JuveToro n. 5 - anno XI - Juventus-Milan

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GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno xI - N. 5 - 10 NOVEMBRE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO

Juve, 'Usa' e getta il Diavolo JUVENTUS-MILAN | DOMENICA 10 NOVEMBRE ORE 20.45

Controcorrente

Punto Juve

La becera narrativa calcistica dell'italico giornalismo-spazzatura. Gli aspetti tecnico-tattici del football non interessano più nulla a nessuno

Madama marcia spedita ma occhio all'orgoglio milanista. Sarà intrigante capire il nuovo ruolo ritagliato dal tecnico a Douglas Costa

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3 domande a...

Squadra Ospite

Tiziano Crudeli, noto volto televisivo: “Rossoneri disastrosi a livello dirigenziale. Il divario con la Juve è imbarazzante”

Intervista a Nello Santin: “La proprietà non conosce il mondo del calcio. Mi auguro che la squadra di Pioli non vada incontro a un'altra figuraccia”

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Numeri e Statistiche Sarri come Carver dopo 11 gare iniziali. La Vecchia Signora unica imbattuta nell'Europa che conta

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Calcio Femminile Le ragazze allenate da Rita Guarino lasciano spazio alla Nazionale impegnata nelle qualificazioni agli ‘Europei 2021’

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Nel posticipo allo Stadium si sfidano la capolista e la nobile decaduta, ora di proprietà del fondo americano Elliott. Bianconeri favoriti in quella che un tempo era sfida-scudetto, ma occhio ai colpi di coda degli storici rivali

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Controcorrente

La becera narrativa calcistica del giornalismo-spazzatura O

gni genetliaco, oltre a rappresentare un momento di festa induce, volenti o nolenti, la rivisitazione di tanti frammenti, dolci e amari, degli anni precedenti; non necessariamente un bilancio, forse una concessione alla nostalgia, sicuramente la presa di coscienza che sovente, i cosiddetti "bei tempi andati" erano soprattutto belli per via di un'anagrafe meno incalzante. Ebbene, quanto sopra, se riferito al compleanno che nostra Signora ha festeggiato la settimana scorsa, è solo relativamente vero; per uno juventino, pur in crisi d'astinenza da trofei di spessore euromondiale, questi sono comunque anni meravigliosi, perché, in termini calcisticamente più generali, l'effetto "canaglia" della suddetta nostalgia riguarda soprattutto quello che fa da contorno all’essenziale, cioè, le partite: il modo in cui vengono raccontate, i teatrini susseguenti, la volgarità delle tifoserie, non disgiunta dalla nefasta ancorché triviale ed esagerata influenza che i social network esercitano a corollario delle stesse, hanno probabilmente condotto (quantomeno in Italia) il modo d’intendere il gioco più appassionante per gran parte del mondo, ad un punto di non ritorno. La riprovevole deriva, già di suo notevolmente esacerbata da un'insoddisfazione sociale gravida di aggressività, cattiveria, livore e financo violenza, ha generato un clima da “tutti contro tutti” permeato di

ignoranza becera, malafede, analfabetismo funzionale ed aticofilia, detta anche “schadenfreude”; una sindrome per la quale le disgrazie altrui inducono un’ebbrezza ben superiore alla ragionevole soddisfazione per i propri successi. Una vera e propria commistione di negatività volta a far disamorare e, quindi, ad allontanare dal calcio, tutti gli appassionati, pacifici e raziocinanti, non inclini a sacrificare autonomia di pensiero, facoltà di giudizio e sicurezza personale, sull’ara di un’omologazione precotta e cialtrona. Le ragioni di tanto degrado sono molteplici ed ascrivibili, per cominciare, ad un Paese le cui classi dirigenti sono diventate da generazioni lo zerbino della finanza speculativa e che ha completamente abiurato ogni normale principio di educazione prima civica e poi sportiva, ma affatto esenti da responsabilità sono gli addetti ai lavori, gli attori di un circo mediatico autoreferenziale che ha volontariamente abdicato da tempo ai precetti fon-

damentali della corretta divulgazione e, in ultimo, con l’attenuante che per i succitati motivi il fruitoremedio degli organi d’informazione ha serie difficoltà a distinguere il grano dal loglio, è parimenti correa la vasta platea rappresentata da quanti, pur deprecandoli, giustificano con la propria attenzione l’esistenza di contenitori ridondanti di conclamata spazzatura propinata in salsa calcistica. Pare che degli aspetti tecnico-tattici, dell'analisi sui meriti e demeriti delle contendenti, della valutazione complessiva inerente la congruità del risultato finale, importi più nulla a nessuno. L'unica cosa che conta è vivisezionare, nel "migliore" dei casi senza tanta perizia (il regolamento, questo sconosciuto!), nella norma del tutto artatamente, ogni decisione arbitrale atta a supportare l'unico teorema accettato e condiviso dal tifoso di ogni squadra: quello per cui le vittorie degli "altri", sempre e solo degli altri, sono uno scandalo perché rubano. Il privilegio di cotanta

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barbarie, storicamente riversato sulle inossidabili e, va stigmatizzato, indifferenti spalle di Madama, è oggi assurto a pratica diffusa e indifferenziata alla quale, duole ammetterlo, nemmeno la tifoseria bianconera si sottrae dato che si concede con malsana disinvoltura le stesse bassezze che rimprovera ai sostenitori di altre squadre, però riservando l'oscurantismo più bieco a coloro che, pur sotto la stessa egida, osano dissociarsi dalla vulgata dominante. La presunzione di detenere l'unica verità, la demenziale convinzione di appartenere a una progenie superiore, difesa peraltro con un profluvio d'insulti che, costassero, avrebbero prodotto una bancarotta collettiva di proporzioni bibliche, il sostegno a realtà immaginate, immaginarie, tossiche per i veleni di cui si nutrono, ha trasformato la cosa più seria, tra quelle meno serie, da ricreazione a guerriglia a tempo pieno e senza esclusione di colpi. Il divertimento attiene ormai ai pochi che persistono nell'essere "per" anziché "contro", alla negletta minoranza delle menti educate che riescono a capire un pensiero diverso senza la necessità di accettarlo e/o di dover odiarne l'untore. La festa è finita ed è consigliabile stare alla larga da quelli che, quando la frustrazione di una parte tracimerà ed i risultati di un'altra parte verranno meno, decideranno di chiudere la porta. Augh!

3 domande a... Tiziano Crudeli

“Milan, disastro dirigenziale!” Tiziano, quali sono le cause del tracollo del Milan? “Di partite dei rossoneri ne ho viste davvero tante vivendo fasi belle e altre meno. Quando il barcollante Milan di Farina fu rilevato dal giovane Berlusconi iniziò la fase più gloriosa della nostra storia fatta di fuoriclasse e organizzazione. Toccammo il cielo trionfando in Italia e vincendo più volte la Champions, diventando così la squadra più forte al mondo. Oggi ci sono molte responsabilità che tutti devono prendersi. La causa principale è la scellerata organizzazione dirigenziale. Non è certificato che un ex grande campione di calcio possa poi sedersi dietro una scrivania ed avere le stesse capacità come dirigente. Dopo Fassone e Mirabelli sono subentrati Maldini e Boban i quali non li ritengo all’altezza della situazione. Paolo Maldini non mi è piaciuto e credo sia responsabile di una campagna acquisti sbagliata e non all’altezza del Milan. È stata spesa una montagna di soldi per una squadra che non può certo essere messa a confronto con le altre che lottano per il titolo”. Come si può uscire da una situazione cosi complessa?

