IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE DEL FIUME UFITA E TORRENTE SARDA
Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.
INDICE
La lettura conoscitiva del territorio:
p. 2
un percorso di visita
La cartografia di studio del territorio:
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i caratteri fisico-naturalistici
Lo stato ambientale dell’Ufita:
p. 25
la qualitĂ delle acque fluviali
La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale
p.31
L’ambiente naturalistico e paesaggistico di riferimento. La Valle dell’Ufita, o Valle Ufita, è situata nell’Appennino Meridionale Campano, nella parte settentrionale della provincia di Avellino e deve il suo nome all’omonimo fiume che l’attraversa. La natura di questo paesaggio meridionale –collocato nel cuore della Campania - può essere resa con maggior precisione avvalendosi della tavolozza tipica di un quadro di Vincent Van Gogh, assolutamente colorata: celeste, arancione, rosa, vermiglio, giallo vivissimo, verde chiaro, violetto, il verde oliva trasparente dell’olio di ravece. Nonostante il gioco di tanti colori, il risultato finale è: calma ed armonia. Non si può pensare ad un ambiente morfologicamente più intrigante, con una combinazione diversa ed irripetibile di elementi storici umani e naturali morfologici, floristici, faunistici volti a creare un paesaggio “unico”. Il fiume Ufita, affluente di destra del Calore Irpino, nasce dalle colline ai piedi dei comuni della Baronia,
La lettura conoscitiva del territorio: un percorso di visita
in particolare nel territorio del comune di Vallata, ad una quota di circa 827 m.s.l.m. alle pendici del monte Formicoso ed in altri rami sorgenti fra Sferracavallo(694 m.s.l.m) e la Pila di Toppa (884 m.s.l.m.) per poi confluire, dopo 49 km ca., nel Calore Irpino, in provincia di Benevento.
a cura di Paola Maria Guerriero
Il reticolo idrografico del Fiume Ufita supporta un
foto archivio AdT Irpinia
corso fluviale che è parte integrante della Rete Ecolo-
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gica Campana, come definita nel Piano Territoriale
sua portata pescando direttamente dal subalveo.
Regionale; in continuità con il torrente Sarda, il quale
Per questo motivo, associato anche allo scarso ap-
affluisce nel quadrante sud-orientale dell’Irpinia
porto sorgentizio, l’Ufita, soprattutto nel primo tratto,
nel fiume Ofanto, è un corridoio ecologico fluviale,
presenta una portata ordinaria estremamente ridotta
fondamentale per supportare nuove visioni politiche
che rasenta lo zero nel periodo estivo.
ed economiche e strategie di azione che puntino su
Inizialmente il fiume Ufita scorre all’interno di sponde
un’idea di sviluppo basate sulla complessità ecologi-
non ben definite e per lo più naturali e la sua portata
ca, naturalistica e rurale che l’Irpinia può esprimere.
varia notevolmente al variare delle precipitazioni
I principali affluenti del fiume Ufita sono il fiume
atmosferiche. Solo all’altezza del nucleo industria-
Miscano e il torrente Fiumarella, entrambi in destra
le di Flumeri il suo corso, che nel passato è stato
idrografica.
rettificato, presenta ben individuabili sponde in terra
La dimensione del bacino imbrifero dell’Ufita per la
sistemate a scarpata e un breve tratto, arginato in ce-
parte ricadente in Irpinia è di 305 kmq ed interessa 19
mento armato, nei pressi del ponte delle Doganelle.
territori comunali, di cui 12 direttamente interessati
A partire dalla confluenza con il torrente Fiumarella,
dal corso fluviale. La lunghezza del fiume è di 45 km.
l’Ufita comincia ad acquisire acqua in modo costante
Il Torrente Sarda, che sorge alle pendici dell’altopiano
e ad assumere il carattere più di fiume che di torrente.
del Formicoso nel comune di Bisaccia, invece è lungo
Il suo alveo risulta ben incavato tra versanti acclivi su
15 km, con un sottobacino imbrifero di 33 kmq ed
cui,però,sono segnalati diversi dissesti. A valle dei
interessa 3 territori comunali.
nuclei di Melito Irpino e Bonito il fiume Ufita comincia
Le aree della Rete Natura 2000 che parzialmente
un lungo tratto in cui funge anche da confine ammi-
ricadono nel bacino idrografico del Fiume Ufita e del
nistrativo tra le province di Avellino e Benevento.
Torrente Sarda sono in particolare il SIC (Siti di Impor-
In questa zona l’andamento dell’alveo è estrema-
tanza Comunitaria) denominato Bosco di Guardia dei
mente sinuoso fino ad incontrare una seconda valle,
Lombardi e la ZPS (Zone di Protezione Speciale per
la località Isca delle Rose, in territorio di Montecalvo,
gli uccelli) Boschi e Sorgenti della Baronia. Il fiume
anch’essa a forte vocazione irrigua.
Ufita, risulta essere la principale fonte di approvvigio-
Le attività artigianali sono collegate a quelle agricole:
namento irriguo della zona tant’è che anche i prelievi
lavorazione del legno, produzione di insaccati, lavora-
da pozzo finiscono per depauperare notevolmente la
zione del tabacco.
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Uno storico insediamento industriale: l’ASI Valle Ufita
Territorio: la cultura locale, l’ambiente antropizzato.
