtini nella farina di mais precedentemente mescolata alle erbe aromatiche e al sale. Adagiate ogni filetto in una teglia ricoperta di carta forno.
✱ Irrorate con un filo di olio evo,
unite al pesce del rosmarino fresco quindi infornate a 180° per 15 minuti circa. Servite ben caldo irrorando ogni involtino con salsa tamari riscaldata sulla fiamma. Si accompagna con foglie di bieta scottate. Guarniamo con prezzemolo fresco e salsa tamari.
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Il mondo delle erbe
MIRTILLO NERO Non solo per le gambe affaticate Qualche semplice spunto per approfittare al meglio delle sue virtĂš salutari: circolazione, occhi, pelle e gengive ringraziano. Michela Clemente
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Ricetta storica La tintura di Mirtillo del dottor Valnet
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o incontriamo ancora lungo i sentieri più incolti dei boschi di montagna. Buono da mangiare, si presta alla preparazione di splendide marmellate; ma il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) possiede anche numerose proprietà terapeutiche riconosciute dai ricercatori e adottate in farmacologia.
La carica degli antociani Dal punto di vista chimico contiene infatti antociani, appartenenti alla grande famiglia degli antinfiammatori flavonoidi, responsabili della pigmentazione violacea dei frutti e del loro potenziale antiossidante. Dagli antociani si liberano le antocianidine protagoniste dell’azione vasoprotettiva sia a livello della microcircolazione venosa degli arti inferiori sia nella microcircolazione cardiaca. L’attività antiossidante del Mirtillo nero si estende, inoltre, all’apparato visivo dove le antocianidine costituiscono un ottimo coadiuvante contro lo stress da monitor e nei casi di deficit oculari, come miopia o retinopatie.
Sollievo per gambe affaticate Il caldo estivo di questi giorni e la sedentarietà contribuiscono ad appesantire le nostre gambe dilatando capillari e piccole vene. In questi casi le antocianine danno una sferzata di energia alle nostre gambe. Nel succo di Mirtillo possiamo trovare un’elevata concentrazione di antociani che il nostro organismo può assorbire e utilizzare immediatamente. Anche l’assunzione orale delle bacche è ottimale nel trattamento e nella prevenzione dell’affaticamento degli arti inferiori. Se vogliamo, invece, avere una vera e propria azione farmacoterapica affidiamoci agli estratti standardizzati in capsule o pastiglie.
SOS afte e gengiviti Il Mirtillo, inoltre, non è solo un potente antiossidante, ma anche un valido antimicrobico. Le sue molecole agiscono, infatti, sull’adesione batterica alle mucose del nostro organismo favorendo l’espulsione di patogeni nocivi. La cavità orale è spesso preda di eczemi, afte o infiammazioni gengivali causate da una debilitazione del sistema
Uno dei fondatori e pionieri della fitoterapia, il medico francese Jean Valnet, consigliava ai suoi pazienti di estrarre i principi attivi del Mirtillo nero in alcool. La sua ricetta storica a base di acquavite e bacche di Mirtillo rappresenta ancora oggi una sfiziosa formula da assaporare in compagnia nelle serate estive. Servono 100 g di bacche fresche di Mirtillo (Vaccinium myrtillus) e 1 litro di acquavite. Lasciare macerare le bacche per 15 giorni in un recipiente ben chiuso, in un luogo fresco lontano dalla luce. Filtrare e conservare in frigo. immunitario. Possiamo aiutare le nostre difese con un collutorio fai da te semplice da preparare!
Collutorio al Mirtillo ● Far bollire una manciata di bacche di Mirtillo nero in un litro d’acqua fino a ridurre a metà la parte liquida. ● Lasciare raffreddare e filtrare il composto spremendo le bacche. ● Procedere con risciacqui orali più volte al giorno.