“Non si può risolvere velocemente perché siamo arrivati ad un livello troppo basso e come dicevo prima la qualità della squadra non è competitiva. Il divario tra il mio Milan e la Juve è davvero imbarazzante. Credo si debba cambiare qualcosa in tempi brevi”. Domenica sera il Milan sarà di scena allo Stadium. Il pronostico dice la Juve ma a volte nel calcio esiste quella cosa che si chiama “l’imponderabile”. Il tuo Milan potrebbe fare uno scherzetto ai bianconeri? “Io sono troppo innamorato della mia squadra e dunque spero che possa mettersi in atto il famoso fattore “imponderabile” ma con molta sincerità e lucidità di analisi nonché di valori in campo credo che tra noi e la Juve ci sia una differenza incolmabile. La vedo impresa assai ardua”. Marco Venditti

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Numeri e Statistiche

di Massimo Fiandrino

Sarri come Carver, Pioli mai vinto contro la 'sua' Signora SARRI COME CARVER DOPO 11 GARE INIZIALI 29 i punti collezionati dalla Juve di Sarri grazie a 9 vittorie e 2 pareggi. Solo un mister esordiente della Juve era riuscito a fare altrettanto (premiando la vittoria con i tre punti) e fu l’inglese Jesse Carver nel 1949/50, che poi vinse il titolo. Le migliori Juve in A nel girone unico (dal 1929): 2018/19 pt. 31 (Allegri); 05/06 pt. 30 (Capello); 1949/50 pt. 29 (Carver); 19/20 pt. 29 (SARRI). N.B: per uniformità le vittorie ante1994 sono premiate con 3 punti. 2-1 IL RISULTATO 'SARRIANO' PIÙ FREQUENTE 5 I n questo torneo la Juve ha vinto 5 gare

con il risultato di 2-1 con Verona, Brescia, Inter, Bologna e Genoa su 9 vittorie in questo torneo e 8 sono state le vittorie di misura. In Champions 2 vittorie per 2-1, entrambe contro il Lokomotiv Mosca che porta a 7 il totale di questo risultato in 15 gare campionato/ Champions. 3 Sono le vittorie in rimonta della Juve di Sarri e tutte dallo 0-1 al 2-1 finale contro il Verona (21/09) e Brescia (24/09) in Campionato e Lokomotiv Mosca in Champions (22/10) 163 le panchine di Sarri in A (Empoli, Napoli e Juve): 96 vittorie, 42 pareggi e 25 sconfitte. 91 i punti conquistati dal suo Napoli 2017/18 che ha sfiorato lo Scudetto (Juve a 95): è il pun-

tro la Fiorentina Sarri dovette abbandonare il sogno scudetto a Napoli. 5 le vittorie di Sarri (e 1 ko) in 10 precedenti contro il Milan. L’ultima sfida terminò 0-0 (15/4/18)

Maurizio Sarri

teggio record per una seconda classificata in serie A. Inoltre l’ultimo ko subito dalla Juve in casa è proprio contro Sarri il 22/04/18 in Juve-Napoli 0-1 (Koulibaly). 9 i precedenti tra Sarri e Pioli. Il bianconero è in vantaggio 5-3 e un pareggio. Però le squadre di Sarri da due partite non segnano contro le squadre allenate da Pioli e con-

PIOLI MAI VINTO CONTRO LA 'SUA' JUVE 17 i precedenti di Pioli contro la Juve fra Campionati e Coppe. Il bilancio è di 0 vittorie, 3 pareggi e ben 14 sconfitte. Di queste le ultime 13 consecutive. Inoltre in 11 occasioni la sua squadra non ha trovato la via del gol, di queste le ultime 7 consecutive. 3 le stagioni da calciatore per Pioli in bianconero, dal 1984 al 1987, con un score di 57

presenze complessive e 1 gol in Coppa Italia il 09/09/1984 in JuveSambenedettese 5-0 IL 7° MISTER DI ENTRAMBE LE MILANESI 314 le sue panchine in A con 110 vittorie, 90 pareggi e 114 ko. Le sue squadre hanno realizzato 419 reti e subite 398. Media punti: 1,34 a gara. Le sue panchine in A: Parma (06-07), Chievo (10-11), Bologna (11-14), Lazio (14-16), Inter (16-17), Fiorentina (17-19), Milan (dal 2019) 4 i punti conquistati in 4 panchine nel Milan (Lecce 2-2; Roma 1-2; Spal 1-0; Lazio 1-2). 2 l e vittorie in panchina per Pioli nelle ultime 14 in A (Fiorentina e Milan) e sempre con

la Spal. Completano lo score 7 pareggi e 5 ko. 0 i trofei conquistati in panchina da Pioli, il miglior risultato è il 3° posto con la Lazio nel 2014/15. 7C on Pioli sono diventati 7 gli allenatori alla guida di entrambe le squadre di Milano; prima dell’attuale mister rossonero Bigogno, Radice, Castagner, Trapattoni, Zaccheroni e Leonardo. 1U na volta è stato esonerato prima del via nel 2011/12 con il Palermo in A, dopo l’eliminazione nei preliminari di Europa League. 1 t rofeo vinto in panchina con le squadre giovanili: Allievi Nazionali con il Bologna 2000/01.

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Punto Juve

Madama marcia spedita ma occhio all'orgoglio del 'Diavolo' La Juve deve tenere a distanza l'Inter e trova sulla sua strada l'ex Pioli. Quale ruolo per Douglas Costa?

Douglas Costa

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incere aiuta a vincere, recita un vecchio detto provato e riprovato sui campi di calcio. La variante a firma Sarri suona pressappoco: vincere aiuta a sperimentare e gestire la rosa senza patema alcuno. In poche parole, la situazione attuale della Juventus è molto simile ad un cantiere navale, in cui lo scafo è alla fonda, con un brulicare di operai che montano e smontano, assemblano e riassemblano senza pace. Eppur si vince, esclamerebbe la reincarnazione di Galileo Galilei, con la soddisfazione nemmeno tanto celata della tifoseria, che lascia fare al mister come per una cambiale in bianco. Proprio così. Dopo la qualificazione agli ottavi di finale Champions ottenuta con due turni di anticipo, redu-

ce dalla trasferta moscovita, sofferta ma vittoriosa, si torna al campionato con una “classica” per antonomasia. Si dovrebbe dire, in funzione dei trofei che arricchiscono le bacheche, il vero “derby d'Italia. Allo Stadium va di scena bianconeri contro rossoneri, zebre contro diavoli, gobbi contro casciavìt. Juve–Milan per gli addetti ai lavori. Che poi le note vicende societarie, che paiono voler fare concorrenza alle telenovele degli anni '90 e non finire mai, sminuiscano di molto i contenuti tecnici e di colore, non è un valido motivo per ridurre a partita normale quella che normale non è mai stata e mai sarà. A Torino arriva un Diavolo con le corna spuntate e la scarsella vuota. Eppur si sa che sono queste le occasioni giuste per avere uno scatto di orgoglio e poter guardare avanti con un pallido tentativo di ottimismo, anche se la Juve targata “Sarri” appare un rullo compressore in fatto di risultati e posizione nelle varie classifiche. Detto del girone Champions, anche la graduatoria nostrana è guidata dai torinesi, con l'Inter come unica contendente credibile. La tanto attesa rivoluzione sarriana che avrebbe dovuto ribaltare il vecchio credo utilitaristico di stampo allegriano, per dare il largo allo spettacolo ed al bel gioco, per ora fa-

