2019 - Costruire il futuro n° 2 - luglio/agosto

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ISSN 2612-5595

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Editoriale / 1

Il futuro delle imprese guarda all’innovazione Ance Brescia sostiene la crescita e lo sviluppo delle sue imprese studiando un programma in linea con quanto svolto sino ad ora. Un percorso in continuità con le azioni portate a termine negli scorsi anni, per rafforzare i risultati ottenuti e puntare a obiettivi sempre più alti. Si tratta di un modus operandi che permetterà all’Associazione di seguitare ad essere il punto fermo, stabile, per molte realtà del mondo del costruito, ma anche un’autorevole guida nel cammino che porta all’innovazione. Nell’era dell’information technology, le nostre imprese torneranno ad essere competitive, anche a livello internazionale, se saranno in grado di uscire dagli schemi tradizionali per sviluppare e fare propria una visione all’avanguardia. Abbandonare i supporti cartacei, migliorare l’immagine del settore, investire in formazione e digitalizzazione, stringere sinergie possono essere alcune delle strategie vincenti per stare al passo con i tempi. Tempi che segnano profondamente economie e mercati, modificano la domanda e rendono necessari prodotti ogni giorno più di qualità, certificati e sostenibili. Tre caratteristiche chiave che, come emerso al Bauma di Monaco, orienteranno il lavoro delle imprese e costituiranno i paradigmi di riferimento per le attività del comparto sul territorio. Le nuove tecnologie aiuteranno in questo compito, permettendo alle aziende di svilupparsi secondo le attuali esigenze del settore. L’intera filiera bresciana del costruito, a cominciare dalle operazioni di cantiere, è pronta, FORMARE GIOVANI e in parte già indirizzata, verso PROFESSIONISTI IN UN’OTTICA 4.0, INVESTIRE una rivoluzione digitale. Come NELLA RICERCA E OFFRIRE per la manifattura, anche l’ediliPOSSIBILITÀ DI zia sta facendo propri strumenti APPROFONDIMENTO E DI e metodi di ultima generazione LAVORO SUL CAMPO per potenziare la produzione, veDIVENTANO DUE ASPETTI PRIORITARI PER rificare la corretta esecuzione MODERNIZZARE LA FILIERA dei progetti e il rispetto delle E CREARE OCCUPAZIONE norme, sveltire le operazioni, migliorare l’efficienza e garantire la sicurezza degli addetti ai lavori. Non si rinuncia, tuttavia, all’apporto umano, fattore di imprescindibile valore. Formare giovani professionisti in un’ottica 4.0, investire nella ricerca e offrire possibilità di approfondimento e di lavoro sul campo diventano due aspetti prioritari per modernizzare la filiera e creare occupazione. Nonostante le difficoltà affrontate dal settore del costruito in questi anni, la nostra Associazione ha saputo guardare avanti, mostrando alle imprese del territorio che reinventarsi secondo le logiche della modernità è possibile e doveroso, che i risultati sono tangibili e che questa è la strada giusta per tornare ad essere competitive sul mercato. Ance Brescia, che al momento rappresenta il 70% delle aziende locali ed è la seconda Associazione italiana del settore per rilevanza, si impegnerà nei prossimi anni a coinvolgere il restante 30%, rimanendo un valevole aiuto per le realtà in difficoltà, ma agendo da intermediario instancabile per la crescita e l’ammodernamento della filiera. Un compito di responsabilità che intende riunire diverse realtà del mondo imprenditoriale di Brescia e provincia per creare un gruppo cooperante, unito contro le sfide del futuro e la concorrenza sleale. L’impegno di Ance nella ricerca di soluzioni concrete per il settore edile risiede e consisterà nella capacità di avanzare proposte utili e vantaggiose, nella disponibilità a lottare per i diritti delle imprese a livello nazionale ed europeo e nella sincera inclinazione ad ascoltare bisogni e richieste delle aziende e delle maestranze, rispondendo con chiarezza e tempestività. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

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Editoriale / 2

Ance Brescia per una nuova immagine di edilizia L’immagine del mondo del costruito che traspare all’esterno è tutt’altro che positiva. Quello del mattone viene visto come un comparto pericoloso, arretrato, privo di appeal e di opportunità lavorative. Noi del Collegio Costruttori sappiamo, però, che la realtà è ben diversa. Pochi altri settori sono in grado di proiettare i propri sogni in opere esteticamente belle, funzionali, di qualità; abbracciare mode e gusti personali; fornire alle persone vie e infrastrutture per viaggiare e incontrarsi. L’edilizia è tutto questo e molto altro ancora, un microcosmo che riunisce professionalità, tecnologie e idee per dare vita alle città di domani. Con “Costruire il futuro” diamo un titolo e uno spazio su carta a tutto questo. Scriviamo e registriamo dati, proposte, aggiornamenti, in modo che resti tangibile il nostro impegno e che le testimonianze di ognuno producano nuove idee e alimentino collaborazioni. La comunicazione è uno strumento e un canale fondamentale per trasmettere conoscenza e informare sulle reali condizioni del settore edile bresciano. Un comparto che reagisce alle difficoltà e affronta le sfide imposte dalla modernità a testa alta, che ha intrapreso la strada della digitalizzazione per migliorare prestazioni, sicurezza ed efficienza energetica, che è aperto al contributo di nuove professionalità e strumentazioni. L’Associazione si sta impegnando a modificare un’immagine arcaica, macchiata da pregiudizi che pesano su chi questo lavoro lo fa con dedizione e passione. Le nostre Imprese possono contare su di noi: Ance L’ASSOCIAZIONE È APERTA sarà sempre al loro servizio per A TUTTE LE AZIENDE CHE tutelarle e per spronarle a dare VOGLIONO CONTARE il meglio di sé. L’Associazione è SUL SUO AIUTO E SPERIAMO NEI PROSSIMI ANNI aperta a tutte le aziende che voDI DIVENTARE LA PRIMA gliono contare sul suo aiuto e ASSOCIAZIONE speriamo nei prossimi anni di diDEL SETTORE IN ITALIA ventare la prima Associazione del settore in Italia. L’obiettivo è rafforzare la nostra voce a livello nazionale e far valere i diritti di tutte le realtà che lavorano in modo corretto e nel rispetto delle normative vigenti. Con Brescia Next, iniziativa di Campus Edilizia Brescia sviluppatasi in due incontri lo scorso marzo, abbiamo dato il via a un programma di attività per la valorizzazione delle Imprese bresciane e del territorio. Renderemo, insieme con gli associati, il nostro operato più innovativo e attrattivo agli occhi di investitori dentro e fuori i confini italiani. Per fare questo ci serviremo della ricerca, delle innovazioni tecnologiche, del contributo di esperti e professionisti, ma non ultimi del know-how e della voglia di mettersi in gioco delle nostre Imprese. Con un piano di comunicazione efficace reinventeremo e delineeremo la nuova immagine dell’edilizia bresciana. Ancora una volta chiameremo all’appello aziende e imprenditori per unirsi a noi e lavorare insieme al benessere, allo sviluppo e al miglioramento del territorio. Ogni prezioso alleato potrà contare sulla serietà, sulle competenze e sulla professionalità che da sempre caratterizzano la nostra Associazione. Rendere l’edilizia di nuovo appetibile per investitori, ma anche per studenti, opinione pubblica e fonti di accesso al credito, è sicuramente un obiettivo che richiede il coinvolgimento di tutte le realtà e le figure del settore e della filiera Casa. Più saremo uniti e determinati, più avremo la possibilità di modificare la cattiva reputazione che ci è stata attribuita. Ance Brescia è qui, disponibile a porsi in prima linea per studiare le operazioni e le strategie necessarie al cambiamento! Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia

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editoriale/1

incontri

Il futuro delle imprese guarda all’innovazione di Massimo Angelo Deldossi

Provincia di Brescia: 89 milioni di euro di opere cantierabili di Adriano Baffelli

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editoriale/2

Ance Brescia per una nuova immagine di edilizia di Alessandro Scalvi

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in primo piano Ance Brescia rinnova il Consiglio direttivo

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Rinnovo cariche in Ance

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riconoscimenti Tiziano Cosi è un Maestro del Lavoro

a cura della Redazione

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iniziative

#bloccadegrado per denunciare incuria e abbandono

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ambiente End of Waste

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legalità e sicurezza

l’intervista

Check

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formazione

Apprendistato Alta formazione per 24 diplomati Cat

38 Al via la triennale in Tecniche dell’edilizia

RIVISTA BIMESTRALE DEL COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA ANNO 1 - NUMERO 2 EDITORE C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO ZANFRAMUNDO COORDINATORE DELLA REDAZIONE ADRIANO BAFFELLI REDAZIONE E DIREZIONE ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Enrico Paterlini probiviro di Ance nazionale

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Ernesto Bruni Zani alla presidenza di Formedil di Adriano Baffelli

giovani ance brescia

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edilizia 4.0

I futuri geometri a lezione di appalti pubblici

seminari campus

Un’edilizia sempre più digitale per diminuire sprechi e migliorare qualità produttività di Aldo Palladini

Al via a ottobre gli incontri autunnali

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ance informa

COMITATO DI REDAZIONE STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI

Numero singolo anno 2019: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci:

PUBBLICITÀ C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it

z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00.

EMMEDIGI PUBBLICITÀ DI BIANCHI MATTEO Via Toscanini, 41 - Borgosatollo (Bs) tel. 030 6186578 - info@emmedigi.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

STAMPA GRAFICHE ARTIGIANELLI SRL Via Ferri, 73 - Brescia Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54

La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE BresciaCollegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

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fotonotizia

Area Caffaro MENTRE SI ATTENDE QUESTO AUTUNNO PER DISCUTERE IL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DEI 108 MILA MQ DELL’AREA CAFFARO, INIETTANDO NEL TERRENO OZONO MISCELATO AD ACQUA OSSIGENATA PER OSSIDARE I PCB E ABBATTERLI PER PIÙ DELL’85%, ARPA LOMBARDIA CONFERMA L’AGGRAVIO DELLA CONTAMINAZIONE DEL SITO, DOVE È STATA RECENTEMENTE RISCONTRATA ANCHE UNA SORGENTE SECONDARIA DI CROMO ESAVALENTE

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FOTO ANSA

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Ance Brescia rinnova il Consiglio direttivo 8

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Eletti i quindici consiglieri che guideranno il Collegio Costruttori nei prossimi anni. L'augurio di buon lavoro del past president Tiziano Pavoni

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n occasione dell’Assemblea generale dello scorso 25 maggio, sono stati eletti i quindici componenti del rinnovato Consiglio direttivo di Ance Brescia. In ordine alfabetico: Stefano Assini, Paolo Bettoni, Ernesto Bruni Zani, Davide Campana, Raffaele Collicelli, Massimo Angelo Deldossi, Roberto Facchetti, Corrado Gatti, Primo Ider, Tiziano Pavoni, Emanuele Plona, Giampaolo Premoli, Fabio Rizzinelli, Alberto Silvioli e Stefano Vezzola. Ad aprire l’incontro, il past president dell’Associazione Tiziano Pavoni, che pochi giorni più tardi, dopo sei anni di impegno e dedizione, ha ceduto il suo posto di leadership all’ingegner Massimo Angelo Deldossi, vicepresidente Federcostruzioni e già presidente Eseb. Prima di

procedere con le votazioni, Pavoni ha ringraziato la squadra con la quale ha lavorato assiduamente alla crescita del settore del costruito, congedandosi dai presenti con un affettuoso saluto: «Grazie a tutti Voi per la vostra fiducia, la vostra lealtà, il vostro sostegno e la vostra amicizia. A coloro che guideranno il Collegio nel corso dei prossimi anni auguro di cuore un buon lavoro!». Durante l’Assemblea è stato ribadito che, senza lo stallo delle costruzioni, l’economia italiana si sarebbe potuta riportare già ai livelli precrisi, analogamente ad altri Paesi europei. Puntando sull’edilizia si potrebbe crescere dello 0,5% in più ogni anno. Un grande contributo lo danno le imprese bresciane: il settore delle costruzioni, comprensivo dell’indotto, luglio/agosto/2019

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inprimopiano

dà lavoro a circa 40 mila persone e nel 2017 gli investimenti in costruzione in provincia sono stati pari a circa 3,3 milioni di euro, di cui circa 1,6 milioni in residenziale, 1,2 milioni in non residenziale/privato e 0,4 milioni in opere pubbliche. Il valore della produzione del settore a Brescia è di circa due milioni di euro e il valore aggiunto per abitante è pari a circa l’8% del totale. Ance Brescia rappresenta, a livello locale, il 70% di questa forza propulsiva. Portando avanti quanto sostenuto dal precedente Consiglio, i nuovi eletti continueranno a lavorare per creare un’immagine di edilizia positiva e versatile, impegnata a promuovere innovazione, qualità e sicurezza. Insieme con Ance nazionale, la rinnovata Associazione punta a stabilire un dialogo sempre più costruttivo ed efficace con le istituzioni, le fonti di credito e il Governo, avanzando proposte utili alla crescita del settore. Dai resoconti presentati dagli enti bilaterali è emerso che la cattiva immagine del settore edile sta creando oggi un altro evidente e grosso problema: il lavoro del muratore e di altre figure del mondo del costruito risulta poco attrattivo per i giovani. I dati di Cassa Edile evidenziano che la presenza di iscritti tra i 15 i 29 anni è di circa il 4%. Una percentuale che rappresenta drammaticamente come le nuove generazioni non siano interessate a una carriera lavorativa nel comparto del co10

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Puntando sull'edilizia il Paese potrebbe crescere dello 0,5% in più ogni anno, grazie anche al considerevole contributo delle imprese bresciane che danno lavoro a circa 40 mila persone

Il valore della produzione del settore a Brescia è di circa due milioni di euro e il valore aggiunto per abitante è pari a circa l’8% del totale. Ance Brescia rappresenta, a livello locale, il 70% di questa forza propulsiva

struito. Incoraggianti, invece, i dati delle attività di Cape: nell’ottobre del 2014 le imprese iscritte alla Cape erano 2.874, nel 2017 2.695, ma nell’ottobre del 2018 sono risalite a 2.774. Verso l’autunno di quest’anno si prospetta di registrare oltre 2.800 aziende. Gli operai,

15.199 ad ottobre 2014, 14.318 nel 2015, 18.063 ad ottobre 2018, dovrebbero tornare sopra i 19 mila. L’imponibile salariale, passato dai 148 milioni di euro circa ad ottobre 2014 per scendere al minimo storico di circa 140 milioni nel 2015 e poi risalire a circa 159 milioni di euro

Assemblea elettiva di Ance Brescia del 25 maggio 2019.

ad ottobre 2018, sarà di circa 170 milioni di euro. Le ore lavorate sono passate da circa 13,8 milioni ad ottobre 2014 a 13 milioni nel 2015 e a circa 14,8 milioni nell’ottobre 2018. La proiezione ad ottobre 2019 è di superare i 16 milioni di ore lavorate.


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inprimopiano

Ance Brescia Deldossi: il nostro impegno al servizio delle imprese

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nce Brescia è in prima linea per promuovere la reale immagine delle sue imprese, ripulita da pregiudizi, nomignoli e altri appellativi dispregiativi. Insieme con i nostri associati curiamo una rappresentazione del settore che presti fede e renda giustizia alla fondamentale opera delle aziende edili sul territorio e al loro prezioso know-how. Si tratta di un obiettivo prioritario, indispensabile per ristabilire fiducia e credibilità nell’intera filiera. Basta essere bollati come inquinatori, cementificatori o palazzinari. Le imprese sono, al contrario, sempre più attente alla tutela dell’ambiente, al riutilizzo degli inerti, all’impiego di materiali ecosostenibili, alla riqualificazione e rigenerazione dell’esistente, allo studio di strutture che non snaturino il contesto in cui vengono collocate. Non mancano progetti di adeguamento sismico ed energetico degli edifici, che assicurano sempre più comfort, garantendo un risparmio in bolletta. Nuove tecnologie e nuovi prodotti ci vengono sicuramente in aiuto: domotica, realtà virtuale, isolanti di ultima generazione per la coibentazione termica, acustica o termoacustica, impianti per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile sono solo alcuni esempi. La si smetta di spendere fiato per dire che il comparto è fermo agli standard di vent’anni fa. Non è vero! La sicurezza è prioritaria e l’aggiornamento degli addetti ai lavori continuo. Ci sono aziende che investono in formazione e strumentazioni all’avanguardia per migliorare la qualità e la performatività dei prodotti offerti. Il Nostro è un settore in evoluzione che guarda lontano, al futuro, rinnovandosi e innovandosi al tempo stesso. Di cattivi esempi se ne trovano in tutti i settori e in tutti i contesti, ma il compito dell’Associazione è promuovere quelle realtà che fanno di trasparenza, correttezza e professionalità i loro punti di forza per distinguersi ed emergere. 12

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Per questo motivo, vogliamo concentrare le nostre energie affinché le nostre imprese possano presentarsi e rapportarsi nel modo migliore con le realtà con cui entrano in contatto. Prestando attenzione a bilanci e analisi economica, vogliamo offrire parametri diversi e più oggettivi con cui valutare la salute delle aziende bresciane e il loro onesto operare sul territorio. Per garantire il miglior servizio possibile alle nostre imprese, non smetteremo di correggere il tiro e convogliare energie a favore di un cambiamento positivo, che migliori l’immagine del settore e indirizzi investitori e potenziali clienti verso le realtà della provincia. Ance è anche e innanzitutto questo: tutelare i propri associati, anche dai preconcetti e tabù sbagliati che si sono radicati nella società e fossilizzati nell’opinione pubblica.

Incentivare la produttività digitalizzando il settore La visione del futuro e del percorso che dobbiamo intraprendere è fondamentale per continuare a svolgere il nostro compito di costruttori edili e per operare quelle scelte che si rendono necessarie in un periodo di cambiamento qual è quello attuale, dove l’information technology e l’innovazione stanno apportando significativi cambiamenti, quasi quotidiani, al modo di operare delle aziende di tutti i settori. In questo ultimo periodo anche il nostro comparto ne è investito in maniera diretta e sta cercando di recuperare il tempo perduto, avvicinandosi ai sistemi e ai modelli dell’industria. Il fatto che il settore delle costruzioni sia il meno digitalizzato è la causa principale del mancato aumento di produttività. Le informazioni lungo la filiera produttiva e all’interno del cantiere sono ancora oggi cartacee e questo comporta ritardi, perdita dei dati e tempo sprecato nella ricerca delle risposte necessarie per

il progredire del lavoro reale. Il successo di un progetto è, quindi, legato alla capacità di riunire proprietà, appaltatore generale, sub appaltatori, fornitori, tecnici e maestranze, intorno a conoscenze condivise e comuni obiettivi, per creare un ambiente di reciproco vantaggio.

Informazioni condivise e sistemi cloud Un sistema semplice ed efficace per avere a disposizione tutte le informazioni aggiornate è oggi fornito da piattaforme cloud condivisibili con tutti i partecipanti al team di lavoro. Ovviamente, questo presuppone che tutte le informazioni a disposizione siano aggiornate, eliminando le più obsolete e quelle riguardanti i progetti archiviati. In questo modo si aumenta la collaborazione tra vari gruppi e tra addetti ai lavori, incrementando anche trasparenza e produttività.

Attenzione ai cambiamenti che hanno investito l’Italia Negli ultimi tre anni la Cassa Edile ha evidenziato i significativi margini di miglioramento che il settore sta avendo nella provincia di Brescia. Ritengo che tali margini siano da ascrivere come sempre ad una situazione complessa e multilaterale, ma l’impostazione e le decisioni che sono state prese da Ance sono state una parte, ritengo anche importante, dei fattori che hanno portato al miglioramento della situazione economica del comparto delle costruzioni. Non in tutte le province tale situazione è replicata, anzi: permangono in Italia molte situazioni di difficoltà e il nostro Paese pare essere l’unico al mondo in cui il settore del costruito si trova in difficoltà. Comunque, anche se embrionalmente, in Italia i cambiamenti si stanno facendo sempre più evidenti e iniziano a far sentire i loro effetti sul ciclo economico. Il primo cambiamento


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I parametri da seguire li suggerisce Bauma: qualità, certificazione e sostenibilità

Massimo Angelo Deldossi durante il suo intervento all’Assemblea elettiva di Ance Brescia del 25 maggio 2019.

Alla fiera mondiale dell’edilizia a Monaco di Baviera (Bauma) si è visto che il futuro del nostro settore va sicuramente declinato secondo tre paradigmi imprescindibili: qualità, certificazione e sostenibilità. Queste tre parole d’ordine devono essere sviluppate e sviscerate in tutti il loro aspetti e applicate a tutte le fasi del lavoro. Le nostre imprese devono offrire un prodotto che garantisca la qualità dei materiali utilizzati, ma anche la qualità del prodotto complessivo e delle prestazioni ottenute dall’edificio o dall’opera. Naturalmente tali caratteristiche dovranno essere certificate da enti riconosciuti o attraverso nuovi procedimenti, come il sistema della block-chain, che si stanno affacciando prepotentemente in tutti i settori e che potranno essere utilizzati anche nel nostro per svariate necessità. Da ultimo, ma più importante, la sostenibilità, requisito fondamentale a tutti i processi industriali, che va declinato in tutte le sue forme per poter pensare di avere un prodotto che possa oggi affrontare il mercato.

è senz’altro quello della committenza, con l’arrivo di grandi investitori e di grandi sviluppatori immobiliari che si sostituiscono alla committenza privata, a volte anche pubblica, e agiscono con logiche di profitto e di investimento. Stanno mutando anche i processi di costruzione, sotto la ormai evidente spinta dell’innovazione tecnologica.

Il punto dolente rimane l’immagine del settore del costruito Questi ultimi dodici anni hanno fatto sì che la rappresentazione complessiva del comparto peggiorasse notevolmente da tutti i punti di vista: come feeling del pubblico verso le imprese e come investimento nel mattone. Ovviamente ciò si riverbera direttamente sulle opportunità di lavoro. Tale cattiva fama è dovuta anche al fatto che le imprese sono considerate “vecchie”, incapaci di evolversi tecnologicamente e di tenere il passo con una società che ha fatto del cambiamento la sua parola d’ordine. Imprese più digitalizzate e più attente al-

l’ambiente potranno senz’altro presentare un’immagine, nei confronti della pubblica opinione, molto diversa da quella attuale e potranno porsi in continuità con le normative attuali e con la tendenza ormai consolidata della manifattura orientata alla sostenibilità.

L’impresa domani Sicuramente, le aziende saranno soggette a cambiamenti tecnici e tecnologici, godranno di una crescita dal punto di vista

delle competenze e delle capacità e avranno l’occasione di dimostrare agli investitori e agli operatori economici di essere in grado di proporre opportunità di investimento con quadri economici chiari e margini di redditività dichiarati. Anche le loro decisioni dovranno essere commisurate alle possibilità del territorio e alla capacità di creare valore e lavoro, non semplicemente a regole dettate da preconcetti ideologici che nelle altre Nazioni e negli altri territori sono ormai da tempo superati. luglio/agosto/2019

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Elezione nuovi consiglieri Ance Brescia e rinnovo cariche enti bilaterali

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Il punto della situazione con il presidente di Cassa Edile Raffaele Collicelli, il presidente dell'Ente Sistema Edilizia Brescia Paolo Bettoni e il vicepresidente Emanuele Plona. Le impressioni di alcuni dei nuovi consiglieri del Collegio Costruttori

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focus Intervista a Raffaele Collicelli

Nato a Lumezzane nel 1964 e residente sempre a Lumezzane, Raffaele Collicelli si diploma nel 1983 all’Istituto tecnico per geometri “Nicolò Tartaglia”, del quale attualmente fa parte del Consiglio d’Istituto come rappresentante dei genitori. Subito dopo il diploma ha frequentato lo Iuav (Istituto

Universitario di Architettura di Venezia) per circa tre anni, dovendo interrompere anzitempo gli studi per le pressanti esigenze dell’impresa di famiglia, iscritta al Collegio dei Costruttori di Brescia dal 1965. Ha seguito con interesse ed entusiasmo la vita associativa anche quando non ricopriva

incarichi istituzionali. Dal 2016 fa parte del Consiglio direttivo Ance Brescia ed è membro del Consiglio di amministrazione di Eseb; da giugno 2019 è Presidente della Cape, la Cassa edile. Durante il suo mandato, il presidente ritiene di proseguire in continuità con quello che dichiara

essere l’ottimo lavoro svolto dal presidente uscente, l’ingegner Fabio Rizzinelli. Un’attività per la quale ricorda di essere coadiuvato dal direttore, il ragionier Enrico Parmiani e da tutto lo staff organizzativo della Cape. Tra gli obiettivi dichiarati scopriremo anche la volontà di consolidare

positivamente i rapporti con la componente sindacale, rappresentante dei lavoratori. Inoltre, il neopresidente pensa di rivitalizzare la sinergia tra la Cape ed Eseb, ovvero tra i due enti bilaterali dell’edilizia bresciana.

Raffaele Collicelli Favorire lo sviluppo e il benessere di imprese edili, operai e famiglie

Per il presidente Cape, geometra Raffaele Collicelli, servono azioni condivise e iniziative capaci di attrarre anche i giovani Nella moderna sede della Cassa Edile abbiamo raggiunto il presidente per conoscere direttamente da lui qualcosa in più sull’ente e sui propositi e iniziative che caratterizzeranno il suo mandato al vertice dell’organismi. Geometra Collicelli, con quale spirito affronta la nuova esperienza di guidare una delle Casse Edili di maggiore rilievo in Italia? Innanzitutto, con uno spirito di servizio e di ascolto. Per me è, appunto, una nuova esperienza, e come tutte le nuove esperienze credo sia necessario e opportuno un periodo di approfondimento e conoscenza della struttura e del funzionamento dell’ente che, è giusto ricordarlo, fu costituito nel 1946. Come 16

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giustamente ha sottolineato lei, la Cape Brescia è una delle Casse Edili di maggiore rilievo d’Italia, motivo che mi sprona a dare il meglio, affrontando con grande senso di responsabilità l’incarico affidatomi. In questa prima fase sono comunque affiancato e supportato dal Ragionier Parmiani, direttore della struttura, e dall’ingegner Fabio Rizzinelli, presidente uscente della Cape, ai quali va il mio sincero ringraziamento per la loro professionalità, ma soprattutto, per la disponibilità dimostratami nel passaggio di testimone. Quali sono i principali obiettivi che si prefigge di raggiungere durante il suo mandato alla guida della Cape? Sicuramente quello di consolidare l’ottimo rapporto con la

componente sindacale, che gestisce paritariamente l’ente per la componente dei lavoratori, appunto come sistema bilaterale, cercando di ridurre eventuali conflitti, perché l’obiettivo comune è quello di lavorare per lo sviluppo e il benessere delle aziende e delle famiglie dei propri lavoratori. Quindi intendo sviluppare un maggior coinvolgimento, favorito anche da momenti di confronto fra i rispettivi vertici, tra gli enti bilaterali

dell’edilizia bresciana, Cape ed Eseb, per potersi confrontare periodicamente su temi d’interesse comune. Credo molto nel lavoro di squadra e nelle professionalità presenti in entrambi gli enti sopra citati. Solo con un impegno comune, costante e condiviso, potremo affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni, una fra tutte la ricerca di mano d’opera e, in generale, della professionalità necessaria al settore.


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La prevenzione degli infortuni e l'affermazione della sicurezza sui luoghi di lavoro sono due punti fondamentali su cui verte l'impegno di Cape.

La Cassa edile di Brescia, insieme al Sistema Ance Brescia, si è resa protagonista, fra il resto, di un’intensa attività a favore della legalità e della sicurezza. Continuerete su questa strada? Certamente sì. Cape, nell’ambito del Sistema Ance Brescia, ha fattivamente lavorato per l’applicazione del Protocollo d’intesa sulla legalità e la sicurezza, scaturito dalla collaborazione tra le organizzazioni del comparto edile, sia datoriali sia sindacali e con la partecipazione degli ordini professionali del settore, Architetti, Geometri, Ingegneri. Il documento è stato sottoscritto negli ultimi due anni con il Comune di Brescia e con l’Ispettorato territoriale del Lavoro di Brescia. L’obiettivo del protocollo è di creare sinergia tra tutti gli attori della filiera delle costruzioni e l’Ispettorato territoriale del Lavoro, al fine di indirizzare al meglio le ispezioni, promuovere momenti formativi, con particolare riferimento alla prevenzione degli infortuni e all’affermazione della sicurezza sui luoghi di lavoro, presidiare il territorio per contrastare il dumping sociale e, più in generale ma più ambizio-

samente, prevenire infiltrazioni malavitose nel settore dell’edilizia. La Cape è da decenni un’erogatrice di welfare. Ritiene che le imprese, gli addetti del settore e l’opinione pubblica ne siano consapevoli? Come viene richiamato chiaramente nella campagna pubblicitaria della Cape, è da settant’anni che viene praticato il welfare attraverso servizi erogati ai lavoratori, quali assegni di studio, rimborso per spese scolastiche, sussidi per visite oculistiche e acquisto protesi. Probabilmente dobbiamo essere più incisivi con l’informazione verso l’opinione pubblica, ma anche verso gli addetti ai lavori che spesso non conoscono i servizi offerti. Cosa può fare il Sistema dell’edilizia bresciano per convincere i ragazzi e le famiglie che il settore offre lavoro ed impieghi di qualità? Il nostre viene visto come un settore vetusto, fermo senza tecnologia. Ma così non è. Oggi in cantiere si va con i tablet, con applicazioni specifiche, la tecnologia costruttiva e i materiali da costruzione sono in continua

evoluzione. Certo, il nostro è un settore dove inevitabilmente la manodopera ha un peso preponderante nel processo costruttivo, ma oggi si sta andando verso una sistema tecnologicamente avanzato della tradizione lavorativa. Forse sarebbe opportuno un maggiore coinvolgimento e collegamento con le scuole del territorio, non solo attraverso stage formativi, che già vengono attuati, ma anche incoraggiando visite in cantiere o incontri tematici. In definitiva, dobbiamo “portare” i ragazzi in cantiere. Perché un imprenditore già molto impegnato con la sua attività investe tempo a favore della propria associazione di categoria? Sono tre parole che riassumono in modo chiaro le possibili risposte a questa domanda: la passione per il proprio lavoro, il servizio ai propri colleghi e il rispetto del lavoro collettivamente espresso da imprese e lavoratori del settore edile. In sintesi, quali vantaggi offre alla Filiera della casa bresciana lo strumento Check, frutto soprattutto dell’impegno di Cape ed Eseb?

Ricordo che Check è un programma informatico di monitoraggio di cantieri e imprese, con lo scopo di facilitare e controllare le attività di gestione dei cantieri. È uno strumento frutto della condivisione da parte di Cape con Eseb, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali. Per i professionisti è uno strumento utile perché, grazie ai dati costantemente aggiornati, permette loro di monitorare le condizioni dei propri cantieri e di tutti gli attori coinvolti, nonché un valido sistema di comunicazione veloce e “certificato” di condivisione delle informazioni. Per i committenti, grazie ad un unico portale, possono verificare in ogni momento la regolarità del proprio cantiere, ricevendo informazioni che possano garantire loro di non essere sanzionati per irregolarità di ogni genere. Per le imprese è un valido supporto perché, grazie al “magazzino virtuale e al cruscotto di cantiere” è possibile condividere le attrezzature e relativi documenti (ad esempio: libretti, verifiche, certificazioni) evitando di duplicare la documentazione per i diversi cantieri, portando in giro faldoni di “carta”. È possibile, inoltre, ricevere degli avvisi di scadenza delle verifiche periodiche delle manutenzioni da effettuare sui mezzi ed attrezzature, nonché le scadenze dei corsi di formazione e gli attestati conseguiti presso Eseb dai propri lavoratori. Particolare, non da poco, il presidente Collicelli evidenzia che per gli utilizzatori, Check è un software completamente gratuito. luglio/agosto/2019

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focus Intervista a Paolo Bettoni

Il nuovo presidente dell’Eseb Paolo Bettoni ha le idee chiare sul futuro di una realtà che già ben conosce

Paolo Bettoni Formazione e sicurezza le mission di Eseb A breve distanza dall’assunzione della presidenza dell’Eseb, incontriamo il geometra Paolo Bettoni per capire quali sono gli obiettivi principali che si pone durante il suo mandato. Geometra Bettoni, come giudica i primi mesi della sua presidenza dell’Eseb? Trovo una scuola ben organizzata e impostata, ora stiamo organizzando gli obiettivi del prossimo triennio, certo che non mancherà il lavoro in un settore sempre più dinamico e ricco di novità, anche in campo formativo. Non si tratta per lei di un mondo nuovo, considerata la sua precedente posizione di vicepresidente dell’Ente bilaterale, un’esperienza che di sicuro le consente di intervenire conoscendo già nei dettagli l’attività dell’Ente Sistema Edilizia Brescia. Condivide? Sì, certamente, l’esperienza di vicepresidente mi ha permesso di avere un inizio di presidenza molto più agevolato, i dettagli e i meccanismi dell’ente sono molteplici e 18

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spesso complessi, spero di sfruttare al meglio nell’interesse di Eseb e di tutte le imprese questa mia precedente esperienza. Formazione e Sicurezza, due temi non da poco, caratterizzano l’attività dell’Eseb. Può farci alcuni esempi concreti di come gli stessi sono declinati all’interno della vostra realtà? Formazione e sicurezza sono le mission di Eseb. Come già detto, sulla formazione stiamo spingendo molto, dalla formazione degli operatori, sino alla formazione dei tecnici: in un mondo edile sempre più complesso è necessario avere maestranze e tecnici sempre più qualificati. Sulla sicurezza abbiamo il ramo Cpt che svolge quotidianamente visite nei cantieri. Ricordo, inoltre, che il Cpt, è a disposizione di tutte le imprese anche per consulenze atte a migliorare e possibilmente risolvere problematiche relative alla sicurezza. Aggiungo che la sicurezza la si fa anche con la formazione degli operatori. Eseb offre sia corsi obbligatori, sia quelli fa-

coltativi, necessari e utili agli operatori del cantiere. C’è un terzo tema che mi pare abbia particolare rilevanza all’interno dell’Eseb: l’innovazione. È così? E che cosa può raccontarci di specifico in merito? Innovazione significa restare al passo con il mercato, innovazione significa nuovi materiali, significa nuove tecniche costruttive, significa monitoraggio della salute e del cantiere, significa aumento delle competenze degli operatori, tutti temi che stiamo sviluppando in Eseb. È vero che le imprese edili bresciane non trovano addetti, e men che meno addetti tecnicamente preparati? Purtroppo, è vero: nell’ultimo decennio pochi nuovi giovani sono entrati nel nostro mondo, complice la crisi e l’immagine che tutti hanno del “muratore”, l’età media dei nostri operatori è molto alta. Ritengo, però, che oggi ci possa essere un’inversione di tendenza nel nostro comparto, infatti, aumentando le competenze, avendo a dispo-


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46 anni, diplomato geometra, Paolo Bettoni nel 1997 inizia a lavorare alla C.B.D. Costruzioni Srl, impresa di famiglia, della quale diviene amministratore delegato nel 2009. Già consigliere di Ance Brescia dal 2009 e consigliere Eseb dal 2013, ente del quale è stato