Cosmesi naturale LATTE PER LA PULIZIA VISO DI PELLI DELICATE Grazie all’utilizzo topico di prodotti a base di Mirtillo la nostra epidermide può godere di tutti i benefici anti-stress ossidativo. La cute con tendenza alla couperose e alla fragilità capillare è molto diffusa, soprattutto nella popolazione femminile. Per lenire il rossore e prevenire i micro-danni vascolari si può optare per un latte detergente dal profumo fruttato. Preparazione: Serve un vasetto di yogurt magro e mezzo bicchiere di succo di Mirtillo nero. In un recipiente dotato di buona chiusura, mescolare e amalgamare bene i due ingredienti. Procedere alla pulizia viso come d’abitudine Conservare in frigo.
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Dossier
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A cura della redazione
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La conquista della felicità
IL METODO del PROSSIMO PASSO Self-coaching per realizzare la... felicità Poniamo alla vostra attenzione un metodo che affonda le sue radici nella disciplina indiana del Kriya Yoga e ispirato agli insegnamenti del maestro Paramhansa Yogananda. Facciamoci guidare in questo viaggio da Sahaja Mascia Ellero.
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Introduzione
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Come ricevere la guida interiore
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Come superare gli ostacoli
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Gli esercizi per la vita supercosciente
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Scopriamo le nostre risorse
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on fermarsi. C’è un obiettivo ambizioso alla nostra portata, da realizzare nelle nostre vite: addirittura la felicità. Sappiamo tutti che “felicità” è una parola abusata, ormai sembra che non abbia alcun senso, come del resto le parole “amore”, “gioia”, “bellezza” e tanti altri termini oggi poco apprezzati e definiti sentimentali. Tuttavia ci chiediamo: è solo retorica o c’è dell'altro? Ebbene, per il pensiero indiano ispirato al Kriya Yoga questo stato di coscienza – la felicità – è dentro di noi. Una realtà evidente. Dobbiamo solo riscoprirla, portarla alla luce.
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Dossier
Le origini del Metodo LA VISIONE DELL’ALTA MONTAGNA Quando era ancora un ragazzo, in India, Paramhansa Yogananda ebbe una visione. Si trovava al centro del mercato di una cittadina alle pendici dell’Himalaya, circondato da venditori ambulanti, compratori affannati, mendicanti, animali… In mezzo a quella confusione nessuno sembrava felice. Di tanto in tanto, però, qualcuno sollevava lo sguardo in lontananza, verso l’Himalaya, e un’espressione di intensa nostalgia si dipingeva sul suo volto. Ma poi quella persona distoglieva lo sguardo ed esclamava: «Oh, è troppo in alto per me!». Si racconta che Yogananda, dopo aver assistito alla scena più volte, levò a sua volta lo sguardo: vide un’alta montagna illuminata dal Sole, la cui bellezza e serenità erano in totale contrasto con la confusione del mercato.
Il flusso ininterrotto dell’essere Anche quando ci sembra che sia tutto fermo – o quando vorremmo che tutto rimanesse fermo perché ci piace così com’è – l’esistenza fluisce e noi insieme a lei. Tutto scorre, tutto cambia. Divenire consapevoli di ciò, e adeguarsi a questa semplice realtà della vita, è uno dei segreti della felicità. Ce ne parla Sahaja Mascia Ellero che, da oltre vent’anni, vive e lavora nella comunità Ananda nei pressi di Assisi. È l’ideatrice del Metodo del Prossimo Passo®, ispirato agli insegnamenti del maestro indiano Paramhansa Yogananda e del suo discepolo diretto Swami Kriyananda. Il tutto viene descritto nel cofanetto “Il prossimo passo della tua vita” che comprende un libro e un DVD (Edizioni Ananda).
