Progetto:
IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE DELL’OFANTO
“Tra i Sic i corridoi ecologici” Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche un’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica, culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia
Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.
Realizzato nell’ambito del:
PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania “Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico
INDICE La lettura conoscitiva del territorio:
p. 2
un percorso di visita La cartografia di studio del territorio:
p.12
i caratteri fisico-naturalistici Lo stato ambientale dell’ Ofanto:
p. 26
la qualitĂ delle acque fluviali La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale
p.31
La lettura conoscitiva del territorio: un percorso di visita
L’ambiente naturalistico e paesaggistico di riferimento
a cura di Paola Maria Guerriero
locuzione Irpinia d’Oriente , però, meglio restituireb-
foto archivio AdT Irpinia
be indizi primari per definire paesaggi dell’anima,
La Valle dell’ Ofanto è l’area più suggestiva di quella che geograficamente viene definita Alta Irpinia. La
tracce emozionali e cosmologia di orientamento. L’ Ofanto costituisce la spina dorsale di un ampio bacino territoriale tra Campania, Basilicata e Puglia che è prima di tutto un itinerario ambientale e poi rurale e quindi antropologico-culturale. In Irpinia, la Valle dell’ Ofanto, sebbene non molto considerata, merita invece particolare attenzione per il suo incomparabile paesaggio naturale, segnalato dalla esistenza di moltissime aree ad alta valenza naturalistica ed elevata complessità eco sistemica, perimetrate nei sette siti di Importanza Comunitaria e nelle due Zone di protezione Speciale per gli Uccelli della Rete Natura 2000, principale strumento dell’Unione Europea per la tutela e la gestione della Biodiversità. L’Ofanto nasce dal versante orientale dell’ Appennino Campano, dalle sorgenti poste alle falde delle colline centrali dell’Irpinia, presso Torella dei Lombardi ed interessa nel suo alto corso i territori di Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Morra. Si dirige poi verso nord-est a segnare il confine con le regioni Basilicata e Puglia, recapitando infine le
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acque nel Mare Adriatico nei pressi di Barletta.
Rane, i Rospi, le Raganelle, sul fondale prevalente-
Nel tratto più alto del suo corso, l’Ofanto, con i suoi
mente ciottoloso e ghiaioso e con la presenza di
affluenti e rivoli, incide il territorio come un intarsio
poche piante, i pesci trovano un habitat confortevole.
di acque che esalta i percorsi della cultura, dell’eco-
Nel tratto centrale del fiume, dove l’acqua è più
nomia e della storia, di quella che veniva definita la
profonda, vi è un ambiente ideale per pesci come la
“Terra dell’Osso”. E’ uno dei maggiori corsi d’acqua
Carpa, che si nutre prevalentemente di piante, e il
dell’Italia meridionale, e in Campania è quell’infra-
pesce gatto, che mangia pesci, rane, piccoli mammi-
struttura verde, che crea i collegamenti naturalisitici
feri e uccelli acquatici.
della Rete Ecologica Campana.
Il fiume è divenuto col tempo un fondamentale
Da una visione contemporanea delle risorse paesag-
punto di riferimento per l’Avifauna migratoria che
gistiche e naturalistiche può nascere una idea origi-
continuamente si trasferisce dall’Adriatico al Tirreno
nale di sviluppo sostenibile per l’Irpinia; quella che
e viceversa. Sulle colline circostanti è possibile con-
prende vita a partire dai corridoi ecologici composti
templare estesi territori come il Bosco delle Rose e
dalle aste fluviali quali il Calore, l’Ofanto, il Sabato,
il Bosco di Castiglione. A sud, nei pressi del Formi-
l’Ufita, il Sarda ,il Fiumarella e il Calaggio.
coso, molte specie di uccelli varcano agevolmente
I corridoi ecologici collegano le Aree Naturalistiche
l’ Appennino grazie alle quote più basse rispetto ai
della Rete Natura 2000 e i siti di grande pregio pae-
circostanti Monti Picentini e Monti del Sannio.
saggistico con una elevata complessità eco - sistemi-
Si tratta di un territorio particolarmente ricco di
ca. L’Ofanto unisce diversi siti di importanza comu-
vestigia archeologiche, di bellezze architettoniche e
nitaria ed in particolare “Querceta dell’Incoronata”,
paesaggistiche. Nel tratto più alto del suo corso, su-
alta valle del Fiume Ofanto, Lago di Conza, Bosco
bito dopo aver lasciato Torella, l’Ofanto fiancheggia,
di Zampaglione. Il fiume Ofanto, dà vita ed energia
in territorio di Sant’Angelo dei Lombardi, la splendida
all’intera valle, ravvivandone i colori dei seminativi ed
abbazia di San Guglielmo al Goleto.
irrigando capi che sembrano aridi.
A Lioni, unico caso tra i comuni toccati dall’Ofanto, il
Il brullo delle rocce calcaree si mescola col rosso
fiume entra nel centro abitato che sorge nei pressi di
dell’argilla ed i campi offrono colture cerealicole
Oppido Vetere, un esempio di quei villaggi - fortezza
foraggere.
che i Sanniti, continuamente assediati dai Romani,
Lungo i valloni torrentizi che apportano l’acqua al
costruivano sulle alture. Qualche chilometro ancora e
fiume si ritrovano i resti di antiche fustaie di boschi e
il fiume dà origine al salto d’acqua noto come “la ca-
foreste che un tempo ricoprivano quasi interamente
scata”, nella zona di Borgo Sano sull’Ofanto. Qui sono
la valle fluviale.
ancora visibili i ruderi di un vecchio mulino ad acqua,
E’ un concentrato di natura in cui spiccano gli oriz-
quasi completamente coperti dalla vegetazione. Il
zonti verso il Tavoliere delle Puglie, il Vulture, la dorsa-
mulino, a ruota orizzontale, era caratterizzato da un
le appenninica. Il fiume che i romani chiamavano Áu-
doppio impianto di molitura. A monte dei ruderi del
fidus è disegnato su quasi tutte le carte geografiche,
mulino, i resti di un edificio fortificato medievale.
sin dalle epoche antiche. Il fiume è caratterizzato da
Da Conza della Campania fino al territorio di Mon-
un’alta biodiversità; le ampie sponde sono qualifi-
teverde, l’Ofanto rappresenta il confine naturale tra
cate da boschi di salici e pioppi che in alcuni punti si
Campania e Basilicata. Cairano, Calitri, Aquilonia,
piegano sul fiume quasi a formare una galleria.