Vicepresidente dal 2016, assumendone la presidenza nel giugno 2019. Nel Sistema Ance ricopre, inoltre, gli incarichi di consigliere regionale Formedil e consigliere della Fondazione Its cantieri dell’arte. Tra i punti salienti che si

propone di realizzare durante la sua presidenza dell’Ente Sistema Edilizia Brescia, indica la volontà di proseguire nel solco tracciato dal suo predecessore, l’ingegner Massimo Angelo Deldossi; di insistere sull’alta formazione, sull’implementazione dei corsi

Innovazione significa restare al passo con il mercato, significa impiegare nuove tecniche e materiali, significa monitorare salute dei lavoratori e cantieri, significa aumento delle competenze degli operatori

Paolo Bettoni, ora alla guida dell'Ente Edilizia Brescia, è stato vicepresidente di Eseb dal 2016 al giugno 2019.

tecnici del sabato; di riconfermare l’assistenza alle imprese, anche direttamente in cantiere, con i tecnici del Cpt (Comitato paritetico territoriale) per favorire un’efficace prevenzione degli infortuni e un ambiente di lavoro salubre e sicuro.

sizione tecnologie sempre più avanzate, il ruolo degli operatori diventa sempre meno impegnativo dal punto di vista fisico e più interessante per le competenze tecnologiche necessarie. Sarà compito di Eseb saper comunicare ai giovani questa inversione di tendenza e saperli poi formare con i corsi che sono già in essere. Quindi, frequentando la Scuola Edile, i ragazzi si garantiscono un futuro? Ritengo che la nostra scuola edile sia un’eccellenza a livello nazionale. Vista l’attuale carenza di operatori nel settore dell’edilizia, abbiamo quotidianamente molte imprese edili che ci chiamano per assumere personale formato. Che significato ha per lei, l’impegno associativo? È un impegno morale nei confronti di un settore che ha reso grande Brescia, è un impegno che ritengo sia doveroso per far sì che il nostro settore, che da sempre contraddistingue positivamente la nostra società, possa proseguire anche nel prossimo futuro. luglio/agosto/2019

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focus Intervento di Emanuele Plona

L'edilizia bresciana guarda al futuro. Gli operatori del settore dovranno stare al passo con i tempi, acquisendo competenze tecnologiche sempre piĂš all'avanguardia

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Ampliare l’offerta Eseb per fornire competenze in linea con le esigenze di mercato Le indicazioni del vicepresidente di Eseb, Emanuele Plona

Puntare su una formazione completa e a tutto tondo. Studiare il modo di valorizzare l’attività e la competitività delle imprese bresciane. Garantire ai giovani futuri costruttori una maggiore professionalità e un’occupazione sicura. Questi sono gli obiettivi principali, a parere del geometra Emanuele Plona, vicepresidente di Eseb, verso i quali deve essere orientata l’azione dell’Ente sistema edilizia Brescia sul territorio, proponendo un programma che integra materie e competenze collaterali, ma comunque connesse al settore edile. Un bagaglio di conoscenze che aiuti i ragazzi della Scuola Edile a portare innovazione e know-how specifico nelle imprese della provincia. “Non vogliamo che i nostri studenti — riflette ad alta voce Plona — si limitino a saper utilizzare la cazzuola: è nostra intenzione e priorità fornire percorsi di apprendimento e approfondimento in linea con le esigenze di mercato, tenendo conto dei diversi campi in cui si impegna la filiera del costruito. Per questo motivo indaghiamo su come ampliare l’offerta formativa, in modo da incrementare

il numero di operai specializzati, certificati, che sanno muoversi coniugando conoscenze tradizionali e procedure standardizzate con nuove tecnologie e modalità di lavoro. I seminari e i corsi proposti devono aprirsi al settore dei servizi, delle forniture di utenze gas e acqua, delle infrastrutture”. A parere del neo vicepresidente di Eseb, le occasioni di formazione proposte dall’istituto devono ricomprendere le tecniche di saldatura, lo scomputo delle opere di urbanizzazione, l’aggiornamento sulle detrazioni fiscali e su altre norme in vigore. Devono far muovere ai futuri addetti ai lavori i primi passi non solo nel mondo della costruzione di edifici residenziali e industriali o nella realizzazione di strutture atletico-sportive, ma anche nella predisposizione di fognature, acquedotti, metanodotti e altri canali di distribuzione dell’energia e del teleriscaldamento. Devono includere un percorso di approfondimento sui temi della viabilità, della ciclo pedonalità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Aggiunge il geometra Plona: “Sempre più municipalizzate

stanno esternalizzando attività o servizi. Le aziende devono rispondere a questo outsourcing del settore pubblico con progetti competitivi e all’avanguardia. I nuovi operatori del settore devono, quindi, sapersi muovere con disinvoltura tra banche digitali e documenti legati a bandi di gara e capitolati d’appalto, per comprendere quali sono le opportunità più interessanti per l’impresa per la quale lavorano ed eseguire in modo esatto le varie procedure”. Eseb si impegna su tutti questi fronti, programmando la propria attività di pari passo con l’evoluzione delle imprese del territorio. Per ogni necessità o mancanza, la Scuola Edile vuole dare una risposta concreta per offrire ad aziende e professionisti aggiornamenti costanti e maestranze esperte.

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focus Interventi

Di seguito gli interventi di alcuni dei nuovi consiglieri Ance Brescia, in carica per il prossimo triennio

Partecipare attivamente alla vita del Collegio Costruttori è un impegno che dovrebbero assumersi tutte le imprese del territorio per crescere e migliorarsi. Frequentando Ance Brescia da almeno trent’anni, mi sono reso conto che è sempre più fondamentale puntare sull’aggregazione, sul lavoro di squadra. L’Associazione è il cuore delle imprese bresciane, un punto di riferimento basilare che deve coinvolgere maggiormente i giovani e le nuove generazioni di imprenditori. Oggi manca un fondamentale senso di appartenenza all’Associazione e di rispetto per il suo ruolo di tutela e rappresentanza delle imprese bresciane. In passato, si entrava negli uffici di Ance in giacca e cravatta, perché erano forti stima e deferenza nei confronti del Collegio e del

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Geometra Ferruccio Benetelli

Architetto Davide Campana

Presidente Comitato ammissione socio e vigilanza

Consigliere Ance Brescia

suo operato. Oggi, dobbiamo rafforzare e diffondere negli associati l’orgoglio di far parte di una realtà come quella di Ance Brescia. Partecipare e dare il proprio contributo personale all’Associazione richiede sicuramente sempre più impegno e sacrifici, ma a parer mio non manca di dare, dal punto di vista umano, grandi soddisfazioni.

In qualità di nuovo consigliere di Ance Brescia voglio contribuire attivamente al lavoro dell’Associazione, così come ha fatto mio padre prima di me. Giuliano Campana, che per nove anni è stato presidente del Collegio di Brescia, e ha poi ricoperto gli incarichi di vicepresidente e presidente per Ance nazionale, ha dedicato una buona parte delle sue forze e del suo impegno alla vita associativa del Collegio. Personalmente, dopo essere entrato a far parte del Consiglio del Gruppo Giovani nel 2003 ed esserne diventato vicepresidente, ho dovuto allontanarmi perché, per dodici anni, mi sono spostato per lavoro in Romania, per seguire da vicino gli sviluppi di una nuova realtà imprenditoriale, costituita con altri soci. Ora intendo

riprendere da dove ero rimasto: come consigliere Ance Brescia rinnovo il mio impegno per il mondo associativo del costruito e mi batto per la tutela delle piccole imprese nel Gruppo Estero nazionale Ance. Credo sia il momento di affrontare i problemi pratici, cercando di risolvere non solo le criticità delle grandi aziende, ma anche quelli delle piccole imprese. Nel contesto bresciano mi auguro che si riesca a stabilire ottimi rapporti con Comuni e istituzioni per rappresentare le difficoltà del settore, soprattutto di quello immobiliare. Difficoltà che possono essere in gran parte affrontate con il supporto delle banche, con le quali cresce sempre più la necessità di un confronto.


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Non mi aspettavo la nomina a Revisore e componente del Comitato di gestione del Fondo Assistenza in Ance Brescia, giunta a seguito delle sollecitazioni del geometra Raffaele Collicelli, neoeletto Presidente di Cassa Edile. Mi ritengo onorato di ricoprire tali compiti e, nonostante abbia frequentato poco il mondo Ance in passato, ora posso garantire che il mio impegno sarà continuo e duraturo. Ho riscoperto una struttura solida, efficiente e affidabile, per la quale sono entusiasta di contribuire e dare il mio apporto personale. Provengo da una realtà del settore delle perforazioni del sottosuolo, che si occupa prevalentemente di carotaggi in ambito geotecnico e ambientale, il cui fatturato arriva per il 30% da sondaggi, indagini del terreno e il restante 70% dalla realizzazione di

Ingegnere Gianluca Colli

Architetto Roberto Facchetti

Revisore e componente Comitato gestione del Fondo Assistenza

Consigliere Ance Brescia

fondazioni e palificazioni. Concilierò il mio lavoro con il nuovo incarico, che ribadisco essere il primo ruolo ufficiale in Ance Brescia, e sono sicuro che la squadra del Collegio Costruttori mi darà una mano a muovermi nel mondo associativo e a svolgere con efficienza tutte le mie mansioni.

Credo che lo spirito promosso dal presidente Deldossi sia positivo per il settore: favorire il rinnovamento della figura dell’imprenditore e del comparto del costruito giova sicuramente alle imprese del territorio. Risulta fondamentale comprendere che esiste una differenza tra l’impresario di un tempo e l’imprenditore di oggi, al quale è richiesto non solo di edificare immobili, ma di gestire e approfondire tutta una serie di altre competenze e attività collaterali. Oggi sono cambiati completamente i parametri economici e il mercato del lavoro è diverso. Si assiste a un’ingegnerizzazione del cantiere, che diventa una piccola fabbrica, necessitando di figure che gestiscano tempi, metodi e aspetti contabili. Le competenze sono in

continuo divenire e necessitano di perenne aggiornamento: non serve voler partecipare a un corso per ottenere un certificato o un altro pezzo di carta, è invece fondamentale la voglia di apprendere, di approfondire e di stare al passo con le nuove tecnologie e le richieste del mercato. Ad alzare l’asticella sono quelle imprese che fanno di formazione, innovazione, cooperazione e rinnovamento i parametri di una produzione eccelsa. Con Ance Brescia voglio mettermi in gioco per far crescere tutta la categoria. Attualmente, delegato per la zona della Franciacorta e quella della Bassa bresciana, sto lavorando con il Comune di Palazzolo per l’applicazione del Protocollo legalità.

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#bloccadegrado per denunciare incuria e abbandono Ance organizza la mobilitazione nazionale dei “nastri gialli” coinvolgendo la società civile

partita il 10 maggio, in occasione del Convegno annuale dei Giovani Ance a Genova, la mobilitazione dei “nastri gialli” (#bloccadegrado), un’iniziativa che ha coinvolto le diverse associazioni di costruttori dislocate sul territorio italiano e la società civile. L’obiettivo? Segnalare i casi di incuria e di abbandono che gravano su alcuni centri urbani nel nostro Paese e denunciare, ancora una volta, la lentezza e la complessità delle procedure burocratiche che interessano il comparto edilizio. Cercare l’apporto diretto dei cittadini e mettere in luce le situazioni di disagio e di difficoltà che vivono quotidianamente permetterà al messaggio di diffondersi capillarmente sull’intero territorio nazionale e raggiungere i rappresentanti politici. In che modo? Ogni città ha adottato una serie di iniziative contestualizzate sulla base della

propria realtà locale, indicando le strutture ferme, bloccate da rompicapi burocratici o in evidente stato di incuria e degrado. Chiunque può contribuire individuando la zona che intende segnalare e sistemando l’apposito nastro giallo in materiale biocompostabile con la scritta “degrado in corso” oppure “burocrazia in corso” vicino all’area. Scattando una foto e caricandola sul sito bloccadegrado.it, la propria segnalazione si aggiunge a quelle già registrate e visibili in qualsiasi momento sul portale. Il repost sui social con l’hashtag #bloccadegrado permetterà la circolazione del mes-

saggio in rete. Si conta sul contributo di tutti! L’iniziativa, dal taglio decisamente partecipativo, spera di stimolare i decisori politici a dare risposte concrete e soluzioni tempestive. La piaga della burocrazia claudicante va estirpata e ogni cittadino può aiutare a smuovere le coscienze e migliorare la vivibilità e il decoro del proprio Paese.

Ance Brescia si unisce alla protesta dei nastri gialli Anche l’Associazione dei costruttori bresciani vuole fermare incuria e degrado aderendo luglio/agosto/2019

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iniziative

Una campagna rispettosa dell’ambiente I nastri utilizzati per la protesta #bloccadegrado sono realizzati in Mater B: materiale biocompostabile ottenuto dalla lavorazione di materie prime organiche. Tale materiale si decompone in un breve lasso di tempo, diventando compost, terriccio utilizzato come fertilizzante. Si prega, comunque, di non abbandonare i nastri, ma di gettarli negli appositi cassonetti adibiti ai rifiuti organici.

al movimento nazionale dei nastri gialli. L’organizzazione di via Foscolo invita a ritirare il kit con il materiale biocompostabile e a fotografare zone e strutture da recuperare. Riguardo alla situazione locale, Ance Brescia ha deciso di segnalare alcuni immobili e infrastrutture attesi da anni, e in alcuni casi da decenni. I ritardi compromettono la ripresa economica e sociale, lo sviluppo e la rigenerazione dei quartieri, nonché la crescita dell’occupazione sul territorio. Con gli appositi nastri l’Associazione ha fatto presenti le seguenti opere, che bloccano lavori per un totale di circa 3 miliardi e oltre 653 milioni di euro: z Linea Alta velocità e capacità Brescia-Verona, un’opera strategica da 2,5 miliardi di euro; z Corda Molle, raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari ancora incompleto dopo la realizzazione della prima tratta (17 km da Montichiari ad Azzano

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Mella), inaugurata nel 2012. Per la seconda tratta sono previsti investimenti per 85 milioni di euro; z Autostrada Valtrompia, raccordo autostradale tra l’A 24 e la Val Trompia concepito nel 1998 ma ancora ai blocchi di partenza, per la quale sono previsti 258,5 milioni di euro; z Barghe-Idro, il cui progetto è pronto dal 2008, ma i lavori ancora non sono iniziati. Previsti investimenti di 57,6 milioni di euro per la sola prima tranche di lavori (160 milioni in totale); z Tangenziale Orzivecchi, variante alla SP 235 di Orzivecchi da 3,8 milioni di euro. Opera bloccata più di sette anni fa a causa della presenza di scorie contaminate mischiate alla ghiaia per realizzare il sottofondo stradale; z Raccordo A 35 Orzinuovi - SP ex SS 668, lavori finalizzati all’eliminazione delle intersezioni a raso e messa in sicurezza dell'arteria: tratta Orzinuovi-Lona-

1. Individua la zona da segnalare

2. Poni l’apposito nastro giallo vicino all’area

3. Scatta la foto in modo tale che sia ben visibile la situazione di degrado e il nastro o cartello


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La tratta Brescia-Parma su bloccadegrado.it

Musil, via libera ai lavori di costruzione

Sul portale bloccadegrado.it sono stati riportati anche i ritardi nell'elettrificazione dei 92 km di binari della linea ferroviaria Brescia-Parma. I pendolari che ogni giorno utilizzano questa tratta per gli spostamenti lamentano di viaggiare su una delle linee ferroviarie con gli indici di affidabilità più bassi registrati negli ultimi anni. Si stima che i costi di elettrificazione si aggirino tra i 30 ed i 45 milioni di euro.

Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi che bloccavano la realizzazione del Musil (Museo dell’Industria e del Lavoro). Si tratta di un’opera del valore di circa 12 milioni di euro, divisa in 2 lotti. I lavori al primo lotto erano in ritardo a causa dei ricorsi presentati dalla seconda classificata alla gara d'appalto. L’opera deve essere completata entro il 2021, perché inserita nel più ampio progetto di riqualificazione di via Milano, denominato “Oltre la strada” e sostenuto da risorse pubbliche e private.