Il fondovalle Ufita, percorso da rilevanti vie di co-
Nel primo tratto del corso fluviale ufitano, fino a
municazione, vede la presenza di un insediamento
Grottaminarda – uno dei centri più vitali per la
agro-industriale legato al Pastificio Baronia e di un
presenza di servizi terziari e attività commerciali - il
rilevante insediamento industriale storicamente
fiume attraversa una piana alluvionale a destinazione
legato alla presenza della FIAT-IVECO che dal 2012 è
irrigua, dove si coltiva soprattutto tabacco e che
in grave crisi.
contrasta solo con l’area industriale che si estende
L’Area Asi (Aree di Sviluppo Industriale) Valle Ufita è
nel fondovalle alle pendici delle colline dove sorgono
una delle prime quattro realizzate nel territorio Pro-
i centri storici di Flumeri, San Nicola Baronia, Castel
vinciale grazie alla Legge 634 del 29/7/1957, il cui non
Baronia, Carife, Sturno, Frigento.
facile obiettivo era la promozione di nuove iniziative
Le escursioni lungo l’Ufita, consentono di poter op-
produttive nel Mezzogiorno mediante la creazione
tare per la visita in particolare ai centri che coronano
di aree di sviluppo industriali infrastrutturate in prossi-
la valle fluviale. Si segnalano alcune peculiarità,
mità dei principali assi viari.
certamente non esaustive del complesso dei valori
Le previsioni di sviluppo futuro sono legate prin-
storico, architettonici, culturali ambientali che ogni
cipalmente all’idea di una piattaforma logistica di
comune del bacino imbrifero porta in dote alla
smistamento delle merci e alla localizzazione di una
valorizzazione del territorio in termini di innovative
centrale termoelettrica per la produzione di energia,
strategie di sviluppo socio-economico che puntino
oltre che la messa a regime della produttività legata
essenzialmente sull’ambiente, lo sviluppo rurale e la
alle aziende del Patto Territoriale della Baronia.
valorizzazione anche in chiave turistica degli aspetti
L’agglomerato, esteso per 180 ettari e con una capa-
enogastronomici
cità insediativa di 49 lotti industriali, è ubicato quasi interamente nel Comune di Flumeri e in piccola parte nel Comune di Frigento, tra l’Arianese e la Baronia, in un paesaggio caratterizzato da colline e ampie valli attraversate da numerosi corsi d’acqua.
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L’antico territorio degli Hirpini: Carife
Un Museo diffuso: Guardia dei Lombardi
L’Area archeologica di Carife è una delle più rile-
Sulle colline opposte a Carife, sulla sinistra idrografica
vanti in termini di conoscenza storico-archeologica
del fiume Ufita è ubicato il centro storico di Guardia
dell’Irpina. Gli scavi archeologici, condotti nel piccolo
dei Lombardi.
centro della Valle Ufita, a partire dal dopo terremoto
Il piccolo centro collocato in splendida posizione
del 23 novembre del 1980, hanno evidenziato la pre-
panoramica e strategica, si pone a “guardia” di quei
senza di due necropoli sannitiche nelle località Piano
territori - come la Valle dell’Ufita, la Valle dell’Ofanto,
la Sala e Addolorata.
l’Alta Irpinia, l’Area Ofantina, la Valle d’Ansanto - su cui
Lo scavo ha permesso di portare alla luce centinaia
spazia il suo sguardo.
di sepolture, offrendo la più ricca documentazione
Il territorio di Guardia dei Lombardi è immerso in un
sul Sannio meridionale e sugli Hirpini che abitarono
contesto interessantissimo dal punto di vista naturali-
questo territorio.
stico ed ambientale. Presenta campagne occupate da
Le sepolture presenti in diversi parti del territorio di
vigneti, grano, estesi e folti boschi di castagni e terreni
Carife – per la maggior parte a “fossa” e, in misura
destinati al pascolo, dove si coltivano anche legumi.
minore “a tegole” e a “camera” oltre che la sporadica
Il nucleo medievale è caratterizzato da due emergen-
tomba “alla cappuccina” - sono riferibili ad un periodo
ze storiche, artistiche e culturali: la Chiesa di S.Maria
che va dalla metà del VI e gli inizi del III secolo a.C. Tra
delle Grazie ed il Museo delle Tecnologie e Civiltà
gli oggetti ritrovati all’interno delle tombe, spiccano
Contadina.
alcuni tipi di vasellame e numerosi oggetti in bronzo,
Il “Museo delle Tecnologie, della cultura e della
per la maggior parte di provenienza etrusca.
civiltà contadina e dell’emigrazione dell’Alta Irpinia”
Questa intensa presenza archeologica che arriva fin
presenta la peculiarità di essere allestito in varie case
alle più avanzate fasi della romanizzazione, ha fatto
dagli ambienti, sapientemente restaurati, dislocati
maturare la convinzione che sul territorio si trovava
nel centro storico.
la famigerata Romulea, saccheggiata e distrutta dai
Negli ambienti che si susseguono troviamo varie
Romani nel 296 a.C. episodio storicizzato da Tito Livio.
macchine agricole ed artigiane.
