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GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno xII - N. 8 - 25 GENNAIO 2020 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto
Le Interviste
Squadra Ospite
L'Almanacco
Gara da tripla tra due squadre non in salute. 11 punti persi in rimonta da Mazzarri
Il pensiero di Natalino Fossati, Daniele Fortunato e l'avvocato-scrittore Viglione
Due sconfitte amare, ora Gasp vuol tornare a volare. Gomez alle prese con dolori alla caviglia
L’esordio granata di Silvio Piola, la nascita di Valentino Mazzola e Gigi Simoni
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IN CERCA DI RISCATTO TORINO-ATALANTA | SABATO 25 GENNAIO ORE 20.45
Nell'anticipo serale della 21a GIORNATA si sfidano due squadre reduci da un momento poco brillante. I granata hanno subìto la rimonta del Sassuolo, gli orobici sono stati eliminati dalla coppa Italia e hanno perso in casa contro la Spal, ex fanalino di coda. Per entrambe è d’obbligo voltare pagina.
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Il Punto
Gara da tripla tra due squadre non in salute 11 PUNTI PERSI IN RIMONTA Se il Toro avesse espugnato il Mapei Stadium sabato scorso, sarebbe balzato al sesto posto. Avendo perso, invece, si ritrova nono e con la percezione di un altro biglietto vincente della lotteria di Capodanno gettato nel water. In totale fanno 11 punti buttati via per rimonte subite: a Parma, contro la Spal e a Reggio Emilia dalla vittoria alla sconfitta; al Bentegodi dal 3-0 al 3-3. E se al Tardini e contro i ferraresi il Toro può avere l'alibi di esser rimasto in dieci per la doppia espulsione per doppia ammonizione di Bremer, al Mapei Stadium il black-out mentale, tecnico e tattico non ha alibi alcuno. AMBIENTE 'ACCONTENTISTA' Accontentisti, perdonisti e buonisti. Alcuni tifosi del Toro, specie gli over 40, accusano la nuova generazione del Toro di accontentarsi troppo dei risultati e delle gesta del Toro attuale. Risultati ottimi se pensiamo che tra il 1996 ed il 2012 il Toro ha disputato 10 campionati su 16 in serie B. Ma non entusiasmanti se valutiamo i primi novanta gloriosi anni di storia granata. Eppure il Toro vanta il nono fatturato ed il settimo monte ingaggi; annovera molti nazionali, due campioni come Belotti e Sirigu, giocatori di carisma, esperienza e personalita' come Nkoulou, Izzo, De Silvestri, Ansaldi (quando sta bene) e Rincon. Tutti elementi che dovrebbero preservare i granata dalla mediocrità e dall'andare in black-out mentale quando il Toro subisce un cazzotto e non
squadre non in salute dunque, Toro ed Atalanta. Ma le emozioni sicuramente non mancheranno.
Ansaldi contro Pasalic
riesce a reagire. Oltre alle rimonte subite, manca sicuramente il cinismo, per non parlare del celeberrimo “tremendismo” granata, che a questa squadra non appartiene e non vale nemmeno la pena pensare di inculcare. Certo, giocare tra i mugugni dello Stadio “Olimpico Grande Torino” può non aiutare, come spiegato da Sirigu e Belotti, ma evidentemente i tifosi sentono giocatori ed allenatori lontani dalle peculiarità che la maglia granata dovrebbe sempre trasmettere. ATALANTA SENZA BENZINA? Nel 2019 il Toro ha battuto entrambe le volte l'Atalanta. Il 23 febbraio un grintoso 2-0 a Torino firmato Izzo-Falque contro i bergamaschi orfani del Papu Gomez e col gioiellino neo-juventino Kulusevski entrato al 18° minuto ed uscito al 71° dopo una prestazione davvero deludente. E vittoria granata anche il 1° settembre, 3 giorni dopo l'eliminazione contro il Wolverhampton, al Tardini (Gewiss Stadium non ancora pronto). Gol di Bonifazi, doppietta di Zapata e rimonta firmata Berenguer ed ancora Izzo. Oggi
l'Atalanta, qualificata per gli ottavi di Champions e quinta in classifica sembra in flessione. L'eliminazione in Coppa Italia a Firenze e soprattutto la sconfitta casalinga contro la Spal (che ha rimontato i bergamaschi come fece in casa del Toro prima di Natale) hanno denotato la stanchezza dei bergamaschi che andavano ai mille all'ora, ed ora sembra abbiano finito di colpo la benzina. Due
MAZZARRI IMPOPOLARE Negli ultimi anni i tifosi del Toro non riescono a trovare l'allenatore giusto: non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto un allenatore dalle stigmate granata. Nell'era Cairo lo è stato sicuramente Mihajlovic, ma non tutti i tifosi granata lo hanno capito. Lo era certamente De Biasi, lo era Camolese. E rimaniamo a loro tre. Perché è stato fallimentare Lerda, era poco comunicativo Colantuono, Beretta e Papadolupo sono durati pochissimo. Ventura è sicuramente stato molto mal sopportato, per quella sua spocchia alla “Marchese del Grillo” e per le tante sconfitte nei derby. Nemmeno Mazzarri in 2
Toro, la squadra del sabato Toro-Atalanta ancora di sabato: d'altronde il ritorno del Toro era iniziato già di sabato alle ore 18 contro il Sassuolo: orario ormai consolidato e tutto sommato non troppo disagevole. Ma il calcio moderno, il cui campionato va spezzettato, ha partorito un 2020 ricco di anticipi, posticipi, orari da incastrare. Sarà di sabato anche la partita clou della stagione granata: il derby si giocherà il 4 aprile, in prima serata. A febbraio il Toro torna di domenica, il giorno 2 a Lecce ma in orario atipico per le consuetudini granata: ore 18. A Torino la domenica proprio non si può giocare e la Sampdoria sarà ospitata ancora di sabato 8 febbraio, ancora alle 18. Poi il Toro torna in casa del Milan, stavolta di lunedì sera: il 17 febbra-
io ore 20.45. Il 23 febbraio una gara alla domenica ore 15: Toro-Parma. Ma non abituiamoci all'orario canonico. Perché il giorno bisestile è un sabato e dunque il 29 febbraio Toro ospite, di sera, a Napoli. A Marzo va peggio: Toro-Udinese di lunedì e ad un orario assurdo: 18.45. Siamo al 9 marzo, chi lavora come fa a seguire il Toro ad un tale orario di un giorno feriale? Per fortuna domenica 15 marzo Toro di scena a Cagliari alle ore 15. Stesso orario la gara successiva, ma ovviamente di sabato: a Torino contro la Lazio. Poi il 29 marzo la serie A si ferma e si riprende col derby. Ovviamente la settimana è quella che porta alla Pasqua e sicuramente Toro-Brescia si giocherà di sabato. Naturalmente.
