JuveToro n. 7 - anno XI - Torino-Fiorentina

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GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno xI - N. 7 - 8 DICEMBRE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto

La Partita

Numeri e Statistiche

L'Intervista

Obbligatorio vincere per dare un senso alla stagione. Belotti out, Zaza in forte dubbio

Cairo e Commisso: il derby dei ‘Comunicatori’. Chi uscirà dalla crisi?

La tradizione è con i granata ma Montella mai ko contro il Toro

Claudio Sala: “Manca entusiasmo. Verdi e Laxalt? Andavano acquistati prima...”

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Quali obiettivi? TORINO-FIORENTINA | DOMENICA 8 DICEMBRE ORE 15

Due squadre partite con grandi ambizioni ma che stazionano nella parte medio-bassa della classifica. Due tifoserie amiche e insoddisfatte: i viola discutono l'allenatore, i granata contestano tutti. Quale sarà il futuro delle due società, presiedute da importanti imprenditori che operano nel SETTORE della comunicazione?

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Il Punto

Obbligatorio vincere per dare un senso alla stagione Nella settimana del compleanno i granata provano a rilanciarsi. Belotti ancora ko ma Zaza è in forte dubbio BUON COMPLEANNO GIOVANE-VECCHIO TORO Martedì 3 dicembre il Toro ha compiuto 113 anni. Vissuti tutto di un fiato e molto spesso col fiatone. Con tante delusioni e rimpianti, ma anche molto Orgoglio, che è diventato il Dna del Toro, anche se non tutti le generazioni dei tifosi di oggi lo vivono nel medesimo modo. Un compleanno che cade in un periodo turbolento: il Toro a Genova ha vinto ma giocato malissimo. Senza punte vere ha sbancato Marassi, salendo al decimo posto ed avvicinando la zona Europa, ossia il settimo posto del Napoli, ora distante solo 3 punti. Ma al rientro dalla Liguria i giocatori sono stati accolti da una contestazione, placata solo dalle parole di Belotti. BELOTTI ANCORA KO, CHANCHE PER ZAZA? Togliere Belotti al Toro è come togliere la chioma a Sansone. Durante ToroInter, quando dopo pochi minuti di gioco l'attaccante è dovuto uscire per infortunio, i compagni sembravano cerbiatti spauriti, e gli interisti hanno potuto maramaldeggiare sotto la pioggia. A Genova invece Mazzarri ha adottato la formula del “falso nueve”, con pressing feroce e senza un vero attaccante, con

Walter Mazzarri

Zaza ancora escluso. Clamorosamente, perchè se il bomber made in Lucania non gioca nemmeno quando mancano Belotti e Iago Falque, che spazio mai potrà ritagliarsi nei restanti 3 anni e mezzo in granata? È il segreto di Pulcinella che sia stata un'intuizione di Petrachi quella di portare Zaza al Toro. Mentre Mazzarri ha spesso ripetuto che Zaza e Belotti non sono una coppia complementare. Anche se i due attaccanti gradirebbero giocare insieme, e quando lo hanno fatto hanno sempre portato a casa qualche gol. Ma non crediamo che Mazzarri voglia proporre la formula “zero punte” anche in una partita casalinga contro una Fiorentina decimata dalle assenze. E quindi Zaza potrebbe potersi giocare ancora una carta, per

cancellare anche l'ipotesi di una sua partenza già a gennaio. MAZZARRI, IL FILA NON È TUO Il Toro ha perso metà della partita giocate (7 su 14), Ma non è per questo che Mazzarri non è mai entrato nel cuore dei tifosi del Toro. In parte per le scarse doti

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di comunicatore, molto per l'atteggiamento ultra-difensivista della squadra, e parecchio per aver ridotto il Filadelfia ad una Torre di Babele inaccessibile ai tifosi. Mazzarri a casa può far entrare chi vuole, ma al Fila non può fare così, perché il Fila non è suo. Chi ha il privilegio di allenare il Toro al Filadelfia, non può tenerlo sempre chiuso. Nicola, Longo, De Biasi, Camolese, Asta, Gattuso: chiunque di questi 6, se allenasse il Toro aprirebbe almeno un giorno alla settimana il Filadelfia. Almeno. Cairo dovrebbe imporre a qualsiasi allenatore, suo dipendente, questa regola. Oltretutto Mazzarri poche settimane fa aveva promesso che il primo di giorno di allenamento post-partita i tifosi avrebbe avuto libero accesso. Salvo chiudere ancora i can-

celli dopo i mugugni post Inter-Toro. Mazzarri potrà vincere molte partite sulla panchina del Toro, ma se continua a tenere in ostaggio dei suoi schemi e delle sue fissazioni il Filadelfia, non sarà mai uno da Toro. CAIRO, SERVE UN NUOVO PROGETTO TECNICO Ma anche Cairo di questi tempi viene sovente contestato, ed invitato a cedere il Toro. Questo nonostante il Presidente granata abbia da anni smesso di fare plusvalenze, ed anzi abbia chiuso il mercato estivo con un pesante passivo. Ma vale la solita regola: quando si perde collettivamente, tutti vengono poi demoliti individualmente. Cairo si era lasciato coinvolgere nelle grande euforia estiva, figlia delle goleade a

Debrecen e Soligorsk. Aveva detto che nemmeno la Juventus disponeva di un parco difensori come quello del Toro. Aveva rintuzzato la vogllia di fuga di N'Koulou, aveva prospettato di rinnovare il contratto a Mazzarri fino al 2022. In extremis ha regalato a Mazzarri gli acquisti che desiderava: l'economico Laxalt (arrivato in prestito) ed il carissimo Verdi (25 milioni da versare al Napoli). Però non ha dato poteri al neo direttore sportivo Massimo Bava, dandone troppi a Mazzarri. Che non crediamo possa restare sino al 2022. E il cui contratto scadrà a giugno. Ma già da oggi Cairo deve sapere a chi affidare il Toro del futuro. Magari facendolo scegliere proprio a Bava. Alessandro Costa

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La Partita

Il derby dei ‘Comunicatori’. Chi uscirà dalla crisi? Gli ambiziosi Cairo e Commisso non riescono a decollare. Out Ribery, Chiesa in dubbio. I due mister sulla graticola MEGLIO CAIRO O COMMISSO? “Io non sono come gli altri imprenditori italo-americani. Ok? Perché io sono italiano, avendo nato in Italia, that'sright?“ - disse Rocco Commisso alla sua conferenza stampa di presentazione da patron viola. Nato in Italia sarà nato, ma l'italiano non è che lo parli benissimo lo zio d'America presidente della Fiorentina. Un Cimminelli ricco, si potrebbe dire. Che ama il contatto con i tifosi, che sta investendo pesantemente in un avveniristico centro sportivo viola, che non ha venduto in estate Chiesa alla Juve e che fa sognare i tifosi viola più di Delle Valle e più di quanto Cairo faccia con quelli granata. Perché Cairo non ama i proclami e preferisce non illudere per non deludere. Certo il colosso “Mediacom” presidiuto da Commisso opera sempre nell'ambito della comunicazione, ma rispetto a 'Cairo Communication' e a 'Rcs', ha un bilancio più “americano”. Ma 'Rcs' ha più storia, vanta i due giornali più venduti in Italia e condiziona moltissimo l'opinione degli italiani. Molti tifosi granata in estate si sono domandati perché, se anziché acquistare la Fiorentina, Commisso non avesse potuto comprare il Toro proprio da Cairo. Ma la risposta è molto semplice: Cairo non ha assoluta-