Tale località fu già chiamata “città dei Sanniti” in Italia
Nelle “stanze” interne sono stati ricostruiti diversi
da importanti studiosi .
spazi tra cui la “Sala consiliare”, la “Cucina”, la stanza degli “Attrezzi” e il “ letto da prima notte”. La conoscenza degli eventi non serve a nulla se non è inserita in un preciso contesto storico: musei come questo, e come molti altri che troviamo in Irpinia come il Museo Etnografico Beniamino Tartaglia di Aquilonia, sono utilissimi a trasportarci in un’altra epoca e farci comprendere la tecnologia, la cultura, gli usi ed i costumi completamente diversi dai nostri. La Chiesa di S.Maria delle Grazie fu costruita nel 1315, data rilevabile al centro del pilastro di travertino rosato a sinistra dell’altare maggiore riutilizzato e conservato nelle varie ricostruzioni seguite ai terremoti. Con il sisma del 1732 la Chiesa crollò e fu ricostruita, come si legge sulla lapide al centro della facciata che è in
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pietra lavorata e su cui spicca il portale, con raffigura-
La porta degli inferi: la Mefite e gli Xoana
zioni dell’Annunciazione e dell’Adorazione dei Magi. Nel 1980, il crollo dell’ultimo livello del campanile sulla copertura della Chiesa ne provocò lo sfonda-
Tra Guardia dei Lombardi e Rocca San Felice - altro
mento nell’area della navata laterale sinistra (dov’era
centro antico perfettamente restaurato - a pochi chi-
il Battistero), danneggiando la volta della prima
lometri dalla località rurale Carmasciano vi è la Mefite
cappella. Restaurata assieme al Campanile, dopo al-
o Mofeta: una depressione del terreno con un laghet-
terne e prolungate vicissitudini tecnico-burocratiche,
to ribollente. Piccoli vulcani di fango ed esalazioni
durate circa 20 anni, la Chiesa fu riaperta al culto e
gassose ne fanno un luogo misterioso e, nello stesso
consacrata il 2 luglio 1999.
tempo, di grande interesse scientifico. Il nome Mefite, o Mofeta, indica sia l’antica divinità pagana, venerata dalle popolazioni osce e sannite come dea mater della vita e della morte, sia il fenomeno paravulcanico. La Valle d’Ansanto veniva descritta da Virgilio nell’Eneide come porta d’accesso per l’aldilà: “…qui si mostra un’orrenda spelonca e gli spiragli del crudele Dite (Dio della morte) un’ingente voragine apre pestifere fauci al fiume Acheronte…”– Eneide canto VII. Il luogo può essere osservato dall’alto senza problemi, mentre può essere pericoloso scendere fino alle pozze a causa delle esalazioni gassose. Nel Museo Archeologico della città di Avellino, tra i reperti conservati nella Sala V, sono da menzionare gli Xoana lignei (VI-V sec.a.C.) straordinarie statuette, provenienti dal santuario della dea Mefite, che lo zolfo, contenuto nell’acqua del torrente, e la sua temperatura hanno miracolosamente conservato: esse costituiscono una delle testimonianze più rare dell’Europa archeologica.
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Un panorama a tutto tondo: il parco naturalistico urbano ”Panorami” di Frigento
Un territorio di acque: le sorgenti di Castel Baronia e la diga Macchioni
Il parco naturalistico urbano “Panorami”- istituito ai
Castel Baronia è ricca di sorgenti, alcune sono incana-
sensi della Legge Regionale 17 del 2003 e parte inte-
late verso altri luoghi sotto forma di acquedotti, altre
grante della Rete Ecologica Regionale - comprende il
sgorgano libere in più siti confluendo in una conca
centro storico del paese ufitano di Frigento, uno dei
naturale ora strutturata in un invaso chiamato Diga
meglio preservati dell’Irpinia. Al di sotto del livello
Macchioni.
stradale delle rete viaria del centro storico è conser-
Lo specchio d’acqua è circondato da boschi di
vato il poderoso complesso di cisterne romane risa-
querce. L’autunno è così la stagione ideale per farsi
lente al I secolo a. C., realizzato in opus incertum con
stupire dai colori dell’ocra calda e del rosso mattone
pietra locale. Le cisterne erano destinate alla raccolta
che sfuma nel verde ossido delle foglie che cadono
delle acque piovane, delle nevi e di una piccola falda.
dai rami.
Un sistema di vasche, collegate a cisterne minori mediante una complessa rete di canali, serviva tutto il centro urbano. L’area a parco urbano è caratterizzata dalla presenza dei giardini pensili - sapientemente conservati e manutenuti - all’interno dei palazzi storici settecenteschi, e dalla zona boschiva, in cui spicca un castagneto degradante verso il comune di Sturno. Una delle strade panoramiche più significative dell’intera Irpinia, Via Limiti, è tappa d’obbligo: è una grandiosa balconata, a 911 metri d’altitudine, da cui si gode un vasto ed eccezionale panorama. La vista spazia a 360° fino a ricomprendervi 5 regioni e 11 province. Monumento simbolo, non solo per il suo valore artistico, è la cattedrale di grande importanza storica. Quella che si ammira oggi è stata ristrutturata nel 1760. Di eccellente fattura la tela del soffitto dipinta da Antonio Vecchione da Nola nel XVIII sec. Nell’ ipogeo della cattedrale sono conservati i resti delle strutture e delle decorazioni della cattedrale di epoca longobarda che oggi conserva raccolte di reperti archeologici. In contrada Parco, immerso in una zona agricola collinare, è mirabile il complesso architettonico “Masseria il Parco”; oltre alla torre colombaia, elementi caratteristici sono la cappellina, la scala d’accesso alla casa padronale, una loggetta e una piccola torre con orologio.