Lo stato di beatitudine è dentro di noi Si tratta di un metodo di self-coaching spirituale, come lo definisce Sahaja: c’è sempre un prossimo passo, anche quando sembra impossibile. E c’è sempre una meta davanti a noi: riusciamo a vederla? Quella meta è l’essenza della nostra felicità. Un compito alla nostra portata: «Coscienza e beatitudine – spiegava al riguardo Swami Kriyananda – sono innate in ogni cosa. L’universo stesso è stato emanato dallo Spirito Assoluto, che è sempre cosciente, sempre esistente, sempre nuo-
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Provò l’ardente desiderio di scalare il monte e di entrare in quel Paradiso terrestre ma pure lui si ritrovò a pensare: «È troppo in alto per me!». Non appena si accorse di quel pensiero, lo respinse ed esclamò: «Forse sarà troppo in alto per compiere la scalata con un solo balzo, ma almeno posso mettere un piede avanti all’altro!». Così, passo dopo passo poté entrare nel giardino d’alta montagna. «Il Metodo del Prossimo Passo ha proprio questo scopo», osserva Sahaja Mascia Ellero. «Aiutare a prendere le redini della nostra vita e a dirigere i passi verso le vette della felicità». va beatitudine o Satchidananda». Semplicemente dobbiamo recuperare la memoria di questo stato di beatitudine, insito in noi stessi. Il metodo di cui parliamo raduna appunto una serie di tecniche da praticare in sequenza per individuare e centrare l’obiettivo “felicità”. Ne diamo un’idea essenziale, non si può entrare in tutti i particolari. Dal 2012 si insegna ad Assisi e molte persone lo hanno applicato nella loro vita.
Il primo passo: accendiamo il “navigatore” «Queste pratiche ti aiuteranno ad alzare il tuo livello energetico, a contattare la guida interiore, a rendere più positivi i tuoi pensieri e a risvegliare le tue risorse nascoste», ci spiega Sahaja. Ma da dove si comincia? Il primo passo consiste nel metterci in contatto con la nostra guida interiore. Si parte dal presupposto che noi
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La conquista della felicità
abbiamo sempre a disposizione una sorta di “navigatore interno” connesso con tutte le informazioni che ci servono per procedere verso la felicità. Questa guida è una forza che, secondo il pensiero indiano, conosce ogni cosa e ha a cuore il bene supremo di ogni essere. Nella comunità Ananda la definiscono anche “Supercoscienza”. Si propone un metodo per interpellarla (si veda a pagina 48) e per ricevere risposte. All’inizio la domanda che dobbiamo porre è “In quale ambito della mia vita voglio fare chiarezza?”. O anche: “Qual è, dove si trova la mia meta?”
Il segreto della felicità «Spesso – osserva Sahaja – non dedichiamo abbastanza tempo a chiederci dove stiamo andando, lasciandoci invece trascinare dalle circostanze. Altre volte pensiamo di conoscere la nostra destinazione ma quando la raggiungiamo ci rendiamo conto che non era ciò che volevamo realmente». Quel traguardo è la nostra felicità ma c’è il rischio di sbagliare strada: che cosa ci rende davvero felici? Pensiamoci bene. Ogni persona desidera qualcosa e i desideri cambiano col tempo: può essere una casa più bella, un compagno o una compagna, una promozione, un conto in banca sostanzioso, un po' di tranquillità… ma, in realtà, tutti noi puntiamo ad uno stesso stato di coscienza, quello che ci riempie di gioia, che ci fa esclamare “Sono felice!”. È l’espressione dello stato di beatitudine (Satchidananda) nella nostra vita. Prima di tutto dobbiamo sviluppare in noi questo “sentire”, il resto, le cose materiali verranno da sole.