Urbano Cairo

mente intenzione di cedere la società cui è anche molto legato affettivamente. E forse anche oltreoceano sanno che è meglio non 'disturbare' troppo nella città che rimane un feudo della famiglia Agnelli. Meglio investire altrove, se vieni da lontano. MAZZARRI-MONTELLA, CHI RISCHIA LA PANCHINA? Le vittorie 'corsare' su Brescia e Genoa hanno riportato il Toro a 3 punti dal Napoli settimo (quindi zona Europa League) e nel mucchio della 8 squadre in 4 punti. Mucchio in cui fluttua anche la Fiorentina. E quindi Mazzarri, benché impopolare tra i tifosi granata, non rischia la panchina nemmeno in caso di sconfitta. Anche perché Cairo non ha nessuna intenzione di esonerarlo, nemmeno se scoppiasse la bufera. E Montella rischia? Onestamente si. Le 3 scon-

fitte di fila, una difesa che si scioglie come il burro sotto il sole di luglio e l'attacco titolare decimato dagli infortuni sono un macigno sul cammimo viola. E Montella è stato già salvato da Commisso lo scorso maggio, allorquando i viola in caduta libera si salvarono solo all'ultimo minuto dell'ultima giornata con lo 'scandaloso' e indegno 'biscottone' col Genoa. Ma Commisso in estate non ha voluto recitare la parte del miliardario italo-americano che arriva e licenzia i dipendenti. E gli ha dato fiducia. Ma i bonus, Montella li ha esauriti. CHIESA E QUEI CAPRICCI STILE NKOULOU Una vecchia regola del calcio recita” se un giocatore vuole andar via, lascialo partire, tanto in campo non renderà come prima”. Il Toro lo ha vissuto sulle proprie spalle con l'ammutinamento di fine agosto di Nkoulou. Negli stessi giorni

Chiesa sperava che la Fiorentina lo lasciasse libero di andar via, probabilmente destinazione Juventus. Ma Commisso non volevo fare la figura del presidente che arriva e vende il gioiello della squadra. Chiesa ha dovuto accettare obtorto collo di restare in viola, ma di certo avrebbe preferito andarsene. Ora sta puntando nuovamente i piedi per essere liberato a gennaio, anche se stavolta il corteggiamento pare arrivare più dall'Inter che dai bianconeri. In ogni caso tra infortuni e mugugni, Chiesa non gioca o gioca male. Il Toro deve approfittarne. RIBERY NON ERA AMERICANATA, MA È OUT E il Toro deve approfittare anche dell'assenza di Ribery. Che non era un'americanata, un acquisto mediatico e basta. Anche Cairo ha sottolineato il grande impatto del campione francese nel calcio italiano. Il problema per Montella è che Ribery troppo sovente è assente. Prima per la lunga squalifica, poi ritornato si è procurato un brutto infortunio alla caviglia. Dunque spazio al giovane Vlahovic, e/o a Kevin Prince Boateng. Rispetto alla coppia ChiesaRibery, è un'altra cosa. TORO, BASTA ZERO PUNTE 7 punte nella rosa del Toro.

Ma a Genova Mazzarri ne ha schierate zero. Belotti e Iago erano e restano infortunati. Zaza in panchina per scelta tecnica e/o disciplinare. Millico e Rauti giovane rampanti provenienti dalla Primavera che Mazzarri non osa lanciare con convinzione. Verdi spostato più esterno, posizione forse a lui più congeniale, rispetto all'essere la spalla di Belotti. Edera, al debutto stagionale, entrato a 5 minuti dalla fine, giusto in tempo per farsi ammonire 2 volte ed espellere. Dunque Lukic e Berenguer, centrocampisti,

A Genova ha vinto, ma contro la Fiorentina il trainer granata deve schierare una punta vera, ossia Zaza. Sperando in un rapido rientro di Belotti, i cui esami martedì scorso hanno evidenziato danni a fibre muscolari che il vasto ematona al costato, riportato contro l'Inter, impediva di vedere. Anche perché se davvero Zaza dovesse partire a gennaio, con Iago spesso infortunato (8 gare in 8 mesi) e i giovani da mandare a farsi le ossa altrove, ecco che il Toro dovrebbe cercare un'altra punta. Meglio tenersi Zaza che in estate in Europa Le-

hanno “recitato” la parte di Belotti e Falque. Lottando, correndo, impegnandosi. Ma la vittoria del Toro a Genova, è figlia più del pressing e del caso, dei pali colpiti dai Thiago Motta-boys, dello scarso livello tecnico dei genoani terzultimi, più che della mossa di Mazzarri di schierare il 'falso nueve'.

ague, e nelle prime gare di campionato, sembrava essersi conquistato i galloni di spalla di Belotti. Ma poi Mazzarri ha cambiato idea. Però senza Belotti e Iago, non si può rinunciare anche a Zaza.

Alessandro Costa


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Numeri e Statistiche

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di Massimo Fiandrino

Tradizione granata ma Montella sempre ok contro il Toro Pulici bomber della sfida con dieci reti. Mazzarri non ha mai vinto da trainer torinista contro i viola 70 SFIDE SOTTO LA MOLE, TORO AVANTI 38-13 38 le vittorie del Toro, l'ultima il 2/10/16 per 2-1 (Iago Falque, Benassi, Babacar). In 4 occasioni i granata hanno vinto con 5 reti di scarto, l'ultima il 5-0 nel 1947/48. 13 le vittorie viola, l’ultima il 18/3/18 per 2-1 (Veretout, Belotti, Thereau r.). Per i viola la vittoria più vistosa l’11/1/1959, 6-0 con doppiette di Hamrin e Montouri e reti di Lojacono e Chiappella. 19 i pareggi, l’ultimo il 27/10/18 per 1-1. 6 le triplette, una viola firmata Hamrin il 9/12/1962 (la Fiorentina vinse 4-0), le altre 5 granata con Prato, Ossola, Ferraris II, Marzano e l’ultima firmata Pulici il 18/4/1976 in Toro-Fiorentina 4-3. 9 le reti segnate il 22/12/1946, i granata vinsero 7-2, la sfida più ricca di gol. 10 le reti realizzate da Pulici, bomber delle sfide, a segno per 5 gare di fila (dal 74/75 al 78/79), precede Hamrin (Fiorentina) a 7 e Ossola (Toro) a 5. 197 le reti delle sfide, 117 del Toro e 80 Fiorentina.