tica a decollare. Sprazzi si intravvedono, nulla di più. Ciò che però ha continuità nel solco della storia juventina è il conseguimento dei risultati. C'è di che accontentarsi. La Juve è l'unica squadra imbattuta nel tornei più importanti in Europa, con tre soli pareggi e ben 12 vittorie, tra Europa e campionato, anche se il leit motiv dominante è la vittoria con un solo gol di scarto e magari con sofferenza. A smascherare le difficoltà di gioco e di scelte tattiche ci pensano i sin-

re se de Ligt potrà essere arruolato, dopo la leggera distorsione alla caviglia. Intrigante sarà capire se Douglas Costa andrà ad occupare il posto che gli compete dopo il gran gol qualificazione a Mosca. Nonchè scoprire se Bernardeschi relegato in tribuna è un nuovo tema o solo l'effetto contingente di una sera. Tanti temi ruotano attorno al posticipo di lusso. Non ultimo per interesse, la presenza sulla panchina milanista di quel Pioli che ha legato ai colori bianco-

goli con giocate personali di grande classe ed opportunismo. Domenica sera la Juve si presenterà avendo si spera smaltito le tossine russe, abituata da sempre al doppio impegno settimanale, per continuare la marcia spedita e sprofondare ancor più i “resti” di una compagine che rischia di fare dei fasti passati, un ricordo ad imperitura memoria. Curioso sarà vede-

neri gran parte della sua carriera. Pare che abbiano nostalgia di Gattuso, sulla sponda rossonera dei Navigli. Per la truppa juventina poco importa, a Torino si staziona stabilmente su altitudini ben superiori, senza spazio a rimpianti e rimorsi. Marco Sanfelici

C'era una volta il Milan mondiale C'era una volta Silvio Berlusconi e il Milan vinci-tutto, in Italia e in Europa. Poi fu la volta di Yonghong Li, che però non riuscì a rimborsare 32 milioni di euro. Erano quelli anticipati dall’hedge fund di Paul Singer per l’ultimo aumento di capitale deciso dal Cda rossonero: superata la deadline addio cinesi e palla che passa ai potenti americani del fondo Elliott, che però di football non ne capiscono nulla e – dicono i bene informati – mirano solo alla costruzione del nuovo stadio per poter vendere quanto prima un 'asset' che esula dai loro classici investimenti. Questa la storia recente del Milan, con annessi tanti dubbi e perplessità sui vari passaggi proprietari. Ma questa è un'altra vicenda che magari un giorno riscriveremo. Il presente è un disastro sportivo ed economico. Bilanci fortemente in passivo e risultati sportivi inesistenti, con l'Uefa che costringe i rossoneri addirittura a rinunciare alla partecipazione in Europa League. Un'onta senza precedenti per un club a vocazione 'planetaria'. Dirigenti e allenatori che saltano come birilli, tifosi in subbuglio, un presente sfuocato come il futuro. Questo è ciò che rimane della squadra 'più forte del mondo'. Il povero

Pioli deve mettere in ordine i pezzi di un mosaico impazzito, poco assistito da dirigenti che – come dichiarato anche dal buon Crudeli nell'intervista a pagina 2 – sono stati grandi campioni ma che dietro ad una scrivania devono imparare ancora molto. L'organico a disposizione del trainer non è certo eccezionale ma neanche da zona-retrocessione. Ma nel caos imperversante il buon Giampaolo è stato triturato in poche settimane, pur avendo alle spalle 'sponsor' importanti (vedi Arrigo Sacchi). Riuscirà il Diavolo ad uscire dall'inferno? Chissà, di sicuro non in tempi brevi, perchè una grande società non si (ri)edifica dall'oggi al domani e gli errori vanno messi in conto. Dagli errori però occorre imparare, magari smettendo di cambiare condottiero ogni tre per due. Perchè, forse, non è quello il problema principale.... Dario Santacroce

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Servizi fotografici Salvatore Giglio Manuela Viganti

Hanno collaborato Carlo Bianchi Salvino Cavallaro Massimo Fiandrino Ezio Maletto Marco Sanfelici Dario Santacroce Federico Scarso Marco Venditti Ermanno Vittorio

Editore AMC - Art Media Communication

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0201860

Direttore Editoriale Gianni Castaldo amc_juvetoro@yahoo.com Pubblicità amc_juvetoro@yahoo.com Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita a eventi e canali commerciali

Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 16.30 DI GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE 2019


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L'Intervista a... Nello Santin

“La proprietà non conosce il mondo del calcio” N

ello Santin è uno dei gregari rossoneri che tanto hanno dato per la causa del Milan, contribuendo alla conquista di Coppe e scudetti (memorabile l’incredibile salvataggio sulla linea della porta, con Cudicini battuto nella semifinale di Coppa dei Campioni contro il Manchester United nel 1969). Da calciatore maturo emigra al Lanerossi Vicenza e poi al Torino, dove vince lo scudetto con l’allenatore Gigi Radice nel campionato 1975-‘76. Nato a Eraclea (Ve) il 3 luglio del 1946, Nello Santin alla fine degli anni sessanta è entrato in quel ciclo d’oro del Milan di Rocco e Rivera che ha vinto tutto. Oggi, in occasione della prossima partita che il Milan giocherà all’Allianz Stadium contro la Juventus, lo abbiamo intervistato per parlare dell’attuale crisi del “Diavolo rossonero”. Nello, che idea ti sei fatto dell’attuale crisi del Milan? “La crisi del Milan è figlia dei presidenti che nulla centrano con il calcio, ma volevano sfruttare l’occasione per investire e guadagnare altri soldi. Peccato che prima i cinesi, poi il Fondo Elliot divenuto proprietario del club rossonero per l’inadempimento dei prestiti ottenuti dagli stessi cinesi, non conoscono di fatto il mondo del calcio. L’idea era di fare un business, e invece questo è il risultato”. Quindi, tutte le colpe di

questo stato di cose milaniste sono attribuibili ai proprietari della società rossonera? “È proprio così, perché si era ventilata questa storia di magnati che volevano fare il loro sporco gioco, e purtroppo dietro di loro sono andati dei personaggi che di calcio ne masticano davvero poco”. E veniamo a discorsi più tecnici. Secondo te la squadra di Pioli crea un po’ di più di quella di Giampaolo? “Ho visto una piccola reazione dopo l’innesto del nuovo allenatore. Tuttavia, posso dire che è ancora poca cosa rispetto a quello che si attendono i tifosi milanisti, i quali sono abituati a giocatori di una certa classe, capaci di inventare il gioco con destrezza, rendendolo piacevole ai buongustai del calcio. E invece, c’è poco materiale tecnico in questa squadra”. Da più parti si parla di un Milan senza ossigeno, ma la paura di perdere condiziona la squadra. Potrebbe esserci una causa psicologica? “Potrebbe essere una delle tante cause, ma ritengo che i giocatori risentano dei grossi problemi della società e fanno ancor più fatica a essere concentrati in campo. Se avessero alle loro spalle una società in grado di sollevare tutti i loro problemi, invece di acuirli, le cose andrebbero diversamente. Mi dispiace vedere

uscire dal campo i giocatori a testa bassa e sotto un nugolo di assordanti fischi. Credimi, è demotivante”.

no ad essere dei giocatori normalissimi e nulla più. È un brutto inizio, questo per il Milan!”.