Zapata
anni ha ancora conquistato il cuore dei tifosi granata. Anche lui non eccelle in comunicazione, ha trasformato il Filadelfia in una “Torre di Babele” ed indicato il capitano della Juve come esempio da seguire ai proprio calciatori. E lo ho pure dichiarato. Insomma una sorta di separato in casa: molto ignorato e ultimamente pure fischiato. E sui social quasi la totalità dei tifosi ne chiedono la testa. GASP, DA JUVENTINO A QUASI GRANATA L'allenatore più amato avrebbe potuto essere un ex juventino. Ossia quel Gasperini che a Genova e Bergamo ha fatto miracoli su miracoli e a cui Cairo voleva affidare la panchina del Toro sia nel 2011 che nel 2016. Nella prima occasione, la celeberrima cena di Grugliasco si era concluso con Gasperini convinto di essere già granata. Ma Petrachi in extremis convinse Cairo ad affidare la panchina per un quinquennio ai suo amico Ventura. Finito il ciclo del presunto Vate (il cui nome sarà ricordato nei secoli per l'invereconda non qualificazione ai mondiali di Russia 2018) Cairo era ancora convinto di Ga-
sperini, che doveva scegliere tra Toro ed Atalanta. Scelse l'Atalanta perché i tifosi granata (oggi molti se ne pentono) fecero resistenza: sia per il passato bianconero del mister di Grugliasco che per quel Toro-Genoa 2009 con Gasperini in panchina, in cui i rossoblù fecero di tutto (riuscendovi) per mandare il Toro in serie B. E oggi i tifosi del Toro cercano ancora un allenatore in cui identificarsi. Moreno Longo sarebbe l'uomo giusto. Quando Cairo gli affiderà la panchina, l'ambiente tornerà finalmente coeso. Speriamo accada presto. BASELLI ANCORA OUT Squalifiche ed infermeria non danno tregua a Mazzarri. Out Rincon e Aina, appiedati dal giudice sportivo, anche Baselli dovrebbe essere indisponibile a causa di un fastidio muscolare accusato in settimana proprio quando sembrava definitivo il suo rientro. Pronti Lukic e Meitè in mediana. Ansaldi proverà ad esserci ma al momento in cui scriviamo la sua presenza è in dubbio. Sicuramente indisponibile Zaza. In difesa ballottaggio Bremer-Djidji. Alessandro Costa
la qualitĂ che conviene
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L'Intervista a... Natalino Fossati
“I tifosi hanno il diritto di contestare, ai miei tempi era peggio!” N
atalino Fossati, se ti dico Atalanta, quali ricordi ti
evoca? “Il 4 dicembre 1966 all'Atalanta segnai il primo gol in serie A: vincemmo 6-1, e la prima rete la realizzai io al sesto minuto. Poi Combin, Ferrini, Hitchens, Gigi Simoni e doppietta di Meroni. Fu una piccola vendetta di 3 anni prima in cui l'Atalanta ci sconfisse in finale di Coppa Italia a San Siro: 3-1 tripletta di Domenghini e gol di Ferrini. Io avevo appena 19 anni, ma ero già nel giro della prima squadra. L'allenatore Giacinto Ellena però mandò in campo Buzzacchera, anziché me. Mi rifeci a San Siro in un'altra finale di Coppa Italia nel 1968: 2-0 sull'Inter gol mio e di Combin e primo trofeo del Toro conquistato nel dopo-Superga. Per quanto riguarda le partite a Bergamo, mi ricordo che i tifosi dell' Atalanta erano molto vivaci: un pomeriggio di inverno ci distrussero tutti i vetri dell'autobus e tornammo a Torino con gli asciugamani in testa per proteggerci dal freddo gelido. Il paron Rocco ci disse: “Senza vetri ma torniamo a casa”. Toro ed Atalanta non sono al massimo della forma: granata reduci dalla sconfitta contro il Sassuolo, bergamaschi dalla clamorosa debacle in casa contro la Spal. Chi è messa peggio? “Ho visto lunedì la partita dell'Atalanta in tv. E la Spal
giolino sulla schiena lanciato dalla tribuna. Nel finale però segno una doppietta e vinciamo 2-1. Intanto il seggiolino sulla schiena me lo sono preso...”
ha meritato di vincere. La squadra di Semplici mi piace molto, ha sempre giocato bene anche quando ha perso, ha una sua identità. Ha vinto a Bergamo perché l'Atalanta dopo esser andata in vantaggio si è seduta. E la faccia arrabbiata di Gasperini era molto significativa.” Invece al Toro cosa non funziona? Soprattutto: con giocatori di grande personalità come Sirigu, N'Koulou, Rincon, Ansaldi, ma anche Belotti e Izzo, come può il Toro sciogliersi collettivamente quando subisce un gol? “Il Toro ha tanti giocatori di livello, ma manca un gioco di squadra. Anche nelle 8 partite che ha vinto, spesso lo ha fatto grazie alle individualità. D'altronde con un portiere come Sirigu ed un bomber come Belotti, il Toro ha spesso la possibilità di vincere; ma se non giochi di squadra, non puoi pensare di cavartela sempre solo con loro due.”
Sirigu e Belotti si sono pero' lamentati dei mugugni dei tifosi, contro il Genoa in Coppa Italia. Cosa ne pensi? “Adesso basta lamentarsi dei tifosi! I tifosi hanno diritto di criticare e contestare se lo ritengono opportuno. Con quello che guadagnano i giocatori di oggi, i fischi se li possono pure prendere senza lamentarsi, se la squadra non va bene. Ai miei tempi tra metà anni '60 e metà anni '70 era molto peggio. Noi parcheggiavamo l'auto nel cortile del Filadelfia, attorniati dai tifosi, mica nel box sotterraneo, come i giocatori di oggi. E quando le cose andavano male, ci rigavano le auto. Un mio compagno a fine allenamento si è ritrovato la portiera dipinta di granata. Ma la sua auto era bianca! E durante un Toro-Varese del 19 gennaio 1969, ricordo molto bene, stavamo perdendo 1-0 a quindici minuti dalla fine. Io vado a battere un fallo laterale e mi arriva un seg-
Quindi, anche se a distanza di decenni, siete ancora amatissimi dal popolo granata, all'epoca le contestazioni non mancavano? “Non mancavano affatto. Un inverno siamo dovuti andare in ritiro a Taormina a causa della contestazione. E mica abbia trovato il sole a Taormina. È venuto giù un metro di neve! L'episodio più clamoroso è stato prima di un Toro-Cagliari. Stavamo andando allo stadio e sul nostro autobus sociale
capitan Ferrini aveva portato il figlio Amos. Alcuni tifosi ci lanciarono dei mattoni che ruppero i vetri e rischiarono di ferire proprio Amos. Ferrini fece fermare l'autobus e noi giocatori ve-
nemmo alle mani con quei tifosi. Altro che fischi e mugugni di oggi! I giocatori del Toro devono giocare contro l'Atalanta con lo stesso spirito mostrato nel derby: partita persa ma lottando su ogni pallone. Le vittorie sul Genoa in Coppa Italia ai rigori e sul Bologna sono ingannevoli e immeritate: il Toro contro l'Atalanta deve essere grintoso come contro la Juve.” Nella sconfitta di Reggio Emilia, la luce l'ha portata nel finale Millico. Pensi che il ragazzo classe 2000 debba restare o andarsene? E Iago Falque corteggiato da Spal e dagli emiri di Dubai, cosa deve fare? “Devono restare entrambi e giocare. A parte il fatto che Verdi è migliorato molto e Mazzarri cosa fa? Lo leva del campo nel momento topico delle partite, lasciando ancora più isolato in attacco il povero Belotti. Fossi io l'allenatore del Toro, Millico contro l'Atalanta lo metterei in campo dal primo minuto e gli farei fare il tornante. Perché ha voglia, corsa e può fare la differenza e mettere in difficoltà l'Atalanta. E per quanto riguardo Iago Falque, lui si che è un grande giocatore. Mazzarri dovrebbe utilizzarlo al posto di Berenguer, che è il suo pupillo e non capisco il motivo. Il Toro fa un grande errore se vende Iago.” Mazzarri e Gasperini allenatori molto diversi. Il mister di Grugliasco è
