4 minute read

Transizione ecologica del parco autobus TPL la crisi energetica impone una rivalutazione

TPL

TRANSIZIONE ECOLOGICA DEL PARCO AUTOBUS TPL La crisi energetica impone una rivalutazione

Tempi stretti e crisi del comparto industriale rischiano di far sfumare una grande opportunità per il Paese. In molti casi la trazione Diesel è ancora la più sostenibile...

Bergamo: rifornimento di un autobus alimentato a metano.

[Antonello Lucente] Responsabile Servizio economico

Il PNRR adottato dall’Italia per avere accesso alle risorse europee del Recovery Fund prevede l’impegno dell’Italia a rafforzare gli interventi del PNRR attraverso l’adozione di un Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) con una dotazione di complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026. L’impegno assunto è stato ottemperato con l’emanazione del D.L. n. 59 del 6 maggio 2021 che ha approvato il PNC e destinato, inter alia, 600 milioni di euro al rinnovo del parco autobus di TPL extraurbano e suburbano aggiuntivi rispetto ai 2.415 milioni di euro previsti nel PNRR per il rinnovo di autobus urbani con alimentazione elettrica o a idrogeno. Con decreto del MEF del 15 luglio dal PNC con termini e obiettivi inter ma di investimenti relativi al parco autobus di TPL, il cronoprogramma del MEF ha stabilito: la sottoscrizione dei contratti di fornitura entro il terzo trimestre 2022; l’acquisto del 50% degli autobus 2024; l’acquisto del numero totale di au il quarto trimestre 2026. Già a marzo scorso, tuttavia, le Regioni hanno segnalato rilevanti criticità attuative e seri problemi nel reperimento di fornitori che possano assi-

curare la produzione di autobus con le alimentazioni alternative stabilite dal decreto attuativo del MIMS (alimentazione a metano, elettrica o a idrogeno). Le criticità sollevate dalle Regioni non hanno trovato però l’atteso riscontro da parte del Governo, nonostante la grave crisi energetica in atto, aggravatasi in maniera esponenziale con la complicato il quadro incidendo in maniera rilevantissima su disponibilità e tempi di consegna degli autobus e sulla realizzazione delle infrastrutture di supporto alle alimentazioni alternative. all’attenzione del Governo, pertanto, ANAV è tornata sulla questione e ha rappresentato la necessità di una revisione urgente del cronoprogramma stabilito per l’utilizzo dei 600 milioni di euro. Nel contesto attuale, infatti, le imprese di TPL, di norma individuate dalle Regioni come soggetti attuatori competenti alla predisposizione delle gare per la fornitura di mezzi e infrastrutture e alla realizzazione degli investimenti, stanno riscontrando problemi gravi e diffusi, riconducibili principalmente alla avanti le procedure preordinate a sottoscrivere i contratti di fornitura entro il termine del 30 settembre 2022, a causa soprattutto del forte rallentamento produttivo dovuto alla crisi

del connesso aumento dei costi e scar situazione che rischia di compromettere seriamente le gare di fornitura e che rende indispensabile rivedere il cronoprogramma, tenendo fermo il termine del 2026 per la conclusione del piano di investimento, ma rinviando al dicembre

Qui sopra. Autobus Mercedes Citaro dotati di una motorizzazione Euro 6 a tecnologia ibrida di Autolinee Varesine.

Qui sopra. Un MOM Mercedes Citaro Hybrid 6D appartenente alla categoria degli ibridi leggeri in circolazione a Treviso.

2023 la sottoscrizione dei contratti di fornitura, in analogia al cronoprogramma del PNRR, e facendo slittare conseguentemente di un anno anche il termine previsto per la realizzazione del 50% del piano di investimento. In assenza di correttivi adeguati si pro complessivo di investimento, con conseguenti rischi di impatto anche sul pieno raggiungimento degli obiettivi generali della Missione del PNRR rispetto alla tare. Con un rischio indiretto, quindi, di perdere parte delle risorse europee. Parallelamente – in considerazione dei vincoli attuali a un’implementazione diffusa e omogenea sul territorio delle alimentazioni alternative e delle relative infrastrutture di supporto in ambito extraurbano e interurbano – l’auspicio è che possa essere riconsiderata la pos anche gli investimenti nell’acquisto di nuovi autobus ad alimentazione tradizionale/ibrida di ultima generazione. tere di complementarità previsto per i programmi di investimento del PNC che consente di stabilire caratteristiche e condizioni differenti rispetto ai connessi programmi di investimento del PNRR, purché l’investimento sia coe missione/componente interessata. Sotto questo aspetto occorre considerare che al 31 marzo 2022 (dati monitoraggio MIMS), oltre il 30% (13.625 mezzi) degli autobus in circolazione è di classe di inquinamento elevata (ante Euro IV) e che la sostituzione di tali mezzi con autobus ad alimentazione tradizionale/ ibrida di ultima generazione avrebbe sostenibilità, in particolare nella riduzione rilevantissima di emissioni inquinanti (particolato, ossidi di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi incombusti) e, per gli autobus ibridi, anche in termini di decarbonizzazione, favorendo peraltro obiettivo posto nel PNRR di trasferire al 2030 il 10% degli spostamenti motorizzati privato sul sistema di trasporto pubblico e di mobilità collettiva. toriali destinatarie dei fondi e gestori dei servizi di TPL chiamati a svolgere le gare di fornitura e realizzare gli investimenti, ma anche gli stessi costruttori di autobus e infrastrutture, hanno espresso una motivata e comune preoccupazione ampiamente rappresentata al Governo da cui si attende, ormai da troppo tempo, una risposta.

This article is from: