Italia Reale Febbraio 2013

Page 1

Mensile di politica, cultura e informazione ANNO XLVII - n. 2 Febbraio 2013

A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 2/2013 - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

TAXE PERÇUE Tassa riscossa TORINO - C.M.P.

Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA POLITICO e elezioni per il rinnovo del Parlamento sono ormai prossime. A detta di tutti gli esperti e della stragrande maggioranza dei mass media dovrebbe vincere la Sinistra rappresentata dalla sinistra alleanza tra il PD del comunista Pier Luigi Bersani e la Sel dell’ultracomunista Niki Vendola che, nella migliore delle ipotesi per loro (e peggiore per noi), potrebbe ottenere complessivamente circa 400 seggi su 945, ma insufficienti per aver la maggioranza assoluta. Il PD è stato anche favorito dalle cosiddette primarie, che hanno avuto un grosso battage pubblicitario ma che si sono rivelate sostanzialmente un flop. I tre milioni circa di votanti e simpatizzanti di PD e Sel sono stati comunque inferiori agli oltre 4.000.000 di simpatizzanti dell’Unione che a suo tempo diedero la vittoria a Prodi. Peggiore ancora il risultato del ballottaggio (poco più di un milione di voti) che ha visto Bersani battere con il 60% dei voti l’antagonista Renzi fermo al 40%. Vittoria striminzita quella del segretario del PD se si pensa che ai suoi fautori si sono uniti quelli di Vendola, nonché numerosi stranieri che in Italia non hanno diritto di voto.

L

Ma il vero volto di Bersani si è rivelato soltanto dopo. In base al risultato delle primarie i candidati del PD avrebbero dovuto essere così ripartiti: 60% ai seguaci di Bersani e 40% a quelli di Renzi. Invece Bersani prima ha imposto ben 120 candidati di sicura sua osservanza collocati in testa di lista nelle varie circoscrizioni, che saranno sicuramente eletti, seguiti da quelli indicati dalle primarie.

Anche qui i candidati sono stati indicati nelle seguenti proporzioni: seguaci di Bersani 80%; seguaci di Renzi 10%; seguaci di Veltroni, Morando e cattocomunisti (seguaci di Bindi, Franceschini, Enrico Letta e Fioroni) il residuo 10%.

Noi abbiamo sempre sostenuto che i magistrati, così come i militari, non dovrebbero far politica per essere veramente indipendenti ed al di sopra delle parti. Quante volte invece la notorietà acquisita per via giudiziaria è servita da trampolino di lancio!

Comunque sempre nell’ambito dei candidati del PD si sono verificati significativi trasferimenti. Così la Presidente Bindi dalla natia Toscana (dove i seguaci di Renzi erano numerosi) è stata spostata a Reggio Calabria e la capogruppo al Senato Finocchiaro dalla natia Sicilia è stata trasferita a Taranto. Inoltre vari parlamentari del PD hanno lasciato il partito e si sono schierati con il centro di Monti (Ichino, Adragna, D’Ubaldo, Pertoldi, Fogliardi, ecc.). Oltre a quella del PD, vi è la lista Sel di Vendola, il governatore della Puglia, ultracomunista con l’orecchino, dalle tendenze trasgressive, il quale auspica l’aumento ulteriore delle tasse e sostiene che i “super ricchi possono andare al diavolo”, senza rendersi conto del fatto che costoro, proprio in quanto super ricchi hanno la possibilità di spostare i loro enormi capitali all’estero e che gli stranieri si guardano bene dal far investimenti in Italia peggiorando ulteriormente la nostra situazione già precaria. Vi è poi sempre a sinistra la lista denominata Rivoluzione Civica che indica come Premier il noto P.M. Ingroia, sostenuto anche dal movimento Italia dei Valori dell’ex P.M. Antonio Di Pietro e dal movimento arancione dell’ex magistrato De Magistris, attuale Sindaco di Napoli.

Novità anche per quanto riguarda il cosiddetto Centro. Il Presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti ha deciso di porre la propria candidatura a Premier. Essendo senatore a vita non capeggerà personalmente alcuna lista, ma ha presentato un programma denonimato Agenda che prevede come al solito nuove tasse. Tale programma sarà sostenuto da una lista denominata Scelta civica per Monti per l’Italia, costituita esclusivamente da esponenti della società civile (Italia Futura di Montezemolo, ecc.), con l’esclusione di politici. A tale lista si affiancheranno altre 2 liste. Quella dell’UDC che indicherà come leader il solito Casini e quella di FLI che indicherà come leader il solito Fini. La speranza di Monti è quella che comunque la Sinistra non riesca ad ottenere la maggioranza al Senato dove il risultato in base alla legge elettorale viene calcolato regione per regione anziché su base nazionale come avviene per la Camera dei Deputati. Per il Senato invece il Centro si presenterà con un’unica lista. Non possiamo comunque non rilevare come il Prof. Monti, che aveva dato l’impressione di essere un tecnico sobrio e misurato, si sia invece trasformato in un politico fazioso e spocchioso tanto da affermare che lui è “salito”, e

non “sceso in politica” equiparandosi ai Sovrani i quali salgono sul trono, e dall’aver fatto della pesante ironia sull’On. Berlusconi e sulla statura fisica dell’ex ministro Brunetta. Del resto i positivi risultati dei quali si vanta Monti sono inesistenti. La spesa dello Stato è aumentata portando il debito pubblico ad un record mai raggiunto in precedenza, è aumentata la disoccupazione, così come la svalutazione, il mercato del mattone si è bloccato. Siamo entrati in una fase di piena recessione. Inoltre il calo dello spread del quale si vanta Monti è dovuto invece alle iniziative di Mario Draghi, Presidente della BCE il quale ha assunto “l’impegno di fare qualunque cosa per salvare l’euro” ed ha realizzato il piano antispread. Comunque il cosiddetto Centro (fautore di Monti) non dovrebbe ottenere più del 10-12% dei voti, insufficienti per condizionare la Sinistra. In particolare Monti ha dichiarato di non riuscire a comprendere il pensiero di Berlusconi perché si contraddice. Ma in fatto di contraddizioni il Professore non è secondo a nessuno: infatti dopo che il Cavaliere aveva affermato che in caso di vittoria del centrodestra per prima cosa avrebbe soppresso l’IMU, il 30 dicembre 2012 il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Togliere l’IMU è una proposta bellissima e piena di attrattiva popolare. Ma se si farà senza altre grandissime operazioni di politica economica, chi verrà al governo un anno dopo, e non dico dopo cinque anni, dovrà mettere l’IMU doppia”. Dopo pochissimi giorni, il (segue a pag. 2)

LA PARTITA A CARTE

a pag. 4

IL CAPPIO SI STRINGE

a pag. 5

MESTIERE DI RE

a pag. 8

MUSEO ALLE VITTIME DEL COMUNISMO

a pag. 9


2

ITALIA REALE - 2/2013

I Principi Amedeo e Umberto, figli del Principe Aimone Duca delle Puglie e della Principessa Olga di Grecia.

I Principi Emanuele Filiberto, Clotilde, Luisa e Vittoria.

PANORAMA POLITICO (da pag. 1)

6 gennaio 2013 il Nostro si è contraddetto “l’IMU è frutto del governo precedente e comunque va ristrutturata e modificata, con un gettito maggiore ai comuni. C’è la possibilità di ridurre l’IRPEF e congelare l’IVA a luglio e anche fare di più: la via maestra per riuscirci è ridurre maggiormente la spesa pubblica”. Giustamente il segretario del PDL Alfano gli ha risposto: “L’unica cosa che coincide tra l’IMU introdotta da noi e quella introdotta da Monti è il nome. Noi la facevamo partire dal 2014, escludeva la prima casa ed era senza rivalutazione della rendita catastale”. In conclusione il cosiddetto Centro capeggiato da Monti non da alcuna garanzia, si propone dopo le elezioni di allearsi con la Sinistra e favorirà una politica succube dell’U.E. e della Merkel. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo appare in fase di netto calo. Parecchi suoi esponenti lo hanno abbandonato, altri sono stati espulsi e comunque Grillo, che non si candiderà, viene criticato per il suo autoritarismo. A parte il fatto che le sue qualità di attore e di comico non costituiscono alcuna garanzia di capacità politiche. Il voto a tale Movimento appare sprecato e destinato a ridimensionarsi in breve ordine di tempo.

Rimane il Centro-Destra rappresentato dal Popolo della Libertà fondato dall’On. Berlusconi, affiancato da altre liste: - il movimento Fratelli d’Italia costituito da quella parte di Alleanza Nazionale che fa capo ad Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, che a suo tempo avevano aderito al PDL e da alcuni esponenti già appartenenti a Forza Italia capeggiati dall’On. Piemontese Guido Crosetto ex sottosegretario alla Difesa - il movimento Grande Sud, capeggiato dall’On. Miccichè, già leader del centro destra in Sicilia, il quale, uscito dal PDL, è stato antagonista del candidato ufficiale del Partito, Musumeci, alle elezioni regionali in Sicilia. La divisione dell’elettorato di centro destra complessivamente maggioritario, ha così favorito l’elezione a governatore del candidato PD Crocetta, sostenuto dall’UDC. Infine la Lega Nord guidata dal Segretario On. Maroni, che dopo aver a lungo tergiversato ha rinnovato l’alleanza con il PDL in cambio dell’appoggio al proprio candidato (lo stesso Maroni) per l’elezione a Governatore della Regione Lombardia. In caso di vittoria la Lega Nord avrebbe i Governatori di Piemonte, Veneto e Lombardia e potrebbe realizzare una macroregione in Italia Settentrionale, trattenendo in sede locale il 75% delle tasse riscosse.

Vi è chi si scandalizza, ma tanto per fare un esempio la Sicilia, che è Regione Autonoma non soltanto trattiene il 100% delle tasse, ma ottiene ulteriori cospicui finanziamenti dallo Stato per le infrastrutture. Inoltre l’accordo con la Lega evita che venga perseguita la strada inammissibile della secessione evocata da alcuni settori estremisti. Il Cavaliere conserva pertanto il ruolo di capo della coalizione di centro-destra ma non è detto che in caso di vittoria della sua coalizione possa ricoprire nuovamente la carica di Presidente del Consiglio che potrebbe essere assunto da Angelino Alfano o da qualche altro. In questo caso Berlusconi potrebbe diventare Ministro dell’Economia. In articolo del mese di gennaio di questo Mensile, avevamo auspicato che l’On. Berlusconi in caso di difficoltà, già allora prevedibili, fosse disposto a fare un passo indietro, appellandoci al suo senso del dovere ed al suo amore per l’Italia. Non ci eravamo sbagliati. Resta il fatto incontestabile che il Cavaliere pur con tutti i suoi difetti, che non sono pochi (dall’esibizionismo, allo smodato interesse per le donne, dalle battute di spirito, agli atteggiamenti non sempre condivisibili, ecc.) è ancora il “miglior fico del bigoncio”, come avrebbe detto Cossiga e che

la politica che propone (meno tasse, meno spesa pubblica), rappresenta tuttora la migliore soluzione possibile perché tutela gli interessi dei ceti produttivi, che sono quelli che hanno fatto grande la nostra Italia. Il nostro parere a favore del voto al PDL è confermato dal confronto con il primo provvedimento proposto da ciascuno dei tre leader più importanti. A sinistra, l’On. Bersani ha affermato che “sarà assicurato che chi nasce qui, figlio di immigrati è italiano”, dimostrando che la priorità di un suo governo sarebbe quello di aumentare il numero dei sostenitori del suo partito (del resto alle primarie del PD hanno potuto votare gli stranieri mentre la nostra Costituzione consente il voto solo agli Italiani). Al centro il Sen. Monti ha detto che “sarà una legge elettorale seria, perché questa non è degna di un Paese come l’Italia”, dimostrando che non si preoccupa della crisi che imperversa e che egli ha contribuito ad aggravare (del resto Monti è arrivato alla Presidenza del Consiglio senza bisogno di affrontare le elezioni ma soltanto perché ha ricevuto l’incarico dal Capo dello Stato). Al centro-destra l’On. Berlusconi ha dichiarato che “sarà l’abolizione dell’IMU al primo Consiglio dei Ministri”. È l’unico dei tre che dimostra di interessarsi veramente dei problemi

degli Italiani, vessati dalle tasse e ridotti in povertà da una politica dissennata e che in caso di vittoria di Bersani-Vendola o di Bersani-Monti subirebbe un’ulteriore accelerazione, peggiorando ancora di più la nostra già critica situa■ zione economica.

Bandiera dell’Alleanza Monarchica, di cm. 100 x 68 circa, con Stemma su fondo celeste, stampato su un lato. Chi desideri riceverla (insieme ad un distintivo da occhiello) versi un contributo di Euro 15,00 sul Conto Corrente postale n. 30180103 intestato a: Alleanza Monarchica, Casella Postale n. 1, 10121 Torino Centro, precisando “Per Bandiera e distintivo dell’Alleanza Monarchica”. ■

Direttore responsabile ROBERTO VITTUCCI RIGHINI Direzione:

Cell. 333/916.95.85 E-mail: italia-reale@libero.it

Recapito lettere, esclusivamente: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 1 10121 Torino Centro Recapito plichi o pacchi: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 681 10121 Torino Centro Autor. Tribunale di Torino n. 2292 del 6-12-1972 ITALIA REALE (già Alleanza Monarchica)

Precedente autorizzazione (Stella e Corona) del 17-5-1967 Editore e Stampatore EDIGRAPH s.n.c. di Basso & Tasini Via Chieri, 64 10020 Andezeno (TO) La direzione del Mensile è presso l’Editore.

Bandiera Tricolore con Stemma Sabaudo e Corona Reale, di cm 130 x 96 circa. Gli iscritti che desiderino riceverla, dovranno versare un contributo di Euro 25,00 sul Conto Corrente postale n. 30180103 intestato a: Alleanza Monarchica, Casella Postale n. 1, 10121 Torino Centro, precisando chiaramente “Per un Tricolore”. ■

AI DIRIGENTI A.M. Il numero di marzo del Mensile sarà dedicato a Sua Maestà Re Umberto II nei 30 anni dalla scomparsa. I Dirigenti locali dell’A.M. che ricevono pacchi del Mensile da distribuire manualmente, sono invitati a comunicare con sollecitudine il maggior numero di copie di tale mese che desiderano ricevere. ■

Tutte le collaborazioni al Mensile sono offerte, effettuate e ricevute completamente a titolo gratuito, e conseguentemente non comportano il minimo onere di alcun genere per l’Alleanza Monarchica, questo Mensile ed il suo Direttore. Il Direttore, rispondendo per legge verso terzi in via solidale con gli autori, ha libero e pieno diritto di ridurre e modificare gli articoli. Tutte le collaborazioni comportano l’accettazione integrale di quanto sopra.


ITALIA REALE - 2/2013

3

Roberto Vittucci Righini

Danilo Quinto (Corrispondenza Romana)

FRASTORNATI E DELUSI SI TORNA ALLE URNE

L’“AGENDA MONTI” E IL RITORNO DEL CATTO-COMUNISMO N

Italia nel 1945 uscì dalla Seconda guerra mondiale dilaniata nel cuore di tanti suoi abitanti che avevano subito lutti, e distrutta specialmente nelle città dai bombardamenti e dalle devastazioni. Bisognava trovare la forza, il carattere e la decisione di risorgere e gli Italiani dimostrarono a se stessi ed al mondo di essere un grande popolo; le macerie scomparvero, le ciminiere delle fabbriche ripresero ad emettere fumo, tornò la voglia di vivere e prosperare.

La mancanza di onestà e correttezza si estese sempre più coinvolgendo buona parte delle nuove leve che guardavano al Popolo italiano come ad una mucca da mungere ed alla politica come ad una miniera da cui estrarre soldi; i piccoli speculatori si rivolgevano agli impiegati di quarta categoria ottenendo con poca moneta ridotti favori, i grandi affaristi si indirizzavano invece verso le segreterie dei partiti o verso politici affermati ed influenti, con buste e valigette gonfie di banconote.

Ad incanalare la volontà di riscatto, a coadiuvarlo nello sforzo della ripresa il Popolo trovò al proprio fianco una classe di dirigenti e dipendenti pubblici, quella che si suol definire “burocrazia”, nata e formata sotto la Monarchia, composta da persone serie, oneste, preparate e di buona volontà, che fu determinante nella rinascita.

L’avidità non ebbe più limiti, le tangenti e la corruzione divennero una prassi sempre più vincolante per poter ottenere non solo favori al di là del lecito, ma addirittura per potere conseguire permessi e licenze del tutto legittimi ma ad arte ritardati o bloccati da chi doveva emettere e firmare i necessari documenti.

Con una crescita progressiva e costante il Popolo e gli onesti funzionari pubblici che lo coadiuvarono sollevarono l’Italia portandola al trionfo di quel “miracolo economico degli anni ’60”, a quell’ “Oscar della Lira” il cui ricordo sempre più sfumato sta ormai assumendo l’aspetto del miraggio di un tempo che, in quanto strabiliante, si tende sempre più a ritenere faccia parte della fantasia e non sia mai esistito. Ai funzionari e burocrati dello Stato, educati nel mito del Ministro Quintino Sella che per lavorare la notte pagava di tasca le steariche (candele) che davano luce alla sua scrivania al Ministero, ed ai politici seri e onesti cominciò a subentrare una crescente quantità di sciacalli e di avvoltoi per i quali gli interessi pubblici si identificavano con quelli personali, il bene dello Stato veniva sostituito da quello della propria pancia o della propria famiglia, il denaro dei contribuenti aveva senso solo se dirottato sul proprio conto corrente bancario, il lavoro per il quale si riceve lo stipendio doveva essere rivolto non a profitto del pubblico ma solo delle proprie tasche.

Ciò anche a prescindere dalle valigie piene di dollari dall’Unione Sovietica fatte pervenire al P.C.I. e dalle rimesse degli Stati Uniti alla Democrazia cristiana. Alla ricerca di ulteriori sistemi disonesti per turlupinare e derubare gli Italiani, taluni partiti e politici arrivarono al punto di lanciare campagne di promozione di aiuti a Nazioni bisognose, specialmente africane, concludendo con i governi delle stesse accordi che comportavano la concessione pubblica da parte dell’Italia di finanziamenti a volte ingenti ed il ritorno segreto nelle casse del partito italiano proponente, di una percentuale dei finanziamenti stessi. In altri casi le manfrine dei falsi aiuti ai Paesi poveri seguivano la strada dell’invio anziché di denaro, di beni di necessità (alimentari e farmaceutici) costituiti però da merce invendibile sul territorio nazionale per essere scaduta e da avviare alle discariche, ma fatta pagare allo Stato italiano come buona, rifilata ai Paesi bisognosi da industriali che meritavano la galera e che facevano partecipare agli utili i compari e complici politici.

L’

L’ingordigia non si pone nè ha limiti ed ecco così che passato il venticello di “Mani pulite”, pomposa denominazione data all’infruttuoso quanto propagandato tentativo di taluni magistrati milanesi di porre un freno al mangia mangia della politica italiana, è stato riconosciuto ed ammesso che le tangenti e la corruzione rappresentano la regola del nostro Paese e che senza di esse molti imprenditori anziché all’industria sarebbero costretti a dedicarsi a coltivar cicoria. È tale la sfacciataggine di tanti, troppi politici, che persone come Francesco Belsito, Luigi Lusi, e Franco Fiorito, rispettivamente tesorieri della “Lega Nord”, de “La Margherita” e del gruppo “P.d.L:” alla Regione Lazio, nonostante le gravi provate accuse emerse nei loro confronti, continuano a proporsi come semplici allegri spendaccioni. Nessuna meraviglia, quindi, che la politica italiana sia stata invasa ad ogni livello da nullafacenti, incapaci, arruffoni, cercatori di ricchezza, diversamente intelligenti, ignoranti, drogati, che appoggiandosi l’un l’altro, grazie anche alla tolleranza ed a volte complicità del sempre minor numero di colleghi seri, a furia di deliberare vantaggi e prebende a proprio favore, l’hanno trasformata in “casta”. L’attore Walter Chiari dimettendo in un’occasione la veste di comico, in un Teatro di Genova affermò che dalle tasche dei gerarchi fascisti appesi a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano, non erano cadute monete, venendo di conseguenza accusato e insultato, ma nessuno ritengo avrebbe da dire se si sostenesse che dalle tasche di molti politici italiani per un gioco appesi a testa in giù, uscirebbero atti notarili di acquisti da parte di terzi di prestigiosi immobili a loro insaputa a loro stessi intestati o di altri beni parimenti a loro insaputa da sconosciuti intestati a loro mogli, parenti vari e amanti.

Nonostante tutto, però, ai politici italiani è doveroso dare atto che pur non essendo in grado di amministrare e dirigere la Nazione (tanto da aver dovuto per tentar di raddrizzarne la sorte ricorrere ad un Governo di tecnici, con ciò riconoscendo di non essere competenti dei vari Ministeri e degli altri posti comportanti responsabilità che si fanno via via assegnare, né tanto meno preparati e in grado di governare), nella loro autoriconosciuta incapacità, da dilettanti hanno causato minori danni dei tecnici professionisti del Premier Monti. Il Governo dei tecnici, infatti, in poco più di un anno di gestione è riuscito ad aumentare spaventosamente le imposte portando anche alla disperazione proprietari grandi e piccoli di case grazie all’Imu, a ridurre le pensioni, a far aumentare la disoccupazione, il debito pubblico dello Stato, il costo delle utenze, ecc., con il terrificante anche se evidentemente non voluto aumento di suicidi di piccoli imprenditori e di lavoratori. Tramontato per ora e mi auguro per sempre il Governo Monti, si torna frastornati e delusi alle urne. Escluso, per quanto mi riguarda, il voto a sinistra, compreso quello a liste che presentano magistrati (uno dei quali fautore a sinistra della “rivoluzione civile” ha dichiarato “Mi candido in linea di continuità con il ruolo di magistrato che ho svolto finora”, facendomi accapponare la pelle), escluso il voto al centro intendendo per esso chi ripropone il governo Monti, non intendendo sprecare una fetta di salame come fece quell’elettore che anni addietro a Torino la infilò nella scheda sulla quale aveva scritto: “Mangiatevi anche questa”, né alzare le braccia e non recarmi alle urne, in attesa di poter finalmente tornare a votare “Stella e Corona”, turandomi, come insegnò Montanelli, il naso, darò il voto al centrodestra, con la speranza che non ci vengano ulteriormente rifilati nani e ballerine. ■

egli ultimi vent’anni, non è esistito Governo più disastroso di quello presieduto da Mario Monti rispetto all’andamento dell’economia reale e ai conti pubblici dell’Italia nei confronti dell’Europa e a tre indicatori (PIL, disoccupazione, produzione industriale); per altri due indicatori (debito e inflazione) è tra i governi peggiori degli ultimi 15 anni. La manovra Monti, imperniata all’85% sulle tasse, ha generato povertà e ha distrutto l’economia reale (ricchezza, lavoro, produzione), creando inflazione e ottenendo risultati fortemente negativi sul fronte delle finanze pubbliche rispetto al triennio precedente.

Ciò nonostante, con una decisione senza precedenti per quanto riguarda i rapporti tra Chiesa e Stato, la Conferenza Episcopale Italiana, per bocca del suo presidente, il Cardinale Angelo Bagnasco, sostiene Monti nel suo proposito di divenire elemento dirimente e decisivo dello scenario politico. “Monti - ha detto recentemente Bagnasco - ha presentato un modo, una strada che mi pare sia offerta alla riflessione seria e onesta di tutti, indistintamente, creando secondo le scelte di ciascuno un consenso, una posizione. Mi pare sia un metodo innovativo sotto questo profilo e tutti quanti, se vorranno, nel mondo politico e nella gente, potranno misurarsi su queste proposte concrete”. Quali sono queste proposte? Basta leggere l’agenda Monti per farsi un’idea. La “proposta” che sta alla base del programma, è la creazione di un vincolo di dipendenza del nostro Paese nei confronti delle scelte economiche degli organismi europei, primo fra tutti la Banca Centrale, avendo Monti chiarito che rispetto all’unità politica dell’Europa, nutre forti dubbi. Sul piano della crescita e dello sviluppo, nulla viene detto, come del resto hanno dimostrato gli ultimi dodici mesi. Rispetto alla famiglia, cardine di quella “società naturale” di cui la Chiesa si è fatta promotrice in duemila anni di storia, non c’è traccia di alcun ele-

mento che infonda speranza. Sui principi non negoziabili, men che meno. Si sa, di contro, che i futuri alleati di sinistra dei centristi che sostengono Monti, si sono già detti favorevoli al matrimonio tra coppie dello stesso sesso e che nel documento della “truppa” che si è radunata attorno a Italia Futura (Riccardi, Olivero, Costalli e Bonanni) “non vi è alcun riferimento a temi molto cari alla tradizione cattolica, come ad esempio i ‘valori non negoziabili’, che avrebbero forse posto qualche difficoltà a firmatari provenienti da altre tradizioni”, come ha scritto Andrea Romano, intellettuale vicino a Montezemolo, in risposta a Oscar Giannino. Monti chiarisce a Eugenio Scalfari in un’intervista del 23 dicembre apparsa su “la Repubblica”, i suoi propositi: si definisce laico, al pari di Scalfari; non intende rifare la Democrazia Cristiana e ritiene indispensabile una grande alleanza con il Partito Democratico. Sono gli stessi propositi che enuncia il portavoce in pectore di Monti, Andrea Riccardi, che sembra voglia incarnare i richiami di Benedetto XVI sulla presenza di politici “credenti e credibili”, tenendo presente che il Papa non ha mai chiesto a un movimento ecclesiale - tale è la Comunità di Sant’Egidio di fare politica attiva. Candelina sulla “torta” che si sta preparando, gli editoriali del direttore di “Avvenire”, che declinano il futuro: “Ci sono fasi della vita dei Paesi - ha scritto Tarquinio - nelle quali forze alternative coniugano i propri sforzi anche solo su temi ben definiti nell’interesse nazionale. Ma perché questo accada in Italia, occorre che ci siano almeno due buoni e grandi pilastri in un quadro politico rinnovato”. Insomma, lo scenario è quello già visto per molti decenni: il consolidamento di una cultura e di una politica catto-comunista, che rappresenta la negazione dell’essenza stessa del Cristianesimo, che è amore per la libertà e per la verità. ■


ITALIA REALE - 2/2013

13

SOSTA IN LIBRERIA R.V.R.

I PRIGIONIERI DEI SAVOIA La vera storia della congiura di Fenestrelle di Alessandro Barbero, Editori Laterza ( www. laterza.it), pagg. 369, Euro 18,00.

I fautori del Regno delle Due Sicilie (che imputano l’arretratezza e la miseria che imperversavano sotto i Borboni e che purtroppo ancora oggi colpisce parti del Mezzogiorno d’Italia, all’unificazione della nostra Patria sotto il Tricolore con lo Stemma Sabaudo) da alcuni anni diffondono false e fantasiose notizie non solo sulle ricchezze che sarebbero state depredate al Sud per ingrassare il Nord Italia, ma anche su stragi dei prigionieri di guerra che sarebbero avvenute tra le fine del 1860 ed il 1861. La diffusione di tali calunniose e false notizie ha evidentemente una doppia ragione d’essere: attizzare l’odio tra Italiani contrapponendo il Sud sfruttato al Nord predatore, e incassare i diritti di vendita di libri presentati come seri e documentati studi nel mentre si fondano su rancori e fantasie. L’opera del Prof. Alessandro Barbero, che insegna Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli, e che è uno studioso di prestigio, vincitore di un Premio Strega, autore di numerosi libri ampiamente tradotti in altre lingue, è diretta a porre fine a tale scandaloso travisamento della verità che vien fatto risalire all’articolo “I campi di concentramento”, di tono misurato ma fondato su presupposti sbagliati, di Francesco Maurizio Di Giovine, pubblicato nel novembre 1993 sulla rivista napoletana L’Alfiere, di orientamento filoborbonico e tradizionalista. Il tema dell’articolo di Di Giovine (che ricordiamo già fervente sostenitore di

Casa Savoia, partecipante nel febbraio 1987 al Château d’Oron in Svizzera ad una festa in onore dei Principi Vittorio Emanuele e Marina, oltre che attivo dirigente dell’Unione monarchica a Bologna) per il Prof. Barbero, è stato ripreso nel 1997 dall’autonomista piemontese Roberto Gremmo, poi nel 1998 nel libro “Maledetti Savoia” di Lorenzo Del Boca e via via da altri. Anziché ricorrere a serie e laboriose ricerche storiche, i vari autori che si sono successivamente occupati dell’argomento, si sono per lo più limitati a porre a base dei loro scritti le false o quanto meno gonfiate notizie riportate da chi li aveva preceduti in tempi recenti, aggravandone di passaggio in passaggio il contenuto, sino ad inventare ecatombe con migliaia di soldati del Regno delle Due Sicilie che sarebbero morti nel Forte di Fenestrelle e nel Campo di S. Maurizio (entrambi in Piemonte) a causa del freddo e dei maltrattamenti. La verità puntigliosamente accertata dal Prof. Barbero (le Note del volume sono ben 650 nella stragrande parte con richiamo dei documenti dai quali sono riprese le notizie) dimostra invece che il Forte di Fenestrelle nel novembre 1860 accolse per tre settimane 1186 prigionieri di guerra borbonici, dei quali ne morirono per malattia 5, mentre dei 260 arrivati il 13 e 14 agosto 1861 e ripartiti ai primi di settembre ne morirono 2; il Campo di S. Maurizio dall’agosto al 12 novembre 1861, data di partenza dell’ultimo contingente, accolse per tre mesi 12.447 soldati borbonici nella maggior parte poi entrati a far parte dell’Esercito italiano e per ridotte quote rispediti a casa. Uno degli “storici” denigratori e falsificatori della verità è giunto a chiamare il Campo di S. Maurizio “la Buchenwald del regno sabaudo” e un “campo di concentramento feroce”, mentre un altro, in quello che giustamente il Prof. Barbero definisce “clima di delirio”, sotto il titolo “Auschwitz? Macchè: soldati meridionali deportati e sterminati nella fortezza di Fenestrelle in Piemonte” ha pubblicato la fotografia tratta da un sito sul-

lo sterminio degli omosessuali da parte dei nazisti, che ritrae un gruppo di deportati in un lager tedesco. Fotografia che fa il paio con quella pubblicata nel 2003 e distribuita a Napoli in un volantino intestato “Criminali di guerra” che si chiudeva con “Viva i Borboni” e presentava la didascalia “teste di contadini meridionali esposte alle porte di Isernia dai massacratori inviati dai Savoia”; tale fotografia era stata tratta da pag. 110 del Mensile “Storia illustrata” n. 154, anno 1970, con riproduzione delle teste mozzate, contenute in gabbiette di legno, dei fanatici Boxer giustiziati dal Governo cinese nel 1900 ed esposte pubblicamente nelle piazze come ammonimento alla popolazione. Il vergognoso volantino è stato con scherno riprodotto sul nostro Mensile a pag. 5 del numero di maggio 2003. Vada la nostra condanna più ferma ai falsificatori della storia nazionale che cercano di creare odio tra gli Italiani.

G.V.R.

AMEDEO D’AOSTA E LA NUNZIATELLA di Giuseppe Catenacci Associazione Nazionale Nunziatella - Napoli 1993, Dick Peerson S.p.A. (Via Canonico G. Scherillo 8/B - tel. 081/728.38.61 728.36.72), pag. 138.

L’esaltante straordinaria vita di S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta è tratteggiata in modo completo ed al contempo sintetico. Ebbe sempre un comportamento impeccabile e fu costantemente di esempio a colleghi ed inferiori. Non approfittò mai della sua condizione di Principe del sangue e si distinse in ogni occasione per le sue doti morali e fisiche, per l’altissimo senso del dovere e la modestia del

suo contegno. Fu combattente valoroso e comandante audace e preparato. Morì com’era vissuto, lasciando un ricordo incancellabile. Il volume narra anche la storia del Real Collegio Militare della Nunziatella, il più prestigioso istituto per la formazione di giovani Ufficiali, di origine borbonica, che nel corso di oltre due secoli ha sfoderato molte migliaia di combattenti eccezionali e di eroi. Numerose e belle illustrazioni in bianco e nero arricchiscono il volume. Dobbiamo l’invio dell’interessante e toccante volume all’amico Avv. Camillo Mariconda, Presidente per il Piemonte e la Valle d’Aosta della prestigiosa Associazione Nazionale Nunziatella che ebbe tra i propri Allievi il Giovane Principe poi Re Vittorio Emanuele III.

G.V.R.

MUSSOLINI A PIENI VOTI? DA FACTA AL DUCE. INEDITI SULLA CRISI DEL 1922 a cura di Aldo A. Mola con la collaborazione di Aldo G. Ricci e saggi di Antonino Zarcone e Gian Paolo Ferraioli - Edizioni del Capricorno (Corso Monte Cucco 73 - 10141 Torino, tel. 011/38.53.656, fax.011/38.20.549), pagg. 375, anno 2012, Euro 25,00. Volume edito con il concorso di Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato, sede di Cavour della quale è Presidente l’Avv. Giovanna Giolitti, Istituto italiano per gli Studi Filosofici, Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella (Napoli) e Associazione di Studi sul Saluzzese.

L’amico storico Aldo Alessandro Mola ha dato alle stampe quest’opera di rilevante interesse dimostrando sulla base di inoppugnabili documenti che

la cosiddetta “marcia su Roma” va ridimensionata e che si svolse sostanzialmente in modo ordinato e senza particolari forzature, contrariamente a quanto asserito dalla storiografia “politicamente corretta” oggi dominante. Si deve alla lungimiranza di Re Vittorio Emanuele III se l’arrivo dei fascisti a Roma si svolse pacificamente, evitando scontri tra gli ex combattenti delle squadre d’azione ed i reparti del Regio Esercito. Quanto qui asserito è confermato dalla successiva pacifica costituzione del primo governo Mussolini che ebbe l’adesione della stragrande maggioranza dei deputati e praticamente l’unanimità dei senatori, e che fu costituito da ministri nazionalisti, liberali, popolari (cattolici), demosociali e democratici oltre che fascisti. Venne così ripristinato l’ordine sconvolto fino ad allora dalle bande dei sovversivi che anelavano alla conquista del potere ed all’assassinio della Famiglia Reale e di un’intera classe sociale com’era avvenuto in Russia. L’assunzione della presidenza del Consiglio da parte di Mussolini ebbe poi conseguenze impreviste ed imprevedibili a causa dell’insipienza dell’opposizione che si rifugiò nell’Aventino rinunciando alla corretta lotta parlamentare, ma questa è un’altra storia.

R.V.R.

UOMINI DI CAVALLI E FATTI DI CAVALLERIA di Giuseppe Veneziani Santonio, Edito da: Rivista di Cavalleria - Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, Via Damiata 5, 00192 Roma (tel. 06/36.00.17.97), pagg. 279, Euro 18,00.

Pervenuto da Sottotenente di complemento nella Caserma Cavalli a Novara, sede della Divisione Centauro, indossando le gloriose Fiamme

dei Cavalleggeri di Lodi venni accolto dall’Ufficiale di picchetto Ten. Guido Pesce che mi accompagnò dal comandante di quello che allora era un Gruppo Squadroni. Comandante dei Cavalleggeri di Lodi era il Maggiore Giuseppe Veneziani Santonio che con le Fiamme nere su bavero rosso aveva combattuto nella Seconda guerra mondiale venendo decorato di Medaglia d’Argento e di altra di Bronzo al Valor Militare, Ufficiale di grande carisma. Diventati entrambi Generali, Pesce e Veneziani Santonio ci hanno lasciati ma il loro ricordo rimane vivo e palpitante in quanti hanno avuto il privilegio di conoscerli e stimarli. Il Gen. Veneziani Santonio oltre che brillante Ufficiale è stato anche apprezzato scrittore, autore di recensiti libri tra i quali “Tommaso Lequio il più grande dei cavalieri”, vincitore del Premio Selezione Bancarella Sport, e “Storia dell’equitazione italiana”, in due volumi, oltre che assiduo collaboratore della Rivista di Cavalleria. In questa nuova opera, pubblicata postuma, sono dedicati capitoli a 36 personaggi della Cavalleria oltre che alla Principessa Jolanda di Savoia, e vengono forniti fatti, notizie e curiosità sulla Nobile Arma poco conosciuti e meritevoli di ricordo. Dotato di numerose e in gran parte poco note fotografie di Ufficiali che hanno onorato in guerra e sui campi ostacoli la Cavalleria italiana, il volume deve entrare a far parte della biblioteca di chi anche in tal modo intende onorare personaggi che hanno contribuito a formare la parte sana e rispettabile della nostra Patria. Il volume è stato presentato ad un folto e interessato pubblico al Circolo Ufficiali dell’Esercito a Torino, dal Gen. C.A. Franco Apicella, Direttore editoriale della Rivista di Cavalleria, con applauditi interventi del Generale D. Paolo Bosotti, Comandante della Regione Militare Nord, del Gen. C.A. Vladimiro Alexitch, Presidente Nazionale ANAC, e del figlio dell’Autore. ■

DIFFONDETE

ITALIA REALE


14

ITALIA REALE - 2/2013

AUTOFINANZIAMENTO Vi sottoponiamo quattro proposte: 1) contributo per ricevere il Mensile a mezzo posta, stampato su carta, oppure via e-mail nel 2013: Euro 40; 2) contributo per ricevere il Mensile nel 2013 e per iscrizione al Movimento politico Alleanza Monarchica: Euro 60; 3) contributo per ricevere nel 2013 il Mensile oltre ad un omaggio: Euro 75; 4) contributo per ricevere il Mensile nel 2013 all’estero: Euro 50. Gli amici, ancora non iscritti, che aderendo alle proposte n. 2 o 3 desiderano ricevere la tessera, oltre ad effettuare i relativi versamenti sul c/c postale intestato all’Alleanza Monarchica, n. 30180103 (Codice IBAN: IT74 V076 0101 0000 0003 0180 103; Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX, Cin V, Abi 07601, Cab 01000, n. conto 000030180103) dovranno compilare il modulo di iscrizione, ricevuto il quale e previa omologa dei competenti organi del Movimento, sarà possibile inviare la tessera. Per la legge sulla privacy i contributi saranno pubblicati per esteso solo a seguito di autorizzazione da apporre sul documento di versamento. ■

PRESIDENTE NAZIONALE Avv. Roberto VITTUCCI RIGHINI Recapito postale: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 1 10121 TORINO CENTRO Cellulare: 333/916.95.85 E-mail: info@alleanzamonarchica.com SEGRETARIO NAZIONALE Avv. Massimo MALLUCCI Recapito Postale: Alleanza Monarchica Via Ravaschieri 19 16043 CHIAVARI (GE) Cellulare: 339/689.73.50 E-mail: allmonarchicaliguria@libero.it DELEGATA NAZIONALE FEMMINILE Sig.ra Marina MARINO Via San Secondo 80 10128 TORINO Telefono: 011/58.18.589

A.M. IN INTERNET RESPONSABILE INFORMATICO Dr. Roberto Rizzo Alleanza Monarchica (nazionale):

VICE DELEGATA NAZIONALE FEMMINILE Prof.ssa Marisella NOTARNICOLA Via Trento 9 16043 CHIAVARI (GE)

http://www.alleanza-monarchica.com E-mail: info@alleanza-monarchica.com

ITALIA REALE on line:

http://italia-reale.alleanza-monarchica.com E-mail: italia-reale@libero.it

Archivio Fotografico su Casa Savoia:

SEGRETARIO NAZIONALE GIOVANILE Sig. Lorenzo BEATO Via Valle del Grottone 31 00142 ROMA Cellulare: 340/57.88.069 E-mail: info@amgiovani.it

http://foto.alleanza-monarchica.com

Alleanza Monarchica Giovani:

http://www.amgiovani.it email: info@amgiovani.it

LIGURIA:

http://liguriamonarchica.wordpress.com/

TOSCANA - Lucca:

VICE SEGRETARIO NAZIONALE GIOVANILE Dr. Alberto BARBARISI Indirizzo postale: Via Turiggia 9/7 17012 ALBISSOLA MARE (SV) Cellulare: 334/80.59.553 E-mail: amg_savona@libero.it

http://monarchicitoscana.blogspot.com/

PIEMONTE - Biella:

http://www.biellamonarchica.blogspot.com/

Sito dedicato a Re Umberto II:

http://www.reumberto.it

Il Canale di Alleanza Monarchica su YouTube:

http://www.youtube.com/alleanzamonarchica

La tv dei giovani monarchici italiani:

http://www.livestream.com/rex1 Seguiteci anche su Facebook!

Alleanza Monarchica - Stella e Corona:

http://www.facebook.com/AlleanzaMonarchica.StellaeCorona

Italia Reale:

http://www.facebook.com/ItaliaReale

ALLEANZA MONARCHICA STELLA E CORONA

GIOVEDI’ MONARCHICI A TORINO ATTENZIONE: NUOVA SEDE Le riunioni hanno luogo in una sala della Caffetteria Madama di Via Madama Cristina 27, sempre nel terzo giovedì del mese e precisamente: - Giovedì 21 febbraio 2013, ore 17,30. - Giovedì 21 marzo 2013, ore 17,30. Le riunioni sono aperte ad iscritti e simpatizzanti dell’Alleanza Monarchica, per discutere i programmi di attività.

COMMISSARIO REGIONALE PIEMONTE Sig. Alberto CONTERIO Via Caduti Libertà 8 13812 QUITTENGO (BI) Telefono: 015/60.165 (dopo le ore 19) Cellulare: 340/58.75.737 E-mail: aconteri@hotmail.com SEGRETARIO PROVINCIALE TORINO Cav. Enzo MIGLIORINI Recapito postale: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 1 10121 TORINO CENTRO Cellulare: 335/68.46.726 SEGRETARIA FEMMINILE CITTADINA TORINO Sig.ra Concetta BUTTAFUOCO Recapito postale: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 1 10121 TORINO CENTRO Cellulare: 338/28.93.547

SEGRETARIO PROVINCIALE CUNEO Dott. Giorgio ZAMPIERI Via Santa Croce 38 12100 CUNEO (CN) Cellulare: 393/06.01.209 E-mail: giorgio-zampieri@yahoo.it SEGRETARIO REGIONALE LOMBARDIA Marchese Guglielmo CAVALCABO’ Via Cola Montano 40 20159 MILANO Telefono: 02/66.80.43.48 Cellulare: 339/88.62.831 VICE SEGRETARIO REGIONALE LOMBARDIA Dr. Manuel PEZZOLI Via XXV Aprile 7 21010 AZZATE (VA) Cellulare: 347/77.33.000 SEGRETARIO PROVINCIALE BERGAMO Dr. Prof. Ivanoe RIBOLI Via Santo Stefano 8 24060 BERZO SAN FERMO (BG) Cellulare: 329/725.41.33 E-mail: ivanoeriboli@alice.it SEGRETARIO PROVINCIALE PAVIA Dr. Paolo Matteo PALEA Via Della Pace 7 27045 CASTEGGIO (PV) Telefono: 0383/83.466 SEGRETARIO GIOVANILE CREMONA Sig. Federico CARIONI VIENNA Cellulare: 338/49.98.054 E-mail: f.carionivienna@hotmail.com SEGRETARIO REGIONALE LIGURIA Dott. Ing. Edoardo BRANDONE Piazza Piccapietra 83/37 16121 GENOVA Cellulare: 349/66.21.970 E-mail: edobrando@libero.it GENOVA Segreteria Tigullio: Alleanza Monarchica Via Ravaschieri 19 16043 CHIAVARI (GE) E-mail: allmonarchicaliguria@libero.it SEGRETARIO PROVINCIALE IMPERIA Dr. Luca PAVAN BRESCIANO E-mail: pastorangelicus@email.it SEGRETARIO REGIONALE EMILIA ROMAGNA Cav. Paolo CARRARO Via B. Gigli 20 40136 BOLOGNA Cellulare: 328/96.29.594 E-mail: paolonius@libero.it

SEGRETARIO PROVINCIALE PIACENZA Prof. Daniele TIZZONI Cellulare: 333/869.67.34 COMMISSARIO PROVINCIALE PARMA Dr. Luca FERRARI Cellulare: 333/52.32.482 E-mail: lucaeffepr@libero.it SEGRETARIO REGIONALE TOSCANA Vice Segretario Nazionale Geom. Luigi CARTEI Via Einaudi 18 50136 FIRENZE Cellulare: 338/30.52.458 VICE SEGRETARIO REGIONALE TOSCANA Cav. Mauro MAZZONI Viale Giacomo Puccini 1^ Trav. n. 64 55100 SANT’ANNA (LU) Cellulare: 347/34.20.868 E-mail: mauro.mazzoni@teletu.it DELEGATA FEMMINILE PROVINCIA LUCCA Sig.ra Graziella BELLI MAZZONI Viale Giacomo Puccini 1^ Trav. n. 64 55100 SANT’ANNA (LU) VICE SEGRETARIO PROVINCIALE LUCCA Sig. Alessandro BEDINI Via Teodorico Borgognoni 221 55100 S. MARCO (LU) Cellulare: 338/166.71.76

SEGRETARIO PROVINCIALE CASERTA Dott. Elio SANTABARBARA Via Laviano 132 81100 CASERTA Cellulare: 338/42.48.091 COMMISSARIO PALERMO E PROVINCIA Dott. Antonino Giulio LA PIANA CIPOLLA Via Maio Biondo 2/L 90131 PALERMO (PA) Cellulare: 360/29.16.11 E-mail: antonino.giulio.2o34@alice.it

COMMISSARIO COMUNALE PATTI Cav. Uff. Antonino CANDUCI Casella Postale n. 3 98066 PATTI (ME) Cellulare: 368/76.33.846 SEGRETARIO PROVINCIALE CAGLIARI Cav. Uff. Pietro PISU Via Giotto 19 09121 CAGLIARI Cellulare: 349/360.38.10 E-mail: pisupietro@yahoo.it

DELEGATO COMUNALE ROMA Dr. Brunello TORTORA Cellulare: 338/92.75.973

RAPPRESENTANTI A.M. ALL’ESTERO

SEGRETARIO PROVINCIALE SAN BENEDETTO DEL TRONTO Sig. Dario CANDUCCI Via A. Murri 60 63039 S. BENEDETTO DEL TRONTO (AP) Cellulare: 348/30.22.150 E-mail: ammarche@yahoo.it

Brasile: Prof. Dott. Sergio BOSCA Av. Santos Dumont S/N Cond. Jardim dos Passaros Qd 7 Lt 42 CEP - 42700-000 LAURO DE FREITAS (Ba) (BRASILE) E-mail: serbosk@yahoo.com.br ■


16

ITALIA REALE - 2/2013

ALTA LA FRONTE

BRAVI GIOVINOTTI

“…Quando un popolo ha scritto sul libro della Storia una pagina come quella del nostro Risorgimento ha diritto di tenere alta la fronte e di mirare alle più alte idealità”. Vittorio Emanuele III (Discorso in occasione del suo giuramento allo Statuto - 11 agosto 1900). ■

Il gabinetto di Torino (1859) cercava ogni modo di provocare l’Austria per addossarle la responsabilità dell’aperta rottura. Ma riusciva sommamente difficile trattenere l’ardore degli emigrati, accorrenti da ogni parte d’Italia, dei quali il Piemonte traboccava. Vittorio Emanuele si interessava in modo particolare di questo movimento nazionale, che provava in modo così evidente lo spirito dominante nella peniso-

“IPOCRISIA. Nani e ballerine dell’armata anti Cav sbraitano, ma poi pubblicano per Mondadori, girano film con Medusa e vanno volentieri a Mediaset” (dal quotidiano “Libero”). I nani e le ballerine dei quali parla il giornale della famiglia Berlusconi, saranno anche ipocriti ma vien da domandarsi quale aggettivo usare per Mondadori, Medusa e Mediaset che danno spazio e soldi all’armata anti Cav finanziando così persone che insultano e attaccano il Cavaliere. ■

IL GIUOCO DI LETI 3 6

Armando Pupella

DA MEDITARE * Il vostro parlare sia: “sì se è sì, no se è no; quel che si dice in più viene dal Maligno”. (Vangelo secondo Matteo 5, 37). * Chi, per esprimere un concetto, dice una parola in più è capace di qualsiasi delitto. (Proverbio inglese) * Le bebè ed i bebè, che la cicogna porta nella repubblica di tangentopoli, poverini, non si ritrovano addosso solo il peccato originale di Adamo ed Eva ma anche una quota pro capite di circa 30 mila euro relativa al debito pubblico. * Dovete insegnare alla gente a lavorare con le proprie mani ed a comprendere la dignità del Lavoro. (Mahatma Ghandi)

* L’uomo nasce per essere felice, ma ce la mette tutta per esser infelice. E ci riesce cretinamente e diabolicamente alla grande. * I buoni la notte dormono meglio ma, di giorno i cattivi si divertono meglio. (Woody Allen) * Cosa hanno fatto i lavoratori della Fiat di Termini Imerese per ampliare la fabbrica, per far assumere disoccupati, per non farla emigrare all’estero? Io, nel mio piccolo, ho cercato di aiutarli: le ultime due automobili che ho comprato sono due Lancia Y, “made in Sicily, at Termini Imerese”. * Federalismo? Secessionismo? Due ottime ricette per non tagliare miglia-

ia di poltrone superlflue che causano tartassamento, disoccupazione, e decadenza economica. * L’economista statunitense, Lutwack, durante una trasmissione serale di Rai GR Parlamento, ha riferito che il politico più pagato è il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano: 25.000 euro al mese. Lutwack si è anche scandalizzato per il Consiglio Comunale e i due Consiglieri Provinciali del piccolo Molise con appena 320.000 abitanti. All’economista è sfuggito che nel Molise, ove si trovano i soldi per poltrone superflue, non se ne trovano per costruire una scuola antisismica; dieci anni fa l’Italia, more solito, ballò un poco ed a San Giuliano, in Molise, morirono 27 scolaretti e la maestra sotto le macerie della scuola crollata durante il terremoto. ■

9 2

9 1

5 1

2 4 5 4 7

7 8

5 1 2 2 6 5 4 7

PILLOLE DI STORIA * Cedendo all’insistenza di una nipotina, Alessandro Manzoni le inviò una pagina dei “Promessi sposi”. La ragazzina presentò a scuola la pagina come sua, e dal maestro fu valutata con un misero cinque. * Il Signor Gianfranco Miglio, ideologo della Lega Nord, prevede per l’Italia un collasso traumatico con esiti insurrezionali o di tipo autoritario. In bocca sua, la profezia non ci stupisce: “È quella del tanto peggio, tanto MIGLIO”. (Controcorrente di Indro Montanelli, del 30 maggio 1992). * Un giorno, mentre Duclos, famoso scrittore francese del XVIII secolo, si bagnava e si rilassava nella Senna, si rovesciò sulla sponda un’elegante carrozza dalla quale cadde una dama. Duclos, da perfetto gentiluomo, uscì dal fiume, completamente nudo corse per soccorrere la dama stesa a terra e porgendole una mano per alzarla, le disse: “Signora, scusatemi se non ho i guanti”. ■

4 7

A.P.

Sul numero di gennaio del Mensile è stato pubblicato un articolo nel quale il Direttore ha trattato il grave problema della diffamazione a mezzo stampa, dalle conseguenze laceranti per gli innocenti presi a bersaglio. La diffamazione venne usata nel 1978 dalla giornalista-scrittrice Camilla Cederna con il libro “Giovanni Leone. La carriera di un presidente”, contro il Sen. Giovanni Leone che, diventato oggetto di infondate accuse, finì per dimettersi da Presidente della repubblica. Occorsero anni e tre sentenze di condanna della Cederna per riabilitare di fronte all’opinione pubblica il Sen. Leone a cui favore scrisse lettere a vari quotidiani l’Avv. Roberto Vittucci Righini che non lo conosceva di persona ma che era convinto della totale infondatezza delle imputazioni rivoltegli. Il Sen. Leone dopo aver rintracciato sull’elenco telefonico di Torino l’indirizzo dello Studio dell’Avv. Vittucci Righini, gli indirizzò la lettera che pubblichiamo, dalla quale traspare l’amarezza di un galantuomo fatto passare con indegni maneggi politici per disonesto. ■

la. “Quanti ne sono venuti ieri?” chiedeva il Re ogni giorno a Cavour. Una mattina, in particolare, si rallegrò molto all’udire che, fra gli arruolati, eranvi tre nipoti di Cardinali, ed uno del Baldesseroni, ministro del Granduca di Toscana. “Vengono a noi”, esclamò stropicciandosi le mani Cavour. “Bravi giovinotti”, replicò il Re, lieto e commosso. Giuseppe Massari - La vita e il regno di Vittorio Emanuele II (Milano, 1878). ■

8 3 5

1 3

3 9 2

SUDOKU: riempire con numeri diversi da 1 a 9, ogni rigaorizzontale, colonna verticale e riquadro, senza così che in nessuno di essi compaia più di una volta lo stesso numero.

SOLUZIONE

de “Il Giuoco di Leti” pubblicato sul numero di Gennaio 2013 1

2

D A A A U H A M T T O T T

4

5

I S S Z N E R E I O P E E

12

13

14

15

S S F E I R E T C C R S C

9

P O O P O M T R A A O O A

3

11

E P R P N A E O R V V L R

8

T R T O E F R C E I V V E

10

6

7

T E U R S I M R N L I E N

I D N I C L O I A L S N A

Pensiero risultante: Spesso è da forte più che il morire il vivere. (Vittorio Alfieri)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.