Vincenzo Montella

MONTELLA MAI KO CONTRO I GRANATA 27 Le sfide ufficiali di Mazzarri contro i Gigliati, il computo non è positivo: solo 6 vittorie (l'ultima il 15/02/2014 in Fiorentina-Inter 1-2); 11 i pareggi e 10 i ko (l'ultimo il 13/1/2019 in Coppa Italia a Torino 0-2). 4 i precedenti di Mazzarri da mister del Torino contro i viola (3 a Torino), non ha mai vinto: 2 pari e 2 sconfitte. I 4 precedenti: 18/3/18 Toro-Fiorentina 1-2; 27/10/18 Toro-Fiorentina 1-1; 13/1/19 (Ot-

tavi coppa Italia) ToroFiorentina 0-2; 31/3/19 Fiorentina-Toro 1-1. 7 le sfide di Mazzarri in A con Montella, il granata è in vantaggio 3-2 e 2 pari. L'ultimo precedente il 5/10/14 e vittoria dell'attuale tecnico viola (Fiorentina-Inter 3-0). 11 i precedenti tra Montella e il Toro: il viola è imbattuto con 3 vittorie e 8 pareggi. 2 i punti in meno della Fiorentina rispetto a un anno fa. I Gigliati hanno perso le ultime 3 gare (Cagliari, Verona e Lecce) e hanno fatto solo 1 punto nelle ultime 4 (pari con il Parma). MAZZARRI: 4 SCONFITTE IN PIÙ 4 i punti in meno del Toro rispetto a un anno fa: stesse vittorie dopo 14 gare ma 4 pareggi in meno e 4 sconfitte in più (21 punti contro 17). 5 le vittorie (3 in trasferta contro Atalanta, Brescia e Genoa, le ultime due consecutive). Per i Granata solo 2 vittorie su 7 in casa, l’ultima contro il Milan in rimonta (0-1/ 2-1). 1 primo gol di Bremer realizzato a Genova. I Granata non segnavano di testa dal 30

settembre (Ansaldi in Parma-Toro 3-2). I gol di testa salgono a 11 (5 in A e 6 in Europa League). 4 nelle 4 partite in questo Campionato nelle quali è passato in vantaggio il Toro ha sempre vinto (Sassuolo, Atalanta, Brescia e Genoa) 7 i bomber diversi con la prima rete di Bremer: Belotti 7 (4 rigori), Berenguer 3, Zaza 2, Ansaldi, Bonifazi, Bremer e Izzo 1. 7 i gol segnati dal Toro su 16 complessivi nell’ultima mezz’ora. 7 le sconfitte subite dal Toro (le stesse rispetto al totale dello scorso Campionato). 3 nel Campionato 18/19 Mazzarri aveva subito solo 3 ko in 14 turni. 4 i gol segnati dai difensori (Ansaldi, Bonifazi, Bremer e Izzo), hanno fatto meglio solo Roma 7, Atalanta e Juve 5. 3 solo 3 volte il Toro non ha subito gol: 0-0 in casa con il Napoli e vittorie in trasferta con Brescia e Genoa. 15 le partite senza subire gol su un totale di 38 nel 18/19. 32 i gol del Toro in 20 partite fra A (16) ed Europaleague (16). 18 le partite senza segnare per il Toro di Mazzarri in A su 71 partite.

Walter Mazzarri

Arbitra Giacomelli, al Var La Penna

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orino-Fiorentina, in programma domenica 8 dicembre (ore 15) allo stadio Olimpico Grande Torino, sarà diretta dall'arbitro Piero Giacomelli della sezione Aia di Trieste. Assistenti saranno Cecconi e Valeriani, quarto Ufficiale Davide Ghersini. In sala Var Federico La Penna della sezione Aia Roma1, assistito da Salvatore Longo. Nato il 6 novembre 1977 a Trieste,

Giacomelli si divide tra il calcio e il lavoro di ristoratore. Arbitro dall’età di 15 anni, svolge una lunga gavetta prima di debuttare tra i professionisti, nel ‘Can C’, nel 2007. Dopo tre anni la promozione in serie B, mentre il 3 aprile 2011 avviene il suo debutto in serie A con la direzione di Genoa-Cagliari (0-1). Nel luglio 2012 arriva l’ufficialità della promozione nel ‘Can A’.

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L'Intervista a... Claudio Sala

“Verdi e Laxalt? Andavano acquistati prima...” “L’unico rammarico è di avere avuto poco spazio in Nazionale, perché prima avevo davanti Rivera e Mazzola, poi Franco Causio. Da lì, sono nate le difficoltà di trovare un posto in azzurro". A parlare è Claudio Sala, uno degli ultimi interpreti del calcio inteso come fantasia e poesia. Capitano del Torino dell’ultimo scudetto conquistato nella stagione 1975/76, questo poeta del gol con i suoi dribbling e le discese sulla destra del campo, metteva sempre i “Gemelli del gol” Pulici e Graziani in condizione di segnare numerose reti. Quello fu un Torino davvero particolare, proprio per quella concezione innovativa di un football che si ispirava molto a quello olandese. Atleta corretto e fantasioso, Claudio Sala per le sue undici stagioni giocate con la maglia granata, è considerato da tutti un fedelissimo del

Toro. E non è un caso che abbiamo pensato di fargli questa intervista, per potere affrontare insieme i vari temi che possano spiegare in qualche modo la situazione non certo brillante del Torino attuale. Claudio, che cosa sta succedendo al Toro? “Penso che a questa domanda potresti rispondere

meglio tu che sei dentro le cose del Toro, rispetto a quanto non lo sia io. Personalmente non credo alle favole di chi dice che nella squadra ci sia chi gioca contro l’allenatore e neanche a chi sostiene che ci siano giocatori che non passano la palla al compagno per partito preso. Questo è fantacalcio. Ogni squadra gioca per vincere e quindi non sono da considerare certe situazioni. Certo, per il Toro è un momento difficile, tuttavia, nonostante fosse partito bene in campionato, ha avuto quella sconfitta in casa con il Lecce, una squadra che poi ha dimostrato fuori casa di farsi valere. Adesso sono arrivati questi tre punti conquistati contro il Genoa fuori casa. Questo secondo me è un dato importante, perché fa vedere le cose sotto un’ottica diversa e sicuramente più ottimistica.” REDAZIONALE

Il primo giorno, un bel ricordo, inizia la mia storia di tanto lavoro proprio qui in centro. Arrivando da altre realtà lavorative avevo tanta ansia, ma anche tanto entusiasmo e volontà di imparare. La prospettiva di un lavoro definitivo per poter andare a vivere da sola. La responsabilità di un lavoro a tempo più che pieno, fatto di 12 ore al giorno. La sera, l'impegno di la qualità che conviene studio per arrivare al tanto ambito diploma. Il tempo che passa e l'integrarmi a pieno con tutti i colleghi. La fortuna di cambiare più punti vendita METÀ, per crescere sempre piu a livello lavorativo. Alla fine il sogno di aprire un punto tutto mio. Oggi in via Fratelli Calandra 11 la mia METÀ è diventata una concretezza; tutta l'esperienza è diventata la forza per lavorare tanto e saper dare tanto a tutta la nostra clientela. La nostra collaborazione iniziò, quando Leandra ed io, Irene, fummo assunte come dipendenti e da cui nacque un forte legame e rispetto professionale. Il nostro rapporto è legato dalla passione in questo campo lavorativo, la quale ci ha spinto ad arrivare dove siamo oggi, ossia a gestire il supermercato METÀ di Via Fratelli Calandra 11. Il team di questo supermercato è composto da due persone, Leandra (la mente indistruttibile e caparbia in tutto quello che fa ma anche il braccio) e me Irene (il braccio e a volte anche mente un po’ meno caparbia ma sempre presente). Dopo una breve esperienza di cambio insegna siamo ritornate più forti di prima a ufficializzare la riapertura del supermercato METÀ il 21 settembre 2019. Il team è composto da Leandra e da me (Irene), un team tutto al femminile che cerca di essere sempre pronto a soddisfare nel miglior modo possibile il cliente e le sue esigenze, nella ricerca di prodotti sempre freschi e sempre nuovi. Questo è possibile anche grazie al fatto che il supermercato METÀ ha alle spalle il gruppo PAM PANORAMA S.p.A. (Azienda italiana fondata nel 1958 operante nella grande distribuzione) che ci ha sempre dato fiducia e sostenuto fino ad oggi. Il supermercato METÀ, si trova in Via Fratelli Calandra 11 Torino - siamo aperti dal lunedì alla domenica, dalle 8:00 alle 22:00 ed effettuiamo CONSEGNA A DOMICILIO GRATUITA. Che dire… VI ASPETTIAMO PER VENIRCI A CONOSCERE E A SCOPRIRE I NOSTRI PRODOTTI!