Numerose le segnalazioni su bloccadegrado.it e sui social, corredate da fotografie che attestano le diverse situazioni di abbandono e incuria in tutto lo stivale.

to - Variante est di Montichiari. Costo intervento 9,5 milioni di euro; z Piccola Velocità, scalo merci di via Dalmazia che dovrebbe da anni diventare un moderno terminal intermodale conforme agli standard europei. L’attesa si allunga, impedendo ad oggi l’investimento di 60 milioni di euro; z Depurazione del Garda, un’opera urgente da 220 milioni di euro (ridotti a 129 milioni); z Depuratore della Valtrompia, un’opera da 27 milioni di euro per trattare i reflui civili di 11 Comuni della Valle (85 mila abitanti equivalenti oltre a 5 mila aziende) che scaricano direttamente nel fiume Mella. Un ricorso al Tar blocca altri 27 milioni di lavori; z Ampliamento del carcere di Verziano, un’opera da 16,6 milioni di euro per la ristrutturazione dell’attuale carcere (1° lotto) e l’ampliamento della struttura (2° lotto);

4. Invia la foto a bloccadegrado.it, compilando il modello di segnalazione

z Tangenziale di Isorella, inserita nel 2017 dalla Provincia nel programma triennale 20182020 delle opere pubbliche. Una vicenda che si trascina da oltre 30 anni e che vale 6,5 milioni di euro; z Nuovo Polo Logistico Esselunga di Ospitaletto, un maxipolo di 650mila metri quadri. L’investimento previsto è di 500 milioni di euro che, in parte, serviranno anche a portare a termine opere di urbanizzazione e la costruzione di una pista ciclabile, un’area verde e un parcheggio (pari a circa 28 milioni). L’intervento è bloccato da una serie di ricorsi al Tar radicati dalle amministrazioni locali e insieme sono bloccati altri 500 milioni di euro d’investimenti. Laura Mesa

5. Condividi lo scatto sui social utilizzando l’hashtag #bloccadegrado e aggiungi una breve didascalia che indichi il luogo dello scatto luglio/agosto/2019

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Le infrastrutture bresciane bloccate da incuria e degrado

Uno stallo, che penalizza la collettività, causato da burocrazia e dalla mancata concretezza della politica 28

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Incuria e degrado non equivalgono solamente a spazi abbandonati, lasciati alla mercé di un irreversibile declino. Incuria e degrado possono essere anche legati a infrastrutture ostaggio non delle erbacce, ma dei ritardi, di una burocrazia tentacolare, della crisi economica (è ovvio) ma anche della scarsa capacità (a volte) di portare a termine un percorso avviato. Anche il territorio bresciano soffre di non poche situazioni di questo tipo, magari non tutte etichettabili come casi disperati, ma comunque paradigmatiche di questo stallo apparentemente irrisolvibile. A questa categoria appartiene senza dubbio la Corda molle, il raccordo autostradale progettato per unire, bypassando la città, Montichiari a Ospitaletto. Un percorso lungo poco meno di 30 chilometri che si è rivelato ancor più duro di quanto si potesse mai pensare. Il primo tratto — ovvero quei 17 chilometri che vanno da Montichiari ad Azzano Mella — sono stati inaugurati ormai nel 2012. Sembrava il primo passo di una corsa senza ostacoli, con la seconda tranche di cantieri che era solo da formalizzare. Ma

proprio qui sono iniziati i problemi, perché la prosecuzione del progetto è finita invischiata nei problemi della concessione legata all’autostrada A21. Una concessione, in carico a Centropadane, scaduta nel 2011 e proseguita (per essere precisi fino allo scorso 15 febbraio) in gestione ordinaria, modalità che di fatto bloccava ogni tipo di investimento. Lasciando così la Corda molle al palo per tanto, troppo tempo. Ora che la concessione è passata in carico a Gavio, sembra finalmente giunto il tempo della ripartenza, pur con tutte le cautele del caso. In ballo c’è un investimento da oltre 100 milioni di euro per realizzare quegli 11,5 chilometri che uniranno Azzano Mella ad Ospitaletto, grazie alla riqualificazione della Strada provinciale 19. Si tratterà di trasformare una strada ad una corsia in un raccordo autostradale con due corsie per senso di marcia, oltre a quella d’emergenza. A corroborare le speranze di una ripartenza ha contribuito, nei mesi scorsi, l’avvio delle procedure di esproprio, il tutto contestualmente al rinnovo della dichiarazione di pubblica utilità per 122 proprietà che si trovano


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Perché sposare il movimento dei nastri gialli Le motivazioni su bloccadegrado.it

Incuria e degrado non equivalgono solamente a spazi abbandonati, lasciati alla mercé di un irreversibile declino. Incuria e degrado possono essere anche legati a infrastrutture ostaggio non delle erbacce, ma dei ritardi, di una burocrazia tentacolare, della crisi economica ma anche della scarsa capacità di portare a termine un percorso avviato

lungo il percorso nei Comuni di Castel Mella, Flero, Ospitaletto, Azzano Mella, Torbole Casaglia, Lograto, Travagliato, Cazzago San Martino. Manca all’appello il 65% dei terreni necessari, ma da ora in avanti le procedure dovrebbero proseguire con una certa celerità. Tutto bene quel che (pare) finirà bene, dunque. Beh, non proprio. Nel senso che tutto questo non cancella 8 anni di immobilismo, visto che i cantieri sono stati bloccati nel 2011, ma alcuni manufatti già approntati sono rimasti lì, a riempirsi di erbacce e facendo da ricet-

tacolo per il malcontento di chi, in quei terreni, non ha potuto più potuto svolgere alcuna attività, subendo anche ritardi e danni. E adesso? L’auspicio Autovia Padana, spa che fa capo al gruppo Gavio, è di finire l’opera entro il 2022. Una corsa contro il tempo che, casomai tutto dovesse andare per il verso giusto, farebbe cadere il nuovo taglio del nastro nel decennale dell’inaugurazione del primo tratto. Dieci anni per nemmeno dodici chilometri di strada. Un ritardo che, comunque non potrà facilmente essere dimenticato.

 Perché è arrivato il momento di denunciare lo stato di incuria e abbandono in cui versano gran parte delle infrastrutture, dei centri urbani, degli edifici, delle scuole e degli spazi verdi del nostro Paese.  Perché l’immobilismo burocraticoamministrativo sta portando inesorabilmente le città e la qualità della vita a un livello di tolleranza non più accettabile.  Perché è necessario reagire!  Perché non possiamo abituarci al decadimento, all’immobilismo e all’invivibilità dei nostri territori.

Aderiamo all'iniziativa z per la sicurezza dei nostri figli: un crollo nelle scuole ogni tre giorni, più di 17mila edifici scolastici a rischio sismico (dati Cittadinanza Attiva); z per vivere in un territorio sicuro: più del 90% dei comuni è soggetto a rischio idrogeologico (dati Ispra); z per salvare la nostra memoria: oltre 350 siti archeologici e di interesse storicoartistico a rischio (dati Italia Nostra); z per non vivere più nella paura: 256 miliardi di euro di danni provocati da fenomeni naturali negli ultimi 70 anni (dati Ance); z per città inclusive e competitive: 15 milioni di persone abitano in aree periferiche tra degrado, marginalità, disagio e insicurezza (dati Commissione Parlamentare periferie); z per liberarci dalla trappola della burocrazia: 13 anni per realizzare opere sotto i 100 mila euro e più di 15 anni per le grandi opere. L'83% degli sprechi di denaro pubblico è risultato delle inefficienze dell'apparato burocratico (dati Presidenza del Consiglio dei Ministri e American Economic Review 2014).

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ambiente

Insieme a Regione Lombardia e agli industriali chieste azioni efficaci e tempestive per la gestione e il recupero dei rifiuti

End of Waste Ance Brescia sollecita Ance Brescia continua a far sentire la propria voce in materia di End of Waste. In Italia, la situazione che si delinea in termini di gestione e riutilizzo degli inerti è pressoché drammatica. Con 54,5 milioni di scarti da costruzione e demolizione a livello nazionale e circa 30 milioni di rifiuti industriali prodotti solo in Lombardia, le aziende hanno urgente bisogno di norme applicabili, pensate per agevolare lo smaltimento dei materiali. A ostacolare questo percorso, l’errore contenuto nello Sblocca Cantieri, che si basa su una norma del 1998 e per il quale è stato proposto un emendamento da parte di Regione Lombardia, e l’incerta validità delle disposizioni rilasciate da Regioni e Province prima del 28 febbraio 2018, quando una sentenza del Consiglio di Stato (n. 1229) ha decretato che i criteri in base ai quali un rifiuto cessa di essere tale competono esclusivamente ai regolamenti dell’Unione Europea o ai decreti nazionali. “Impensabile continuare in questo clima di incertezza, che non favorisce

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misure urgenti

END OF WASTE

un’economia circolare, non apporta alcun beneficio in termini di tutela ambientale e attanaglia di dubbi le imprese” dichiara preoccupato il Presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. In pericolo 106 aziende bresciane, che confidano nell’emendamento proposto dalla Regione per aggiornare le decisioni prese, alla luce delle nuove tecnologie applicate negli ultimi ven-

Con il termine End of Waste si indica un processo di recupero di un rifiuto, al termine del quale esso cessa di essere considerato scarto per tornare ad acquisire la qualifica di prodotto, con possibilità di essere riutilizzato per favorire un’economia circolare, in cui i flussi di materiale vengono inseriti in un ciclo produttivo ininterrotto.

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Impensabile continuare in questo clima di incertezza, che non favorisce un’economia circolare, non apporta alcun beneficio in termini di tutela ambientale e attanaglia di dubbi le imprese

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t’anni nei diversi settori. A peggiorare la situazione, la possibilità di sospendere le autorizzazioni, eventualità che fa temere il blocco delle attività. Ance Brescia, Confindustria e Regione Lombardia hanno sollecitato da tempo una soluzione urgente, richiedendo un intervento normativo sull’articolo 184 ter del Testo Unico Ambientale (D. Lgs 152/2006). L’obiettivo è chiarire la possibilità, da parte di Regioni e Province, di stabilire criteri in materia di End of Waste, in modo da poter confermare la piena legittimità e validità delle disposizioni già rilasciate, trattate caso per caso in base anche all’indicazione contenuta in una circolare ministeriale del 2016, e consentire la normale attività istruttoria delle nuove autorizzazioni e di quelle in fase di rinnovo. Ance Brescia avanza, quindi, con determinazione la propria proposta, affinché si riesca a intervenire con tempestività, scongiurando il rischio di paralisi delle attività di gestione dei rifiuti.

Ance Brescia continua a far sentire la propria voce in materia di End of Waste. In Italia, la situazione che si delinea in termini di gestione e riutilizzo degli inerti è pressoché drammatica

Art. 184 ter Codice dell’ambiente Disposizioni generali in materia di gestione dei rifiuti 1. Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a) la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana. 2. L’operazione di recupero può consistere semplicemente nel controllare i rifiuti per verificare se soddisfano i criteri elaborati conformemente alle predette condizioni. I criteri di cui al comma 1 sono adottati in conformità a quanto stabilito dalla disciplina comunitaria ovvero, in mancanza di criteri comunitari, caso per caso per specifiche tipologie di rifiuto attraverso uno o più decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. I criteri includono, se necessario, valori limite per le sostanze inquinanti e tengono conto di tutti i possibili effetti negativi sull’ambiente della sostanza o dell’oggetto. 3. Nelle more dell’adozione di uno o più decreti di cui al comma 2, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui ai decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio in data 5 febbraio 1998, 12 giugno 2002, n. 161, e 17 novembre 2005, n. 269 e l’art. 9-bis, lett. a) e b), del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210. La circolare del Ministero dell’ambiente 28 giugno 1999, prot. n 3402/V/Min si applica fino a sei mesi dall’entrata in vigore della presente disposizione. 4. Un rifiuto che cessa di essere tale ai sensi e per gli effetti del presente articolo è da computarsi ai fini del calcolo del raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio stabiliti dal presente decreto, dal decreto legislativo 24 giugno 2003, n 209, dal decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, e dal decreto legislativo 120 novembre 2008, n. 188, ovvero dagli atti di recepimento di ulteriori normative comunitarie, qualora e a condizione che siano soddisfatti i requisiti in materia di riciclaggio o recupero in essi stabiliti. 5. La disciplina in materia di gestione dei rifiuti si applica fino alla cessazione della qualifica di rifiuto.

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legalitàesicurezza

Check Prezioso alleato di legalità e sicurezza

Positivi i dati registrati dal cruscotto bresciano del cantiere, che ha visto iscriversi volontariamente oltre 2mila addetti

Utilizzato da 2.098 utenti, lo strumento Check, ideato da Cape ed Eseb, offre un servizio gratuito e in continuo aggiornamento, utile a velocizzare e agevolare le diverse operazioni svolte dalle realtà che operano nel comparto del costruito. Lo scopo del software di semplificazione, automazione e informatizzazione delle attività di gestione dei cantieri è permettere un monitoraggio diretto delle condizioni dell’area in cui vengono svolti i vari interventi edilizi. Liberando da faldoni e pratiche cartacee le imprese, Check garantisce una verifica delle informazioni e dei dati in tempo reale, consentendo agli autorizzati di controllare lo stato di un’opera, le realtà coinvolte, l’andamento dei lavori, le qualifiche dei dipendenti e delle maestranze che intervengono sull’immobile, il livello di sicurezza e la regolarità del cantiere. Tutti i documenti sono consultabili con un semplice click e un sistema alert avvisa l’utente su scadenze, verifiche periodiche e manutenzioni da effet-

tuare. Con Check è tutto visionabile sulla videata del proprio tablet. Nel cruscotto entrano giorno dopo giorno le diverse presenze, le visite dei professionisti, le fotografie dei lavori, le verifiche effettuate dagli operai, permettendo un monitoraggio continuo di quanto sta accadendo. Un supporto particolarmente utile per professionisti e imprese, come da più parti constatato e apprezzato in questi mesi ed emerso anche in occasione delle varie riunioni del Tavolo operativo del portale. Il software si rivolge a qualsiasi tipologia di cantiere, piccolo, medio o grande, e garantisce la protezione di informazioni riservate: i dati di un determinato progetto possono essere consultati solo dal committente, dall’impresa, dai professionisti, dagli operai e dagli artigiani interessati. I responsabili di cantiere possono verificare esclusivamente gli interventi in cui sono direttamente coinvolti, controllando che tutto sia in regola e inviando a chi di dovere, per mezzo telematico, nel riluglio/agosto/2019

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legalitàesicurezza

spetto della normativa vigente, la documentazione. Attualmente il software ha gestito 3.765 cantieri, elaborato 7.666 pratiche edilizie e trasmesso 28.237 notifiche preliminari. Un ottimo risultato di cui Nicolò De Pellegrin, responsabile del reparto sicurezza di Eseb, si dichiara molto soddisfatto: “Nell’anno del primo anniversario della piattaforma si è registrato un aumento di valore delle notifiche preliminari di cinquantatré milioni di euro, un dato che non è riscontrabile in nessun’altra provincia italiana. Credo che questo incremento possa essere in buona parte attribuito all’emersione di un lavoro che, senza Check, non sarebbe stato tracciato, perché occultato da quanti avrebbero continuato a praticare l’illegalità”. Il software nasce, infatti, per contrastare la concorrenza sleale e premia34

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Il progetto fornisce uno strumento utile ad attribuire responsabilità, rendendo giustizia e garantendo il merito a chi chiaramente ottempera ai propri compiti con precisione, continuità, diligenza e nel rispetto della Legge

re le imprese oneste e i professionisti in regola. Frutto dell’attuazione del Patto di Legalità, stipulato dal settore delle costruzioni con il Comune di Brescia, Check ha coinvolto tra gli altri, oltre alla Cassa Edile, Ance Brescia, Eseb, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Collegio Geometri di Brescia, Ordine degli Ingegneri di Brescia e Ordine

degli Architetti di Brescia. Il progetto fornisce uno strumento utile ad attribuire responsabilità, rendendo giustizia e garantendo il merito a chi chiaramente ottempera ai propri compiti con precisione, continuità, diligenza e nel rispetto della Legge. “L’input per questo progetto si innesca dalla volontà di aziende e professionisti corretti di unirsi e combattere la piaga della concorrenza sleale, che sorvola norme e criteri di qualità per offrire a prezzi stracciati interventi di scarso valore, screditando e sminuendo il mercato delle costruzioni”, afferma De Pellegrin, che crede nell’impiego di Check per contrastare efficacemente l’illegalità nel territorio bresciano, scopo fondamentale di entrambi gli enti bilaterali del sistema Ance Brescia. Red


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formazione

Apprendistato Alta formazione per 24 diplomati Cat Le imprese edili bresciane formano sul campo e assumono futuri tecnici superiori per l’innovazione e la qualità delle abitazioni

ono ventiquattro le imprese edili di Brescia e provincia che hanno stipulato contratti di apprendistato di terzo livello con diplomandi e neodiplomati Cat. I futuri tecnici, formati in istituti a indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (in passato geometri), potranno sperimentare sul campo quanto studiato a scuola e intraprendere un percorso di Alta formazione (ex art. 45 del Jobs Act), che prevede un’esperienza di alternanza scuola-lavoro per arrivare a ricoprire il ruolo di Tecnico superiore per l’Innovazione e la qualità delle abitazioni. Tale figura, che opera negli interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione, garantendo qualità, sicurezza e conservazione del patrimonio edilizio, è una professionalità molto richiesta dal settore per la sua capacità di individuare le problematiche legate al degrado

degli edifici e di studiare possibili soluzioni utilizzando le nuove tecnologie Bim. Impegnandosi per due annualità formative da mille ore ciascuna, ripartite in quattrocento ore in Eseb e il restante in azienda, ventiquattro giovani diplomati Cat (geometri) selezionati potranno sviluppare competenze in linea con l’indirizzo di studi intrapreso e potenziare le proprie co-

noscenze. Le imprese coinvolte nell’iniziativa hanno messo a disposizione i propri spazi, le proprie strutture e il proprio organico per affiancare i giovani tecnici nel loro percorso pratico. Ciascun ragazzo può riferirsi a un tutor aziendale, che lo sosterrà nello sviluppo di competenze specifiche, spendibili nell’attività di ufficio tecnico e di gestione dei cantieri del terzo luglio/agosto/2019

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formazione

Le 24 imprese bresciane interessate Le ventiquattro imprese di Brescia e provincia interessate ad ampliare il proprio organico attraverso l’inserimento di giovani Tecnici superiori: Bertoli Costruzioni Spa

millennio. Particolare attenzione verrà riservata alle tematiche chiave dell’edilizia contemporanea e del futuro: efficientamento energetico, antisismico e acustico, mediante l’impiego di nuovi materiali e tecniche esecutive che impiegano la digitalizzazione per una conduzione ottimizzata della filiera produttiva. Gli apprendisti, tutti tra i 18 e i 29 anni compiuti, hanno firmato contratti di lavoro subordinati, che includono benefici e tutele assicurative /previdenziali. Al termine di questa esperienza, ciascun ragazzo potrà proseguire a tempo indeterminato il rapporto con l’azienda, inserendosi in modo stabile nel mondo lavorativo bresciano. L’iniziativa ha avuto il via grazie alla Fondazione Its “Cantieri dell’Arte”, cordata di Milano e

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(Sabbio Chiese), C.B.C. Costruzioni di Bussi F. & C. (Bedizzole), C.B.D. Costruzioni Srl (Brescia), Castelli Srl (Orzinuovi), Collicelli Srl (Lumezzane), Deldossi Srl (Pompiano), Facchetti Costruzioni Spa (Pontoglio), Faedile Srl (Adro), Fasanini Srl (Breno), Gasparini Davide Costruzioni Srl (Idro), Gruppo Gatti Spa (Lograto), Madella Manolo (Capriano del Colle), Mazzucchi Srl

Brescia, attraverso i Soci Fondatori bresciani “Ente sistema edilizia Brescia”, il “Collegio Costruttori Ance Brescia”, e con la partecipazione dell’I.S. Tartaglia-Olivieri, del dipartimento Dicatam della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia e di alcune note imprese edili della provincia. Red

(Brescia), Mo.Ca.M. Srl (Bienno), Olli Scavi Srl (Pezzaze), Panizza 1914 Srl (Trenzano), Pavoni Spa (Vobarno), Pedretti Srl (Bienno), Società Generali Costruzioni Srl (Toscolano), Vezzola Spa (Lonato), Zaniboni Eugenio Costruzioni Srl (Desenzano), Bonzi Srl (Castenedolo) e Agliardi Srl Unipersonale (Rezzato), Costruzioni edili Dusi di Dusi & C. snc (Preseglie).


