Mensile di politic a, cultura e informazione ANNO XLVII - n. 5 Maggio 2013
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Giancarlo Vittucci Righini
PANORAMA POLITICO
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opo lâesito singolare delle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento, la situazione politica anzichĂŠ chiarirsi si è ingarbugliata ancora di piĂš. Il segretario del PD Pierluigi Bersani, che si atteggia a sincero democratico ma che è in effetti un vetero-comunista, si è ostinato a cercare a tutti i costi un accordo con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ricevendone in cambio offese e sberleffi. Il programma di Bersani era semplice: visto che non era riuscito a conquistare una solida maggioranza anche al Senato, pensava che gli sarebbe bastato accordarsi con i âgrilliniâ per togliere politicamente di mezzo lâodiato Berlusconi facendolo dichiarare ineleggibile e realizzando una legge che lo obbligasse a cedere i mass media (reti televisive e societĂ editrici) che gli appartengono. Ma il suo tentativo è miseramente fallito perchĂŠ il Movimento 5 Stelle per bocca del suo âguruâ gli ha risposto che non câè differenza tra lui ed il Cavaliere. Del resto il piano di Grillo e compagni è molto chiaro. Dimostrare che la crisi dellâItalia è irreversibile e che lâattuale sistema parlamentare è da riformare totalmente se si vuole uscire dalla crisi. Molti elettori hanno creduto a Grillo senza comprendere che per risolvere la nostra catastrofica situazione non basta critic are ma occorre proporre delle soluzioni logiche e realizzabili, del tutto assenti nel programma del Movimento 5 Stelle che
oltre a tutto non dispone di un adeguato gruppo dirigente. Il capo dello Stato, prossimo alla scadenza del suo mandato, dopo aver consultato inutilmente i capi dei vari partiti e constatato lâimpossibilitĂ di dare vita ad un governo, visto lâatteggiamento ostinato di Bersani che rifiuta la proposta di un esecutivo a larghe intese formulata da Berlusconi e da Monti, ha tentato di risolvere la situazione attraverso la nomina di due commissioni, una per le riforme istituzionali costituita da 4 âsaggiâ: Onida, docente di Giustizia costituzionale, Mauro ex parlamentare PDL ed ora presidente del gruppo âScelta civica per lâItaliaâ di Monti, Quagliariello, esponente del PDL e Violante del PD, giĂ presidente della Camera dei Deputati. Si tratta di personaggi competenti, di varia estrazione politica, chiamati a concordare in particolare la nuova legge elettorale. La seconda commissione per le riforme economiche è stata costituita da 6 âsaggiâ, in parte tecnici, in parte politici di aree diverse: Giovannini, presidente dellâISTAT, Pitruzzella, avvocato, Giorgetti, deputato della Lega Nord, Bubbico, senatore del PD, e Moavero Milanesi, ministro del Governo Monti. Ă doveroso dare atto al presidente della repubblica di un comportamento non fazioso e responsa bile (nonostante la sua origine comunista) ma il suo estremo tentativo ha esito dubbio. SarĂ anche importante vedere quale sarĂ il futuro atteggiamento delle sinistre che in base alla
legge elettorale attualmente vigente, detta âporcellumâ, grazie ad un misero 0,50% pari a meno di 150.000 voti in piĂš, hanno conquistato una forte maggioranza alla Camera dei deputati, non invece al Senato. Comunque dopo aver imposto i loro candidati alla Presidenza del Senato e della Camera dei deputati, hanno i numeri per eleggere uno dei loro anche alla presidenza della repubblica. Se lo faranno però Bersani non riuscirĂ ad ottenere la fiducia al Senato per il suo governo e dovrĂ passare la mano, dal momento che il capo dello Stato pretende che il prossimo esecutivo abbia ânumeri certiâ. La pervicacia ottusa del segretario del PD, degna dei trinariciuti di guareschiana memoria, sta generando notevoli sconquassi allâinterno del suo partito. Il suo principale antagonista Renzi e con lui altri importanti esponenti sostengono apertamente che se Bersani non si decide a varare un governo con lâappoggio del PDL si dovrĂ tornare a votare. Intanto la nostra situazione in campo finanziario continua a peggiorare, lo âspreadâ ha ripreso a salire e gli enormi sacrifici finora imposti dal Governo Monti si stanno rivelando inutili. Câè da segnalare comunque che in seno al partito democratico la posizione di Bersani sta diventando sempre piĂš pericolante. Alle critiche di Renzi perchĂŠ si sta perdendo troppo tempo, si sono aggiunte quelle di numerosi altri esponenti di primo piano, da DâAlema a Veltroni, per-