Monteverde in Irpinia, Pescopagano, Ruvo del Monte
Per quanto riguarda la fauna, lungo gli argini trovano
e Rapone in Lucania , gli fanno da cornice. In questo
riparo molte specie di mammiferi, come la Volpe, il
tratto, numerosi sono i suoi affluenti, dal torrente
Riccio, il Topo campagnolo, di rettili, come la Biscia
Orata al Ficocchia, al Cortino, alla fiumara di Atella,
d’acqua, il Ramarro, il Biacco, e di anfibi, come le
all’Osento
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Un sistema di insediamenti industriali: le aree ASI della Valle dell’ Ofanto
con quattro industrie insediate su cinque lotti, di cui
Il fondovalle dell’Ofanto, percorso da rilevanti vie di
importanza dimensionale, ma con un elevato livello di
una alimentare di dimensioni rilevanti. -
L’area di Morra de Sanctis, la terza per
non occupazione. Comunque tra le imprese insediate
comunicazione, vede la presenza di diversi insedia-
le eccellenza legata alla produzione di aereogenerato-
menti industriali sorti a seguito dall’applicazione dell’art. 32 della ex legge 219/81 del dopo terremoto.
ri eolici e d altri imprese del comparto elettronico.
Inoltre Calitri origina con il suo nucleo industriale
attività eterogenee.
-
specializzato sulle attività industriali del tessile, il Distretto Industriale di Calitri che interessa nove comuni
L’area di Conza della Campania,m con
-
L’area di Calitri, la più grande in assoluto;
-
L’ara di Nerico, che pure ricadente in Basi-
licata è funzionalmente legata a quella di Calitri.
( Andretta, Aquilonia, Bisaccia,Cairano, Calitri, Conza, Lacedonia, Monteverde ) ricadenti nel bacino imbri-
Territorio: la cultura locale, l’ambiente antropizzato, i sapori
fero dell’Ofanto. L’area del distretto, comunque, non evidenzia una grande presenza di imprese: secondo i dati dell’ASI, al 2007, le industrie tessile erano 16 e 59 quelle che esercitavano l’attività di confezione di ar-
Le escursioni lungo l’Ofanto consentono di poter
ticoli da vestiario. Forte la concentrazione produttiva
optare per la visita in particolare ai centri che coro-
nei comuni di Andretta, Calitri e Bisaccia che insieme
nano la valle fluviale. Si segnalano alcune peculiarità,
rappresentano oltre il 65% del complesso industriale
certamente non esaustive del complesso dei valori storico, architettonici, culturali ambientali che ogni
Le aree produttive della valle fluviale legata alla indu-
comune del bacino imbrifero porta in dote alla
strializzazione post - simica sono sei, oltre quella del
valorizzazione del territorio in termini di innovative
comune di Calabritto non propriamente collocata nel
strategie di sviluppo socio-economico che puntino
bacino idrografico fluviale.
essenzialmente sull’ambiente, lo sviluppo rurale e la
In particolare sono :
valorizzazione anche in chiave turistica degli aspetti
-
enogastronomici.
l’area ex art. 32 di Lioni - Nusco - Sant’Angelo con
una prevalenza di settori di attività legati alla lavora-
Il corridoio fluviale dell’Ofanto, ma quelli dell’intera
zione dei metalli ed all’industria alimentare.
Irpinia, considerati come sistemi di acque interne e
-
degli spazi da essi attraversati e caratterizzati, può
L’area di Porrara (S,angelo dei Lombardi)
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svolgere nell’ambito di un processo di valorizzazione
Il restauro a seguito del terremoto del 1980 ha
e rivitalizzazione del territorio un ruolo chiave per
restituito a questo simbolo di identificazione e di
introdurre innovazioni di politiche economiche a
orientamento per l’intera valle dell’Ofanto un ruolo
partire proprio dalle condizioni del suo paesaggio.
centrale da un punto di vista urbanistico e funzionale: oggi è sede degli uffici comunali con la biblioteca
Di rocca in rocca: Torella dei Lombardi
ed il museo archeologico. Nel castello è aperto anche un piccolo quanto sug-
I percorsi di rocca in rocca, rappresentano una immer-
gestivo museo, dove si conservano sceneggiature
sione tra le antiche fortezze longobarde, torri norman-
originali e costumi di scena dei film più noti di Sergio
ne, castelli trasformati in palazzi gentilizi, incorniciati
Leone, il cui padre Roberto Roberti pseudonimo di
dai colori della natura e dai suoni dell’acqua.
Vincenzo Leone nacque nel comune irpino .
Torella dei Lombardi è dominata dalla mole del suo
Per celebrarne la memoria, dal 2004 è stato creato un
imponente Castello Candriano.
Festival cinematografico che ha luogo generalmente
Il paese sorge sullo spartiacque fra le valli dell’Ofanto
tra luglio e agosto.
e dell’ Ansanto ed è formato dal centro cittadino e da
Il centro antico di Torella è anche caratterizzato dal
quattro frazioni: Acquara, Piano Marotta, San Vito e
complesso architettonico della fontana di Santa Ma-
SS Giovanni e Paolo. L’impianto originario del castello
ria e lavatoio, funzionale alla distribuzione di acque
risale al periodo della dominazione longobarda, ma
sorgive alla comunità locale, fu realizzato intorno alla
non se ne conservano tracce.
metà del XIX secolo a pochi metri dal castello e si ca-
Ricostruito nel XIII secolo e modificato ed ampliato
ratterizza per le ben conservate murature di pietrame
tra XVI e XVIII secolo, il complesso architettonico –il
informe con le vasche realizzate da conci regolari di
cui impianto aragonese è sostanzialmente inalterato
calcare. Si sviluppa su due livelli con, al livello infe-
- mostra ancora due torri con basamento scarpato, il
riore, quattro lavatoi sistemati in uno spazio coperto
rivellino antemurale ed il cortile interno. Si ammirano
con volte a botte e, al livello superiore scoperto e pa-
un portale di pietra cinquecentesco ed il gran corpo
vimentato con basoli di pietra, su un’alta parete, nove
di fabbrica, residenza dei signori feudatari i cui balco-
bocche con mascheroni ed altrettante vasche. secolo,
ni e finestre sono ornate in stile barocco.
costruita con elementi architettonici di spoglio pro-
Nelle fondamenta dell’imponente castello si ritrova-
venienti da strutture murarie di età romana.
no una serie di graffiti di epoca medievale con scene
e murarie di età romana.
di caccia e di guerra.
