Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2019-2023 e Congiunturale 2024

Page 1


Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Studio sullo stato ed evoluzione del settore

Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Studio sullo stato ed evoluzione del settore

Comitato Tecnico-Scientifico

Patrizia Apostoli commercialista e revisore contabile

Rosa Billone commercialista e revisore contabile

Simona Cherubini commercialista e revisore contabile

Francesco Chiarelli commercialista e revisore contabile

Davide Felappi commercialista e revisore contabile

Tommaso Fornasari commercialista e revisore contabile

Mario Gaburri commercialista e revisore contabile

Federico Gobbini commercialista e revisore contabile

Francesco Landriscina coordinatore Odcec

Luca Landriscina commercialista e revisore contabile

Diego Rivetti commercialista e revisore contabile

Enrico Massardi

Ance Brescia

Angelo Grazioli

Ance Brescia

Andrea Piccinali

Ance Brescia

Maria Elena Russo Funzionaria statistica

INIZIATIVA COFINANZIATA E PATROCINATA DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA

Sommario

1

2

3

4

5

6

Edilizia e sostenibilità di pari passo per vincere le sfide del futuro (Massimo Angelo Deldossi) pag. 5

Costruire insieme: l’importanza dell’analisi edilizia nel supporto alle imprese (Severino Gritti) pag. 6

Sostenibilità e cauto ottimismo per il futuro del settore edilizio (Roberto Saccone) pag. 7

Introduzione pag. 9

Adeguati assetti organizzativi pag. 13

Sostenibilità pag. 21

Il sistema delle imprese edili bresciane pag. 37

Il mercato dei materiali secondo le rilevazioni di Ance Brescia pag. 57

Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale pag. 69

La struttura patrimoniale aggregata pag. 83 7

La redditività aggregata pag. 99

Appendice pag. 149

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Edilizia e sostenibilità di pari passo per vincere le sfide del futuro

Ingegner Massimo Angelo Deldossi

Presidente Ance Brescia

Con la nuova edizione dell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane si offre ai lettori una panoramica dettagliata e aggiornata sull’evoluzione e sulle attuali condizioni del comparto delle costruzioni nella nostra provincia. Il presente lavoro, che consegna un’analisi approfondita dei principali trend e degli indicatori che definiscono lo stato di salute del nostro settore, è frutto della sinergia tra Ance Brescia, l’Ordine dei Commercialisti e la Camera di Commercio. Una collaborazione che si rinnova proficua nel tempo consegnando uno studio d’interesse non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti coloro che desiderano conoscere le trasformazioni che le costruzioni stanno vivendo nel corso degli anni, in particolare a partire dal periodo post-pandemico.

L’analisi economico-finanziaria in questione, che esamina 17.568 imprese edili, si riferisce al quinquennio 2019-2023, periodo che ha visto una profonda evoluzione del contesto normativo europeo, con una sempre maggiore attenzione rivolta al tema della sostenibilità. Per proseguire lungo il solco tracciato dall’ultimo rapporto (2018-2022), lo studio approfondisce il percorso intrapreso dalle imprese del settore, attraverso un’indagine sulle associate Ance Brescia, in materia di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (Esg) e per l’adozione di pratiche trasparenti come la rendicontazione di sostenibilità.

È importante seguire con attenzione l’evoluzione delle dinamiche economiche e sociali, al fine di delineare e intraprendere un percorso di crescita sostenibile che risponda ad esigenze immediate, ma che sia in grado di garantire un impatto positivo anche sul lungo periodo. In questo contesto Ance Brescia supporta le imprese associate nella formazione, finalizzata a integrare modelli di sviluppo più green, garantendo un adattamento alle sfide ambientali del futuro. La nostra Associazione si impegna così a dimostrare che la sostenibilità non costituisce solo un obbligo di tipo normativo, ma che può essere interpretata come una spinta verso l’innovazione.

In generale è possibile affermare che il settore delle costruzioni bresciano ha dimostrato, nel periodo preso in considerazione dal presente studio, una certa dinamicità e robustezza. A fronte di una progressiva chiusura delle imprese registrata nel 2023, il comparto si è mantenuto stabile e in grado di attrarre nuove iniziative e aumentare l’occupazione.

Il settore ha vissuto profonde trasformazioni, segnate da sfide significative ma anche da positivi segnali di recupero, stimolati da una serie di investimenti pubblici e privati. Dopo l’impatto della pandemia di Covid-19, che ha messo a dura prova diversi settori, il comparto edilizio ha dimostrato una notevole resilienza, anche per merito di diversi interventi governativi e iniziative come il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha fornito risorse significative per la riqualificazione urbana e la sostenibilità ambientale. Forte del prezioso contributo di misure quali il Superbonus 110%, il settore edilizio si è dimostrato un pilastro fondamentale per l’economia. Basti pensare che, tra il 2021 e il 2023, ha generato un incremento del Pil del 14,8%. Continuando a delineare segnali positivi, percentuali favorevoli si registrano anche nel campo dell’occupazione, dove si è manifestato un incremento delle ore lavorate e del numero dei lavoratori.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Costruire insieme: l’importanza dell’analisi edilizia nel supporto alle imprese

Dottor Severino Gritti

Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia

Prosegue la fattiva collaborazione del nostro Ordine con Ance per mantenere il monitoraggio dello stato di salute economico-finanziaria delle imprese costruttive. Superfluo ricordare l’importanza che una realtà come la nostra attribuisce alla cooperazione con una realtà come Ance. Ad essa, al suo Presidente e a chi segue operativamente il progetto, va il ringraziamento del nostro Ordine, così come ai colleghi che hanno collaborato va il mio grazie, personale e istituzionale.

Sono proprio tali attività di analisi e rilevazione di punti di forza e di debolezza delle dinamiche reddituali e della consistenza economico-patrimoniale, che qualificano la nostra professione. Mansioni alle quali i commercialisti vogliono dedicare tempo, per essere vicini agli imprenditori e agli amministratori, in un interscambio che può contribuire a fare crescere le imprese e il loro valore aggiunto, anche sociale. Malgrado lo sviluppo tecnologico e informatico, ancora oggi troppe energie vengono assorbite dalla gestione di adempimenti e attività con un ridotto valore aggiunto. Nonostante questi problemi quotidiani, che assillano anche gli imprenditori, non ci scoraggiamo e restiamo al fianco delle imprese.

Diversamente dagli anni scorsi, oggi consegniamo l’analisi del periodo 2019-2023 ancora prima della lavorazione dei bilanci 2024 e soprattutto in una fase in cui molte imprese stanno lavorando alla finalizzazione dei budget 2025. Con riferimento ad alcune grandezze oggetto di analisi, il lavoro offre peraltro qualche dato riferito al 2024. La disponibilità di quest’ultimi consente di affrontare la chiusura delle previsioni gestionali del nuovo anno disponendo di un’analisi aggiornata del dato storico e dei trend rilevati.

Non anticipo troppi commenti rispetto alla lettura dei dati, ma mi piace sottolineare alcuni aspetti di rilievo emersi nel periodo, che possono leggersi sinteticamente come evidenza del progressivo rafforzamento e della strutturazione delle imprese del settore:

z un aumento costante del numero degli addetti, nonostante un’ulteriore flessione del numero di imprese, segno di un processo di accorpamento delle realtà aziendali e quindi di incremento della dimensione media (e della forza economica);

z una riduzione delle ditte individuali a fronte di un incremento delle società di capitali;

z una progressiva e costante riduzione dell’incidenza dei mezzi di terzi a fronte dell’aumento dei mezzi propri;

z una costante crescita del valore della produzione e anche del margine operativo lordo.

Rispetto al mercato di riferimento, si riscontra una lieve ripresa di mutui e compravendite nel 2024, grazie alla fine della fase caratterizzata da tassi elevati (con un picco nel 2023). Il periodo considerato dallo studio coincide con quello di vigenza delle nuove norme in materia di adeguamento degli assetti organizzativi, rispetto alle quali c’è ancora molta strada da percorrere.

Pubblicazioni annuali come queste possono servire da momento di confronto e stimolo, affinché si attivino gli strumenti atti a fornire questi dati. Per questo continueremo a mantenere il nostro rapporto con Ance, convinti che l’interazione tra l’Associazione di categoria e la professionalità degli iscritti al nostro Ordine possa offrire a imprenditori e amministratori il giusto aiuto per l’evoluzione delle imprese.

Sostenibilità e cauto ottimismo per il futuro del settore edilizio

Ingegner

Nel 2024 l’economia italiana, in linea con quanto osservato negli altri Paesi dell’area euro, ha registrato una crescita piuttosto debole, confermando le tendenze emerse sin dalla fine del 2022. In questo quadro piuttosto complesso, anche il settore edile, in Italia, ha registrato una contrazione di un certo rilievo, con una diminuzione degli investimenti, calati del 5,3% rispetto all'anno precedente, con particolare riferimento all'edilizia abitativa nuova e alla riqualificazione.

Nonostante ciò, il settore delle costruzioni ha comunque dato ancora un fondamentale contributo alla sostanziale tenuta della nostra economia, grazie alle opere pubbliche che hanno registrato una crescita del 21%, sostenute principalmente dai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Le previsioni per il 2025, al momento, sono orientate alla stima di un ulteriore calo negli investimenti complessivi nel settore delle costruzioni. Tali previsioni, sono principalmente da attribuirsi alla riduzione degli incentivi fiscali, come il Superbonus, che hanno portato a un crollo del 22% nella manutenzione straordinaria abitativa. Tuttavia, sempre grazie al Pnrr, le opere pubbliche dovrebbero continuare a crescere, con una previsione di aumento del 16%.

Non mancano, peraltro, anche alcuni segnali che inducono a un cauto ottimismo. Secondo l'European Outlook 2025 di Scenari Immobiliari, con il calo dell’inflazione e il conseguente taglio dei tassi d’interesse, il 2025 segnerebbe una ripartenza del mercato immobiliare. Il calo del costo del denaro e la maggiore accessibilità ai mutui, l’aumento della domanda residenziale, sia per prime case sia per locazioni brevi, la continua crescita del turismo e l'auspicata ripresa del commercio al dettaglio, potrebbero dare una significativa spinta al settore edilizio.

In ogni caso, affinché le imprese del settore possano mantenere la loro competitività, sarà fondamentale continuare a puntare su innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana. Una possibile revisione delle politiche abitative, con incentivi mirati per la costruzione di nuovi alloggi e misure per l'efficienza energetica, potrà senz'altro contribuire a dare un importante impulso alla crescita.

Pur in un quadro economico che si conferma non privo di difficoltà, il settore delle costruzioni bresciano, forte di un tessuto costituito da 17.478 imprese registrate a fine 2024 alla Camera di Commercio di Brescia, con oltre 46mila addetti, forte della sua consolidata tradizione, saprà sicuramente affrontare le importanti sfide che lo attendono, continuando a rappresentare un asse portante dell'economia provinciale.

Introduzione

Lo studio che segue è pubblicato anche quest’anno da Ance Brescia, come da tradizione consolidata, e riguarda l’analisi economico-finanziaria delle imprese edili della provincia di Brescia. Il volume è frutto del lavoro di elaborazione e di sintesi di un gruppo tecnico composto, oltre che da Ance Brescia, nelle persone del ragionier Enrico Massari, dell’ingegner Angelo Grazioli e dell’ingegner Andrea Piccinali, dalla dottoressa Maria Elena Russo e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia nelle persone dei dottori Commercialisti Patrizia Apostoli, Rosa Billone, Simona Cherubini, Francesco Chiarelli, Davide Felappi, Tommaso Fornasari, Mario Gaburri, Federico Gobbini, Francesco Landriscina, Luca Landriscina, Diego Rivetti. Inoltre, il lavoro è stato patrocinato dalla Camera di Commercio di Brescia che si ringrazia per il prezioso contributo.

L’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane relativa al periodo 20192023 ha il duplice obiettivo:

z di approfondire l'andamento del settore delle costruzioni in provincia di Brescia, analizzando le dinamiche imprenditoriali, occupazionali e di mercato, per fornire una visione completa del quadro economico in cui si inserisce il comparto. Esplorare le opportunità e le sfide che hanno caratterizzato il settore durante questo periodo cruciale.

z di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili, rette in forma di Società di capitali.

In questa parte dell’analisi, lo studio illustra il quadro generale del settore delle costruzioni della provincia di Brescia, pur con le inevitabili approssimazioni derivanti sia dall’utilizzo di dati aggregati e sia dalla impossibilità di reperire dati raffrontabili per tutte le categorie di imprese. A questo riguardo si specifica che le elaborazioni hanno riguardato le società di capitali suddivise, laddove ritenuto opportuno, per scaglioni di valore della produzione.

Vengono poi fornite, per completare il quadro economico entro cui si muovono le imprese, informazioni sull’andamento dei prezzi dei principali materiali edili rilevati dall’Osservatorio di Ance Brescia.

Anche quest’anno, infine, sono presenti due sezioni di particolare rilevanza: la sezione relativa agli adeguati assetti organizzativi che l’imprenditore deve adottare per la cor-

retta gestione aziendale e la sezione riservata alla sostenibilità dei processi aziendali caratterizzata da una normativa in continua evoluzione.

L’obiettivo è quello di suggerire un percorso per l’implementazione di una gestione integrata della compliance (e del rischio) aziendale che consenta all’imprenditore di operare in modo più sicuro, efficiente e sostenibile. Sono aspetti ulteriori rispetto alla economicità della gestione aziendale, che spesso la determinano e che sempre più assumono importanza nella creazione di valore delle imprese saldando tra loro gli interessi di tutti gli stakeholder.

Adeguati assetti organizzativi

L’intervento approfondisce il legame tra l’adeguatezza degli assetti aziendali ai sensi del novellato art. 2086 del Codice Civile1 e le tematiche Esg (Environmental, Social, Governance), evidenziando il ruolo strategico degli strumenti di una Governance consapevole nell’ottica della “sostenibilità” e a supporto della “continuità aziendale”, con un focus sugli obiettivi da perseguire nel settore edile e tra questi, in particolare, consolidare il “merito creditizio”.

1 Art. 20286 Cod. Civ.: dovere di “istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita di continuità aziendale”.

Ance Brescia

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

1. Adeguati assetti organizzativi

Adeguati assetti organizzativi

Le recenti riforme in materia di Adeguati Assetti organizzativi, l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) e l’aumento dell’importanza delle strategie di sostenibilità in ambito “ESG”, promosse anche dalle normative Europee (come la Direttiva 2022/2464/UE - CSRD), hanno messo in luce la necessità, rectius obbligo, per le aziende di dotarsi di strumenti di Governance consapevole. Tale assetto è cruciale per orientare la gestione verso attività che generano valore, non solo a favore della proprietà, ma anche per gli Stakeolders e la società nel suo complesso e per gestire i rischi ed anticipare i prodromi di possibili crisi.

Il punto di caduta indubitabile delle richiamate modifiche normative è la responsabilizzazione in capo all’imprenditore, sia che operi in forma societaria o collettiva sia che operi in forma individuale, di un dovere rafforzato nell’istituire un sistema organizzativo, amministrativo e contabile proporzionato alla natura e alle dimensioni dell’azienda, non tanto e solo (l’“anche” della norma) per prevenire crisi economico-finanziarie, ma, si ritiene opportuno rimarcare, principalmente per migliorare la gestione complessiva dell’attività aziendale a supporto delle decisioni ed a pronto beneficio della creazione di valore per gli stakeholder.

In un contesto storico caratterizzato da profondi cambiamenti, questa riforma non può che essere strettamente e doverosamente correlata al ruolo e alla crescente influenza delle tematiche Esg, oggi considerate fondamentali per il successo e la virtuosa continuità operativa dell’attività delle imprese. Tra queste, la Governance, declinata quale insieme di regole che disciplinano la gestione e la direzione della società tramite un complesso di principi, meccanismi, regole e relazioni, assume il ruolo guida nel governo dei processi di allineamento alle strategie di sostenibilità promosse dalle normative europee.

La solida connessione tra gli adeguati assetti ed i criteri Esg si fonda sull’esigenza di ampliare la visione dell’impresa, che deve essere anche in grado di monitorare e gestire non solo gli usuali rischi economico-finanziari, ma anche quelli derivanti dall’ambito “E” e “S”, sempre più rilevanti nel determinare la solidità e l’affidabilità di un’organizzazione. La sostenibilità, infatti, non è più un’opzione: tra gli stakeholder, in particolare gli istituti di credito sono stati progressivamente chiamati dalle Autorità bancarie europee (Eba) a considerare i fattori Esg un elemento centrale nella valutazione del merito creditizio, nella considerazione che un’impresa che integri questi criteri nei propri assetti abbia un rischio di default significativamente inferiore rispetto a coloro che, invece, li trascurino. Dunque, se lo scopo sociale è allargato anche al perseguimento di finalità di interesse generale e i fattori Esg acquisiscono crescente significato anche sotto il profilo operativo e strutturale nella realtà aziendale, allora l’adeguatezza degli assetti societari va ripensata anche in funzione dei protocolli posti a presidio della Governance e del sistema dei controlli aziendali preposti alla sfera della sostenibilità, ai fini della valutazione e della mitigazione degli eventuali impatti dei fenomeni Esg sugli equilibri di carattere patrimoniale o economico/finanziario dell’azienda.

In altre parole, l’incessante evolversi dei fenomeni riferiti alla sostenibilità determina una svolta “culturale” complessa, che impatta inevitabilmente sui principi di corretta amministrazione e sui relativi

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

1. Adeguati assetti organizzativi

assetti organizzativi-amministrativi-contabili: è chiaro infatti che, nell’accezione di quali siano i potenziali fattori di rischio, i fenomeni Esg vanno analizzati, allocati, monitorati e gestiti nell’ambito del piano d’impresa. L’affidabilità delle imprese e la loro continuità aziendale è ormai inevitabilmente filtrata dalla valutazione degli impatti in ottica Esg, la cui raffigurazione è altresì sempre più strategica. I recenti provvedimenti normativi adottati al riguardo nel nostro Paese1, in ordine al recepimento delle direttive europee e dei relativi standard per la rendicontazione societaria di sostenibilità, hanno definitivamente sancito il ruolo centrale assunto dall’individuazione dei temi materiali con la particolare declinazione definita doppia materialità (c.d. double materiality). Infatti, i suddetti standard europei – emanati dall’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group) in ossequio a quanto definito dalla direttiva 2022/2464 come riferimento per la rendicontazione aziendale di sostenibilità –prevedono un approccio di c.d. “doppia materialità” o, nella traduzione italiana, di “doppia rilevanza” intesa come criterio attraverso il quale sono individuate e inserite informazioni specifiche nei bilanci di sostenibilità secondo le due seguenti declinazioni:

z quella della c.d. “Impact materiality”: rilevanza d’impatto con approccio “inside-out”, considerando, cioè, gli impatti negativi o positivi che l’organizzazione ha sull’ambiente esterno; ciò in termini di operazioni poste in essere sia direttamente dall’impresa sia indirettamente attraverso i rapporti commerciali attinenti la catena del valore a monte o ancora più direttamente attraverso i propri prodotti e servizi; z quella della c.d. “Financial materiality”: rilevanza finanziaria con approccio “outside-in”, misurando quali questioni ambientali e sociali possono avere un impatto finanziario sull’organizzazione. Una questione Esg assume rilevanza sotto l’aspetto finanziario nel momento in cui generi rischi od opportunità che abbiano o di cui si può ragionevolmente prevedere che abbiano un’influenza rilevante sulla prospettiva dell’impresa, sulla sua situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico, sui flussi finanziari, sull’accesso al credito e sul relativo costo sia a breve sia a medio-lungo termine (i.e. ruolo cruciale delle tematiche Esg nel consolidamento e relativo sviluppo prospettico di un efficiente ed equilibrato rapporto banca-impresa).

Queste tematiche rappresentano una leva strategica imprescindibile anche per gli imprenditori attivi nel settore edile. Dotarsi oggi di protocolli e strumenti informativi di sostegno per: realizzare e sviluppare una corretta gestione aziendale anche sotto l’aspetto della c.d. “doppia rilevanza d’impatto”; per una costante autovalutazione della propria situazione di liquidità e di “sostenibilità” anche prospettica delle obbligazioni assunte nei confronti del sistema economico; per una programmazione finanziaria consapevole in un’ottica c.d. “forward looking” e, quindi, anche per la prevenzione di possibili difficoltà dell’impresa, risulta oggi determinante per uno sviluppo prospettico altamente competitivo, al contempo equilibrato e “sostenibile”. L’integrazione di queste tematiche, attraverso l’adozione di opportuni strumenti operativi, nelle strategie aziendali non è più solo una scelta etica, volontaria o d’immagine. Infatti, un oculato e funzionale ricorso a “mezzi” finanziari esterni a supporto dell’operatività aziendale non può, data l’evoluzione normativa e di mercato in atto, risultare incompatibile con i criteri Esg oggi e, soprattutto, per il futuro.

1 D. Lgs. n. 125 del 6 settembre 2024 – riguardante l’attuazione della direttiva 2022/2464/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, recante modifica del regolamento 537/2014/Ue, della direttiva 2004/109/Ce, della direttiva 2006/43/Ce e della direttiva 2013/34/Ue per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (c.d. Csrd).

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

1. Adeguati assetti organizzativi

Anche gli istituti bancari e finanziari sono chiamati dalla normativa e dalla “vigilanza” di settore a valutare il merito creditizio dei propri clienti non solo sulla base dell’equilibrio economico-patrimoniale e finanziario dell’impresa, attuale e prospettico, in senso tradizionale, ma anche sulla capacità dell’azienda di conformarsi ai criteri Esg e di realizzare gli obbiettivi di sostenibilità dalla stessa prefissati. La stessa Autorità bancaria europea (Eba), in attuazione di quanto previsto da appositi Regolamenti Ue, nei recenti “Orientamenti in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti” dalla stessa emanati, stabilisce che le banche devono considerare “l’impatto patrimoniale e sulla redditività dell’ente, nonché i fattori ambientali, sociali e di governance”. Gli istituti di credito sono dunque chiamati ad “incorporare i fattori Esg e i rischi ad essi associati nella loro propensione al rischio di credito e nelle politiche di gestione dei rischi, adottando così un approccio olistico”.

Lo Score Esg, utilizzato dagli istituti di credito per misurare la conformità delle imprese ai criteri ambientali, sociali e di governance, è un esempio tangibile di come la sostenibilità stia ridefinendo i parametri del merito creditizio. Questo strumento considera fattori come la riduzione delle emissioni, la sicurezza sul lavoro, la trasparenza nelle pratiche amministrative e la gestione responsabile delle risorse. Questi elementi non solo migliorano la capacità dell’impresa di ottenere finanziamenti, ma rafforzano anche la sua reputazione e la sua resilienza di fronte ai cambiamenti del mercato.