Condividi i malumori dei tifosi, delusi anche dopo la vittoria esterna di Genova? “I tifosi hanno sempre il diritto di potere esprimere il loro stato d’animo, però non è che si possa accettare sempre un certo tipo di atteggiamento, soprattutto quando la squadra si presenta sotto la curva per essere incoraggiata. E anche se a Genova si è vinto pur giocando male, il calcio ci insegna che la cosa che conta è il risultato. Io sono pratico oggi, così com’ero ieri quando giocavo.” Dal punto di vista tecnico, che motivazioni dai a questo cattivo andamento di un Toro che all’inizio di campionato prometteva ben altro? “Sì, è vero. Il Toro prometteva ben altro, anche se ha fatto una campagna acquisti negli ultimi giorni, per inserire due pedine come Laxalt e Verdi e potenziare la squadra. Io avrei cercato di farlo molto tempo prima, una volta saputo che dovevi andare a giocare l’Europa League. Quindi, penso che tutto ciò sia stato un premio ai tifosi, i quali si aspettano sempre l’arrivo di giocatori di un certo livello.” Tu che sei stato capitano del Toro, ricordi momenti di questo tipo nell’ambito della squadra? Come si vivevano certe situazioni all’interno del vostro spogliatoio? “Certo, prima di vincere i campionati, qualche volta

ci sono stati degli screzi con i tifosi. Tuttavia, devo dirti che adesso è cambiato tutto nel calcio e quindi è difficile fare un paragone. Per quanto riguarda la situazione attuale, penso che ci siano delle cose che noi non possiamo sapere e quindi i giocatori possono anche fare delle scelte sbagliate, come quelle di andare o no sotto la curva dopo la fine della gara” E adesso sta per arrivare la Fiorentina. Sarà una gara tra deluse? “Tra deluse non direi, perché il Torino viene da un risultato positivo fuori casa, mentre la Fiorentina ha perso malamente in casa e aveva pure perso la partita precedente. La squadra di Montella ha fatto un buon

avvio di campionato e anche lei probabilmente sta patendo qualche problema.” Per finire Claudio. Sei ottimista per il prosieguo del campionato del Toro? “Io sono sempre ottimista, anche perché non considero mai che l’allenatore sia l’unica causa del cattivo andamento della squadra. Spero che da adesso in poi il Toro affronti le partite con un pizzico di morale in più, perché è una squadra che può fare molto bene e sicuramente meglio di quanto non abbia fatto fino adesso.”

Salvino Cavallaro

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Leggende

Luigi Danova: “Il mio Toro era una famiglia” “Non eravamo solamente dei calciatori professionisti ma anche un gruppo di amici e nessuno di noi si tirava indietro”

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uando si tratta di citare le leggende toriniste, è impossibile non pensare a Luigi “Roccia granata” Danova, uno dei protagonisti dell'ultimo Torino in grado di lottare per lo scudetto (nella stagione 1984-'85). Lombardo di Sant'Angelo Lodigiano (non lontano da Milano), Danova giunge al Toro nell'estate del 1976 (cioè quella successiva allo storico settimo scudetto), dopo essersi messo in luce fra le fila del ruspante Cesena clamorosamente qualificatosi per la Coppa UEFA: è l'inizio di una lunga militanza, destinata a durare ben nove stagioni, con 340 presenze (delle quali 246 in campionato e 94 nelle varie Coppe) che lo posizionano al settimo posto nella graduatoria

famiglie, c'era moltissimo affiatamento. Nonostante siano passati alcuni decenni da quel periodo, siamo rimasti molto amici: ogni tanto ci si incontra nuovamente con Paolino Pulici, con Ciccio Graziani e con Eraldo Pecci (che, peraltro, abita non molto lontano da dove abito io)”.

dei “fedelissimi” granata. Il roccioso (ma corretto) difensore di quel bel Toro di fine Anni Settanta-inizio Anni Ottanta risiede attualmente nella ridente Romagna, dove allena gli Allievi della Marignanese (compagine di San Giovanni in Marignano, cittadina non lontana da Rimini), insegnando calcio con la stessa perizia e la stessa classe di quando giocava.

Signor Danova, quando si parla di quel Toro si suol dire che consisteva quasi in una grande famiglia. “Effettivamente era così. Non eravamo solamente dei calciatori professionisti, ma anche un gruppo di amici, quindi l'affermare che quel Toro consisteva in una grande famiglia è assolutamente corretto. Si usciva insieme, ci si incontrava con le rispettive REDAZIONALE

Castlè: carni italiane selezionate di qualità Dal banco direttamente al tuo piatto. Un locale di nuova concezione Il CASTLÈ CARNI ALLA BRACE si colloca a metà strada tra un ristorante e un agriturismo, è un locale in cui si respira un'aria familiare. Si tratta di un ambiente nuovo, caldo, luminoso e accogliente, in linea con la filosofia che ne sta alla base. Questo locale nasce dalla convinzione che un piatto di carne sia migliore se a cucinarlo è il produttore stesso. Strettamente legati al laboratorio di famiglia - Taliano - che, da tre generazioni, produce carni italiane di qualità, con un'attenzione particolare per le carni bianche, questo nuovo locale vi proporrà tagli appena lavorati, cotti alla griglia sul momento. Sarete voi a scegliere i tagli freschissimi direttamente al banco, il resto è compito di Filippo Taliano: dopo anni di esperienza "sul campo" sa come trattare al meglio ogni tipologia di carne, a scoprirne i segreti, per esaltarne il gusto, i sapori ed i profumi. Il menù è variabile a seconda del periodo e della disponibilità del momento, i piatti sono quelli tipici della tradizione piemontese e a sorpresa, in alternativa alla scelta della carni più tipiche, potrete provare carni dal sapore più esotico. Il vino della casa scorre in abbondanza. Il concetto di "prodotti a km 0" sposa perfettamente la filosofia del Castlè. La carne è quella del laboratorio di famiglia e ogni altro prodotto presente sui tavoli arriva dal territorio Roerino secondo il pensiero della "filiera" corta. "Consumare a km 0" è una scelta sempre più diffusa: oltre a diffondere una coscienza ambientalista, con essa si sposa l'idea che è possibile trovare prodotti di qualità vicino a casa e i vantaggi sono notevoli. Scegliere i prodotti in virtù di una totale trasparenza. Conoscere i metodi di allevamenti e di coltura e verificarne la quotidiana freschezza. Spendere "il giusto". Anche per i vini, DOC e DOCG, il Castlè segue lo stesso percorso: propone esclusivamente cantine del Roero, in particolare montatesi, promuovendo il territorio. Il locale è un open space con circa cento coperti al chiuso che possono quasi raddoppiare quando, d'estate, anche il parco attrezzato diventa un grande barbecue all'aperto. È un luogo di ritrovo adatto a tutti: gruppi di amici, famiglie, coppie alla ricerca di una valida alternativa per trascorrere momenti piacevoli. I barbecue e il grande banco frigo presenti in sala permettono di scegliere i tagli preferiti e seguirne la cottura. Il servizio è al tavolo. Ci si alza solo per spillare il vino dalle botti!