stato vicino al Toro nel 2011 e nel 2016. Sarebbe cambiata con lui la storia recente del Toro? “Gasperini sicuramente sta facendo cose eccezionali. Ma a Bergano esiste una sola squadra. Al Toro il suo passato juventino poteva essere ingombrante, i tifosi non gli avrebbero perdonato nulla.” Cairo e Percassi, due Presidenti che in questo momento vivono gradimento contrapposto tra i proprio tifosi: criticato Cairo, venerato Percassi. “Percassi è di nove anni più giovane di me, ma l'ho incontranto in campo, quando lui giocava, anzi debuttò nell'Atalanta ad appena 17 anni. Credo che un Presidente ex calciatore veda delle cose che gli altri Presidente non vedono e sa comportarsi nel modo giusto. Ad esempio, avete notato che Percassi non “rompe” mai le scatole agli allenatori? Lui conosce certe regole dello spogliatoio. E questa aiuta la squadra.” Alessandro Costa
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Numeri e Statistiche
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di Massimo Fiandrino
Mazzarri e Gasp alla pari. L'Atalanta non vince a Torino dal 2007 SFIDA N° 51 A TORINO DAL GIRONE UNICO. ULTIMA VITTORIA OROBICA NEL 2007 6 le vittorie corsare dell’Atalanta, le prime 3 negli anni ’50, l'ultima per 2-1 il 15/4/2007. 26 Le vittorie del Toro in casa contro l’Atalanta, l’ultima il 23/02/2019 (Izzo, Iago Falque). 6 le reti di Valentino Mazzola (Toro) il bomber delle sfide. 10 l e reti segnate il 25/4/1942 in Toro-Atalanta 9-1, la sfida più ricca di gol. 140 le reti delle sfide, 94 granata e 46 bergamasche. 18 i pareggi tra le due squadre. 5 le reti nella gara di andata disputata a Parma il 1/9/2019: Atalanta-Torino 2-3. MAZZARRI E GASPERINI ALLA PARI. GASP OK CONTRO IL TORO 11 l e sfide ufficiali fra i 2 mister, 4 vittorie a testa e 3 pareggi. 8 le vittorie di Gasperini in 22 sfide contro il Toro, 10 i pareggi e 4 i ko. 25 l e sfide di Mazzarri contro l'Atalanta e 9 vittorie, 8 pareggi e 8 ko. 1 Mazzarri è stato il primo mister espulso per il doppio cartellino giallo in serie A in
Gian Piero Gasperini
questo Campionato. Nel Torneo 2018/19 era stato allontanato ben 6 volte. TORO: 11 PUNTI PERSI DOPO IL VANTAGGIO. 4 SCONFITTE E 6 RETI SUBITE IN PIÙ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE 11 i punti persi dal Toro dopo una situazone di vantaggio: Parma 6^ g.ta 3 punti (da 2-1 a 2-3), Verona 16^ g.ta 2 punti (da 3-0 a 3-3), Spal 17^ g.ta 3 punti (da 1-0 a 1-2), Sassuolo 20^ g.ta 3 punti (da 1-0 a 1-2). 9 le sconfitte del Toro dopo 20 turni (quasi 1 su 2). I Granata alla fine del Torneo 2018/19 avevano subito solo 7 ko dopo 38 partite. Dei 9 ko di questa stagione 4 in
casa e 5 in trasferta. 3 Tre le sconfitte del Toro in questo Torneo subite contro l’ultima in classifica. Alla 3^ g.ta con il Lecce, alla 4^ contro la Sampdoria e alla 17^ contro la Spal. 27 i punti conquistati dal Toro, gli stessi rispetto a un anno fa. Ma 4 ko in più e 6 reti subite in più. Ma in questo Campionato 2 successi in più e le stesse reti segnate (26) come nello scorso Torneo. 2019/20: 8 vittorie, 3 pareggi e 9 ko (26 gol fatti, 28 subiti). 2018/19: 6 vittorie, 9 pareggi e 5 ko (26 gol fatti, 22 subiti). 3 Per il Toro solo 3 pareggi in questo Torneo
reggi ma 13 vittorie e solo 4 ko) e nel 1942/43 (3 pareggi ma 12 vittorie e solo 5 sconfitte). 4 i giocatori granata espulsi in questo Campionato: due volte Bremer (contro la Spal e a Parma), Nkoulou (Lazio) e Edera (Genoa). Gli stessi cartellini rossi collezionati dal Toro alla fine dello scorso Torneo con Meitè, Nkoulou, Aina e Zaza ma dopo 38 partite. Walter Mazzarri
ATALANTA MIGLIOR ATTACCO: 50 RETI E 4 PUNTI IN PIÙ. 'PAPU' MAI IN GOL CONTRO I GRANATA 3 I l terzo posto conquistato dall’Atalanta
Papu Gomez
(Napoli, Cagliari e Verona): è il minimo di pareggi nella storia Granata in A nei tornei a Girone Unico. Record eguagliato come il Grande Torino del 1947/48 (allora 3 pa-
nello scorso Torneo è il miglior piazzamento della Dea in serie A in 112 anni di Storia (il precedente era il 4° posto 2016/17 che però non permise agli Orobici di partecipare
alla Champions). 1L ’Atalanta è la prima squadra a passare agli Ottavi di Champions (affronterà il Valencia) dopo aver subito tre sconfitte nel Girone. L’Atalanta è diventata la 15^ squadra italiana a giocare nel trofeo più importante per club. 8L ’Atalanta è la squadra che ha fatto più gol con i giocatori “subentrati”: 8, record stagionale come il Parma. Inoltre la squadra di Gasperini è l’unica che non ne ha subiti (dai subentrati) in questo Campionato. 77 i gol realizzati dall’Atalanta nel Torneo 2018/19, miglior attacco e record orobico in A (il precedente 66 reti nel 1949/50). Anche nel 2019/20 vanta il miglior attacco del
Campionato: 50 reti. 41 i punti collezionati dall’Atalanta nel suo Girone di Ritorno record 2018/19 (seguono Juve e Milan 37). Ma il record di punti degli Orobici in A restano i 72 collezionati nel 2016/17. 4 Per gli Orobici 35 punti dopo 20 gare, 4 in più rispetto a un anno fa. 23 le reti segnata da Zapata nel Torneo 2018/19 (meglio di lui nello scorso torneo solo Quagliarella, capocannoniere a quota 26). Meglio di Zapata nella storia dell’Atalanta solo Pippo Inzaghi con 24 gol nel 1996/97 e unico capocannoniere degli Orobici in A. 0 i gol del 'Papu' Gomez in A contro il Toro in 10 gare: 2 vittorie, 5 pareggi e 3 ko.
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L'Intervista a... Daniele Fortunato
“Super-Atalanta dopo anni di grande lavoro. Al Toro è più difficile” L
e maglie di Torino e Atalanta sono le ultime indossate da Daniele Fortunato negli anni Novanta. All’ombra della Mole il centrocampista tutto fosforo, che in carriera ha indossato anche le casacche di Vicenza, Juventus e Bari, ha trascorso due stagioni intense, culminate con la conquista di una Coppa Italia, l’ultimo trofeo vinto dai granata. A Bergamo sono legate anche le esperienze successive nella veste di team manager degli orobici nonché vice di Emiliano Mondonico sulla panchina della Dea. Daniele Fortunato, come vede la sfida di sabato fra le sue ex squadre? “Sarà una gara combattuta, considerato anche che entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta
in campionato e saranno quindi desiderose di rifarsi. Personalmente non so per chi fare il tifo, visto che entrambe le piazze sono state tappe significative della mia carriera. Posso solo sperare che si possa
mentre un elemento tecnico come Verdi rischia di essere un po’ penalizzato dal gioco più pragmatico e meno propositivo adottato da Mazzarri. Ho comunque l’impressione che attualmente un giocatore dalle caratteristiche di Verdi faticherebbe a ritagliarsi un posto da titolare nell’Atalanta di Gasperini, che richiede parecchio dinamismo ai propri giocatori”.