E, infatti, a questo punto del campionato, il Milan deve necessariamente guardarsi alle spalle. Altro che pensare alla Champions... “Anche questa è un’altra storia vergognosa, visto che dall’inizio hanno sbandierato ai quattro venti che questa squadra avrebbe avuto tutte le potenzialità di far parte della Champions del prossimo anno. Qui bisogna pensare a restare in Serie A, altro che Champions. Non è giusto illudere i tifosi, quando chi sa di calcio si accorge subito che è stata formata una squadra di giovani che nulla hanno fatto di concreto! Una o due partite a livello mediocre e poi basta, tutto finito. Questi giocatori non sono assolutamente da Milan, perché i suoi tifosi vogliono vedere calciatori di classe che possono inventare qualcosa. Questi, quando hanno terminato la benzina ritorna-

Secondo te, è più giusto imputare di colpe il solo reparto difensivo, oppure è la squadra nel suo complesso a non essere all’altezza? “Certo, il reparto difensivo è quello che è maggiormente sottoposto agli sbagli, perché se becchi gol è il momento in cui ci si dà la colpa l’uno con l’altro. Ritengo invece che non sia solo quello il problema, perché quando parliamo di squadra si parla di collettivo e di reparti che devono aiutarsi vicendevolmente ad affrontare l’avversario, Attaccanti e centrocampisti devono partecipare anche al gioco difensivo, proprio quando non si ha il possesso palla. A situazione inversa, invece, anche i difensori possono diventare a loro volta centrocampisti e attaccanti. C’è poi un’altra cosa che ho notato, ed è la cocciutaggine di far partire l’azione da dietro con piccoli passaggi

che vanno dal portiere al difensore, ai centrocampisti e, se poi va tutto bene, arrivare alle punte. Per far questo devi avere i piedi buoni, possedere un tasso tecnico che i giocatori del Milan non hanno. Quindi, certi atteggiamenti tecnici e tattici, lasciamoli fare a squadre come il Barcellona. Questo Milan per evitare di prendere gol, deve lanciare la palla lunga e pedalare, esattamente come si faceva una volta. Ciascun faccia di necessità virtù, altrimenti sarà proprio dura!”. E poi non c’è un vero leader, un capitano capace di creare un gruppo. E’ vero? “Sono assolutamente d’accordo. Non c’è un leader nello spogliatoio, nel campo, nelle cene, nel fare le interviste. Ai nostri tempi avevamo tre o quattro giocatori rappresentativi capaci di sistemare le cose e non c’era bisogno di accompagnatori o di ex calciatori che smettono di giocare e vogliono fare i presidenti delle società senza averne l’esperienza necessaria. Ritorno a dire che il Milan manca di una società solida, capace di gestire bene le cose interne senza fare interferire dall’esterno ciò che dovrebbe far parte della propria casa. C’è anarchia, perché al Milan tutti comprano, tutti parlano, tutti vendono e non si capisce più niente. È davvero un macello!”.

che sei sostanzialmente d’accordo con Fabio Capello, il quale ha affermato che i giocatori del Milan non sono di livello, che giocano con la paura addosso e non rendono per il loro valore. “La sostanza è questa, ma ci vuole anche un allenatore che sappia mettere bene in campo i giocatori, che li faccia correre bene e impartisca chiaramente il proprio credo calcistico”. Allora Pioli non va bene? “Non è questo il punto, perché a ogni allenatore bisogna dare del tempo per lavorare. Non si può fare così come ha deciso il Milan, il quale ha sostituito in fretta e furia Giampaolo. Personalmente avrei continuato a lavorare con lo stesso allenatore, perché come ti ho già detto, non è il tecnico il vero problema del Milan, ma è la società”. All’orizzonte si profila l’incontro con la Juve. Che partita sarà secondo te? “Nelle due ultime partite contro il Genoa e il Toro, io non ho visto una grande Juventus. Sono ancora in attesa di ammirare tutto questo bel gioco che Sarri ha promesso. Tuttavia, con un Milan in queste condizioni è facile pronosticare un risultato a favore della Juve. Piuttosto, mi auguro davvero che la squadra di Pioli non vada incontro a un’altra figuraccia”. Salvino Cavallaro

In conformità a quello che stai dicendo, mi sembra

(Nella foto Santin, Cesare Maldini e Maddè. Ph magliarossonera.it)


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Numeri e Statistiche

di Massimo Fiandrino

Stadium tabù per il Diavolo. Juve unica imbattuta in Europa LA SIGNORA SEMPRE VINCENTE NELLE ULTIME 8 SFIDE CONTRO I ROSSONERI 02/10/11 Juve-Milan 2-0 (Marchisio 2) 21/04/13 Juve-Milan 1-0 (Vidal r.) 06/10/13 Juve-Milan 3-2 (Muntari 2, Pirlo, Giovinco, Chiellini) 07/02/14 Juve-Milan 3-1 (Tevez, Antonelli, Bonucci, Morata) 21/11/15 Juve-Milan 1-0 (Dybala) 10/03/17 Juve-Milan 2-1 (Benatia, Bacca, Dybala r.) 31/03/18 Juve-Milan 3-1 (Dybala, Bonucci, Cuadrado, Khadira) 06/04/19 Juve-Milan 2-1 (Piatek, Dybala r., Kean) MADAMA UNICA IMBATTUTA NELL'EUROPA CHE CONTA 42 l e vittorie della Juve in 84 sfide a Torino in Campionato con il Milan (1 su 2), la piu’ vistosa il 4-0 del 22/04/1934 (2 Ferrari, Borel II e Sernagiotto). 21 i pareggi (gli ultimi due per 0-0 il 12/03/2006 e il 18/12/2004). 21 l e vittorie “corsare” del Milan, la più vistosa coincide con il ko più pesante di Madama, Juve-Milan 1-7 del 5/2/1950. Gli ultimi 2 successi del Milan nella Torino bianconera sono datati 5/3/2011 (1-0, Gattuso) e 10/1/2010 (3-0, Nesta e 2 Ronaldinho) 0 l e sconfitte della Juve tra Italia e Europa. Èl'unica squadra imbattuta fra Campionati e Coppe nelle Top 5 Nazioni calcistiche

8 le vittorie di misura per la Juve in 9 successi di Campionato, solo con la Spal ha vinto con 2 gol di scarto (2-0). 12 le vittorie stagionali della Juve in 15 gare tra A e Champions, di queste 10 di misura. I 3 pareggi: Atletico Madrid, Fiorentina e Lecce. 1000 VITTORIE IN CASA 1000 I Bianconeri sono la prima e unica squadra a raggiungere le 1.000 vittorie in casa in A nei Tornei a Girone Unico, risultato ottenuto in 1.448 partite (313 pari e 135 sconfitte).