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Al via la triennale in Tecniche dell’edilizia All’Università degli Studi di Brescia un nuovo corso di laurea sostenuto dal Sistema Ance Brescia

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“Affinare le proprie conoscenze e le proprie competenze permette di realizzare prodotti edili di qualità e consente, oltre ad un migliore funzionamento delle operazioni di cantiere, l’evoluzione del settore in un’ottica 4.0. Per questo le imprese costruttrici bresciane sono orientate ad assumere professionisti che, grazie al loro grado di aggiornamento e alla sviluppata capacità di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie, sapranno fare la differenza. Siamo, dunque, entusiasti di vedere che a Brescia il mondo accademico è pronto a formare giovani figure che sicuramente apporteranno al settore un prezioso valore aggiunto” afferma con convinzione Paolo Bettoni, presidente di Eseb, intervenuto alla presentazione ufficiale della laurea triennale in Tecniche dell’edilizia, unitamente al Magnifico Rettore, Professor Maurizio Tira e altre figure di riferimento dell’iniziativa. Tra loro, il consigliere della Cassa Edile di Brescia, Raffaele Merigo, che ha dichiarato: “Si tratta di un’iniziativa che contribuirà a formare giovani operatori e tecnici preparati in modo adeguato ad affrontare le sfide di un settore centrale per la vita sociale ed economica della collettività, sempre più innovativo e all’avanguardia. Così come le imprese evolvono e si attrezzano all’insegna della digitalizzazione, anche i lavoratori e i tecnici devono prepararsi, disponendo, però, dei necessari supporti formativi”. Entrambi rappresentavano più in generale in Sistema Ance Brescia, che per l’iniziativa ha messo in campo energie e risorse economiche e che alla stessa plaude con convinzione, ben conoscendo le necessità delle imprese di disporre di operatori preparati e all’altezza delle sfide del digitale. Non ca-

sualmente, gli studenti del terzo anno trascorreranno 750 ore nelle imprese, completando in cantiere un articolato percorso formativo. Fino al 30 agosto è possibile iscriversi alla prova per l’ammissione al primo anno del Corso di laurea sperimentale professionalizzante in Tecniche dell’edilizia (classe L23), attivato presso il Dicatam (Dipartimento di Ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente e di matematica) dell’Università statale di Brescia. Il nuovo indirizzo di studi triennale è stato fortemente voluto dall’Associazione costruttori edili di Brescia che, insieme con gli enti bilaterali Eseb e Cape e con il Collegio geometri e geometri laureati, si sono impegnati affinché venissero formate sul territorio figure professionali laureate, da inserire subito e a pieno titolo nel mondo del lavoro, rispet-

tando le disposizioni dell’Unione Europea. Il ciclo di studi in Tecniche dell’edilizia, infatti, è rivolto principalmente agli studenti provenienti dagli Istituti tecnici in Costruzioni, ambiente e territorio (Cat) e permette ai neodiplomati di rispettare gli attuali vincoli europei, che impongono un titolo di studi universitario per l’esercizio della libera professione a partire dal 2020. I posti a disposizione per l’anno accademico 2019/20 sono cinquanta, che le matricole si sono conquistati superando l’apposita prova di ammissione.

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l’intervista Formedil Il Formedil è l’ente paritetico nazionale per la formazione nel settore delle costruzioni. Al Formedil fa capo una rete territoriale di 102 scuole edili che ogni anno gestiscono oltre 11 mila corsi, ai quali partecipano più di 142

mila tra operai, tecnici e addetti al settore edile. Attraverso una capillare presenza su tutto il territorio nazionale, il sistema formativo coordinato dal Formedil garantisce un’offerta formativa in ogni realtà locale e per tutte le esigenze, in una logica che tende a privilegiare

l’aggiornamento continuo e la crescita professionale costante per tutte le figure coinvolte nel processo produttivo edilizio. Il Formedil promuove convenzioni e protocolli di intesa con gli enti pubblici preposti alla materia della formazione e dell’istruzione;

L’impegno di Ance Brescia nel campo della formazione valorizzato a livello nazionale

Ernesto Bruni Zani alla presidenza di Formedil Obiettivo del mandato: unificare l’Ente per la Formazione con il Cncpt. Eseb, un punto di riferimento per innovare di più il settore e le scuole edili italiane

di Adriano Baffelli

Ernesto Bruni Zani, Vicepresidente di Ance Brescia, da 15 anni con la delega alle Relazioni Industriali, è stato recentemente eletto Presidente del Formedil nazionale, ente di coordinamento del sistema edilizio per la formazione professionale e continua del settore delle costruzioni. Lo incontriamo per conoscere i principali obiettivi della sua presidenza. Presidente Bruni Zani, la sua elezione a Presidente di Formedil Nazionale rappresenta un indubbio riconoscimento al suo impegno associativo e sindacale, nonché una valorizzazione di Ance Brescia, una delle principali organizzazioni attive nel mondo Ance. Dal suo punto di 40

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vista, cosa rappresenta un simile prestigioso incarico? È certamente una nomina che mi ha lusingato e reso orgoglioso. Non tanto per me, ma per Ance Brescia e, in particolare, per il riconoscimento a tutta la struttura e al suo team delle Relazioni Industriali, con il quale mi sono formato e sono cresciuto in questi anni di associazionismo, e che da sempre è un riferimento nazionale per i Rapporti Industriali e per il contratto di Lavoro degli Edili. Per questo motivo, non mi sono tirato indietro e ho dato la mia disponibilità a ricoprire un ruolo impegnativo, soprattutto in questo momento di cambiamento. L’indicazione poi arriva direttamente dal Presidente

Buia, che ringrazio pubblicamente, con il quale condivido da anni le politiche di riforma del sistema bilaterale edile. Quali sono i principali obiettivi che si pone durante il suo mandato per i prossimi tre anni? Il mio mandato ha un obiettivo ben preciso, l’unificazione del Formedil Nazionale con il Cncpt, l’ente nazionale di coordinamento dei Cpt territoriali dediti alla consulenza sulla sicurezza in edilizia. Già da tempo il Ccnl aveva previsto un ente unico e, ora, è quanto mai urgente realizzarlo per porre in essere tutte le riforme che il contratto di lavoro ha previsto. È necessario dare vita a un’organizzazione più organica e sostenibile sia a livello territoriale

partecipa a progetti nazionali e internazionali favorendo, in particolare, lo scambio all’estero degli allievi e dei formatori delle scuole edili. Le attività di formazione vengono realizzate dalle scuole edili territoriali secondo le esigenze del mercato del lavoro locale.


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Ciascuna scuola edile, pur essendo caratterizzata da autonomia finanziaria e organizzativa, è coordinata a livello nazionale dal Formedil, che attraverso propri indirizzi definisce standard nazionali di riferimento. La caratteristica

fondamentale dell’approccio formativo seguito dalle scuole edili del Sistema è quella di mettere in primo piano il valore dell’esperienza reale. In questo modo viene garantita la qualità sostanziale della formazione, grazie alla stretta connessione

esistente tra formazione teorica ed esperienza pratica nel cantiere. Di particolare rilevanza sono anche le attività sviluppate in area europea attraverso una rete di relazioni costruita nel tempo tra centri di formazione di altri paesi dell’Unione Europea. Il Formedil, che fa parte

Non tutte le scuole stanno erogando formazione e diverse di loro sono in crisi economica. Abbiamo già iniziato un tour delle varie regioni per verificare sul campo le diverse situazioni e raccogliere le criticità

Occupatosi per 15 anni delle relazioni industriali di Ance Brescia, Bruni Zani ha ora il compito di coordinare il sistema edilizio e la formazione dei suoi operatori a livello nazionale.

della rete europea Reforme costituita per promuovere rapporti più stretti tra giovani, professionisti e formatori nel campo della formazione in edilizia nonché lo scambio di buone pratiche, ha la titolarità di alcuni progetti internazionali a cui partecipano

sia regionale, ma anche nazionale, a seconda delle realtà. L’obiettivo è far sì che gli enti siano, oltre che sostenibili economicamente, anche efficaci ed efficienti, promuovendo un’attività formativa e di ricerca e fornendo servizi a lavoratori e imprese. L’ente unico nazionale, quindi, si trasformerà, da ente di coordinamento a vero strumento di attuazione delle politiche decise dalle parti sociali dell’edilizia. Dovrà coordinare, ma anche verificare e controllare lo svolgimento delle attività territoriali, sostenere i progetti, sia di formazione sia di ricerca e sviluppo, che le scuole a livello territoriale porranno in essere, aiutarle a partecipare ai bandi di finanziamento, a tutti i livelli, per intercettare ulteriori risorse da dedicare alle proprie attività. Dovrà, inoltre, stimolare il rinnovamento delle organizzazioni, per far nascere sinergie tra quelle territoriali o stabilire vere organizzazioni a livello regionale, in particolar modo in quelle zone del Paese dove è utile unire le forze per rilanciare la formazione in edilizia e far nascere punti di ricerca specializzata. E nell’ambito del programma da sviluppare, quali sono le priorità e le urgenze? Non tutte le scuole stanno erogando formazione e diverse di loro sono in crisi economica. Abbiamo già iniziato un tour delle varie regioni per verificare sul campo le diverse situazioni e raccogliere le criticità. Sono già iniziati progetti di fusione a livello regionale e numerose so-

organismi di numerosi Paesi Europei (Belgio, Francia, Germania, Finlandia, Svezia, Portogallo, Svizzera). Gestisce inoltre progetti transnazionali con Paesi come Polonia, Romania, Tunisia, Marocco, Egitto, Giordania.

Piano delle priorità di Formedil

Il Formedil ha un piano di priorità basato sui seguenti obiettivi e azioni: 1. Intercettare la domanda, ovvero conoscere e censire l’individuo così da poterlo orientare nel suo percorso professionale e formativo 2. Attivare alcuni specifici strumenti per poter valutare e attestare la formazione avvenuta: banca dati, repertorio delle competenze e libretto formativo, aggiornato di volta in volta dalle singole scuole edili, così da accompagnare il lavoratore nel corso della sua vita lavorativa 3. Attuare il Psp, il piano di sviluppo professionale di tipo individuale che è l’evoluzione naturale della tradizionale attività formativa.

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l’intervista

no le situazioni che abbiamo attenzionato. Purtroppo, la crisi che ha colpito il comparto edile e che ancora oggi permane si è fatta sentire inevitabilmente anche sugli enti bilaterali. Ridisegnare e progettare una nuova bilateralità, quindi, è oggi la priorità delle parti sociali nazionali e, di conseguenza, degli enti nazionali che devono applicare questa politica. Che ruolo hanno le scuole edili per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia? Sono fondamentali. In particolar modo ora che l’innovazione tecnologica sta modificando il mondo delle costruzioni e il “cantiere”, già di per sé un ambiente lavorativo in continua evoluzione, sta diventando un luogo di lavoro diverso da come lo conoscevamo. Questo significa che gli enti unici preposti alla formazione non solo devono rinnovare la loro proposta formativa, ma devono essere incubatori per la ricerca e l’applicazione delle nuove tecnologie e dei metodi legati alla produzione e alla sicurezza. Un aspetto, quest’ultimo, mai da abbandonare e sul quale bisogna investire in continuo. Presidente Bruni Zani, cosa porta a Roma della sua esperienza bresciana? Ho ricoperto prevalentemente ruoli politici nel mondo delle relazioni industriali, sia a livello provinciale che regionale/nazionale. Non ho avuto incarichi amministrativi, ma penso di conoscere bene il mondo della bilateralità e le sue logiche, avendo partecipato attivamente in questi anni alla sua trasformazione a tutti i livelli. Come è nella mia natura, poi, intendo portare avanti il mio lavoro al Formedil Nazionale con un gioco di squadra, coinvolgendo i colleghi della segreteria nazionale di Ance e facendomi supportare dalla struttura bresciana di Eseb. Oggi sono in fase conoscitiva della struttura nazionale, ma ho trovato grandi competenze e, in particolar modo, grande collaborazione partendo dall’esperta 42

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Bruni Zani ha accettato il ruolo nazionale a capo di Formedil consapevole di poter contare sui consigli e sull’esperienza dell'Ing. Antonio Crescini e dell'amico Massimo Deldossi.

Oggi le figure delle quali le imprese hanno bisogno devono avere le competenze più disparate: oltre alla conoscenza delle tecniche costruttive, devono essere esperti in informatica, nell’utilizzo di attrezzature complesse, avere competenze organizzative, saper lavorare in team e conoscere le lingue

e appassionata direzione di “Pino” Moretti con tutti i collaboratori. Insieme ridisegneremo il nuovo ente unico per svolgere al meglio i nuovi compiti che ci sono stati assegnati. Possiamo quindi dire che la Scuola Edile bresciana, oggi attiva nel contesto dell’Eseb (Ente sistema edilizia Brescia) rappresenti un punto di riferimento per tutte le realtà del sistema nazionale, data la qualità del servizio erogato e la completezza dell’offerta formativa? Assolutamente sì! Per me è sicuramente il riferimento principe. Non solo perché la conosco bene, ma perché è l’ente che nel panorama nazionale ha saputo innovare più di tutti. Non avrei accettato il ruolo nazionale se non avessi avuto la certezza di poter contare sui consigli e l’esperienza dell’Ing. Antonio Crescini, direttore di Eseb e dell’amico Massimo Deldossi, che ha presieduto l’ente Bresciano in questi anni di rinnovamento e rilancio. L’ente bresciano, come il sistema bilaterale nella sua totalità, compresa anche la Cassa Edile, ritengo sia il modello al quale fare riferimento per ac-

compagnare nel cambiamento e nel rinnovamento tutte le altre strutture. Cosa può fare l’organismo da lei presieduto per incentivare i giovani a iscriversi alle scuole edili? Dovremo migliorare e investire sulla comunicazione per far conoscere a tutti come è organizzato il mondo delle costruzioni in Italia e come sta evolvendo, in particolare per quanto riguarda i suoi protagonisti, il capitale umano del quale sono composte le nostre imprese. Oggi le figure delle quali le imprese hanno bisogno devono avere le competenze più disparate: oltre alla conoscenza delle tecniche costruttive, devono essere esperti in informatica, nell’utilizzo di attrezzature complesse, avere competenze organizzative, saper lavorare in team e conoscere le lingue. Parlare almeno un altro idioma è fondamentale, perché il mercato è cambiato e non sempre il lavoro è sotto casa. Sempre più spesso, infatti, bisogna accettare sfide all’estero. Quali sono le differenze principali tra il sistema formativo del mondo edile italiano rispetto ad altri Paesi europei? Nessuno ha la nostra capillarità e distribuzione di enti formativi sul territorio, ma sicuramente all’estero la formazione professionale ha un riconoscimento maggiore, cosi come l’impresa. Da noi è ancora permesso improvvisare! Assurdo. In particolar modo, il modello tedesco riconosce nella formazione professionale l’abilitazione obbligatoria per poter lavorare! Lo ritengo un modello al quale ispirarsi.


FOTO NUOVO EDEN

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Apprezzamenti per “Costruire il futuro” La nuova rivista di Ance Brescia riscuote consensi e attenzioni La rivista bimestrale di Ance Brescia è stata accolta con calore e simpatia dagli operatori del settore, che non hanno fatto mancare i loro apprezzamenti per le pagine che raccontano in modo nuovo e dinamico l’attività del cantiere edile. Distribuita a imprese edili, uffici tecnici, geometri, ingegneri, architetti, professionisti del settore, sindaci e tecnici delle amministrazioni locali, esponenti delle istituzioni cittadine e provinciali, nonché al sistema Ance regionale e nazionale, “Costruire il futuro” è stampata in 10mila copie. La pubblicazione si caratterizza per una grafica moderna e accattivante, un formato pratico e contenuti che propongono riflessioni e approfondimenti sulla filiera del costruito. Un punto di riferimento per gli operatori, uno strumento di conoscenza non solo per gli addetti ai lavori. Una rivista per raccontare il meraviglioso mestiere di costruire case, uffici, negozi, aziende, ricco di un fascino che si fonda su solide radici plurisecolari.