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territoriale” economica. Si volle ancorare lo sviluppo
Un set per Il grande cinema italiano: Melito
e quindi l’esistenza stessa del nuovo paese al ruolo commerciale e terziario di due importanti centri limi-
Proseguendo il cammino sulle sponde dell’Ufita si
trofi come Grottaminarda e Mirabella Eclano.
raggiungono i resti di Melito, autentico paese fluviale
Il vecchio centro urbano a ridosso del fiume Ufita,
fino agli inizi degli anni sessanta del novecento,
colpito ancora una volta dal successivo terremoto
quando fu poi abbandonato. Fino al 1923 la deno-
del 1980, fu definitivamente abbandonato al proprio
minazione del borgo fu “Melito Irpino valle Bonito”,
destino: le case e le strade furono rase al suolo, ad
considerata la diretta influenza di collegamento e
eccezione della chiesa antica di Sant’Egidio, del ca-
territoriale con il centro antico di Bonito.
stello costruito in epoca normanna e rifatto in epoca
La Melito vecchia presentava un tipico impianto
aragonose con torri cilindriche e cortine murarie in
urbano di età medievale, con un fitto intreccio di
pietrame, e della chiesa della Santissima Incoronata,
costruzioni, vicoli e scalinate che si sviluppavano at-
ad una sola navata con fatiscenti resti di una volta e
torno al castello. Il centro del paese, Piazza Vittoria, era
di una torre campanaria.
separato dall’Ufita, valicabile tramite un ponte tuttora
Prima della definitiva demolizione - avvenuta agli ini-
esistente, da una semplice schiera di case.
zi degli anni novanta - di quello che restava dell’edi-
Il violento sisma del 1962 determinò l’abbandono defi-
lizia della Melito abbandonata dopo il terremoto del
nitivo del centro antico e lo spostamento della popola-
1962, il paese fluviale con il suo ponte sull’Ufita è sta-
zione verso la nuova città appositamente costruita.
to set cinematografico di un famoso ciak, tra i diversi
A circa due chilometri dal vecchio centro urbano,
che si sono girati in Irpinia. Nel 1981 la regista Liliana
Melito Nuova presenta i canoni tipici di una moderna
Cavani lo scelse per una location del film “La Pelle”
concezione urbanistica: case bianche a piano rialzato,
con un cast di tutto rispetto in cui appaiono Marcel-
distanziate a gruppi di due e tre tra di loro, con ampi
lo Mastroianni, Claudia Cardinale e Burt Lancaster.
spazi verdi gravitanti attorno al centro commerciale
Melito diventa nella finzione cinematografica un
del paese. La giustificazione della delocalizzazione la
quartiere popolare di Napoli in fiamme appena uscita
si ritrova in un’ottica che puntava a definire una “unità
dalla seconda guerra mondiale.
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Commercio e servizi: Grottaminarda
scalinata lapidea. Accanto alla chiesa è la torre campanaria, elemento peculiare del panorama cittadino, costruita tra il 1752 e il 1766 dal mastro Ciriaco di Sil-
Il passaggio nella Valle dell’Ufita consente anche la
va di Mercogliano su disegno del Vanvitelli. Disposta
visita a Grottaminarda ed Ariano Irpino, seconde per
su quattro livelli con una base quasi quadrata la torre
popolazione ed importanza economico-commerciale
è oggi alta 36m. e domina la media valle dell’Ufita.
solo al capoluogo Avellino e al polo conciario di
Dal 1871 vi è stato sistemato l’orologio civico.
Solofra. Grottaminarda è città di aspetto prevalentemente moderno, con piccole costruzioni disposte lungo la Strada Statale delle Puglie: antica via che poneva in comunicazione le coste adriatiche e tirreniche. Centro agricolo con produzione di formaggi e carni insaccate, è soprattutto un attivo polo commerciale. Memorie architettoniche conservate sono il Castello d’Aquino e la Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore. L’antica fabbrica difensiva, di fondazione altomedievale e pianta quasi trapezoidale, è stata più volte ricostruita e adattata ad uso abitativo da parte dei signori che la hanno posseduta. Mostra alcuni tratti delle mura perimetrali d’epoca aragonese, una torre cilindrica su base scarpata, alta circa 14 metri con un diametro massimo di 12 metri, ed una torre a pianta quadrata, di cui resta il basamento scarpato. Altre due torri cilindriche su base scarpata, quasi delle stesse dimensioni, sono visibili sulla facciata che guarda rispettivamente il borgo medievale della “Fratta” e lo spazio urbano interamente ricostruito dopo il sisma del 1980 intorno alla Collegiata di Santa Maria Maggiore. All’interno si possono visitare suggestivi cunicoli sotterranei voltati a botte. A pochi metri dal castello è la monumentale Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, completamente ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Ciriaco di Silva, allievo del Vaccaro, dopo che la fabbrica fu rasa al suolo in seguito ai danni riportati dal disastroso sisma del 1732. Restaurato nel 1995, l’edificio, a croce latina con una sola navata interna e diverse cappelle laterali, mostra la facciata arricchita da lesene architettoniche laterali, un portale in pietra ornato in stile barocco con frontone triangolare spezzato e preceduto da una breve
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Musei ed archeologia: Ariano Irpino
Il Museo della Civiltà Normanna, conserva una collezione preziosa ed unica per l’intera Italia meridionale: la sala d’armi medievali con esposta un’imponente
Ariano Irpino è il comune, dopo il capoluogo, con più
quantità di armi in asta che vanno dal V sec. a.c. al
abitanti nella Provincia di Avellino (più di ventitremila).