La continuità in ambito sostenibile supportata da un’attenta governance nella gestione e nel controllo e da adeguati assetti organizzativi, la conformità agli standard “E”, l’attenzione alle esigenze sociali e la sensibilità al welfare della propria struttura, costituiscono elementi attuali e prospettici rilevanti per l’esercizio dell’attività creditizia a favore delle aziende e della correlata politica di definizione di costo del capitale (c.d. “pricing”)

In tema di fattori Esg rilevanti per le imprese edili, la “E” ne rappresenta spesso la porta d’ingresso. La riduzione dell’impatto ambientale, il ricorso a materiali riciclati e l’adozione di pratiche costruttive a basso consumo energetico sono, da tempo, parte integrante di molte iniziative del settore. Tuttavia, gli aspetti “S” e “G” richiedono ulteriori progressi. La sicurezza sul lavoro, ad esempio, rimane una priorità. Il miglioramento delle attività di valutazione e gestione della salute e delle condizioni nei cantieri, l’adozione di formali politiche aziendali volte alla promozione della parità di genere, della diversità e dell’inclusione ed al rispetto dei diritti umani e lavorativi non sono solo obblighi normativi, ma anche elementi chiave per, accrescere reputazione e credito in ambito commerciale, supportare partnership e, semmai opportuno, attrarre competenze qualificate e investitori. Allo stesso modo, ad una governance consapevole va ascritto il compito di predisporre un opportuno collegamento tra l’adeguatezza dell’organizzazione aziendale e la continuità dell’impresa. Invero non vi è una definizione di “adeguatezza”. Che sia o meno adeguata l’organizzazione di una impresa è evidentemente il risultato di un’attività valutativa che, come anticipato, evolve dall’essere doverosamente proporzionata alla natura, complessità del business ed alle dimensioni dell’azienda, principio di proporzionalità particolarmente importante per le piccole e medie imprese.

Possono, di contro, aiutare i pochi interventi giurisprudenziali sul tema che hanno tracciato taluni connotati dell’inadeguatezza: “l’assenza dell’organigramma aggiornato e del mansionario, l’inadeguata progettazione della struttura organizzativa, l’assenza di un sistema di gestione e monitoraggio dei principali rischi, l’assenza di un budget di tesoreria, di un piano industriale, di un sistema di monitoraggio dei crediti e la mancata redazione del rendiconto finanziario”2

2 Decreto Tribunale di Cagliari, 19 gennaio 2022.

Ance

A supporto dell’attività valutativa in ordine alla verifica dell’adeguatezza della struttura organizzativa, amministrativa e contabile, soccorrono le check-list predisposte da organismi ordinistici qualificati che individuano un numero elevato di potenziali indicatori chiave di prestazione (o Kpi) sempre utilizzati con criteri di proporzionalità e ragionevolezza e, tra queste, quella predisposta con approccio “sartoriale” da Ance Brescia, caratterizzata primariamente da:

i) metodologia tipizzata; ii) proporzionalità; iii) natura e dimensioni dell’impresa; iv) modello di business aziendale: gestione-costruzione; v) modello gestionale; vi) monitoraggio della posizione economico-finanziaria - effetti sul patrimonio; vii) controllo dell’andamento della gestione.

Quest’ultimo aspetto risulta caratterizzato dalla verifica di tempestività, correttezza dei dati, organizzazione e digitalizzazione.

In conclusione, lo sviluppo e l‘accrescimento nel tempo del valore delle imprese (e tra queste primariamente le Pmi), nel contesto economico attuale e prospettico, presuppongono sempre più la capacità di queste di dotarsi di strutture organizzative concretamente adeguate alla natura, alle dimensioni e alla complessità dell’azienda e del proprio business model, nonché finalizzate al mantenimento del necessario presupposto della continuità aziendale integrata, quanto più possibile, con i fattori Esg.

Sostenibilità

La sostenibilità è diventata un tema centrale per lo sviluppo del settore edilizio, richiedendo un approccio sempre più integrato e responsabile da parte delle imprese. In un contesto normativo in continua evoluzione, Ance Brescia ha scelto di affrontare questa sfida con un impegno concreto, promuovendo un percorso di crescita sostenibile che coinvolge non solo le imprese associate, ma l’intero territorio bresciano. Questo capitolo esplora l’evoluzione normativa e i suoi impatti sul settore edilizio, il ruolo di Ance Brescia nella promozione della sostenibilità tra gli associati, l’importanza della gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (Esg) e l’adozione di pratiche trasparenti come la rendicontazione di sostenibilità.

Particolare attenzione è riservata all’analisi di materialità, uno strumento chiave utilizzato da Ance Brescia per identificare e prioritizzare i temi di maggiore rilevanza in termini di impatti Esg. Questo approccio ha permesso all’Associazione di sviluppare strategie mirate, promuovendo azioni concrete a beneficio dell’intero comparto. L’obiettivo di Ance Brescia è quello di guidare le imprese del settore verso un modello di crescita più responsabile e resiliente, dimostrando che la sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità di innovazione e competitività per l’intero sistema economico locale.

Ance

Evoluzione normativa e impatti per il settore edilizio

Negli ultimi anni, il contesto normativo europeo e nazionale hanno subito una profonda evoluzione, con una crescente attenzione verso la sostenibilità come pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale. Questo movimento si è intensificato grazie alla spinta della Commissione europea, che ha messo in atto una serie di direttive e regolamenti volti a ridurre le emissioni di gas serra, migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’adozione di pratiche sostenibili in tutti i settori, incluso quello edile.

Le normative europee sulla sostenibilità e il loro impatto sul settore edilizio

Il quadro normativo europeo in materia di sostenibilità sta profondamente trasformando il settore delle costruzioni attraverso una serie di direttive interconnesse. Il Green Deal europeo rappresenta la pietra angolare di questa trasformazione, delineando un percorso ambizioso verso la neutralità climatica entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo generale viene supportato da strumenti specifici come la Tassonomia Ue per le attività sostenibili e i nuovi standard Esrs, che forniscono criteri dettagliati per identificare e rendicontare le attività economiche sostenibili.

Nel settore edilizio, il Pacchetto Fit for 55 ha introdotto misure mirate per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, promuovendo l’utilizzo di materiali ecocompatibili e incentivando la ristrutturazione energetica e l’impiego di fonti rinnovabili. Queste normative stanno determinando una profonda revisione delle pratiche operative del settore, richiedendo alle imprese edili significativi investimenti in innovazione e formazione per adeguarsi ai nuovi standard.

Le aziende si trovano ora a dover implementare soluzioni tecnologiche avanzate per ridurre consumi energetici ed emissioni di CO2, con un conseguente impatto sui costi operativi e sulle competenze necessarie. L’adozione di pratiche sostenibili e trasparenti ha spinto le imprese del settore a sviluppare sistemi di gestione integrata per il monitoraggio e il miglioramento delle performance ambientali e sociali. In questo contesto, le Soa svolgono un ruolo cruciale, in quanto le loro attestazioni garantiscono la conformità delle imprese edili alle normative sulla sostenibilità, assicurando che solo le aziende con comprovate capacità tecniche e organizzative possano partecipare a determinate opere pubbliche.

Prospettive future

Per le imprese associate ad Ance Brescia l’evoluzione normativa rappresenta sia una sfida sia un’opportunità. Da un lato, i nuovi requisiti obbligano le aziende ad adottare strumenti e processi più avanzati, che possono comportare un onere economico e organizzativo notevole, specialmente per le

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

2. Sostenibilità

Pmi. Dall’altro, adottare standard di sostenibilità elevati può offrire un vantaggio competitivo, aprendo le porte a nuovi mercati, come i bandi pubblici che richiedono criteri di sostenibilità specifici o le partnership con attori internazionali che privilegiano fornitori allineati con i principi Esg. La normativa continuerà a evolvere verso una maggiore trasparenza e accountability, con probabili aggiornamenti agli Esrs e un rafforzamento dei requisiti di rendicontazione per il settore edilizio. In questo scenario, Ance Brescia supporta le proprie imprese associate attraverso formazione, strumenti di adeguamento e un costante monitoraggio delle nuove disposizioni legislative, per garantire una transizione sostenibile e competitiva del settore edilizio bresciano. Questo contesto normativo, quindi, non solo pone le basi per una gestione più sostenibile e responsabile delle attività edilizie, ma rappresenta anche un incentivo per le aziende ad adottare un approccio proattivo verso la sostenibilità, valorizzando il proprio ruolo in un settore che sta trasformandosi per rispondere alle esigenze ambientali e sociali del nostro tempo.

Gestione dei rischi Esg

La gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance rappresenta una sfida cruciale per le imprese edili associate ad Ance Brescia. In un contesto in cui la sostenibilità è ormai un requisito fondamentale, le aziende devono affrontare e mitigare una serie di rischi Esg per garantire non solo la conformità alle normative, ma anche la propria resilienza e competitività.

La sottovalutazione dei rischi Esg nel settore edilizio può avere conseguenze economiche rilevanti e di vasta portata per le imprese. Un aspetto immediatamente evidente riguarda le implicazioni legali e normative. L’evoluzione delle regolamentazioni europee, come la direttiva Csrd e gli standard Esrs, sta infatti imponendo obblighi sempre più stringenti in termini di trasparenza e rendicontazione delle performance di sostenibilità. Ignorare o sottovalutare questi requisiti può tradursi in sanzioni economiche, limitazioni operative e perfino contenziosi legali, con impatti significativi sui bilanci aziendali. Ad esempio, nel caso di danni ambientali o incidenti sul lavoro, i costi per risarcimenti e procedimenti legali possono risultare molto elevati, minando la stabilità economica di un’impresa.

Anche l’accesso al credito e il costo del capitale possono essere gravemente compromessi. Gli istituti finanziari e gli investitori tendono oggi a privilegiare le aziende che dimostrano un solido impegno nella gestione dei rischi Esg, poiché considerate meno esposte a rischi di lungo termine. Al contrario, un’impresa che non tiene adeguatamente conto di questi aspetti potrebbe vedersi applicare tassi d’interesse più alti o, in casi estremi, trovarsi esclusa da opportunità di finanziamento, come i fondi di investimento sostenibili o i green bond. Questo può tradursi in una ridotta capacità di investimento e innovazione, limitando la crescita aziendale.

Sul piano competitivo, il mancato adeguamento agli standard Esg può comportare l’esclusione da importanti opportunità di mercato. Nel settore edilizio, in particolare, la sostenibilità sta diventando un criterio chiave per l’accesso alle gare d’appalto pubbliche e private, specialmente quelle legate a finanziamenti europei e piani di rilancio economico. Un’impresa che ignora questi aspetti rischia quindi di restare ai margini del mercato, perdendo importanti commesse e occasioni di sviluppo. Vi è poi l’effetto sui costi operativi. Una gestione inefficace dei rischi ambientali e sociali può tradursi in inefficienze energetiche e operative, aumentando la spesa per la gestione degli immobili o delle attività di cantiere. Inoltre, una scarsa attenzione alla sicurezza e al benessere dei lavoratori può aumentare la frequenza di incidenti, con conseguenti costi diretti e indiretti, come il fermo cantiere o

Ance

2. Sostenibilità

l’incremento delle spese assicurative. Un altro elemento spesso sottovalutato è l’impatto sulla reputazione aziendale. In un’epoca in cui la sostenibilità è un valore sempre più sentito dall’opinione pubblica, le imprese che non si dimostrano responsabili sotto il profilo ambientale e sociale rischiano di subire danni d’immagine significativi. Una cattiva gestione Esg può incrinare la fiducia degli stakeholder, dagli investitori ai clienti, fino alle comunità locali, con effetti potenzialmente devastanti sul lungo periodo, come il boicottaggio o la perdita di contratti chiave. Infine, la sottovalutazione di questi rischi può anche rendere un’impresa meno resiliente di fronte alle sfide del futuro. Gli eventi climatici estremi, ad esempio, rappresentano un rischio crescente per il settore edilizio, sia in termini di danni alle infrastrutture esistenti, sia per la necessità di adattare le nuove costruzioni a standard più elevati di efficienza energetica e resistenza. Un approccio miope che non consideri questi fattori espone le imprese a costi imprevisti e vulnerabilità crescenti.

Rischi ambientali: cambiamenti climatici e impatto ecologico

Nel settore edilizio, i rischi ambientali derivanti dalle attività produttive e di costruzione sono particolarmente rilevanti. L’aumento delle temperature, le normative sulle emissioni e la scarsità di risorse rappresentano fattori di rischio che le imprese devono considerare. L’uso di materiali ad alto impatto ambientale, il consumo energetico elevato e la gestione inefficace dei rifiuti possono portare a problemi di conformità e a costi aggiuntivi, oltre che a danni reputazionali in un contesto di crescente sensibilità verso l’ambiente. Per mitigare questi rischi, le imprese associate devono adottare pratiche volte a ridurre il proprio impatto ambientale, come l’uso di materiali riciclati, la riduzione degli sprechi in cantiere e l’adozione di tecnologie che aumentano l’efficienza energetica. Le certificazioni ambientali e i sistemi di gestione ambientale (come ISO 14001) sono strumenti essenziali per monitorare e ridurre questi rischi, consentendo alle aziende di dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità.

Rischi sociali: salute, sicurezza e benessere dei lavoratori

I rischi sociali includono la salute e la sicurezza dei lavoratori, le condizioni di lavoro e il rapporto con le comunità locali. Nel settore edilizio, dove le attività in cantiere comportano rischi elevati, garantire la sicurezza dei lavoratori è fondamentale. Incidenti e infortuni possono non solo comportare gravi conseguenze per le persone coinvolte, ma anche danneggiare la reputazione dell’azienda e portare a sanzioni. Per gestire questi rischi, le imprese devono investire in formazione continua e in tecnologie per la sicurezza sul lavoro, adottando pratiche come la valutazione dei rischi in cantiere e la conformità alle normative vigenti in materia di salute e sicurezza (ad esempio, tramite l’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza come ISO 45001). Inoltre, il rispetto dei diritti dei lavoratori e un dialogo trasparente con le comunità locali rafforzano la reputazione aziendale e riducono il rischio di conflitti sociali.

Rischi di governance: trasparenza, etica e conformità normativa

La governance è un pilastro fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine. I rischi di governance includono la mancanza di trasparenza, la non conformità alle normative e le pratiche etiche carenti, che possono portare a sanzioni legali, perdita di fiducia da parte degli investitori e

danni reputazionali. La trasparenza nella rendicontazione, il rispetto delle normative e l’etica nei rapporti commerciali sono elementi cruciali per mitigare questi rischi. Per gestire efficacemente i rischi di governance, le imprese associate ad Ance Brescia sono incentivate ad adottare pratiche di rendicontazione trasparente e a implementare sistemi di controllo interno che assicurino la conformità. L’introduzione di codici etici e la formazione su pratiche di buon governo aziendale permettono alle imprese di allinearsi ai requisiti normativi e di mantenere relazioni di fiducia con stakeholder, clienti e partner di filiera.

La gestione del rischio come vantaggio competitivo

Un’efficace gestione dei rischi Esg non solo riduce le vulnerabilità aziendali, ma rappresenta un vantaggio competitivo. Le aziende che riescono a identificare e mitigare i rischi ambientali, sociali e di governance si posizionano come partner affidabili e sostenibili all’interno delle filiere. Questo approccio alla gestione del rischio non solo aumenta la resilienza dell’azienda, ma la prepara anche a rispondere prontamente alle esigenze del mercato, dimostrando un impegno solido e tangibile verso la sostenibilità.

Ance

Ruolo di Ance Brescia nella promozione/diffusione della sostenibilità tra i propri associati

Ance Brescia ha assunto un ruolo centrale nella diffusione della cultura della sostenibilità tra le imprese edili associate, rispondendo alle esigenze del contesto normativo e alle aspettative sempre più stringenti della società e dei mercati. Attraverso un approccio proattivo, Ance Brescia si è impegnata a fornire supporto, strumenti e linee guida che aiutino le imprese a integrare i principi della sostenibilità nelle loro attività quotidiane.

Azioni di sensibilizzazione e formazione

Consapevole che la transizione sostenibile richiede una profonda trasformazione culturale, Ance Brescia ha messo in atto una serie di iniziative di sensibilizzazione e formazione. Questi programmi mirano a sviluppare la consapevolezza sugli impatti Esg delle attività edilizie e a dotare le imprese delle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide del mercato. Attraverso corsi di aggiornamento e workshop, Ance Brescia promuove la conoscenza delle normative europee e nazionali, come la Tassonomia Ue e gli Esrs, spiegando le opportunità e i benefici legati all’adozione di standard sostenibili. Questi momenti formativi includono approfondimenti su temi specifici come l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti di costruzione, l’uso di materiali sostenibili e il riciclo, aiutando le imprese ad adottare pratiche più rispettose dell’ambiente.

Promozione della sostenibilità nei progetti pubblici e privati

Ance Brescia ha un ruolo attivo nel promuovere l’adozione di criteri di sostenibilità nei progetti pubblici e privati, facilitando l’accesso delle imprese a gare e bandi che richiedono specifici standard ambientali e sociali. Questo supporto si traduce in consulenze per la preparazione della documentazione necessaria e in un aggiornamento costante sulle opportunità di mercato legate ai progetti sostenibili. Attraverso queste iniziative Ance Brescia aiuta le imprese a posizionarsi in modo competitivo, permettendo loro di rispondere alle esigenze del mercato e della società, e assicurando che la sostenibilità non sia solo un obbligo normativo, ma un’opportunità di crescita e innovazione.

Valutazione e monitoraggio dell’impatto delle azioni

Per garantire un miglioramento continuo, Ance Brescia monitora e valuta l’efficacia delle proprie iniziative e il grado di adesione dei propri associati ai principi di sostenibilità. Questo monitoraggio è essenziale per misurare i progressi compiuti, identificare aree di miglioramento e adeguare il supporto fornito alle imprese in modo flessibile ed efficiente. Grazie a questo impegno costante, Ance Brescia non solo promuove la sostenibilità tra i propri associati, ma contribuisce a costruire un settore edilizio bresciano resiliente, responsabile e allineato con le sfide del futuro.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

2. Sostenibilità

Iniziative di formazione e sensibilizzazione, convenzioni

Per supportare i propri associati nell’affrontare la sfida della sostenibilità, Ance Brescia svolge un ruolo fondamentale, incentivando le imprese associate ad adottare pratiche di rendicontazione e fornendo loro il supporto necessario attraverso: z la promozione del confronto tra le imprese associate, favorendo la condivisione di best practice e casi di successo nella rendicontazione di sostenibilità, per dimostrare il valore aggiunto di questa pratica e ridurre le barriere percepite; z corsi di formazione e workshop mirati alla creazione di competenze specifiche sulla rendicontazione Esg, mostrando i benefici strategici e operativi della trasparenza aziendale; z l’elaborazione di linee guida e modelli standardizzati di rendicontazione, facilitando l’adozione di pratiche di reportistica anche da parte delle Pmi che dispongono di risorse limitate; z la sottoscrizione di convenzioni strategiche con professionisti, con l’obiettivo di fornire supporto e consulenza qualificata alle imprese del settore edilizio, accompagnandole nel percorso di redazione del Bilancio di sostenibilità aziendale a condizioni esclusive e agevolate. Grazie a questa iniziativa, le imprese associate possono beneficiare di un servizio completo e strutturato per affrontare le sfide della rendicontazione Esg.

Coinvolgimento degli stakeholder

Ance Brescia riconosce che il coinvolgimento degli stakeholder è fondamentale per realizzare una sostenibilità integrata nel settore edilizio. L’Associazione si impegna attivamente su più fronti per costruire e mantenere relazioni significative con diversi attori chiave. Nel rapporto con le istituzioni pubbliche, Ance Brescia svolge un ruolo proattivo partecipando a tavoli di lavoro e consultazioni per influenzare positivamente le politiche di sviluppo sostenibile. Questa collaborazione si concretizza in progetti congiunti di riqualificazione urbana ed efficienza energetica, che non solo migliorano la qualità ambientale delle costruzioni ma contribuiscono anche alla rigenerazione del territorio. Sul fronte accademico, l’Associazione ha sviluppato importanti partnership con università e centri di ricerca, in particolare con l’Università di Brescia. Queste collaborazioni sono cruciali per l’innovazione nel settore, permettendo alle imprese associate di accedere a risorse formative, partecipare a progetti pilota e sperimentare nuove soluzioni costruttive sostenibili. Il trasferimento di competenze e tecnologie che ne deriva è fondamentale per l’evoluzione del settore.

Ance Brescia dedica particolare attenzione anche al rapporto con le comunità locali, riconoscendo che la sostenibilità non è solo una questione tecnica ma anche sociale. Attraverso attività di informazione e consultazione, l’Associazione promuove la trasparenza e il coinvolgimento attivo dei cittadini nei processi decisionali, contribuendo a creare progetti che rispondano effettivamente alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti.

Per quanto riguarda la filiera produttiva, Ance Brescia lavora attivamente per promuovere pratiche sostenibili sia a monte che a valle. Incoraggia le imprese associate a selezionare fornitori che rispettino i principi Esg e a stabilire accordi che garantiscano l’utilizzo di materiali sostenibili e la riduzione degli sprechi. Parallelamente, lavora con i clienti per aumentare la consapevolezza e la domanda di edifici ecocompatibili. Infine, l’Associazione estende la sua rete di collaborazioni oltre i confini locali, partecipando attivamente a reti e associazioni di settore sia a livello nazionale sia europeo. Questa dimensione internazionale permette alle imprese associate di accedere a finanziamenti europei per

Ance

2. Sostenibilità

progetti di sostenibilità avanzata e di beneficiare dello scambio di esperienze e best practice con altri attori del settore. Attraverso questo approccio multi-stakeholder complesso e articolato, Ance Brescia sta contribuendo significativamente alla trasformazione del settore edilizio verso modelli più sostenibili e responsabili, creando al contempo opportunità di crescita e sviluppo per le imprese associate e per l’intero territorio bresciano.

L’importanza della sostenibilità per le imprese associate che stanno all’interno di filiere

Nel contesto attuale, le imprese edilizie sono spesso partner di grandi gruppi industriali e fornitori di clienti finali che esigono elevati standard di sostenibilità. Queste realtà richiedono alle aziende della filiera di adottare pratiche responsabili, come la riduzione dell’impatto ambientale, la trasparenza nella rendicontazione e il rispetto di criteri sociali che tutelino i lavoratori. Non rispettare tali standard può esporre le imprese a rischi reputazionali e operativi, compromettendo la loro posizione all’interno della filiera e limitando le opportunità di accesso a progetti e contratti. Per le imprese associate ad Ance Brescia, conformarsi agli standard di sostenibilità richiesti dai partner di filiera è quindi fondamentale per mantenere relazioni solide e durature. Inoltre, la capacità di rispondere a queste aspettative aumenta la loro competitività, aprendo nuove opportunità di mercato e rafforzando la fiducia dei clienti e dei fornitori.

Sostenibilità

come fattore di resilienza

L’adozione di pratiche sostenibili rende le imprese più resilienti e capaci di affrontare meglio le sfide del mercato. La gestione efficiente delle risorse, l’adozione di tecnologie a basse emissioni e l’uso di materiali riciclati non solo riducono i costi operativi, ma permettono di adattarsi più rapidamente alle nuove normative ambientali e ai cambiamenti delle preferenze dei consumatori. Questa resilienza è particolarmente importante in un settore come l’edilizia, in cui i cambiamenti di regolamentazione, le crisi di fornitura e le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime possono influire significativamente sulle attività. Adottare un approccio sostenibile consente alle imprese di costruire una base di operazioni più stabile e di ridurre i rischi associati a tali variabili.

