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Lo sweep sulla destra di ieri sera ti sta facendo ancora brillare gli occhi?
Sono convinto che sia uno dei runningback più promettenti.
Ma per domenica prossima sarà dura, siamo ospiti dei Bears. Puoi scommetterci! Un Touchdown che non scorderò facilmente.
Venderemo cara la pelle, come sempre.
Buongiorno, Mary, due caffè da portare via, grazie!
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aggiungici anche un pacchetto di sigarette.
…e le tue solite sigarette.
Ecco i due caffè…
Grazie, bellezza. a domani.
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Buona giornata, Mary!
i piedipiatti sono fuori dai coglioni.
Possiamo continuare.
Siete stati bravi con quegli sbirri. Adesso però sputate quello che avete: soldi, gioielli, orologi, tutto!
E non fate scherzi o vi facciamo un bel buco in testa!
Svuota quella cassa, in fretta!
c’è qualcuno alla porta!
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E tu che vuoi, rompipalle del cazzo?
negli ultimi anni, tutti i giorni, mary mi ha allungato le mie solite sigarette...
Vai al diavolo!
Fate i bravi e posate l’artiglieria.
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‌invece oggi si è sbagliata. Mi ha dato delle sigarette che detesto e sono tornato per protestare.
Muori, sbirro!
Scelta sbagliata.
AHH!
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Fottuto negro!
Fuori di qui!
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Tirati su! muoviti!
Hey, amico!
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Che cazzo dici!
Hai finito i colpi.
ma cos’ha in mente? vuole farsi ammazzare? Non voglio morire!
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coraggio... fatti ammazzare!
Fine
LITTLE
SINGAPORE
BRUCIA
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distretto periferico “Little Singapore”. Tra due giorni si terrà la Festa di Primavera, la più importante ricorrenza dell'anno.
tramite alcune corde rituali, i tetti delle palafitte più antiche vengono incendiati, per poi essere ricostruiti il giorno successivo.
nonno?
ogni inverno il quartiere elegge una persona che si è distinta all’interno della comunità, il cordiere. i suoi compiti sono fabbricare la corda nera, che dà inizio al rito, e spegnere il focolare prima che si propaghi.
è vero che alcuni ti considerano ancora il miglior cordiere di sempre?
Atori! nonno?
!
zz z
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ma dove si sono cacciati?
sì, la signora wong È un'insegnante bravissima...
Ci vediamo domani! Fai il bravo con tua sorella!
NON FARE STORiE E MONTA sulla barca!
SIGNORA WONG!
PON!
NO! NON VOGLIO ANDARE NELLA CASA NUOVA!
Dove sono Mon e Pon? Non riesco a trovarli!
ASPETTI!
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MON!
Buongiorno, Makri. Oggi sono usciti prima con il loro zio, non l’ha avvisata?
‌e ci hanno fatto questa offerta... Non ho potuto rifiutare, Atori.
Verrete lo stesso per la Festa di Primavera?
Saluta il nonno, Makri e i gemelli. Addio, Atori!
Mi dispiace che ve ne andiate anche voi. eravamo le ultime due famiglie ad abitare ancora nel quartiere!
Non mancheremmo per nulla al mondo. Possono toglierci il quartiere, ma non la Festa!
oramai tornano qui solo per portare i bambini a scuola e per la festa...
i BAMBiNi!
come riescono ad abbandonare queste case?
i bambini, Atori!
Calmati, amore. Cosa è successo?
Sono scomparsi!
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non mangi niente da questa mattina, makri... ti preparo del popiah.
Vado io!
toc toc
Sei arrabbiata con noi?
Scusa il ritardo, mamma!
No, bambini, no. Allora perchĂŠ piangi?
il gelato che ci ha comprato il nuovo zio è buonissimo!
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l’indomani.
Bella corda, Atori.
Makri, sei tu?
chi sei?
COME Ti PERMETTi Di ENTRARE iN QUESTA CASA?
Come stanno Mon e Pon?
Quei due adorano il gelato.
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Dev'essere un grande onore legare l'ultima Corda Nera della storia.
C-cosa vuoi da noi?
sediamoci, Atori.
so che hai sempre rifiutato tutte le nostre offerte, ma sono convinto che stavolta troveremo un accordo;
dimmi, atori... Non trovi che Makri sia ancora molto avvenente, per la sua età?
e domani, quando vi trasferirete, avvieremo i lavori di ristrutturazione di queste baracche folkloristiche.
“Torna al lavoro e ascoltami, Atori.
“Cosa ho fatto, Nonno?
non sono all’altezza di essere il cordiere di little singapore.”
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Deve essere pericoloso per lei navigare da sola in un quartiere disabitato come questo...
Le corde bianche sono state legate...
...e anche se le case sono vuote...
non hai deciso tu di essere cordiere, noi ti abbiamo eletto...
...la Corda Nera deve continuare a bruciare.
Come è sempre stato.
...ed è tua responsabilità navigare in acque burrascose e scegliere la giusta rotta.
è vero... forse domani la vecchia little singapore non esisterà più...
...ma se resteremo uniti, dopodomani inizieremo a ricostruirla altrove.
.
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Noi non siamo le nostre case, Atori.
fz k
f z z z Noi siamo la nostra storia.�
fine
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DEI
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Oggi è domani.
Ti ripeti che devi stare tranquillo. Vivere il momento.
E muoverti, magari, perchĂŠ scendi alla prossima.
Quando sei lĂŹ non fissarla troppo e, soprattutto, non rimanere imbambolato!
In fin dei conti, non si tratta di niente di complicato.
Basta poco per attaccare bottone. Pensi di parlarle di una serie tv.
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Potresti chiedere se anche lei ha la Fratini a inglese. La odi; tutti la odiano.
Sei vestito male, spettinato, non sai come tenere le mani. Di solito gesticoli troppo. Vai, vai lo stesso.
...
... Ops... ehm... scusa...
Ma guarda questo qui...
fa niente.
Shh, lascia stare, non l’ho nemmeno mai visto...
...
...
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Ché poi è meglio che non ti sei fermato a parlare.
Non puoi fare tardi a lezione, lo sai.
C’è la Fratini alla prima ora... Sempre lei... Ti dà 3 in tronco se arrivi dopo la campanella.
Certo che se...
No, ma meglio così. Tanto hai tempo. Puoi prepararti qualcosa da qui a domani.
Ti puoi organizzare meglio.
Preparare un discorso, sembrare a tuo agio.
Non ci pensare che anche ieri e...
Domani. Domani spacchi tutto.
Il pensiero ti consola, leggero.
E ti ripeti: domani, lo faccio domani. SĂŹ. Domani.
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AURORA
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QUANDO
IL MONDO
ERA NOSTRO
SCENEGGIATURA:
ALESSANDRO BENASSI DISEGNI:
GIANLUCA NORI-MATTIOLI COLORI (GRIGI):
MARGHERITA MENEGUZZI
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STORIE
Oggi ho messo la cravatta che mi avevi regalato tu,
quella nera.
e anche se Tiziano se n’è andato,
la casa è una meraviglia.
ma CHi Ti HA DATO LA PATENTE!
EE PE EE EE
SVEGLiA, VECCHiO!
arrivando qui, un gentile giovanotto si è offerto di cedermi il parcheggio.
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ma ho rifiutato per orgoglio, tu mi conosci.
poi sono passato a prendere i tuoi fiori preferiti dalla figlia di madia, una ragazza gentilissima e... e...
io li odio tutti. Signor Gino, Buongiorno!
senti, se trenta euro ti sembrano troppi, puoi anche servirti altrove.
scusami, amore... ma proprio non ce la faccio a mentirti.
Odio i sorrisi falsi delle persone che non ci conoscono, Tina.
Odio la gente che viene qui solo perchĂŠ deve. odio questo maledetto giorno.
Salve. aspettatemi qui e non fate confusione.
sĂŹ, mamma!
PerchĂŠ te ne sei andata proprio il due novembre?
Ti acchiappo!
Bambini! Tornate subito qui!
provaci!
Di qua! Tanto non mi scappi!
Ci sono‌
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i fiori di Tina! Fermi! Mancata!
PiCCOLi TEPPiSTi!
Ora vi insegno io una lezione!
…Tornate… qui…
Se vi prendo… Argh… se vi pren...
...do--
AiUTO!
CHiAMATE UN’AMBULANZA!
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Ti ricordi quando ci siamo incontrati?
la vita ci pareva così semplice.
bella.
facile.
Era tanto tempo fa… diversa da quella di fatiche dei nostri genitori...
Eri piccola! Piccola! Piccola... Così! il mondo era nostro.
non è sempre stato tutto rose e fiori...
Poi è nato Tiziano,
e lì ho capito davvero cosa fosse la felicità.
è vero.
ma eravamo una famiglia.