XVIII sec. d.c. In essa è possibile ammirare un grande
Si estende sulle colline Castello, San Bartolomeo e
plastico della famosa battaglia di Hastings del 1066,
Calvario e per questo detta Città del Tricolle; è circon-
quando i normanni condotti da Guglielmo II Il con-
data dalle valli del Miscano, dell’Ufita e dal bacino del
quistatore sconfissero Aroldo II conquistando le Isole
Cervaro. Il comune è ai confini con la Puglia.
Britanniche.
Importante la Rete Museale della città, con il Museo
Il Castello Normanno identifica il centro storico. Il
Civico (significativa raccolta della produzione ceramica
mastio, di forma trapezoidale, è munito di quattro
locale, edizioni a stampa, rare e di pregio dei secoli XV
torri troncoconiche, comunicanti tra di loro tramite
e XVI, giornali e giornalismo in Ariano, archivio storico
corridoi che si aprono lungo le mura perimetrali.
del comune, terrecotte sannitiche dei secoli VIII-VI a.C.,
Altra emergenza monumentale è la Cattedrale, co-
ceramiche di area meridionale adriatica dei secoli V-IV
stantemente danneggiata e rifatta ad ogni terremoto
a.C., ex-voto fittili e ceramiche figurate e magnogre-
irpino; oggi, quello che resta di antico è la facciata,
che), il Museo Diocesano, il Museo Arcucci (materiali
in stile romanico a capanna, fatta costruire nel 1500
delle monache benedettine cassinesi di Ariano), il
dal vescovo De Hippolitis e portata a termine dal suo
Museo della Civiltà Normanna ubicato nel Castello
successore mons. Carafa, in pietra arenacea verde
Medievale ed il Museo Archeologico o Antiquarium.
di Roseto. Fanno parte di questo periodo i portali,
L’Antiquarium conserva i reperti provenienti dalle cam-
mentre i rosoni sono di fattura postuma.
pagne di scavo archeologico condotte nel sito della Starza, dove, fatto unico dell’Italia meridionale, è stato decodificato un quartiere artigianale per la lavorazione del metallo, che fornisce interessantissime notizie sulla storia della prima metallurgia dell’età del bronzo. Sono, inoltre, conservati numerosi materiali provenienti dalle tombe a tumulo di età sannitica e dal tempio italico di Casalbore, ubicato nei pressi di una sorgente in località Macchia Porcara, dedicato alla Dea Mefite. Da esso provengono anche statuine di tanagrine, maschere, una statuetta di Minerva con elmo corinzio, vasellame in vernice nera e ceramica acroma. Per l’età romana sono esposte testimonianze provenienti dagli scavi di Aequum Tuticum, città ubicata sullo spartiacque appenninico in località Sant’Eleuterio ed importante nodo viario a ridosso della Via Traiana ed in seguito della Via Herculia. Nel sito archeologico sono stati riportati alla luce notevoli resti di un edificio termale del I sec, un complesso di “Tabernae” del II secolo e una villa con un significativo pavimento con mosaico policromo.
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Aspetti territoriali e paesistici La descrizione delle qualità del territorio di riferimento del fiume Ufita e del Torrente Sarda è stata sviluppata in un approfondimento, che per quanto preliminare, ha collocato il bacino idrografico del corridoio fluviale oggetto di studio in una più ampia cartografia tematica. Le cartografie sono state elaborate a partire da quelle allegate al Piano Territoriale Regionale della Campania, adottato e vigente con legge regionale n. 13 del 13 ottobre 2008, oltre che di altri piani e programmi. In particolare il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 e l’allegato Rapporto Ambientale, il Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Regione Campania con
La cartografia di studio del territorio: i caratteri fisico - naturalistici
Delib.G.R. 1212/2007, il Piano di Gestione Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno (Gaz.Uff. 55/2010) ed altri studi e pubblicazioni di settore. Le cartografie sono elaborate in due serie: l’inqua-
a cura di Luca Battista
dramento del bacino imbrifero nell’intero territorio provinciale e la valutazione dei caratteri paesaggistici, ambientali a livello di bacino. Gli inquadramenti territoriali in particolare evidenzianole seguenti specificità. Il corridoio ecologico “da potenziare” Ufita / Sarda, nell’ambito del 3° Quadro Territoriale del Piano Territoriale Regionale è inserito nel Sistema Territoriale di Sviluppo B4 Valle Ufita a dominante rurale-culturale e nel STS C1 Alta Irpinia a dominante rurale –manifatturiera. Questi rappresentano perimetrazioni individuate in funzione dell’assetto geografico ed ambientale del territorio ma soprattutto delle alleanze condotte tra i vari attori istituzionali e delle linee strategiche conseguenti. La guida per la loro perimetrazione è rappresentata dalla sovrapposizione di varie forme sovracomunali di pianificazione, gestione e di programmazione contrattata del territorio (ad esempio le comunità montane, I piani integrati di sviluppo, i distretti Industriali, i patti territoriali, i contratti d’area e così via). Ad ogni STS
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è associata una matrice di indirizzi strategici da per-
mente dalle suddivisioni amministrative.
seguire. Si evidenziano gli indirizzi che costituiscono
Le cartografie relative alla porzione di territorio rica-
una scelta strategica prioritaria da consolidare ed in
dente nel bacino idrografico in particolare evidenzia-
particolare: B.1 Difesa della biodiversitĂ , B.2 Valorizza-
no gli aspetti legati al paesaggio, alla morfologia, al
zione Territori marginali, B.5 Recupero aree dismesse,
paesaggio naturale, alle coltivazioni agricole.