Il Castlè si trova a Montà (CN) in località Castellero 12/A Per info e prenotazioni: tel. 0173 976350 - 339 8212074 - 392 9111634

Se ci consente una battuta, Lei arrivò nel Torino nell'anno “sbagliato”, cioè quello successivo allo storico scudetto del 1975-'76. “Arrivai la stagione successiva a quella dello storico scudetto, che fu il primo dopo la tragedia di Superga. Rimasi in granata per nove stagioni, trovandomi benissimo e sfiorando lo scudetto in due occasioni: nel 1976-'77 e nel 1984'85”. In quelle stagioni vinsero, rispettivamente, la Juventus e l'Hellas Verona. “La stagione 1976-'77 fu incredibile: pur conquistando ben 50 punti sui 60 teoricamente disponibili (il campionato era ancora a 16 squadre e la vittoria valeva ancora due punti), non riuscimmo a conquistare lo scudetto, poiché la Juventus ne fece addirittura 51. Il nostro possibile bis svanì per un solo punto”. A ben guardare, però, Lei visse comunque la festa dello scudetto del 1976... “In un certo senso sì, poiché ero anch'io in campo in quello storico TorinoCesena 1-1 del 16 maggio 1976, ma dalla parte opposta, poiché giocavo nella squadra romagnola. Il Torino passò in vantaggio con una rete del bomber Paolino Pulici, che col suo gran fiuto del goal mise in rete con un bel colpo di testa in tuffo, anticipando il mio intervento. Poi, un'autorete di Mozzini (che non s'intese col “giaguaro” Castellini) ci diede il pareggio. Quella partita fu storica anche per il Cesena, che conquistò la qualificazione alla

Coppa UEFA: un risultato successivamente mai più raggiunto. Per noi fu un piccolo scudetto”. Nel 1976-'77 ci fu l'esordio in Coppa dei Campioni. “Esordio per me e per il Torino. Al primo turno superammo gli svedesi del Malmö, quindi fummo opposti ai tedesco-occidentali del Borussia Mönchengladbach, a quei tempi una delle grandi d'Europa. Dopo la sconfitta per 2-1 dell'andata in casa, al ritorno riuscimmo a concludere sullo 0-0, pur essendo rimasti in 8, per via delle espulsioni di Caporale, Zaccarelli e Castellini”. Un pareggio inutile ai fini della qualificazione, ma che dimostrò il “cuore Toro”. “Non volevamo uscire con un'altra sconfitta. A qualificazione ormai compromessa, non ci restò che salvare l'onore: ci riuscimmo, anche grazie alle parate di Ciccio Graziani”. Ciccio andò in porta, al posto del “giaguaro”. “E se la cavò anche discretamente, visto che rimase imbattuto”. Quel 1976-'77 fu il primo dei Suoi nove anni in maglia granata. “Arrivai al Toro nel 1976, restandoci fino al 1985. Sfiorammo lo scudetto nel 1976-'77, giungendo poi per tre volte consecutive in finale di Coppa Italia (nel 1979-'80, nel 1980-'81 e nel 1981-'82). Poi, alcuni giocatori passarono ad altre squadre, così dai primi Anni Ottanta non riuscimmo più a lottare per lo scudetto (ad eccezione della stagione 1984-'85), disputando comunque annate più che positive, anche grazie al contributo dei tanti validi giovani provenienti dal florido settore giovanile granata. Dei “vecchi” restammo io, Renato Zaccarelli e Roberto Salvadore”.

vo, sostenuto da una tifoseria unica. “Senza dubbio. Nessuno di noi si tirava indietro. Circa la tifoseria, è esatto affermare che è straordinaria: il tifoso granata pretende che la squadra lotti, che dia il massimo. Se ciò accade, accetta anche un'eventuale sconfitta”. A proposito di squadra che lotta, è impossibile non ricordare il famoso derby del 3-2 della stagione 1982-'83... “La famosa rimonta del 27 marzo 1983: al 70' stavamo perdendo per 2-0, poi in pochi minuti riuscimmo a ribaltare la situazione, vincendo per 3-2, grazie alle reti di Dossena, Torrisi e Bonesso. Quella è la partita che mi è rimasta maggiormente impressa, poiché quel Toro non era quello di qualche anno prima, quindi quel successo fu davvero una grande soddisfazione per tutto l'ambiente granata”. A proposito di giovani, ora Lei insegna calcio ai giovani romagnoli. “Esatto, alleno gli Allievi della Marignanese, compagine di San Giovanni in Marignano (in Provincia di Rimini)”. Quindi forza Toro da “Roccia granata” Danova, dalla Romagna? “Sempre forza Toro”. Giuseppe Livraghi

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Toro-Fiorentina Story

Quante sfide dagli anni '30 ad oggi P

er fortuna non si gioca a Firenze. Dove il Toro nell'anno di grazia 1976 vinse 2 volte, entrambe per 1-0, e con rete di Graziani. Ma negli ultimi 42 anni il Franchi è tabu, in campionato. Unica eccezione nel 2008 allorquando Rolando Bianchi negli ottavi di Coppa Italia firmò l'1-0 che qualificò il Toro. Se Firenze per il Toro è campo decisamente ostile, a Torino le cose sono andate decisamente meglio. Ma ripercorriamo la storia delle sfide tra il Giglio ed il Toro, legati da un gemellaggio indossolubile. ANNI '30 Prime sfide amichevoli nell'aprile 1931 e trionfi granata: 6-2 al Filadelfia, 3-1 al Berta di Firenze. Ma la prima ufficiale, sempre nel 1931, è appannaggio viola che vincono 4-2. Nel 1932 si gioca 2 volte al Fila ed il Toro ottiene 2 brillanti vittorie. Stessi risultati pro-Toro nel 1933, inclusa una vittoria in Toscana. Nel 1934 al Berta un pareggio 1-1 e una netta vittoria viola 4-0. Poi 4 vittorie consecutive Toro che al Fila si impone quasi sempre mentre a Firenze soffre e torna a casa a mani vuote. ANNI '40 Il decennio inizia nel novembre 1940 con un bel 6-2 granata (tripletta di Ossola) e 5-0 nel 1942 (3 gol Ferraris). Per 3 anni la Guerra ferma il campionato, quando si riprende è ancora dominio granata. 3 giorni prima del Natale 1946 il Grande Torino sconfigge al Fila i viola 7-2 e nel maggio 1947 i granata sbancano (4-0) Firenze. Il 1 gennaio

deranno. Toro-Fiorentina si torna a giocare l'8/1/1995: 1-0 per i granata, con rete di un certo Pessotto, unico gol in granata di Gianluca. Molto negativa per il Toro di Scoglio la sfida contro la Fiorentina di Ranieri: doppietta di Batistuta e gol di Banchelli nel gennaio 1996. Il Toro retrocederà, i viola arriveranno terzi.