Giuditta, ringrazia i genitori di Tiziano per questa ottima cena!
Suo padre era preoccupato quando lei gli chiedeva l’auto.
Grazie, zia Tina! Grazie, zio Gino!
sarai prudente, vero?
Giuditta, la figlia dei vicini.
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certo, zio!
Nessuno la vide arrivare e noi… noi avevamo altre cose per la testa.
can you help me occupy my brain? yeah!
TiNA! TORNA QUi!
BASTA! ME NE VADO!
Skre
eee!
Potevo solo aspettare e pregare.
Pregare perché una stupida bambina non mettesse fine alla tua vita.
Alla nostra vita.
Non è stata solo colpa sua...
...io Ho attraversato d’improvviso, senza guardare.
Scusami, amore... per tutto.
è che questi ragazzini non hanno rispetto, tina... coscienza. ancora non capiscono quanto siamo simili a loro, quanto mi manchi...
Stai zitto e abbracciami.
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Presto saremo di nuovo insieme, ma questo non è ancora il Nostro figlio tuo posto. avrà bisogno di te… e la casa di una riverniciata!
Cerca una brava donna che ti faccia compagnia.
Nessuno dovrebbe invecchiare da solo.
ma Tina…
ora devi andare, amore.
...io Voglio restare qui, con te!
ti prego, gino, VATtene ViA!
SIGNOR GINO!
SUO FIGLo STA ARRiVANDO! RiESCE A SENTiRMi?
Si è svegliato! È un miracolo!
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Eccomi, papĂ !
Antonietta, appena mi rimetto in sesto, lei e i suoi colleghi siete invitati a cena a casa mia. Ci conto!
g-Grazie, s-signorina... c-Come si chiama? Non gliel’ho mai chiesto.
A-antonietta.
certo, Signor Gino!
Mi chiami pure Gino! Arrivederci!
... Scusaci, mamma!
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APP.
TRA ESISTENZIALISMO E INTERCULTURA
T
ra le infinite tematiche che i mangaka e i registi di animazione giapponesi hanno messo in scena nelle loro produzioni, ne troviamo una che spicca tanto per la sua attualità quanto per la sua eccentricità: la tematica esoterico-spirituale. Per far capire immeditatamente ciò a cui mi riferisco, saltando inutili tecnicismi, porterò un esempio che gli appassionati del settore conosceranno benissimo: il celebre Neon Genesisi Evangelion (新世紀エヴァンゲ リオン Shin seiki Evangerion, lett. «Il Vangelo del Nuovo Secolo»). Serie anime della Gainax, ideata dal regista Hideaki Anno, andò in onda per la prima volta su TV Tokyo il 4 ottobre 1995 e «venne valutata dalla critica giapponese, e successivamente europea e americana, come l’anime di riferimento degli anni novanta»01, «un’opera straordinariamente complessa», un importante esempio
di «anime intellettuale»02 che ebbe tra i suoi meriti, come vedremo, quello di portare alla
01
nuovo ritrovato nippo-amiantico.
eva ribalta le problematiche legate alla subcultura otaku facendola diventare un fenomeno
02 Cfr. Susan J. Napier, Anime from Akira to Princess Mononoke: Experiencing Contemporary Japanese Animation, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2001, pag. 18, 96.