assistere ad una belle partita”. Cosa pensa del clima di contestazione che si è creato fra i tifosi granata verso Cairo e Mazzarri? “Effettivamente non è che il Torino stia esprimendo un gioco particolarmente esaltante nel corso di questo campionato. L’anno scorso i granata hanno invece disputato una stagione di tutto rispetto, meritandosi la qualificazione in League a prescindere dalla rinuncia del Milan. Il Torino ha comunque ancora il modo e il tempo di provare a ripetere l’impresa anche in questo campionato”. Si aspetta di vedere ancora Mazzarri sulla panchina granata l’anno prossimo? “Temo che purtroppo il rapporto tra Mazzarri e i tifosi granata si sia ormai logorato”. La contestazione dei tifosi non ha risparmiato
anche lo stesso Cairo, al quale i tifosi chiedono di investire di più nella squadra. In settimana c’è stata anche la replica del presidente granata sui social. Lei cosa ne pensa? “Penso che sia effettivamente difficile migliorare la rosa dei granata, in quanto i giocatori che sono davvero in grado di farlo hanno raggiunto dei prezzi elevatissimi, che sono ormai fuori dalla portata se non di pochissimi club. È evidente che il Torino ha qualche lacuna soprattutto a centrocampo, ma trovare i giocatori giusti per fare il salto di qualità non è affatto semplice”. Si aspettava di più dall’arrivo di Verdi? “Le difficoltà che sta attraversando Verdi a Torino mi ricordano un po’ quelle di Suso al Milan. Sicuramente il modello di calcio che viene proposto da Gasperini all’Atalanta contribuisce maggiormente ad esaltare le qualità dei giocatori,
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L’Atalanta viene indicata da molti come l’esempio da seguire. Lei è d’accordo? “Nonostante abbia un settore giovanile tra i migliori d’Italia, anche l’Atalanta sta schierando quasi tutti giocatori stranieri. I risultati che sta conseguendo l’Atalanta in questi ultimi anni sono il frutto di una programmazione a livello societario che dura da parecchio tempo. Non bisogna però dimenticare che
quella di Bergamo è una realtà diversa da Torino e da altre piazze calcistiche italiane. All’Atalanta è più facile puntare sui giovani, mentre al Toro e altrove si cercano di prendere dei giocatori che siano già pronti”.
Pensa che l’Atalanta possa ripetere l’exploit dell’anno passato? “Non mi stupirei affatto se l’Atalanta dovesse riuscire a qualificarsi in Champions League anche in questa stagione”. Giovanni Rolle
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n. 30 del 27/11/2015.
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L'Intervista a... Fabio Viglione
“Mazzarri, più coraggio. Il nostro fuoriclasse? Sirigu” L
’Avvocato Fabio Viglione da Roma. Sì, proprio lui, il tifoso del Torino autore del libro “Caro Toro ti scrivo” che ha elaborato assieme a Giorgio Merlo. Non è la prima volta che lo intervistiamo e non è un caso che ci rivolgiamo a lui, nonostante abiti lontano da Torino, per conoscere il suo pensiero sul Toro. Oggi più che mai, vista la delicata situazione che sta attraversando l’ambiente granata. Il suo è un contributo da opinionista, prima ancora che da tifoso granata, in quanto ha una spiccata capacità di analisi su fatti calcistici ad ampio spettro. Avvaliamoci dunque della sua opinione. Fabio, cosa pensi di questa freddezza da parte dei tifosi granata nei confronti della società e della squadra? “Vivendo a Roma non sono al corrente di tante cose che riguardano l’ambiente, se non per le notizie che leggo attraverso i giornali. Ho sempre pensato, e penso, che il tifoso granata fosse diverso dagli altri, proprio per le peculiarità uniche che la grande storia del Torino possiede. Il Toro è un’idea, una diversità e una voglia di mettere in campo quelle caratteristiche che ci fanno prescindere dalla mancanza di ricchezza economica, per riconoscerci in una simbolo di lotta, di sofferenza e maniche rimboccate. È la nostra storia, è nel nostro dna. Non è retorica la mia, quando sostengo che il tifoso del Toro, da sempre, non ha mai misurato il suo attaccamento a squadra e società in base al risultato, ma ha vinto già per il solo fatto di “essere del Toro”. È una vittoria di sentimento che ci fa orgogliosamente diversi. Siamo sempre stati originali come tifo, passione, colore, calore, quindi questa è l’identità
che per noi è fondamentale rimarcare. Ed il Toro non può prescindere dai suoi tifosi, dal suo Popolo. Questo è un tema centrale quando si parla di Toro. E non è un caso che la vasta letteratura granata e le tante pubblicazioni, suscitino tutto questo interesse. Perché nonostante le poche vittorie la letteratura e la cinematografia parlano di noi più di ogni altra realtà calcistica? È il segno evidente che il Toro non è una semplice squadra di calcio”. È vero che nel calcio moderno fatto di business, non c’è molto spazio per squadre come il Torino? “Sì, perché oggi mancano le possibilità di competere per vincere. L’estate passata sotto l’ombrellone a scommettere su chi avrebbe vinto lo scudetto è un lontano ricordo. Nel passato il tricolore lo potevano vincere la Sampdoria, il Verona, il Torino, il Napoli. Adesso la competizione per il titolo si è ristretta al punto che squadre come il Toro si possono collocare al massimo, nella stagione di grazia, in quel ristretto numero di compagini capaci di piazzarsi per un ingresso in Champions. È impossibile sognare. Realisticamente, l’ingresso nelle competizioni europee è il massimo a cui aspirare per come il sistema si è sviluppato. Non penso che sia molto “distante” la strada che ci separa da un quarto/ quinto posto come crescita generale. Una crescita nella quale l’ultimo tratto di strada è il più difficile da raggiungere. Veniamo da un periodo in cui faticavamo a collocarci in serie A, un periodo di grande sofferenza nel quale abbiamo perso diverse generazioni di giovani tifosi. Ora siamo su un altro piano e su altri livelli. Ma dobbiamo e possiamo migliorare. Penso che
non sia facile per il Torino consolidare un posto davvero importante in un calcio come quello attuale ma voglio crederci. Anche perché voglio regalare a mio figlio tredicenne, che tifa Toro e vive a Roma, meno sofferenze… ” Seguendo questo tuo pensiero filosofico e al contempo razionale, si evince una forma dissociativa dalle attuali contestazioni granata contro squadra e società. È così? “Credo si debbano trovare sempre delle ragioni di “cucitura”, perché una società e una squadra di calcio non possono prescindere dal calore del pubblico e la nostra passione non ci può mutilare della squadra del cuore. La società e la squadra hanno bisogno della passione della gente granata. Non gente qualsiasi. Il Toro ha sempre avuto un “tifo” ed una curva da scudetto anche quando la squadra giocava in B. Spero che una soluzione possa trovarsi nel mettere al centro i punti di convergenza. Anche i calciatori devono capire che indossano una maglia storica e ricca di passione che non può essere mortificata. I tifosi sono un patrimonio immenso di passione dalle potenzialità infinite anche se viviamo un calcio ormai deprivato di sentimenti e ostaggio di fatturati e social media. È
indubbio che quando i risultati non arrivano, qualcosa si è sbagliato anche in sede di valutazioni a monte. Tuttavia, parlando del profilo tecnico che è l’unico su cui sono in grado di esprimermi, sempre guardando dall’esterno, credo si debba fare anche una valutazione “ex ante”. Perché sono stati tenuti i pezzi pregiati? Sirigu, Belotti, Izzo? Si è probabilmente pensato che mantenendo la struttura di una squadra che aveva fatto bene si sarebbe potuto fare ancora meglio del 7° posto. Io, francamente, ero tra quelli che aveva creduto nelle scelte di mercato. Ma il calcio non è una scienza esatta”. Cosa pensi della quasi certa cessione di Bonifazi e dell’eventuale prestito di Iago Falque? “Penso ci sia un problema tecnico, piuttosto che un volere della società. Bonifazi credo venga ceduto per esubero nel ruolo visto che abbiamo tanti difensori centrali Tuttavia, che la scelta per sfoltire il reparto ricada su un giovane di valore proveniente dalla nostra ‘cantera’ mi lascia un po' di amaro in bocca. Iago? Lo vorrei ancora con noi. È stato considerato un punto fermo del Toro, nonostante l’infortunio subito, credo gli si debba dare l’opportunità di rientrare proprio per le sue qualità tecniche e la sua duttilità. E poi non si può a questo punto della stagione privarsi di un ottimo calciatore, minimizzando il numero della rosa dei titolari. Mazzarri non può avere la panchina corta, un allenatore deve essere in grado di gestire tanti giocatori se l’obiettivo è ambizioso. La competizione va gestita ma tiene alta la qualità e le soluzioni. È un problema di chi allena saper dosare la competizione interna e l’armonia. Con una 'rosa corta' si ha il 'respiro corto' e alla lunga la squadra ne risente”. Quindi, non sei d’accordo con la gestione tecnica di Mazzarri? “Oggi direi di no. Io credo che lo stesso Mazzarri non sia soddisfatto del rendimento della squadra. In campo si alternano buone giocate a momenti di blackout, abbiamo giocato un girone d’andata in chiaroscuro quanto a continuità