Compliance e accesso a mercati sostenibili

Le aziende edili sostenibili hanno un maggiore accesso a mercati che privilegiano fornitori conformi agli standard Esg. Numerosi committenti, in particolare nel settore pubblico, hanno introdotto criteri ambientali e sociali nei processi di selezione, assegnando vantaggi competitivi alle imprese con elevati livelli di sostenibilità. Anche nei rapporti con il settore privato, i clienti prestano sempre più attenzione alla responsabilità sociale e ambientale dei fornitori, premiando chi dimostra di avere politiche e processi Esg solidi. L’importanza della conformità agli standard di sostenibilità è destinata a crescere, poiché sia i consumatori finali che gli stakeholder aziendali continuano a preferire fornitori etici e trasparenti. Per le imprese associate ad Ance Brescia, investire nella sostenibilità e nelle relative certificazioni non è quindi solo una necessità legale, ma un modo per posizionarsi su un mercato in evoluzione e accedere a commesse più qualificate.

Il supporto di Ance Brescia per un approccio integrato nella filiera

Consapevole delle sfide e delle opportunità legate alla sostenibilità nella filiera, Ance Brescia fornisce un supporto costante alle imprese associate, affiancandole nei percorsi di adeguamento e offrendo risorse, formazione e consulenza. Questo aiuto è essenziale per permettere alle imprese di superare le barriere all’adozione di pratiche sostenibili, dall’accesso a nuove tecnologie alla gestione delle certificazioni ambientali. Grazie al sostegno di Ance Brescia, le imprese hanno accesso a strumenti che consentono di allinearsi efficacemente agli standard di sostenibilità richiesti dai partner di filiera, mantenendo un vantaggio competitivo e garantendo una partecipazione attiva e conforme in un contesto sempre più orientato verso la sostenibilità.

Analisi di materialità di Ance Brescia

Tra le prime iniziative intraprese da Ance Brescia nel percorso verso una maggiore attenzione alla sostenibilità, l’Associazione ha deciso di condurre un’approfondita analisi di materialità. Questo processo strategico, fondamentale per una gestione consapevole e responsabile, consiste nell’identificazione, valutazione e classificazione dei temi più rilevanti in relazione agli impatti ambientali, sociali e di governance (Esg). Un tema è considerato “materiale” quando influisce in modo significativo sulle performance aziendali o sulle decisioni degli stakeholder. L’analisi di materialità consente di individuare le priorità in base all’importanza che tali tematiche rivestono sia per gli stakeholder interni ed esterni, sia per la stessa organizzazione, garantendo così un allineamento tra la strategia associativa, le esigenze del territorio e le peculiarità del settore edilizio. L’identificazione dei temi rilevanti rappresenta il primo passaggio di questo processo, che ha raccolto una vasta gamma di informazioni interne ed esterne per individuare i temi con un impatto potenzialmente significativo. Nel 2024, Ance Brescia ha realizzato la sua prima analisi di materialità coinvolgendo attivamente i propri stakeholder. I risultati di questa indagine, riportati di seguito, evidenziano i temi materiali individuati come prioritari per l’Associazione e il settore di riferimento.

Aspetti ambientali:

– consumo di energia, acqua ed emissioni in atmosfera di Ance Brescia: gestione dei consumi energetici e idrici, e relative emissioni della sede; – consumo di energia, acqua e emissioni per le imprese di Ance Brescia: supporto agli stakeholder per ridurre consumi ed emissioni; – consumo di suolo: sensibilizzazione verso politiche urbanistiche per ridurre il consumo di suolo;

– gestione rifiuti e riutilizzo dei materiali ed economia circolare: supporto per migliorare la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione.

Aspetti digitali e di comunicazione:

– privacy e gestione dei dati delle imprese: sicurezza delle informazioni e gestione dei dati sensibili; – possibilità di confronto: agevolare la comunicazione tra le imprese associate e i vertici dell’Associazione;

– accesso a informazioni: garantire alle imprese associate l’accesso a informazioni attuali e pertinenti.

2.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Aspetti sociali e politici:

– cultura e sviluppo associativo: promozione di una cultura attenta a sostenibilità, innovazione e competitività;

– impegno politico e attività di lobbying: promozione di politiche e lobby per lo sviluppo del settore; – corruzione e concussione: contrasto alla corruzione e concussione a tutti i livelli:

– cultura, beneficenza e rapporto con scuole e università: donazioni, contributi culturali e sviluppo di relazioni con istituti educativi.

Aspetti legati ai dipendenti:

– condizioni e orario di lavoro: promozione di una cultura d’impresa che garantisca il benessere dei dipendenti;

– formazione e sviluppo delle competenze: miglioramento delle competenze tecniche del personale;

– diversità e inclusione: promozione di un ambiente inclusivo, meritocratico ed equo.

Per quanto riguarda i destinatari principali di questa analisi sono gli stakeholder di Ance Brescia, che includono:

z imprese associate (soci ordinari e assistiti): aziende del settore edile che associate ad Ance Brescia e imprese assistite in Cassa edile; z dipendenti e collaboratori: personale interno, collaboratori ed ex-direttori; z sistema Ance: altre Ance territoriali, regionali e nazionale; z ordini professionali: Ordini professionali presenti sul territorio; z pubbliche amministrazioni locali: tra cui Comune e Provincia di Brescia e altre stazioni appaltanti; z comunità locali: associazioni e fondazioni presenti sul territorio; z fornitori: organizzazioni che collaborano per servizi o progetti; z scuole e università: Università di Brescia e uffici scolastici locali.

Di seguito le risposte raccolte dai diversi stakeholder.

Grafico 1: Divisione percentuale delle risposte ricevute al questionario

Socio ordinario

Socio assistito

Dipendente

Pubblica amministrazione

Associazione di categoria/Ordine professionale

Comunità locali

Scuole o università

Analisi dei risultati

Il questionario comprendeva 14 domande specifiche, oltre a due domande iniziali necessarie per identificare lo stakeholder che forniva la risposta. Le risposte alle 14 domande tematiche consistevano in un semplice voto da 1 a 5, dove 1 indicava che, secondo l’intervistato, il tema non era importante, mentre 5 significava che era un argomento molto importante. Il grafico rappresenta il valore medio di ogni singola domanda (la media è stata calcolata su tutte le risposte raccolte: 92 in totale)

Grafico 2: Valori medi dei punteggi ottenuti per singola domanda

1.1Consumo di energia, acqua e emissioni in atmosfera di Ance Brescia 1.2Consumo di energia, acqua e emissioni in atmosfera per le imprese di Ance Brescia 1.3Consumo di suolo 1.4Gestione RifiutiRiutilizzo dei materiali ed economia circolare: 2.1Privacy e gestione dei dati delle imprese: 2.2Possibilità di confronto 2.3Accesso a informazioni: 3.1Cultura e sviluppo associativo: 3.2Impegno politico e attività di lobbying: 3.3Corruzione e concussione: 3.4Cultura, Beneficenza e rapporto con scuole ed università: 4.1Condizioni e orario di lavoro: 4.2Formazione e sviluppo delle competenze: 4.3Diversità e inclusione:

Analizzando il grafico si può notare che i quattro temi di maggior importanza per gli intervistati sono divisi equamente in ciascuna delle quattro categorie di analisi.

La “gestione rifiuti”, e il relativo supporto al riutilizzo di materiali riciclati in ottica di economia circolare che Ance Brescia fornisce alle imprese, è risultata la tematica ambientale di maggior interesse. Per quanto riguarda gli altri tre ambiti analizzati, la formazione che Ance Brescia fa verso l’esterno e al suo interno risulta essere predominante verso le altre categorie (punto 2.3 e punto 4.2).

È risultato essere di minor interesse per gli intervistati, invece, il risparmio dei consumi della sede di Ance Brescia e il supporto che Ance Brescia dà ai propri associati in ottica di riduzione dei consumi di acqua e suolo.

Successivamente, ci si è voluti concentrare sugli stakeholder più importanti e che hanno dato un maggior numero di risposte al questionario (soci ordinari, soci assistiti e dipendenti) confrontando i risultati delle singole categorie con la media totale ottenuta dall’analisi precedente.

Grafico 3: Valori medi dei punteggi ottenuti per singola domanda per le categorie soci ordinari, dipendenti e soci assistiti confrontati con la media generale

1.1Consumo di energia, acqua e emissioni in atmosfera di Ance Brescia 1.2Consumo di energia, acqua e emissioni in atmosfera per le imprese di Ance Brescia 1.3Consumo di suolo 1.4Gestione RifiutiRiutilizzo dei materiali ed economia circolare: 2.1Privacy e gestione dei dati delle imprese: 2.2Possibilità di confronto 2.3Accesso a informazioni: 3.1Cultura e sviluppo associativo: 3.2Impegno politico e attività di lobbying: 3.3Corruzione e concussione: 3.4Cultura, Beneficenza e rapporto con scuole ed università: 4.1Condizioni e orario di lavoro: 4.2Formazione e sviluppo delle competenze: 4.3Diversità e inclusione:

L’analisi del grafico evidenzia delle tendenze distintive nei risultati tra i diversi gruppi considerati. I valori ottenuti sono stati calcolati facendo la media per le singole categorie analizzate.

Per quanto riguarda le tematiche ambientali i dipendenti hanno ottenuto un valore medio maggiore per tutte le categorie analizzate ad eccezione del consumo di suolo e la formazione verso l’esterno sui temi della gestione rifiuti ed economia circolare. In queste due categorie, principalmente dirette verso l’esterno, i soci ordinari sono quelli che hanno ottenuto un risultato maggiore. Per tutte e quattro le domande sui temi ambientali, i soci assistiti hanno ottenuto un valore ampiamente inferiore rispetto alla media generale, dimostrando un interesse inferiore rispetto alle altre categorie.

Per quanto riguarda gli aspetti digitali e di comunicazione i soci ordinari sonno quelli che hanno dimostrato un maggiore interesse in due delle tre domande a cui sono stati sottoposti, essendo loro stessi i diretti interessati. L’unica categoria in cui non hanno ottenuto il valore maggiore è l’accesso a informazioni attuali e di interesse, in cui i dipendenti hanno ottenuto un valore maggiore.

Per quanto riguarda aspetti sociali e politici i soci ordinari han dimostrato un maggior interesse rispetto a tutte le altre categorie, seguito dai dipendenti e ultimo ancora i soci assistiti.

Infine, gli aspetti legati ai dipendenti che dimostrano, ancora una volta, un forte interesse da parte dei soci ordinari, che la struttura funzioni al meglio e sia formata nel migliore dei modi, addirittura più dei dipendenti stessi. In conclusione, emerge chiaramente che i soci assistiti ottengono costantemente i punteggi più bassi in tutte le categorie, evidenziando una percezione estremamente di

Media totale Dipendente Ance Brescia Socio ordinario Socio assistito

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

2. Sostenibilità

maggior disinteresse. I soci ordinari, al contrario, si collocano al livello più alto, segnalando una percezione molto favorevole nei confronti dell’Associazione.

Scarsa diffusione della rendicontazione di sostenibilità tra le imprese del settore edile bresciano

Nonostante la crescente importanza della sostenibilità, la rendicontazione di sostenibilità rimane ancora poco diffusa tra le imprese del settore edile bresciano. Questo limite rappresenta un’area di miglioramento significativa, poiché la rendicontazione non solo dimostra l’impegno delle aziende verso pratiche sostenibili, ma è anche un requisito sempre più richiesto per accedere a bandi, appalti e partnership strategiche. La mancanza di una rendicontazione regolare e trasparente, quindi, può rappresentare un freno alla competitività delle imprese del territorio, in un contesto in cui la sostenibilità è ormai un fattore critico di mercato.

Sfide nella diffusione della rendicontazione di sostenibilità

Le imprese del settore edile, in particolare le Pmi, spesso incontrano difficoltà nell’adozione della rendicontazione di sostenibilità. Le principali sfide riguardano la mancanza di risorse dedicate, l’assenza di competenze tecniche specifiche e, talvolta, la percezione che la rendicontazione sia un obbligo burocratico piuttosto che uno strumento di valore strategico. Questa visione può portare molte imprese a sottovalutare l’importanza della rendicontazione Esg, limitando così il loro accesso a finanziamenti green, a partnership strategiche e a opportunità di crescita.

L’importanza della rendicontazione come strumento strategico

La rendicontazione di sostenibilità non è solo una pratica di conformità, ma rappresenta un potente strumento strategico per migliorare la trasparenza e la gestione dei rischi Esg. Attraverso una rendicontazione regolare, le imprese possono monitorare le proprie performance ambientali e sociali, individuare aree di miglioramento e comunicare in modo trasparente con clienti, investitori e stakeholders. Questo tipo di trasparenza rafforza la fiducia e offre un vantaggio competitivo, aumentando l’attrattiva delle imprese nei confronti di partner e mercati sensibili alla sostenibilità.

Verso una maggiore diffusione della cultura della trasparenza

Una maggiore diffusione della rendicontazione di sostenibilità tra le imprese edili bresciane contribuirebbe a creare una cultura della trasparenza, rafforzando la reputazione del settore e aumentando la competitività delle imprese a livello locale e nazionale. Un maggiore impegno nella rendicontazione, inoltre, garantirebbe che le aziende possano rispondere alle richieste di mercati e investitori sempre più attenti ai criteri Esg, posizionandosi in modo favorevole per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità legate alla sostenibilità. La rendicontazione di sostenibilità rappresenta quindi un’area chiave su cui le imprese del settore edile bresciano possono lavorare per migliorare la propria resilienza, aumentare la trasparenza e rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità. Attraverso il supporto di Ance Brescia e una visione orientata al lungo termine, le imprese possono integrare la rendicontazione Esg come elemento strategico della propria attività, rafforzando così il ruolo del settore edile nella transizione verso un’economia sostenibile e responsabile.

Il sistema delle imprese edili bresciane

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Ance

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Trasformazioni e opportunità nel settore edile bresciano: un’analisi 2019-2024

Introduzione

Il settore delle costruzioni in Italia ha vissuto un periodo di notevoli trasformazioni e sfide tra il 2019 e il 2024, influenzato da una serie di dinamiche economiche e sociali che hanno segnato profondamente il panorama nazionale. L’inizio di questo periodo è stato caratterizzato da una ripresa moderata dopo la crisi economica del decennio precedente, con segnali di crescita sostenuta dagli investimenti pubblici e privati, nonché da una crescente domanda di abitazioni e infrastrutture.

Tuttavia, nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto devastante su tutti i settori economici, compreso quello delle costruzioni. Le misure di lockdown e le restrizioni hanno portato a ritardi nei cantieri, interruzioni nella catena di approvvigionamento e un generale rallentamento dell’attività edilizia. Nonostante queste difficoltà, il settore ha dimostrato una resilienza notevole, supportato da interventi governativi mirati e da iniziative come il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha fornito risorse significative per la riqualificazione urbana e la sostenibilità ambientale.

Nel periodo successivo, il 2021 e il 2022, il settore ha iniziato a recuperare, con un aumento degli investimenti e una ripresa della domanda, alimentata anche da incentivi fiscali come il Superbonus 110%. Tuttavia, le sfide non sono mancate: l’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà nella manodopera e le tensioni geopolitiche hanno messo a dura prova la stabilità del mercato.

Congiuntura

Nel 2024, l’economia italiana ha registrato un rallentamento nella crescita, principalmente a causa della debole domanda interna, sia in termini di consumi che di investimenti. Il settore industriale, in particolare quello automotive, ha subito una contrazione significativa, mentre l’incertezza globale ha continuato a influire negativamente sulle prospettive economiche. Nonostante una politica monetaria meno restrittiva, gli investimenti e l’occupazione non hanno beneficiato in misura sostanziale di questo cambiamento. Le previsioni di crescita del Pil per il 2024 sono state riviste al ribasso dall’Istat e dall’Ocse, fissandosi entrambe al +0,5%, rispetto alle precedenti stime di +1% e +0,7%. In questo contesto, il settore delle costruzioni continua a rappresentare un pilastro fondamentale per l’economia, essendo stato un motore di crescita negli ultimi tre anni, con un incremento del Pil del 14,8% tra il 2021 e il 2023. Questo periodo ha visto una ripresa senza precedenti nel comparto edilizio, alimentata principalmente dagli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e dagli investimenti del Pnrr. Sebbene nel 2024 si preveda, secondo le stime di Ance, un ridimensionamento degli investimenti nel settore, il Pnrr sta cominciando a generare risultati concreti. Le previsioni di Ance indicano una flessione degli investimenti nelle costruzioni del 5,3% nel 2024, dovuta principalmente al calo degli interventi di manutenzione straordinaria. Tuttavia, le opere pubbliche, sostenute dai fondi del Pnrr, continuano a mantenere buone performance. Nonostante il rallentamento

Ance

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

generale, i dati parziali per il 2024 segnalano ancora segni positivi, con un aumento degli investimenti e della produzione del settore. L’occupazione nel comparto edile ha visto una crescita sia nelle ore lavorate (+4,2%) che nel numero di lavoratori (+5,5%), anche se la seconda metà dell’anno ha registrato una certa moderazione dei tassi di crescita.

In sintesi, sebbene il settore delle costruzioni stia attraversando una fase di consolidamento dopo anni di forte crescita, i segnali restano positivi, grazie anche al supporto del Pnrr e agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica. Tuttavia, il rallentamento dell’economia e la contrazione in alcuni segmenti, come la manutenzione straordinaria, richiedono una certa prudenza nelle previsioni per il futuro.

Secondo Ance, nel 2024 si prevede una riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 5,3% rispetto all’anno precedente, con dinamiche differenti tra i settori residenziale e non residenziale. La flessione riguarda principalmente il comparto abitativo, dovuta alla riduzione degli interventi di manutenzione straordinaria, mentre il settore non residenziale, grazie alle opere pubbliche, continua a crescere. Le opere pubbliche, sostenute dai fondi del Pnrr, rappresentano il principale motore di crescita del settore, con un incremento previsto degli investimenti del 21% rispetto al 2023. Questo trend positivo si riflette anche negli investimenti da parte di Comuni e Rfi, che stanno portando avanti rilevanti progetti infrastrutturali, in particolare nel settore ferroviario.

Per il 2025, le previsioni di Ance non sono ottimistiche, con un ulteriore calo degli investimenti nelle costruzioni del 7% rispetto al 2024, principalmente a causa della riduzione delle agevolazioni fiscali per la manutenzione straordinaria residenziale. Tuttavia, il settore delle opere pubbliche continuerà a crescere, con un incremento previsto del 16% rispetto al 2024, grazie all’accelerazione dei progetti legati al Pnrr. L’incertezza economica, tuttavia, potrebbe influire negativamente sugli investimenti, soprattutto nel settore non residenziale privato.

In generale, sebbene il settore delle costruzioni stia attraversando un periodo di rallentamento, il contributo delle opere pubbliche e la continua domanda di riqualificazione e sostenibilità energetica potrebbero sostenere una parte della crescita del settore.

Questo studio esamina in dettaglio l’andamento del settore delle costruzioni in provincia di Brescia, analizzando le dinamiche imprenditoriali, occupazionali e di mercato, con l’obiettivo di fornire una visione completa delle opportunità e delle sfide che hanno caratterizzato il comparto in questo periodo cruciale.

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Le imprese delle costruzioni:

struttura, dinamiche nel periodo 2019-2023 e prime evidenze del 2024

Struttura e caratteristiche

Il settore delle costruzioni in provincia di Brescia conta al 30 settembre del 2024 (ultimo dato disponibile alla data di chiusura dei lavori) 17.568 imprese registrate presso i registri della Camera di Commercio di Brescia, ovvero il -15% del sistema imprenditoriale bresciano. Il settore è composto prevalentemente da imprese che si occupano di lavori di costruzione specializzati pari al 69,2%; segue il comparto della costruzione di edifici con il 29,8%, mentre il comparto dell’ingegneria civile incide per l’1%. Il 55,7% è organizzato sotto forma di imprese individuali, e il 32,7% è costituito sotto forma di società di capitali.

Grafico 4: Composizione per comparti di attività del settore delle costruzioni bresciano al 30/09/2024

Grafico 5: Composizione per organizzazione giuridica del settore delle costruzioni bresciano al 30/09/2024

29,8%

Costruzione di edifici 1% Ingegneria civile

69,2%

Lavori di costruzione specializzati

32,7%

Società di capitale

11,0%

Società di persone

Le dinamiche degli ultimi anni: quinquennio 2019-2023

Ditte individuali

Altre forme

Dopo un decennio di crisi che ha portato alla chiusura di molte imprese, dal 2020 si sono iniziati a notare segnali positivi, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. A partire dal 2021, il miglioramento dei livelli produttivi, incentivato da misure come il Superbonus 110% per gli interventi sul pa-

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

trimonio residenziale, ha stimolato l’iniziativa imprenditoriale. Nel biennio 2020-2021, l’apertura di nuove imprese nella provincia ha registrato un notevole slancio, come dimostra l’aumento del tasso di natalità imprenditoriale, passato dal 4,4% al 6,1%. La vitalità imprenditoriale ha continuato nei primi sei mesi del 2022, ma ha iniziato a rallentare nella seconda metà dell’anno, affievolendosi ulteriormente nel 2023.

Per quanto riguarda le uscite dal sistema produttivo, i primi nove mesi del 2022 hanno mostrato un andamento simile a quello dello stesso periodo del 2021, con una sostanziale stabilità delle imprese esistenti. Tuttavia, nell’ultimo trimestre si è registrato un aumento significativo delle cessazioni d’impresa, portando il numero totale delle chiusure a superare ampiamente i livelli pre-pandemici. L’analisi delle cancellazioni del 2022 rivela che l’accelerazione non è necessariamente indicativa di una crisi economica, poiché il 37,5% delle chiusure è attribuibile a cancellazioni d’ufficio di imprese non più operative da tempo1, mentre il 62,4% riguarda chiusure volontarie.

Nel 2023, le uscite dal sistema produttivo hanno seguito la tendenza già osservata nel 2022, con un ulteriore aumento delle chiusure. Di conseguenza, il numero delle imprese nel settore delle costruzioni bresciano è sceso a 17.743, con una diminuzione dell’1%.

Dal punto di vista occupazionale, il periodo osservato ha mostrato una dinamica espansiva, particolarmente intensa nel 2021, con un incremento degli addetti del 10,1% rispetto al 2020. Questa tendenza positiva è proseguita anche nel biennio 2022-2023, sebbene a un ritmo più lento. La rapida ripresa occupazionale del 2021 ha comportato un notevole aumento delle difficoltà nel reperire personale.

Secondo i dati dell’indagine Excelsior condotta da Unioncamere, nel 2023 il 55% dei profili ricercati dalle imprese delle costruzioni bresciane è risultato difficile da trovare, rispetto al 44,6% del 2021. Prima della pandemia, nel 2019, solo il 28% delle figure professionali cercate presentava difficoltà di reperimento. Il mismatch tra domanda e offerta è aumentato in modo significativo, e per alcune professioni la difficoltà di reperimento è stata notevolmente superiore alla media.

