LA DOMUS
MEDICA
DEL TERZO MILLENNIO ANNO XXIV - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
IN
QUESTO
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NUMERO
Filler labbra: definizione e naturalezza con la tecnica verticale
Le meraviglie degli Esosomi
I mille volti della Biostimolazione Un corso davvero “al bacio” Speciale Expert Trainings CPMA-VALET: ed è subito pratica
n. 70 gennaio-aprile 2024, anno XXIV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.
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*In the United States is indicated for treatments based on the emission of electromagnetic waves that lead to a rise of internal temperature of tissues involved in the treatment for electrocoagulation and hemostasis. It can be used on adult patients only.
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M E D I C A L
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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO periodico di informazione scientifica a diffusione mirata ANNO XXIV - GENNAIO-APRILE 2024
SOMMARIO
Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000
ARTICOLI
Direttore responsabile: Marco Montanari
Acne: le terapie ambulatoriali più efficaci per il paziente acneico
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Coordinamento scientifico: Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo.
Le labbra: il senso del gusto e del giusto equilibrio
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Combattere le teleangectasie degli arti inferiori
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Le meraviglie degli Esosomi
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Hanno collaborato: Matteo Basso, Enrico Betti, Giovanni Brunelli, Giulia Cardella, Maurizio Ceccarelli, Alessio Cibien, Barbara Claysset, Valeria Colombo, Eros Curti, Emanuela Di Lella, Pasquale Di Molfetta, Eleana Ferrari, Alessandro Frullini, Paolo Gajotto, Dora Intagliata, Giuliano Jafrancesco, Giorgio Maullu, Angela Minio, Paola Molinari, Genny Montemezzo, Valerio Fabio Pedrelli, Patrizia Piersini, Paolo Pontini, Edoardo Purpura, Elena Shadrina, Matteo Tretti Clementoni, Simone Ugo Urso, Fabrizio Vignoli
Skintite e CFU Èlife la sinergia perfetta per la ridefinizione e il ringiovanimento del volto
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Filler labbra: definizione e naturalezza con la tecnica verticale
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L’importanza della Semeiotica Clinica Strumentale
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Tecniche per la rinoplastica non chirurgica con acido ialuronico IPN-like Technology
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Il ringiovanimento della regione periorbitaria
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La riduzione dei depositi adiposi
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I mille volti della Biostimolazione
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La popolazione invecchia, l’Angiologia no
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Il futuro dellla formazione è oggi
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Il giusto cammino alimentare nella corretta nutrizione
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Dalla prima visita al percorso di trattamento
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Segreteria di redazione: VALET s.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - segreteria@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa.fantini@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - matteo.nuti@valet.it Stampa: Poligrafici il Borgo s.r.l. - Via del Litografo, 6 - Bologna È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (GDPR. 2016/679). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e CEDA. Distribuzione: 140.000 copie
RUBRICHE & SPECIALI
PAGINA
PAGINA
Con il naso all’insù - resoconto SIES Day 2023
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CPMA, come sempre una garanzia
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CPMA-VALET: ed è subito pratica
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Un corso davvero “al bacio” - Speciale Expert Trainings
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ERRATA CORRIGE A seguito di una segnalazione ricevuta in merito a un errore di inserimento dati, nella tabella pubblicata nell’articolo del Dr. Mario Forzanini, a pagina 30 del numero 69 (settembre-dicembre 2023), riportiamo la fonte corretta:
The 2020 update of the CEAP classification system and reporting standards Fedor Lurie, MD, PhD , Marc Passman, MD, Mark Meisner, MD, Frank Padberg, MD, Michel Perrin, MD, Thomas Wakefield, MD.
DOI: https://doi.org/10.1016/j.jvsv.2019.12.075
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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Emanuela Di Lella & Dr. Matteo Basso Specialisti in Dermatologia e Venereologia - Roma Membri del Comitato Scientifico SIES Docenti CPMA VALET - Bologna
L
a terapia dell’acne, oggi, è profondamente cambiata, innanzitutto perché è cambiata la visione socio-dermatologica della malattia: il dermatologo si trova davanti, nella maggior parte dei casi, ad adolescenti che chiedono aiuto, non solo per i “brufoli” in senso lato, ma soprattutto per gli effetti desocializzanti che l’acne provoca. Ecco che l’acne, anche nella sua forma più lieve, non è più da sottovalutare e ormai il dermatologo se ne occupa in maniera approfondita e oculata sin dalle prime fasi. La terapia è mirata anche alle fasi iniziali comedoniche, al fine di evitare il peggioramento, quasi sempre evolutivo se non si interviene; in trent’anni sono arrivati nuovi farmaci e non farmaci, ovvero tante molecole in grado di agire sia in fase comedonica (solo comedoni) sia in fase papulo-pustolosa (comedoni+lesioni papulo-pustolose), sia in fase nodulo cistica (comedoni, papulo-pustole, cisti e noduli).
ACNE: LE TERAPIE AMBULATORIALI PIÙ EFFICACI PER IL PAZIENTE ACNEICO CAUSE DELL’ACNE… IN BREVE
Per parlare di tutta l’eziopatogenesi dell’acne servirebbe un intero numero di questa rivista: l’acne è una malattia clinicamente polimorfa ed eziopatogeneticamente multifattoriale. Il dermatologo deve infatti valutare quali possibili multiple cause, descritte in Tabella 1, inducano: 1 - L’iperproduzione di sebo a livello delle ghiandole sebacee. La produzione di sebo è tipicamente regolata da ormoni androgeni: inizia con la pubertà coincidendo con i picchi secretori degli ormoni della crescita (GH) e dell’Insulin like growth factor (IGF-1) che, oltre a incrementare sebo, incrementa l’ipercheratinizzazione dell’infundibolo. 2- La colonizzazione del Propionibacterium Acnes, difteroide anaerobio responsabile della reazione flogistica (induce secrezione di citochine proinfiammatorie TNF-a. IL-1B, IL-8 e una lipasi che
idrolizza i trigliceridi presenti nel sebo a glicerolo), utilizzato come substrato per la crescita batterica, e ad acidi grassi liberi che contribuiscono alla formazione del comedone e alla ulteriore produzione di citochine infiammatorie. L’abnorme cheratinizzazione a 3- livello del follicolo (tappo cheratinico) indotta da IGF-1. 4 - Infiammazione e rilascio di citochine. Tutto ciò provoca le lesioni elementari dell’acne descritte in Tabella 2 e in Fig. 1. In questo turbinio di cause, il dermatologo dovrà capire quale lungo percorso terapeutico intraprendere. Una cosa la possiamo anticipare: la terapia dell’acne, data la sua multifattorialità, è difficile! Gli scopi principali della terapia topica e/o sistemica antiacne sono: ridurre la carica batterica; ridurre l’iperproduzione di sebo; ridurre l’ipercheratinizzazione.
TAB. 1 - CAUSE DELL’ACNE Genetica: tipo e quantità di sebo, sensibilità cutanea, tendenza all’iperproliferazione cheratinocitaria. Sebo: miscela complessa e variabile di lipidi; risulta aumentato e di qualità alterata. La sua produzione è controllata dagli androgeni (organi riproduttivi, surreni), che a livello della pelle sono attivati dall’α reduttasi di tipo II. La produzione di sebo può essere influenzata da malattie (denutrizione, malattie ghiandolari, Parkinson), è ridotta da alcuni farmaci (estrogeni, anti-androgeni, vitamina-A...), è aumentata da altri (testosterone, progesterone con proprietà androgeno-simile, fenotiazine…). Geni e pubertà: eccesso di sebo e cheratina a livello del follicolo pilo-sebaceo → ostruzione → microcomedone, poiproliferazione della flora batterica (Propionibacterium acnes e Corynebacterium acnes (→ produzione diversi enzimi (lipasi, proteasi, fosfatasi) che possono convertire i trigliceridi del sebo in acidi grassi favorenti ulteriore colonizzazioni batteriche. Stress Dieta: cibi ad alto indice glicemico, latte vaccino. Farmaci: alogeni, androgeni, difenilidantoina, fenobarbital, isoniazide, litio, psoraleni, rifampicina, thiourea, zolfo, Vit B12 in realtà danno peggioramento solo in alcuni pazienti, pertanto si suppone una reazione idiosincrasica. Gli steroidi inducono una tipica acne molto infiammatoria e poco comedonica. Androgeni e gonadotropine aumentano la seborrea. Sole: l’esposizione al sole in genere ha un effetto benefico → effetto anti-batterico e antiinfiammatorio degli UV, ma al miglioramento della fase estiva segue il peggioramento autunnale… effetto rebound.
Fig. 1: tipico polimorfismo eruttivo dell’acne lieve: pori dilatati, comedoni, papule, papulopustole, cicatrici 5
TAB. 2 - 2010 DRENO E COLL. GLOBAL ACNE SEVERITY SCALE (GEA SCALE) Grado
Indice di gravità
Clinica
0
Nessuna lesione
Pigmentazioni post-infiammatorie o esiti cicatriziali
1
Poche lesioni
Comedoni aperti/chiusi e scarse papulo-pustole
2
Lieve
Meno della metà del viso coinvolta comedoni + papulo-pustole
3
Intermedia
Più della metà del viso coinvolta, numerosi comedoni, papulo-pustole e qualche nodulo
4
Grave
Intero viso coinvolto comedoni, papulo-pustole e noduli
5
Molto Grave
Forma molto infiammatoria con tutte le lesioni elementari, soprattutto numerosi noduli.
PEELING
Fig. 2: prima, durante e al termine di una seduta peeling con Acido Salicilico 25%. Notare la precipitazione dei cristalli di salicilato che hanno aspetto di patina biancastra e indicano che il peeling è terminato. Notare il collasso delle papulo/pustole (immediato post peeling) con fuoriuscita di pus e sangue 6
I trattamenti ambulatoriali velocizzano la guarigione dell’acne per vari motivi: in primis l’uso dei peeling (atto medico) è in grado di ottenere, grazie a una potente azione cheratolitica, sebo-regolatrice e antisettica, una più rapida risoluzione della fase infiammatoria, dell’iper-seborrea e una forte riduzione della iper-cheratinizzazione. Con peeling definiamo una forma accelerata e controllata di esfoliazione indotta dall’uso di una o più sostanze caustiche applicate sulla pelle. Ciò provoca, a seconda della molecola utilizzata e del tempo di applicazione, una parziale o totale distruzione dell’epidermide e danno controllato al derma papillare e reticolare. I peeling contribuiscono a migliorare quella famosa compliance, ovvero il rapporto di fiducia che si instaura con il paziente, che viene da noi dopo numerose autoprescrizioni o lunghe terapie domiciliari senza, di solito, aver ottenuto risultato e che, dunque, manifesta sconforto e delusione. Tale compliance permette anche di rispettare correttamente le terapie domiciliari che di solito sono malviste e mal seguite dagli adolescenti. Grazie ai peeling ambulatoriali, infatti, non è necessario prescrivere tanti prodotti topici, ma solo pochi e mirati e, grazie alla fiducia conquistata, essi saranno adeguatamente applicati sulla pelle. Il peeling migliora anche la compliance di terapie sistemiche con retinoidi a cui può essere tranquillamente as-
sociato, nella sua forma soft o modulata (scarsa aggressività e combinato con sostanze biostimolanti/ idratanti/antiossidanti). Gli acidi più utilizzati sono ovviamente i lipofili (particolare affinità per la ghiandola sebacea), ovvero acido salicilico, acido piruvico, acido mandelico, acido tricloroacetico e acido retinoico, ma non disdegniamo neanche le molecole idrofile prevalentemente cheratolitiche come l’acido glicolico, in grado di ridurre drasticamente la formazione dei tappi di cheratina coinvolti prepotentemente nella patogenesi dell’acne. Si aggiungono oggi al mondo dei peeling classici il peeling combinato (più molecole associate insieme) e il peeling modulato (abbinato a sostante antiossidanti o biostimolanti o schiarenti). Il dermatologo, quindi, più che scegliere un’unica molecola per curare l’acne utilizza un complesso di molecole acide e antiossidanti, in modo da poter agire pienamente sul follicolo pilo-sebaceo, target principale della malattia, per migliorare l’integrità di tutta la pelle.
RADIOFREQUENZA FRAZIONATA CON AGHI
La tecnologia frazionata è ideale nel trattamento delle cicatrici acneiche. In questo caso l’energia utilizzata è una radiofrequenza frazionata su micro-aghi che emettono tale radiofrequenza in punta o su tutta la lunghezza dell’ago (due diversi puntali). L’energia che è emessa consente un danno frazionato di derma ed
Fig. 3: trattamento di radiofrequenza frazionata con microaghi; a sinistra, il manipolo a radiofrequenza frazionato con aghi che induce fugace eritema e edema (24h); a destra, prima e dopo due sedute (dopo 4 mesi dalla prima seduta): notevole ricompattamento di ampie cicatrici (tipo rolling) acneiche del volto
epidermide che consente un notevole miglioramento della profondità delle cicatrici acneiche anche dopo la prima seduta.
bypassato l’epidermide e ha colpito direttamente il derma dove stimolerà un’intensa produzione di collagene per queste difficili cicatrici.
LASER FRAZIONATO CO2 ABLATIVO
BIOBOTULINO
Cambia il tipo di energia, non cambia la mission, ovvero il ricompattamento del derma e un miglioramento notevole delle cicatrici acneiche. Il questo caso l’energia, sempre frazionata, induce un danno non mediato da aghi e radiofrequenza, ma da un laser CO2 frazionato.
LASER FRAZIONATO DIODO 1550 NON ABLATIVO
Di nuovo energia frazionata, questa volta di un laser diodo che non induce un danno dell’epidermide, ma solo del derma. Come si vede nella Fig. 5, subito dopo il passaggio del laser diodo non ablativo non si osserva alcun danno dell’epidermide (lesione puntiforme=ablazione puntiforme): l’energia del laser ha
L’ultima grande novità in ambito dermatologico per la terapia dell’acne: la scoperta che la tossina botulinica abbia una reale e concreta azione nell’inibire la produzione di sebo non è assolutamente recente, ma la sua applicazione nella terapia dell’acne in Biobotulino assolutamente sì: è la nostra novità! Noi autori, Basso&DiLella, siamo infatti i creatori di un protocollo terapeutico utile in tutte le fasi acneiche: dalla comedonica alla papulo/pustolosa, alla fase cicatriziale, fino alla rosacea (no acne nodulocistica). Che cos’è il Biobotulino? Si tratta di iniezioni esclusivamente intradermiche eseguite diffusamente su tutto il volto di un cocktail di acido ialuronico libero (not cross-linked), miscelato a un preciso quantitativo (unità) di tossina botulinica. Il no-
stro lavoro è stato quello di trovare il giusto rapporto tra cocktail biostimolante e quantità di tossina, così da indurre una sebo-regolazione tale da ridurre drasticamente la formazione di comedoni, papulo-pustole e, in generale, lo stato infiammatorio. La presenza dell’acido ialuronico, inoltre, si dimostra utilissima nella terapia dello stato infiammatorio e delle cicatrici post-acne, come la tossina d’altronde, visto che studi scientifici hanno dimostrato che, se iniettata intradermicamente, la tossina induce già dopo 36 ore dal suo inoculo una produzione di collagene fibroblastico tipo III. Questa azione ha reso il Biobotulino efficace anche nella medicina rigenerativa e nel ringiovanimento cutaneo e ne ha decretato un successo incredibile, al di sopra delle nostre aspettative.
LUCE LED
Può una luce curare l’acne? Assolutamente sì, ma dipende dalla lunghezza d’onda. Ovvero esistono luci rosse (633nm) e blu (417-477nm)
Fig. 4: ricompattamento delle cicatrici acneiche (tipo rolling) determinato dall’intensa stimolazione di collagene conseguente all’insulto laser
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APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE AL TRATTAMENTO DELL’ACNE
corso teorico-pratico
Obiettivo del corso L’acne è una patologia multifattoriale, erroneamente considerata specifica di giovani e adolescenti: in realtà è prerogativa anche di donne adulte; lo stile di vita dell’ultimo anno ha inoltre portato numerosi cambiamenti, in particolare alla cute del volto, esacerbando questa patologia in pazienti predisposti. Questo corso si pone come obbiettivo la analisi dell’acne e dei principi fondamentali su cui si basano le terapie più comuni ed attuali per correggerla, o meglio, controllarla: correzione e modulazione della secrezione di sebo, azione cheratolitica e riduzione dell’ispessimento a livello del follicolo pilosebaceo, azione antisettica e conseguente trattamento della flora cutanea e delle lesioni infiammatorie. Si prenderanno in esame le indagini cliniche e strumentali per un corretto inquadramento, e successivamente i trattamenti topici o sistemici; come ormai consueto per i corsi VALET-CPMA sarà possibile seguire una selezione di casi in pratica per approfondire le metodiche ambulatoriali.