ed intensità di gioco. Vedo una propensione a giocare chiusi sull’avversario. Un atteggiamento tattico che fa soffrire la squadra contro squadre meno attrezzate e dai valori più modesti. Il calcio non è una scienza esatta ma è spregiudicatezza, spensieratezza, voglia di fare, freschezza di idee che spesso vengono apportate dai giovani capaci di farti la giocata sopra le righe. Il calcio fa sognare pure per questo, non è il gioco degli scacchi. No, la direzione tecnica di Mazzarri, di cui non discuto la preparazione, in questo momento risente di questo atteggiamento di scarsa propensione alla proposizione del gioco. Al coraggio. È una mia opinione. Vedo poi poca apertura di credito verso i giovani, come Millico, Edera, che potrebbero apportare entusiasmo e sfrontatezza. Le capacità balistiche di Millico che ha strabiliato nel campionato primavera credo che possano confermarsi anche in serie A. La traversa contro il Sassuolo non mi ha sorpreso, gli ho visto fare tanti gol così nelle giovanili, ha una strabiliante naturalezza nel calciare a giro da quelle distanze. Credo che i giovani talentuosi debbano essere maggiormente coinvolti, come peraltro sta accadendo altrove (penso a Vlahovic, Malinoski, Kulusevski). Non credo affatto che inserendo i giovani in squadra ed equilibrandoli naturalmente nell’assetto base, con i più esperti, si rischi di bruciarli. Semmai, tenerli in panchina rischia di demotivarli, di frustrare la loro autostima e di non farli sbocciare. Poi non dimentichiamo che il tifoso del Toro ha sempre avuto un legame particolare con i giovani del Filadelfia ed è pronto a perdonare qualche sbavatura. I nostri giovani sono fondamentali per ridare entusiasmo”.
Vuoi spendere qualche parola per un giocatore in particolare ? “Una parola per Sirigu. È un portiere davvero formidabile. Non credevo fosse così forte. Merita di giocare titolare in Nazionale, un vero fuoriclasse. È l’idolo di mio figlio che cerca di emularlo nel campetto della scuola, giocando con la sua maglia numero 39. Ma anche Belotti merita elogi particolari. È cresciuto molto, è diventato un vero trascinatore. Non si risparmia, lotta dal primo all’ultimo minuto, è migliorato molto anche tecnicamente, è maturato nei movimenti e nella capacità di leggere le situazioni, incarna davvero lo spirito del Toro quando carica a testa bassa e non si arrende mai”. Come vedi il prossimo incontro casalingo contro l’Atalanta? “La sconfitta in casa dell’Atalanta contro la Spal dimostra che tranne qualche squadra che si colloca su un livello nettamente superiore, tutte le altre compagini possono vincere o perdere contro tutti. Ogni partita ha le sue insidie. Al di là degli episodi che possono essere sempre determinanti, tra Torino e Atalanta vincerà chi dimostra di avere più fame. In ogni zona del campo, su ogni pallone, sarà necessario dare il massimo ed avere la testa libera. Si gioca con cuore, testa e determinazione. Mi auguro sia il Toro ad avere più fame, anche se dubito che l’Atalanta dal gioco arioso messo in mostra fino ad oggi, accetti di buon grado una sconfitta interna contro una Spal ultima in classifica, senza la voglia di rifarsi immediatamente. Quella partita persa brucia ancora tanto alla Dea di Gasperini. Il Toro è avvertito!” Salvino Cavallaro
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Squadra Ospite
Due sconfitte amare, ora Gasp vuol tornare a volare Orobici col dente avvelenato dopo l’eliminazione in Coppa Italia e l’inatteso ko interno con la Spal PRESO CZYBORRA, IL VICE-GOSENS Le due sconfitte rimediate tra coppa Italia e campionato (Fiorentina e Spal) hanno indotto i dirigenti orobici a rinforzare la rosa. Dopo il ritorno di Mattia Caldara, già impiegato da Gasperini nelle ultime due gare, l'Atalanta ha infatti ufficializzato in settimana l'ingaggio del tedesco Lennart Czyborra, 20 anni, esterno sinistro, proveniente dall'Heracles. Il giovane nato a Berlino, già inserito stabilmente nelle varie nazionali tedesche di categoria, ha disputato le ultime due stagioni nel campionato olandese e potrebbe essere convocato già per la gara contro il Toro. Czyborra, nelle intenzioni del
➊ ds Sartori, sarà una valida alternativa a Gosens di cui sta seguendo le orme. Nel mirino dei nerazzurri anche Bellanova, un passato nelle giovanili del Milan e
cifra per la terza stagione di fila. I suoi gol, i suoi assist e la sua imprevedibilità sono manna dal cielo per tutta la squadra. Sulla fascia destra torna a disposizione Hateboer, che ha scontato il turno di squalifica. Tra i pali dovrebbe rivedersi Gollini. Toloi-Caldara-Palomino dovrebbe essere il trio difensivo con De Roon e Freuler in mezzo al campo. E il solito Gosens a sinistra.
attualmente tesserato per il Bordeaux. PAROLA D'ORDINE: RIPRENDERE A VOLARE Gasperini, dopo la sconfitta interna di lunedì sera al cospetto dell'ultima in classifica, dove i nerazzurri non hanno giocato certo con la stessa intensità e ritmo ammirati più volte in questa stagione, ha alzato i toni in settimana, cercando di spronare la squadra a riprendere il suo (meraviglioso) cammino. Se l'eliminazione dalla coppa Italia era stata archiviata in fretta e senza traumi, considerando anche la sfortuna che ha accompagnato la trasferta al Franchi, il black-out in campionato ha fatto drizzare le antenne a tutta Zingonia. Vietato perdere contatto dalla Roma (quarta in classifica tre punti sopra i lombardi), cercando anzi di sfruttare il turno difficile dei giallorossi impegnati nel derby capitolino. Questo il leitmotiv imperante nello spogliatoio bergamasco. 'PAPU' GOMEZ IN DUBBIO Il tecnico di Grugliasco deve però fare i conti con l'assenza prolungata di Castagne, che ha svolto lavoro a parte rispetto al resto del gruppo e difficilmente potrà essere a disposizione contro i granata. Preoccupano anche le condizioni di Gomez, come si è chiara-
➋ mente visto contro la Spal lunedì sera. Il capitano e trascinatore del gruppo orobico continua a soffrire per un dolore alla caviglia che lo condiziona non poco ma farà l'impossibile per essere in campo sin dall'inizio. ILICIC IN DOPPIA CIFRA Nel caso Gasp decidesse di far partire il 'Papu' dalla panchina, spazio a Pasalic o Malinovskyi insieme alla coppia d’attacco IlicicZapata, quest'ultimo ormai perfettamente recuperato dal lungo stop. Anche Ilicic è in gran forma: con la rete siglata lunedì sera alla Spal ha portato il suo score stagionale a quota 10 gol in 16 gare, andando in doppia
OLTRE MILLE OROBICI L'Atalanta, sabato sera, non sarà certo da sola a sfidare il Toro e a cercare di vendicare la sconfitta subita all'andata (giocata a Parma). Sono andati infatti tutti esauriti i biglietti a disposizione dei tifosi bergamaschi, che riempi-
➌ ranno quindi per intero il settore ospiti del 'Olimpico Grande Torino'. Una trasferta agevolata anche dalla mancanza di restrizioni. Considerando il non esaltante rapporto tra le due tifoserie, si spera che tutto fili liscio. Fulvio Bellatorre
1. Gian Piero Gasperini. Il tecnico di Grugliasco vuole vendicare la sconfitta subita nella gara di andata. 2. Duván Zapata. L'attaccante nerazzurro è tornato da poco dal lungo infortunio. 3. Josip Ilicic: con la rete siglata con la Spal ha portato il score stagionale a quota 10 gol.
