3.3_Paesaggio ed impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili

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DISPENSE DIDATTICHE Modulo 3 Efficienza energetica

POR Campania FSE 2007-2013 Asse IV “Capitale Umano”

Obiettivo Specifico: i2) “Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità” Obiettivo Operativo: 2 “Migliorare le caratteristiche, l’attrattività, nonché l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione”

3.3) argomento: Rapporto tra paesaggio ed impianti per la produzione di Avviso pubblico “A scuola… di ecologia” energia da fonti rinnovabili Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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RAPPORTO TRA PAESAGGIO ED IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA – EUROPA FONTI

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA – EUROPA FONTI Nel 2009 la produzione di energia primaria nell'UE-27 era distribuita tra numerose fonti di energia differenti, la più importante delle quali era l'energia nucleare (28,4 % del totale). L'incidenza dell'energia nucleare era particolarmente elevata in Belgio, Francia, Lituania e Slovacchia, dove rappresentava più della metà della produzione nazionale di energia primaria. I combustibili solidi (20,4 %, principalmente carbone), il gas naturale (18,8 %) e le fonti di energia rinnovabili (18,3 %) rappresentavano ciascuno circa un quinto della produzione totale di energia primaria dell'UE-27, mentre il resto del totale (12,8 %) era attribuibile al petrolio greggio Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA – EUROPA FONTI TREND DI CRESCITA La crescita della produzione di energia primaria da fonti rinnovabili ha superato quella di tutte le altre forme di energia, con un aumento particolarmente accentuato dal 2002 in poi Tale data sembra costituire uno spartiacque a partire dalla quale si è registrata una accelerazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, con una crescita del 52,4 % tra il 2002 e il 2009 e, complessivamente, del 60,2 % tra il 1999 e il 2009. Per contro, i livelli della produzione delle altre fonti di energia primaria sono diminuiti in generale tra il 1999 e il 2009. Il calo più consistente della produzione di energia primaria è stato registrato per il petrolio greggio (-42,3 %), i combustibili solidi (-26,1 %) e il gas naturale (24,6 %), con una riduzione più contenuta del 5,2 % per l'energia nucleare. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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PRODUZIONE ENERGIA PRIMARIA – EUROPA FONTI TREND DI CRESCITA

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L’EOLICO

I generatori eolici o aereogeneratori convertono direttamente l’energia cinetica del vento (a loro volta generati dalle condizioni climatiche generate dal riscaldamento dell’atmosfera terrestre dal sole) in energia meccanica (rotazione delle pale. I generatori moderni sono figli degli antichi mulini a vento. Un moderna torre eolica genera una potenza elettrica d 3 megawatt sufficiente ad illuminare 150.000 abitazioni Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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CRITICITA’ EOLICO Contributo effettivo ai consumi finali di energia Rapporto con le forne di incentivazione convenienza all’investimento Occupazione –posti di lavoro

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali I dati attuali e futuri della produzione elettrica da fonte eolica e il suo contributo effettivo all’obiettivo europeo di fonti rinnovabili Nonostante le oltre 4.250 torri installate, l’eolico rappresenta oggi un contributo del tutto marginale al bilancio energetico, pari al 5,2% dei consumi finali di energia prodotta da fonti rinnovabili e allo 0,38% dei consumi finali complessivi. Questa marginalità resterà tale anche in futuro: in base al Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN) del Governo italiano che stima il contributo massimo di ogni fonte rinnovabile agli obiettivi europei, nel 2020 la produzione eolica sarà pari al 7,9% dei consumi di energia prodotta da fonti rinnovabili ma solo al 1,2% di consumi finali complessivi previsti (145,6 Mtep) pur triplicando il numero delle torri attualmente installate. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali

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L’EOLICO – Rapporto con consumi finali al 2020

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L’EOLICO – Numero torri al 2020

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POTENZIALE EOLICO Per illustrare il potenziale limitato dell’eolico, abbiamo scelto un grafico dell’Anev, l’associazione di produttori eolici, che ammette una curva discendente nello sviluppo degli impianti eolici a partire dal 2014 e una potenza che non potrà superare i 16.200 MW al 2020 con un obiettivo elettrico di produzione di 27,2 TWh (1,6% dei consumi finali lordi previsti dal PAN) anche considerando i ripotenziamenti degli impianti più vecchi.