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edilizia4.0

Heron® by Gexcel Brescia

Un’edilizia sempre più digitale per diminuire sprechi e migliorare qualità e produttività di Aldo Palladini

Per questo Ance Brescia partecipa ad InnexHub e abbraccia la manifattura 4.0 44

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Ance Brescia e altre associazioni imprenditoriali e artigiani di Brescia, Cremona e Mantova hanno colto l’invito del Piano nazionale per l’Industria 4.0, poi divenuto, più correttamente, Impresa 4.0, a intraprendere un percorso di digitalizzazione delle aziende, grazie anche a incentivi e sgravi fiscali, e hanno fatto nascere il primo Hub dell’innovazione digitale in Lombardia. InnexHub — Innovation experience Hub — è un Digital innovation Hub (Dih) nato al fine di essere un punto di riferimento per le imprese della Lombardia Orientale nei processi di trasformazione digitale. Lo scopo prioritario è quello di divenire un fulcro d’innovazione, in grado di favorire investimenti, di creare competenze adeguate e di stimolare la ricerca attraverso percorsi di formazione continua e specialistica su misura per ogni azienda, di creare delle infrastrutture di rete sicure e protette, di diffondere conoscenze relative al grande potenziale delle applicazioni dell’impresa digitale nella quarta rivoluzione industriale. Il grande patrimonio dell’industria e dell’artigianato lombardo, in generale, e della zona

orientale della nostra regione, in particolare, resisterà e si riprenderà, dopo la dura prova della più grande crisi economica post-bellica, soltanto se accetta di riorganizzarsi nei mezzi, nelle competenze e nei processi secondo una logica nuova, sempre rivolta alla competitività, ma in un mercato divenuto complesso e diverso, anche rispetto al recente passato. Ed è proprio presso la sede operativa di Flero di “Sfida Italia 4.0”, la Digital Factory alle porte di Brescia che si pone come punto di riferimento per la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese italiane, che Ance Brescia si è trovata a confrontarsi e a riflettere sulle modalità con le quali le imprese del comparto edile possano aprirsi alla quarta rivoluzione industriale, già lanciata e consolidata appena oltre il confine.

La Lean Construction e il futuro dell’edilizia bresciana Il settore delle costruzioni parrebbe l’unico a non aver migliorato, nella maggioranza dei cantieri, i propri processi di produzione: negli altri comparti, legati a prodotti trasferibili, l’imme-


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Gli strumenti per rafforzare il settore edile La digitalizzazione delle costruzioni — attraverso strumenti come il Building Information Modeling — determinerà la necessità di avere personale di cantiere sia con competenze nuove sia con il corretto approccio mentale che la Lean Construction contribuisce a sviluppare. In analogia con quanto visto per il terzo round “Labour Intensive” a Sfida 4.0 si può fare una possibile configurazione risolutiva “in parallelo” pensando alla introduzione di: z un rilievo speditivo (al centimetro in poche decine di minuti) o più accurato (al millimetro in qualche ora) e una raccolta dati stereometrici su tutta l’area di cantiere (per l’installazione, il monitoraggio di evasione ordini e d’avanzamento lavori); z un’agevolazione nella formazione di operatori attraverso sistemi di realtà aumentata; z un’ottimizzazione dell’assemblaggio e una garanzia di sicurezza degli operatori mediante l’uso di una pettorina sensorizzata che rileva la correttezza dei movimenti.

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Alcuni fornitori hanno già introdotto i criteri Lean e impresa 4.0 nella propria produzione, sviluppando software per il magazzino, per le consegne con distributori automatici e delle app gestibili da un semplice smartphone e dialoganti con gli uffici dell’amministrazione e della progettazione per un controllo quantitativo e qualitativo in tempo reale e senza alcuna dispersione delle attività.

Le parole d’ordine sono riduzione degli sprechi e incremento dell’efficienza, ma anche investimento sulle persone, collaborazione e condivisione

diato riscontro della propria competitività sul mercato ha indotto a cambiare strumenti e metodi, ma soprattutto il proprio modo di pensare al lavoro. Si parla di “Lean Manufacturing” ovvero di “produzione snella”, definizione coniata per identificare il sistema di produzione introdotto dalla giapponese Toyota, che ha superato in prestazioni il sistema Ford cosiddetto “di massa” nella produzione di auto. Le parole d’ordine sono riduzione degli sprechi e incremento dell’efficienza, ma anche investimento sulle persone, collaborazione e condivisione. L’applicazione di questa teoria ha già trovato la sua concretizzazione nei paesi anglosassoni da più di un venten-

nio, con ottimi risultati, e viene fortemente raccomandata da diversi organismi internazionali e nazionali di ricerca economica, sociologica e di mercato: la cosiddetta Lean Construction. Verso la fine degli anni Novanta un gruppo di studiosi di gestione del progetto ha analizzato la pianificazione dei processi costruttivi tradizionali e ha individuato che circa la metà degli incarichi settimanali prefissati non veniva completato, spesso per motivi attribuiti a liti e contenziosi. Come ha affermato di recente il Direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, per com’è stato connotato finora in Italia, il settore edile è caratterizzato da “indici di produttività bassissimi e costi del lavoro altissimi”: i margini di migliorabilità del sistema di produzione sono ampi, ma soprattutto le piccole e medie imprese rischiano di rimanere indietro se non modificano rapidamente l’approccio al “fare edilizia” nella crescente concorrenza del mercato globalizzato. Il punto di partenza del nuovo approccio può essere rappresentato dalla constatazione che gli sprechi e le attività che non generano valore significano per il settore il 30% dei costi totali e oggi questa situazione non è più sostenibile.

L’esperienza di Ance Brescia nella Digital Factory di Flero Nella prima giornata di visita a Sfida 4.0, i partecipanti hanno studiato come migliorare l’efficienza della Labour intensive (nel caso specifico di una biciluglio/agosto/2019

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edilizia4.0

L’ausilio di Ance Brescia ed Eseb

cletta per bambini dotata di un accessorio esterno, un polsino), una delle tre tipologie produttive oggetto di sperimentazione insieme con Capital intensive e Service intensive. La Labour intensive è la più associabile all’industria delle costruzioni vista l’alta intensità di manodopera. La mission dell’incontro: fornire al mercato un prodotto personalizzato, di ottima qualità, a un prezzo competitivo e garantendo tempi di consegna molto brevi. L’area di lavoro era costituita da un reparto di assemblaggio con due postazioni, magazzino centrale con relativa logistica e da un magazzino fornitore. Da una prima analisi con approccio tradizionale è risultato che i costi, la qualità e i tempi di consegna non erano assolutamente soddisfacenti. In un secondo tentativo, si è provato quindi a introdurre i criteri della Lean transformation, partendo dall’eliminazione degli sprechi attraverso il coinvolgimento delle persone. Si è condotta un’analisi puntuale di tutte le attività per individuare quelle “non a valore”, grazie a un software di business intelligence (progettato da Sfida 4.0), e gli sprechi, identificabili essenzialmente in: lunghi tempi di assemblaggio e di formazione degli operatori; attese dovute alla mancanza di materiale; ec46

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cessivi tempi di movimentazione interna e scarsa efficacia dei controlli di qualità. Inoltre, si è rilevato che la chiarezza non è possibile con i tradizionali mezzi di controllo di gestione, che si basano su modelli di costing industriale standard. Si è fatto ricorso quindi a un’analisi dati con il metodo denominato “Losses Recovery System” traducibile come “Sistema di recupero delle perdite”, individuando un possibile percorso di miglioramento. Si è proceduto mediante i seguenti provvedimenti: riduzione dei tempi di lavorazione e possibilità di errore attraverso un’ottimizzazione delle postazioni di lavoro nel reparto di assemblaggio; riorganizzazione del magazzino e istruzioni visuali. I risultati in termini di miglioramento sono stati impressionanti e ciononostante ancora non in linea con gli obiettivi prefissati. In un terzo momento, si è quindi assistito a una esemplificazione di come poter procedere verso quello che è stato definito un «potenziamento dei muscoli dell’impresa». Grazie all’integrazione di metodologie Lean con una serie di tecnologie abilitanti in ottica Fabbrica 4.0 sono stati introdotti: una raccolta dati su tutta la linea di montaggio (per il monitoraggio di evasione ordini e avanzamento lavori); un’agevolazione nella

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Introducendo la seconda giornata per le imprese Ance Brescia alla Sei Consulting Digital Factory, il segretario generale della Camera di Commercio di Brescia, Massimo Ziletti, ha ricordato che il decreto “Calenda” per l’impresa 4.0 del 2017 non prevede l’immediata reingegnerizzazione di tutte le imprese, ma si preoccupa di fornire un aiuto nella presa di coscienza e al contempo di stimolare la riorganizzazione delle aziende in chiave digitale. Gli aiuti sono sia sostanziali: contributi fino al 50% in due

finestre nel 2018 per un totale di circa 800mila euro, sia di formazione, consulenza ad hoc attraverso professionisti tecnici in sede ed on-line, ad iniziare dalla misurazione delle maturità digitale della propria azienda (www.innexhub.it/servizi/assesment). Ance Brescia ed Eseb sono d’ausilio alle imprese, per quanto di propria competenza, in questa quarta rivoluzione industriale, creando un ponte tra le stesse e mondo della ricerca; rafforzando il livello di conoscenza e di consapevolezza delle aziende rispetto alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale e fungendo da porta di accesso all’ecosistema dell’innovazione per supportare l’applicazione delle opportunità digital nel sistema produttivo bresciano.

Ance Brescia ed Eseb sono d’ausilio alle imprese, per quanto di propria competenza, in questa quarta rivoluzione industriale, creando un ponte tra le stesse e mondo della ricerca

formazione di operatori attraverso sistemi di realtà aumentata; un’ottimizzazione dell’assemblaggio e una garanzia di sicurezza degli operatori mediante l’uso di una pettorina sensorizzata che rileva la correttezza dei movimenti; un’ottimizzazione logistica grazie alla informatizzazione del sistema Kanban; una riduzione dei tempi di consegna grazie all’interconnessione della macchina di produzione dei “polsini” che parte in modo sincronizzato con la produzione della bicicletta; l’introduzione di un sistema di controllo di gestione in ottica visual direttamente a bordo linea, dando la possibilità agli operatori di intervenire in tempo reale in caso di sprechi. Aldo Palladini


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RISORSE PREZIOSE PER LA FILIERA EDILE

42 MILIONI DI EURO IN 20 ANNI DESTINATI ALLE IMPRESE

ANNI DI WELFARE

Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it


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incontri

Samuele Alghisi IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SAMUELE ALGHISI RACCONTA L'IMPEGNO DELL'ENTE BRESCIANO A FAVORE DEL TERRITORIO. PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA SITUAZIONE DELLA BASSA, ALLE INFRASTRUTTURE E AI COLLEGAMENTI STRADALI E FERROVIARI.

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Provincia di Brescia Ottantanove milioni di euro di opere cantierabili di Adriano Baffelli

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Raggiungiamo il Broletto, solido palazzo che da secoli affianca, in un metaforico dialogo tra potere temporale e potere spirituale, il Duomo nuovo, poco discosto da quello vecchio e preziosa testimonianza della ricchezza anche artistica della nostra città, per incontrare Samuele Alghisi, presidente della Provincia di Brescia. Un incontro cordiale, che entra subito nel vivo ed evidenzia i tanti capitoli, in buona parte legati anche alla realizzazione e alla manutenzione delle infrastrutture, gestiti dall’ente Provincia, penalizzato da un’incomprensibile e incompleta riforma, che non ha eliminato le competenze ma ha diminuito le risorse.

Presidente Alghisi, a fine ottobre celebrerà 365 giorni a capo della Provincia di Brescia. Come commenta questo primo anno? Quali sono i risultati che le hanno dato più soddisfazione e quali sono le principali criticità che restano da affrontare? Partendo da una gestione di ambito locale (Alghisi è sindaco di Manerbio n.d.r.) ho passato mesi a studiare il funzionamento della Provincia. Fortunatamente ho avuto un buon supporto e chi mi ha saputo consigliare. Alcune attività sono state penalizzate a causa di variazioni in corso d’opera e alcune risorse in entrata non si sono manifestate. La Provincia ha dovuto coprire le spese per personale esterno, perché soggetta al

blocco delle assunzioni. Inoltre, incide pesantemente il prelievo forzoso da parte dello Stato, che domanda a tutte le Province circa il 50% delle entrate. Entrate che oggi si ricavano principalmente dalle tasse automobilistiche e dalle assicurazioni. Siamo, però, riusciti a finanziare e portare a termine alcune opere che giacevano statiche, anche negli accordi di programma, da molti anni. Alcune di queste sono legate alla realizzazione di strade, come la tangenziale di Orzinuovi e la cantierizzazione della Goitese. La Provincia, con una modifica di bilancio per un milione e 700mila euro, è intervenuta anche per sistemare tratti bloccati e strade franate a causa di rovesci e smottamenti verificatisi nelle valli. Sta, inoltre, adottando una strategia già implementata, che prevede di compiere investimenti lavorando in conto capitale liberando risorse per la parte corrente. I principali interventi riguarderanno scuole ed efficientamento energetico. Con Autostrade Centropadane Srl che si occupa soprattutto di manutenzione stradale e interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici, e con la Provincia di Cremona, stiamo studiando come poter finalizzare risorse che ci sono e che dovrebbero sgravare l’ente da costi nei prossimi anni. È risaputo il suo impegno nell’ambito del sociale e la sua propensione ad aiutare persone con difficoltà fisiche a trovare un’occupazione. Come si è mosso l’Ente Provincia in tal senso?

La Provincia di Brescia è una delle prime Province a lavorare a una strategia di inserimento mirato. Ai sensi della legge 68/99, abbiamo un ufficio che si occupa di collocamento dedicato ai lavoratori disabili, ad aziende ed enti. Il Centro di formazione professionale Zanardelli, che dipende dal nostro ente, offre corsi sia ai disoccupati sia ai ragazzi che, dopo la terza media, vogliono apprendere materie spendibili in ambito lavorativo e affiancare alle lezioni teoriche tanta pratica, con laboratori e tirocini aziendali. L’istituto consente di intraprendere una professione per essere pronti ad entrare o rientrare nel mondo del lavoro. In futuro, si prevede una seria diminuzione di iscritti alle scuole di primo e secondo grado. Si parla di 20mila studenti in meno nei prossimi anni, e questo dato avrà sicuramente delle forti ripercussioni anche in ambito occupazionale. Questo fenomeno richiederebbe una nuova gestione degli spazi di apprendimento, una riprogettazione edilizia degli immobili e delle strutture. Cosa porta al Broletto della sua esperienza da primo cittadino di Manerbio? Porto quel tipo di esperienza di chi si trova a dover amministrare e trovare risposte alle domande dei propri cittadini, pur considerando le difficoltà che si incontrano ogni giorno. I Comuni, infatti, sono enti che si sono fortemente indeboliti negli ultimi quindici anni. Pier Luigi Mottinelli affermava che la Proluglio/agosto/2019

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vincia è la “casa dei Comuni”. Io credo di portare esattamente quell’esperienza e quella sensibilità, che caratterizza chi si pone in prima linea per amministrare un comune del territorio. Quanto pesano i ritardi e i disservizi della linea ferroviaria Brescia-Cremona, croce dei pendolari, sullo sviluppo strategico dell’Area Omogenea della Bassa Centrale e sul rapporto sinergico con il resto della Bassa Bresciana? La Bassa Bresciana soffre di un ritardo cronico per quanto riguarda una serie di aspetti. Sicuramente tra questi è compresa la viabilità, ma non solo quella nord sud, e non soltanto quella su ferrovia, ma anche tutta quella sviluppata in senso orizzontale, perché la Bassa è divisa in più aree, in territori che sono stati messi in corrispondenza. Soffre anche dal punto di vista dell’organizzazione e forse questo problema è figlio in parte della sua disposizione territoriale. Al momento stiamo appoggiando un’iniziativa portata avanti da Andrea Soregaroli, sindaco di Quinzano, e da altri sindaci civici, un progetto che prevede la possibilità di istituire un fondo per lo studio della costituzione, dal punto di vista amministrativo, dell’area omogenea, un ente intermedio, con propri strumenti che interloquirà in modo “omogeneo” con l’ente superiore, che è la Provincia. In questo modo si faciliterebbero i territori locali, che possono mettersi d’accordo per effettuare operazioni sinergi50