Arbitra Guida. Maresca al Var
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orino-Atalanta è stata affidata al signor Marco Guida, fischietto della sezione AIA di Torre Annun-
ziata. A coadiuvare il direttore di gara ci saranno Dario Cecconi e Domenico Rocca delle sezioni di Empoli e Catanzaro. Livio Marinelli di Tivoli è stato designato come IV uomo. In sala Var ci saranno Fabio Maresca della sezione Napoli affiancato da Rodolfo Di Vuolo di Castellammare di Stabia.
REDAZIONALE
Gli specialisti dell’elettrodomestico si trovano a Torino. Davide, insieme al suo staff, opera da anni in città e provincia, all’interno dello store a due minuti dal centro. In prossimità dell’ospedale Maria Vittoria, in via Cibrario 76/E, troverete un assortimento di grandi e piccoli elettrodomestici, ricambi ed accessori. Lo staff effettua, a domicilio e in laboratorio, riparazioni di qualsiasi tipo di elettrodomestico: dalle lavatrici alla lavastoviglie passando per frigoriferi, forni, cucine, piani cottura, condizionatori, televisori, piccoli elettrodomestici…e non solo. Per quanto riguarda la vendita lo staff propone elettrodomestici da incasso o da libera installazione multimarche, accurata installazione ed assistenza post-vendita al proprio domicilio. Torino Elettrodomestici mette a disposizione dei clienti la propria esperienza per valutare la possibilità di sostituire gli elettrodomestici da incasso anche attraverso modifiche ed adattamenti nel caso di cucine da incasso un po' datate. Inoltre all’interno dello store è possibile trovare sacchetti e ricambi per aspirapolvere e un assortimento di lampadine di ultima generazione Led. Nel negozio c’è una vasta scelta di aspirapolveri Folletto ricondizionati e dei numerosi accessori quali battitappeto, lucidatrice, pulilava. Il tutto fornito con una garanzia di dodici mesi. Torino Elettrodomestici effettua riparazioni del vostro Folletto e Bimby fornendo un preventivo gratuito, valuta il tuo vecchio aspirapolvere folletto a fronte dell’acquisto di uno rigenerato. Inoltre si occupa di installazione di nuovi impianti e del rimodernamento e potenziamento di impianti già esistenti. Per informazioni, e chiarimenti, su tutto quanto concerne lo store è possibile chiamare il numero di telefono 011.7576605. In alternativa è anche possibile scrivere, via mail, all’indirizzo di posta elettronica info@torinoelettrodomestici.it
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Almanacco
L’esordio granata di Piola e la nascita di Valentino Mazzola 19 gennaio Il Toro di Mondonico maramaldeggia ad Ascoli. 4-0 per i granata che 3 mesi dopo elimineranno il Real Madrid in semifinale Uefa. Il tabellino nelle Marche recita: autogol di Marcato e sigilli di Lentini, Policano e Bresciani. I piceni di Picchio De Sisti escono a testa bassa, il Toro chiuderà il campionato al terzo posto. 20 gennaio Si celebra il compleanno di Big Jim, al secolo Giacomo Ferri, nato a Crema nel 1959. Cresciuto nel vivaio granata, si è sempre contraddistinto per la sua marcatura grintosa. Ma anche corretta, visto che
te tra i giovani del Grande Torino. Ma questa è la sua ultima partita in campo. Pochi mesi dopo la Tragedia di Superga cambierà il corso della storia.
➊ neopromosso di Mondonico espugna Bergamo 1-0 con rete di Bresciani (che è stato attaccante anche dell'Atalanta). Il Toro finirà quinto in campionato, andando in Coppa Uefa al posto della Juve.
➌ divenne amico di Maradona che marcava sempre in Toro-Napoli. Negli anni 2000 è stato prima allenatore del settore giovanile e per qualche gara della prima squadra e team manager fino a poco tempo fa. Il 20 gennaio 2001 il Toro
21 gennaio Nelle ultime 9 volte che il Toro ha giocato il 21 gennaio, non ha mai vinto. L'ultima vittoria in questo giorno risale al 1968, 1-0 al Vicenza rete di Combin. Il 21 gennaio 1934 esordisce
in granata Giacinto Ellena, grande allenatore e straordinario professore del settore giovanile del Toro. 22 gennaio In questo giorno nel 1939 nasce a Crevalcore Gigi Simoni. Grande cuore granata, dovette trasferirsi alla Juventus nel 1967 al posto di Gigi Meroni, quando il popolo granata insorse per bloccare la cessione della “Farfalla granata”. Alleno' il Toro di Cimminelli nel 2000 ma fu esonerato dopo pochi mesi e troppe sconfitte. Subentrò Camolese. 23 gennaio Il 23 gennaio 1944 esordisce nel Toro Silvio Piola. Siamo in piena guerra, ma il grande bomber segnerà in granata 27 reti in 22 gare. Il 23 gennaio 1949 il Grande Torino si impone 2-1 in casa della Roma. In tribuna un certo Giulio Andreotti. Il Toro rimonta con i gol di Gabetto e Mazzola. Gioca titolare Pierino Operto, il più prometten-
24 gennaio Tra il 1960 ed il 1982 il Toro in questo giorno gioca 4 partite e le vince tutte. Il 24 gennaio 1960 al Filadelfia i granata con reti di Virgili e Crippa sconfiggono 2-0 l'Hellas Verona. 5 anni dopo espugnano Mantova 2-1 con gol di Corsini e Hitchens. Il 24 gennaio 1971 al Comunale il Toro ospita il Bologna: il matchwinner è Gianni Bui per l’1-0 finale. Il 24 gennaio 1982 il Toro di Giacomini
le Alpi. Il Toro di Sonetti sconfigge la Juve di Lippi. Tutti i gol nel primo tempo: doppietta di Rizzitelli,
anno fa con una splendida cerimonia al Filadelfia. Alessandro Costa (ha collaborato per la ricerca fotografica Ermanno Vittorio) 1. Torino Fiat 1944 con Piola e Mazzola. Valentino Mazzola è il terzo a partire da destra in alto. Piola è il secondo accosciato a partire da destra. 2. Combin e Bolchi al rientro di una trasferta accolti dai tifosi.
➍ ospita il Genoa di Claudio Sala e Gorin. È la giornata di Bonesso che realizza la doppietta del 2-0 finale. 25 gennaio Il 25 gennaio del 1995 giornata storica per il Toro. Si gioca il derby rimandato per l'alluvione. È un mercoledì incredibile al Del-
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doppietta di Vialli, sigillo di Angloma. Nella ripresa rigore dubbio concesso alla Juve ma Pastine arpiona il penalty di Ravanelli ed il Toro vince 3-2. 26 gennaio 101 anni fa nasceva a Cassano d'Adda Valentino Mazzola, ricordato un
3. Valentino Mazzola con il gagliardetto della partita contro il Napoli durante una partita di campionato disputata al 'Vomero'. 4. Giacinto Ellena e Cesare Gallea, i giovani laterali del Torino dell'epoca.