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CRITICITA’ EOLICO VENTOSITA – Convenienza - incentivi il potenziale dell’eolico nel nostro paese sia fortemente limitato è persino un’ovvietà. Tuttavia, è impressionante guardare il grafico che segue, tratto dal rapporto statistico GSE 2009 sull’eolico, dove si evidenziano le velocità del vento nel territorio nazionale. Il rapporto segnala, “Un generatore sia ad asse verticale che orizzontale richiede una velocità velocità minima del vento (cut(cut-in) di 33-5 metri al secondo ed eroga la potenza di progetto ad una velocità velocità del vento di 1212-14 metri al secondo” secondo”. Come appare lampante dal grafico, in Italia non esiste alcuna zona geografica dove il vento spiri ad una tale velocità e la massima velocità raggiunta, 8 metri al secondo, è indicata esclusivamente in zone off shore.

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CRITICITA’ EOLICO VENTOSITA – Convenienza - incentivi

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VENTOSITA Convenienza - incentivi

Mappa della ventosità annua a 75 metri s.l.t./s.l.m. – (Fonte RSE- Ricerca sul Sistema Energetico pubblicato nel Rapporto statistico sull’eolico del GSE)

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VENTOSITA Convenienza - incentivi Mappa della ventosità annua a 75 metri s.l.t./s.l.m. – Particolare Campania La freccia indica l’Altopiano del Formicoso

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VENTOSITA Convenienza - incentivi In Italia, gli impianti con ventosità equivalente a circa 1.600 ore risultino già competitivi in assenza di incentivi. Con l’incentivazione vigente risultano redditizi anche i siti con appena 900 ore. Ciò spiega il gran numero di nuove autorizzazioni richieste, in parte già approvate, in parte in fase istruttoria, addirittura eccedenti le previsioni dell’Anev nonostante le ore di utilizzazione equivalenti dell’intero parco nazionale vadano progressivamente diminuendo anno per anno. Il rapporto statistico del GSE 2010 sull’eolico rileva che nel 2009 le ore di utilizzo equivalenti dell’intero parco eolico nazionale sono risultate pari a 1.336, in calo rispetto alle 1.374 ore dell’anno precedente.

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VENTOSITA Convenienza - incentivi

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IMPIANTI ENERGIA – RAPPORTO CON POSTI DI LAVORO Posti di lavoro per MWe Comparazione dei posti di lavoro permanenti creati direttamente nella comunità locale Tecnologia

Posti di lavoro per MWe

Fotovoltaico

1,06

Nucleare

0,51

Solare CSP

0,47

Idro < 20MW

0,45

Idro > 20 MW

0,19

Carbone

0,19

Idro > 500 MW

0,11

Idro a pompaggio

0,10

Gas Ciclo Combinato 0,05 Eolico

0,05

Fonte: Green Job Realities. Quantifying the economic benefits of generation alternatives. Donald Harker e Peter Hans Hi

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IMPATTI EOLICO

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IMPATTI EOLICO DIRETTI Consumo di suolo Rapporto con il territorio – strada di accesso e servitù Impatto visivo sul paesaggio Rapporto con la rete di distribuzione Avifauna

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo Comunemente si considera che gli impianti di energia rinnovabile abbiano bisogno solo di sole e vento, risorse primarie gratuite. Purtroppo non è così. Occorre anche una risorsa importante come il territorio. In un paese, come l’Italia, ad alta intensità abitativa, il territorio è un bene prezioso, sia per la sua relativa scarsità per gli usi primari, agricoli, silvicoli e zootecnici, sia per la conservazione di habitat necessari alla biodiversità, sia per l’importanza culturale del paesaggio. La figura elaborata indica per l’eolico un uso di territorio sette volte superiore a quello del fotovoltaico integrato. Se è vero che l’uso del suolo non è esclusivo per l’eolico (consente altri usi, agricoli o pastorali), occorre ricordare che questo indicatore non risolve il problema più grave di questa fonte: l’impatto paesaggistico. Infatti la visibilità si estende ben oltre il territorio compromesso direttamente o indirettamente dall’installazione delle torri.