Visualizzare per materializzare Già, il resto verrà da solo. Dopo aver individuato che cosa vogliamo davvero, il Metodo del prossimo passo suggerisce di visualizzarlo. Per questo scopo nell’audiovisivo rilasciato da Ananda si propone una visualizzazione guidata. Spiega ancora l’Autrice: «Questa pratica non ha solo lo scopo di farti provare delle sensazioni: la visualizzazione è uno strumento importantissimo per manifestare la realtà che desideri». Sembra strano? «Alcuni costruiscono castelli in aria dentro se stessi – insegnava Yogananda nelle Praecepta Lessons – ma, poiché non sanno come rimanervi aggrappati con forza o come manifestarli sulla Terra, i loro castelli in aria svaniscono. Dobbiamo prima creare nella mente un’immagine indelebile di ciò che desideriamo costruire o creare. Crea un progetto mentale delle cose più piccole e continua a materializzarle finché non riuscirai a far avverare anche i tuoi sogni più grandi». Tutto scaturisce dalla Mente Universale: se riusciamo ad attivare la nostra Supercoscienza, ovvero la nostra Natura divina, nulla risulterà impossibile.
Ogni prova è alla nostra portata Ovviamente, si presenteranno ostacoli da superare. Qualche volta potremmo provare la sensazione di aver esaurito le nostre risorse. In queste situazioni il Metodo del Prossimo Passo propone alcune utili tecniche per sbloccarci e continuare il cammino: «A prescindere da quanto siano immani le tue prove – spiegava ancora Yogananda – tu sei in grado di superarle». Andiamo a esplorare nelle prossime pagine.
TUTTO NASCE DA QUESTO YOGI ● Nato nel 1893, ha vissuto fino a ventotto anni nel suo paese natale, l’India, nella regione del Bengala. Fin da bambino è stato discepolo di un grande maestro dello Yoga dei suoi tempi (Sri Yukteswar). ● Paramhansa Yogananda si laurea all’università di Calcutta e riceve il titolo di Swami, ovvero di Maestro o insegnante spirituale. Nel best-seller Autobiografia di uno Yogi racconta la sua realtà, le scoperte, gli incontri decisivi. ● Negli anni Venti si trasferisce negli Stati Uniti dove, a quei tempi, lo Yoga era
del tutto sconosciuto. Tenne conferenze e lezioni di fronte a migliaia di persone, divenendo uno dei più seguiti insegnanti spirituali dell'epoca. ● Ha sempre detto che non veniva per portare una "nuova religione" ma una scienza pratica per congiungersi col Sé superiore. Di fatto, ha divulgato a tutti il Kriya Yoga, una dottrina segreta dello Yoga classico, fino a quel tempo riservata a pochi iniziati (e solo in India). Si narra che anche il Mahatma Gandhi l’abbia interpellato per saperne di più.
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Le altre medicine
Per i nostri bambini
MeditAzione: consapevolezza emotiva e corporea
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o stress a cui siamo inevitabilmente sottoposti nella nostra vita quotidiana si ripercuote anche sui bambini. I numerosissimi impegni quotidiani, il “saper fare” che prende il sopravvento sul “saper essere”, la televisione,
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le relazioni con gli adulti e tra i pari sottraggono tempo per comprendere chi siamo realmente. Gli alunni manifestano spesso, accanto allo sviluppo di competenze cognitive, modalità di stare in classe caratterizzate da agitazione, disattenzione spesso provocate dagli sti-
moli continui, dalle richieste, dalle aspettative del mondo adulto o da difficoltà vissute nel contesto familiare.
Un progetto mirato ai bambini In qualità di operatori in ambito scolastico, ci siamo resi conto di
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Prendendo spunto dai benefici della meditazione, ormai assodati a livello scientifico, i nostri due esperti hanno messo a punto un percorso che inizia nelle scuole. Liliana Crotti e Simone Migliorati
quanto la situazione sia problematica, ma anche di come ci siano spazi e nuovi approcci per intervenire in modo dolce e mirato sui bambini, garantendo loro serenità e accostandoli con delicatezza a stadi meditativi in grado di alleggerire le tensioni e migliorare le capacità innate di apprendimento. Abbiamo così messo a punto un percorso di consapevolezza emotiva a cui abbiamo dato il nome di “meditAzione©”.