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Spazio Club
Dalla Trinacria con furore Alla scoperta del ‘Toro Club Sicilia Granata Tonino Asta’, sodalizio fondato nel 2005 il Toro a scegliere noi”. Quindi siete orgogliosamente granata anche nelle difficoltà. “Esatto. Per noi la famosa frase “Da Madrid fino a Licata fieri di essere granata” conta il doppio, poiché a quei tempi, cioè nella stagione in cui il Toro si recò a Licata per un incontro di campionato, i sostenitori granata siciliani non mancarono all'appuntamento, dando il loro supporto all'amato Torino”.
U
n Toro Club nella lontana (ma affatto remota) Sicilia? No, non è uno scherzo: ci stiamo riferendo al “Toro Club Sicilia Granata Tonino Asta”, gruppo (fondato nel 2005) molto attivo e legatissimo al Torino. Per avere un quadro esauriente del sodalizio, ne abbiamo intervistato il presidente Gianfranco Sciacca.
La prima domanda è d'obbligo: è difficile essere torinisti nella lontana (ma affatto remota) Sicilia? “Non possiamo negare che, data la distanza, è per noi molto complicato poter assistere dal vivo alle partite
anche qualcosa di affascinante, poiché ci riporta ai tempi in cui, non esistendo (o non essendo ancora così diffuse) le nuove tecnologie, si aspettava con ansia l'arrivo del quotidiano sportivo, per immaginarsi le azioni, oppure si stava attaccati alla radiolina, per la cronaca delle partite”. Il club è intitolato ad Antonino Asta, fulgido esempio di “cuore Toro”. “Tonino è stato capitano del Torino, nonché grande
cembre: oltre a lui, abbiamo avuto l'onore di ospitare gli altri ex torinisti Davide Morello e Alessandro Parisi. Senza dimenticare Rocco Arena, presidente dell'FC Messina e tifosissimo torinista”. Club attivo anche nelle trasferte, che in questo campionato non sono affatto brevi. “Nei limiti del possibile (e compatibilmente con i vari impegni), cerchiamo di dare il nostro supporto ai
del nostro amato Toro, ma di certo non è così difficile essere granata. Essendo il Torino una fede, siamo comunque appassionati. Diciamo che non siamo stati noi a scegliere d'essere sostenitori del Torino: è stato
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Castlè: carni italiane selezionate di qualità Dal banco direttamente al tuo piatto. Un locale di nuova concezione Il CASTLÈ CARNI ALLA BRACE si colloca a metà strada tra un ristorante e un agriturismo, è un locale in cui si respira un'aria familiare. Si tratta di un ambiente nuovo, caldo, luminoso e accogliente, in linea con la filosofia che ne sta alla base. Questo locale nasce dalla convinzione che un piatto di carne sia migliore se a cucinarlo è il produttore stesso. Strettamente legati al laboratorio di famiglia - Taliano - che, da tre generazioni, produce carni italiane di qualità, con un'attenzione particolare per le carni bianche, questo nuovo locale vi proporrà tagli appena lavorati, cotti alla griglia sul momento. Sarete voi a scegliere i tagli freschissimi direttamente al banco, il resto è compito di Filippo Taliano: dopo anni di esperienza "sul campo" sa come trattare al meglio ogni tipologia di carne, a scoprirne i segreti, per esaltarne il gusto, i sapori ed i profumi. Il menù è variabile a seconda del periodo e della disponibilità del momento, i piatti sono quelli tipici della tradizione piemontese e a sorpresa, in alternativa alla scelta della carni più tipiche, potrete provare carni dal sapore più esotico. Il vino della casa scorre in abbondanza. Il concetto di "prodotti a km 0" sposa perfettamente la filosofia del Castlè. La carne è quella del laboratorio di famiglia e ogni altro prodotto presente sui tavoli arriva dal territorio Roerino secondo il pensiero della "filiera" corta. "Consumare a km 0" è una scelta sempre più diffusa: oltre a diffondere una coscienza ambientalista, con essa si sposa l'idea che è possibile trovare prodotti di qualità vicino a casa e i vantaggi sono notevoli. Scegliere i prodotti in virtù di una totale trasparenza. Conoscere i metodi di allevamenti e di coltura e verificarne la quotidiana freschezza. Spendere "il giusto". Anche per i vini, DOC e DOCG, il Castlè segue lo stesso percorso: propone esclusivamente cantine del Roero, in particolare montatesi, promuovendo il territorio. Il locale è un open space con circa cento coperti al chiuso che possono quasi raddoppiare quando, d'estate, anche il parco attrezzato diventa un grande barbecue all'aperto. È un luogo di ritrovo adatto a tutti: gruppi di amici, famiglie, coppie alla ricerca di una valida alternativa per trascorrere momenti piacevoli. I barbecue e il grande banco frigo presenti in sala permettono di scegliere i tagli preferiti e seguirne la cottura. Il servizio è al tavolo. Ci si alza solo per spillare il vino dalle botti!
Il Castlè si trova a Montà (CN) in località Castellero 12/A Per info e prenotazioni: tel. 0173 976350 - 339 8212074 - 392 9111634
Anche per voi il Torino consiste in una scelta di vita? “Senza alcun dubbio. Il Toro è passione, è storia, è leggenda, è il lottare contro il destino, anche quando sembra ormai tutto scritto”. Si può, quindi, affermare che anche il Toro “è più di un club”. “In un certo senso sì. Inoltre, per noi meno giovani ha
esempio di attaccamento alla maglia, di voglia di lottare fino alla fine. Insomma, un classico esempio di cosa significhi essere “da Toro””. Siete un club molto attivo: recentemente avete avuto quale ospite l'ex bomber granata Marco Ferrante. “Esatto. Il bomber è stato nostro graditissimo ospite in occasione della cena di Natale dello scorso 6 di-
nostri beniamini. Nel derby dello scorso 2 novembre ben quaranta di noi erano presenti allo stadio “Olimpico Grande Torino” a tifare per il caro vecchio cuore granata”. Giuseppe Livraghi (In alto il presidente Gianfranco Sciacca con Marco Ferrante. Qui sopra i soci del club Sicilia Granata)
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Primavera
I 'torelli' ospitano il Napoli, fanalino di coda Si gioca a Chieri. Un'occasione per vendicare l'andata e rilanciarsi in quota play-off
È
un Torino che non perde più, ma che continua a far fatica a vincere, quello impegnato nel Campionato Primavera 1. I “torelli”, infatti, non conoscono sconfitta in campionato dallo scorso 9 novembre (0-2 esterno col ChievoVerona): da quel K.O. ha avuto inizio una serie positiva (ancora in essere) lunga ben sette giornate, nella quale sono stati racimolati 11 punti, che hanno consentito ai granata di chiudere il girone d'andata a quota 18, cioè a sei lunghezze dalla zona play-off e tre dai play-out. Tuttavia, la serie di risultati positivi non ha comunque permesso un gran balzo in avanti in graduatoria, poiché nei sette turni di imbattibilità sono state conseguite solamente due vittorie (1-0 casalingo con la Lazio e 3-0 esterno al Pescara) e ben cinque pareggi: quattro 0-0 (nell'ordine, in trasferta con l'Inter, in casa con l'Empoli e col Sassuolo, in trasferta con l'Atalanta) e
Calcio femminile / SERIE C
Le Women tornano a vincere
un 1-1 (nel derby con la Juventus). Nonostante tutto, il futuro dei giovani granata appare roseo, anche alla luce del recente 0-0 strappato nell'ultimo turno sul campo dell'Atalanta capolista incontrastata del campionato (con 13 vittorie in 15 giornate). Il Toro vanta la seconda miglior difesa del torneo, con 15 reti incassate (solo l'Atalanta ha fatto meglio, con 11), ma anche il peggior attacco (a pari... demerito con la Lazio), con altrettante realizzazioni. La sterilità offensiva è, però, costata