Fig. 5: prima e dopo 30 giorni il passaggio di un manipolo laser diodo 1550 frazionato non ablativo. Già inizia la stimolazione di collagene e il miglioramento del quadro clinico (cicatrici puntiformi). Protocollo completo 3 sedute, una ogni 30/40 giorni
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Matteo Basso - Dr.ssa Emanuela Di Lella DATA DEL CORSO: 18 Maggio 2024 CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
crono-photoaging e al trattamento delle cicatrici. Anche la terapia LED rappresenta, dunque, una possibile scelta di terapia ambulatoriale, molto importante. In conclusione, non trascurare mai un paziente acneico, tantomeno nelle fasi precoci della malattia! Consigliamo sempre un trattamento dermatologico ambulatoriale che ci consentirà di migliorare la compliance e accorciare i tempi di guarigione. Come scegliere? È tutto nelle mani del medico che, con la sua esperienza, personalizzerà creme, protocolli e tecnologie con un unico scopo: la scomparsa delle lesioni acneiche. ◼ Fig. 6: trattamento in Biobotulino di paziente con cicatrici acneiche; iniezioni intradermiche diffuse a tappeto su tutto il volto comprese aree seborroiche (glabella, naso, mento): riduzione seborrea, riduzione pori dilatati, miglioramento texture cutanea, colore, cicatrici acneiche. I pomfi che osservate e il rossore durano poche ore
che, emesse a particolari lunghezze d’onda (no ultravioletti), sono in grado di ridurre l’infiammazione, hanno una reale azione battericida, stimolano la produzione di collagene ed elastina. Ovvio che la terapia con le luci può essere estesa non solo all’acne, ma anche alla rosacea, al 8
RIFERIMENTI 1. BIOBOTULINO. L’evoluzione della biostimolazione e della biomodulazione: dal microbotulino al Biobotulino. Matteo Basso MD & Emanuela Di Lella MD. Edizioni Minerva Medica. 2. Sutaria Amita H, Masood Sadia SJ. Acne vulgaris. StatPearls - NCBI Bookshelf. CRC Press; 2019. Available at: https://europepmc.org/ article/med/29083670. 3. Thiboutot D, Zaenglein A. Pathogenesis, clinical manifestations and diagnosis of acne vulgaris. UpToDate. 2015;1–51. Availabl. At https://www.uptodate.com/contents/pathogenesis-clinical-manifestations-and-diagnosisof-acne-vulgaris. 4. Yazici K, Baz K, Yazici AE, Köktürk A, Tot S, Demirseren D, et al. Disease-specific qua-
lity of life is associated with anxiety and depression in patients with acne. J Eur Acad Dermatology Venereol. 2004 Jul;18(4):435–9. Available at: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/ pubmed/15196157. 5. Klassen AF., Newton JN., Mallon E. Measuring quality of life in people referred for specialist care of acne: Comparing generic and diseasespecific measures. J Am Acad Dermatol. 2000 Aug;43(2 I):229–33. Available at: https:// www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10906643. 6. Dalgard F., Gieler U., Holm JØ., Bjertness E., Hauser S. Self-esteem and body satisfaction among late adolescents with acne: Results from a population survey. J Am Acad Dermatol. 2008 Nov;59(5):746–51. Available at: https:// www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19119094. 7. Webster GF., Leyden JJ., Nilsson UR. Complement activation in acne vulgaris: Consumption of complement by comedones. Infect Immun. 1979;26(1):183–6. Available at: https://www. ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC414592/. 8. Stathakis V., Kilkenny M., Marks R. Descriptive epidemiology of acne vulgaris in the community. Vol. 38, Australasian Journal of Dermatology. Blackwell Publishing; 1997. p. 115–23. Available at: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1440-0960.1997. tb01126.x. 9. Collier CN., Harper JC., Cafardi JA., Cantrell WC., Wang W., Foster KW. et al. The prevalence of acne in adults 20 years and older. J Am Acad Dermatol. 2008 Jan;58(1):56–9. Available at: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/ pubmed/17945383.
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MEDICINA ESTETICA
Dr. Fabrizio Vignoli Medico Estetico - Bologna Dr.ssa Angela Minio Medico Estetico - Palermo
LE LABBRA: IL SENSO DEL GUSTO E DEL GIUSTO EQUILIBRIO A differenza della tendenza verso un mondo sempre più artificiale, la Medicina Estetica più raffinata propone prodotti e trattamenti per risultati sempre più naturali
L
a correzione delle labbra è uno dei trattamenti estetici più richiesti dai pazienti di ogni età. Le ragazze giovani desiderano aumentare i volumi anche quando le labbra sono già ben definite e armoniose, le persone che hanno labbra sottili desiderano “ammorbidirle” per renderle meno severe e dare loro la giusta valorizzazione all’interno del volto. Le persone più agées desiderano ridefinire i contorni e i volumi che si sono persi con il depauperamento dei tessuti cutanei, infine ci sono richieste per correggere le asimmetrie. Il “distretto labbra” comprende il vermiglio (la parte rossa del labbro superiore e inferiore), il contorno esterno (una linea sottile che circonda le labbra, di colore più chiaro rispetto alla cute normale), l’arco di Cupido (presente centralmente sul labbro superiore), il filtro (formato dalle due columelle che partono dai due apici del labbro superiore e che in mezzo formano una leggera depressione), le commissure labiali (che per non dare un aspetto triste non devono essere rivolte verso il basso) e, non da ultimo, l’area periorale, che può presentare rugosità (codice a barre).
MANTENERE L’ESPRESSIVITÀ
Le labbra trasmettono i nostri stati d’animo: quando parliamo, quando sorridiamo, quando le serriamo se siamo tesi o arrabbiati. Le labbra sono anche simbolo di sensualità e giocano un ruolo importante nel campo della seduzione. Importante ricordare però che è seducente ciò che risulta naturale nella consistenza e nelle proporzioni.
LA SCELTA DEI MATERIALI
Esistono varie formulazioni a base di acido ialuronico dedicate alla correzione delle labbra. Per una scelta con10
sapevole del materiale che si dovrà utilizzare, si dovrebbero conoscere le proprietà chimico-fisiche, come per esempio le proprietà reologiche del gel, la capacità di integrazione nei tessuti, la stabilità nel sito d’impianto (per evitare migrazioni), il grado di swelling (che deve essere minimo e prevedibile per evitare gonfiori inaspettati) e, infine, la forza di estrusione (che dovrebbe essere bassa e costante per poter effettuare correzioni precise). La linea Saypha con MACRO Technology di Croma Pharma, è stata sviluppata tenendo conto di tutti questi parametri per garantire non solo la prevedibilità e la costanza dei risultati, ma anche una particolare naturalezza delle labbra sia in fase statica che dinamica e una straordinaria sicurezza e durata (data on file Croma). In particolare, la formulazione Filler Lido con Macro Technology è estremamente versatile se si vuole trattare il contorno e volume delle labbra e anche attenuare le rughe periorali.
QUALE TECNICA SCEGLIERE
La scelta della tecnica può variare in base alla conformazione o alle proporzioni del viso, all’età e anche al ruolo sociale del paziente. Per ridefinire il contorno e per un effetto di ringiovanimento delle labbra che hanno perso tono e presentano anche fini rugosità nell’area periorale (codice a barre), la tecnica Paris Lip (ideata dal dottor Thierry Besins nel 1991!) permette risultati estremamente naturali senza creare aumenti importanti dei volumi. La tecnica prevede l’infiltrazione del filler lungo il bordo del vermiglio del labbro superiore e inferiore partendo dal terzo laterale, con ridefinizione dell’arco di Cupido ed eventualmente con valorizzazione delle creste filtrali, interrompendo però l’infiltrazione a 1/3 dalla base del naso. Per creare un’eversione, volume e idratazione alle labbra, si possono usare tecniche miste rilasciando piccole quantità di gel entro i primi millimetri della mucosa rossa.
Foto Courtesy - Dr.ssa Angela Minio
In particolare, per l’eversione si inietterà a livello della mucosa secca, mentre per il aumentare il volume a livello della mucosa umida. Le infiltrazioni possono essere eseguite con tecnica lineare semplice, a ventaglio, a palizzata o con rilascio di microdroplets. Il gel, una volta iniettato, deve risultare morbido al tatto e integrarsi perfettamente con la mucosa.
al paziente che un risultato esageratamente voluminoso può risultare artificiale e anti-estetico, che cor-
reggere solo il labbro superiore può determinare un effetto “a papera”, che usare prodotti poco stabili può portare a migrazioni e dar luogo ad altri inestetismi, come l’”effetto canotto”. Le labbra sono il trattamento più richiesto dai pazienti, sta al medico valutare, consigliare e far sì che la Medicina Estetica abbia come obiettivo principale il miglioramento estetico del paziente nel suo insieme, nel rispetto dell’armonia delle proporzioni e cercando di personalizzare ogni trattamento al singolo paziente, ovviamente solo con prodotti certificati e sicuri! ◼︎
AL BACIO O “A CANOTTO”?
Un risultato estetico valido deve rispettare le proporzioni e la naturalezza, è necessario perciò spiegare
Foto Courtesy - Dr. Fabrizio Vignoli
Excellence in Lip Refinement Award Winning Syringe
Filtri Arco di Cupido
Bordo del Vermiglio
Commissura Orale
Commissura Orale Tubercoli
Bordo del Vermiglio
Cromapharma.italy www.cromapharma.com/it
Elevata sicurezza e performance | Risultati naturali e prevedibili 11
CON IL NASO ALL’INSÙ
SIES DAY La giornata fondamentale della Medicina Estetica
Dr.ssa Paola Molinari
Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena Coordinatrice del Comitato Scientifico SIES e Scuola CPMA VALET - Bologna
C
ome ogni anno, il SIES Day ha riunito esperti del settore per condividere diverse esperienze e diversi approcci, illustrare le tecniche e metterle in pratica dal vivo, con la consueta massima attenzione alla parte anatomica e alla sicurezza di quest’area così delicata. Spazio quindi alla rinoplastica medica. I professionisti coinvolti in arrivo da tutta Italia hanno condiviso le loro conoscenze e le loro competenze, illustrando le tecniche utilizzate per ottenere risultati estetici armoniosi e naturali. Come sempre la giornata è iniziata con un saluto del presidente SIES Maurizio Priori e da una relazione generale sui distretti trattati con cenni anatomici e aree di rischio, quest’anno affidata al
La rinoplastica medica è diventata sempre più popolare negli ultimi anni. Per fornire ai medici estetici le competenze e le conoscenze necessarie, nel 2023 il SIES Day ha affrontato questo argomento...
dottor Giovanni Brunelli, seguito dal dottor Maurizio Cavallini che ha mostrato l’integrazione della piramide nasale nel volto del paziente per consentire un approccio armonioso al trattamento.
DIMOSTRAZIONI PRATICHE
Questo ha permesso ai relatori successivi di essere sì precisi, ma molto brevi nelle presentazioni teoriche, e di concentrarsi maggiormente nelle dimostrazioni pratiche, molto coinvolgenti, così che i partecipanti hanno potuto vedere in prima persona i trattamenti live con i piccoli segreti dell’esecuzione e anche quali sono i risultati attesi. Durante la giornata è stato illustrato l’utilizzo del filo di trazione dalla dottoressa Antonietta Cimino, o della
tossina botulinica da parte della dottoressa Lucia Calvisi, anche se il rinofiller con acido ialuronico è il trattamento maggiormente eseguito per la rinoplastica medica, come ci hanno mostrato in diretta dall’ambulatorio Multimed la dottoressa Teresa Lacava, la dottoressa Lucia Calvisi, il dottor Eugenio Amato tra gli altri ospiti provenienti da tante regioni di tutta Italia, e il dottor Ömer Buhşem nella sua veste di ospite internazionale. I tutors hanno condiviso i propri consigli e le proprie strategie per ottenere risultati ottimali, garantendo un approccio sicuro e personalizzato per ogni paziente.
APPROCCIO PERSONALIZZATO
Ad esempio: utilizzo la cannula o l’ago? Non tutti i relatori hanno avuto il medesimo approccio. Il trattamento di una situazione secondaria a una rinoplastica chirurgica necessita di particolare attenzione? Il dottor Andrea Ingratta ci ha fatto entrare nell’argomento. E, utilizzando l’ecografia e mostrando i trattamenti dopo l’esecuzione dell’esame o,
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addirittura, facendo il trattamento ecoguidato, quali sono gli errori che devo evitare? Il dottor SImone Ugo Urso ci ha dato tanti tips and tricks irrinunciabili, confermati dal dottor Salvatore “Piero” Fundarò, con cui ha condiviso una live durante la giornata. Oltre alle tecniche di trattamento, durante questo SIES Day si è posta una grande enfasi sull’organizzazione e sulla sicurezza. Durante la discussione, l’avvocato Federica Lerro, uno dei massimi esperti in materia sanitaria, ha fornito una panoramica degli aspetti legali e delle responsabilità dei medici estetici durante la pratica della rinoplastica medica. Questo inevitabilmente ha portato a una disamina approfondita da parte di tutto il board e dei presenti sulla parte anatomica del naso e sulle pre-
cauzioni necessarie per evitare complicanze o danni ai pazienti e sulle strategie e le esperienze vissute, per fornire agli operatori gli strumenti necessari ad affrontare eventuali problemi che possono sorgere durante il trattamento, oltre che per imparare a gestire situazioni critiche in modo efficace ed efficiente. La sicurezza dei pazienti è stata una priorità assoluta durante l’evento, ed ovviamente deve esserlo all’interno dei nostri ambulatori, con un’attenzione particolare alla gestione delle complicanze e alla prevenzione degli effetti indesiderati.
CONCLUSIONI
Il SIES Day sulla rinoplastica medica è stato un grande evento, sold out già molto prima del “taglio del nastro”. Attraverso l’esperien-
za vissuta e l’illustrazione delle tecniche, i partecipanti coinvolti hanno acquisito una comprensione approfondita di questo trattamento per poterlo poi eseguire autonomamente in modo efficace, garantendo la massima attenzione alla parte anatomica e alla sicurezza dei pazienti. Il “nostro” SIES Day dimostra sempre più l’importanza di una formazione continua nel campo dell’estetica medica e fornisce gli strumenti necessari per offrire trattamenti di alta qualità e sicuri. ◼︎
Si ringraziano, per il supporto non condizionante 13
ANGIOLOGIA & FLEBOLOGIA
Dr. Alessandro Frullini Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente Onorario AFI Figline e Incisa in Val D’Arno (FI) Resp. Modulo Angiologico CPMA VALET - Bologna
L
a richiesta di trattamento più frequente che viene fatta dai pazienti flebologici è sicuramente quella che riguarda la presenza delle teleangectasie degli arti inferiori. Un tempo questa esigenza era sentita solo dalle pazienti di sesso femminile, ma oggi molti dei trattamenti vengono eseguiti negli uomini con richieste estetiche talvolta superiori a quelli delle donne. I pazienti li chiamano impropriamente “capillari”, anche se si tratta dell’ectasia delle venule post-capillari. Pur rappresentando il primo stadio (C1) della malattia venosa cronica, la motivazione più frequente per la richiesta di trattamento è sostanzialmente di natura estetica. Malgrado questo, l’aver inserito le teleangectasie nel primo stadio della pato-
COMBATTERE LE TELEANGECTASIE DEGLI ARTI INFERIORI Un tempo questo trattamento veniva richiesto solo dalle pazienti di sesso femminile, ma adesso sono tanti gli uomini che lo vogliono... NOVITÀ 2024 - MEDICINA ESTETICA - MODULO CORPO BASE
Corso pratico sulla diagnostica con ecocolordoppler e terapia sclerosante Obiettivo del corso Fornire gli elementi di base e i fondamentali per un corretto inquadramento clinico e strumentale delle disarmonie corporee. Fisiopatologia, inquadramento clinico e classificazioni della PEFS, delle adiposità localizzate, degli abitus corporei e delle disarmonie legate alle alterazioni dei rapporti tra le masse corporee. Ha valore di propedeuticità per tutti gli altri corsi a contenuto prettamente terapeutico, poiché fornisce gli strumenti adeguati per effettuare una corretta diagnosi medico- estetica indispensabile per impostare un adeguato protocollo terapeutico. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 27 Settembre 2024 CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna
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SCLEROTERAPIA AL TOP
Teleangectasie dell’arto inferiore 14
corso teorico-pratico
LA PATOLOGIA VASCOLARE DEGLI ARTI INFERIORI: DIAGNOSI E CURA DELL’INSUFFICIENZA VENOSA
Delle terapie disponibili, solo la scleroterapia è capace di ottenere buoni risultati, in quanto la laserterapia riesce a garantire risultati accettabili solo per le teleangectasie del volto. Un discorso a parte merita la cosiddetta TRAP: si tratta di una scleroterapia che viene arbitrariamente descritta come una “rigenerazione” ma che, in realtà, viene praticata con una soluzione sclerosante a base di salicilato in veicolo idroglicerico. Questa sostanza, infatti, non è presente nella farmacopea europea e rischia di esporre anche il professionista a conseguenze medico legali, specialmente in caso di complicanze. La garanzia migliore di trattamento che possiamo fornire ai nostri pazienti è quella di una conoscenza adeguata
della patologia e delle modalità terapeutiche di provata efficacia: solo la scleroterapia può rispondere oggi a questa esigenza. ◼︎ Associazione Flebologica Italiana
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Traduzione simultanea Simultaneous translation
www.sclerotherapy.it
LE MERAVIGLIE DEGLI ESOSOMI
MEDICINA ESTETICA Dr. Matteo Tretti Clementoni Dr. Valerio Fabio Pedrelli Dr. Paolo Pontini Clinica Laserplast - Milano
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li esosomi sono vescicole extracellulari (EV) prodotte da quasi tutti i tipi cellulari e presenti in tutti i fluidi biologici. Sono piccole strutture sferiche con diametro variabile da 30 a 200 nm. Gli esosomi sono composti da un doppio strato lipidico costellato di varie proteine superficiali che incapsulano sostanze biologicamente attive, tra cui proteine, DNA, RNA messaggero, microRNA, metaboliti e lipidi [1]. Gli esosomi sono generati da un processo di doppia invaginazione della membrana plasmatica della cellula parentale [2-4] e vengono espulsi da quest’ultima durante l’esocitosi. Gli esosomi sono infine assorbiti da una cellula ricevente, sulla/nella quale svolgono la propria azione biologica. Ricerche negli ultimi decenni hanno meglio definito il ruolo degli esosomi nella sopravvivenza, proliferazione, migrazione, differenziazione, senescenza e immunomodulazione cellulare, nell’angiogenesi e nella guarigione delle ferite [2]. Più di recente sono stati utilizzati in estetica sfruttando i loro dimostrati effetti sulla guarigione delle ferite, sulla migrazione cellulare, sulla ricostruzione della matrice extracellulare e sull’angiogenesi [5-6]. La terapia con cellule staminali è una pratica ormai consolidata anche nel ringiovanimento cutaneo [7] e recentemente è stato dimostrato che anche il terreno di cultura (CM – cell-conditioned medium) di queste cellule, contenente elementi paracrini, tra cui gli esosomi, ha un ef-
La combinazione di laser a Tullio ed esosomi nel ringiovanimento del volto: 9 mesi di esperienza
fetto similare, rappresentando un’alternativa “priva di cellule” alla terapia con cellule staminali [8-11]. Gli esosomi utilizzati derivano da cellule staminali adulte o mesenchimali (MSC) [5] o, come nel nostro caso (ASCE – ExoCoBio – Seoul - South Korea), dalla rosa di damasco (negli esosomi della rosa di damasco si sono trovati almeno 27 miRNA identici a quelli di esosomi di estrazione mesenchimale ed è dimostrato che gli esosomi derivati dalla rosa di damasco stimolano il rilascio di esosomi da parte delle cellule staminali umane del ricevente). Appare infine assodato che il miglior metodo di isolamento degli esosomi sia l’ultrafiltrazione e che la liofilizzazione sia il miglior metodo di conservazione degli stessi [12-14].
