Amici del Musical - webzine 01|2011

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amici del

musical Sister Act vs. Priscilla i due long running show a Milano

Rebecca a Stoccarda la prima tedesca

tra Rocky e jazz a Trieste due esclusive nazionali

Idina Menzel e un reportage dal Theatre Craft di Londra

w e b z i n e

01|2011


Amici del Musical www.amicidelmusical.it sito ideato da Franco Travaglio webzine coordinamento Francesco Moretti hanno collaborato Laura Confalonieri, Sara Del Sal, Diana Duri, Roberto Mazzone, Franco Travaglio n. 01|2011 18 dicembre 2011 Gran parte delle immagini sono state reperite sul web. Per ogni informazione e/o chiarimento scrivete a: adm_newsletter@yahoo.it


In questo numero

Diecimila volte grazie: a tanto ammonta, nel primo mese di vita, il numero di pagine viste del “numero zero” della nuova webzine di Amici del Musical. Un risultato che più o meno mi aspettavo, ma devo dirvi la verità, visto nero su bianco fa sempre il suo bell’effetto, e ci fa ben sperare nel futuro di questa inedita iniziativa. Intanto raccogliamo i frutti di quanto seminato, e per Natale vi regaliamo una webzine davvero coi fiocchi. tante sono le suggestioni che i collaboratori - vecchi, nuovi e ritrovati hanno voluto scrivere per contribuire a questo numero. Non potevamo partire con la sfida a distanza tra i due long-running show milanesi che stanno illuminando il capoluogo lombardo in questi giorni e che promettono di star su parecchio: Sister Act e Priscilla, due gioielli per qualità e sfarzo tanto da poter tranquillamente competere con le blasonate produzioi estere. E dall’estero, precisamente da Stoccarda e Londra, arrivano le recensioni di due grandi musical, rispettivamente Rebecca e Crazy for You, accompagnate da due concerti di altrettante musical-star vere beniamine di migliaia di fan in tutto il mondo: Thomas Borchert in terra tedesca e Idina Menzel dalla Royal Albert Hall. Da Trieste, invece, ancora due produzioni in esclusiva nazionale: il sempreverde Rocky Horror Show e l’inedito Ain’t Misbehavin. Un reportage dalla bella iniziativa Theatre Craft di Londra chiude la prima parte della webzine; la seconda è come sempre dedicata alle notizie dal mondo del musical. Da Amici del Musical, il più sincero augurio di buone feste... e arrivederci al nuovo anno con il Musicalendario 2012 da scaricare e speriamo - tante belle novità! Francesco Moretti



Musica ed energia in abito da suora Entusiasmante debutto a Milano per Sister Act, la nuova produzione targata Stage Entertainment di Roberto Mazzone Milano, 27 ottobre 2011. Debutto in grande stile al Teatro Nazionale di Milano per Sister Act, la nuova produzione tutta italiana targata Stage Entertainment, co-prodotta da Whoopi Goldberg, indimenticabile protagonista dell’omonimo film del 1992. La storia è nota, ma in questo caso si svolge a Philadelphia: Deloris Van Cartier è una cantante di night che assiste involontariamente a un omicidio; dovrà fare da testimone al processo contro il criminale di cui è stata amante, perciò la polizia la nasconde in un posto dove nessuno si sognerebbe mai di cercarla, il convento “Regina degli angeli”. Assumendo la direzione del coro - con il nome di suor Maria Claretta - Deloris riporterà alla vita un luogo ormai destinato alla chiusura e trasmetterà alle consorelle nuova energia, ritrovando lei stessa, probabilmente, l’ispirazione per continuare il proprio cammino di vita.

La colonna sonora dello spettacolo si deve al più volte premio Oscar Alan Menken, che si è ispirato principalmente alla disco-music anni Settanta; la versione italiana a cura di Franco Travaglio (con la consulenza di Alberto Di Risio) è un meccanismo perfetto di ottimismo e comicità, tra un “carro di Viareggio” e “uomini che non richiamano mai” Nei panni di Deloris, a guidare un cast superlativo, c’è la elettrizzante Loretta Grace, che convince pienamente sia nella voce (inconfondibilmente black), sia nella sua trascinante verve e presenza scenica. Dora Romano è l’integerrima Madre Superiora, adattissima alla parte e dai tempi comici svizzeri (anche se in alcune scene l’antagonismo del suo personaggio nei confronti di Deloris andrebbe ridimensionato). E poi ci sono le sorelle: la timida Maria Roberta (Laura Galigani) che


alla fine diventa risoluta, la simpatica e “portentosa” Maria Patrizia (Giulia Marangoni), la severa e ironica Maria Lazzara (Simonetta Cartia). Felice Casciano (Curtis) tratteggia un gangster piuttosto accattivante e sicuro di sé e i suoi tre scagnozzi (Massimiliano Pironti, Fabrizio Checcacci e Giacomo Buccheri), cercano di imitarlo, risultando tre improbabili seduttori in “stile Bee Gees”, nel numero “Signora in nero”. Timothy Martin è il timido agente Eddie “Umidino” Souther; sebbene un po’ troppo caratterizzato nel marcato accento americano, o forse proprio grazie a questo aspetto, risulta il personaggio più simpatico agli occhi del pubblico.


Infine è impossibile non rimanere colpiti – per la verve, la simpatia e le battute del suo personaggio dall’interpretazione di Simone Colombari, uno straordinario Monsignor O’Hara. Applausi a scena aperta soprattutto nel finale (per una sorpresa che coinvolge il maestro Simone Manfredini…) ed entusiasmo alle stelle durante i saluti, quando sul palco con i protagonisti e il team creativo fa la sua apparizione la fantastica Whoopi Goldberg, ospite d’onore di una serata indimenticabile. Cosa si potrebbe dire ancora di uno show davvero travolgente? Certamente si tratta della migliore tra le produzioni della Stage Entertainment viste finora in Italia.



Un coloratissimo bus chiamato Priscilla Travolgente debutto a Milano per Priscilla, la Regina del Deserto, il secondo long running show del capoluogo lombardo di Sara Del Sal Ci volevano un bus rosa e un trionfo di boa di struzzo fucsia che hanno inondato la sala del Teatro Ciack Webank.it per evidenziare il traguardo importantissimo del musical italiano. Con Priscilla la Regina del Deserto, il musical, anche l'Italia dimostra di avere raggiunto un livello talmente alto da non avere più nulla da invidiare alle produzioni straniere. Priscilla ha una storia interessante e toccante, che va dall'euforia degli spettacoli delle Drag Queen alle problematiche più terrene, ma non meno emozionanti. Amore, amicizia, tolleranza: tematiche importanti, portate in scena sotto una pioggia di lustrini e un arcobaleno di colori che hanno sul pubblico un effetto dirompente. Bastano le prime note di It's raining men e già tutti in sala cantano. E poi via, in un viaggio mozzafiato che se nella storia va da Sidney ad Alice Springs, nelle musiche va da Don't

leave me this way alla monumentale e bellissima MacArthur Park. Impossibile resistervi. E...funziona! Si, e alla grande. Un merito va senza ombra di dubbio ai costumi e alle luci, che sono da capogiro, ma c'è una regia forte dietro a questo spettacolo e questo fa la differenza. I performer in scena sono credibili, nonostante i loro personaggi siano a volte esagerati. C'è un modo per portare in scena dei personaggi difficili come le Drag Queen e non farle scadere e Simon Phillips lo ha centrato in pieno, con il suo team australiano, a Milano, come nel resto dei paesi nei quali Priscilla è in scena. Con Priscilla il cast ha la possibilità di dimostrare che il talento non manca nel nostro paese, che i grandi artisti ci sono e se valorizzati adeguatamente sanno dare davvero delle emozioni da capogiro. Grandiosa la performance di Simone Leonardi, Bernadette, che



regala una grande prova nella triple art del musical, cantando, recitando e ballando sapendo restare nella sua parte con un'eleganza d'altri tempi. A lui sono affidate molte delle battute più taglienti e roventi, ma riesce a offrirle al pubblico in un modo così aggraziato che con-

quista il pubblico. Bella la prova di Mirko Ranù, Adam, che è alle prese con un personaggio giovane, fresco, pieno di sogni, ma che deve imparare a fare i conti con il giudizio degli altri. Antonello Angiolillo ha dato al suo Tick una grande umanità e una ottima presenza, ma quando si trova di fronte a I say a little prayer sembra in difficoltà con delle note più basse.



Ottima la prova di Maurizio Arena, Bob. Le “Divas” vedono schierate la solida Valentina Ferrari con Loredana Fadda e Elena Nieri che invece hanno anche loro qualche esitazione nel canto pop. Rischiosissima, ma risolta benissimo, la Cynthia di Giada D'Auria, che conferma ancora una volta la sua bravura riuscendo a gestire un ruolo sopra le righe in tutto. Alice Mistroni come Marion, la moglie di Tick , è finalmente in un ruolo dove non deve urlare, e Andrea Verzicco è una Miss Understanding travolgente. Gianluca Sticotti è graffiante come Farrah e elegantissimo quando si trasforma in Young Bernadette. An-

drebbero nominati tutti i ragazzi in cast perchè da Luciano Guerra a Elisa Musso, ognuno in scena dà il massimo, e infatti vengono tutti premiati dagli applausi finali. Certo, la sera della prima, il bus, Priscilla, non ha mostrato tutte le sue potenzialità al pubblico, per un problema tecnico che non ha però impedito alla regia di risolvere scenicamente in modo efficace. Priscilla il musical sarà a Milano per i prossimi mesi, e per tutti gli amanti del musical è un evento imperdibile. Vince infallibilmente su tutti coloro che non lo conoscono e convince anche coloro che lo hanno già visto all'estero. Finalmente!



C’è sempre tempo per il “Time Warp” Ritorna a Trieste il Rocky Horror Show... ed è sempre delirio di Sara Del Sal Quando le città iniziano a riempirsi di locandine nere con la scritta in rosso Rocky Horror Show è sempre una festa. Un titolo così famoso non passa inosservato anche se c'è sempre qualcuno che ancora non lo ha visto. Sembra impossibile, considerato che lo spettacolo gira il mondo da quasi quarant'anni, ma è così. E sono proprio loro, quelli che non lo avevano ancora mai visto, ad uscire esaltati dal Rossetti di Trieste dal 16 al 20 novembre scorso, dopo un' esperienza unica. Ma, si sa, questo spettacolo crea dipendenza, quindi non mancano mai quelli che lo hanno amato e che continuano a cercare quel brivido unico che sa regalare, e che si presentano carichi di aspettative a teatro, ad incontrare i propri beniamini. Il Rocky Horror Show ha la caratteristica di portare con sé un Frank'n'Furter che da tradizione sa sovrastare l'attore stesso che gli dà corpo, e come lui, tutti gli altri. Ognuno a

modo suo sa dare molto allo spettatore. Da tradizione per questo spettacolo serve ben poco: pochi costumi molto sgualciti, una band dal vivo e pochissimi elementi scenici; ma da due anni ormai non è più proprio così. Lo spettacolo che sta girando l'Europa è infatti quello concepito dal regista Sam Buntrock con la supervisione dello stesso autore Richard O'Brian, e che prevede un impianto luci da concerto rock, costumi molto curati e un'infinità di dettagli aggiuntivi. Una ripulita da capo a fondo per uno spettacolo che da sempre si fregiava del suo essere off per definizione, fino a creargli un “abitino nuovo” che lo fa diventare degno dei più grandi teatri. Grande il lavoro fatto nel casting, che è ricco di nomi presi direttamente dal West End londinese, grandi artisti, ai quali si sarebbe dovuto aggiungere Rob Morton Fowler, artista più presente nelle scene


austriache e tedesche, che in Italia però non è mai arrivato, perchè la sua bimba è venuta al mondo proprio il giorno prima del debutto triestino. Il ruolo del protagonista ha visto alternarsi quindi Matthew McKenna e Ross Aldred, uno Frank e l'altro Riff Raff e viceversa, tecnicamente perfetti, ma entrambe privi di quel piglio necessario per fare di un Frank'n'Furter quello da ricordare, anche se tutti e due hanno offerto delle grandi interpretazioni di I'm going home. Kerry Winter, Columbia anche due anni or sono, è sempre perfetta e piagnucolosa, e Sean Kingsley ha dato gran voce a Eddie e al Dr. Scott. Uno spettacolo per gli occhi, ma sempre nella parte, Sam Cassidy, un Rocky giovanissimo con una bella voce rock. Brava Daisy Wood-Davis che ha interpretato Janet, e molto al di sotto invece il suo Brad, Jon Howkins, che nel canto può lasciare un po' perplessi. Interessante Djalenga Scott, che ha dato a Magenta e alla sua Usherette un tocco di Rocky Horror vecchio


stile. In questa nuova messinscena la produzione ha scelto di affidare il ruolo del narratore ad attori o giornalisti famosi nei paesi in cui viene rappresentata, e per l'Italia per questa occasione è stato selezionato il giornalista Umberto Bosazzi, che con il suo british style connaturato si è rivelato una ottima scelta. Insomma, messo in scena in questo modo, questo cult è inattaccabile, perchè è ricco e si fonda su voci solide, escludendo Brad, ma siccome non è un musical convenzionale, va detto che l'eccesso di precisione, la troppa attenzione alle battute e alle posizioni in scena non sono proprie di questo show. L'augurio è che la prossima volta che farà ritorno sia meno perfetto e più vissuto, perchè continua ad aumentare il numero di coloro che non vedono l'ora di unirsi al coro, quindi Let's do the time warp again!



Il fascino sottile del jazz A Trieste con Ain’t Misbehavin’, dove prendono vita i locali jazz di Harlem di Sara Del Sal Con Ain't Misbehavin' il Rossetti ha di nuovo messo a segno un passo importante per consolidare la sua originalità nel panorama del musical nazionale. Forte di un buon numero di Tony Awards e non solo quelli, questo titolo internazionale, in esclusiva allo Stabile del Friuli Venezia Giulia, non è di certo nella top ten dei più nominati al mondo, ma ha molto ancora da dire. E forse ancora di più a un pubblico come quello italiano, che le storie di Harlem le ha sempre viste nei film o nei telefilm, guardando a quei locali spesso fumosi con la band che suonava dal vivo e l'immancabile pianista nei quali si incontravano i ragazzi di colore a ballare, con grande curiosità. Ma con Ain't Misbehavin' eccoli sul palco, ed ecco quel jazz club nel quale le loro strade si incontrano. Cinque performer d'eccezione:Yvette Monique Clark, Patriced Covington, Rebecca

E. Covingyon, Milton Nealy e il carismatico Wayne W. Pretlow hanno quindi dato vita a una serata speciale grazie anche al loro straordinario talento e alle loro voci incredibili, ricche di sfumature. Il primo atto vola via veloce, e parte con la canzone del titolo per spaziare tra le creazioni musicali di Fats Waller, lo storico pianista al quale lo show è dedicato, attraverso titoli come 'T Ain't Nobody's business if I do, Honeysuckle Rose o The Jitterbug Waltz. I performer ballano, cantano, si divertono, lo fanno ammiccando e dando quasi l'impressione di essere impegnati in un concerto. È uno sparo a fine primo atto, seguito da una sirena a far prendere coscienza al pubblico che comunque in quel locale qualcosa era successo. È questo il bello del lavoro di Richard E. Maltby, il fatto di non avere una vera e propria storia ma di prendere vita pian


piano davanti agli occhi dello spettatore arrivando ad assorbirlo e a dargli l'impressione di avere seguito una trama molto articolata che attingeva anche molto dalle canzoni. Il secondo atto è invece molto diverso, cambiano i costumi, come se i ragazzi avessero tentato un'ascesa sociale ma dovessero fare i conti con la loro idea di eleganza, appare

un coltello e le canzoni vengono maggiormente interpretate, scomposte nelle loro molteplici sfumature e offerte al pubblico con la loro potenza. That Ain't Right, Keepin'out of mischief now o la bellissima Black&Blue sanno intrattenere ma anche e soprattutto emozionare. La regia dello stesso Maltby è accurata e non lascia nulla al caso, ap-


profittando delle grandi doti degli artisti impiegati. Wayne W. Pretlow è irresistibile in The Viper's Drag, e con la sua comunicativa sa andare molto oltre il testo. Ma il momento di Black&Blue è sicuramente d'effetto con tutti e cinque gli artisti seduti, impegnati a cantare quasi a cappella con un effetto disarmante. Lo spettacolo, in tour in Europa da

Parigi a Istanbul, passando appunto per Trieste, dove è stato in scena dall'8 all'11 dicembre, finisce sempre per conquistare il pubblico in sala, anche perchè le voci degli artisti sono fantastiche e la loro energia contagiosa e il pubblico italiano non ha fatto eccezione.



Stanotte ho sognato Manderley Prima tedesca a Stoccarda per Rebecca... ma siamo sicuri di sapere chi è la vera protagonista dello show? di Laura Confalonieri Quando, nel 2002, Chitty Chitty Bang Bang aprì al Palladium di Londra, il giudizio di pubblico e critica fu unanime: la star dello show era l’automobile volante. Nel 2011, al Palladium di Stoccarda, città legata a doppio filo alla storia dell’automobile, sede della Daimler Chrysler e della Porsche (il cavallino nero è lo stemma della città), la star, in mancanza di un’automobile che prende il volo, è, a giudicare dal frenetico applauso a scena aperta del pubblico e dalle reazioni pressoché unanimi della critica, uno scalone che prende fuoco. I vampiri danzanti di Polanski sono andati a svernare a Berlino, ma le tenebre non si sono dissipate sul SICentrum, dove da Vienna si è trasferita Rebecca. La storia, scritta da Daphne du Maurier e portata sugli schermi da Hitchcock, è nota: la giovane dama di compagnia di una ricca ameri-

cana, durante una vacanza a Montecarlo conosce Maxim de Winter, un ricco vedovo, che la convince a sposarlo. Giunta a Manderley, la dimora di famiglia del marito, la ragazza si troverà non solo a vivere in un mondo aristocratico che la respinge e la deride, ma anche a dover convivere con il ricordo della defunta Rebecca, sua predecessora, la cui inquietante presenza, alimentata dall’impenetrabile governante Mrs Danvers, incombe ogni giorno di più, fino a portarla sull’orlo della follia e del suicidio. Quando il mare una notte restituisce il cadavere di Rebecca, Maxim è accusato di omicidio, ma nel corso delle indagini si viene a sapere che Rebecca era malata terminale di cancro, e viene ipotizzato il suicidio. Il lieto fine è, quindi, garantito. Lo spettacolo, commissionato a Michael Kunze (testi) e Sylvester Levay (musica) dalla sovrintendente


dei teatri viennesi Zechner, non si distacca molto dal racconto della du Maurier, mantenendone perfino il famoso incipit Ho sognato Manderley, canta nel prologo la seconda moglie di Maxim de Winter, che in tedesco si chiama solo Ich, l’Io narrante. Le ombre del passato, dietro di lei, si muovono come zombies. Cambio di scena: siamo a Montecarlo, dove Mrs Edith Van Hopper, un’americana chiassosa e bizzosa, fa disperare i camerieri del Grand Hotel, con grande imbarazzo della sua giovane dama di compagnia, cui continua a ripetere:"Tu non sarai mai una vera signora!" Isabel Dörfler è una Mrs van Hopper insolitamente smilza per un pubblico abituato alle rotondità viennesi di Carin Filipcic e Marika Lichter, ma è spumeggiante, e mieterà grandi applausi a fine serata. Entra in scena Maxim de Winter, in assenza di Thomas Borchert impersonato dal norvegese Arvid Larsen: raffinato, snob quanto basta, vocalmente evanescente. La dama di compagnia/narratrice (al secolo Lucy Scherer), vocalmente diafana, ne è folgorata.Vanno in gita sulla spiaggia e sui monti. Lui sospira: "Com’è meravigliosamente naturale!" (la dama di compagnia / narratrice, s’intende). Si sposano a Venezia, mentre dietro di loro scorrono alcune immagini di


repertorio di Carosello, con gondole e piccioni in bianco e nero. In Cornovaglia, intanto, la servitù pulisce a specchio la casa, in attesa che arrivi "la nuova Mrs de Winter". In cima allo scalone d’onore appare Mrs Danvers.Vestita di nero, quasi non si distingue nella cupezza della casa, e sembra aleggiare come un fantasma, invece di camminare. Pia Douwes, creatura – forzata dell’oscurità già dai tempi di Elisabeth (stessi autori, stessa atmosfera cupa, stesse ombre inquietanti nel prologo), è reduce da Sunset Boulevard (dove, da ex diva del muto, viveva in una villa buia con scalone d’onore), e si vede: la sua Mrs Danvers scende la scala come Norma Desmond, e di Norma ha lo sguardo allucinato mentre spinge la seconda Mrs de Winter al suicidio. Però è misurata, quasi fin troppo contenuta in tutti i suoi duetti con lei, e sacrifica più di un acuto, soprattutto nel numero Sie ergibt sich nicht, dove racconta che il fantasma di Rebecca non lascerà mai la casa. In compenso ci hanno lasciato le ombre arrampicate sulla frondosa facciata della camera da letto di Rebecca, sostituite da tanti, ma proprio tanti rampicanti (nelle scene senza balcone vengono perfino proiettati). È rimasto a Vienna anche l’infelice


numero Wir sind britisch, che ricordava, in peggio, l’Ascot Gavotte di My Fair Lady, sostituito da un numero altrettanto drammaturgicamente irrilevante, dall’azzeccatissimo titolo Merkwürdig ("strano" / "curioso"), nel quale sono i domestici a spettegolare sulla nuova Mrs de Winter. A portare un po’ di sollievo alla spaesata eroina e al pubblico pensa Kerstin Ibald, che ripropone la sua Beatrice un po’ "caciarona" e tanto di buon cuore, ma, nei momenti critici, appassionata e risoluta, con una bella voce, ferma e solida, mentre spiega quanto sa essere forte una donna innamorata. Fra gli altri comprimari spicca il ca-

gliaritano Daniele Nonnis, un Ben commovente, tanto nella sua paura di Rebecca quanto nel suo attaccamento alla protagonista. Hannes Staffler è un Jack Favell coi baffetti alla Fred Buscaglione, più furbacchione che veramente pericoloso. Una simpatica canaglia al confronto dell’untuoso Favell di Carsten Lepper. Jörg Neubauer ha il compito ingrato di sdoganare un’altra delle inutili lungaggini della serata, Ehrlichkeit und Vertrauen. Ce la mette tutta, ma è ovviamente troppo giovane (e, quindi, non abbastanza credibile) per la parte di Frank Crawley.


Klaus Wilhelm è un direttore vigoroso e rigoroso, ma che può fare con soli venticinque orchestrali? Francesca Zambello non ha cambiato di una virgola la sua regia: i personaggi in scena non si muovono.Visto che diversi punti del palcoscenico si muovono, si limitano a mettersi in uno di quei punti e aspettano di esser portati via. Dopo due ore Mrs Danvers non ne può più, e così appicca il fuoco allo scalone. Sparisce tra le fiamme, dove ha buttato anche la camicia da notte di Rebecca, mentre un grosso lampadario si schianta al suolo con gran fracasso ed effetti pirotecnici a non finire.

Parte l’applauso - calorosissimo. Sulle rovine fumanti di Manderley la narratrice intona di nuovo Ich hab geträumt von Manderley. Dietro di lei ci sono ancora le ombre, che cantano immobili. C’è anche Mrs Danvers. Non canta, ma è immobile anche lei. Rebecca is here to stay.



Natale in Casa Borchert A Stoccarda il concerto natalizio della musical-star tedesca Thomas Borchert di Laura Confalonieri Gli italiani appassionati di teatro sanno da anni che a Natale in casa Cupiello si fa " 'o presebbio". I tedeschi appassionati di musical sanno da qualche anno che in casa Borchert il Natale si festeggia con una serie di concerti in giro per la nazione. Al pianoforte c’è sempre Marina Komissartchik (anche se ogni tanto Thomas Borchert si accompagna da solo), e, di solito, c’è anche un ospite d’onore. Quest’anno l’ospite d’onore è Carin Filipčić, veterana delle scene viennesi e tedesche. I concerti di Thomas Borchert sono sempre sorprendenti. Una delle prime sorprese è ricevere un cappello rosso da Babbo Natale, con tanto di pompon e sonagli, da indossare durante la serata. I sonagli dovranno poi esser scossi a tempo, in accompagnamento a Thomas, che, al piano, intonerà Kling, Glöckchen, klingelingeling.

E Klingelingeling farà allegramente il pubblico, coi pompon e con la voce, a comando. La seconda sorpresa sono gli arrangiamenti che Thomas Borchert fa di classici natalizi come O Tannenbaum. Non capita certo tutti i giorni di sentire questo canto in versione swing. E, giacchè Thomas Borchert è anche compositore, la terza sorpresa è un canto natalizio scritto di suo pugno, Das größte Geschenk, una dichiarazione d’amore: "Il più grande regalo, per me, sei tu." Sarà banale, ma suona bene. Se poi pensiamo che la moglie di Thomas Borchert si chiama Rebecca, un brano così, in questo periodo, casca proprio a pennello. Il concerto si snoda così per due ore fra aneddoti (particolarmente gustoso quello in cui Borchert ricorda la corsa giù dalle scale - gomitate al fratello incluse - la notte



di Natale, per vedere chi arriva prima ad aprire i regali sotto l’albero), letture di storie di Natale (esilarante quella sugli ospiti di un casa di riposo che, mettendo a frutto le loro esperienze di guerra e di trincea, tentano invano di barricare l’ospizio, in modo che i gruppi amatoriali locali non li asfissino per tutto l’Avvento con le loro tanto raffazzonate quanto balorde esibizioni musicali, danzanti e canore), assoli e duetti. Naturalmente, in un concerto di Thomas Borchert, non possono mancare i musicals: canta l’assolo di Leopold Mozart, Schließ dein Herz in Eisen ein, dal musical Mozart!, Gigi dal musical omonimo, Die Musik der Nacht dal Fantasma dell’opera di Lloyd Webber, The impossibile

dream, e perfino Dies ist die Stunde" da Jekyll & Hyde. Carin Filipčić esegue Gold von den Sternen (pure da Mozart!) e l’immarcescibile Memory (però in tedesco), poi duetta col padrone di casa: la tradizionale Leise rieselt der Schnee, White Christmas e - nientemeno - Imagine. Dal mondo del musical vengono ancora True love (da High Society) e Somewhere (West Side Story), come bis, insieme all’immancabile Stille Nacht. Il concerto era cominciato con una versione swing di un altro classico, O du fröhliche. Appunto: felice la Germania, che può assistere a questi concerti ogni anno - Alle Jahre wieder (per citare un altro classico di Natale eseguito durante il concerto)!



Chi potrebbe chiedere titolo di più? Crazy for You a Londra, una piacevole serata d’altri tempi con le immortali musiche di Gershwin di Diana Duri Le hits di Gershwin continuano a catturare il pubblico in questa lettera d’amore al teatro cantata e danzata: così commenta lo show il quotidiano londinese The Evening standard. Per dirla con le parole di I got Rhythm: “Who could ask for anything more?”(“chi potrebbe chiedere di più?”). Dopo una stagione estiva di successo nella suggestiva cornice dell’ Open Air theatre a Regent’s Park, Crazy for you approda al Novello theatre a Covent Garden per un più che meritato soggiorno nel West End. Non è certo un musical nuovo, ma è una ritrovata piccola meraviglia che coinvolge e diverte. La storia è quella di Bobby, giovane figlio di ricca famiglia che sogna però di fare il ballerino.Viene inviato dalla banca in Nevada a sollecitare i pagamenti al proprietari di

un teatro locale, ma si innamora della figlia Polly, che ignara della sua identità ricambia. Naturalmente l’idilio finisce presto, appena i due si presentano, e lei, sorpresa e delusa, lo manda via. L’unico modo per salvare il teatro e riconquistare Polly è allestire uno spettacolo per ripagare la banca e qui inziano le avventure poiché Bobby decide di chiamare cast e ballerine da NewYork e si finge Bella Zangler, il famoso impresario teatrale. Ed eccoci assaliti da un turbine di cazzotti e coreografie che certo ricordano Sette Spose per Sette Fratelli e da una colorata invasione di ballerine urlanti che cambiano almeno dieci costumi a testa. Con una volontaria sospensione di incredulità ci lasciamo coinvolgere con Polly in questo simpaticissimo gioco di scambio di identità con aria da commedia degli errori:



il vero Zangler arriva in Nevada e tutto scivola nella vera comedy. Tra il Nevada nel far West e New York, Bobby e Polly coronano il loro amore su un sognante palcoscenico che ammicca neanche velatamente alla Ziegerfeld Follies! Sweet Embraceable you, Someone to watch over me sono intense e toccanti, ma quando arriviamo a I got Rhythm abbiamo veramente un numero corale straordinario e, appunto, pieno di ritmo. Iltesto cast si gioca tutto sul palco e il tip tap danzato su grandi vassoi di alluminio è veramente il top. Niente lacrime, niente disperazione e respiro trattenuto, niente di tutto ciò. Semplicemente una storia buona, plot ben articolato, personaggi reali, divertimento e grande grande musica. Da vedere.



Idina Menzel, com’ero, come sono Da Rent a Wicked a Glee, la star del musical si racconta in un concerto alla Royal Albert Hall di Diana Duri La strega verde di Wicked, la Maurene di Rent, la coach dei Vocal adrenaline di Glee, la Nancy di Come d’Incanto della Disney ha incantato Londra per una sera. Quando la Royal Philarmonic orchestra diretta da Marvin Hamlisch ti accoglie con una suite da A Chorus Line e una da My Fair Lady e quando davanti a una ragazza di 38 anni si alza in piedi una Royal Albert Hall... credo si faccia fatica a non emozionarsi, anche se ci si chiama Idina Menzel. Idina Menzel, la sera del 6 ottobre 2011 alla Royal Albert Hall a Londra, ha condiviso con il pubblico una serata splendida. Dopo il primo atto in cui l’orchestra ha fatto gli onori di casa con le due suddette suite, una Idina in meraviglisoso abito bianco ha inziato a parlare col pubblico e a raccontare “pezzi di vita”. Ad esempio che quando è arrivata a Londra per

le prove di Wicked la hanno fermata alla frontiera e altri anedoti di vita. Ha chiacchierato col pubblico, ha fatto ridere e ha fatto emozionare. Ha cantato grandi canzoni passando da Don't rain on my parade (Funny girl), a Pocket face nella versionemelodica della la scorsa serie di Glee, Heaven help my heart da Chess (che ha già cantato in questo palco quando è stato fatto il concert in onore di Chess di cui esiste il dvd ), una versione melodica e acustica di Another Day da Rent facendosi fare il coro sotto voce da tutto il pubblico; No Day But Today con un sentimento e una dolcezza straordinarie. Ci ha fatto sorridere con una canzoncina che lei e suo marito Taye Diggs (noto anche per aver interpretato l’announcer nel film Chicago) cantano a suo figlio, ed è tornata bambina con Tomorrow da Annie dedicandola a sua madre



perché “la cantava fin da piccola, da quando ha iniziato ad amare la musica”. Quando dentro alla Royal Albert Hall senza microfono ci canta a cappella l’intro, e poi parte Defying Gravity con la Royal Philarmonic Orchestra ci si rende davvero conto di cosa sia la musica unita alla performance di alto livello! Ancora con i brividi da Defying Gravity e la Hall illuminata di verde, ci ha infine lasciato con The way we were, dicendo che ha sempre sognato di cantarla. Una signora della musica, una giovane signora della musica e del palcoscenico, del piccolo schermo, del grande schermo: Idina Menzel.



I mille mestieri del teatro Una giornata dietro le quinte, o meglio dentro il teatro: è il giorno del Theatre Craft di Diana Duri Oggi, 28 novembre 2011, sono andata al Coliseum, a Trafalgar Square, a Theatre Craft 2011. È una fiera del backstage del teatro, si chiama Theatre Craft perché riguarda tutte quelle posizioni lavorative che sono backstage: i Non-performer job. Questa giornata, splendida e stimolante, è fatta per gli studenti dai 16 ai 25 anni per far conoscere il teatro, chi ci lavora dentro, per incontrare le scuole dove scegliere di studiare. È un'occasione molto speciale per incontrare grandi professionisti che arrivano per parlare agli studenti del loro lavoro, si mettono a disposizione per domande, curiosità e informazioni. È importante capire i diversi ruoli del mondo del teatro e definire precisamente le diverse professioni, per sapere in cosa consistono e per non fare confusione con le definizioni. Questi i numerosi workshop della

giornata: stage manager, producer; production management, company manager, director, critic, writer; press; light designer, sound engineer, technical director, wig/parrucche, creare il personaggio e costume design, set design-creare l’atmosfera,Theatre Design & Model Boxes, make up artist, wardrobe/guardaroba, props/oggetti di scena, flys/ americane e carichi in aria, theatre design, musical direction, come ottenere borse di studio, lavorare con i giovani, coinvolgere il pubblico, casting, fundraising e sviluppo, marketing, Careers in Technical Effects, Making money using your technical skills,What the Drama Schools want. Benissimo. Adoro questo paese. L'evento si svolge dalle 9 del mattino alle 4 del pomeriggio. Ci sono 10 workshop in ciascuna ora, a cui uno si può iscrivere in precedenza o il giorno stesso (se vi è disponibilità di posti si può fare tranquillamente) e va lì ad ascoltare



ad esempio lo stage manager del Mago di Oz che racconta, il produttore della Stage One che spiega come fare il produttore, oppure il technical director del Coliseum stesso. Tra un workshop e l'altro puoi fare il giro di tutti i tavolini del market place sistemati lungo la hall e i corridoi del teatro: si trovano i maggiori teatri, case di produzione, scuole, associazioni teatrali del West End, ciascuno è lì con 2 o 3 persone di staff che ti spiegano, ti ascoltano, ti danno le brochure e i regalini o gli sconti per i teatri per gli studenti. Gentili e disponibili da morire. Altra opportunità che offrono è la One-to-One Careers Advice: chiunque può avere un consiglio personalizzato e su misura della durata di circa 15 minuti con un esperto di Directing, Producing,Young People & Community, Marketing, PR,Technical Theatre and arts administration. È un’opportunità di grande valore

per scoprire di cosa ciascuno ha bisogno per andare avanti. Ad ogni ora durante tutto il giorno puoi accedere ai backstage theatre tour del Coliseum, teatro splendido in cui non ero ancora stata. Il teatro è in attività ogni giorno, quindi sul palco oggi ad esempio c'è la Tosca, immensa e imponente Tosca. Lo stage è davvero grande: 23 mt di palco, l’altezza della graticcia a 22; ti fanno andare sul palco, dietro il palco, nel sotto palco, nella buca dell'orchestra, dovunque. Se apri i posti ai ragazzi, iniziano a respirarli da subito, ci vanno dentro, tra le scenografie, tra i 400 fari, tra le quinte armate per le Opere, o di stoffa per i balletti "perché - ci dice - i ballerini hanno la mania di spostarsi le quinte e di andarci addosso quando escono di corsa in 50!". Ed è vero! Come incrementare l'amore per il teatro!!! info: http://www.theatrecraft.org/


dal

mondo del musical a cura di Francesco Moretti invia le tue segnalazioni - notizie, stage, workshop, audizioni... a adm_newsletter@yahoo.it


notizie, stage, audizioni... Sono ben cinque i musical che gli allievi della BSMT di Bologna metterrano in scena nel corso del 2012, come banco di prova delle tante capacità teatrali acquisite durante il corso di studi. Si parte già in marzo con The Witches of Eastwick, l’ambizioso ma sfortunato musical che vede come protagoniste tre amiche e il diavolo in persona a seminar zizzania. Il musical prodotto nel 2000 come un grande kolossal da Cameron Mackintosh, doveva essere l’evento della stagione e prendere il posto dell’hit Miss Saigon; si è rivelato invece un deludente flop. Vedremo come sarà risolto dalla BSMT. In marzo vedrà la luce anche il sofisticato Company, pungente satira della borghesia americana, messa in scena dall’acclamato Sondheim, dal punto di vista del protagonista Bobby. Maggio offrirà l’occasione di vedere You’re a good man, Charlie Brown, con tutti i famosi personaggi dei Peanuts, Snoopy in testa, e uno score a metà tra po e jazz. In giugno vedrà la luce uno dei successi degli ultimi anni, il novello Rent Spring Awakening, musical ambientato nella Germania del diciannovesimo secolo con protagonisti un gruppo di adolescenti alle prese con la scoperta e sperimentazione della propria sessualità. In luglio, la BSMT porterà in scena “IL” musical per eccellenza, che con le sue trascinanti parti corali ben si adatta ai performer formatisi nella scuola bolognese: Les Miserables, assoluto capolavoro del teatro musicale di tutti i tempi, che assieme ai lavori di Webber ha aperto la strada all’”operatic musical” moderno. > info: www.bsmt.it


dal mondo del musical Puntuale come tutti gli anni, ecco il calendario di Amici del Musical. Ancora sulla scia delle celebrazioni del 150esimo dell'Unità d'Italia, abbiamo deciso di dedicarlo alle più grandi produzioni del teatro musicale tricolore. Dai musical tutti nostrani come Pinocchio e I Promessi Sposi di Tato Russo, fino ai grandi titoli cantati in italiano, da Rent a Grease, da Piccola Bottega a Sister Act. > scarica il musicalendario!

Il Centro Studi Estill promuove il corso di tecnica vocale Estill VoiceCraft EVT Livello 1 + 2 con gli insegnanti Elisa Turlà e Alejandro Saorin Martinez. Il corso è rivolto a tutti coloro che a vario titolo facciano uso della voce: insegnanti, attori, direttori di coro, cabarettisti, animatori, doppiatori, logopedisti, speakers, cantanti di ogni genere musicale. Il corso si terrà a Padova il 24-25-26.02, 30-31.03 e 01.04.12. Costo € 230,00 (comprensivo di materiale didattico ufficiale). > info 340-3480127 luisacatinaccio@yahoo.it


notizie, stage, audizioni... La grande amica del pubblico triestino, Ariella Reggio, in scena da almeno cinquant’anni nei ruoli più svariati, è la vincitrice del Premio Internazionale dell’Operetta, giunto alla XXIV edizione. L’annuncio ufficiale è stato dato nei giorni scorsi da Claudio Grizon, presidente dell’Associazione Internazionale dell’Operetta – Friuli Venezia Giulia. “L’allegria, la verve, il brio o meglio il “morbin” di Ariella Reggio – ha sottolineato il presidente Claudio Grizon – messi accanto alla sua eccezionale esperienza di attrice a tutto tondo hanno fatto sì che si affermasse anche nell’operetta ed in particolare nei ruoli di caratterista”. “Ariella è stata ed è per il teatro e per l’operetta – ha aggiunto Grizon - come lo spumante nella notte di Capodanno: frizzante, allegra, entusiasmante ed irrinunciabile, una vera protagonista dello spettacolo ed una indiscussa beniamina del pubblico”. L’artistico bronzetto realizzato dell’indimenticato scultore muggesano Ugo Carà, che come da tradizione rappresenta il Premio, ed in cui si evoca il fascino della musa leggera, sarà consegnato alla Signora del teatro triestino nel corso di una manifestazione che l’Associazione organizzerà in primavera, nell’ambito delle celebrazioni per i venti anni d’attività dell’Associazione. L’Associazione, impegnata oggi più che mai a mantenere vivo l’interesse e l’amore per l’operetta, il musical e la commedia musicale sia a Trieste che in ambito regionale e nazionale, è sorta nel 1992 su iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Provincia di Trieste.


dal mondo del musical

Christmas StarTs: uno spettacolo inedito e sorprendente, con musica natalizia pop e rock, coreografie e tanta energia per augurare Buon Anno Trieste! Si terrà al Politeama Rossetti il tradizionale appuntamento organizzato dall’Associazione Commercianti al Dettaglio della Confcommercio provinciale in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che produce lo show per la direzione artistica di Davide Calabrese e Marco Steffé e lo affida alla professionalità di ottimi artisti di musical, tutti corregionali. Se la tradizione classica dei Concerti di Natale si volge soprattutto a un repertorio religioso, tradizionale, o gospel, Christmas StarTs opta invece per una via nuova, molto più in linea con le corde dei giovani artisti che ne sono i protagonisti e con quella che è la consuetudine anglosassone. Pop e rock, brani da musical e da colonne sonore di film, attualità: proprio come nei paesi anglofoni dove non ha mai avuto fine l’uso di scrivere nuove canzoni natalizie. È proprio a questo repertorio che guarderanno gli interpreti dello show, intonando in preziosi assolo, in cori incandescenti o in accurati duetti le più amate canzoni natalizie pop-rock e intrecciando ad esse brani tratti da famose colonne sonore di film e di musical che sono poi diventati a tutti gli effetti canzoni della tradizione del Natale. Appuntamento l’1 e 2 gennaio 2012 al Politeama Rossetti. > info


notizie, stage, audizioni...

Divertente ma anche poetico, intelligente, irriverente e raffinato… Riparte dal 18 dicembre 2011 la tournee di Nunsense, il musical delle suore, scritto da Dan Goggin che, come lui stesso dice nel suo sito, ha ispirato ed è stato precursore di fenomeni cinematografici e televisivi come Sister Act e Un ciclone in famiglia. Lo spettacolo, il cui titolo è un evidente gioco di parole tra “nonsense” e “nun” (il sottotitolo italiano è proprio “il musical delle suore”!) racconta la vicenda gustosamente surreale di cinque scatenate suore, che rivelano le loro personalità perfettamente inserite nella realtà di oggi, con i loro pregi ma anche le loro umane debolezze, con un grosso senso dell’ironia e del gioco che comunque non diminuisce, né sminuisce la loro parte spirituale. Canzoni deliziose, un testo intelligente ma con dialoghi e monologhi esilaranti, coreografie “indiavolate”, una carica travolgente d’energia e simpatia sono gli ingredienti di questo musical che è stato in scena off-Broadway per anni. Fabrizio Angelini firma la regia originale e le coreografie di questo spettacolo prodotto dall’Accademia dello Spettacolo. Regia riprodotta di Alessia de Guglielmo, coreografie riprodotte da Paola Ciccarelli, direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, supervisione generale di Fabrizio Angelini. > date tournee


dal mondo del musical Ci risiamo: si torna a parlare di una versione per il cinema di Sunset Boulevard, il pluripremiato musical del 1993 di Andrew Lloyd Webber basato sul celebre film di Billy Wilder. A parlarne stavolta è lo stesso compositore in una intervista al Daily Mail, che, sull’onda del grande successo riscontrato dalla ripresa live on stage del concerto per i 25 anni del Fantasma dell’Opera alla Royal Albert Hall di Londra e in attesa dell’uscita in home video di Love Never Dies (nel rinnovato allestimento australiano) - attesa per il prossimo marzo - ribadisce la sua speranza di vedere presto sul grande schermo anche Sunset. A riprendere il ruolo di Norma Desmond, lo stesso Webber ha fatto il nome di Glenn Close, che nei panni della diva del muto che non vuole arrendersi allo scorrere del tempo, ha portato Sunset Blvd a trionfare a Broadway. Per quanto riguarda l’allestimento, si parla di ricreare da zero la scenografia imponente che ha fatto da sfondo alle versioni teatrali originali di Sunset Blvd, e di riprenderlo live, per un costo stimato di circa 1,5 milioni di sterline.


notizie, stage, audizioni... Mentre continua con successo in Svizzera e fresco di debutto a Stoccarda con le musical stars Maya Hakvoort, Pia Douwes e Thomas Borchert, il musical Rebecca si prepara per l’attesissimo debutto a Broadway, previsto per il 22 aprile 2012, con anteprime dal 27 marzo. Sierra Boggess sarà la protagonista narrante “I”, la regia sarà rivista da Michael Blakemore.

Anche la versione cinematografica de Les Miserables, annunciata per il prossimo anno, sta prendendo forma. Se Hugh Jackman (Jean Valjean), Russel Crowe (Javert), Anne Hathaway (Fantine) e Sacha Baron Cohen (Thenardier) sono già confermati, da poco è stato assegnato il ruolo di Enjolras ad Aaron Tveit, già protagonista in Catch Me If You Can a Broadway. Prodotto da Cameron Mackintosh, il film de Les Miz sarà diretto da Tom Hopper in 2D.


dal mondo del musical Rocky - Il musical, debutterà in prima mondiale ad Amburgo nel novembre 2012. Basato sull’omonimo film del 1976, che consacrò la fama di Sylvester Stallone, il musical sarà prodotto da Stage Entertainment e dallo stesso Stallone. “Ho sempre avuto l'idea di Rocky come un musical”, ha dichiarato l’attore. “In fondo è una storia d'amore: Rocky e Adriana sono la chiave di tutto. Si tratta di un emozionante viaggio di queste due persone e della loro scoperta: l’amore.Vedere Rocky trasformato in un musical dal vivo mi rende molto orgoglioso.” Oltre a Gonna Fly Now, Eye Of The Tiger e il brano Take You Back il musical avrà anche venti canzoni nuove, con testi di Lynn Ahrens e musiche di Stephen Flaherty). “Due anni fa abbiamo avuto l'idea di un musical tratto da Rocky” ha dichiarato Johannes Mock-O'Hara, Amministratore Delegato di Stage Entertainment Germany. “Ma sapevamo fin dall'inizio che questa sarebbe stat la più grande sfida della storia della nostra azienda. Avevamo bisogno di un partner forte, e di trovare il miglior team creativo in tutto il mondo per rendere questo sogno una realtà. E, naturalmente, non sarebbe stato possibile senza la benedizione di Sylvester Stallone.” Rocky - Il musical aprirà all’Operettenhaus, attualmente occupato dalla produzione tedesca di Sister Act che si trasferirà in un’altra città.


notizie, stage, audizioni... Non se la passa mai bene Frank Wildhorn a Broadway: la produzione di Bonnie & Clyde, che ha aperto ufficialmente appena il 1° dicembre scorso (dopo un mese di preview) ha infatti annunciato la chiusura dello show per il 30 dello stesso mese Tra rock, bluse e gospel, il musical racconta la storia della famosa copia di ladri-fuggiaschi durante la Grande Depressione.

Settantacinque anni dopo la sua premiere a New York, il capolavoro di Gershwin Porgy & Bess torna a Broadway al Richard Rodgers Theatre, in una versione “snella” di due ore e mezza rispetto alle quattro originali. Al timone della produzione c’è Diane Paulus, interpreti principali Norma Lewis e Audra McDonald. Si aprirà ufficialmente il 12 gennaio 2012, per una stagione limitata al 24 giugno.


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