1948 Capodanno granata al Fila, 5-0 con doppietta di Loik. Gli Invincibili si impongono anche a maggio in Toscana 2-1. Nel dicembre 1948 a Firenze pareggio a reti bianche. L'8 maggio 1949, al rientro da Lisbona il Grande Torino avrebbe dovuto cementare il suo 5° scudetto consecutivo proprio ricevendo al Fila la Viola. Ovviamente non si può giocare ad appena 4 giorni dalla tragedia di Superga. La gara si disputa il 12 giugno con le squadre "ragazzi": il Toro si impone 2-0 con poca voglia di esultare. A dicembre il nuovo Toro pareggia 2-2 con i viola. ANNI '50 Dopo 2 decenni di pesanti sconfitte la Fiorentina migliora il suo score contro il Toro ricostruito. Ma al Fila i granata vincono 3 gare di fila tra il 1951 ed il 1953. Poi 2 vittorie viola a Torino e per il resto grande equilibrio. Il decennio si chiude male col Talmone Torino che nel 1959 prima di retrocedere perde con i viola, 6-0 al Fila e 4-0 in Toscana. ANNI '60 È il decennio in cui i Viola predominano sul Toro, anche perché reduci dallo scudetto del 1956 e proiettati a quello del 1969. Però il Toro gioca partite gagliarde, molte sfide terminano in parità. ANNI '70 Questo invece è il decennio Toro e la Fiorentina se ne accorge presto. Segnaliamo il 3-0 del marzo 1973 (Pulici e Bui sugli scudi) e al Comunale il Toro vince sempre contro la Fiorentina: 2-1 nel 1974, 1-0 nel 1975, 4-3 nel

1976 quando Mazzone (mister viola) stringe la mano a Pulici per complimentarsi della rete segnata. E fino al 1976 anche il Franchi è terra di conquista per i granata. A fine decennio aumentano i pareggi. ANNI '80 Sfide equilibrate: il Toro vince la prima del decennio nel marzo 1983 con reti di Beruatto e Borghi. Da segnalare il pirotecnico 2-2 del 6/1/1985 con reti di Dossena e Junior vanificate dalla doppietta di Eraldo Pecci, non più granata ma viola. Il Toro si vendica festeggiando bene il Natale 1986, il 22 dicembre Francini e Cravero firmano la vittoria sulla Fiorentina. In Toscana predominano gli

0-0, ma in Piemonte il Toro vince 2-1 anche nell'ottobre 1987 con doppietta di Polster e rete viola di un giovane promettente di nome Roberto Baggio. Nel 1989 il Toro retrocede ma prima batte 1-0 la Fiorentina a marzo con gol di Skoro. ANNI '90 Il Toro si trasferisce al Delle Alpi: la prima sfida si disputa nel gennaio 1991 segna presto Giorgio Bresciani, pareggia nel finale Salvatori. Mondonico però gioisce nel dicembre dello stesso anno: 2-0 firmato Lentini e Scifo. Altra beffa nel maggio 1993: al 18' segna Aguilera, al 90' pareggia Batistuta. Ma pochi giorno dopo il Toro vincerà la Coppa Italia e i viola retroce-

ANNI 2000 Toro-Fiorentina si torna giocare nel marzo 2000. Mondonico contro Trapattoni. Finisce 1-0 con gol di Ferrante. Per il Toro però la stagione finisce con un'altra retrocessione. Promozione nel 2001 e vittorie sui viola nel marzo 2002: 1-0 con Scarchilli. Nel gennaio 2004 purtroppo Toro-Fiorentina si gioca in B: 1-1 a Torino (Mezzano e Vryzas). Nel 2006 il Toro torna al Comunale ma ad ottobre vincono i viola con Jorgensen. Stesso punteggio (1-0 per i viola) nel 2008 con la splendida rovesciata di Osvaldo che porta la Fiorentina in Champions. Più pesante la sconfitta del dicembre 2008: 4-1 viola ed esonero di De Biasi a vantaggio di Novellino che dieci giorni dopo, come già detto, guida il Toro alla vittoria in Coppa Italia al Franchi firmata Bianchi. ANNI 2010 Pareggio amaro il 25/11/2012 per il Toro di Ventura: gol di Cerci, pareggio di Gonzalo Rodriguez su rigore. Ancora Toro avanti con Birsa, 2-2 definitivo firmato El Hamdaoui. Al ritorno, 21/4/2013, altra beffa in un pirotecnico 4-3 per i viola che segnano con Cuadrado, Aquilani e Ljajic.

Rimonta granata firmata da Barreto, Santana e Cerci. Ma a 3 dalla fine Romulo fissa il punteggio. Nel 2014 due pari: 0-0 a Torino e 2-2 a Firenze all'ultima giornata, con Cerci che calcia addosso a Rosati il penalty che al 90' avrebbe dato l'Europa al Toro. Che sarà poi ripescato al posto del Parma. Nel 2014-15 due pareggi: 1-1 a Torino con Quagliarella e Babacar. Nel febbraio 2015 Toro gagliardo in Toscana: segna Salah a 5 minuti dalla fine ma Vives firma il pari. Che si impone 3-1 a Torino il 30/8/2015: Alonso apre la danze ma Moretti, Quagliarella e Baselli firmano la vittoria granata, con dedica a Don Aldo Rabino scomparso 2 settimane prima. Il 2/10/2016 il Toro di Mihajlovic ottiene l'ultima vittoria granata sui viola: segnano Iago Falque, Benassi e Babacar, in coda ad una partita spettacolare. Due stagioni fa Fiorentina amara per i granata: in Toscana vincono i viola e Mihajlovic rischia la panchina. Al ritorno c'è comunque Mazzarri ma gioisce Pioli: Sirigu para un rigore a Veretout che però poi segna il vantaggio viola. Pareggia Belotti al minuto 86 ma al 94° ancora su rigore Thereau firma la vittoria toscana. L'ultima stagione ha visto ben tre sfide tra le due squadre. In campionato doppio pareggio per 1-1. Nel mezzo però, a gennaio 2019, i viola hanno sbancato Torino 2-0 con doppietta di Chiesa nel finale di gara, vittoria che ha consentito ai gigliati di accedere ai quarti di finale di Coppa Italia.