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l'eliminazione dalla Coppa Italia di categoria per mano del Milan, vittorioso ai rigori (7-6) nello scontro degli ottavi di finale, dopo lo 0-0 maturato nei 120' di gioco. La prossima giornata di campionato vedrà il Toro ospitare il Napoli (allo stadio 'De Paoli' di Chieri per l'indisponibilità del Filadelfia riservato alla prima squadra che si allenerà in vista del match di coppa Italia contro il Milan) nella prima giornata di ritorno: un successo coi partenopei, ultimi con soli 9 punti all'attivo, ma vittoriosi per 1-0 nel confronto d'andata, consentirebbe ai granata di rilanciarsi nella corsa per la qualificazione ai play-off. L'appuntamento è per domenica 26 gennaio, con inizio alle ore 12. Sulla panchina azzurra, dopo l'esonero di Roberto Baronio, farà il suo esordio Giuseppe Angelini. Giuseppe Livraghi
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Il Torino Women torna alla vittoria in campionato dopo due sconfitte consecutive espugnando il terreno dell'Alessandria con un sonoro 4-1. Le granata chiudono il primo tempo in svantaggio contro le grigionere a causa del gol di De Lio ma riescono a raddrizzare le sorti del match nella ripresa grazie alla doppietta dalla solita Sodini, alla punizione vincente di Annalisa Favole e alla prima marcatura in prima squadra di Tidona, classe 2004. Una partita che era assolutamente da vincere per la formazione del tecnico Gianluca Petruzzelli, che a fine gara spiega ai microfoni della società: "Partita da dividere a metà: nel primo tempo non siamo state abbastanza cattive e lucide sotto porta. Loro hanno segnato nella loro unica azione approfittando di un nostro disimpegno sbagliato. Quando sei in un periodo non fortunato e capitano queste cose vai un po' in crisi. Nel secondo tempo le ragazze hanno riordinato le idee e dopo il gol del pareggio la partita è divenuta in discesa. Abbiamo tante giovani in squadra e alle volte la mancata esperienza si paga. Non siamo in un periodo felicissimo dal punto di vista mentale, non fisico". Il Como capolista è distante otto punti. Per provare ad inseguire il sogno promozione bisognerà quindi evitare passi falsi come accaduto di recente contro Agrate e Meda, dirette concorrenti delle granata. Il Torino Women tornerà in campo domenica 26 gennaio nel campo di casa di Pianezza contro la Voluntas Osio, quintultima in classifica. Appuntamento con i tre punti da non fallire per restare nelle zone nobili della classifica. Calcio di inizio alle ore 14.30. Federico Scarso
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Il primo giorno, un bel ricordo, inizia la mia storia di tanto lavoro proprio qui in centro. Arrivando da altre realtà lavorative avevo tanta ansia, ma anche tanto entusiasmo e volontà di imparare. La prospettiva di un lavoro definitivo per poter andare a vivere da sola. La responsabilità di un lavoro a tempo più la qualità che conviene che pieno, fatto di 12 ore al giorno. La sera, l'impegno di studio per arrivare al tanto ambito diploma. Il tempo che passa e l'integrarmi a pieno con tutti i colleghi. La fortuna di cambiare più punti vendita METÀ, per crescere sempre piu a livello lavorativo. Alla fine il sogno di aprire un punto tutto mio. Oggi in via Fratelli Calandra 11 la mia METÀ è diventata una concretezza; tutta l'esperienza è diventata la forza per lavorare tanto e saper dare tanto a tutta la nostra clientela. La nostra collaborazione iniziò, quando Leandra ed io, Irene, fummo assunte come dipendenti e da cui nacque un forte legame e rispetto professionale. Il nostro rapporto è legato dalla passione in questo campo lavorativo, la quale ci ha spinto ad arrivare dove siamo oggi, ossia a gestire il supermercato METÀ di Via Fratelli Calandra 11. Il team di questo supermercato è composto da due persone, Leandra (la mente indistruttibile e caparbia in tutto quello che fa ma anche il braccio) e me Irene (il braccio e a volte anche mente un po’ meno caparbia ma sempre presente). Dopo una breve esperienza di cambio insegna siamo ritornate più forti di prima a ufficializzare la riapertura del supermercato METÀ il 21 settembre 2019. Il team è composto da Leandra e da me (Irene), un team tutto al femminile che cerca di essere sempre pronto a soddisfare nel miglior modo possibile il cliente e le sue esigenze, nella ricerca di prodotti sempre freschi e sempre nuovi. Questo è possibile anche grazie al fatto che il supermercato METÀ ha alle spalle il gruppo PAM PANORAMA S.p.A. (Azienda italiana fondata nel 1958 operante nella grande distribuzione) che ci ha sempre dato fiducia e sostenuto fino ad oggi. Il supermercato METÀ, si trova in Via Fratelli Calandra 11 Torino - siamo aperti dal lunedì alla domenica, dalle 8:00 alle 22:00 ed effettuiamo CONSEGNA A DOMICILIO GRATUITA. Che dire… VI ASPETTIAMO PER VENIRCI A CONOSCERE E A SCOPRIRE I NOSTRI PRODOTTI!
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Spettacoli e Cultura
Camilla Priuli, reginetta di 'Orgoglio Granata' La grande novità del 2020 di “Orgoglio Granata”, il celeberrimo e quasi ventennale rotocalco di attualità, umanità ed informazione per i tifosi del Toro è CAMILLA PRIULI, ragazza di grande fascino, personalità, intelligenza ed eleganza. Camilla, raccontati ai nostri lettori e illustraci le tue passioni... Innanzitutto auguro un felice 2020 a tutti gli amici di ‘JuveToro’. Io ho 20 anni, sono nata il 18 agosto 1999, segno zodiacale Leone (come il mio carattere tende a dimostrare spesso) e sono una studentessa Universitaria. La principale passione è ovviamente il Toro: il merito è di mio papà che sin da piccola mi ha trasmesso questa fede, portandomi in curva sin dai tempi di Stellone e Rosina. Molti tifosi granata negli anni '70 sono diventati tali vedendo i gol di Pulici e Graziani, tu invece hai dovuto “accontentarti” e questo ti fa molto onore. Oltretutto si evince, dal tuo fisico longilineo, che oltre a seguire il calcio pratichi anche molto sport. Sono sempre stata una ragazza sportiva ed in passato, oltre allo sci (che praticavo da piccola) ho giocato a tennis a livello agonistico, salvo poi interrompere per dedicarmi esclusivamente allo studio. Ora mi mantengo in forma andando assiduamente in palestra. Ed adesso parlaci del tuo impegno domenicale ad “Orgoglio Granata”. Amo la televisione ed il Toro e quindi in “Orgoglio Granata” riesco a conciliare questi 2 mondi. A “13 Tv” e “GRP Televisione” ho iniziato ad andare in onda da poche settimane, ma è un'esperienza da cui intendo imparare molto e rapidamente. Perché vorrei fare televisione anche in futuro. Sono una ragazza curiosa e amo tenermi aggiornata su tutto ciò che accade nel mondo. Ecco perché le altre mie 2 grandi passioni sono il giornalismo e la lettura L'ultima domanda: quali sono i tuoi 2 idoli del Toro di oggi. Te ne domando due, perché tanto immagino che uno sia sicuramente Belotti. Hai ragione. Il “gallo” ovviamente è il mio idolo assoluto. Sono troppo giovane per aver visto i grandi bomber del Toro del passato, ma Belotti è già nella storia granata. E come secondo indico N'Koulou, per la resistenza e le qualità fisiche che dimostra in campo. Davvero un grande difensore. (A.C)