26 sono le gare utili della Juve in A grazie a 22 vittorie (5 su 5 in questo Campionato: Napoli, Verona, Spal, Bologna e Genoa) più 4 pareggi. L’ultima sconfitta interna il 22/4/18 in JuveNapoli 0-1 con Sarri allora mister dei partenopei. 416 i punti conquistati dalla Juve allo Stadium in Campionato su 471 punti disponibili (l’88,32 %). I Bianconeri nel nuovo fortino hanno collezionato 132 vittorie in 157 gare (completano lo score 20 pari e 5 ko). CR7 UNICO SEMPRE A SEGNO Ronaldo è l'unico giocatore della Juve sempe a segno in casa in campionato. CR7 però non ha ancora segnato in trasferta. Ecco la sequenza-reti del portoghese: 31/8 Juve-Napoli 4-3 (62’); 21/9 Juve-Verona 2-1 (49’ rig.); 28/9 Juve-Spal 2-0 (78’); 19/10 Juve-Bologna 2-1 (19’); 30/10 Juve-Genoa 2-1 (96’ rig.)

La rivale scudetto

Conte, la pentola a pressione è scoppiata La pentola a pressione prima o poi doveva scoppiare e questo è ciò che sta accadendo in casa della 'Beneamata'. Un Antonio Conte fin dal principio mal sopportato dalla tifoseria (i social si stanno sbizzarrendo come non mai) ed indicato, a torto o a ragione, come il nemico infiltratosi nella tua trincea. Una dirigenza anch’essa, e Marotta in primis, che proviene dai rivali di sempre e questo al popolo nerazzurro è difficile farlo digerire. Se a tutto questo aggiungiamo anche la presenza di Oriali, dirigente di nome ma non di fatto, identificato ormai da tutti come l’uomo per tutte le bandiere (vice di Lippi, assistente di Mourinho, fedele di Conte in Nazionale, ecc.) la frittata è fatta. Già durante il mercato estivo il prode Antonio aveva dimostrato le prime insoddisfazioni per il modo in cui venivano intavolate le trattative: estenuante quella di Barella; Sensi strappato alla concorrenza dei poveri cugini (troppo facile); l’affare Lukaku che durò per quasi due mesi; l'arenarsi sul più bello della trattativa-Dzeko per una

in collaborazione con il nostro settimanale 'JUVETORO'

differenza di soli 5 milioni. Dopo un paio di amichevoli anche Perisic fu fatto fuori (“non mi potrà dare quello che chiedo” furono le parole del trainer interista) e a Nainggolan fu caldamente consigliato di togliere il disturbo e sbarcare in Sardegna (e chi gli sta pagando l’ingaggio?). Senza dimenticare la telenovela-Icardi, risolta sul filo di lana col prestito al Psg. Da queste cose si trovano le ragioni dello 'sbotto' del leccese. Un dopo partita, quello di Dortmund, abbastanza surreale, con un Conte pronto a lagnarsi sollecitando un intervento deciso della dirigenza per giustificare una campagna acquisti sbagliata ed una rosa a suo dire troppo corta per Campionato e Champions. Impegni che la squadra ha dimostrato di non riuscire a

sostenere. Aggiungiamo poi gli infortuni a D’Ambrosio (neanche fosse Djalma Santos), Asamoah, Alexis Sánchez nonché le incerte prestazioni della difesa e con un Godin inaspettatamente fuori fase. E ancora: un centrocampo che si basa unicamente sul sempiterno Brozovic e con un Borja Valero nel completo oblio. Se poi ci si aggrappa a Sensi come salvatore della patria allora si capiscono molte cose. Là davanti finora il proprio lo hanno fatto sia Lukaku che Lautaro: il 'toro argentino' è stato sicuramente il giocatore più positivo assieme ad un rinato Candreva, con un Politano invece relegato a riserva ed un acerbo Esposito al quale non poter chiedere più di tanto. A questo punto pensiamo che nella campagna di Certaldo ci sia qualcuno che con il capo chino si stia muovendo fra viti e tralicci e se la stia ridendo, soprattutto quando a fine mese passa all’incasso del bonifico societario. Non per niente lo si definiva filosofo, permaloso sì, ma pur sempre filosofo... Carlo Bianchi

Radio Bianconera a fianco della Juve e dei suoi tifosi. È nata ad aprile, in tempo per festeggiare il suo primo Scudetto. Per Radio Bianconera ora è tempo di vivere la prima vera stagione a fianco dei tifosi della Juve, per raccontare tutto sul mondo della Vecchia Signora. In pochi mesi, la squadra diretta da Antonio Paolino si è già fatta conoscere. Per seguire Radio Bianconera ci sono molte opportunità. Intanto scaricando sul proprio smartphone la app ufficiale, dalla quale è possibile ascoltare le trasmissioni in diretta e mandare i propri messaggi. Ma anche in streaming sul sito www.radiobianconera.com con la possibilità di «guardare» i programmi attraverso le webcam dello studio. Inoltre, nella sezione podcast, si possono trovare tutte le trasmissioni già andate in onda. Per i tifosi del Piemonte c’è un’opportunità in più: la TV, attraverso il canale 16 del digitale terrestre. Inoltre, la web-radio è molto attiva su tutti i principali social network: Facebook, Instagram, Twitter e Telegram. Per interagire c’è un numero di telefono al quale mandare messaggi di testo e note vocali attraverso WhatsApp. Sarà un’altra lunga stagione per tutti i tifosi della Juve e Radio Bianconera è pronta a viverla con loro!

REDAZIONALE

Il primo giorno, un bel ricordo, inizia la mia storia di tanto lavoro proprio qui in centro. Arrivando da altre realtà lavorative avevo tanta ansia, ma anche tanto entusiasmo e volontà di imparare. La prospettiva di un lavoro definitivo per poter andare a vivere da sola. La responsabilità di un lavoro a tempo più che pieno, fatto di 12 ore al giorno. La sera, l'impegno di studio per arrivare al tanto ambito diploma. Il tempo che passa e l'integrarmi a pieno con tutti i colleghi. La fortuna di cambiare più punti vendita METÀ, per crescere sempre piu a livello lavorativo. Alla fine il sogno di aprire un punto tutto mio. Oggi in via Fratelli Calandra 11 la mia METÀ è diventata una concretezza; tutta l'esperienza è diventata la forza per lavorare tanto e saper dare tanto a tutta la nostra clientela. La nostra collaborazione iniziò, quando Leandra ed io, Irene, fummo assunte come dipendenti e da cui nacque un forte legame e rispetto professionale. Il nostro rapporto la qualità che conviene è legato dalla passione in questo campo lavorativo, la quale ci ha spinto ad arrivare dove siamo oggi, ossia a gestire il supermercato METÀ di Via Fratelli Calandra 11. Il team di questo supermercato è composto da due persone, Leandra (la mente indistruttibile e caparbia in tutto quello che fa ma anche il braccio) e me Irene (il braccio e a volte anche mente un po’ meno caparbia ma sempre presente). Dopo una breve esperienza di cambio insegna siamo ritornate più forti di prima a ufficializzare la riapertura del supermercato METÀ il 21 settembre 2019. Il team è composto da Leandra e da me (Irene), un team tutto al femminile che cerca di essere sempre pronto a soddisfare nel miglior modo possibile il cliente e le sue esigenze, nella ricerca di prodotti sempre freschi e sempre nuovi. Questo è possibile anche grazie al fatto che il supermercato METÀ ha alle spalle il gruppo PAM PANORAMA S.p.A. (Azienda italiana fondata nel 1958 operante nella grande distribuzione) che ci ha sempre dato fiducia e sostenuto fino ad oggi. Il supermercato METÀ, si trova in Via Fratelli Calandra 11 Torino - siamo aperti dal lunedì alla domenica, dalle 8:00 alle 22:00 ed effettuiamo CONSEGNA A DOMICILIO GRATUITA. Che dire… VI ASPETTIAMO PER VENIRCI A CONOSCERE E A SCOPRIRE IN NOSTRI PRODOTTI!