I punti forti di meditAzione© Ecco su cosa si basa il prgetto che abbiamo realizzato. MeditAzione© permette al bambino e al ragazzo di sperimentare momenti di recupero, di rilassamento profondo e viscerale, per riconoscere gli stati mentali ed emotivi e prendersene cura; ciò comporta sicuramente una nuova consapevolezza personale emotiva e l’assunzione di responsabilità rispetto al proprio agire nei confronti dell’ambiente circostante. MeditAzione© permette quindi di sviluppare maggiormente l’attenzione, la concentrazione, i tempi di tenuta rispetto all’attività didattica e cognitiva, incrementando l’autostima e la resilienza, facilitando inoltre l’apprendimento didattico. MeditAzione©diviene così un percorso in grado di fornire un’alfabetizzazione emotiva, portando maggiore consapevolezza nel mon-
do del bambino e del ragazzo, permettendogli di sperimentare emozioni e di poter comprendere cosa succede nel proprio corpo nel momento in cui le prova.
Come viene recepito MeditAzione© viene vissuto dai bambini e dagli adolescenti come un gioco molto divertente, che permette loro di viaggiare nell’arcipelago della propria mente, con una modalità ludica ma fortemente evolutiva. Il rilassamento che la meditazione induce nel bambino permette di sperimentare la calma della mente e la gestione dei propri pensieri e delle proprie emozioni. La pratica della meditazione nei bambini consente, anche ai più piccoli, di acquisire consapevolezza del mondo esterno e, parallelamente, di ricercare una forma di silenzio interiore definibile come pausa dalle azione quotidiane. Quello di contattare il proprio sé corporeo attraverso il rilassamento è un aspetto fondamentale della meditazione; il bambino pertanto inizierà a prendere coscienza del proprio sé mentale, dei suoi contenuti, dei pensieri e della maniera in cui gestirli e lasciarli fluire. I ritmi e la consapevolezza del corpo e delle emozioni consento-
no al bambino di prendere coscienza che tutta la vita, nostra e dell’Universo, viene regolata da ritmi: quello del sonno e della veglia, del giorno e della notte, dell’alternarsi delle stagioni, della nascita e della morte, del dolore e della gioia. Con la crescita, il bambino che padroneggerà questa consapevolezza sarà tendenzialmente un bambino equilibrato e in grado di affrontare meglio le difficoltà della vita, sviluppando conoscenza di sé, consapevolezza emotiva e resilienza.
Come avviene il percorso meditAzione© Assistere a un incontro di meditAzione© è un’esperienza molto particolare anche per gli adulti (insegnanti, educatori, ecc.) che partecipano come osservatori. Molto spesso capita di raggiungere livelli emotivi così profondi da riuscire anche a fare esercizi che gli adulti di riferimento non credevano realizzabili. Il percorso ha una durata media di circa dieci ore, che sono ripartite in incontri della durata di un’oraun’ora e trenta minuti, il tutto variabile e sempre definito in fase progettuale, a seconda delle classi coinvolte e di ciò che si intende raggiungere.
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Le altre medicine
Obiettivi perseguibili con percorsi meditAzione© ✺ Riequilibrare la curva fisiologica delle emozioni, con conseguente miglioramento delle capacità relazionali e legate al benessere personale;
Il gioco ha un ruolo fondamentale Le metodologie di meditAzione© sono fortemente ludiche: ai bambini vengono proposti alcuni giochi stabiliti dai conduttori ma sempre modificabili sul campo, a seconda di ciò che la contingenza richiede o il momento presente porta a galla. I primi giochi hanno finalità di lasciar andare le tensioni e i giudizi sia nei propri confronti
più ricettivo e riflessivo: è esattamente in quel momento che viene proposta loro una visualizzazione meditativa, mai troppo dettagliata, per lasciare spazio ai bimbi di vivere e vedere ciò che immaginano. Tutte le visualizzazioni sono finalizzate al raggiungimento di obiettivi e spesso sono condotte e preparate sul posto per permettere ai conduttori di inserire stimoli immaginativi partendo dagli spunti
✺ Sperimentare situazioni nutritive ed evolutive in stati di attivazione del parasimpatico; ✺ Creare un clima non giudicante, accogliente, stimolante e rilassante, quindi evolutivo; ✺ Stimolare la conoscenza e la condivisione di emozioni; ✺ Incrementare l’autostima e la conoscenza profonda del sé, incrementare la concentrazione e l’attenzione;
✺ Apprendere tecniche e strumenti da mettere in atto nel momento del bisogno. I bimbi, sperimentando l’efficacia di quanto vissuto, saranno portati a ricollegarsi a quanto appreso in meditAzione© per superare con nuove strategie situazioni complesse. ✺ Conoscere e poter vivere e sperimentare le emozioni (pedagogia emotiva); ✺ Permettere ai ragazzi coinvolti la scoperte e riscoperta dei propri talenti, anche nell’ottica di una scelta di scuola di secondo grado più vicina alle proprie attitudini (orientamento).