IL LASER A TULLIO
Il laser a Tullio a 1927 nm è una tecnologia ormai ben nota, in grado – data la sua elevatissima affinità per l’acqua – di creare, quando usato in modalità frazionata, piccoli crateri di ablazione di 200 micron di diametro, in grado di raggiungere e non superare la giunzione dermo-epidermica fenestrando l’epitelio di superficie [15-19]. In questo modo s’interrompe l’effetto barriera dell’epitelio di superficie e non si ha alcun sanguinamento. È quindi da considerarsi un ottimo strumento per la “laser assisted drug delivery” e si voglia permettere l’assorbimento di sostanze poi semplicemente applicate topicamente sulla superficie cutanea.
Fig. 1: netto miglioramento (B) di rughe sottili, pigmentazione, luminosità e uniformità di colore della cute 4 mesi dopo tre sedute di laser assisted drug delivery con laser a Tullio ed esosomi topici
MATERIALE E METODI
42 pazienti (7 di sesso maschile e 35 di sesso femminile) sono stati sottoposti a tre sedute di trattamento (distanza tra le sedute, 38-41 giorni). Ogni seduta di trattamento era costituita da accurata rimozione dell’eventuale make-up con acqua micellare, disinfezione della cute con disinfettante non alcolico, asciugatura della cute con garze sterili (si ricordi che il laser a Tullio è selettivo per l’acqua e quindi è raccomandabile non avere residui acquosi in superficie), tre passaggi (con movimento uniforme avanti-indietro e alto-basso) con laser a Tullio a potenza di 5W, applicazione topica degli esosomi opportunamente ricostituiti con proprio solvente, massaggio cutaneo delicato allo scopo di favorire l’assorbimento degli esosomi, applicazione di maschera lenitiva. Non è mai stata utilizzata crema anestetica. I risultati ottenuti sono stati valutati comparando immagini 3D (Vectra H1 e H2, Canfield, Parsipanny, NJ, USA) ottenute prima del primo trattamento (T0) e quattro mesi dopo il terzo trattamento (T1). Il grado di fotoinvecchiamento iniziale e l’efficacia del trattamento sono stati valutati utilizzando una scala a cinque punti (0-5, dove 0 era assenza di difetto e 5 difetto massimo) derivata da quella suggerita da Dover et al. [20]. Si è valutato un aspetto globale e quello di quattro variabili di fotodanneggiamento: rughe sottili, pigmentazione, luminosità e uniformità di colore della cute. Per ciascun paziente, i risultati sono stati raccolti separatamente dai tre autori senza aver accesso agli altri risultati (ed esserne così influenzati). I punteggi ottenuti sono stati poi confrontati utilizzando un test statistico non parametrico, il test di Wilcoxon. I risultati sono stati considerati significativi se il valore era < 0,05. 15
T0
4 MESI T1
Aspetto globale
3.65 ± 0.52
2.45 ± 0.41 *
Rughe sottili
3.40 ± 0.49
2.30 ± 0.43 *
Pigmentazione
3.35 ± 0.50
1.35 ± 0.32 *
Luminosità
3.00 ± 0.58
2.23 ± 0.40 *
Uniformità colore
3.60 ± 0.66
2.22 ± 0.39 *
Tabella: risultati statisticamente significativi (* Wilcoxon con p < 0,05) di tutte le variabili analizzate 4 mesi dopo l’ultima seduta
RISULTATI
41 pazienti hanno concluso lo studio (124 trattamenti). Il tempo medio di rossore post trattamento è stato di 6 ore. Si è registrata una sola reazione avversa (al secondo trattamento), con eritema e gonfiore della durata di tre giorni che si è spontaneamente risolta senza l’utilizzo di farmaci (la reazione è stata riferita dalla paziente solo al momento della seduta successiva, che è stata non eseguita per sicurezza). Tutte e cinque le variabili analizzate (aspetto globale, rughe sottili, pigmentazione, luminosità e uniformità di colore) hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo con p < 0,05 (Tabella, Fig. 1 e Fig. 2). In taluni casi si segnala che gli autori hanno osservato anche il miglioramento clinico di alcune cicatrici e un’evidente retrazione cutanea lungo la linea mandibolare.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONE
L’efficacia degli esosomi nel ringiovanimento cutaneo è stata postulata quando osservazioni biochimiche [2123] hanno dimostrato come queste vescicole extracellulari possano determinare proliferazione dei fibroblasti, riparazione del DNA e un significativo miglioramento della matrice extracellulare: è stato dimostrato che gli esosomi riducono la sovra-espressione genica delle metalloproteinasi MMP-1, -2, -3 e -9 indotta dall’irradiazione UVB e aumentano l’espressione dei tipi di collagene I, II, III e V ed elastina, oltre che aumentare la quantità degli inibitori tissutali (TIMP) delle metalloproteinasi e del (TGF)-β1. Non ci si chiedeva, in definitiva, se funzionassero, ma come somministrarli alla cute e ci sembra che la metodica di drug delivery con laser a Tullio proposta, non solo ne dimostri clinicamente l’effica16
cia (e la quasi assenza di effetti collaterali), ma dimostri anche quanto la sua semplicità e rapidità di esecuzione ne permetta l’allargamento a una platea di pazienti molto più ampia. ◼︎ RIFERIMENTI La Bibliografia è disponibile su richiesta. 1 McBride JD, Rodriguez-Menocal L, Badiavas EV. Extracellular vesicles as biomarkers and therapeutics in dermatology: a focus on exosomes. J Invest Dermatol 2017;137:1622–9. 2 Kalluri R, LeBleu VS. The biology, function and biomedical applications of exosomes. Science 2020;367:eaau6977. 3. Harding C, Heuser J, Stahl P. Receptor-mediated endocytosis of transferrin and recycling of the transferrin receptor in rat reticulocytes. J Cell Biol 1983;97:329–39. 4. Pan BT, Johnstone RM. Fate of the transferrin receptor during maturation of sheep reticulocytes in vitro: selective externalization of the receptor. Cell 1983;33:967–78. 5 Xiong M, Zhang Q, Hu W, Zhao C, et al. The novel mechanisms and applications of exosomes in dermatology and cutaneous medical aesthetics. Pharmacol Res 2021;166:105490. 6. Shen X, Song S, Chen N, Liao J, et al. Stem cellderived exosomes: a supernova in cosmetic dermatology. J Cosmet Dermatol 2021;20: 3812–7. 7 Maxson S, Lopez EA, Yoo D, DanilkovitchMiagkova A, et al. Concise review: role of mesenchymal stem cells in wound repair. Stem Cells Transl Med 2012;1:142–9. 8. Chen L, Tredget EE, Wu PY, Wu Y. Paracrine factors of mesenchymal stem cells recruit macrophages and endothelial lineage cells and enhance wound healing. PLoS One 2008;3:e1886. 9. Li Q, Chen Y, Ma K, Zhao A, et al. Regenerative and reparative effects of human chorion-derived stem cell conditioned medium on photoaged epidermal cells. Cell Cycle 2016;15:1144–55. 10. Li L, Ngo HTT, Hwang E, Wei X, et al. Conditioned medium from human adipose-derived me-
senchymal stem cell culture prevents UVBinduced skin aging in human keratinocytes and dermal fibroblasts. Int J Mol Sci 2019;21:49. 11. Xu Y, Zhang JA, Xu Y, Guo SL, et al. Antiphotoaging effect of conditioned medium of dedifferentiated adipocytes on skin in vivo and in vitro: a mechanistic study. Stem Cells Dev 2015;24:1096–111. 12 Li P, Kaslan M, Lee SH, Yao J, et al. Progress in exosome isolation techniques. Theranostics 2017;7:789–804. 13. Lobb RJ, Becker M, Wen SW, Wong CS, et al. Optimized exosome isolation protocol for cell culture supernatant and human plasma. J Extracell Vesicles 2015;4:27031. 14. Zarovni N, Corrado A, Guazzi P, Zocco D, et al. Integrated isolation and quantitative analysis of exosome shuttled proteins and nucleic acids using immunocapture approaches. Methods 2015;87:46–58. 15. Lee HM, Haw S, Kim JK, Chang SE , Lee MW. Split-face study using a 1,927-nm thulium fiber fractional laser to treat photoaging and melasma in Asian skin. Dermatol Surg. 2013;39:879-888. 16. Geddes ER, Stout AB , Friedman PM. Retrospective analysis of the treatment of melasma lesions exhibiting increased vascularity with the 595-nm pulsed dye laser combined with the 1927-nm fractional low-powered diode laser. Lasers Surg Med. 2017;49:20-26. 17. Ho SG, Yeung CK, Chan NP, Shek SY , Chan HH. A retrospective study of the management of Chinese melasma patients using a 1927 nm fractional thulium fiber laser. J Cosmet Laser Ther. 2013;15:200-206. 18. Niwa Massaki AB, Eimpunth S, Fabi SG, Guiha I, Groff W , Fitzpatrick R. Treatment of melasma with the 1,927-nm fractional thulium fiber laser: a retrospective analysis of 20 cases with long-term follow-up. Lasers Surg Med. 2013;45:95-101. 19. Polder KD , Bruce S. Treatment of melasma using a novel 1,927-nm fractional thulium fiber laser: a pilot study. Dermatol Surg. 2012;38:199-206. 20. Dover J.S., Bhatia A.C., Stewart B., Arndt K.A. Topical 5-Aminolevulinic Acid Combined with Intense Pulsed Light in the Treatment of Photoaging. Arch Dermatol 2005; 141: 1247 – 1252. 21. Choi JS, Cho WL, Choi YJ, Kim JD, et al. Functional recovery in photo-damaged human dermal fibroblasts by human adipose-derived stem cell extracellular vesicles. J Extracell Vesicles 2019;8:1565885. 22. Gao W, Wang X, Si Y, Pang J, et al. Exosome derived from ADSCs attenuates ultraviolet B-mediated photoaging in human dermal fibroblasts. Photochem Photobiol 2021;97:795–804. 23. Liang JX, Liao X, Li SH, Jiang X, et al. Antiaging properties of exosomes from adipose-derived mesenchymal stem cells in photoaged rat skin. Biomed Res Int 2020;2020:6406395.
Fig. 2: altro esempio di miglioramento dell’aspetto del volto (B) dopo tre trattamenti combinati di laser a Tullio ed esosomi topici
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SKINTITE E CFU ÈLIFE LA SINERGIA PERFETTA PER LA RIDEFINIZIONE E IL RINGIOVANIMENTO DEL VOLTO
MEDICINA ESTETICA
Dr.ssa Eleana Ferrari Medico Chirurgo, Biochimico e Nutrizionista - BIOTEC ITALIA
Personale esperienza riguardante l’utilizzo combinato tra radiofrequenza frazionata con vacuum e gli ultrasuoni microfocalizzati ad alta intensità
S
empre più pazienti esprimono un crescente interesse per le procedure minimamente invasive, utilizzate per correggere e migliorare numerose problematiche estetiche comuni, che vanno dalla perdita di volume ed elastosi, alla comparsa di rughe e lassità cutanea. Tra le opzioni attualmente disponibili per i trattamenti anti-aging non invasivi, la mia esperienza clinica mi ha portato a rilevare che Skintite e CFU Èlife, tecnologie prodotte da Biotec Italia, rappresentano l’ultima frontiera della biorivitalizzazione cutanea. Questo grazie alla loro capacità di aumentare la produzione di elastina e collagene, fornendo risultati perfettamente in linea con le aspettative dei miei pazienti, desiderosi di risultati notevoli ma dall’aspetto naturale. Ritengo che la combinazione di radiofrequenza frazionata e ultrasuoni microfocalizzati, con Skintite e CFU Èlife, siano più efficaci rispetto ad altre tecnologie di questo tipo. Questo grazie ai brevetti esclusivi della casa produttrice, Biotec Italia, integrati in queste tecnologie.
anche in questo caso, ha modificato l’approccio applicativo dei tradizionali HIFU. Questo progresso ha portato allo sviluppo dei trasduttori (dotati di un foro centrale), in grado di focalizzare l’energia con maggiore precisione sul punto di fuoco, minimizzando la dispersione del calore e limitando potenziali effetti collaterali. Inoltre, l’innovativa modalità di emissione degli ultrasuoni fino a 10 shot al secondo, altro brevetto di Biotec Italia chiamato EASYFLOW, ha ridotto drasticamente i tempi di applicazione a soli 20 minuti per un trattamento full face.
CARATTERISTICHE UNICHE
SkinTite - Radiofrequenza frazionata
In particolare, Skintite combina la radiofrequenza frazionata con aghi a un sistema vacuum continuo e/o ritmato. Questo sistema aspira il tessuto cutaneo verso gli aghi, riducendo notevolmente il dolore ed eliminando i tempi di recupero post trattamento, al contrario di tutti gli altri sistemi stamping, che invece penetrano la cute spingendo gli aghi sulla pelle, con inevitabile dolore spesso poco tollerabile dai pazienti e con una fase di recupero post trattamento più lunga. Per quanto riguarda gli ultrasuoni microfocalizzati, l’azienda produttrice di queste tecnologie da me utilizzate, 18
CFU Èlife - Ultrasuoni microfocalizzati
L’INTEGRAZIONE VINCENTE
Nella mia pratica clinica, quindi, sto integrando sempre più frequentemente Skintite e CFU Èlife nella stessa sessione di trattamento, perchÈ mi permette di trattare la pelle in tutto il suo spessore, adottando un protocollo personalizzato basato sulla valutazione specifica della pelle da trattare. In generale, si eseguono 2/4 sedute a intervalli di 1/2 mesi: gli ultrasuoni microfocalizzati raggiungono lo SMAS alla profondità di 4,5mm, ottenendo un effetto lifting sul viso, e il derma profondo alla profondità di 3mm; al contempo, la radiofrequenza frazionata associata al vacuum agisce nel derma superficiale e nell’epidermide, migliorando la texture, la compattezza cutanea e la luminosità della pelle, grazie alla capacità di veicolare in profondità principi attivi specifici. L’abbinamento di Skintite e CFU Èlife, in questo protocollo, ha permesso di ringiovanire, ridefinire i contorni e modellare il volto. Questo ha portato a un’elevata soddisfazione del paziente, sia a breve che a lungo termine. ◼︎
Trattamento con Skintite
2 CFU Èlife / 4 Skintite
1 CFU Èlife / 2 Skintite
2 CFU Èlife / 3 Skintite
3 CFU Èlife / 2 Skintite
Tecnologie intelligenti che rivoluzionano le performance ed i risultati.
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MEDICINA ESTETICA
Dr. Pasquale Di Molfetta Medico Estetico - Lecce
FILLER LABBRA: DEFINIZIONE E NATURALEZZA CON LA TECNICA VERTICALE
Lavorando con l’ago dall’alto verso il basso, si somministrano microquantità di acido ialuronico nei punti giusti per dare sostegno. I filler dinamici e morbidi preservano l’espressività e minimizzano il rischio di complicanze
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el mondo dei trattamenti labbra, la parola d’ordine è, sempre di più, “naturalezza”. Dopo tanti anni caratterizzati da una marcata preferenza per labbra voluminose, le cosiddette “Russian lips” (a volte eccessivamente evidenti e sproporzionate rispetto al volto), la richiesta del pubblico ora si orienta decisamente sulla valorizzazione delle forme esistenti, con l’obiettivo di ottenere un risultato personalizzato. Una tendenza che si sposa con quello che è, da sempre, il mio personale approccio alla Medicina Estetica, mirato a esaltare, e non a stravolgere, la bellezza e l’unicità di ciascuna paziente. Per ottenere risultati naturali ed eleganti è importante procedere innanzitutto con un’accurata valutazione preliminare. Dopo essermi accertato che non siano presenti accumuli di filler dati da trattamenti precedenti, passo a indagare obiettivi e aspettative della paziente: un parametro molto soggettivo, certo, ma che va preso in considerazione in quanto rappresenta la chiave di valutazione della riuscita di un trattamento. È infatti fondamentale spiegare se l’obiettivo sia raggiungibile o meno, se le aspettative siano irreali o plausibili in base a una valutazione anatomica, quindi oggettiva: dopo
aver studiato ogni elemento (mucosa, vermiglio, estroflessione/introflessione, condizioni della muscolatura periorale che può necessitare di un’integrazione preventiva con la
tossina botulinica), stabilisco un piano d’azione, scegliendo le tecniche e i materiali giusti per il trattamento da eseguire e programmando le sedute necessarie a centrare l’obiettivo: un concetto chiave per me è quello della gradualità, con minimi quantitativi di filler iniettati per ottenere l’effetto desiderato trattamento dopo trattamento.
DEFINIZIONE E MORBIDEZZA
Per le labbra, come già accennato, il focus si sposta sulla definizione, sulla morbidezza e sull’emersione in verticale, per evitare le cosiddette “labbra a papera” protese verso l’esterno. Fra le tante tecniche disponibili per modellare questa zona del viso, predili20
go in particolare quella “verticale”: agendo con l’ago dall’alto verso il basso, somministro nel labbro superiore e in quello inferiore delle microquantità di acido ialuronico principalmente in “colonne” verticali; in alcuni punti mi piace agire anche in senso orizzontale, in modo da creare un reticolo che, come le fondamenta di una casa, possa sostenere un labbro che si esprime in verticalità, e non in anteriorità. Molto importante nella procedura è l’utilizzo di una crema anestetica oppure, se la paziente è particolarmente sensibile, l’iniezione di un anestetico locale personalizzato: il trattamento deve essere al massimo un po’ fastidioso, ma assolutamente non doloroso.