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Rinata dalle ceneri: S.Angelo dei Lombardi
in stile rinascimentale si possono vedere sistemati in
Da Torella dei Lombardi prendendo la S.S./ prima e
tale che fa da contraltare al castello è certamente la
vari settori del castello, che prima del sisma del 1980 era destinato a Tribunale. L’altro edificio monumenCattedrale di Sant’Antonino Martire . L’aspetto attuale
poi la S.S. 425 si giunge a S. Angelo dei Lombardi,
della fabbrica risale al periodo di una sua prima
che vede le sue origini risalenti al X secolo; nel 926 fu
ricostruzione operata verso la fine del XVII secolo.
assediata e occupata dei Saraceni. Fu sede vescovile
Restaurata dopo il sisma del 1980, se ne ammira la
sin dal XII secolo.
splendida facciata, di epoca cinquecentesca, con
Domina il profilo urbanistico di Sant’Angelo la mole
cornici regolari di travertino bianco ed un portale
del Castello degli Imperiale. La primitiva fortifica-
lapideo arricchito dagli altorilievi di S. Antonino, del
zione viene edificata in posizione strategica ed a
Redentore e di S. Michele. All’interno, a tre navate di-
controllo di tutta la valle circostante già intorno al
vise da pilastri, si conservano numerose opere d’arte,
X secolo, ma è strutturato in un ben organizzato
tra cui dipinti seicenteschi attribuiti al Sarnelli, altri di
castello solo con l’arrivo dei Normanni, nel secolo
scuola solimeniana ed un Gesù Salvatore di Antonio
XII, periodo cui risalgono alcune strutture murarie
Vaccaro. Non mancano statue e busti lignei policromi
scoperte durante i lavori di restauro del fortilizio. Allo
di santi, un coro ligneo dorato settecentesco e diversi
stesso periodo si data anche la chiesa venuta alla
altari marmorei policromi datati tra XVIII e XIX secolo.
luce sotto il piano del cortile dell’edificio. La Chiesa
Uno dei luoghi di fede più cari ai sant’ angiolesi è la
è a tre navate divise da pilastri in muratura e mostra
Chiesa di San Marco, con l’annesso Convento. La chie-
l’abside trilobata, il presbiterio appena elevato sul
sa è con facciata a capanna con portale lapideo in
piano di calpestio ed una cripta voltata a botte.
stile rinascimentale con in asse un finestrone a cam-
Trasformato in residenza dai feudatari locali tre XVI e
pana sovrastato da un oculo al livello del timpano
XVII secolo, del castello si possono ancora ammirare
triangolare. L’interno è ad una navata e vi si conser-
l’imponente torre - mastio, con paramenti in conci di
vano numerose opere tele e dipinti. La facciata del
calcare regolari, l’ampio cortile centrale da cui una
convento è caratterizzata dalla presenza di elementi
scala lapidea a più rampe conduce su di un loggiato
architettonici di epoca rinascimentale reimpiegati
con balaustra di epoca seicentesca, mentre una serie
nel parametro esterno, tra cui parte del sepolcro di
di stemmi e fregi raffiguranti armi e simboli nobiliari
Leonardo Caracciolo
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Un luogo dell’anima: l’Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi
e motivi ornamentali.
L’abbazia del Goleto è situata in posizione dominante
Settecento custodì il corpo di San Guglielmo.
Il complesso è ricco di opere scultoree e merita di essere segnalato il sarcofago policromo che nel Sei -
la valle dell’Ofanto, nel territorio di Sant’ Angelo dei Lombardi; il complesso fu fondato da S. Guglielmo da Vercelli nel 1133. Costituita da un doppio monastero (maschile e femminile), da una chiesa superiore ed una inferiore con un casale circostante ed un cimitero di servizio, tra il XII ed il XIII secolo l’abbazia conobbe un periodo di grande splendore. Al 1252 risale la torre Febronia costruita nel giardino dall’omonima Badessa per scopi difensivi utilizzando materiali di spoglio provenienti da monumenti funerari di epoca romana. Della chiesa settecentesca (costruita tra il 1735 ed il 1745), dovuta al famoso architetto napoletano Domenico Antonio Vaccaro, si conservano l’ingresso a tre archi con portali lapidei e resti delle murature di tre altari marmorei; si può ammirare in tutta la sua bellezza il disegno del pavimento. L’episodio architettonico, vero capolavoro di arte ed architettura, che impreziosisce questo luogo di pace, silenzio e preghiera, è la Cappella di San Luca. Nel 1225 l’arrivo al monastero della reliquia del braccio di San Luca fu occasione per la costruzione della cappella omonima, fatta realizzare dalla Badessa Marina. La cappella, su due livelli, è un gioiello architettonico dell’arte gotica, caratterizzato da capitelli federiciani. Attraverso una scala con un corrimano a forma di serpente si accede al portale in stile romanico-pugliese in calcarinite rossa, pietra tipica del territorio. Il portale di accesso è sormontato da un arco a sesto acuto e da un piccolo rosone a sei luci. L’interno è costruito da una sala piccola a due navate coperte da crociere ogivali, che poggiano su due colonne centrali e su dieci mezze colonne immerse nei muri perimetrali. Le basi ottagonali delle colonne e i capitelli decorati di foglie ricurve, su due ordini asimmetrici, richiamano - secondo molti studiosi - la residenza fatta costruire da Federico II a Castel del Monte, in Puglia. All’esterno completano la struttura due piccole absidi sorrette da mensole e, tutt’intorno alle pareti, barbacani con teste di animali
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Un luogo per guardare: Morra de Sanctis
al quale il territorio d’origine ha inteso tributare il suo omaggio, intitolandogli strade, piazze e scuole,
Le rive del fiume Ofanto e dei suoi affluenti sono sta-
promuovendo studi e celebrazioni, conservandone
te abitate, da tempi antichissimi, dai mulini ad acqua,
una memoria forte.
per lo più del tipo a ruota orizzontale
La casa dove nel 1817 nacque il critico letterario è
Il mulino Donatelli, a Morra De Sanctis, è stato re-
visitabile, così come il Castello domina l’impianto di
staurato e reso fruibile come sede di manifestazioni
vie e vicoli dell’arroccato centro antico.
culturali legate ai temi della civiltà contadina e della
Le opere in cui il De Sanctis ha trattato, in maniera
difesa ambientale.
più o meno diretta, del suo rapporto con il territorio
Ricostruito nella prima metà del XIX secolo, era
attraversato dall’Ofanto sono “Un viaggio elettorale”,
costituito da quattro locali: abitazione del mugnaio,
famoso réportage ispirato al viaggio nel collegio
deposito, sala macina e torre per la raccolta dell’ac-
elettorale di Lacedonia, compiuto dal letterato per
qua. A monte del mulino, una canalizzazione portava
sostenere la propria candidatura alle elezioni politi-
l’acqua dal torrente Isca alla torre col pozzo di caduta,
che del 1874/75, e “La giovinezza”, libro di memorie
alla cui base era situata la ruota orizzontale. Il canale
rimasto incompiuto e pubblicato postumo.
di alimentazione era dotato di paratoie che regolava-
Così scriveva del suo paese natio , Morra solo succes-
no l’afflusso dell’acqua e permettevano di deviarne le
sivamente denominato de Sanctis:
eventuali eccedenze.