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sia nei confronti degli altri: l’ambiente accogliente e non giudicante è l’ingrediente fondamentale per la riuscita del percorso. Nei primi giochi i bambini vengono quindi accompagnati con gradualità a sentirsi liberi di esprimersi con la voce o con il corpo, partendo da uno spunto di riflessione comune (ad esempio, immaginare di essere delle nuvole bianche nel cielo); è fondamentale che anche i conduttori si mettano in gioco e si pongano a livello dei bambini. I primi esercizi quindi possono apparire tutt’altro che meditativi, i giochi liberi con il corpo, con la voce e con il respiro possono portare i bimbi anche ad aumentare il tono della voce: va benissimo! Quando la curva fisiologica emotiva ha raggiunto l’apice di attivazione del sistema nervoso involontario simpatico, i bambini saranno in uno stato mentale molto
che i bambini hanno affrontato durante la prima fase.
La “decantazione emotiva” La fase di chiusura di meditAzione© è molto evocativa e diventa uno spunto interessante. I bimbi infatti, disegnando ciò che hanno visualizzato nel loro mandala personale, condividono con gli altri la propria esperienza, e sempre in questa fase c’è un momento di silenzio e di rispetto dei tempi che lascia a bocca aperta gli insegnanti: questa è la fase di “decantazione emotiva” di quanto vissuto nell’esperienza.
Il potere della parola “Namasté” Tutti gli incontri iniziano e finiscono con il medesimo rito, il “Namasté”. Durante il primo incontro, partendo da un momento di condivisione con i bimbi, si spiega brevemente il significato etimologico
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di questa parola così semplice ma potentissima. Prima di iniziare le attività i bambini si mettono scalzi e in cerchio ci si saluta unendo le mani, inchinandosi e dicendo “Namasté”, che per far comprendere ai bimbi il significato abbiamo semplificato in “la magia che è dentro di me è uguale alla magia che è dentro di te”. Al termine dell’incontro prima della “parolina magica” si cambia il termine “magia” con il filo conduttore dell’incontro stesso, come ad esempio “la felicità che è dentro di me è uguale alla felicità che è dentro di te” oppure “la rabbia
che è dentro di me è uguale alla rabbia che è dentro di te”. Quando corpo, cuore e mente diventano veicolo per la condivisione delle emozioni anziché un ostacolo, avviene il vero cambiamento e ogni essere vivente si sente di essere un individuo unico e importante per se stesso e per gli altri. Questo è il compito importante che i bambini e i ragazzi di oggi ci chiedono, semplicemente la libertà di essere nella propria individualità, con il proprio talento, le proprie capacità e anche i propri difetti...
Per saperne di più: Il progetto meditAzione© è in continua evoluzione e suscita sempre più gradimento. Se volete maggiori informazioni e siete interessati a portare Liliana Crotti e Simone Migliorati nelle vostre scuole o aziende, visitate il sito http://meditazione.ipianidel lanima.eu
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