Crescita delle medie imprese

L’aumento dell’occupazione nel settore delle costruzioni ha avuto ripercussioni significative sulla struttura dimensionale delle imprese. Le aziende con un solo addetto, che costituiscono la maggior parte del comparto, hanno visto una diminuzione della loro quota di mercato, passando dal 62,1% nel 2019 al 60,8% nel 2023. Questa perdita di quote è stata compensata da un incremento delle imprese di dimensioni maggiori. In particolare, la percentuale delle medie imprese (con 10-49 addetti) sono passate dal 4,6% del 2019 al 5,5% del 2023.

1 Per cancellazioni d’ufficio si intendono le cancellazioni di tutte quelle imprese che, dal 2005, le Camere di Commercio cancellano d’ufficio, nel corso di un periodo, dal registro delle Imprese perché non più operative da almeno tre anni (in applicazione del D.p.r. 247 del 23/07/2004 e successiva circolare n. 385/C del Ministero delle Attività produttive).

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

6: Andamento del numero di imprese

L’analisi dei segmenti di attività di cui è composto il settore delle costruzioni – sotto il profilo della tipologia di attività condotta in via prevalente definito dalla classificazione ATECO2007 – mette in evidenzia quanto segue.

Il comparto dei lavori di costruzione specializzati

Nel quinquennio 2019-2023, il comparto dei lavori di costruzione specializzati (ATECO F43), che comprende le imprese principalmente impegnate in attività di demolizione, preparazione dei cantieri,

Grafico
Grafico 7: Imprese per numero di addetti

Ance Brescia

economico-finanziaria

installazione di impianti elettrici e idraulici, nonché nel completamento e nella finitura di edifici, ha registrato un +0,3% nel numero di imprese e un +16% nel numero di addetti. Questo settore ha mostrato una crescita costante, sostenuta da incentivi per la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, introdotti prima della crisi pandemica, e da nuove misure per gli interventi sul patrimonio residenziale, tra cui il Superbonus 110%.

Tuttavia, dalla seconda metà del 2022, il dinamismo del comparto ha iniziato a rallentare, principalmente a causa di un calo dell’iniziativa imprenditoriale e, in misura maggiore, per l’aumento delle chiusure di imprese, sia per provvedimenti amministrativi che per decisioni volontarie. Nel 2023, il numero delle imprese si è attestato a 11.907, registrando un calo del 2,2% rispetto al 2022, ma mantenendosi pressoché in linea con i livelli del 2019 (+0,3%).

Il dinamismo del comparto è ulteriormente evidenziato dal trend occupazionale, che ha mostrato una crescita costante: tra il 2020 e il 2023, il numero degli addetti è aumentato di oltre 4.000 unità.

Grafico 8: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto dei lavori di costruzione specializzati (F43) nella provincia di Brescia

Il comparto della

costruzione di edifici

Il comparto della costruzione di edifici (F41), che include le imprese che si occupano prevalentemente della costruzione di immobili residenziali e non residenziali, ha registrato un leggero incremento nel numero delle imprese tra il 2018 e il 2020. Tuttavia, nel 2021 si è assistito a una crescita significativa, che ha trainato anche l’occupazione. Nel biennio 2022-2023, il dinamismo del comparto si è arrestato a causa di diversi fattori negativi emersi nel 2022, quali la difficoltà nel reperire operai specializzati, l’aumento dei prezzi dei materiali e le strozzature nei meccanismi di cessione del credito d’imposta per l’edilizia residenziale connessi all’applicazione del bonus 110%. Nel complesso, nel quinquennio esaminato, il comparto ha riportato un calo del numero delle imprese del 3,8% e un incremento occupazionale dell’11,7%. A fine 2023, il comparto conta 5.658 imprese e 13.237 addetti, pari al 32% delle imprese del settore delle costruzioni e al 31,4% degli addetti, segnando una diminuzione rispettivamente del 2,8% e del 3,5% rispetto al 2022.

Ance Brescia

Grafico 9: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto delle costruzioni di edifici (F41) nella provincia di Brescia

Il comparto delle opere di ingegneria civile

Il comparto delle opere di ingegneria civile tra il 2019 e il 2023, che include prevalentemente imprese attive nella costruzione di strade, ferrovie e opere di pubblica utilità (F42), ha registrato una crescita percentuale superiore rispetto ad altri settori. In particolare, si è osservato un aumento del 4,1% nel numero di imprese e un incremento del 25,1% nel numero di addetti. Alla fine del 2023, il numero di imprese è rimasto pressoché stabile rispetto al 2022, attestandosi a 178 realtà imprenditoriali, pari all’1% delle aziende del settore edile.

Grafico 10: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto delle opere di ingegneria civile (F42) nella provincia di Brescia

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Evoluzione organizzativa nel settore edile: crescita delle società di capitale e declino delle imprese individuali

Tra le trasformazioni vissute dal settore edile nell’ultimo decennio, l’aspetto organizzativo delle imprese attraverso la forma giuridica scelta riveste un ruolo importante. La necessità di dotarsi di forme organizzative più strutturate si è consolidata anche nel quinquennio osservato. Dal 2019 al 2023, le società di capitale sono cresciute del 15,3%, grazie a un aumento significativo nel comparto della costruzione di edifici, il segmento più strutturato del settore delle costruzioni, dove il 55% delle imprese è costituito da società di capitale. Significativa, in termini percentuali, è stata la crescita delle società di capitale attive nel comparto dei lavori di costruzione specializzati, sebbene in tale ambito solo il 17% delle imprese sia organizzato sotto forma di società di capitale. A fine 2023, le società di capitale erano 5.549, in aumento del 3,9% rispetto al 2022, rappresentando il 31,3% delle imprese del settore (rispetto al 26,9% del 2019).

Le imprese individuali rappresentano la forma organizzativa più diffusa, ma nel quinquennio osservato sono diminuite. A fine 2023, le imprese individuali rappresentavano il 56,7% delle imprese edili (rispetto al 59,4% del 2019), contando 10.652 realtà imprenditoriali. Il comparto in cui sono più diffuse è quello dei lavori di costruzione specializzati, segmento in cui circa sette imprese su dieci sono ditte individuali. A seguito di un percorso discendente intrapreso da diversi anni, si è registrato un calo nel quinquennio osservato anche nel numero delle imprese edili costituite in società di persone, che a fine 2023 rappresentavano l’11,2% (erano il 12,7% nel 2019).

11: Composizione del settore delle costruzioni per organizzazione giuridica nel periodo 2019-2023 in provincia di Brescia

Grafico
Imprese individuali Società di persone
Società di capitali Altre forme

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Analisi del mercato immobiliare residenziale in provincia di Brescia 2019-2024

Andamento generale delle compravendite

Negli ultimi anni, il mercato immobiliare residenziale in provincia di Brescia ha mostrato andamenti altalenanti, influenzati da vari fattori. Dopo un calo nel 2020 dovuto alla pandemia, nel 2021 si è registrato un forte rimbalzo delle compravendite (+32%), attribuibile a condizioni di prestito favorevoli e ai bonus edilizi che hanno incentivato l’interesse per gli immobili da ristrutturare.

Nel 2022 la crescita è rallentata, con un incremento modesto (+1,3%). Il settore è stato penalizzato dall’incertezza causata dalla guerra in Ucraina, dall’aumento dei prezzi energetici e dei tassi dei mutui, che hanno reso i consumatori più attenti al prezzo di vendita, all’efficienza energetica e allo stato di manutenzione degli immobili.

Nel 2023 la tendenza negativa si è rafforzata, con un calo significativo delle compravendite (-12,2%), influenzato dalla stretta monetaria della Bce che ha aumentato il costo dei prestiti per l’acquisto di case. I dati dell’Agenzia delle Entrate mostrano oscillazioni più marcate nelle compravendite nel Comune di Brescia rispetto agli altri comuni della provincia, con un calo nel 2022 (-0,2%) e nel 2023 (11,1%). Gli altri comuni della provincia hanno mantenuto una maggiore stabilità nel 2022 (+1,6%) ma hanno registrato un calo significativo nel 2023 (-12,4%).

Nel 2024, dopo una flessione nel primo trimestre (-4,6%), l’attività transattiva è ripresa nel secondo (+0,7%) e in misura più intensa nel terzo trimestre (+2,0%). Complessivamente, nei primi nove mesi del 2024, le unità compravendute si sono attestate sui livelli dello stesso periodo del 2023 (-0,2%).

Tabella 1: Compravendita di unità immobiliari a uso abitativo nella provincia di Brescia

Var. % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Fonte: Agenzia delle Entrate

Analisi dei nuovi mutui erogati

Tra il 2019 e il 2021 i mutui erogati alle famiglie bresciane per l’acquisto di abitazioni sono aumentati costantemente, raggiungendo un picco nel 2021 (+21%). Tuttavia, nel 2022 il mercato ha iniziato a rallentare con un calo del 12,8%, e nel 2023 la flessione è stata ancora più marcata (-25,1%), influenzata dalle politiche monetarie restrittive adottate per contrastare l’inflazione.

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

Il primo trimestre del 2023 ha mostrato un leggero calo (-2%), ma nei trimestri successivi si è registrato un rimbalzo significativo (+8,8% e +22,2%), suggerendo una possibile ripresa del mercato.

% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Fonte: Banca d’Italia

Andamento delle compravendite e dei mutui nella provincia di Brescia: crescita e ripresa nel mercato immobiliare (2019-2024)

Mettendo a confronto le dinamiche delle compravendite e dei mutui, come rappresentate dal grafico sottostante emerge che tra il 2019 e il 2021 le compravendite e i mutui erogati sono aumentati, raggiungendo un picco nel 2021. Questo incremento è probabilmente dovuto ai tassi di interesse molto bassi e agli incentivi governativi post-pandemia. Nel 2022, i mutui erogati sono diminuiti del 12,8%, mentre le compravendite sono rimaste stabili (+1,3%). Il calo dei mutui potrebbe indicare un primo segnale di irrigidimento delle condizioni di credito. Nel 2023, le compravendite sono calate del 12,2% e i mutui erogati hanno registrato un crollo del 25,1%, coincidente con l’aumento dei tassi di interesse, che ha reso i mutui più costosi per le famiglie.

Nei primi nove mesi del 2024 si è assistito a una graduale ripresa delle transazioni immobiliari a partire dalla seconda metà dell’anno e dei mutui (+9,6% rispetto al 2023). Questi segnali di ripresa sono

Grafico 12: Andamento mutui erogati e compravendite nella provincia di Brescia

Tabella 2: Flusso di nuovi mutui erogati per acquisto di abitazioni da parte delle famiglie in provincia di Brescia Valori in milioni di euro

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

stati influenzati dalla politica monetaria della Bce, che a partire da giugno 2024 ha ridotto per quattro volte i principali tassi di riferimento, abbassandoli complessivamente di un punto percentuale. Questo intervento ha avuto un impatto positivo sui mutui per l’acquisto della casa. Rilevante è stato anche il calo significativo dell’inflazione. La rapida diminuzione dei prezzi, soprattutto nei beni energetici, ha contribuito a un parziale recupero del potere d’acquisto, favorendo la ricostituzione delle riserve di risparmio delle famiglie e alimentando decisioni di investimento, come l’acquisto di un’abitazione.

Il mercato delle opere pubbliche per le imprese in provincia di Brescia e in Lombardia: trend e impatti delle politiche nel periodo 2019-2024

Il mercato delle opere pubbliche in Lombardia nel periodo 2019-2024 ha vissuto una fase espansiva, grazie soprattutto alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano complementare nazionale (Pnc). L’analisi del mercato delle opere pubbliche in Lombardia, realizzata dal Sistema informativo lombardo sulla realizzazione delle opere pubbliche (Silrop) – uno strumento che raccoglie tutti i dati di interesse per la realizzazione dei lavori di importo superiore a 150 mila euro, realizzato da Cresme Europa Servizi e Ance Lombardia – evidenzia che negli ultimi cinque anni e mezzo i bandi e le aggiudicazioni di lavori pubblici hanno raggiunto numeri record, con una significativa accelerazione nel biennio 2022-2023. Tuttavia, nel 2024 si è osservato un rallentamento della domanda, con una riduzione degli importi dei bandi e delle aggiudicazioni rispetto agli anni precedenti. Nonostante questo rallentamento, i livelli rimangono comunque alti rispetto ai periodi precedenti al 2021.

Sul territorio della regione Lombardia, l’analisi delle aggiudicazioni mostra che le imprese lombarde, tra gennaio 2022 e giugno 2024 (2,5 anni), hanno vinto 2.186 gare, il 60% del totale, per un valore complessivo di 8,2 miliardi di euro (52%), segnando un aumento rispetto a quanto vinto nel triennio 2019-2021. Le imprese bresciane, negli ultimi due anni e mezzo, hanno vinto il 36% delle gare, corrispondenti al 27% degli importi.

Dai dati rilevati dal sistema Silrop, in provincia di Brescia, nel 2023 sono state aggiudicate 402 gare per un importo di quasi 1,3 miliardi di euro. Nei primi sei mesi del 2024 si osserva, tuttavia, un rallentamento dell’espansione del mercato, con un calo del 42,3% degli importi dei bandi e del 43,6% degli importi delle aggiudicazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione degli importi in gara è più intensa rispetto al dato regionale (-32,9%) ma più contenuta rispetto al dato nazionale (-63,9%), mentre la riduzione degli importi aggiudicati è meno robusta rispetto al dato regionale (-58,3%) e nazionale (-64,1%).

Nel periodo gennaio 2019 - giugno 2024, i tempi di affidamento dei lavori sono diminuiti, passando da dieci mesi (per i bandi antecedenti al 2019) a meno di due mesi nei primi sei mesi del 2024. Contestualmente, i ribassi medi di gara si sono ridotti dal 20% del 2019 all’11,5% nel 2023, per poi aumentare al 15% nei primi sei mesi del 2024.

I motori trainanti di questa fase espansiva delle opere pubbliche sono riconducibili alle riforme del Pnrr e del Pnc. La ricerca evidenzia che tra gennaio 2021 e giugno 2024, i bandi per l’affidamento dei lavori della programmazione Pnrr-Pnc di interesse per il territorio della regione Lombardia sono stati 1.740, per un importo complessivo di circa 6,4 miliardi di euro, corrispondenti al 16% dei bandi e al 25% degli importi del mercato complessivo delle opere pubbliche. L’incidenza degli importi è passata dal 7% nel 2021, anno di avvio della programmazione Pnrr, al 42% nel 2022, al 27% nel 2023 e al 6% nel primo semestre del 2024.

Un altro dato significativo emerso dalla ricerca riguarda l’aumento dell’incidenza delle opere medie e grandi. Gli interventi di importo superiore al milione di euro sono passati da quote inferiori al 25% nel biennio 2019-2020, al 25% nel 2021, al 28% nel 2022, al 30% nel 2023, per poi scendere nei primi sei mesi del 2024, con l’esaurirsi della domanda Pnrr. Nel biennio 2022-2023, anni di forte espansione della domanda Pnrr, l’incidenza degli appalti di importo superiore a 1 milione di euro ha superato l’88% del valore del mercato.

In provincia di Brescia, nel periodo 2021-2024, la programmazione Pnrr-Pnc ha costituito il 27% del totale degli importi messi a gara e il 17% in numero, determinando una crescita delle opere medie e grandi. Gli interventi di importo superiore a 1 milione di euro sono passati da una media annua di 56 bandi nel triennio 2019-2021, a 116 bandi nel 2022, a 125 bandi nel 2023 e a 54 bandi nei primi sei mesi del 2024. Con riferimento all’importo, dal 2022, con la pubblicazione di numerose gare finanziate dal Pnrr, l’incidenza degli appalti superiori a 1 milione di euro ha superato l’80% del valore del mercato.

Lo studio evidenzia che nella fase espansiva delle opere pubbliche in Lombardia, gli enti territoriali si confermano i principali committenti. Nel 2023 hanno raggiunto valori record con 2.679 lavori in

Grafico 13: Mercato opere pubbliche in Lombardia (bandi 2021-2024) e incidenza percentuale Pnrr-Pnc

import per anno e semestre (milioni di euro)

Valori in milioni di euro

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

3. Il sistema delle imprese e dili bresciane

gara per oltre 5 miliardi di euro. La programmazione Pnrr-Pnc ha coinvolto anche gestori di reti e infrastrutture. La fase espansiva interessa sia le infrastrutture (mobilità, energia, telecomunicazioni, acqua, ambiente e territorio) che l’edilizia (edifici pubblici residenziali e non residenziali). Nel biennio 2022-2023 sono stati raggiunti importi record in entrambi i comparti, trainati dagli investimenti PnrrPnc per la mobilità sostenibile e l’edilizia scolastica.

Sintesi dello studio

Il settore delle costruzioni in provincia di Brescia ha vissuto un periodo di profonde trasformazioni tra il 2019 e il 2024. Dopo un decennio di crisi, dal 2020 si sono osservati segnali positivi, nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19. L’introduzione di misure come il Superbonus 110% ha incentivato l’iniziativa imprenditoriale, portando a un aumento delle nuove imprese nel 2020-2021. Tuttavia, il periodo ha visto anche un incremento delle chiusure di imprese, molte delle quali erano cancellazioni d’ufficio di attività non più operative.

Dal punto di vista occupazionale, il settore ha registrato una crescita significativa, con un aumento degli addetti del 10,1% nel 2021 rispetto al 2020. Questa crescita, però, è stata accompagnata da una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato, con un mismatch tra domanda e offerta di lavoro che è aumentato dal 28% nel 2019 al 55% nel 2023.

Il mercato immobiliare residenziale ha mostrato andamenti altalenanti. Dopo un forte rimbalzo delle compravendite nel 2021, il mercato ha rallentato nel 2022 e ha subito un calo significativo nel 2023 a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Questo ha reso i mutui più costosi, influenzando negativamente la domanda di abitazioni.

Il settore delle opere pubbliche ha beneficiato delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano complementare nazionale (Pnc), registrando una fase espansiva con numeri record di bandi e aggiudicazioni di lavori pubblici. Tuttavia, nel 2024 si è osservato un rallentamento della domanda, con una riduzione degli importi dei bandi del 42,3% rispetto all’anno precedente.

Multiprovincia
Altri mercati Pnrr - Pnc
Fonte: Cresme Europa Servizi
Incidenza % importi Pnrr-Pnc per ambito territoriale

Ance

Conclusioni

Il settore delle costruzioni in Italia ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e resilienza di fronte alle sfide economiche e sociali degli ultimi anni. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia di Covid-19 e le incertezze economiche globali, il settore ha beneficiato di interventi governativi e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che hanno sostenuto la crescita e la ripresa.

Nel 2024 il rallentamento dell’economia italiana ha evidenziato la necessità di una maggiore prudenza nelle previsioni future. La debole domanda interna e la contrazione nel settore industriale hanno limitato i benefici delle politiche monetarie meno restrittive. Tuttavia, il settore delle costruzioni ha continuato a rappresentare un pilastro fondamentale per l’economia, grazie agli incentivi fiscali e agli investimenti del Pnrr.

In provincia di Brescia, il settore delle costruzioni ha mostrato una struttura dinamica, con una predominanza di lavori di costruzione specializzati e una crescita delle società di capitale. Nonostante un aumento delle chiusure di imprese nel 2023, il settore ha mantenuto una buona capacità di attrarre nuove iniziative imprenditoriali e di incrementare l’occupazione.

Il mercato immobiliare residenziale ha attraversato fasi alterne, con un forte rimbalzo nel 2021 seguito da un rallentamento nel 2022 e un calo significativo nel 2023. Nei primi nove mesi del 2024, le compravendite si sono mantenute stabili, suggerendo una possibile stabilizzazione del mercato. Anche il mercato dei mutui ha mostrato segnali di ripresa dopo un calo significativo nel 2022 e 2023.

Il mercato delle opere pubbliche in Lombardia ha vissuto una fase espansiva grazie al Pnrr e al Piano complementare nazionale (Pnc), nonostante un rallentamento della domanda nel 2024. Le imprese bresciane hanno ottenuto una parte significativa delle gare, dimostrando la loro competitività e capacità di aggiudicarsi progetti importanti.

In sintesi, il settore delle costruzioni ha dimostrato una notevole capacità di ripresa e adattamento, ma è necessario continuare a monitorare attentamente le dinamiche economiche e sociali per garantire una crescita sostenibile nel lungo termine. Gli investimenti pubblici e gli incentivi fiscali hanno giocato un ruolo cruciale nel sostenere il settore, ma la riduzione degli incentivi e le difficoltà nel reperire personale qualificato rappresentano sfide significative da affrontare.

Il mercato dei materiali secondo Ance Brescia

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

4. Il mercato dei materiali sec ondo Ance Brescia

Il mercato dei materiali secondo le rilevazioni di Ance Brescia

Sul mercato della provincia di Brescia, la corsa del prezzo delle lavorazioni non si è fermato nel corso del 2022, proseguendo il trend al rialzo iniziato tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 e trovando un equilibrio nel 2023. Andamento confermato anche nel 2024, anno di forti indecisioni nel mercato dei materiali edili che non permette una riduzione dei prezzi.

Hanno inciso, in maniera non marginale, anche l’aumento dei costi della manodopera, tuttavia invariato nel 2024, e quelli inerenti al carburante, sempre altalenanti con una leggera tendenza alla diminuzione.

L’incremento dei prezzi delle lavorazioni edili, in particolare del tondo per cemento armato, (legato a dinamiche nazionali ed internazionali) ha raggiunto il suo massimo nel corso del secondo trimestre del 2022 retrocedendo nelle quotazioni a fine 2023 e continuando la discesa anche nel 2024 per riportarsi ai livelli registrati tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

Inoltre, la salita del calcestruzzo non ha mai dato segni di rallentamento e, per varie dinamiche di mercato, ha sempre mostrato un segno positivo con un ulteriore incremento nei primi mesi del 2024 legato sia al prezzo degli inerti che della manodopera di alcuni servizi accessori alla realizzazione delle opere in conglomerato cementizio.

Il generale andamento sopra descritto vale anche per tutti quei materiali specificatamente legati alle dinamiche del superbonus quali per esempio i ponteggi, i cappotti (isolanti termici), i serramenti in pvc, gli impianti di riscaldamento e i pannelli fotovoltaici trascinati anche per il 2024 dalla coda del 110%, che vede la sua fine naturale al 31 dicembre 2024.

Infatti, secondo le rilevazioni di redatte da Ance Brescia sui dati del Prezziario delle opere edili di Brescia e provincia, tutte le lavorazioni hanno subito ulteriori incrementi rispetto al 2021.

Di seguito un estratto dell’andamento delle principali lavorazioni.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

ondo Ance Brescia

Grafico 14: Andamento del prezzo mensile del gasolio per le auto (2019-2024)

Il gasolio auto ha avuto una forte ma regolare crescita fino a febbraio 2022, con un picco di crescita tra marzo e aprile, in corrispondenza della guerra Russo-Ucraina. Da quel momento in poi l’andamento è stato mediamente stabile ma altalenante, con un susseguirsi di aumenti e riduzioni.

Grafico 15: Andamento del costo autocarro (nolo a caldo)

101,60 € 99 €

83 € 84,67 €

L’influenza diretta dell’aumento del gasolio si legge nel costo dei noli che dal terzo trimestre 2022 hanno mantenuto un prezzo alto ma stabile.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle

Grafico 16: Andamento del ponteggi (nolo)

I prezzi dei ponteggi hanno subito dinamiche di mercato conseguenti al 110% mostrando andamenti in crescita forte ma altalenanti.