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Consumo di suolo – Rapporto con il territorio

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IMPATTI EOLICO Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sulle aree di riserva biodiversità

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IMPATTI EOLICO Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sulle aree di riserva biodiversità

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IMPATTI EOLICO Avifauna- Modifica habitat ed incidenza sulle aree di riserva biodiversità

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IMPATTI EOLICO INVISIBILI O NON RICONOSCIUTI Impatti “invisibili” che, pur essendo rilevanti, vengono sistematicamente ignorati, distorcendo profondamente gli elementi economici, sociali ed ambientali analizzati nelle procedure di approvazione dei progetti di realizzazione ed installazione di tali impianti. Questi impatti invisibili riguardano:

impatto dell’intermittenza aleatoria della produzione di energia sulla rete di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica; impatto sul suolo e sulle acque sotterranee dei basamenti delle torri eoliche – dissesto idrogeologico; impatto sui valori di amenità dei siti e svalutazione economica delle proprietà immobiliari.

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO Un importante impatto invisibile, perché ancora ignorato e negato, consiste nel problema del destino dei basamenti delle torri eoliche al termine delle vita operativa degli impianti, valutata in 25 anni. Si tratta di basamenti di dimensioni e caratteristiche notevoli che, se si trattasse di una sola torre eolica potrebbero essere dimenticati, così come ora avviene. Ma la previsione di installare fino a 15.000 unità, si impone una valutazione complessiva per capire le dimensioni del problema che si porrà ed adottare le necessarie misure normative, tecniche ed economiche Il basamento di una torre eolica da 1 MW di potenza è costituito da un manufatto di cemento armato che ha una sezione orizzontale di 5×5 m ed una profondità che varia da 20 a 30 m. In genere questo comporta l’impiego di una quantità di cemento armato che può variare da 500 a 1.000 t. La rimozione di un simile basamento però è un problema di non poco conto. Infatti, la sua costruzione viene in genere realizzata attraverso un reticolo di pali di cemento armato di diametro adeguato (50-100 cm), affiancati tra di loro, sul quale si poggia un plinto dello spessore di circa 2 m che, come detto deve restare ad 1-2 m sotto il piano di campagna. Questi basamenti, come sopra esposto, vengono realizzati in zone di crinale su formazioni che sono per lo più di tipo calcareo nelle quali la circolazione delle acque è soggetta a modificazioni anche sensibili quando si introduce un elemento di discontinuità tanto rilevante. Bisaccia,(Av) Italy september 2012

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO

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IMPATTI EOLICO SUOLO- EROSIONE-DISSESTO I basamenti non assicurano le condizioni di stabilità nel tempo richieste per l’installazione di torri che tenderanno ad essere sempre più grandi, a causa dei fenomeni di discontinuità idrogeologica che introducono nel terreno che li ospita; Tra 25 anni è prevedibile che i sistemi di produzione di energia elettrica da fonte eolica, avranno subito innovazioni tali da rendere completamente obsoleta la filiera eolica che oggi viene tanto prepotentemente spinta sul mercato. I basamenti, quindi, saranno una triste e costosa eredità alla quale si dovrà rimediare con risorse pubbliche, mentre sarebbe corretto, anche in termini di mercato e di competitività, che nei costi che i costruttori oggi affrontano venisse anticipato, ad es. attraverso apposite fideiussioni, il costo di bonifica finale.

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI L’impatto sul paesaggio degli impianti eolici è molto controverso e, quindi, difficile da valutare e quantificare. In termini pratici si dovrebbe seguire l’approccio di verificare la disponibilità delle popolazioni interessate attraverso inchieste condotte presso i soggetti interessati di maggiore rappresentatività (i così detti stakeholders) in ordine a due oggetti: se si ritiene che la disponibilità di impianti eolici nella propria comunità sia importante, quale costo si è disponibili ad affrontare per consentirne l’installazione ? se si ritiene che la presenza di impianti eolici nella propria comunità sia un danno, in quale misura si richiede di essere indennizzati per consentire alla loro installazione ? Questo tipo di approccio (definito anche come “disponibilità a compensazioni finanziarie” o “willingness to pay”) dovrebbe consentire la definizione di valori compensativi per quanto riguarda tipi di impatto che sfuggono ad una quantificazione diretta Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI in rapporto al paesaggio, ad esempio, alcuni possono ragionevolmente affermare che la presenza di impianti con elementi in movimento rende più gradevole la vista di un paesaggio altrimenti statico. D’altra parte può essere altrettanto ragionevolmente affermato che proprio elementi in movimento alterano in modo irreversibile il valore estetico di un paesaggio, quale tradizionalmente conosciuto.