C.2 Rischio sismico, E.1 AttivitĂ produttive per lo
La lettura del carattere del paesaggio è stata restitui-
sviluppo- industriale, E.2b AttivitĂ produttive per lo
ta principalmente analizzando gli aspetti caratteristici
sviluppo- agricolo - Diversificazione territoriale.
e confrontando i tematismi cartografati legati alle
Il sistema infrastrutturale e dell’accessibilità le cui
risorse naturalistiche ed agroforestali, all’uso agricolo
invarianti progettuali (le strade) individuate dal PTR
del suolo, alla dinamica evolutiva temporale della
sono:
copertura dei suoli,alle unitĂ strutturali di paesaggio.
t M BTTF /PSE 4VE 5JSSFOJDP "ESJBUJDP SFBMJ[[B[JPOF
Si delinea cosĂŹ, la sintesi del sistema territoriale rurale
asse Sicignano degli Alburni-Lioni-Grottaminarda-
ed aperto o carta dei paesaggi.
Faeto;
Gli aspetti ecologici sono stati analizzati attraverso
t M BTTF /PSE 4VE 5JSSFOJDP "ESJBUJDP WBSJBOUF EJ
le relazioni intercorrenti con la Rete Natura 2000 (SIC
Grottaminarda ;
+ ZPS) e le aree a Parco Naturalistico Regionale e a
t MB 41 'POEP 7BMMF 6ĂśUB F DPMMFHBNFOUP DPO
Parco Urbano di Interesse regionale. In particolare le
Vallata;
aree della Rete Natura 2000 che ricadono in parte o
t MB TUSBEB 4 7JUP "QJDF 4DBMP DPOĂśOF 1SPW "WFMMJOP
totalmente nel bacino idrografico dell’Ufita sono due.
strada del medio Ufita.
I Boschi e Sorgenti della Baronia (ZPS IT8040022)
l’adeguamento dell’asse viario Lioni-Caposele.
hanno una estensione complessiva di 3478 ha, con
Le Comunità Montane dell’Ufita e quella dell’Alta
altitudine media di 718 m s.l.m. (min. 413 m s.l.m. /
Irpinia, interessano alcuni territori comunali ricadenti
max. 1023 m s.l.m.).
nel bacino imbrifero del corridoio ecologico fluviale.
Il sito è caratterizzato da rilievi appenninici di origine
Nell’ambito della programmazione europea legata al
flyschoide interessati da numerose sorgenti e feno-
Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, i territori comu-
meni di erosione. La qualità eco sistemica è data dal-
nali interessati dal bacino idrografico ricadono nella
la presenza di ampi tratti interessati da popolamenti
macroarea D2 ovvero aree caratterizzate da ritardo di
costituiti da foresta a galleria di Salix alba e Populus
sviluppo.
alba e da castagneti. E’ interessante l’avifauna, e gli
Il corso fluviale dell’Ufita ricade nell’ambito territo-
importanti giacimenti fossiliferi.La Vulnerabilità è le-
riale dell’Autorità di Bacino Nazionale Liri Gargliano
gata ai rischi dovuti allo sfruttamento delle sorgenti,
Volturno; il torrente Sarda è inserito nell’ambito di
all’ immissione di ittiofauna aliena agli habitat della
riferimento dell’Autorità di Bacino Interregionale
zps e all’aumento delle coltivazioni di tipo estensivo.
Ofanto. Le autoritĂ di bacino rappresentano il luogo
I Boschi di Guardia dei Lombardi e Andretta (SIC
cardine per la concertazione delle scelte di pianifica-
IT8040004 ) hanno una estensione complessiva di
zione tra le istituzioni interessate alla difesa e tutela,
2919ha, con altitudine media di 750 m s.l.m. (min.
uso e governo delle risorse del sistema territoriale in
600 m s.l.m. / max. 906 m s.l.m.). Il sito è caratterizzato
linea con lo sviluppo sostenibile sociale, economico
da lembi di antiche foreste di caducifoglie situate su
e ambientale. Le autoritĂ di bacino individuano
cime appenniniche meno elevate e ripide rispetto ai
su ambiti ottimali le azioni di difesa del suolo e del
massicci montuosi circostanti. La qualitĂ eco siste-
sottosuolo, il risanamento delle acque, la fruizione
mica è data dalla presenza di estesi boschi misti con
e la gestione del patrimonio idrico e la tutela degli
quercus cerris dominante con importanti comunita’
aspetti ambientali ad essi connessi, indipendente-
di uccelli svernanti (Milvus milvus), chirotteri ed
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insetti. La Vulnerabilità è legata ai rischi potenziali
INQUADRAMENTI GENERALI. Il Rapporto con il ter-
dovuti a disboscamento senza reimpianto.
ritorio provinciale e le aree della Rete Natura 2000
Nell’ambito delle aree nodali o centrali unite poten-
t
zialmente dal corridoio fluviale dell’Ufita va segnalato
Sistema aree naturalistiche Rete Natura 2000 Sic-Zps, parchi naturalistici
il parco urbano di interesse regionale denominato “Panorami”, tra Frigento e Sturno. Il sistema di parchi
t
Autorità di Bacino
urbani di interesse regionale assume un ruolo strate-
t
Sistemi Territoriali di Sviluppo PTR Regione Cam-
gico di laboratorio privilegiato per la sperimentazio-
pania Comunità Montana, Distretti Industriali e
ne di un nuovo approccio metodologico, finalizzato
Macroaree PSR 2007-2013
a concretizzare azioni di sviluppo sostenibile in armonia con le vocazioni dei luoghi e con le tradizioni delle comunità locali. Il parco “Panorami Frigento”
LE MAPPE TEMATICHE . La conoscenza del bacino
comprende il centro storico del paese ufitano, uno
imbrifero.
dei meglio conservati dell’Irpinia, con la presenza dei
t
giardini pensili all’interno dei palazzi storici settecenteschi, e la zona boschiva, in cui spicca un castagneto
Bacino idrografico, comuni interessati, popolazione e superficie agricola
degradante verso Sturno, posta a nord-est che va
t
verso la zona dell’Ufita.
