Italia Reale Novembre 2012

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Mensile di politica, cultura e informazione A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103

ANNO XLVI - n. 10 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 10/2012- In caso di mancato recapito Novembre 2012 rinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

TAXE PERÇUE Tassa riscossa TORINO - C.M.P.

Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA INTERNAZIONALE economia svizzera pur essendo la più competitiva è in difficoltà. Nel secondo trimestre il Pil ha ceduto lo 0,1%. La crescita sarà dell’1% anziché dell’1,4%; la disoccupazione dal 2,8% è salita dal 2,9% . Tuttavia il gruppo di esperti del ministero dell’economia non pensa che si possa verificare una recessione “grazie al robusto mercato interno e al cambio fisso con l’euro”.

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Il governo britannico ha rinunciato alla riforma della Camera dei Lord (che avrebbero dovuto essere eletti e non più ereditari o nominati) dopo il voto contrario di 91 parlamentari conservatori e di 26 laburisti. La riforma era voluta dai liberaldemocratici alleati di governo. In Francia il presidente Hollande ha annunciato l’istituzione di una commissione per la moralizzazione della vita politica, che passa anche dal fare chiarezza sull’utilizzo dei soldi pubblici (da Le Plus, portale interattivo del settimanale Novel Observateur). La Bosnia è lacerata dal conflitto sempre latente tra serbi, croati e musulmani. Solo per la formazione dell’ultimo governo federale è occorso oltre 1 anno. La Bosnia dovrebbe cambiare la propria costituzione per entrare nell’U.E. Se non lo farà probabilmente si dissolverà. I serbi si uniranno alla Serbia, i croati alla Croazia, i musulmani si appoggeranno alla Turchia, con la quale non c’è continguità territoriale. In Albania è in crescente aumento la propaganda religiosa musulmana, suddivisa in due fazioni, quella filoturca e quella filosaudita. Il movimento turco Gulen ha aperto 5 scuole coraniche. Nel 2011 è stata aperta l’Università islamica di Tirana.

Il presidente filorusso Yanukovic prosegue nel suo tentativo di russificare l’Ucraina. Il Parlamento di Kiev ha approvato una legge che riconosce l’ucraino come unica lingua nazionale ma consente ai governi locali di affiancargli la lingua russa. Ha iniziato da circa un anno la sua attività l’Unione euroasiatica, costituita da Russia, Ucraina e Kazakistan, fortemente voluta dal Presidente Putin. L’Unione ha 170 milioni di abitanti, una superficie di 20.007.860 Kmq e si propone l’integrazione economica per addivenire in futuro ad uno Stato unico. Il progetto è quello di realizzare un’area di libero scambio di merci, servizi, cittadini e capitali. Le elezioni per la presidenza degli Stati Uniti dei primi giorni di novembre, secondo i sondaggi vedono sostanziale parità tra il presidente e l’altro candidato. Lo sfidante Mitt Romney, candidato del partito repubblicano, sta recuperando consenso tra i votanti ebrei approfittando delle divergenze insorte tra Obama ed il capo del governo israeliano Benjamin Netayahu, il quale recatosi il 27 settembre all’assemblea generale dell’ONU per sostenere la necessità di un attacco contro le installazioni nucleari iraniane, non è stato più ricevuto alla Casa Bianca. In Venezuela l’attuale presidente Chávez, populista di sinistra, gravemente malato, ha minacciato di scatenare la guerra civile nel caso di vittoria del candidato dell’opposizione Capriles, e così è riuscito a battere il suo avversario con il 54% dei voti contro il 46%. Sta di fatto che Chávez, il quale ritiene di essere la reincarnazione di Simon

Bolivar, ed ha già dichiarato che intende restare al potere fino al 2035 (sic), sta facendo ricorso a tutti gli espedienti possibili per vincere: minacce, ricatti, propaganda asfissiante (100 ore alla Tv contro le 4 ore al suo avversario), assegnazione di posti di lavoro e di alloggi ai suoi sostenitori, licenziamenti e sfratti agli avversari. In Cile gli studenti hanno organizzato violente proteste contro il governo che ha disposto notevoli tagli ai fondi per l’istruzione. La scuola pubblica è attualmente garantita solo fino alle medie. Chi vuole proseguire gli studi deve rivolgersi alle scuole private che sono molto costose. Nei Paesi arabi la cosiddetta “primavera” si è trasformata in un rigido inverno dominato dai Fratelli Musulmani e da movimenti ancora più estremisti. In Siria proseguono i combattimenti in particolare nella città di Aleppo. I ribelli armati e finanziati da Arabia Saubita e Qatar, e con l’appoggio dei terroristi di Al Qaeda avevano annunciato la conquista della città, ma la notizia era falsa. Se non giungessero appoggi dall’estero la rivolta si sarebbe già esaurita da tempo. In Egitto l’organizzazione terroristica Al Jihad ha assalito un posto di frontiera al confine con Israele, assassinando numerosi agenti e impadronendosi di due blindati, poi distrutti dall’aviazione israeliana. Il presidente egiziano Morsi, aveva da poco concesso la grazia e 26 terroristi islamici condannati a morte per attentati contro esercito e polizia. In Sudafrica lo sciopero dei dipendenti della miniera di platino di Marikama, provocato dalle paghe troppo basse (da 300 a 500 dollari al mese) è stato funestato dall’uccisione di 44 persone.

Quanto avvenuto dimostra che la fine dell’apartheid non ha modificato la situazione della maggioranza negra. Alla supremazia dei bianchi si è semplicemente sostituita quella dei gerarchi del partito di governo ANC e del suo sindacato Cosatu. L’ex ministro di Mandela, Jai Naidoo sul Financial Times britannico ha scritto tra l’altro: “La gente nelle aree rurali sente che la democrazia non gli ha dato i frutti di cui una piccola elite gode. Molti dei leader che appoggiavano si sono dati ad uno stile di vita modaiolo lontano dalle esigenze della gente”. L’attuale presidente sudafricano Zuma riceve un assegno di 1 milione di dollari con cui mantiene 4 mogli e intende acquistare uno jet presidenziale del valore di 230 milioni di dollari. La Cina per la prima volta nel corrente anno ha superato i 100 miliardi di dollari per spese militari, con un incremento dell’11% rispetto all’anno scorso. Naturalmente il governo cinese sostiene, come a suo tempo faceva l’Unione Sovietica, che la sua “politica di difesa è di natura pacifica”. Resta il fatto che secondo il Sipri “Stokolm International Peace Institut” Pechino già nel 2011 ha speso il 54% in più di quanto dichiarato. Lo stesso avverrà nel 2012. Gli Stati Uniti hanno definito la regione Asia.-Pacifico “il perno della strategia militare americana”. In occasione dell’ultima riunione dell’Asean, l’alleanza militare che unisce gli Usa a 10 Stati della regione, il segretario di Stato americano ha affermato che la politica cinese di “affrontare i problemi dell’area in vertici bilaterali anziché collettivi è una ricetta per la confusione e forse per il conflitto”. ■

REGIONI DA ROTTAMARE a pag. 2

LA RESISTENZA: I FATTI a pag. 8

DANIMARCA a pag. 10

REVISIONE STORICA a pag. 12


ITALIA REALE - 10/2012

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Roberto Vittucci Righini

R.V.R.

Mario Patrucco

REGIONI DA ROTTAMARE

SEMPRE PEGGIO

MARCHIONNE O DELLA VALLE?

… Il problema non è la gestione di questa o di quella Regione, ma l’esistenza stessa di detti enti nati male, cresciuti peggio e, infine, diventati centri di spesa allegra, quindi non enti soltanto inutili, anche dannosi. Da eliminare. Ovvio, al punto in cui siamo non sarà facile abolirli: sono macchine mastodontiche, che hanno organi pletorici, vere e proprie idrovore che succhiano denaro e non forniscono alcun servizio degno di nota. Conviene ricordare che i loro bilanci sono assorbiti per oltre il 70 per cento dai costi abnormi della sanità, un settore dove gli sprechi e le ruberie sono risaputi… Un passivo di cui non si cercano nemmeno i responsabili, eppure ci sarà qualcuno che ha buttato il denaro dalla finestra? Possibile che i politici avvicendatisi sulle poltrone più alte non vengano perseguiti? Ecco il dramma. Le amministrazioni hanno divorato capitali pubblici e nessuno indaga, nessuno controlla. Significa che le Regioni sono marce, poltronifici, refugium peccatorum. Un esempio clamoroso di follia gestionale: ogni seggio regionale costa ai cittadini italiani la bellezza di 743mila euro l’anno. Crediamo sia sufficiente questo dato per dimostrare che la politica si comporta con spregiudicatezza, ai limiti dell’indecenza: siamo più vicini alla criminalità che alla furbizia … Erano o no al corrente di quanto accadeva (e accade) in casa loro? Dormivano? Ci sono o ci

fanno? Un fatto comunque è assodato: le Regioni così come sono vanno trasformate in carceri, almeno risolveremo anche la tragedia del sovraffollamento”. (Dall’articolo di fondo “Regioni da rottamare” del Dr. Vittorio Feltri, pubblicato su “il Giornale” del 20 settembre). La domanda che si è posta il Dr. Feltri “Erano o no al corrente di quanto accadeva (e accade) in casa loro? Dormivano? Ci sono o ci fanno?”, la rivolgiamo a nostra volta a lui ed a tutti i “profondi pensatori della politica” e giornalisti d’Italia. Noi dal nostro cantuccio a mezzo di questo Mensile (che viene inviato anche a gran parte dei mass media) sono anni che andiamo ripetendo in tutte le salse che in luogo delle Province è urgente ed indispensabile rottamare tutte le Regioni (da ultimo si veda l’articolo “Le Regioni. Un danno per l’economia nazionale”, pubblicato a pagina 9 del numero di aprile 2012). Non è che queste voragini di pubblico denaro facciano comodo a molti per ingrassare ingozzandosi come porci a fianco di troppi Consiglieri regionali allegramente dediti alle gozzoviglie ed agli sperperi alla faccia degli Italiani?

industria italiana è chiaramente in crisi e con il passare del tempo si vanno accentuando due situazioni concomitanti che stanno sempre più affondando l’economia nazionale: la fuga all’estero di imprenditori italiani e la vendita a gruppi stranieri di industrie nostrane. La chiusura di stabilimenti ed il trasferimento all’estero dell’attività produttiva di troppe industrie nazionali sono determinati dal costo del lavoro (aumentato del 41% dal 1998, quattro volte più della media della zona euro, e nel secondo trimestre 2012 del 2% contro una media Eurozona dello 0,4%) e dalle spese d’esercizio (in primis dell’energia), dalla pressione fiscale, dagli eccessivi incombenti burocratici (per snellire i quali a volte viene fatto ricorso alla corruzione), dalla mancanza di adeguate infrastrutture (trasporti, lentezza della giustizia), da iniziative dei sindacati che anziché incentivare l’occupazione in taluni casi determinano un danno che può giungere alla perdita, per chiusura degli stabilimenti, dei posti di lavoro, ecc.

Ma i danni di questa pestilenziale situazione non si fermano qui, in quanto molte industrie di pregio italiane vengono acquistate da Società estere (con pericolo, oltre tutto, che possano venir successivamente trasferite oltre frontiera con tutte le conseguenze, compresa la perdita di posti di lavoro). Valgano per tutti due esempi: la cessione della Parmalat ai francesi e quella della Ducati ai tedeschi dell’Audi.

La strategia del gruppo Fiat che da anni ha trasferito gran parte della produzione in altre Nazioni (tanto che viene da chiedersi quale utilità per la nostra economia possa derivare dalla vendita di autovetture con marchio italiano prodotte all’estero) è stata copiata da troppe altre industrie i cui marchi servono non raramente solo quale specchietto per le allodole per le vendite di merce che di italiano ha unicamente il nome che compare sulle etichette.

E i politici? Anche se condividiamo la totale assenza di considerazione reciproca dimostrata dalla serie di insulti che sono soliti rivolgersi, ritenendoci persone civili ed educate ci limitiamo a dire che nella stragrande parte e senza distinzioni sarebbe un bene per l’Italia che alle prossime elezioni andassero ad infoltire il gran numero di esodati e pensionati sociali che, anche per colpa loro, non sanno come campare. ■

Dal 1994 al 2008 i partiti italiani hanno incassato per rimborsi elettorali 2.253.612.333 euro appropriandosi così del 389,22% in più delle spese effettive sostenute durante le campagne elettorali, accertate dalla Corte dei Conti in 579 milioni 4.383 euro.

le elezioni del 2006 ha incassato 2.135 euro. La Lega nelle elezioni del 2008 ogni 100 euro investiti ne ha incassati 1.408.

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In questo marasma cosa fanno i sindacati? Anziché prendere esempio da quelli tedeschi che anni addietro favorirono una riduzione di stipendi e salari che ha poi portato la così risanata Volkswagen oltre che a mantenere i posti di lavoro a premiare i dipendenti con aumenti della retribuzione, si oppongono persino all’accorpamento delle festività con il conseguente sia pur limitato vantaggio che potrebbe derivare alla nostra economia e così anche alla salvezza delle maestranze.

Feltri si è finalmente svegliato e gli altri? ■

Grazie alla furbesca modifica del meccanismo dei rimborsi elettorali ai partiti, tra il 1999 e il 2008 gli stessi sono aumentati del 1110% (millecentodieci%). Ci sono porci e porci. Con questi facciamo i salami, quelli a due gambe prendono invece per salami gli Italiani

Rifondazione Comunista ogni 100 euro investiti nel-

I giornali dei partiti dal 1990 hanno incassato dallo Stato e così dai contribuenti italiani, 697.192.863 euro. Al primo posto L’Unità con 169.250.411 euro seguita dal Secolo d’Italia con 76.477.238 euro, Liberazione-Rifondazione Comunista con 63.610.888 euro, Lega Nord-Padania con 62.328.343 euro, Voce Repubblicana con 31.362.195 euro, ecc. ■

OVVERO: A PIEDI O CON UNA BELLA VOLKSWAGEN ? enza esclusione di colpi prosegue il duello Marchionne-Della Valle. È già paradossale che a difendere quanto rimane della più grande industria italiana accorra Della Valle che, con gran rispetto per l’abilità commerciale e l’intelligenza imprenditoriale del soggetto, rimane sempre un … ciabattino. Sì perché Diego Della Valle è il “patron” dell’industria calzaturiera Tod’s. Quindi è effettivamente paradossale che il calzaturiero che … avrebbe il massimo interesse a far andare a … piedi la gente, intervenga pesantemente e con grande “vis polemica” ad accusare Marchionne e gli eredi degli Agnelli, imputando all’uno ed agli altri di non saper più vendere automobili, ma soprattutto di non saperle più fabbricare. In quest’ultimo appunto Della Valle ha avuto gioco facile: era all’indomani del terremoto suscitato da Marchionne quando affermò che del tanto conclamato piano, da elettroshock, d’investimenti Fiat (atteso da tutto il fronte sindacale e imprenditoriale) non se ne faceva più niente.Va bene che qualche giorno dopo il putiferio suscitato da tale affermazione essa venne parzialmente corretta. Marchionne convocò

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(anche per videoconferenza ) tutto il personale Fiat cercando di tranquillizzare dentro e fuori l’azienda. Il succo dell’intervento si basò essenzialmente su una speranzosa aspettativa d’intervento del Governo: ma purtroppo nei giorni successivi una qualche concretezza di tali interventi (anche dopo l’incontro Monti-Marchionne) non si è raggiunta. Un ulteriore punto di attacco è stato rivolto da Marchionne a Bruxelles: troppo generosa è l’Unione Europea nel siglare accordi di libero scambio. A questo punto è stata focalizzata l’accusa per l’ultimo di questi accordi, quello con la Corea del Sud (che è il pericolo più consistente d’importazioni dall’estremo Oriente) Se vogliamo terminare con qualche nostra considerazione, potremmo dire che il match MarchionneDella Valle si è chiuso con un 1 a 1: l’ultimo goal nella porta Fiat è stato messo a segno quando è emerso dal dibattito allargato ad una platea più vasta, che per poter vendere un modello d’auto nuovo ci vogliono tre anni dalle prime “tracciate” sui tecnigrafi dei progettisti. Quindi sommessamente si può concludere che si sta perdendo e si è perso un bel po’ di tempo! ■


ITALIA REALE - 10/2012

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G.V.R.

Thomas Aveni Tramazza

PANORAMA POLITICO OLOCAUSTO ARMENO utto fa ritenere che i poteri forti coadiuvati dal capo dello Stato si propongano di realizzare comunque, dopo le prossime elezioni politiche che si dovrebbero tenere nella primavera del 2013, un governo Monti bis. I segretari dei due maggiori partiti PDL e PD si dichiarano a gran voce contrari a questa soluzione e sostengono che il Senatore a vita Monti per essere nominato nuovamente Presidente del Consiglio dovrebbe prima candidarsi alle elezioni e vincerle.

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Pare che da quell’orecchio il Professore Monti non ci senta e anzi negli ultimi tempi ha più volte affermato che si prepara a cedere ad altri la sua attuale carica, anche se ha poi detto che se fosse proprio necessario, sia pure mal volentieri si adatterebbe a continuare a dirigere il Governo. Fatto sta che sono in corso ampie manovre per la suddetta soluzione. Il leader dell’UDC On. Casini ed il leaderino del F.L.I. nonché presidente ancora per poco della Camera dei Deputati On. Fini si sono dichiarati favorevoli a riunire le loro scarse forze in una “lista civica per l’Italia”, favorevole al reincarico a Monti. Anche Montezemolo con la sua organizzazione è favorevole a questa soluzione. Nel frattempo l’On. Berlusconi, leader del PDL non ha ancora chiarito le sue reali intenzioni e ne ha tutte le ragioni perché il suo partito è scosso da vari scandali in materia di gestione di denaro pubblico, inoltre è dato in deciso calo da più sondaggi (tra il 16 ed il 21%); ha poi il problema degli ex AN capeggiati da La Russa, Gasparri e Alemanno che pare vogliano costituire un proprio movimento magari federato con il PDL in quanto i loro candidati nelle ormai prossime elezioni regionali in Sicilia sono stati esclusi da candidati ex Forza Italia. C’è anche la questione della nuova legge elettorale che dovrebbe garantire - non si sa ancora se al partito o alla

coalizione più forte - un premio di maggioranza e di quale entità. Una soluzione possibile per il Cavaliere sarebbe quella di appoggiare a sua volta un governo Monti bis in cambio della presidenza della repubblica per sé o per qualcuno di sua fiducia, ma a questo punto si troverebbe ostacolato da Casini, Fini e company. Come si vede la situazione è molto confusa. Resta comunque il fatto che un’eventuale vittoria del duo Bersani (ex PCI) e Vendola, anch’egli ex comunista, rappresenterebbe la soluzione peggiore, perché l’Italia verrebbe a perdere quel poco di credibilità ottenuta grazie ad enormi sacrifici, lo spread risalirebbe e gli investitori internazionali si affretterebbero ad abbandonare definitivamente l’Italia al suo destino. Del resto anche il PD ha le sue grosse gatte da pelare. Sono molti gli scandali nei quali sono coinvolti suoi uomini a cominciare da Penati, già capo della segreteria politica di Bersani ed a suo tempo presidente della Provincia di Milano, imputato di aver riscosso enormi tangenti. Vi è poi il problema della primarie e dei candidati che aspirano a sostituire l’attuale segretario, a cominciare da Renzi, sindaco di Firenze, di provenienza democristiana, il cui seguito pare aumentare di giorno in giorno.

rganizzata dal vicecoordinatore della Toscana di Alleanza Monarchica-Stella e Corona, Cav. Mauro Mazzoni, a Lucca, in località San Cerbone, presso il Convento delle Suore “Figlie di San Francesco di Sales” si è tenuta una conferenza sulla persecuzione della minoranza Armena in Turchia durante gli anni dal 1915 al 1918. Hanno partecipato, il Dottor Alberto Rosselli, giornalista e scrittore, direttore della rivista di studi storici “Storia e Verità”, il Dottor Emanuele Aliprandi rappresentante della Comunità Armena di Roma, responsabile del periodico “Akthamar on line” e coordinatore del progetto “Iniziativa Italiana per il Karabak” , il Vice segretario nazionale di Alleanza Monarchica - Stella e Corona Geom. Luigi Cartei, il Professore Del Debbio dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Al Cav. Mazzoni, sono giunti i ringraziamenti dal Presidente del Consiglio per la Comunità Armena di Roma. L’evento è stato anticipato dalle testate, il Giornale, Il Foglio, Libero. Durante l’incontro numerosi sono stati gli interventi del pubblico, tra i quali quello del rappresentante della Destra, segretario provinciale di Lucca Dott. Rivieri, ed è giunto affettuoso il saluto del segretario nazionale di Alleanza Monarchica Stella e Corona Avv. Massimo Mallucci, ai relatori ed ai numerosi partecipanti.

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Ha introdotto l’argomento il Cav. Mauro Mazzoni, ricordando che il popolo Armeno fu uno dei primi popoli al mondo ad aver aderito al Cristianesimo; rammentare il ricordo delle persecuzioni di cui furono vittime gli Armeni è doveroso pur senza animosità verso nessuna parte in causa.

Matteo Renzi Certo se la spuntasse Renzi il PD avrebbe finalmente un segretario giovane e presentabile al posto di una vecchia cariatide della politica come Bersani che, al pari di D’Alema e tanti altri, proviene dal PCI. ■

Ha preso la parola per primo il Dott. Alberto Rosselli che ha illustrato il quadro storico all’interno del quale maturarono gli eventi che portarono alla persecuzione del popolo Armeno durante la Prima Guerra Mondiale, le problematiche inerenti alle altre minoranze cristiane (i Greci del Ponto, quelli dell’Asia minore, i Cri-

stiani Caldei), ha ricordato come la penisola anatolica sia stata la culla della prima grande Comunità Cristiana e di come sia stata insieme alla penisola ellenica il cuore dell’impero bizantino, nel mentre oggi, a seguito di vari rivolgimenti storici intercorsi nei secoli, non ne resta più quasi traccia. La persecuzione contro gli Armeni fu opera dei Giovani Turchi (il movimento nazionalista che ha portato alla costituzione della Turchia moderna sulle ceneri del defunto Impero ottomano) che avevano assimilato l’ideologia pangermanica che predicava l’omogeneità etnica di ogni Paese da costituire come Nazione. Fu il frutto avvelenato di un cattivo intendimento dell’amor di patria e di una volontà di rinnovamento radicale che portò alla liquidazione di gran parte dell’elite ottomana contribuendo al collasso definitivo di questo Impero. Il Dott. Rosselli ha ricordato come ancora oggi le autorità turche neghino quelle persecuzioni boicottandone il ricordo, aiutate in questo da fattori geopolitici ed economici (la Turchia ha margini di crescita economica in controtendenza rispetto all’attuale crisi globale).

Turchia che di questo si occupava e che per questo fu ucciso, al cui funerale parteciparono decine di migliaia di Turchi. Anche l’Italia ha riconosciuto le persecuzioni del 1915-18 che portarono alla quasi scomparsa della Comunità Armena fino ad allora residente in Turchia. Il Vice segretario nazionale di Stella e Corona Geom. Luigi Cartei, ha chiesto spiegazioni sulla situazione del NagornoKarabak ed il Dott. Aliprandi ha illustrato la situazione della moderna repubblica di Armenia ed in particolare del Nagorno-Karabak, una repubblica autonoma armena creata dallo sfaldamento del ex Unione sovietica, la quale si trova geograficamente all’interno della repubblica dell’Azerbaijan, il cui status giuridico è attualmente contestato in quanto nessuno Stato ne riconosce l’indipendenza; ha quindi, riassunto le circostanze storiche che hanno generato il conflitto con l’Azerbaijan, dell’armistizio concluso a metà anni novanta e che ancora perdura in un fragile equilibrio dovuto alla contrapposizione delle parti, entrambe convinte dei propri diritti. Il Professore di Scultura Del Debbio dell’Accade-

Ha chiuso la conferenza il Vice segretario di Stella e Corona, Geom. Cartei che ha ringraziato gli intervenuti per aver fatto conoscere meglio la storia e i drammi del popolo Armeno. Il Dott. Alberto Rosselli, ha dato in omaggio al Cav. Mazzoni il suo ultimo libro, edito dalla casa editrice Zolfanelli, dal titolo “Sulla Turchia e l’Europa”, mentre il Dott. Emanuele Aliprandi gli ha donato il volume “Le ragioni del Karabak” pubblicato da MyBook. Al termine dell’incontro è seguita un’affollata cena conviviale. ■

SUL NUMERO

Ha poi preso la parola il Dott. Aliprandi che ha letto un messaggio di saluto con il quale il Consiglio Armeno di Roma ha ringraziato Stella e Corona per la battaglia contro il negazionismo delle persecuzioni armene del 19151918 ed ha esposto una Bandiera della Repubblica di Armenia spiegandone i colori: rosso per il sangue, arancio per la terra fertile, blu per il cielo. Il Dott.Aliprandi ha spiegato che il 24 aprile è per gli Armeni il giorno del ricordo e che il sacrario del popolo Armeno è costituito dal Monumento ai Martiri chiamato Fortezza delle Rondini, situato ad Erevan. Ha richiamato i cambiamenti in corso in Turchia; in particolare ha citato il caso di Hrant Dink, un giornalista appartenente alla minoranza armena di

mia di Belle Arti di Firenze ha riferito dei suoi viaggi in Armenia dove ha esposto alcune sue opere ed ha partecipato ad attività di scambio con le istituzioni locali, invitando a visitare il Paese. L’Avv. Emanuele Fusi ha, poi, avuto uno scambio di idee con il Dott. Rosselli su alcune problematiche giuridiche della Turchia. Il Dottor Rivieri segretario provinciale di Lucca della Destra, ha quindi preso la parola ricordando come Internet abbia contribuito alla diffusione della conoscenza delle persecuzioni antiarmene.

DI DICEMBRE LA CRONACA DELLA COSTITUENTE MONARCHICA DEL 13 OTTOBRE. ■

Bandiera Tricolore con Stemma Sabaudo e Corona Reale, di cm 130 x 96 circa. Gli iscritti che desiderino riceverla, dovranno versare un contributo di Euro 25,00 sul Conto Corrente postale n. 30180103 intestato a: Alleanza Monarchica, Casella Postale n. 1, 10121 Torino Centro, precisando chiaramente “Per un Tricolore”. ■

Bandiera dell’Alleanza Monarchica, di cm. 100 x 68 circa, con Stemma su fondo celeste, stampato su un lato. Chi desideri riceverla (insieme ad un distintivo da occhiello) versi un contributo di Euro 15,00 sul Conto Corrente postale n. 30180103 intestato a: Alleanza Monarchica, Casella Postale n. 1, 10121 Torino Centro, precisando “Per Bandiera e distintivo dell’Alleanza Monarchica”. ■


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Armando Pupella

CIRCOLO DI CULTURA E DI EDUCAZIONE POLITICA “REX” LXV Ciclo di Conferenze 2012-2013

PILLOLE DI STORIA * Madame Du Barry, in occasione di un viaggio a Londra, si incontrò con lo storico Edmondo Burke che le disse:“Se fossi francese vorrei tornare sotto l’antico regime”. “Ed io, rispose la Signora, sotto l’antico Re”. * La Dottoressa siciliana Maria Golino, scartata in un concorso per medici della Polizia a causa della prosperità del suo seno (immune da silicone), si è rivolta al T.A.R. Ha fatto bene: queste cose vanno affrontate di petto. (Controcorrente di Indro Montanelli del 26/1/1992).

Lungo la strada provinciale che porta da Moncalieri a Villastellone, all’altezza della diramazione per “La Rotta, La Gorra e Tetti Sapini” è sito un distributore Agip che imbandiera su tre alti pennoni due Tricolori, uno dei quali arricchito dello Stemma Sabaudo e della Corona Reale, e la Bandiera dell’Europa. Un motivo in più per farvi sosta e approvvigionarsi di carburante. ■

* Scontento per l’interpretazione di una commedia, Puskin stava tranquillamente seduto mentre due spettatori, alzatisi, battevano le mani appassionatamente. Uno dei due, vedendo l’indifferenza di Puskin, disse: “È uno stupido”. Puskin, che aveva percepito la frase, intervenne:“Gentile Signore, non sono stupido: sono il poeta Puskin. La vostra offesa richiederebbe che vi dessi un ceffone, ma me ne astengo per evitare che il rumore sia scambiato per un applauso”. * Un giorno il medico disse allo scrittore francese Fontanelle: “Il caffè è un lento veleno”. Lo scrittore gli rispose: “Non c’è alcun dubbio che sia lento; infatti sono ottant’anni che ne prendo un bel po’ tutti i giorni”. * Umberto Bossi, nel comizio tenuto l’altro ieri a Pontida, ha detto:“Basta con Montanelli, non vogliamo più turarci il naso e votare Democrazia Cristiana”. Ha ragione. Ma per invitare a votare Lega non basta nemmeno turarsi gli occhi e gli orecchi. (Controcorrente di Indro Montanelli del 18/2/1992). ■

REGALINI

Volantino facsimile della scheda del referendum istituzionale del 2/6/1946, in allora diffuso dalla Delegazione Provinciale di Messina del Movimento Monarchico d’Italia (pervenuto dal Cav. Uff. Antonino Canduci) ■

Ad ulteriore smentita di coloro che hanno avuto il coraggio di sostenere che la Fiat non ha mai ricevuto soldi dallo Stato, la Cgia di Mestre ha calcolato in 7,6 miliardi di euro, ammortizzatori statali esclusi, quanto ricevuto dalla Società dal 1977 ad oggi. ■

I PARTE Conferenze presso la Casa Salesiana “Sacro Cuore”, Via Marsala 42, Roma, con inizio alle ore 10.45 4 novembre 2012 prof. Domenico FISICHELLA “Dal Risorgimento al Fascismo” 11 novembre 2012 avv. Benito PANARITI “Il tempo ha reso giustizia al Re Vittorio Emanuele III?” 25 novembre 2012 avv. Riccardo SCARPA “La crisi della sovranità (in Europa)” 2 dicembre 2012 conte Vincenzo CAPASSO TORRE delle PASTENE “100 anni dalla Quarta Sponda. ■ Libia un’impresa non fortunata”

IL GIUOCO DI LETI A

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 In ogni riga scrivete 4 parole di 5 lettere in modo che le ultime 2 lettere di ogni parola siano le prime 2 della parola successiva. Le lettere nelle colonne grigie formeranno un pensiero di Fernande de Rojas. 1) A: liquido prodotto dall’escrezione renale. B: può essere adesivo, colorato, isolante, magnetico. C: settimo ordine angelico. D: il nome della Campbell. 2) A: hanno per Re Alberto II. B: il burraco lo è di carte. C: senza “na” si mette al collo. D: tanto va la gatta al … che ci lascia lo zampino. 3) A: è squisita quella di ceci. B: nel 1525 Carlo V in battaglia vi vinse e catturò il Re di Francia Francesco I. C: nel 1945 Roosevelt, Churchill e Stalin vi si riunirono in conferenza. D: aumentandole Mario Monti si illude di salvare l’Italia. 4) A: lo sono e vanno urgentemente rottamati molti politici italiani. B: può essere azzurro o grigio. C: nasce dal Massiccio Centrale presso il comune di Sainte Eulalie. D: fibra trasparente che si ottiene dalla cellulosa. 5) A: tessuto costituito da cellule ripiene di grasso. B: ..... trojka, prima parte del termine russo indicante il processo di rinnovamento che tra il 1988 ed il 1991 ha caratterizzato la linea politica di Gorbaciov. C: di stato, di guida, di maturità. D: malinconico, triste. 6) A: supremo, il più grande per entità, grado, eccellenza. B: vini nuovi. C: un rimpianto Aroldo dello spettacolo. D: la cittadina dei famosi bronzi. 7) A: erano 3 sul Golgota. B: calzature tradizionali tipiche del Lazio. C: forma popolare del nome Francesco. D: antica unità di misura per liquidi (circa 450 litri). 8) A: attrezzo per lavori di sterro. B: sfera da gioco in gomma, cuoio o altro materiale. C: opposto a stretto. D: collare di ferro che si stringeva attorno alla gola dei condannati alla berlina e che sarebbe utile ripristinare quale pena minima per i troppi politici ladri. 9) A: colpo d’arma da fuoco. B: mantelli equini con coda, criniera ed estremità degli arti neri. C: scrisse “Le confessioni di un italiano”. D: “ecco qua” a Paris. 10) A: conchiglie di molluschi e rivestimenti di uova. B: si ricama su fazzoletti e biancheria. C: apparecchio che localizza oggetti mobili o fissi. D: la città del San Carlone. ■

SOLUZIONE de “Il Giuoco di Leti” pubblicato sul numero di Ottobre 2012 1) aru-spice, 2) bar-dotto, 3) poc-ket, 4) os-mosi, 5) iva-nhoe, 6) inga-uno, 7) ler-cio, 8) a-ldo, 9) ar-aldo, 10) ub-ertà, 11) arm-illa, 12) olt-raggio, 13) os-pitale, 14) if-omiceti, 15) acar-o, 16) rie-sling, 17) ra-cemo. Frase risultante: A rubar poco si va in galera, a rubar molto si fa carriera.


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