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La Settimana Champions

Madrid fa risorgere il Real e contesta Simeone O

pinione comune a molti allenatori è quella che una volta disputate le prime quattro partite della fase a gruppi della Champions League, i giochi dovrebbero essere fatti e che ci si dovrebbe occupare di lottare solo per il primo o secondo posto oltre che per la qualificazione in Europa League. Molti ma non tutti, per esempio Simeone afferma che il suo compito è quello di mentalizzare i propri giocatori affinchè diano tutto in tutte le partite e non pensino alla classifica fino a qualificazione matematica avvenuta. Aspetto di certo da non trascurare e che fa la gioia dei presidenti ed amministratori dei club i quali dimostrando il loro spiccato senso economico, alcune volte al limite dell’ingordigia, non disdegnano di incassare per ogni punto conquistato la somma di 900.000 Euro ed addirittura il triplo per ogni vittoria. Un cero votivo all’UEFA dovrebbero pur sempre accenderlo, altro che ECA! Analizziamo qui di seguito la situazione dei quattro gruppi delle italiane: in quello dell’Inter (gruppo F), dopo l’inaspettata mezza battuta d’arresto in casa del Barça contro la Slavia Praga (nessuna sorpresa comunque dopo aver visto la squadra ceca a San Siro) e la vittoria del Dortmund, la qualificazione si complica non poco per i nerazzurri. Obbligati ora a due successi di fila (Slavia fuori e Barça in casa)

➊ per avere almeno qualche possibilità di finire a pari punti con i tedeschi (la differenza reti negli scontri diretti favorisce la squadra di Conte). Il Napoli invece nel gruppo E ha salvato i piatti rotti con il pareggio in casa con il Salisburgo vantando ancora sugli austriaci un buon margine di 4 punti oltre agli scontri diretti a proprio favore. Il Liverpool ha fatto il suo dovere sconfiggendo ad Anfield ed in rimonta il Genk, ma si sa gli uomini di Klopp sono una compagina già formata e non per niente detentrice del titolo. Il gruppo C dell’Atalanta viene comandato dal City già qualificato mentre per ls seconda piazza sarà un gioco a due fra Dinamo Zagabria e Shakhtar (peccato per i croati essersi fatti raggiungere sul 3-3 in dieci e nei minuti di recupero). Atalanta con ancora residue possibilità di qualificazione per l’Europa League, a meno di non vincere le ultime due gare e sperare che il City non perda le sue ultime. In quel

caso sarebbe approdo agli ottavi: un mezzo miracolo sportivo. Nel gruppo D dopo la vittoria in extremis della Juve sul Lokomotiv e la sconfitta di misura di uno spento Atletico in quel di Leverkusen, bianconeri già qualificati con i colchoneros secondi a meno di sorprese dell’ultima ora. La squadra del 'Cholo' è in crisi d’identità e con evidenti problemi in attacco che nè Morata nè Diego Costa nè Correa riescono a risolvere. La dipartita di Griezmann si fa sentire oltre misura e non sempre, per stessa ammissione del tecnico argentino, si riesce a difendere con unghie e denti il risultato. La folla biancorossa è in subbuglio e mal digerisce il gioco al risparmio della propria squadra pensando finalmente e dopo tanti, forse troppi anni, ad un cambio di guida tecnica. Gruppo G ancora incerto anche se il Lipsia ha moltissimi possibilità di qualificazione, mentre Olympique Lione e Zenit sono lì a giocarsi il secondo posto. Incertezza

come non mai nel gruppo H con Ajax, Chelsea e Valencia appaiate a 7 punti e con intatte possibilità di qualificazione. Rocambolesca nello sviluppo e nel risultato la partita di Stamford Bridge. Inglesi sotto addirittura per 1-4 ma che, grazie alle due esplusioni consecutive degli olandesi, hanno recuperato il risultato sul 4-4. Gli ultimi due gruppi l’A ed il B hanno la stessa fisionomia, due squadre a punteggio pieno, rispettivamente PSG e Bayern e le seconde, Real Madrid e Tottenham, distanziate di 5 punti ma con la quasi certezza di passare agli ottavi. Il Madrid sembra rinato anche si porta dietro problema strutturali e di organico che la vittoria per 6-0 su un disastrato Galatasaray non deve trarre in inganno. Buona la tripletta di Rodrygo al quale finalmente Zidane ha dato

➋ fiducia ma l’affare Bale è ancora lì sul tavolo mentre dalle tribune del Bernabéu si sentono mugugni per le prestazioni di Courtois, Varane, Marcelo ed Isco, quest’ultimo sempre più comprimario e stranamente non più a livello dei tempi passati. Per ultimo giova ricordare che nel caso di qualificazione agli ottavi a punteggio pieno, ed in questo caso solo PSG e Bayern possono ambire a tanto,

la 'perfida' UEFA elargirà una somma di 25,7 MM. Non male davvero. Carlo Bianchi

1. L'allenatore del Real Madrid, Zinedine Zidane 2. L'allenatore dell'Atletico Madrid, Diego Simeone


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Storia / Novembre Juve

di Ermanno Vittorio

L'esordio azzurro di Boniperti e la notte mondiale di Tokyo 9 novembre 1947 Sfortunato esordio di Giampiero Boniperti in Nazionale, gli azzurri sono travolti al Prater di Vienna dall’Austria 5-1. In questa amichevole, il Commissario unico Vittorio Pozzo fa esordire 4 giocatori: oltre a Boniperti il portiere Franzosi (Inter) che sostituisce Sentimenti IV nel II tempo, Malinverni (Modena) e Carapellese (Milan) che bagnerà l’esordio siglando il gol della “bandiera”. 10 novembre 1974 Vittoria esterna della Juve (1-0) nella sesta di campionato che la vede affrontare il Cesena in Romagna. Spalti gremiti, terreno allentato per la pioggia caduta in settimana. La partita è decisa da Causio a 5 minuti dal termine. La squadra bianconera scese in campo in completo blu. 11 novembre 2001 La Juve affronta la Sampdoria a Genova per la coppa Italia, vittoria biancone-

l’Herta Berlino e la Juve. Dopo il vantaggio iniziale di Anastasi, i tedeschi prendono il largo imponendosi 3-1. Nel ritorno a Torino, inutile assalto bianconero (0-0).