IL GIUSTO PRODOTTO
Altro punto fondamentale è la scelta del corretto iniettabile. I filler che si sposano al meglio con la tecnica qui descritta sono quelli che si definiscono “dinamici”, cioè si adattano ai movimenti della bocca. Essendo molto viscosi, si integrano alla perfezione nei tessuti e, quando la paziente parla o ride, si evita l’effetto antiestetico di grumi o palline che rimangono fermi in posizione mentre le labbra si muovono. Dato che le labbra hanno un importante dinamismo (che coinvolge 18 muscoli diversi), è impensabile trattarle con molecole troppo rigide: i filler da utilizzare devono essere morbidi, come ad esempio la gamma Teosyal RHA di Teoxane, che prevede diverse formulazioni (RHA 2 e 3 sono quelle che prediligo per i trattamenti labbra in base all’anatomia di partenza) che garantiscono un effetto naturale al massimo. Importante considerare anche la durata del prodotto: non solo un filler che mantiene i propri effetti nel tempo sarà, per la paziente, un fattore di soddisfazione di per sé, bisogna anche sottolineare che una maggiore durata permette di distanziare il più possibile i trattamenti, e questo è un vantaggio anche dal punto di vista clinico, dal momento che le iniezioni rappresentano comunque un piccolo trauma per le labbra ed effettuarle ogni due o tre mesi sarebbe controproducente per il loro benessere. In genere la mia proposta, sempre da
calibrare sulle caratteristiche della paziente, prevede una seconda seduta a 4-6 mesi di distanza dalla prima, per poi diradare gli appuntamenti a una volta l’anno.
TOTALE SICUREZZA
L’utilizzo di filler morbidi e dinamici in minime quantità è una garanzia di sicurezza anche per quanto concerne le eventuali complicanze: tutti i medici estetici sanno bene, infatti, che se le labbra sono una delle zone che danno maggiori soddisfazioni in termini di risultati, sono anche fra le aree più delicate da trattare e dove possono insorgere effetti indesiderati anche importanti, come quelle vascolari da compressione che possono portare a necrosi e ad altre conseguenze gravi. Nella mia esperienza, la gamma Teosyal RHA di Teoxane è quella che dà le migliori garanzie: si evitano formazione di noduli, eccessivo richiamo di acqua, infiammazioni, e la loro formulazione permette di lavorare con aghi molto sottili e, quindi, meno traumatici. Senza dimenticare che – dal punto di vista del comfort, dei risultati e della prevenzione degli effetti avversi – è determinante spiegare alla paziente quali comportamenti adottare ed evitare dopo la seduta. Nelle prime 2448 ore è da considerare normale l’insorgenza di gonfiori e piccoli lividi, da limitare con l’applica-
zione di ghiaccio due volte al giorno ed eseguendo massaggi dall’effetto quasi linfodrenante. Oltre ad applicare una crema antinfiammatoria subito dopo il trattamento, è importante proseguire nei giorni seguenti con una dermocosmesi basata su prodotti appropriati. In particolare, le labbra tendono a seccarsi: per contrastare questo effetto, consiglio [3D] Lip di Teoxane, balsamo dall’azione altamente idratante. Proprio perché la disidratazione è uno dei fattori di riassorbimento dell’acido ialuronico iniettato, scegliere una routine di bellezza ad hoc per le labbra permette di migliorare, oltre all’aspetto estetico, anche indirettamente la durata del trattamento, con tutti i benefici prima elencati. La perfetta riuscita del filler labbra e la massima soddisfazione della paziente si ottengono, insomma, con la combinazione di tantissimi fattori diversi. In tutto questo, come sempre, a fare la differenza è la competenza dello specialista in Medicina Estetica che, oltre a decidere le procedure appropriate per ogni caso, mettendo in primo piano il benessere della persona, deve anche saper spiegare e comunicare ai “non addetti ai lavori” tutte le sfaccettature di un mondo, quello dei trattamenti estetici in generale e dei filler labbra in particolare, che presenta numerose e complesse sfaccettature. ◼ 21
MEDICINA ESTETICA
L’IMPORTANZA DELLA SEMEIOTICA CLINICA STRUMENTALE
Dr.ssa Dora Intagliata Medicina e Chirurgia Estetica Dietologia e Nutrizione Member of American Academy of Aesthetic and Antiaging Medicine Rappresentante Regionale SIES Sicilia
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Un corso importante sia per il medico estetico che si vuole approcciare anche al corpo, sia per il medico che vuole intraprendere un percorso altamente specialistico e qualificante sul body countour
n una società oggi sempre più longeva, il medico estetico assume un ruolo poliedrico e rilevante, dato che la Medicina Estetica rappresenta ormai anche un importante valore predittivo e corrisponde a una scienza che si prende cura della persona nel suo complesso, attraverso indagini, diagnosi e strumenti ad ampio spettro. È una vera e propria medicina interna, in quanto si occupa dello stato di salute generale del paziente e del suo relativo recupero finalizzato all’indirizzo estetico, passando attraverso la conoscenza dell’endocrinologia, della nutrizione, della fisiatria, della ginecologia, ma anche di posturologia, flebologia e dermatologia, dalle quali trae perti-
nenze specifiche. Il medico estetico è quindi una figura specialistica che non solo interviene sulla cura degli inestetismi, ma che si occupa realmente di prevenzione, soprattutto per quanto concerne i nuovi capitoli dell’aging, attraverso competenze specifiche, tecnologie e materiali in costante evoluzione. Non dimentichiamoci, infatti, che L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come “espressione di una condizione di benessere psicologico e fisico e non come assenza di malattia”.
lo di eliminare, o perlomeno ridurre, un dismorfismo o un inestetismo reintegrando, ove possibile, uno stato di normalità; cellulite, insufficienze veno linfatiche, posture scorrette, magrezza o sovrappeso, irregolarità cutanee, invecchiamento, ipercromie, irsutismo,
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L’obiettivo principale del medico estetico, dunque, si conferma essere quel-
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corso teorico-pratico
LA VISITA DI MEDICINA ESTETICA
dalla diagnosi al protocollo di cura. Semeiotica clinica e strumentale. Analisi composizione corporea Obiettivo del corso Fornire gli elementi di base e i fondamentali per un corretto inquadramento clinico e strumentale delle disarmonie corporee. Fisiopatologia, inquadramento clinico e classificazioni della PEFS, delle adiposità localizzate, degli abitus corporei e delle disarmonie legate alle alterazioni dei rapporti tra le masse corporee. Ha valore di propedeuticità per tutti gli altri corsi a contenuto prettamente terapeutico, poiché fornisce gli strumenti adeguati per effettuare una corretta diagnosi medico- estetica indispensabile per impostare un adeguato protocollo terapeutico. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Dora Intagliata DATA DEL CORSO: 5 Aprile 2024 CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
vengono trattati da un punto di vista estetico, ma il compito del medico estetico è anche di valutare più velocemente possibile il collegamento del disturbo a patologie che lo possono avere innescato che, se trascurate, possono cronicizzarsi, con conseguenze importanti come nel caso di varici, obesità, sovrappeso, invecchiamento e disturbi della postura, cifosi, scoliosi, piede piatto, ecc.
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In tal senso, la visita di Medicina Estetica svolge un ruolo fondamentale per il paziente che si approccia per la prima volta a questo mondo e per il medico estetico, che grazie a essa sarà in grado di sviluppare un piano terapeutico appropriato e personalizzato per ciascun paziente. Per queste ragioni il corso di Semeiotica clinica strumenta-
le e analisi della composizione corporea, risulta essere significativamente rilevante sia per il medico estetico che ha già praticità con le terapie iniettive del viso e che si vuole approcciare anche al corpo, sia per il medico che vuole intraprendere un percorso altamente specialistico e qualificante sul body countur. Grazie al nuovo programma e all’attenzione data alla parte pratica nei riguardi della diagnostica strumentale e delle terapia d’approccio per i trattamenti corpo, il corso di Semeiotica dona ai partecipanti le giuste armi diagnostiche e terapeutiche per affrontare con successo il vasto e difficilissimo mondo del rimodellamento corporeo. ◼︎
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CPMA-VALET: ED È SUBITO PRATICA Si è chiuso con il “rito” dell’esame un altro anno da record per la Scuola di Bologna. La cosa che piace di più ai discenti è che, finito il corso, possono andare nel loro ambulatorio vantando le conoscenze necessarie ’ombra della “didattica a distanza” L si è allontanata definitivamente: si torna in classe, il confronto do-
centi-discenti non è mediato dagli schermi dei Pc e dei tablet. Vale per tutte le scuole, le università, vale anche – ed è quello che ci preme maggiormente – per la Scuola CPMA-VALET, dove medici provenienti da tutta Italia si sono iscritti numerosi come da tradizione e dove, poco prima delle feste natalizie, è andato in scena un altro rito “sociale” irrinunciabile, quello dell’esame di fine corso. Nella nostra sede di Bologna, lo scorso 16 dicembre, un plotoncino di allievi si è sottoposto a questa prova “finale” (che spesso “finale” non è, dal momento che tanti medici continuano a frequentare la Scuola seguendo altri moduli) di fronte alla commissione composta, in ordine rigorosamente alfabetico, da Mario Forzanini, Salvatore Fundarò, Paola Molinari, Rosalba Russo e Simone Ugo Urso. AGGIORNAMENTO FONDAMENTALE Nel giorno dell’esame, è più che mai d’attualità una domanda: quanto è importante seguire un percorso viso e corpo per un approccio globale ai trattamenti che si possono fare in Medicina Estetica? La dottoressa Molinari, coordinatrice della Scuola CPMA-VALET, non ha dubbi: «Non è importante: è addirittura indispensabile, perché consente al medico che ha predisposizione e formazione universitaria di aggiungere quello che si può definire “lavoro sul campo”, veden26 26
do all’opera medici più esperti che mettono a disposizione dei colleghi i propri “segreti del mestiere”. Perché proprio questa, da sempre, è stata la nostra caratteristica peculiare: la pratica. Così, una volta usciti dall’aula, i nostri discenti possono replicare nel proprio ambulatorio quello che hanno visto fare al Poliambulatorio Multimed». La pensa così il docente; e i discenti che cosa dicono? Il dottor Eros Curti si allinea: «Frequentare questa Scuola è utile sia per chi si avvicina per la prima volta alla Medicina Estetica, sia per chi ha già una base o lavora e comunque vuole approfondire determinate conoscenze.
I corsi sono tenuti da professori molto esperti e danno anche la possibilità di eseguire anche una parte pratica, che risulta fondamentale». La dottoressa Elena Shadrina entra nello specifico, per chiarire il concetto: «Sono dermatologa con tanto di specializzazione, ma la Scuola è molto importante per la formazione di un medico estetico, ogni corso mi arricchisce tantissimo». PERCHÉ LA SCUOLA DI BOLOGNA CPMA-VALET non è l’unica Scuola presente sul territorio nazionale, ma continua a poter vantare numeri sempre più importanti dal
EROS CURTI
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punto di vista degli iscritti. La cosa, oltre a inorgoglirci, ci spinge a chiedere ai discenti perché hanno scelto Bologna rispetto alle altre. Ecco, in rapida sintesi, le risposte di alcuni nostri allievi. Dottoressa Giulia Cardella: «Quando si parla di Medicina Estetica, in Italia, CPMA-VALET è nominata da tutti come una delle migliori, se non la migliore. Quindi, parlando con colleghi più “grandi”, con colleghi universitari, mi hanno sempre nominato questa Scuola, e devo dire che non ha assolutamente deluso le aspettative che avevo».
Dottor Alessio Cibien: «Ho scelto CPMA-VALET soprattutto per il valore dei docenti, che fanno parte del gotha internazionale della Medicina Estetica». Dottor Giuliano Jafrancesco: «Ho deciso di approfondire le mie conoscenze in Medicina Estetica durante il periodo di lockdown e non era possibile “toccare con mano”. Ho letto il programma e quindi, in maniera appunto del tutto spontanea, mi sono informato per iniziare questa Scuola: una scelta azzeccata!». Dottor Edoardo Purpura: «Io ho scelto questa scuola principalmente per il… passaparola. Conosco parecchi medici che si sono rivolti a questa Scuola per formarsi e tutti me ne hanno parlato molto bene, quindi ho deciso di dare anch’io la mia fiducia a CPMA-VALET e partecipare a questo primo step, il Modulo Viso base». GLI ESAMI NON FINISCONO MAI Eduardo de Filippo ne ha fatto una piéce teatrale immortale, ma per CPMA-VALET è la quotidianità. Già, perché i nostri moduli sono come le ciliegie: una tira l’altra. Parole e musica del dottor Paolo Gajotto: «Ormai sono arrivato al terzo anno con CPMA-VALET e sto frequentando in questo momento il Modulo Corpo base. La mia esperienza fino adesso è stata sicuramente positiva, ho avuto belle soddisfazioni dai moduli Viso base e Viso avanzato e diciamo che quello che mi è piaciuto particolarmente è non solo l’approccio teorico ma soprattutto l’approccio molto pratico. I docenti danno veramente consigli molto utili dal punto di vista pratico e noi lo riportiamo nella nostra pratica clinica quotidiana. Un’esperienza assolutamente positiva e da consigliare: c’è sempre qualcosa da imparare!». LA SVOLTA DELLA CARRIERA Perché in effetti, frequentando i nostri corsi, si possono aprire nuovi orizzonti professionali. È il caso della dottoressa Genny Montemezzo: «Nasco come chirurgo pediatrico. Poi, abbandonata un po’ la chirurgia, mi sto affacciando ora alla Medicina Estetica, che già pratico, e con questa
scuola devo dire che sto apprendendo molte cose per riuscire ad andare avanti nella mia professione. Il mio giudizio è positivo per quanto riguarda il Modulo Viso base e avanzato, che ho già finito, e per il Modulo Corpo, che per me è ancora più interessante». Ancora dubbi? Ci pensa il dottor Giuliano Jafrancesco… «Consiglio a tutti i colleghi la scuola CPMA-VALET perché ti permette di iniziare a lavorare nel tuo ambulatorio disponendo di basi teorico-pratiche fondamentali». ◼
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MEDICINA ESTETICA
Dr. Enrico Betti Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Medico Estetico - Rimini
TECNICHE PER LA RINOPLASTICA NON CHIRURGICA CON ACIDO IALURONICO IPN—LIKE TECHNOLOGY
Viviamo in un momento storico in cui l’estetica del volto ha un ruolo sempre più importante e, in questo ambito, il naso ricopre un ruolo chiave nel definirne l’armonia. Il tempo è prezioso e ciò che il paziente ricerca sono risultati sicuri in tempi ridotti. In questo contesto, il rinofiller è una procedura sempre più richiesta
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l naso rappresenta un elemento chiave nell’estetica facciale. La sua forma, le sue proporzioni e i suoi rapporti con il resto del volto sono elementi fondamentali per definire l’estetica di un viso. Per queste ragioni l’intervento di rinoplastica rappresenta una delle procedure di chirurgia plastica maggiormente richieste ed effettuate nel mondo. Oggi ci troviamo a vivere un momento storico in cui l’estetica e la bellezza hanno un ruolo importante nella vita di tutti i giorni. Vita di tutti i giorni che viene inoltre scandita sempre più da tempi ristretti e dalla necessità di ottenere risultati sicuri in tempi ridotti. Con queste premesse, la rinoplastica non chirurgica si è ricavata uno spazio importante e sempre crescente all’interno delle procedure di Medicina Estetica, spazio che esula in parte dal concetto più generico di Medicina Estetica. Il trattamento di rinofiller ha peculiarità chiave che lo rendono interessante e appetibile, anche nel confronto con la rinoplastica chirurgica tradizionale: costi ridotti, procedura ambulatoriale, rientro immediato alle attività quotidiane, durata del risultato nel tempo. Tuttavia è bene precisare che il rinofiller non deve essere inteso come un sostituto della rinoplastica chirurgica, ma debba essere considerato un’alternativa valida in casi accuratamente selezionati. Il risultato che ricerchiamo con la rino-
Fig. 1: caratteristiche della radice del naso
Fig. 2: individuazione dell’angolo APN e definizione dei punti d’iniezione in una pz. candidabile
plastica non chirurgica dovrebbe essere sovrapponibile a quello che otterremmo con la rinoplastica chirurgica. Un buon rinofiller non si deve vedere. Per ottenere risultati ottimali gli elementi chiave sono tre: selezione del paziente, tecnica iniettiva, scelta del prodotto.
SELEZIONE DEL PAZIENTE
Per la selezione del paziente candidabile al trattamento mediante rinoplastica non chirurgica, consideriamo come elemento chiave l’area della radice del naso, responsabile di buona parte dei rapporti e delle proporzioni tra naso e volto. Da un punto di vista estetico, quest’area è definita da caratteristiche ben precise (Fig. 1a-b-c-d). Alle caratteristiche classiche, aggiungo un angolo, definito APN (angolo del profilo nasale) (Fig. 1e). Secondo me, l’angolo ha un range di normalità compreso tra 35-37° e la sua collocazione deve rientrare all’interno dell’area della radice del naso definita dai parametri estetici classici (Fig. 2a). In questo caso il paziente risulta candidabile a trattamen-
to con rinofiller (Fig. 2b-c-d). Qualora invece l’angolo si collocasse, virtualmente, troppo anteriormente o troppo cranialmente, si verrebbe a creare una sproporzione nei rapporti naso-facciali che controindicherebbe il trattamento con rinofiller (studio in corso di pubblicazione).