Grafico 17: Andamento del costo di conferimento dei rifiuti da costruzione e demolizione

L’aumento dei lavori edili legato a una non concreta politica del riciclo nel periodo in esame ha determinato una difficoltà di conferimenti a discarica dei rifiuti da demolizione, portando quindi a un importante aumento dei prezzi.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 18: Andamento del costo del calcestruzzo in opera

Il calcestruzzo è aumento costantemente a causa dell’incremento del costo dell’energia, del costo del carburante, del costo del cemento, del costo della manodopera e marginalmente a causa del costo degli aggregati naturali.

Grafico 19: Andamento del costo del tondo per cemento armato alla tonnellata posato in opera

L’acciaio segue dinamiche di mercato sia internazionali che nazionale.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

4. Il mercato dei materiali sec ondo Ance Brescia

Grafico 20: Confronto mensile del costo di fornitura del tondo per cemento armato e del rottame di ferro alla tonnellata

Da rilevare, in particolare, la crescita del rottame, almeno nel periodo 2021-2022, non più così strettamente legata come in passato al prezzo.

Grafico 21: Andamento del costo del cappotto termico per facciate al m2 x 4 cm posato in opera

L’andamento è strettamente legato a dinamiche di mercato nazionali quali il Superbonus.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Il mercato dei materiali sec ondo Ance Brescia

Grafico 22: Andamento del costo dei serramenti in PVC al m2 posato in opera

L’andamento è strettamente legato a dinamiche di mercato nazionali quali il Superbonus.

Grafico 23: Andamento del costo degli impianti di riscaldamento a pavimento al m2 di superficie di pavimento posato in opera

L’incremento è strettamente legato all’aumento della domanda e del costo delle materie prime, quali i tubi in Pvc.

Ance Brescia

Grafico 24: Andamento del costo dell’impianto elettrico al m2 di superficie di pavimento posato in opera

L’incremento è strettamente legato all’aumento della domanda e del costo delle materie prime, quali i tubi in Pvc.

Grafico 25: Andamento del costo degli impianti fotovoltaici al watt

L’andamento è strettamente legato a dinamiche di mercato nazionali quali il Superbonus.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 3: Variazioni percentuali delle principali voci di costo Tipologia lavorazione

Autocarro (nolo a caldo) 2 assi - p.c. 20 t

(nolo)

Conferimento a discarica di rifiuti misti derivanti da attività di demolizione e costruzione cer 17 09 04

C28 – 35 strutturale in opera per pilastri e travi

termico per facciate Eps/Xps spessore 40 mm

in Pvc a due battenti

di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura

elettrico in stabile di nuova costruzione di tipo economico

a pannelli fotovoltaici

Nella Tabella 3 un riepilogo di alcune variazioni di prezzi di materiali, considerato come base il primo trimestre 2020 e come momento di rilevazione l’ultimo trimestre 2024.

Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5. Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5. Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

Le imprese esaminate ai fini dell’analisi economico-patrimoniale

L’analisi economico patrimoniale si è basata sui dati contabili relativi alle imprese del settore costituite nella forma di società di capitali dal momento che solamente queste ultime sono tenute legalmente alla pubblicità dei conti.

A mero scopo informativo la Tabella 4 rappresenta la suddivisione, nel quinquennio 2019- 2023, delle società di capitali attive, suddivise per classi di valore della produzione (VdP), secondo i dati Stockview-Infocamere del Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia.

Tabella 4: Società di capitali attive suddivise per classi di valore della produzione (2019-2023) Valore

È stata operata una selezione delle imprese indicate nella Tabella 4 che ha soddisfatto i seguenti criteri: – società di capitali attive appartenenti al settore “F Costruzioni” secondo la classificazione ATECO2007, che hanno condotto tale attività economica in via esclusiva o principale; – disponibilità di almeno un bilancio nel periodo considerato; – valore della produzione disponibile, anche se negativo.

I criteri sopra riportati hanno consentito di selezionare ed esaminare il numero di bilanci riportati nella Tabella 5, suddiviso per annualità.

Tabella 5: Numero di bilanci disponibili appartenenti a società di capitali rientranti nella categoria “F Costruzioni” (2019-2023)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5.

Dai dati si stima che l’analisi abbia riguardato circa l’85,9% delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia che, nel periodo in esame, hanno depositato il bilancio con VdP disponibile.

L’elaborazione ha comunque riguardato un’enorme mole di dati contabili, estrapolati dai bilanci delle società di capitali operanti nel settore edile bresciano. I criteri utilizzati hanno ridotto il numero di bilanci elaborati da 21.776 a 14.140.

Come mostrano i dati opportunamente riepilogati nell’allegato tecnico, si evince che l’analisi ha riguardato il 65,71% circa delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia.

Successivamente, si è provveduto a individuare i principali indicatori che meglio rappresentano i profili della struttura economico-patrimoniale delle imprese esaminate.

Seppure con le limitazioni che meglio verranno illustrate in seguito, il lavoro svolto può essere ritenuto:

– un’utile indicazione per l’individuazione di benchmark di settore a rilevanza locale, di cui le singole imprese edili potranno disporre per un raffronto con le proprie risultanze di bilancio; – un supporto per gli operatori economici interessati al settore edile bresciano, siano essi istituti finanziari, industrie manifatturiere o pubbliche amministrazioni.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Nota metodologica

In questa parte dell’analisi verranno esaminati i bilanci di tutte le imprese che: z sono attive z appartengono alla categoria ATECO “F Costruzioni” secondo la classificazione ATECO2007 z hanno condotto tale attività economica in via esclusiva o principale z hanno depositato nel Registro delle imprese di Brescia almeno un bilancio nel quinquennio 201920231 z hanno un valore della produzione (VdP) disponibile, anche se negativo.

Sulla base dei criteri di selezione prima esposti sono stati elaborati 14.140 bilanci nel periodo 20192023. Dai dati esposti nella Tabella 6 appare evidente come le imprese analizzate rappresentano in modo significativo il panorama provinciale delle imprese del settore edile e questo anche rammentando quanto esposto nei capitoli precedenti relativamente all’incidenza delle società di capitali sull’intero settore (oltre il 31% delle imprese che impiegano più del 40% degli addetti)2.

Tabella 6: Imprese con bilancio ordinario “dettagliato”, abbreviato o micro

1 Alla data di estrazione dei dati dalla banca dati Aida.

2 Dato derivato dal confronto della Tabella 6 con i dati statistici.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 6: Imprese con bilancio ordinario “dettagliato”, abbreviato o micro

Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Aida

Con riferimento all’esercizio 2023, ad esempio, delle 4.725 società di capitali attive iscritte nel Registro imprese di Brescia sono stati esaminati 3.105 bilanci che fanno riferimento ad altrettante società che occupano 18.085 dipendenti, realizzano un valore della produzione di euro/migliaia 7.350.408 e un valore aggiunto di euro/migliaia 2.042.511.

Le microimprese e le imprese che possono presentare il bilancio in forma abbreviata nel 2023 hanno generato il 51,29% del valore della produzione, mentre il restante è attribuibile a imprese di mediograndi dimensioni che hanno depositato il bilancio in forma ordinaria.

Proseguendo in ulteriore dettaglio, di seguito viene esposta la Tabella 7 che indica i bilanci considerati con separata indicazione di quelli presentati in forma ordinaria e suddivisi per divisione ATECO20073

Tabella 7: Distribuzione percentuale per codice ATECO2007

Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Aida

La Tabella sopra esposta evidenzia una larga presenza nel campione di imprese che non redigono il bilancio in forma ordinaria (95,4%), a fronte di imprese di maggiore dimensione tenute a più stringenti obblighi informativi, che assommano al 4,64% del campione. I dati sono in linea con quelli dell’esercizio precedente.

Sempre in linea con gli anni precedenti si conferma la composizione delle imprese considerate in ragione del loro codice ATECO di appartenenza: le imprese rientranti nel codice F43 rappresentano

3 Nella Tabella 7, tra parentesi, è indicato il numero delle imprese che presentano il bilancio in forma ordinaria.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5. Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

il 43,61% di quelle considerate (nel 2022 erano il 44,671%) mentre le imprese appartenenti alla codifica F41 rappresentano il 53,17% della popolazione (nel 2022 erano il 52,04%).

Le imprese appartenenti alla codifica F42 si attestano intorno al 3,22% della popolazione considerata stabili rispetto all’anno precedente (3,28%).

Confronto con i dati regionali e nazionali

Il 2023 ha rappresentato un anno cruciale per il settore edile in Italia, caratterizzato da una crescita economica significativa ma accompagnata da sfide strutturali e congiunturali4. Le imprese edili italiane hanno registrato un incremento medio del fatturato pari al 21,9% rispetto all’anno precedente. Questo dato, pur positivo, evidenzia una leggera decelerazione rispetto al 2022, quando la crescita aveva raggiunto il 24,6%. L’incremento del fatturato ha riguardato tutte le tipologie di imprese, con differenze significative in base alla dimensione aziendale e alla localizzazione geografica.

Le medie imprese (50-249 dipendenti) hanno registrato l’aumento di fatturato più significativo, pari al 41,4%. La loro dimensione intermedia ha permesso di sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli incentivi fiscali e dai progetti infrastrutturali legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Le grandi imprese (oltre 250 dipendenti) hanno ottenuto una crescita del 26,8%, beneficiando di economie di scala e di una maggiore capacità di accedere a commesse pubbliche e private di grande rilevanza, mentre per le piccole imprese (meno di 50 dipendenti) la crescita è stata più moderata rispetto alle altre categorie, a causa di risorse limitate e difficoltà nell’adattarsi rapidamente a un contesto in evoluzione.

A livello geografico il Sud Italia ha registrato l’incremento più marcato, con una crescita del fatturato pari al 24,6%, trainato da interventi infrastrutturali finanziati dal Pnrr e da una maggiore attenzione alle opere di riqualificazione urbana.

Il Nord Italia ha mantenuto una crescita solida, sebbene leggermente inferiore rispetto al Sud, grazie alla presenza di grandi imprese e a un mercato immobiliare dinamico mentre il Centro Italia ha registrato una crescita intermedia, beneficiando di progetti legati alla ricostruzione post-sisma e alla riqualificazione energetica degli edifici.

In questo contesto si inserisce il confronto tra i dati del valore della produzione a livello provinciale, regionale e nazionale.

La selezione dei dati utilizzati è stata effettuata con gli stessi criteri utilizzati per la raccolta dei dati Provinciali prima esposti.

Le seguenti tabelle indicano il valore della produzione e la suddivisione per tipologia ATECORI a livello nazionale e regionale.

4 Fonte: la Fondazione nazionale dei Commercialisti ha condotto uno studio approfondito sull’andamento economico e patrimoniale delle imprese edili a livello nazionale, analizzando dati relativi al fatturato, alle performance aziendali, alla distribuzione territoriale e alle dinamiche settoriali.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 8: VdP Italia
Valori in migliaia di euro
Tabella 9: VdP Lombardia
Valori in migliaia di euro

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 10: Confronto della produttività per regione

Grafico 26: VdP Italia
Grafico 27: VdP Lombardia

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5. Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

Possiamo notare che, in termini di valore della produzione, le società di capitali della provincia di Brescia esaminate rappresentano il 3,82% del valore nazionale e il 12,67% di quello regionale, mentre numericamente rappresentano il 3,12% delle società di capitali a livello nazionale e il 14,40% a livello regionale. In termini di produttività media per addetto, le imprese edili della provincia di Brescia si collocano ai vertici della graduatoria regionale e al disopra della media nazionale, che vede il Piemonte primeggiare con 358.090 euro prodotti in media per addetto grazie alla particolare influenza di Torino che mostra i più alti indici di redditività della nazione. Nella media del Paese è il numero medio di dipendenti per società delle imprese edili bresciane con 10,67 addetti per impresa rispetto ai 10,89 rappresentativi della media nazionale.I valori della produzione inseriti nella Tabella 10 si riferiscono soltanto alle società il cui numero dei dipendenti è disponibile nella banca dati Aida.

I limiti della presente analisi e l’esame del sottocampione omogeneo delle imprese che hanno depositato il bilancio in tutti e cinque gli anni del periodo 2019-2023

I limiti della presente analisi si riepilogano come segue:

1) la natura della ricerca, essenzialmente divulgativa;

2) l’analisi del bilancio, per indici e flussi, riconosciuta dalla comunità scientifica è stata elaborata per l’esame ex post degli effetti economici, patrimoniali e finanziari prodotti dalle operazioni gestionali di una singola impresa e, al più, utilizzata per confrontare tra loro i bilanci di più imprese dello stesso settore;

3) l’applicazione di tale metodologia di analisi presenta criticità che sono tanto maggiori quanto più ampio è il numero di aziende esaminato;

4) l’orizzonte temporale considerato (termine che per le imprese spesso comporta il passaggio dalla redazione del bilancio in forma abbreviata a quello in forma ordinaria e viceversa, oppure comporta l’introduzione di normative che modificano i criteri di redazione del bilancio);

5) i flussi di imprese che entrano o escono dalla popolazione esaminata, perché si modificano nella struttura societaria (trasformandosi da società di capitale a società di persone e viceversa) oppure a causa della normale natalità/mortalità;

6) l’attività effettivamente esercitata dalle aziende considerate;

7) la non omogeneità della popolazione esaminata dovuta al fatto che ogni anno le aziende che rientrano tra quelle per le quali vengono aggregati i valori possono essere diverse, diversità che non rende possibile un confronto omogeneo dei valori aggregati anno su anno e che consente, e rende significativo, soltanto un raffronto tra “ratios” dei diversi anni;

8) Inoltre, bisogna tenere conto dell’insufficienza dei dati disponibili e della loro mancanza di omogeneità, dovuta al diverso dettaglio informativo a cui sono tenute le società di capitali (e che dipende dal “valore della produzione”, dell’attivo e del numero di dipendenti impiegato).

Con queste necessarie premesse è stato possibile sviluppare l’analisi mettendo in evidenza gli indicatori economico-patrimoniali e sviluppando alcune considerazioni e interpretazioni che potessero abbracciare l’intero novero delle aziende esaminate.

Così gli indicatori e i ratios evidenziati nell’analisi possono fornire solo un generale quadro delle condizioni economiche delle imprese edili negli aspetti reddituali e patrimoniali.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

5. Nota metodologica per l’analisi economico-patrimoniale

Nelle pagine seguenti verrà esposto lo svolgimento dell’attività partendo dai dati aggregati utilizzati.

Seguirà l’analisi dell’aspetto patrimoniale aggregato, al fine di fornire utili informazioni sul grado di capitalizzazione, sugli investimenti e sul ricorso a mezzi di terzi delle imprese oggetto dell’analisi.

Infine, l’analisi degli aspetti economici riguarderà indicatori e considerazioni attinenti all’andamento del valore della produzione e della marginalità della popolazione esaminata.

La fonte da cui sono stati estratti i valori di bilancio è la banca dati Aida.

Al fine di poter meglio apprezzare l’andamento dei risultati della presente analisi, per consolidare il risultato delle osservazioni svolte, sono stati raccolti e aggregati i dati reddituali e patrimoniali delle imprese che nel periodo in esame hanno deposito in ogni anno il bilancio di esercizio. In questo modo si è voluto ridurre, almeno in parte, i sopra esposti limiti dell’analisi.

Questa parte dell’elaborazione riguarda complessivamente 2.042 imprese attive sul territorio bresciano ed i risultati vengono confrontati con i dati che derivano delle osservazioni sviluppate sull’intera popolazione esaminata.

La struttura patrimoniale aggregata

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

6. La struttura patrimoniale aggregata

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Il patrimonio aggregato: la struttura patrimoniale

Il presente capitolo si pone l’obiettivo di fornire una rappresentazione della struttura patrimoniale e della sua evoluzione nel corso del quinquennio 2019-2023. È necessario ricordare e precisare che alcuni valori delle attività e passività aggregate di stato patrimoniale relativi agli esercizi 2020 e 2021 risentono significativamente di una serie di norme straordinarie, introdotte dal legislatore al fine sostenere la generalità delle imprese in periodi caratterizzati dal manifestarsi della pandemia Covid-19. Inoltre, il settore edile è stato interessato anche da agevolazioni fiscali particolarmente favorevoli tese a rilanciarlo dopo gli anni della crisi: pertanto l’analisi dei numeri aggregati e della loro variazione necessita di essere contestualizzata rispetto al quadro normativo eccezionale dei due anni indicati. In via preliminare si è proceduto ad una riclassificazione dei prospetti aggregati di Stato Patrimoniale secondo un criterio di decrescente liquidità, che fornisce una diversa e più adeguata rappresentazione della struttura degli investimenti e delle fonti di finanziamento. Tale elaborazione ha portato alla compilazione della Tabella 11, che di seguito si riporta.

Tabella 11: Struttura patrimoniale delle società (2019-2023)

Ance

L’analisi che segue fornisce preliminarmente la composizione degli impieghi e delle fonti, quale generale rendicontazione dei valori assoluti di stato patrimoniale; successivamente, tramite la costruzione dei principali indici di bilancio, si pone l’obiettivo di indagare la solidità finanziaria e il livello di liquidità, quali grandezze strettamente correlate ai valori di stato patrimoniale. I dati esposti in tabella inducono alle considerazioni che seguono.

Impieghi

Dopo l’apprezzabile crescita del capitale investito avvenuta nel 2020, che ha segnato una inversione di tendenza rispetto al biennio precedente, nel 2021 tale fenomeno si è consolidato e nel 2022 e 2023 gli impieghi hanno segnato un ulteriore incremento.

Se si prende in considerazione l’intero quinquennio, il capitale investito 2023 risulta aumentato del 24,64% rispetto al 2019, passando, in termini assoluti, da 8.503 mln di euro a 10.598 mln di euro.

Il capitale investito è suddivisibile in due macro-classi: il capitale cosiddetto immobilizzato anche definito attivo fisso netto e l’attivo circolante.

Nel quinquennio 2019-2023 l’attivo fisso netto presenta un decremento del 8,34%, mentre l’attivo circolante aumenta di oltre il 54%. Tuttavia, non in tutti gli esercizi si è verificata questa dinamica; se si considera l’esercizio più recente, ovvero il 2023, e lo si confronta con il 2022 emerge che:

z Il valore assoluto dell’attivo fisso netto risulta pari a 3.714 mln di euro e si è decrementato dell’8,98% rispetto all’anno precedente, in cui ammontava a 4.080 mln di euro;

z Il valore assoluto dell’attivo circolante si è attestato a 6.882 mln di euro e si è incrementato del 17,34% rispetto all’anno precedente, in cui ammontava a 5.865 mln di euro.

Se si considera il 2023 e lo si confronta con il 2019, l’attivo fisso netto è decrementato del -8,34%, mentre l’attivo circolante è incrementato del 54,79%.

Se ne deduce che l’anno 2023 evidenzia una crescita del capitale investito distribuita in maniera disomogenea nelle macrocategorie che lo compongono, con un decremento del capitale fisso ed una lievitazione a due cifre del circolante, in particolare delle liquidità immediate e liquidità differite, mentre il valore delle rimanenze fluttua senza troppi scossoni, con variazioni lievi.

Grafico 28: Andamento dell’attivo fisso netto

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Se si esamina l’andamento, nel quinquennio 2019-2023, delle tre categorie che compongono l’attivo immobilizzato, e cioè immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie, emerge che gli investimenti in beni materiali durevoli sono diminuiti del 10,15%, passando da un valore di 3.370 mln di euro ad 3.028 mln di euro, ma l’andamento è stato ondivago come evidenziato dal grafico; negli anni 2019, 2020 e 2021 sono aumentati mentre nel biennio 2022 e 2023 sono diminuiti. Nel conto economico dal 2019 al 2023 si registra un costante apprezzabile aumento dei costi per noleggi, locazioni e leasing, a dimostrazione che si sono privilegiati strumenti più flessibili rispetto agli investimenti in beni di proprietà.

Il 2021 segna un incremento di investimenti rispetto al 2020 dell’1,8%, in netto rallentamento rispetto al +5,7% del 2020 sul 2019: tuttavia il confronto fra i due esercizi non è significativo perché il 2020 ha risentito in modo rilevante della legge di rivalutazione dei beni aziendali, misura che il legislatore ha ritenuto utile a contrastare gli effetti negativi della pandemia.

Anche nel 2021 si è potuto fare ricorso alla rivalutazione delle immobilizzazioni, ma a condizioni meno favorevoli rispetto al 2020: infatti dall’analisi dei bilanci risulta che le imprese edili hanno utilizzato assai poco tale strumento. Nel biennio gli investimenti sono ulteriormente diminuiti ma effetto dovuto anche ai maggiori ammortamenti iscritti a conto economico.

Nel biennio 2022-2023, come sopra evidenziato, gli investimenti sono diminuiti, ma a conto economico si rilevano maggiori costi per noleggi e beni in leasing.

Per quanto concerne il valore delle immobilizzazioni immateriali, si constata che la loro incidenza sul capitale investito, pur mantenendosi molto modesta, nel corso del quinquennio è cresciuta di oltre l’80%. Tuttavia, a livello di intero comparto edile, i ridotti importi delle immobilizzazioni immateriali continuano a confermare la riluttanza del settore a investire sugli intangibles e l’attitudine ad attuare un modello di impresa “tradizionale”, poco orientato alla informatizzazione delle fasi del processo produttivo. L’andamento tendenziale nel quinquennio è stato di costante crescita, con una accelerazione nel periodo 2020-2022.

L’incremento delle immobilizzazioni immateriali dal 2019 al 2023 è stato del 80%, passando da 67 mln di euro a 121 mln di euro.

Va però fatta una considerazione: dalle risultanze dei dati Istat, la propensione innovativa cresce all’aumentare delle dimensioni dell’impresa e manifesta termini quantitativamente apprezzabili nelle imprese aventi dai 10 addetti in su, concentrandosi, in termini di numerosità di aziende, nella fascia di imprese dai 10 ai 49 addetti. Nelle realtà più grandi (almeno 250 addetti) la propensione all’innovazione risulta elevata. Le tipologie di innovazione più diffuse sono quelle relative all’organizzazione del lavoro e delle risorse umane seguite da innovazione combinata di prodotto/processo. Poiché il settore edile è polverizzato in un elevato numero di piccole aziende con pochi, o pochissimi, addetti, la media statistica degli investimenti in beni immateriali viene penalizzata dalla forte incidenza di tali imprese.

Le immobilizzazioni finanziarie hanno avuto un andamento altalenante: tuttavia fra inizio e fine quinquennio sono diminuite dell’8,1% e rappresentano, mediamente, fra il 6% e il 7% del capitale investito. Esaminando i dati in dettaglio si nota che: z il valore delle partecipazioni nel 2023 è diminuito del 3,79% rispetto al 2022, nel quinquennio 20192023 le par tecipazioni sono diminuite del 24,81% rispetto al 2019; z i crediti verso le società partecipate sono aumentati del 27,10% rispetto al 2022 e diminuiti del 22,28% rispetto al 2019.

6. La struttura patrimoniale aggregata

Da quanto sopra si deduce che la tendenza alla aggregazione (partecipazioni), che nel settore è sempre stata modesta, è ulteriormente rallentata e che i crediti verso le partecipate sono progressivamente diminuiti fino all’esercizio 2022 e hanno registrato un aumento nel 2023. Indice di una tendenza che nel periodo 2019-2021 (periodo Covid) ha visto le imprese edili a ridurre il più possibile i propri crediti per poi ritornare a concedere e sostenere le partecipate.

Concludendo, l’analisi dell’attivo fisso netto dal 2019 ha mostrato un comparto che ha investito e cercato di rinnovarsi, mostrando una inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente. Pur tenendo conto degli effetti contabili derivanti dalle norme di rivalutazione, le imprese hanno ricominciato a investire. Il settore ha la necessità di attrezzarsi per soddisfare la crescente domanda del mercato, trainata dai ben noti incentivi fiscali, ma nel biennio 2022-2023 il valore netto dell’attivo fisso netto è diminuito con ammortamenti pressoché costanti imputati a conto economico.

L’attivo circolante ha registrato un progressivo incremento passando da un valore assoluto di 4.447 mln di euro nel 2019 a 6.882 mln di euro nel 2023, con una crescita del 31,87% rispetto al 2019 e del 17,34% rispetto al 2022.

Esaminando le voci che lo compongono e confrontandolo con l’anno precedente, la variazione più significativa è avvenuta nei crediti a breve, passati da 2.984 mln di euro a 3.840 mln di euro (+28,68%), seguita dal magazzino che da 1.636 mln di euro è diventato 1.758 mln di euro (+7,45%) e delle liquidità immediate che passano da 1.178 a 1.205 con un incremento del 2,31%.

Tali risultati trovano giustificazione nelle risultanze del conto economico 2023 che evidenzia un notevole aumento del fatturato e, in misura più contenuta, della variazione del magazzino. Quest’ultimo, per le imprese edili, è costituito in misura preponderante dagli immobili, finiti o in corso di costruzione e dai lavori in corso.

Grafico 29: Composizione dell'attivo fisso netto

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

6. La struttura patrimoniale aggregata

Tabella 12: Composizione dell’attivo circolante

Grafico 30: Composizione dell’attivo circolante

Per analizzare l’andamento è necessaria una scomposizione nelle tre macrocategorie che lo costituiscono (omettendo per mancanza di significatività, i valori di cui alla voce “ratei e risconti”), ovvero: z liquidità immediate; z liquidità differite (ovvero crediti); z rimanenze.

Da una prima lettura risulta che:

z le liquidità immediate sono costantemente aumentate nel quinquennio passando da 637 mln di euro nel 2019 a 1.205 mln di euro nel 2023 con un incremento, in termini percentuali, dell’89,05%; ciò è uno dei segnali di ripresa del mercato e delle vendite; z le liquidità differite (crediti) sono aumentate, dal 2019 al 2023, di 1.826 mln di euro con un incremento del 90,72%; tuttavia fino alla fine del 2019 il loro importo non ha subito apprezzabili variazioni mantenendosi su livelli tendenzialmente costanti; nel 2020 si è verificato un aumento di 148 mln, mentre fra il 2020 e il 2021 si è registrato un balzo di ben 484 mln; z le rimanenze hanno avuto un trend altalenante. Rispetto al primo anno del quinquennio si registra un aumento percentuale pari allo 0,48%: rispetto al quinquennio precedente le aziende edili sono riuscite a smobilizzare parte delle proprie rimanenze monetizzandole, con contestuale beneficio sia sulle disponibilità liquide che sui ricavi.

La crisi avvenuta nel periodo 2008-2014 si riscontrava anche dai valori delle rimanenze di stato patrimoniale che avevano assunto livelli insostenibili, addirittura superiori al fatturato: ricordiamo che nei bilanci del 2014 le rimanenze ammontavano a 2.380 mln di euro a fronte di

di 2.278 mln.

Solo a partire dall’esercizio 2015 è iniziato un trend di ripresa, che è continuato nel quinquennio oggetto di analisi; infatti, a fronte di un incremento costante del fatturato, che dal 2017 al 2021 è stato di euro di 1.861 mln, pari al 61%, si è verificato un decremento costante delle rimanenze. Lo smobilizzo delle rimanenze è indicatore di un mercato che, dopo anni di crisi profonda, ha iniziato a riattivarsi.

In conclusione, l’attivo circolante nel quinquennio è aumentato quantitativamente, con un balzo nell’ultimo anno, ed è migliorato in termini qualitativi: è diminuita l’incidenza delle rimanenze, la cui liquidabilità (ossia l’attitudine a tramutarsi in liquidità), di norma, risulta sottoposta a condizioni incerte ed è aumentato significativamente il peso sia delle liquidità immediate che delle liquidità differite (crediti).

Ricordiamo che le rimanenze sono la forma di attività a breve più vincolata, dato che il loro smobilizzo può comportare la necessità di effettuare una o più operazioni del ciclo economico-tecnico; contemporaneamente, trattasi di impieghi per i quali non si è ancora verificata la maturazione di ricavi. Sebbene siano classificate tra le attività a breve, è sempre necessario effettuare una valutazione minuziosa circa il loro livello di obsolescenza e la reale possibilità di loro realizzo in modo rapido e senza perdite.

Per quanto riguarda la liquidità: z nell’anno 2020 le imprese hanno potuto avvalersi della moratoria del rimborso delle rate dei mutui e dei canoni di leasing disposta dal legislatore nell’ambito del pacchetto di interventi per sostenere le imprese durante la pandemia Covid; z nel 2021 si è verificata una esplosione del fatturato del comparto edile (+39% rispetto al 2020) causata dai bonus, e soprattutto dai Superbonus fiscali; z nel 2022 e 2023 le liquidità sono comunque aumentate, in particolare le liquidità differite (crediti verso clienti, crediti verso erario, crediti imposta per bonus investimenti, crediti imposta bonus edili).

Fonti

Le voci del passivo indicano le politiche di finanziamento adottate dal campione delle imprese analizzate. Come noto, un’impresa può finanziarsi ricorrendo ai mezzi propri (capitale di rischio), ovvero ai mezzi di terzi (capitale di debito). All’interno del capitale di terzi è, altresì, di grande importanza stabilire la consistenza delle varie forme di finanziamento in base alla scadenza temporale. Si premette che non esiste una definizione ottimale delle politiche di finanziamento poiché dipendono da una molteplicità di variabili, diverse da settore a settore e determinate dalle diverse fasi di vita dell’impresa. Da un punto di vista teorico, la regola generale è che le scelte di finanziamento devono essere calibrate in modo da assicurare un fisiologico equilibrio tra mezzi di terzi e mezzi propri, in funzione del grado di rigidità degli investimenti.

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Indici di solidità patrimoniale

La solidità è la capacità dell’impresa di opporre resistenza a shock esogeni e conseguentemente a durare nel tempo in modo autonomo. L’analisi della solidità presuppone di indagare:

1) la sussistenza di equity (mezzi propri) sufficiente e proporzionato alle fonti di finanziamento provenienti da soggetti terzi; tale obbiettivo viene raggiunto mediante la costruzione del rapporto di indebitamento;

2) la sussistenza di equilibrio tra investimenti immobilizzati e finanziamenti strutturali: l’equilibrio è inteso come la coerenza tra scadenze temporali degli investimenti rispetto ai finanziamenti.

1) Sussistenza di equity (Rapporto di indebitamento)

Nella Tabella che segue viene indicato il rapporto di indebitamento ovvero il quoziente fra “mezzi terzi”/ “mezzi propri”. Tale indice assume una valenza cardine al fine di valutare il corretto bilanciamento tra capitale di debito e di rischio delle imprese oggetto di analisi.

Nel periodo osservato risulta chiaramente che le fonti di finanziamento provengono in misura preponderante da terzi, altresì si nota un incremento dei mezzi propri.

Per analizzare più nel dettaglio le politiche di finanziamento si può costruire l’indice di incidenza dei mezzi di terzi sul totale delle fonti (ovvero capitale investito), determinato da: “mezzi di terzi / capitale investito”, i cui risultati sono riepilogati nella seguente Tabella:

Mezzi di terzi Mezzi propri
Grafico 31: Composizione delle fonti
Tabella 13: Rapporto di Indebitamento (mezzi terzi/ mezzi propri)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Negli anni dal 2019 al 2023 il rapporto di indebitamento è rimasto costantemente intorno all’80%, mentre nel 2020 è sceso al 77,2%; è però da tenere in considerazione che l’incremento dei mezzi propri è in larga parte attribuibile alle rivalutazioni effettuate nei bilanci 2020.

Nel 2021, il rapporto migliora ulteriormente passando al 75,54% ovvero il capitale investito è finanziato utilizzando:

z per il 75,54% i mezzi di terzi; z per il 24,46% il capitale proprio.

Se consideriamo che nei bilanci 2023 l’incidenza delle rivalutazioni è molto modesta, tale risultato indica un miglioramento della solidità patrimoniale in termini reali. Tuttavia, i quozienti analizzati, sebbene in miglioramento, evidenziano una situazione di indebitamento costante e strutturale del settore. Appare interessante procedere ad una analisi della composizione sia dei mezzi propri sia dei mezzi di terzi.

Analisi del patrimonio netto

Ulteriori elementi per valutare l’andamento patrimoniale in esame posso essere tratti dalla distribuzione delle imprese edili in funzione del capitale sociale impiegato con suddivisione per anno (dal 2019 al 2023) e per codice ATECO2007.

Le imprese edili con un capitale sociale compreso tra zero e 50 mila euro, come già emergeva dall’esame svolto negli anni precedenti, permangono largamente prevalenti rispetto a quelle con capitali sociali più elevati. Specialmente le imprese appartenenti ai codici F41 e F43 con valori del capitale sociale fino a 50 mila euro sono quelle che rappresentano più dell’80% dell’intera popolazione. Le imprese con più di 100 mila euro di capitale sociale si presentano come minoritarie nella popolazione esaminata rappresentando la restante quantità pari a circa il 20%. Con una tendenza che prosegue rispetto all’anno precedente, nel 2023 le imprese appartenenti al codice F42 (presenti in numero molto ridotto nella popolazione osservata) evidenziano la tendenza a ridurre il ricorso al capitale di rischio. Per questa categoria ATECO il 2019 rappresenta un’anomalia dovuta alla corposa riduzione del capitale sociale di una sola società di rilevantissime dimensioni.

Tabella 15: Distribuzione delle imprese edili in funzione del capitale sociale impiegato con suddivisione per anno (2019-2023) e per codice ATECO2007

Valori in migliaia di euro

6. La struttura patrimoniale aggregata
Tabella 14: Indice di incidenza dei mezzi di terzi sul totale delle fonti

Ance

Tabella 15: Distribuzione delle imprese edili in funzione del capitale sociale impiegato con suddivisione per anno (2019-2023) e per codice ATECO2007

in migliaia di euro

Pur tenendo presenti i limiti che comporta la semplice aggregazione dei dati bilancistici, l’analisi del patrimonio netto può essere utile per meglio capire la sua composizione la sua incidenza nella determinazione di altri indici e il grado capitalizzazione del comparto. La seguente tabella mostra l’aggregato percentualizzato per anno.

Tabella 16: Composizione del patrimonio netto aggregato

Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi

Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio (+/-)

Nella tabella sopra riportata vengono evidenziate, come un “di cui” della voce capitale sociale, anche tutte le riserve che sono state iscritte in funzione di operazioni sul capitale sociale e che, pertanto, divengono indisponibili per utilizzi diversi dall’aumento di capitale o dalla copertura di perdite. Preliminarmente si deve notare che il capitale sociale riduce progressivamente il suo peso all’interno del patrimonio netto, passando dal 29,96% del 2019 al 14,61% del 2023 e segnando anche una diminuzione in valore assoluto. Per chi avesse seguito le scorse edizioni di questo studio si rammenta che il capitale sociale nel 2015 rappresentava il 41,80% del patrimonio netto. Al contrario la dinamica della voce “altre riserve” segue la crescita del patrimonio netto mantenendo un peso analogo a quello degli esercizi precedenti pari a circa il 67% del complessivo patrimonio netto. La tabella mostra come il patrimonio netto complessivo sia caratterizzato sempre dalla presenza di un utile di esercizio delle imprese. Il risultato economico è andato aumentando (anche in

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

6. La struttura patrimoniale aggregata

valore assoluto) dall’esercizio 2019 all’esercizio 2023 così da rappresentare il 17,23% del patrimonio netto complessivo rispetto al 5,05% registrato nel 2019 (più che triplicando la sua partecipazione percentuale al patrimonio netto aggregato rispetto all’esercizio 2019) a significare come le performance registrate dal 2021 al 2023 siano state le più elevate del quinquennio in esame (e di quanto osservato dal 2014, anno di inizio delle rilevazioni effettuate per la redazione della presente analisi).

Si riduce rispetto al precedente esercizio lo stock di perdite pregresse, derivante in massima parte alla mancata copertura dei risultati negativi conseguiti da due imprese di rilevanti dimensioni.

Si nota, inoltre che il patrimonio netto aggregato è caratterizzato da una consistente presenza di riserve da rivalutazione, pari a circa il 10% del patrimonio netto, particolarmente incrementatesi nel 2020 per l’applicazione delle leggi di rivalutazione (segnando una incidenza del 14,52% sul patrimonio netto) e solo i significativi risultati degli esercizi successivi hanno contribuito a ridurre il peso complessivo di queste riserve sul patrimonio netto fino al 9,71% del 2023.

L’osservazione del patrimonio netto per tipologia di bilancio presentato (O = ordinario, A = abbreviato e/o micro) e per divisione ATECO2007 è riportata nella seguente tabella.

Tabella 17: Patrimonio netto suddiviso per codifica ATECO

Le imprese appartenenti alla codifica F41 costituiscono la parte più rilevante del patrimonio netto aggregato in ogni esercizio esaminato in continuità rispetto ai dati dello scorso esercizio. Ancor più accelerata appare la dinamica di crescita del patrimonio netto delle imprese appartenenti alla divisione F43 (lavori di costruzione specializzati), che partecipano alla formazione del patrimonio netto aggregato in modo crescente concorrendo in ragione del 40,36 nell’esercizio 2023 (nel 2019 il patrimonio netto delle imprese appartenenti alla divisione F43 rappresentava il 29,14% dell’intero patrimonio netto aggregato).

Per le meno numerose imprese appartenenti alla divisione F42 (ingegneria civile), si registra un patrimonio netto aggregato positivo e in crescita rispetto agli esercizi precedenti che sembra caratte-

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

rizzato sia da buoni risultati economici delle imprese di minori dimensioni e sia da interventi diretti alla capitalizzazione delle società soprattutto di grandi dimensioni. Deve essere ricordato che i risultati delle imprese appartenenti alla codifica ATECO F42 sono condizionati dalla scarsità delle società esaminate e, principalmente, dalla presenza di poche società di rilevanti dimensioni che influenzano pesantemente i valori fino a determinarli.

Tabella 18: Risultato d’esercizio suddiviso per codifica ATECO e per tipologia di bilancio

La redditività aggregata

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

7. La redditività aggre gata

Analisi dell’andamento dei mezzi di terzi

Nel periodo 2017-2019 le imprese avevano intrapreso una lenta ma costante strategia di riduzione dell’indebitamento; nell’anno 2020 il totale dei debiti verso terzi registra un lieve incremento in termini assoluti (+0,48) rispetto all’anno 2019; ricordiamo che era in essere la moratoria dei mutui e dei canoni di leasing, quale misura di sostegno utile a fronteggiare la pandemia da Covid-19.

Nel 2021 i mezzi di terzi aumentano significativamente in termini assoluti rispetto al 2020 (+554 mln), conseguenza sia dell’aumento dei fatturati che del capitale investito, ma diminuiscono in termini percentuali di incidenza sul totale delle fonti.

Analizzando l’intero quinquennio il totale dei debiti verso terzi è passato da 6.847 mln di euro nel 2019 a 7.668 mln di euro nel 2023, con un incremento del 13,44%, a fronte nello stesso arco temporale, di (in termini assoluti):

z un incremento del capitale investito del 24,64%;

z un incremento dei mezzi propri del 70,98%;

z un incremento del fatturato del 17,74%.

Alla luce dei dati analizzati emerge che le imprese sono state in grado di conseguire un incremento del fatturato e del capitale investito, migliorando al contempo la consistenza dell’indebitamento.

Con riferimento alle fonti esterne di finanziamento è necessario effettuare una analisi di dettaglio al fine di verificare l’orizzonte temporale nel quale dette passività sono destinate a tramutarsi in uscite di cassa, per valutare in maniera puntuale la qualità e struttura dell’indebitamento.

Nella Tabella 19 si riporta la composizione “per scadenza” delle passività.

Tabella 19: Composizione “per scadenza” delle passività

Come accennato nel paragrafo relativo alle fonti, la seconda dimensione della solidità presuppone la verifica dell’esistenza di un bilanciamento tra scadenze temporali, ovvero di coerenza fra scadenze temporali di finanziamenti e investimenti. È quindi necessario indagare la sussistenza di equilibrio tra investimenti immobilizzati e finanziamenti strutturali.

Una sana politica aziendale presuppone che l’impresa finanzi gli investimenti durevoli con mezzi propri e/o di terzi a medio lungo periodo. Tale equilibrio viene indagato con i seguenti due indicatori:

Ance

Grado di copertura dell’attivo fisso netto

Mezzi propri + Passivo a medio/lungo termine

Attivo fisso netto

La dottrina indica, per la valutazione del risultato, i seguenti valori di riferimento: buono/ottimo > 1 / valore soglia = 1 / critico < 1

Margine di struttura

Mezzi propri + Passivo a medio / lungo termine – Attivo fisso netto

Il margine di struttura, che non è un quoziente ma una operazione fra grandezze in termini assoluti, integra il precedente quoziente fornendo una informazione sul valore assoluto del divario, necessaria per meglio valutare l’equilibrio tra scadenze. I valori dell’indice, secondo la dottrina aziendale, devono così interpretarsi: buono/ottimo > 0 / valore soglia = 0 / critico < 0

Tabella 20: Indici di coerenza tra indebitamento e investimenti

Anno Mezzi propri Passivo a medio /lungo termine Attivo fisso netto Grado di copertura dell’Attivo fisso netto

Margine di struttura

Nella tabella che segue sono riportati entrambi gli indicatori per le imprese oggetto del campione I risultati sono, per entrambi gli indici, sempre positivi e, quindi, si può concludere che esiste equilibrio tra struttura patrimoniale e finanziaria; in altri termini le imprese con i mezzi propri e i finanziamenti a medio-lungo periodo finanziano non solo gli investimenti in beni durevoli, ma anche una parte del capitale circolante. Si evidenza, infine, che nel 2023 entrambi gli indici, seppur già positivi negli anni passati, sono ulteriormente migliorati, evidenziando un trend positivo.

Indici di liquidità

La dimensione della liquidità verte intorno all’equilibrio finanziario e monetario nel breve periodo al fine di valutare la solvibilità aziendale, ovvero l’attitudine dell’impresa a far fronte tempestivamente ed economicamente (ovvero a costi accettabili) ai propri impegni finanziari.

Data siffatta definizione, l’analisi della liquidità indaga l’equilibrio a breve tra attività e passività.

Se le attività rappresentano gli investimenti aziendali destinati a tramutarsi in denaro e, all’opposto, le passività costituiscono i debiti destinati a tramutarsi in uscite di cassa, una impresa sana deve sempre possedere un attivo a breve maggiore del passivo a breve; diversamente la società si troverebbe in una situazione di potenziale inadempienza.

se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

L’equilibrio viene indagato utilizzando i seguenti due indicatori:

1) Margine di tesoreria

(Li + Ld) – Pc

dove:

Li: liquidità immediate;

Ld:liquidità differite (nell’analisi sono stati considerati i crediti commerciali, i crediti tributari, e i ratei e i risconti);

Pc:passività correnti.

Il margine di tesoreria è una grandezza differenziale desumibile dal bilancio e indica di quanto le liquidità immediate e differite sono superiori rispetto alle passività correnti. Esso vuole segnalare la capacità dell’impresa di far fronte alle uscite future connesse alle passività a breve, con i mezzi liquidi a disposizione e con il realizzo delle attività a breve La dottrina conviene che per valori superiore allo 0, l’indice esprima una situazione positiva.

2) Indice di liquidità

È possibile costruire due indici di liquidità: l’indice di liquidità primaria detto anche acid test e l’indice di liquidità secondaria o indice di liquidità corrente.

Indice di liquidità primaria (acid test)

Liquidità immediate + Liquidità differite

Debiti a breve termine

Questo indice consente di valutare l’attitudine dell’azienda a soddisfare gli impegni di breve periodo attraverso risorse già liquide o liquidabili. Secondo la dottrina aziendale: – valore ideale: prossimo a 1; – per valori inferiori a 1, si rende opportuno effettuare un controllo di secondo livello con la costruzione dell’indice di liquidità corrente nel quale le liquidità differite comprendono anche le rimanenze.

Dall’analisi dei dati aggregati del quinquennio 2019-2023 emergono le seguenti risultanze.

Tabella 21: Indici di liquidità

La liquidità, nel quinquennio esaminato, è migliorata sensibilmente. Nell’anno 2021 le imprese hanno incrementato le liquidità immediate e differite, riducendo contestualmente l’indebitamento a breve periodo; per effetto di suddette variazioni il livello di liquidità risulta confermata anche nel 2023 con un discreto incremento.

Dall’analisi della liquidità relativa all’intero quinquennio, si deduce che le imprese in questi anni hanno operato per migliorare costantemente il ciclo finanziario a breve.

Ance

Si può affermare infatti che, se negli anni fino al 2019 i rischi di inadempienza presentavano valori elevati, dopo cinque anni la dimensione della liquidità risulta positiva. Questo dato esprime la generale capacità delle imprese di far fronte gli impegni di pagamento nel breve periodo.

A completamento dell’analisi della liquidità, si rende opportuno valutare l’indice di liquidità corrente (current ratio) o di secondo livello, ovvero:

Liquidità immediate + Liquidità differite + Magazzino

Debiti a breve termine

Inoltre, si è voluto costruire anche il capitale circolante netto ovvero: attivo a breve – passivo a breve.

Tabella 22: Indici di liquidità di secondo livello

Questo indice esprime la capacità dell’impresa di pagare i debiti a breve attingendo alle risorse disponibili dell’attività corrente nel suo complesso.

Esistono delle indicazioni su quelli che sono i valori ottimali: tuttavia si tratta di valori standard da utilizzare con cautela perché possono attenuare le diversità rilevabili nelle varie aziende proprio perché sono medie di settore.

La dottrina propone questi valori:

z > 2: situazione di liquidità ottimale; z tra 1,5 e 1,75: situazione di liquidità soddisfacente;

z < 1,25: situazione di liquidità da tenere sotto controllo; z < 1: situazione di crisi di liquidità.

Notiamo che nel quinquennio l’indice ha segnato un progressivo miglioramento arrivando a raggiungere nel 2023 una soglia soddisfacente pari all’1,66.

Va da sé che l’indice di liquidità secondaria esprime la solvibilità, in senso lato, della gestione caratteristica dell’impresa nel suo complesso e potrebbe non essere rappresentativo per tutti i casi aziendali della reale ed effettiva solvibilità della gestione operativa dell’impresa in seno alla attività caratteristica.

Risulta inoltre che anche il capitale circolante netto sia sensibilmente migliorato dal 2019 al 2023, grazie all’ incremento delle attività a breve con contemporanea diminuzione delle passività a breve.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Analisi per divisione ATECO2007 dei mezzi di terzi

Di seguito si riporta un’analisi dei mezzi di terzi condotta per dimensione dell’impresa e per categoria Istat (F41 costruzioni di edifici, F42 ingegneria civile e F43 lavori di costruzione specializzati). All’interno di ogni settore le aziende sono state suddivise per tipologia di bilancio presentato (ordinario per quelle di maggiori dimensioni, abbreviato/micro per le altre) riportando per ciascun elemento il valore monetario assoluto e l’incidenza percentuale rispetto al totale delle passività a breve dell’intero comparto edile. I risultati ottenuti sono esposti nelle tabelle che seguono.

1) “Passività a breve” (con scadenza entro 12 mesi)

L’esposizione a breve termine dell’intero comparto edile è costituita in misura preponderante dalle imprese del settore F41 (costruzione di edifici), che rappresentano una percentuale che varia dal 62% del 2019 al 49% del 2023. Le imprese di minori dimensioni manifestano una esposizione a breve più elevata della media: nel 2019 superava il 65%, per poi progressivamente e costantemente abbassarsi al 57% del 2023.

Le imprese del settore F42 (ingegneria civile) hanno una esposizione a breve alquanto contenuta, assestandosi per tutto il quinquennio 2019-2023 intorno al 11%.

A differenza del settore F41 e F43, le imprese di minori dimensioni presentano una esposizione a breve inferiore alla media del settore.

Le imprese del settore F43 (lavori specializzati) partecipano all’esposizione a breve del comparto con una percentuale media tra il 28% del 2019 ed il 38% nel 2023; a differenza degli altri settori manifestano un aumento dei debiti a breve modesto ma continuo, con le imprese di minori dimensioni maggiormente esposte rispetto alla media del settore.

Tabella 23: Mezzi di terzi
Valori in milioni di euro

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

2) Passività a lungo (con scadenza maggiore di 12 mesi)

Tabella 24: Passività a lungo (con scadenza maggiore di 12 mesi)

L’esposizione a medio/lungo termine è rappresentata in misura preponderante dalle aziende del settore F42 (ingegneria civile), fra le quali hanno un peso importante quelle che realizzano opere infrastrutturali di durata protratta nel tempo e spesso di valore rilevante. Il trend del settore è stato costante nel periodo dal 2019 al 2023 con una percentuale che varia fra il 65% e 66%.

Si noti che le imprese del settore F42 di minori dimensioni (che quindi, in astratto, non realizzano direttamente opere infrastrutturali, ma eseguono attività legate all’indotto di tali opere) presentano debiti a medio termine di importo rilevante in termini assoluti.

Risulta poco esposto a medio lungo termine il settore F43 (costruzioni specializzate) con un’incidenza media intorno al 9%.

In sintesi, emerge come il settore F42 sia quello che assorbe maggiormente l’indebitamento a lungo. Tuttavia, al proprio interno vi sono sensibili differenze fra le imprese con bilancio ordinario e quelle con bilancio abbreviato: le prime hanno, sia in termini assoluti che percentuali, una esposizione molto superiore alla media del settore, mentre le seconde molto inferiore alla media. Si tenga presente che le imprese con bilancio ordinario rappresentano circa il 2% del campione; pertanto, il risultato è influenzato da tale dato.

In termini assoluti, nel 2023, l’indebitamento a medio/lungo termine è aumentato rispetto al 2022, di 44 mln.

Si è voluto ricalcolare anche il grado di copertura dell’attivo fisso netto di primo e di secondo livello, seguendo il medesimo metodo di suddivisione per categorie ATECO e per tipologia di bilancio.

Grado di copertura dell’attivo fisso netto di primo livello (o indice di struttura primario, o autocopertura del capitale fisso) dato dal rapporto fra “mezzi propri/immobilizzazioni”

Tabella 25: Grado di copertura dell’attivo fisso netto di primo livello (o indice di struttura primario)

Emergono sensibili differenze fra le tre classi ATECO:

z il settore F41 (costruzioni di edifici) ha finanziato gli investimenti in beni durevoli e il capitale circolante;

z il settore F42 (ingegneria civile) presenta livelli molto bassi di incidenza dei mezzi propri sul capitale investito;

z il settore F43 (lavori di costruzione specializzati) presenta un indice vicino all’unità, evidenziando che i mezzi propri hanno finanziato beni durevoli.

L’analisi dell’indice di struttura primaria evidenzia come il capitale investito dalle aziende del settore F43 risulti sensibilmente inferiore a quello dei settori F41 e F42. Se ne deduce che tale tipologia di attività necessiti di investimenti assai più contenuti rispetto agli altri due comparti, con migliore autocopertura dell’attivo fisso.

Inoltre, le aziende con bilancio ordinario del settore F42 presentano un livello di investimenti più elevato rispetto a tutte le altre del settore edile e ciò giustifica il livello basso di autocopertura.

Ance

Grado di copertura dell’attivo fisso netto di secondo livello (o indice di struttura secondario) dato dal rapporto “mezzi propri + passività a lungo/immobilizzazioni”

Tabella 26: Grado di copertura dell’attivo fisso netto di secondo livello (o indice di struttura secondario)

Quest’ultimo indice è mediamente superiore all’unità per tutte e tre le categorie; ciò significa che le fonti di finanziamento a medio/lungo termine (passività consolidate e mezzi propri) non solo finanziano integralmente il capitale fisso ma, per l’eccedenza, anche una parte del capitale circolante. Il settore F43 presenta una migliore capitalizzazione rispetto agli altri due, spiegabile dal livello di investimenti molto più contenuto rispetto agli altri settori.

La redditività aggregata

L’analisi della redditività si pone l’obiettivo di apprezzare l’attitudine dell’impresa a generare nel tempo risorse sufficienti a remunerare i fattori produttivi impiegati nella gestione: z investimenti; z capitale di terzi; z capitale proprio.

La costruzione degli indici atti allo scopo parte dalla riclassificazione dello stato patrimoniale secondo il criterio funzionale e del conto economico a valore aggiunto, in quanto tali indici hanno, almeno al numeratore o al denominatore, un valore economico. Per completare il lavoro predisposto nell’elaborato precedente, sono stati analizzati anche i dati aggregati relativi ai bilanci relativi all’esercizio 2023 depositati presso il Registro delle imprese. Come evidenziato dalla tabella seguente, sia il valore della produzione aggregato che l’ammontare dei ricavi aggregati nel corso del 2023 evidenzia una crescita. In termini di valore della produzione, il settore ha registrato una crescita significativa durante l’intero periodo preso in esame, dal 2019 al 2023.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 27: Totale del valore della produzione e variazione rispetto all’esercizio precedente

valore della

Grafico 32: Crescita del valore della produzione

8.000.000

Totale valore della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

Esaminando il trend di crescita, il 2023 mostra una decelerazione rispetto al 2022 e al 2021, con un incremento del 15,56% rispetto all’incremento registrato tra il 2021 ed il 2022 (+20,87%) e quello tra il 2020 ed il 2021 (+39,14%) che, pur rimanendo considerevole, risulta in flessione rispetto agli incrementi deagli anni precedenti. In termini assoluti, il valore della produzione ha superato i 7,3 milioni di euro. Si riscontra un andamento simile anche nei ricavi: nel 2021 si è verificata una forte espansione, con un aumento del 39,36% rispetto all’anno precedente, dopodiché il settore ha continuato a crescere ma a un ritmo più moderato. Nel 2023 l’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 17,74%.

Tabella 28: Totale dei ricavi e variazione rispetto all’esercizio precedente

ricavi

Grafico 33: Crescita dei ricavi

8.000.000

Totale ricavi Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance

Come evidenziato dal grafico precedente, il 2023 ha confermato un’apprezzabile crescita sia del valore della produzione sia dei ricavi, sebbene con un’intensità più contenuta rispetto agli anni precedenti, in linea con le dinamiche del settore.

Andamento del margine operativo lordo

Uno degli indicatori fondamentali da tenere sotto controllo per monitorare lo stato di salute di un’azienda è il margine operativo lordo (MOL o EBITDA). Si tratta di un parametro presente nel conto economico che indica la redditività legata alla gestione operativa. Il margine operativo lordo fornisce una buona approssimazione del flusso di cassa operativo dell’azienda e consente di fare stime realistiche sulle risorse finanziarie generate disponibili. È un dato significativo in fase di analisi di bilancio poiché permette di verificare se la gestione operativa dell’azienda sia in grado o meno di generare valore. Per calcolare il MOL è necessario escludere dal conto economico:

z Ammortamenti e svalutazioni;

z Risultato della gestione finanziaria; z Risultato della gestione straordinaria; z Imposte di esercizio.

Ossia schematizzando, il MOL si calcolerà nel seguente modo:

Ricavi di esercizio

+ Variazione rimanenze semilavorati e prodotti

+ Incrementi immobilizzazioni per lavori interni

+ Contributi in conto esercizio

= VALORE DELLA PRODUZIONE

– Acquisti

– Variazione materie prime

– Spese per servizi e godimento beni di terzi

= VALORE AGGIUNTO

– Costi del personale

= MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL O EBITDA)

Grafico 34: Andamento del valore della produzione e dei ricavi
Totale ricavi Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance

Applicando quanto sopra al campione in esame per ogni esercizio dal 2014 al 2023, otteniamo quanto segue.

Tabella 29: MOL e variazione rispetto all’esercizio precedente

MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL O EBITDA)

Il margine operativo lordo ha registrato una crescita del 33,01% nel 2023 rispetto all’anno precedente, confermando il trend positivo osservato durante l’intero periodo analizzato. È significativo notare che l’aumento del MOL supera nettamente la crescita percentuale sia dei ricavi sia del valore della produzione, con un impatto positivo sulla marginalità relativa dell’esercizio.

Grafico 35: MOL e variazione rispetto all’esercizio precedente 2.000.000

Per meglio comprendere l’evoluzione del MOL, dopo aver esaminato l’andamento delle componenti positive, è utile analizzare l’andamento delle principali componenti negative che contribuiscono al calcolo del margine operativo lordo (MOL).

I costi della produzione mostrano un aumento del 13,67% nel 2023 rispetto all’anno precedente, registrando una crescita più contenuta sia in confronto al 2022 sia rispetto all’andamento delle componenti positive nel 2023.

Tabella 30: Costi della produzione e variazione rispetto all’esercizio precedente

Margine operativo lordo (Mol o Ebitda) Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 36: Costi della produzione e variazione rispetto all’esercizio precedente

Costi della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

I costi del personale hanno registrato un aumento costante nell’ultimo triennio. Nel 2023 questi costi sono cresciuti in modo più marcato rispetto al 2022, ma analogamente ai costi della produzione, il loro incremento è stato inferiore rispetto all’andamento del valore della produzione e dei ricavi.

Tabella 31: Costi del personale e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 37: Costi del personale e variazione rispetto all’esercizio precedente

Confrontando ricavi di esercizio, costi della produzione e costi del personale, negli esercizi considerati, otteniamo il seguente andamento:

Tabella 32: Confronto fra ricavi di esercizio, costi della produzione, costi del personale e MOL

Grafico 38: Confronto fra ricavi di esercizio, costi della produzione, costi del personale e MOL

8.000.000 7.000.000

Per avere una rappresentazione più chiara dell’evoluzione delle singole componenti, vengono riportati di seguito i tassi di crescita annuali degli elementi analizzati.

Tabella 33: Tassi di crescita annuali di ricavi di esercizio, costi della produzione, costi del personale e MOL

Osservando la tabella sopra riportata, risulta evidente che la crescita dei ricavi supera sia la crescita dei costi della produzione sia la crescita dei costi del personale, con un impatto positivo sulla marginalità.

Oltre ai valori in termini assoluti, è interessante considerare i rapporti MOL su valore della produzione (VdP) e MOL su ricavi delle vendite in quanto maggiormente espressivi dell’andamento della redditività delle imprese.

Il rapporto MOL/VdP evidenzia un significativo aumento dal 2019 al 2023, crescendo dal 10,61% al 14,84%. Si riscontra un andamento analogo anche per quanto riguarda il rapporto MOL/vendite che, nel periodo considerato, è cresciuto dall’11,28% al 15,32%.

In particolare, il 2023 ha rappresentato un anno di ottima crescita della marginalità sia per quanto riguarda il rapporto MOL/VdP sia per quanto riguarda MOL/ricavi.

In generale, stiamo assistendo negli ultimi anni ad un progressivo incremento delle marginalità del settore.

Ricavi Costi della produzione Costi del personale
Margine operativo lordo

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 34: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi

Grafico 39: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi

/ valore della

Andamento

del reddito operativo

Il reddito operativo ha mostrato un costante e robusto trend di crescita negli ultimi anni. Il 2023 si conferma in linea con questa tendenza positiva, registrando un significativo incremento del 41,47% rispetto al 2022 e superando la soglia dei 925.289 mila euro.

Tabella 35: Risultato operativo e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 40: Risultato operativo e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato operativo Variazione rispetto all’esercizio precedente

Per ottenere una prospettiva più accurata sull’andamento del risultato operativo, è stato analizzato il margine, calcolato come rapporto tra il risultato operativo e il valore della produzione. L’analisi rivela

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

un andamento parallelo a quello osservato per il MOL, con una crescita costante durante tutto il periodo esaminato. Il rapporto RO/VdP ha registrato un progressivo aumento, passando dal 7,06% del 2019 al 12,59% del 2022. Analogamente, il rapporto RO/ricavi è cresciuto dal 7,51% al 12,99%. Il 2023 si è distinto come un anno di particolare dinamismo, caratterizzato da una marcata accelerazione della marginalità a livello di reddito operativo.

Tabella 36: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi

Grafico 41: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi

/ valore della produzione MOL / ricavi

Andamento della redditività finanziaria

Risulta interessante analizzare anche l’andamento generale del comparto della gestione finanziaria e l’evoluzione dei valori che hanno assunto le poste che la compongono, ossia proventi e oneri finanziari.

Tabella 37: Risultato della gestione finanziaria e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato della gestione finanziaria

La gestione finanziaria mostra nel complesso un andamento critico. Partendo da un valore aggregato negativo di 106.124 mila euro nel 2019, il saldo ha raggiunto nel 2023 un valore negativo di 214.327 mila euro, registrando un peggioramento del 33,34% rispetto all’anno precedente.

Dopo un temporaneo miglioramento nel 2022, che aveva interrotto il trend negativo iniziato nel 2019, il risultato della gestione finanziaria è tornato a deteriorarsi nel 2023.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 42: Risultato della gestione finanziaria

Risultato della gestione finanziaria

La gestione finanziaria è rappresentata dalla differenza tra proventi e oneri finanziari. Per poter comprendere meglio le motivazioni dell’andamento di cui sopra, è necessario analizzare come sono variate le singole poste coinvolte.

Per quanto riguarda i proventi finanziari si nota una crescita del 53,20% nel 2023 rispetto al periodo precedente, raggiungendo i 111.275 mila euro.

Tabella 38: Proventi finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 43: Proventi finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente

Nel corso dell’ultimo triennio si è registrato un consistente aumento dei proventi finanziari, in linea con l’evoluzione delle principali variabili macroeconomiche, con particolare riferimento all’andamento dei tassi di interesse. Gli oneri finanziari hanno mostrato una tendenza di crescita costante durante tutto il periodo analizzato, sebbene con un andamento non uniforme negli anni. Il 2023 ha registrato l’incremento più significativo, con un aumento del 39,52% rispetto al 2022.

Proventi finanziari Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 39: Oneri finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 44: Oneri finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente

Oneri finanziari Variazione rispetto all’esercizio precedente

Analisi relativa al settore con codice ATECO F41

Come esposto precedentemente, il comparto “Costruzioni” è composto da tre settori identificati in base al raggruppamento del codice ATECO considerato. Si è quindi ritenuto interessante analizzare tutto quanto evidenziato nei precedenti paragrafi considerando i dati di ogni singolo categoria. Consideriamo innanzitutto il settore F41.Il valore della produzione, in costante crescita durante l’ultimo triennio, nel 2023 è aumentato del 13,35% rispetto a quanto rilevato nel 2022.

Tabella 40: Valore della produzione nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 45: Andamento valore della produzione nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Valore della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

I ricavi del settore evidenziano un’evoluzione analoga, con un incremento del 16,53% rispetto all’esercizio precedente. La crescita prosegue il trend positivo degli anni precedenti, pur manifestando un ritmo di espansione più contenuto.

Tabella 41: Totale ricavi nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 46: Andamento ricavi nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente 400.000

Per fornire un quadro completo dell’andamento del settore F41, viene presentata di seguito l’analisi del margine operativo lordo nel periodo considerato, insieme alle principali componenti che ne hanno influenzato l’evoluzione.

Tabella 42: MOL nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Si osserva un notevole incremento del MOL, che nell’ultimo esercizio registra una crescita del 35,33% rispetto al 2022. È importante sottolineare che questo aumento risulta significativamente superiore sia alla crescita dei ricavi che a quella del valore della produzione, determinando così un impatto positivo sulla marginalità relativa dell’anno.

Totale ricavi Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

47: MOL nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Oltre ai valori in termini assoluti, è interessante considerare i rapporti MOL su valore della produzione (VdP) e MOL su ricavi delle vendite in quanto maggiormente espressivi dell’andamento della redditività delle imprese.

Sia il rapporto MOL su valore della produzione (VdP) sia MOL su ricavi delle vendite mostrano un andamento di crescita in tutto il periodo considerato raggiungendo nel 2023 rispettivamente il 13,80% ed il 14,29%. Si segnala che il 2023 ha rappresentato un anno di forte accelerazione della marginalità a livello di MOL.

43: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F41

Grafico 48: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F41

MOL / valore della produzione MOL / ricavi

Grafico
Margine operativo lordo (Mol o Ebitda) Variazione rispetto all’esercizio precedente
Tabella

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Un’analisi simile è stata condotta considerando il risultato operativo. Nel 2023 si è registrato un aumento del 52,56% rispetto a quanto rilevato nel, raggiungendo i 387.839 mila euro.

Tabella 44: Risultato operativo nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 49: Risultato operativo nel settore F41 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato operativo Variazione rispetto all’esercizio precedente

In termini di incidenze, nel 2023 risultano in crescita rispetto all’esercizio passato anche il rapporto risultato operativo/VdP ed il rapporto risultato operativo/ricavi, che aumentano rispettivamente dal 9,12% al 12,28% e dal 9,71% al 12,71%

Tabella 45: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F41

Grafico 50: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F41

0

Risultato operativo / VdP Risultato operativo / Ricavi

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

La gestione finanziaria evidenzia nel 2023 un significativo peggioramento rispetto a quanto rilevato nel 2023.

Tabella 46: Risultato della gestione finanziaria nel settore F41

L’andamento è caratterizzato da un aumento dei proventi finanziari del 73,17% e da un contemporaneo incremento ancora più marcato degli oneri finanziari, pari al 102,42%. Questo ha portato a un generale peggioramento del saldo tra componenti positive e negative.

Tabella 47: Proventi finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Tabella 48: Oneri finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Grafico 51: Risultato della gestione finanziaria nel settore F41

Risultato della gestione finanziaria

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Analisi relativa al settore con codice ATECO F42

Il settore F42 ha evidenziato un aumento del valore della produzione del 25,53% rispetto all’esercizio precedente. Il trend di crescita del triennio 2021-2023 risulta altalenante ma positivo.

Tabella 49: Valore della produzione nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 52: Andamento valore della produzione nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

1.000.000

Valore della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

L’andamento dei ricavi mostra una tendenza allineata a quella del valore della produzione, registrando una crescita del 27,88% rispetto all’esercizio 2022.

Tabella 50: Totale ricavi nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 53: Andamento ricavi nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Totale ricavi Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Per fornire un quadro completo dell’andamento del settore F42, viene presentata di seguito l’analisi del margine operativo lordo nel periodo considerato, insieme alle principali componenti che ne hanno influenzato l’evoluzione.

Tabella 51: MOL nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

54: MOL nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Il settore mostra una crescita sia in termini di ricavi che di marginalità. In particolare, il margine operativo lordo (MOL) registra un incremento del 33,99% rispetto all’esercizio precedente. È importante evidenziare che tale aumento è superiore alla crescita dei ricavi, determinando così un miglioramento della marginalità relativa dell’anno.

A tal riguardo si riporta di seguito l’andamento dell’incidenza del MOL sul valore della produzione e sui ricavi.

Tabella 52: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F42

Nel 2023 si evidenzia una crescita del rapporto del MOL sia sul valore della produzione sia sui ricavi, che aumenta rispettivamente dal 20,94% a 22,36% e da 22,29% a 23,35%.

Margine operativo lordo (Mol o Ebitda) Variazione rispetto all’esercizio precedente
Grafico

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 55: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F42

Un’analisi analoga è stata condotta in riferimento al risultato operativo, che nel 2023 ha registrato un aumento rispetto all’esercizio precedente del 37,83%.

Tabella 53: Risultato operativo nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

all’esercizio precedente

Grafico 56: Risultato operativo nel settore F42 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato operativo Variazione rispetto all’esercizio precedente

In termini di incidenza, i rapporti tra risultato operativo e valore della produzione (VdP) e tra risultato operativo e ricavi confermano il trend positivo del settore, in linea con quanto evidenziato dall’analisi del MOL. Nel corso del 2023, il rapporto risultato operativo/VdP è aumentato dal 15,67% al 17,21%, mentre il rapporto risultato operativo/ricavi è cresciuto dal 16,68% al 17,97%.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 54: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F42

Grafico 57: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F42

Risultato operativo / VdP Risultato operativo / Ricavi

Anche nel settore F42 il risultato della gestione finanziaria permane negativo ed evidenzia un saldo peggiorativo nel 2023 rispetto a quanto registrato nel 2022.

Tabella 55: Risultato della gestione finanziaria nel settore F42

Dall’analisi delle singole componenti, si rileva che nell’esercizio 2023 l’incremento dei proventi finanziari, attestatosi al 20,20%, risulta superiore alla crescita degli oneri finanziari, pari al 9,89%. Ciononostante, in considerazione della loro entità in termini assoluti, l’aumento dei proventi non risulta sufficiente a compensare l’incremento degli oneri, comportando pertanto un deterioramento complessivo della gestione finanziaria.

Tabella 56: Proventi finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 57: Oneri finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

Grafico 58: Risultato della gestione finanziaria nel settore F42

Risultato della gestione finanziaria

Analisi relativa al settore con codice ATECO F43

Nel 2023 il settore F43 ha registrato una significativa crescita, con un incremento del 15,22% del valore della produzione e del 16,41% dei ricavi rispetto all’anno precedente. L’analisi dell’andamento mostra un picco di crescita nel 2023, seguito da una progressione che, pur mantenendosi sostenuta, procede a tassi più contenuti negli anni successivi.

Tabella 58: Valore della produzione nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 59: Andamento valore della produzione nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Valore della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 59: Totale ricavi nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 60: Andamento ricavi nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

4.000.000 3.000.000

Per fornire un quadro completo dell’andamento del settore F43, viene presentata di seguito l’analisi del margine operativo lordo nel periodo considerato, insieme alle principali componenti che ne hanno influenzato l’evoluzione.

Tabella 60: MOL nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Il margine operativo lordo evidenzia una crescita del 30,44% rispetto all’esercizio precedente. Si segnala che l’incremento delle componenti positive è maggiore rispetto all’incremento delle componenti negative, determinando un effetto migliorativo sulla marginalità di periodo.

Totale ricavi Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 61: MOL nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

L’incidenza del margine operativo lordo (MOL) ha registrato un miglioramento nel 2023, con il rapporto MOL/valore della produzione che è cresciuto dal 12,18% al 13,79% e il rapporto MOL/ricavi che è aumentato dal 12,63% al 14,15%.

Tabella 61: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F43

Grafico 62: MOL/valore della produzione e MOL/ricavi nel settore F43

Un’analisi analoga è stata condotta in riferimento al risultato operativo, che nel 2023 ha registrato un aumento rispetto all’esercizio precedente del 33,09%.

Tabella 62: Risultato operativo nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

rispetto all’esercizio precedente

Margine operativo lordo (Mol o Ebitda) Variazione rispetto all’esercizio precedente
MOL / Valore della produzione MOL / Ricavi

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

7. La redditività aggre

Grafico 63: Risultato operativo nel settore F43 e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato operativo Variazione rispetto all’esercizio precedente

La redditività operativa ha mostrato un significativo miglioramento nel 2023, come evidenziato dall’aumento del rapporto tra risultato operativo e valore della produzione, che cresce da 10,07% a 11,63%, e dal rapporto tra risultato operativo e ricavi, che si incrementa da 10,43% a 11,93%.

Tabella 63: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F43

Grafico 64: Risultato operativo/VdP e risultato operativo/ricavi nel settore F43

Risultato operativo / VdP Risultato operativo / Ricavi

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Il risultato della gestione finanziaria del settore F43 nel 2023 è in peggioramento rispetto all’esercizio precedente.

Tabella 64: Risultato della gestione finanziaria nel settore F43

Si evidenzia che tale dinamica è principalmente riconducibile al considerevole aumento degli oneri finanziari nel 2023, cresciuti del 62,47% rispetto all’anno precedente. L’incremento del 28,76% dei proventi finanziari ha compensato solo in minima parte l’impatto di tale crescita degli oneri.

Tabella 65: Proventi finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Tabella 66: Oneri finanziari e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Grafico 65: Risultato della gestione finanziaria nel settore F43

Risultato della gestione finanziaria

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Confronto generale

Al fine di agevolare il confronto delle performance dei tre sottosettori, di seguito sono state predisposte delle tabelle che riassumono i risultati esposti nel paragrafo precedente. Il comparto “Costruzioni” in termini di composizione in base ai ricavi, negli esercizi considerati, ha mantenuto, anche se con qualche scostamento, le medesime percentuali rispetto ai settori che lo compongono.

In particolare, il settore di maggiore rilevanza è l’F43 che nel 2023 pesa il 45,08%. A seguire l’F41 che conta per il 42,85% ed infi ne l’F42, che rappresenta la quota inferiore del mercato e pesa l’12,07% in termini di ricavi.

Negli anni presi in esame, si evidenzia una crescita progressiva dell’incidenza del settore F41 e una flessione costante del settore F43.

co

e F43

Tabella 67: Composizione dei ricavi nei settori F41, F42 e F43
Grafi
66: Composizione dei ricavi nei settori F41, F42

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Si riscontra una tendenza simile, seppur più contenuta, nella composizione settoriale in termini di valore della produzione. Il settore F43, pur mantenendo la posizione dominante, mostra una progressiva diminuzione della propria quota nel corso degli anni. Parallelamente, il settore F41 evidenzia un trend di crescita, riducendo gradualmente il divario rispetto al settore F43.

Tabella 68: Composizione del valore della produzione nei settori F41, F42 e F43 Valore

67: Composizione del valore della produzione nei settori F41, F42 e F43

Per quanto riguarda il confronto sulla marginalità si riporta di seguito l’andamento del rapporto del MOL sul valore della produzione e del MOL sui ricavi per ogni settore.

Tabella 69: MOL/VdP e MOL/Ricavi nei settori F41, F42 e F43

/ Ricavi

F
Grafico

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Dall’analisi delle tabelle emerge che il settore F42, pur essendo il più contenuto in termini di dimensione di mercato, presenta la marginalità più elevata. I settori F41 e F43 mostrano caratteristiche simili sia per dimensioni che per marginalità.

Inoltre, si evidenzia che nel 2023 tutti i settori hanno registrato un miglioramento della marginalità.

Andamento del reddito ante imposte e del risultato economico aggregato

Analizzando la sezione finale del conto economico, si evidenzia un costante incremento del reddito ante imposte a partire dal 2021, anno che ha registrato il picco di crescita. Negli anni successivi, sebbene con tassi più moderati ma comunque rilevanti, il trend positivo è proseguito. In particolare, nel 2023 si è registrato un aumento del 34,58% rispetto all’anno precedente.

Tabella 70: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 68: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente

L’andamento del risultato economico aggregato riflette quello del reddito ante imposte, registrando un incremento del 29,77% rispetto all’esercizio precedente.

Tabella 71: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente

Valore della produzione Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Grafico 69: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato economico aggregato Variazione rispetto all’esercizio precedente

Per comprendere meglio l’evoluzione del reddito ante imposte e del risultato economico aggregato, sono state analizzate i trend dei singoli settori.

Nel comparto F41, l’incremento del reddito ante imposte è stato del 41,32% rispetto all’anno precedente.

Tabella 72: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Grafico 70: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Reddito ante imposte Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Per quanto riguarda il risultato economico aggregato si evidenzia nel 2023 un incremento del 39,08% rispetto al 2022.

Tabella 73: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Grafico 71: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F41

Risultato economico aggregato Variazione rispetto all’esercizio precedente

Nel settore F42, il reddito ante imposte, dopo aver registrato valori negativi fino al 2022, si conferma positivo nel 2023 per il secondo anno consecutivo, sebbene mostri una lieve flessione rispetto all’esercizio precedente.

Tabella 74: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

ante imposte

Grafico 72: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

Reddito ante imposte Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Per quanto riguarda il risultato economico, si registra una significativa contrazione rispetto all’anno precedente, con un valore che torna negativo alla fine del 2023. Nel settore F42, il 2022 rimane dunque l’unico anno a presentare un risultato positivo.

Tabella 75: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

Grafico 73: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F42

Risultato economico aggregato Variazione rispetto all’esercizio precedente

Il settore F43 registra un reddito ante imposte positivo con una marcata crescita nell’intero periodo analizzato. Nel 2023 si evidenzia un incremento del 29,86% rispetto all’anno precedente, rappresentando l’unico settore che ha mostrato un aumento del reddito ante imposte superiore a quello conseguito nel 2022.

Tabella 76: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Grafico 74: Totale reddito ante imposte e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Reddito ante imposte Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance

L’andamento del risultato economico aggregato riflette quello del reddito ante imposte, registrando nel 2023 un incremento del 33,05% rispetto al 2022.

Tabella 77: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Grafico 75: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente nel settore F43

Risultato economico aggregato Variazione rispetto all’esercizio precedente

Analisi della redditività tramite gli indici di bilancio: il ROA

Al fine di poter esprimere giudizi più profondi sulla redditività del comparto si è provveduto all’esame dei seguenti rapporti:

a) il rendimento del capitale investito nell’attività corrente (ROA), articolato nelle sue determinanti tipiche (redditività delle vendite e rotazione del capitale investito); b) il rendimento del capitale proprio (ROE).

Il ROA misura la redditività delle attività ed è dato dal rapporto tra reddito netto e attività totali (o capitale investito). È altresì definito come Return on Assets. Tale indice è indicativo di quanto le attività totali dell’azienda vengano utilizzate efficientemente.Nel calcolo è sicuramente preferibile adottare un valore delle attività totali dato dalla media dei valori contabili di inizio e fine esercizio. Tale misura è influenzata dai problemi associati alla leva finanziaria e alle aliquote fiscali, a differenza del ROI (ottenuto dal rapporto tra reddito operativo e capitale investito) che consente di superare tali limiti.

Il Return on Assets è un valore percentuale. Per comprenderne importanza e significato, esso deve essere messo a confronto con i valori dei tassi d’interesse delle banche nazionali. In tal caso:

– ROA > Interesse banche: le attività stanno fruttando

– ROA < Interesse banche: l’azienda non genera abbastanza valore

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Il ROA è aumentato significativamente durante tutti gli esercizi presi in considerazione. In particolare, è cresciuto dal 3,06% nel 2019 al 8,73% nel 2023. Nel corso del quinquennio in esame, si è dunque registrato un aumento della redditività delle aziende del comparto.

Tabella 78: Andamento del ROA

Grafico 76: Andamento del ROA

Si riporta di seguito l’andamento del ROA per ogni settore analizzato. Il ROA relativo al settore F41 si attesta al 8,66% nel 2023, registrando una crescita significativa rispetto all’esercizio precedente in cui si attestava al 5,69%.

Tabella 79: Andamento del ROA nel settore F41

Un trend simile, benché con valori più moderati, si osserva nel settore F42, dove il ROA nel 2023 è aumentato dal 3,84% al 5,12%.

Tabella 80: Andamento del ROA nel settore F42

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Il settore F43 mantiene il rendimento più elevato tra tutti i settori nell’intero periodo analizzato. Nel 2023 prosegue il trend positivo degli anni precedenti, con il ROA che raggiunge il 12,33%.

Analisi della redditività tramite gli indici di bilancio: il ROE

Il ROE (Return on Equity) è un quoziente che esplicita il rendimento conseguito dall’impiego del capitale, esprimendo la remunerazione che un’azienda è in grado di fornire ai soggetti conferenti capitale di rischio.

z ROE = Reddito netto dell’esercizio/ mezzi propri

Il ROE (Return on Equity), ottenuto dal rapporto tra reddito netto d’esercizio e mezzi propri, evidenzia la redditività netta dei mezzi propri, considerando pertanto – a differenza del ROA che si ferma al risultato operativo – la gestione nel suo complesso, dalla operativa alla finanziaria, dalla corrente non operativa alla straordinaria.

L’interpretazione del quoziente in parola richiede particolari cautele logiche e metodologiche; esso, infatti, nel caso di specie risente:

a) dell’aggregazione di un numero considerevole di imprese appartenenti al campione, con conseguenti dinamiche compensative;

b) della qualità complessiva dei bilanci depositati, in particolare con riferimento all’influsso sempre decisivo delle norme tributarie nel processo di calcolo del reddito ai fini civilistici;

c) infine, dell’attendibilità complessiva del dato rappresentato dai mezzi propri, in un settore ove le politiche di capitalizzazione operate per il tramite di finanziamenti infruttiferi dei soci risultano relativamente diffuse.

Non va poi trascurato l’effetto complessivo, sul quoziente in commento, delle componenti straordinarie, soprattutto nei casi in cui esse si manifestino soltanto in alcuni degli anni presi a riferimento per la formulazione dell’analisi.

Nel corso del quinquennio in esame, il risultato economico aggregato del comparto, come evidenziato nei paragrafi precedenti, ha avuto un incremento del 29,77% rispetto all’esercizio precedente.

Tabella 82: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente

Tabella 81: Andamento del ROA nel settore F43

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

La redditività aggre gata

Grafico 77: Totale risultato economico aggregato e variazione rispetto all’esercizio precedente

Risultato economico aggregato Variazione rispetto all’esercizio precedente

Relativamente ai mezzi propri definiti come capitale sociale e riserve, più utili, meno perdite, l’analisi svolta sul campione considerato evidenzia un incremento del 12,10% nel 2023 rispetto ai valori rilevati nel 2022.

Tabella 83: Totale mezzi propri e variazione rispetto all’esercizio precedente

Grafico 78: Totale mezzi propri e variazione rispetto all’esercizio precedente

Mezzi propri Variazione rispetto all’esercizio precedente

Ance Brescia

Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

In linea con i dati precedenti, il ROE mostra una tendenza crescente dal 2023, registrando in quest’ultimo anno un’accelerazione significativa fino al 17,23%. Tale incremento deriva da una crescita del risultato economico notevolmente superiore a quella dei mezzi propri.

Tabella 84: Andamento del ROE

Grafico 79: Andamento del ROE

Risultato economico aggregato Roe

Non è significativa l’analisi dell’indice per i settori specifici F41, F42 e F43 per la variabilità e disomogeneità dei dati rilevati che non garantirebbero una corretta rappresentazione dello stesso.

Appendice

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Appendice

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

L’analisi

rapportata alle imprese che in ogni anno del quinquennio esaminato hanno depositato il bilancio d’esercizio

L’andamento dei risultati economici del quinquennio 2019-2023

Proseguendo nell’analisi avviata ormai da due edizioni, anche quest’anno, al fine di poter apprezzare l’andamento dei risultati economici delle imprese edili bresciane nell’ultimo quinquennio, sono stati raccolti e aggregati i dati reddituali e patrimoniali delle imprese che, nel periodo in esame, hanno depositato in ogni anno il bilancio di esercizio. L’analisi riguarda complessivamente numero 2.176 imprese, attive sul territorio bresciano nei seguenti ambiti:

z costruzioni di edifici; z ingegneria civile; z lavori di costruzione specializzati.

L’andamento dei risultati economici è stato osservato principalmente sotto il profilo reddituale e patrimoniale.

L’andamento reddituale

Dall’anno 2019 all’anno 2023 il valore della produzione è più che raddoppiato (registrando un incremento di circa il 126,0 %), crescendo annualmente in media del 22,55% (salvo un sostanziale arresto nell’anno 2020 e il forte recupero negli anni 2021 e 2022).

In particolare, il campione in esame registra un significativo incremento del valore della produzione dall’anno 2020 all’anno 2023. Se, da un lato tale incremento può trovare giustificazione nel rallentamento delle attività registrato nell’anno 2020 a causa delle misure restrittive imposte dal contrasto alla pandemia Covid (infatti l’anno 2020 registra un valore sostanzialmente pari a quello dell’anno precedente), dall’altro lato una parte dell’incremento 2021 e l’incremento 2022 e 2023 sono senz’altro ascrivibili alle politiche introdotte dal Governo volte a promuovere lavori di ristrutturazione.

85: Andamento del valore della produzione e utile d’esercizio

/ Valore

L’andamento del valore della produzione registra una crescita quinquennale del risultato di esercizio (utile/perdita di esercizio) più che proporzionale. Infatti, il rapporto tra il risultato di esercizio, più che

Tabella

delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

duplicato dall’anno 2019 all’anno 2023, e il valore della produzione è passato dal 5,14% dell’anno 2019 al 6,61% dell’anno 2023.

Entrando nel dettaglio delle dinamiche di formazione del risultato di esercizio, anche il risultato operativo (pari alla differenza tra il valore della produzione e i costi della produzione) è cresciuto soprattutto nell’anno 2023 in misura più che proporzionale rispetto al valore della produzione nel quinquennio in esame (285,60% a fronte del 125,59%).

86: Andamento del risultato operativo

Le risultanze della tabella precedente portano ad affermare, in prima battuta, che il noto incremento di costi (per acquisto sia di beni sia di servizi) che ha caratterizzato la fine dell’anno 2021 e intensamente l’anno 2022 non ha compromesso la marginalità delle imprese esaminate.

Più nel dettaglio, esaminando il rapporto tra consumi (pari alla somma algebrica dei costi per materie prime e variazione delle materie prime) e il valore della produzione, si registra una sostanziale tenuta della marginalità che si attesta intorno al 71,33%.

Tabella 87: Rapporto tra consumi e valore della produzione

Tabella

delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Alla luce di quanto riepilogato nelle precedenti tabelle, è possibile affermare che l’incremento del valore della produzione registrato tra il 2019 e il 2023 ha comportato un conseguente aumento dei Risultati di esercizio, grazie ad una sostanziale tenuta della marginalità e nel complesso ad un incremento lievemente meno che proporzionale dei costi indiretti.

Come infatti è possibile apprezzare dalla tabella successiva, i c.d. costi indiretti hanno mantenuto tra il 2019 e il 2023 una incidenza sul valore della produzione pari circa al 60%.

Apprezzabile però il trend di riduzione a partire dall’anno 2019 (62,61%) proseguito costantemente sino all’anno 2022 (58,31%) registrando poi una lieve ripresa nell’anno 2023 (58,59%), sintomo di una ottimizzazione delle risorse il cui impiego ha generato costi fissi non proporzionali all’incremento del valore della produzione.

Tabella 88: Andamento dei costi indiretti

delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Esaminato il risultato operativo, risulta utile osservare l’andamento degli effetti reddituali della dinamica finanziaria (gli oneri finanziari) e della dinamica fiscale (le imposte di esercizio). Gli oneri finanziari registrano nell’anno 2023 un incremento molto significativo rispetto ai valori degli anni precedenti, attestandosi al 3,11% del valore della produzione.

Tabella 89: Andamento degli oneri finanziari

e oneri finanziari/ Valore della

Anche le imposte registrano un significativo incremento dall’anno 2019 all’anno 2023 pari a circa il 195,40%. In particolare, a fronte di un gettito da imposte correnti complessivo nell’anno 2019 di oltre 64 milioni di euro, le imprese edili bresciane nel 2023 hanno generato un gettito da imposte correnti di quasi 188 milioni di euro.

Tabella 90: Andamento delle imposte

L’andamento patrimoniale

I risultati reddituali positivi e crescenti registrati dall’anno 2019 all’anno 2023 hanno comportato un conseguente impatto positivo anche in termini di patrimonializzazione delle imprese edili bresciane, il cui patrimonio netto dall’anno 2019 all’anno 2023 è cresciuto di circa il 77,93%.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 91: Andamento del patrimonio netto

In particolare, il patrimonio netto passa dal 2019 al 2023 da circa 1,5 miliardi a circa 2,6 miliardi, con una differenza di 1,1 miliardi di euro, importo lievemente inferiore alla somma degli utili generati nel quinquennio, complessivamente ammontanti a 1,25 milioni di euro.Tenuto conto che parte dell’incremento del patrimonio netto è riconducibile tra il 2019 al 2022 all’incremento della riserva di rivalutazione (passata da 93 milioni a 266 milioni di euro), rilevato un valore sostanzialmente costante delle altre riserve, si può desumere che parte degli utili generati è stata distribuita.

Se da un lato il patrimonio netto registra nel quinquennio in esame una costante crescita, in controtendenza il capitale sociale cala di circa 52 milioni di euro, passando da circa 442 milioni di euro a 390 milioni di euro, con un calo complessivo dell’11,62%.

L’altra voce delle fonti patrimoniali, ovvero i mezzi di terzi rappresentati dai debiti, è cresciuta più lentamente, nella misura del 29,43% circa dall’anno 2019 all’anno 2023.

Tabella 92: Andamento dei mezzi di terzi

Tale diversa velocità di crescita delle due fonti patrimoniali porta ad una progressiva riduzione del rapporto tra debiti e patrimonio netto, rapporto che passa da 3,44 nell’anno 2019 a 2,50 nell’anno 2023. La riduzione del citato rapporto è indicatore di una progressiva patrimonializzazione delle imprese. Dall’analisi dell’orizzonte temporale degli elementi dell’attivo e del passivo patrimoniale, distinti tra breve termine e lungo termine, i rapporti risultano costanti nel tempo e sintomatici di un sostanziale equilibrio.

delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 93: Andamento di attivo e passivo patrimoniale

Nel complesso, infatti, tutte le voci registrano un incremento – logicamente correlato all’incremento del valore della produzione – equilibrato ed armonico. Tale complessiva crescita patrimoniale viene registrata anche sotto il profilo finanziario: le disponibilità liquide alla fine di ciascun anno oggetto di osservazione crescono progressivamente, incrementando dall’anno 2019 all’anno 2023 dell’75,39% e attestandosi alla fine dell’anno 2022 in oltre 1 miliardo di euro e consolidandosi a quasi 1,1 miliardi di euro nell’anno 2023.

94: Andamento delle disponibilità liquide

Conclusione

Dall’analisi dei dati reddituali e patrimoniali delle 2.176 imprese che nel quinquennio 2019-2023 hanno depositato in ogni anno il bilancio di esercizio emerge una progressiva crescita (in termini di volumi) dei principali parametri reddituali e della struttura patrimoniale.

Tali risultanze, confrontate con l’analisi condotta negli ultimi anni su tutte le imprese esaminate, sono coerenti e permettono dunque di confermare la valenza informativa delle ricerche svolte.

I positivi trend di crescita confermano le risultanze emerse nelle scorsa edizioni, relative rispettivamente al quinquennio 2017-2021 e al quinquennio 2018-2022, dalla cui analisi già era possibile intravedere l’impatto sui dati reddituali e patrimoniali da un lato delle politiche introdotte dal Governo volte a promuovere lavori di ristrutturazione e dall’altro lato l’incremento dei costi di acquisto dei beni e dei servizi.

Tabella

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Allegato tecnico

Il tasso di copertura

Confrontando il numero dei bilanci esaminati relativi alle società di capitali con il numero delle imprese attive nel settore delle costruzioni sotto forma di società di capitali, è possibile calcolare i tassi di copertura.

1) Tasso di copertura “1”, ottenuto rapportando: a) il numero dei bilanci esaminati depositati dalle imprese attive selezionate con i criteri di cui sopra; b) al totale delle società di capitali attive iscritte nei repertori camerali alla fine di ciascuno degli anni considerati.

Tabella 95: Tasso di copertura “1” (numero bilanci delle imprese attive esaminate/numero delle società attive iscritte nei registri della Camera di Commercio di Brescia alla fine di ciascuno degli anni considerati

Anno Bilanci delle società di capitali attive esaminati (a)

Società di capitali attive iscritte nei repertori della CCIAA (b)

Fonte: Stockview-Infocamere del Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia

di copertura

Dai dati si evince che l’analisi ha riguardato in media il 65,71% circa delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia. 2) Tasso di copertura “2”, ottenuto rapportando: a) il numero dei bilanci esaminati depositati dalle imprese attive selezionate con i criteri di cui sopra; b) al totale delle società di capitali attive iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia per cui è disponibile il valore della produzione per ciascuno degli anni considerati1

1 Le imprese che presentano un valore della produzione non disponibile equivalgono alle imprese che non hanno depositato il bilancio. Le motivazioni del mancato deposito sono riconducibili alle seguenti casistiche: imprese di nuova costituzione, imprese che per una o più annualità non hanno presentato il bilancio e per le quali sono in corso procedure interne di verifiche e di controllo.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle impre se edili bresciane 2019-2023 e congiunturale 2024

Tabella 96: Tasso di copertura “2” (numero bilanci delle imprese attive esaminate/numero delle società di capitali attive iscritte nei registri della Camera di Commercio di Brescia alla fine di ciascuno degli anni considerati che hanno depositato il bilancio)

Anno Bilanci delle società di capitali attive esaminati (a)

Società di capitali attive iscritte nei repertori della CCIAA con VdP disponibile(b)

Fonte: Stockview-Infocamere del Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia

Via Ugo Foscolo, 6 25128 Brescia

030 399133 - info@ancebrescia.it www.ancebrescia.it

Editing e progettazione grafica

servizi e strategie di comunicazione

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.