Alessandro Costa

REDAZIONALE

Gli specialisti dell’elettrodomestico si trovano a Torino. Davide, insieme al suo staff, opera da anni in città e provincia, all’interno dello store a due minuti dal centro. In prossimità dell’ospedale Maria Vittoria, in via Cibrario 76/E, troverete un assortimento di grandi e piccoli elettrodomestici, ricambi ed accessori. Lo staff effettua, a domicilio e in laboratorio, riparazioni di qualsiasi tipo di elettrodomestico: dalle lavatrici alla lavastoviglie passando per frigoriferi, forni, cucine, piani cottura, condizionatori, televisori, piccoli elettrodomestici…e non solo. Per quanto riguarda la vendita lo staff propone elettrodomestici da incasso o da libera installazione multimarche, accurata installazione ed assistenza post-vendita al proprio domicilio. Torino Elettrodomestici mette a disposizione dei clienti la propria esperienza per valutare la possibilità di sostituire gli elettrodomestici da incasso anche attraverso modifiche ed adattamenti nel caso di cucine da incasso un po' datate. Inoltre all’interno dello store è possibile trovare sacchetti e ricambi per aspirapolvere e un assortimento di lampadine di ultima generazione Led. Nel negozio c’è una vasta scelta di aspirapolveri Folletto ricondizionati e dei numerosi accessori quali battitappeto, lucidatrice, pulilava. Il tutto fornito con una garanzia di dodici mesi. Torino Elettrodomestici effettua riparazioni del vostro Folletto e Bimby fornendo un preventivo gratuito, valuta il tuo vecchio aspirapolvere folletto a fronte dell’acquisto di uno rigenerato. Inoltre si occupa di installazione di nuovi impianti e del rimodernamento e potenziamento di impianti già esistenti. Per informazioni, e chiarimenti, su tutto quanto concerne lo store è possibile chiamare il numero di telefono 011.7576605. In alternativa è anche possibile scrivere, via mail, all’indirizzo di posta elettronica info@torinoelettrodomestici.it


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Eventi

'Hall of Fame': super-sabato al Museo del Toro Saranno presenti Pasquale Bruno, Enrico Annoni, 'Rambo Policano' e, in ricordo dei loro padri, Susanna Egri e Bill Lievesley.

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iornata per cuori forti quella di sabato 7 dicembre al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata di Grugliasco. Per la sesta edizione della 'Hall of Fame' saranno presenti Pasquale Bruno, Enrico Annoni, Rambo Policano e poi, in ricordo dei loro padri, Susanna Egri e Bill Lievesley. I tifosi che interverranno alla cerimonia, quindi, potranno ascoltare e dialogare con i tre simboli per eccellenza dello spirito guerriero del Toro di Mondonico e fare altrettanto con due figure che ci riportano al Grande Torino. Insomma il pomeriggio di sabato unirà in un ideale filo conduttore la prima grande epopea a tinte granata e l’ultimo Toro ad aver regalato gioie e trofei ai suoi tifosi. Non solo,

iniziativa del Museo. Non solo, ma nella Sala della Memoria sarà possibile visitare la mostra “Ora sei una stella” dedicata a Giacinto Facchetti, inaugurata lo scorso 22 novembre alla presenza del figlio Gianfelice e di Sky Sport: maglie da collezione, foto, giornali d’epoca, figurine e tanto altro vi aspettano per una mostra dall’alto valore storico ed ideale. I COMPONENTI DELLA 'HALL OF FAME' GRANATA

ma sarà la prima volta in assoluto che si incontreranno insieme la figlia di Egri Erbstein e il figlio di Leslie Lievesley. Infatti, a differenza dei tre cam-

La Fiesole solidale con la curva granata: rimarrà fuori dallo stadio

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a Curva Fiesole, tempio del tifo viola e da tempo immemore gemellata con la tifoseria granata, ha diramato in settimana un comunicato in cui solidarizza con i fans torinisti della curva Primavera recentemente arrestati. Pur prendendo parte alla trasferta piemontese, i tifosi della Fiesole non entreranno nell'impianto di corso Sebastopoli: ”Verrà sostenuta la linea di protesta dettata dai gruppi Ultras della Curva Primavera, che diserteranno l'incontro – spiega il comunicato -, pertanto, pur andando a Torino, non entreremo allo stadio. Il vile trattamento repressivo che da anni i nostri Fratelli granata stanno subendo merita questo gesto di solidarietà.

L'accanimento sistematico da parte di quei 'ben noti poteri', società Torino compresa, che ha come unico obiettivo la rimozione delle componenti Ultras dalla propria curva, non può lasciarci indifferenti. Si tratta della stessa repressione che abbiamo vissuto e viviamo ancora sulla nostra pelle. Invitiamo tutta la tifoseria fiorentina a una presa di coscienza del problema. Ribadiamo la nostra vicinanza e il sostegno alla squadra, ma la libertà dei nostri amici non può essere barattata con 90 minuti di una partita di pallone”. Il comunicato termina con la frase “Se i ragazzi sono uniti non saranno mai sconfitti” ed è firmato 'Unonoveduesei Curva Fiesole'.

pioni degli anni Novanta e della stessa Susanna Egri, Bill Lievesley non è un volto noto ai tifosi granata: vive in Inghilterra e fino al 2009 non era mai tornato a Torino perché non si sentiva ancora pronto a questo impatto emotivo. In una recente intervista alla BBC (realizzata a gennaio) ha ricordato il momento in cui ha appreso della sciagura (“ero appena tornato a casa da scuola, quando la mamma entrò e mi disse: “la gente sta dicendo che c’è stato un incidente aereo”) e i dolci ricordi legati alla città sabauda (“avrei preferito restare a Torino anziché tornare in Inghilterra”); ascoltare i tanti ricordi di Bill e conoscerlo meglio sarà un ulteriore stimolo per i tifosi a non mancare a questa nuova

Portieri: BACIGALUPO FONTANA CASTELLINI Difensori: MAROSO SALVADORI FOSSATI Centrocampisti: FERRINI MAZZOLA GREZAR AGROPPI Attaccanti: PULICI MERONI C. SALA GRAZIANI Allenatori: RADICE MONDONICO GIAGNONI BERSELLINI Granata speciali: DON ALDO TONY VIGATO Alessandro Muliari

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Primavera

Il derby per rilanciarsi nella corsa play-off

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a classifica non è effettivamente esaltante, ma neppure tragica. Ci stiamo riferendo al Torino Primavera, che con la vittoria casalinga per 1-0 sulla Lazio (rete di Singo al 76') si è allontanato dalle “sabbie mobili” della bassa classifica, rilanciandosi nella corsa per i play-off. Il successo sui capitolini ha fatto seguito al precedente, più che positivo, pareggio esterno per 0-0 sul campo dell'Inter: ora, con undici punti all'attivo, i “torelli” granata stazionano in nona posizione, a sole quattro lunghezze dal sesto posto (appannaggio del Bologna), cioè l'ultimo utile per accedere alla “coda” post-stagione regolare. Tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte (con undici reti realizzate e quattordici subite) sono il bottino dei giovani granata in queste dieci giornate di campionato: un ruolino di marcia non esaltante, ma c'è da riconoscere che nelle ultime quattro uscite sono stati raccolti sette punti, poiché prima del successo sui laziali e del pareggio

con l'Inter era sì giunta la sconfitta esterna col Chievo (0-2), ma pure il roboante 5-1 rifilato al Bologna, cioè una delle avversarie per l'accesso agli “spareggi-scudetto”. Guardando la classifica, non se la passa bene neppure la Juventus, anch'essa lontana dalla vetta e, quindi, impegnata nella corsa per l'accesso ai play-off: proprio la “Vecchia Signora” sarà l'avversaria del Toro nell'undicesima giornata di campionato (sabato 7 dicembre ore 13, diretta tv Sportitalia), in un difficile derby in casa dei bianconeri. Piccola curiosità: una delle cinque sconfitte del Torino è giunta per mano del Napoli, alla prima giornata: dopo quel successo (1-0), i partenopei non sono più stati in grado di conquistare alcuna vittoria, il che li ha mestamente relegati all'ultimo posto, con all'attivo sei soli punti. Nella divisione inferiore (“Primavera 2”) retrocedono le ultime due classificate, più la perdente dello spareggio tra la terzultima e la quartultima. Giuseppe Livraghi


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Spazio Tifosi

È nato il Toro club ‘Valerio Liboni’ Il sodalizio intitolato all'autore dell’inno cantato allo stadio. Presente anche l'associazione 'Matteo è con noi'

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enerdì scorso, presso il Caffè Style in Via Tiziano Vecellio 19 a Torino si è tenuta la presentazione ufficiale del 'Toro Club Valerio Liboni Ancora Toro'. La serata è stata presentata dal noto poeta torinese Ermanno Eandi che ha invitato Luca D’Alessio, Presidente del Club, a spiegare ai numerosi presenti le motivazioni della nascita dello stesso. D’Alessio ha sottolineato come nel tifo granata non

era ancora presente un Club intitolato a Valerio Liboni, autore dell’inno “Ancora Toro”, che unisce tutti i tifosi granata in Italia e nel Mondo. Liboni ha sottolineato la sua disponibilità totale a dare il proprio nome al Club e, particolarmente emozio-

Pulici e Bui a Borgo San Dalmazzo Sabato 7 dicembre alle ore 10.30 l'evento dedicato al bomber granata anni '70

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nato, ha ripercorso l’aneddoto della nascita della canzone cantata ormai da più di quindicimila persone allo stadio ogni volta che il Toro entra in campo. Gradito ospite della serata è stata la rappresentanza dell’Associazione 'Matteo è con noi'. I genitori di Matteo hanno raccontato al pubblico la sua storia, un piccolo tifoso che si era innamorato della squadra, sapeva la formazione a memoria e che il 22 febbraio di quattro anni fa ad appena 5 anni di ètà ha trovato la pace dopo una grave malattia. Oggi l’impegno dell’Associazione è di dare una mano pratica all’Ospedale Infantile

Sant’Anna di Torino con l’acquisto di apparecchiature idonee ed innovative per i bambini prematuri con le donazioni ricevute. Alessandro Costa, conduttore di Orgoglio Granata su GRP TV, e Domenico Trotta, Presidente dell’Associazione Moder e nostro Director, sono intervenuti alla fine della presentazione portando i rispettivi saluti. Ha chiuso la serata la consegna delle prime tessere del Club da parte del Presidente D’Alessio ai soci invitati per l’occasione.

Alessandra Bagini (www.modernews.online)

abato 7 dicembre, alle ore 10.30, Borgo San Dalmazzo si tinge ancora di granata. Infatti presso l'Art Gallery, nell'ambito della mostra “Toro per uomini, uomini da Toro”, sarà inaugurato l'evento ‘Gianni Bui, una pittura a tutta testa’. Il bomber del Toro anni ‘70, infatti, che il prossimo anno compirà 80 primavere, da diverso tempo si è dedicato alla propria vena artistica, diventando un pittore di grande livello. All'evento presenzieranno il suo amico e compagno di reparto nel Toro, la ‘Leggenda vivente’ Paolo Pulici, oltre ai rocciosi ma eleganti difensori granata del suo periodo: Natalino Fossati e Angelo Cereser. L'esposizione sarà visitabile fino al 28 dicembre. Orari di apertura al pubblico: sabato mattina dalle 10.30 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 19. Domenica dalle 10.30 alle 12.30. Un appuntamento da non mancare per i tifosi del Toro che abitano (a.c.) in zona (e non solo)...

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Calcio Femminile

Dopo aver sbancato Biella le ‘torelle’ inseguono la vetta Sodini e compagne, quarte in classifica, ospitano il fanalino di coda Caprera. Le due Juventus impegnate in trasferta

TORINO WOMEN ASD (SERIE C) Simona Sodini è tornata! Il bomber, dopo la seconda gravidanza, subentra dalla panchina e regala il successo al Torino Women sul campo della Biellese, costretta alla prima sconfitta in campionato. Nel fango di Biella parte male la gara per le torelle, che finiscono in svantaggio a

causa di uno sfortunato autogol. Nonostante il primo tempo si chiuda sull'10 per le padrone di casa, le granata riescono nella ripresa a trovare prima il pari con Borello e poi la vittoria con il gol della subentrante e rientrante Sodini. Un successo importante per le ragazze di Gianluca Petruzzelli che ora si trovano al quarto po-

sto in classifica a sole tre lunghezze dalla capolista Como. Il Toro è atteso ora dall'agevole, almeno sulla carta, sfida casalinga contro il Caprera, ultimo della classe e ancora incapace di vincere. Solo 2 gol realizzati e 49 subiti in sette gare di campionato per le sarde, che devono ancora recuperare la sfida contro il Canelli. Appuntamento domenica 8 dicembre alle 14.30 a Pianezza. JUVENTUS FC (SERIE A) Il successo contro la Fiorentina firmato da Girelli e la contemporanea caduta del Milan sul campo della Florentia San Gimignano hanno lanciato la Juventus Women in fuga. Ora le bianconere comandano la serie A con cinque punti di

vantaggio sulle rossonere e sei sulle viola. Dopo tre match difficili per le ragazze di Rita Guarino arriva un impegno teoricamente molto più abbordabile. Sara Gama e compagne faranno infatti visita sabato 7 dicembre alle 14.30 all'Orobica, formazione bergamasca che occupa l'ultima posizione della graduatoria con un solo punto.

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ASD FEMMINILE JUVENTUS TORINO (SERIE C) La Femminile Juventus Torino torna a sorridere, ma che fatica contro il Parma! Ancora una volta le bianconere, che sul 3-1 sembravano avere la vittoria in tasca, si fanno rimontare dalle emiliane ma ci pensa Ponzio a firmare la doppietta personale e a

regalare il successo alle padrone di casa. Le prime due reti bianconere portano la firma di Pasquariello e Sottil. Nonostante i tre punti, che permettono alla formazione di Stefano Serami di allontanarsi dalla zona retrocessione, resta dunque il periodo di difficoltà della squadra. Ora, soprattutto per il morale è necessario non perdere la prossima sfida, che si giocherà a Osio Sotto, in provincia di Bergamo, contro la Voluntas Osio domenica 8 dicembre alle 14.30. Federico Scarso

(In alto a sinistra l'esultanza a fine gara delle ragazze granata - foto Avezza. Qui sopra un'azione di gioco delle ragazze della femminile Juventus Torino - pagina FB Juventus Torino)


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La giovanissima Giorgia, Miss 'JuveToro' La 'Miss JuveToro' di questo numero dedicato alla partita Torino-Fiorentina è la bellissima Giorgia Centola. Giorgia ha 17 anni, è di Piobesi Torinese ed é studentessa liceale di Scienze Umane. Ha alle spalle 11 anni di danza Moderna Classica Contemporanea e Hip-Hop. È attualmente modella indossatrice per l'agenzia 'Union Model' di Torino.

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