TECNICA INIETTIVA
Selezionato il paziente, l’infiltrazione viene preceduta dalla marcatura, dove andiamo a disegnare la linea mediana del dorso, che rappresenterà la linea di sicurezza dove poter andare a infiltrare. Marchiamo inoltre il punto più craniale a livello della radice del naso (corrispondente alla skin crease) e il punto di massima prominenza del dorso, oltre ai quale non andare a infiltrare. Infine, a livello della punta disegniamo quattro punti, secondo la tecnica del Diamond Injection Technique® (Nonsurgical Rhinoplasty: diamond injection technique for nasal tip contouring – Facial Plastic Surg Aesthet Med – Enrico Betti et al. 2023 jun 2). 29
Se necessari, marchiamo poi altri punti di infiltrazione a livello del dorso, della base columellare in corrispondenza della spina nasale anteriore e dell’area dell’apertura piriforme (Fig. 3). L’infiltrazione inizia a livello della radice e del dorso dove effettueremo il posizionamento dell’impianto a livello sovra-periosteo. Utilizziamo un ago da 27G entrando perpendicolarmente alla cute per una maggior precisione di posizionamento. Infiltriamo mantenendo tra le dita la regione glabellare, per impedire il dislocamento dell’impianto, e poi modelliamo lo stesso una volta impiantato. Definita la regione della radice e del dorso, ci concentriamo sulla punta, dove – adottando la Diamond Injection Technique® – possiamo disegnare la nuova punta nasale, correggendo proiezione, rotazione, angolo lobulo-columellare e tip-point (Fig. 4). Utilizziamo per l’infiltrazione un ago da 27G penetrando nella cute con un’inclinazione di 45° e posizionando l’impianto a livello sovra pericondrale in piccoli boli in ciascuno dei quattro punti, modulando la quantità di filler iniettato a seconda delle esigenze per ogni singolo punto e paziente (Fig. 4).
Fig. 4: disegno della nuova punta nasale, correggendo proiezione, rotazione, angolo lobulocolumellare e tip-point
LA SCELTA DEL PRODOTTO IDEALE
Per il trattamento di rinoplastica non chirurgica dobbiamo avvalerci di un filler che abbia caratteristiche specifiche come facilità di estrusione per agevolare il posizionamento dell’impianto, una buona capacità volumizzante per consentire le modifiche del profilo nasale, che sia duraturo e non subisca dislocazioni nel tempo.
PERCHÉ STYLAGE XL
Si tratta di un acido ialuronico composto da due maglie monofasiche di prodotto compenetrate (IPN-like Technology), che consentono di limitare la quantità di BDDE. La concentrazione di
Fig. 5: i risultati naturali, sicuri e di lunga durata, ottenuti con Stylage XL
acido ialuronico è di 26 mg/g. Stylage XL è un prodotto con un’elevata viscoelasticità, che conferisce al prodotto una notevole capacità volumizzante, assicurando la permanenza dell’impianto nel sito di iniezione. Il mannitolo, inoltre, diminuisce la reazione infiammatoria e riduce fortemente la degradazione e l’edema post-iniezione, ottimizzando la permanenza del
Fig. 3: demarcazione dei punti sulla spina nasale anteriore e sull’area dell’apertura piriforme
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prodotto e la compliance della paziente. Infine, la possibilità di avere un prodotto con lidocaina 0,3% aumenta notevolmente il comfort del paziente.
CONCLUSIONI
Le caratteristiche che rendono Stylage XL un ottimo alleato per la procedura di rinofiller sono legate alle caratteristiche reologiche del gel di acido ialuronico e alle caratteristiche ergonomiche della siringa con tecnologia Bi-Soft, che rendono agevole e precisa l’infiltrazione. Pertanto, l’utilizzo appropriato di un prodotto ottimale come Stylage XL consente di effettuare, a livello del naso, modifiche precise e stabili nel tempo per risultati naturali, sicuri e di lunga durata (Fig. 5). ◼︎
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MEDICINA ESTETICA
Dr. Giovanni Brunelli Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Medico Estetico - Brescia
IL RINGIOVANIMENTO DELLA REGIONE PERIORBITARIA Se è vero che “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, ecco come affrontare al meglio questo fondamentale distretto
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l terzo medio del viso, che comprende la regione periorbitaria, è certamente la regione in cui i trattamenti di Medicina (e di Chirurgia) Estetica sono in grado di darci i risultati migliori in termini di ringiovanimento. Come dice un famoso aforisma, “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. A meno che non ci siano importanti difetti che possano distrarre la nostra attenzione, infatti, durante i normali rapporti interpersonali il nostro sguardo viene diretto proprio verso gli occhi della persona con cui stiamo parlando, e spesso siamo in grado di capire se il nostro interlocutore sia – ad esempio – felice, triste, preoccupato, depresso o arrabbiato; spesso possiamo anche trarre qualche informazione sul suo stato di salute, o sul suo carattere. Anche la valutazione dell’età apparente dipende largamente dallo stato della regione periorbitaria. Pare appena il caso di sottolineare che questa valutazione debba comprendere non solo le palpebre, ma anche la fronte, le tempie, i sopraccigli e la regione zigomaticomascellare, insomma non solo il terzo medio del viso, ma anche quello superiore, in cui i vari distretti anatomici ci forniscono numerosi spunti di valutazione.
FATTORI DI INVECCHIAMENTO
I processi di invecchiamento prevedono numerosi fattori che tutti ben conosciamo, ma i difetti estetici dipendenti dalla perdita dei corretti volumi sono assolutamente fondamentali, naturalmente associati a una corretta cura della pelle per mezzo di peelings, laser di vario tipo e biostimolazione, senza dimenticare i prodotti domiciliari. L’invecchiamento prevede un rimaneggiamento delle ossa craniche, in particolare a livello delle orbite, dell’apertura piriforme e della mandibola 32
(Fig. 1), ma anche uno svuotamento progressivo dei compartimenti di grasso profondi ben descritti da Rohrich e Pessa (Fig. 2), mentre alcuni di quelli superficiali possono accumulare volume, tipicamente a livello del solco naso genieno.
Fig. 1: cambiamenti dello scheletro facciale con l’invecchiamento: implicazioni e applicazioni cliniche nel ringiovanimento facciale [1]
LA FRONTE E LA TOSSINA BOTULINICA
Esaminando un viso partendo dall’alto, la prima regione che incontriamo è la fronte, dove spesso si devono affrontare lesioni cutanee come macchie senili, cheratosi o lesioni attiniche, in cui la cura della pelle è fondamentale. La fronte, naturalmente, è indiscutibilmente il regno della tossina botulinica, potente farmaco
neuromodulatore che ci consente di attenuare, se non di eliminare, le rughe causate dall’azione dei muscoli mimici. Spesso l’infiltrazione del botulino è l’unica terapia che ci consente di ottenere ottimi risultati; come sappiamo, però, il botulino non ha alcun potere riempitivo. Quindi, quando ci troviamo a dover trattare deficit volumetrici, il ricorso all’uso dei fillers diventa indispensabile. In questa regione i pazienti sono quasi esclusivamente di sesso femminile; ricordiamo che nel maschio la fronte è più spesso piatta e che il margine orbitario superiore è più spesso sporgente, causando una certa concavità, mentre nella femmina l’aspetto dovrebbe essere piatto, o appena convesso (Fig. 3). Come sempre, una profonda conoscenza dell’anatomia è fondamentale; pur potendo apparire come una zona facile da trattare, in realtà la fronte nasconde insidie che possono potenzialmente portare a esiti disastrosi, soprattutto parlando di iniezioni intravascolari ad altissimo rischio non solo di necrosi tissutali ma, nel peggiore dei casi, alla cecità. Bisogna sapere quindi a che profondità iniettare i nostri fillers; una linea orizzontale tracciata a due centimetri dal margine orbitario superiore segna il passaggio dalla profondità verso la superficie delle due arterie principali (Fig. 4), la sopratrocleare e la sopraorbitaria, entrambe provenienti dal sistema della carotide interna attraverso l’arteria oftalmica, da cui
Fig. 2: L’importanza clinica dei compartimenti adiposi nell’invecchiamento del medio viso [2]
Photo Courtesy - Merz Aesthetics
Fig. 3: differenze di genere nel profilo, date dalle diverse conformazioni ossee
Fig. 6: punti d’iniezione della Tossina Botulinica
dipende anche l’arteria centrale retinica (Fig. 5). Nella parte sottostante questa linea, l’iniezione deve essere il più superficiale possibile, mentre cranialmente a essa è mandatorio iniettare a livello sovraperiosteo. L’iniezione della porzione caudale dev’essere effettuata con ago, essendo impossibile restare nello strato intradermico con la cannula; cranialmente si possono utilizzare entrambi i metodi di iniezione. Naturalmente anche la scelta del tipo di filler e delle sue caratteristiche è molto importante per un buon risultato; questo
della testa, che darebbe al paziente un aspetto “sorpreso”. Ciò può essere ottenuto in vari modi; chirurgicamente con vari tipi di lifting, oppure con fili di trazione. L’infiltrazione di piccole quantità di filler, preferibilmente al di sotto del sopracciglio e in posizione profonda, provoca un sollevamento di un paio di millimetri della coda, ma il miglioramento estetico è dovuto soprattutto a questo modesto aumento del volume a livello del ROOF (retro-orbicularis oculi fat), che dona a questa regione i volumi giovanili e modifica il gioco di luci e ombre. Il sopracciglio non presenta particolari pericoli anatomici e può essere effettuato indifferentemente con ago o con cannula.
Fig. 4: decorso sagittale dell’arteria sopratrocleare nella fronte [3]
Fig. 5: anatomia funzionale dell’angiosoma oftalmico. [4]
può dipendere dalle scelte personali dell’iniettore, ma il buon senso e le regole della buona pratica medica ci devono indirizzare verso il prodotto corretto. Sebbene vi siano decine e decine di prodotti in commercio, la scelta di un filler a base di acido jaluronico è da preferire, dato che è l’unico per il quale disponiamo di un antidoto, la jaluronidasi, che è inefficace nei confronti dell’idrossiapatite di calcio o dell’acido polilattico, per citare solo due alternative.
SOPRACCIGLIO E BOTULINO
Altra struttura la cui valutazione è fondamentale è il sopracciglio. Anche in questo caso vi sono differenze di forma fra maschio e femmina, non solo anatomiche, ma anche legate al cambio della moda nel corso del tempo, che in ogni caso bisogna cercare di rispettare. Anche per il sopracciglio, il trattamento di scelta è quello del botulino. Sappiamo bene che la posizione del sopracciglio sia dovuto anche all’equilibrio fra l’unico muscolo elevatore (il frontale) e tutti gli altri muscoli depressori (corrugatore e depressore del sopracciglio, procero e orbicolare) (Fig. 6). Qui, l’azione neuromodulatore del botulino è strategica e il numero di unità iniettate dev’essere sapientemente dosato per evitare di incorrere in complicanze come la ptosi del sopracciglio o, peggio, della palpebra. Anche se non esistono complicanze permanenti del botulino, sostanzialmente non esistono antidoti, e la risoluzione spontanea richiede comunque qualche settimana. I trattamenti medico-chirurgici del sopracciglio dovrebbero sempre essere mirati al sollevamento della coda o, talvolta, anche del corpo, mentre è da evitare un innalzamento
LA REGIONE TEMPORALE
La tempia è un altro distretto che, ancora oggi, spesso è misconosciuto e per il quale le pazienti non richiedono il trattamento, anche perché non molti iniettori si sentono confidenti a trattarla. Ma lo svuotamento della regione temporale, spesso costituzionale e già presente in età giovanile, provoca una scheletrizzazione del cranio che dà un aspetto invecchiato e poco sano.
Fig. 7: decorso delle arterie temporali superficiale e profonda [5] 33
per introdurre l’ago, virtualmente avascolare (Fig. 9). La definizione dei piani più superficiali, solitamente, viene invece eseguita con un filler più morbido a mezzo cannula, che ci permette quasi sempre di evitare anche le piccole complicanze.
I CANONI DELLA BELLEZZA
Fig. 8: decorso della vena temporale media [6]
Da un punto di vista anatomico sono stati descritti vari strati, ma da un punto di vista pratico, quelli che ci interessano sono sostanzialmente tre: quello profondo, preperiosteo, quello interfasciale e quello sottocutaneo. Nella regione temporale è fondamentale conoscere il decorso delle arterie temporali superficiale e profonda (Fig. 7), ma anche di alcune vene, come la temporale media (Fig. 8), perché un’eventuale iniezione intravasale può portare a conseguenze disastrose. Per evitare piccole soffusioni emorragiche, o ematomi, è utile anche evidenziare il decorso delle numerose vene superficiali prima di procedere all’iniezione, in modo da poterle evitare facilmente. L’infiltrazione del piano profondo viene fatta con ago e con un filler con un alto G’, di solito con un unico punto di accesso (gun shot technique); esiste una zona suggerita
Scendendo ancora verso il basso, arriviamo alla parte più importante, cioè allo sguardo vero e proprio. I canoni della bellezza richiedono palpebre corte e piene, tipiche dell’età giovanile. Anche in questo distretto, il riassorbimento osseo e la perdita dei volumi provocano un infossamento della palpebra superiore e una scheletrizzazione del bordo orbitario inferiore, con comparsa delle borse palpebrali, del tear-trough e del solco palpebromalare (Fig. 10). In realtà, tutti questi difetti possono essere presenti anche costituzionalmente in età giovanile, ma diventano più evidenti con il passare del tempo. Tralasciando le borse di grasso palpebrali, che hanno un’indicazione prettamente chirurgica, qui è l’acido jaluronico che gioca un ruolo determinante. In questa regione, anche un minimo miglioramento dei volumi consentirà di ottenere miglioramenti estetici notevoli. Da un punto di vista vascolare, la palpebra superiore e il tear-trough sono relativamente tranquilli, soprattutto se trattati con cannula, ma bisogna tener conto di altre caratteristiche anatomiche fondamentali. La cute delle palpebre è estremamente sottile e il normale pannicolo adiposo sottocutaneo qui è praticamente assente; la cute è intimamente adesa al muscolo orbicolare, al di sotto del quale troviamo il bordo orbitario. Questi distretti richiedono ancor più del solito una scelta corretta del dispositivo medico da infiltrare, così come un’impeccabile tecnica iniettiva nel piano corretto, cioè profondamente al muscolo orbicolare, a livello preperiosteo (Fig. 11).
LA MIGLIOR TECNICA
Fig. 9: punto di iniezione suggerito per gun shot technique [7] 34
Per quanto riguarda la tecnica infiltrativa, ogni medico è libero di scegliere quella con cui ha più confidenza, ma certamente l’uso di una cannula di almeno 25G di diametro permette, nella
Fig. 10: TT - tear-trough, PMG - Palpebro-Malar Groove, NJG - Naso-Jugal Groove, MCJ - MidCheek Junction Photo Courtesy - Teoxane
Fig. 11: sezione anatomica del tear-trough, il numero 3 indica il muscolo orbicolare, profondamente al quale va effettuata l’infiltrazione
quasi totalità dei casi, di evitare anche piccole ecchimosi, per le quali le pazienti si lamenteranno fino alla loro naturale risoluzione spontanea. Per concludere, possiamo quindi ribadire che la valutazione della regione periorbitaria (come dice la parola stessa) non può limitarsi a una sola zona, ma deve prevedere una visione d’insieme. Qui una approfondita conoscenza anatomica è altrettanto importante della tecnica di infiltrazione della scelta del prodotto. I colleghi più giovani dovrebbero avvicinarsi a queste tecniche in modo progressivo. Naturalmente tutte le tecniche elencate possono essere effettuate anche con lipofilling, che
IL RINGIOVANIMENTO DELLO SGUARDO però è una tecnica prettamente chirurgica, che prevede costi e rischi maggiori, oltre alla possibilità di ritocchi successivi dato che, nonostante l’affinamento della tecnica, l’attecchimento del grasso non è mai prevedibile in modo esatto. ◼︎ RIFERIMENTI ICONOGRAFICI 1 - Changes in the Facial Skeleton With Aging: Implications and Clinical Applications in Facial Rejuvenation — Bryan Mendelson - Chin-Ho Wong - Aesth Plast Surg (2012) 36:753-760 DOI 10.1007/s00266-012-9904-3 2 - The Clinical Importance of the Fat Compartments in Midfacial Aging — Wan, Dinah MD; Amirlak, Bardia MD; Rohrich, Rod MD; Davis, Kathryn PhD. Plastic and Reconstructive Surgery Global Open 1(9):p e92, December 2013. | DOI: 10.1097/GOX.0000000000000035 3 - An illustrated anatomical approach to reducing vascular risk during facial soft tissue filler administration - a review — Jeremy Isaac, Lee Walker, Stephen R Ali, Iain S Whitaker. PMID: 37064503 PMCID: PMC10102405 DOI: 10.1016/j. jpra.2022.09.006 4 - The Functional Anatomy of the Ophthalmic Angiosome and Its Implications in Blindness as a Complication of Cosmetic Facial Filler Pro-
corso teorico-pratico
il trattamento dell’area perioculare con Filler e non solo Obiettivo del corso Comprendere le esigenze dei pazienti è il primo passo per poter offrire i giusti risultati. Il corso è finalizzato alla preparazione anatomica ed alla conoscenza delle tecniche più avanzate per il trattamento della complessa area perioculare e ottimizzare i risultati e minimizzare i rischi nel trattamento iniettivo. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Giovanni Brunelli Dr.ssa Paola Molinari 25 Maggio 2024 DATA DEL CORSO: CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
cedures — Taylor, G. Ian A.O., M.D.; Shoukath, Sajna M.B.B.S.; Gascoigne, Adam M.B.B.S.; Corlett, Russell J. F.R.A.C.S.; Ashton, Mark W. M.D. - Plastic and Reconstructive Surgery 146(4):p 745, October 2020. | DOI: 10.1097/ PRS.0000000000007155 5 - Facial Assessment and Injection Guide for Botulinum Toxin and Injectable Hyaluronic Acid Fillers: Focus on the Upper Face — de Maio, Maurício M.D.; Swift, Arthur M.D.; Signorini, Massimo M.D.; Fagien, Steven M.D. - Plastic and Reconstructive Surgery 140(2):p 265e-276e, August 2017. | DOI: 10.1097/PRS.0000000000003544
6 - Clinical Implications of the Middle Temporal Vein With Regard to Temporal Fossa Augmentation — Jung, Wonsug MD, PhD; Youn, Kwan-Hyun PhD; Won, Sung-Yoon PhD; Park, Jong-Tae PhD; Hu, Kyung-Seok DDS, PhD; Kim, Hee-Jin DDS, PhD - ermatologic Surgery 40(6):p 618-623, June 2014. | DOI: 10.1111/dsu.0000000000000004 7 - Suggested Injection Zone for Soft Tissue Fillers in the Temple? — Carruthers, Jean MD; Humphrey, Shannon MD; Beleznay, Katie MD; Carruthers, Alastair MD - Dermatologic Surgery 43(5):p 756-757, May 2017. | DOI: 10.1097/ DSS.0000000000001057
SALUTE & BELLEZZA 2018
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ECOGRAFIA ESTETICA
Dr. Simone Ugo Urso Specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, Medico Estetico - Bologna Docente CPMA VALET - Bologna
LA RIDUZIONE DEI DEPOSITI ADIPOSI L’ecografia e la carbossiterapia: studio osservazionale sulla distribuzione del gas nel tessuto adiposo localizzato
L
a Medicina Estetica ha assistito a un notevole sviluppo grazie alla carbossiterapia, un trattamento non invasivo che si è affermato come uno dei più efficaci nel campo della riduzione del tessuto adiposo localizzato, oltre a migliorare l’ossigenazione e la microcircolazione nei tessuti. Basata sull’utilizzo terapeutico del biossido di carbonio (CO2), questa tecnica mira a stimolare i processi di lipolisi e a migliorare la circolazione sanguigna locale. L’effetto lipolitico della carbossiterapia, con la precisa iniezione di CO2 in specifiche aree corporee, si è dimostrato efficace nella riduzione dei depositi adiposi. Questa azione è associata alla stimolazione del flusso sanguigno e all’ossigenazione dei tessuti, non solo portando al graduale scioglimento dei grassi, ma contribuendo anche al miglioramento generale dell’aspetto cutaneo, conferendogli tonicità e levigatezza. La comprovata efficacia della carbossiterapia nel ridurre il tessuto adiposo senza interventi invasivi è supportata da una vasta base di evidenze scientifiche e dalle testimonianze positive dei pazienti trattati. La sua flessibilità nell’approcciare diverse zone corporee come addome, cosce, glutei e braccia, insieme alla possibilità di combinazione con altre terapie, la rende una soluzione attraente per chi desidera migliorare la propria figura senza sottoporsi a procedure chirurgiche.
