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Bambini in pericolo: non è un viaggio, è una fuga /Minori
BAMBINI IN PERICOLO: NON È UN VIAGGIO, E’ UNA FUGA
di Giovanna Cernigliaro
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L’UNICEF Italia ha lanciato l’appello “Non è un viaggio. E’ una fuga. AIUTA I BAMBINI IN PERICOLO” a sostegno dei bambini rifugiati e migranti, per proteggere e aiutare tutti i bambini in fuga e in cerca di protezione.”
Fino ad ora, per quest’anno, i bambini costituiscono già un quarto di tutte le persone alla ricerca di asilo in Europa tra gennaio e luglio 2015, 133.000 bambini hanno cercato asilo nell’Unione Europea in media 19.00 bambini al mese, la maggior parte provengono da Siria, Iraq e Afghanistan – un aumento di quasi il 75% rispetto al 2014.
Le azioni più urgenti per i bambini sono:
• Tenere le famiglie insieme in ogni momento, attraverso programmi di localizzazione e ricongiungimento familiare per i bambini che arrivano non accompagnati o che sono stati separati durante il viaggio.
• Accesso alle procedure di asilo, che devono essere intraprese dando sempre priorità al superiore interesse dei bambini.
• Garantire supporto professionale ai bambini e alle loro famiglie, che tuteli i diritti dell’infanzia, qualunque sia il loro status legale e durante ogni passo del percorso.
• Investimenti economici sufficienti nei sistemi di protezione dell’infanzia, nei servizi e nelle risorse, cosicché i bambini vegano supportati da esperti per il benessere dei minorenni, con gli stessi alti standard delle cure che vengono garantite ai bambini degli Stati Membri.
• Impegni continui per ridurre la minaccia di traffico e altri rischi. Tutti i bambini, soprattutto quelli non accompagnati o separati dalle loro famiglie, sono più vulnerabili a sfruttamento, violenza e abuso, in transito e una volta arrivati nei paesi di destinazione.
• Progettare programmi di trasferimento e reinsediamento e strutture di accoglienza che siano a misura di bambino; che comprendano anche appropriati servizi sanitari, attività scolastiche e ricreative e di sostegno per affrontare i traumi che i bambini hanno subìto durante il loro viaggio.
Nonostante si stia facendo di più per proteggere e prendersi cura dei bambini che arrivano e si muovono all’interno dell’Europa, è comunque necessario un continuo sostegno internazionale alle azioni umanitarie e di sviluppo nei paesi di origine, insieme agli impegni per porre fine ai conflitti e contrastare la povertà che sta costringendo così tante famiglie a intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca di sicurezza e opportunità.
Tra le differenti tipologie di assistenza che l’UNICEF può fornire, l’appello per i prossimi 12 mesi è destinato a:
• Supportare servizi come Spazi a Misura di Bambino presso i centri di accoglienza.
• Fornire alle famiglie informazioni sulla salute e la nutrizione dei bambini.
• Garantire programmi d’istruzione e apprendimento.
• Dare supporto tecnico e assistenza ai governi e altri partner, in aree come la protezione e i diritti dei bambini, garantendo supporto psicologico, prevenzione, risposta alla violenza e protezione dal traffico.
• Sostenere e proteggere i bambini non accompagnati e separati.
Poiché il numero di bambini rifugiati e migranti in arrivo in Europa è incrementato negli ultimi mesi, l’UNICEF sta già aumentando il suo sostegno in Croazia, Serbia e Repubblica ex Jugoslava di Macedonia e sta dando il nuovo supporto ai governi e partner locali per identificare le necessità in Grecia, Ungheria, Slovenia e Austria.
Nell’ambito della Campagna “Bambini in pericolo - Non è un viaggio. E’ una fuga” l’UNICEF Italia ha lanciato la petizione “Indignamoci!” per i diritti dei bambini migranti e rifugiati. E’ possibile aderire online www.unicef.it/indigniamoci