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STORIA Il portapranzo di Archie

Il portapranzo di Archie

Di Oliver Barsanti

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Il prossimo congresso IFATCA di Singapore del 2022 celebrerà un anniversario importante: i 100 anni di storia del controllo del traffico aereo. Come si è arrivati al controllo del traffico aereo? Facciamo un passo indietro.

Il 25 febbraio del 1920 l’aeroporto di Croydon, vicino Londra, iniziò le trasmissioni dalla prima torre di controllo al mondo, alta poco più di 4 metri e con quattro finestre ai lati. La costruzione era il luogo di lavoro degli operatori, chiamati Civil Aviation Traffic Officers (CATOs), che fornivano informazioni di base ai piloti relativamente al traffico locale e alle condizioni meteorologiche. Quello che era nato a tutti gli effetti come il primo AFIS del mondo ancora non forniva vere e proprie istruzioni, o come diremmo noi oggi clearance. Il 7 Aprile del 1922 avvenne una collisione in volo tra un Farman Goliath francese ed un De Havilland DH18 britannico a nord di Parigi che causò la morte di 7 persone. Quella che fu la prima mid-air collision della storia contribuì alla decisione di adottare le prime istruzioni di vero e proprio controllo del traffico aereo: i piloti sulla frequentata rotta Londra-Parigi dovevano mantenersi a ovest di Ecouen, Abbeville, Etaples ed Ashford durante la navigazione verso Londra e ad est di queste località quando volavano nella direzione opposta. E sempre nel 1922, a seguito di una collisione di lieve entità tra un aeromobile in decollo ed uno in atterraggio, fu pubblicato il primo NOTAM di Croydon in cui si richiedeva ai piloti di ottenere il numero di sequenza alla partenza e la successiva autorizzazione al decollo da parte della torre fornita attraverso lo sventolio di una bandiera rossa. L’aeroporto di Croydon è stato pioniere anche nello stabilire un sistema di radionavigazione, l’uso del codice Q e le comunicazioni radio obbligatorie prima di ricevere l’autorizzazione ad entrare in un determinato spazio aereo. Sullo stesso aeroporto fu anche sviluppato il primo percorso in volo per le partenze, che oggi chiameremmo SID, sviluppato formalmente per motivi di sicurezza, ma più probabilmente come misura antirumore per le case vicine all’aeroporto. Nella torre i controllori gestivano la situazione di traffico in atto posizionando piccole bandierine su una mappa in base ai riporti di posizione trasmessi via radio dai piloti. Questo sistema li aiutava a valutare le possibili situazioni di pericolo causate dall’eccessiva prossimità tra aeroplani.

I controllori di Croydon nel 1928 (foto NATS)

In quel momento ai controllori fu formalizzata l’autorità legale di assegnare autorizzazioni ed istruzioni ai piloti. Nasceva così ufficialmente il controllo del traffico aereo. Era, appunto. il 1922. 100 anni fa.

Il servizio nato nel Regno Unito non ha riservato la dovuta notorietà ai protagonisti, gli operatori, che quindi non ci hanno lasciato dei nomi facilmente reperibili. L’oblio su questi precursori, i quali nomi forse si possono ritrovare solo negli archivi del provider UK NATS, non è caduto invece sulla controparte americana che invece, come vedremo, riveste tutt’oggi, almeno negli Stati Uniti, un’aura di notorietà.

E siccome questo articolo è il primo di una rubrica dedicata ai personaggi e agli eventi che hanno lasciato un segno nel mondo dell’aviazione, non potevo non parlare di Archie William League.

Questo nome risulterà sconosciuto ai più, eppure viene generalmente riconosciuto come il primo controllore del traffico aereo degli Stati Uniti. Come molte delle cose nate in America, anche il servizio di controllo del traffico aereo riceve la spinta iniziale dal settore privato. Nato nel 1907, Archie League diviene presto pilota e nel 1929, in qualità di responsabile del suo Flying Circus, si mette a dirigere gli aerei del suo spettacolo sull’aeroporto di St. Louis, Missouri sventolando delle bandierine da un’improvvisata postazione di controllo. Primo uomo a dirigere aeroplani da terra per evitare che ci fossero collisioni in volo fu assunto dalla città di St. Louis nel 1929 per lavorare sull’aviosuperficie Lambert Field dando le autorizzazioni con le bandierine al decollo e l’atterraggio.

In un’intervista del 1973 al Washington Post dichiarava: “It wasn’t so complex; we had a red flag to tell planes we didn’t want them to do what they were doing. And then we had a checkered flag to tell them it was OK.”

Gli strumenti di Archie erano semplici: una carriola in cui trasportava sul luogo di lavoro la sedia, l’ombrello, il taccuino, le bandiere ed il portapranzo. A quasi 100 anni esatti di distanza da questo timido inizio, alcune cose non sono cambiate. I controllori si portano ancora il portapranzo al lavoro. Il resto è storia. I servizi della navigazione aerea si sono sviluppati di pari passo e quasi simbioticamente con la tecnologia del volo. Bandiere, segnali luminosi, fuochi di segnalazione e grosse frecce disegnate a terra hanno lasciato il posto alle Remote and Digital Tower, allo Space ADS-B e ad al CPDLC. Dopo l’esperienza di Archie League si è deciso di regolamentare il controllo del traffico aereo anche negli Stai Uniti che hanno visto a Cleveland nel 1930 la costruzione della prima torre di controllo ufficiale.

“Come molte delle cose nate in America, anche il servizio di controllo del traffico aereo ricevette la spinta iniziale dal settore privato.”

Archie League con le bandiere utilizzate per dirigere il Flying Circus e nella sua postazione nel 1929 (si noti la carriola ed il portapranzo) (foto FAA)

Il portapranzo dei moderni controllori del traffico aereo (foto Michele Lucatuorto)

In realtà ci sarebbe una contesa sull’identità del primo controllore del traffico aereo perché in New Jersey tale William “Whitey” Conrad viene ritenuto predecessore di Archie League dal momento che fu assunto nel 1928 come primo impiegato dell’aeroporto di Newark. Lì diresse la torre di controllo costruita nel 1934 dopo che già aveva gestito il traffico aereo sull’aeroporto con l’uso delle bandiere e con le luci colorate di sua invenzione.

“Nei 100 anni contenuti nei nostri portapranzo, con il nostro lavoro quotidiano non ci rendiamo conto di quante vite abbiamo finora salvato.”

Ma Archie William League è rimasto così vivo nella memoria americana che l’associazione nazionale dei controllori del traffico aereo NATCA gli ha dedicato la Archie League Medal of Safety Awards. Le parole del NATCA a proposito del premio parlano chiaro: “While many controllers often feel that they are ‘just doing their job’, their hard work is often viewed by others as remarkable and extraordinary. The Archie League Medal of Safety Awards, named for the first U.S. air traffic controller, were first presented in 2005 to honor exceptional air traffic controller work (…). The program highlights a variety of aviation “saves” - some which involve a team of controllers working together, while others are the result of one controller’s efforts”. Archie League è quindi oggi sinonimo di safety, di just culture e dedizione al lavoro ed alla salvaguardia di vite umane. Anche ANACNA sta elaborando una sorta di Medal of Safety Award sulle orme di Archie League, perché nei 100 anni contenuti nei nostri portapranzo, con il nostro lavoro quotidiano, a volte di routine o che a volte ci sembra “semplicemente il nostro lavoro” ancora non ci rendiamo conto di quante vite abbiamo finora salvato.

Riferimenti: https://www.nats.aero/news/100th-anniversaryof-first-control-tower-marks-birth-of-air-trafficcontrol/ https://www.usca.es/en/profession/history-of-air-traffic-control/ https://www.faa.gov/news/communications/controller_remembered/?print=go http://www.dot.state.mn.us/aero/aviationeducation/museum/aviation_firsts/newjersey.html https://www.natca.org/events/cfs/

La prima torre di controllo di Newark nel 1934 (foto Minnesota Department of Transportation)

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