“Dunque una costa in pendìo avvallata è Morra. Ed è
Simbolo della civiltà contadina e con caratteristiche
tutto un bel vedere, posto tra due valloni. A dritta è il
di archeologia industriale, valorizza i caratteri storici
vallone stretto e profondo di Sant’Angiolo, sul quale
e culturali di un mondo produttivo rurale legato ai
premono le spalle selvose di alte vette, e colassù vedi
sistemi fluviali.
Sant’Angiolo, e Nusco, e qualche punta di Montella,
Numerosissimi sono i resti dei mulini che punteggia-
e in qua folti boschi che ti rubano la vista di Lioni.
no la vallata in cui scorre il fiume Ofanto.
A sinistra è la valle dell’Isca, impetuoso torrente
Ampie distese di grano solcano l’orizzonte con tappe-
che va a congiungersi coll’Ofanto, e sopravi ignudi
ti verdi di coltivi e fazzoletti argillosi di declivi.
e ripidi monti, quasi un anfiteatro, che dalla vicina
L’alto Ofanto, per la precisione Morra De Sanctis,
Guardia si stende sino a Teora, e ti mostra nel mezzo
ospita attualmente il Parco Letterario dedicato a
il Formicoso, quel prato boscoso dietro di cui indovini
Francesco De Sanctis, letterato , lungimirante po-
Bisaccia, e ti mostra Andretta, e il castello di Cairano,
litico, parlamentare italiano alla fine dell’ottocento,
avanguardia di Conza, e Sant’Andrea. L’occhio non
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appagato, navigando per quell’infinito, si stende
tivazioni e con l’estrazione del materiale occorrente
là dove i contorni appena sfumati cadono in balìa
alla realizzazione della diga, è avvenuta un’espan-
dell’immaginazione, e a dritta indovina Salerno e
sione della vegetazione igrofila, principalmente
Napoli e vede il Vesuvio quando fiammeggia, e a
dei salici e dei pioppi, accompagnata dalla tipica
mancina corre là dov’è Campagna. Non ci è quasi
vegetazione palustre. In tali aree si sono creati anche
casa, che non abbia il suo bello sguardo, e non c’è
dei piccoli stagni con fitti canneti, sia per effetto
alcun morrese, che non possa dire: io posseggo con
delle risorgive che per i “crateri” creati con l’attività di
l’occhio vasti spazi di terra”
escavazione. La flora è composta dal bosco igrofilo, cannuccia di
La casa delle cicogne: l’oasi naturalistica del Lago di Conza
palude, tifa, scirpo, iris palustre e da pascoli e am-
La costruzione di dighe, la caratterizzazione idro-
specie di uccelli.
bienti steppici. La fauna è rappresentata soprattutto dall’avifauna acquatica. Sono state censite oltre 140 L’Oasi gestita dal WWF è estesa per circa 800 Ha e
geologica dell’Irpinia, i fiumi ed i torrenti hanno
ricade nell’Oasi di Protezione della Fauna di Conza
consentito nel corso dell’evoluzione delle modalità
della Campania, estesa circa 1.300 Ha.
di uso del territorio la possibilità di fruire di una serie
A testimonianza dell’interesse naturalistico che l’Oasi
di specchi d’acqua e laghi che forniscono ulteriori
riveste, è Sito d’Importanza Comunitaria sulla base
possibilità di godere degli aspetti più naturalistici
delle Direttive dell’Unione Europea.
dell’Irpinia.
L’Oasi di Conza della Campania è un vero scrigno
Il lago artificiale di Conza, originato da un sbarra-
di biodiversità per tutta l’area del mediterraneo e
mento sul fiume Ofanto, con le aree a valle della
l’importanza è nella comprensione del concetto di
diga, rappresenta la più estesa area umida della
servizi ecosistemici che la biodiversità fornisce.
Campania.
Pensiamo agli insetti che impollinano le colture;
Situato sulla direttrice Ofanto - Sele, costituisce, in-
al suolo, alle radici degli alberi e alle formazioni
sieme all’ Oasi WWF di Persano, la stazione di ristoro
rocciose che depurano l’acqua; agli organismi che
e riposo dell’avifauna lungo la rotta migratoria tra
decompongono i rifiuti o agli alberi che purificano
Tirreno ed Adriatico.
l’aria. Pensiamo all’importanza della natura, alla sua
Prima della realizzazione dello sbarramento, il bosco
bellezza, all’uso che ne facciamo nel tempo libero.
igrofilo vegetava nell’alveo di piena dell’Ofanto.
Questi sono soltanto alcuni dei “servizi ecosistemici”
Successivamente, con il forzato abbandono delle col-
che rendono possibile la vita sulla Terra. Abbiamo perso il collegamento con molti di questi servizi basilari che assicurano la sopravvivenza, e raramente li vediamo o li apprezziamo per ciò che sono. E’ necessario invertire la rotta. A corona del lago il centro abitato di Cairano che con la sua rupe suggerisce la immagine di un enorme meteorite che configura l’orizzonte ed il paesaggio della Valle dell’Ofanto
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Memoria e futuro : Compsa e Conza
appunto, che, innegabilmente, ha prodotto mutamenti sostanziali, dai quali ripartire.
Siamo nell’area cosiddetta del “Cratere” del terremoto
Realtà economico-sociali - seppur in grande soffe-
del 23 novembre del 1980: data impressa a fuoco nel
renza demografica e produttiva - ospitano uomini
cuore e nell’esperienza degli irpini .
e donne - che dopo la “clientelare” illusione dello
Il parco archeologico di Compsa è collocato in un sito
sviluppo industriale – possono nuovamente puntare
da grandi valenze paesaggistiche, a ridosso del Lago
sull’agricoltura e sull’ enogastronomia e quindi su po-
di Conza. Dalle macerie del sito collinare di Conza del-
litiche di sviluppo rurale, per immaginare e realizzare
la Campania, distrutto dal terremoto del 1980, sono
un benessere compatibile con la tutela delle risorse
emerse le rovine dell’antico centro abitato di Compsa.
naturalistiche ed ambientali dell’Irpinia.