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI Poco facilmente definibili sono gli impatti sull’amenità dei luoghi che accolgono gli impianti eolici; argomento che, invece, in Italia dovrebbe avere un’importanza primaria. Infatti, i siti eolici più produttivi sono quelli sui crinali degli Appennini e nelle zone costiere, due aree geografiche oggetto di destinazioni turistiche di maggiore frequenza e, spesso incluse in aree soggette a vincoli di protezione ambientale. In particolare le aree di crinale possono subire i maggiori impatti in termini di perdita di valori ecosistemici importanti, quali la copertura vegetativa, l’alterazione della circolazione superficiale e sotterranea delle acque, la sottrazione di habitat per la biodiversità. Tutti impatti per i quali non è diretto valutare in termini monetari le compensazioni che sarebbero dovute, vista anche la scarsa esperienza operativa di questi impianti e l’assenza di studi specifici in materia. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO BTURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO VALORI FONDIARI IMMBILIARI

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI La perdita di valore in termini fondiari è più agevole da quantificare in quanto la variazione dei valori di mercato dei beni fondiari dove sono installati impianti eolici è un fenomeno ben noto e relativamente ben quantificato.

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IMPATTI EOLICO PAESAGGIO TURISMO VALORI FONDIARI IMMOBILIARI

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IL FOTOVOLTAICO In Italia si osserva che dei 2.504 MW installati al 2009, ben il 66% sono impianti di oltre 50 kW, cioè grandi impianti, generalmente installati su terreni agricoli per lucrare con facilità, grazie agli incentivi attuali. Appena il 26,6% della potenza fotovoltaica riguarda impianti inferiori ai 20 kW, quelli cioè correttamente installati sui tetti e che vanno a beneficio diffuso delle famiglie. Quanto mai opportuna è quindi

la norma a tutela dei terreni

agricoli vigente in Italia da poco tempo. Inoltre, è certamente utile continuare ad assicurare il sostegno alla diffusione

del fotovoltaico sui tetti di case e capannoni industriali. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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IL FOTOVOLTAICO A TERRA

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IL FOTOVOLTAICO A TERRA

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CRITICITA’ FOTOVOLTAICO A TERRA - Impianti con pannelli fotovoltaici che ricoprono vaste estensioni di terreni agricoli compromettenO l’assetto idrogeologico, il paesaggio e la salvaguardia ambientale . -Ad evitare che l’erba selvatica cresca e faccia ombra ai pannelli fotovoltaici o che l’erba secca possa comportare pericolo di incendio ai campi, necessiterà diserbare chimicamente i terreni più volte durante l’anno. I veleni dei diserbanti chimici inquinanO i fiumi e le falde idriche in profondità. -A fine ciclo di produzione, dopo 20 anni, i contadini proprietari dei suoli dovranno provvedere a smaltire i pannelli (plastiche, alluminio, vetro, silicio), i sostegni in ferro e cemento e le attrezzature elettriche connesse. -La produzione di energia elettrica non è un’attività agricola; in Germania, nazione all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili, già dal luglio 2010 è stata abolita ogni forma di incentivazione sul FotoVoltaico realizzato sui terreni agricoli. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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CRITICITA’ FOTOVOLTAICO A TERRA -Il Fotovoltaico industriale in terra agricola, una volta installato, non necessita di manodopera se non per il diserbo; per gli addetti agricoli è causa di disoccupazione; il FV è più assimilabile ad una rendita finanziaria che non ad un attività produttiva. -In In Italia vi sono superfici utili sulle coperture di case e capannoni capannoni industriali che se utilizzati con il Fotovoltaico sarebbero in grado di soddisfare soddisfare 5 volte il fabbisogno energetico nazionale diurno. -L’Italia, nel 2010 ha importato 10 milioni ca. di tonnellate di cereali; il terreno agricolo serve per la produzione agricola non per il Fotovoltaico; il nostro paese non ha un’autosufficienza alimentare.