IL RUOLO DELL’ECOGRAFIA
Nel contesto della carbossiterapia, l’impiego dell’ecografia svolge un ruolo cruciale nell’analizzare il tessuto da trattare. Questa tecnica consente una classificazione accurata del tessuto in base al grado di idrata36
zione e di fibrosi, oltre a visualizzare dettagliatamente la diffusione del gas all’interno dei tessuti durante il trattamento. Le più recenti osservazioni, discusse in collaborazione con i colleghi Molinari e Alberico, hanno esaminato l’applicazione della carbossiterapia a diversi livelli di flusso (normale e ad alto flusso) nel trattamento delle adiposità localizzate degli arti inferiori. Questo studio ha valutato le varie profondità di penetrazione nella cute e diverse velocità di flusso del biossido di carbonio, evidenziando risultati simili, sebbene distinti in base alla tipologia di flusso impiegato. Nell’analisi dei tessuti a livello dell’adipe trocanterico, abbiamo suddiviso la struttura in diverse sezioni. Questa stratificazione include uno strato dermoepidermico superficiale di sottili dimensioni (1-2 mm), uno strato adiposo superficiale che presenta spessori compresi tra 5 e 8 mm, una fascia connettivale superficiale che funge da strato divisorio, uno strato adiposo profondo, rappresentante
una riserva di tessuto adiposo con uno spessore che oscilla tra i 8 e i 10 mm fino alla fascia profonda premuscolare.
LA PENETRAZIONE DEL GAS
Questo approccio stratificato ha permesso una valutazione più dettagliata dei differenti strati di tessuto adiposo e dei relativi livelli di profondità. L’insufflazione del gas a livello superficiale, con un ago da 30G posizionato a una distanza di 5-7 mm dalla superficie cutanea, ha consentito una distribuzione uniforme del biossido di carbonio sia in direzione superficiale sia in profondità all’interno del tessuto adiposo. Tale metodologia ha dimostrato un’efficace penetrazione del gas, coinvolgendo strati superficiali immediatamente e profondi dopo qualche secondo di insufflazione. Al contrario, l’insufflazione in profondità, oltre i 10-12 mm sotto il piano cutaneo e al di sotto della fascia superficiale, ha rivelato un comporta-
CARBOSSITERAPIA IN MEDICINA ESTETICA
corsi teorico-pratici
Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è di mettere il medico estetico nelle condizioni di poter utilizzare una metodica terapeutica – la Carbossiterapia – inquadrando correttamente i vari aspetti clinici ed il suo corretto uso. Il corso inoltre permetterà di imparare a sfruttarne tutte le potenzialità tecniche, utilizzandola come tecnica a solo oppure integrandola con altri trattamenti. La Carbossiterapia, pertanto, consente di implementare le capacità di trattamento e di applicazione sia per gli inestetismi del viso sia per il profilo corporeo, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. Il corso sarà teorico e soprattutto pratico, sarà illustrata la metodica con prove pratiche in diretta e sarà possibile visionare filmati esplicativi e dimostrativi.
Stratificazione ecografica del tessuto adiposo a livello trocanterico
DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari Dr. Simone Ugo Urso DATE DEL CORSO: 6 Aprile 2024 CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)
ECOGRAFIA IN MEDICINA ESTETICA
Insufflazione superficiale con ago 30G 13mm
Obiettivo del corso Il corso di Ecografia in Medicina Estetica vuole far conoscere un nuovo modo di approcciare l’esame clinico e diagnostico nel rapporto tra il medico ed il paziente. In questi ultimi anni l’esame ecografico, in quanto esame non invasivo, indolore e poco costoso, ha affiancato quasi tutte le branche della medicina moderna. In Medicina Estetica sta muovendo i primi passi, ma da subito si sta delineando il suo importante ruolo anche in questo settore. L’approccio ecografico ci consente di valutare in maniera precisa ed in vivo l’anatomia e la struttura dei tessuti superficiali sia del corpo sia del viso; soprattutto per quest’ultimo ci consente di poter identificare e mappare il sistema vascolare e tutte le sue varianti anatomiche, di identificare la posizione e la struttura dei muscoli e di valutare lo stato di invecchiamento dei compartimenti adiposi superficiali e profondi. Un corretto esame ecografico ci permette quindi di lavorare con un alto coefficiente di sicurezza soprattutto nei trattamenti iniettivi evitando le più fastidiose complicanze, di raffinare le tecniche di esecuzione con trattamenti ecoguidati ed infine di valutare i risultati ottenuti. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari - Dr. Simone Ugo Urso Dr. Salvatore Fundarò 11 Ottobre 2024 DATE DEL CORSO: CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
Distribuzione profonda del gas successiva a quella superficiale
mento diverso. In queste condizioni, la fascia superficiale ha agito come una sorta di barriera “valvolata”, limitando la diffusione del gas verso la superficie cutanea. Questa comprensione dettagliata dei differenti comportamenti a seconda della profondità di insufflazione è stata supportata dall’analisi ecografica, la
quale ha fornito una visualizzazione chiara della distribuzione del gas nei vari strati di tessuto.
APPROCCIO MIRATO
L’utilizzo dell’ecografia durante la carbossiterapia non solo permette una visualizzazione in tempo reale della diffusione del CO2 nei tessuti, ma
consente anche una personalizzazione del trattamento in base alle specifiche caratteristiche anatomiche del paziente. Questo approfondito grado di comprensione della propagazione del gas consente agli operatori di adattare la tecnica, massimizzando i risultati e riducendo al minimo eventuali inefficienze. In conclusione, l’applicazione dell’ecografia durante la carbossiterapia emerge come un elemento fondamentale nell’analizzare e comprendere la diffusione del gas nei tessuti. Questo permette un approccio più mirato e preciso nella somministrazione della terapia, garantendo risultati ottimali per i pazienti trattati. Questi sviluppi continuano a delineare la carbossiterapia come una metodica sempre più efficace e mirata nel campo della Medicina Estetica. ◼︎ 37
L’INTERVISTA
Intervista alle Dottoresse: Barbara Claysset, Valeria Colombo e Patrizia Piersini
L
’invecchiamento cutaneo è un processo naturale che provoca una serie di cambiamenti dell’epidermide e del derma, visibili nel tempo, tra cui la comparsa di rughe, linee sottili, macchie scure, perdita di elasticità, riduzione del tono della pelle e perdita di volume. Può essere classificato in crono-invecchiamento e foto-invecchiamento.
Barbara Claysset, specialista in Cardiochirurgia a Bologna e Padova
I MILLE VOLTI DELLA BIOSTIMOLAZIONE Una procedura sempre più richiesta negli ambulatori di Medicina Estetica. Ci siamo affidati a tre esperte in materia per saperne di più
Il primo è il risultato del processo di invecchiamento naturale e progressivo della pelle. Le cellule epiteliali si rinnovano più lentamente, la produzione di collagene ed elastina diminuisce e la pelle diventa più sottile, secca e meno elastica; è influenzato principalmente da fattori genetici, probabilmente molto poco o per niente correggibile. Il secondo, l’invecchiamento fotoindotto, è causato da fattori esterni, come l’esposizione ai raggi UV del sole, l’inquinamento atmosferico, l’uso di tabacco, uno stile di vita poco salutare, lo stress e l’alimentazione. Per contrastarlo e mantenere una pelle sana, quindi, è importante adottare alcune misure preventive generali, tra cui uno stile di vita corretto con un sonno buono per durata e qualità, riduzione dello stress, dieta equilibrata senza fumo e alcool, e topiche con la detersione e l’uso di creme idratanti, protettive e restitutive. Tra i trattamenti medici per contrastare il deterioramento cutaneo e minimizzarne i segni, poi, la biostimolazione è molto importante, da sola o in associazione ad altre tecniche medico estetiche. La biostimolazione si applica solo sul distretto del viso? Barbara Claysset: «La biostimolazione si applica al viso, collo, décolleté e mani, si esegue un unico trattamento per molteplici e duraturi benefici alla pelle, idrata in profondità fino a 9 mesi con un’idratazione profonda grazie all’aumento dell’espressione delle acquaporine AQP3, veicola l’acido ialuronico aumentando il legame idrico».
Valeria Colombo, medico estetico, chirurgo maxillo facciale a Milano 38
Gli effetti della biostimolazione hanno anche una funzione terapeutica oppure sono solo a livello estetico? Valeria Colombo: «A mio avviso, a seconda del prodotto che scegliamo per la stimolazione dei tessuti, possiamo
gradualmente spostare l’ago della bilancia da un basilare ma significativo supporto estetico fino a un raffinato e complesso processo di biorimodellamento con potenziale rigenerativo di assoluto interesse e innovazione. In tutti i casi, tuttavia, l’obiettivo è finalizzato alla prevenzione, al ripristino, al mantenimento della qualità e della salute della pelle, superando l’anacronistico concetto di biorivitalizzazione come trattamento con finalità meramente estetiche. Così, possiamo scegliere di potenziare la barriera protettiva e l’elasticità cutanea mediante l’utilizzo di prodotti a base di acido ialuronico non reticolato e complessi anti-aging per una biocomplementazione attiva (consigliato alle giovani pazienti che non manifestano ancora segni marcati del crono-aging, come trattamento preventivo ad esempio un prodotto a base di 32mg di acido ialuronico lineare associato ad un complesso antiaging di 43 vitamine, amminoacidi e minerali), oppure utilizzare prodotti più sofisticati, debolmente cross-linkati e sicuramente più tecnici, per intraprendere un percorso terapeutico volto a incrementare l’idratazione profonda della cute, ridurre notevolmente rughe medie e profonde del volto e del collo (grazie all’azione hydrostrech ed hydrobooster), o ancora riparare i danni cicatriziali atrofici post acneici attraverso l’azione stimolante sui fibroblasti dermici. Scegliendo invece complessi ibridi cooperativi (Complessi Cooperativi Ibridi di catene ad alto e basso peso molecolare di acido ialuronico, tecnologia brevettata), introduciamo il concetto di biorimodellamento dei tessuti, con potenziale rigenerativo (maggior attivazione delle cellule mesenchimali derivate dagli adipociti e riduzione del processo di riassorbimento dei compartimenti adiposi del volto tipico del crono-aging) e
corso teorico-pratico
BIOSTIMOLAZIONE CUTANEA PER LA PREVENZIONE E IL TRATTAMENTO DELL’AGING E DEGLI INESTETISMI CUTANEI Obiettivo del corso L’invecchiamento cutaneo è un lento processo che consegue a fattori intrinseci di ordine genetico e ormonale (cronoinvecchiamento) ed estrinseci dovuti all’esposizione continua a radiazioni UV e a tossici ambientali che provocano stress ossidativo (fotoinvecchiamento). Dal punto di vista macroscopico la cute perde elasticità, compattezza, isotropia, mentre dal punto di vista istologico molteplici sono i rimaneggiamenti che avvengono a carico dei vari strati epidermici e del sottocute. Numerosi trattamenti medico estetici sono finalizzati a contrastare i segni cutanei dell’aging e tra questi la biostimolazione è una delle procedure universalmente più utilizzate. Il suo fine ultimo è quello di prevenire e migliorare i segni dell’aging attraverso l’apporto di molecole costitutive del derma o di molecole che stimolino il trofismo delle cellule cutanee. Scopo del corso è quello di illustrare la metodica, i principi attivi che possono essere utilizzati, i protocolli di trattamento per i vari distretti e per le diverse indicazioni.
bioriparativo del danno tissutale. In quest’ultimo caso, come testimonia la letteratura scientifica più recente, gli studi in vitro hanno già dimostrato un potenziale utile per il futuro sviluppo di tecnologie di rigenerazione tissutale, aprendo orizzonti promettenti per il ruolo terapeutico e curativo della biostimolazione e, più in generale, della medicina estetica e rigenerativa. Rispetto ad altri trattamenti a base di acido ialuronico, i Complessi Cooperativi Ibridi non sono da considerarsi un filler volumetrico, ma come un bioristrutturante completo e con risultati più duraturi nel tempo, perché meno aggredibile dalla ialuronidasi, l’enzima che si occupa di sciogliere e dissolvere l’acido ialuronico. Consente di ottenere eccellenti outcomes sul viso, in particolare nell’area malare e submalare, ma trova applicazione anche sul collo e sul décolleté». Quali sono i principi di azione della biostimolazione? Patrizia Piersini: «La biostimolazione è una terapia in grado di migliorare la qualità della pelle e, allo stesso tempo, rallentare il processo di invecchiamento cutaneo mediante l’azione dei principi attivi iniettati. In particolare, l’inoculazione di acido ialuronico a livello dermico stimola i fibroblasti alla neosintesi di collagene, elastina e acido ialuronico, contribuendo a una migliore organizzazione della matrice extracellulare. Fondamentale è anche l’azione idratante, grazie alla capacità dell’acido ialuronico di trattenere acqua, che
DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari Dr.ssa Maria Cristina D’Aloiso DATA DEL CORSO: 12-13 Aprile 2024 CREDITI ECM: 12 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
Patrizia Piersini, medico estetico a Torino, Docente e Membro del Comitato Esecutivo della Scuola Superiore di Medicina Estetica Agorà di Milano
favorisce il ricambio cellulare e aumenta la luminosità della pelle. Inoltre, grazie alla presenza di sostanze antiossidanti come il glutatione, e all’azione dell’acido ialuronico stesso, si contrasta l’azione dei radicali liberi, elemento significativo nell’invecchiamento della pelle. Non di meno, la presenza di aminoacidi nella formulazione del principio iniettabile promuove la sintesi proteica e i processi di rigenerazione cellulare. Pertanto, la biostimolazione dermica modula segnalazioni intracellulari e intercellulari per promuovere la ridensificazione dermica e il benessere della cute». È un trattamento indicato per specifiche fasce di età? Barbara Claysset: «La biostimolazione esalta l’aspetto e la qualità della pelle, rendendola luminosa e idratata. È indicata per tutti i pazienti con fotoinvecchiamento dai 18 anni indipendentemente dalla età, ma piuttosto dall’alterazione della pelle, che possano beneficiare di un richiamo idrico profondo». Esistono effetti collaterali alla biostimolazione? Valeria Colombo: «È necessario sottolineare che qualsiasi pratica medica iniettiva (biostimolazione compresa) non è scevra da possibili complicanze
e comuni effetti collaterali, la maggior parte dei quali transitori e poco influenti sul downtime del trattamento (ecchimosi, ematomi, edema). Sottolineo l’importanza di utilizzare prodotti biostimolanti o biorimodellanti con elevato profilo di sicurezza, altamente biocompatibili e tollerabili (acido ialuronico Ultrapure, tecnologie brevettate e approvate dopo studi clinici), e di conoscerne a fondo le proprietà reologiche prima dell’impiego ambulatoriale, per scongiurare possibili complicanze poco piacevoli quali la permanenza visibile del prodotto per un tempo maggiore del previsto, edemi prolungati o insuccesso dell’obiettivo del trattamento». Quante sedute sono necessarie per ottenere risultati apprezzabili? Patrizia Piersini: «Il numero di sedute può variare da tre a quattro, con un intervallo di circa 20 giorni tra ciascuna. Tuttavia, è fondamentale adottare un approccio personalizzato per ciascun paziente, tenendo conto di molteplici variabili, tra cui la qualità della pelle, l’età, il livello di stress ossidativo al quale il paziente è sottoposto (ad esempio, correlato a fattori come l’esposizione solare, il fumo, l’inquinamento atmosferico, l’assunzione di contraccettivi orali, ecc.) e le terapie concomitanti impiegate per ottenere un’ottimale azione sinergica». ◼ 39
ANGIOLOGIA & FLEBOLOGIA
Dr. Alessandro Frullini Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente Onorario AFI Figline e Incisa in Val D’Arno (FI) Resp. Modulo Angiologico CPMA VALET - Bologna
L
La malattia cronica venosa (MCV), nei suoi vari stadi di gravità, è presente in circa la metà degli adulti italiani e i numeri sono destinati a crescere…
e malattie cardiovascolari colpiscono 471 milioni di persone nel mondo e il loro numero è in costante aumento. La malattia cronica venosa (MCV), nei suoi vari stadi di gravità, è presente in circa la metà della popolazione adulta italiana e il progressivo invecchiamento della popolazione suggerisce per i prossimi anni un aumento significativo della prevalenza della MCV nel nostro Paese (la cui popolazione è una delle più vecchie del mondo).
angectasie degli arti inferiori. Nella nostra società, basata sempre più sull’immagine, la motivazione estetica (anche per trattamenti prevalentemente medici) è sempre più forte. Il modulo di Angiologia, presso VALET-CPMA, rappresenta un’occasione di formazione moderna e attuale per i medici che intendano aggiornarsi in modo efficace nelle patologie venose che più frequentemente devono essere affrontate da chi opera in questo settore.