➊ ra 2-1. Esordio in coppa tra i pali per un portiere bianconero che oramai è nella storia del club: Gianluigi Buffon. 12 novembre 1969 Esordio nelle coppe Europee con la Juventus per i giovani Marchetti, Cuccureddu e Viganò che entra in sostituzione di Anastasi al 24°. Si disputa a Berlino l’andata del II turno della Coppa Città delle Fiere tra

13 novembre 1966 Juve-Cagliari a Torino per l’ottava di campionato, il portiere rossoblù Adriano Reginato è imbattuto dall’inizio del torneo. La Juve grazie al gol del centravanti Gigi De Paoli al 82° vince la partita 1-0 fermando così il record di Reginato a 712 minuti. A proposito di portieri: quelli di riserva che siedono nelle rispettive panchine sono due ex. Colombo per la Juve (ex Cagliari) e Mattrel (ex Juve). L’arbitro Lo Bello sul finire di gara fischia a favore del Cagliari un calcio a due in area. Tutta la Juve si schiera sulla propria linea di porta a difesa del fortino che regge al bolide di Gigi Riva che si infrange sulla barriera. REDAZIONALE

Gli specialisti dell’elettrodomestico si trovano a Torino. Davide, insieme al suo staff, opera da anni in città e provincia, all’interno dello store a due minuti dal centro. In prossimità dell’ospedale Maria Vittoria, in via Cibrario 76/E, troverete un assortimento di grandi e piccoli elettrodomestici, ricambi ed accessori. Lo staff effettua, a domicilio e in laboratorio, riparazioni di qualsiasi tipo di elettrodomestico: dalle lavatrici alla lavastoviglie passando per frigoriferi, forni, cucine, piani cottura, condizionatori, televisori, piccoli elettrodomestici…e non solo. Per quanto riguarda la vendita lo staff propone elettrodomestici da incasso o da libera installazione multimarche, accurata installazione ed assistenza post-vendita al proprio domicilio. Torino Elettrodomestici mette a disposizione dei clienti la propria esperienza per valutare la possibilità di sostituire gli elettrodomestici da incasso anche attraverso modifiche ed adattamenti nel caso di cucine da incasso un po' datate. Inoltre all’interno dello store è possibile trovare sacchetti e ricambi per aspirapolvere e un assortimento di lampadine di ultima generazione Led. Nel negozio c’è una vasta scelta di aspirapolveri Folletto ricondizionati e dei numerosi accessori quali battitappeto, lucidatrice, pulilava. Il tutto fornito con una garanzia di dodici mesi. Torino Elettrodomestici effettua riparazioni del vostro Folletto e Bimby fornendo un preventivo gratuito, valuta il tuo vecchio aspirapolvere folletto a fronte dell’acquisto di uno rigenerato. Inoltre si occupa di installazione di nuovi impianti e del rimodernamento e potenziamento di impianti già esistenti. Per informazioni, e chiarimenti, su tutto quanto concerne lo store è possibile chiamare il numero di telefono 011.7576605. In alternativa è anche possibile scrivere, via mail, all’indirizzo di posta elettronica

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sarà l’inizio di una lunga carriera bianconera che lo vedrà raccogliere in totale 419 presenze.

➋ 14 novembre 1954 La Juve surclassa il Toro nel derby 3-0, protagonista Boniperti che sigla due reti. Curioso il secondo gol di Boniperti che sbuccia il pallone, confondendo il portiere granata Lovati che ritenendo il pallone destinato a lato non interviene e si ritrova così la sfera in rete! Autore della terza segnatura il mediano Oppezzo. 15 novembre 2000 La Juve piange la scomparsa di Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato Gianni. Membro del Consiglio d’Amministrazione dal 18 Ottobre 1985, seguì la squadra come accompagnatore a metà degli anni '80. È rimasta impressa la sua esultanza sul terreno di gioco nella finale Intercontinentale di Tokio 1985 allorché la Juve conquistò il suo primo titolo mondiale per club. 16 novembre 1958 Juve-Milan (4-5), una partita indimenticabile. Prima dell’avvio della partita alle 14.20 dal settore dei distinti centrale la folla straripante invade il campo non essendoci più posto sugli spalti. Tutti i tentativi di bloccare la pacifica invasione sono vani. L’arbitro Jonni di Macerata dopo un quarto d’ora di ritardo decide di iniziare la partita nonostante il pubblico a bordo campo. S’impone il Milan con un gol a tempo scaduto ma la rimonta bianconera da 4-1 a 4-4 è fantastica grazie ai gol di Boniperti, Corradi, Charles e Sivori. 17 novembre 1991 Esordio in campionato con la Juve per Antonio Conte che sostituisce sul finire della partita Schillaci in Juventus-Torino (1-0 gol di Casiraghi). Per Conte

18 novembre 1990 Arriva al Delle Alpi la Roma, la Juventus offre al suo pubblico una prestazione da incorniciare, termina 5-0 con una tripletta di Schillaci, autorete di Aldair e gol di Baggio. Da ricordare la rissa nel finale di partita che costringe l’arbitro Stafoggia di Pesaro ad espellere per scorrettezze Di Canio, Julio Cesar e Nela. Schillaci festeggia la tripletta con un premio speciale da parte del pilota Alesi presente alla partita: uno dei suoi caschi originali. 19 novembre 1995 Esordio in Serie A per il giovanissimo portiere del Parma Gianluigi Buffon (17 anni, 9 mesi e 22 giorni): con le sue parate ferma l’attacco atomico del Milan, la partita ParmaMilan termina così 0-0. Buffon è il sesto portiere più giovane all’esordio del calcio italiano. Poi arriverà Donnarumma e Gigi passerà in settima posizione. 20 novembre 2008 Una data che entra nella storia della Juventus. Con una presentazione tenutasi all'Auditorium Gianni Agnelli del Lingotto, il club mostra il progetto del nuovo stadio che sorgerà nell'area del Delle Alpi e che, a partire dalla stagione 2011/2012, sarà la nuova casa bianconera. 21 novembre 1969 Un’intervista di Vladimiro Caminiti a Nils Liedholm svela che nel 1964 l’avvocato Agnelli aveva proposto a Liedholm di allenare la Juve per creare in tre stagioni un gruppo in grado di vincere anche in Europa. Poi non se ne fece nulla. Certamente per Liedholm un rimpianto quello di non aver potuto allenare una società che fortemente l’aveva cercato. 22 novembre 1995 Con il gol realizzato al Borussia Dortmund, Del Piero è andato in gol 5 volte in 5 partite consecutive di Coppa Campioni/Champions. Un’impresa mai riuscita prima di allora a nessun giocatore italiano, il precedente record era del giocatore del Milan Bean che siglò 5 reti ma in 4 parti-

➌ te consecutive nell’edizione della Coppa Campioni 1957/58. 23 novembre 2006 Ci lascia Francesco Romeo, il magazziniere più scudettato d’Italia e probabilmente più vincente d’Europa. La Juve era la sua casa, la sua famiglia, da sempre. Aveva conosciuto tutti i campioni degli ultimi trent’anni, chiunque di loro venisse in visita a Torino dopo aver lasciato la Juventus, la prima persona che andava a salutare era proprio lui. Scherzava sempre con tutti, era legato da una forte amicizia con Del Piero. 24 novembre 1971 Grazie ad un gol di Bettega, la Juve espugna il Prater di Vienna (1-0) nell’andata degli Ottavi della coppa Uefa. Per il gelo su Vienna, la partita venne disputata alle ore 18.30 e nella mattinata viene spalato il campo e parte degli spalti. Gli spettatori saranno circa 500. 25 novembre 1971 Un’inchiesta giornalistica sulla rosa dei giocatori della Juve svela che per il gruppo bianconero la donna più bella del mondo è Senta Berger con 5 preferenze, segue Virna Lisi con 3, 2 preferenze Catherine Deneuve e Sofia Loren, una per Raquel Welch, Grace Kelly, Ursula Andress, Romy Schneider, Maria Grazia Buccella, Jane Fonda, Brigitte Bardot. 26 novembre 1996 La Juve si aggiudica a Tokio la coppa Intercontinentale battendo in finale gli argentini del River Plate, il gol della vittoria è di Del Piero a 9 minuti dal termine. La Juve bissa così il successo del 1985. 1. Gianluigi Buffon 2. Giampiero Boniperti 3. La rivista Video Juve


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Calcio Femminile

Spazio alla Nazionale, poi big-match Milan-Juve In serie C la Juventus Torino vuole la seconda vittoria consecutiva. Toro contro la capolista Como JUVENTUS FC La Juventus Women, nonostante l'inferiorità numerica durata oltre un tempo a causa dell'espulsione del portiere Bacic, resta da sola al comando della classifica di serie A grazie al successo sull'Hellas Verona firmato dalla doppietta di Girelli intervallata dall'acuto di Alves. Domenica 17 novembre le bianconere torneranno in campo dopo la sosta per le nazionali nel big match contro il Milan in programma alle 12.30 nella tana delle rossonere. Proprio la squadra capitanata da Giacinti condivideva il primato fino alla settimana scorsa con le torinesi ma ora è costretta a inseguire a causa del pareggio rimediato a Firenze contro la Fiorentina. Prima del delicato impegno, spazio alla Nazionale, con le azzurre che saranno impegnate contro Georgia (8 novembre a Benevento) e Malta (12 novembre a Castel di Sangro) per le qualificazioni agli Europei 2021. L'Italia, in cui sono state convocate le bianconere Giuliani, Gama, Boattin, Rosucci, Galli, Cernoia, Caruso e Girelli, comanda al momento il gruppo B assieme alla Danimarca, che sfiderà nel doppio scontro diretto negli ultimi due turni del raggruppamento. Ottengono il pass per la fase finale le prime di ciascun girone e le tre migliori seconde mentre le sei rimanenti formazioni classificatesi a ridosso delle vincitrici disputeranno i play-off da cui usciranno le ultime tre qualificate.

cio d'inizio alle ore 14.30 al campo sportivo del Cit Turin sito in corso Francesco Ferrucci 63A.

➊ CLASSIFICA SERIE A JUVENTUS 15, Milan 13, As Roma 12, Fiorentina 10, Empoli 6, Florentia San Gimignano 6, Inter 5, Hellas Verona 5, Pink Bari 4, Sassuolo 4, Tavagnacco 2, Orobica 1. ASD FEMMINILE JUVENTUS TORINO La Femminile Juventus deve provare a dare conti-

di campionato è stato a dir poco sfortunato con numerosi infortuni che hanno decimato la rosa a disposizione di Maurizio Ferrarese. La squadra sta tuttavia ritrovando pedine importanti e uniche assenze certe sembrano essere Duretto e Orazzo. Nonostante sia un incontro di bassa classifica la qualità è presente in entrambe le formazioni, che

TORINO WOMEN ASD Il Torino Women cerca l'impresa in casa della capolista Como. La vittoria contro le Azalee (2-1) firmata dagli acuti di Serna e Crisantino dà morale alla truppa di Gianluca Petruzzelli. Dall'altra parte le lariane sembrano una macchina da guerra e ora comandano da sole la classifica dopo aver vinto il big match con il Real Meda. La squadra allenata da Pablo Wergifker, subentrato settimana scorsa a Elio Garavaglia, può vantare individualità importanti con esperienza in serie A a partire dal portiere Bettineschi passando per le centrocampiste Rizzon, Vivirito, Ferrario, senza dimenticare

➋ il bomber De Paula che pur non avendo mai militato nella massima divisione si è distinta nelle ultime due stagioni con la maglia del Napoli Femminile portando la formazione campana in serie B a suon di gol. CLASSIFICA SERIE C Como 15, Biellese 13, Campomorone Lady 12, Real Meda 12, Azalee 10, Pine-

rolo 9, TORINO WOMEN 9, Speranza Agrate 8, Voluntas Osio 4, FEMMINILE JUVENTUS 4, Canelli 3, Alessandria 3, Parma 0, Caprera 0. Federico Scarso

1. Juventus FC 2. Torino Women (Foto A. Avezza) 3. ASD Femminile Juventus Torino (Foto pagina Facebook)

REDAZIONALE

➌ nuità alla netta vittoria in terra sarda firmata dalla doppietta di Ponzio e dalle reti di Sobrino, Tosetto e Capello che non hanno lasciato scampo al Caprera, che resta a zero punti. Avversario di domenica prossima sarà il Canelli, il cui inizio

hanno finora raccolto meno del loro reale valore. Da tenere d'occhio nel Canelli soprattutto l'ex Mellano, giocatrice di fascia pericolosa in fase offensiva e abile anche in zona difensiva con esperienza pregressa in Nazionale Under 19. Cal-

La Canapa può essere ancora commercializzata l’importante, secondo la Cassazione, è che le dosi presenti nei vari prodotti abbiano la percentuale di THC non superiore a 0,5%. Questo limite è rispettato dal negozio Hemp Vittorio di Corso Vittorio Emanuele II, nel centro di Torino, dove quindi si possono trovare tantissimi prodotti alla

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Spettacoli e Cultura

La bellezza 'angelica' di Domnica, 'Miss JuveToro' Bellezza angelica, fisico da top model e grande classe ed eleganza. Ecco 'Miss JuveToro' di questa settimana per il numero relativo a Juve-Milan. 'Miss', raccontati ai nostri lettori... "Mi chiamo Domnica Rotaru e ho 20 anni. Ho frequentato la scuola di Arte Bianca Pasticcera; lavoro da 3 anni in una Pasticceria Caffetteria ad Andezeno. Abito A Chieri, sono rumena,ma sono arrivata a Torino all'età di 4 anni." Hai un fisico alto e atletico, quali sport pratichi? "Ho iniziato a provare vari sport, come il nuoto da piccola, pallavolo e adesso invece faccio palestra. Da poco pratico "pole dance": mi piace molto anche se per 2 anni ho frequentato la scuola di ballo di bachata."

Pasticcera, atleta ma anche modella. "Sì, ho avuto occasione di partecipare a diverse sfilate in Chieri e nei dintorni, e come hobby mi piace farmi fare foto ma ancor di più mi piacerebbe diventare un importante volto in televisione." Sei appassionata di calcio e tifi Juventus vero? "Sì, mi è sempre piaciuto guardare le partite ma soprattutto vedere gli allenamenti dei calciatori e capire le loro tattiche. E sono molto ottimista per la sfida contro il Milan: prevedo una vittoria netta della Juve. Ma mi spiace che il Milan non sia più ai livelli di qualche anno fa: ci sarebbe stato maggiore divertimento a sconfiggerlo..."




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