Morfologia, reticolo idrografico ed aree ad elevata complessità ecosistemica
Tutte le cartografie comprese quelle non contenute in questo capitolo, sono pubblicate sul sito web
t
Uso agricolo (fonte: PTR Campania,2008)
www.ufita.corridoioecologico.it e su www.corridoio-
t
Risorse naturalistiche ad agroforestali (fonte: PTR
ecologico.it.
Campania,2008) t
Dinamiche della copertura delle terre 1960 -2002 (fonte: PTR Campania,2008)
t
Unità strutturali di paesaggio (fonte: PTR Campania,2008)
t
Sistema territoriale rurale ed aperto (fonte: PTR Campania,2008)
Elaborazioni cartografiche a cura di Eleonora Giaquinto
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corridoio fluviale Ufita / Sarda
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SISTEMA TERRITORIALE RURALE ED APERTO
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Gli indicatori di monitoraggio La Regione Campania, anche attraverso l’ Agenzie Regionali per l’Ambiente (ARPAC), ha avviato ed ha in corso programmi di monitoraggio estesi ai corpi idrici significativi, in ottemperanza alle disposizioni normative nazionali (tra cui il D.Lvo 152/1999). Programmi che sono in corso di aggiornamento per essere adeguati a quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e quindi dal D.L.vo 152/2006. I dati delle campagne di monitoraggio ad oggi effettuate dall’Arpac in particolare nel periodo 2002-2006, alla base del Piano Tutela delle Acque della Regione Campania e poi confluite nel Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, consentono di ottenere la classificazione
Stato ambientale dell’Ufita: la qualità delle acque fluviali
di buona parte dei corpi idrici monitorati in base agli indicatori previsti nel D.Lvo 152/99 . Gli indici utilizzati per la classificazione dello stato di qualità dei corsi d’acqua sono: t *OEJDF #JPUJDP &TUFTP * # & VO JOEJDF EFMMF BMUFSB-
a cura di Luca Battista
zioni nella composizione della comunità  di macroinvertebrati del corso d’acqua; t -JWFMMP *ORVJOBNFOUP EB .BDSPEFTDSJUUPSJ - * . un indice che stima il grado di inquinamento causato da fattori chimici e microbiologici; t 4UBUP &DPMPHJDP EFJ $PSTJ E "DRVB 4 & $ " VO indice che confronta il risultato del Lim con quello dell’IBE ed il valore peggiore determina la classe di appartenenza alle quali per convenzione sono associati 5 diversi codici colore: 1 - Elevato = azzurro ; 2 - Buono = verde; 3 - Sufficiente = giallo; 4 - Scadente = arancione; 5 - Pessimo = rosso; t 4UBUP "NCJFOUBMF EFJ $PSTJ E "DRVB 4 " $ " un indice che sintetizza i dati relativi all’inquinamento chimico-fisico e alle alterazioni dell’ecosistema dei corsi d’acqua. Viene determinato incrociando il  SECA, con il loro Stato Chimico (S.C.C.A.), il quale esprime invece l’eventuale presenza nelle acque di sostanze chimiche pericolose, persistenti e/o bioaccumulabili ( accumulo di sostanze tossiche all’interno nel corso fluviale, in concentrazioni superiori a quelle riscon-
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trate nell’ambiente circostante). Lo S.C.C.A. si esprime
inquinamento di tipo fecale, si può avere la presenza
rispetto al valore soglia di riferimento.
nell’acqua di microrganismi patogeni (tifo, colera, epatite virale, ecc.).
Il fiume Ufita secondo quanto previsto dall’Allegato
Lo Stato Ambientale (S.A.C.A) complessivo risulta
I alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 e dalle successive
sufficiente. I valori degli elementi della qualità biolo-
modifiche introdotte dal D.M. 131/08 è classificato
gica del fiume si discostano moderatamente da quelli
secondo i criteri di significatività come corso d’acqua
di norma associati allo stesso ecotipo in condizioni
naturale di secondo ordine o superiore con bacino
non disturbate. I valori mostrano segni di alterazione
imbrifero >400 kmq.
derivanti dall’attività umana e sono sensibilmente
La portata media del fiume, all’altezza della confluen-
più disturbati che nella condizione di “buono stato”.
za nel Calore Irpino ad Apice è di 11 mc/sec.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di
Nel tratto superiore il fiume risulta molto inquinato in
sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti
quanto alimentato quasi esclusivamente da scarichi
a breve e lungo termine sulle comunità biologiche
fognari, procedendo verso valle - e dopo aver ricevu-
associate al corpo idrico di riferimento.
to le acque del Miscano - le sue condizioni migliora-
Nello schema seguente si riportano per ogni stazione
no visibilmente. L’ambiente ripario appare piuttosto
di monitoraggio i dati così come riportati dall’Arpac
ricco e diversificato sotto l’aspetto vegetazionale ma
evidenziando il S.E.C.A per ogni tratto riferito all’ulti-
la comunità macrobentonica si rivela alterata e costi-
mo anno di monitoraggio,2006.
tuita prevalentemente da taxa tolleranti. Il suo stato,
Inoltre sono stati analizzati gli aspetti idrogeologici
se paragonato alla situazione esistente a monte,
del territorio con particolare riferimento alla vulne-
sembra in pieno recupero; tuttavia la totale assenza
rabilità all’inquinamento degli acquiferi e le strutture
di organismi sensibili alle alterazioni ambientali e la
storico archeologiche del paesaggio.
biodiversità macrobentonica relativamente bassa (le Unità Sistematiche campionate sono 11, un numero molto basso rispetto alla tipologia ambientale in esame ma alto se considerato il grave stato in cui versa
CARTOGRAFIA DI SINTESI.
il fiume nei tratti a monte), rivelano un valore dell’IBE
t
pari a 7/6 il quale corrisponde alla III Classe di Qualità:
Qualità dei corsi fluviali. Stato ecologico, tratti a rischio, aree di criticità e vulnerabilità ambientali
ambiente inquinato o comunque alterato. Anche il
e fonti puntuali di inquinamento
LIM conferma questa situazione, oscillando stagionalt
mente tra i livelli 2 e 3. Nel primo tratto fino a Vallata il fiume Ufita non pre-
Strutture Storico archeologiche del paesaggio e stato ambientale dei corsi d’acqua (SACA)
senta fattori di rischio , in seguito fino alla confluenza
(fonte: Piano Gestione Acque,Distretto Idrogra-
nel Calore Irpino il corso fluviale ha elevate probabilità di rischio inquinamento, in particolare per il
fico Appennino Meridionale2010 + PTR Regione
disequilibrio generale del bilancio idrico sotterraneo
Campania)
e per potenziali fattori di criticità di tipo chimico , in particolare contaminazioni da NO3. I nitrati derivano da inquinanti fecali e cioè dagli escrementi animali
Elaborazioni cartografiche
e dai residui alimentari. Tali agenti inquinanti in con-
a cura di Eleonora Giaquinto
dizioni aerobiche consumano O2 per formare CO2, NO3-, PO34-, SO2, mentre in condizioni anaerobiche formano CH4, NH3, H2S, PH3. Nel caso ci sia un forte
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Workshop : Reti ecologiche e pianificazione urbanistica - Carife “ Sala consiliare. Municipio” ,20 e 30 settembre 2011 Relatori intervenuti : prof. Biagio Cillo (Progettazione Urbanistica – Facoltà di Architettura - Seconda Università di Napoli), arch. Ivonne de Notarsi (Responsabile “Ufficio Pianificazione territoriale e Piano Territoriale di coordinamento – Catasto e servizio cartografico – Provinciale di Salerno”). I temi trattati sono: I Sic ed i piani di gestione. Buone pratiche:ricerche, tesi ed applicazioni. Esempi di norma urbanistica .Vincoli Rapporti con la pianificazione generale. Acqua in cammino ,La percezione del paesaggio tra le aree della Rete Natura 2000 ed i corridoi flu-
La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale
viali. Escursioni naturalistiche - Bonito. L’antica Via Bonito / Melito. Il bosco della biodiversità. Domenica 2 ottobre 2011 Acqua Sonante Concerti tra i fiumi irpini .Incontri musicali - Bonito Largo G.Cassitto : BRUNORI SAS in concerto. Domenica 2 ottobre 2011
a cura di Luca Battista
Una mappa affettiva. La percezione del paesaggio tra suoni, colori ed odori Il coinvolgimento delle scuole Morra de Sanctis. Il percorso delle acque di Morra – Torrente Isca/Sarda ed il sistema museale di Mirabella Eclano Scuola primaria 5° Circolo - Via Scandone – Avellino. Escursione naturalistica. Attività didattica Laboratorio di pittura e schedatura “affettiva Inoltre sono stati elaborati altri materiali multimediali . Documentario: Irpinia terra di acque,il fiume Ufita. Regia e sceneggiatura Sergio Bilotta, montaggio Gianluca Santi, testi a cura di Luca Battista, realizzazione DreamLight srl, produzione Amici della Terra Irpinia. 2011 Dvd/Rom contenente i materiali tecnico scientifici
Il Corridoio fluviale dell’Ufita [ stato oggetto di un
prodotti durante i workshop , le gallerie fotografiche
programma integrato di azioni di sensibilizzazione,
ed i video reportage di tutte le attività di animazione,
promozione e workshop scientifici che riguarda
oltre alal cartografia tematica elaborata. Tutto il mate-
l’intera Rete dei Corridoi ecologici fluviali irpini, ha
riale in qualsiasi forma prodotto è stato raccolto e reso
realizzato – in luoghi diversi, identitari, riconoscibili
fruibile sul sito ufita.corridoioecologico.it che è relazio-
e diffusi sul territorio di riferimento del corridoio
nato al portale dedicato www.corridoioecologico.it.
fluviale dell’Ufita - le seguenti azioni.
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Progetto:
“Tra i Sic i corridoi ecologici” Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropiche un’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica, culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia
Realizzato nell’ambito del:
PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania “Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico