EXPERIENCE BOWIE! Introduzione di Veronica Ceruti — Responsabile Dipartimento educativo MAMbo
“
Il Dipartimento educativo MAMbo dedica alla mostra DAVID BOWIE IS un progetto speciale e inedito, un’occasione unica di fare ricerca e sperimentazione in ambito di edutainment con un’azione rivolta a bambini, famiglie e pubblico adulto. La mostra DAVID BOWIE IS si configura come una vera e propria immersione hitech e multimediale nell’universo lirico e performativo dell’artista, EXPERIENCE BOWIE! offre ai visitatori uno spazio parallelo e distinto, allestito appositamente per consentire una rielaborazione personale e collettiva degli stimoli ricevuti in mostra, attraverso una partecipazione attiva. EXPERIENCE BOWIE! si sviluppa su tre significative direzioni di senso (INSPIRATION, ICON, IDENTITY) attraverso un allestimento articolato per rispondere alle diverse modalità di fruizione previste. L’area si presenta lowtech, polifunzionale e strutturata su più livelli di fruizione per coinvolgere il pubblico in un’esperienza in linea con la tradizione metodologica del Dipartimento educativo MAMbo. L’area è accessibile al pubblico e animata dagli ope-
2
ratori durante tutte le fasce orarie di apertura della mostra. È previsto inoltre il BABY BOWIE: le famiglie entrano in mostra e possono lasciare i loro figli con gli operatori del Dipartimento educativo per attività ludiche e laboratori rivolti ai più piccoli, che potranno portare a casa con loro speciali gadget e elaborati dedicati all’artista.
“
“
MAMbo’s Educational Department, in response to the DAVID BOWIE IS exhibition, offers an especially designed, unprecedented opportunity for children, families and adults to research and experiment within the field of edutainment. The DAVID BOWIE IS exhibition was conceived as a hi-tech, multimedia immersion into the artist’s lyrical and performative universe. EXPERIENCE BOWIE! is a distinct, parallel space in which the visitors, individually or as a group, are able to reprocess the exhibition material though their active participation. EXPERIENCE BOWIE! follows three conceptual directions (INSPIRATION, ICON, IDENTITY) and is set up in order to meet the different conditions laid down for its use. The space is “low-tech”, multi-functional and structured on several levels of interaction, engaging the participant in an experience in line with the educational department’s methodological tradition. The area is open to the public throughout the exhibition opening hours and activities are assisted by operators. BABY BOWIE is also on offer: while families are visiting the exhibition, they can leave their children with operators of the Educational Department. The children are involved in recreational activities and workshops, taking home with them special gadgets and memorabilia dedicated to the artist.
“
3
Ispirazione, dal latino inspiratio-onis: ciò che eccita e feconda la fantasia dell’artista, stimoli, suggestioni, incontri e accadimenti che nutrono la creatività. Il grande collage sulle pareti laterali è un viaggio visivo nel tempo, dal bianco e nero degli anni ‘60 alla psichedelia degli anni ‘70, per ri-vivere le atmosfere socioculturali che hanno circondato e alimentato la nascita e l’ascesa della star britannica. Quattro celebri canzoni di David Bowie ci indicano quattro parole chiave, quattro temi fondamentali per leggere e interpretare la seconda metà del ‘900, illustrati liberamente in questo percorso per immagini, fatto di luoghi fisici, come la Swinging London, Carnaby Street e la Berlino del Muro, e di luoghi mentali come i sogni di Martin Luther King, o la strada raccontata dalla Beat Generation.
4
The word inspiration comes from the Latin inspiratio-onis, and refers to stimuli, suggestions, meetings, events or anything that can nourish creativity and trigger the imagination of an artist. The large collage on the walls is a visual journey through time, from the black and white ‘60s to the psychedelic 70’s, that will make you re-live the sociocultural atmosphere that surrounded and nourished the birth and rise of the British star. 4 famous David Bowie songs reveal four key words, four fundamental themes that help us read and interpret the second half of the Twentieth Century They are freely represented in this visual path, using physical places, such as Swinging London, Carnaby Street and the Berlin Wall, and mental places like the dreams of Martin Luther King, or “the road” as described by the Beat Generation.
Icona, dal greco bizantino éikóna: immagine. Quando una persona diventa icona? Quando diviene un personaggio emblematico, quando fonda uno stile, un look o un modo di vivere, quando la sua immagine viene diffusa dai media e riprodotta in molteplici contesti, diventando un modello riconosciuto dalla gente comune. Marylin Monroe è l’icona della femminilità, l’artista pop Andy Warhol la ritrae decine di volte, riducendo il suo volto a un insieme di segni caratterizzanti: occhi truccati, labbra sensuali e capelli biondo platino. In semiologia, l’icona è un segno che somiglia alla realtà esteriore, che presenta almeno un elemento o una qualità dell’oggetto significato. La bocca di Mick Jagger nel 1971 ispirò un giovane studente inglese che disegnò la celebre “Lips and Tongue”: dalla linguaccia del cantante degli Stones nasce l’immagine universalmente riconosciuta come icona del rock, della trasgressione e della libertà sessuale. Un paio di lunghi baffi sottili girati all’insù sono il tratto distintivo di Salvador Dalì, surrealista, icona dell’artista eccentrico tutto genio e sregolatezza. Il flash è David Bowie e Bowie è l’icona, immagine eterna di un’epoca, di uno stile, di una libertà identitaria senza precedenti.
The word icon, comes from the Greek Byzantine éikóna, which means image. When does a person become an icon? When a person becomes an emblematic character, a fashion trender, a look or lifestyle establisher. When their image gets diffused by the media and reproduced in multiple contexts, becoming a recognisable model. Marylin Monroe is the icon of femininity, the Pop artist Andy Warhol portrayed her dozens of times, reducing her face to a set of features: made-up eyes, sensual lips and platinum blonde hair. In semiotics, the icon is a symbol that hints to an intended object. They have at least an element or quality in common. The mouth of Mick Jagger in 1971 inspired a young English student to design the famous “Lips and Tongue”. From the tongue of the Stones’ lead singer the universally recognized image was born, an icon of transgression and sexual freedom. A long, thin moustache turned upwards is the hallmark of Salvador Dalì, surrealist, symbol of the eccentric artist in all his genius and unruliness. The flash is David Bowie and Bowie is the icon; an eternal image of an era, a style, an unprecedented sense of identity freedom.
7
SETTING
14
15
Identità, dal latino idem: stesso, medesimo. È davvero possibile essere sempre uguali a se stessi? O forse l’identità è qualcosa di più sfaccettato, di più ibrido? Artisti, poeti, scrittori hanno esplorato la complessa relazione tra l’Io e l’Altro in un continuo gioco di ruoli, di “altri io”. In ambito teatrale ogni maschera, ogni personaggio mostra, enfatizzato, un lato della personalità umana: Arlecchino rappresenta il giovane furbo e irriverente, mentre Pierrot è il suo “gemello” più romantico e sognatore. Nella letteratura e nei fumetti l’alter ego rappresenta spesso il “doppio”, ovvero un lato nascosto, del protagonista: l’oscuro Mr Hide è l’alter ego di Dott. Jeckyll, dal 1962 Spiderman è l’identità segreta del timido Peter Parker. L’artista Tony Oursler realizza video-sculture dall’aspetto perturbante: sul volto di manichini, pupazzi e bambole di pezza proietta elementi di volti umani dando vita a inquietanti creature postmoderne. Luigi Ontani, con le sue continue metamorfosi, mette in scena se stesso e si propone come laboratorio permanente di identità e trasformazione, abbattendo i confini tra arte e vita, in una sorta di performance senza fine. Ziggy Stardust, il Duca Bianco, Aladdin... sono solo alcuni degli alter ego con cui David Bowie ha “vestito” la propria identità, in una continua ricerca di un “altro sé” e di un “altrove”.
16
The word identity, comes from the Latin word idem, which means the same. Is it really possible for a person to always remain the same? Is identity something more multifaceted, more hybrid? Artists, poets and writers have explored the complex relationship between the Self and the Other in a continuous game of roles, of “other selves.” In the world of theater, each mask, each character show an accentuated side of the humans identity. Harlequin, for example, is the clever youth, the irreverent, while Pierrot is his more romantic and dreamy counterpart. In literature and comics the alter ego is often represented as a “duplex”, a hidden side of the protagonist. The murky Mr Hide is Dr. Jeckyll’s alter ego. Since 1962 Spiderman is the secret identity of the shy Peter Parker. The artist Tony Oursler produces uncanny-looking video-sculptures. He projects elements of real faces on mannequins, marionettes and rag dolls creating disturbing, postmodern creatures. Luigi Ontani, with his continuous metamorphoses, stages himself, acting as a permanent lab of identity and transformation, breaking down the boundaries between art and life, in a kind of never-ending performance. Ziggy Stardust, the Thin White Duke, Aladdin... are just some of the alter egos with which David Bowie “dressed” his own identity, in a constant search for an “other self” and the “elsewhere.”
Le parole di David Bowie, il loro significato, le storie raccontate, i luoghi descritti e i personaggi che li animano. Qui puoi divertirti a ricostruire la parabola dei tre alter ego più celebri, creati dall’artista inglese: Major Tom, Ziggy Stardust e Aladdin Sane. Nei cassetti trovi i testi in italiano e in inglese: completa le parti mancanti, unisci i frammenti di canzoni differenti e, se sei un vero fan di Bowie, prova a collegare i brani all’anno di produzione e all’album di appartenenza, individuando genere, collaborazioni e riferimenti. Utilizza la lavagna luminosa per proiettare il tuo lavoro e mostrarlo agli altri.
David Bowie’s lyrics, their meaning, the stories they tell, the places they describe and the characters that bring them to life. Here you can have fun reconstructing the stories of the three most famous alter egos created by the English artist: Major Tom, Ziggy Stardust and Aladdin Sane. In the drawers you can find lyrics in Italian and English. Fill in the missing parts, join the song fragments and, if you’re a true Bowie fan, try to connect the songs to the year of production and album, identifying the genre, collaborations and cultural references. Use the overhead projector to view your work in large and show it to others.
above “ far the world planet earth is blue and there’s nothing - MAJOR TOM I can do 19
“
Baby Bowie è una postazione riservata ai piÚ piccoli, un servizio dedicato alle famiglie. Mentre i grandi visitano la mostra DAVID BOWIE IS, i piccoli vivono la loro prima esperienza nel caleidoscopico universo della cultura pop-rock, grazie ad attività pensate ad hoc. Per bambini da 4 a 11 anni. Baby Bowie is a designated position reserved to children, a service dedicated to families. While parents visit the DAVID BOWIE IS exhibition, their children will live their first experience in the kaleidoscopic universe of the poprock culture, thanks to specially-made activities. For children from 4 to 11 years old.
20
22
23
EXPERIENCE BOWIE! è un progetto del Dipartimento educativo MAMbo in collaborazione con “Senza titolo” Ideazione | Veronica Ceruti - Responsabile servizi educativi e mediazione culturale Istituzione Bologna Musei Coordinamento generale | Anna Caratini - “Senza Titolo” Progetto allestimento | Andrea Montesi in collaborazione con Studio Bartoletti Cicognani Progetto grafico e immagine coordinata | Nicola Benetti Assistente di produzione | Alessandra Bucchi Assistente grafico | Francesco Piazza Abiti e accessori ideati e realizzati dagli studenti di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con il coordinamento della Prof.ssa Rossella Piergallini Set fotografico | Studio Public Sponsor tecnici
Media partner
— Il progetto grafico di questa pubblicazione è a cura di Francesco Piazza Testi di Veronica Ceruti e Ilaria Del Gaudio Crediti fotografici | Alex Mazzucchi e Pietro Bondi Un ringraziamento speciale a Laura Carlini Fanfogna, Maria Giovanna Ghelfi e Francesca Rebecchi Istituzione Bologna Musei è sostenuta da