01 Cfr. Amos Wong, Interview with Hideaki Anno, director of «Neon Genesis Evangelion», in Aerial Magazine, gennaio 1998.
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sociale03. Questo anime epocale ha rappresentato il primo esempio di una produzione “esistenzialistico-interculturale” (più o meno consapevole) di massa. Come in più occasioni è stato ripetuto dall’autore, Eva è incentrato sulla tematica esistenzialista dell’interiorità e della limitatezza umane, e tende a portare in primo piano la fragilità psicologica e relazionale di personaggi complessi e tormentati, attraverso lo strumento tutto moderno del flusso di coscienza04. Se
qualsiasi, ma la vita umana stessa05, l’autore si confronta con la cultura e la religione occidentali facendoci riscoprire materiali e risposte che le nuove generazioni si erano dimenticate di avere: un percorso di crescita dell’anima umana che, utilizzando le moderne dinamiche psicologiche riguardanti il dialogo con se stessi e con l’altro (costitutivamente presenti nella serie con chiari riferimenti freudiani), viene espresso e supportato da un apparato simbolico che affonda le sue radici nella realtà mistica ed esoterica dell’Occidente, la Cabbala ebraica. Si capirà dunque come mai il dialogo divenga una delle tematiche cardine di Eva, inteso quasi come una sorta di «storia sulla comunicazione» che avrebbe come interlocutore privilegiato la popolazione degli otaku, giudicati da Hideaki Anno «eccessivamente introversi» e chiusi in se stessi: «In altre parole, per i non appassionati [di animazione] è inutile guardarlo. Se lo guarda una persona che è già in grado di vivere e di comunicare normalmente, quella persona non imparerà niente»06. Secondo quanto possiamo capire, Eva sarebbe dunque una specie di moderno romanzo di formazione che i giovani giapponesi, rimasti ai margini della società, potevano utilizzare come strumento per “perfezionare” spiritualmente se stessi, obiettivo proprio, anche se perseguito su piani diversi, della psicologia e della cabbala ebraica. La strada aperta da Anno venne imboccata in più occasioni negli anni successivi, con risultati variamente apprezzabili, fino al 12 luglio 2001, giorno in cui Hiromu Arakawa pubblicò sulla rivista di Square Enix, Monthly Shōnen Gangan, Fullmetal Alchemist (鋼の錬金術師 Hagane no renkinjutsushi, lett. “L’alchimista d’acciaio”).
Full metal coso...
questo poteva già essere motivo di grande attualità, il modo con cui il regista sceglie di esprimere queste tematiche è addirittura quasi avanguardista: una rielaborazione in cui testi e cultura occidentale si fondono con l’occhio e la sensibilità orientali. Ponendo sulla scena non una storia
03 Hiroki Azuma, Otaku: Japan’s Database Animals, Minneapolis, University of Minnesota Press 2009, pag. 117.
05 In una intervista Anno avrà a dichiarare: «Evangelion è la mia vita ed ho messo tutto quello che so in quest’opera. Questa è tutta la mia vita. La mia vita stessa».
04 Apice di questa tecnica narrativa è rappresentato dal criticatissimo episodio 26 che si svolge interamente nell’animo del protagonista, che si interroga sul valore della propria esistenza e sul suo rapporto con le altre persone.
06 Gainax, Kazuya Tsurumaki Interview.
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divertissement alchemici
Produzione dalle aspirazioni meno impegnate o rivoluzionarie, Fullmetal Alchemist pone al proprio centro la medesima tematica portante, ma sviluppata con codici simbolici diversi: non più la Cabbala ma l’alchimia spirituale. L’autrice, esplicitamente suggestionata dalla lettura di opere riguardanti la pietra filosofale, mette in scena una vicenda che ha come principale soggetto il tema del perfezionamento dell’uomo. Senza voler fare sgradite anticipazioni, possiamo dire che la trama ruoti attorno al tentativo di perfezionare il proprio essere, mediante specifiche fasi derivanti dalla cultura ermetico-alchemica occidentale. I nomi di molti personaggi richiamano questo debito dell’autrice: uno su tutti è quello del padre dei fratelli Elric, Van Hohenheim, che evoca il grande alchimista tedesco del XVI sec., Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso; oppure l’episodio 32 della prima trasposizione anime, Dante della selva oscura, che tradisce la conoscenza di quella letteratura critica che vuole il nostro Poeta appartenere a una setta iniziatica chiamata “I Fedeli d’Amore”. I cerchi alchemici e il principio dello scambio equivalente, cardine dell’alchimia del paese di Amestris, sono tutte suggestioni che derivano o dai testi alchemici o dai primi concetti chimici (si veda, ad esempio, la Legge di Lavoiseur); tuttavia, come accadde per il caso Eva, la sensibilità con
cui vengono presentati è quella dell’occhio orientale, che ha rinvenuto in alcuni autori rinascimentali un’anima affine alla propria: l’equilibrio dell’uomo con la natura e il ciclo naturale che si situa oltre il bene e il male (episodio emblematico è il numero 28 dal titolo Tutto è Uno. Uno è tutto.) Anche in questo caso, dunque, l’autrice si rapporta alla nostra cultura mettendo in atto una vera e propria rielaborazione che, intrecciando temi comuni e commensurabili tra le due culture, fornisce a noi occidentali un prodotto in cui il nostro mondo ci viene offerto da una prospettiva diversa, facendocelo riscoprire esotico e affascinante. Pertanto, se questi due prodotti hanno avuto il giusto riconoscimento della critica, lo devono anche al tentativo di dare una risposta a questa crescente necessità di riscoperta dell’interiorità umana attraverso un approccio interculturale. Federico Cinelli
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