AGGIORNAMENTO NECESSARIO
TEORIA E TANTA PRATICA
Assieme agli aspetti medici, non possiamo non prendere in considerazione i risvolti estetici, che sono legati alla presenza di varici o tele-
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LA POPOLAZIONE INVECCHIA, L’ANGIOLOGIA NO
I corsi offriranno un quadro esaustivo degli aspetti teorici, che verranno associati ad altrettanta pratica da svolgere sui pazienti. Il modulo
comprende un primo stage sull’insufficienza venosa e sulla diagnostica strumentale, durante il quale verranno approfondite le conoscenze sulla patologia flebologica e sulla diagnostica ecocolordoppler. In seguito, il modulo si articola con due stage sulla scleroterapia. Questi rappresentano la parte dove il discente viene introdotto a questa pratica da docenti con esperienza pluriennale. Dopo aver esaminato tutti gli aspetti teorici, gli allievi potranno effettuare personalmente terapie sclerosanti sui pazienti con l’assistenza di colleghi esperti. Gli altri stage del modulo rappresentano un approfondimento sulle tecniche di scleroterapia ecoguidata e sulla schiu-
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Modulo ANGIOLOGIA e FLEBOLOGIA OBIETTIVO DEL MODULO Le malattie vascolari richiedono una significativa competenza e completezza formativa da parte del medico; in particolare le flebopatie, frequenti e prevalentemente gestibili su base ambulatoriale, necessitano una conoscenza specifica delle principali metodiche diagnostiche, in principal modo dell’eco color Doppler, e delle molteplici terapie applicabili. Il Centro Postuniversitario della Medicina Ambulatoriale si propone, attraverso il Modulo, articolato in 220 ore, di fornire al Medico le necessarie nozioni teoriche e pratiche per la corretta gestione del paziente affetto da vasculopatia, mediante un percorso di preparazione qualificato. Per gli iscritti al Modulo, è prevista l’iscrizione gratuita al’AFI (Associazione Flebologica Italiana) della durata di 1 anno solare. CORSI MONOTEMATICI
ECM
Scleroterapia delle Varici ed Esame Eco-Color-Doppler
42.8
La Schiuma Sclerosante
17.5
Scleroterapia Ecoguidata
15.6
Marketing Ambulatoriale
4
Insufficienza Venosa (propedeutico a Scleroterapia)
22,3
www.valet.it Provider Standard ECM n° 1328
Tel: 051 63.88.334 - 051 02.16.405 ma sclerosante, l’innovazione più importante degli ultimi anni nella terapia sclerosante, che ha permesso quello che viene comunemente definito il “Rinascimento della scleroterapia”. Negli ultimi anni, infatti, grazie alla schiuma la scleroterapia, ha rivestito un ruolo sempre più importante anche nel trattamento dell’insufficienza safenica.
L’OBBIETTIVO DA CENTRARE
Gli obbiettivi del modulo di angiologia della Scuola di Bologna sono quindi quelli di introdurre il medico a un corretto inquadramento delle patologie flebologiche, fornendo gli strumenti diagnostici e le basi per impostare una terapia che sia contemporaneamente efficace e attuale. La flebologia moderna, infatti, è in costante evoluzione, e solo un aggiornamento di qualità potrà assicurare un successo terapeutico e la necessaria soddisfazione dei nostri pazienti. ◼ 41
MEDICINA ESTETICA
Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena Coordinatrice del Comitato Scientifico SIES e Scuola CPMA VALET - Bologna
UN CORSO DAVVERO “AL BACIO” Il trattamento delle labbra e dell’area periorale è stato il tema trattato dalla nostra Scuola. Talmente importante, che abbiamo dovuto replicarlo per accontentare tutti...
a formazione continua è l’ele- fondita della struttura e delle caratL mento chiave per continuare a teristiche di questa parte del volto, entusiasmarmi nello svolgere il mio e di come le labbra devono integrarlavoro. Ogni volta che partecipo a un nuovo corso, anche se è su una tecnica che svolgo da anni ogni giorno nella mia pratica clinica, ogni volta che vedo qualcun altro che racconta o esegue tecniche, siano esse già viste o invece innovative sull’argomento, riesco a incuriosirmi e a trovare nuovi stimoli. E così è stato al corso monotematico sulle labbra, che ha attirato l’attenzione anche di tanti colleghi: non solo abbiamo avuto una partecipazione enorme, ma abbiamo dovuto ripeterlo per soddisfare la domanda. Che entusiasmo!
INTEGRAZIONE E TECNICHE
Durante il corso, sono stati affrontati diversi argomenti fondamentali. Innanzitutto, è stata dedicata una sezione all’anatomia delle labbra, fornendo una comprensione appro-
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si perfettamente nel volto (questo è un aspetto cruciale per ottenere risultati estetici armoniosi e naturali). La tecnica è stata un altro punto chiave del corso. Sono state illustrate diverse tecniche di trattamento delle labbra, come l’iniezione di filler, la ricostruzione con acido ialuronico, o ancora altre metodologie più o meno innovative. Gli esperti hanno condiviso le loro conoscenze e le loro esperienze, offrendo consigli pratici e suggerimenti per ottenere risultati ottimali. Ma non è finita qui: abbiamo anche avuto una parte pratica super coinvolgente. C’è stata una sessione su manichini e, dopo che ogni tutor ha dimostrato la propria tecnica, è stato possibile provare direttamente durante un vero e proprio laboratorio.
LA SICUREZZA DEI PAZIENTI
Lo stage è proseguito con il trasferimento dei presenti in ambulatorio, per la precisione divisi in piccoli gruppi in 4 diversi ambulatori, in modo da riuscire a cogliere le sfumature di ogni trattamento e di ogni operatore, con cui è stato possibile sviscerare a fondo l’argomento. Parlando di materiali, abbiamo approfondito anche questo aspetto. Sono stati presentati i diversi tipi di filler delle principali aziende del settore disponibili sul mercato, discutendo delle loro caratteristiche e delle loro indicazioni. È stato dato particolare rilievo alla sicurezza dei materiali utilizzati, evidenziando l’importanza di scegliere prodotti di alta qualità e di seguire le linee guida per ridurre l’incidenza delle possibili complicanze e garantire la massima sicurezza per i pazienti. La sicurezza dei nostri pazienti è infatti sempre al primo posto: è stato un tema centrale nel corso, con un’attenzione particolare alla prevenzione degli effetti indesiderati e alla gestione delle complicanze. Gli esperti hanno condiviso le loro strategie e le loro esperienze per affrontare eventuali problemi che possono sorgere durante il trattamento delle labbra, fornendo agli operatori gli strumenti necessari per affrontare situazioni critiche in modo efficace ed efficiente.
EXPERT TRAINING + HANDS ON Un’opportunità imperdibile per un’esperienza formativa intensiva. A numero chiuso e tenuti da quattro tutor esperti, questi corsi offrono una combinazione equilibrata di teoria al mattino e pratica approfondita nel pomeriggio. Avrai la possibilità unica di osservare da vicino e partecipare attivamente alle attività cliniche in quattro ambulatori, lavorando a stretto contatto con i nostri esperti tutor mentre trattano pazienti reali. Prepara il tuo percorso professionale con una formazione di alto livello e un’esperienza pratica senza precedenti. Non perdere questa occasione unica per il tuo sviluppo professionale!
COMING NEXT IL TERZO MEDIO E I VOLUMI 18 MAGGIO 2024 LA JAWLINE E IL COLLO 1 GIUGNO 2024 LE LABBRA 26 OTTOBRE 2024
www.valet.it L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Infine, è stato dedicato tempo all’organizzazione e al modo di lavorare. Sono stati forniti consigli pratici su come gestire la propria pratica, come organizzare le sedute di trattamento e come comunicare in modo efficace con i pazienti. Questi aspetti sono fondamentali, tra l’altro, per costruire una reputazione solida nel settore. In conclusione, ribadisco, il corso sulle labbra ha avuto grande successo! Ha rappresentato un’opportunità unica per i medici estetici specializzati nella ricostruzione e magnificazione del volto. Grazie all’approfondimento dell’anatomia, delle tecniche, dei materiali, della sicurezza e dell’organizzazione, i partecipanti hanno acquisito nuove competenze e strumenti per migliorare la qualità dei loro trattamenti e per soddisfare al meglio le esigenze dei pazienti. ◼︎ L’EVENTO DEL 23 NOVEMBRE È STATO REALIZZATO COL SUPPORTO NON CONDIZIONANTE DI
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IL FUTURO DELLLA FORMAZIONE È OGGI
MEDICINA ESTETICA
Dr.ssa Dora Intagliata Medicina e Chirurgia Estetica Dietologia e Nutrizione Member of American Academy of Aesthetic and Antiaging Medicine Rappresentante Regionale SIES Sicilia
Il body countur è diventato sempre più ricercato e raffinato, al punto che spesso ambulatorialmente è possibile offrire ai pazienti risultati eccellenti che prima era possibile ottenere solo in sala operatoria
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l rimodellamento del corpo è sempre stato un mondo accattivante, pieno di innumerevoli tecniche e tecnologie affascinanti. Negli anni, il body countur è diventato sempre più ricercato e raffinato, al punto che spesso ambulatorialmente è possibile offrire ai pazienti risultati eccellenti che prima era possibile ottenere solo in sala operatoria. Per molti medici, però, il rimodellamento corporeo e la profiloplastica risulta essere un mondo austero e oneroso, tanto da non indurli alla sua pratica quotidiana. Certamente il body countur è un vasto mondo che in realtà, senza costi eccessivi e con un’ottima compliance del paziente, può dare al medico estetico parecchie chance di crescita professionale e soddisfazione estrema.
DUE NUOVI MODULI
Quando infatti parliamo di Rimodellamento Corporeo non parliamo solamente di terapie per la riduzione dal grasso o trattamenti anticellulite, ma si spazia dal Fat transfer (vedi il sem-
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pre più richiesto lipofilling o la nuovissima terapia rigenerativa autologa per la cura dell’alopecia o dell’invecchiamento cutaneo), al ringiovani-
mento vaginale, alla profiloplastica glutea, alla dietoterapia e nutrizione. Da anni, la scuola CPMA-VALET propone percorsi specifici per il medico
Modulo CORPO base OBIETTIVO DEL MODULO
Pur mantenendo la stessa struttura didattica, la nuova programmazione della Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica CPMA di Bologna ha aggiornato e introdotto nuove occasioni formative in risposta alle conferme in termini di efficacia e appropriatezza scientifica di quelle tecniche e innovazioni clinico-diagnostiche che fino a poco tempo fa erano sottoposte a vaglio. I due moduli CORPO BASE e CORPO AVANZATO, articolati rispettivamente in 200 + 200 ore, racchiudono, secondo un ordine di propedeuticità e di gradualità delle acquisizioni conoscitive, tutte le metodiche, sia diagnostiche sia correttive, capaci di fornire un completo bagaglio culturale dal punto di vista teorico e pratico necessario per lo svolgimento di una adeguata e completa attività professionale nell’ambito della Medicina e della Chirurgia Estetica. Per gli iscritti al Modulo, è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) della durata di 1 anno solare
CORSI MONOTEMATICI
DATA
ECM
La visita di medicina estetica: dalla diagnosi al protocollo di cura. Semeiotica clinica e strumentale. Analisi composizione corporea
05/04/24
8
Carbossiterapia: il gas remodeling per il trattamento di cellulite e adiposità localizzata. Cenni protocolli terapeutici e applicazioni
06/04/24
6
Principi di Dietologia: dalla fisiologia della nutrizione alla prescrizione dietoterapica. Pratica su casi clinici.
12-13/04/24
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PEFS e adiposità localizzata: corso teorico-pratico e tutoring per il trattamento dei dismorfismi corporei
13-14/09/24
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La patologia vascolare degli arti Inferiori: diagnosi e cura dell’insufficienza venosa. Corso pratico sulla diagnostica con ecocolordoppler e terapia sclerosante
27/09/24
8
Principi di laser in medicina estetica: campi di applicazioni
28/09/24
6
Le Aree Difficili del Corpo - Focus On: Braccia e Ginocchia. Dall’adipe in eccesso alla lassità
11-12/10/24
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Medicina Integrata della Longevità
16/11/24
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SIES DAY
23/11/24
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Marketing Ambulatoriale
13/12/24
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Modulo CORPO avanzato OBIETTIVO DEL MODULO
Naturale completamento del Modulo Corpo Base, affronta in maniera ancora più approfondita le tecniche ele innovazioni clinico-diagnostiche che fino a poco tempo erano sottoposte a vaglio. I due moduli CORPO BASE e CORPO AVANZATO, articolati rispettivamente in 200 + 200 ore, racchiudono, secondo un ordine di propedeuticità e di gradualità delle acquisizioni conoscitive, tutte le metodiche, diagnostiche e correttive, capaci di fornire un completo bagaglio culturale, dal punto di vista teorico e pratico, necessario per lo svolgimento di una adeguata e completa attività professionale nell’ambito della Medicina e della Chirurgia Estetica. Per gli iscritti al Modulo, è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) della durata di 1 anno solare
CORSI MONOTEMATICI
DATA
ECM
Tecniche di Chirurgia Cutanea Ambulatoriale
18/05/24
11,3
Le Aree Difficili del Corpo - Focus On: il Trattamento dei Glutei
17/05/24
6
Obesità: strumenti di valutazione e protocolli dietoterapici
24-25/05/24
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Ginecologia Estetica e Funzionale: dall’Anatomia alle tecniche mininvasive
20/09/24
6
Oltre la menopausa: la salute della donna nell’età post-riproduttiva. Strumenti teorico pratici
21/09/24
6
Liposcultura e body counturing: tecniche di rimodellamento corporeo medico-chirurgico
25-26/10/24
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Fat Transfer: la terapia rigenerativa autologa. Corso hands on
29/11/24
6
La Gestione delle Complicanze in ambulatorio
30/11/24
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Training Tecniche Laser. Dal vascolare alla rimozione dei tatuaggi
6-7/12/24
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L'Avvocato nell'Ambulatorio di Medicina Estetica
13/12/24
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Provider Standard ECM n° 1328
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che vuole addentrarsi nel mondo del rimodellamento corporeo, ma quest’anno ha voluto superarsi! Ha infatti creato dei nuovissimi corsi, al passo con i tempi e con l’evoluzione medico-scientifica che contraddistingue il settore della Medicina e della Chirurgia Estetica. I due nuovi moduli corpo sono stati pensati e progettati per offrire al discente la possibilità di apprendere sicuramente le terapie più storiche come mesoterapia e carbossiterapia, guardando però al futuro. Un lavoro di squadra che ha permesso ancora un volta alla nostra scuola di offrire il meglio a chi la frequenta. Docenti illustri saranno a disposizione dei discenti per offrire la loro incommensurabile esperienza e creare momenti di confronto professionale che permetterà ai medici iscritti di far proprie fin da subito le informazioni ricevute, avendo la possibilità inoltre di esperienze in live. Sono stati introdotti i nuovi corsi riguardanti il Fat transfer, la profiloplastica corporea, la cura della menopausa dal punto di vista medico estetico e ginecologico, dando spazio anche alla parte prettamente più chirurgica, rispondendo anche alla domanda crescente dei chirurghi. Completamente ridisegnati anche i corsi riguardanti la mesoterapia e la carbossiterapia, passando per il corso sulla visita medico-estetica, completamente riformulato, e il nuovissimo corso sulla cura della PEFS. Da sempre la scuola CPMA-VALET è pietra miliare nella formazione medico-scientifica nel campo della Medicina e Chirurgia Estetica. Per questa ragione, sempre al passo con i tempi e volti a guardare il futuro, vi aspetta per farvi entrare nel fantastico mondo del rimodellamento corporeo! ◼︎
CORPO base INQUADRA IL QR E VAI AL SITO
CORPO avanzato INQUADRA IL QR E VAI AL SITO
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DIETOTERAPIA
Prof. Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Sassari Coordinatore e Docente Master di II Livello Università di Sassari - Membro CRISMENC Coordinatore regionale SIES Sardegna Docente CPMA - VALET - Bologna
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e nuove scoperte in campo farmacologico inerenti nuove molecole per il controllo metabolico del diabete mellito tipo 2, hanno scatenato un terremoto sanitario in quanto, in brevissimo tempo, le scorte nei depositi sono terminate, lasciando senza farmaco disponibile i malati. Questo perché uno degli effetti principali di queste molecole, oltre a regolare la glicemia, è quello di far perdere peso. Questo fatto, di per sé estremamente positivo per un diabetico di tipo 2, in quanto sovrappeso se non obeso, diventa negativo se il farmaco viene assunto esclusivamente per la perdita ponderale, utilizzandolo solo come una scorciatoia da parte di molti utenti che hanno comprato il prodotto senza prescrizione e vaglio del medico, al solo fine di poter perdere peso.
IL GIUSTO CAMMINO ALIMENTARE NELLA CORRETTA NUTRIZIONE La grande opportunità di un percorso così strutturato presso la nostra Scuola, permette un approccio terapeutico globale, tenendo conto che il cibo può diventare la vera medicina del futuro tenendo conto della corretta quantità e qualità degli alimenti introdotta, non ci dovrebbero essere problemi a rimanere in linea. Purtroppo però non è così e nel corso dell’ultimo trentennio, in tutti i Paesi industrializzati, si
la netta diminuzione nell’assunzione di cereali, legumi, frutta di stagione e verdura fresca e cotta, e di contro l’aumentato consumo di carne rossa, derivati di essa come insaccati e cibi pre-cotti e confezionati, associato alla
è visto un incremento esponenziale dell’iperalimentazione associato alle malattie metaboliche a essa associate, prima tra tutte proprio il diabete di tipo 2.
drastica riduzione dell’attività fisica, ha portato a uno squilibrio tra l’introito alimentare (esagerato per le necessità dell’organismo) e il dispendio energetico (drasticamente diminuito ed estremamente importante per le necessità dell’organismo stesso). Ovvio che quando in queste situazioni di disordine metabolico appaiono dei farmaci che, in apparenza, rimuovono il problema senza fatica (eccesso ponderale), ma non la causa che ha portato a una determinata condizione (scorretto stile di vita), molte persone sono pronte a cercare la via più co-
ENERGIA PER IL CORPO
Il nostro organismo, in condizioni normali, utilizza l’energia trasformata dall’introduzione degli alimenti per supportare tutte le attività cellulari. Semplificando, la quota più importante è deputata al funzionamento e mantenimento di tutte le attività cellullari e organiche in condizione di riposo, che viene denominato Metabolismo Basale. Ognuno ha il suo! Un’altra quota di energia è destinata allo svolgimento delle attività quotidiane comprese le ore di attività lavorativa, un’altra piccola quota per la demolizione, trasformazione e assorbimento degli stessi alimenti, e un’altra quota, molto variabile, utilizzata dall’attività ludica, che dipenderà dal tempo e dall’intensità della stessa. Da quanto esposto si può facilmente intuire che valutando il consumo energetico delle varie fasi, denominato Dispendio Energetico, e
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STILE DI VITA
Questo quadro molto poco rassicurante, in un futuro molto prossimo, è il risultato di uno stile di vita completamente errato e protratto nel tempo, sufficiente nel primo periodo ad avere solo l’aumento ponderale, successivamente anche lo sviluppo delle patologie metaboliche correlate. Infatti,
moda e il fai da te! E questo comporta molti insuccessi e anche problematiche importanti a livello di salute.
IL NOSTRO CORSO
Questa premessa è doverosa per poter illustrare e comprendere come il percorso formativo proposto dalla Scuola VALET-CPMA di Bologna sia estremamente importante, interessante e attuale per tutti i medici che si avvici-
nano al mondo della Medicina Estetica avendo uno sguardo a 360°. L’aspetto alimentare, infatti, coinvolge l’intero organismo umano, a livello fisico e psichico ma anche a livello psicologico. Si valuteranno gli aspetti strutturali degli alimenti, le loro caratteristiche funzionali e organolettiche, i loro destini metabolici e il loro assorbimento e utilizzo da parte delle cellule. Le indagini alimentari e gli ausili tecnologici per poter capire le condizioni iniziali e l’evoluzione della terapia dietetica sull’organismo, mediante l’impedenzometria e l’adipometria, due tecnologie che valutano in maniera semplice, precisa e indolore la composizione dell’organismo. I principi basilari di come si imposta una prescrizione dietetica, considerando le esigenze personali di ogni paziente e il proprio stato di alterazione strutturale. Quali indagini ematochimiche di supporto devono essere richieste e la modalità con cui, in base ai dati ottenuti, debba essere somministrata la “terapia di movimento”, al pari di una terapia farmacologica. E inoltre l’aspetto più importante di come approcciare e seguire un pa-
PRINCIPI DI DIETOLOGIA (propedeutico a obesità)
corsi teorico-pratici
dalla fisiologia della nutrizione alla prescrizione dietoterapica. Pratica su casi clinici Obiettivo del corso Fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga DATE DEL CORSO: 12-13 Aprile 2024 CREDITI ECM: 22 crediti (previa compilazione del test)
OBESITÀ: STRUMENTI DI VALUTAZIONE E PROTOCOLLI DIETOTERAPICI Obiettivo del corso Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale.. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu - Dr.ssa Emanuela Spiga DATE DEL CORSO: 24-25 Maggio 2024 CREDITI ECM: 22 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna
051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
ziente che si rivolge per “un problema di peso”, in quanto l’eccesso ponderale può essere la spia di un disagio fisico-emotivo che può nascondere problematiche veramente gravi quali gli abusi, violenze e tutto ciò che comporta l’immenso mondo del disagio mentale.
L’IMPORTANZA DEL MICROBIOTA
A questo excursus tecnico si aggiunge la scoperta del microbiota che ormai viene assodato essere la massa vivente dell’intestino che interviene attivamente in tutte le funzioni e anche induce dipendenze a determinati alimenti quando per via dell’alterato stile di vita se ne altera la composizione. Naturalmente un occhio di riguardo verrà riservato alle attuali possibilità farmacologiche innovative che, utilizzate al meglio, migliorano significativamente il risultato e aumentano la possibilità del mantenimento dello stesso. Effettuare le migliori tecniche di Medicina Estetica in un corpo armonioso con le sue componenti strutturali, riuscire a entrare in maniera discreta ma efficace nell’intimo del paziente, ci permetterà di poter dare il meglio della nostra professionalità a vantaggio della soddisfazione del paziente stesso. La grande opportunità di un percorso così strutturato presso la VALET, permette un approccio terapeutico globale, tenendo conto che lo stesso cibo può diventare la vera medicina del futuro. ◼︎ 47
MEDICINA ESTETICA
Prof. Maurizio Ceccarelli Specialista in Patologia Generale, Medico Estetico - Roma
DALLA PRIMA VISITA AL PERCORSO DI TRATTAMENTO La Medicina Fisiologica affronta il problema estetico in modo differente rispetto alla Medicina Estetica. Vediamo come
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n un precedente articolo, abbiamo descritto la necessità di una visita medica iniziale, dalla quale impostare il trattamento più corretto. Vediamo ora come studiare i diversi quadri clinici, oggetto della Medicina Fisiologica, evoluzione della Medicina Estetica, per determinare il trattamento più idoneo al problema del paziente. La Medicina Fisiologica affronta il problema estetico in modo differente rispetto alla Medicina Estetica. Quest’ultima corregge l’inestetismo con un intervento correttivo (filler, peeling, tossina botulinica); la Medicina Fisiologica studia invece i meccanismi biologici che hanno causato l’inestetismo, normalizzandoli e ottimizzandoli, ottenendo la correzione del problema estetico con la restituzione funzionale del tessuto interessato. Le problematiche di Medicina Fisiologica che affrontiamo sono l’invecchiamento cutaneo, l’eccesso adiposo generalizzato, l’eccesso adiposo localizzato e la PEFS, l’invecchiamento generale. Qualunque sia il problema che ha portato il paziente alla nostra consultazione, iniziamo una classica visita internistica per escludere la presenza di patologie. Queste dovranno essere affrontate, prima di proseguire con l’ottimizzazione fisiologica del paziente.
L’IMPORTANZA DELL’ANAMNESI
Importante, come in ogni branca medica, è un’accurata anamnesi fisiologica, perché in questa evidenzieremo i comportamenti scorretti che hanno portato all’alterazione funzionale e alla successiva comparsa dell’inestetismo. Approfondiremo l’alimentazione, sarà studiata sia sul piano quantitativo (grasso) che qua48
litativo, per i macronutrienti (in particolare il corretto apporto proteico necessario per la strutturazione del corpo e per le sue funzioni biologiche e immunitarie) e i micronutrienti (enzimi). Dopodiché affronteremo l’attività fisica, che è necessaria per le funzioni articolari e il trofismo muscolare, ma che, se eccessiva, incrementa l’escape dei radicali liberi dell’ossigeno, stimolando l’invecchiamento ossidativo. Attenzione poi rivolta al sonno, necessario per la ricostruzione delle strutture biologiche alterate durante il giorno e per la memorizzazione (fase non-REM) e per lo scarico delle frustrazioni psicologiche (fase REM). Focus sull’assunzione di sostante tossiche, in particolare del fumo, responsabile della Smoker’s Face, della produzione di ROS, della vasocostrizione e della riduzione dell’ossigenazione e del cross-link del collagene. Infine, le alterazioni ormonali, prima fra tutte il climaterio femminile, che con la caduta della concentrazione degli estrogeni induce invecchiamento cutaneo e incremento del telogen nel capello.
LO STUDIO DELLA CUTE
Passeremo poi allo studio della cute, valutando il biotipo cutaneo, cioè il tipo di pelle, sulla base del quale programmeremo la corretta cosmesi per ottimizzare la fisiologia della cute, e il fototipo cutaneo, fondamentale per la prevenzione del Photoaging, prima causa d’invecchiamento cutaneo. I raggi UV inducono sia infiammazione epidermica che attivazione delle metalloproteinasi nel derma, con distruzione della cute. Oggi, più che programmare l’uso di protezioni solari a diverso fattore di protezione, abbiamo la possibilità di regolare la
risposta infiammatoria e la melanogenesi, consentendo un’esposizione solare senza danno. Ottenuti questi risultati, programmeremo un corretto intervento restitutivo, secondo i principi della Medicina Fisiologica. Questa, come detto, studia le risposte biologiche al danno, ottimizzandole e normalizzandole, al fine di rigenerare il tessuto danneggiato. Nella rigenerazione fisiologica, abbiamo la stimolazione differenziativa delle cellule staminali quiescenti, presenti in tutti i nostri tessuti, e, successivamente, la stimolazione proliferativa e metabolica delle nuove cellule differenziate, a opera dei fattori di crescita. Su queste basi, usando apposite preparazioni galeniche contenenti i principi attivi alla base delle reazioni descritte, possiamo rigenerare la cute, rallentando l’invecchiamento cutaneo. Importante, oltre la rigenerazione della cute, è la rigenerazione del sottocute (il grasso): questa ci consente di normalizzare le volumetrie del volto, perse in conseguenza del danno infiammatorio e ossidativo, evitando riempimenti
volumetrici con sostanze eterologhe. Passiamo poi alla correzione dei danni, già presenti nel volto delle pazienti. • Per le pliche naso-geniene, utilizzeremo o l’aumento volumetrico dell’osso zigomatico o l’apoptosi dell’eccesso cellulare, che compone la plica. • Per le rughe da mimica, utilizzeremo la chemodenervazione muscolare fatta con la tossina botulinica. • Per l’evidenziazione delle linee glifiche da ipertrofia dello strato corneo, utilizzeremo i peeling. • Per le grinze da perdita di struttura della cute, stimoleremo la neoformazione di matrice dermica, ricca in collagene di I tipo, per sfruttare la capacità retrattile di questo. • Per le iperpigmentazioni, ridurremo la melanina ossidata per riportarla alla colorazione propria della cute.
GRASSO E MUSCOLO
Continueremo il nostro esame obiettivo per valutare, nel corpo, l’eventuale eccesso adiposo generalizzato, localizzato, distrofico e le ipotrofie muscolari. L’antropometria ci consentirà di calcolare la massa grassa, la massa muscolare e la massa acquosa. In caso di eccesso adiposo, tratteremo questo, se di poca entità, con una classica dieta ipocalorica; se di elevata entità, con il trattamento aminoacidico. Il trattamento dietetico ipocalorico consente una perdita massima di un chilo di grasso la settimana. Questo obbliga al ricorso di trattamenti particolari per la diminuzione di volume adiposi elevati. Il trattamento aminoacidico consente, mediante variazioni endocrine indotte da una particolare alimentazione, una rapida di diminuzione, armonica, di grasso. L’incremento proteico alla base del trattamento richiede l’uso di particolari supplementi amminoacidici, caratterizzati dalla Composizione di Meister, che consentono un bilancio azotato positivo, senza sovraccarico epatico e renale. L’eccesso adiposo localizzato richiede una diagnosi differenziale tra il grasso norma-
le e il grasso distrofico, causato da problemi microcircolatori (cellulite). Semplici manovre obiettive possono consentire questa differenziazione. Più importante è l’ecografia dei tessuti molli, che consente non solo di differenziare il grasso normale da quello distrofico, ma di studiare gli stadi evolutivi della PEFS, consentendo la terapia più corretta al particolare quadro patologico. Il trattamento medico delle adiposità localizzate in eccesso richiede l’uso di tecniche capaci di indurre apoptosi senza necrosi. L’apoptosi è una morte fisiologica, che il nostro organismo utilizza per diminuire il numero di cellule. La necrosi è la morte cellulare per rottura della cellula. La rottura cellulare induce una risposta infiammatoria che, se di livello elevato, può determinare danni permanenti al paziente. L’attivazione delle reazioni di HaberWeiss e di Fenton, ottenibili dalla mescola di acido ascorbico con ferro ferrico, determina la diminuzione degli eccessi adiposi per apoptosi con assenza di rischio di danno. Il trattamento del grasso distrofico (cellulite o PEFS) richiede, più che un trattamento, una terapia, che sarà basata sul livello evolutivo del problema. Si utilizzerà, inizialmente, una terapia flebotonica, seguita da una terapia lipolitica e antinfiammatoria. Il trattamento sarà, obbligatoriamente locoregionale, per mesoterapia o con trattamenti transdermici.L’ipotonia dei tessuti della porzione inferiore del corpo, un tempo definita come cellulite molle, richiede un’ottimizzazione muscolare, ottenibile con attività fisica mirata e integrazione proteica (sempre nel rispetto della Composizione di Meister).
LIFE QUALITY MEDICAL PROGRAM
Concludendo i quadri d’interesse della Medicina Fisiologica, evidenziamo il quadro maggiormente richiesto dai pazienti: l’ottimizzazione del Benessere e la prevenzione dei danni dell’Invecchiamento Generale, definendo l’operatività del Life Quality Medical Program.
Si determinano la composizione corporea (massa grassa, massa magra e massa acquosa), la postura del corpo e le funzionalità articolari, la funzione cutanea (biotipo e fototipo), la funzione mnesica, la funzione del sonno e del tono dell’umore, l’eustress e il distress, il vissuto sessuale. Fatto questo, si effettua un prelievo di sangue per studiare la capacità che ha l’organismo di resistere al danno dei radicali liberi dell’ossigeno, responsabili del danno biologico dell’invecchiamento (ROM-s e Capacità Antiossidante) e il livello del danno infiammatorio (PCR), il test delle intolleranze alimentari per regolare la dieta, la concentrazione dell’insulina per le funzionalità del tessuto adiposo, il dosaggio dell’emoglobina glicata per i danni da 49
corso teorico-pratico
IL MEDICO ESTETICO: DALLA PRIMA VISITA AL PERCORSO DI TRATTAMENTO Obiettivo del corso Il medico estetico in formazione verrà messo nelle condizioni ideali per effettuare una visita completa, per inquadrare il proprio paziente e saper impostare un corretto programma terapeutico. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Maurizio Ceccarelli DATA DEL CORSO: 15 Marzo 2024 CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test) RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
glicazione, la funzionalità dell’asse GH/IGF-1, responsabile di un corretto anabolismo e delle difese immunitarie, la funzionalità dell’asse surrenalico (DHEA) per l’anabolismo e la libido, la funzionalità dell’asse serotonina-melatonina per inquadrare la tendenza alla depressione e le irregolarità del sonno, la concentrazione degli ormoni sessuali femminili (estradiolo, progesterone, testosterone), la concentrazione degli ormoni sessuali maschili (testosterone biodisponibile), gli indice ematochimici del distress (prolattina, beta-endorfine), il test di funzione immunitaria (Linfociti Helper, Suppressor e Natural Killer). In seguito, si procede con un prelievo di saliva per valutare i polimorfismi genetici negativi per tipo di alimentazione, capacità disintossicante, funzione intestinale, necessità d’integrazione, difesa dai danni infiammatori, difesa dai danni ossidativi, capacità mnesica, tendenza alla depressione, funzionalità ormonale, metabolismo cutaneo. Alla fine della 50
visita, e sulla base dei risultati delle analisi, si compila un consuntivo sul livello di benessere del paziente. Sulla base di questi risultati, si riprogrammano i comportamenti del paziente sul piano alimentare (dieta, integratori, probiotici), motorio (attività fisica), cosmetico (detersione, normalizzazione cutanea, protezione agenti fisici e chimici), psicologico (esercizi di rilassamento) e comportamentale (riduzione dei principi tossici), oltre ad attuare i programmi di restituzione e/o correzione per la funzione metabolica (terapia infusionale disintossicante e metabolotropica), la funzione cardiovascolare (terapia infusionale vasodilatante), la funzione mnesica (terapia infusionale, farmaci nootropi di 1° e 2° livello), la funzione del sonno e dell’umore (endomodu-
latori, fitoterapici e psicofarmaci), la funzione comportamentale in stress (terapie di rilassamento), la funzione sessuale (ormonoterapia sostitutiva, farmaci erettogeni), la funzione immunitaria (fitoterapici e immunostimolanti), i danni da radicali liberi (antiossidanti), i danni infiammatori (fitoterapici, sistemi tampone e antinfiammatori), i danni da glicazione (fitoterapici e farmaci allopatici) e l’aspetto estetico (medicina e chirurgia estetica). Il consuntivo finale prevede la consegna al paziente di un dossier contenente lo studio anamnestico, la vista medica, le valutazioni fisiologiche, i risultati delle analisi, la descrizione dello stato attuale del paziente (età biologica), il protocollo comportamentale, il protocollo restituivo e il protocollo correttivo. ◼︎
Filler dinamici I più simili all’acido ialuronico naturale Si adattano più velocemente ai movimenti del viso1
Fill your lips with more personality
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1. Faivre J, et al, Advanced Concepts in Rheology for the Evaluation of Hyaluronic Acid-Based Soft Tissue Fillers. Dermatol Surg. 2021;47(5):e159-e167. 2. Bhojani-Lynch T, et al. A Prospective, Observational Registry Study to Evaluate Effectiveness and Safety of Hyaluronic Acid-Based Dermal Fillers in Routine Practice: Interim Analysis Results with One Year of Subject Follow-Up. Clin Cosmet Investig Dermatol. 2021;14:1685-1695.
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