Il centro storico di Conza coincide con il nucleo
Sorprendenti trame urbanistiche: Calitri
dell’antica città di Compsa, che fu in età preromana, almeno dal II sec. a.C., il più importante centro della tribù sannitica degli Hirpini, municipium alla fine della
Calitri – raggiungibile dal lago attraverso la SS7 dir.c /
guerra sociale nell’ 89 a.C., gastaldo in età altomedie-
Ofantina, invece, è un sorprendente gioiello dell’Irpi-
vale e poi contea in età medievale.
nia. Il patrimonio storico-artistico e culturale è molto
Nel contesto del parco archeologico in via di espan-
ricco, ma altrettanto sconosciuto. Calitri presenta una
sione, lungo un percorso guidato, è possibile osser-
conformazione urbanistica assai peculiare, anzi unica
vare i resti del foro romano, dell’anfiteatro, le navate
tra i paesi dell’Irpinia, a causa della forma triangolare
e la cripta della cattedrale settecentesca, ma anche le
che caratterizza il centro storico, con edifici collocati
tante tracce di una civiltà spezzata .
secondo una sorta di stratificazione o terrazzamento,
La Conza nuova, completamente ricostruita a valle
cioè a gradoni paralleli. Lungo l’elenco degli edifici
oggi è un esempio di una scelta, discussa e sofferta,
civili e delle Chiese da visitare, tra cui il Castello ed il
ma che può provarsi a rileggere in termini proiettivi
Palazzo Baronale Mirelli, oltre le Chiese di San Canio
e positivi. Struttura urbanistica ordinata, espressione
e dell’Immacolata Concezione, Casa Tozzoli, l’ex Mo-
della cultura urbanistica del secondo novecento,
nastero delle Suore Benedettine. Nei locali del Borgo
densa di opere d’arte simboli urbani, ricca di spazi
Castello, è da visitare la Mostra Permanente della Ce-
pubblici e per la fruizione sociale.
ramica Calitrana “Una tradizione che si rinnova” primo
Dopo trent’anni – superato il tempo della cronaca – si
passo verso l’obiettivo definitivo del Museo. Grazie a
può storicizzare una fase, quella del dopo terremoto
donazioni di privati cittadini, collezionisti, antiquari,
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L’Avellino Rocchetta Sant’Antonio: ferrovia delle acque
artigiani, Associazioni Culturali, è stato possibile allestire la Mostra. Il percorso espositivo comprende una selezione di oggetti in ceramica e in terracotta risalenti al XVIII°, XIX° e XX° secolo, tutti di produzione
L’antica ferrovia Avellino Rocchetta Sant’Antonio,
locale, in grado di documentare nei suoi molteplici
inaugurata nell’intero percorso il 27 ottobre 1895, può
aspetti l’attività delle botteghe di ceramica di Calitri. E’
considerarsi a ben diritto il Treno Irpino del Paesaggio
presente, inoltre, una sezione denominata “I Con-
. Lunga 119 km, attraversa in più punti e con ardite
temporanei” che raccoglie una selezione dell’attuale
opere ingegneristiche , come il Ponte in Ferro, tra
produzione artigianale ed artistica locale.
Lapio e Taurasi, i fiumi Sabato, Calore ed Ofanto.
Inoltre, nata da un’iniziativa tesa al recupero delle
Da un punto di vista paesaggistico ed ambientale,
tradizioni e della cultura e alla valorizzazione del
questo tracciato, attraversa valli, fiumi, valichi, perfora
centro storico, “Calitri Scultura” è diventata una realtà
montagne, insomma rappresenta il mezzo più idoneo
grazie all’interesse di un gruppo di artisti di Novara
per accostarsi con lentezza e stupore alla scoperta
stimolati dall’idea di Adottare il Centro Storico. Dopo
di rilevanti qualità paesistiche che l’Irpinia riesce ad
un primo e proficuo incontro è nata una continua e
offrire. Il paesaggio ammirato dai finestrini del treno
fattiva collaborazione con numerosi artisti italiani e
restituisce una mirabile ed emozionante lezione di
stranieri che ha portato alla realizzazione in loco di
geografia
numerose opere d’arte contemporanea. Le opere
L’Avellino - Rocchetta è’ il treno di grandi vini: serve
realizzate sono state, così, donate al Comune di Calitri
le stazioni degli areali del Taurasi e del Fiano; è il
che, dopo averle acquisite al patrimonio comunale, ha
treno della biodiversità : serve le stazioni di comuni
provveduto alla loro installazione lungo un percorso
interessati dai Siti di Importanza Comunitaria e Zone
che attraversa tutto il centro storico.
di Protezione Speciale; è il treno della rete ecologica campana lambendo i corridoi fluviali del Sabato, Calore ed Ofanto; è il treno dei Parchi Naturalistici Irpini, partendo da Avellino cerniera tra il Parco del Partenio ed il Parco dei Picentini ed auspicata città dell’istituito Parco Naturalistico Vallo Lauro-Pizzo Alvano ; è il treno della più importante e forse unica località turistica irpina invernale riconosciuta a livello nazionale , servendo la stazione di Bagnoli e quindi dell’Altopiano del Laceno; è il treno dei grandi eventi di massa come le Sagre della Castagne e dei prodotti tipici a Bagnoli e Montella, o come Cairano 7X e dei borghi storici. Soppressa nel dicembre del 2010, per inopinate scelte politiche regionali, la linea ferroviara, grazie anche all’azione di un gruppo di associazioni ambientaliste e di promozione territoriale, che hanno programmato – dal settembre del 2009 al dicembre del 2010 - costanti escursioni e gite di conoscenza con l’uso del treno, dimostra un evidente valenza turistico territoriale.