sino di Franceschini: âSe si vuole dare un governo al Paese , in questa fase dobbiamo accettare forme di collaborazione ⌠Dobbiamo toglierci di dosso questo insopportabile complesso di superioritĂ â (fotogramma Libero 7 aprile). Critiche sono state espresse anche dalla Bindi: âIl partito si sente ostaggio del segretario? Ă cosĂŹ. Purtroppo. Bersani non sa piĂš che fare e il partito è fermo, senza prospettiva. PerchĂŠ non abbiamo proposto a Napolitano un nome terzo, sopra le parti? Semplice, perchĂŠ Bersani non ha rinunciato, non ha voluto rinunciare, ha addirittura fatto un comunicato in cui lo ribadiva con estrema forzaâ. (Lapresse - Libero 7 aprile). Confermiamo pertanto quanto avevamo sostenuto nello scorso numero di febbraio. Lâunica soluzione possibile è un governo di unitĂ nazionale, costituito da PD, PDL e Scelta Civica per Monti; altrimenti si dovrĂ ricorrere a nuove elezioni con tutti i rischi conseguenti anche sotto il profilo finanziario. ^^^ Articolo redatto lâ8 aprile, che potrĂ risultare parzialmente superato nel contenuto, allâarrivo del Mensile presso i Lettori. â
A Prodi risale la responsabilitĂ di un assurdo e dannoso cambio Lira/ Euro a 1936,27. A Berlusconi la responsabilitĂ di non aver creato organi di controllo contro la speculazione che ha travolto gli Italiani dallâentrata in vigore dellâEuro. A noi tutti la responsabilitĂ di aver chinato la testa senza reagire alle due schifezze. â
RICORDO DI S.M. UMBERTO II a pag. 3
S.S. FRANCESCO SULLA CATTEDRA DI PIETRO a pag. 6
DâANNUNZIO POETA E SOLDATO a pag. 10
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ITALIA REALE - 5/2013
Roberto Vittucci Righini
Roberto Rizzo
PRIMA DI TUTTO LâONORE!
COMUNICATO STAMPA
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arliamoci chiaro e fuori dai denti: con la dichiarazione rifiuto di rimandare in India i due Marò, lâItalia aveva fatto la figura dei peracottari. Lâonore prima di tutto e lâonore non ammette deroghe nĂŠ scuse.
Siamo propensi a credere che i due Marò subiranno una condanna penale, nonostante i probabili interventi economici italiani, ma la soluzione del caso creato contro il diritto internazionale dallâIndia deve trovare altra soluzione.
Se, come pare accertato, Daniele Mancini, Ambasciatore e, quindi rappresentante dellâItalia in India, aveva dato la parola garantendo il ritorno dei due militari, il loro rientro costituiva un dovere assoluto ed inderogabile. NĂŠ si sostenga che il mancato rispetto della parola data dallâA mbasciatore Mancini, sarebbe stato il giusto contrappeso alla violazione da parte dellâIndia degli accordi internazionali che stabiliscono che i due Fucilieri di Marina non possano venir processati da un incompetente Tribunale indiano.
Quale? Ad esempio con la fuga dei due Marò che non sono reclusi e hanno la possibilitĂ di muoversi essendo parzialmente liberi, e il loro rientro cosĂŹ in Italia eventualmente anche con lâappoggio di una squadra militare naturalmente segreta e non pubblicizzata. Seguire la strada certamente piĂš comoda ma sicuramente disonorevole del mancato impegno al loro rientro in India avrebbe portato lâItalia, a comportarsi come una repubblica delle banane, facendole fare unâignobile figura di fronte al mondo. â
Non si pareggia una porcheria altrui con una porcheria nostra. I monarchici italiani, anche tramite questo Mensile hanno rilanciato il legittimo e giusto appello della Marina Militare ânon
lasceremo soli i nostri fucilieri!â, ma una cosa è battersi sul piano della legalitĂ e del rispetto prima di tutto dei solenni impegni presi e, quindi, di sĂŠ stessi, ed unâaltra rispondere ad una furbata e mascalzonata con unâaltrettanta mascalzonata.
G.V.R.
PANORAMA INTERNAZIONALE
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n Francia il ministro socialista delle Finanze Jerome Cauzac è stato costretto a dimettersi poichĂŠ dopo che aveva scatenato una campagna contro gli evasori si è scoperto che aveva ingenti fondi depositati allâestero, secondo la logica di certa gente di sinistra per la quale le leggi valgono solo per gli altri. Le truppe inviate dal Governo di Parigi in Mali (ex colonia francese) sono in procinto di ritirarsi dopo la sconfitta dei ribelli tuareg; tuttavia la guerriglia è ripresa con conseguenti stragi nei confronti dei sostenitori veri o presunti della rivolta. In Germania è stato fondato un nuovo partito liberale-conservatore (Alternative fur Deutschland), favorevole al ritorno al marco ed allâabbandono dellâeuro, al fine di sganciarsi dai problemi dei Paesi europei attualmente in difficoltĂ anche per causa dei tedeschi e dei loro servi sciocchi di altre Nazioni.
A Cipro è scoppiata una gravissima crisi, che ha comportato lâintervento massiccio dellâU.E. e della B.C.E., con pesanti conseguenze sui conti bancari sottoposti a blocchi ed a gravosi prelievi forzati. In Siria prosegue senza sosta la guerra civile contro il regime di Assad sostenuto dallâIran, dalla Russia e da Hezbollah, ed avversato dalle Monarchie del Golfo. In Arabia Saudita si rafforza la posizione per la successione al trono del Principe Muqrin al Saud, di 67 anni, fratellastro di Re Adbullah (89 anni). Il Principe sovrintende alla produzione petrolifera, è moderatamente progressista e nemico implacabile dellâIran sciita. Infine venti di guerra soffiano dalla Corea del Nord. Lâinfame regime comunista sotto la guida del dittatore Kim Jong Un, terzo della dinastia, dopo il nonno ed il padre, ha dato ordine alle forze
armate di âlanciare un attacco nucleare contro gli Stati Unitiâ, con conseguente comunicato âIl momento dellâesplosione si sta avvicinando, informiamo formalmente la Casa Bianca e gli Stati Uniti che i preparativi per lanciare un attacco senza pietĂ sono stati ultimati dalle forze armateâ. Si tratta comâè evidente di una provocazione che ricorda tanto la favola del pidocchio annidato nella criniera del leone.Tuttavia Stati Uniti e Corea del Sud che giĂ dispongono di mezzi adeguati per reagire ad unâeventuale aggressione, stanno rinforzando ulteriormente le difese. â
LA DIFFERENZA Si sono infittite dopo le elezioni di febbraio, le accuse di taluni magistrati contro lâOn. Silvio Berlusconi. Noi siamo pienamente critici verso il Cavaliere dal punto di vista etico per le imputazioni di carattere immorale che gli sono
rivolte: riteniamo altresĂŹ che sia stato un vero e proprio âpolloâ ad esporsi a tali accuse nel mentre - sempre che sia in effetti come ci viene dipinto e quale forse ha voluto apparire in esibizione di insensato gallismo italiano - avrebbe potuto fare interamente i propri comodi in modo tranquillo, silente e nascosto senza minimamente esporsi e senza che nessuno al di fuori di una sua stretta cerchia ne potesse venire a conoscenza. Le nostre critiche, però, si fermano al campo morale in quanto anche ove le accuse abbiano fondamento, siano provate e portino a condanne definitive, la distanza tra lui e gli altri politici imputati per mascalzonate varie, rimane abissale. Berlusconi le sue eventuali tresche amorose e le sue eventuali corruzioni di fanciulle (che è difficile qualificare âdi primo peloâ) e di politici, le ha pagate con soldi propri, nel mentre le spese delle mascalzonate che hanno portato agli scandali del Monte dei Paschi di Siena (P.D.) e che hanno coinvolto i vari Penati (P.D.), Belsito (Lega Nord), Lisi (La Margherita) e Fiorito (P.D.L.), solo per citarne alcuni, sono state caricate a tutti gli Italiani. â
DIFFUSO IL 3 APRILE 2013
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uello che succede in Italia è sconcertante: il risultato delle elezioni sembra che non conti, il ruolo dei partiti è quasi nullo, il Parlamento è congelato. Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, due commissioni di âsaggiâ dovrebbero scrivere lâagenda economica e politica del prossimo governo, in perfetta sintonia con quanto ci viene imposto dagli organi europei. LâItalia è diventata provincia dellâUE e colonia della BCE? Dal governo dei tecnici (che hanno affossato il Paese), siamo passati addirittura ad un esecutivo transitorio di personalitĂ scelte dal Presidente, che devono indicare quello che dovrĂ fare il prossimo governo. Una volta si sarebbe parlato di un colpo di stato bianco, ma in questa situazione caotica e buia persino le parole hanno perso di significato. Per le votazioni del prossimo presidente, tutti i partiti vogliono un capo di stato imparziale e che non abbia legami con la politica. Ă una fatica inutile, in una repubblica non esiste un capo di stato che abbia queste virtĂš. Lo spettacolo cui assistiamo dovrebbe convincere
Renato Cesarò 1860 - 4 APRILE 2013 Ă la storica data che ricorda quando a Palermo, le campane della Chiesa del Convento della Gancia, in Via Alloro, squillarono a stormo per dare il segnale della sollevazione popolare contro i Borboni.Tale insurrezione diede un notevole contributo alla causa dellâUnitĂ Nazionale perchĂŠ seguita dallo sbarco dei Mille a Marsala e dal loro trionfale ingresso a Palermo il 27 maggio 1860, dove nella citata Chiesa della Gancia, tre giorni dopo, venne elevato solennemente il âTe Deumâ di ringraziamento. Onore e Gloria ai Caduti per la Patria, la cui memoria è sempiterna!!! â
anche i piĂš scettici della validitĂ dellâidea monarchica. La Monarchia permette di mantenere i legami tra il popolo e la classe politica, e il Re è davvero al di sopra delle parti, perchĂŠ a differenza di un presidente della repubblica, non viene eletto dai partiti, ma trae il proprio potere direttamente dalla legge e dalla storia e quindi garantisce la continuitĂ dello Stato, al di lĂ delle vicissitudini politiche. â
PAGA PANTALONE Michele Giovine, eletto al Consiglio regionale del Piemonte grazie ai 26 mila voti della lista âPensionati per Cotaâ il cui apporto è stato determinante per portare alla presidenza della Regione nel maggio 2010 il leghista Roberto Cota, è stato condannato anche in appello a 2 anni e 8 mesi di reclusione per falso in materia elettorale (falsificazioni di firme di candidati e di sedi di loro raccolta). A seguito della condanna Giovine è stato sospeso a mezzo stipendio da consigliere regionale ed a lui è subentrata la fidanzata che lo seguiva immediatamente nel numero di preferenze. Risultato della condanna penale: la coppia Giovine e fidanzata beneficia ora di uno stipendio e mezzo da consigliere regionale. â
GRANDEUR Françoise Hollande, Presidente francese, dopo le dimissioni di S.S. Benedetto XVI ha dichiarato che lascerĂ che âla Chiesa cattolica determini come organizzare la successioneâ, precisando che ânon ha candidati da presentareâ. La Ministra francese per gli Anziani, Michele Delaunay, su Twitter ha rincarato la dose facendoci allibire con la dichiarazione âDevo ammettere che, a torto o a ragione, Benedetto XVI ha omesso di consultarmi prima di prendere la sua decisioneâ. Non ci rimane che sghignazzare!!! â
ITALIA REALE - 5/2013
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NEL RICORDO DI S.M. UMBERTO II
lismo esoso era lontana e Casa Savoia ha rappresentato, allâimprovviso, un punto di riferimento diverso, nuovo, per il futuro. Persino il nostro periodico âItalia realeâ è stato ricordato da molti giornali francesi, per il numero speciale di marzo, distribuito a tutti i partecipanti, dedicato a Re Umberto II. I Principi sono stati circondati da vero affetto e la frase piĂš ricorrente era âQuando tornate a rimettere a posto le coseâ.
ALTACOMBA I giornali francesi e le televisioni dâOltralpe hanno evidenziato la presenza dei âmolti Monarchici italianiâ, intervenuti il 16 marzo alla cerimonia ufficiale di omaggio allâindimenticabile Re Umberto, spentosi trentâanni or sono, in esilio. LâAbbazia di Altacomba era stipata da molta, moltissima gente. Il rito religioso, accompagnato da uno splendido coro, ha reso ancora piĂš suggestiva la cerimonia.
Il servizio dâordine è stato ben curato dalle Guardie dâOnore al Pantheon. La Famiglia Reale, che ha voluto organizzare in modo particolarmente solenne lâanniversario, presente alla cerimonia, si è poi intrattenuta con tutti gli Italiani, offrendo un simpatico aperitivobuffet, nellâampio salone dellâImbarcadero del Lago del Burget. Molti i giornalisti presenti, quasi tutti francesi, che hanno fotografato il Principe Vittorio Emanuele, la Principessa Marina, il Principe Emanuele Filiberto ed il
Principe Sergio di Jugoslavia, figlio di S.A.R. la Principessa Maria Pia di Savoia. LâItalia vera era lĂŹ, a pregare, a ricordare ed a sperare in tempi migliori, intorno ai Principi di Casa Savoia e lontana da unâItalia immemore e confusa, oppressa da una democrazia senza popolo e da una classe
ed al Principe Emanuele Filiberto. LâItalia ostaggio della corruzione, dello sperpero di pubblici denari per pagare le spese folli dei partiti, le buonuscite dei deputati, i privilegi dei parlamentari e dei politici, lâinsicurezza diffusa, tanta parte della popolazione giovanile senza lavoro, le famiglie che non ce la fanno a tirare avanti, lâItalia del fisca-
Oltre alle Guardie dâOnore erano presenti molti gruppi rappresentativi di realtĂ monarchiche come la delegazione di âItalia Reale - Stella e Coronaâ, con a capo il proprio Presidente dâOnore Avv. Roberto Vittucci Righini, visibilmente commosso e salutato affettuosamente da decine e decine di persone. Per il nostro Partito era presente anche lâAvv. Massimo Mallucci, Presidente Nazionale, che ha recato i saluti del Dott. Angelo Novellino, impegnato a Roma per la campagna elettorale di âStella e Coronaâ. Il Gruppo Savoia, il Circolo Carlo Alberto di Milano, lâUnione Monarchica era rappresentata
dalla delegazione di Asti, con tanto di labaro. Vi erano poi i rappresentanti degli Ordini Cavallereschi e di quello Savoiardo, raggruppamento che non rinnega il passato.
VICOFORTE Oltre alla cerimonia ufficiale, organizzata dalla Famiglia Reale ad Altacomba, con la partecipazione dei Principi Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto e Marina di Savoia, altre riunioni si sono svolte in Italia, soprattutto per coloro che non potevano affrontare un lungo viaggio. Tra le varie manifestazioni particolarmente importante e prestigiosa quella che si è svolta a Vicoforte, nei pressi di MondovĂŹ. La riunione è stata ben organizzata dal Prof. Aldo Alessandro Mola, storico e giornalista di prestigio, che è riuscito ad ottenere il patrocinio della Provincia di Cuneo, il sostegno del Comune di Vicoforte e del Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato. Lâargomento trattato è stato semplice ed incisivo: âUmberto II di Savoia, Re dâItaliaâ. Sotto diversi punti di vista si sono alternati, a parlare del nostro ultimo Sovrano, Francesco Perfetti, dellâUniversitĂ Luiss di Roma, Aldo Ricci dellâUniversitĂ Guglielmo Marconi di Roma, Tito Lucrezio Rizzo, Cons. Capo Servizio - Quirinale, Antonino Zarcone Colonnello capo Ufficio Storico SME, e molti altri relatori che, con le loro parole, hanno reso viva la figura di Re Umberto. Non è mancata la deposizione di una corona dâalloro al monumento a Re Carlo Emanuele I di Savoia, posto proprio nella piazza dove sorge il Santuario, voluto da questo importante Sovrano.
politica che non ha piĂš nulla da dire alla Nazione ed alla storia, avendo portato la nostra Patria al disastro economico ed alla disperazione. Il silenzio imposto ai mass-media italiani dai costruttori del consenso, non ha potuto soffocare gli applausi sinceri e spontanei rivolti al Principe Vittorio Emanuele
Brillante la conclusione del Prof. Mola che ha saputo far rivivere un passato che solo gli immemori o chi ha paura non vuole ricordare. A questa cerimonia hanno presenziato i Principi Amedeo ed Aimone di Savoia Aosta e la Principessa Maria Gabriella di Savoia dividendosi, cosĂŹ, mansioni e ruoli con la Famiglia Reale. â