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Classe 1971, coniugato e padre di due figli, Samuele Alghisi ha conseguito il diploma di maturità scientifica presso il liceo F. Moretti (oggi B. Pascal) di Manerbio e si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Parma, dove ancora frequenta il corso di laurea specialistica in Studi Internazionali. È stato

che, e la Provincia stessa, che non dovrebbe più confrontarsi e discutere con il singolo sindaco per poter fare una rotonda, una tangenziale o una pista ciclabile. Si possono mettere in campo azioni coordinate per ambito, sostenute da finanziamenti ad hoc, che ci sono, per poter realizzare delle opere complete. Alcuni comuni della Bassa, per esempio, stanno mappando in modo più dettagliato la propria rete di piste ciclabili, per mettere in corrispondenza i percorsi realizzati e quelli realizzabili. Una volta terminato, presenteranno il progetto alla Provincia, che potrà compartecipare e cercare fondi europei, anche attraverso soggetti che sono deputati a questo tipo di indagine. E da lì si apre uno scenario più ampio. La Bassa ha un’altra arretratezza, legata alla difficoltà di trovare una propria identità. Non avendola trovata nel territorio e non trovandola nella consonanza delle politiche locali, a parer mio l’unica soluzione è puntare sui servizi associati. In generale, qual è la situazione della Bassa Bresciana in termini di infrastrutture e di manto stradale? A che punto sono gli interventi sulla Goitese? Vi sono altri progetti in corso o in cantiere per il miglioramento della viabilità? Per quanto riguarda la Goitese, c’è stato chiesto di fermare il cantiere per consentire l’accessibilità a una fiera. Da sola, costituisce un’opera che consuma una parte rilevante dei dieci mi-

vicepresidente della Cooperativa “Gabbiano Lavoro” di Pontevico e membro dei Consigli di amministrazione di tutte le cooperative parte del gruppo Gabbiano. Dopo un’esperienza presso il consorzio cooperativo Mete, oggi lavora per la cooperativa “Carpe Diem”. Nel corso della sua carriera professionale

lioni di euro previsti per questi interventi, perché non si tratta di semplice asfaltatura: è necessario fresare in profondità e riposizionare tutti i vari strati, in modo da rendere il manto omogeneo. È quindi un’opera che ha bisogno di tempo per la sua realizzazione, il cui termine è fissato in ottanta giorni dall’inizio dei lavori. Siamo riusciti a intervenire anche in pendenza di contratto, proprio per lo stato di ammaloramento della strada e perché esponeva a seri rischi chiunque passasse per quel tratto. Provincia e consiglieri delegati hanno deciso di proseguire ugualmente i lavori, dando via libera all’azienda che aveva vinto l’appalto. Credo che a parte il periodo di sospensione l’intervento stia proseguendo in modo celere. Con la restante parte dei dieci milioni di euro previsti per le asfaltature e con i proventi derivanti dalle sanzioni per la violazione del codice della strada, si interviene nel resto della zona. E nel resto della provincia? Quali interventi sono a favore della sicurezza stradale? Ci sono situazioni molto diverse tra loro. Bazzani, consigliere delegato alla Costruzione e gestione delle strade provinciali, sta facendo di tutto, con le risorse a disposizione, per far fronte alle numerose richieste. La Provincia sta attingendo al budget disponibile, decisamente inferiore rispetto al passato, per adoperarsi innanzitutto dove c’è maggior bisogno. Si sono stabiliti criteri oggettivi sulla ba-

si è occupato di curare e sviluppare percorsi di inserimento lavorativo di persone con fragilità sociali, di progettazione di servizi e di gestione di sistemi qualità. Sindaco di Manerbio dal 2013, a seguito delle elezioni svoltesi in data 31 ottobre 2018 viene eletto presidente della Provincia di Brescia.

se dei quali valutare gli interventi e si stanno perfezionando sistemi di lettura dei manti stradali tecnicamente più oggettivi per stabilire una scala di priorità delle segnalazioni, anche in base alle rilevazioni sul campo. Su richiesta del ministero, abbiamo presentato tutte le opere immediatamente cantierabili per circa ottantanove milioni di euro, toccando anche il tema dei ponti, quattrocentottanta nella nostra provincia. Quattro sono entrati in graduatoria per accedere a parte dei duecentocinquanta milioni di euro di finanziamento messi a disposizione dal Governo. Per le gallerie, invece, la Provincia sta già realizzando le cosiddette “gallerie intelligenti”, ben illuminate da luci led e dotate di sistemi di rilevazione, non solo della velocità. Spero che in futuro la Provincia possa avere competenze e risorse più certe. Sicuramente deve restare di competenza territoriale la gestione della rete viaria e quella di ponti e gallerie. Dalle riflessioni emerse durante la consulta “green” organizzata in Broletto il 17 luglio scorso, si avanza l’ipotesi di studiare se e come recuperare rifiuti e scarti industriali nei fondi stradali. Quali sono i pro e i contro di tale scelta? I pro sono evidenti: si evita di andare a scavare materiale vergine e si impiegano i materiali di scarto che, una volta trattati, possono essere utilizzati come sottofondo. In questo modo ci si impegna a raggiungere risul-


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La Provincia di Brescia è una delle prime Province a lavorare a una strategia di inserimento mirato. Ai sensi della legge 68/99, abbiamo un ufficio che si occupa di collocamento dedicato ai lavoratori disabili, ad aziende ed enti

In alto lo svolgimento di un Consiglio Provinciale in Broletto. In basso il presidente Alghisi all'ingresso degli uffici dell'amministrazione provinciale.

tati considerevoli, come quelli conseguiti dalla Germania, dove il 98% degli inerti viene riutilizzato nei sottofondi stradali e si registra una minore escavazione di materiale vergine. La nostra provincia, come ha evidenziato un’intuizione del vicepresidente Galperti, è particolarmente coinvolta in questo tema e può dire la sua: ospitando un gran numero di attività produttive e producendo molti rifiuti è, di conseguenza e contemporaneamente, più vocata al trattamento dei rifiuti. Grazie all’insediamento di impianti tecnologicamente avanzati è possibile gestire gli inerti. Chiaro che tutta la questione, condensata in un territorio come il nostro, ge-

nera tensioni e fragilità. Si tratta, quindi, di capire come rendere possibile uno sviluppo sostenibile di questi fattori, compresa, non da ultimo, la tutela dell’ambiente, tema che tocca molto da vicino la nostra provincia. Quanto influirà l’Alta Velocità Brescia-Verona in termini di turismo e di occupazione? In termini di occupazione, i dati forniti dalla società che dovrebbe iniziare la cantierizzazione del ramo Tav Brescia-Verona parlano di diverse migliaia di persone per diversi anni, circa 7mila. Si è portato avanti un lavoro fondamentale per conciliare le esigenze di chi doveva eseguire i lavori con quelle dei territori. Per non penalizzare alcune aree interessate dall’attraversamento della linea dell’Alta Velocità, si sono progettati lunghi tratti interrati, in modo da non danneggiare località di pregio e zone che hanno una quotazione agricola particolarmente qualificata. Quest’accortezza concilierà con un’opera che sicuramente porterà un grande traffico in termini di turismo, valorizzando anche le zone meno conosciute della nostra pro-

vincia, ma che possiedono ugualmente bellezze e architetture di enorme valore. Infine, l’Alta Velocità premierà sicuramente anche le imprese, favorendo un interscambio che avvantaggerà il sistema produttivo bresciano. Dalla sicurezza sulle strade a quella delle scuole. Verso la fine dello scorso anno la Provincia ha stanziato oltre mezzo milione di euro per l’adeguamento sismico di alcuni istituti bresciani. Cosa si è riusciti a concretizzare e quali restano, al momento, gli interventi più urgenti? Si sta procedendo con una mappatura degli edifici scolastici, utilizzando una tecnologia laser scanner che permetterà di compilare delle schede-immobile in cui vengono evidenziati criticità e stato di deterioramento degli immobili. A mappatura ultimata, risulterà chiara una classificazione degli interventi più urgenti da operare dal punto di vista sismico ed energetico. In questo periodo abbiamo ricevuto finanziamenti importanti per l’adeguamento di tre scuole, ma programmare interventi a tappeto sarà la nostra sfida nei prossimi anni. luglio/agosto/2019

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Presidente Alghisi, la Provincia di Brescia ha aderito al progetto Smart City, tema sempre più attuale. Tra gli obiettivi di una città “intelligente” si evidenzia quello di promuovere strumenti e servizi innovativi per favorire la crescita delle imprese. Quali di questi strumenti e servizi possono interessare le aziende del comparto edile? Prima ho menzionato gli innovativi sistemi di rilevazione utilizzati nelle “gallerie intelligenti”. Questo è un esempio delle possibilità che la Provincia ha di sfruttare le tecnologie per interloquire con chi rileva direttamente i dati alla fonte. In questo modo è più facile capire come gestire direttamente i manufatti. Verificare lo stato di mantenimento continuo di ponti o del manto stradale, l’intensità della percorrenza di automezzi e altri mezzi pesanti, lo stato di ammaloramento di un’opera, può diventare uno strumento per intervenire in modo efficace e programmare manutenzioni anche a lungo termine. In questa fase, però, credo sia ancora prematuro parlare di contratti global service perché senza uno storico di dati, si può incorrere nel rischio di chiedere alle imprese che partecipano agli appalti di fare il passo più lungo della gamba. Senza una raccolta sistemica di dati non c’è una corrispondenza reale tra quello che può essere il rischio e quello che può essere il beneficio di un intervento. Invece, integrando i big data, si potrebbe calcolare una spesa standard che metta d’accordo sia il mondo produttivo sia quello delle istituzioni. In termini di efficientamento energetico, qual è la situazione degli edifici della Pubblica Amministrazione bresciana? Siamo in linea con le direttive europee in materia di immobili Nzeb? Direi di no. Attualmente la Provincia di Brescia spende complessivamente più di sette milioni di euro all’anno soltanto di utenze. L’Unione Europea incoraggia non solo la realizzazione di edi-

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fici a energia zero, ma entro il 2050 si propone anche l’obiettivo “zero consumo di suolo”. Come risponde a questa sfida la Provincia? Il tema del consumo di suolo deve essere condiviso da tutti. Tenendo conto delle aree della sola provincia di Brescia, si può declinare in vari modi. I territori sono molto differenti, per cui è diverso trattare questo argomento parlando della città o di una delle zone della Bassa bresciana. È chiaro che nel momento in cui si vogliono mettere in corrispondenza un’alta vocazione agricola e uno sviluppo edilizio, bisognerà trovare una sintesi soddisfacente dei due fattori. Nell’ottica di ridurre il consumo di suolo del 25%, come disposto dalla Regione, le linee guida introdotte punteranno a una corretta interpretazione, locazione di questi risparmi, perché le esigenze di una città non sono sicuramente quelle del piccolo comune della provincia. Un altro aspetto riguarda le tecniche edilizie, che dovranno studiare come concentrare di più la popolazione per una questione di contenimento sia di consumo di suolo sia di costi per sottoservizi e manutenzioni. Le imprese edili bresciane saranno penalizzate dalle nuove linee guida del Ptcp (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che puntano a ridurre del 25% le aree edificabili?

In linea con quanto portato avanti dal suo predecessore, Pierluigi Mottinelli, il presidente Alghisi proseguirà il progetto di rendere la Provincia la “Casa dei Comuni’ bresciani.

No, perché le attività produttive sono tutelate da strumenti specifici come il Suap (Sportello unico attività produttive). Oggi non essendo più vigente la legge 31, è possibile ampliare realtà esistenti. Io credo che il mondo produttivo si stia adattando rispetto al consumo di suolo. Si stanno diffondendo magazzini verticali e aziende che si stratificano su più piani, incoraggiate anche dallo sviluppo di innovazioni e tecnologie che le favoriscono dal punto di vista produttivo. Si registrano una consapevolezza e una responsabilità diverse, legate non tanto all’etica quanto a una sensibilità ecologica e in alcuni casi economica, perché chi innova sa di poter contare su incentivi e rimborsi. Il nuovo piano Cave inciderà sulle attività del settore edile e della filiera Casa? Per come l’abbiamo impostato no. Grazie all’impegno dell’allora assessore Peli, che si era occupato di confrontarsi con le associazioni di categoria e le società più direttamente coinvolte, è stato concordato un piano condiviso. La riduzione di quarantacinque milioni di metri cu-

bi impatta solo sulle riserve che attualmente non vengono gestite e rende indisponibile solo ciò che ricadeva in vincoli di qualche tipo, per cui non si sarebbe potuto proseguire con l’escavazione. Il piano dà la possibilità a chi ha già delle concessioni in atto di scavare e, in virtù di quelle che sono le condizioni di mercato, mettere a disposizione il proprio prodotto. Secondo noi è l’atteggiamento corretto per far corrispondere il bisogno a quanto effettivamente viene portato a casa. Altrimenti, la valorizzazione della materia prima non sarebbe in alcun modo controllabile. Un altro tema sul quale è doveroso continuare a insistere riguarda l’esigenza di portare in Regione la necessità di distinguere quella che, dal punto di vista normativo, è escavazione di ghiaia e sabbia, da quella che è escavazione di pietra ornamentale. Bacini, regolamenti e mercati devono essere gestiti in maniera diversa. Di recente si sono riaccese le critiche sul maxi-depuratore del Garda. Gavardo e Montichiari protestano per tutelare il fiume Chiese e chiedono che i reflui dell’impianto vengano gestiti dai comuni del Benaco e riversati nel Mincio. Come commenta tale proposta? Credo che, da quando è nata questa vicenda, le sensibilità dei territori siano state fortemente sottovalutate. È chiaro che da presidente della Provincia devo tutelare sia il lago di Garda, una riserva naturale importantissima, sia gli altri territori. Il progetto, però, non dipende direttamente dalla Provincia, ma è stata pianificata anni fa una suddivisione di competenze. Ora aspettiamo il deposito della proposta di Acque Bresciane presso l’Ato, che effettuerà una prima valutazione. A mio avviso emerge la necessità di riaffrontare le questioni del territorio in modo completamente diverso, anche pensando a una gestione ambientalistica della provincia, che non si focalizzi soltanto su alcuni aspetti particolari.


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riconoscimenti

Chi sono i Maestri del Lavoro I Maestri del Lavoro sono coloro che vengono decorati con la Stella al Merito del Lavoro che comporta il titolo di Maestro del Lavoro. La decorazione è conferita con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e per quelle riservate ai lavoratori all’estero, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri. La decorazione è concessa a coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più aziende e possano vantare almeno uno dei seguenti titoli: 1) si siano particolarmente distinti per singoli meriti di: perizia, laboriosità e di buona condotta morale. Perizia: perfezionare giorno dopo giorno ed ogni giorno di più la propria professionalità, le proprie cognizioni, i propri rapporti umani, ponendoli al servizio delle proprie capacità, rendendosi in grado, in ogni momento, di affrontare e risolvere i quesiti anche ardui che possono essere prospettati o prospettarsi. Laboriosità: produrre un impegno notevole, continuo, progressivo; vivere, generare il lavoro con amore, tenacia, disciplina e dedizione. Buona condotta morale: elemento di base connaturato in ciascuno anche se sempre suscettibile di miglioramento. Lo sviluppo armonico dei tre requisiti potrebbe essere sintetizzato nella frase: “Essere di esempio, incitamento, insegnamento agli altri”. 2) Abbiano, con invenzioni od innovazioni nel campo tecnico e produttivo, migliorato l’efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione. 3) Abbiano contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro. 4) Si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale.

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Tiziano Cosi è un Maestro del Lavoro

Stella al merito conferita al collaboratore dell’impresa Antonutti

I vertici della Antonutti Srl hanno voluto premiare Tiziano Cosi, dipendente da oltre 25 anni dell’impresa di Lonato del Garda, classe 1966, di origine bagolinese, distintosi per singolari meriti di perizia, laboriosità e condotta morale. Da qui l’impegno dell’impresa che ha dato il via al complesso iter, sfociato il primo maggio scorso, Festa del Lavoro, nel conferimento ufficiale a Cosi del prestigioso riconoscimento di Maestro del Lavoro. Valido esempio di come un brillante percorso professionale dipenda non solo dall’esperienza pluriennale e non tanto dalla specializzazione superiore e accademia, quanto soprattutto dall’impegno, dalla costanza e dalla dedizione della singola persona, Tiziano Cosi, subito do-

po aver conseguito la licenza media, ha trovato impiego presso una ditta di Lonato e ha contribuito in giovane età al sostentamento del reddito della propria famiglia. Applicandosi sul campo e prevedendo le necessità del settore, ha deciso di conseguire la patente C, che consente di guidare mezzi impiegati nel cantiere, scoprendo una forte passione per le macchine operatrici e il mondo del costruito. Da qui il suo desiderio di occuparsi di una mansione diversa, legata all’edilizia. Nel 1993 viene assunto come asfaltista da Antonutti Srl, dove mostra immediatamente una spiccata capacità di problem solving, anche in chiave innovativa, risolvendo problemi che ostacolano il corretto e normale svol-


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L’impresa Antonutti passione per il costruire L’impresa Antonutti Srl nasce nel 1980 e rappresenta a tutt’oggi un’azienda leader nel settore delle costruzioni e manutenzioni dividendo la propria attività tra appalti pubblici e privati. Fonda la propria ragion d’essere su una forte passione per il costruire, consolidatasi attraverso innumerevoli realizzazioni a livello nazionale. L’obiettivo primario è la soddisfazione del cliente, con il quale instaura un rapporto produttivo, coinvolgendolo e accompagnarlo verso le soluzioni più vantaggiose e di pregio tecnico. Opere edili stradali, opere di manutenzioni, pavimentazioni, aeroporti, autostrade, opere civili ed industriali sono i settori in cui la Antonutti opera da oltre trent’anni, offrendo al mercato opere realizzate da personale esperto e competente con l’ausilio di macchinari all’avanguardia. L’impresa è da sempre attenta a garantire, nello svolgimento della propria attività, il rispetto delle

gimento delle lavorazioni stradali. Oltre a una particolare attenzione per gli aspetti legati alla sicurezza in cantiere, mostra doti in linea con le richieste di trasformazione tecnologica del settore: la conoscenza approfondita delle macchine operatrici e l’esperienza maturata nella loro conduzione, gli permettono di seguire con prontezza lo sviluppo delle apparecchiature, oggi dotate di sistemi informatici per una perfetta esecuzione delle pavimentazioni stradali. “Tiziano Cosi è una persona volenterosa, leale, sulla quale si può contare sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista professionale”, afferma il geometra Stefano Vezzola, amministratore delegato della Antonutti Srl, “Un dipendente umile, che ha accolto con grande emozione questo meritato riconoscimento, acclamato con gioia anche dai suoi colleghi”. Il Maestro del Lavoro Tiziano Cosi, infatti, è stimato da dirigenti e collaboratori, per i quali rappresenta un punto di riferimento sia sul piano lavorativo sia sul piano personale. Fornendo il proprio supporto formativo a più di dieci giovani operatori, contribuisce a tramandare il proprio patrimonio professionale costituito da nozioni e tecniche acquisite in anni di attività. Il suo continuo apporto all’impresa e la partecipazione attiva a corsi di aggiornamento interni all’azienda, ha fatto sì che l’Antonutti gli abbia affidato nel tempo compiti sempre più rilevanti e delicati. AB

procedure aziendali finalizzate al miglioramento delle condizioni dell’ambiente di lavoro e conseguentemente alla riduzione dei rischi e dei pericoli ai quali sono esposti i propri collaboratori, attraverso la formazione continua, al fine di far lavorare il personale in un ambiente sano, e attraverso investimenti in benefit (welfare), che consentono un migliore coinvolgimento e una buona produttività delle persone nel tempo. La Antonutti Srl insieme alla Vezzola Spa costituisce il Gruppo Vezzola, realtà all’avanguardia a livello nazionale – anche per la riconosciuta sensibilità al tema della sostenibilità ambientale – nei settori: estrattivo, della produzione di conglomerati cementizi e bituminosi, dei lavori di movimento terra e, grazie alla Antonutti, delle opere edili stradali, di manutenzioni, nonché delle opere civili e industriali.