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Aspetti territoriali e paesistici La descrizione delle qualità del territorio di riferimento del fiume Ofanto è stata sviluppata attraverso la sintesi di un’ampia cartografia tematica. Le cartografie sono state elaborate a partire da quelle allegate al Piano Territoriale Regionale della Campania, adottato e vigente con legge regionale n. 13 del 13 ottobre 2008, oltre che di altri piani e programmi. In particolare il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 e l’allegato Rapporto Ambientale, il Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Regione Campania con Dl.G.R. 1212/2007, il Piano di Gestione Acque del Distretto Idrografico dell’ Appennino Meridionale adottato
La cartografia di studio del territorio: i caratteri fisico - naturalistici
dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Liri
a cura di Luca Battista
provinciale e la valutazione dei caratteri paesaggistici,
Garigliano e Volturno (Gaz. Uff. 55/2010) ed altri studi e pubblicazioni di settore. Le cartografie sono elaborate in due serie: l’inquadramento del bacino imbrifero nell’intero territorio ambientali a livello di bacino . Gli inquadramenti territoriali in particolare evidenziano le seguenti specificità. Il corridoio ecologico “da potenziare” Ofanto, nell’ambito del 3° Quadro Territoriale del Piano Territoriale Regionale è inserito nel Sistema Territoriale di C1 Alta Irpinia a dominante rurale –manifatturiera. Questi rappresentano perimetrazioni individuate in funzione dell’assetto geografico ed ambientale del territorio ma soprattutto delle alleanze condotte tra i vari attori istituzionali e delle linee strategiche conseguenti. La guida per la loro perimetrazione è rappresentata dalla sovrapposizione di varie forme sovracomunali di pianificazione, gestione e di programmazione contrattata del territorio (ad esempio le comunità montane, i piani integrati di sviluppo, i distretti Industriali, i patti territoriali, i contratti d’area e così via). Ad ogni STS è associata una matrice di indirizzi strategici da perseguire. Si evidenziano gli indirizzi che costituiscono una scelta strategica prioritaria da consolidare ed in particolare: A.1. Interconnessione infrastrutturale, B.1 Difesa della biodiversità, B.2 Valorizzazione Territori
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marginali, B.5 Recupero aree dismesse, C.2 Rischio
media di 600 m s.l.m. (min. 550 m s.l.m. / max. 750 m
sismico, E.1 Attività produttive per lo sviluppo- indu-
s.l.m.).
striale, E.2b Attività produttive per lo sviluppo- agrico-
Il sito è caratterizzato è il tratto iniziale montano del
lo - Diversificazione territoriale.
fiume Ofanto. E’ caratterizzato da praterie aride e
La Comunità Montana dell’Alta Irpinia, interessa tutti
boschi di latifoglie, con probabile presenza di lontra e
i territori comunali ricadenti nel bacino imbrifero
lupo. Importanti comunita’ di pesci endemici, anfibi e
del corridoio ecologico fluviale. Nell’ambito della
chirotteri. Avifauna nidificante come il Nibbio reale) La
programmazione europea legata al Piano di Svilup-
Vulnerabilità è legata ai rischi dovuti all’immissione di
po Rurale 2007-2013, i territori comunali interessati
ittio fauna alloctona ed eccessiva captazione di acqua
dal bacino idrografico ricadono nella macroarea D2
a scopo irriguo. Il sito Querceta dell’Incoronata(SIC-
ovvero aree caratterizzate da ritardo di sviluppo.
IT8040018), ha una estensione complessiva di 1.362
Il corso fluviale dell’Ofanto ricade nell’ambito territo-
ha, con altitudine media di 700 m s.l.m. (min. 600 m
riale dell’Autorità di Bacino Interregionale Ofanto.
s.l.m. / max. 728 m s.l.m.).
Le cartografie relative alla porzione di territorio rica-
E’ un classico rilievo appenninico interessanti il vasto
dente nel bacino idrografico in particolare evidenziano
territorio dove originano le sorgenti del fiume Ofanto.
gli aspetti legati ai sistemi di paesaggio, alla morfolo-
La vulnerabilità è legata ai rischi potenziali dovuti ad
gia, al paesaggio naturale, alle coltivazioni agricole.
un eccessivo sfruttamento del territorio per alleva-
Gli aspetti ecologici sono stati analizzati attraverso le
mento ed agricoltura. Il Bosco di Zampaglione (SIC
relazioni tra la Rete Natura 2000 (SIC + ZPS) e le aree
-IT8040005) ha una estensione complessiva di 9.514
a Parco Naturalistico Regionale e a Parco Urbano di
ha, con altitudine media di 700 m s.l.m. (min. 400 m
Interesse Regionale. In particolare le aree della Rete
s.l.m. / max. 918 m s.l.m.).
Natura 2000 che ricadono in parte o totalmente nel
Presenta numerosi tipi di habitat concentrati sul vasto
bacino idrografico dell’Ofanto sono diverse ed in
e dolce crinale del fiume Ofanto. In particolare boschi
particolare:
misti con Quercus sp. e Acer sp. Le zone umide ospi-
Alta Valle del fiume Ofanto (SIC -IT8040003), Querceta
tano Importanti comunita’ ornitiche nidificanti (Lanus
dell’Incoronata (SIC-IT8040018), Lago di Conza (SIC-
collurio, Lullula arborea), erpetologiche ed entomolo-
IT8040007) e (ZPS-IT8040007) e Bosco di Zampa-
giche. Stazione relitta del Lepidottero Acanthobrah-
glione (SIC -IT8040005) direttamente interessati dal
maea europaea.
fiume Ofanto; mentre ricadono nel bacino idrografico
La Vulnerabilità è legata ai rischi dovuti a disbosca-
le aree del Monte Cervialto(SIC-IT8040010), Picen-
mento senza reimpianto ed all’ eccessivo sfruttamento
tini (ZPS IT8040021), Boschi di G.dei L. e Andretta (SIC-IT8040004), Lago di S.Pietro Aquilaverde (SICIT8040008) e Fiume Tanagro e Sele (SIC IT8050049 -ZPS IT8050021). I territorio comunali di Nusco, Lioni e Caposele sono inoltre interessati dal Parco naturalistico dei Picentini. Il comune di Nusco è anche interessato dal Parco Urbano di interesse Regionale Alta Valle del Calore. Tralasciando i siti già descritti nelle loro caratteristiche salienti nei capitoli dedicati agli altri corridoi ecologici qui si segnalano i seguenti. L’ Alta Valle del fiume Ofanto (SIC -IT8040003), ha una estensione complessiva di 590 ha, con altitudine
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del territorio per allevamento; danneggiano l’avifauna
Dal punto di vista faunistico, questa zona umida rive-
anche costanti episodi di bracconaggio.
ste particolare importanza come area di sosta sulle
Il Lago di Conza della Campania, è invece un’area tra
rotte di migrazione di uccelli, con particolare riguardo
le più rilevanti dell’intero bacino del mediterraneo. Si
alle specie che vivono e si alimentano in ambiente
estende su una superficie di 1.214 ettari con una va-
acquatico. Allo stesso modo l’area fornisce habitat a
riazione altitudinale del tutto modesta che va dai 400
una ricca diversità di pesci e anfibi. Oltre ad alcune
m ai 450 m s.l.m. All’interno del SIC (SIC - IT8040007),
specie endemiche a distribuzione più o meno ristret-
nel suo ramo orientale, è completamente compresa la
ta, il popolamento comprende numerose specie di
ZPS IT8040007 Lago di Conza della Campania la quale
interesse comunitario che ne fanno un area di elevato
si estende su una superficie di 530 ettari.
interesse faunistico nella Regione e nella aree di rete
Il lago è un bacino artificiale ottenuto dallo sbarra-
Natura 2000.
mento in terra del fiume Ofanto, ad opera di una diga
I mammiferi sono rappresentati principalmente dalla
ed è caratterizzato da una zona centrale permanente-
Lontra comune, specie sensibile alle trasformazioni
mente sommersa, circondata da una fascia litorale di
degli ambienti acquatici, e da 5 specie di chirotteri
acque basse.
tutte molto sensibili all’uso di pesticidi ed alla trasfor-
Quest’area svolge un ruolo fondamentale per la sosta,
mazione degli ambienti rurali e boschivi. Esse sono il
la nidificazione e lo svernamento di numerose specie
Ferro di cavallo maggiore, il Ferro di cavallo minore,
migratorie e rappresenta una importantissima stazio-
il Miniottero, il Vespertilio maggiore ed il Vespertilio
ne di collegamento tra il Mar Adriatico e il Tirreno.
minore.
Inoltre, un aspetto particolarmente significativo
L’ ornitofauna si compone di un gran numero di
dal punto di vista ambientale è rappresentato dalla
specie comprendente un nutritissimo contingente
presenza di una folta vegetazione igrofila di tipo
di uccelli legati agli ambienti acquatici: tra queste è
secondario che ospita una fauna quanto mai ricca e
opportuno segnalare il Tarabusino, la Sgarza Ciuffetto,
diversificata. Altrettanto importante è la presenza di
la Garzetta, l’Airone bianco maggiore, l’Airone rosso,
habitat tutelati a livello comunitario e contemplati
il Cavaliere d’Italia, il Piro piro boschereccio, il Martin
nell’Allegato I della Direttiva 92/43 “Habitat”: 3170
pescatore, la Nitticora, il Cormorano e gli Anatidi
– Stagni temporanei mediterranei 6210 - Formazio-
Fischione, Mestolone, Germano reale, Moriglione e
ni erbose secche seminaturali e facies coperte da
Moretta. Tra i rapaci il Falco di palude, il Nibbio reale
cespugli su substrato calcareo (Festuco - Brometalia)
e l’Albanella reale, mentre tra le specie degli incolti il
(* stupenda fioritura di orchidee).
Calandro e l’Averla piccola.
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Il Lago di Conza è popolato anche da una fauna ittica
INQUADRAMENTI GENERALI.
di particolare pregio e significato ecologico e tra le
Il Rapporto con il territorio provinciale e le aree
varie specie bisogna menzionare la Rovella ed il Cobi-
della Rete Natura 2000
te, specie Endemiche italiane e soprattutto l’Arborella
•
meridionale perché è una specie Endemica dell’Italia
Sistema aree naturalistiche Rete Natura 2000 Sic - Zps
meridionale. Altrettanto importante è l’ erpetofauna con gli anfibi
•
Autorità di Bacino
che rivestono un ruolo ecologico determinante per
•
Sistemi Territoriali di Sviluppo PTR Regione Cam-
tutta l’area del Lago e le zone limitrofe: da segnala-
pania Comunità Montana, Distretti Industriali e
re, infatti, la presenza del Tritone crestato italiano,
Macroaree PSR 2007-2013
dell’Ululone dal ventre giallo, del Tritone italiano e la Raganella italiana. Tra i serpenti il Cervone, il Biacco e la Natrice tassellata.
LE MAPPE TEMATICHE .
Relativamente all’ entomofauna, nonostante che il
La conoscenza del bacino imbrifero.
Lepidottero Bianconera italiana sia l’unica specie del
•
SIC/ZPS presente negli Allegati della Direttiva CEE 92/43 “Habitat”, il Lago di Conza ospita una notevole
Bacino idrografico, comuni interessati, popolazione e superficie agricola
varietà di insetti, tassello fondamentale negli equilibri
•
che regolano la vita nel lago stesso.
Morfologia, reticolo idrografico ed aree ad elevata complessità ecosistemica
Le cartografie evidenziano, nell’indice delle legende, gli aspetti particolari per ogni caratteristica di valuta-
•
Uso agricolo (fonte: PTR Campania,2008)
zione e lettura del bacino imbrifero.
•
Risorse naturalistiche ad agroforestali (fonte: PTR
Tutte le cartografie comprese quelle non pubblicate
Campania,2008)
in questo capitolo sino pubblicate sul sito web ofanto.
•
corridoioecologico.it e su www.corridoioecologico.it
Dinamiche della copertura delle terre 1960 -2002 (fonte: PTR Campania,2008)
•
Unità strutturali di paesaggio (fonte: PTR Campania,2008)
•
Sistema territoriale rurale ed aperto (fonte: PTR Campania,2008)
Elaborazioni cartografiche a cura di Eleonora Giaquinto
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SISTEMA TERRITORIALE RURALE ED APERTO
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Gli indicatori di monitoraggio La Regione Campania, anche attraverso l’ Agenzie Regionali per l’Ambiente (ARPAC), ha avviato ed ha in corso programmi di monitoraggio estesi ai corpi idrici significativi, in ottemperanza alle disposizioni normative nazionali (tra cui il D. Lgs 152/1999). Programmi che sono in corso di aggiornamento per essere adeguati a quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e quindi dal D. Lgs 152/2006. I dati delle campagne di monitoraggio ad oggi effettuate dall’ Arpac in particolare nel periodo 20022006, alla base del Piano Tutela delle Acque della Regione Campania e poi confluite nel Piano di Gestione
Stato ambientale dell’ Ofanto: la qualità delle acque fluviali
delle Acque del Distretto Idrografico dell’ Appennino Meridionale, consentono di ottenere la classificazione di buona parte dei corpi idrici monitorati in base agli indicatori previsti nel D.Lvo 152/99 . Gli indici utilizzati per la classificazione dello stato di
a cura di Luca Battista
qualità dei corsi d’acqua sono: • Indice Biotico Esteso (I.B.E.): un indice delle alterazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati del corso d’acqua; • Livello Inquinamento da Macrodescrittori (L.I.M.) : un indice che stima il grado di inquinamento causato da fattori chimici e microbiologici; • Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua (S.E.C.A.) : un indice che confronta il risultato del Lim con quello dell’ IBE ed il valore peggiore determina la classe di appartenenza alle quali per convenzione sono associati 5 diversi codici colore: 1 - Elevato = azzurro ; 2 - Buono = verde; 3 - Sufficiente = giallo; 4 - Scadente = arancione; 5 - Pessimo = rosso; • Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua (S.A.C.A.) : indice che sintetizza i dati relativi all’inquinamento chimico-fisico e alle alterazioni dell’ecosistema dei corsi d’acqua. Viene determinato incrociando il SECA,
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con il loro Stato Chimico (S.C.C.A.), che esprime
e per potenziali fattori di criticità di tipo chimico , in
invece l’ eventuale presenza nelle acque di sostanze
particolare contaminazioni da NO3.
chimiche pericolose, persistenti e/o bioaccumulabili ( accumulo di sostanze tossiche all’interno nel corso
Nello schema seguente si riportano per ogni stazione
fluviale, in concentrazioni superiori a quelle riscontra-
di monitoraggio i dati così come riportati dall’Arpac
te nell’ambiente circostante). Lo S.C.C.A. si esprime
evidenziando il S.E.C.A per ogni tratto riferito all’ulti-
rispetto al valore soglia di riferimento.
mo anno di monitoraggio,2006.