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PROPOSTE PER L’EOLICO ED IL FOTOVOLTAICO A TERRA NEL RAPPORTO COL PAESAGGIO L’installazione delle centrali eoliche e fotovoltaiche avvenga in un quadro di programmazione nazionale (Piano Energetico Nazionale) che definisca i luoghi dove è possibile installare le centrali FER L’identificazione a livello nazionale delle aree adatte agli impianti dal punto di vista economico e paesaggistico-ecologico: in particolare dovrebbero essere privilegiati luoghi di scarso interesse paesaggistico e ambientale. Tutti i progetti vengano sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale obbligatoria, con competenza nazionale per quelli di dimensioni rilevanti Vengano esclusi gli impianti eolici da parchi nazionali e regionali, riserve naturali, SIC, ZPS, ANPIL, IBA, monumenti naturali, oasi di protezione della fauna e zone umide dichiarate di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Non consentire l’installazione di impianti eolici nelle aree vincolate paesaggisticamente ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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PROPOSTE PER L’EOLICO ED IL FOTOVOLTAICO A TERRA NEL RAPPORTO COL PAESAGGIO Siano previste fasce di rispetto visivo per tutte le su elencate aree naturali protette e per le zone monumentali, tale da evitare che i frequentatori possano percepire la presenza degli aerogeneratori e delle distese di pannelli fotovoltaici anche in lontananza. Esclusione di installazioni eoliche nell’intero raggio di visibilità dai monumenti e dalle aree e parchi archeologici di importanza nazionale e dalle città d’arte. Sia per gli impianti a terra che per quelli offshore dell’eolico , sia previsto il divieto lungo i corridoi migratori dell’avifauna che andranno sollecitamente individuati dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica Venga messa in atto una ridefinizione del sistema degli incentivi con un allineamento delle tariffe incentivanti a quanto previsto nel resto d’Europa

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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IRPINIA – ALTOPIANO DEL FORMICO -

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE – PAESAGGISTICHE DELL’IRPINIA RETE NATURA 2000 LA RETE ECOLOGICA REGIONALE I PARCHI LE AREE SIC E ZPS Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA Rete di Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, necessaria a garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari. La rete Natura 2000 è costituita da Sic , Siti di Importanza Comunitaria e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per gli uccelli.

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA – RETE NATURA 2000

Bisaccia,(Av) Italy september 2012


IRPINIA – RETE NATURA 2000 – PARCHI NATURALISTICI – AREE PROTETTE Due Parchi Naturalistici Regionali, il parco del Partenio ed il parco dei Monti Picentini oltre che di un terzo parco naturalistico istituito con la Legge Regionale n°1 del 2007 e non ancora perimetrato : il parco Vallo Lauro-Pizzo Alvano. La rete Natura 2000 è costituita dai Sic, Siti di Importanza Comunitaria e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per gli uccelli. In Irpinia esistono 18 Siti di importanza comunitaria e 3 Zone di Protezione Speciale 3 Parchi Urbani di Interesse Regionale di Aiello, Montoro Inferiore e Frigento istituiti nel rispetto della Legge Regionale 17 del 2003 3 Oasi naturalistiche del Lago di Conza, di Valle della Caccia a Senerchia e di Montagna di Sopra a Pannarano, 1 Area Wilderness di Monte Toppola Grande a Quadrelle Foresta Demaniale Mezzana di Monteverde. Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI”

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QUALITA’ ECOSISTEMICHE –PAESAGGISTICHE IRPINIA – RETE NATURA 2000 – PARCHI NATURALISTICI – AREE PROTETTE In definitiva l’Irpinia interessata da Aree Protette Regionali (i parchi naturalistIci istituiti e perimetrati ) sono 43.235 ha (432 kmq) per una percentuale sul totale del territorio provinciale pari al 15 %.

La Rete NATURA 2000, costituita dai SIC e le ZPS, definiscono una superficie interessata da elevate qualità ecosistemiche pari ad 67.308 ha (673 kmq) per una percentuale sul totale del territorio provinciale pari al 24 %. Bisaccia,(Av) Italy september 2012


RETE ECOLOGICA CAMPANIA

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