Il Maestro del Lavoro Tiziano Cosi è stimato da dirigenti e collaboratori, per i quali rappresenta un punto di riferimento sia sul piano lavorativo sia sul piano personale

In alto a sinistra, Tiziano Cosi (a destra nella foto) riceve a Milano la Stella al Merito del Lavoro. Sulla destra, alcuni mezzi dell'azienda Antonutti Srl al lavoro per sistemare il manto stradale.

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riconoscimenti

Enrico Paterlini probiviro di Ance nazionale L’architetto bresciano ha presieduto dal 1989 al 1998 il Collegio Costruttori Dopo un intenso percorso al servizio di Ance Brescia e Ance Lombardia, l’architetto Enrico Paterlini è stato nominato probiviro di Ance nazionale. Ad indicarlo nel delicato ruolo di garante dell’assise nazionale dei costruttori è stata Ance Lombardia, realtà che pure lo vide presidente. Un’indicazione motivata dalle capacità e dalla grande esperienza maturata da Paterlini nel corso degli anni. Un cursus honorum iniziato anni fa come presidente del Comitato paritetico e, successivamente, come presidente di Ance Brescia per nove anni. In seguito, l’architetto bresciano è stato vicepresidente di Ance Lombardia con Piero Torretta, quindi con Claudio De Albertis, per diventarne presidente agli inizi del nuovo secolo. Tornato a Brescia consigliere semplice con la presidenza Campana, decise di congedarsi dal proprio ruolo nel Consiglio direttivo per lasciare spazio ai giovani imprenditori. Oggi, onorato di ricoprire il ruolo di probiviro di Ance nazionale, rinnova il suo impegno per il settore edile e la filiera del costruito, sottolineando il senso di indeterminatezza e preoccupazione trasmesso dal contesto nazionale attuale: “l’Italia sta vivendo una situazione di grave incertezza dopo le trasforma56

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zioni subite a causa della crisi economica. In certe aree del Paese sarebbe necessario intervenire con più determinazione per ritrovare un equilibrio non solo produttivo e finanziario, ma anche etico e morale”. E proprio su questi ultimi punti incide il sapere e l’esperienza di un uomo onesto, chiamato a entrare nel merito di liti e conflitti, moderando le discussioni tra le parti e interpretando i rapporti tra Ance nazionale e le Associazioni provinciali. Il ruolo dei probiviri, inoltre, è fondamentale per controllare i comportamenti, in senso lato, degli

associati e dell’Associazione, affinché le azioni intraprese da Ance si svolgano senza prevaricazioni e scorrettezze, nel rispetto del Codice etico dell’Associazione. A questo proposito, ha fornito un suo personale commento a quanto accaduto all’imprenditore Francesco Berna, presidente di Ance Calabria, autosospeso da tutti gli incarichi associativi rivestiti nell’ambito del sistema perché accusato, insieme con il fratello Demetrio, di associazione mafiosa. A seguito dell’operazione Libro Nero, portata a termine dalla Squadra Mobile di

Il compito dei probiviri resta fondamentale per far rispettare le regole dell’organizzazione nazionale dei Costruttori e promuovere etica e rigore

Reggio Calabria, i fratelli Berna sono sospettati di aver ottenuto la protezione dei soggetti apicali della consorteria di ‘ndrangheta. “Mi auguro che la Magistratura faccia chiarezza il prima possibile su questa vicenda e che Francesco Berna ne esca pulito, così da non macchiare di questo terribile reato la sua reputazione e la credibilità dell’Associazione”, appunta l’architetto Paterlini, specificando che “diversamente, si aprirebbero riflessioni profonde”. Il compito dei probiviri resta fondamentale per far rispettare le regole dell’organizzazione nazionale dei Costruttori e promuovere etica e rigore. Il loro ruolo diviene ancora più centrale in questa fase di cambiamento e di ridisegnamento dell’Associazione, dove si necessita di persone sagge, con esperienza, che incarnino un comportamento “bresciano” e un atteggiamento calvinista. Caratteristiche che Ance Brescia riconosce in Enrico Paterlini, accogliendo con grande soddisfazione la sua nomina a probiviro, considerandolo una figura sulla quale si può confidare per riuscire a dirimere controversie e calmare gli animi all’interno dell’associazione e a fornire sostegno in questo momento di disagio diffuso. AB


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I futuri geometri a lezione di appalti pubblici

FOTOLIVE

Il Gruppo Giovani di Ance Brescia ha incontrato gli studenti del Tartaglia-Olivieri per spiegare la gestione dei bandi di gara e dei capitolati online, una competenza che rispecchia le reali necessità del mondo del lavoro

ontinua l’impegno del Collegio Costruttori nel campo della formazione. In primavera gli studenti delle classi quinte dell’istituto Tartaglia-Olivieri di Brescia si sono confrontati con il Gruppo Giovani di Ance Brescia sul tema degli appalti pubblici. I bandi costituiscono una delle principali opportunità d’impiego per le imprese del mondo del costruito ed è, quindi, di fondamentale importanza che i futuri addetti ai lavori sappiano leggere i documenti a base d’appalto e predisporre tutta la documentazione necessaria a formulare offerte complete e competitive. Da sempre a fianco delle nuove generazioni di costruttori e imprenditori, il Gruppo Giovani ha presentato ai futuri geometri le complesse procedure degli appalti pubblici in modo semplice e intuitivo, utilizzando il web. Gli studenti del Tartaglia-Olivieri hanno avuto

la possibilità di confrontarsi con personale preparato e di comprendere come sono strutturati i bandi di gara e i capitolati d’appalto, rintracciando online quelli di maggior interesse per le imprese del comparto. Sfruttando le banche dati digitali, che collezionano gli avvisi in corso pubblicati dalle pubbliche amministrazioni, è possibile verificare i requisiti necessari, la documentazione da redigere e i criteri per la corretta formulazione dell’offerta. Il Gruppo Giovani ha così offerto un mo-

mento formativo utile ad approfondire e arricchire il tradizionale percorso scolastico, proiettando le reali esigenze delle aziende tra i banchi di scuola. Nel mondo del lavoro, infatti, sono sempre più richieste figure che sappiano gestire la parte amministrativa e burocratica degli appalti, non solo all’interno delle imprese edili, ma anche negli uffici delle amministrazioni pubbliche, che necessitano di personale qualificato per la valutazione tecnica delle diverse offerte. luglio/agosto/2019

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Seminari del Campus: al via a ottobre gli incontri autunnali Dopo gli appuntamenti di inizio anno, i seminari del Campus tornano a ottobre con cinque nuovi incontri. Nati da Campus Edilizia Brescia, innovativo progetto al servizio della Filiera Casa, e ospitati nell’Auditorium di Eseb, questi qualificanti momenti formativi sono rivolti a imprese, professionisti e costruttori bresciani che vogliono approfondire temi legati al settore edile e apprendere nozioni e strumenti spendibili nel miglioramento della propria attività sul territorio. I seminari di questo autunno inizieranno sabato 5 ottobre alle 9 con “Check. Il cruscotto di cantiere”, che descriverà le potenzialità del nuovo portale a servizio dell’edilizia bresciana. Il secondo appuntamento sarà sabato 26 ottobre, con la prima parte dell’approfondimento sul “Cantiere digitale”, che illustrerà ai presenti come progettare, operare e prendere decisioni in un’ottica 4.0. La seconda parte del corso si terrà sabato 9 novembre. Segue l’incontro di sabato 23 novembre con “Cam. I nuovi Criteri Ambientali Minimi”, un incontro in collaborazione con Apave Certification Italia, utile per conoscere gli aspetti “green” sui quali si basano gli edifici moderni, come riciclo

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dei materiali ed efficienza energetica. L’ultimo seminario del 2019, “Nuovi paradigmi organizzativi. L’evoluzione strategica della supply chain”, è in programma sabato 14 dicembre e spiegherà come migliorare la redditività edilizia. I seminari sono valido ai fini dell’acquisizione dei crediti formativi per: Ordine ingegneri, Collegio geometri e Ordine architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. Si ricorda che al termine dei primi quattro seminari verrà rilasciato un attestato di frequenza valido per il riconoscimento dei crediti formativi obbligatori per l’aggiornamento quinquennale dei coordinatori per la sicurezza e di Rspp e Aspp. Si precisa che i seminari di ottobre e novembre non sono riconosciuti ai fini dell’aggiornamento per Rspp datori di lavoro.

Appuntamento in Eseb il 5 e il 26 ottobre, il 9 e il 23 novembre e il 14 dicembre. I temi: cantiere digitale, nuovi Cam, Check e le migliorie alla redditività edilizia


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Check Ill cruscotto di cantieere Semplificazione ed informa inforrmaattizzazione ddelle elle attività t à di gest gestione sttione di un cantiere edile Sabaato 5 ottobre 2019 dalle ore 9:00 alle ore 13:00

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C.A.M. I NUOVI CRITERI AM MBIENTTAALI MINI NIMI Sabaato 23 novembre 2019 dalle ore 9:00 alle ore 13:00

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NUOVI PARADIGM MI ORGANIZZATI ANIZZAATTIVI T L’EVOLUZIONE STRRATEGI T ICA DELLAA SUPPLLYY CHHAIN Come migliorare laa redd r ditivitàà edilizia con il CONTRIBUTO E patrocinio della Camera di Commercio di Brescia

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Rappresenta e tutela gli interessi dell’impresa. Assiste e supporta la gestione dell’impresa con servizi e consulenza mirati. Favorisce sinergie con altri Associati.

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Dai supplementi mensili di giugno e luglio 2019, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di lavoro, tributi, lavori pubblici, trasporti, urbanistica, rifiuti, economia. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

FOTOLIVE

ance brescia

LAVORO

2019

SUPPLEMENTO N. AL N. /2019 DI “COSTRUIRE IL FUTURO” RIVISTA BIMESTRALE DI ANCE BRESCIA

ISSN 2465-3101

Via U. Foscolo, 6 - 25128 Brescia Registrazione del Tribunale di Brescia del 5 settembre 1951 n. 54 Direttore responsabile: Francesco Zanframundo Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L. 27/02/2004 n. 46)

luglio / Rinnovo del Ccnl per i dipendenti delle imprese edili ed affini, tabelle retributive apprendistato Dal 1° luglio scorso sono in vigore le nuove tabelle (consultabili su www.ancebrescia.it) attestanti i trattamenti economici da riconoscere, per effetto del rinnovo contrattuale in oggetto, agli apprendisti cui si applica il Ccnl per i dipendenti delle imprese edili e affini.

TRIBUTI

giugno / Il decreto “Crescita”. Agevolazioni per l’acquisto di immobili destinati a demolizione e ricostruzione Fino al 31/12/2021, il decreto “Crescita” (DL

34/2019) prevede agevolazioni per imposte di registro, ipotecarie e catastali relative all’acquisto di immobili destinati a demolizione e ricostruzione. Nei 10 anni successivi all’acquisto agevolato, le imprese acquirenti dovranno demolire, ricostruire e alienare gli stessi immobili acquistati, rispettando la normativa antisismica e permettere all’edificio di conseguire classe energetica A o B, indipendentemente dall’eventuale variazione volumetrica rispetto al fabbricato preesistente.

luglio / Bonus Edilizia. Per l’individuazione degli interventi agevolati valgono le definizioni del “Tu dell’edilizia” Per individuare gli interventi di recupero delle abitazioni, agevolati con il Bonus edilizia, occorre rifarsi unicamente alle definizioni contenute nell’art.3 del Testo Unico dell’edilizia — DPR 380/2001. Non assumono, infatti, rilevanza le disposizioni del D.Lgs. 222/2016, né quelle del Dm attuativo 2 marzo 2018, che, con

l’approvazione del “Glossario unico”, hanno operato solo una ricognizione degli interventi edilizi, distinguendoli in funzione del titolo abilitativo richiesto, senza incidere né modificare la definizione dei lavori di recupero. Così precisa l’Agenzia delle Entrate nella Risposta n. 287 del 19 luglio 2019, in merito alla possibilità di fruire della detrazione Irpef per il recupero edilizio delle abitazioni, nell’ipotesi di realizzazione di lavori di miglioramento dei servizi igienico sanitari, per i quali il Comune non richiede alcun titolo abilitativo, rientrando tra gli interventi eseguibili in regime di “edilizia libera”, ossia senza necessità del provvedimento autorizzativo.

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ancebresciainforma

giugno / Ance Brescia diventa sportello MePa Ance Brescia è diventata Sportello per gli appalti di lavori gestiti dal MePa, il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, che fa capo a Consip. Strumento di eProcurement pubblico, permette alle imprese interessate di accedere ai bandi dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che le Pubbliche Amministrazioni caricano su questa piattaforma. Per accedere ai bandi è necessaria una specifica abilitazione, che può essere effettuata gratuitamente dalle imprese interessate e per la quale Ance Brescia fornisce supporto mirato.

TRASPORTI

luglio / Nuovo tachigrafo “intelligente” La Camera di Commercio di Brescia ricorda che dal 15 giugno 2019 tutti i veicoli di nuova immatricolazione, per cui è previsto l’obbligo del tachigrafo, devono essere dotati del nuovo Tachigrafo “intelligente”, ai sensi del Regolamento (UE) n. 165/2014 che ne ha disposto l’introduzione e del Regolamento di esecuzione (Ue) 2016/799 e ss.mm.ii. che ne ha definito le caratteristiche tecnologiche. 64

una reciproca influenza tra le vicende giuridiche che possono interessare un medesimo intervento abusivo e che operino nei distinti settori della tutela paesaggistica o della disciplina edilizia ed urbanistica».

FOTOLIVE

LAVORI PUBBLICI

ECONOMIA

luglio / Finanziamenti europei e tecniche di europrogettazione giugno / Autotrasporto. Class action per il recupero del sovrapprezzo Molte Associazioni di autotrasportatori, tra cui Anita, hanno promosso e avviato una azione risarcitoria collettiva per il recupero del sovrapprezzo imposto dal Cartello di alcuni produttori di autocarri. Nel luglio 2016 la Commissione Europea ha già sanzionato i costruttori Daf, Daimler/MercedesBenz, Iveco, Man/Volkswagen, Volvo/Renault e Scania per aver violato la normativa antitrust dell’UE dal Gennaio 1997 al Gennaio 2011. Le imprese associate al Sistema Ance che avessero, nel periodo indicato, acquistato o avuto in leasing i veicoli delle suddette case costruttrici, nuovi oppure usati e di almeno sei tonnellate, possono aderire all’azione collettiva per chiedere il recupero del sovrapprezzo pagato.

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Per facilitare l’adesione a tale azione, che non comporta alcuna spesa, è stata creata una apposita piattaforma on-line in cui le imprese potranno caricare dati e documenti a supporto della propria pretesa risarcitoria.

URBANISTICA

luglio / Il condono ambientale e condono edilizio: differenze nell’assetto normativo La Cassazione, con la sentenza pubblicata il 9 luglio scorso, precisa che il soggetto che beneficia del condono ambientale non può aspettarsi anche una sanatoria per i reati edilizi. In assenza di specifiche disposizioni, l’assetto normativo dettato in materia paesaggistica e in quella edilizia seguono strade autonome: «non è dato rinvenire un’automatica e necessaria correlazione e quindi

Il Centro Studi di Ance Lombardia sta organizzando un corso di formazione in materia di “Finanziamenti europei e tecniche di europrogettazione”. L’iniziativa si rivolge agli Imprenditori associati e ai tecnici delle Associazioni territoriali lombarde. Gli interessati possono inviare la propria manifestazione di interesse a: centredil@ance.lombar dia.it.

RIFIUTI

giugno / Contributi regionali per la rimozione dell’amianto; approvazione bando Sul Burl n. 25, serie ordinaria, del 18 giugno 2019 è stato pubblicato il Dduo recante “Approvazione del bando per l’assegnazione di contributi ai cittadini per la rimozione di coperture e di altri manufatti in cemento-

amianto da edifici privati”. Una dotazione finanziaria di un milione di euro a fondo perduto per co-finanziare interventi di rimozione di coperture e di altri manufatti in cementoamianto da edifici privati. I beneficiari sono i privati cittadini (persone fisiche, anche associate in “condomini” o comproprietari) proprietari di immobili adibiti a destinazione d’uso prevalentemente residenziale e loro pertinenze.

giugno / Terre e rocce da scavo. Linee guida del sistema nazionale per la protezione ambientale pubblica Con la Delibera n. 54/2019 il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa), organo di coordinamento tra le Arpa, ha approvato le “Linee guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo” che sono state trasmesse al Ministero dell’ambiente e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Il testo non ha valore normativo, ma può costituire un punto di riferimento interpretativo del Dpr 120/17 nella gestione delle terre e rocce da scavo provenienti dall’attività di costruzione.


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