Il fiume Ofanto secondo quanto previsto dall’Allegato I alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 e dalle successive
Inoltre sono stati analizzati gli aspetti idrogeologici
modifiche introdotte dal D.M. 131/08 è classificato
del territorio con particolare riferimento alla vulne-
secondo i criteri di significatività come corso d’acqua
rabilità all’inquinamento degli acquiferi e le strutture
naturale di secondo ordine o superiore con bacino
storico archeologiche del paesaggio.
imbrifero >400 kmq. CARTOGRAFIA DI SINTESI. Il bacino idrografico del fiume Ofanto recapita circa
•
270 milioni di metri cubi d’acqua, con una portata
Qualità dei corsi fluviali. Stato ecologico, tratti a rischio, aree di criticità e vulnerabilità ambientali
media che supera i 10 metricubi/secondo ed è este-
e fonti puntuali di inquinamento
so per circa 2700 kmq ,di cui oltre 600 kmq interes•
santi l’Irpinia. Il fiume lungo in totale 170 km, di cui 71 km interessano l’Irpinia.
Strutture Storico archeologiche del paesaggio e stato ambientale dei corsi d’acqua (SACA) (fonte:
Purtroppo, secondo i dati forniti dall’ ARPAC nel
Piano Gestione Acque,Distretto Idrografico
monitoraggio sui fiumi campani del 2006 , nell’unica stazione di monitoraggio posizionata in territorio
Appennino Meridionale 2010 + PTR Regione
campano nel Comune di Monteverde (AV), dal punto
Campania)
di vista biologico, il fiume evidenzia acque stranamente torbide con presenza di schiuma rivelando
Elaborazioni cartografiche
una seppur moderata alterazione della comunità ma-
a cura di Eleonora Giaquinto
crobentonica. La situazione negativa del fiume con lo Stato Ecologico del fiume già in Classe 4, si aggrava per il ritrovamento di Mercurio in concentrazione oltre soglia. Lo Stato Ambientale risulta pertanto scadente. In sostanza si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento. Complessivamente i fiume Ofanto ha elevate probabilità di rischio inquinamento, in particolare per il disequilibrio generale del bilancio idrico sotterraneo
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no). I temi trattati sono: Studio dei corridoi ecologici: tecnica e metodo per la realizzazione; Compatibilità delle attività fruitive con i corridoi ecologici; Interventi di architettura e design nel territorio compatibili con gli ecosistemi che sottendono i corridoi ecologici Acqua in cammino: La percezione del paesaggio tra le aree della Rete Natura 2000 ed i corridoi fluviali. Escursioni naturalistiche Conza della Campania, Oasi Naturalistica del WWF Lago Conza + Parco Archeologico di Compsa . Domenica 11 settembre 2011. Acqua Sonante. Concerti tra i fiumi irpini .Incontri musicali. Lago di
La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale
Conza : Cristina Donà in concerto + Davide Sapienza reading. Domenica 11 settembre 2011. Una mappa affettiva. La percezione del paesaggio tra suoni, colori ed odori : il coinvolgimento delle scuole Conza della Campania, l’oasi naturalistica del
a cura di Luca Battista
lago di Conza ed il museo etnografico di Guardia dei Lombardi. Scuola primaria Paritaria “Maria SS. di Mon-
Concerti in aree di pregio naturalistico, escursioni,
tevergine” di Mercogliano Escursione naturalistica.
workshop tecnico scientifici, attività di percezione del
Attività didattica Laboratorio di pittura e schedatura
paesaggio con i bambini rappresentano il complesso
“affettiva”. 6 giugno 2011
delle attività programmate e quindi realizzate nel progetto eseguito nell’ambito del PSR 2007-2013
Inoltre sono stati elaborati altri materiali multimediali
Misura 323 “Sviluppo, tutela e riqualificazione del
Documentario: Irpinia terra di acque, il fiume Ofanto.
patrimonio rurale” Tip. a. , la cui tipologia esecutiva
Regia e sceneggiatura Sergio Bilotta, montaggio
comprende iniziative di sensibilizzazione ambienta-
Gianluca Santi, testi a cura di Luca Battista, realizza-
le miranti alla diffusione ed alla condivisione delle
zione DreamLight srl, produzione Amici della Terra
esigenze di tutela della aree natura 2000 e dei siti di
Irpinia. 2011
grande pregio naturale. Per il Corridoio fluviale del Fiume Ofanto l’integrato
Dvd/Rom contenente i materiali tecnico scientifici
programma di azioni di sensibilizzazione, promozio-
prodotti durante i workshop , le gallerie fotografiche
ne e workshop scientifici che riguarda l’intera Rete
ed i video reportage di tutte le attività di animazione,
dei Corridoi ecologici fluviali irpini, ha realizzato – in
oltre alla cartografia tematica elaborata.
luoghi diversi, identitari, riconoscibili e diffusi sul territorio di riferimento.
Tutto il materiale in qualsiasi forma prodotto è stato
Workshop: Progetto del paesaggio ed Architettura
raccolto e reso fruibile sul sito ofanto.corridoioeco-
nel paesaggio ; Cairano “Sala Carissanum”, 8 e 9
logico.it che è relazionato al portale dedicato www.
settembre 2011. Relatori intervenuti : prof. Prof. Arch.
corridoioecologico.it.
Fabio Di Carlo (Architettura del paesaggio – Università La Sapienza Roma) e Prof. arch. Nicola Flora (Allestimento ed Eco-design – Università di Cameri-
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Progetto:
IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE DELL’OFANTO
“Tra i Sic i corridoi ecologici” Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche un’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica, culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia
Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.
Realizzato nell’ambito del:
PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania “Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico