ITALIA REALE Maggio 2013

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Mensile di politic a, cultura e informazione ANNO XLVII - n. 5 Maggio 2013

A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 5/2013 - In caso di mancato recapito rin v iare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso do v uto.

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Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA POLITICO

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opo l’esito singolare delle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento, la situazione politica anziché chiarirsi si è ingarbugliata ancora di più. Il segretario del PD Pierluigi Bersani, che si atteggia a sincero democratico ma che è in effetti un vetero-comunista, si è ostinato a cercare a tutti i costi un accordo con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ricevendone in cambio offese e sberleffi. Il programma di Bersani era semplice: visto che non era riuscito a conquistare una solida maggioranza anche al Senato, pensava che gli sarebbe bastato accordarsi con i “grillini” per togliere politicamente di mezzo l’odiato Berlusconi facendolo dichiarare ineleggibile e realizzando una legge che lo obbligasse a cedere i mass media (reti televisive e società editrici) che gli appartengono. Ma il suo tentativo è miseramente fallito perché il Movimento 5 Stelle per bocca del suo “guru” gli ha risposto che non c’è differenza tra lui ed il Cavaliere. Del resto il piano di Grillo e compagni è molto chiaro. Dimostrare che la crisi dell’Italia è irreversibile e che l’attuale sistema parlamentare è da riformare totalmente se si vuole uscire dalla crisi. Molti elettori hanno creduto a Grillo senza comprendere che per risolvere la nostra catastrofica situazione non basta critic are ma occorre proporre delle soluzioni logiche e realizzabili, del tutto assenti nel programma del Movimento 5 Stelle che

oltre a tutto non dispone di un adeguato gruppo dirigente. Il capo dello Stato, prossimo alla scadenza del suo mandato, dopo aver consultato inutilmente i capi dei vari partiti e constatato l’impossibilità di dare vita ad un governo, visto l’atteggiamento ostinato di Bersani che rifiuta la proposta di un esecutivo a larghe intese formulata da Berlusconi e da Monti, ha tentato di risolvere la situazione attraverso la nomina di due commissioni, una per le riforme istituzionali costituita da 4 “saggi”: Onida, docente di Giustizia costituzionale, Mauro ex parlamentare PDL ed ora presidente del gruppo “Scelta civica per l’Italia” di Monti, Quagliariello, esponente del PDL e Violante del PD, già presidente della Camera dei Deputati. Si tratta di personaggi competenti, di varia estrazione politica, chiamati a concordare in particolare la nuova legge elettorale. La seconda commissione per le riforme economiche è stata costituita da 6 “saggi”, in parte tecnici, in parte politici di aree diverse: Giovannini, presidente dell’ISTAT, Pitruzzella, avvocato, Giorgetti, deputato della Lega Nord, Bubbico, senatore del PD, e Moavero Milanesi, ministro del Governo Monti. È doveroso dare atto al presidente della repubblica di un comportamento non fazioso e responsa bile (nonostante la sua origine comunista) ma il suo estremo tentativo ha esito dubbio. Sarà anche importante vedere quale sarà il futuro atteggiamento delle sinistre che in base alla

legge elettorale attualmente vigente, detta “porcellum”, grazie ad un misero 0,50% pari a meno di 150.000 voti in più, hanno conquistato una forte maggioranza alla Camera dei deputati, non invece al Senato. Comunque dopo aver imposto i loro candidati alla Presidenza del Senato e della Camera dei deputati, hanno i numeri per eleggere uno dei loro anche alla presidenza della repubblica. Se lo faranno però Bersani non riuscirà ad ottenere la fiducia al Senato per il suo governo e dovrà passare la mano, dal momento che il capo dello Stato pretende che il prossimo esecutivo abbia “numeri certi”. La pervicacia ottusa del segretario del PD, degna dei trinariciuti di guareschiana memoria, sta generando notevoli sconquassi all’interno del suo partito. Il suo principale antagonista Renzi e con lui altri importanti esponenti sostengono apertamente che se Bersani non si decide a varare un governo con l’appoggio del PDL si dovrà tornare a votare. Intanto la nostra situazione in campo finanziario continua a peggiorare, lo “spread” ha ripreso a salire e gli enormi sacrifici finora imposti dal Governo Monti si stanno rivelando inutili. C’è da segnalare comunque che in seno al partito democratico la posizione di Bersani sta diventando sempre più pericolante. Alle critiche di Renzi perché si sta perdendo troppo tempo, si sono aggiunte quelle di numerosi altri esponenti di primo piano, da D’Alema a Veltroni, per-

sino di Franceschini: “Se si vuole dare un governo al Paese , in questa fase dobbiamo accettare forme di collaborazione … Dobbiamo toglierci di dosso questo insopportabile complesso di superiorità” (fotogramma Libero 7 aprile). Critiche sono state espresse anche dalla Bindi: “Il partito si sente ostaggio del segretario? È così. Purtroppo. Bersani non sa più che fare e il partito è fermo, senza prospettiva. Perché non abbiamo proposto a Napolitano un nome terzo, sopra le parti? Semplice, perché Bersani non ha rinunciato, non ha voluto rinunciare, ha addirittura fatto un comunicato in cui lo ribadiva con estrema forza”. (Lapresse - Libero 7 aprile). Confermiamo pertanto quanto avevamo sostenuto nello scorso numero di febbraio. L’unica soluzione possibile è un governo di unità nazionale, costituito da PD, PDL e Scelta Civica per Monti; altrimenti si dovrà ricorrere a nuove elezioni con tutti i rischi conseguenti anche sotto il profilo finanziario. ^^^ Articolo redatto l’8 aprile, che potrà risultare parzialmente superato nel contenuto, all’arrivo del Mensile presso i Lettori. ■

A Prodi risale la responsabilità di un assurdo e dannoso cambio Lira/ Euro a 1936,27. A Berlusconi la responsabilità di non aver creato organi di controllo contro la speculazione che ha travolto gli Italiani dall’entrata in vigore dell’Euro. A noi tutti la responsabilità di aver chinato la testa senza reagire alle due schifezze. ■

RICORDO DI S.M. UMBERTO II a pag. 3

S.S. FRANCESCO SULLA CATTEDRA DI PIETRO a pag. 6

D’ANNUNZIO POETA E SOLDATO a pag. 10


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ITALIA REALE - 5/2013

Roberto Vittucci Righini

Roberto Rizzo

PRIMA DI TUTTO L’ONORE!

COMUNICATO STAMPA

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arliamoci chiaro e fuori dai denti: con la dichiarazione rifiuto di rimandare in India i due Marò, l’Italia aveva fatto la figura dei peracottari. L’onore prima di tutto e l’onore non ammette deroghe né scuse.

Siamo propensi a credere che i due Marò subiranno una condanna penale, nonostante i probabili interventi economici italiani, ma la soluzione del caso creato contro il diritto internazionale dall’India deve trovare altra soluzione.

Se, come pare accertato, Daniele Mancini, Ambasciatore e, quindi rappresentante dell’Italia in India, aveva dato la parola garantendo il ritorno dei due militari, il loro rientro costituiva un dovere assoluto ed inderogabile. Né si sostenga che il mancato rispetto della parola data dall’A mbasciatore Mancini, sarebbe stato il giusto contrappeso alla violazione da parte dell’India degli accordi internazionali che stabiliscono che i due Fucilieri di Marina non possano venir processati da un incompetente Tribunale indiano.

Quale? Ad esempio con la fuga dei due Marò che non sono reclusi e hanno la possibilità di muoversi essendo parzialmente liberi, e il loro rientro così in Italia eventualmente anche con l’appoggio di una squadra militare naturalmente segreta e non pubblicizzata. Seguire la strada certamente più comoda ma sicuramente disonorevole del mancato impegno al loro rientro in India avrebbe portato l’Italia, a comportarsi come una repubblica delle banane, facendole fare un’ignobile figura di fronte al mondo. ■

Non si pareggia una porcheria altrui con una porcheria nostra. I monarchici italiani, anche tramite questo Mensile hanno rilanciato il legittimo e giusto appello della Marina Militare “non

lasceremo soli i nostri fucilieri!”, ma una cosa è battersi sul piano della legalità e del rispetto prima di tutto dei solenni impegni presi e, quindi, di sé stessi, ed un’altra rispondere ad una furbata e mascalzonata con un’altrettanta mascalzonata.

G.V.R.

PANORAMA INTERNAZIONALE

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n Francia il ministro socialista delle Finanze Jerome Cauzac è stato costretto a dimettersi poiché dopo che aveva scatenato una campagna contro gli evasori si è scoperto che aveva ingenti fondi depositati all’estero, secondo la logica di certa gente di sinistra per la quale le leggi valgono solo per gli altri. Le truppe inviate dal Governo di Parigi in Mali (ex colonia francese) sono in procinto di ritirarsi dopo la sconfitta dei ribelli tuareg; tuttavia la guerriglia è ripresa con conseguenti stragi nei confronti dei sostenitori veri o presunti della rivolta. In Germania è stato fondato un nuovo partito liberale-conservatore (Alternative fur Deutschland), favorevole al ritorno al marco ed all’abbandono dell’euro, al fine di sganciarsi dai problemi dei Paesi europei attualmente in difficoltà anche per causa dei tedeschi e dei loro servi sciocchi di altre Nazioni.

A Cipro è scoppiata una gravissima crisi, che ha comportato l’intervento massiccio dell’U.E. e della B.C.E., con pesanti conseguenze sui conti bancari sottoposti a blocchi ed a gravosi prelievi forzati. In Siria prosegue senza sosta la guerra civile contro il regime di Assad sostenuto dall’Iran, dalla Russia e da Hezbollah, ed avversato dalle Monarchie del Golfo. In Arabia Saudita si rafforza la posizione per la successione al trono del Principe Muqrin al Saud, di 67 anni, fratellastro di Re Adbullah (89 anni). Il Principe sovrintende alla produzione petrolifera, è moderatamente progressista e nemico implacabile dell’Iran sciita. Infine venti di guerra soffiano dalla Corea del Nord. L’infame regime comunista sotto la guida del dittatore Kim Jong Un, terzo della dinastia, dopo il nonno ed il padre, ha dato ordine alle forze

armate di “lanciare un attacco nucleare contro gli Stati Uniti”, con conseguente comunicato “Il momento dell’esplosione si sta avvicinando, informiamo formalmente la Casa Bianca e gli Stati Uniti che i preparativi per lanciare un attacco senza pietà sono stati ultimati dalle forze armate”. Si tratta com’è evidente di una provocazione che ricorda tanto la favola del pidocchio annidato nella criniera del leone.Tuttavia Stati Uniti e Corea del Sud che già dispongono di mezzi adeguati per reagire ad un’eventuale aggressione, stanno rinforzando ulteriormente le difese. ■

LA DIFFERENZA Si sono infittite dopo le elezioni di febbraio, le accuse di taluni magistrati contro l’On. Silvio Berlusconi. Noi siamo pienamente critici verso il Cavaliere dal punto di vista etico per le imputazioni di carattere immorale che gli sono

rivolte: riteniamo altresì che sia stato un vero e proprio “pollo” ad esporsi a tali accuse nel mentre - sempre che sia in effetti come ci viene dipinto e quale forse ha voluto apparire in esibizione di insensato gallismo italiano - avrebbe potuto fare interamente i propri comodi in modo tranquillo, silente e nascosto senza minimamente esporsi e senza che nessuno al di fuori di una sua stretta cerchia ne potesse venire a conoscenza. Le nostre critiche, però, si fermano al campo morale in quanto anche ove le accuse abbiano fondamento, siano provate e portino a condanne definitive, la distanza tra lui e gli altri politici imputati per mascalzonate varie, rimane abissale. Berlusconi le sue eventuali tresche amorose e le sue eventuali corruzioni di fanciulle (che è difficile qualificare “di primo pelo”) e di politici, le ha pagate con soldi propri, nel mentre le spese delle mascalzonate che hanno portato agli scandali del Monte dei Paschi di Siena (P.D.) e che hanno coinvolto i vari Penati (P.D.), Belsito (Lega Nord), Lisi (La Margherita) e Fiorito (P.D.L.), solo per citarne alcuni, sono state caricate a tutti gli Italiani. ■

DIFFUSO IL 3 APRILE 2013

Q

uello che succede in Italia è sconcertante: il risultato delle elezioni sembra che non conti, il ruolo dei partiti è quasi nullo, il Parlamento è congelato. Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, due commissioni di “saggi” dovrebbero scrivere l’agenda economica e politica del prossimo governo, in perfetta sintonia con quanto ci viene imposto dagli organi europei. L’Italia è diventata provincia dell’UE e colonia della BCE? Dal governo dei tecnici (che hanno affossato il Paese), siamo passati addirittura ad un esecutivo transitorio di personalità scelte dal Presidente, che devono indicare quello che dovrà fare il prossimo governo. Una volta si sarebbe parlato di un colpo di stato bianco, ma in questa situazione caotica e buia persino le parole hanno perso di significato. Per le votazioni del prossimo presidente, tutti i partiti vogliono un capo di stato imparziale e che non abbia legami con la politica. È una fatica inutile, in una repubblica non esiste un capo di stato che abbia queste virtù. Lo spettacolo cui assistiamo dovrebbe convincere

Renato Cesarò 1860 - 4 APRILE 2013 È la storica data che ricorda quando a Palermo, le campane della Chiesa del Convento della Gancia, in Via Alloro, squillarono a stormo per dare il segnale della sollevazione popolare contro i Borboni.Tale insurrezione diede un notevole contributo alla causa dell’Unità Nazionale perché seguita dallo sbarco dei Mille a Marsala e dal loro trionfale ingresso a Palermo il 27 maggio 1860, dove nella citata Chiesa della Gancia, tre giorni dopo, venne elevato solennemente il “Te Deum” di ringraziamento. Onore e Gloria ai Caduti per la Patria, la cui memoria è sempiterna!!! ■

anche i più scettici della validità dell’idea monarchica. La Monarchia permette di mantenere i legami tra il popolo e la classe politica, e il Re è davvero al di sopra delle parti, perché a differenza di un presidente della repubblica, non viene eletto dai partiti, ma trae il proprio potere direttamente dalla legge e dalla storia e quindi garantisce la continuità dello Stato, al di là delle vicissitudini politiche. ■

PAGA PANTALONE Michele Giovine, eletto al Consiglio regionale del Piemonte grazie ai 26 mila voti della lista “Pensionati per Cota” il cui apporto è stato determinante per portare alla presidenza della Regione nel maggio 2010 il leghista Roberto Cota, è stato condannato anche in appello a 2 anni e 8 mesi di reclusione per falso in materia elettorale (falsificazioni di firme di candidati e di sedi di loro raccolta). A seguito della condanna Giovine è stato sospeso a mezzo stipendio da consigliere regionale ed a lui è subentrata la fidanzata che lo seguiva immediatamente nel numero di preferenze. Risultato della condanna penale: la coppia Giovine e fidanzata beneficia ora di uno stipendio e mezzo da consigliere regionale. ■

GRANDEUR Françoise Hollande, Presidente francese, dopo le dimissioni di S.S. Benedetto XVI ha dichiarato che lascerà che “la Chiesa cattolica determini come organizzare la successione”, precisando che “non ha candidati da presentare”. La Ministra francese per gli Anziani, Michele Delaunay, su Twitter ha rincarato la dose facendoci allibire con la dichiarazione “Devo ammettere che, a torto o a ragione, Benedetto XVI ha omesso di consultarmi prima di prendere la sua decisione”. Non ci rimane che sghignazzare!!! ■


ITALIA REALE - 5/2013

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NEL RICORDO DI S.M. UMBERTO II

lismo esoso era lontana e Casa Savoia ha rappresentato, all’improvviso, un punto di riferimento diverso, nuovo, per il futuro. Persino il nostro periodico “Italia reale” è stato ricordato da molti giornali francesi, per il numero speciale di marzo, distribuito a tutti i partecipanti, dedicato a Re Umberto II. I Principi sono stati circondati da vero affetto e la frase più ricorrente era “Quando tornate a rimettere a posto le cose”.

ALTACOMBA I giornali francesi e le televisioni d’Oltralpe hanno evidenziato la presenza dei “molti Monarchici italiani”, intervenuti il 16 marzo alla cerimonia ufficiale di omaggio all’indimenticabile Re Umberto, spentosi trent’anni or sono, in esilio. L’Abbazia di Altacomba era stipata da molta, moltissima gente. Il rito religioso, accompagnato da uno splendido coro, ha reso ancora più suggestiva la cerimonia.

Il servizio d’ordine è stato ben curato dalle Guardie d’Onore al Pantheon. La Famiglia Reale, che ha voluto organizzare in modo particolarmente solenne l’anniversario, presente alla cerimonia, si è poi intrattenuta con tutti gli Italiani, offrendo un simpatico aperitivobuffet, nell’ampio salone dell’Imbarcadero del Lago del Burget. Molti i giornalisti presenti, quasi tutti francesi, che hanno fotografato il Principe Vittorio Emanuele, la Principessa Marina, il Principe Emanuele Filiberto ed il

Principe Sergio di Jugoslavia, figlio di S.A.R. la Principessa Maria Pia di Savoia. L’Italia vera era lì, a pregare, a ricordare ed a sperare in tempi migliori, intorno ai Principi di Casa Savoia e lontana da un’Italia immemore e confusa, oppressa da una democrazia senza popolo e da una classe

ed al Principe Emanuele Filiberto. L’Italia ostaggio della corruzione, dello sperpero di pubblici denari per pagare le spese folli dei partiti, le buonuscite dei deputati, i privilegi dei parlamentari e dei politici, l’insicurezza diffusa, tanta parte della popolazione giovanile senza lavoro, le famiglie che non ce la fanno a tirare avanti, l’Italia del fisca-

Oltre alle Guardie d’Onore erano presenti molti gruppi rappresentativi di realtà monarchiche come la delegazione di “Italia Reale - Stella e Corona”, con a capo il proprio Presidente d’Onore Avv. Roberto Vittucci Righini, visibilmente commosso e salutato affettuosamente da decine e decine di persone. Per il nostro Partito era presente anche l’Avv. Massimo Mallucci, Presidente Nazionale, che ha recato i saluti del Dott. Angelo Novellino, impegnato a Roma per la campagna elettorale di “Stella e Corona”. Il Gruppo Savoia, il Circolo Carlo Alberto di Milano, l’Unione Monarchica era rappresentata

dalla delegazione di Asti, con tanto di labaro. Vi erano poi i rappresentanti degli Ordini Cavallereschi e di quello Savoiardo, raggruppamento che non rinnega il passato.

VICOFORTE Oltre alla cerimonia ufficiale, organizzata dalla Famiglia Reale ad Altacomba, con la partecipazione dei Principi Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto e Marina di Savoia, altre riunioni si sono svolte in Italia, soprattutto per coloro che non potevano affrontare un lungo viaggio. Tra le varie manifestazioni particolarmente importante e prestigiosa quella che si è svolta a Vicoforte, nei pressi di Mondovì. La riunione è stata ben organizzata dal Prof. Aldo Alessandro Mola, storico e giornalista di prestigio, che è riuscito ad ottenere il patrocinio della Provincia di Cuneo, il sostegno del Comune di Vicoforte e del Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato. L’argomento trattato è stato semplice ed incisivo: “Umberto II di Savoia, Re d’Italia”. Sotto diversi punti di vista si sono alternati, a parlare del nostro ultimo Sovrano, Francesco Perfetti, dell’Università Luiss di Roma, Aldo Ricci dell’Università Guglielmo Marconi di Roma, Tito Lucrezio Rizzo, Cons. Capo Servizio - Quirinale, Antonino Zarcone Colonnello capo Ufficio Storico SME, e molti altri relatori che, con le loro parole, hanno reso viva la figura di Re Umberto. Non è mancata la deposizione di una corona d’alloro al monumento a Re Carlo Emanuele I di Savoia, posto proprio nella piazza dove sorge il Santuario, voluto da questo importante Sovrano.

politica che non ha piĂš nulla da dire alla Nazione ed alla storia, avendo portato la nostra Patria al disastro economico ed alla disperazione. Il silenzio imposto ai mass-media italiani dai costruttori del consenso, non ha potuto soffocare gli applausi sinceri e spontanei rivolti al Principe Vittorio Emanuele

Brillante la conclusione del Prof. Mola che ha saputo far rivivere un passato che solo gli immemori o chi ha paura non vuole ricordare. A questa cerimonia hanno presenziato i Principi Amedeo ed Aimone di Savoia Aosta e la Principessa Maria Gabriella di Savoia dividendosi, così, mansioni e ruoli con la Famiglia Reale. ■


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